(INDICE)













Pterydophytae.

(Cryptogamae vel Acotyledones vasculares, Prothallogamae)

   Le famiglie italiane delle Pteridophytae, eccezione fatta delle Isoëtaceae, sono tutte rappresentate nella Flora Veronese.
E la essenza nelle singole Famiglie di taluni Generi, ed in questi di alcune Specie, è manifestamente dovuta alla somma di tutte quelle condizioni, interne ed esterne, che in una data regione determinano la presenza e la distribuzione topografica delle forme vegetali.
   I  Filices. — Dei generi italiani appartenenti a questa bella Famiglia, non sono rappresentati Notholaena, Gymnogramme, Woodsia, Allosòrus, Struthioptèris, Cheilanthes, Hymenophyllum: non nomino il genere Woodwardia, perchè l'unica specie che lo costituisce, W. radicans Sw., è confinata nelle parti meridionali della Penisola e nelle isole di Ischia e Sicilia. Si è dovuto eliminare il genere Chellanthes, perchè la critica esauriente del dott. Renato Pampanini ha dimostrato che la Ch. Szovitsii non ha mai esistito sul monte Baldo.
    II   Marsiliaceae. — Sono confinate nella regione della pianura spingendosi appena alle sponde più meridionali del Benaco (Marsilia quadrifolia, Salvinia natans) ed ai piedi delle ultime diramazioni delle nostre prealpi (Salvinia natans): è dubbia la presenza di Pilularia globulifera: ma è comparsa Azolla caroliniana.
   III Equisetaceae. — L'unico genere (Equisetum) che costituisce questa famiglia è rappresentato da quasi tutte le specie viventi in Italia: talune di esse ascendono dal piano










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alle zone elevate dei monti; l'Equisetum variegatum Schl. invece, da queste parti, seguendo il corso dei torrenti alpini e dei fiumi, s'inoltra nel cuore della pianura.
   IV Lycopodiaceae. — Sono rappresentati i due generi (Lycopodium, Selaginella) che costituiscono questa piccola famiglia: si è dovuto eliminare L. inundatum mai più ritrovato, dopo Pollini, alla stazione da lui indicata presso Bovolone. Le Lycopodiaceae nostrane amano le stazioni più o meno elevate dei monti: ma Selaginella helvetica dalla zona alpina (Monte Baldo nella Valfredda ed in Valle del Bastion, 1600-1700 metri) ove è rara, scende alla pianura nella quale cresce copiosamente.
    In questo lavoro, che riepiloga le mie ricerche sul suolo veronese dal 1870 al 1903, come ho fatto nella mia Flora Veronensis, ho tenuto conto specialissimo, posso dire scrupoloso, delle forme locali: inquantochè io ritengo che la loro somma soltanto, verrà a rappresentare la Flora di una regione, come la ha costituita natura, non una scuola od un sistema. Ecco la sintesi statistica di questo mio lavoro, che ho l'onore dipresentare al Congresso dei Naturalisti Italiani, che qui in Milano, nella solenne occasione della Esposizione, celebra il 50° e glorioso anniversario della fondazione della Socità Italiana di Scienze Naturali.



Pteridophytae

(Agri veronensis)

(Omissis formis monstrosis)

 Gen.Spec. (et Subsp.)Varietates
Filices133778
Marsiliaceae33
Equisetaceae1627
Lycopodiaceae266
 ------------------------
Summa1942111













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Pteridophytae

(Cryptogamae vel Acotiledones vasculares, Prothallogamae)


Classis I. — FILICINAE.

Familia I. — FILICES.

Tribus I. — POLYPODIACEAE

Gen. 1. — Ceterach Adans.

   1. C. officinarum W., Poll.! — Asplenium Ceterach L.; Asplenio di Dioscoride o Ceterach degli Arabi Pona; Asplenium sive Ceterach segu.Vernacolo. Felese dei muri, Capiler bastardo, Erba dorada. —
Cresce copiosamente sui vecchi muri e nelle rupi: dalla pianura Legnago, Villa Bartolomea, Verona, ecc! e dalle sponde del Benaco! ecc. attraverso la collina si innalza alla zona montana e penetra benanco nella subalpina: e così sul monte Baldo sopra la Ferrara! e nella Valfradda (Segu.), sui Lessini presso Chiesanuova, a S. Anna d'Alfaedo, ecc. — È frequentemente gregaria e si mantiene in vegetazione e sporificata durante tutto l'anno. . — Sebbene C. officinarum presenti costantemente una facies sua propria, nondimeno, dipendentemente dalle condizioni delle stazioni nelle quali vive, offre talune forme che meritano di essere segnalate.


Varietates.

   α) vulgare. "Folia breviter petiolata: laminae lacinia integerrima aproximata" — Comune.
   β) laxum. "Folia longe vel longiuscule petiolata (vedi petiolos 9 cm. longo): lamina sunusoidiformis usque 25 cm. longa: laciniae in rache longe decurrentes remote". — Rara: presso S. Martino nel bosco delle Ferrazze!; alle sponde del Benaco sui muri e nelle rupi a Castelletto e Marniga!; nella valle di Caprino!; alla Grola (leg. O. Manganotti!).
  γ) alpestre. "Planta dense et arcte caespitosa, pumila vel elata (2-14 cm.); folia in speciminibus humilioribus subsessilia, in majoribus longiuscule petiolata petiolis 4-5 cm. longis; lamina angusta vel angustissima 0,5-1 cm. ad maximum, lata". — Frequente nella zona montana e submontana: sui Lessini alla contrada Chiusa sotto a Chiesanuova, presso S. Anna d'Alfaedo a Cona ed alle Vezzadre!; alle falde di monte Baldo in Pove sopra Caprino veronese, a Rendon, Vilmezzan, Cà sotto sengia, ecc. sopra Pazzon!.










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  δ) crenatum Milde. "Laciniae grosse crenatae". — Rara: ad Olivè presso Montorio! e certamente altrove. Nelle piante raccolte da me le foglie sono lunghe 10-18 cm. con picioli della lunghezza di 1,5-4 cm.: le lacinie sono larghe 1 cm. e più.
   Forma monstrosa. "Lamina apice bifida, laciniis 1-1,2 cm. longis". — Sul monte Baldo in Pove!
  Obser. Paleae laminae C. officinarum primum argenteae sunt dein rufo-fuscae: sed ineunte autumno, in Valpantena loco Stalavena vocato, in quodam muro, specimen pervetum legi lamina, supra ad rachem et subtus in totum, paleis argenteis dense imbricatis obtecta. An varietas?



Gen. 2. — Polypodium L.

Sect. I. — Eupolypodium.

   2. P. vulgare L., Segu., Poll.! — Polipodio Calc.Vernacolo. Polipodio, Felese, Felese dolsa, Regolizia. — "Stirps summopere varians: e planitie ascendit ad regionem subalpinam; in alpina quoque occurrit sed rarius".



Varietates

   α) commune Milde. — È la forma maggiormente sparsa: cresce nella pianura, p. e. Legnago (Rocchetti!); nell'alto Agro veronese, p. e. Bosco Mantico!; nelle vicinanze di Peschiera!; nelle convalli intorno ad Avesa!; per tutta la Valpantena!; per i Lessini; nel monte Baldo; nel monte Pastello; nel monte Bolca, ecc.!

   β) rotundatum Milde. — Nella valle di Caprino!; nella Valpantena ad Alcenago, ecc.!; ed in generale negli stessi luoghi nei quali cresce la var. α, ma meno frequente di essa.

   γ) angustum Hausmn. apud Milde. — Nel monte Baldo e sui Lessini con la var. α ma raramente!

  δ) attenuatum Milde. — Bellissima forma, ma non comune, che segna il passaggio a P. serralum; cresce nella Valpantena nel vajo della Pernise alle falde dei Lessini, e sul monte Baldo alla Corona!: qualche volta le frondi sono totalmente sterili, ed ho raccolto questa sottovarietà alle sponde del Benaco presso Navene!.



Formae monstrosae.

   ε) auritum W., Milde, Goir. — Si incontra qua e là, unitamente alle var. α e β, segnatamente presso Avesa, Quinto, Cerro, di preferenza al piede dei Castagni!.

  ζ) lacerum. "Segmentis infimis duobus basi inferiori irregulariter laciniatis, laciniis 12-15 mm. longis". — In pascuis circum Cerro veronese!.










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    η) bifidum. "Apice laminae furcato (Milde), laciniis divaricatis, ad basim grosse inciso-dentatis, 4,5-5 cm. longis". — Sui Lessini presso Corbiolo nelle siepi!, e nella valle di Tregnago (C. Mass.).

  θ) dentatum. "Segmentis folioram aliquantulis obliteratis vel fere truncatis, raches irregulariter dentata vel sublobata". — Presso Caprino veronese e nella Valpantena ad Alcenago!.

   Il P. vulgare si mantiene in vegetazione durante tutto l'anno, almeno nei luoghi riparati dalla eccessiva arsura del sole, o dai soverchi rigori dell'inverno. .

   3. Subspecies P. serratum Christ. — P. vulgare var. serratum W., Mide, Goir. — "Pulcherrima forma rara tamen in ditione nostra".
Variat.

  ι) pumilum Haussmm. apud Luerssen, Goir. — "Foliis 6-10 cm. altis: lamina deltoidea 5-7 cm.longa, 5-5,5 cm. lata: segmentis lineari-oblongis, obtusiusculis brevissime apiculatis; e medio serrulatis: segmento supremo acuminato".
   La forma tipica vive, di spesso gregaria, nella Valpantena a nord di Grezzana ad Orè (200 m.), Basalovo, Alcenago, vaio della Pernise!; vaio di Squaranto!; valle di Tregnago (C. Mass.); sul monte Baldo alla Corona!: la var. pumilum cresce promiscuamente al tipo che rappresenta si può dire in miniatura, e non di rado sullo stesso rizoma, per lo più robusto e densamente cespuglioso, è dato di osservare le due forme. — È in vegetazione si può dire durante tutto l'anno, notando che per lo più le piante primaverili rappresentano i residui della vegetazione dell'anno antecedente se l'inverno trascorre mite. .
   Oss. Ho raccolto una forma mostruosa della var. pumilum, ridotta al piciuolo con tre segmenti all'apice: simulava una delle forme sterili che si osservano talvolta nella Pteris cretica.


Sect. II. — Phegopteris (Fée).

   4. P. Phegopteris L., Poll! — Phegopteris polypodioides Fée, Christ; Aspidium Phegopteris Baumg., Aschers. — Vernacolo. Felese. — Nei luoghi selvatici dalla zona montana alla alpina: nel monte Baldo a Campion, Acque negre ecc., Artillon, Altissimo di Nago e nelle valli, quasi tutte, prospicienti il lago di Garda!; sui Lessini ai Trachi, Revolto, ecc.!; nel monte Zeola!; nel monte Bolca! (e C. Mass.). — Compaiono le frondi al liquefarsi delle nevi; sono sporificate da metà estate ad inoltrato autunno. .

   5. P. Dryopteris L., Poll.! — Phegopteris Dryopteris Fée, Christ; Aspidium Dryopteris Baumg., Aschers: Dryopteris Calc.; Driopteri Pona; Filix ramosa minor, pinnulis dentatis Segu. — Vernacolo. Felese. — Nei luoghi selvatici e rupestri di tutti i monti e colli veronesi e delle loro convalli: sul monte Baldo in Costabella (2000 m.), alle










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Fassole, alla Corona, all'Eremo dei Ss. Benigno e Caro, ecc.!; nella valle di Caprino!; nella Val d'Adige!; sui Lessini nel monte Pertica, presso Chiesanuova, Cerro veronese, vaio del Falcone, vaio dell'Anguilla, vaio di Squaranto!; valle di Tregnago!; per tutta la Valpantena!; monti Pastello, Bolca, Zeola!; nei dintorni di Avesa, ecc.! e da ultimo, ma forse accidentalmente, la ho raccolta nella città stessa di Verona, in un giardino sopra di un muro volto a settentrione in unione a Cystopteris fragilis e Scolopendrium vulgare!. Le frondi spuntano da aprile a giugno secondo la altitudine; sono sporificate in estate ed autunno: nella zona della collina si mantiene in vegetazione anche nel cuore dell'inverno. .
   Observ. Planta persaepe gregaria: non raro occurrunt formae ste- riles. Variat longitudine foliorum, cum petiolo, 10-53 cm. longis.
   6. P. Robertianum Hoffm. — P. calcareum Sm.; Phegopteris Robertiana A. Br., Christ.; Aspidium Robertianum Luerss. in Aschers. — Cresce copiosamente in unione alla precedente, della quale è considerata come varietà, nelle stesse stazioni e nell'istessa epoca!; nel Veronese è stata primieramente indicata da A. Massalongo e Carlo Tonini nelle selve dei monti all'origine della valle di Tregnago e presso Selva di Progno.
   Oss. Specie eminentemente calcicola. Osservazioni mie proprie e continuate per una lunga serie di anni, mi hanno convinto che, nel Veronese, P. Robertianum è di gran lunga più frequente ed abbondante di P. Dryopteris.


Sect. III. — Pseudathyrium (Newm.).

   7. P. rhaeticum L. — P. alpestre Hpe.: Athyrium alpestre Nyl., Christ. — Rara: boschi e luoghi selvatici della regione montana e sub-alpina. Il chiariss. Trevisan ha scoperto questa specie al passo della Lora al confine della provincia di Verona con quella di Vicenza: io la ho raccolta (agosto 1893) in luoghi rupestri e fra i frutici sui monti Lessini al Cornomozzo e nel vallon di Fanta!. — Luglio-ottobre. .
   Oss. Da ricercarsi sul monte Baldo al suo confine col Trentino.


Gen. 3. — Aspidium Sw.

   8. A. Lonchitis Sw., Poll.!, Aschers., Christ. — Polypodium Lonchitis L.; Lonchite aspera Calc.; Lonchite aspera maggiore Pona; Lonchitis aspera Segu. — Luoghi rocciosi e selvatici nella zona subalpina ed alpina dei monti veronesi; più raramente nella montana. Nel monte Baldo in Basiana, Valfredda, val Losana, Novesa, Acque negre, Artillon (Tonini!), ecc. ed in tutte le valli che prospettano il Benaco!: nei Lessini!; nei monti di Tregnago!; nei monti Zeola e Bolca!. — Estate-








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autunno: qualche volta le frondi persistono durante il verno. .
Variat.
   β) pumilum — "Planta partibus omnibus diminuta; lamina 6-9 cm. longa, 1,5-2,5 cm. lata, incurva, irregulariter sinuosa, segmentis abbreviatis". — Sul monte Baldo all'Artillon nei boschi di Faggio.!.
   9. A. aculeatum (L.) Sw., Christ. — Polypodium aculeatum L.Vernacolo. Felese. — Variat.
    α) typicum. — A. angulare Sw.; A. aculeatum var. α Poll.; A. aculeatum subsp. B. angulare Aschers.
    β) lobatum (Sw.). — A. aculeatum var. β Poll.; A. aculeatum subsp. A. lobatum Aschers.; A. lobatum subspecies genuinum Luerss.
   Sparso per la parte alta della Provincia dalla zona dei colli ai monti fra 150 e 2000 m. di altitudine; la var. β più frequente della α: per il monte Baldo!; nella Val d'Adige sui monti di Ala (Gelmi) ed altrove!; per i Lessini!: nella Valpantena sopra Grezzana!; nella valle di Tregnago ai Rugoloti!; nel monte Bolca (e C. Mass.). — Estate ed autunno nelle stazioni elevate: durante tutto l'anno sui colli. .
   10. A. Braunii Spenner, Aschers., Christ. — Raro. Sul monte Baldo nel colle delle Fassole nei boschi di Faggio e fra macchie di Rhododendron hirsulum !. — Settembre 1880.
   Oss. Da ricercarsi ancora, tanto sul monte Baldo quanto sui Lessini.



Gen. 4. — Nephrodium Rich.
(Polustichum Roth.).

   11. N. Thelypteris (L.) Stremp. — Achrosticum et Polypodium Thelypteris L. ; Aspidium Thelypteris Sw., Poll!. Aschers., Christ. ; Filix minor non ramosa Segu.Vernacolo. Felese. — Variat: β Rogaetzianum Bolle, Milde. — Comune nelle risaie, nei fossi e nei luoghi palustri di pianura: a Peschiera, nelle basse di S. Michele, Campalto, Legnago, Villa Bartolomea, ecc.!: la var., segnalata nel Veronese benanco da Bizzozzero, è più frequente della forma genuina. — Da giugno a novembre. .
  12. N. Oreopteris (Ehrh.) Kth. — Polypodium Oreopteris Ehrh.; P. montanum Vogl.; Aspidium Oreopteris Sw., Poll., Christ. — Raro. Boschi montani nel monte Baldo (Sternberg), nel monte Zeola!, nel monte Bolca (Poll., C. Mass.). — Estate-autunno: perenne.
   13. N. Filix-mas (L.) Rich. — Polypodium Filix-mas L.; Aspidium Filix-mas Sw., Pollin!, Aschers., Christ.; Felce maschio Calc., Pona; Filix mas non ramosa dentata Segu. Vernacolo. Felese, Felese mas-cio, Fliöute e Fliöuten a Giazza veronese, Foldàre a Badia Calavena. — Comunissima nelle boscaglie e nei luoghi selvatici dalla pianura e dai dintorni di Verona alla regione subalpina: nel Bosco










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Mantico, nelle vallette della collina veronese, nella valle di Caprino, nel monte Baldo, nel monte Pastello, nei Lessini ed in tutti i monti finitimi o dipendenti!. — Estate ed autunno. . — Le frondi di questa Felce, talvolta gigantesca, sono adoperate a fare il letto al bestiame, ad avvolgere il ghiaccio ed i formaggi che si trasportano in città.

Varietates.

   α) genuinum Milde. — Nel monte Bolca!.
   β) subintegrum Döll. — Sul monte Baldo in Novesa, Acque negre, Artillon fra le macchie, e nel monte Bolca con la precedente!.
   γ) crenatum Milde. — Aspidium cristatum Poll. non Sw. et exclu. syn. — Molto diffusa: nel monte Pastello! (e O. Manganolli!) nella valle di Caprino e più in alto ai Masi sotto ai Castagni!; nel monte Baldo all'Arlillon, al Tredespin, ecc.!; sui Lessini al Cerro!
   δ) deorso-lobatum Moore, Milde. — Nel monte Bolca (C. Mass. !); nel monte Baldo alle Acque negre !; sui Lessini in Malera nelle rupi!.
   ε) incisum Moore, Milde. — Col precedente.
   Oss. I. Nelle stazioni non soleggiate, specialmente se alquanto elevate, non sono rare forme sterili di N. Filix-mas, alcune delle quali possono assumere una facies che le fa rassomigliare alla specie che segue.
   II. Sul monte Baldo, nei pascoli di Basiana (1200-1300 m.) ho raccolto un Nephrodium che rientra sicuramente nel ciclo delle forme che si riferiscono a N. Filix-mas, ma che a prima vista si presenta con l'abito ed il portamento di una forma pinnatisecta di N. rigidum.
   III. Sui Lessini in Malera ho raccolto una forma monstrosa di N. Filix—mas var. deorso-lobalum, nella quale parte dei segmenti della lamina trovasi ridotta alla sola rachide, sulla quale alla distanza di 2-4 mm. sono inserite le lamine, letteralmente ricoperte di sori, ridotte a denti, o a piccole orecchiette, ovvero a lobi oblunghi, lunghi 3-6 mm.
   IV. Nelle ultime erborizzazioni (Settembre 1903) da me fatte sui Lessini, prima della mia malattia, in Val Ronchi sopra Revolto ed al passo della Veceta ho visto, ma ridotta a pessimo stato, la forma mostruosa che corrisponde alla var. Heleopteris Milde = Polypodium Heleopteris Borckhausen, indicata pure nel Trentino dal Gelmi.
   14. N. cristatum (L.) Michx. — Polypodium cristatum L.; Aspidium cristatum Sw. (non Poll.). — Raro. Nel monte Baldo in luoghi umidicci: sotto ai Faggi nell'Arlillon, alle Acque negre tra varie forme appartenenti al genere Salix, e sul versante occidentale nella Valle delle pietre in mezzo ai Mughi.
   15. N. rigidum (Sw.) Desv. — Aspidium rigidum Sw., Poll.!, Aschers., Christ.; Polypodium rigidum Hoffm.; Filix non ramosa alpina foliolis quae ad alas rotundioribus, omnibus autem dentatis Ponted.,










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Segu.Icon. Segu. Pl. ver. III (suppl.) tab. I, f. 1. — Vernacolo. Felese. — Cresce copiosamente nei luogni alpini ed anche subalpini degli alti monti: sul monte Baldo fra 2000-1500 m. di altitudine a Costabella, in tutte le valli alpine prospicienti il Benaco, alle Acque negre, all'Altissimo di Nago, val Losana, ecc.!; sui Lessini in Malera!, Val Ronchi sopra Revolto (Gelmi); Campobruno e Cima di Posta!; monte Zeola! ecc. — Le frondi cominciano a svilupparsi allo squagliare delle nevi; sono sporificate in estate ed autunno. .


Varietates.

   α) germanicum Christ. Aspidium rigidum forma germanica Milde. — Sul monte Baldo a Costabella, Valle delle pietre, Valle degli ossi nei pascoli, fra i frutici e le ghiaie.
   β) meridionale Christ. — Aspidium rigidum forma meridionalis Milde; A. rigidum var. Hypodematium Trevis. syll. spopophyt. Ital.; in Atti della Soc. it. di Scienze Nat. XVII, p. 230; Hypodematium nivale Fée. — Come il precedente nel monte Baldo alle Acque negre, Valle delle Buse ed altrove, frequentemente in unione alla var. precedente.
   ββ) pusillum. — "Planta pusilla: lamina 5-7 cm. longa; 2-3 cm. lata". Monte Baldo in Val grande ad nivem deliquescentem".
   Oss. — Ho raccolto una forma che si mostra quasi intermediaria fra N. rigidum ed il seguente N. spinulosum.
   16. N. spinulosum (Sw). Stremp. — Aspidium spinulosum Sw.
— Variat:
   α) genuinum Röper. — Polystichum spinulosum Dec.; Aspidium spinulosum subsp. A. Aschers. — In monte Baldo (e Sternberg) nelle valli alpine prospicienti il Benaco e specialmente Val grande e Val delle pietre, in società, qualche volta, con la specie precedente!; nei Lessini sul Malera e sul monte Trapola e sul monte Zeola!
   β) dilatatum Röper. — Polypodium tanacetifolium Hoff. — Colla varietà precedente sul monte Baldo nella valle delle pietre fra i Mughi, i Rododendri, i Vaccini e l'Alnus viridis! e sul monte Zeola! (e Poll., A. Mass.).
   Nel Veronese non può dirsi specie comune. — Si sviluppano le frondi al fondersi delle nevi: si trovano sporificate in autunno. .
   Oss. Nella valle delle pietre in monte Baldo ho raccolto una forma interamente sterile di A. spinulosum var. α che si distingue dalla fertile per il maggior sviluppo di tutti i segmenti primari e secondari della fronda, e per la tinta pallido-flavescente di questa.


Gen. 5. — Cystopteris Bernh.

   17. C. fragilis Bernh., Christ. — C. fragilis subsp. A eu-fragilis Aschers.; Aspidium fragile Poll. fl. excl. var. δ; Polypodium fragile L.;










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Filix saxatilis ramosa nigris maculis punctata et Filix non ramosa nigris maculis punctata Martini; Filicula fontana major sive Adiantum album Filicis folio et Adiantum album tenuifolium Joannis Bauhini latifolia Segu., Aspidium Halleri Poll. (non Dec.) viag. ecc. p. 113. — Tipo sommamente polimorfo. Dalle vette alpine questa elegantissima Felce scende alla zona della collina ed internandosi nelle valli si avanza verso il piano, assumendo forme diversissime dipendentemente dalla natura e dalle condizioni dei luoghi nei quali vegeta. Ama in generale i luoghi ombrosi, i vecchi tronchi degli alberi, le siepi, le fessure delle rupi umidiccie, le ghiaie alpine, i muri antichi. Comincia a vegetare in aprile nei luoghi più caldi, e si mantiene sino in ottobre ed anche novembre. .

Varietates.

   α) dentata Hooker. — Aspidium fragile Poll. fl. var. β; Filicula alpina, foliolis rotundioribus et crenatis Ponted., Segu. — Icon. Segu. Pl. ver. III, t. I, f. 2. — Nelle valli del monte Baldo (e Brignoli) e degli altri monti veronesi!: scende benanco a stazioni più basse; p.e. presso Tregnago nel monte Belloca (m. 830, leg. A. Mass.).
   β) pumila Bertol. — Cyathea fragilis Bertol. var. γ; Aspidium fragile var. γ Poll. — Nelle fessure delle rupi alpine: sul monte Baldo nella valle delle pietre!, sui Lessini presso Giazza (A. Mass!). Questa forma da me è sempre stata rinvenuta sterile.
   γ) anthriscifolia Milde. — Aspidium fragile Poll. var. α pro parte et excl. syn. All. — È forse la maggiormente diffusa e si incontra ad ogni passo, talvolta gigantesca, in tutti i nostri monti dai quali scende sino alla pianura! (e Bizzozero): io la ho raccolta nella città stessa di Verona in un giardino sopra un vecchio muro volto a settentrione!.
   δ) acutidentata Poll. — Rara?. Colla precedente nel vaio del Falcone alle falde dei Lessini!.
   ε) cynapifolia Milde. — Aspidium fragile Poll. var. α p.p. — Forma gigantesca che si trova nei luoghi ombrosi di tutti i monti: p. e. sul monte Baldo! (e Sternberg. herb. patav.).
   ζ) angustata Milde. — Frequente sui Lessini, p. e. sul monte Pertica, Roverè di Velo ecc.!; sul monte Pastello!; sul monte Baldo! (e Sternberg.)
   η) stenoloba Al. Br., Milde. — Bellissima forma (tripinnatisecta): sul monte Baldo in Costabella (m. 2060)!; sui Lessini nel luogo detto i Zoppi e presso Roverè di Velo!. Rarissima.
   Oss. Le var. α, ζ, η presentano qualche volta delle forme che seguano quasi un passaggio alla specie che segue, ritenuta del resto da molti, quale varietà di C. fragilis.
La var. α raccolta da Pollini sul monte Baldo in val Losana ed in Valgrande e trapiantata nell'Orto Botanico di Verona, in due o tre










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anni di coltivazione riprese l'aspetto ed i caratteri della forma più comune del suo Aspidium fragile (Poll. fl. III, p. 284).
   18. C. alpina Desv. — C. fragilis subsp. B regia Aschers. — Cresce copiosamente nelle stazioni più elevate e nelle valli alpine del monte Baldo (Pona, Pontedera, Seguier, Pollini, Tonini); è più rara sugli altri monti!. Compaiono le frondi al fondersi delle nevi: sono sporificate da agosto a novembre. .

Varietates.

   α) genuina Trevis. o el l. c. p. 150. — C. alpina Link, Milde; Aspidium alpinum Poll. viag. et. A. fragile Poll. fl. var. δ; Felce crespo sassatile Pona; Filicula alpina crispa Segu. — Icon. Pona viag. di monte Baldo p. 224; Segu. Pl. ver. III, t. 1, f. 3 (optima). — Nel monte Baldo fra le ghiaie dei torrenti alpini nelle valli Losana, Orzera, degli ossi, grande, delle pietre, finestra!; sui monti Posta e Campobrun!; sul monte Zeola!
   β) regia Milde, Trevis. l. c. — Rara. Al passo della Lora al confine della Provincia Veronese con la Vicentina!: ma ad essa potrebbero forse riferirsi alcune forme che ho raccolto sul monte Baldo in unione alla var. α.
   Oss. In val Losana ed in altri punti di monte Baldo, mi sono imbattuto in esemplari totalmente sterili appartenenti alla vera C. alpina: essi presentano costantemente nei lobi dei segmenti delle frondi uno sviluppo superiore di molto a quello che si osserva negli individui fertili; e la stessa diversità di vegetazione appare benanco in quei campioni che sullo stesso piede portano frondi sterili ed altre più o meno fornite di sori.
   C. montana Link. — È indicata dal Barone Hausmann Fl. von Tir. n. 2231 sul monte Baldo, ma in termini assai vaghi; Am Baldo (Staffler's Tirol): io non la ho mai raccolta sopra alcuno dei monti veronesi; ad ogni modo sarebbe da ricercarsi.


Gen. 6. — Asplenium L.

Sect. I. — Athyrium (Roth p. p.)

19. A. Filix-foemina (L.) Bernh. — Athyrium Filix-foemina Roth., Aschers., Christ.; Polypodium filix-foemina L.; Asplenium Filix-foemina Sw., Poll.; Felce femina Pona; Filix non ramosa, petiolis tenuissimis dentatis Segu.Vernacolo. Felese femina: nella valle di Tregnago a Badia Calavena, Fòldare. — Frequentissima: cresce, talvolta gigantesca, ad ogni passo, nel monte Baldo, sui Lessini e monti che ne dipendono, scendendo dalla zona alpina alla montana e penetrando, seb-










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bene più di rado, nella collina. — Da aprile e maggio ad inoltrato autunno. . — Le frondi sono adoperate dai montanari come quelle di Nephrodium Filix-mas.


Varietates.

   α) dentatum Döll., Milde. — Nel monte Baldo in luoghi pietrosi sopra Spiazzi!
   β) fissidens Döll., Milde. — Nel monte Baldo in luoghi ghiaiosi nella Val grande!
   γ) multidentatum Döll., Milde. — Cresce frequentissima per tutta la catena del monte Baldo in Basiana, Novesa, Artillon, Pian della cenere, Ortigara, alla Corona ecc.! ; nel monte Pastello nelle macchie esposte a settentrione!; sui Lessini in luoghi selvatici alle Scandole, ai Tinassi, ai Trachi, alla Veceta, a Revolto ecc. sui monti Bolca e Zeola ecc.


Sect. II. — Euasplenium.

      a). Folia biquadripinnata.
   A. Adiantum-nigrum L., Milde, Aschers., Christ. — A. Adiantum-nigrum Goir. (Prodr. fl. ver. in N. G. B. I. vol. XIV, p. 40 sed seq. mod. refor.): A. Adiantum-nigrum Poll. fl. III, p. 288; A. nigrum All. — Vernacolo. Polipodio cavalin. — Assai frequente nei monti e nei colli della Provincia, sui muri, nelle rupi, fra le macerie; ma non sembra escire, almeno in via generale, dai limiti della zona montana!. — Durante tutto l'anno mantenendosi le frondi anche nel corso dell'inverno. — "Stirps variabilis".


Subspecies.

   20. A) nigrum Heufler. — A. Adiantum-nigrum Poll. var. α; Filicula quae Adiantum nigrum officinarum, pinnulis obtusioribus Segu.
— Variat:
   α) lancifolium Heufler, Milde. — la forma maggiomente diffusa: cresce sul monte Baldo al Pian della cenere!; nei colli veronesi presso Avesa!; nella Valpantena presso Grezzana nel Vaio del Paradiso!; sui Lessini a Corbiolo, nel vaio di Squaranto ecc!; nella valle di Tregnago nel vaio dei Rugoloti! e sul monte Belloca (herb. Da Campo); nel monte Bolca! ecc.
  β) obtusum Kit., Milde (non Goir. l. c. quoad plantam in collibus di Lavagno). — Promiscuamente alla varietà precedente? e forse ad essa sono da riferirsi le piante raccolte nella Valpantena presso Alcenago, e sui colli sopra Avesa presso il Maso e Montecchio,










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e nel vaio Borago sottostante, nel sito detto il Salto ? ed in tutte queste stazioni per lo più sotto ai Castagni e nei detriti basaltici.
   γ) argutum Kaulf, Milde. — Raro: nella Valpolicella sopra Fumane alle falde di monte Pastello!.
Oss. Questa bellissima forma appare intermediaria fra A. nigrum var. lancifolium Heufler e A. aculum Bory.
   21. B) serpentini Tausch., Milde. — Cresce, d'ordinario gregario, fra i basalti ed i loro detriti: presso Marcellise e più in alto nella collina di Lavagno! ; sopra S. Giovanni Ilarione ai Paneroti e più in alto sul monte Bolca!
   22. C) Onopteris Heufler, Milde. — A. acutum Bory; A. Virgilii Bory; A. acutum Poll. ?. — Raro. Nelle colline pietrose di Torri sul Benaco ove è stato scoperto da G. Rigo.
   Oss. Il Milde Filices ecc. p. 87 riferisce ad A. aculum Bory la figura del Pollini fl. Ver. III, t. II, f. 2.: però torno a ripetere ciò che dissi altravolta (l. c.) : e cioè che la figura non mi sembra corrisponda ad esemplari autentici che possiedo dei dintorni di Napoli, di A. Virgilii Guss.
   23. A. fissum Kit. — A. angustifolium et tenuifolium Guss. A. Breynii Poll. non Sw. (et exclusis omn. syn.), et herb.! — Cresce copiosamente fra le fessure delle rupi alpine e nelle ghiaie ai confini del Veronese col Vicentino e col Trentino: al passo della Lora! (e Poll., Ton.; C. Mass.) alla altitudine di 1726 m., nel monte Campobrun a sinistra del passo! (m. 1650), in valle Ronchi al passo Pertica! (m. 1076), e più a sud scendendo nella valle d'Illasi presso Giazza (760 m.) ove è stato raccolto da A. Massolongo (Da Campo herb.!. Si può raccogliere sporificato alla fine d'estate e nell'autunno!.
   Oss. Il Pollini sospetta che A. fissum possa essere una semplice varietà di A. Ruta-muraria ex loci asperitate orta; ma ciò non è: sta invece il fatto che, come osservano Willdenow e Koch, A. fissum ha una facies che si avvicina di assai a quella di Cystopteris alpina.
   24. A. lepidum Presl. — Raro ?. Ho raccolto questa piccola Felce, la quale cresce in diversi punti del Trentino (Gelmi), sui Lessini a Cerro veronese (832 m.) sulle rupi (agosto 1886); sul monte Baldo alle sue falde sopra Cassone!. — Estate-autunno. .
  25. A. Ruta-muraria L., Poll.! — Ruta-muraria Segu. — Comune sui muri e sulle rupi soleggiate dalla pianura ai monti, ed anche nella zona alpina ove si fa più rara: p. e. sul monte Baldo alle Buse e Busete (1700-1800 m.); sui Lessini nei monti Pertica, Trapola, Malera pressochè ad eguale altitudine!. — Si mantiene in vegetazione e sporificata durante tutto l'anno almeno nelle stazioni più favorite.. — "Stirps mire polymorpha: enumerantur formae prestantiores in ditione veronensi lectae vel observatae".










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Varietates.

   α) Brunfelsii Heufler. — Comune sui muri e sulle rupi: la ho raccolta nella città stessa di Verona nel cuore dell'inverno; nella Valpantena a Romagnano, Grezzana, ecc.; alla Sega e Campo Silvano sui Lessini; nel monte Baldo alle Buse!.
    αα) Brunfelsii Heufler forma glandulosa Milde. — A. Ruta-muraria L. β glandulosum Goir. prodr. p. 39. In monte Baldo nelle vicinanze della Corona fra i frutici, e certamente altrove!.
Observ. "False auctores aliqui fomam glandulosam Asplenii Brunfelsii ad A. lepidum Presl. adducunt. Monente Clariss. Milde (o. c.p. 76) nullo modo haec planta cum A. lepido Presl. commutari potest".
   β) Matthioli Gaspar. — Sui muri e nelle rupi: meno frequente della α. — Sul monte Baldo alla Corona nelle rupi, e nei Lessini al monte Serbaro!.
   γ) microphyllum Wallr. A. Ruta-muraria var. Brunfelsii forma microphyllum Aschers.?; A. Ruta-muraria δ pulchellum Goir. o.c. p. 39. — Luoghi rupestri nel monte Baldo alla Corona, alle sponde del lago di Garda sopra Castelletto di Brenzone, e sui muri a S. Vito del Mantico! — Bellissima forma.
   δ) pseudo-germanicum Heufler, Milde. — Sul monte Baldo alla Corona (776 m.), ad Olivè presso Montorio ed alla Musela (91 m.)!. — Raro.
  ε) pseudo-serpentini Milde. — Nel bosco delle Ferrazze presso S. Martino in unione al precedente!. — Raro.
   ζ) pseudo-nigrum Heufler. — Ove la varietà precedente!
   η) pseudo-fissum Heufler. — Mescolato colle ultime tre forme e negli stessi luoghi!
   θ) leptophyllum Wallr. — Raro. Nei monti Lessini, sul monte Pertica nei crepacci delle rupi.
Osser. Sulla stessa pianta si osservano frondi fertili ed altre totalmente sterili: in queste seconde i lobi presentano uno sviluppo maggiore di quello che offrono le prime.
   ι) oligophyllum Goir. herb.! — "Folium 10-14 cm. longum, lamina triangulari 5-5,5 cm. longa ad basim tripinnata in medio bipinnata superne simpliciter pinnata, laciniis longe cuneatis sessilibus ad apicem incisis vel dentatis. Forma accedens ad var. pseudogermanicam sed ab ea satis distincta". — Rara: sul monte Baldo presso il Santuario della Corona!.
   λ) briomorpheidoton Goir. herb.! — "Forma abnormis e conditione loci orta? an forma monstrosa? an forma ibrida?: certissime planta humillima fere gregaria, petiolo 0,5-5 cm. longo, tenuissimo, lamina omnino depauperata". — In un muro a S. Vito del Mantico!.










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È una forma singolarissima: la foglia si compone di un sottile piciuolo, il quale porta alla sua sommità la lamina frequentemente ridotta ad uno o due o tre lobi oblunghi o reniformi leggermente dentati.
   Note. Ho raccolto sulla collina veronese al disopra del Maso, ed in un bosco di Castagni, ana forma mostruosa di Asplenium-Adianlum nigrum con la lamina biforcata, divisa cioè all'apice in due segmenti entrambi bipennati ma di lunghezza ineguale; uno allungato, stretto, acuminato, il secondo più corto e più largo e quasi troncato alla sommità. — Questa stessa forma è stata da me osservata presso Roma fuori Porta Portese e nelle vicinanze di Nizza.
   Fa parte del presente gruppo A. fontanum Bernh. = A. Halleri DC.; il quale, per un mero equivoco, che risale al 1816, è indicato sul monte Baldo: ma A. Halleri non cresce oggi, nè è cresciuto per il passato in alcun punto dei monti veronesi, e quindi, come è successo di Cheilanthes Szovitsii, va radiato dalla nostra Flora!.
      b) Folia simpliciter pinnata.
  26. A. germanicum Weiss. — A. Breynii Retz non Poll.!. — sul Veronese non è stato mai raccolto nè da me nè, che io sappia, da altri: si trova citato in questo luogo perchè crescendo a Riva sul Benaco, è quasi certo che dovrà rinvenirsi dalla parte del Veronese fra Malcesine e Torbole, e certamente in altri luoghi.
   27. A. viride Huds., Poll. Aschers., Christ. Vernacolo. Felesina. — Frequentissimo nelle rupi dei monti veronesi dalla regione montana ai gioghi più elevati. Nei Lessini lungo tutta la catena; nei monti che segnano il confine fra la Provincia veronese, il Trentino ed il Vicentino; nel monte Baldo alla Corona, in val Andrine, Ime, Valfredda, Artillon, nelle valli alpine prospicienti il Benaco, ecc.! ; nel complesso fra 700 e 2200 m. di altitudine: qualche volta però scende a stazioni più basse essendo stato raccolto in Valpantena tra Alcenago e Stalavena (290 m., Tonini), presso Tregnago ai Fineti (316 m., A. Mass.). — Si mantiene in vegetazione e sporificato durante tutto l'anno, anche nelle stazioni elevate.


Varietates.

   α) inciso-crenatum Milde. — Alle falde dei monti Lessini nella Val d'Adige lungo la salita dal , sulla sinistra del fiume, al passo della Sega!; e più in alto a nord del passo di Roccapia nel Vallone della Fratta!. — "Legi, in Baldo molite et in Lessiniis, specimina inter plantam typicam et var. inciso-crenatam exacte intermedia".
   β) cuneatum Goir. herb.! — "Segmentis foliorum longe cuneatis". — Fra le rupi all'Artillon nel monte Baldo!.
  γ) pusillum. — "Planta pusilla: lamina 35-60 mm. longa; segmenta, distincta, petiolata, rhombea, irregulariter crenata". — Nelle










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rupi elevatissime: sul monte Baldo al Telegrafo (2200 m.), all'Altissimo di Nago (2117 m.); e nelle alpi confinanti col Trentino alla Cima di Posta (2235 m.).
   Observ. In Asplenio viridi segmenta foliorum subsessilia aut brevi vel longiuscule petiolata passim occurrunt.
   28. A. Trichomanes L., Pollin.! Aschers., Christ. — Trichomanes seu Polytricum officinarum Segu.Vernacolo. Felesina, Felesina dei muri, Sardelete, Erba da omo.— Frequentissima: dalla pianura si innalza a tutta la regione montana e subalpina, e penetra benanco, sebbene più parcamente, nella alpina; vivendo di preferenza nei muri antichi, su tronchi di vecchi alberi, nelle spaccature delle rupi. — Si conserva in vegetazione e sporificata durante tutto l'anno, almeno nelle stazioni non troppo aride, ed in quelle riparate dai rigori invernali.


Varietates.

   α) rotundatum Milde. — Qua e lè nei colli e nei monti: Vaio Borago presso Avesa e sotto Montecchio fra le rupi; a Cerro veronese; nel Vaio di Squaranto, ecc.!
    β) auriculatum Milde. — Rara: sul monte Baldo alla Corona!.
   γ) Harrovii Milde. — Rupi e muri nella Val d'Adige, nella valle del Tasso, nella valle di Caprino, ecc.
   δ) alpestre. — "Ab Asplenio Trichomane genuino, partibus omnibus minoribus facillime distinguitur. Lamina, rachide excepta, laete viridis". — Si incontra nelle stazioni elevate dei monti, tanto sul monte Baldo, p. e. Artillon, quanto sui Lessini p. e. Podesteria; ma si incontra benanco, però con dimensioni alquanto maggiori, in localitè più basse, e così nella Val d' Adige e nella Valpantena presso Romagnano, ecc.
   ε) dentatum. — "Frondibus flaccidis, decumbentibus: segmentis, rhomboideis, basi cuneatis, apice truncatis, toto margine, basi excepta, eleganter et profunde dentatis". — Nella collina veronese, a S. Leonardo!
    ζ) umbrosum Milde. — Qua e lè nelle siepi, nei vecchi muri e nei luoghi erbosi dei colli e dei monti non molto elevati: p. e. nelle convalli presso Avesa!.
    η) microphyllum Tin. in Guss. — Nelle siepi dei colli veronesi, nelle grotte e nelle caverne!.
       c) Folia furcata vel palmata.
   29. A. septentrionale (L.) Hoff., Poll., Aschers., Christ. — Acrostichum septentrionale L.; Filicula saxatilis corniculata Segu. — Gli esemplari esistenti nell'Erbario Polliniano non appartengono al Veronese: il Seguier (PI. ver. I, p. 70) elenca questa piccola Felce, unitamente ad un'altra (una forma di Cystopteris fragilis) da lui trovate in










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montibus Tridentinis ma hujusce agri nequaquam indigenas, ritenendo che forsan Veronensia juga non aspernentur. Nè il Botanico di Nimes mal si apponeva: infatti Carlo Tonini (in Bertol. fl. it. crypt. pars. I, p. 85) scoprì A. septentrionale sul monte Baldo, ma non è detto in quale localitè; ed Abramo Massalongo (herb. Da Campo!) presso Revolto sui Lessini. Io lo ho raccolto presso Giazza, pure sui Lessini, e sul monte Baldo tra Brentonico e S. Giacomo in un muro. — Estate. .
   A. Seelosii Leybold è indicato (Milde fil. ecc. p. 76), presso il lago di Garda nella Provincia di Brescia.


Gen. 7. — Scolopendrium Smith.

30. S. vulgare Sm. ; Christ. — S. officinarum Sw., Pollin.; Asplenium Scolopendrium L.; Fillitide di Dioscoride Pona; Lingua cervina officinarum Segu.Vernacolo. Lengua zzervina, Regolizia. — "Stirps polymorpha: facillime in formas monstrosas (innumeras) transit". — Volgarissimo nella Provincia, si mantiene in vegetazione durante tutto l'anno; e dalla bassa pianura ascende alla regione montana e penetra benanco nella subalpina! (e Pona, Segu., Pollin.!). .


Varietates.

   α) genuinum Goir. o. et l.c. p. 42. — "Petioli dense paleacei raro subnudi 6-15 cm. longi: laminae basi late cordatae, 48-49 cm. longae et usque 6-6,5 cm. latae, in margine integerrimae, quandoque erosulae vel ondulatae vel fere sublobatae; nervi secundari (saepe confluentes) apice capitati minutae clavae instar: αα) brachyphyllum: subvarietas partibus omnibus abbreviata, accedens ad var. minus Fée". — Rappresentano le due forme maggiormente sparse.
   β) stenophyllum.— "Lamina basi subtruncata, angustata, cultriformis, 1,5-2 cm. lata, 10-20 cm. longa". — Rara: convalli presso Verona e nella Valpantena al Ponte di Veja fra le rupi.
  γ) minus Fée. — "Planta pumila: lamina 4-10 cm. longa, 1-1,5 cm. lata: occurrit forma serotina (legi 9br. 1887) frondibus sterilibus". — Nei luoghi umidi della collina veronese presso Quinzano, il Maso, Montecchio, ecc. e nella Valpantena presso Alcenago specialmente nelle rupi e nelle tufe basaltiche! — Ho raccolto presso Verona una forma mostruosa, da riferirsi a questa varietà, nella quale in una lamina una delle orecchiette della base era saldata alla costa. mentre in una seconda fronda la lamina, priva di orecchiette, prolungavasi sul picciuolo terminando da un lato in una appendice, come una specie di lobo arrotondato.










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Formae monstrosae

   a) truncatum Goir. herb !. — "Lamina, plerumque sterilis, margine levissime ondulato-crispa raro incisa, 15-16 cm. longa, 5-6 cm. lata, apice horizontaliter aut oblique truncata vel subemarginata; auri culis baseos evanescentibus". — Nelle convalli presso Avesa ed altrove nella collina veronese!.
  b) platyphyllum Goir. spec. morph., ecc., p. 12, prodr. fl. ver. l.c. p. 42. — "Lamina late obovata-oblonga. margine crispo leviter ondulato, 20-30 cm. et ultra longa, 8-9 cm. lata, ad basim contracta, apice rotundata vel subito acuminata; baseos lobis patentissimis, abbreviatis. Forma accedens ad S. vulgare var. reniforme Moore?". — Nelle convalli presso Avesa assieme alla forma normale!.
   c) bifidum Fée gen. Filic., p. 209. — S. vulgare β furcatum Goir. spec., ecc., p. 12, prodr. l. c., p. 42. — "Lamina aequalis basim versus contracta, 20-24 cm. longa, 4, 5-5 cm. lata, apice bifida, laciniis brevibus, rotundatis, divaricatis: sed legi formam pulcherrimam, lamina inaequali, ondulato-crispa, usque 10 cm. et ultra lata, in apice profundius incisa". — Nelle convalli presso Avesa e nella valle d'Illasi ai Rugoloti!
  d) crispum Milde. — "Lamina quandoque papyracea, undulato-crispa, margine et apice inciso-dentata vel inciso lobata: transit in formam doedalaeam". — Nelle vallette dette Pissacavra e Borago presso Avesa!
   e) furcillatum Goir. herb.! — "Lamina basi superne constricta sub apice, cum costa mediana, furcillae instar bipartita, laciniis late triangularibus, acuminatis, divergentibus: partitiones costae medianae dense sorifeae sunt". — Ho raccolto una fronda unica di questa bellissima forma il 22 marzo 1877 presso Avesa nel vaio Borago, — un vero orto botanico alle porte, si può dire, di Verona. A dare una idea della forma teratologica da me ora descritta, dirò che la stessa simula, nella facies, qualcuno dei tanti ilioliti da me osservati e raccolti sul monte Bolca.
  f) daedalaeum Milde. — "Lamina dichotoma vel repetito dichotoma". — Ho scoperto un esemplare unico e gigantesco di questa forma teratologica, per la sua eleganza coltivata benanco nei giardini, sul monte Baldo (29 luglio 1883), in luoghi rupestri sopra alla Ferrara (800-900 m.): rividi la pianta negli anni seguenti sempre prospera e vegeta, e la rispettai, limitandomi ad asportarne alcune fronde che conservo nel mio Erbario; nel 1888 fu vista da un cotale — non era un botanico — il quale pensò bene di asportarla!
  g) cornutum. — Ho raccolto questa forma singolare sul M. Pastello, sopra Cavalo e Fumane, presso Cerro veronese e nel vaio del-










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l'Anguilla (novembre 1889). La nervatura mediana si stacca dalla lamina della fronda e sulla pagina superiore di essa, po' al disotto dell'apice; dando per tal modo origine ad una sottile appendice che sembra inserita sulla lamina stessa a guisa di un cornetto più o meno lungo, 12-15 mm.: (Conf. Goir. Bull. Soc. Bot. Ital. in N. G. Bot. Ital., vol. XXII, p. 423).


Gen. 8. — Blechnum L.

   31. B. Spicant With.; Poll. — Osmunda Spicant L. — Rarissima. Il Pollini non cita questa Felce fra le piante veronesi: Abramo Massalongo la raccolse presso Crespadoro al confine della Provincia Veronese con la Vicentina e nei monti di Tregnago; Carlo Tonini pure sul Veronese e nello stesso luogo (in Berlol. fl. ital. crypt., pars I, p. 93) e nella Val Calda presso Recoaro! sul Vicentino; da ultimo io la ho trovata (ottobre 1887 e settembre 1903) sui Lessini alla Vecela! .
   Seguirebbe il genere Cheilantes Sw.: ma la Ch. Szovitsii F. et M., indicata fra le fessure delle rupi sul M. Baldo, è assolutamente da radiarsi dalla Flora veronese: conf. R. Pampanini (Nuovo Giornale Botanico Italiano, Bollett. Soc. Bot. Ital., Schedae ad Fl. it. exsicc.).


Gen. 9. — Pteris L.

   32. P. aquilina L., Poll.! — Pteridium aquilinum Kuhn, Aschers.; Filix femina Calc., Pona; Filix ramosa major pinnulis, obtusis non dentatis Segu.Vernacolo. Felese, Felze, Felese dell'Aquila, Foldare (a Badia Calavena), Sbiolzi (S. Anna d'Alfaedo). — "Variat."
   β) integerrima Moore. — "Segmenta ultima oblonga subintegerrima" (Milde).
   γ) brachyloba Goir. herb.! — "Planta pallide virens, glaucescens. Segmenta ultima oblonga, subfalcata, brevia, dense approximata, integerrima vel (infima) basi dentata aut lobata et quandoque auriculata".
   Comunissima dalla pianura ai colli ed ai monti, più rara nella regione subalpina; nelle siepi, nei boschi e negli stessi luoghi coltivati che stanno al margine di questi: la var. β sul m. Baldo ai Masi sotto i castagni, sui Lessini al Cerro fra le rupi; la γ sui Lessini fra le rupi al Serbaro. Nei boschetti ombrosi dei colli le frondi superano anche la lunghezza di due metri; mentre nei luoghi più aridi e secchi, qualche volta, toccano appena l'altezza di un decimetro, ed in tal caso frequentemente la pianta cresce gregaria. Nel Veronese la P. aquilina, piuttosto raramente, si trova con frondi fertili! — Comincia a vegetare dalla fine di marzo o dal principio di aprile, nei luoghi bassi ed aprici, e dura sino ad ottobre ed anche novembre. . — Le frondi di questa










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Felce sono adoperate a fare il letto al bestiame, ad avvolgere il ghiaccio ed i formaggi che si trasportano in città, ecc.
   33. P. cretica L., Aschers., Christ. — Rara: nelle rupi al lago di Garda fra Peschiera in Provincia di Verona e Sirmione in quella di Brescia (Trevisan: Gregorio Rigo la ha pure raccolta in Provincia di Brescia sulle rupi che si specchiano nel Benaco. In Verona cresce, si può dire naturalizzata, sui muri del giardino Menegazzoli, ove comparve verso il 1889 contemporaneamente ad Oxalis violacea e O. corniculata var. purpurea. — Estate-autunno. . — Nel Nizzardo, per osservazioni recentissime, si mantiene in vegetazione durante tutto l'anno: al principio di primavera ho visto le frondi novelle spuntare in vicinanza a quelle, sporificate o no, dell'anno precedente!


Gen. 10. — Adiantum L.

   34. A. Capillus-Veneris L. Poll.! — A. foliis Coriandri Segu.Vernacolo. Capelvenere, Capilvenere, Capiler, Erba per la bossega (tosse). — "Species magnitudine et forma segmentorum ultimorum admodum varians (Milde). In Agro Veronensi sequentes observavi formas: a) vulgare. Segmentis ultimis breviter petiolatis, abbreviatis semiorbicularibus, crenato-denticulatis. — b) trifidum W. A. Capillus-Veneris var. bitrifida De Rey-Pailhade (Fougéres de France) et — c) multifidum De Rey-Pailhade. Segmentis ultimis 5-10 lobatis, lobis profuncle laciniatis. — Monente cl. H. Christ., saepe in eadem planta segmenta simpliciter crenata una cum segmentis profunde partitis observantur. — d) Elisae Goir. Bull. Soc. Bot. ital. a. 1896, p. 254-255. Segmentis ultimis angnstis longe cuneatis inaequaliter sed profuncle partitis, partitionibus lobatis, lobis fertilibus 1-2 soros gerentibus, sterilibus antice et ad latera minutissime et irregulariter denticulatis (legit Elisa Goiran augst. 1893). — e) microphyllum De Rey-Pailhade. Segmentis ultimis exiguis vel exiguissimis. — f) platiphyllum. Segmentis ultimis e basi cuneata reniformibus vel semiorbicularibus, latissimis (3-3,3 cent. et ultra). — g) pusillum. Planta humillima, 2-3 cm. alta saepe gregaria. — h) caespitosum. Planta densissime caespitosa, frondibus plerumque brevissimis quandoque subsessilibus, segmentis ultimis reniformibus crenatis fere semper fertilibus: lamina saepissime ab uno tantum segmento constituta est". — Il Capelvenere cresce frequentissimo nelle grotte, nelle rupi e nei luoghi umidi dei colli e dei monti più bassi tra il confine vicentino e le sponde del Benaco; nella città stessa di Verona sulle pareti dei pozzi!: le forme b) c) g) qua e là con la forma volgare, p. es., a Marano di Valpolicella, Castelletto di Brenzone, Castion Veronese, ecc.!; la d) Castelletto di Brenzone ed alle falde di m. Baldo presso Rubiana alla fontanella del Gouin!; la e) presso










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Avesa alle Scoole, nella Valpantena nei vaj del Paradiso e della Pernise ed in quello detto Sperzani sopra Romagnano di Grezzana!; la f), rara, nel vaio di Quinzano; la h) frequentemente riveste le rupi ed i muri bagnati da infiltrazioni acquee, ma che nella stagione estiva rimangono all'asciutto, p. es., a Castelletto di Brenzone, sul monte Larzan presso Avesa, nella collina veronese a S. Mattia, ecc.! — Io lo ho osservato in vegetazione si può dire durante tutto l'anno nei luoghi convenientemente esposti e riparati: sul colle delle Ungherine, ad esempio, lo ho raccolto in febbraio. .
   Osserv. Conservo in Erbario una piccola Felce avuta da Jos. Loss che la raccolse in Valle di Non (Anaunia) a Pontalto presso Cles; porta il nome di Asplenium Anauniense datale, dice la scheda, dal Barone Hausmann. Il Loss però ritiene sia un ibrido, Asplenium Ruta muraria x Adiantum Capillus-Veneris: sarebbe da ricercarsi in quel luogo.


Tribus II. — OPHIOGLOSSACEAE

Gen. 12. — Botrychium Sw.

  35. B. Lunaria Sw., Pull. — Osmunda Lunaria L.; Lunaria del graspo Calc.; Lunaria racemosa ovvero minore e Lunaria minore ovvero racemosa del Matthioli Pona; Osmunda foliis lunatis Segu. — "Variat: α normale Röper. — "Laciniae integerrimae vel paulum crenatae".
    β) subincisum Röer, "Laciniae profunde crenatae, hic illic paulum incisae".
    γ) nanum Gelmi prosp. p. 192. — Planta gracilis, humillima".
   Nei pascoli e nei prati di tutti i monti veronesi dalla regione montana alla alpina: e così sul m. Baldo in Costabella!, Ortigara!, Valfredda (Pollin. herb.!), la Ferrara (Segu.), Novesa (Pona, Poll.), la Corona (Poll. herb!) ecc.: più abbondante nei Lessini lungo tutta la catena; e così presso Velo (A. Mass.), Spiazzoi!, le Scandole!, Tinasso! (e Seguier): il Pollini (herb.!) lo ha pure raccolto sul Pastello. — In tutte queste stazioni ho sempre incontrato la var. α!: la β è stata da me raccolta sui Lessini al di sopra dei Merli!, e la γ sul m. Baldo, nei pascoli, allo Altissimo di Nago!. — Da giugno a settembre secondo la altitudine. .



Gen. 12. — Ophioglossum L.

   36. O. vulgatum L. Poll. — Ophioglosso Calc.; Ofioglosso del Fucsio o Ennophillo Pona; Ophioglossum vulgatum Segu. — Vernacolo. Lengua de serpente. Dai dintorni di Verona alla zona subalpina, ed anche nella alpina, nei prati e pascoli umidicci, però non molto










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frequente: e così presso Montorio (Segu.), alle falde del m. Pastello presso Cavalo (Poll. herb.!), nella valle di Caprino (Pona), nei dintorni di Torri sul Benaco (Rigo!) sul m. Baldo nella Valfredda (Poll. herb.!) ed in Basiana presso la Pozza!. — Da maggio a giugno. .


Tribus III. — OSMUNDACEAE

Gen. 13. — Osmunda (Tournf.) L.

   37. O. regalis L., Poll. — Osmunda vulgaris et palustris Segu. —
Secondo il Seguier (Pl. ver. I, p. 75) cresce sui monti Lessini a breve distanza dal Tinasso: il prof. A. Massalongo la raccolse in vicinanza della Giazza nel luogo detto Minerthall!, e per testimonianza di Da Campo (herb.!), sul M. Zeola. Ma in questi luoghi non è stata rinvenuta nè da me, nè da altri.



Familia II. — MARSILIACEAE.

Gen. 1. — Azolla Lam.

   1. A. Caroliniana W. — Originaria delle regioni specialmente temperate o calde dell'America, Oceania, Asia ed Africa trovasi naturalizzata in diversi punti del continente italiano: nel Veronese (settembre 1898) l'ho osservata nelle risaie a Belfiore di Porcile e Caldierino, ed a Villabella: ma non ebbi più occasione di ricercarvela.



Gen. 2. — Salvinia (Mich.) Schreb.

   2. S. natans All., Poll. — Marsilea natans L.; Salvillia vulgaris acquis innatans, foliis subrotundis punctatis laete viventibus Segu.Vernacolo. Pavarina. — Cresce frequente e copiosissima nelle risaie e nei fossati ad acque poco correnti della pianura veronese! (e Segu., Poll., Mang.): e così a Peschiera (Poll.); Sirmione! (e Mang.!, Rigo!), Caldiero!, Monteforte!, S. Bonifacio!, Arcole!, Villabella! , Albaredo!, Legnago!, Aselogna!, Bovolone!, Vigasio! ecc. — Dalla primavera a tardo autunno: presso Caldiero, stante forse la temperatura delle acque che alimentano i fossati e provengono dalle sorgenti termali, si mantiene in vegetazione anche ad inoltrato inverno: è sporificata in estate ed autunno. . — Noto che il numeno degli individui sterili in ogni stazione, è di gran lunga superiore a quello dei fertili.



Gen. 3. — Marsilia (Mich.) L.

   3. M. quadrifolia L., Poll. — Lenticula palustris quadrifolia Segu. — Vernacolo. Erba ranina, Pavarina, Trifoglio d'acqua. Qua e là










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nelle risaie e nei fossati poco profondi e ad acque poco correnti della pianura veronese (Segu., Poll.): al confine della Provincia Veronese con la Mantovana presso Peschiera!, Legnago!, Aselogna!, Arcole! ecc. — Estate ed autunno: è sporificata in luglio-ottobre. . — Anche la forma sterile di M. quadrifolia è, nel Veronese, più frequente della fertile.
   Segue ultimo di questa Famiglia il genere Pilularia (Vaill.) L. — Ma Pilularia globulifera L., indicata nel Veronese dal Prof. G Arcangeli (Elenco delle Protallogamee Italiane p. 4 nell'Estratto dagli Atti della Società crittogamologica italiana Vol. III, disp. 3a 1884) e dai sig. A. Fiori e G. Paoletti (Flora analitica d'Italia, I, p. 18) non è stata da me raccolta in alcun punto del nostro territorio: forse ulteriori ricerche potranno constatarne la presenza presso di noi, tanto più che la stessa cresce sul Bresciano (Zersi).




Classis I. — EQUISETINAE.

Familia III. — EQUISETACEAE.

Gen. unicum — Equisetum (Tournf.) L.

Sect. 1. — Euequisetum Milde

     A.) Equisèta heterophyadica A. Br.
  1. E. arvense L., Poll. — Equisetum arvense longioribus setis Segu.; Coda di cavallo Pona. — Vernacolo. Saiola, Seola, Coa de caval, Sprela. — Frequentissimo! (e Pona, Segu., Moreni, Pontèdera, Poll.!, Fr. Fontana) nei prati, nei campi, nei pascoli, nei boschi, negli argini della intera Provincia, dalla pianura a tutta la zona montana: diventa più raro nella alpina. Le forme fertili si rinvengono sporificate dalla fine di febbraio a tutto aprile, ed anche in maggio e giugno nelle stazioni più elevate: le forme sterili si mantengono in vegetazione sino a tardo autunno. .
   Variationes et transmutationes caulis sterlis. — (Conf. Milde o. c. p. 216).
   a) nemorosum A. Br. — "Caulis validus 20-50 cm. alt., inferne nudus, pallidus; rami patentissimi" — Qua e là per tutta la Provincia dalla pianura ai monti: ad essa riferisco una forma elegantissima, assai frequente nei dintorni di Verona, nelle siepi umide ed ombrose, il cui caule a stagione un po' inoltrata è di un bel nero carico e lucente!
   b) decumbens Meyer. — "Caulis caespitosus, decumbens, a basi ramosus et caulibus ramosis secundariis circumdatus". — Sparso per i campi: comune.










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   c) arenicolum Goir. o. c. p. 19. — Rhizoma pilosissimum; pilis fuscescentibus. Caulis dense caespitosus: caudiculis a basi ramosis, arcuatis, solo adpressis, in orbem expansis. — Al Pestrino nelle sabbie deposte dall'Adige.
   d) alpestre Whlbrg. — Caulis humilis, decumbens, internodiis abbreviatis". — Luoghi umidi nel monte Baldo alla Lonza, in Novesina, presso la Fontana di Naole fra 1300 e 1600 m. di altitudine!.
   e) varium Milde. — "Caulis tenuis, erectus, simplex vel parse ramulosus, in internodiis latericolor". — Lungo l'Adige fra le pietre che formano l'arginatura del fiume e nei campi vicini, e così pure nelle sabbie fra l'antico passo volante di Porto S. Pancrazio e S. Michele!.
   f) campestre (C. F. Schultz). — E. arvense var. serotinum F. W. Meyer. — "Planta simillima formae sterili E. arvensis, sive potius transmutatio ejusdem formae, in apice caulis spicam sporiferam gerens". — Raro: se ne conserva un esemplare nell'Erbario Polliniano!, raccolto sicuramente nella Provincia, mescolato a diversi campioni fertili e sterili, appartenenti questi ultimi alla forma più comune.
   2. E. Telmateja Ehrh. — E. fluviatile Poll. (excl. syn. Ponted. et alterum ex duobus Segu.) et auct. non L.; E. maximum Auct. an. Lam.?; E. palustre longioribus setis Segu.Vernacolo. Setola, Seola, Saiola. — Nei luoghi umidi ed acquitrinosi, specialmente al margine dei fossi e dei corsi d'acqua, dalla bassa pianura ai monti ove diventa più raro!; (e Segu., Poll., Fontana, Rocchetti, Masè!, C. Mass.): e così in Campo Marzo di Verona!, Legnago! , Vigasio ove si mostra gigantesco!, ecc.; nei colli; presso Avesa nel Vaio del Borago! ; nella Valle dell'Adige presso Ceraino e sotto a Rivole!; sul monte Baldo presso la Ferrara! (e Poll.), ecc. ecc. — Le forme fertili si incontrano sporificate dalla fine di marzo al principio di giugno; le sterili, nelle stazioni ombrose e nelle elevate, si mantengono in vegetazione sino all'autunno. .
   Variationes et transmutationes caulis sterllls. — (Conf. Milde o. et l. cit.).
   a) comosum Milde. — "Caulis 40-50 cm. altus, dimidia parte inferiore ramis destitutus; ramis erecto-patentibus". Nel Vaio Borago presso Avesa!: non comune.
  b) breve Milde. — "Caulis 5-20 cm. altus, erectus, vaginis approximatis, densissime ramosus". — Negli argini presso Caldiero!.
  c) serotinum A. Br. — "E. eburneum Schreb. — "Caulis sterili simillimus sed spicam gerens". — Rarissimo: una sola volta, con l'amico Ab. Francesco Masè, mi fu dato osservare un esemplare unico, e già sbiadito, di questa variazione fruttifera dell'Equisetum Telmateja presso Vigasio: vestiva la forma macrostachya Milde, e cresceva isolato frammezzo a centinaia di individui sterili. — Nel luglio dell'anno 1904 ho osservato questa bella forma, con un esemplare isolato, in uno stagno presso Nizza nelle vicinanze del fiume Varo: sino ad oggi non la trovo indicata nella Flora delle Alpi Marittime.










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   Malgrado ripetute ricerche non ho potuto rinvenire sul Veronese, nè E. silvaticum L., nè la sua varietà umbrosum (Mey.) = E. pratense Ehrh.: ma siccome e l'uno e l'altra sono segnalati nel Vicentino, nel Trentino e nel Bresciano, così non è impossibile possano crescere nella nostra zona; tanto più che già il Pollini (Fl., III, p. 260), indicava E. silvaticum nella Valle dell'Adige in sylvis humidis montium Roboreti
     B) Equiseta homophyadica A. Br.
   3. E. palustre L., Poll.! — E. palustre brevioribus setis Segu.Vernacolo. Coa de caval. Cresce abbondantemente lungo i corsi d'acqua e nei luoghi umidi e palustri della intera Provincia Veronese dal piano alla regione montana: e così nei dintorni di Verona in luoghi paludosi o inondati dall'Adige; nelle paludi e nelle risaie della bassa pianura! ecc.; lungo le sponde del lago di Garda!; sul monte Baldo alla Ferrara!; sui Lessini a Salaorno sotto Velo! ; ecc. — Si incontra sporificato da aprile ad ottobre . — "Variat caule humili vel elato, 8-50 cm. alto. Praeterea in ditione nostra, quae seqnuntur, occurrunt


Variationes.

  a) simplex Goir. herb! — "Caulis validus, simplex, humilis vel elatus, ramosus, ramis verticillatis, superne nudus. Forma typica". — È la forma tipica la quale cresce copiosamente in tutte le località sopra enumerate.
   b) nudum Duby, Milde (o. c. p. 224). — Caulis validus erectus, nudus". — Lungo l'Adige presso S. Michele, il Casino, Centore, la Mambrota!: certamente altrove, ma non comune.
   c) tenue Döll., Milde (o. l. c.). — "Caulis debilis, erectus, nudus vel vage ramosus". — Presso S. Michele, sponde del lago di Garda tra Malcesine e Navene, sul monte Baldo alla Ferrara!: raro.
   d) arcuatum Milde (o. l. c.) — "Caulis a basi ramosus, pyramidatus, ramis caulis apicem versus decrescentibus, omnibus arcuatis". — Sul monte Baldo alla Ferrara!, e qua e là per la pianura veronese in unione alla a,: non comune.
   e) ramulosum Milde (o. l. c.). — "Caulis flaccidus inter frutices interdum scandens; rami verticillati longissimi hic illic ramulis instructi". — Presso Arcole e Montecchia in riva all'Alpone!. Raro.
    f) polystachium (Vill.). — Ramis spiciferis. — Occurrit: φ1) Forma corymbosa Milde (o. l. c.) = E. corumbosum Bory. Spicae ramorum corymbum formantes. Ad hanc formam referendum est E. veronense Poll. (ex descriptione et speciminibus herbarii ejus !). — φ2) Forma racemosa Milde. Spicae ramorum racemum formantes: ad eam pertinere videtur E. palustre var. β Pollin. fl. veron. III, p. 261










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(E. palustre minus polystachyum) ex icone (Raji Syn. meth. t. v. f. 3) a Clariss. Autore citata, et etiam a Clariss. Milde (l.c.) referta". — La Forma corymbosa presso S. Michele al Casino, ed a Belfiore di Porcile!: la Forma racemosa presso al Lazareto ed a S. Pancrazio in luoghi stati inondati dall'Adige!
   g) caespitosum Goir. herb. ! — "Multicaule. Caulibus validis, erectis in caespitem unicum adnatis, spicigeris, spicis solitariis vel racemum aut corymbum formantibus, superne nudis, inferne ramosis, ramis verticillatis, internodia aequantibus superantibusve, raro illis brevioribus. Facies E. ramosissimi: forsan forma hybrida, E. palustre x E. ramosissimum ?". Trovato nel settembre 1883 nei luoghi inondati dall'Adige per la piena dell'anno antecedente!
   E. limosum L.; Poll. fl. ver. III, p. 261, excl. nonn. syn. — Il Pollini non indica questa specie nel Veronese, e l'unico esemplare di E. limosum che si trova nel suo Erbario proviene dalla Germania. Il Catalogo dei signori Visiani e Saccardo nota (p. 7) E. limosum nei luoghi palustri del Veronese; io però non ho mai potuto osservarlo in alcun luogo: crescendo lo stesso nel Trentino, nel Bresciano, nel Mantovano, nel Polesine, sarà sempre da ricercarsi. La pianta del Seguier E. foliis nuclum non ramosum sive junceum, pl. ver. I, p. 1905 non spetta a parer mio ad E. limosum. Il Seguier scrive di averlo trovato nei fossi di Verona, a destra di chi entra in città: ma in questo luogo io non ho mai visto E. limosum, bensì molte forme da riferirsi o ad E. Schleicheri, o ad E. variegatum, o ad E. ramosissimum e specialmente alla forma, di quest'ultimo, coi cauli nudi, che potrebbe benissimo essere la pianta di Seguier. Del resto nell'Erbario del Moreni la pianta che vi sta con la denominazione di Seguier spetta all'E. ramosissimum (Conf. Goir., o. c., p. 23).



Sect. II. — Hippochaete Milde.

   4. E. hiemale L.; Poll. viag., p. 16, 84, 111 et fl. ver. III, p. 262, excl. syn. et icon. Matth. et. var. β (E. procerum). — Vernacolo Seola. — "Vaginae adpressae, non ampliatae". — Non è specie comune nel Veronese: cresce in luoghi di preferenza umidi, tanto fra le sabbie quanto nei sassi, nei letti dei torrenti, lungo i corsi d'acqua, ecc. ! (Poll., A. Mass., Tonini ex herb. quoad plantam in M. Baldo lectam !): il Pollini nel Viaggio (l. c.) indica E. hiemale in riva al lago di Garda, alle falde del m. Baldo ascendendo dalla valle di Caprino ai Masi e Prà Bestemmià, nella Selva di Avio e lungo la via che scende al vil laggio di questo nome e quindi verso la Valle d'Adige; e nella Flora (l.c.) nei fossi della città di Verona, alle sponde dell'Adige al Pestrino ed altrove lungo il fiume; ma parecchie delle stazioni indicate dal Pollini devono essere scartate, avendo esso, come appare dagli esemplari










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esistenti nel suo Erbario, confuso E. hiemale con E. ramosissimum!, il Gelmi (prosp., p. 191) nella Valle d'Adige presso Avio e Mori: a mia volta ho raccolto E. hiemale sul monte Baldo nelle selve che stanno intorno al Pian della Cenere (e Poll. herb.!) ed ai Lavaci e Cerbiol (1000-1400 m.), nella valle d'Illasi presso Tregnago nel letto del torrente insieme a Caro Massalongo, il quale più in alto ancora nella stessa valle lo ritrovò presso Revolto! — Dalla primavera all'estate dell'anno seguente .
    β. Schleicheri Milde o. c., p. 244; Goir. appunti bot. in Cron. alp., p. 68. "Vaginae ampliatae". Nei monti Lessini a Salaorno sotto Velo! non Revolto come per isvista ho scritto nei miei Appunti botanici, l.c. nella Valle dell'Adige presso Rivole!, lungo l'Adige presso Verona, ma raramente e non tutti gli anni, nell'Agro Veronese lungo il Tione presso Guastalla! — Estate-autunno.
   5. E ramosissimum Desf. — E. elongatum W., Poll. herb.!; E. procerum Poll. hort. et prov. veron. pl. nov. vel. min. cogn. p. 28; E. hyemale β procerum Poll. fl. ver. III, p. 262; E. palustre longioribus setis Moren. herb.!Vernacolo. Seola. È pianta eminentemente polimorfa, la quale, colle sue numerose varietà, cresce copiosissima ed anche gregaria nei luoghi arenosi, ghiaiosi, umidicci od anche aridi e secchi, negli argini, sui muri ecc., della parte piana della intera Provincia: diventa più rara sui coili e nei monti. Io la ho raccolta od osservata negli argini, nei campi, fra i frutici in Campo Marzo, al Pestrino, ecc., lungo tutto il corso del fiume in una parola!; nei fossi della città di Verona a Porta Nuota!; nella Valle dell'Adige presso Ceraino, Peri, Avio, ecc.!; nella Val Pantena e Val Policella!; alle sponde del Benaco!; lungo il Mincio! ecc.; nella Valle d'Illasi (C. Mass.), ecc. Le spighe cominciano a spuntare a mezza primavera: però si può affermare che la pianta si mantiene in vegetazione durante tutto il corso dell'anno, almeno nelle stazioni sufficientemente riparate dai rigori dell'inverno e dalla arsura estiva .


Variationes.

   a) scabrum Milde. — "Caespitosum: caulis erectus, nudus, profunde sulcatus: vaginae amplae campanulatae". — Nella Valle dell'Adige in luoghi sabbiosi lungo il fiume sotto Rivole, Incanale, la Perarola, i Tessari, Brentino, ecc.!
   b) subverticillatum A. Br. — E. ephedroides et E. pallidum Bory. — "Caulis erectus, vel inter frutices scandens, 20-30 cm. altus; ramis verticillatis, interdum fertilibus, etiam 20-25 cm. longis, instructus. Vaginae cylindraceo-infundibuliformes, concolores, 9-11 cm. longae". — Nella valle del Tasso fra gli arbusti!, nella Valpantena, nel Vaio del Paradiso presso Grezzana! ecc.










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  d) virgatum A. Br. — "Caespitosum raro simplex: caulis erectus 15-60 cm. altus, scaber, nudus vel vage ramosus". — È la forma maggiormente diffusa!
   e) simplex Döll. — "Caulis simplex, erectus, nudus". — Qua e là ma non comune.
  f) gracile A. Br. — E. ramosum Schleich. — "Caespitosum: caulis basi procumbens vel erectus, scabriusculus, a basi vel in medio ramosus". — Frequente in unione alla forma d)!
   g) altissimum A. Br. — E. longissimo caule in sepibus scandens Coesalp. de. pl. lib. 16, p. 598; E. altissimum scandens asperum mono stachyon et polystachyon setis plerumque ramosis et praelongis Micheli cal. pl. hort. flor. p. 25. — "Caulis viridis, scabriusculus, erectus etiam 150 cm. altus, vel scandens inter frutices et etiam 250-300 cm. longus, superne nudus vel vage ramosus, inferne dense verticillatus, vaginae longae amplae rufae margine augusto nigro, dentes plerumque nulli saepius albi sphacelati, rami patentes vel patentissimi, steriles vel fertiles". — Sparso nel piano e nella collina dal confine vicentino al lago di Garda, al Mincio, ecc.: cresce nelle siepi, nei canneti, nelle boscaglie e fra i virgulti qualche volta in terreni anche aridissimi, p. e. nel Bosco Mantico!
   "In formis aut, si mavis, varietatibus supra relatis, in ditionis veronensis locis callidioribus praesertim, et alibi, e. g. nuperrime vidi in Agro Nicaeensi prope Magnan, spicas proliferas interdum vidi!: in formis autem ramis instructis, b), d), f), g), rami ipsi saepe spicigeri occurrunt [E. ramosissimum var. polyslachyum (Ehrbg.) et auct.]".
   6. E. variegatum Schleich., Goir. pl. ver. nov., ecc., p. 17, et app. bot., p. 68 — E. nudum minus variegatum Basileense Moren herb! — Lungo i rigagnoli ed i torrenti montani, dai quali scende nella pianura, nel complesso fra 30 m. e 1600 m. di altitudine: e secondo ogni probabilità questa specie è stata confusa con forme spettanti ad E. ramosissimum al quale è vicina. — Nell'estate e nell'autunno nelle stazioni elevate, durante quasi tutto l'anno nella pianura .


Variationes.

  a) caespitosum Döll., Milde, o. c., p. 247. — Presso Verona al di là di S. Pancrazio nelle sabbie in luoghi stati inondati dall'Adige!
   b) virgatum Dölle, Milde l. c. — Presso Verona a S. Michele, Giarone, Casino, Centore, ecc., lungo l'Adige!, e nella Val d'Adige presso Dolcè e Ceraino, ecc.!
   c) alpestre Milde l. c. — Sul monte Baldo a Campione (1200 m.), e sui Lessini a Revolto (994 m.), Giazza (800 m.), ecc!
   d) anceps Milde l. c. — Indicato dall'illustre Trevisan sui monti Lessini, io lo ho osservato sugli stessi nel M. Campostrin, sopra Giazza!,










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sul monte Baldo alle Acque negre! — "Certe aliae formae in ditione, nostra occurrunt, et erint inveniendae".
   I fusti ed i rami degli Equiseti, per la grande quantità di silice che contengono, massime all'esterno, in forma di tubercoli o rugosità che li rendono ruvidi al tatto, si adoperano per pulire i metalli e levigare i legni duri.




Classis III. — LYCOPODINAE.

Familia IV. — LYCOPODIACEAE.

Tribus I. — LYCOPODIEAE

Gen. 1. — Lycopodium (Rapp.) L.

   1. L. complanatum L., Poll. — L. anceps Wallr. — Luoghi selvatici dei monti nelle zone montana e subalpina! (e Poll.!, A. Mass.!) fra 800 e 1800 m. di altitudine: e così sul monte Baldo a Campion, alle Acque negre e nelle macchie prospicienti il Benaco, p. e. nella Valfonda fra i Mughi; sui Lessini presso Velo, Selva di Progno; sul monte Bolca. — Luglio-novembre . — Sarebbero da ricercarsi la sottospecie L. Chamaecyparissus A. Br., e la varietà intermedium Sacc.
Sui monti veronesi non ho mai raccolto L. alpinum L.: gli esemplari esistenti nell'Erbario Polliniano, sotto questa designazione, non portano indicazione di località, notando che tanto nel Viaggio, quanto nella Flora, il Pollini non accenna alla presenza di questa specie in alcuno dei monti veronesi; ad ogni modo gli stessi meritano una speciale menzione, come quelli che portano spighe bifide!. Tengo in Erbario esemplari di L. alpinum del monte Rosa (Ab. A. Carestia leg.), ed altri favoritimi dall'amico Caro Massalongo e da lui raccolti sul monte Pozzetto sopra Pontebba. Osservo non essere improbabile che L. alpinum L. (Conf. Milde, o. c., p. 258) sia una semplice forma di L. complanatum, e che lo stesso cresce sul Bresciano (Zersi), Trentino (Gelmi), Vicentino (Vis. et Sacc.): non è pertanto impossibile che possa benanco rinvenirsi in qualche punto elevato dei monti veronesi confinanti con le due ultime regioni ora nominate: tanto più che tra gli esemplari di L. complanatum da me visti fra le piante di Abramo Massalongo, uno di essi potrebbe essere riferito a L. alpinum.
   2. L. clavatum L., Poll. Lycopodium Segu. — Vernacolo. Erba da scoli, Scoli. — Luoghi selvatici dei monti fra 800 e 1800 m. di altitudine! (e Segu., Poll.!, A. Mass.!): e così sul monte Baldo a Campion, alle Acque negre, all'Artillon!, ecc.: sui Lessini presso Chiesanova!, alla Veceta!, Val di Ronchi, Velo; nella alta valle










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d'Illasi a Selva di Progno e Giazza; sul monte Zeola: frequentemente incontrasi in società con L. annotinum e L. Selago. — Luglio-novembre . — I mandriani si servono di questa pianta e di quella che segue come di filtro per colare il latte appena munto; di qui l'origine del nome vernacolo.
   3. L. annotinum L., Poll. Vernacolo. Erba da scoli, Scoli. — Var.
   β pungens Desv. — "Folia erecta incurva, minus distincte serrata, apice mucrone cartilagineo instructa (Milde o. c. p. 253)".
   Nei luoghi selvatici alpini e subalpini del monte Baldo e dei monti Lessini, frequentemente in unione a L. Selago: e così sul monte Baldo a Campion ed alle Acque negre! (e Poll.), nella Valle delli ossi!, in Valgrande e Valle delle pietre! ecc.; sui Lessini in Val di Ronchi (Poll.), Podesteria! ecc. La var. β sul monte Baldo alle Coste dell'Artillon fra i Mughi!, ai Lavaci in luoghi dirupati!; sui Lessini in Campobrun!: questa varietà è stata pure osservata da me nel Trentino alle sponde del piccolo lago di Tovel in valle di Non. — Da luglio a tardissimo autunno: io lo ho raccolto sporificato in ottobre. .
   L. inundalum L. — Il Pollini (FI. ver. III, p. 265) scrive di aver incontrato, una sola volta, L. inundatum nella pianura veronese in luoghi palustri presso Bovolone, ove oggidì certamente non cresce: forse la specie, che pure cresce in diversi punti del Veneto, nel Trentino, nel Bresciano, nel Mantovano è scomparsa dal Veronese. Da ricercarsi.
   4. L. Selago L., Poll. Vernacolo. Furba piocina, Erba per i pioci. — "Stirps satis variabilis; in ditione nostra sequentes occurrunt varietates vel potius formae: a) laxum Desv. — Folia modice longa integerrima erecto incurvata (Milde o. c. p. 252); b) patens Desv. — Folia inaequaliter patentia tenuius acuminata plana (Milde l.c.); — c) recurvum Desv. — Rami apice recurvati, folia reflexa (Milde l.c.); — d) subrepens. — Caulis ramosissimus, prostatus, inter frutices fere repens: ramis longissimis, inaequalibus, tortuosis, divaricatis, decumbentibus: foliis patentibus; e) commune. — Caulibus erectis vel breviter decumbentibus dein adsurgentibus a basi dichotome ramosis; ramis rectis, fastigiatis, parallelis, aequilongis, foliis omnino tectis. Folia modice longa, integerrima, mucronata, adpressa, imbricatim fere se tegentia". — Copiosamente nei luoghi selvatici dei monti dalla zona montana alla alpina, nei pascoli e fra i frutici! (e Moreni herb.!, Poll.!, A. e C. Mass.!): la forma e) è la più frequente e diffusa, e così sul monte Baldo a Campion! ed alle Acque negre! (e Poll., C. Mass.), Valle delli ossi!, Valgranae!, val delle pietre!, Cime dell'Artillon!, ecc.; sui Lessini alla Sega!, Revolto!, Val di Ronchi!, Campobrun!; sul monte Bolca nei pascoli (A. Mass.); nel complesso fra 800-2000 di altitudine: la a) indicata sui Lessini dal chiariss. Trevisan, su que-










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sti!, e sul monte Baldo fra le macchie di Mughi e di Alnus viridis frammista alla e); p. e. nella valle degli ossi!: la b) sul monte Baldo, fra detriti basaltici, ai Lavaci ed alle Acque negre (1400-1500 m.)!; la stessa dal Trevisan era stata segnalata a Cima d'Asta: la c) sul monte Baldo alla Colma dell'Artillon!,sui Lessini nella Val di Ronchi!: la d) singolarissima, sul monte Baldo alle Acque negre!; la stessa è stata pure da me osservata nel Trentino, in Valle di Non, alle sponde del già nominato lago di Tovel. — È in vegetazione da giugno a novembre: io la ho incontrata sporificata al finire dell'estate: . — Le parti tutte di questa pianta finamente polverizzate, in unione alle spore, mescolate al sapone o all'olio o ad un grasso qualunque, formano un cosmetico o pomata destinata ad uccidere gli insetti del capo. Le contadine cadorine, che vengono a smerciare sul nostro mercato utensili diversi in legno, vendono pure mazzettini secchi di L. Selago: l'uso spiega l'origine del nome vernacolo della pianta.



Tribus I. — SELAGINELLEAE

Gen. 2. — Selaginella P. B.

   5. S. spinosa P. B. — S. spinulosa A. Br.; Lycopodium selaginoides L., Poll.!; Selaginoides foliis spinosis Segu. Nei pascoli alpini elevatissini e nelle vallate alpine e subalpine, più raramente nella zona montana: nel monte Baldo a Coslabella! (2060 m.), Valle delle pietre!, Valle degli ossi!, Altissimo di Nago! (2117 m.), pascoli di Novesa!, Valle del Bastion! (1600-1700 m.): sui Lessini nel monte Tomba (1900 m., Poll.); nei monti Campobrun e Posta! (1800-2000 m.); nei pascoli del monte Bolca (945 m. A. Mass.): sul monte Baldo non la ho mai vista al disotto dei 1200 m. — Secondo Seguier il Moreni avrebbe una volta raccolta la S. spinosa nei fossi di Verona fuori Porta S. Zeno: si tratta evidentemente di un equivoco — Giugno-novembre. .
   6. S. helvetica (L.) Spring. — Lycopodioides Segu.; Lycopoditun helveticum L.; Selaginella helvetica Goir. o. et l. c. p. 31. — Vernacolo. Sirizinela. — Dalla pianura, ove è abbondantissima, alla regione alpina, ove si incontra raramente e viene sostituita dalla specie precedente: cresce in luoghi erbosi umidi od aridi, sui muri, sulle rupi! (Pollini!, De Bracht, Tonini, C. Mass.!Legnago! (e Rocchetti!); nei luoghi ombrosi e nelle siepi presso Verona!, e nei fossi della città stessa a S. Zeno (Segu., Poll.), in Campo Marzo nei luoghi ghiaiosi lungo l'Adige!; presso S. Michele nelle sabbie al Giaron della Calabi!; al Pestrino!; a S. Vito del Mantico!; in tutta la Valle dell'Adige!; nel monte Baldo presso la Corona! (776 m.), Giare di Valbrutta sotto Campedello! (900-1000 m.), Valfredda! (1200-1600 m.), Valle del Bastion!










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(1660-1700 m.) e quivi in società con S. spinosa; nei Lessini nella valle di Squaranto!, presso Velo veronese (A. Mass.!), ecc. — Frequentemente, come osserva il Milde, i cauli di questa Selaginella assumono un colore mattone ed anche sanguigno: al Pestrino lungo l'Adige a Verona, a Brentino alle falde orientali di monte Baldo, ed in questo stesso monte nei pascoli di Valfredda ho notato questa particolarità nella intera pianta: e questo fatto ho pure osservato sopra Selaginella denticulala Spring. nel Nizzardo, in luoghi erbosi a S. Agostino del Varo, in luoghi aridi e rupestri nella collina di Bellet, ecc. — La S. helvetica si mantiene in vegetazione durante tutto l'anno a seconda delle condizioni delle singole stazioni. .
   Seguirebbe ultima la famiglia delle Isoëtaceae: ma nessuna forma dell'unico genere (Isoëtes) che la costituisce, è stata mai segnalata nella Provincia Veronese; e così pure non è stata, sino ad oggi almeno, indicata nelle altre Provincie Venete, nè in quelle finitime di Mantova e Brescia, nè nel Trentino.














INDICE
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Fam. FilicesCeterach officinarum
Polypodium vulgare
- subsp. Polypodium serratum
Phegopteris Phegopteris
Phegopteris Dryopteris
Phegopteris Robertianum
Pseudothyrium rhaeticum
Aspidium Lonchitis
Aspidium aculeatum
Aspidium Braunii
Nephrodium Thelypteris
Nephrodium Oreopteris
Nephrodium Filix-mas
Nephrodium cristatum
Nephrodium rigidum
Nephrodium spinulosum
Cystopteris fragilis
Cystopteris alpina
Asplenium Filix-foemina
Asplenium Adiantum-nigrum
- subsp. Asplenium nigrum
- subsp. Asplenium serpentini
- subsp. Asplenium Onopteris
Asplenium fissum
Asplenium lepidum
Asplenium Ruta-muraria
Asplenium germanicum
Asplenium viride
Asplenium Trichomanes
Asplenium septentrionale
Scolopendrium vulgare
Blechnum Spicant
Pteris aquilina
Pteris cretica
Adiantum Capillus-veneris
Botrychium Lunaria
Ophioglossum vulgatum
Osmunda regalis
Fam. MarsiliaceaeAzolla Caroliniana
Salvinia natans
Marsilia quadrifolia
Fam. EquisetaceaeEquisetum arvense
Equisetum Telmateja
Equisetum palustre
Equisetum hiemale
Equisetum ramosissimum
Equisetum variegatum
Fam. LycopodiaceaeLycopodium complanatum
Lycopodium clavatum
Lycopodium annotinum
Lycopodium Selago
Selaginella spinosa
Selaginella helvetica