FLORA   VERONENSIS

(Phanerogamae)



AUCTORE


A.   G O I R A N













VERONA
STABILIMENTO TIPO-LIT. G. FRANCHINI
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1897-1904




by
MAURIZIO TRENCHI
2018

pag. 2 Vol. 1°

LE PIANTE  FANEROGAME

DELL'AGRO VERONESE

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C E N S I M E N T O

DEL

DOTTOR   A.   G O I R A N













VERONA
STABILIMENTO TIPO-LIT. G. FRANCHINI
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1897



pag. 3 Vol. 1°
PREFAZIONE

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La flora fanerogamica veronese, per varietà e dovizia di forme, appena è inferiore, nella regione veneta, a quella ricchissima della provincia di Udine. Infatti l'ultimo censimento della vegetazione fanerogamica della zona botanica veneta (anno 1868), dato dal Catalogo delle piante vascolari del Veneto compilato dai professori De Visiani e Saccardo, assegna alla provincia di Verona 1849 specie, numero sicurissimamente inferiore al vero, e 2311 a quella di Udine. Tale ricchezza di vegetazione ed in modo singolare le rare e belle specie che si annidano nei monte Baldo, attirarono in ogni epoca, puossi dire dalla intera Europa, l'attenzione dei botanici e fioristi, che o raccoglitori esperti, diligenti o fitografi sagaci, contribuirono efficacemente alla illustrazione botanica di questa privilegiata provincia del regno della vaga dea dei fiori. Durante il periodo denominato prelinneano, anteriormente, cioè, al secolo XVI, non consta alcun autore abbia di proposito trattato di


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piante veronesi. Pietro Andrea Mattioli nei Commentari a Dioscorde (anno 1565) e Luigi Squalermo detto l'Anguillara nell'opera I semplici (anno 1561) inserirono la descrizione di non poche specie veronesi. Ma il primo fiorista che botanico consilio si propose di visitare i dintorni di Verona ed il monte Baldo fu Francesco Calceolari che nel Viaggio al monte Baldo (anno 1566) oltre a 300 piante annotò, alcune nuove e rarissime, altre però inverosimili o dubbie. Mezzo secolo dopo, il semplicista Giovanni Pona ricalcando, per così dire, le orme lasciate da Calceolari, erborizza ripetutamente nelle vicinanze di Verona e nel suo Monte Baldo descritto nomina circa 700 specie, alcune, per fermo, problematiche, ma non poche o nuovissime o rare ed anche assai bene effigiate. Matteo de l'Obel da Lilla (1538-1616), Gaspare Bàuhin da Basilea (1560-1624), Giacomo Zanoni (1615-1682) visitarono il monte Baldo, illustrando, i due primi specialmente, molte delle piante da essi rinvenute. Fra Fortunato da Rovigo (1639-1701), raccoglitore diligentissimo, impiegò la intera vita a preparare un erbario monumentale, il Theatrum plantarum, sventuratamente andato rovinato in occasione della piena d'Adige del 1882, ed in calce all'ultimo dei sette volumi che lo componevano, v'avea scritto un elenco delle piante osservate e raccolte nel monte Baldo. Valentino Passerini, da ultimo, botanico in verità assai dappoco, descrive, in versi, le piante baldensi figurandosi di vederle in sogno. Delle piante fanerogame veronesi, dopo il 1700, qual più


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qual meno, trattarono: Pier Antonio Micheli fiorentino (1679-1737), Giulio Pontedera nato a Lonigo (1688-1758), il chirurgo Bartolomeo Martini di Sambonifacio (1720), e Giovanni Spada arciprete di Grezzana; ma a tutti sorvola, come aquila, Giovanni Francesco Seguier, da Nimes (1703-1784), il quale chiude splendidamente, almeno per qui, l'era della botanica prelinneana. Il Seguier, negli anni durante i quali fu ospite di Scipione Maffei, percorse ripetutamente e minutamente l'intero agro veronese illustrandone magistralmente la flora nella classica opera Plantae veronenses con la scoperta e la descrizione di specie nuove che effigiò in tavole accuratissime. Al nome glorioso del botanico francese vanno associati quelli più modesti di Cesare Moreni e Gaspare Bordoni, compagni spesso a lui nelle escursioni e raccoglitori diligentissimi. Pietro Arduino da Caprino veronese, assai caro al grande botanico di Upsala e seco lui in corrispondenza continua, coi suoi Specimen compare primo nella serie dei botanici linneani, Zenone Bongiovanni e Matteo Barbieri (1795), Girolamo Orti Manara (1807), I. N. Laicharding (1790), Antonio Turra vicentino (1736-1796), Gaspare de Sternberg di Praga (1803-1804), Lorenzo Monti (1817) per tacere di altri non pochi, cooperarono in qualche modo per la flora fanerogamica veronese possono considerarsi come i precursori di Ciro Pollini (1782-1833) che, con fortunata audacia e raro ardimento, delineava magistralmente nella Flora veronensis non tanto la flora modesta di una


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regione relativamente piccola, quanto il Prodromus di quella della intera Italia settentrionale. Dopo la pubblicazione della Flora veronensis (1821), comincia, per la storia della botanica veronese, l'era che può dirsi moderna. Da Federico Mayer di Fünfkrircken (m. 1825), Alberto de Bracht di Praga (m. 1848), Carlo Kellner de Köllenstein (m. 1849), Maurizio Rainer di Gratz, Giuseppe Rocchetti di Legnago, Giuseppe Clementi, Francesco Fontana di Lazise, Carlo Tonini; Giorgio Bentham l'illustre monografo delle lamiaceae, Paolo Barbieri di Mantova, Francesco Facchini, Abramo Massalongo, Antonio Manganotti, ecc., ai tuttora viventi: Kerner, Huter, Porta, Rigo, Caro Massalongo, Agostino Goiran, Enrico Gelmi, ecc., un esercito di naturalisti con caldo amore si diede a perlustrare la classica stazione botanica rappresentata da questa Provincia, accrescendo considerevolmente in essa, o con l'analisi critica delle forme o con le ricerche pazienti ed erborizzazioni fatte razionalmente, il patrimonio e le ricchezze di Flora. Molti nomi di essi, sieno semplici collettori o fitografi, poco monta, perché sempre vanno collegati ad una qualche scoperta, vengono ora, per ragione di brevità, qua omessi, ma però trovansi ricordati nelle flore di Antonio Bertoloni, di Filippo Parlatore, di Francesco Ambrosi, del barone Francesco Haumann di Giovanni Arcangeli, nel Compendio della Flora Italiana dei Cesati, Passerini, Gibelli ed in altre opere floristiche tanto italiane quanto straniere, ed, a titolo di


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onoranza e per onestà doverosa e per essere ossequenti ai giusti diritti della priorità nelle scoperte, verranno ripetuti nel corso di questo Censimento delle piante fanerogame, contenente la enumerazione od elenco di tutte le forme - specie o varietà o variazioni - che, spontanee od inselvatichite o sporadiche crescono oggidì nell'agro veronese e vennero raccolte od osservate vive dall'estensore del catalogo, nelle stazioni che saranno indicate. Alle piante non raccolte personalmente dall'autore di questo censimento nelle località che saranno indicate, verrà aggiunto il segno di certezza ! per indicare che egli vide esemplari provenienti da quelle stazioni. Ogni indicazione di pianta o di località o altro riconosciuta erronea, sebbene data da altri, è ommessa, ovvero accompagnata dal segno ? nel caso di dubbio. Per comodo degli studiosi, nella compilazione di questo Catalogo si è seguito l'ordine tenuto dal professore Giovanni Arcangeli nella seconda edizione del suo Compendio della Flora Italiana. Al nome delle specie che sono indicate da Ciro Pollini come viventi nel Veronese, si è fatto seguire il sinonimo Polliniano o per lo meno la sigla Poll.: l'assenza dell'uno ovvero dell'altra, significa che si tratta di specie scoperta ovvero descritta posteriormente alla pubblicazione della Flora veronensis e ciò nell'intendimento di mettere in evidenza quale sia stato il lavoro dei botanici che studiarono le fanerogame abitanti nell'agro veronese. Le figure non saranno citate che in alcuni casi speciali, ma, in ogni caso gli studiosi


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o i dilettanti possono ricorrere alla Iconographia florae italicae d'Adriano Fiori e di Giulio Paoletti. Ai nomi tecnici delle piante, scritti in carattere grassetto, si fanno seguire i nomi volgari italiani in corsivo, in carattere tondo e, chiusi fra due lineette, quelli in vernacolo veronese, - i nomi cioè quali sono adoperati nel linguaggio parlato e che raccolti con diligenza ed avvedutezza costituiscono si può dire la sintesi della botanica del popolo. Non pochi di questi nomi si trovano notati nel Dizionario botanico veronese del Monti e nella opera pubblicata per cura del R. Ministero di Agricoltura col titolo Nomi volgari adoperati in Italia a designare le principali piante di bosco, ovvero sparsi nelle opere di Seguier, di Pollini e d'altri scrittori veronesi: molti però furono direttamente raccolti, durante le escursioni botaniche attraverso alla Provincia, dal compilatore del presente censimento, e questi ultimi sono contrassegnati con asterisco. In fine di ogni specie sono indicate l'epoca della fioritura e della fruttificazione, la durata del periodo vegetativo e qualche volta benanco gli usi più comuni ed immediati.

 

Oné (Caprino Veronese), Agosto 1897.

 

A. Goiran





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Divisio I.  -  GYNOSPERMAE.

CLASSIS I  -  GYNOSPERMEAE.

FAMILIA I.  -  PINACEAE.

Tribus 1.  -  Pinaeae.

Pinus sylvestris Segu.; Poll. - Pino comune. - Pin, Pigno, Pignolar salvadego (Monti); Pin nero*; Mugo e Mughe*, in qualche punto della Valpantena e presso Breonio; Porche* sul monte Baldo ed attribuendo questa denominazione ai giovani rami anzichè alla pianta intera. Gli strobili sono chiamati pigne o pine e sui monti Lessini Cotai.
- β pendula.
Frequentissimo dalla regione collina a tutta la regione montana fra il confine vicentino ed il lago di Garda; penetra nella subalpina fra 1200 e 1300 metri di altitudine; si incontra più raramente nel piano; (Calc., Pona, Segu., Poll., Goir.). La var. β nel monte Baldo lungo la strada dai Masi a Spiazzi. -
Albero e qualche volta frutice. Fiorisce in aprile e maggio: ordinariamente gli strobili solo nella primavera del terzo anno dalla loro comparsa sono maturi per la disseminazione. Il legno è adoperato come materiale da costruzione, come combustibile ecc.: la pianta è coltivata nei parchi e nei giardini unitamente a P. halepensis Mill. e P. Picea L., quest'ultimo chiamato in dialetto Pignolar.


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P. nigricans(1) Host. - P. austriaca Höss. - Alla - Alla estrema punta meridionale del monte Baldo sopra Torri, S. Vigilio, Scaveaghe in Brè, la Cabianca ecc. (Rigo !, Goir.): introdotto ivi dal marchese Alessandro Carlotti, ora vi forma boschetti e pinete assai estese. In questi ultimi anni, con esito felicissimo ed a scopo di rimboschimento, è stato assai estesamente coltivato in valle di Caprino ed altrove. - Fiorisce in aprile e maggio.
[(1) = Pinus nigra J.F. Arnold - n.d.c.]

P. Mugus Scop.; Poll. - P. Pumilio Haenke. - Mugo - Pino salvadego*, Mugo, Mughi*, Mughe*, Muga*, Bugo*, Buga*, Bughe*. - Cresce abbondantemente nelle zone elevate (1200-2200 m.) nel monte Baldo, e nei monti Lessini, Posta, Campobrun, Zeola, Alba ecc. (Calc., Pona, Segu., Poll., Goir.): nel versante occidentale del monte Baldo scende al disotto dei 1000 metri avvicinandosi alla forma corrispondente a P. uncinata Ram. - Fiorisce da maggio a luglio secondo l'altitudine delle stazioni.

P. Cembra L.; Poll. - Per testimonianza del Micheli e del Laicharding sembrerebbe che questa conifera una volta crescesse sul monte Baldo; oggidì è certo che la stessa non si rinviene né in questo monte, né in alcun altro punto del territorio veronese, se pure non è coltivata in qualche parco: l'esemplare esistente nell'Erbario Polliniano proviene da Val di Fassa.

P. Larix(1) L.; Poll. - Larice. - Larese (Segu.), Larzo, Arese, Ares, Areso. - Dalla zona della vite alla regione subalpina: nel monte Baldo, ma poco frequente alla Ferrara, Artillon, ecc. (Goir.); più abbondante nel gruppo dei Lessini, fra l'Adige ed il confine vicentino, ora isolato e sporadico, altravolta aggruppato in boschetti come a S. Anna d'Alfaedo, Fosse, ecc. (Goir.). - La fioritura è in aprile e maggio.
[(1) = Larix decidua Mill. - n.d.c.]

P. Picea(1) Duroi. - P. Abies L.; Poll. - Pezzo, Abete rosso. - Pezzo, Pezzi, Abete o Abete rosso; - nel dialetto cimbro della Giazza porta il nome di Tanne al


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singolare e Tannan al plurale; in alcuni documenti antichi è pure chiamato Tande (fratelli Cipolla).
- α crassifolia.
- β tenuifolia. - P. baldensis Zuccagni.
- γ pendula.
Albero, raramente frutice: le varietà α e β, sporadiche nel piano e nei colli, Crescono in tutti i monti veronesi sino a raggiungere altitudini prossime a 1800 m.; la varietà β, al confine di monte Baldo col trentino e nei Lessini presso i Merli, le Scandole, Revolto (Goir.) - Fiorisce da marzo a giugno secondo la altitudine.
[(1) = Picea abies (L.) H. Karst. - n.d.c.]

P. Abies(1) Dur. - P. Picea L.; Poll. - Abete bianco. - Abete (Calc.), Abiete (Pona), Avezzo ed Avezzi (Poll.), Abete e Abeto bianco*, Daza e Daze (Segu.): - nei Lessini il nome di Daze! si da più propriamente anzichè alla intera pianta, ai rami distribuiti in giro da 3 a 5 attorno al tronco primario. - Albero o frutice abita nella zona montana e nella subalpina: raro nella parte più settentrionale del monte Baldo (Calc., Pona, Poll., Goir.), cresce abbondantemente nei Lessini (Goir.); e così lungo la salita dalla Valfredda alla Sega, fra, questo luogo ed il passo di Rocca Pia, alla Veceta, Revolto, Spiazzoi, presso le Scandole ed Erbezzo ecc. ecc. - Fiorisce da aprile a giugno. È anche coltivato nei parchi e nei giardini.
[(1) = Abies alba Mill. - n.d.c.]





Tribus 2. - Cupressaceae.

Cupressus sempervirens L.; Poll. var. α - Cipresso. - Pin, Pigno, Cipresso maschio, Zipresso, Arzipresso, Zipresso mascio .
- β horizontalis (Targ. Tozz.). - C. sempervirens var. β Poll. - Pigna, Pigno femina , Zipressa, Zipresso femina. -
La specie e la varietà sono coltivate come piante ornamentali dal piano al monte e fatte selvatiche si osservano in parecchi punti della collina veronese: un individuo nato evidente sponte sua si trova in un muro sopra Montorio veronese, ed un secondo nella collina di Sona (Goir.). - Fiorisce da gennaio a marzo.

Thuja occidentalis L.; Poll. - Zipressina del Brasil (Monti), Tuia, Tuglia e Tuglie*. - Pianta americana adoperata per far siepi; frequentemente s'incontra quasi selvatica nella collina


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veronese nei pressi delle uccellaie in unione a Iuniperus sabina, p. e. al Maso: una pianta a Romagnano nel luogo detto Vaso in una siepe di Buxus sempervirens (Goir.). - Fiorisce da febbraio a marzo.

Iuniperus communis L.; Poll. var. α - Ginepro. - Ginevro, Zinevro, Zineoro, Zinevro mascio e Zinevro femina*, Zinevrela e Zinevrele*, e nel dialetto cimbro kranabit
- α fruticosa.
- β arborea Rchb.
La var. α, rara nella pianura, è comunissima in tutti i colli e monti sino alla regione subalpina: la var. β è sparsa qua e là, nel monte Baldo sopra Pazzone, ai Masi ecc., nel monte Pastello, nel monte Bolca, in Val di Porro presso la contrada Capuzzo, nel vaio di monte Cucco verso la Valle di Squaranto, al Maso ecc. (Goir.). - Fiorisce da febbraio e marzo a maggio: le piccole bacche cominciano a maturare nell'estate o nell'autunno dell'anno seguente. Il Ginepro è appena adoperato come combustibile; si fa commercio delle bacche. Per antichissima costumanza nei giorni che precedono l'Epifania, i contadini e gli alpigiani scendono in città a smerciarvi fasci di Ginepro.

I. nana W.; I. communis var. nana Poll. - Zinevro e Zinevrele*.
- α alpina Clus.
- β montana Hsmn.
Fra 1200 e 2200 m. nel monte Baldo, nei Lessini, nei


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monti Posta, Campobrun, Zeola, Alba, ecc. (Goir.) tanto la var. α quanto la β, meno frequentemente la seconda: quest'ultima fu primieramente segnalata dal barone Heufler. - Fiorisce in maggio e giugno; matura le bacche nella stessa epoca del precedente.

I. sabina L.; Poll.: però l'esemplare esistente nell'Erbario proviene da Val Sugana!. - Sabina. - Sabina, Erba Sabina. - Nel monte Baldo in Tolghe (Francesco Fontana?): inselvatichito nel giardino Giusti in Verona, e nella collina al Tagliaferro presso Avesa, al Maso, a Romagnano (Goir.). - Fiorisce in aprile e maggio.

I. excelsa Bieb. - Un unico individuo alle estreme falde meridionali del monte Baldo in Brè (Rigo!) a testimonianza di piantagioni ivi fatte dal marchese Alessandro Carlotti. - Coltivasi estesamente nei parchi e nei giardini I. virginiana.




Tribus 3. - Taxineae.

Taxus baccata L.; Poll. - Tasso, Albero della morte. - Nasso, Nas, Tasso, Asso*, Mazzacaval*: - i due ultimi nomi nei Lessini. - Frutice, più raramente albero, si incontra sparso qua e là dalla collina, Avesa, monte Larzano, Maso, alla regione montana e subalpina nel monte Baldo, (Calz., Pona, Segu., Poll., Goir.), Val di Canton sopra Malcesine, Acque Negre, le Fassole, Pian della Cenere, Valnasse, Valle dei Molini sotto all'Eremo dei SS. Benigno e Caro; e più copiosamente nei Lessini nella Valle di Squaranto, a Squarantelo ove è gigantesco, Giazza, Revolto, Velo, fra la Sega ed il Passo di Rocca pia, Valle dei Ronchi, Vaio dell'Anguilla (Goir.). - Fiorisce in primavera e sin dall'inverno se questo è mite; i frutti sono maturi in settembre ed ottobre: è coltivato assieme ad altre specie esotiche nei parchi e nei giardini.


















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Divisio I.  -  ANGIOSPERMAE.

CLASSIS II  -  MONOCOTILEAE.

FAMILIA I.  -  POACEAE.

Tribus 1.  -  Orizeae
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Oryza sativa L.; Poll. - Riso - Riso.
- α mutica.
- β aristata concolor.
- γ aristata discolor.
Estesamente coltivato nella provincia veronese, il riso si incontra subspontaneo a breve distanza dalle risaie, e così a Centore, al Casino, Arcole, Belfiore, Isola della Scala ecc. (Goir.). - Si semina in aprile, fiorisce in giugno e luglio, giunge a maturità in settembre e ottobre. Sono coltivate nel veronese le varietà: nostrano, novarese od ostigliese, novarese spiga d'oro, bertone-chinese o mutico, colognese, giapponese barba bionda, giapponese barba nera, francone, puglione, gigante, corea. Il riso è frequentemente tormentato da una serie di malori che rispondono ai nomi di, ruggine, brucione, brusone, solone, selone, secchereccio, crollamento, crodatura, crollatura, costipazione, carbone, carbonchio, carolo, carolo bianco, carolo maggiore, carolo minore, biancone, bianchela, mal del gruppo, mal del nodo: tali malori derivano da una essenza fungosa, Pleospora oryzae. Il riso qualche volta è pure attaccato da un insetto del genere Trips, in modo da simulare tutte le apparenze del vero Carolo.

O. clandestina Al. Br. - Leersia oryzoides Poll. - Asperela (Segu.), Asparela, Erba segalina. - Luoghi umidi e fossi della pianura veronese; più parcamente nelle


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risaie (Goir.); al lago di Garda e Peschiera (Poll.), fra Riva e Torbole (Ambrosi). - Fiorisce da agosto ad ottobre: annua.
[(1) = Leersia oryzoides (L.) Sw. - n.d.c.]

Tribus 2.  -  Phalarideae.

Phalaris canariensis L. - Scagliola: sul mercato con questo nome sono indicati i semi che si danno in cibo agli uccelli. - Accidentalmente nelle vie di Verona e dopo la inondazione d'Adige nel 1882 lungo l'Adigetto presso i Capuccini vecchi (Goir.).

P. arundinacea L.; Poll. - Melina.
- α colorata - Baldingera colorata Wett.
- β virens.
- γ picta L. - Ph. arundinacea var. β Poll. - Erba cordela, Cordelina. - Le var. α e β abbondano lungo i corsi d'acqua, nelle risaie, nei fossi ecc. nella pianura e nell'Alto Agro Veronese, scompaiono nella collina: crescono copiosamente alle sponde del lago di Garda da Peschiera a Riva ed Arco (Fontana, Rigo, Ambrosi, Goiran). La γ è coltivata nei giardini; ma quasi inselvatichita si ritrova presso tutte le case rusticane in pianura e sui monti; e così sul monte Baldo al Santuario della Corona, alla Ferrara, Campedello e nei monti Lessini a Breonio, S. Anna d'Alfaedo, Monte nel Pastello, ecc. (Goir.). - Giugno-luglio: perenne.

Hierochloa australis(1) R. et S. - Holcus odoratus Poll.; Holcus australis Poll. - Cortelina*: denominazione attribuita a non poche Poaceae. - Luoghi rupestri e selvatici dell'Alto Agro Veronese, della riviera benacense, dei colli e dei monti sino alla regione subalpina (Segu., Poll., Rigo, Goir.) al di là dei 1000 metri di altitudine. - Febbraio-aprile: perenne.
[(1) = Hierochloë australis (Schrad.) Roem. & Schult. - n.d.c.]

Anthoxanthum odoratum L.; Poll. - Paleino. - Panocela.


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- α pratense Hackel. Forma typica.
- β spica interrupta Rchb.
- γ spica lobata paniculata Rchb.
- δ villosum Rchb.
- ε longe aristatum Celakowski.
Le forme α, β, γ, δ crescono copiosamente nei prati e nei pascoli sì del piano che dei colli e dei monti, nei quali s'innalzano sino alla regione subalpina ed alpina: la var. ε cresce colla forma tipica, ma si incontra di preferenza nel monte Baldo nelle valli alpine delle busete, delle pietre ecc. (2000 m.) (Goir.). - Fiorisce da aprile e maggio a settembre dipendentemente dalla altitudine: la radice, le foglie, la spiga comunicano gratissimo odore al fieno. Perenne.

Crypsis schoenoides Lam.; Poll. ! - Rarissima nella bassa pianura veronese: una volta nei luoghi acquitrinosi presso Palù (Poll.), e nei fossi a Legnago (Tonini!), dove oggi molto probabilmente si cercherebbe invano. - Luglio-settembre: perenne.

Phleum alpinum L.; Poll. - Panocela.
- β commutatum (Gaud.). - Ph. alpinum var. β Poll. exclus. syn. Host. !
- γ pallens.
Frequente nei pascoli elevati di tutti i monti veronesi fra 800 e 1800 m.: la var. β nei prati di Bolca, Vestena; S. Bartolomeo (Poll., A. Mass., Da Campo!); la var. γ nei monti Lessini agli Spiazzoi (Goir.). - Giugno-settembre: perenne.

Ph. subalpinum Hackel in lit. - Ove il precedente e nella stessa epoca.

Ph. pratense L.; Poll. var. α! - Codolina - Formentina, Formentin, Panocela, Tavani, Erba spigarola *.
- α majus. - Ph. Bertolonii Dec.
- β minus.
- γ nodosum L. - Ph. pratense var. β Poll.
- δ nodosum forma altissimum Bizzozero.


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- ε intermedium Bouv.
Comunissimo nei prati e nei pascoli di tutta la Provincia dal piano alla zona montana più elevata nella quale si fonde con le due sottospecie precedenti; α nei luoghi pingui, umidi, ed al margine dei boschi; β nei luoghi secchi e lungo le vie; γ nei terreni compatti e magri nei dintorni di Verona (Goir.), nel monte Baldo e nei Lessini (Segu., Poll., Goir.); δ nel monte Baldo presso la Ferrara e nei monti Lessini presso Camposilvano in luoghi umidi ed acquitrinosi (Goir.); ε al Basso Acquar fuori Verona. - Fiorisce in giugno e luglio nel piano e nei colli in agosto e settembre nei luoghi elevati: perenne.

Ph. asperum(1) Iacq.; Poll. - Frequente nei campi, sui muri, lungo le vie nella città e nei dintorni di Verona. (Goir.); alle sponde del lago di Garda a Lazise (Fontana), a Riva ed Arco (Clementi) nell'altipiano di Rivole agli Olivai (Goir.). - Giugno-luglio: annuo.
[(1) = Phleum paniculatum Huds. - n.d.c.]

Ph. Bohemeri(1) Wibel; Poll.
- β panicula elongata, ramosa Parl.
- γ panicula spiculis a. Tylencho Phalaridis deformata.
È frequentissimo nei luoghi sterili, nei campi e lungo le strade dell'Alto Agro Veronese, dal quale ascende a tutta la collina ed alla zona montana tanto nel monte Baldo quanto nei monti Lessini (Goir.); la var. β nel bosco Mantico e nella collina veronese unitamente alla forma tipica (Goir.); la var. γ è una forma mostruosa, illustrata da Caro Massalongo, che si incontra nei pascoli del monte Tondo e del monte Gain nella Valpantena, al Castello di Montorio e sopra Quinzano (Goir.). - Giugno-luglio: perenne.
[(1) = Phleum phleoides (L.) H. Karst. - n.d.c.]

Ph. Michelii(1) All.
- β ambiguum (Ten.).
Raro. Nel monte Baldo alle Murete, sengie di Valfredda, Altissimo di Nago (Goir.), e sopra S. Giacomo


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(Facchini): la var. β accidentalmente al margine del fossato e nelle macerie fuori porta Nuova di Verona (Goir.). - Luglio-settembre: perenne.
[(1) (= Phleum hirsutum subsp. ambiguum (Ten.) Tzvelev n.d.c.]

Alopecurus pratensis L.; Poll. - Una volta nei prati dei colli benacensi presso Lazise (Pollini, Fontana) ove è scomparso.

A. agrestis(1) L.; Poll. - Erba topina. - Panocela, Spigarol* - nei monti Lessini.
- β gracilis.
- γ macrostachios.
- δ serotinus.
- ε panicula sanguinea.
- ζ palea mutica Bertol.
La forma tipica e la var. β e ε si incontrano copiosissime nei campi e fra le messi dalla pianura a tutta la zona montana: γ a Belfiore ed altri luoghi della pianura; δ è una forma autunnale che più specialmente cresce nella collina e nella zona montana; la var. ζ, rarissima, in Verona presso la Cavallerizza e tra le messi fuori porta Palio e porta Nuova (Goir.). - Da aprile a settembre secondo la altitudine: annua.
[(1) = Alopecurus myosuroides Huds. - n.d.c.]

A. geniculatus L.; Poll. - Strozza rane.
- β fulvus (Sm.).
La specie e la varietà crescono nei luoghi acquitrinosi, dalla pianura alla zona subalpina (Goir.); così a Legnago (Rocchetti), Caldiero e Caldierino, valle di Zerpa, Belfiore, Albaredo, S. Michele, Campo Marzo e luoghi inondati dall'Adige a Verona, nella val d'Adige fra Ceraino e Peri e nel monte Baldo nelle pozze di val Basiana. (1000 m.) (Goir.). - Maggio-settembre: perenne.

A. utriculatus(1) L.; Poll. - Borsette. - Borsete.*
- β elongatus.
- γ gracilis.
- δ ruderalis.


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La specie è piuttosto rara e si incontra sparsa qua e là assieme alla var. β presso Verona fuori porta Vescovo (Seg.) e porta Vittoria (Goir.); a Lazise alle sponde del Garda (Pollini, Fontana, Rigo!); a Legnago (Tonini!); la var. γ in luoghi erbosi nel collegio agli Angeli in Verona e la δ sporadicamente per le vie della città di Verona e nelle macerie (Goir.) - Maggio-giugno: annua.
[(1) = Alopecurus rendlei Eig - n.d.c.]

Coix Lacryma (1) L. - Lagrime di Giobbe. - Lagrime di Giobe. - Originaria delle Indie Orientali, è coltivata nei giardini: qualche volta si incontra subspontanea, e così p. e. a Legnago (Rocchetti !), alle sponde del Garda (Rigo !), a Verona nelle macerie fuori Porta Nuova (Goir.). - Settembre-ottobre: perenne.
[(1) = Coix lacryma-jobi L. - n.d.c.]

Zea Mais L.; Poll. - Granturco.
- α praecox. - Formenton, Polenta, Zaldo, Zalo: - Panoce le spighe femminili, Cartozi o Scartozi le spate che le avviluppano, Mugoloti o Mocoli i loro assi. Sono coltivate le razze Pignoleto, Gialoncino, Friulano.
- β bimestris - Quarantin, Strepolin, Zinquantin.
- γ hirta Gilet et Magne.
- δ criptosperma Gilet et Magne.
- ε rostrata Gilet et Magne.
- ζ polystachia Gilet et Magne.
- η rugosa Gilet et Magne.
- θ alba Gilet et Magne.
- ι rubra Gilet et Magne.
- χ varia Gilet et Magne.
- λ ramosa
- μ variegata
- ν nana Hackel in exsic. !
- ο monstrosa - Poll. var. β.
La var. α, coltivata su vastissima scala, si incontra qualche volta subspontanea: la coltivazione si estende in altitudine sino a 1000 m. ed anche più; la β d'ordinario tiene posto, come secondo raccolto, nei terreni


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già sfruttati a frumento o segala; frequentemente si semina fitta e viene adoperata come foraggio; le γ e χ si incontrano qualche volta assieme alla forma tipica; λ bellissima, presso Quinzano; μ è coltivata nei giardini; ν nei luoghi inondati e al margine dei campi in Campo Marzo di Verona (Goir.); ο è sparsa qua e là. Annua.



Tribus 3.  -  Seslerieae.

Sesleria coerulea(1) Ard.; Poll. var. α! - Erba cortelina*, Cortelina.*
- α coerulea. Forma typica.
- β albida. - S. sphaerocephala var. thyrso albido Rchb.
- γ clorocephala.
- δ gracilis.
- ε angustifolia.
- ζ alpina.
La specie cresce copiosa nei luoghi rupestri e selvatici dai rivoni d'Adige e dai colli alle zone più elevate dei monti: le var. β, ε, nel monte Baldo a Costabella; la δ alle falde di monte Baldo lungo il sentiero da Rivalta a Festa; la γ, rarissima, nel vaio di Squaranto; la ζ nelle cime più elevate del monte Baldo, del monte Posta, di Campobrun ecc. (Goir.). - Fiorisce da febbraio ad aprile nelle stazioni basse; da marzo a settembre, dipendentemente dalla altitudine, nelle elevate: perenne.
[(1) = Sesleria caerulea (L.) Ard. - n.d.c.]

S. sphaerocephala(1) Ard.
- α coerulescens Rchb.
- β leucocephala (Dec.).
- γ elata.
- δ pumila.
Rupi elevatissime nel monte Baldo e specialmente nelle valli alpine che ne solcano il versante occidentale (Manganotti!, Leybold, C. Mass., Goir.), e nei


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monti Posta, Campobrun, passo della Lora, Zeola, (C. Mass., Goir.), tanto la specie quanto le varietà. - Giugno-settembre: perenne.
[(1) = Sesleriella sphaerocephala (Ard.) Deyl - n.d.c.]

S. disticha(1) Pers. - Il Parlatore scrive di aver ricevuto questa specie dal Clementi che la avrebbe raccolta nella collina veronese: nel Catalogo Visiani e Saccardo è indicata "sulle rupi granitiche delle alpi veronesi ai confini del Tirolo:" ma S. disticha non è pianta da collina, e nel veronese rupi granitiche non esistono.
[(1) = Oreochloa disticha (Wulfen) Link - n.d.c.]



Tribus 4.  -  Paniceae.

Pennisetum longistylum(1-2) Hochst. - Originario dell'Abissinia, è coltivato da alcuni anni come pianta ornamentale; si incontra qualche volta in Verona sporadico nei giardini e nelle macerie (Goir.). Presso Garda (Rigo!).
(1): "Omissa - Addenda - Emendanda, F. V. Vol. II, p. 672" (n.d.c.)
[(2) = Cenchrus longisetus M.C. Johnst. - n.d.c.]

Setaria verticillata P. B. - Panicum verticillatum Poll. - Panicastrella. - Pabio, Pavio, Panizola, Panocela.*
- β ambigua (Guss.).
Comune nei prati, nei campi, lungo le vie, dal piano alla regione montana, p. e. Ferrara di monte Baldo: assai rara la var. β nella città, nei dintorni di Verona ed a Caprino (Goir.). - Estate-autunno: annua.

S. viridis P. B. - Panicum viride Poll. - Panicastrella. - Panizola, Panizela, Pabio, Pavio, Panocela.* -
- α humilis.
- β major - Panicum viride majus Gaud.
- γ ramosa. - S. viridis β nodiflora Sacc.?
- δ polystachia.
- ε vivipara Bertol.
Comunissima nei campi, ecc.: le var. α e β dal piano alla zona montana; γ in Verona nel giardino Giusti, al Chievo ecc.; δ rarissima, nei monti Lessini sull'altipiano di Lotrago, ed in Verona nel cortile del R. Liceo; e pure rara, presso Tregnago alle Saline,


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sull' altipiano di Lotrago, in Verona (Goir.). - Estate-autunno: annua.

S. glauca(1) P. B. - Panicum glaucum Poll. - Pabio, Panizola, Panozela, Panocela *. - β vivipara. Frequentissima nei campi e lungo le strade dal piano della zona montana: β rarissima; una sola volta in Verona. fuori porta Palio (Venanzi, Rodegher, Goir.). Estate-autunno: annua.
[(1) = Setaria pumila (Poir.) Roem. & Schult. - n.d.c.]

S. italica P. B. - Panicum italicum Poll. - Panico. - Panizo, Panocelon*.
- β germanica (P. B.).
Nativa delle Indie orientali e della Nuova Olanda, la specie è coltivata assai estesamente, e si incontra qua e là quasi inselvatichita nel piano, p. e. presso Verona, e nella zona collina e montana, in valle dei Fineti presso Tregnago, in Bolca, presso Roverè di Velo (Goir.). - La var. β, quasi selvatica in luoghi aridi presso Mozzecane (Goir.). - Da luglio a settembre ed anche ottobre: annua.

Panicum Crus-galli(1) L.; Poll. - Panicastrella. - Giavon, Meio palustre*, Panicastrel*.
- α muticum vel submuticum.
- β aristatum.
- γ pumilum.
In tutta la Provincia, nelle risaie, nei fossi, nei terreni umidi, nei luoghi inondati, crescono copiosissime tanto a che β dal piano alla zona montana, p. e. Arzarè, Corbiolo nei Lessini (Goir.); la γ in Verona nel Basso Acquar (Goir.). - Estate-autunno: annua.
[(1) = Echinochloa crus-galli (L.) P. Beauv. - n.d.c.]

P. capillare L. - Gli orti cultori e le fioraie veronesi lo chiamano - Agrosti*, Spricht*. - Oriundo dell'America boreale e da tempo inselvatichito in diversi luoghi d'Europa, si coltiva da alcuni anni nei giardini di Verona, e comincia sporadico a comparire qua e là; Verona, Pigozzo in val di Squaranto, S. Pietro in


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Cariano in Valpolicella, sotto le Are in Valpantena, al Corno nell'Agro Veronese, nel monte Moscal, ad Oné presso Caprino, ecc. (Goir.). - Autunno. Annua.

P. miliaceum L. - P. Milium Poll. - Miglio - Mejo, Megio. -
- β melanocarpum.
- γ violaceum Rchb.
Originario delle Indie orientali e coltivato nel veronese da epoca immemorabile, oramai è reso spontaneo, e copiosamente si incontra può dirsi ovunque nei campi, lungo le vie ecc. dal piano innalzandosi ai monti; e così nel monte Baldo alla Ferraro, nei monti Lessini al Cerro ecc.: la var. β qua e là e gregaria: la γ, rarissima, nel monte Serbaro verso la, valle di Squaranto (Goir.). - Da luglio a settembre ed anche ottobre: annua.

Oplismenus undulatifolius (1)R. et S. - Non fu sino ad oggi rinvenuto nel veronese; però cresce nei colli benacensi, p. e. a Gargnano nel bresciano di fronte a Castelletto di Brenzone (Rigo !), come anche nel confinante territorio vicentino (C. Mass. !).
[(1) = Oplismenus undulatifolius (Ard.) P. Beauv. - n.d.c.]

Digitaria sanguinalis Scop.; Poll. - Sanguinella. - Spergola, Erba da mazi, Rampeghina* o Erba rampeghina; - le quali denominazioni valgono benanco per le due specie seguenti.
- α genuina.
- β esculenta. - Panicum sanguinale β esculentum; Gaud.
- γ ciliaris (Balb. et Nocc., Dec.) non Koel. nec Retz. - D. sanguinalis var. β Bertol., Parl.
- δ forma pumila mono-oligostachya.
Comunissima ovunque, dal piano alla regione subalpina, nei campi, lungo le strade ecc.: la β di preferenza nei luoghi pingui; la γ rarissima nella Val d'Adige a Rivole e nei dintorni di Verona e la δ in luoghi inondati a Verona, Ceraino (Goir.). - Estate-autunno: annua.


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D. ciliaris Koel., non Nocc. et Balb. nec Dec. - Rarissima: luoghi erbosi in Campo Marzo di Verona (Goir.). - Estate-autunno: annua.

D. glabra(1) R. et S.
- α genuina.
- β polystachia.
- γ ambigua Ces.
Non comune: α e β nei campi e lungo le strade dal piano ai monti; S. Michele, Centore, Verona, Stalavena di Valpantena, Tregnago, Ferrara di monte Baldo; γ rara lungo l'Adige (Goir.). - Estate-autunno: annua.
[(1) = Digitaria ischaemum (Schreb.) Muhl. - n.d.c.]

Tragus racemosus Hall. - Lappago racemosa Poll.! Siti incolti e sterili, nei muri, lungo le vie in tutta la Provincia dal piano ai colli fra il Benaco ed il confine vicentino (Segu., Poll., Leybold, Rigo!, Goir.). - Luglio-ottobre: annua.



Tribus 5.  -  Chlorideae.

Cynodon dactylon Perso - Digitarla dactylon Poll. - Gramigna. - Gramegna. -
- α elegans.
- γ monstrosa.
Volgare nei campi, lungo le vie ecc. dal piano al monti: β in Campo Marzo di Verona (Goir.): la γ, abbraccia due forme, nelle quali ora le gemme ascellari delle foglie inserite presso la base del caule sono trasformate nel cecidio di Lonchea lasiophthalma Macq., ed altre volte l'estremità del culmo ovvero alcune gemme ascellari degenerano nel cecidio di una specie di Isososma (C. Mass.).; nella valle d'Illasi, Tregnago, Vico, Marcemigo, Legnago, Spredino, monte Gazo, le Are in Valpantena (C. Mass., Goir.). - Luglio novembre: perenne.

Eleusine indica Gartn.


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- β forma spicis 1-2.
Osservata la prima volta in Verona nelle macerie appena fuori Porta Vittoria nel 1879 (Goir.): fu rinvenuta più recentemente entro la città, alla Venturina presso le Ferrazze (Rodegher !), a Vigasio (Rigo), a Quinto di Valpantena. - Luglio-ottobre: annua.



Tribus 6.  -  Andropogoneae.

Andropogon Ischaemum(1) L. - A. angustifolium Poll. - Lopia, Lopie*, Lupia*. -
- β rubricinctum (Gandoger)!.
In tutta la Provincia dal piano sino alla zona montana nei pascoli secchi, lungo le vie ecc. - Estate-autunno: perenne.
[(1) = Bothriochloa ischaemum (L.) Keng - n.d.c.]

Heteropogon Allionii(1) R. et S. - Raro. Fra le rupi nei colli benacensi sopra Torri, scoperto da Gregorio Rigo !, ed a S. Vigilio (Goir.). Nel bacino del Benaco cresce inoltre al monte Brion presso Riva, a Gola, da Toscolano a Salò. - Luglio-settembre: perenne.
[(1) = Heteropogon contortus (L.) P. Beauv. - n.d.c.]

Chrysopogon Gryllus Trin. - Andropogon Gryllus Poll.
- Erba da spazzole. - In alcuni luoghi infatti, p. e. nel veneto a Treviso, si fa uso delle radici di questa pianta per fare spazzole; pare che la pianta veronese, per prova fatta, poco si presti a questo ufficio.
- α panicula purpurascente.
- β panicula flavescente.
La α, che è la più comune, cresce copiosamente nei luoghi erbosi, dall'Alto Agro Veronese e dalla collina, spingendosi alla zona montana: Verona a S. Giovanni in valle e S. Zeno in monte, Bosco Mantico, Guastalla, Villafranca, Valeggio, Mizzole, Pigozzo, Quinzano, colli Benacensi, Sirmione, Riva, falde del monte Baldo in valle di Caprino, ed a Brentino e Castello di Brentino (Segu., Poll. Fontana, Bracht, Ambr., Gelmi, Goir.): la β è più rara, e fu raccolta


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dal Tonini in monte Baldo! - Giugno-luglio: perenne.

Sorghum halepense Pers. - Andropogon halepensis Poll.
- Cannorecchia. - Smilaze dolze e Smilaze nostrana (Poll.), Nalgastro, Malgastro*, Melgastro, Gramegnon, Gramegna*, Canestrel*, Canestrei*, Semenestrei* e Sumenestrei* (Caprino). -
- α majus.
- β minus. - S. Schreberi Ten. ?
- γ foliis variegatis.
Luoghi coltivati, vigneti ecc. nella pianura, nei colli, nella regione montana ove cresce abbondantissimo; si incontra pure, ma più raro nella zona subalpina, p. e. in monte Baldo a Spiazzi nei campi seminati a marzuolo: la var. β qua e là assieme alle due precedenti (Goir.). - Giugno-ottobre: perenne.

S. vulgare Pers.; Poll. - Saggina. - Melga, Melga da scooli. -
- β bicolor (W.); Poll.
- γ saccharatum (Pers., Poll.). - Saggina da granate. Melga, Melga da spazadore.
- δ cernuum (W., Poll.).
La specie e le varietà β e γ sono coltivate assai estesamente nella pianura, più raramente nella collina; la δ qualche volta per curiosità; ad essa è assai prossima la Durra dell'Abissinia che, con risultati negativi, si cercò di introdurre presso di noi. La specie si incontra quasi selvatica qua e là dal piano ai colli; Isola della Scala, S. Pancrazio, Quinzano, monte Gazo ecc. (Goir.). - Agosto-ottobre: annua.

Saccharum Ravennae(1) L.; Poll. - Cannella.- Canelon. -
- α spiculis niveis.
- β spiculis fuscescentibus.
Cresce qua e là lungo l'Adige da Verona a Legnago ed oltre, e nella intera pianura veronese, al margine dei fossati, negli argini ecc. (Segu. Poll. Goir.) e


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presso Peschiera (Poll.); la var. β assieme alla forma tipica (Manganotti !). - Agosto-ottobre: perenne.
[(1) = Tripidium ravennae (L.) H. Scholz - n.d.c.]



Tribus 7.  -  Arundineae.

Arundo Donax L.;. Poll. - Canna, Canna da rocche. - Cana*, Cana comune o domestica o montana. -
- β foliis variegatis.
Non è certamente pianta indigena nostra; ma evidentemente introdotta presso di noi, e da epoca immemorabile, si incontra quasi fatta selvatica nella pianura, nell'Alto Agro Veronese, nei colli; nei monti più bassi: Verona, Corno, Marcellise, Pesina., Caprino, in Val secca alta sopra Passone, Prun ecc. (Goir.); il Poll. la indica in rupibus palustribus presso il lago di Garda, e specialmente a l'Isola Lecchi, Gargnano, Salò; il Facchini sulle rupi del Ponale. La var. β è coltivata nei giardini (Menegazzoli). - Settembre-novembre: perenne.

Phragmites communis(1) Trin. - Arundo Phragmites Poll. - Canna da spazzole - Canel, Scoole, Canele*, Canelo*, Caneli*. -
- α flavescens Cust.
- γ splendens (Timb. Lag.).
- δ alpina.
- ε nana.
- ζ repens Zersi.
- η foliis variegatis Poll.
Luoghi palustri od inondati, fossi ecc. dal piano alla zona subalpina: β assieme alle specie; γ, piuttosto rara, in un fosso a Sandrà; δ ed ε in monte Baldo presso la Ferrara e le Moie; ζ nelle sabbie lungo l'Adige a Verona e Legnago (Goir.); la η, rarissima, presso Peschiera (Poll.), e lungo l'Adige sotto la Mambrota (Goir.). - Luglio-ottobre: perenne. Serve a parecchi usi, come a costrurre capanne, graticci ecc.
[(1) = Phragmites australis (Cav.) Trin. ex Steud. - n.d.c.]




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Tribus 8.  -  Agrostideae.

Calamagrostis Sect. 1. Epigejos Kock. - C. Epigejos Roth. - Arundo Epigejos Poll. - Luoghi umidi e selvatici al piano e nei monti: lungo l'Adige presso Verona, nel vaio di Squaranto, nel monte Baldo in Piore, Creta, Murete, Gazo ed ai Lumini (Goir.); il Pollini la indica presso al Santuario della Corona. - Giugno-settembre: perenne.

C. litorea(1) Dec. - Arundo Calamagrostis Poll.
- β major Parl. Copiosissima a Verona, Ceraino, ecc. nelle sabbie lungo l'Adige, tanto la specie che la varietà. - Giugno-agosto: perenne.
[(1) = Calamagrostis pseudophragmites (Haller f.) Koeler - n.d.c.]

C. lanceolata(1) Roth. - Rara: rive dell'Adige oltre a Tombetta: ove fu scoperta dal chiarissimo A. Manganotti!
- Estate: perenne.
[(1) = Calamagrostis arundinacea (L.) Roth - n.d.c.]

C. Halleriana(1) Dec. - Rara: luoghi selvatici della regione alpina in monte Baldo p. e. valle delle pietre, coste dell'Artillon, val dritta ecc. (Goir.). - Agosto-settembre: perenne.
[(1) = Calamagrostis villosa (Chaix) J.F. Gmel. - n.d.c.]

C. tenella(1) Host β alpina (Host.). - Rara: nei luoghi selvatici rupestri e fra i frutici nella regione alpina in monte Baldo: p. e. coste dell'Artillon, val Vacara, val delle buse, val delle pietre ecc. (Goir.). - Agosto-settembre: perenne.
[(1) = Agrostis schraderiana Bech. - n.d.c.]

Sect. 2. Deyeuxia P. B. - C. varia Schrad (sub Arundine). - Arundo sylvatica Poll. pro parte?; Deyeuxia varia Kunth.
- α typica.
- β montana (Host.).
- γ intermedia.
- δ spiculis variegatis.
- ε spiculis pallide virescentibus.
Frequentissima nei luoghi rupestri e selvatici di tutti


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i monti veronesi dalla zona montana alla alpina (Seg., Mang., Ambr., C. Mass., (Goir.); raramente nella collina, p. e. ai Molini sotto Spredino (Goir.); scende qualche volta anche nei luoghi bassi seguendo i corsi d'acqua, p. e. lungo l'Adige presso Verona. Le forme α - δ crescono promiscuamente: ε, rarissima, nel monte Baldo presso la Corona (Goir.). - Estate-autunno: perenne.

C. sylvatica Dec. - Rara: il Facchini la raccolse nella valle d'Avio in monte Baldo, nel quale il barone Hausmann la indica pure rinvenuta dal Leybold. - Luglio-settembre: perenne.

Agrostis Sect. 1. Euagrostis Gren. et Godr. - A. alba L.(1)
- A. vulgaris Poll. var. γ, δ. - Pinel*, nel monte Baldo; Carolo*, Caroli*, nei colli di Valpantena; Gramegna*, Agrosti*: - la ultima denominazione è stata recentemente introdotta nel vernacolo veronese dai giardinieri e dalle fioraie, e va attribuita non solo a diverse forme di questo genere, ma benanco a non poche specie dell'ordine delle poacee, adoperate per la confezione di corone e mazzi di fiori secchi.-
In tutto il territorio veronese, estollendosi dal piano alle zone elevate di tutti i monti, lungo le vie, alle sponde dei fossi e lungo i corsi di acqua, nel letto disseccato dei torrenti, al margine dei campi, nei vigneti ecc. cresce questa specie così polimorfa: assieme alla forma tipica si incontrano, non di rado promiscue, le var. pallens, flavescens, colorata, laxiflora, spiculis nonnulis aristatis, gigantea, prorepens, angustata, patula (Goir.), inoltre:
- β vivipara. - A. vulgaris var. ε Poll.
- γ pumila Kunth non L.
La β, rarissima, fu raccolta nel monte Baldo alla Ferrara ed alle sponde del lago di Garda a Magugnano (Goir.): la γ fu rinvenuta una sol volta alla Ferrara (Goir.); in essa si sviluppa negli ovari una


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Ustilaginea, forse la stessa Tilletia decipiens (Pers.) Körn. che deturpa gli ovari della specie seguente. - Estate-autunno: perenne.
[(1) (= Agrostis stolonifera L. n.d.c.]

A. vulgaris(1) Wither. - A. vulgaris Poll. var. α, β - Pinel*, Carolo*, Caroli*, Gramigna*.
- α vulgaris genuina Rchb.
- β pumila L. - A. vulgaris Poll. var. γ.
Cresce ove la specie precedente e nella stessa epoca: la β con gli ovari deformati dalla Tilletia decipiens (Pers.) Korn., si rinviene nei pascoli elevati dei monte Baldo e così: Tredespin, coste dell'Artillon, Acque negre, Valfredda, Ortigara, fra Cambrigar e la Ferrara ecc. (Goir., C. Mass.). - Perenne.
[(1) = Agrostis capillaris L. - n.d.c.]

Sect. 2. Tricodium Mich. - A. canina L.; Poll.
- α genuina.
- β pallida, spicularum colore stramineo Rchb.
- γ mutica Gaud.
Meno frequente delle due specie precedenti, cresce di preferenza nei boschi, nei pascoli e luoghi selvatici delle zane montana e subalpina, nel monte Baldo, nei Lessini ecc.: però non manca nel piano, p. e. Campo Marzo di Verona, Bosco Mantico: le var. α e β si incontrano qualche volta in società: γ nel monte Baldo in Ime (Goir.). - Estate-autunno: perenne.

A. rupestris All. - A. alpina Poll.!
- α procerior.
- β panicula elongata coarctata Rchb.
- γ panicula aurata subpatente Rchb.
Rupi e pascoli elevatissimi nel monte Baldo: Altissimo di Nago (Poll., Hfl. Goir.), colma e Prà di Malcesine, colma e costo dell' Artillon, cima di val dritta, Sassetto, Mon Maor, Costabella, busete, Valgrande, valle delli ossi ecc. (Goir.). - Luglio-settembre: perenne.

Sect. 3. Apera P. B. - A. spica venti (1) L.; Poll. - Pennacchini.


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- Non comune: fra le messi in Campo Marzo di Verona ed altrove nella Provincia (Segu., Poll. Goir.). - Maggio-luglio: annua.
[(1) = Apera spica-venti (L.) P. Beauv. - n.d.c.]

A. interrupta(1) L. Poll. - Luoghi arenosi e secchi: Verona in Campo Marzo, nelle sabbie lungo l'Adige (Segu., Goir.), fuori Porta nuova lungo le strade ed al margine dei campi (Goir.), nella Val d'Adige alla Chiusa (Poll.) e sotto Rivole (Goir.), a Salionze lungo le strade (Rigo!), a Lazise (Fontana!) - Maggio-luglio: annua.
[(1) (= Apera interrupta (L.) P. Beauv. n.d.c.]

Lagurus ovatus L. - Sporadico nei giardini, ove è coltivato per ornamento, e nelle macerie (Goir.). - Giugno-agosto: annuo.


Tribus 9.  -  Stipeae.

Stipa Calamagrostis Whlnb. - Arundo speciosa Poll.! - Stuzzichella. - Spighete* (nei Lessini), Sta 'n pè* (sulla riviera benacense). -
- β spiculis purpurascentibus.
Luoghi selvatici e rupestri fra altitudini di 100-1975 m. Rara al Varone presso Riva di Trento (Goir.); non comune nel monte Baldo, nella selva d'Avio (Poll.), lungo la strada da Brentino alla Corona (Poll. Goir.), sul monte S. Marco, ai Tessari, ad Incanale (Goir.); copiosa e frequentissima nel gruppo dei Lessini, dalla cima Galbana, Trapola, Pertica, Campostrin, Tambro, Zeola scendendo a Revolto, Giazza ecc., in s. Anna d'Alfaedo, monte Pastello, Cerro, monte Tregnago presso a Grezzana e così in vicinanza di Romagnano, al covalo di Pompeo: Spredino, nel vaio Sperzani, nella valle di Squaranto (Goir.), e da ultimo nella val d'Adige alla Chiusa, Ceraino, ecc. (Mang., Goir.), ed ai Lavini di Marco presso Rovereto (Leyb., Cobelli). La var. β alla Giazza e Revolto (Goir.). - Luglio-novembre: perenne.

S. pennata L.; Poll.! - Lino delle fate. - Scoli* o Stipa* la pianta, Piume o Penaci* la pannocchia. - Nelle


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fessure delle rupi e nei pascoli aridi e secchi specialmente della collina: rivoni d'Adige sotto Bosco Mantico ed oltre (Segu.), Garda (Poll.), S . Vigilio (Goir.) ecc., e così pure in tutti i colli veronesi, nella Valpantena ecc. (Poll., Mang., C. Mass., Goir.).
- Maggio-luglio: perenne. Le pannocchie sono portate sul mercato per la confezione di mazzi, ecc.

Milium effusum L.; Poll. - Raro. Luoghi selvatici e boschivi della zona montana e subalpina; nel monte Baldo in val Borno (Rigo), Ortigara e selva d'Avio (Poll.), Ime e Noveza (Goir.), e nei Lessini, vaio dell'Anguilla. (Goir.), Chiesanuova e Scandole (Poll., Goir.). - Maggio-agosto: perenne.

M. paradoxum L.; Poll.?? - Indicato, certamente per equivoco, da Ciro Pollini all'Ortigara di monte Baldo.

M. (Piptatherum P. B.) multiflorum (1)Cav.; Poll. - Raro.
Luoghi selvatici e rupestri, siepi, muri: nella val d'Adige alla Chiusa (Poll. Goir.); nel bacino del Garda a Sirmione, Scaveaghe e S. Vigilio (Goir.); al Varone (Goir.); al Ponale ed al monte Brione presso Riva. (Facch.). - Estate-autunno: perenne.
[(1) = Oloptum miliaceum (L.) Röser & H.R. Hamasha - n.d.c.]



Tribus 10.  -  Aveneae.

Corynephorus (Aira L.) canescens P. B. Carlo Tonini nel Tentamen Mantissae ad floram, veronensem scrive che questa poacea si offrì a lui in denso cespuglio in un campo sterile del Chievo; ove però, almeno sino ad oggi, non fu più ritrovata.

Aira caryophyllea L.
- α anceps Ces.
Questa poacea in unione alle due specie seguenti, colle quali frequentemente vive in società, sembra prediligere i depositi ed i terrazzamenti morenici: nell'Alto Agro Veronese al margine di una piccola palude


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nel luogo detto la Finella presso Guastalla, al Bovo ecc. (Goir.). - Maggio-giugno: annua.

A. capillaris(1) Host. - A. caryophyllea Poll.! - Nebbia
- β ambigua auct. non D. Nrs.
È più frequente della precedente: nella valle di Caprino alle falde di monte Baldo (Poll.), e al dissopra di Gamberone ai piedi dei monti Cordaspina e S. Marco (Goir.), Bosco Mantico (Mang.!, Goir.), colline di Sommacampagna (Rigo!) ecc. - Maggio-giugno: annua.
[(1) = Aira elegantissima Schur - n.d.c.]

A. ambigua D. Nrs. - Ove le precedenti, specialmente alla Finella ed a Bosco Mantico, e nella stessa epoca (Goir.).

Deschampsia P. B. Sect. 1. Eudeschampsia Gren. et Godr. - D. (Aira L.) caespitosa P. B. - Aira caespitosa Poll.!
- α typica.
- β pallida Koch
- γ filavescens.
- δ alpina Gaud.
La forma tipica con le sue numerose variazioni e forme è sparsa sul suolo della intera Provincia veronese, dalla pianura alla zona alpina, nei luoghi umidi e sabbiosi, nei prati, nei pascoli, nelle paludi, lungo i ruscelli ecc. (Segu., Poll., Mang.!, Goir.): la var. β si incontra non di rado tanto nel piano come nei monti; p. e. in Verona lungo l'Adige e nel monte Baldo a Brentino, Ferrara, Noveza ecc. (Goir.): la γ in Valnasse nello stesso monte (Vittorio Pellegrini!): la var. δ cresce nelle zone più elevate del monte Baldo e dei Lessini (Goir.). - Giugno-ottobre: perenne.

Sect. 2. Avenella Bluff. et Fing. - D. (Avenella Parl.) flexuosa Trin. - Aira flexuosa Poll. !
- β panicula contracta: spiculis intense violaceis. - Aira montana All. non L.
La specie e la varietà crescono copiosamente nei


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pascoli e fra i frutici nelle zone più elevate del monte Baldo: Ortigara, Altissimo di Nago, valle delle pietre, Valgrande ecc. (Poll., Goir.): dei Lessini; Sparaver, Galbana, Malera, Trapola ecc. (Goir.), e così pure in Campobrun, Posta ecc. (Poll., Goir.). - Giugno-settembre: perenne.

Danthonia provincialis(1) Dec.
- β spiculis minoribus.
Non comune. Presso il lago di Garda (Precht); nell'Alto Agro Veronese, in depositi morenici al bosco della stanga presso S. Lucia del Tione in quel di Guastalla veronese e nei pascoli di Bosco Mantico (Goir.); nel monte Baldo nei pascoli di Pravazar ed alle Moie della Ferrara (Goir.). La var. assieme alla forma tipica nelle stazioni di monte Baldo. - Maggio-settembre a seconda della altitudine: perenne.
[(1) (= Danthonia alpina Vest n.d.c.]

D. (Trodia P. B.) decumbens Dec. - Poa decumbens Poll. !
- α breviglumis Hackel.
- β longiglumis Hackel.
- γ oligostachya: spiculis 1-3.
Dall'Alto Agro Veronese alla zona subalpina ed alpina: la var. α, che è rara, al bosco della stanga presso S. Lucia del Tione (Goir.) e nel monte Trezzolan (Tonini!): la var. β copiosissima nei pascoli e fra i frutici in monte Baldo (Goir.), Basiana, Valfredda, Novezina, Noveza (e Poll. !), Lonza, Campedello, Ime, Prada ecc.; nei Lessini a S. Anna, Corno Mozzo, Malera, Campegno ecc. (Goir.); da ultimo in Campobruno, Posta ecc. (Goir.). La var. γ, frequentemente con la β e negli stessi luoghi. - Maggio-settembre: perenne.

Ventenata avenacea(1) Koel. - Avena tenuis Poll. - Non comune in luoghi sterili ed aprici: a Roncà (Tonini!, Montini), e nel monte Calvarine (Poll.) al confine quasi con la Provincia di Vicenza; nel monte
[(1) = Ventenata dubia (Leers) Coss. - n.d.c.]


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Tondo o Nero a cavaliere della Valpantena con la Va1policella (Goir.); accidentalmente a Spiazzi in monte Baldo (Goir.). - Giugno-luglio: annua.

Avena Parl. Sect. 1. Avenastrum Koch - A. Parlatorei(1) Woods. tour. fl. - A. sempervirens Auct. non Vill.
- Luoghi rupestri e selvatici del monte Baldo ove fu primieramente scoperta, dai prof. Clementi e Manganotti: Coal Santo, Mon Maor, valle delle pietre, colma di Noveza, Noveza, val Losana, Prazagano, Cerbiol, Lavacci, la Ferrara (Goir.), fra 900-2000 m. di altitudine. - Giugno-settembre: perenne.
[(1) = Helictotrichon parlatorei (J. Woods) Pilg. - n.d.c.]

A. pubescens(1) L. - A. fallax Poll.!, excl. omnib. syn.!
- β lucida (Bertol).
La forma tipica vegeta in tutti i prati e pascoli della zona montana e subalpina tanto nel monte Baldo, p. e. Valfredda, Pravazar, Naole, la Ferrara ecc. (Goir.): quanto nei Lessini a Selva di Progno, vaio del Falcone, Cerbiol, Carcereri ecc. (Goir.): la var. β scoperta per la prima volta da Roberto de Visiani presso la Ferrara di monte Baldo cresce promiscuamente alla specie. - Giugno-agosto: perenne.
[(1) = Avenula pubescens Dumort. subsp. pubescens - n.d.c.]

A. amethystina(1) Clar. - Rara: rupi e pascoli della zona alpina e subalpina; nel monte Baldo a S. Giacomo, ove fu primieramente raccolta dal Facchini che la comunicò al Koch, Valfredda. e Naole (Goir.); nei Lessini alla Sega ed al Corno d'Aquilio (Goir.). - Giugno-agosto: perenne.
[(1) = Avenula pubescens (Huds.) Dumort. - n.d.c.]

A. praeusta(1) Rchb. - Rupi e pascoli elevati nel monte Baldo: Valfredda, Naole, Costabella, Mon Maor ecc. (Goir.). - Luglio-settembre: perenne.
[(1) = Helictochloa praeusta (Rchb.) Romero Zarco - n.d.c.]

A. pratensis L.; (Poll.). - Nel monte Baldo, ove la specie precedente; nei monti Lessini al Corno d'Aquilio (Goir.). - Luglio-settembre: perenne.
[(1) = Helictochloa pratensis (L.) Romero Zarco - n.d.c.]



Sect. 2. Avenae genuiuae Koch - A. sterilis L. - Frequente sui muri, nelle rupi e nei seminati nell'Alto Agro, nella collina veronese, alle sponde del lago di Garda, Verona, Peschiera, Quinzano, Stelle, Vendri, Pigozzo, monte Tondo (Goir.). - Maggio-giugno: annua.

A. Ludoviciana Durieu. - Rarissima: muri e rupi, a


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Verona, Pigozzo, Rivole, monte Ferzi sopra Oné presso Caprino e probabilmente altrove (Goir.). - Maggio-giugno: annua.

A. fatua L.; Poll. - Avena, Vena selvatica. - Venon, Avena o Vena salvega*; - nome attribuito benanco alle due specie precedenti nonché alla seguente.
- β hybrida Koch.
Vegeta nei campi coltivati, fra le biade, nei vigneti in tutto il territorio della Provincia veronese, dal piano alla zona montana, nella quale diventa rara (Goir.): la β in monte Baldo, in mezzo al marzuolo, alle Fraine ed alla Ferrara (Goir.). - Da maggio a settembre secondo la altitudine: annua.

A. barbata Brot. - A. hirsuta Roth. - Frequentissima nei seminati, nei campi, sui muri e sui tetti, nelle rupi della intera Provincia dal piano sino a toccare la zona montana (Goir.). - Aprile-agosto: annua.

A. sativa L.; Poll. - Vena - Vena, Biava, Avena*. -
- β mutica.
Coltivata dal piano a tutta la zona montana, e qua e là inselvatichita: colla specie, nei seminati, si incontrano frequentemente tanto la var. β, p. e. a Verona lungo l'Adige, e nel monte Baldo alla Ferrara, quanto altre forme o varietà o variazioni che dire si vogliano (Goir.). - Maggio-settembre: annua.

A. orientalis L.; Poll. - Avena d'Ungheria*. - Coltivata qualche volta, e quasi selvatica fra le messi: a Legnago, nei dintorni di Verona ecc. (Goir.). - Annua.

Arrhanatharum elatius Mert. et Koch - Holcus avenaceus Poll. - Vena maggiore, Vena altissima, Altissimo*
- α vulgare Koch.
- β bulbosum Gaud.


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- γ utriusque flosculi arista articulata. Bert.
La forma tipica, colle sue numerose variazioni, cresce dai dintorni di Verona fuori Porta Nuova, in luoghi selvatici, fra i frutici ecc., insino alla zona montana e subalpina: nel monte Baldo alla Ferrara, Cambrigar, Pravazar, Madonna della Neve ecc. (Poll., Facch., Goir.), alle falde del monte Pastello a Fumane (Goir.), nella valle d'Illasi a Tregnago (Caro Mass.) ed altrove; nei Lessini a Corbiol, nel vajo di Squaranto, Velo (Goir.): la var. β, citata pure da Seguier, alla Ferrara, Spiazzi, Pravazar, Naole in monte Baldo (Goir.): la γ a Spiazzi in monte Baldo (Goir.) e presso Tregnago (C. Mass.!). - Estate-autunno: perenne. È coltivalo come foraggio.

Trisetum (Arundo; Spr., Poll.) pygmaeum. - Arundo pigmaea Spr., Poll.: Avena pygmaea Rchb. quoad pl. Spr., Poll. - Scoperto dal Gebhardt nel monte Baldo, ove invano sino ad oggi fu ricercato, è stato descritto dallo Sprengel e dal Pollini che ne diede benanco una figura nella sua flora (vol. I, tab. I, fig. 1): nella pianta del Pollini alcuni botanici hanno voluto vedere il T. subspicatum P. B., altri il T. Cavanillesii Trin. ossia Avena Loefingiana Cav. Siccome queste due specie non crescono sicuramente nel monte Baldo, e d'altronde la Arundo pygmaea manca nell'Erbario Polliniano, così la pianta di Ciro Pollini viene riferita al genere Trisetum al quale sicuramente appartiene (Parl.), conservando alla stessa la denominazione specifica data dal creatore della specie.

T. flavescens(1) P. B. - Avena flavescens Poll.!
- α genuinum Rchb.
- β lutescens Rchb.
- γ variegatum Rchb.
- δ alpinum Parl. - Avena alpestris (Dee.).
- ε splendens (Presl.). - Varietas avenae flavescentis Poll. mss. in herb.!


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- ζ spiculis maioribus.
- η pauciflorum Sacc.
Nel prati e nei luoghi erbosi della intera Provincia, dal piano alla zona montana e subalpina, crescono frequentissime tanto la forma tipica, come le var. β, γ, ε: sono rare la var. δ, nel monte Baldo alle Giare di Valbrutta (Goir.) e la var. ζ dei monti Lessini al Vallone (Goir.); la η fu scoperta dal Pollini (a. 1811) in monte Baldo nei prati presso i Coltri, e gli esemplari veronesi esistenti nell'Erbario!, concordano esattamente coi siciliani avuti da Lojacono. - Maggio-settembre: perenne.
[(1) = Trisetaria flavescens (L.) Baumg. - n.d.c.]

T. argenteum(1) R. et S. - Avena distichophylla Poll.!
- β parviflorum Parl. - Avena Rotae De Not.
Rupi e pascoli elevatissimi delle alpi veronesi e fra le ghiaie di tutti i torrenti alpini. Nel monte Baldo lungo l'intera catena dall'Altissimo di Nago ai Colonei di Pesina (2200-1368 m.), scendendo nei due versanti a stazioni livellate a circa 900 m. p. e. alle Giare di Valbrutta presso Ferrara di monte Baldo ove cresce in unione alla specie precedente (Goir.): nei monti Lessini in Malera, Trapola, Campobrun, Revolto ecc. (Goir.), S. Anna d'Alfaedo (936 m., Tonini !) eccezionalmente, dopo la piena d'Adige del 1882, comparve, appena fuori Verona, nelle sabbie depositate dal fiume alla rotta Fuini (Goir.). La var. β, rarissima, nel monte Baldo al Coal Santo (Goir.). - Giugno-settembre: perenne.
[(1) = Trisetaria argentea (Willd.) Banfi & Soldano - n.d.c.]

Holcus lanatus L.; Poll. - Bambagiona. - Ventolana Semenestrei * a Caprino veronese. -
- α genuinus.
- β panicula colorata.
- γ intermedius: arista hamata, glumas excedente. - Comune nei prati, pascoli, siepi, al margine dei fossati, fra i virgulti ecc. in tutta la regione dalla pianura alla zona subalpina (Segu., Poll.!,


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Goir. ecc.): la var. γ è sparsa qua e là, ma di preferenza nelle stazioni colline e montane (Goir.). - Aprile-settembre: perenne.

H. mollis L.; Poll.? - Indicato da Pollini nel monte Baldo lungo la strada dei Lumini; ma sino ad oggi non fu rinvenuto né in questo!, né in alcun altro luogo della Provincia: del resto nell'Erbario Polliniano la scheda H. mollis è corretta in H. lanatus, e l'esemplare raccolto nella stazione ora citata spetta alla var. γ della specie precedente.

Melica Magnolii(1) Gren. et Godr. - M. ciliata Poll. et auct. non L.
- β panicula ramoso-lobata Parl.
Comune in tutta la regione nei luoghi aridi, nelle ghiaie, sui muri, nelle fenditure delle rupi, lungo le strade, nelle siepi dalla pianura alla zona montana. (Segu., Poll.!, Ambr., Goir. ecc.).; la var. β qua e là assieme alla forma tipica. - Maggio-luglio: perenne.
[(1) (= Melica ciliata subsp. magnolii (Gren. & Godr.) Husn. n.d.c.]

M. nebrodensis(1) Parl. - Scoperta in una siepe a Vendri in Valpantena (Goir.), probabilmente crescerà anche in altri punti. - Giugno: perenne.
[(1) (= Melica ciliata L. n.d.c.]

M. uniflora Retz.; Poll. - Nei luoghi selvatici e rupestri delle zone collina e montana, più raramente in quelle più elevate: presso Arco (Perini); nel monte Baldo alla Corona (Poll.), sopra Avio (Gelmi), ai Dossioi (Facch.) ; ad Albizzano nei colli benacensi; Alcenago nella Valpantena; nella valle di Squaranto sopra la Rocchetta bassa (Goir.); nel monte Trezzolan (Tonini!). - Giugno-luglio: perenne.

M. nutans L.; Poll. - Luoghi boschivi, selvatici ed anche rupestri, ma piuttosto umidi, dall' Alto Agro Veronese alla zona alpina; però non può dirsi pianta volgare (Segu., Poll., Ambrosi, Hausmn., Goir.): così, p . e., nell'Alto Agro Veronese a Bosco Mantico (m. 82, Goir.), nel monte Baldo in Noveza (m. 1450, Goir.). -


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Dalla seconda metà di marzo ad agosto secondo la altitudine: perenne.



Tribus 11.  -  Festuceae.

Catabrosa aquatica P. Beauv. - Il sig. Perini scrive che questa poacea, assai rara nell'Italia settentrionale, è stata trovata da lui nelle paludi circonvicine a Torbole, e presso le sponde settentrionali del Garda.

Glyceria acquatica(1) Wahlb. - Poa acquatica Poll.! - Melina.
- β floribus viviparis Poll.! Fossi, paludi, corsi d'acqua ecc.: in tutta la pianura e nell'Agro Veronese (Segu., Poll., Goir.); alle sponde del lago di Garda, a Peschiera, Lazise ecc., Torbole (Goir., Font., Per.): la β, rarissima, fu raccolta da Pollini al Palù ed alla Bevilacqua. - Giugno-agosto: perenne.
[(1) = Glyceria maxima (Hartm.) Holmb. - n.d.c.]

G. plicata(1) Fries. - Poa fluitans Poll. pro parte.
- β microstachya.
Fossi e luoghi paludosi della pianura e dall'Alto Agro Veronese alla regione montana e subalpina: e così, nel monte Baldo alla Ferrara, Pavazar, Basiana, Lonza ecc., nei Lessini a Roverè di Velo ecc. (Goir., C. Mass.!): la var. β in monte Baldo ai Lumini ed in Valsecca (Goir.). - Maggio-settembre: perenne.
[(1) = Glyceria notata Chevall. - n.d.c.]

G. fluitans R. Br. - Rara, in unione colla precedente: nelle basse di S. Michele (Goir.), e probabilmente altrove.

G. loliacea Godr. - Rara: luoghi erbosi nei dintorni di Verona (Goir.). - Estate: perenne? È ritenuta una forma ibrida; Festuca elatior x Lolium perenne.

Sclerochloa dura P. Beauv. - Rara: in Verona a Pradavalle e nello stradone S. Antonio, fuori porta Vescovo, a destra uscendo di città


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lungo la strada di circonvallazione, fuori porta Palio al margine di un fosso lungo l'antica strada per Croce Bianca (Goir.). Aprile-giugno: annua.

S. rigida(1) Panz. - Poa rigida Poll.! - Erba montagnola*.
- β muralis Todaro in exsic!
Luoghi sterili ed incolti, muri, rupi ecc. - Comunissima nella provincia, dal piano, dalla collina e dalle sponde del Garda, salendo alla zona montana (Segu., Poll., Font., Facch., Leyb., Goir.); il Pollini la indica nel monte Baldo presso Brentonico e la Corona. - La var. β nei muri e nelle rupi a Quinzano, nel colle delle Ungherine; Lubiura, Gamberone, Passone alle falde di monte Baldo (Goir.). - Estate: annua.
[(1) = Catapodium rigidum (L.) C.E. Hubb. - n.d.c.]

Poa annua L.; Poll. var. α - Erba per i gati *.
- β biennis.
- γ flavescens Hsmn.
- δ vivipara.
Comunissima lungo le vie, nelle ortaglie ecc. dalla pianura alla zona subalpina, p. e. Ime in monte Baldo: la var. β al principio della primavera: la γ una volta sola nelle sabbie dell'Adige al Lazzaretto: la δ, rarissima, in luoghi inondati in Campomarzo di Verona (Goir.). - Gennaio-dicembre: annua e bienne!

P. supina Schrad. - P. annua var. β Poll. - Luoghi erbosi ed anche rupestri delle zone alpina e subalpina: nel monte Baldo in Cerbiol, Prazagano, Basiana, Ime, Valgrande; nei monti Lessini ai Trachi, Podesteria; in Campobrun ecc. (Goir.). - Aprile-settembre: perenne!

P. alpina L.; Poll. Poniol*, Paniol*, Corteline*, Trussoli.
- β vivipara L.; Poll.
- γ badensis (Haenk.).
- δ minor Koch var. γ - P. laxa Goir.!
Nelle rupi e nei pascoli elevati del monte Baldo, dei


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Lessini, dei monti Posta, Campobrun, Zeola ecc. (Seg., Poll.!, Ton.!, Mang.!, C. Mass.!, Goir. ecc.) si incontrano frequentissime tanto la forma tipica con le sue numerose variazioni, quanto la β: la var. γ qualche volta scende verso stazioni più basse seguendo il corso dei fiumi e dei torrenti, talchè fu raccolta nelle sabbie dell'Adige a Verona (Goir.): la var. δ non è infrequente e qualche volta cresce in prossimità della vera P. minor Gaud., e presenta una forma vivipara ed una seconda flavescens; nel monte Baldo al Sassetto, cima di val dritta, Artillon, Ime, ecc. e così pure al monte Posta (Goir.). - Maggio-settembre: perenne.

P. caesia(1) Sm. (an potius P. alpina γ intermedia Ambr., P. sclerocalamos Facch.?) - Rara in monte Baldo in luoghi sassosi nelle valli alpine delle pietre e delle buse nonché in Mon-maor (Goir., C. Mass.). - Agosto-ottobre: perenne.
[(1) = Poa glauca Vahl - n.d.c.]

P. bulbosa L.; Poll. var. α! - Poniol*, Paniol*, Corteline*, Trussoli*.
- β vivipara Koch; Poll.
- γ elata.
La forma tipica e la forma vivipara, questa seconda più frequente della prima!, crescono copiosamente nei pascoli, prati, lungo le vie ecc. per tutta la Provincia dalla pianura alla zona montana e subalpina del monte Baldo, dei Lessini ecc.: la β elegantissima, ma rara, fuori porta S. Giorgio di Verona (Goir.). - Aprile-agosto dipendentemente dalla altitudine: perenne.

P. laxa Haenke?? - I sig. De Visiani e Saccardo, nel loro Catalogo, probabilmente sulla fede di autori che scrissero di piante venete, indicano questa specie vivente sulle cime elevate del monte Baldo: ma difficilmente potrà quivi rinvenirsi, essendo questa poacea ritenuta propria, esclusivamente, alle formazioni granitiche, delle quali nelle nostre prealpi non si ha


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traccia: anche noi ne abbiamo fatto ricerca sin dal 1870 dopo che consultammo il catalogo ora ricordato; e tanto sul monte Baldo, quanto sui monti Posta e Campobrun, raccogliemmo forme che riferimmo allora a P. laxa Haenke, ma che studi posteriori dimostrarono appartenere o alla P. alpina var. minor Koch, ovvero alla vera P. minor Gaud., come sentenziò l'illustre prof. A. Hackel al quale comunicammo i nostri esemplari.

P. minor Gaud. - Non rara nei pascoli e nelle rupi elevatissime di monte Baldo, colma di Valbrutta, al Telegrafo, cima di val dritta, Sassetto, Altissimo di Nago ecc. ed in tutte le valli alpine che ne solcano il fianco occidentale, e così pure nei monti Campobrun, Posta ecc. (Goir.). - Luglio-settembre: perenne.

P. pumila Host. ? - Si riferisce a questa specie una Poa rinvenuta in monte Baldo nella valle alpina delle pietre (settembre 1873) dietro la descrizione che dà della stessa il Koch: ad ogni modo dubitativamente non avendo avuto modo di esaminare esemplari autotipi della pianta dello Host. (Goir.).

P. violacea(1) Bell. - Festuca pilosa Hall., Poll.; F. poaeformis Host., Poll. herb.!
- α violacea Typica.
- β variegata - Festuca pilosa α genuina Gren. et Godr.
- γ flavescens Festuca pilosa β flavescens Gren. et Godr.
Elegante poacea che cresce abbondantemente nei pascoli elevati dei monti veronesi: a nel monte Alba (Goir.); β nei monti Lessini presso Chiesanuova ecc. (Goir.) e nel monte Baldo nei prati ai Coltri e Pravazar (Poll. !), nei pascoli di Naole, Valfredda, Colonei ecc. (Goir.); la γ in quest'ultimo monte fra le rupi in Valfredda ed ai Colonei (Goir.). - Giugno-agosto: perenne.
[(1) = Bellardiochloa variegata (Lam.) Kerguélen subsp. variegata - n.d.c.]


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P. compressa L.; Poll.!
- β Langeana Rchb.
- γ panicula spadicea.
- δ spiculis aliquantulis viviparis.
Nei luoghi aridi ed asciutti nelle sabbie e ghiaie, lungo le vie, nei muri, sulle rupi ecc., la forma tipica assieme alle sue variazioni cresce copiosamente sul suolo della intera Provincia (Segu., Poll., Fontana, ecc.); e dalla bassa pianura e dall'Alto Agro Veronese sale ai colli ed ai monti tutti, nei quali ultimi raggiunge la zona subalpina (Goir.). La var. β, rarissima, presso Verona lungo l'Adige: la γ in monte Baldo nella valle Basiana: la δ in luoghi innondati lungo l'Adige presso Verona. - Maggio-ottobre: perenne.

P. nemoralis L.; Poll.! - Rara in Campo marzo di Verona nelle sabbie depositate dall'Adige nel 1882 (Goir.); è più abbondante nella collina e cresce copiosissima in tutti i monti nei quali sale sino alla zona alpina nel monte Baldo, nei Lessini ecc. (Segu., Poll., Ton. !, Mang.!, C. Mass.!, Goir. ecc.). Nei luoghi selvatici boschivi e rupestri, nelle siepi, nei pascoli, sui muri, nelle ghiaie ecc. si incontrano le forme o varietà: vulgaris, tenella, firmula, rigidula, coarctata, glauca, variegata, flavescens, violacea, subuniflora, montana, oligostachya, ed inoltre:
- β spiculis 7-9 fioris.
- γ nodis culmeis spongioso-cirrhosis Gaud.
La β fu raccolta, ma rarissima, in monte Baldo alle Giare di Valbrutta. (Goir.): nella γ il culmo al dissopra dei nodi presenta delle galle dovute alla Homomyia Poae (Bosc.) Bergenst; Noveza di monte Baldo (Goir.), Campofontana; (C. Mass.). - Estate-autunno: perenne.

P. pratensis L.; Poll.! - Fienarola. - Spighete*, Cortelina, Trussoli.
- α typica.


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- β latifolia Rchb.
- γ angustifolia (L.).
- δ strigosa Rchb.
- ε erytrostachya.
- ζ pallens.
La forma tipica cresce copiosamente nei prati, pascoli, vie ecc. della intera Provincia dalla pianura alla zona subalpina (Segu., Poll. ecc.): la β lungo l'Adige: la γ, presso di noi rarissima, nella valle di Caprino (Poll.) , nonché alle falde orientali del monte Baldo al castello di Brentino (Goir.): δ e ζ in luoghi aridi presso Verona: ε fra le rupi nel colle delle Ungherine (Goir.). - Aprile-settembre: perenne.

P. trivialis L.; Poll. !
- β vulgaris Rchb.
- γ colorata.
- δ multiflora Rchb.
La forma tipica e la var. β crescono copiosissime nei prati e pascoli specialmente umidi, nei luoghi boschivi e selvatici della intera Provincia (Segu., Poll. ecc.), e dalla bassa pianura si spingono alle stazioni più elevate del monte Baldo, dei Lessini ecc.: la γ qua e là colla specie (Goir.): la è δ rara, fu raccolta nel monte Baldo alla punta del Telegrafo e nella valle delle buse fra 2200 2000 m. di altitudine. (Goir.) - Aprile settembre: perenne.

Eragrostis pilosa P. B. - Poa pilosa Poll.! - Panizela*. - Specie eminentemente polimorfa: la forma tipica, con le innumerevoli variazioni o varietà, cresce nei campi coltivati, nelle aiuole dei giardini, al margine dei fossi, lungo le vie e le strade, tanto nei luoghi abitati come al di fuori ecc. (Segu., Poll., Font., Goir.); e si incontra dal piano alla collina e non manca nella zona montana, p. e. nel monte Baldo lungo la strada da Brentino alla Corona (Poll.) e da Caprino a Spiazzi (Goir.). - Luglio-ottobre: annua.


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E. poaeoides(1) P. B. - Poa ertagrostis Poll.! - Panizela*.
- β congesta.
- γ pumila.
- δ intermedia.
Nei campi coltivati, nei muri, lungo le vie, fra le macerie ecc. - La forma tipica segnalata primieramente a Pescantina. (Poll.) e nei colli benacesi (Rigo !), è sparga per tutta la Provincia dal piano alla zona montana; e così cresce a Villabella, Caldiero, Tregnago, Montorio, nella città di Verona e nei colli alle Are, a Rivole, Passone, Valsecca ecc. (Goir.): le var. β e γ presso Montorio, e la δ che costituisce una forma intermediaria fra questa e la seguente, nelle piazze e vie di Verona. - Luglio-ottobre: annua.
[(1) = Eragrostis minor Host - n.d.c.]

E. major(1) Host. - Poa megastachya Poll. - Gramignone. - Panizela*. -
- β gigantea.
Ove le due specie precedenti (Segu., Poll., Font., Goir. ecc.) e frequentemente in società con esse, dando probabilmente origine a delle forme ibride: la β in unione alla forma comune a Verona, Caldiero ecc. (Goir.). - Luglio-ottobre: annua.
[(1) = Eragrostis cilianensis (All.) Vignolo ex Janch. - n.d.c.]

Briza minor L.; Poll.? - Gramen phalaroides minus locustis parvis, paniculis non expansis Segu.? - Il Seguier scrive che questa poacea cresce nei pascoli della Valpantena presso Grezzana; ma la stessa non vive né in questo, né in qualunque altro punto del Veronese!, e secondo ogni probabilità, come opina anche il Pollini, la pianta del Seguier indica una delle forme della specie che segue.

B. media L.; Poll.! - Tamburini. - Paiola *, - nel monte Baldo.
- α spiculis magnitudine media.
- β spiculis maioribus albicantibus vel variegatis.
- γ spiculis minoribus


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- δ spiculis ovalibus.
- ε panicula prolifera val dimorpha.
La specie cresce copiosamente nei prati, nei pascoli, nei luoghi selvatici della intera Provincia dal piano alla zona alpina (Segu., Poll., Font., Ambr., Goir. ecc.): la β più rara, assieme alla precedente, alla Ferrara, alla Lonza, in Novezina, Valfredda, Basiana in monte Baldo; presso Monteforte dell'Alpone, nella collina veronese presso Grezzana ecc.: la γ, non molto comune, qua e là in unione alle due precedenti, e ad essa è da assegnarsi la pianta di Seguier più sopra citata; ed in vero presso le Stelle e Vendri in Valpantena furono raccolti esemplari che concordano benissimo colla frase superiormente ricordata: la var. δ, bellissima, nel vaio del Falcone nei Lessini: la ε è una forma mostruosa raccolta a Montecchio maggiore (Goir.). - Giugno-agosto: perenne.

B. maxima L.; Poll. - Sonaglini. - Tremolina, Erba tremolina. - È coltivata nei giardini come pianta ornamentale, e quindi qualche volta si incontra sporadica negli orti e nelle macerie: ad ogni modo Seguier la indica in Valpantena presso Grezzana, ove però oggidì certamente non cresce!

Dactylis glomerata L.; Poll.! Mazzolina. - Mazadego, Mazego*, Vergheta*, Spigheta*.
- α typica.
- β nutans Hackel in exsic.!
- γ sepincola Paolucci in exsic.!
- δ abbreviata (Bernh.).
- ε pratensis Paolucci in exsic.!
- ζ hirsutissima.
- η amethystina.
- ϑ vivipara Parl.
La forma tipica è volgarissima nei prati nei pascoli, nelle siepi ecc. della intera Provincia dal piano alla zona subalpina (Segu., Poll., Font., Rocchetti! ecc.):


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le β e γ crescono assieme alla forma tipica nel monte Baldo alla Corona, alla Ferrara, in Noveza, ai Lumini, Valsecca, S. Marco ecc.: la δ nei prati e pascoli qua e là, p. e. a Verona lungo l'Adige, nel monte Baldo alle sue falde presso Brentino, alla Ferrara, in Noveza ecc.: ε presso Verona al Pestrino: rarissima, nelle rupi sopra Quinzano: η lungo l'Adige in Verona: ϑ, rarissima, in monte Baldo presso le Fraine di sopra (Goir.). - Aprile-Settembre: perenne.

Cynosurus cristatus L.; Poll. ! - Nei prati della intera Provincia, dalla pianura e dai colli alla zona alpina di tutti i monti (Segu., Poll., Font., Masè!, Mang. !, Facch., Rigo! ecc.). - Maggio-settembre: perenne.

C. echinatus L.; Poll. - Covetta, Ventolana. - Al margine dei campi, nei seminati, nei luoghi sterili, lungo le vie ecc. ma certamente meno frequente di quello che fosse ai tempi di Seguier: nella pianura veronese presso il Vallone (Poll.) e Roverchiara (Poll., Tonini !); nella collina alla Mosella (Goir.); in Verona a piedi del palazzo Barbieri (Goir.); alle rive del Garda presso Castelletto di Brenzone (Rigo!) ed a Gola. (Facch.). - Aprile-luglio: annua.

Koeleria Pers. Sect. 1. Airocloa Link. - K. cristata Pers.
- β eriocaulis Hackel in exsicc.!
Rupi e pascoli in tutti i monti veronesi, scendendo dalle maggiori altitudini sin quasi a toccare la pianura (C. Mass., Goir.): la var. β è rara nei pascoli elevati dei monti Lessini in unione alla var. β Parl. (Ambr., Goir. - Giugno-settembre: perenne. - In questo luogo sarebbe forse da collocare K. brevifolia Reuter, alla quale sembrerebbe appartenere una forma che cresce nel monte Baldo nei pascoli di Novezina.

K. eriostachya Pančic (a. 1855). - K. carniolica Kemer (a. 1867); K. cristata β cinerea Goir.! - Nelle rupi e nei pascoli elevati dei monti, ma piuttosto rara: nel monte Lobia al confine del Veronese col


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Vicentino (Goir.); nei Lessini veronesi in Malera (C. Mass. !); nel monte Baldo al Coal santo (Huter), Valbrutta, cima di Valdritta, Sassetto ecc. (Goir.). - Il Rev. Huter segnalò per il primo questa bella specie nella regione veneto-trentina ed è detto (Oestereichische Botanische Zeitschrift ecc.) al Col santo in monte Baldo: ma invece di Col santo si deve leggere Coal santo (Coal corruzione di Covolo o riparo sotto rupe): sta però il fatto che molte carte per la stolta mania di mutare o italianizzare i nomi locali portano scritto invece di Coal santo, Col santo, monte, come è noto, situato nel distretto di Roveredo a sinistra dell'Adige. - Luglio-settembre: perenne.

K. gracilis(1) Pers. - K. cristata auct. non Pers. - Festuca cristata Poll. fl. non herb. ! pro parte?
- β intermedia: forma accedens ad K. cristatam.
Nei pascoli aridi e secchi, nei vecchi muri, nelle rupi ecc. dalla bassa pianura alla zona subalpina, copiosissima: Valli grandi veronesi (Masè!), Bosco Mantico, dintorni di Verona e nella città stessa nei muri dell'Arena, in tutti i colli veronesi, nel monte Pastello, nei Lessini, nel monte Baldo nei pascoli ed in tutte le valli ecc. (Goir.): la β, copiosa nella collina ed in tutti i monti, è una forma intermediaria tra la specie di cui è parola e la vera K. cristata. Pochi esemplari di K. gracilis si trovano nell' erbario Polliniano ma mescolati ad altri di Melica Magnolii ! - Giugno-agosto: perenne.
[(1) = Koeleria cristata (L.) Roem. & Schult. - n.d.c.]

K. splendens Presl.? - Si riferisce, dubitativamente però, a questa specie, che è la K. grandiflora Bertol., una forma raccolta alle falde dei Lessini, ad autunno innoltrato, nel luogo detto Montesel nel monte Zovo (Goir.).

Sect. 2 Lophochloa Rchb. - K. phleoides(1) Pers. Festuca cristata Poll. ex herbario ejus!; fl. ver. exclus nonn. syn. et icon. an pro parte?


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- α minor: typica.
- β major: panicula lobata.
- γ pusilla.
Frequente nei prati, nei pascoli, nei muri, lungo le strade ecc. della pianura e dell'Agro Veronese; più rara ed a salti nella collina; rarissima nelle zone più elevate. La var. α è la più diffusa e cresce benanco nelle vie, nelle piazze, nelle mura di Verona e nel suo massimo anfiteatro; nella collina p. e. a Quinzano, Pigozzo ecc.; nel monte Pastello; nel monte Baldo in Noveza, stazione straordinariamente elevata per questa specie; il dottor Facchini la raccolse al nord di Limone nelle vicinanze del lago di Garda; la β assieme alla forma tipica, ma più rara, e così presso Tombetta, Castel d'Azzano e nella stazione ora ricordata del monte Baldo: la γ è una forma nana, frequentemente gregaria, propria dei luoghi secchi, ad esempio fuori Porta Nuova di Verona al poligono ecc. (Goir.). La K. phleoides venne primieramente indicata nel monte Baldo dal Fleischer (Flora 1826 p. 83): posteriormente il Barone Hausmann esternò un qualche dubbio sulla presenza di questa poacea su quel monte (Fl. von Tir. 1852 p. 979); le ricerche odierne pertanto escludono tale dubbio in via assoluta e confermano la scoperta del Fleischer. Siccome K. phleoides non alligna nel Trentino (Ambr., Gelmi) così le stazioni a nord di Limone, nel Baldo, nel Pastello, danno in questa regione, le coordinate per tre punti della linea che ne segna a nord il limite di vegetazione. - Giugno-settembre: annua.
[(1) = Rostraria cristata (L.) Tzvelev - n.d.c.]

Molinia coerulea(1) Munch. (Moench - n.d.c.) - Melica coerulea Poll. ! - Lupia*, Lopia*.
- α minor Schrank. - Melica coerulea α minor Poll.!
- β arundinacea Schrank. - Melica coerulea β major Poll. !


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- γ arundinacea panicula flavescente.
Crescono abbondantemente sul suolo della intera Provincia, dalla bassa pianura alla zona subalpina, tanto la var. α quanto la β (Segu., Moreni, Poll., Goir. ecc.). nei luoghi umidi e torbosi, al margine dei fossati, lungo i torrenti; nei luoghi selvatici e boschivi: in modo speciale la var. β a Peschiera (Poll.), Colà (Segu.), Caldiero, nei boschetti lungo l'Adige al Casino ove assume proporzioni gigantesche, a Spredino nel vaio Sperzani, nei boschi e colline presso Avesa, alle falde del monte Baldo presso Brentino, Rivole, le Zuane ecc. (Goir.): la γ a Vacaldo presso Vigasio. - Luglio-ottobre: perenne. Le radici della var. arundinacea più particolarmente, come aveva notato lo Host, sono lungamente repenti: fra gli anni 1870 e 1876 speculatori francesi ne facevano larga incetta e dopo averle fatte seccare, le mettevano in commercio sotto il nome di chiendent, sebbene questa denominazione presso i francesi indichi specie affatto diverse dalla M. coerulea e cioè: Phalaris arundinacea, Cynodon dactylon, Agropyrum repens.
[(1) = Molinia caerulea (L.) Moench - n.d.c.]

M. (Diplachne P. B.) serotina(1). M. et K. - Festuca serotina Poll.; Gramen loliaceum serotinum panicula expansa Segu. pl. Ver. III, cum. ic. t. 3. f. 2.
- β monstrosa.
Comune nei luoghi aridi e secchi, lungo le vie, muri, nelle rupi ecc. della intera Provincia, dal piano alla zona montana, e cosi fra i ciottoli a Tombetta, Tomba, S. Lucia, in Verona alla Fontana del ferro (Segu.) e, fuori porta S. Giorgio, nei fossi e nelle rupi; a Grezzana, Romagnano, monte Porcile, ecc.; nella vane d'Adige alla Chiusa, Ceraino, Rivole; a Castelletto di Brenzone, Marniga ecc. presso il Garda (Goir.); nel monte Baldo in Piore e presso la pozza Ferrera sopra Brentonico (Poll., Goir.): e la γ, forma, colle estremità del culmo deturpate dal cecidio gemmiforme di una


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specie di Isosoma (C. Mass.), a Vico presso Tregnago (C. Mass.), a Castelletto di Brenzone, a Piore di monte Baldo e presso Grezzana (Goir.). - Settembre-ottobre: perenne.
[(1) = Cleistogenes serotina (L.) Keng - n.d.c.]

Festuca L. excl. sp.; E. Hackel Monographia Festucarum Europaearum. - Nella compilazione dell'elenco delle forme veronesi appartenenti al genere Festuca, si sono seguiti l'ordine ed il modo di distribuzione addottati dal signor E. Hackel nella classica sua monografia, conservandone la numerazione ed i segni: sono ricordate esclusivamente le forme per le quali non si ha dubbio alcuno di determinazione, e che per la maggior parte sono state rivedute ed annotate da l'illustre Prof. di St. Poelten.

Sect. I Ovinae Fr. - Spec. 1. - F. ovina L. senso ampliss.
Subsp. 1. eu-ovina.
Var. (1) capillata. - F. Capillata Lam.; F. ovina β spiculis muticis Poll. viag. - Pascoli, luoghi selvatici e rupestri dei monti e anche della collina: nel monte Baldo; alla Corona (Poll.) Pozza Galletto, Cordaspina, S. Marco ecc.; nei monti Lessini presso ai Trachi ecc. (Goir.); nei dintorni di Verona (Poll. herb. ! Non comune.
Var. (4) duriuscula.
Subvar. α gracilior - F. duriuscula var. β Poll. excl. syn. Pascoli aridi e rupi dal piano e dalla collina alla zona subalpina (Goir.).
Subvar. β genuina. - F. duriuscula Godr.; F. duriuscula α, β, ζ Poll. ex part. excl. syn. - Comunissima nei prati, nei pascoli ecc. dalla pianura alla zona alpina, con le forme F. longearistata Hack., F. curvula (Gaud)., F. longifolia (Thuill.) (Goir.).
Subvar. γ villosa - F. ovina β villosa Schrad; F. duriuscula var. ε Poll. ex parte? - Assieme alla precedente: Verona lungo l'Adige, sul monte Baldo nei pascoli di Pravazar ecc.
Subvar. δ trachyphylla. - Rarissima: presso al lago di Garda


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a Riva (ex Hackel), nel monte Baldo e nei Lessini (Goir.).
Subvar. η crassifolia. - In unione alle sotto varietà α e β, ma meno frequente.
Var. (6) glauca.
Subvar. γ pallens - F. pallens Host.; F. duriuscula var. γ Poll. ex parte et excl. nonn. syn.? - Pascoli secchi nei dintorni di Verona, come al Bosco Mantico ecc.; e nel monte Baldo alla Corona ecc., e nei Lessini a s. Anna d'Alfaedo, Cona, ecc. (Goir.).
(Var.) vivipara. - Trovata una sola volta (giugno 1876) in un muro alle falde del monte Baldo sopra Pazzone (Goir.).
Subsp. IV. sulcata.
Var. 1. (9) valesiaca Koch. - F. valesiaca Schleich; F. duriuscula var. γ Poll. ex parte et excl. nonn. syn. ?
- Comunissima dal piano ai monti, nei pascoli e nelle rupi: Bosco Mantico, Avesa, Quinzano, colle delle Ungherine, Maso, nei Lessini, nel monte Pastello, nel monte Baldo, nella val d'Adige (sino a Botzen, Hackel) ecc. (Goir.).
Var. 5. (13) genuina.
Subvar. α typica. - F. duriuscula Host; F. duriuscula, α, β, ζ Poll. ex parte? - Rupi e pascoli in tutti i monti veronesi e nei confinanti trentini e vicentini: dalle zone elevate scende alla collina e tocca la pianura, p. e. nei dintorni di Verona (Goir.).
Subvar. β barbulata. - F. rupicola Heuff. - In monte Baldo nei pascoli di Pravazar (Goir.).
Subvar. γ hirsuta. - F. hirsuta Host.;. F. duriuscula e Poll. ex parte. - Rupi e pascoli. nel monte Baldo a Coranspina, Valfredda ecc. (Goir.).
Subvar. δ hispida. - Assieme alla α (Goir.).
Subvar. ε glaucantha. - Assieme alla α (Goir.).
Subvar. ζ saxatilis. - Assieme alla α (Goir.).
A queste sono da aggiungersi altre forme, le quali


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corrispondono a campioni baldensi che io ho comunicati al signor Hackel e da questi determinati nel modo che segue:
(a) F. sulcata Hack. var. tenuifolia. - Monte Baldo: rupi e muri ngli Spiazzi (Goir.).
(b) F. sulcata Hack. var. longearistata. - Monte Baldo: pascoli di Pravazar (Goir.)
(c) F. sulcata Hnck. subvar. laevifolia. - Monte Baldo: pascoli e rupi all'Artillon. (Goir.). - Le specie, varietà, forme ecc. qui elencate sono perenni e ricevono la denominazione collettiva di Erbe: a seconda dell'andamento delle stagioni e della altitudine delle corrispondenti stazioni sono in vegetazione da aprile ad ottobre.
Subsp. VIII. alpina. - F. alpina Suter; F. Halleri Poll. quoad plantam veronensem! Vis. et Sacc. cat. -
Pascoli e rupi elevatissime nel monte Baldo dall'Altissimo di Nago a Costabella scendendo qualche volta a stazioni più basse tanto sul versante occidentale quanto sull'orientale; nei monti Lessini, Posta, Campobrun, Zeola, Alba (Poll. !, Goir.): alcuni esemplari raccolti in monte Baldo alla cima di Valdritta, Sassetto ecc. (forma pollicaris) sono assai prossimi a F. Halleri la quale sin ora non fu l'accolta. nelle alpi veronesi. - Luglio-settembre: perenne.
Spec. 10. F. rubra L. senso ampliss.
Subsp. I. heterophylla. - F. heterophylla Lam.
Subvar. α typica. - Nei boschi, nei pascoli ecc., dall'alta pianura veronese alla zona alpina: bosco Mantico; nei fossi della città fuori Porta Vescovo; nei boschetti sopra Avesa e presso Montecchio; nel monte Baldo alla Corona, Prazagano. Ortigara, Val Vaccara, Val delle Buse, ecc.; nei Lessini nei vai di Squaranto e dell'Anguilla, presso Chiesanuova ecc.
Subvar. β lejophylla. - Luoghi erbosi nelle basse di S. Michele presso Verona.


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Subvar. γ vulpioides. - Pascoli di monte Tondo ed altrove assieme alla var. α.
Subvar. δ puberula Parl. - Pascoli del bosco Mantico. Giugno-settembre: perenne (Goir.)
Subsp. II. violacea.
Var. 1. genuina.
Subvar. α typica. - F. violacea. Schleich ap. Gaud. ; F. ovina Poll. ex herb. ejus!; F. duriuscula - Poll. ex parte?
- Nei pascoli elevati delle Alpi Veronesi: nel monte Baldo a Costabella, Valfredda, colma di Valbrutta, del Bastion, di Noveza ecc. (Poll.!, Rigo!, Goir.); nei monti Posta e Campobrun ecc. (Goir.). Non comune: giugno-luglio: perenne.
Var. 3. nigricans. - F. nigrescens Gaud. - Nel monte Baldo, pascoli dell'Altissimo di Nago ed altrove, Subsp. IV. eu-rubra.
Subvar. α vulgaris. - F. rubra L. - Sparsa per tutto il territorio dai dintorni di Verona alla zona alpina nei luoghi sabbiosi, sassosi e selvatici: Verona, nelle sabbie lungo l'Adige e fuori Porta Nuova nei pascoli secchi e magri; colle delle Ungherine; nelle colline di Quinzano ed al Maso; Valfredda in monte Baldo; Chiesanuova, Erbezzo ecc. nei Lessini. Insieme alla tipica crescono benanco le forme pascua e nemoralis Anders al colle delle Ungherine; vivipara nei luoghi inondati dall'Adige alla Rotta Fuini (giugno 1883); macra-paucispiculata nelle sabbie dell'Adige (Goir.).
Subvar. β grandiflora - F. rubra diversifolia β Gaud. - Non comune: fra i frutici e nelle rupi a Quinzano e al Maso. La forma alpina (F. rubra c. alpina Parl.) nei monti Lessini presso Chiesanova (Goir.).
Subvar. ε barbata. - F. barbata Schrank - Insieme alla α nei boschetti presso Chiesanova (Goir.).
Var. 4 (9) Fallax. - F. Fallax Thuill. - Luoghi selvatici nel monte Baldo alla Corona, Valfredda, Ortigara, Val


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Vaccara ecc. ecc. in unione ad una sotto varietà - subvar. longearistata Hack. in lit., - ed alla forma alpestris (F. nigrescens Lam.). - Ciro Pollini ha considerato come varietà o forme della sua F. duriuscula, F. heterophylla, F. rubra, F. fallax: esemplari raccolti nel monte Baldo che si conservano nel suo Erbario col nome di Festuca glauca, non lasciano dubbio alcuno a tale riguardo!

Sect. II. Bovinae Fr. - Spec. 12. - F. elatior L. senso ampl.
Subsp. I. pratensis.
Var. 1. genuina.
Subvar. α typica. - F. elatior L.; F. pratensis Huds.; Poll. - Paleo.- Erba lunga*. - Prati e pascoli dal piano alla zona subalpina, p. e. nel monte Baldo in Ime, alla Ferrara, ecc: alcune forme sembrano avvicinarsi alla var. intermedia Hack. (Goir.). - Aprile-settembre: perenne.
Subvar. β pseudololiacea. - F. pluudololiacea Fr. - Ove la precedente (Goir.).
Subsp. II. arundinacea.
Var. 1. (4) genuina.
Subvar. α vulgaris. - F. arundinaeea Schreb.; Poll. - Al margine dei fossi e delle risaie, lungo i corsi di acqua, nei luoghi umidi, dalla pianura alla zona montana e subalpina, p. e. nel monte Baldo alla Ferrara; nella valle d'Illasi a Badia Calavena: nella bassa pianura si incontra una forma aristata! (Goir.) - Maggio-ottobre: perenne.
Subvar. ε subalpina. - Nel monte Baldo ai Colonei, alla Ferrara nel letto del Pissol, nel letto del torrente presso Revolto nei Lessini ecc. (Goir.).
Var. 3. (6) Fenas.
Subvar. α typica. - F. Fenas Lag. - Nel monte Baldo alla Ferrara nel letto del Pissol, ed alle falde dei Lessini nel vaio di Squaranto (Goir.).


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Subvar. δ spuria. - Vaio di Squaranto. - Alla sotto var. antecedente è probabilmente da ascriversi F. oryzetorum Poll. fl. ver. I, tab. 1, f. 2.: l'unico e malandato esemplare che si conserva nel suo erbario non permette un giudizio assoluto.!
Spec. 13. F. gigantea Vill. - Bromus giganteus L. -
Rara; nei luoghi montani boschivi e selvatici, umidi ed ombrosi, al margine dei ruscelli, ecc.: nella valle dei Finetti presso Tregnago (C. Mass. et. Goir.), Centro (C. Mass.!), nella val Tanara (C. Mass.); nel vaio di Squaranto (Goir.). - Luglio-settembre: perenne.

Sect. III. Subbulbosae Nym. - Spec. 15. - F. spadicea. L. senso ampl.
Var. 1. genuina.
Subvar. α aurea. - F. aurea Lam.; F. spadicea var. α Poll.! Nei luoghi aspri e sassosi e nei pascoli dei monti Lessini e del monte Baldo (Segu., Poll. ecc.): nel monte Baldo in Pravazar, Valfredda, valle del Bastion, Colonei, Val delle pietre ecc. (Goir.). - Giugno-agosto: perenne.

Sect. IV. Variae. - Spec. 17. - F. varia Haenke sens. ampl.
Subspec. II. alpestris. - F. alpestris R. et S.; F. alpina Host. non Sut.; F. varia var. β e γ Kock excl. syn.; F. tenuifolia Poll. viag. ex herb. ejus!; F. duriuscula var. η Poll. excl. syn. - Strassacavei*, Erba da beco*, Suli*. - cresce copiosissima nelle rupi e nei pascoli di tutti i monti fra il Benaco, il Vicentino ed il Trentino: dalle zone elevatissime scende alla montana, insinuandosi nelle valli e propagandosi alla collina, talchè si trova p. e. (forma subcolorata) nella Valpantena presso Stalavena, la Carrara ecc. Frequentemente si incontra una forma monstrosa colle spighette deformate dall'azione di un insetto (Goir.). - Maggio-luglio: perenne.


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Subsp. IV. pumila.
Var. 1. genuina. - F. pumila Vill. - Rarissima: monte Baldo pei pascoli all'Altissimo di Nago (Goir.).
Var. 2. rigidior Mut. - F. pumila β Negri Goir.! - Rarissima nel monte Baldo nelle rupi di Valgrande (Goir.). - Agosto-settembre: perenne.
Spec. 22. F. spectabilis Ian. emend.
Subspec. I. eu-spectabilis.
Var. 1. genuina.
Subvar. α typica. - F. spectabilis Ian.; F. spadicea β nemoralis Poll.! - Quadroto*, Erba cortelina*. -
Pascoli, luoghi sassosi, rupi, dalla zona inferiore della regione alpina alla montana ed in qualche luogo alla collina: nel Monte Baldo lungo la strada da Brentino alla Corona, da Avio al pian della Cenere, presso Brentonico (Poll., Facch., Goir.); nelle giare di Valbrutta presso la Ferrara, in Val fredda. lungo le creste da Naole ai Colonei ed ai Zocchi, all'Altissimo di Nago, in Cerbiol, ai Lavacci (Goir.): cresce pure nel Monte Pastello e nella val d'Adige alla Chiusa (Mang.!, Goir,); nei Lessini a Rocca Pia, Corno d'Aquilio ecc. (Goir.). - Luglio-settembre: perenne.

Vulpia ligustica Lnk. - Rarissima. Nella val d'Adige a sud della Chiusa: nel binario ferroviario fra le rotaie, forse accidentalmente, nel maggio dell'anno 1884 (Goir.). - Annua.

V. pseudomyuros(1) Soy-Willm. - Festuca myuros Poll.
- β pseudonardurus.
È comune nei luoghi sterili, sui muri, lungo le vie ecc. dal piano alla collina (Segu., Poll., Goir. ecc.): e così nei dintorni di Verona, e nella città stessa al piede dei muri e nell'Arena, a Quinzano, Montorio, ecc. (Goir.); nella valle di Caprino (Poll.); a Torri presso al lago di Garda, ove è rara, (Rigo !): la β, assai somigliante alla var. aristatus di Nardurus tenellus, in luoghi aridi e sassosi al Bosco Mantico,


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presso Quinzano ed al fortilizio di Montorio, ecc. (Goir.). - Maggio-luglio: annua.
[(1) = Vulpia myuros (L.) C.C. Gmel. - n.d.c.]

V. myuros(1) Rchb fl. exc. non Gml. - V. ciliata auct. plur.; Festuca ciliata Poll.!
- β panicula spiciformi contracta.
- γ pumila.
Come la specie precedente colla quale frequentemente si trova in società e nella stessa epoca: in Verona e dintorni, colle delle Ungherine ecc. (Goir.); valle di Caprino, Garda (Poll.); Torri (Rigo !); Riva (Facch.) ; alle falde del monte Baldo a mezzogiorno di Avio (Facch.): le var. β e γ assieme alla forma tipica in luoghi sterili. - Annua.
[(1) = Syn. specie precedente - n.d.c.]

Bromus Parl. - Sect. l. Eu-bromus. - B. sterilis(1) L., Poll. - Forasacco. - Spighete*. -
Comunissimo nei campi, nei vigneti nelle siepi, lungo le vie ecc. dalla pianura a tutta la zona montana; e quindi p. e. in monte Baldo alla Ferrara (Segu., Poll., Font., Goir. ecc.). - Aprile-agosto: annuo.
[(1) = Anisantha sterilis (L.) Nevski - n.d.c.]

B. maximus(1) Desf. - Squala. - Cresce copiosamente in tutta la Provincia dalla pianura alla collina, sui muri, sui tetti, lungo le vie, sulle rupi, nei seminati: così p. e. nell'Arena di Verona, nei fossi che circondano la città ecc.; al castello di Valeggio ecc. (Goir.). - Maggio-giugno: annuo.
[(1) = Anisantha rigida (Roth) Hyl. - n.d.c.]

B. Gussonei(1) Parl. - B. maximus Desf. var. Gussonei Parl.
- Meno frequente del precedente: cresce nella città stessa di Verona sopra molti edifizi, nei fossi fuori Porta Vittoria, nella val d'Adige presso Domegliara, nella collina di Montorio ecc. (Goir.). - Maggio-giugno: annuo.
[(1) = Anisantha diandra (Roth) Tzvelev - n.d.c.]

B. rigidus(1) Rth. - Non comune: cresce promiscuamente a B. maximus in Verona, segnatamente fuori Porta Vittoria. (Goir.). - Maggio-giugno: annuo.
[(1) = Anisantha rigida (Roth) Hyl. - n.d.c.]

B. tectorum(1) L. - Raro: luoghi arenosi e sterili. Nei fossi della città di Verona fuori Porta Palio, nei


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seminati in Campomarzo, nelle ghiaie e sabbie dell'Adige, tra i ciottoli presso Tombetta (Goir.). Maggio-giugno: annuo.
[(1) = Anisantha tectorum (L.) Nevski - n.d.c.]

B. matritensis(1) L. - Forasacco.
- β major.
- γ spiculis pubescentibus.
- δ mono-oligostachyos.
Sui muri, lungo le vie, nei campi, nelle rupi ecc. del piano e della collina: comune. - In Verona nella Arena e sui muri, a s. Zeno in monte, s. Giovanni in Valle ecc.; nelle colline di Quinzano, Montorio ecc.; nella valle di Pigozzo ecc. (Goir.); Garda (Rigo!); fra Castelletto e Malcesine (Leybold) ; Riva sotto il monte Brion, presso Mori (Facch.); alle falde del monte Baldo a Caprino, Oné, Valsecca (Goir.): la var. β nel colle delle Ungherine (Goir.): le γ e δ assieme alla forma tipica. - Maggio-giugno: annuo.
[(1) = Anisantha madritensis (L.) Nevski subsp. madritensis - n.d.c.]

Sect. 2. Festucaria Gren. et Godr. - B. asper(1) L. ; Poll. -
Luoghi selvatici ombrosi, collini e montani; perì non è specie comune: in Valpolicella presso s. Ambrogio (Poll.); in monte Baldo nella valle Aviano. (Facch.), alla Corona (Poll, Goir.), ai Lumini (Goir.); vaio di Pissacrava presso Avesa, Montecchio, Casale di sopra in quel di Grezzana, le Foldrone nelle vicinanze di Cerro (Goir.). - Luglio-settembre: perenne.
[(1) = Bromopsis benekenii (Lange) Holub - n.d.c.]

B. erectus(1) Huds. - Ventoline*, Lupia *.
- α lasianthos.
- β leianthos.
Nei prati, nei pascoli, nei luoghi selvatici e rupestri della intera Provincia dalla bassa ed alta pianura alla zona subalpina, crescono copiosamente tanto α che β (Segu., Poll., Ambr., Goir.). - Maggio-settembre: perenne.
[(1) = Bromopsis erecta (Huds.) Fourr. - n.d.c.]

B. condensatus Hackel! - Ventoline*, Lupia*.
- β panicula flavescente.
- γ alpestris.


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- δ monstrosus.
Luoghi rupestri e selvatici dalla collina alla zona subalpina: la forma tipica cresce alle falde dei Lessini nella valle di Squaranto, alla Chiusa nella val d'Adige, presso Rivalta alle falde del Monte Baldo ed in questo monte alla Corona, presso la Ferrara ecc. presentando, come la specie precedente, le due var. lesianthos e leianthos: la var. β nel colle delle Ungherine; la γ nel monte Baldo fra le rupi ai Colonei: la δ presenta le spighette deturpate per l'azione di un insetto; la stessa forma viziata si osserva pure nel B. erectus (Goir).

Serrafalcus (Parl.) secalinus(1) Bab. - Bromus secalinus L.; Poll. - Ventolana. -. Ventolana*, Biava o Vena salvega*.
- β velutiuus (Schrad.).
- γ elongatus (Gaud.).
- δ submuticus.
La specie cresce nei seminati, fra il Marzuolo, la Segala e l'Avena, in monte Baldo a Spiazzi, Fraine, Ferrara, Campedello, Saugolo (Goir.), Brentonico (Poll.); le var. β e δ nei cantieri della ferrovia fuori Porta Vescovo in Verona; la γ, in monte Baldo presso la Ferrara, notando che nell'esemplare ivi raccolto alcune spighette sono vivipare! - Giugno-settembre: annuo.
[(1) = Bromus secalinus L. - n.d.c.]

S. (Bromus Schrad.) commutatus(1) Bab.
- β gracilis panicula paucispiculata.
Confuso, probabilmente, dal Pollini con la specie precedente, cresce copiosamente nei pascoli e prati della Provincia, al piano e nei monti: nei dintorni di Verona; al confine del veronese col mantovano (Masè!) ; a Soave, s. Martino, Vago; nella valle d'Illasi a Badia Calavena; alle falde dei Lessini sul monte Zovo, ed a quelle del monte Baldo a Lubiara, ai Lumini ecc.: la var. β nel monte Bolca nei seminati di Vestena nuova. - Maggio-luglio: annuo.
[(1) = Bromus commutatus Schrad. - n.d.c.]


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S. (Bromus L.) racemosus(1) Parl.
- β depauperatus F. Gerard!
Raro: nei campi seminati a Marzuolo alla Ferrara di monte Baldo; nelle rupi in val d'Adige alla Chiusa: la var. β alle falde del monte Pastello in luoghi erbosi. - Aprile-giugno: annuo.
[(1) = Bromus racemosus L. - n.d.c.]

S. mollis Parl. - Bromus mollis(1) L.; Poll. - Spigolina - Vena salvega *
- α genuinus.
- β glabratus Doell. - Bromus mollis β lejostachys auct.
- γ nutans Caldesi.
- δ panicula lobata, lobis distantibus, divaricatis.
- ε nanus (Weig.). - S. mollis β monostachyos Goir.
Prati e pascoli dalla pianura alla zona subalpina: la maggiormente diffusa è la var. α (Seg., Poll., Font. ecc.), colla quale cresce promiscuamente la γ; la var. β, piuttosto rara, si incontra qua e là, e così a Verona in Campo Marzo, Domegliara, la Chiusa, nella collina di Montorio, a Corbiolo sui Lessini: rarissima la δ nei dintorni di Verona: la ε nella Arena di Verona ove cresce gregaria. - Aprile-settembre secondo la altitudine: annua.
[(1) = Bromus hordeaceus L. - n.d.c.]

S. arvensis(1) Parl. - B. arvensis L.; Poll. - Ventolana. - Ventolana, Ventoline*.
- β humilis, mono-oligostachyos.
Comune nei luoghi sterili e nei seminati della pianura e della collina in tutta la Provincia; la var. β cresce gregaria nei luoghi umidi presso Verona (Segu., Poll., Font., Mang., Goir. ecc.). - Maggio-luglio: annua.
[(1) = Bromus arvensis L. - n.d.c.]

S. (Bromus L.) patulus(1) Parl. - Non comune, nei campi, lungo le vie e nei luoghi rupestri: alle falde del monte Baldo a Lubiara, ai Lumini ecc.; presso Verona a s. Martino e Vago; ad Olivè nella collina di Montorio; alle falde dei Lessini a Romagnano, nel


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monte Zovo, e nella valle d'Illasi a Badia Calavena (Goir.). - Giugno-settembre: annua.
[(1) = Bromus japonicus Thunb. - n.d.c.]

S. squarrosus Bab. - Bromus squarrosus L.; Poll.
- β villosus Gml. - Bromus squarrosus β Poll.
Nei campi aridi e secchi, nei muri, nelle macerie, lungo le vie della pianura e della collina: sponde del Garda a Sirmione, Lazise ecc., falde meridionali del monte Baldo, Isola della Scala, Villafranca, Valeggio, Grezzana, colle delle Ungherine, Avesa, Quinzano, intorno a Verona nelle macerie e nella città stessa a s. Zeno in Monte nei cantieri della ferrovia (Segu., Poll., Font., Goir. ecc.): la var. β fuori Porta Nuova di Verona (Goir.). - Maggio-giugno: annua.



Tribus 12.  -  Triticeae.

Lolium. - Sect. 1. Eulolium Gren. et Godr. - L. perenne L. - Loglierella. - Loiarol*, Erba formentina*, Loio pereno*, Largheta, Loiessa.
- α genuinum Godr. - L. perenne var. a Poll.!
- β spica laxa: spiculis imis remotis.
- γ tenue (Schrad.) - L. perenne var. β Poll.!: ma gli esemplari esistenti nell'Erbario sono dei colli Euganei colla scheda del Mayer!.
- δ cristatum (Pers.).
- ε ramosum Sm.
- η corymbosum.
- ζ furcatum Billot.
Le var. α e γ sono comuni ovunque dal piano a tutta la regione montana, ed essendo un'erba da pascolo eccellentissima, vengono qualche volta benanco coltivate: la β assieme alla forma tipica, ma raramente, in monte Baldo alla Ferrara: la δ, rara, in Campomarzo di Verona, nelle sabbie lungo l'Adige, nei luoghi innondati per la piena di questo fiume nel 1882, sopra Malcesine alle falde occidentali del monte Baldo


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ai Piombi, presso s. Anna d'Alfaedo: la ε, qua e là in luoghi erbosi; in Verona e suoi dintorni, nel Collegio Angeli, Campomarzo, Tombetta, Tomba; al confine del Veronese col mantovano (Masè!); nei Lessini presso Grezzana ed a Giazza: a Spiazzi nel monte Baldo: η rarissima a Giazza: ζ una sola volta a Spredino sopra Grezzana (Goir.).- Aprile-ottobre: perenne.

L. italicum(1) Al. Br. - L. perenne var. γ Poll.!; L. Boucheanum Tonin. in exsic.!
- β muticum.
- γ microstachium Hackel in lit.
- δ ramosum.
- ε cristatum.
Luoghi erbosi del territorio, dal piano alla zona montana. in unione al precedente del quale però è meno comune: la var. β, piuttosto rara; nei fossi della città di Verona e presso Domegliara in Val d'Adige: la γ, che si incontra mutica ed aristata, a S. Michele, Centore, Montorio, Monteforte dell'Alpone, le Moje della Ferrara in monte Baldo: le δ ed ε in Campomarzo di Verona (Goir.): la forma tipica è stata pure raccolta alle sponde del Benaco fra Riva e Torbole (Facch., Porta nell'erb. cent. di Firenze !). - Maggio settembre: perenne. È coltivato come foraggio solto il nome di Ray-grass.
[(1) = Lolium multiflorum Lam. subsp. multiflorum - n.d.c.]

L. multifiorum(1) Lam. - L. perenne var. δ Poll.!
- β muticum Parl.
- γ ramosum Guss.
Nella collina di Verona sopra Quinto, Poiano ecc. si incontrano tanto la forma tipica quanto la var. β, piuttosto scarsamente: la γ una sola volta fra le messi al dissopra di Quinto (Giugno 1876) (Goir.). - Aprile-giugno: annuo.
[(1) = Syn. specie precedente - n.d.c.]

L. rigidum Gaud. - L. strictum Presl.
- β aristatum.
La specie e la varietà crescono nei luoghi erbosi, nei


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prati, fra le messi, qualche volta in unione alla specie precedente, nella Valpantena, Montecchio, Maso, Monteforte (Goir.). - Aprile-giugno: annua.

Sect. 2. Craepalia Schrank. - L. temulentum L. - L. temulentum var. mutica et aristata Poll. herb. ! - Loglio, Zizzania. - Loio, Sizania*: notando che qui sul mercato dei grani si dà il nome di Sizania, Zizania ai semi di tutte le piante che si trovano mischiate al frumento che è posto in commercio.
- α macrochaeton Al. Br. - L. temulentum Poll.
- β gracile Dumort.!
- γ leptochaeton Al. Br. - L. arvense Poll. - (a) speciosum Bieb.; - (b) robustum Rchb.
- δ oliganthum Gren. et Godr.
Nei prati e seminati della intera Provincia dalla pianura al limite della coltivazione dei cereali tanto α quanto γ: la var. β in riva all'Adige a Verona, Vigasio, Tregnago: la δ nella collina veronese a Quinzano, nel monte Baldo a Campedello (Goir.). - Maggio-settembre: annuo. I semi servono per ingrassare il pollame.

Nardurus unilateralis(1) Boiss.
- β aristatus Parl.
Rarissimo e scoperto per la prima volta nei colli di Avesa presso Verona dal Clementi (erb. centro di Firenze!): si trova pure nei seminati della alta collina veronese fra il Maso e Montecchio; in luoghi aridi e secchi nella valle di Squaranto sotto Casale e le Foldrone; presso Quinzano; al castello di Montorio; al Bosco Mantico; fuori Porta Nuova di Verona: la var. β è più frequente della forma tipica (Goir.) - Maggio-giugno: annuo.
[(1) (= Vulpia unilateralis (L.) Stace n.d.c.]

Gaudinia fragilis(1) P. B.
Caprino veronese nelle macerie; accidentalmente! - Luglio-agosto (a. 1898): annua.
(1): "Omissa - Addenda - Emendanda, F. V. Vol. II, p. 672" (n.d.c.)

Brachypodium pinnatum P. B. - Festuca pinnata Poll. - Cortelina*.
- β coespitosum Rchb.
- γ rupestre Rchb.


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Comunissimo nei luoghi soleggiati, nelle rupi, nei boschetti, nei cespugli dalla pianura alla zona montana (Segu., Poll., Font. ecc.) : la var. β, rara, in monte Baldo alle Giare di Valbrutta; e la var. γ al Bosco Mantico, colle delle Ungherine, Quinzano, Cerro veronese, la Ferrara di monte Baldo (forma foliis angustioribus) ecc. (Goir.) - Maggio-agosto: perenne.

B. sylvaticum R. et S. - Festuca gracilis L., Poll. - Cortelina*.
- α spiculis glabris.
- β spiculis pubescentibus, villosis, hirsutis.
Siepi e luoghi selvatici della Provincia dalla pianura alla zona montana a subalpina: la var. α a Trezzolan (Tonin.!); Tregnago (C. Mass.!); Campo Marzo di Verona, monte Lavel nei Lessini (Goir.); la β a S. Zeno in monte in Verona; Montorio, le Are nella collina veronese; Monteforte; la Chiusa; monte Baldo alla Ferrara, ai Masi, ai Lumini ecc. (Goir.) - Estate-autunno: perenne.

B. distachyon(1) R. et S. - Festuca distachya Poll. - Il Pollini scrive di avere incontrato una sola volta questa specie nella collina di Soave veronese: incontro probabilmente accidentale; oggidì certamente la stessa non si rinviene in quella stazione!.
[(1) = Trachynia distachya (L.) Link - n.d.c.]

Agropyrum caninum(1) R. et S. - Triticum caninurn Poll. excl. primo ex duobus syn. Segu.
- α genuinum.
- β subtriflorum Parl.
- γ majus Parl.
- δ forma robustior.
Luoghi selvatici e boschivi di tutti i monti veronesi dalla zona subalpina elevata alla collina: la var. α nei monti Lessini, frequentissima (Segu., Goir.), a Scandole, Chiesanova, vaio dell'Anguilla ecc., e nel monte Baldo fra Brentonico e la Pozza ferrera, ai Lavacci, Pian della cenere, Colma di Navene, la Corona
[(1) = Elymus caninus (L.) L. - n.d.c.]


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(Poll., Goir.), Boschi di Ime (forma nemorosum): la var. β in monte Baldo nella val Vaccara, al Mandrian Coste dell'Artillon, via dei Boai (forma rupestre), la Corona con una forma spica gracili subulata: la var. γ, rara, in monte Baldo alla Ferrara ed alla Corona e nei Lessini a Salaorno presso Velo: la δ rarissima, in monte Baldo alle Giare di Valbrutta (Goir.). - Luglio-settembre: perenne.

A. (Triticum L.) repens(1) P. B. - Triticum repens var. α Poll. Caprinella, Gramigna. - Gramegna, Erba cortelina*. -
Comunissimo nelle siepi, negli argini, nei campi, nei pascoli sotto le forme muticum, mucronatum, aristatum, virens, glaucum: le varietà riscontrate nel veronese sono le seguenti (Goir.):
- β microstachion. - Sabbie lungo l'Adige; Caprino veronese ecc.
- γ majus Parl. - Verona, lungo l'Adige: rarissimo.
- δ secalinum. - Nelle siepi a Tregnago.
- ε dumetorum Rchb. - Nel monte Baldo alla Ferrara fra i frutici.
- ζ arvense Rchb. - Siepi nei dintorni di Verona.
- η pubescens. - Presso Verona (forma glauca) e fra i basalti a Monteforte d'Alpone (forma virens).
- ϑ Vaillantianum Rchb. - Verona.
- ι Leersianum Rchb. - Verona.
- λ subulatum. Rcbb. - Collina di Verona (forma virens et forma glauca).
- μ litorale Rchb. - Siepi nella Valpantena.
- ν aristis longissimis. - Siepi presso Montorio, Stelle, Vendri ecc.
- ο alpinum. - Monte Baldo alla Salveregina sopra Ime.
- π monstrosum. - Verona, Grezzana, Spredino ecc., nella valle di Caprino e nel monte Baldo a Spiazzi, Peretti, Fintanorbole ecc. Forma colla sommità di uno o più culmi terminati dalla galla di


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Isosoma graminicola Gir. (C. Mass.). - Giugno-settembre: perenne.
[(1) = Elytrigia repens (L.) Nevski - n.d.c.]

A. (Triticum Desf.) glaucum(1) R. et S. - Triticum intermedium var. α Poll. et excl. syn. Nocc. et Balb.! -
Piuttosto raro: Verona in una ortaglia a s. Nazaro (Poll.!); collina veronese (Clementi, Bracht); siepi nella Valpantena ed al Chievo; campi coltivati nell'anfiteatro morenico di Rivole (Goir.).- Luglio-settembre: perenne.
[(1) = Elytrigia intermedia (Host) Nevski - n.d.c.]

A. Goiranicum(1) Vis.!; Goir. spec. ecc. t. 1. fig.
- Scoperto primieramente nell' estate dell'anno 1873 in monte Baldo al margine dei campi coltivati fra i Coltri e gli Spiazzi ove cresce abbondantemente: si trova pure a Verona lungo l'Adige in Campomarzo; a Giarone, Casino ecc.; nelle siepi alla Biondella e lungo la strada da Barana a Montorio. - Agosto-settembre: perenne. (Goir.).
[(1) (= Elytrigia intermedia (Host) Nevski, Elymus hispidus (Opiz) Melderis s.l. n.d.c.]

Secale cereale L.; Poll. - Segala. - Segàla.
- α hybernum, majus Poll.
- β vernum, minus Poll.
- γ culmo humiliori, spica abbreviata, depauperata.
La Segala è coltivata assai estesamente dalla pianura ai monti: nasce però spontanea in mezzo al frumento e si incontra pure qua e là, fatta selvatica lungo le vie e nei campi: la forma γ stata raccolta presso Verona in luoghi aridi e sassosi fuori Porta Nuova nel Basso Acquar, a Tombetta ecc. e fra le ghiaie dell'Adige ecc. (Goir.). - Aprile-settembre: annua e bienne. Questo cereale sicuramente è stato introdotto in Provincia da epoca remotissima come è chiaramente dimostrato da semi che sono stati raccolti nelle palafitte di Peschiera. Sono noti gli usi molteplici di questa pianta ed i vantaggi che possono ricavarsi tanto dai semi quanto dalla paglia: in Verona è stimatissimo il pan di Segàla.


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Triticum villosum(1) P. B. - Secale villosum L.; Poll.! È stato raccolto dal botanico francese Lorej e da Ciro Pollini in aridis locis statim ab urbe Verona meridiem versus (maggio 1810, Poll. herb.!): ma oggidì questa poacea è scomparsa dal Veronese!.
[(1) = Dasypyrum villosum (L.) P. Candargy, non Borbás - n.d.c.]

T. vulgare Vill. Poll.
- α aestivum (L.) - Grano grosso, Civitella, Frumento marzuolo o trimestre. - Marzol.
- α α aestivum sylvestre (Bertol.).
- β hybernum L. - Calbigia, Grano gentile, Frumento. - Formento.
Sono coltivate estesamente tanto la varietà α quanto la β; la prima dal piano al monte e si semina di primavera; la seconda nel piano e nel colle e si semina in autunno: fioriscono d'ordinario in maggio, più tardi nelle stazioni elevate; la α α identica alle piante di Sicilia dello Ian ed a quelle di Sardegna del Moris!, e l'accolta presso Verona nel letto dell'Adige dopo l'innondazione dell'anno 1882, alle Stelle e nel monte Tondo in Valpantena, in monte Baldo nella Valbrutta, si riduce ad una semplice forma del T. aestivum comparsa sporadicamente in un luogo magro, selvatico e più o meno elevato, per opera. di uccelli che i vi deposero i semi, ovvero per un altra causa qualunque (Guir.). - Il Frumento fu introdotto nella provincia di Verona dalla remota antichità: la sua presenza nelle capanne di monte Loffa a s. Anna d'Alfaedo non lascia dubbio. Nella provincia di Verona sono coltivate le seguenti qualità o razze. - I Frumenti annuali o d'autunno: nostrano a grana lunga detto anche Fiorentino e va meritamente celebrato quello proveniente dal territorio di Cologna Veneta e conosciuto sotto il nome di Frumento colognese; Rieti, a grana più corta del nostrano; Piave a grana tonda; Noè, a grana tonda e più grossa, ma in piccola. quantità; Ravagnan; toso o toseto o toselo, varietà


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senza resta; campagnolo. - II. Frumenti primaverili: frumento toscano; marzuolo nostrano; berdianska.
Oltre al T. vulgare sono pure coltivati qualche volta: T. turgidum L., T. durum Desf., T. compositum, T. polonicum, T. spelta (Spelta), T. monococcum, T. dicoccum.
Da ultimo sono da elencare due forme ibride, da noi rarissime, e cioè:
- γ T. vulgare x Aegilops ovata. - T. vulgari-ovatum Godr. et Gren.; T. Requienii Ces.; Aegilops triticoides Req. - Fuori Verona, in luoghi aridi e secchi verso il basso Acquar ove oggi sorge il cotonificio Crespi (Goir.). - Giugno.
- δ T. vulgare x Aegilops triaristata. - T. vulgari-triaristatum Godr. et Gren. - In unione al precedente nella stessa località ed epoca.

Aegilops ovata(1) L.; Poll. ex herb. ejus! - Cerere, Grano delle formiche. - Luoghi aridi e secchi, lungo le vie, nei seminati (Calc., Pona, Seg., Poll., Font., Mang.! ecc.): comunissimo nei dintorni di Verona ed in tutto l'Alto Agro Veronese, non manca nella bassa pianura; nella Valle di Caprino (Poll.); colle delle Ungherine, Parona, Vendri, Novaglie ecc. (Goir.). - Maggio-giugno: annuo.
[(1) = Triticum ovatum (L.) Raspail - n.d.c.]

Ae. triaristata(1) W. - Quasi sempre in unione al precedente negli stessi luoghi e nella stessa. epoca.
[(1) = Triticum neglectum (Req. ex Bertol.) Greuter - n.d.c.]



Tribus 13.  -  Hordeae.

Hordeum vulgare L.; Poll. - Orzo.
- β celeste, seminibus nudis Poll. - Orzo mondo. - Maggio-giugno: annuo. Coltivato.

H. hexastichon L.; Poll. - Orzo maschio. - Orzo. - Maggio-giugno: annuo. Coltivato.

H. distichon L.; Poll. - Orzola, Scandella, Orzo di Galazia. - Scandela, Scanderla.


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- β nudum (Ard.). - Orzo nudo, Orzo mondo, Orzo di Siberia - Maggio-giugno: annuo. Coltivato.

H. murinum L.; Poll. - Erba codola. - Orzi mati*.
- β leporinum (Lk.).
- γ virens
- δ pumilum.
Comunissime, nei prati, lungo le strade, nelle siepi, sui muri, tanto la forma tipica quanto la var. β, dal piano a tutta la zona montana: la γ di preferenza nelle stazioni montane elevate p. e. alla Ferrara di monte Baldo, ai Lumini ecc.; la δ nelle rupi e nei muri a Montorio, Quinzano ecc. (Goir.). - Aprile-settembre: annuo e qualche volta bienne!



Tribus 14.  -  Rottoboelieae.

Psilurus nardoides(1) Trin. - Rottboellia monandra Poll. ! - Erba setolina.
- β erythrostachyos.
Comunissimo in luoghi aridi e sterili dal piano alla collina: Verona in città e nei fossi che la circondano (Seg., Poll.); fuori Porta Nuova ove cresce una forma gigantea, Tombetta, Tomba ecc., colle delle Ungherine, Villafranca, Valeggio ecc. (Goir.); Lazise (Font.); Torri (Rigo!) ecc.: la var. β nelle sabbie lungo l'Adige presso a S. Pancrazio ed al Lazzaretto. - Maggio-luglio: annuo.
[(1) = Psilurus incurvus (Gouan) Schinz & Thell. - n.d.c.]

Nardus stricta L.; Poll.! - Cervino - Sermion*, Sirmion*.
- α humilis.
- β elatior.
Nel monte Baldo in tutti i pascoli più elevati dal Lastè e dall'Altissimo di Nago a quelli di Costabella e Naole (2200-1600 m.), dai quali scende verso Val Vacara, Ortigara ecc. sul versante occidentale e sino in Valfredda, Ime ecc. (1500-1000 m.) sull'orientale;


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e così pure si trova in Cerbiol, Gambon ecc. Cresce forse più copiosamente nei monti Lessini (Segu.): e lungo tutta la catena dai pascoli di Malera, Gaibana, Tomba, Sparaver, Gasperine, Podesteria, Castel Gomberto, Sega si propaga a quei più bassi di Spiazzoi, Velo, Trachi, Chiesonuova ecc. Si trova pure nei pascoli dei monti Posta, Campobrun ecc. La var. β in Cerbiol (Goir.), - Maggio-agosto: perenne.




FAMILIA II.  -  CYPERACEAE.

Tribus 1.  -  Cypereae.

Cyperus L. - Sect. 1. Pycreus P. B., - C. Monti(1) L. fil.; Poll. - Mazza cavallo, Triangoli*.
- β abbreviatus.
Vegeta nelle risaie, nonché nei luoghi paludosi e lungo i corsi d'acqua: s'incontra in vicinanza delle sponde trentine del lago di Garda (Gelmi) e presso le veronesi alla Pergolana di Lazise, Saline, Peschiera (Poll., Font., Rigo!); a Salionze lungo il Mincio (Rigo!) ; in tutta la parte bassa della Provincia dai piedi della collina in poi, e così in Campomarzo di Verona, s. Michele, Caldiero e Caldierino, S. Bonifacio, Arcole, Albaredo, Zevio, Sanguinetto, Vigasio, Isola della Scala, Cerea, Legnago ecc. (Segu., A. Mass.!, Mang., Goir.); nella val d'Adige presso Ceraino (Goir.): la var. β nei prati umidi presso Verona a porta Vescovo - Luglio-ottobre: perenne.
[(1) = Cyperus serotinus Rottb.- n.d.c.]

C. flavescens L. ; Poll. - Bottoncino.
- β monostachius Sacc. - C. flavescens forma pygmaea. Goir. sp. morph. veg. cum. ic. t. II, f. 2.
Nasce abbondantemente nelle risaie, nei luoghi umidi e paludosi, lungo i fossi, alle sponde dei fiumi e dei torrenti in tutta la provincia dalla bassa pianura alla collina (Segu. Poll., Font., A. Mass.!, Rigo, Goir. ecc.):


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è rara nella zona montana, p. e. alle falde settentrionali del monte Baldo verso Tierno, Castion e Brentonico (Poll., Ambr.): il Pollini scrive (Viag.) di averlo osservato in questo monte alle Acque Negre e Campion, ma la stazione sembra troppo elevata, La var. β cresce gregaria sul finire dell'estate nei luoghi i quali durante parte dell'anno sono rimasti coperti dalle acque: in val d'Adige presso Ceraino, al di là del porto volante di s. Pancrazio a Verona, presso Torri alle sponde del Garda (Goir.). - Giugno-ottobre: annuo e bienne.

Sect. 2. Eu-cyperus - C. fuscus. L.; Poll.
- β virescens (Hoffm.).
- γ elatior Sacc.
- δ pusillus.
Comunemente nei luoghi umidi e paludosi, lungo i fossi e le sponde dei corsi d'acqua: nella intera pianura (Segu., Poll., Font., A. Mass.!, Rigo, Goir.): alle sponde del Garda (Poll., Font., Rigo): nelle zone collina e montana; nel monte Baldo alle falde settentrionali verso Tierno, Castione, Brentonico (Poll.) e verso le meridionali in Braga (Goir.), presso Caprino veronese, in tutta la val d'Adige, in Valpantena al vaio del Paradiso e sopra Costoli, in valle d'Illasi sopra Cogolo, Badia Calavena ecc. (Goir.) La var. β assieme alla forma tipica ma meno comune; a Rivole veronese ed altrove nella val d'Adige, nei dintorni di Verona (Goir.); a Lazise, Bardolino ecc. (Rigo); a Vigasio, Tarmassia, Bovolone ecc. ed in generale in tutte le risaie (Rigo, Goir.): la γ assieme alla forma tipica nei luoghi pingui: la δ nelle stazioni rimaste per qualche tempo ricoperte dalle acque. - Giugno-ottobre: annuo e qualche volta bienne.

C. glaber L.; Poll. - Giunco veronese Bertol. - Mosca*, Lancia*, Rampin*, denominazioni proprie ai risaioli in qualche punto della bassa pianura.


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- α elatior. Forma typica.
- β pygmaeus.
Luoghi umidi ed innondati, fossi rimasti quasi asciutti, risaie. Seguier e Moreni raccolsero per i primi questa bella specie presso Roncà nella Valle del Molino ed il primo ne diede una buona figura (Pl. ver. III, t. 2. f. 1); vi fu rinvenuto posteriormente da Pollini, A. Massalongo, Tonini!, Manganotti!: oggidì vive ancora nella vecchia e classica stazione, ed inoltre cresce nel letto dell'Alpone sotto a Monteforte, presso s. Bonifacio, Soave (A. Mass.!) Arcole, Bovolone. Mazzagatta, Randon, Isola della Scala, Vigasio, lungo il Mincio presso Valeggio, Lazise, Cisano, Bardolino (Rigo!, Goir.). Nel settembre 1883, dopo la piena dell'anno antecedente, comparve copiosissimo assieme a C. Monti in riva all'Adige alla Rotta Fuini, ma scomparve dopo qualche anno. La var. β cresce frequentemente in unione alla forma tipica; preferibilmente nei luoghi acquitrinosi rimasti all'asciutto (Goir.). - Agosto-ottobre: annuo.

C. difformis L.; Poll. - Spade*, Spadoni*, così da un risaiolo a Vigasio! - Raro: nelle risaie; Palù (Poll.) ; Legnago (A. Mass.!); Arcole, Belfiore, Campalto, Isola della Scala, alla Zambonina e Brigafatta presso Vigasio (Mang.!, Rigo, Goir.), Casteldario Mantovano (Masè!): eccezionalmente alla destra d'Adige presso al passo volante di s. Giovanni Lupatoto in un luogo innondato nel settembre 1882 (Goir.). - Luglio-ottobre: annuo. Introdotto probabilmente dalle Indie orientali per causa della coltivazione del riso (Poll., Parl.).

C. esculentus L.; Poll. - Trasi Matth.; Trasi o Cipero dolce Pona. - Babbagiggi, Dolcichini - Dolzolini, Ziperi, Mandole de tera. -
Fu ritenuto indigeno del veronese da Mattioli e da Pona, il secondo asserendo che crescesse copioso a mezzodì di Verona e quasi mai portando culmo e fiori: ma ivi non fu rinvenuto


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né da Seguier, né da Pollini, né da altri. Sino a pochi anni addietro veniva coltivato nei giardini per i tuberi: la signora Antonietta dal Covolo Mestre lo introdusse a Costoli di Valpantena ove è scomparso.

C. glomeratus L.; Poll.
- β parvus (Micheli).
- γ pallescens.
Frequentissimo nei luoghi paludosi o umidi e nelle risaie: rive del Garda a Lazise, Peschiera (Poll., Font.) ; in tutta la pianura veronese (Segu. pl. ver. III, t. 2, f. 27, A. Mass.!, Mang., Goir.); Verona in Campo Marzo e alle sponde dell'Adige; nella valle dell'Alpone presso Monteforte e Montecchia; nella val d'Adige lungo la strada da Rovereto a Verona (Facch.) e presso Dolcè e Ceraino (Goir.): il Pollini inoltre lo indicò alle falde settentrionali del monte Baldo verso Tierno, Castione, Brentonico. La β vive ordinariamente gregaria in luoghi ritornati asciutti dopo essere stati più o meno lungamente sott'acqua. - Luglio-ottobre: annuo.

C. longus L.; Poll. - Cipero odorato, Quadrelli. - Cavallina, Mazzacavallo, Quadroto*.
- β umbella pauciradiata, abbreviata, contracta.
- γ pallescens.
Comunissimo lungo i fossi, i corsi d'acqua ecc. Fra Riva e Torbole e lungo il Garda (Ambr.!, Leyb., Gundlach, Gelmi); Bardolino e Lazise (Poll., Font., Rigo); presso Verona ed in tutta la pianura veronese (Segu. A. Mass.!, Goir.): le var. β e γ assieme alla forma tipica.
- Giugno-settembre: perenne.
In Verona si coltiva qualche volta nei giardini (G. Menegazzoli!) o in piccoli acquari nelle sale il C. Papyrus. L.

Schoenus ferrugineus L. - Nei luoghi palustri delle alpi veronesi (Vis. e Sac. cat.)?

S. nigricans L.; Poll. - Luoghi umidi e paludosi della


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Provincia: alle sponde del Garda a Malcesine, Torri, Garda, Lazise, Peschiera (Poll., Font., Rigo, Porta!); rive del Mincio al Borghetto di Valeggio (Poll., A Mass.!); prati umidi presso Isola della Scala (Poll.); in luoghi torbosi a Vacaldo presso Vigasio (forma humilis: Goir.); alle falde orientali di monte Baldo lungo la strada tra Rivalta e Brentino (forma luxurians: Goir.): il Pollini lo indica pure in monte Baldo a Campion ed alle Acque negre (m. 1300-500).
- Maggio-agosto: perenne. Dopo la piena del settembre dell'anno 1882 comparve presso Verona nei luoghi stati innondati dal fiume: ma oggidì più non vi si rinviene (Goir.).



Tribus 2.  -  Rhyncosporeae.

Cladium Mariscus H. Br. - Schoenus Moriscus Poll. - Scarzone. - Fossi e paludi nella Provincia; però non può dirsi specie volgare: lago di Garda, presso Torbole (Leybold, Gelmi), presso Lazise alla Mora, alla Donzella ecc. (Font., Rigo); nella bassa pianura nelle Valli di Macacari (A. Mass!), Isola della Scala (Poll., A. Mass.!, Goir.) ecc. - giugno-agosto: perenne.



Tribus 3.  -  Scirpeae.

Blismus compressus Panz. - Scirpus caricinus et S. caricis Poll.
- β depauperatus.
Luoghi paludosi ed umidi, ma non è pianta comune: nella regione alpina e subalpina del monte Baldo: Campione e Acque negre (Poll., A. Mass.!, Rigo, Goir.); Salveregina sopra Ime, Lonza, Novezina, Noveza, (Goir.): qualche volta discende lungo il corso dei torrenti e dei fiumi, e quindi si trova in stazioni assai


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basse; a Peschiera e Lugana alle rive del Benaco ed al Pestrino presso Verona (Poll. viag. et. fl.); in riva all'Adige presso la Chiusa, Ceraino, Dolcè e nelle sabbie umide del fiume fra s. Michele e Giarone (Mang.! Goir.): la var. β in riva all'Adige presso l'antico porto di s. Pancrazio (Goir.). - Giugno-settembre: perenne.

Eleocharis palustris R. Br. - Scirpus palustris var. α Poll.! - Cavolaia. - Zuncoli*, Lancia*.
- β minor Parl. - S. palustris β minor Poll. ex parte? La forma tipica è comunissima nei paduli e nelle acque stagnanti, nelle risaie, nei fossi, lungo i corsi di acqua, nei luoghi arenosi umidi, dalla bassa pianura veronese alla zona subalpina, in tutti i monti fra il Benaco e il confine Vicentino (Moren., Poll., Font., Rigo, Goir. ecc.). La var. β assieme alla specie ma meno frequente; nella pianura a Caldierino, Belfiore ecc.; in valle di Tramigna; nelle sabbie umide lungo l'Adige presso Verona; nel monte Baldo nelle pozze in Pravazar, Basiana ecc.; nei Lessini presso s. Anna ecc. (Goir.). - Giugno-ottobre: perenne. Si rinverrà probabilmente E. ovata R. Br.

E. uniglumis Link. - Luoghi paludosi ed umidi dal piano alla zona subalpina, ma non comune: nelle ghiaie e sabbie umide dell'Adige al Pestrino (Poll. ex herb. ejus ubi confusa cum specie antecedenti !)! sotto s. Michele veronese, nelle vicinanze di Peschiera (Goir.); paludi e risaie presso Vigasio (Rigo, Goir.); prati paludosi sopra Torri del Benaco (Rigo!); in monte Baldo nelle pozze di Basiana (Goir.); nel monte Bolca alla selva dei Cracchi (A. Mass. sub Scirpo palustri !). - Giugno-agosto: perenne.

E. atropurpurea β minor Kunth. - Scirpus Lereschi Thom. - Rara presso Verona: scoperta primieramente nell'estate dell'anno 1873 in un acquitrino detto le Buse in Campomarzo a monte dell'argine sul quale passa la ferrovia: nelle sabbie umide


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depositate dall'Adige, a destra del fiume, presso il passo volante di s. Pancrazio, e nel letto stesso del fiume presso a s. Michele (Goir.). - Agosto-settembre: annua.

E. acicularis(1) R. Br. - "Cum typica saepe occurrit forma fluitans Murr.!". Scirpus acicularis Poll. !. - Capitelli. - Nei luoghi paludosi od innondati, nelle risaie, nelle acque stagnanti ecc. dalla pianura alla zona subalpina: presso Vigasio (Goir.), Lazise e Cisano (Font. !), Peschiera (Poll., Rigo); nel monte Baldo nelle pozze di Basiana, Ime, Valfredda (Poll!., Goir.); nel monte Bolca nella selva dei Cracchi (A. Mass.!) : assieme alla forma tipica si incontra qualche volta la varietà filiformis Saut. - Giugno-settembre: annua?.
(1): "Omissa - Addenda - Emendanda, F. V. Vol. II, p. 672" (n.d.c.)

Fimbristylis annua R. et S. - Scirpus annnuus Poll. ex parte ex cl. plerisque syn!
- β oligostachya.
Nei luoghi umidi e paludosi. Fu primieramente scoperta da Gregorio Rigo nel 1872 nei colli fra Peschiera e Salionze!: si incontra pure (forma elatior), presso s. Michele, Vigasio (gregaria e in unione alla var. β! - Aselogna: ecc. ad ogni modo non è pianta volgare (Goir.). - Luglio-ottobre: annua.

F. dichotoma Vahl. - Scirpus annuus Poll. ex parte excl. plerisque syn! - Luoghi paludosi, umidi, innondati ecc. Nella intera pianura e nell'Alto Agro Veronese: nelle vicinanze di Verona a Montorio alle sponde del Fibio e del Fiumicello (Poll., A. Mass., Goir.); s. Michele, Centore, Giaron ecc.; lungo la sponda destra dell'Adige al Pestrino e al passo volante di s. Pancrazio ecc.; alle rive del Bussè; presso Isola della Scala, Bovolone, Legnago, Aselogna (forma luxurians!) ecc.; a Vigasio, in società con la specie precedente (forma umbella depauperata!) (Goir.); a Valeggio (Rigo); nella Val d'Adige alle falde del monte Pastello presso Ceraino (Rigo, Goir.). - Agosto-ottobre: annua.


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Scirpus coespitosus(1)L. ? - Carlo Tonini, (Tent. mant. ecc.), scrive di aver ricevuto questa pianta da un erbaiolo, probabilmente il Pelizzoni, il quale la avrebbe raccolta in monte Baldo fra le erbe di Valfredda non lunge dalla fossa ave si abbeverano gli armenti.
[(1) = Trichophorum cespitosum (L.) Hartm. - n.d.c.]

S. setaceus(1) L.? - Raccolto da Carlo Tonini (conf. Tent. mant. ecc.) in un rigagnolo vicino a Grezzana. - Nè di questa né della precedente specie fu possibile trovare traccia nelle località indicate dal chiarissimo botanico veronese. S. supinus L. - Nei luoghi paludosi od umidi o rimasti per qualche tempo ricoperti dalle acque; però non è pianta comune: nelle risaie a Settimo di Buttapietra (Mang.), Vigasio (Clementi, Mang,!), Isola della Scala e Bovolone (Rigo) ; nel prato della Valle presso Torri del Benaco, dopo le straordinarie piene del lago negli anni 1872 e 1876 (Rigo!); nella Val d'Adige al disopra di Ceraino alle falde del monte Pastello (ottobre 1873) in un luogo rimasto per qualche tempo ricoperto dalle acque (Goir.); da ultimo (ottobre 1883) in Campo Marzo di Verona, in un sito che, per la piena d'Adige dell'anno antecedente, era stato innondato. - Luglio-ottobre: annuo.
[(1) = Isolepis setacea (L.) R. Br. - n.d.c.]

S. supinus(1) L. - Nei luoghi paludosi od umidi o rimasti per qualche tempo ricoperti dalle acque; però non è pianta comune: nelle risaie a Settimo di Buttapietra (Mang.), Vigasio (Clementi, Mang,!), Isola della Scala e Bovolone (Rigo); nel prato della Valle presso Torri del Benaco, dopo le straordinarie piene del lago negli anni 1872 e 1876 (Rigo!); nella Val d'Adige al dissopra di Ceraino alle falde del monte Pastello (ottobre 1873) in un luogo rimasto per qualche tempo ricoperto dalle acque (Goir.); da ultimo (ottobre 1883) in Campo Marzo di Verona, in un sito che, per la piena d'Adige dell'anno antecedente, era stato innondato. - Luglio-ottobre: annuo.
[(1) = Schoenoplectiella supinua (L.) Lye - n.d.c.]

S. mucronatus(1) L.; Poll. - Giunco. - Pori, Paera, Lancia*.
- β gracilis paucispiculatus.
Ama i luoghi paludosi, ma più specialmente le risaie: comunissimo dalla bassa pianura al piede della collina, lungo le sponde del Benaco, nella val d'Adige presso Ceraino (Segu., Poll., Font., A. Mass., Rigo, Goir. ecc.); la var. β nei dintorni di Verona in riva all'Adige. - Luglio-ottobre: annuo.
[(1) = Schoenoplectiella mucronata (L.) J. Jung & H.K. Choi - n.d.c.]

S. lacustris(1) L.; Poll. - Nocco, Giunco da stoie. - Zuncolo.
- β scirpus palustris humilior Segu.
Comunissimo nei luoghi paludosi, nei fossi ecc. dalla bassa pianura al piede dei colli, alle sponde del Garda, nella val d'Adige ecc. (Segu., Poll., ecc.): la var. β


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qua e là colla specie. - Maggio-giugno-ottobre. Adoperasi a fabbricare stuoie.
[(1) = Schoenoplectus lacustris (L.) Palla - n.d.c.]

S. Tabernaemontani(1) Gml. - Raro: nella val d'Adige presso Ceraino e nella valle dell'Alpone presso Monteforte (Goir.); lago di Toblino (Leyb.). - Settembre-ottobre: perenne.
[(1) = Schoenoplectus tabernaemontani (C.C. Gmel.) Palla - n.d.c.]

S. Pollichii(1) Gren. et Godr. - S. triqueter Poll. et auct. mult. non L. - Pori, Paera. - Frequente, con le sue numerose varietà, nei luoghi paludosi e nelle risaie dell'alta e bassa pianura veronese; presso Verona lungo l'Adige e nei fossi fuori Porta Vescovo; al lago di Garda a Peschiera. e Lazise (Poll., Rigo, Goir.). - Fine di estate ed autunno: perenne.
[(1) = Schoenoplectus triqueter (L.) Palla - n.d.c.]

S. Holoschoenus(1) L.: Poll. var. α. Giunco. - Zuncolo*.
- β australis Koch.
- γ prolifer.
La forma tipica abbonda nei luoghi umidi e paludosi, nei fossi ecc. dalla pianura alla zona montana: la β si incontra qua e là assieme alla precedente: la γ lungo l'Adige in vicinanza al Lazzaretto (una sola volta): del resto non sono infrequenti forme le quali potrebbero assegnarsi senza scrupolo a S. globiferus e S. romanus (Goir.). - Giugno-ottobre: perenne.
[(1) = Scirpoides holoschoenus (L.) Soják - n.d.c.]

S. maritimus(1) L. - Erba nocca. - Pori, Paera, Mosca, Sparaela, Triangoli*, e sul monte Baldo Careza*.
- α cymosus (forma vulgaris) Rchb. - S. maritimus var. β Poll.
- β compositus Rchb. - S. maritimus var. α Poll.
- γ macrostachys (W.).
- δ monostachys.
Nei luoghi paludosi ed umidi della pianura, nelle risaie, nei fossi ecc., nascono frequentissime e gregarie tanto la forma tipica quanto le var. β e δ e così pure alle rive del Benaco da Peschiera a Sirmione e Torbole; nella valle d'Adige a Ceraino, Dolcè ecc.; nella Valpantena presso Marzana; nelle


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valli d'Illasi, di Cazzano, dell'Alpone (Segu., Poll., Font., Mang., A. Mass., Ambr., Gelm., Goir.). Le stesse forme si incontrano pure sul monte Baldo, essendo state recentemente (26 agosto 1897) raccolte in una pozza presso Salzan (600-700 m.). La var. γ è più rara e fu rinvenuta nella val d'Adige in un boschetto presso Ceraino, in Campo Marzo di Verona, presso Sirmione (Goir.). - Giugno-settembre: perenne.
[(1) = Bolboschoenus maritimus (L.) Palla - n.d.c.]

S. sylvaticus L.; Poll. - Nei prati e luoghi umidi e paludosi: Verona in Campo Marzo in riva all'Adige, Pestrino, presso S. Pancrazio, s. Michele, ecc. (Segu., Poll., Mang., Rigo, Goir.); a Peschiera; nella val d'Adige. - Maggio-giugno: perenne. (Secondo ogni probabilità lungo il Mincio potrà rinvenirsi S. Michelianus L.).

S. radicans Schk. - Rarissimo: rinvenuto da Francesco Fontana in luoghi umidi presso Lazise alle sponde del lago di Garda (sub Scirpo annuo !!).

Eriophorum alpinum(1) L. - Luoghi paludosi alpini del veronese (Vis. et. Sacc. cat.)??
[(1) = Trichophorum alpinum (L.) Pers. - n.d.c.]

E. vaginatum L. - Nei campi umidi presso Isola della Scala: così il Tonini (op. c.). Accidentalmente?

E. latifolium Hoppe. - E. polystachium Poll. - Zeolin. - Nei prati e luoghi umidi o paludosi dal piano alla zona alpina: presso l'Adige a Giarone, Centore ecc. (Goir.); sponde del Benaco presso Garda (Goir.) e nei prati di Pezoi a Torri ecc. (Rigo); nel monte Baldo alla Lonza, Novezina, Noveza, Acque Negre, Campion, Artillon (Poll., Goir.). - Giugno-agosto: perenne.

E. angustifolium Roth.; Poll. - Raramente nella zona subalpina del monte Baldo (Poll.).



Tribus 4.  -  Cariceae.

Elyna spicata(1) Schrad. - Nel monte Baldo (Vis. et Sacc. Cat.) ?
[(1) = Kobresia myosuroides (Vill.) Fiori - n.d.c.]


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Hobresia caricina W. - Dietro una annotazione del Facchini, scrive l'Ambrosi, sembra che cresca sul monte Baldo.

Carex L. Sect. 1. Monostachyeae. - C. Davalliana L.; Poll. fl. - C. dioica Poll. viag. - Nei prati e luoghi umidi o paludosi: presso S. Michele e S. Martino (Segu., Poll., Goir.); lungo il Mincio presso Valeggio (Poll., A. Mass. !); presso le rive del Benaco, alle Volpare sopra s. Vigilio (Goir.), Torri (Rigo !), Malcesine (Poll.); nel monte Baldo in Pravazar di sotto (Goir.). - Aprile-giugno: perenne.

C. rupestris Bell. in All. - Nei pascoli rupestri alpini e subalpini del monte Baldo (Gelmi).

Sect. 2. Homostachyeae. - C. baldensis L. Poll. - Erba inverniza, Trepo zentil. - Bellissima Carice trovata la prima volta da J. Bauhin. sul monte Baldo (Gramen junceum e monte Baldo, hist. 2, p. 509): predilige gli ericeti ed i luoghi erbosi, aridi ed aspri delle zone alpina e subalpina dalle quali scende sino alla collina: e così in Pravazar, Valfreda, Bastion, Valbruta, Lonza, Noveza, Acque negre, Artilon ecc., Coal santo, Cima di valdrita, Sasseto, Val delle pietre ecc. (J. Bauhin., Segu., Moren.!, Poll.!, Ton.!, A. Mass.!, Mang.!, Goir. ecc.) e nelle colline intorno al lago di Garda, Campion (Kaeres), presso Limone (Poll.), sopra Riva (Facch.), Torri (Rigo!): sui Lessini nei monti sopra Peri ecc. (Goir.). - Maggio-agosto: perenne.

C. vulpina L.; Poll. - Trepo*, Careza*.
- α nemorosa (W).
Nei fossi e luoghi paludosi della bassa ed alta pianura veronese, al lago di Garda, nella valle di Caprino ecc., sono frequentissime, tanto la forma tipica quanto la varietà (Segu., Poll., Font., Goir. ecc.). Maggio-agosto: perenne.

C. muricata L.; Poll. - Erba lucciola - Trepo*, Erba inverniza*.


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- β virens (Lam.).
È comune nei luoghi boschivi ed umidi, nelle siepi, nei margini dei campi e dei fossi della intera Provincia dal piano alla collina; diventa più rara nelle zone elevate: la var. β cresce specialmente nei luoghi boschivi. - Giugno-settembre, a seconda della altitudine: perenne.

C. Leersii(1) Fr. - Cresce qua e là in luoghi erbosi con le specie vicine.
(1): "Omissa - Addenda - Emendanda, F. V. Vol. II, p. 672" (n.d.c.)

C. divulsa Good.; Poll. - Trepo*, Erba inverniza*. - Come la precedente.

C. paniculata L.; Poll. - Al margine dei fossi specialmente nella alta pianura veronese, però non è pianta comune: nelle vicinanze di Vigasio, presso S. Michele, Centore, Giaron, S. Nazaro, S. Martino, Caldiero ecc. (Goir.). - Maggio-giugno: perenne.

C. teretiuscula(1) Good. - Rara: il dott. Facchini la raccolse in una palude dei pascoli piani sopra S. Giacomo di monte Baldo. - Perenne.
[(1) = Carex diandra Schrank - n.d.c.]

C. praecox Schreb. - C. Schreberi Schranck; Poll.
- β gigantea.
Pianta gregaria la quale cresce nei luoghi erbosi ed arenosi, pascoli, margine dei campi, lungo le vie ecc.: è frequente nella bassa ed alta pianura, nella collina, nelle vicinanze e nella città di Verona (Goir.); nelle valli Pantena (Ton. !), d'Illasi (A. Mass.!); lungo la riviera del Garda, nella valle di Caprino ed alle falde meridionali del monte Baldo (Poll.); verso Mori ed alla Chizzola alle falde settentrionali dello stesso monte (Facch.): la var. β fra i sassi a Tomba. - Aprile-giugno: perenne.

C. leporina L. - C. ovalis Good.; Poll. - Luoghi umidi o paludosi dal piano alla zona alpina: nella bassa pianura lungo il Menago (Poll.); presso Verona e nella val d'Adige nelle arene umide lungo il fiume (Goir); nel monte Baldo qua e là dall'Ortigara salendo a Costabella e proseguendo da questa vetta sin oltre la cima di, val Finestra (Seg. Poll.), in Basiana,


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Noveza, Acque Negre, Tredespin: colma di Malcesine ecc. (C. Mass., Goir.); nella valle d'Illasi presso Tregnago (A. Mass,!); nei Lessini in Maléra, Spiazzoi ecc. (Goir.). - Giugno-settembre: perenne.

C. echinata Murr. - C. stellulata Good. - Luoghi selvatici umidi, ma non comune: nel monte Baldo presso il Santuario della Corona e lungo la via di Avio (Poll.); nei monti, Lessini agli Spiazzoi in unione alla var. grypos (Schk.) (Goir.). - Giugno-luglio: perenne.

C. elongata L.; Poll. - Luoghi palustri della pianura lungo l'Adige, il Fibio, il Menago, la Molinella, il Tartaro ecc.; ma non comune (Poll., Masè!, Goir.) - Aprile-giugno: perenne.

C. remota L.; Poll. - Luoghi ombrosi ed umidi nella pianura veronese, nei dintorni di Verona in Campagnola, Basso Acquar, lungo l'Adige in Campo Marzo, S. Michele, Pestrino ecc. (Goir.): s'inoltra pure nelle vallate, p. e. nei prati di Vico presso Tregnago (A. Mass. !). - Maggio-luglio: perenne.

Sect. 3. - Heterostachyeae. - C. nigra Bell. in All. - Rara: Luoghi pascolivi e ghiaiosi elevatissimi nel monte Baldo (Ian sec. Bertol.), nelle valli degli ossi, grande, drita (Goir.): nei Lessini nei monti Posta e Campobrun (Goir.). - Agosto-settembre: perenne.

C. atrata L.; Poll. var. α - In società colla precedente nel monte Baldo (Moren.!, Hsmn., Goir.), nei Lessini (Goir.), e nella stessa epoca.

C. aterrima(1) Hoppe - Ove le due precedenti specie.
[(1) = Carex atrata subsp. aterrima (Hoppe) Hartm. - n.d.c.]

C. tomentosa L.; Poll.
- β Grossmanniana Asch.
Vegeta nei prati, pascoli, luoghi umidi dal piano alla zona subalpina: alle sponde del Garda a Peschiera, e nei pascoli e nelle selve ombrose dei colli presso Lazise ecc. (Poll., Font., Precht., Goir.); in Campo Marzo di Verona, s. Michele ecc.; nei colli Veronesi alle Are ecc. (Goir.); nel monte Baldo in


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Pravazar (Poll., Goir.); ed alle sue falde presso Brentino (Goir.); nel monte Bolca a Vestena (A. Mass.!): la var. β in Campo Marzo ed altrove. - Maggio-luglio: perenne.

C. montana L. - C. collina Poll.
- β procerior Gaud.; Poll. - C. conglobata All.
- γ spiculis foemmeis distantibus et multilloris.
- δ forma spiculis foemineis omnino destituta.
Questa bella Carice cresce copiosissima in quasi tutti i colli ombrosi, specialmente nei boschetti di castagno, e sale sino alla zona alpina: e così p. e. nella valle d'Illasi a Gazà presso Tregnago (A. Mass.!); nella collina di Montorio; vaio di Squaranto; Valpantena; colli di Avesa, alle case vecie, alle Volpare, Maso ecc. (Goir.); nel monte Baldo ai Masi, in Pravazar, Noveza ecc. (Segu., Poll., Goir.): le var. β e γ nei colli e monti che separano Valpantena da Valpolicella; la δ ovunque colla forma tipica. - Aprile-giugno: perenne.

C. ericetorum Pollich. - Rara: nel monte Baldo nei luoghi erbosi secchi a piedi dell'Altissimo di Nago (Facch.): probabilmente anche in altri luoghi - Aprile-maggio: perenne.

C. verna(1) Vill. - C. praecox Jacq.; Poll. var. α.
- β umbrosa (Host.).
- γ elata F. Ger.!
La forma tipica è comunissima, nei luoghi erbosi di tutta la Provincia dal piano alle vette elevate dei monti: le varietà si trovano frequentemente nei boschi dei colli veronesi e nei prati piuttosto pingui ove crescono promiscuamente alla forma normale. - Primavera-estate secondo la altitudine: perenne. Si osserva non di rado una forma mostruosa corrispondente a C. sicyocarpa Lebel., ed altra da riferirsi a C. reflexa Hoppe.
[(1) = Carex caryophyllea Latourr. - n.d.c.]

C. longifolia(1) Host. - C. polyrrhiza Wallr. - Non comune. Sul margine dei prati presso s. Michele,


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s. Martino, fuori Porta s. Giorgio a breve distanza dall'Adige ecc. (Goir.). - Aprile: perenne.
[(1) = Carex umbrosa Host - n.d.c.]

C. Halleriana Asso. - C. alpestris All.; Poll - Erba inverniza*. - Cresce copiosamente nei luoghi erbosi di tutti i colli della Provincia innalzandosi nei monti sino a toccare la zona subalpina e scendendo qualche volta verso la pianura: così p. e. nel monte Baldo in Basiano (Poll.), ai Masi (Goir.) ecc.; nei monti Lessini sotto ai covoli di Velo (Goir.), nella valle di Illasi a Gazà presso Tregnago (A. Mass.!); nell'alta pianura sui rivoni d'Adige presso al Bosco Mantico (Goir.). - Aprile-giugno: perenne.

C. humilis Leys. - C. clandestina Good.; Poll.* - Cresce abbondantemente nei pascoli secchi di tutti i colli veronesi (Poll., Goir.), presso al lago di Garda a Riva, Malcesine ecc. (Poll., Ambr., Rigo!): il Pollini (viag.) la indica nel monte Baldo in Ime, Basiana e lungo la strada dalla Corona a Brentino (Goir.): Abramo Massalongo la raccolse nei Lessini presso Roverè di Velo. - Marzo-maggio: perenne.

C. digitata L.; Poll. var. β - Cresce copiosissima nella Provincia veronese ascendendo dai luoghi umidi ed ombrosi qei colli tra il Benaco ed il confine vicentino, insino alla zona alpina del monte Baldo e dei Lessini (Segu., Moren., Poll., Font., A. Mass.!, Goir. ecc.): fu pure rinvenuto nei luoghi innondati dall'Adige in Campo Marzo di Verona (Goir.). - Aprile-giugno: perenne.

C. ornithopoda W.; Poll. var. α - C. pedata Poll. viag. - Compare nel monte Baldo e nei Lessini, nei pascoli della regione montana; p. e. nel primo presso al Santuario della Madonna della Corona e diventa abbondante nella regione alpina e subalpina: eccezionalmente fu l'accolto nella pianura veronese, in un luogo erboso presso il Casino a non molta distanza dalle rive dell'Adige (Goir.). - Aprile-luglio: perenne.


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C. pallescens L.; Poll. - Vegeta nei luoghi umidi ed ombrosi dalla pianura alle zone elevate dei monti: presso Verona lungo l'Adige ed al Bosco Mantico; nel monte Pastello; nel monte Baldo; presso S. Anna d'Alfaedo, Chiesanuova ecc. nei Lessini (Goir.); nella valle d'Illasi a Vico presso Tregnago (A. Mass. !); in valle Tramigna presso Cazzano (Goir.) ecc. - Maggio-agosto: perenne.

C. striata Good. - Luoghi paludosi ed umidi presso Verona lungo l'Adige ed in tutta la pianura Veronese nei fossati ed alle sponde dei corsi d'acqua.Maggio- luglio: perenne.

C. vulgaris(1) Fries. - C. coespitosa Good. - Careza.* - β alpina Gaud.
Verona lungo l'Adige tanto la forma tipica, come la var. β quest'ultima forse trasportata dal fiume in occasione di piene (giugno 1874, Goir). - Luglio-settembre: perenne.
[(1) = Carex nigra (L.) Reichard - n.d.c.]

C. acuta L.; Poll. - Careza*, Paja. - Nei luoghi paludosi, lungo il margine dei fossi e dei corsi d'acqua: in tutta la pianura veronese, nei dintorni di Verona; lago di Garda, val d'Adige, Brentonico ecc. (Segu., Poll., Font., Goir. ecc.). - Aprile-giugno: perenne.

C. alba Scop.; Poll. - Bellissima carice che vegeta nei luoghi umidi e selvatici dall'alta pianura alla zona subalpina, dal Garda al confine vicentino: p. e. Bosco Mantico, Malcesine, Zocchi, Tredespin, Brentonico, la Corona, Peri, Fosse, monte Pastello, vaio della Pernise in Valpantena, ai Comerlati presso Velo ecc. (Segu., Poll., Mang., Rigo, A. Mass.!, Goir.). - Aprile-maggio: perenne.

C. panicea L.; Poll. - Prati umidi e luoghi paludosi di tutta la pianura veronese: presso Peschiera e lungo il Mincio; nella val d'Adige; alle falde del monte Baldo presso Brentino ecc. (Goir.) - Aprile-giugno: perenne.


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C. nitida(1) Host.; Poll. fl. - C. verna Poll. viag. - Trepo.*
- β rhizogyna.
Frequente nei luoghi aridi e soleggiati dell'alta pianura veronese, dei colli più bassi, intorno a Verona, delle rive dell'Adige (Goir.) e dei colli Benacesi (Poll.); la var. presso a Porto s. Pancrazio sotto al muro lungo nelle sabbie d'Adige: non sono rare forme mostruose, con sole spighette maschili, ed altre con sole spighette femminili (Goir.). - Aprile-maggio: perenne.
[(1) = Carex liparocarpos Gaudin - n.d.c.]

C. capillaris L.; Poll. - Sulle rupi e nei pascoli elevatissimi del monte Baldo e dei Lessini ecc.: valle delle pietre, delle buse, vacara, grande, degli ossi, Losana; Coal santo; Costabella; cima di Valdritta; Altissimo di Nago ecc.: Malera; monte Posta, Campobrun; passo della Lora; Zeola ecc. (Segu., Poll., Clementi, Heufier, C. Mass., Goir. ecc.) - Luglio-settembre: perenne.

C. glauca(1) Scop.; Poll.
- β erythrostachys (Hoppe).
- γ clavaeformis (Hoppe).
- δ spicis foemineis compositis Parl.
La forma tipica e le varietà sono frequenti tanto in luoghi umidi e paludosi, quanto nei secchi ed aridi, nei boschetti, nei cespugli, nelle macchie; al piano, nei colli, nei monti (Goir.). - Aprile-luglio: perenne.
[(1) = Carex flacca Schreb. - n.d.c.]

C. pendula Ruds.; Poll. - Sala. - Careza.* - Nei fossi e nei luoghi paludosi, ma non comune: raccolta presso al lago di Garda dal Precht, (Hsmn. senza indicazione di luogo), fu pure trovata a Lazise (Font.), Peschiera (Poll., Goir.); e nella pianura veronese a Vigasio, Belfiore, Legnago ecc. (Goir.). - Aprile-giugno: perenne.

C. mucronata All.; Poll. - Cresce copiosamente nei pascoli sassosi elevatissimi e nelle fessure delle rupi in tutti i monti dal lago di Garda al confine vicentino


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(Goir.), scendendo dalle zone alpina e subalpina alla montana e venendo quasi a contatto colla collina; talchè si trova in vicinanza di Riva presso Castello (Facch.); in monte Baldo prpsso la Ferrara (800 m.) e a metà circa della strada da Brentino alla Corona (474 m.); nei Lessini a Chiesanova (1104 m.), Giazza (756 m.), presso s. Bartolomeo Tedesco (918 m.) in Valle Orcana ecc. (Goir., Segu., A. Mass. !). - Maggio-settembre: perenne.

C. ferruginea Scop. - C. brachystachys Poll. non L. et excl. syn. - Vegeta nei luoghi rupestri umidi e dalla zona montana ascende alla subalpina ed alla alpina nel monte Baldo, nei Lessini e nei monti che ne dipendono (Poll., Mang., Facch., Goir. ecc.). - Giugno-agosto: perenne.

C. firma Host. - Pascoli elevatissimi del monte Baldo nelle valli degli ossi, larga ecc., alla cima di Valdrita ecc.; cima di Malera nei Lessini; monte Posta e Campobrun, passo della Lora (Goir.); monte Zeola, Gramolon, Alba (Poll., A. Mass. !). - Luglio-settembre: perenne.

C. sempervirens Vill. ; Poll. - C. ferruginea Poll. viag. - Erba inverniza. - Comune in tutti i monti nei pascoli secchi delle zone alpina e subalpina. - Luglio-settembre: perenne.

C. flava L.; Poll. - Nei luoghi paludosi, nei prati irrigui, nelle risaie: in tutta la bassa pianura veronese, luoghi innondati dall'Adige presso Verona tanto a destra che a sinistra del fiume, nella val d'Adige presso Ceraino e Rivole ecc. (Goir.); Villafranca Veronese (A. Mass. !) ; Riva al monte Brion (Facch.) ecc . - Maggio-ottobre: perenne.

C. lepidocarpa Tausch. - Luoghi acquitrinosi in Campomarzo di Verona (Goir.). - Estate-autunno: perenne.

C. Oederi(1) Ehrh. - Luoghi paludosi ed acquitrinosi: dintorni di Verona al di là del passo volante di


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s. Pancrazio ecc., nella val d'Adige presso Ceraino (Goir.), a Peschiera e Sirmione (Facch.). - Estate-autunno: perenne.
[(1) = Carex viridula Michx. - n.d.c.]

C. Michelii Host.; Poll. - Frequente sulle colline, in luoghi selvatici boschivi o erbosi, nei pascoli sassosi: Bosco Mantico; colli veronesi sopra Poiano, Quinto ecc., Montorio ecc.; nei Lessini, Saline nei pascoli di s. Moro; nei colli Benacesi ; nella valle di Caprino ecc. (Poll., A. Mass., Mang.!, Precht, Goir.). Maggio-giugno: perenne.

C. distans L.; Poll. - Careza. - Comune nei prati e pascoli umidi, luoghi acquitrinosi ecc. nel piano e sui monti: nella bassa ed alta pianura veronese e nei dintorni di Verona lungo l'Adige ecc. (Goir.), al lago di Garda da Peschiera a Torbole (Font., Precht., Goir. ecc.), lungo il Mincio da Peschiera al Borghetto di Valeggio (Goir.), alle falde orientali del monte Baldo presso Brentino e più in alto alla Ferrara (Poll., Goir.), a Piore (Goir.), nella val d'Adige e nella Valpantena, presso Montorio (Goir.), nella val d'Illasi a Cogolo e più in alto sui monti (A. Mass.!) ecc. - Maggio-Luglio: perenne.

C. Hornschuchiana(1) Hoppe. - Luoghi acquitrinosi nelle colline moreniche lungo il Mincio specialmente al Paradiso presso Peschiera ccc. (Goir.). - Maggio-giugno: perenne.
[(1) = Carex hostiana DC. - n.d.c.]

C. fulva(1) Good. (flava X Hornschuchiana). - Colla precedente.
[(1) = Syn. specie precedente - n.d.c.]

C. tenuis(1) Host. - C. brachystachys Schlanck. - Rarissima: nei monti sopra Giazza e nel monte Baldo in valle degli ossi (Goir.).
[(1) = Carex brachystachys Schrank - n.d.c.]

C. sylvatica Huds. - G. Drymeya Poll. - Luoghi selvatici e boschivi dalla collina alla zona montana e subalpina; ma non è pianta comune: al piede della collina veronese presso Avesa nelle due vallette Borago e Pissacavra; nelle valli di Squaranto, Falcone,


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Anguilla ecc.; nel monte Baldo presso la Corona e secondo Pollini lungo il sentiero di Ventrar (1700 metri) ecc.; nei Lessini a Velo ecc.; presso Riva ecc. (Segu., Poll., A. Mass.!, Facch., Precht, Goir. ecc.). - Maggio-luglio: perenne.

C. Pseudo-Cyperus L.; Poll. - In luoghi paludosi, rara se non rarissima!: presso al lago di Garda (Precht); a Vacaldo presso Vigasio (Goir.). - Maggio-luglio: perenne.

C. ampullacea(1) Good.; Poll. - Il Pollini scrive di aver trovato questa Carice in vicinanza del passo volante di s. Pancrazio in riva all'Adige presso Verona: ivi, certissimamente, oggidì non cresce e secondo ogni probabilità si tratta di piante avventizie trasportate in quella stazione dalle acque del fiume.
[(1) = Carex rostrata Stokes - n.d.c.]

C. vesicaria L.; Poll. - Fossi, stagni e paludi; frequentissima nella bassa ed alta pianura veronese, nelle vicinanze di Verona, presso al lago di Garda ecc. (Segu., Poll., Goir. ecc.).

C. paludosa(1) Good.; Poll.
- β Kochiana Dc.
Comunissima presso tutti i corsi d'acqua e nei luoghi paludosi dal piano alla zona montana: la var. β cresce assieme alla forma tipica, ma di questa più rara (Goir.). - Marzo! - settembre: perenne.
[(1) = Carex acutiformis Ehrh. - n.d.c.]

C. riparia Curt.; Poll. - Caretto, Sala. - Careza, Paja. - Fossi, stagni, paludi, margine dei corsi d'acqua ecc.; sponde del lago di Garda; fossi nella val d'Adige e nell'alta e bassa pianura veronese. - Maggio-luglio: perenne. Insieme a diverse altre carici è adoperata a fare le impagliate per le sedie.

C. nutans(1) Host. - Scoperta dal Clementi nel monte Baldo (Parl.), ma da quell'epoca non più rinvenuta da altri.
[(1) = Carex melanostachya Willd. - n.d.c.]

C. hirta L.; Poll. - β hirtaeformis Pers.


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Nei luoghi umidi ed acquitrinosi, al margine dei fossi ecc. si incontrano frequentissime tanto la forma tipica, come la var. β, dal piano alla regione subalpina nel monte Baldo e nei Lessini (Goir.). - Estate-autunno.




FAMILIA III.  -  TYPHACEAE.


Typha latifolia L.; Poll. - Sala, Mazzasorda, Biodo. Melina, Paieroni, Carezoni e, nel monte Baldo, Careze*; le spighe femminili poi secondo i luoghi prendono le denominazioni di, Mortadele, Saladini, Salado*, Salam* - Copiosissima in tutta la Provincia nei luoghi palustri od acquitrinosi, nei fossi, lungo i corsi di acqua, dal confine vicentino alle sponde del Garda, salendo dal piano alle zone subalpina ed alpina; e così si trova in monte Baldo in luoghi umidi ai Lumini e nelle pozze di Salzan, Basiana, Valfredda (Poll. Goir.); nei Lessini sopra Cerbiol, presso s. Anna d'Alfaedo alle Barosse, nel monte Bolca nel laghetto dei Cracchi (Goir.). - Giugno-luglio al piano; agosto-settembre nelle stazioni elevate: perenne. È adoperata, specialmente nella pianura, in unione a Phragmites communis, a costrurre capanne; serve anche di combustibile, per letto al bestiame ecc.: le foglie frequentemente sono impiegate a fabbricare le stoie ed a fare le impagliate delle sedie.

T. angustifolia L. excl. var. β; Poll. viag. - T. media Poll. fl. excl. syn. Dec., Smith., Balb. et Nocc. - Stiancia. - In vernacolo gli stessi nomi della specie precedente.
- β ramosa. Forma monstrosa.
Nei luoghi paludosi, lungo i corsi d'acqua, nei fossi, di spesso in unione colla precedente, della quale però


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è meno frequente e meno sparsa: presso Verona fuori porta Pellegrina in una piccola palude detta le Buse (Goir.); alle sponde del Benaco da Peschiera a Sirmione (Poll., Facch., Goir.); al confine della Provincia di Verona con quella di Mantova presso Casteldario (Barbieri, Masè!, Goir.) ove è copiosissima; in tutte le Valli grandi sì veronesi che ostigliesi, a Legnago ecc. (Goir.); non manca in stazioni più elevate, indicandola il Pollini nelle pozze di Ime e Basiana nelle quali oggidì sembra scomparsa, mentre recentemente fu osservata a Salzan nello stesso monte (700 m., Goir.). - Giugno-luglio: perenne.

T. Laxmanni Lepech. - T. minima Funch.; Poll. viag. et fl. ver. III, p. 101 cum. ic. t. I, f. 1.; C. nana. Avè-Lallem. - Saladini*, Mortadele*. - Pianta ordinariamente gregaria: cresce copiosissima, fertile o sterile, nei luoghi palustri, innondati e sabbiosi della pianura veronese, dalle sponde del lago di Garda presso Peschiera, Lazise ecc., dei dintorni di Verona, delle rive e della valle d'Adige (Poll., Font., Ambr., Goir. ecc.). - Maggio-Luglio: perenne.

Sparganium ramosum(1) Huds.; Poll. - Biodo, Coltellaccio. - Melina, Paèra, Carezoni*, Cortelassi*. - Nei luoghi paludosi, nei fossi, nelle risaie: è abbondantissimo nella intera Provincia, nella quale dalla pianura sale alla zona subalpina crescendo in monte Baldo nelle pozze di Basiano. (Poll., Goir.). - Maggio-settembre: perenne.
[(1) = Sparganium erectum L. - n.d.c.]

S. simplex(1) Huds. excl. var. β; Poll.!. - Rarissimo: nelle risaie Camuzzoni a Villabella presso Sambonifacio (Poll. herb. !), ed in quelle Jacur a Macacari (Masè et Goir.). - Giugno-agosto : perenne.
[(1) = Sparganium emersum Rehmann - n.d.c.]

S. minimum(1) Fries. - S. natans auct. non L. - Lago di Garda a Riva nel fosso presso al forte (Facch.). - Luglio-agosto: perenne.
[(1) = Sparganium natans L. - n.d.c.]





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FAMILIA IV.  -  NAJADACEAE.


Tribus 1.  -  Potameae.

Potamogeton L. Sect. 1. Heterophylli. - P. natans L. - Lingua d'acqua. - Lengue*, Lengue de vaca*, Gresse*, Cresse*, Leto dei roschi*, sono le denominazioni che nell'Agro veronese ricevono le specie o forme appartenenti al genere Potamogeton: le stesse, variabili d'altronde da luogo a luogo, vengono date benanco a molte altre piante si acquatiche che terrestri. - Specie variabilissima.
- α vulgaris Koch. - P. natans Poll. var. α. - Forma typica.
- β fluitans (Roth.). - P. natans Poll. var. γ.
- γ prolixus Koch.
- δ petiolaris (Presl.).
- ε Pollinii. - P. natans Poll. var. β.
La forma tipica vive nelle risaie, nei fossati e nelle paludi di tutta la pianura, nel lago di Garda, alle terme di Caldiero (Poll., Segu., Font., A. Mass.!, Goir. ecc.), ed ascende insino alla zona subalpina (Poll.); e così nel monte Baldo nelle pozze di Valdabin, Piore, Prà Bestemià, Prada, Basiana, Ime, Valfredda, Saugulo (Goir.); a Corbiolo nei Lessini e nel laghetto dei Crachi in monte Bolca (Goir.) ecc.: la β non è frequente nelle acque lentamente scorrenti della bassa pianura; la γ nei fossi presso Villafranca (A. Mass.!): la δ nei fossi e nelle risaie unitamente alla forma tipica: la ε unitamente alla α nelle stazioni superiormente indicate del monte Baldo. - Giugno-settembre: perenne.

Sect. 2. Homophylli. - P. lucens L.; Poll. var. α. - Brasca.
- β angustifolius. - P. lucens Poll. var. β.
Paludi, fossi ecc.: al lago di Garda, al Mincio, nelle acque


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di Montorio, nel Tartaro ecc. (Goir.), nell'Alpone (A. Mass.!): la var. in unione alla forma tipica. - Giugno-settembre: perenne.

P. perfoliatus Segu.; Poll. - Abbondantissimo nel lago di Garda, nel Mincio, a Montorio ecc. (Segu., Poll., Font., A. Mass., Goir.). - Giugno-settembre: perenne.

P. crispus L.; Poll. - Erba-gala, Manichetti.
- α genuinus Rchb. tab. XXIX f. 50.
- β serrulatus Rchb. tab. XXX f. 52.
Nel lago di Garda, nei fossi, nelle acque correnti di tutta la pianura veronese (Segu., Poll., Font., Goir.), nel laghetto dei Crachi in monte Bolca (A. Mass.!), e nel monte Baldo in Basiano. (Goir.). - Giugno-agosto: perenne.

Sect. 3. Chloephylli. - P. acutifolius Lk. - P. compressus Poll. - Questa bellissima specie cresce copiosissima nel Lago di Garda (Poll., Font.) e nel Mincio (Goir.); nelle acque correnti al confine della Provincia di Verona con quella di Mantova (Masè!), nei fossi presso Sambonifacio, Arcole, Albaredo ecc. (Goir.). - Giugno-agosto: perenne.

P. pusillus L.; Poll. - Erba grata*, Grata*, denominazione data dai risaioli anche ad altre piante palusti.
- α vulgaris Rchb.
- β tenuissimus Rchb. - P. pusillum Thuill.
- γ major Koch.
Questa variabilissima specie cresce copiosissima nelle risaie, e nei fossi e luoghi paludosi della intera Provincia, ascendendo colle var. α e β dalla pianura a stazioni assai elevate nei monti, talchè si trova presso alla cima del monte Pastello (m. 1122), presso s. Anna d'Alfaedo alle Barosse (m. 1000 circa.) e nel monte Malera (m. 1772): la var. major cresce nei fossi presso s. Michele, a Nogara, ecc. (Goir.). - Giugno-settembre: perenne.


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P. trichoides Cham. et Schlecht. - Fossi e risaie al confine della Provincia di Verona con quella di Mantova (Masè!). - Estate: perenne.

Sect. 4. Coleophylli. - P. pectinatus L.; Poll. - P. marinus Poll.; Font.
- β scoparius Wallr.
Nel lago di Garda, nel Mincio, nel Fibio, nella Molinela ecc. (Segu., Poll., Font., Facch., Goir. ecc.): la var. β presso Villafranca (A. Mass.!). - Giugno-agosto: perenne.

Sect. 5. Enantiophylli. - P. densus(1) L.; Poll. - Nelle risaie, e nei fossi tanto della pianura come della collina e non di rado della zona montana vegetano lussureggianti la forma genuina di P. densus L. nonché quella corrispondente a P. settatus L.: quest'ultima in modo specialissimo nelle acque di Montorio allo Squarà presso la Chiesa parrocchiale (A. Mass.!, Goir.) ed al lago di Garda (Font.). - Maggio-agosto: perenne.
[(1) = Groenlandia densa (L.) Fourr. - n.d.c.]

Tribus 2.  -  Najadeae.

Zannichellia palustris L.; Poll. - Frequentissima nelle risaie, nei fossi e nei corsi d'acqua in tutta la pianura veronese, nel Mincio ecc. (Goir.). - Maggio-ottobre : perenne.

Najas minor Alt; Poll. fl. - Caulinia fragilis Poll. viag.
- I risaioli indicano questa e la seguente specie con la denominazione di Erba grata.
- β intermedia Balb. et Nocca. - N. alagnensis Masè in exsiccatis non Poll.!.
La specie si incontra in tutta la pianura veronese nei fossi, nello risaie ecc. (Goir.); nel Tartaro e negli altri corsi d'acqua (Segu., Rodegher!); nel lago di Garda (Poll., Goir., Font., Clementi); nel Mincio


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(Rigo !): la varietà β nelle risaie in unione alla forma tipica (Masè!, Goir.). - Giugno-agosto: annua.

N. gramninea Delile. - Najas et Caulinia alagnensis Poll. excl. syn. Balb. et Nocc. - Nelle risaie a Vigasio (Goir.), presso Villafranca (A. Mass.!). - Giugno settembre: annua.

N. major(1) All.; Poll. - Copiosissima nel lago di Garda (Poll., Precht.), Peschiera (Goir.), Lazise (Font.), nei porti di Torri (Rigo!), Malcesine ecc. (Goir.); nel Mincio, nel Tartaro, nella Molinella, nel Fibio e nel fiumicello di Montorio ecc. (Poll., Goir.). - Giugno-settembre: annua.
[(1) = Najas marina L. - n.d.c.]




FAMILIA V.  -  LEMNACEAE.


Lemma minor L.; Poll.! - Lente palustre. - Pavarina, Pioci d'acqua. - Comunissima nelle risaie, e negli stagni e fossi di tutta la bassa ed alta pianura. veronese; sponde del lago di Garda.; pressi di Verona in Campomarzo, s. Michele ecc.; al piede dei colli al Vago, s. Martino, Sambonifacio ecc.; nella valle dell'Alpone dove si trova copiosissima in tutti i fossi presso Monteforte ecc. (Goir.): sale nella zona montana e quindi si trova nel monte Bolca al laghetto dei Crachi (A. Mass.!); nei Lessini al piede del monte s. Viola presso Casale di sotto (Goir.). - Dalla primavera a tardo autunno: perenne. Serve di nutrimento assai gradito ai gallinacei ed alle anitre.

L. trisulca L.; Poll. - Pavarina, Erba ranina.* - Nei fossi, negli stagni, nelle risaie ecc.; è più rara e meno sparsa della specie precedente: presso al lago di Garda, a Riva, Torbole, Pacengo, Peschiera (Ambr., Gelm., Poll., Goir.); nei dintorni di Verona in Campomarzo, s. Michele, Centore (Goir.); Caldiero,


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Sambonifacio, Arcole, Monteforte, Legnago, Aselogna ecc. (Goir.); presso Villafranca (A. Mass. !). - Aprile-settembre: perenne.

Telmatophace gibba(1) Schleiden. - Lemna Gibba L.; Poll. - Rara: cresce, promiscuamente a Lemna minor ed alla specie seguente, talchè riesce anche assai difficile il rinvenirla: nei fossi al Vago ed alle terme di Caldiero (Goir.). - Perenne.
[(1) = Lemna gibba L. - n.d.c.]

Spirodela polyrrhiza Schleiden. - Lemna polyrhiza L.; Poll. - Pavarina, Pioci d'acqua. - Cresce negli stessi luoghi di Lemna minor e non di rado in unione ad essa; è però meno frequente ed abbondante: presso al lago di Garda in diversi luoghi (Poll., Font., Boni, Goir.) ; nei dintorni di Verona, nei fossi a Guastalla, alle terme di Caldiero, nella bassa pianura veronese ecc. (Goir.). - Primavera-autunno: perenne.




FAMILIA VI.  -  ARACEAE.


Tribus 1.  -  Dracunculineae.

Arum italicum Mill.; Poll. - Arum majus Veronense et Arisarum Veronensium Lobel - Gichero. - Aro, Lengua de bò, Rogna.* - Cresce lungo le vie, nelle siepi, al margine dei campi e dei fossati, ma può dirsi quasi confinato nella parte della zona pedemontana che, dalla Valpantena si protende alle sponde del lago di Garda a Torri, S. Vigilio, Scaveaghe, Garda, Lazise, Peschiera (Poll., Font., Rigo!, Goir.); nella valle di Caprino (Poll.); nella città di Verona nei giardini in Pradavalle e presso Porta Palio, e nelle sue vicinanze alla Prognela fra il colle S. Dionigi e monte Capro, a S. Rocco e S. Rocchetto, Quinzano, Villa, S. Giuliano, Bossi, Chiesol, Valdonega,


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Bacola (Segu., Goir.); compare da ultimo qua e là nella Valpantena dalla quale si innalza sino all'altezza di Romagnano (360 m.) alle falde dei Lessini. - Le giovani foglie spuntano coi primi tepori primaverili, qualche volta d'inverno se questa stagione è mite; fiorisce da aprile a giugno; le bacche sono mature in luglio ed agosto: perenne.

A. maculatum L.; Poll. - Aro, Lengua de bò, Lengua de vaca*.
- α maculatum. - A. maculatum, maculis nigris Segu., Poll. (var. β).
- β immaculatum. - A. maculatum var. α Poll.
È pianta frequentemente gregaria la quale cresce piuttosto copiosamente nei luoghi rupestri, nei boschi, nelle macchie della zona montana e subalpina in tutti i monti veronesi: nel monte Baldo presso la Corona, le Fraine, la Ferrara, Saugolo, Basiana, Ime ecc., Prazagano, Gambon, Cerbiol, Artillon, Pialletti, Brentonico ecc. (Calc., Poll., Goir. ecc.); nei Lessini presso Cerro, Chiesanuova ecc.; nella valle d'Illasi presso Giazza. (Goir.), nella valle dei Rugoloti (Bordoni); nella valle Oreana (Segu., Bordoni): le due var. crescono promiscuamente. - Fiorisce in maggio-giugno; le bacche maturano in luglio: perenne.

Dracunculus vulgaris Schott. - Serpentaria - Dragontèa, Serpentaria (Monti). - Negli oliveti presso Torri alle sponde del Benaco (Rigo!) ed in un vigneto presso Villafranca (Mendini!): ma probabilmente si tratta di piante sfuggite alla coltivazione e fatte quasi selvatiche, come si osserva pure in qualche giardino nella stessa città di Verona (Menegazzoli!). - Maggio-giugno: perenne. Come pianta ornamentale per lo addietro era coltivata nei giardini Colocasia antiquorum Schott.

Arum Colocasia L. - (Aro d'Egitto, Colocasia, Figo d'Adamo Monti diz. bot. ver.).




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Tribus 2.  -  Acoroideae.

Acorus Calamus L.; Poll. fl. et herb.! - Calamo aromatico. - Carezoni, Calamo aromatico.
- β spadice composito, duplici, inaequali, spathis duabus praedito, altera minori. Forma monstrosa.
Il Calamo aromatico è pianta spontanea delle Indie trasportata in Europa nel secolo XV: coltivato probabilmente da principio come pianta industriale e medicinale,si è nel seguito inselvatichito; e nel Veronese il Seguier (a. 1745) lo indicava come tale non lungi da Grezzana prope hortum Castellorum, ove oggidì certamente! non si rinviene; ai tempi del Pollini cresceva copiosamente lungo le sponde del Mincio!, e quivi venne pure raccolto ai giorni nostri (Rigo!, Goir.); si incontra in tutte le Valli grandi Veronesi ed Ostigliesi (Goir.), ma stante i lavori di prosciugamento, non copioso come una volta; è abbondantissimo nei fossati e negli orizeti di Casteldario al confine delle Provincie di Mantova e di Verona (Masè!). La var. β è una forma mostruosa raccolta in una risaia a Casteldario (Masè!). - È in fiore da maggio a luglio: perenne.
Adoperato nella veterinaria, ritenuto come febbrifugo, usato nella preparazione degli elettuari e dei vini medicati, Vermouth specialmente, il Calamo aromatico negli anni passati fu per il basso Veronese oggetto di considerevolissima esportazione, alla quale però faceva forte concorrenza la Ungheria somministrandone forti partite. La massima parte veniva consumata nella Carinzia, nella Boemia ed in genere nella Germania, e veniva adoperato come droga o condimento nella cucina, e si vendeva tagliato a


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dischetti sottili e canditi. I rizomi si spedivano decorticati ed essiccati come quelli dell'Ireos (Iris germanica L.); una sola casa in un anno ne spedì cinquanta botti rappresentanti ventimila chilogrammi.
Oggidì, stante il prosciugamento delle Valli, la produzione è ridotta a termini minimi: quindi limitatissima la esportazione. Alla famiglia delle Araceae dovrebbe far seguito quella delle Palmaceae; di questa si coltivano in vasi diverse specie o varietà appartenenti ai generi Chamaerops, Phoenix, Latania ecc. (Menegazzoli): la Chamacrops excelsior, come maggiormente resistente, vive all'aperto in piena terra; fiorisce e fruttifica p. e. in Verona, alla Musella nella villa Trezza, ad Affi nel parco dei signori Poggi ecc.: nell'inverno però viene riparata con una piccola tettoia. Il Generale Giuseppe Garibaldi nell'otto marzo 1867 pernottava presso Avesa nella villa che oggi si chiama Caprera; nel giorno appresso metteva in piena terra una giovanissima pianta di Phoenix dactylifera: la quale crebbe prospera e si mantenne vigorosa sino al 1879, soccombendo poscia al freddo rigorosissimo che segnalò l'inverno 1879-80.




FAMILIA VII.  -  ALISMACEAE.


Tribus 1.  -  Alismeae.

Alisma Plantago(1) L.; Poll. - Mestola, Mestolaccia. - Piantazeno d'acqua.
- α latifolium Gren, et Godr. - Forma typica.
- β lanceolatum Koch. - A. Plantago var. β Poll.; A. acquatica angustifolia Segu.
- γ pusillum.


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- δ graminifolium (Ehrh.).
La forma tipica cresce copiosamente (Calc., Pona, Segu., Poll., Font. ecc.) nelle risaie, e nei luoghi umidi, nei fossi, nelle paludi della intera Provincia, fra il lago di Garda ed il confine vicentino, dalla bassa pianura alla zona subalpina in tutti i monti veronesi (Goir.): la β assieme alla: specie e negli stessi luoghi (Segu, Poll., Goir.): la γ cresce gregaria in luoghi acquitrinosi e di recente rimasti all'asciutto; nella val d'Adige presso Ceraino alle falde di monte Pastello e nel monte Baldo a Salzan ed a Cà dei Lusani sotto a Sengio rosso: la δ, rarissima, presso Vigasio sul fondo di uno dei fossi che servono alla introduzione e distribuzione delle acque nelle risaie (Goir.). - È in vegetazione da aprile o maggio a tardo autunno: perenne.
[(1) = Alisma plantago-aquatica L. - n.d.c.]

A. (Caldesia Parl.) parnassifolium(1) L. - Rarissima.; luoghi palndosi presso Vigasio (Masè! - Giugno-luglio: perenne.
[(1) = Caldesia parnassifolia (Bassi ex L.) Parl. - n.d.c.]

Sagittaria sagittaefolia(1) L.; Poll. - Erba saetta, Occhio d'asino. - Saete*, Site*, Cuciari*.
- β heterophylla (Schreb.).
- γ valisneriifolia Cosso et Germ.
Cresce copiosamente al piano in prossimità alle risaie, nei fossi, nelle acque tranquille o lentamente scorrenti: al lago di Garda presso Peschiera. (Poll.); nell'alto Agro Veronese nelle vicinanze di Villafranca (A. Mass,!); nei dintorni di Verona in riva all'Adige sotto a S. Michele al Casino, a Centore e Giarone ecc.; a Caldierino, Caldiero, ecc.; nella valle dell'Alpone presso a Monteforte; in tutta la bassa pianura veronese: la var. β cresce in unione alla forma tipica: la γ si incontra, ma rarissimamente, nelle acque correnti della bassa pianura p. e. nelle valli del Tartaro (Goir.). - Estate-autunno: perenne.
[(1) = Sagittaria sagittifolia L. - n.d.c.]


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Tribus 2.  -  Iuncagineae.

Triglochin palustre(1) L.; Poll. - Giuncastrello. Cresce, per lo più gregario, nei luoghi acquitrinosi e nei prati umidi, tanto al piano quanto nei monti; però presso di noi non può dirsi specie volgare: presso a Bovolone, Isola della Scala, Vigasio ecc. (Segu., Poll., A. Mass.!, Ton.!, Goir.); in monte Baldo alle sue falde più settentrionali, al castello di Brentonico (Poll.). - Estate-autunno: perenne.
[(1) = Triglochin palustris L. - n.d.c.]


Tribus 3.  -  Butomeae.

Butumus umbellatus(1) L.; Poll. - Biodo, Giunco fiorito. - Castagnola, Falso poro.* - Risaie, fossi e luoghi acquosi nell'alta e bassa pianura veronese (Segu., Poll., Goir.): compare pure alle sponde del lago di Garda, p. e. a Lazise (Font). - Aprile-luglio: perenne.
[(1) = Butomus umbellatus L. - n.d.c.]




FAMILIA VIII.  -  HYDROCHARIDACEAE.


Vallisneria spiralis L. Poll. - Vallisneria. - Alega, Erba cortelina.
- β pusilla (Barb.).
La forma tipica abbonda nel Lago di Garda al Ponale, Riva, Torbole, Malcesine, Cassone, Castelletto di Brenzone, Torri, Lazise, Peschiera ecc.; nei fossi profondi, in vicinanza alle risaie ed in tutti i corsi di acqua della bassa pianura, Tartaro, Molinella, Menago ecc. (Seg., Poll., Font., Clementi, Facch., Goir. ecc.): la var. β nelle acque poco profonde in vicinanza al lago di Garda (Rigo!) e nella pianura (Goir.). - Giugno-ottobre: perenne.


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Stratiotes aloides L. - Scargia, Stiletti. - Era stazione notissima di questa bella Hydrocharidacaea il lago superiore di Mantova, nel quale però cresce la sola pianta a fiori pistilleferi: l'Abate Francesco Masè perlustrando le valli e le paludi del Tartaro vi ha scoperto la pianta a fiori staminiferi ed in grande abbondanza, la quale può dirsi costituisca il precipuo ornamento e la specie più importante della sua flora palustre. - Fiorisce in luglio: perenne.

Hydrocharis Morsus-ranae L.; Poll. - Morso di rana. - Capelazi, Capelazi picoli, Capelazeti.*
- β vivipara Ces.
Fossi, paludi, risaie: lago di Garda presso Peschiera (Poll.) ed in tutta la bassa ed alta pianura veronese ecc. (Goir.): la var. β nei fossi poco profondi delle basse di s. Michele e d'autunno. - Maggio-ottobre.

Elodea canadensis Michaux. - Comparve verso il 1873 in un fosso nelle vicinanze di s. Michele sotto al muro lungo: il prof. Bolzon la segnala presso Cerea e Minerbe ed a Legnago: si incontra pure presso Vigasio e Villabella (Goir.).




FAMILIA IX.  -  JUNCACEAE.

(Juncaceae Goir. Prod. fl. ver. in N. G. D. XVIII, p. 160).


Luzula Hostii(1) Desv. - Juncus flavescens Host. - Rara. Vive in gruppi nelle boscaglie e specialmente in mezzo alle vecchie ceppaie di faggio fra 1200-1400 metri di altitudine: nel monte Baldo alle Fassole, Lavaci, pian della Cenere (Goir.), Valfredda (A. Mass.!). - Giugno-luglio: perenne.
[(1) = Luzula luzulina (Vill.) Dalla Torre & Sarnth. - n.d.c.]

L. vernalis(1)(2) Dc. - L. pilosa W. - "Variat:
- α anthela multiflora corymboso-umbellata, semplici;
- β anthela composita;
- γ latifolia;
- δ angustifolia: occurrunt praetera forma hybridae.
Non comune. Nei luoghi boschivi e selvatici delle zone subalpina, montana e collina e di preferenza nei castagneti;
(1): "Omissa - Addenda - Emendanda, F. V. Vol. II, p. 672" (n.d.c.)
[(2) = Luzula pilosa (L.) Willd. - n.d.c.]

L. vernalis X L. Forsteri" (1). - Conf. Goir. o. et l. c. p. 178; A. Beguinot Studi e ricerche sulla Flora dei Colli Euganei in B. S. B. I., a. 1900, p. 62.
(1): "Omissa - Addenda - Emendanda, F. V. Vol. II, p. 672" (n.d.c.)


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raramente nella pianura: rara nel monte Baldo presso i Lavaci e il pian della Cenere (Goir.) e nelle colline benacesi (Mang.!); frequente nel gruppo dei Lessini, e così nella Valpantena sopra Quinto e Grezzana, monte Tondo, vaio della Pernise, Rosaro, Cerro, s. Anna d'Alfaedo, Roverè di Velo, vaio di Squaranto (Goir.); monte Beloca in valle d'Illasi (A. Mass. !). - Aprile-giugno: perenne.

L. Forsteri Dec.; Poll. - L. pilosa Poll. herb.! - Erba lucciola - Spezie d'erba cortelina*.
- β pallida Rota.
Assai frequente nei luoghi boschivi selvatici e pietrosi dell'alta pianura veronese e dei colli, più rara nella zona montana: nell'alto Agro Veronese a Valeggio (Rigo !), Bosco Mantico (Mang., Goir.); Ospedaletto nella Valpolicella (Poll. herb.!); Costermano, Caprino, Brojeschi e Papalino alle falde orientali e meridionali di monte Baldo (Goir.); presso allago di Garda nei colli benacesi a Lazise, Torri, Albizzano (Font., Rigo!, Goir.); colline e valloni presso Avesa, Maso, Montecchio, monte Tondo (Goir.); nella Valpantena a Quinto, Grezzana, Alcenago (Ton.!, Goir.); nei Lessini a Cerro, Lughezzano, vaio di Squaranto ecc. (Goir.); nella valle d'Illasi a Colognola, Tregnago ecc. (A. Mass. !, Goir.): la varietà raramente colla forma tipica. - Aprile-giugno: perenne.

L. spadicea(1) Dec. ? - Indicata nel monte Baldo dal Prof. Moretti; ma verosimilmente per equivoco, sebbene nell'Erbario dell'Autore della Flora Italica si trovi un esemplare di L. spadicea raccolto da questo botanico ed accompagnato da una scheda del tenore seguente: - Luzula spadicea, M. Limone, Baldo ecc.
[(1) = Luzula alpinopilosa (Chaix) Breistr. - n.d.c.]

L. maxima(1) Dec.; Poll. - Juncus maximus Poll. herb.! - Erba lucciolona. - Quadroto cortelino*.- Variat.:
- α sylvatica (Gaud.)
- β Sieberi (Tausch.).


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- γ glabrescens.
- δ sicula (Par!.).
- ε congloblata. - L. sylvatica var. congesta Bouvier fl. des alpes de la Suisse et de la Savoye ?
Le var. α e β crescono nei luoghi rupestri e selvatici, nelle boscaglie e in mezzo ai frutici, nei pascoli dalla zona montana superiore alla alpina (Segu., Poll., Clementi, Leybold, Goir.) in tutta la catena del monte Baldo tanto sul versante occidentale che sull'orientale, nei Lessini, nella val dei Ronchi al confine del Veronese col Trentino, nei monti che separano il Veronese dal Vicentino: la var. γ nel monte Baldo sotto ai Palloni di Noveza e nei Lessini ai Trachi, la δ rarissima, nei monti Lessini sulle cime Malera e Galbana; la ε sul monte Baldo ai Lavaci (Goir.). Giugno-settembre, dipendentemente dalla altitudine: perenne.
[(1) = Luzula sylvatica (Huds.) Gaudin subsp. sylvatica - n.d.c.]

L. albida(1) L. - Juncoides quod gramen hirsutum, angustifolium majus Segu.
- α typica. - L. albida Reichb. exc. var. α
- β rubella. (Hoppe).
Poco frequente nei pascoli, negli ericeti, in mezzo ai frutici, nel monte Baldo fra 1400-2000 metri di altitudine, ove si incontra di preferenza la var. rubella: nelle sengie di Valfredda (Segu., Goir.); alle Pozzete (Leyb.); Sascaga (Mang.!); Coal santo, val Losana, Sasseto, Artilon ecc. (Goir.). - Luglio-agosto: perenne.
[(1) = Luzula luzuloides (Lam.) Dandy & Wilmott - n.d.c.]

L. nivea Dec.; Poll. - Iuncus niveus L.; Poll. herb.!;
Lucciola Calz. - Trepo zentil, nome dato benanco nel monte Baldo a Carex baldensis.
- α anthela in capitulum fere conglobata et contracta.
- γ Toniniana. (Goir. loc. C. p. 181).
- δ nivea-albida.
Abbondantissima in tutti i monti veronesi nei pascoli, nei boschi, nelle rupi, dalle stazioni alpine ai colli


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ed alle valli (Calc., Pona, Segu., Poll.!, Masè!, Ton.!, Mang. ! , Leyb.; , Rigo !, , Goir.): la var. δ rarissima in monte Baldo nella val brutta e sotto al Coal santo; la γ sul monte Tondo al dissopra della Bocca d'Alcenago; la δ in monte Baldo al Sasseto, le Pozzete, Artilon. - Giugno-settembre: perenne.

L. spicata L.; Poll.! - Iuncus spicatus L.
- α typica.
- β vaginata Rchb.
- γ conglomerata (Mielichofer).
Cresce, gregaria od isolata nei pascoli e fra i crepacci delle rupi nelle regioni alpina e subalpina, dalle quali scende qualche volta nella montana: la var. α è la forma maggiormente diffusa e si incontra copiosissima nel monte Baldo tanto sul versante occidentale che sull'orientale (Segu., Poll., Sternberg, Heuffler, Goir. ecc.) scendendo dalle cime e dai pascoli più elevati a stazioni situate a circa 800 metri (Poll.); nei Lessini e nei monti Posta, Campobrun, Lora, Zeola ecc. (Goir.): alcune forme corrispondono assai bene agli esemplari di L. italica Parl. esistenti nell'Erbario Centrale. La var. β in monte Baldo nei pascoli di Noveza, e val Vacara, e la γ alla cima di Valdrita e al Sasseto. - Maggio-agosto: perenne.

L. campestris Dec. - Iuncus campestris L. - Fragolina*, Trepo*.
- α typica. - L. campestris Poll. var. α ex part.
- β multifiora (Lejeun.). - L. campestris Poll. var. α ex part.
- γ pallida Parl.
- ε congesta. (Lejeun.).
- δ sudetica (Dec.). - L. campestris var. alpina Poll. (ex parte ?).
- ζ alpina (Hoppe).
La var. α, gregaria o isolata, cresce ovunque nei pascoli e nei prati, negli ericeti, nei luoghi boschivi,


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negli argini, al margine dei campi dalla bassa, pianura. per esempio s. Pietro in Valle, alle zone elevate di tutti i monti nei quali è sostituita dalle var. ε e ζ: le var. β e δ sono più rare e crescono sul monte Pastello, al Bosco Mantico ed altrove nell'alto Agro Veronese; la γ, rarissima, qualche volta si incontra assieme alla forma tipica (Goir.). Marzo-agosto: dipendentemente dalla forma e dalla altitudine: perenne.

Iuncus Iacquini L. - Carlo Tonini (Tent. Mant. ecc.) scrive di aver raccolto nell'anno 1822 alcuni esemplari di questa specie in monte Baldo non lungi dalla Valfredda. Nessun altro, botanico, né prima, né dopo il Tonini accennò alla presenza di I. Iacquinii nella nostra zona botanica.

I. triglumis L. - In Val dei Ronchi tra i monti Lessini ed il monte Posta al confine della Provincia veronese (Leyb.) - Luglio-agosto: perenne.

I. trifidus L. α vaginatus Neilr.
- β foliosus Neilr. - I. Hostii Tausch.; I. trifidus Poll. ex. herb.!; I. montanthos Iacq.; I. alpinus μονανϑης et πονοσπερπος (= monantes e monospermos - n.d.c.) Seg. - Careze*, Carezi. - Nei pascoli e nelle fessure delle rupi dalla regione alpina alla subalpina: copiosisimo nel monte Baldo nel quale cresce nelle vette più elevate e nei dirupi e nelle valli scoscendenti che ne solcano e frastagliano i due fianchi (1600-2218 m. Segu., Poll., Leyb., Goir. ecc.); nei Lessini dai pascoli di Podesteria al Malera ed oltre; nel monte Posta, Campobrun, alla Lora, Zeola ecc. (Goir.): le forme veronesi di I. trifidus da noi sino ad oggi raccolte spettano tutte alla var. foliosus ! - Fiorisce in luglio ed agosto; le cassule sono mature in settembre e si mantengono sino al principio dell'inverno: perenne.

I. communis(1) E. Meyer. - Giunco. - Grulo, Zoncolo.
- α effusus (L.). - I. communis E. Meyer var. β.


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- β conglomeratus (L.). - I. conglomeratus Poll.!; I. communis E. Meyer var. α.
Nei luoghi umidi e paludosi e nei fossi dalla bassa ed alta pianura veronese alla regione subalpina: la var. α in tutte le valli veronesi (Goir., Masè !) ; Albaredo (Segu.); Lazise (Mont.); Peschiera; presso Verona nelle basse di S. Michele; nel monte Baldo in Basiana ecc. (Goir.): la β nelle stazioni stesse della precedente, ma specialmente in val Basiana ove è copiosissima: a s. Giovanni Illarione al confine della Provincia di Verona con quella di Vicenza (C. Mass.!) ecc. - Giugno-agosto: perenne.
[(1) = Juncus effusus L. - n.d.c.]

I. glaucus(1) Ehrh. - I. inflexus Poll. - Grulo, Zuncolo, Trepo.* - Cresce nei luoghi acquitrinosi, nelle siepi e nei luoghi boschivi umidi: è abbondantissimo nella Provincia trovandosi sparso ovunque nella bassa pianura e nell'alto Agro Veronese, in tutti i colli e monti sino alla zona subalpina ed alpina; p. e. nel monte Baldo alla Lonza, Novezina, Noveza, Campion, Acque negre ecc. (Goir.). - Maggio-settembre: perenne.
I fusti di questa e della specie precedente sono adoperati dalla gente di campagna per annodare diversi oggetti.
[(1) = Juncus inflexus L. - n.d.c.]

I. diffusus Hoppe. - I. glaucus x communis ? - Assieme ai due precedenti, ma più raro: nella Valpantena a Marzana, nei Lessini lungo la via del Rosaro, nel monte Baldo nei luoghi acquitrinosi alla Lonza, Novezina ecc. (Goir.). - Giugno-settembre: perenne.

I. compressus Jacq. - I. bulbosus L.; Poll. - Nei luoghi umidi e palustri, nelle risaie, nei siti innondati, nei prati e nei pascoli, al margine dei fossi, lungo le vie: cresce copiosamente sul suolo della Provincia dall'alta e bassa pianura e dalle sponde del Garda e dalle rive del Mincio (Segu., Poll., Ton., Rocchetti !, Masè!, Rodegher!, Goir. ecc.) alla zona subalpina ed alpina nel monte Baldo, p. e. la Ferrara, Campedello,


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Acque negre; nei Lessini ecc. (Goir.)., - Giugno-settembre: perenne.

I. obtusiflorus(1) Ehrh.; Poll. fl. ver. (excl. nonn. syn.?) et herb.! - Nei luoghi umidi e paludosi, nei fossi, alle sponde dei corsi di acqua dalla pianura alle zone collina e montana; però non è pianta comune: al confine della Provincia di Verona con quella di Mantova, nelle Valli Ostigliesi ed in quelle Veronesi presso Macacari ecc. (Masè!); alle sponde del lago di Garda a Peschiera (Poll.!, Clementi, Goir.), fra Riva e Torbole (Leyb., Ambr.); nell'alto Agro Veronese a Custoza (Mang.!); nei dintorni di Verona in Campomarzo, nelle basse di S. Michele, nella val d'Adige sotto a Rivole e nel monte Pastello al dissopra di Monte ecc. (Goir.). - Maggio-luglio: perenne.
[(1) = Juncus subnodulosus Schrank - n.d.c.]

I. sylvaticus(1) Reichard. - I. acutiflorus Poll. ex parte. - Raro: alle sponde del lago di Garda (Clementi), nell'alta pianura veronese presso Belfiore di Porcile, nelle valli di Zerpa ecc. (Goir.) - Giugno-luglio: perenne.
[(1) = Juncus subnodulosus Schrank - n.d.c.]

I. atratus Kroch.
- β abnormitate prolifer Mang. in scheda (herb. centr. !).
Raro: il prof. Antonio Manganotti ha scoperto questa specie rara nel mese di ottobre dell'anno 1846 nelle risaie del Vò presso Vigasio. - Perenne.

I. alpinus(1) Vill. - I. ustulatus Hoppe.
- β caulibus elongatis, panicula ampliori.
Raro: stazioni umide e paludose per lo più nelle zone alpina e subalpina: in monte Baldo nei luoghi acquitrinosi di Noveza, Campion, Acque negre ecc.; nei Lessini a Giazza e Revolto; nei monti confinanti col vicentino al Tambuzzo, Campostrin ecc.; nella val d'Adige nelle sabbie umide al passo della Perarola sulla destra del fiume e sulla sinistra in una piccola palude sotto al monte Pastello presso Ceraino;


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presso Verona in Campomarzo, dopo la piena dell'anno 1882, nell'agosto dell'anno seguente: la var. γ nei prati torbosi di Vacaldo e Villabroja (36-40 m.) presso Vigasio. (Goir.). - Luglio-agosto: perenne.
[(1) = Juncus alpinoarticulatus Chaix - n.d.c.]

I. lamprocarpus(1) Ehrh. - I. articulatus L. var. α; I. acutiflorus Poll. ex. parte. - Erba rossa, Rosseta.
- β virens.
- γ oligocephalus.
- δ alpicola.
- ε repens Parl.
- ζ prolifer Parl. - I. acutiflorus Poll. var. β.
Luoghi umidi paludosi ed innondati: dalla pianura si spinge alla zona alpina, nella quale è sostituita da I. alpinus e si fonde per così dire con esso. La forma tipica cresce sul suolo della intera Provincia fra il confine vicentino e le sponde del Benaco, dalla estrema pianura alle stazioni elevate del monte Baldo e dei Lessini e dei monti confinanti col Vicentino e col Trentino (Segu., Poll.!, Font., Rocchetti!, Masè!, Rodegher!, Goir.): le var. β e γ si incontrano qua e là con la α; la δ nelle stazioni acquitrinose elevate del monte Baldo, dei Lessini, nell'alta valle d'Illasi a Giazza e Revolto, nei monti Tambuzzo, Campostrin, Zeola ecc.; la ε si incontra frequentissima tanto al piano come nei monti e così presso Caldiero, Arcole, Legnago ecc., Ceraino, Peri, Brentino, la Ferrara; la ζ infine è una forma mostruosa determinata da un insetto (Livia juncorum F. Low.), e si incontra sparsa ovunque dal piano al monte (Goir.).
[(1) = Juncus articulatus L. - n.d.c.]

I. bufonius L.; Poll.! - I. ranarius Song. et Pers. - Formae insigniores:
- α typica Tausch. in exsicc.!
- β subcongesta.
- γ exaltata Tausch. in exsicc.!
- δ alpina.
- ε prolifera.


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Cresce, gregario o isolato, nei luoghi umidi ed innondati, lungo i fossi, le strade, i corsi d'acqua, al margine delle risaie: la forma tipica è comunissima nella intera Provincia; dalla bassa pianura, p. e. S. Pietro in Valle (m. 15), attraverso ai colli ed ai monti sin quasi alla zona alpina p. e. in monte Baldo fra Campedello e la Lonza (1200 m.): la β nei, luoghi pingui, nella pianura specialmente, p. e. Casaleone ecc.: la δ in monte Baldo, nei pascoli di Pravazar: la ε, rarissima, presso Verona lungo l'Adige presso S. Pancrazio ed al Lazzaretto, ed alle falde settentrionali del Monte Baldo nella valle delle Sorne sopra Brentonico (Goir.). - Giugno-ottobre: annuo.
Del genere Iuncus con molta probabilità, potranno ancora rinvenirsi presso di noi I. paniculatus Hoppe, I. depauperatus Ten., I. supinus Moench., I. Tenageja Ehrh., e forsanco qualche altra specie propria delle alpi.




FAMILIA X.  -  DIOSCOREACEAE.


Tamus communis(1) L.; Poll,! - Vitenera, Cerasiola, Tamaro. - Ligabosco*, Vitenera, Tamaro. "Stirpe variabilis forma et magnitudine foliorum: formae insigniores; - a) communis; - b) asarifolia; - c) hastifolia; - d) cretica (L.) - Conf. Goir. B.S.B. I. a. 1901, p. 270.
- β eretica (L.).
La forma tipica è comunissima nelle siepi, nelle macchie, nei boschi ecc. della intera regione dalla pianura ai luoghi subalpini (Segu., Moren., Poll., Font., A. Mass., Ton., Rigo, Goir.): la, var. β nel Bosco Mantico nel rivone verso l'Adige, nella collina di Montorio nel vaio delle Fontanelle alla Pezza sopra Olivè (Goir.). - È in fiore da aprile a luglio secondo la altitudine; le bacche mature si mantengono sulla pianta anche durante l'inverno: perenne. I contadini si servono dei tuberi triturati, nel caso di ferite e contusioni, applicandoli alle parti offese.
(1): "Omissa - Addenda - Emendanda, F. V. Vol. II, p. 673" (n.d.c.)





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FAMILIA XI.  -  ASPARAGACEAE.


Tribus 1.  -  Asparageae.

Asparagus tenuifolius Lamk.; Poll. - A. officinalis var. tenuifolius Poll. herb.! - Sparasina. -
Questa elegantissima specie cresce, frequentemente gregaria, nei luoghi pietrosi, al margine dei fossati, nelle siepi nelle stazioni boschive della bassa ed alta pianura, dei colli e qualche volta alle falde dei monti maggiori: Sanguinetto, Albaro ecc. (Segu., Poll., Goir.) nella pianura; Lazise alle sponde del Benaco (Font.); Valeggio (Poll.); Cadidavid, Bovo, Buttapietra nell'Alto Agro; alle falde dei Lessini nel vaio di Squaranto sopra Pigozzo e presso Casale; nella val d'Adige alle falde del monte Pastello sotto al fortilizio di Ceraino; nelle vicinanze di Costermano ed alla Rocca di Garda; alle falde del monte Baldo sotto al Castello presso Brentino (Goir.) - Fiorisce da aprile a giugno: le bacche sono mature in luglio: perenne.

A. officinalis L.; Poll. viag. - A. officinalis β altilis Poll. fl. - Sparagio - Sparaso, Sparasi, Spareso, Sparesi. - Si incontra qua e là, per lo più isolato o in piccoli gruppi nei luoghi sabbiosi e boschivi, negli argini, nei campi coltivati, lungo le sponde dei corsi d'acqua della bassa ed alta pianura veronese, meno frequentemente nella collina (Goir.): presso Verona in Campo Marzo ed al Pestrino; lungo l'intero corso dell'Adige; Arcole, Sambonifacio, Caldiero, Legnago, Cerea, Sanguinetto, Erbè, Tarmassia (Rigo!), Vigasio, Villafranca., Valeggio; lungo le sponde del Benaco; nella valle di Caprino (e Pollini); nella valle d'Adige presso Rivole ed Incanale; nelle valli Pantena


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e Valpolicella; nella collina veronese alle Are ecc. - Fiorisce in maggio e giugno, le bacche maturano nella estate e nell'autunno; qualche volta si trova in fioritura in settembre ed ottobre dopo le pioggie: perenne.
È coltivato nel veronese sino da epoca immemorabile; oggidì nelle nostre ortaglie ne sono state introdotte molte varietà. I giovani getti si smerciano in mazzi sopra i nostri mercati sotto il nome di Sparasi: ai tempi di Seguier vendevansi a vilissimo prezzo, in oggi mantengonsi a prezzo assai elevato, e per i coltivatori sono una sorgente di guadagni non lievi.

A. acutifolius L.; Poll. viag., fl. ver. ubi excl. loc. agri Tridentini. - Corruda (Pona), Palazzo di Capre. - Spareseli*, Sparasele, Sparesar salvadego, Sparasine*, Sparasina*. - Variat.:
- α genuinus. - A. acutifulius auct.
- β commutatus Ten.).
- γ ambiguus (D. Nrs.).
Copioso nelle stazioni apriche, nei luoghi rupestri e sassosi, nelle siepi, nei boschetti dell'alta pianura e dell'Alto Agro Veronese e dei colli; scompare nella regione montana o tutto al più la tocca (Pona, Segu., Poll., Font., Mang.!, Rainer, Rigo ecc.): in Verona nel Giardino Giusti e nei fossi della città; S. Pancrazio, Tombetta ecc., Chievo, S. Massimo, Bosco Mantico, ecc., colli veronesi; la Chiusa in val d'Adige; Rivole; val di Caprino estollendosi sino alle estreme pendici di monte Baldo; Lazise, Bardolino, Garda alle sponde del Benaco; vaio di Squaranto nel quale compare non appena oltrepassata la Rocchetta; Novesago, le Porsile, monte Cucco ecc.; nel colle S. Briccio di Lavagno specialmente verso la valle di Mezzane; molini di s. Michele ecc. : le due forme α e β crescono promiscuamente; la γ in Verona nel Giardino Giusti e nei colli di S. Leonardo e S. Mattia (Goir.). - Agosto-settembre: perenne. Viene adoperato per


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infrascare i bachi da seta; i giovani getti sono di primavera venduti sui nostri mercati assieme a quelli di Humulus Lupulus sotto la denominazione di Sparasini, Sparesina, Sparesi selvadeghi. L'A. acutifolius rappresenta nella Flora veronese la specie più meridionale della famiglia delle Asparagacee, e l'Alto Agro e la collina veronese danno le coordinate di uno dei punti della linea che segna il limite superiore al quale si ferma la vegetazione di questa pianta.



Tribus 2.  -  Rusceae.

Ruscus aculeatus L.; Poll.! - Pungitopo. Brusco, Brusasorzi, Bruschiamari, Ponzicul, Spinarati, Bruscanzi, Candalinare, Spin da rati. - Variat.:
- α genuinus.
- β stenoclados.
- γ loricatus.
- δ microclados.
- ε macroclados.
- ζ minutissimus.
- η Barrelieri. - Bruscus seu Ruscus rotundifolius vel Myrtacantha latifolia Barrel ic. 517.
Frequentissimo nelle siepi, lungo gli argini; nei luoghi sassosi, nei boschetti della intera Provincia dal piano a tutta la regione collina fra il Benaco ed il confine vicentino; in qualche luogo, più favorevolmente esposto, accenna benanco a penetrare nella zona montana: le var. α, β, δ sono le più comuni e si incontrano ovunque; la var. γ, rara, e la ε rarissima, nella collina veronese verso la Valpantena; la ζ nel Bosco Mantico e nel vaio di Quinzano ecc.; la η, rarissima, nel Bosco Mantico e nel vaio di Squaranto presso Pigozzo (Goir.). - Fiorisce d'ordinario da gennaio a maggio; qualche volta però si incontra in fiore durante tutto


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l'anno: le bacche sono mature nell'autunno e si mantengono sino alla primavera dell'anno seguente!: perenne.
Di questo frutice si mangiano nella primavera i turioni giovani. Lo stesso vale ottimamente a rafforzare le siepi, serve per bordura nei giardini ed a fabbricare granate grossolane per spazzare le vie e le stalle; infine è pure adoperato come combustibile.

R. Hippoglossum L.; Poll. fl. ver. var. α et herb.! - Linguette, Bislingua. - Rusco*.
- α microglossus (Bertol.).
Questa Asparagacea è segnalata dagli antichi botanici veronesi Pona, Seguier, Moreni, Pollini!, nel monte Baldo fra i sassi della Valfredda, ove oggidì certamente non cresce!: è coltivata nei giardini ed oggidì, assieme alla var. β, vive affatto inselvatichita in Verona nel Giardino Giusti. - Fiorisce da febbraio ad aprile ed anche da dicembre a gennaio se l'inverno è mite.



Tribus 3.  -  Convallarieae.

Convallaria majalis L.; Poll.! - Mughetto. - Mugheto, Lili, Liri, Livi, Campanele, Campaneline.
- β stenophylla.
- γ flore pleno Monti diz. bot. - C. majalis β flore pleno intus roseo Poll. - Lili dopi, Livi dopi.
È pianta: gregaria la quale ama i luoghi selvatici e rupestri dei monti specialmente della regione montana elevata; da questa scende talvolta nelle zone inferiori mentre penetra non di rado nella subalpina: nel monte Baldo sul versante occidentale nella valle degli Ossi (Pona, Segu.) e nelle adiacenze di questa, (Rigo!), ed alle falde a breve distanza dalle sponde del Benaco a meno di 100 metri di altitudine nel


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luogo detto il Salto fra Pai e Castelletto (Rigo!, Goir.); e sul fianco orientale nella valle dell'Artillon (Poll.), nonché lungo la salita da Brentino a Spiazzi (Goir.): nei Lessini e monti dipendenti, Pastello (Poll. f), Pastelletto, sopra Dolcè e Peri, presso Fosse, Roccapia, Corno d'Aquilio, lungo la salita dal Vò al passo della Sega ecc. (Goir.): la var. β nel monte Pastello; la γ è coltivata nei giardini. - Fiorisce in maggio e giugno, però non tutti gli anni!: perenne.
È coltivato in tutti i giardini: gli erbaiuoli di montagna da qualche anno raccolgono in gran quantità il Mughetto per ismerciarlo ai farmacisti ovvero ai negozianti di medicinali. È noto infatti che questa Asparagacea contiene diversi principi assai attivi quali la Maialina, l'Acido Majalico ecc.

Polygonatum officinale All. - Convallaria Polygonatum L.; Poll. fl. ver. excl. nonn. syn. et herb.! - Sigillo di Salomone. - Segilo de Salomon.
- β fiore pleno Poll.
Frequentissimo nel veronese fra il Benaco ed il confine vicentino, dall'alta pianura, e dai dintorni di Verona alla regione subalpina: forma dei piccoli gruppi, più raramente si trova isolato: oltrepassata la pianura si incontra qualche volta in società con la specie seguente. Ama i luoghi sabbiosi nelle stazioni della pianura; i luoghi selvatici, boschivi e rupestri, in quelle più elevate (Poll., Monti, Font., Mang., A. Mass. !, Rigo, Goir. ecc.). - Fiorisce da aprile a giugno secondo la altitudine: perenne.
Nei giardini è qualche volta coltivata la var. a fiore doppio.

P. multiflorum All. - Convallaria multiflora L.; Monti diz.; Poll.! - Sigillo di Salomone. - Segilo de salomon*. - Variat. :
- β bracteatum Parl. - γ pedunculis omnibus bifloris. - Occurrunt quoque:
1. forma foliis parvis, viridibus, eximie ovatis


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2. forma foliis falcatis; 3. forma foliis lanceolatis, sub-acuminatis, glaucis, supremis petiolatis.
Meno frequente della specie precedente, colla quale non di rado cresce di conserva: abita, isolata ovvero in piccoli gruppi, i luoghi boschivi, selvatici e rupestri della regione subalpina e montana, raramente scende nei colli (Calc., Pona, Segu., i quali secondo ogni probabilità hanno insieme confuso questa e la specie precedente; Poll.! ecc.): nei colli veronesi presso al Maso (461 m.) nel bosco del Romitorio; nel monte Tondo (640 m.); nel monte Baldo alla Corona, Pravazar, Ime, Valfredda, la Ferrara, Noveza, Artillon, Cerbiol, Gambon ecc.; nei Lessini presso Chiesanuova, Velo (e A. Mass.! ecc.); nei monti Zeola (A. Mass.!), Campobrun ecc. (Goir.); le varietà β e γ nel bosco del Romitorio, le forme 1, 2, 3 si incontrano qua e là assieme alla tipica nel monte Baldo e nei Lessini. - Fiorisce da maggio a luglio dipendentemente dalla altitudine: le bacche turchine ovvero quasi bianchiccie per una sostanza cerea che le ricopre, non rosse come afferma il Pollini, maturano da luglio a settembre: perenne.

P. verticillatum All. - Convallaria verticillata L.; Poll.!
- Cresce copiosamente qua e là nei luoghi selvatici, rupestri e boschivi della regione montana e subalpina (Calc., Pona, Segu., Pontedera, Martini; Poll.! ecc.): nel monte Baldo in Ortigara, Valvacara , bocca di Navene, la Corona, Pravazar, Ime, Valfredda, Noveza, Acque negre, Lavaci, Artillon ecc., e nei Lessini presso Chiesanuova, Trachi, Velo (e A. Mass. !), Roverè di Velo ecc. (Goir.). - Fiorisce in maggio e giugno: perenne.

Majanthemum bifolium Desf. - Convallaria bifolia L.; Poll.! - Ornio, Orno. - Pianta gregaria che abita nei luoghi umidi, rupestri ed ombrosi nella regione montana elevata e nella subalpina, specialmente nei boschi


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di faggio (Calc., Pona, Segu., Mart., Poll. ecc.): nel monte Baldo, in Ortigara, Valvacara, bocca. di Navene, Ime , Valfredda, Valbrutta, Lonza, Noveza, Gambon, Cerbiol, Lavaci, pian della cenere, Madonna della neve, Artillon Tredespin, Zocchi ecc. (Rigo!, Goir.); nei Lessini presso Fosse, la Sega, Trachi, Revolto, (Goir. ecc.); nel monte Zeola (Goir.); nel monte Bolca (A. Mass.) ecc. - Fiorisce in maggio e giugno: perenne.
Questa elegante piantina fu coltivata, durante alcuni anni e con ottima riuscita in Verona (Menegazzoli!).

Streptopus amplexifolius Dec. - Uvularia amplexifolia L.; Poll. ! - Abita i luoghi rupestri e boschivi della zona montana elevata e della subalpina: rara. Nel monte Baldo in Noveza sotto alla Coroneta fra le radici di Cytisus alpinus ed i virgulti che sorgono dalle vecchie ceppaie di Faggio !, ai Lavaci e nei dintorni del pian della cenere, Tredespin (Poll.!, Rigo!, Goir.); nell'alta valle d'Illasi presso Selva di Progno e nel monte Zeola. (A. Mass.!, Goir.). - Fiorisce in maggio e giugno; le bacche sono mature alla fine di luglio e sono mangiate dagli uccelli: perenne.



Tribus 4.  -  Parideae.

Paris quadrifolia L.; Poll.! - Erba Paride. - Erba Paris. -
Abita, isolata ovvero in piccoli gruppi, i pascoli ed i luoghi boschivi e ombrosi della regione montana e subalpina, penetra pure nella zona alpina, e qualche volta scende nelle valli; oltre alla forma tipica a quattro foglie, si incontrano pure, ma assai di rado, quello a cinque o sei: nel monte Baldo in val di Borno, Valvacara, Naole, Valfredda, Ime, Pravazar, la Ferrara, Lonza, Novezina, Noveza, Albarè, Gambon,


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Cerbiol, le Fassole, Artillon, la Prà ecc. (Calc., Pona., Mart., Segu., Poll., Rigo, Goir. ecc.); in tutta la catena dei Lessini, alla Sega, Podesteria, Trachi, Chiesanuova, Revolto ecc. e nei monti confinanti col vicentino, Zeola, Campostrin, Alba ecc. (Goir.); nella valle d'Illasi presso Calavena (A. Mass. !). - Fiorisce in giugno e luglio: perenne.



Tribus 5.  -  Smilaceae.

Smilax aspera L.; Monti diz.; Poll.? - Smilace. - Smilaze, Smilazze. - Indicata da Pollini nelle siepi presso Grezzana di Valpantena, ove oggidì certamente non si trova, deve essere radiata dalla Flora Veronese: e non è improbabile che la pianta vista dal Pollini provenisse da un qualche orto, tanto più che la stessa era adoperata nella farmacia quale succedaneo alla Salsapariglia. - Nello Square dell'Indipendenza che occupa oggidì l'area dell'antico Orto Botanico vive un bellissimo esemplare di S. aspera var. mauritanica (Desf.), che da epoca assai remota era coltivata nell'Orto ora ricordato. Di questa tribù, quale pianta ornamentale, è su vasta scala coltivata in vasi Aspidistra elatior Blum.; A. variegata Hort.




FAMILIA XII.  -  LILIACEAE.

(Liliaceae Goir. Nuovo Giorn. Bot. vol. XVI, p. 118).


Tribus 1.  -  Erythronieae.

Erythronium Dens-canis L.; Poll.! - Dente di cane. - Dente de can (Monti diz.), Biceri*. - Variat.
- α genuinum.


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- β longifolium Sweet.
Copiosissimo ma non ovunque, nei boschi di castagno e di quercia, nei pascoli ecc. fra circa 100 metri e 1800 metri di altitudine: in tutta la catena del monte Baldo tanto sul versante orientale come sull'occidentale (Calc., Pon., Segu., Poll.!, Rigo!, Goir. ecc.); nei colli Benacesi (Pietro Fontana!, Rigo!): nel monte Pastello (e Poll.!): Chiesanuova, Trachi, Roverè di Velo, Velo, Cerro (e Segu.), scendendo al disotto di Romagnano e Casale sin quasi a toccare la Valpantena ed il vaio di Squaranto (Goir.); nei monti che separano il vaio di Squaranto e quello di Mezzane dalla valle d'Illasi (Goir.); in quest'ultima a Gazà, Vico presso Tregnago ecc. (A. Mass.!); nei monti confinanti col vicentino (Goir.). - Le due var. α e β crescono promiscuamente: si incontra. ma di rado, una forma a fiore candido. - Fiorisce in marzo ed aprile, anche in maggio nelle stazioni elevate: perenne. Per la vaghezza del perianzio è qualche volta coltivato nei giardini.



Tribus 2.  -  Tulipeae.

Tulipa praecox(1) (2) Ten. Tulipano. - Tulipan, Persianin, Persianini, Tulipan di Persia - Monti diz. bot. ? -
È coltivato generalmente, ma inselvatichito o quasi, cresce nel Giardino Giusti e nel Collegio agli Angeli in Verona; in collina a S. Leonardo ecc. (Goir.). - Fiorisce in aprile: perenne.
[(1) = Tulipa raddii Reboul - n.d.c.]
(2): "Omissa - Addenda - Emendanda, F. V. Vol. II, p. 673" - (n.d.c.)

T. Clusiana Dec. - Lancette. - Tulipan. - È coltivato, però inselvatichito si trova nel Giardino Giusti e a S. Giovanni in Valle in Verona (Goir.); in vicinanza al lago di Garda a Bardolino ed in più località in quel di Torri (Rigo). - Fiorisce in aprile: perenne.


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T. Gesneriana(1) Hortul. et auct. mult. non L. - Tulipa purpuea di fior grande Pona. - Tulipano. - Tulipan. - Variat:
- β flore pleno Monti diz. - Tulipan dopio. -
- γ fiore maximo monstruoso, petalis fimbriatis, luteis, viridi-phoeniceo flammeatis: Monti diz. - Duracheto. -
Questa specie è conosciuta dagli orticultori veronesi da epoca remotissima, come indica il sinonimo di Pona che la annovera fra le piante osservate da lui nei classici giardini dei conti Nichesola presso Pontone: essa è tuttora coltivata colle sue numerose varietà; si trova però qualche volta qua e là sfuggita da un qualche giardino; così p. e., fu raccolta in un campo di frumento nella collina di Marcellise (Goir.). - Fiorisce in aprile: perenne.
(1): "Omissa - Addenda - Emendanda, F. V. Vol. II, p. 673" (n.d.c.)

Lilium L. Sect. 1. Martagon. - L. Martagon L.; Poll.! Martagone o Lilio montano Pona. - Martagon, Martago, Gilio, Lilio. - Variat:
- β albiflorum. - L. Martagon γ flore candido Poll.
Cresce copioso in tutti i monti veronesi nei luoghi selvatici e boschivi della regione montana., nonché nei pascoli e fra i frutici della subalpina, sollevandosi sin oltre ai 1600 metri e scendendo verso le valli al disotto dei 700 metri; si incontra qualche volta sporadico nei colli (Calc.:, Pon., Segu., Poll.!, A. Mass.!, Rigo. Goir. ecc.): la var. β è indicata da Pollini nei monti Lessini presso le Scandole. Fiorisce in giugno nelle stazioni basse; in luglio ed agosto nelle elevate: perenne. - Si coltiva qualche volta nei giardini.

L. carniolicum Bernh. - L. chalcedonicum Poll. - Hemerocale di Calcedonia o vero riccio di dama Pona. È annoverato dal Pona fra le piante che venivano coltivate nei giardini Nichesola a Ponton ed anche in oggi fa parte delle nostre piante ornamentali: il


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botanico svedese O. Schlyters nell'anno 1881 lo ha raccolto in monte Baldo fra le rupi di Valfredda!.

Sect. 2. Eulirion. - L. candidum L.; Poll. - Giglio. - Gilio de S. Antonio, Liri, Gili. - È coltivato nei giardini quale pianta di ornamento, specialmente presso le abitazioni rusticane, e quivi può dirsi quasi inselvatichito. - Fiorisce dalla metà di giugno a luglio: perenne. - La gente di campagna prepara coi bulbi dei cataplasmi ammollienti e coi tepali macerati nell'olio d'oliva prepara l'Olio di giglio per medicare le bruciature ed altre ferite di minor conto.

L. bulbiferum L.; Poll. - Giglio rosso. - Gilio, Gilio zalo, Gilio de S. Antonio.* - Variat:
- β non bulbiferum. - L. Croceum Chaix.
Dai colli alla regione alpina, raramente nella pianura, ora solitario, altre volte gregario specialmente nei prati montani: e così in tutta la catena del monte Baldo nei due versanti, dalle falde alle creste, nei prati, nei boschetti ed anche nelle rupi (Pona, Segu., Poll., Rigo, Goir.); nella val d'Adige, nel monte Pastello, nella Valpolicella, in tutti i colli Veronesi, nella Valpantena, nei Lessini, nella valle d'Illasi ecc. (Ton.!, A. Mass.!, Goir.); si avanza pure verso la pianura e quindi si incontra qua e là nell'Agro Veronese, copioso nelle vicinanze di Verona al Bosco Mantico, sporadico nella bassa pianura in luoghi sabbiosi lungo l'Adige (Goir.). La forma tipica e la var. β crescono promiscuamente; altre varietà elegantissime sono coltivate nei giardini. - Fiorisce in giugno e luglio: perenne.

Lloydia serotina(1) Reichb. - Rarissima. Scoperta nel monte Baldo (anno 1876) in luoghi erbosi e rupestri presso la colma della valle delle pietre ad oltre 2000 metri di altitudine (Goir.). - Fiorisce in luglio: perenne.
[(1) = Gagea serotina (L.) Ker Gawl. - n.d.c.]


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Gagea lutea Roem. et Schult. - Ornhithogalum luteum L. Poll. viag.: O. sylvaticum Poll. fl. ver. et herb.! ex parte - Pasqualine* - nei monti Lessini. - Variat :
- α major.
- β minor.
- γ pubescens.
- δ bifida.
- ε prolifera.
- ζ bulbifera.
- η monantha.
Questa specie, eminentemente polimorfa, si incontra copiosissima in tutti i monti veronesi e nei confinanti vicentini e trentini, dalla regione alpina scendendo nella zona superiore della montana, fra 800 e 2000 e più metri di altitudine: cresce frequentemente gregaria, nei prati, nei pascoli nei boschetti e nei luoghi selvatici, nelle ortaglie prossime ai baiti ed alle case (Segu., Moren., Poll.!, Rigo, Goir. ecc). - Fiorisce da aprile a giugno secondo la altitudine: perenne.

G. Liottardi Roem. et Schult. - Ornithogalum sylvaticum Poll. ex parte. - Pasqualine* - nei monti Lessini. - Variat: - α typica. - β prolifera. - γ bulbifera. - δ anomala. La Gagea Liottardi, confusa probabilmente dal Segujer e dal Pollini con la specie precedente, cresce copiosa nei pascoli dei monti Lessini fra 1300-1800 metri di altitudine, ai Trachi, Bocca di Selva, Podesteria, Valon, Castel Malera, Malera ecc. e così pure nei monti Posta e Campobrun (Goir., Rigo, C. Mass.). Il Facchini la segnala benanco nel monte Baldo, ma senza indicazione di stazione: ad ogni modo nell'Erbario Polliniano assieme agli esemplari di Gagea lutea ! se ne trova uno portante la scheda


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Ornithogalum luteum, raccolto sul Cerbiol ed appartenente sicuramente a G. Liottardi - Fiorisce non appena scomparsa la neve dal fine di aprile alla metà di giugno secondo la altitudine: perenne.

G. arvensis(1) Roem. et Schult. - Ornithogalum minimum Poll.! - Ajo de bisso,* Ajo de bissi, * - denominazioni comuni ad un gran numero di Gigliacee. - Variat:
- β bulbifera.
Volgatissima in tutta la Provincia, nei campi, nei pascoli, nei prati, nei seminati, negli argini, lungo le vie, nelle siepi, nei vecchi muri, p. e. nelle mura stesse della città di Verona e nell'Arena (Rigo, Goir.); dalla pianura e dai colli si innalza alla zona montana in cui diventa più rara, (Goir.) p. e. a S. Viola, (m. 832) e Roverè di Velo (m. 862). - Fiorisce da marzo a maggio ed anche in giugno nelle stazioni elevate: nella collina veronese è in fiore anche in febbraio quando la stagione sia mite e la stazione convenientemente esposta.
[(1) = Gagea villosa (M. Bieb.) Sweet - n.d.c.]



Tribus 3.  -  Ornithogaleae.

Ornithogalum L. - Sect. 1. Flores corymbosi. - O. umbellatum L.; Poll. herb.!, viag. et fl. ex parte? -
Ajo de bisso, Ajo de bissi. - Volgatissimo in tutta la Provincia veronese nei prati, nei campi, nei pascoli, nei seminati, lungo le vie e di fossi, negli argini tanto in pianura che nei colli: ascende pure nelle zone montane ma vi diventa meno copioso man mano cresce la altitudine, scompare quasi affatto nella subalpina, sostituitovi da taluna delle specie che seguono: - Fiorisce in aprile e maggio: anche in giugno nelle stazioni maggiormente elevate.

O. divergens(1) Bor. - Ajo de bisso, - "Occurrit forma insignis, foliis latiusculis longissimis, flaccidis, prostratis, fere in orbem sparsis: scapo abbreviato. - Luoghi sassosi al Fenilon di S. Lucia presso Verona ! - Aprile 1901.
È vicinissimo al precedente e cresce negli stessi luoghi di esso: e così nei


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fossi della città di Verona, in Campo Marzo; al Pestrino, S. Martino, Caldiero ecc. (Goir.); presso Parona nei prati dietro l'Adige (Rigo). - Fiorisce in aprile e maggio; sembra però che in una stessa stazione la sua fioritura sia posteriore di alcuni giorni a quella di O. umbellatum: perenne.
(1): "Omissa - Addenda - Emendanda, F. V. Vol. II, p. 673" (n.d.c.)

O. decipiens Goir. - Abita i prati montani dei monti Lessini, nei quali fu raccolto per la prima volta (Goir. a. 1874) presso Bosco di Chiesanuova. - Fiorisce in maggio e giugno: perenne.

O. Kochii Parl. - Rinvenuto primieramente nel mese di aprile 1871 (Goir.) nei pascoli del Bosco Mantico, l'O. Kochii è pianta assai diffusa nel Veronese, estollendosi dalla pianura, a tutta la zona montana e penetrando benanco nella subalpina: e così nei dintorni di Verona; in tutto l'Agro Veronese; nella val d'Adige a Ceraino ai piedi del Pastello; nel monte Baldo alle sue falde a Rivole, Brentino, S. Marco, e più in alto nei prati e pascoli di Spiazzi e Pravazar (900-1000 m.), ed infine ai Colonei (1600 m.); fra l'Adige ed il Benaco ad Affi, Pastrengo, Albisano, Torri ecc. (Rigo, Goir.); nei monti Lessini presso Romagnano, Cerro, Corbiolo, Chiesanuova ecc. (Goir.). - Fiorisce in aprile e maggio nella pianura, nei colli e nei monti minori; in maggio e giugno nelle stazioni elevate: perenne.

O. tenuifolium(1) Guss. - Luoghi erbosi e pascoli della pianura, dei colli e dei monti sino alla zona subalpina, frequentemente in società col precedente: e così nei dintorni di Verona presso S. Massimo, Chievo ecc.; nel Bosco Mantico ecc.; nella val d'Adige presso Rivole ecc.; nel monte Baldo presso Brentino, nel colle S. Marco, a Spiazzi, Pravazar; nella Valpantena; nei monti Lessini presso Cerro ecc. - Fiorisce in aprile e maggio nelle stazioni basse, in giugno nelle elevate: perenne.
[(1) = Ornithogalum gussonei Ten. - n.d.c.]


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O. pseudo-tenuifolium Goir. - Cresce nei luoghi erbosi e nei pascoli della pianura e dei monti, in società, frequentemente, con le specie precedenti: fu raccolto per la prima volta presso Romagnano di Valpantena alle falde meridionali dei monti Lessini, e nelle vicinanze di Verona tra S. Michele e S. Martino. - Fiorisce da aprile a giugno secondo la altitudine: perenne.

Sect. 2. Flores racemosi. - O. pyrenaicum L., Poll.! - O. sulphureum et pyrenaicum Koch. - Ajo mato. * -
Copioso nei pascoli, nei prati e nei boschetti delle zone montana e subalpina tra 800-1500 metri di altitudine; nel monte Baldo in Ortigara, Ime, Valfredda, Pravazar, la Ferrara, le Fassole al piede del monte Cerbiol, Prà di Malcesine ecc. (Pona, Segu., Poll.!, Rigo, Goir. ecc.); nel monte Pastello (Poll.!); nei Lessini, p. e. a Velo ecc. (A. Mass.!, Goir.). - Fiorisce in giugno e luglio: perenne. L'O. pyrenaicum L. e l'O. sulphureum Roem. et Schult. sono due forme che appena ponno distinguersi l'una dall'altra: la pianta veronese per lo più è da riferirsi alla seconda.

O. narbonense(1) L., Poll.! -. Ajo mato. - Nei prati, nei campi, nei pascoli, nei seminati, nelle siepi ecc. della regione collina dalla quale scende verso la pianura, di preferenza nella parte orientale della Provincia: e così a Verona tra porta Vittoria e porta Vescovo; a S. Michele (Segu., Poll., A. Mass.!; nelle colline e nei prati di Montorio ed alla Mosella (Rigo, Goir.); S. Martino, Caldiero (Poll., Goir.); presso Monteforte, Montecchia, Roncà ecc. (Goir.). - Fiorisce in maggio e giugno: perenne.
[(1) = Loncomelos narbonense (L.) Raf. - n.d.c.]

Nectaro-scilla hyacinthoides(1) Parlat. = Scilla hyacinthoides L. - Nella Valdonega e sotto Castel S. Felice verso Valpantena ! - L'illustre Botanico Rev. Pietro Porta, ha scoperto questa bella Gigliacea sulla Riviera bresciana del lago di Garda: in Verona, verso il 1870, cresceva oramai naturalizzata, sul ciglio del muro che chiudeva l'antico orto
(1): "Omissa - Addenda - Emendanda, F. V. Vol. II, p. 673" (n.d.c.)


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botanico, ed in un'ortaglia del compianto Annibale Bertoni, che molto dilettavasi di cose floristiche, a S. Zeno (Goir.).

Scilla autumnalis(1) L.: Poll. - Ajo de bisso*. - Copiosa nei luoghi aridi, secchi, scoperti dell'Agro e dell'alta pianura veronese, e specialmente, nelle collinette e nei depositi morenici: presso Verona in Campo marzo lungo l'Adige; Tomba, Tombetta, presso il fortilizio s. Caterina, S. Pancrazio, Cà dei Macici, Trinità, S. Fermo, Bovo, S. Massimo, Bosco Mantico, Valeggio, Sommacampagna, Villafranca, Monzambano, collina di Rivole ecc. (Martini, Segu., Poll., Rainer, Tonini !, Mang., Rigo !, Caruel !, Goir.). - Fiorisce in agosto e settembre: perenne.
[(1) = Prospero autumnale (L.) Speta - n.d.c.]

S. bifolia L.; Poll. - Giazinto silvestre. - Variat fioribus coeruleis vel pallide coerulescentibus et
- β flore albo. - S. bifolia var. β Poll. fl.
- γ flore pleno. - Hiacintho stellato di fior pieno Pona.
Nei luoghi boschivi e nei pascoli della zona montana. superiore, della subalpina ed anche della alpina; più raramente nelle stazioni basse dei monti o della collina: cresce copiosamente nel monte Baldo in Pravazar, Basiana, Valvacara, Novezina e Noveza, Artillon ecc. (Pona, Poll. Rigo, Facch., Goir. ecc.); nei monti Lessini presso la Sega, la Pietà, Corno d'Aquilio, ecc., Podesteria, Bocca di Selva, Trachi, Tinazzi, Maléra, Velo, Roveré di Velo ecc. (Goir.): nel monte Pastello (Goir.) ecc. - La var. β nei monti Lessini ai Tinazzi (Segu.), in monte Baldo nei boschetti di Ime (Goir.); la var. γ rarissima in monte Baldo in Ime e nei Lessini presso i Trachi (Goir.). Fiorisce dalla metà di marzo a metà di giugno secondo l'altitudine e l'andamento delia stagione. Qualche volta viene anche coltivata nei giardini. Perenne.

S. amoena(1) L., Poll. fl. et herb.! - Nell' Erbario Polliniano, che si conserva nel museo della Accademia


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di Agricoltura di Verona, si trova un esemplare di S. amoena raccolto nella collina di Avesa!: l'autore della Flora veronensis scrive benanco che questa Gigliacea nasce nei colli di Fumane in Valpolicella. Ma dalle stazioni indicate dal Pollini S. amoena è oggidì scomparsa!: secondo ogni probabilità si tratta di piante inselvatichite o per lo meno emigrate da un qualche giardino. Anche il signor Gregorio Rigo ebbe due esemplari di S. amoena da Francesco Fontana, il quale sembra la avesse raccolta, spontanea ? o inselvatichita ?, sulla Rocca di Garda. Tutto sommato è specie da radiarsi dalla Flora veronese (Goir.).
[(1) = Othocallis amoena (L.) Speta - n.d.c.]

Endymion campanulatum(1) Parlat. - Rarissimo. Fu rinvenuto nell'aprile del 1873 dal farmacista Giuseppe Fontana! nei pressi di Verona fuori porta Vittoria: una volta cresceva sul ciglio del muro che circondava l'antico orto botanico.
[(1) = Hyacinthoides hispanica (Mill.) Rothm. - n.d.c.]



Tribus 4.  -  Hyaciutheae.

Hyacinthus orientalis L.; Poll. - Giacinto. - Giazinto. - Variat:
- α fiore coeruleo Monti diz. bot. veron. p. 122. - Giazinto turchino. -
- β fiore albo Monti. - Hiacintho tutto candido Pona, - Giazinto bianco. -
- γ flore pleno coeruleo Monti. - Pulcra, Pulcra turchina.
- δ flore pleno albo Monti. - Pulcra bianca.
- ε fiore pleno carneo Monti. - Hiacintho carneo Pona. - Pulcra coralina.
- ζ fiore pleno majori, carneo-albido Monti, Gran Bretagna.
- η fiore pleno hialino Monti. - Pulcra latesina.
Tanto la specie come le varietà e variazioni sono coltivate nei giardini: la forma tipica però si trova


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qua e là inselvatichita nei luoghi erbosi, specialmente della collina: in: Verona a Nazareth, S. Zeno in Monte, S. Giovanni in Valle, Fontana del Ferro, Giardino Giusti ecc.; nei colli di S. Leonardo, S. Mattia. ecc.; nella Valpantena sopra Quinto e Poiano ecc.; nella collina di Montorio ecc. (Goir.); alle sponde del Benaco presso Torri ecc. (Rigo). Più raramente si incontra la varietà a fiori bianchi. - Fiorisce in marzo ed aprile ed anche in maggio se la stagione è tardiva: perenne.

Bellevalia romana(1) Reichb. - Rarissima. In Verona nei giardini del R. Collegio agli Angeli: fu rinvenuta dalla baronessa Sidonia Salvotti allieva in quell'educandato! - Fiorisce in aprile: perenne.
[(1) = Bellevalia romana (L.) Sweet - n.d.c.]

Leopoldia comosa(1) Parlat. - Muscari comosum Poll.! - Aio de bisso.* - Frequentissima in tutta la Provincia nei seminati, nei prati magri, nei pascoli, nei luoghi sassosi ed aprici, nelle siepi, lungo le vie, negli argini ecc., fra le sponde del Benaco ed il Vicentino, dalla pianura a quasi tutta la zona montana, trovandosi nel monte Baldo a Pozzagaleto (505 m.) e presso al Santuario della Corona (776 m.), e nei Lessini lungo la salita dal alla Sega a circa 1000 metri (Goir.). - Fiorisce da aprile a giugno.
[(1) = Muscari comosum (L.) Mill. - n.d.c.]

Botryanthus vulgaris(1) Kunth. - Muscari botryoides Poll.! - Pentolini, Muschini. - Ajeto.* - Variat:
- β flore albo - Muscari flore albo Segu.
Non molto diffuso nella Provincia: abita, di preferenza la zona di essa che è situata sulla destra dell'Adige, nella quale cresce qua e là nei pascoli e luoghi boschivi e rupestri, dal piano alla regione subalpina fra 90 e 1800 metri di altitudine. E così nel Bosco Mantico, alle sponde del Benaco nelle rupi fra Pai e Torri; nei pascoli del monte Baldo nella valle di S. Zeno, in Orti gara, Naole, Pravazar, Ime, Val fredda, la Ferrara, Lonza, Novezina, Noveza,


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Artilon, ecc. (Segu., Poll.!, A. Mass. ! Mang.!, Rigo !, Goir.). - La var. β è ricordata dal Clusio al quale sarebbe stata comunicata da alcuni botanici che la avevano raccolta sul monte Baldo. - Fiorisce da aprile a giugno: perenne.
[(1) = Muscari botryoides (L.) Mill. - n.d.c.]

B. Kerneri(1) Marchesetti! - Il Sig. Marchesetti ha scoperto questa specie nei dintorni di Trieste: il prof. Kerner, al quale è stata intitolata dallo scopritore, scrisse in proposito a questi di avere ricevuto la identica pianta da Torri del Benaco, probabilmente comunicata da G. Rigo.
[(1) = Muscari kerneri (Marches.) Soldano - n.d.c.]

B. odorus(1) Kunth Muscari racemosum Poll.! - Ajo de bissi,*Ajo de bisso.* - Comunissimo sul suolo della intera provincia dalla pianura alla zona montana nella quale diventa più raro (Goir.). - Fiorisce da marzo a maggio, ed anche in febbraio nelle stazioni più soleggiate ed apriche; in giugno nelle più elevate: perenne.
[(1) = Muscari neglectum Guss. ex Ten. - n.d.c.]

B. neglectus(1) Kunth. - Nelle stesse stazioni del precedente ma più raro (Goir.). - Fiorisce da aprile a giugno: perenne.
[(1) = Muscari neglectum Guss. ex Ten. - n.d.c.]

Muschari moschatum(1) W., Poll. - Muscari de' Turchi chiamato dagli Italiani Moscho Greco Pona. - Da epoca remotissima coltivato nei giardini veronesi, come è dimostrato dal sinonimo di Pona, il quale lo segnala nel famoso giardino dei conti Nichesola presso Pontone. Oggidì questa gigliacea non figura più fra le nostre piante ornamentali: anni sono, quasi inselvatichita, cresceva a S. Zeno nell'ortaglia del sig. Annibale Bertoni!. - Fiorisce in maggio e giugno: perenne.
[(1) = Muscari racemosum Mill. - n.d.c.]



Tribus 5.  -  Asphodeleae.

Allium L. - Sect. 1. Molium. - A. ursinum L.; Poll.
- Nei luoghi selvatici ombrosi ed umidi della zona


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montana e subalpina, parallelamente nella pianura: è pianta gregaria. Nel monte Baldo alla Bocca di Navene (Pona); nei luoghi boschivi della regione montana occidentale (Rigo); al monte delle Erbe e Cerbiol nei boschi di faggio, e lungo il torrente Aviana seguendo la strada che dal Pian della cenere conduce ad Avio ecc. (Goir.): nei monti Lessini cresce copioso presso Velo, Roverè ecc.; e nell'alta valle, d'Illasi e nei monti che separano il Veronese dal Vicentino presso Giazza, SeIva di Progno, valle dei Rugoloti, S. Bartolomeo Tedesco ecc. (Pona, Segu., Poll., A. Mass.!, Goir.): Francesco Fontana scrive che cresceva presso Lazise alle sponde del lago di Garda, ma quivi non è stato più rinvenuto! - Fiorisce secondo la altitudine da maggio a luglio: perenne.

A. neapolitanum(1) Cyr. (conf. Goir. o. et. l. c. pg. 147-148). - Copiosissimo e gregario nei giardini, negli orti, nelle siepi ed anche nei luoghi rupestri e sassosi in Verona e in tutte le collinette comprese entro alla cinta della città ! e Segu., Poll., Mang.!); per la collina veronese nella Valdonega, S. Leonardo, S. Mattia, ecc. - Fiorisce da marzo a maggio; nel Collegio agli Angeli in Verona, eccezionalmente, è stato raccolto in fiore in dicembre !: perenne. - È specie orientale, indotta nel Veronese da epoca remotissima, ed ormai naturalizzata: nel vernacolo veronese porta il nome di Ajeto!
(1): "Omissa - Addenda - Emendanda, F. V. Vol. II, p. 673" (n.d.c.)

A. Moly L.; Poll. - È specie della Spagna, la quale secondo Linneo venne trovata nel monte Baldo: evidentemente si tratta di un equivoco; a meno che Linneo, come è probabile, non abbia ricevuto, forse da Pietro Arduino da Caprino, esemplari di questa pianta raccolta alle falde del monte Baldo, ma sicuramente coltivata in giardini.

Sect. 2. Rhiziridium. - A. fallax(1) Don. - A. angulosum Poll. viag.; A. angulosum var. β Poll. fl. excl. syn. - Àjo. - Variat:
- β pumilum.
- γ flore albo.
Cresce nelle rupi, nei luoghi ghiaiosi, nei muri, al margine dei campi e nei pascoli della regione collina e montana: scende pure nelle valli e si incontra talvolta sporadico nel piano. È copiosissimo alle falde occidentali del monte Baldo e lungo la costiera del Benaco da Garda sino alla Madonna di Navene ed oltre (Rigo, Goir.), e nella parte più meridionale dalla valle di Caprino sino ai Masi e al Prà Bestemià (Poll., Goir.); nella val d'Adige nelle ghiaie


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e nel letto del fiume, nella collina di Rivole, alle falde del monte Pastello presso la Chiusa e Ceraino (Goir.) : nei monti e nei colli intorno a Verona, al Maso e nella Valpantena a Cologne, Orè, sengie di Falasco, la Carrara ecc. (Segu., Ton.!, Goir.); appena fuori la città di Verona in Campo Marzo lungo le sponde dell'Adige (Goir.): la var. β fra le rupi nel monte Novesago fra Valpantena ed il vaio di Squaranto alle falde dei Lessini, e più in alto alle Vezadre e nel monte S. Giovanni presso S. Anna d'Alfaedo; la var. γ, rara, lungo le sponde del Garda fra Cassone e la Madonna di Navene al margine dei campi e fra le rupi: sarebbero inoltre da aggiungersi le due forme corrispondenti a A. scenescens Schmidt non L., e A. montanum Schmidt (Goir.), - Fiorisce da agosto ad ottobre: perenne.
[(1) = Allium lusitanicum Lam. - n.d.c.]

A. acutangulum(1) Schrad. - A. angulosum Poll. var. α excl. syn. Seguieri. - Ajo, - Variat:
- β flore albo - A. angulosum Poll. var. β!
Copiosamente nei prati e nei pascoli umidi e torbosi della intera pianura veronese e lungo le sponde del Benaco da Peschiera a Lazise: Caldiero, Belfiore di Porcile, S. Bonifacio, Arcole, Legnago, valli di Zerpa, valli del Tartaro, Vigasio, Zevio ecc., Peschiera, Lugana, Pacengo, Lazise (Rigo, Goir.). La var. β cresce negli stessi luoghi promiscuamente alla forma tipica: l'esemplare che si conserva nell'Erbario Polliniano fu raccolto da Lorej !. - Fiorisce da giugno a settembre: perenne.
[(1) = Allium angulosum L. - n.d.c.]

Sect. 3. Macrosphata. - A. ochroleucum Waldst. et Kit.; Poll.! - Luoghi rupestri, ericeti e pascoli specialmente nei monti della parte occidentale della Provincia nella zona subalpina e montana, dalle quali scende sino a toccare la regione collina, penetrando qualche volta nelle valli: pianta per lo più gregaria più raramente isolata. - Nel monte Baldo (Segu.,


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Poll.!, Rainer; Ton. !, Mang.!, Rigo! ecc.): e così lungo la salita da Brentino alla Corona, punta di S. Antonio a Spiazzi, Valbrutta, valle del Bastion, val Losana, Noveza ecc. (600-1800 m. Goir.): nel monte Pastello scendendo sino in val d'Adige presso la Chiusa, e Ceraino (100-1122 m. Goir.): più raramente nei Lessini, nel monte Malera, Pertica ecc. (Goir.). - Fiorisce dalla fine di agosto ad ottobre: perenne.

A. pallens L. - Non comune: nella città di Verona sul parapetto del ponte della Pietra (Goir.); negli oliveti presso Garda (Rigo). - Fiorisce in luglio ed agosto: perenne.

A. paniculatum L.; Poll. fl. ex parte. - Non comune: assieme al precedente del quale, da alcuni botanici è considerato quale semplice varietà: nel Bosco Mantico, nei colli veronesi, nei giardini e nelle ortaglie della città di Verona (Goir.). - Fiorisce in luglio ed agosto: perenne.

A. pulchellum(1) Don. - A. paniculatum Poll. viag. ex parte; fl. ver. var. α ex parte. - Ajo. - Variat:
- α genuinum.
- β comosum.
- γ effusum.
- δ paucifiorum.
- ε pallescens. - A. Valdensium Boiss. et Reut.!
Le numerose varietà o forme di A. pulchellum, ad eccezione di ε, si incontrano frequentissime e copiose e promiscue nella Provincia veronese, dalla bassa pianura e dall'Agro a quasi tutta la regione subalpina (32-1600 m.), fra i le sponde del Benaco ed il confine vicentino; vivono negli argini, nelle siepi, nei boschi, nei pascoli, fra le rupi: la var. ε, sino ad oggi almeno, unicamente in monte Baldo nei pascoli di Novezina e Noveza (Goir:). - Fiorisce da luglio a settembre: perenne.
[(1) = Allium cirrhosum Vand. - n.d.c.]


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A. violaceum(1) Willd. A. paniculatum var. β Poll.! - Variat:
- β umbella omnino bulbifera.
Cresce assieme al precedente del quale è considerato come una varietà: però si incontra più raramente. - Presso Verona lungo l'Adige, nel Bosco Mantico, nei colli di Avesa, nei monti Lessini presso ai Trachi (Goir.): nel monte Baldo lungo la salita da Brentino alla Corona, a Castelletto sopra la Ferrara (Goir.), nella Valfreda (Poll., Goir.), ai Zochi (Rigo) ecc. La var. β è rarissima; una volta sola nel monte Baldo (Goir.). - Fiorisce in luglio ed agosto: la sua fioritura però sembra di alcuni giorni anteriore a quella di A. pulchellum!: perenne.
[(1) = Allium carinatum L. - n.d.c.]

A. oleraceum L. - A. carinalum Poll.! - Àjo*. - Variat. umbella multiflora vel pauciflora bulbillisque plus minusve numerosis et
- β complanatum (Bor.).
Cresce copiosamente nelle regioni collina, e montana della intera Provincia dalle quali si avanza verso la pianura; qualche volta si incontra nella zona subalpina. Vive nelle siepi, nei luoghi boschivi fra i frutici, al margine dei campi e delle vie, nei luoghi coltivati fra le messi montane specialmente, nei pascoli. Nella Valpantena e Valpolicella. (Poll.); nei Lessini a Val di Porro (Segu.), lungo la via di ascesa da Bellori a Chiesanuova ecc., nel monte Tondo (Goir.); negli oliveti della collina Benacese fra Torri e Garda (Rigo), nella valle di Caprino, e nel monte Baldo lungo la salita da Brentino alla Corona, presso le Fraine, la Ferrara, Sommavilla, Peagne, Saugolo, Basiana, Ime ecc. (Goir.): la var. γ è rarissima e fu raccolta sotto S. Michele nei boschi del Casino lungo l'Adige (Goir.). - Fiorisce nei mesi di luglio ed agosto, anche in settembre nelle stazioni maggiormente elevate: perenne.


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Sect. 4. Schoenoprasum. - A. Schoenoprasum L. - Coltivato negli orti, è conosciuto sotto la denominazione di Ajo ungarese: gli ortolani e le erbivendole lo indicano benanco col nome di Snichlau, nome introdotto dalle cuoche tedesche. Lo Sternberg avrebbe raccolto A. Schoenoprasum nella penisola di Sirmione nel Benaco: ma si tratta della vera specie Linneana sfuggita forse alla coltivazione? ovvero della forma corrispondente ad A. Schoenoprasum var. alpinum Dec. ?

A. ascalonicum L.; Poll.- Scalogno. - Scalogna, Scalogne.- Una volta era coltivato ovunque negli orti della Provincia veronese, ma oggidì la coltivazione ne è abbandonata: però si trova ancora in alcuni orti rusticani a Cavalo nel monte Pastello (Goir.).

A. Cepa L.; Poll. - Cipolla. - Zeola: le piantine giovani Zeoline, Zeolini. - Fiorisce in giugno e luglio: perenne. Sono coltivate negli orti diverse forme o varietà: le piantine giovani ed i bulbi sono portati su tutti i nostri mercati.

Sect. 5. Porrum. - A. sphaerocephalon L.: Poll.! - A. rotundum. Poll. viag. ex herbario ejus quoad specim. lecta in m. Baldo secus viam alla Corona, non L.!: - Ajo. - Variat:
- α typicum (A. densiflorum D. Ntrs.).
- β Deseglisei (Bor.).
- γ approximatum (Gren. et Godr.).
- δ descendens (auct. mult. non L.).
- ε fiore albo Fr. Fontana. - A. arvense. (Guss.).
Frequentissimo nell'alta pianura e nell'Agro Veronese, nei colli e nella zona montana fra il Benaco ed il confine vicentino: diventa più raro nella zona subalpina. Vive nei campi, nei pascoli, negli argini, nelle siepi, nelle rupi solitario o, più frequentemente gregario (Segu., Poll., A. Mass.!, Ton.!, Font., Rigo, Goir.). La var. β a fiori bianchi è rarissima: Francesco Fontana la raccolse presso Lazise: l'A. veronense Poll., Spreng.


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è appena una variazione di lievissimo momento, la quale sembra corrispondere ad una forma magra di A. sphaerocephalon che si incontra frequentissima nei luoghi secchi e sterili! - Fiorisce dipendentemente dalla altitudine dalla seconda metà di giugno alla prima metà di settembre: perenne.

A. vineale L.; Poll. - Ajo. - Variat:
- α genuinum. - A. vineale auct.
- β capsuliferum. - A. vineale β capsuliferum Koch.
- γ compactum (Thuill.). - A. vineale var. β Poll.
Comunissimo fra il confine vicentino e le sponde del Benaco, dal piano e dalla collina alla regione montana elevata nella quale diventa più raro; cresce nei campi, nei prati, negli oliveti, nei seminati, nei pascoli, nelle siepi, lungo le vie ecc. (Segu., Poll., A. Mass.!, Font., Rigo, Goir.). La forma che presso di noi si incontra più frequentemente è la var. γ la quale fu raccolta nella città stessa di Verona all'Ala della Arena (Goir.); meno frequente è la var. α; più rara ancora è la var. β rinvenuta soltanto fuori Verona presso Tomba (Goir.). - È in fiore da giugno ad agosto; anche in settembre nelle stazioni montane più elevate del Baldo e dei Lessini: però non fiorisce tutti gli anni! Perenne.

A. Porrum L.; Poll. - Porro. - Poro, Zeola de Cioza - Coltivato: lo Sternberg avrebbe raccolto A. Porrum alle sponde del Benaco nei pascoli di S. Vigilio; ma si tratta evidentemente di pianta sfuggita alla coltivazione. Prossimo ad A. Porrum è A. Ampeloprasum L., che cresceva una volta sui muri dell'antico Orto Botanico (Goir.).

A. Ampeloprasum(1) L. - Cresce nella Valdonega, confinato al piede di una siepe, formando quivi una tribù costituita da un numero assai considerevole di individui, che, probabilmente, sono da ritenersi come gli ultimi discendenti di una stirpe introdotta anticamente per usi domestrici ! - Marzo-giugno 1901.
(1): "Omissa - Addenda - Emendanda, F. V. Vol. II, p. 674" (n.d.c.)

A. sativum L. - Aglio. - Ajo: prendono poi i nomi di Cao d'Ajo, Spigo d'Ajo, Bigoli o Tani rispettivamente il bulbo indiviso della pianta, una divisione di questo, lo scapo non giunto a maturità. - Coltivato: raramente giunge alla fioritura.


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A. Scorodoprasum L., Poll. - Coltivato in qualche orto come il precedente. - Seguirebbe il genere Aspltodeline: ed il Pona lasciò scritto di aver trovato l'Asphodello giallo et II di Plinio (Asphodeline lutea Reichb.) nel monte Baldo in Noveza: ma evidentemente si tratta di un equivoco e questa specie va radiata dalla Flora Veronese.

Asphodelus fistulosus L.; Poll. - Asphodelus foliis fistulosis Segu. - Rarissimo: nelle mura e nelle fosse della città di Verona nel tratto che dal ponte militare il quale mette in Campofiore si estende sin presso Porta Vescovo; è la stazione classica nella quale nella seconda metà dello scorso secolo Francesco Seguier scopriva questa Gigliacea, la quale posteriormente, ma dopo ripetute scomparse, fu ivi ritrovata da Tonini!, De Bracht, Rainer, Manganotti!, Goiran: Abramo Massalongo raccolse A. fistolosus in Valpantena alle grote di Falasco! presso Cologne sopra Stalavena ove oggidì è scomparso. È in fiore da marzo a maggio e giugno! secondo il corso delle stagioni.
- β serotinus. - Questa forma fu rinvenuta nel mese di ottobre 1873 dal farmacista Giuseppe Fontana nel monte Moscal alla Fracastoro presso Incafi!

A. albus Mill.; Poll.! - Variat!
- β neglectus Roem. et Schult.
Cresce copiosamente nei pascoli e nei prati della zona montana e subalpina. Nei monti Lessini presso Chiesanuova ed altrove (Segu.): nel monte Baldo ai Coltri, Pravazar, Saugolo, la Ferrara, Valfredda, Prada, Montesel, la Prà di Malcesine, ed in altri punti tanto nel fianco orientale che sul versante occidentale (Pona, Poll.!; Rigo, Goir. ecc.). La var. cresce promiscuamente alla forma tipica! - Fiorisce in giugno e luglio ma non tutti gli anni: perenne.



Tribus 6.  -  Anthericeae.

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Phalangium (Anthericum L.) ramosum Lamk. - Antericum ramosum L.; Poll.!
- β humile.
Copiosissimo fra il Benaco ed il confine vicentino, dalla regione subalpina all'Agro Veronese ed alla pianura nella quale diventa man mano più raro sino a scomparire. È certamente una delle Gigliacee che si incontrano più di frequente nella Provincia veronese; vive nei pascoli aridi e secchi, negli argini, nei luoghi rupestri o ghiaiosi, nei depositi morenici pei quali dimostra speciale predilezione!. Nel monte Baldo è comunissimo nei due versanti dalle falde della catena innalzandosi a tutta la regione montana e penetrando avanti nella subalpina!: (Calc., Pona, Segu., Poll.!, Font., A. Mass.!, Ton.!, Bertoni!, Rigo, Goir. ecc.). La var. β in monte Baldo al dissopra di Campedello (1200-1400 m. Goir.). - È in fiore da giugno a settembre ed anche ottobre!: perenne.

Ph. Liliago Schreb. - Anthericum Liliago L.; Poll.! Non comune: nei pascoli secchi, ovvero nei luoghi boschivi, rupestri e sassosi dell'Agro veronese, della regione collina e montana. - Nella Valpantena presso Cologne (Segu., A. Mass. !), nel Bosco Mantico (Goir.), nella valle dell'Adige alla Chiusa (Poll.!, Goir.), nel monte Pastello fra Ceraino e Monte (Goir.), alle falde orientali del monte Baldo ad Incanale, Brentino ecc. (Rigo, Goir.) e più in alto sopra Passone, a Braghizola, Braga ecc. (Goir.). - Fiorisce in giugno e luglio: perenne.

Paradisia (Mazzuc.) Liliastrum Bertol. excl. syn. Calc. - Hemerocallis Liliastrum L.; Poll. excl. syn. Calc.!; Anthericum Liliastrum L.; Liliastrum album Link. - Nei prati e nei pascoli elevati della regione montana elevata e della subalpina. Questa bella Gigliacea


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cresce assai copiosa nel monte Baldo in Pravazar Basiana, Valfredda, la Ferrara, la Prà di Malcesine ecc.,: (Pona, Segu., Poll. !, A. Mass. !, Rigo, Goir. ecc.). Fiorisce in giugno e luglio: perenne.



Tribus 7.  -  Hemerocallideae.

Hemerocallis fulva L.; Poll. var. α ! - Giglio dorato. Fiori di S. Antonio, Gilio. - Coltivata, si incontra qua e là inselvatichita tanto nel piano quanto nei colli; presso l'Albaro (Poll. !), nei colli veronesi, nella Valpantena ecc. (A. Mass. !, Goir.). - Fiorisce in giugno e luglio: perenne.

H. flava L. - H. fulva var. β Poll. - Nei luoghi umidi e paludosi, non comune. Presso Isola della Scala (Segu.), Montorio (Poll.), Peschiera (Goir.): certamente inselvatichita. - Fiorisce in giugno e luglio: perenne.
Della famiglia delle Gigliacee nelle serre e nelle sale è coltivata Aloe vulgaris. - Lam.




FAMILIA XIII.  -  COLCHICACEAE.

(Melanthiaceae Goir. in N. G. Bot. vol. XVII, p. 19).


Tribus 1.  -  Colchiceae.

Colchicum autumnale L.; Poll. var. α - Colchico, Zafferano bastardo. - Strangola preti*, Castagnole, Famegi, Scartozi, Grole, Fior per i pioci. - Variat:
- β longifiorum.
- γ fiore albo Fr. Font.
- δ vernale (Hoffrn.). - C. autumnale vernale Parlat.
- ε tenuifolinm.


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- ζ Forma anomala, monstrosa.
Pianta frequentemente gregaria, raramente isolata, è comunissima nei prati, pascoli, luoghi boschivi della intera Provincia dalla pianura alla zona subalpina, fra il Benaco ed il corso del Mincio ed il confine vicentino: (Calc., Pona, Segu., Poll. ecc.): la var. β fuori Porta. Nuova di Verona nel Basso Acquar nei prati; la var. γ alle sponde del Garda presso Lazise (Font.), nella collina e nei dintorni di Verona. (Goir.); la δ compare in primavera nelle stazioni state innondate nell'autunno antecedente (Goir.); la ε, con foglie strettamente lineari, nella collina veronese al Maso e Montecchio, Roverè di Velo, nel monte Pastello sopra Fumane, nel colle S. Dionigi sopra Parona all'Adige. Ai tempi di Pollini coltivavasi nei giardini una forma a fior pieno. - Fiorisce dalla fine di luglio ad ottobre: le foglie spuntano nell'anno seguente in marzo nella pianura, non appena scomparsa la neve nelle stazioni elevate: le cassule maturano da aprile a giugno, ed anche in luglio !, secondo la altitudine: perenne.

C. alpinum Dec. - C. autumnale var. β Poll. excl. syn.
- Raro: però cresce copiosamente e gregario lungo il Mincio presso Monzambano e Valeggio (Poll. fl.); al Bosco Mantico, nell'Agro Veronese, ed al Bovo, a poca distanza da Cà di David (43-90 m.) frammezzo ai ciottoli ivi abbandonati dalle alluvioni postglaciali (Goir.). - Fiorisce in agosto e settembre: perenne.



Tribus 2.  -  Tofieldieae.

Tofieldia calyculata Wahlenb. - Anthericum calyculatum L. ex parte; Tofieldia palustris Poll. nonn. excl. syn. - Tajeta, Tajola. - Variat:
- α spicaeformis Arombros. - Phalangium alpinum


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palustre Iridis foglio Segu, pI. ver. II, cum ic. tab. XIV.
- β pygmaea Ambros. - T. glacialis Gaud.
- γ ramosa Thom. - T. glacialis β ramosa Guud.
Cresce nei luoghi umidi, nei pascoli, nelle boscaglie, nei siti pietrosi: abita principalmente le stazioni comprese nella zona montana superiore, nella subalpina e nella alpina, ma qualche volta scende anche in stazioni più basse, p. e. nella val d'Adige al di sotto di Rivole a meno di 190 metri (Goir.): nel monte Baldo su tutte le creste più elevate da Costabella all'Altissimo di Nago, nelle giare di Valbruta sopra la Ferrara, allo Struzhenall, Basiana, Valfreda, Noveza, Artilon ecc. ed in tutte le valli che solcano tanto il versante orientale che l'occidentale della catena (Pona, Segu., Moreni, Poll., Barbieri, Mang., A. Mass. !, Goir. ecc.): cresce pure nei monti Lessini; e così al Corno d'Aquilio, Corno Mozzo, ecc., Revolto e nei monti Posta e Campobrun ecc. (Goir.). Le due forme α e β crescono promiscuamente, ma la β ama di preferenza le stazioni più elevate ed alpestri: la var. γ, rara, nella valle delle pietre in monte Baldo - (Goir.). - Fiorisce dal fine di giugno a ottobre dipendentemente dalla altitudine.



Tribus 3.  -  Veratreae.

Veratrum album L. - Veratro od Elabro bianco. - Falagro, Giavardo, Sabadilia nostrana, Sabadilion. - Variat:
- α typicum. - V. album Poll. var. α.
- β lobelianum (Bernh.). - V. album Poll. var. β.
La forma tipica è rarissima nella nostra zona botanica in monte Baldo nella Valfreda e nei Lessini ai Trachi (Goir.): la var. β in quella vece è volgatissima in tutta la zona montana e subalpina dei


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nostri monti, nei pascoli, nelle boscaglie ed anche nei luoghi rupestri; scende qualche volta a stazioni più basse nelle vallate, ma non di rado si spinge alla zona alpina, 2000 metri nel monte Baldo!: si incontra raramente isolata, per lo più cresce gregaria (Calc., Pona, Segu., Poll., Goir.). - Fiorisce in giugno e luglio: perenne. I montanari scavano il rizoma del Veratro e, mondatolo, lo lasciano tagliato a pezzi, seccare al sole: così preparato lo smerciano ai negozianti di medicinali e di piante industriali.

V. nigrum L.; Poll. - Veratro od Elabro nero. - Falagro.
Raro: nel monte Baldo è indicato da Pona, Martini, Pollini in Valfreda, Valvacara, Val delle pietre, Artilon, Tredespin, Zochi: si trova sicuramente nella Valfreda, stazione indicata da Pona, (De Bracht, Mang., Goir.) ed in Noveza sotto alla Coroneta (Goir.).
Il Seguier lo indica nei pascoli dei monti Lessini: cresce alle falde di questi monti presso Lugo, Bellori, nonché sul monte Tondo (Goir.). - Fiorisce in giugno e luglio ma non tutti gli anni!: perenne.




FAMILIA XIV.  -  AMARYLLIDACEAE.

(Amaryllidaceae Goir. in N. G. Bot. vol. XVI, p. 106).


Tribus 1.  -  Galantheae.

Galanthus nivalis L.: Poll. - Fora-neve. - Moli, Campanele*, Campaneline*, Narzisi*, Buca-neve*. - Variat.:
- α Linnaei.
- β Imperati (Bertol.).
- γ minor.
Il G. vernalis è specie molto diffusa e frequente nella Provincia veronese: ama i luoghi boschivi, i pascoli,


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i prati, ed anche i luoghi rupestri. In tutta la catena del monte Baldo dalle cime alle falde tanto orientali che occidentali (2200-128 m.); nei Lessini e nei monti dipendenti (1748-149 m.); dei monti confinanti col vicentino; nel monte Pastello dalla vetta alla falda più meridionale presso Domegliara (1122-118 nel monte Comun (739 m.); in tutta la valle dell'Adige; nella Valpantena; Vajo del Paradiso, del Falcone, dell'Anguila; valle di Squaranto fin presso Mizzole e Pigozzo: valle d'Illasi ecc.; nei pressi di Verona lungo le coste di S. Massimo nell'Agro veronese, nel Bosco Mantico, presso Valeggio ecc. La var. β assieme alla forma tipica nei luoghi più caldi e soleggiati: la γ nei luoghi aridi e secchi (Goir.). - Fiorisce, dipendentemente dalla altitudine e dall'andamento della stagione, da gennaio a giugno!: perenne.
Viene pure frequentemente coltivato nei giardini.

Leucojum aestivum L.; Poll.! - Campanelle, Cipolline. - Narciso silvestre (Monti), Campaneline,* Campanele,* Cipoline - Variat:
- β uniflorum.
Nei prati, nei pascoli umidi e nei luoghi palustri della pianura veronese: a Belfiore di Porcile (Goir.); Valli del Tartaro a S. Pietro in Valle, Nogara ecc. (Poll. !, Masè !, Rodegher !, Goir.); Legnago (Rocchetti!, Goir.): è più raro nell'Agro veronese; si trova presso il Borgheto di Valeggio (Rigo !, Goir.). La var. β cresce assieme alla forma tipica. - È in fiore da aprile a giugno: perenne.

Erinosma vernum Herb.: Leucojum vernum L.; Poll. - Campanelline. - Campenele*, Campaneline*, Narziai*, Arzisi*. -
- β dianthum.
Non è specie comune, però si incontra qua e là, ordinariamente gregaria e sufficientemente copiosa, tanto sul monte Baldo quanto sui Lessini fra 174 e


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1660 metri di altitudine. - Nel monte Baldo in val di Borno (Rigo!) sul versante occidentale e molto probabilmente anche in altre stazioni; è più copiosa sul versante orientale, e così alle falde della catena presso Brentino, e più in alto in Ime, Valfreda, alle Fasole, pian della cenere framezzo ai faggi (Goir.): nei Lessini lungo la salita dal in val d'Adige al passo della Sega, alla estremità più settentrionale del vajo dell'Anguila, Podesteria, Tinasso (Seguier), Camporotondo, le Scandole ecc.; verso l'alta valle d'Illasi presso Selva di Progno ecc. (Goir.): la var. β cresce, promiscuamente alla forma tipica. - Fiorisce da febbraio a maggio! dipendentemente dalla altitudine, dalla esposizione, dall'andamento della stagione: perenne.



Tribus 2.  -  Amaryllidieae.

Sternbergia (Amaryllys L.) lutea(1) Ker. Gawl. - È specie certamente importata ed in oggi qua e là ridotta quasi allo stato selvatico: in Verona sotto il castello S. Felice (Mang.), è fra le rupi nel giardino Giusti (Mang., Goir.), nella Valdonega !: rara; nella Valpantena alla Carrara (Ton.!, Goir.); nella val d'Adige a Rivole (Gaetano Pellegrini !); nelle siepi del territorio di Valeggio, fra Costermano e Garda, nei colli Benacesi presso Albisano (Rigo!); alle sponde del Benaco a Marniga nel fondo Reele (Goir.). - Fiorisce in settembre ed ottobre: perenne.
(1): "Omissa - Addenda - Emendanda, F. V. Vol. II, p. 674" (n.d.c.)



Tribus 3.  -  Narcisseae.

Ajax Pseudo-narcissus(1) Haw. - Narcissus pseudo-narcissus L.; Poll. var. α. - Tromboni. - Narziso, Narziso sempio, Trombone. -


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- β flore pleno Parl. - Narcissus pseudo-narcissus var. γ Poll. - Narziso dopio. - La specie e la varietà sono coltivate da epoca remotissima nei giardini veronesi (Pona): le stesse si incontrano quasi inselvatichite presso alle case coloniche, tanto al piano che nei colli ed anche nei monti più bassi: e così in Verona a S. Giovanni in Valle e nel giardino Giusti e nella collina veronese al dissopra di Quinto, Poiano ecc. (Goir.); in vicinanza alle sponde del Benaco presso Bardolino e sopra Torri (Rigo!). - Fiorisce da febbraio ad aprile ed anche prima dipendentemente dalle condizioni locali e della stagione: perenne.
[(1) = Narcissus pseudonarcissus L. - n.d.c.]

Queltia incomparabilis(1) Haw. - Narcissus pseudo-narcissus x poeticus Bout. et Bernh.; N. pseudo-narcissus var. β Poll. - Ocialoni, Polentoni. - Variat:
- β flore pleno Parl. - Narcissus pseudo-narcissus var. δ Poll. - Ocialoni dopi, polentoni dopi.
La specie e la varietà sono coltivate nei giardini veronesi da epoca remotissima (Pona, Monti): si incontrano inselvatichite o quasi in Verona nel giardino Giusti (Goir.); alle rive del Benaco nei prati fra Pacengo e Lazise e sopra Torri (Rigo !). - Fiorisce in marzo ed aprile.
Nei giardini veronesi si coltiva pure Queltia odora Herb., Narcissus odorus L., N. pseudo-Narcissus x Ionquilla Herb. et Trev.); alla quale forse è da riferirsi il Narcisso giallo con calice grande, et pieno, detto volgarmente Gionchiglia di gran calice del Pona (M. B. p. 59).
[(1) = Narcissus x incomparabilis Mill. - n.d.c.]

Narcissus L. Sect. 1. Poetici. - N. poeticus L.; Poll.! - Narciso, Gira-capo. - Narziso, Narzisi, Tazete, Tazete dorade. - Variat:
- α typicus.
- β radiiflorus (Sa1isb.).
- γ flore multiplici Poll.


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Il Narcisso dei poeti si incontra frequentissimo in tutti i monti veronesi dalla zona superiore della regione montana sin quasi alle creste più elevate nei pascoli, nei prati, fra le rupi, nei boschi ecc.: e così in tutta la catena del monte Baldo tanto nel versante occidentale che sull'orientale; nei Lessini presso Chiesanuova, Roverè di Velo, Velo, Spiazoi, Trachi, Malera, Podesteria ecc.; nei monti che separano il veronese dal vicentino ecc.: la var. β cresce, ma raramente, in unione alla forma tipica (Goir.). - È in fiore da aprile a giugno: perenne. La varietà a fiori doppi è coltivata nei giardini assieme alla forma tipica.

N. biflorus(1) Curt. - N. poeticus x Tazzetta Henon. - Rarissimo: scoperto dal Sig. Gregorio Rigo nei prati presso Torri del Benaco! - Fiorisce in aprile: perenne. È coltivato nei giardini.
[(1) = Narcissus x medioluteus Mill. - n.d.c.]

Sect. 2. Ionquillae. - N. Ionquilla L.; Poll. - Giunchiglia. - Gionchilia, Narziso*. - Variat:
- α typicus.
- β flore pleno Monti. - N. Ionquilla var. β Poll. - Gionchilia dopia -
- γ flore majori pallidiori: Monti. - Gionchilion.
Sono coltivate tanto la forma tipica quanto le varietà: la prima si incontra sporadica nei colli veronesi presso le case coloniche ed in Verona a S. Giovanni in Valle e nel giardino Giusti. - È in fiore da febbraio a marzo: perenne.

Sect. 3. Tazzettae. - N. papyraceus Ker. Gawl. -
N. niveus Lois. - Nei colli veronesi sfuggito alla coltivazione (Goir.). - Fiorisce in marzo ed aprile: perenne. Il Rev. Porta lo ha raccolto presso la riviera bresciana del Benaco.

N. dubius Gouan. - Pisote, Tazete (Monti). - Coltivato una volta nei giardini. - Fiorisce in marzo: perenne.


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N. polyanthos Lois. - È coltivato nei giardini e si incontra qualche volta sporadico nei colli, e sfuggito manifestamente alla coltivazione (Goir.). Il Rev. Porta lo ha raccolto presso le sponde bresciane del lago di Garda. - Fiorisce in marzo, aprile: perenne.

N. Bertolonii(1) Parl. - Narzizi. - Nei prati circa Torri del Benaco (Rigo), rarissimo e quasi accidentale, certamente emigrato dai giardini. - Fiorisce in marzo, ma nei luoghi e nelle serre anche nei mesi di dicembre, gennaio e febbraio: perenne.
[(1) = Narcissus tazetta subsp. aureus (Loisel.) Baker - n.d.c.]

N. Tazzetta (L. ex parte) Lois.; Poll. ex parte. - Narciso, Tazzetta. - Tazeta, Tazeta semplice, Narzisi. - È coltivato in tutti i giardini colle sue numerose forme o varietà, e si incontra, sporadico, nei colli quasi inselvatichito (Goir.). - Fiorisce dipendentemente dalle condizioni locali da dicembre ad aprile: perenne.

Agave americana(1) L.; Poll. - Agave, Pitta. - Agave, Aloè. - Variat:
- α typica.
- β foliis flavo-marginatis Reichb. - A. americana var. β Poll.
- γ variegata Monti. - Aloè variegata. -
Originaria dell'America centrale. La forma tipica nella riviera bresciana del Benaco invade le colline aride sopra il lago da Salò e Toscolano fin nei pressi di Gargnano; sulla sponda veronese in vece sembra confinata al piccolo promontorio di S. Vigilio (Rigo, Goir.): cresce benanco all'Isola Lecchi ed a Limone. La var. β cresce a S. Vigilio ed è coltivata nei giardini oppure in vasi al pari della var. γ. -
Fiorisce raramente: perenne. Secondo ogni probabilità venne introdotta nel veronese sin dal secolo XVI, e certamente al principio del secolo XVIII, e forse anche prima la stessa viveva inselvatichita nella riviera veronese del Garda (Goir.). Un caso di fioritura di questa Amarillidacea si è verificato durante i mesi di agosto-settembre (a. 1900) alla Caseta di Montorio (m. 200-250) nella villa di conte Giuseppe Rizzardi (conf. Goir. B. S. B. I. a. 1901, p. 271).
(1): "Omissa - Addenda - Emendanda, F. V. Vol. II, p. 674" (n.d.c.)





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FAMILIA XV.  -  IRIDACEAE.

(Iridaceae Goir. in N. G. Bot. vol. XV, p. 57).


Tribus 1.  -  Croceae.

Crocus biflorus Mill. - C. vernus Poll. ex parte ! - Castagnole*, Castagnola, Magnugole, Patròni (Monti), Safrani*. - Variat:
- α typicus.
- β lineatus (Ian.).
- γ pusillus (Ten.).
Comunissimo nei prati e nei pascoli dal piano ai colli non molto elevati, ed allo sbocco delle valli: manca nella regione montana propriamente detta. -
In tutta la pianura e nell'Agro Veronese; nei dintorni e nelle vicinanze di Verona, anzi nella cerchia stessa della città nel giardino del Collegio degli Angeli; colline di Sommacampagna, Guastalla, Custoza, Valeggio; colli Benacesi presso Lazise, Torri, Costermano, Pastrengo; Valle di Caprino; Valpolicella; Valpantena; vajo di Squaranto presso Pigozzo ecc. (Calceolari, Poll., Fr. e G. Font., B. Pellegrini !, Rigo!, Ton.!, Goir.). È pianta straordinariamente polimorfa: la var. β è la più frequente; la var. γ si trova nei luoghi più magri e secchi: si incontrano numerosissime le forme teratologiche!. - Fiorisce dalla metà di gennaio alla fine di marzo, e nelle stagioni invernali molto miti sin dalla fine di dicembre. È pianta per lo più gregaria; raramente cresce isolata o solitaria; nel veronese poi è comunissima la forma ad un fiore solo: perenne.

C. vernus All.(1) - C. vernus vernus et C. vernus bulbo fibrilloso Poll. - Zafferano selvatico. - Nel vernacolo veronese


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ha i nomi stessi della specie precedente e nei Lessini inoltre quello di Semenarole*. - Variat:
- α typicus.
- β albifiorus (Kit.).
- γ dianthus.
- δ prolifer.
- ε controversus.
Frequentissimo fra il confine vicentino ed il versante occidentale del monte Baldo, nei boschi della intera zona alpina o subalpina ed in quasi tutta la regione montana. - In tutto il monte Baldo, dalle cime più elevate, Costabella, cima di Valfinestra e di val dritta, Sassetto ecc. scendendo ai prati della Ferrara e Fraine (815-875 m.), ed avanzandosi verso sud sin quasi a toccare la regione collina alla Papalina e presso Brojeschi (568 m.) ove cresce copiosissimo sotto ai castagni; nei monti Lessini lungo tutta la catena, della Sega (1490 m.) e dal Corno d'Aquilio (1543 m.) alla valle d'Illasi nei monti sovraincombenti a Selva di Progno, e nei pascoli più elevati di Podesteria (1660 m.), Castelberto (1765 m.), Sparaver (1784 m.) ecc. sin presso al Cerro (729 m.) ed a meno di 200 metri presso Bocca di vento e le Pisarote a pochi chilometri di distanza dal punto che nella vane di Squaranto rappresenta la stazione più settentrionale di C. biflorus. Si trova pure abbondantissimo nei monti Posta e Campobrun, al passo della Lora, Zeola, Alba ecc. (Calc., Pona, Segu., Goir. ecc.). La var. β cresce promiscuamente alla forma tipica e così la var. γ a due fiori: la δ nei Lessini presso i Trachi, la ε, con gli stami lunghi quanto le divisioni del perianzio, nelle cime più elevate del monte Baldo. - È in fiore da marzo a luglio, qualche volta anche in agosto, dipendentemente dalla altitudine, dalla abbondanza della neve caduta, dall'andamento della stagione: perenne. - Del genere Crocus si coltivano nei giardini C. sativus e diverse specie esotiche.
[(1) = Crocus vernus L. - n.d.c.]




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Tribus 2.  -  Gladioleae.

Gladiolus palustris Gaud. - Raro: nella bassa pianura veronese presso Nogara (Rodegher!). - Fiorisce in maggio e giugno: perenne.

G. italicus Lobel. - G. communis All., Poll. excl. syn. Pon.; G. segetum Ker. Gawl. - Panacciuola, Fil di spada. - Spade (Monti), Castagnoa salvadega, Cortelasso*. - Comunissimo nei seminati, nei campi, nei luoghi erbosi, negli argini ecc. di tutta la Provincia dalla pianura, S. Martino, S. Bonifacio, Legnago, Nogara, Sanguinetto, Vigasio; dall'Alto Agro veronese; dalle rive del Benaco, Peschiera, Pacengo, Lazise, Fradèr presso Torri del Benaco; dai dintorni di Verona; dalla Valpantena; dalla Valpolicella ecc. ascende a tutta la zona della collina, e diventando man mano meno frequente penetra nella zona montana p. e. Vestena e Bolca, e compare, ma raro, nel monte Baldo e nei Lessini fra il Marzuolo (Segu., Poll., Font., Rigo., Goir. ecc.): Facchini lo indica al confine del veronese col trentino al per Borghetto - È in fiore da aprile a luglio: perenne.
Si coltiva nei giardini il Gladiolus communis L.: a questo sarebbero da riferirsi il Gladiolo! Gladiolo di fior rosso, Gladiolo di fior molto grande e tutto candido del Pona.



Tribus 3.  -  Xiphieae.

Iris florentina(1) L. - Iris germanica flore albo Monti - Giaggiòlo. - Gazoi bianchi (Monti). Rarissima: in un muro a secco presso Marcellise (Goir. maggio 1870). - Fiorisce in maggio e giugno: coltivasi nei giardini.
[(1) = cfr. Iris germanica L. - n.d.c.]


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I. germanica L.; Poll. - Giaggiòlo. - Iris, Irèos, Iride, Riose, Riosi, Gazòi: le tre ultime denominazioni sono più specialmente destinate ad indicare i rizomi mondati e disseccati che corrono in commercio sotto la denominazione di Radice d'Ireos. - Variat:
- α typica.
- β Cengialti.
- γ humilis.
- δ foliis variegatis.
Volgatissima, spontanea o coltivata, nella pianura e nei colli, presso le case coloniche, nei pascoli, al margine dei campi, sui vecchi muri, nelle rupi, nelle siepi. La var. α alla quale i Sigg. Fiori e Paoletti (Flora analitica d'Italia, I, p. 224) riferiscono benanco I. benacensis e I. Kochii Kerner, dal piano si estolle al limite superiore della zona montana (900- 1100 m,), p. e. nel monte Baldo presso Campedello, Meneghei, Ardiforte, ed alle Valene sui Lessini (Goir.) : la var. β cresce in val d'Adige al Cengialto presso Roveredo (Ambr., Cobelli) e ad Arco presso Riva (Richter): la γ (identica forse alla δ?) nei luoghi soleggiati ed aridi, p. e. sul colle delle Ungherine ed alle falde del monte Baldo nel colle S. Marco (Goir.): la δ è coltivata nei giardini. - Aprile-giugno: perenne.

I. pallida Lamk. - I. sambucina Poll. viag.? non fl. !- In vernacolo porta gli stessi nomi della precedente colla quale probabilmente è stata confusa per il passato. - Variat:
- α typica.
- β fioribus laevissime coerulescentibus Rigo in lit.
- γ anomala. - "Acaulis, unifiora, pedunculo brevi ebracteato inter foiia ensiformia repente. Flos intense coeruleus". Rigo in lit.
- δ foliis variegatis.
Questa bella specie, frequentemente coltivata per


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l'odore gratissimo che specialmente nelle piante da orto acquistano i fiori, cresce spontanea nelle stesse stazioni della precedente sebbene di essa più rara; si trova di preferenza nella parte occidentale della Provincia fra la val d'Adige e le sponde del Benaco (Rigo, Goir.): e così a Verona - nella Valdonega(1), Soave, Illasi, Parona, Pescantina, al forte di Rivole, Incanale, Affi, Cavajon, Torri del Benaco ecc.: la var. β fra Lazise e la Bagata lungo la spiaggia del Garda (Rigo): la γ in luoghi pietrosi nella collina di Torri (Rigo): la δ è coltivata in vasi. - Aprile-giugno: perenne. I rizomi della I. pallida corrono in commercio mescolati a quelli della specie precedente.
(1): "Omissa - Addenda - Emendanda, F. V. Vol. II, p. 674" (n.d.c.)

I. squalens L. - I. sambucina Poll. fl., e loco non ex descriptione et herb.! - I nomi vernacoli come le due precedenti. - Cresce copiosa nella parte orientale della Provincia veronese, dal limite superiore della pianura alla regione montana, (m. Bolca 827 m.), sola ovvero mescolata alla I. germanica, colla quale viene promiscuamente coltivata: Soave, Illasi, Tregnago: Monteforte, Costalunga. Brognoligo, Roncà, Bolca (Goir.): le due ultime stazioni sono quelle indicate da Pollini per la sua I. sambucina. - Maggio-giugno: perenne. Anche i rizomi di questa specie corrono in commercio sotto il nome di Radice d'Ireos.

Xiphion Parl. Sect. 1. Pseudoxiphion. - X. Pseudo-Acorus Parl. - Iris Pseudo-Acorus L.; Poll. - Giglio giallo, Coltellacci. - Irio zalo, Carezoni. - Variat:
- α typicum.
- β humile.
Frequentissimo in tutti i fossati ed anche in luoghi palustri, dalla intera pianura sino alla regione collina (Segu., Font., Poll., Rigo, Goir. ecc.): la var. β nelle sabbie d'Adige presso al Lazareto (Goir.). - È in fiore da aprile a luglio: perenne.
[(1) = Limniris pseudacorus (L.) Fuss - n.d.c.]

X. foetidissimum(1) Parl. xx.- I. foetidissima L.; Poll.-


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Giglio dei monti. - Coral, Corai: tali denominazioni però più propriamente, anzichè alla intera pianta, spettano alle cassule mature, le quali aprendosi mettono in mostra i semi di un bel rosso scarlatto. -
Coltivasi da epoca remotissima, ma ridotto allo stato quasi selvatico compare qua e là nelle siepi e nei luoghi boschivi dei colli: al Castel s. Felice in Verona (Poll.) ed appena: fuori città in Valdonega e lungo la via che da porta s. Giorgio conduce alle Torri (Goir.); nella Valpantena presso le Stelle (Segu., Poll.) ed a Poiano (Goir.); presso Mizzole e Pigozzo e da ultimo o al castello di Soave (Goir.). - Dalla fine di maggio, a luglio: perenne. Siccome le cassule tuttochè maturissime ed aperte, conservano lungamente i semi, così sono adoperate nell'inverno dalle fioraie per far mazzettini.
[(1) = Iris foetidissima L. - n.d.c.]

X. sibiricum(1) Parlat. - Raro: nei prati umidi presso Nogara nella pianura veronese (Rodegher). - Maggio e giugno: perenne.
[(1) = Iris sibirica L. - n.d.c.]

X. gramineum(1) Parlat. - Iris graminea L.; Poll.! - Armelin, Iride*. - Variat:
- α typicum.
- β sylvaticum Ces. - Iris sylvatica Balb.
Nei colli e nei monti, fra il Benaco ed il confine vicentino, dal limite superiore della pianura alla zona alpina;. frequentemente gregario: colli veronesi, s. Matia, s. Leonardo, Avesa, Novaglie, Montorio, le Ferazze, la Mosela, Vico presso, Tregnago (Segu., Poll.! A. Mass.!, Goir.): nei luoghi graminosi delle colline sopra Torri del Benaco (Rigo) ed in riva quasi al lago presso s. Vigilio, (75 m. Goir.): nel monte Baldo in Noveza (Segu., Poll.); in Basiana, presso Ime, e nelle rupi di Valfredda (Goir.); nel complesso adunque fra 75 e 1500-1600 metri di altitudine. La β cresce promiscuamente alla forma tipica ma è piuttosto rara; colle delle Ungherine e di


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s. Leonardo (Goir.), alle Ferazze (Poll.!), presso Tregnago (A. Mass.!). - Maggio-giugno: perenne. Tanto la forma tipica come la varietà sono coltivate nei giardini.
[(1) = Iris graminea L. - n.d.c.]

Sect. 2. Euxiphion. - X. vulgare(1) Parlat. - Iris variabilis Jacq.; Iride bulbosa di vari colori, o et di foglia angusta di Carlo Clusio Pona. - Come si vede dal sinonimo del Pona, questa bellissima Iridacea da epoca remotissima era coltivata nei giardini veronesi: il Sig. Gregorio Rigo la ha raccolta più volte, quasi inselvatichita negli orti di Costermano al principio di giugno.
Anche di questo genere non poche specie, varietà, o forme sono coltivate nei giardini veronesi.
[(1) = Iris xiphium L. - n.d.c.]

Hermodactylus tuberosus(1) Salisb. - Bellavedova, Bocca di lupo - Inselvatichito nella città di Verona nel giardino Giusti, e nello stradone s. Antonio nell'antico giardino della contessa Faella e nella Valdonega !(1). - Febbraio-aprile: perenne.
Seguirebbero le due famiglie delle Musaceae e delle Cannaceae: della prima viene specialmente coltivata, colle sue numerose varietà, Musa paradisiaca L. (Banano, Fico d'Adamo), Musa Ensete I., Musa rosacea Jacq.: della seconda Canna indica L. (Cannacoro).
[(1) = Iris tuberosa L. - n.d.c.]
(2): "Omissa - Addenda - Emendanda, F. V. Vol. II, p. 674" (n.d.c.)




FAMILIA XVI.  -  ORCHIDACEAE.

(Orchidaceae Goir. in N. G. Bot. vol. XVI, p. 5).


Tribus 1.  -  Atethuseae.

Limodorum abortivum Swartz; Poll.! excl. syn. Calc.? - Fior di legna. - Variat:
- α typicum.
- β sphaerolabium (Viv.).


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Raro nella pianura; da questa sale a tutta la regione collina e penetra benanco nella zona montana nella quale si eleva qualche volta oltre i 1200 metri di altitudine. Si incontra qua e là ora isolato, altra, volta in gruppi più o meno numerosi; però non si può dire specie comune: vive parassita sulla radice di diverse piante specialmente nei boschi di querce, meno in quelli di castagno: però, è per lo meno dubbio il suo parassitismo, da taluno asserito, sulle radici delle diverse piante frammezzo alle quali si trova. - Presso le rive e nei colli Benacesi a Lazise, Rocca di Garda, Scaveaghe, Brè, Torri (Font., Rigo, Goir.): nel monte Baldo lungo la salita da Brentino alla Corona, e da Avio al pian della cenere, Tierno, Castione, Brentonico, Basiana, Ime, Lonza (Poll., Goir.); nella val d'Adige presso Rivole e lungo la salita da Peri alle Fosse (Goir.); nel monte Pastello (Goir.); nell'Agro veronese presso Guastalla (Poll., Goir.); al Bosco Mantico (Goir.) ecc.: nella Valpolicella ad Ospedaletto (Poll.!); sopra il Maso nel Rocolo e nella Valpantena a Quinto, Poiano, Grezzana. (Ton. !, Goir.); nei colli di Montorio, a Marcellise, alla Mosela (Segu., Poll.); nel monte Trezzolan e nella valle d'Illasi presso Tregnago (A. Mass. !, Da Campo !, Goir.): la var. β, rara, sul Pastello. - Aprile-luglio: perenne.

Cephalanthera ensifolia(1) C. L. Rich. - Epipactis ensifolia Poll.! - Variat:
- α brevifolia. - Forma typica.
- β longifolia.
Solitaria ovvere in gruppi, di preferenza nei boschi di querce della regione collina: più raramente nella pianura: S. Pietro in Valle (15 m., Masè !); al Maso; alla Mosela, presso Montorio e Marcellise; nel monte Trezzolan; nel monte Pastello sopra Cavalo e Monte; Costermano; alle rive del Benaco a Scaveaghe e


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S. Vigilio e più in alto in Brè (Goir.); sopra Torri e la Rocca di Garda (Rigo); nella valle d'Illasi nel monte Barbara (A. Mass. !). - Fiorisce dalla fine di aprile a giugno: le due forme α e β si incontrano per lo più assieme: perenne.
[(1) = Cephalanthera longifolia (L.) Fritsch - n.d.c.]

C. pallens C. L. Rich. - Epipactis pallens Poll. - Variat:
- β uniflora.
Non comune nei luoghi selvatici e boschivi della regione collina e montana; più raramente nella pianura e nella zona subalpina: nella Riviera e nei colli Benacesi presso Lazise, Rocca di Garda, S. Vigilio, in Brè. Costermano, Ospedaletto, Guastalla, alle Are nella collina veronese, presso Grezzana, nel monte Pastello; nei Lessini presso Corbiolo e Chiesanuova; nella valle d'Illasi presso Tregnago; nel monte Baldo ai Brojeschi, alla Papalina, alla Lonza: (Segu., Poll., A. Mass.!, Font., Rigo, A. Forti!, Goir.). La. var. β nel monte Baldo alla Lonza unitamente alla forma tipica. - Fiorisce nella stessa epoca della precedente colla quale frequentemente cresce in società: perenne.
[(1) = Cephalanthera damasonium (Mill.) Druce - n.d.c.]

C. rubra C. L. Rich - Epipactis rubra Poll. - Ajo de bisso*. - Sui monti Lessini. - Variat:
- β oligantha.
Nei luoghi boschivi e selvatici delle regioni collina e montana, dalle quali accenna ad avvicinarsi alla subalpina: nella regione del Benaco presso Lazise (Font.) e nei boschetti della Rocca di Garda (Rigo); nel monte Baldo in Basiana ed Ime (Poll.), nella Valle dell'acqua (Goir.), nel pian della cenere (Rigo); presso Novare in Valpolicella (Poll.); nei Lessini presso S. Anna d'Alfaedo e Corrubio, nel vajo del Falcone ed in quello dell'Anguilla, presso Lughezzano e Chiesanuova (Goir.); nella Valpantena presso Grezzana (Segu.); nel bosco del Romitorio presso il Maso (Goir.); nella valle d'Illasi presso Tregnago (A. Mass.!,


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Goir.); a Castelvero e Vestena (A. Mass. !). La var. β in monte Baldo nella Valle dell'acqua assieme alla forma tipica. - È in fioritura dalla fine di maggio al termine di luglio dipendentemente dalla altitudine e dall'andamento della stagione: perenne. Pianta frequentemente gregaria.

add. cfr. "Omissa - Addenda - Emendanda, F. V. Vol. II, p. 674" (n.d.c.): Queste tre eleganti specie (C. ensifolia, C. pallens, C. rubra - n.d.c.) crescono promiscue nella collina veronese alle Are in un boschetto di querce nella villa del Dr. A. Forti.



Tribus 1.  -  Neottieae.

Sub-tribus 1. - Listereae.

Epipactis Sectio 1. Arthrochitium Irmisch, Reichb. fil. -
E. palustris Crantz, Poll. - Variat:
- β humilis.
Cresce in piccoli gruppi nei luoghi paludosi o umidi e sabbiosi, dalla pianura ai monti; però non è pianta comune: presso Legnago (Poll., Goir.); nelle vicinanze di Verona, nei boschi lungo l'Adige sotto al muro lungo presso S. Michele, al Casino, Giarone, Mambrota (Goir.); fra Garda e Costermano (Rigo); nella valle dell'Adige presso Rivole ed Incanale (Goir.): la var. β assieme alla forma tipica. - Fiorisce in giugno e luglio: perenne.

Sectio 2. Euepipactis(1) Irmisch, Reichb. fil. - E. latifolia All.; Poll. viag. et fl. pro parte (et excl. nonn. syn.). - Variat:
- β viridiflora Reichb.
È pianta gregaria, che vive in piccole famiglie, dimostrando una tal quale predilezione pei luoghi sassosi; si trova però anche isolata, ma più di rado: dalla regione alpina ai colli internandosi benanco nelle valli ed avvicinandosi alla pianura nella quale compare qua e là sporadicamente, p. e. a S. Pietro in Valle (Masè); cresce fra le boscaglie ed i cespugli, i tanto nei luoghi umidi ed ombrosi quanto nelle stazioni


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maggiormente apriche e soleggiate. In tutta la catena del monte Baldo (De Bracht, Rigo, Goir.); alla Rocca di Garda e presso Lazise (Rigo); a Guastalla veronese (Goir.); nella Valpolicella a S. Ambrogio, Ospedaletto ecc. (Goir.); nei Lessini e monti e valli dipendenti e così in quelli confinanti col Vicentino (Goir.): la var. β, rara, nella Valpantena presso Costoli (Goir.), - Fiorisce da maggio a settembre dipendentemente dalla altitudine: perenne.
[(1) = Epipactis helleborine (L.) Crantz - n.d.c.]

E. atrorubens Schult. - E. latifolia Poll. pro parte. -
Nelle selve e nei boschi montani della Provincia, dai quali scende nei colli e nelle valli procedendo verso la pianura: frequentissimamente nelle stazioni e nei luoghi della precedente ed in società con essa. Nel monte Baldo copiosissima tanto sul versante orientale quanto sull'occidentale (Goir.); alle sponde del Benaco presso Malcesine (Goir.); alla Rocca di Garda (Rigo); nei Lessini presso Lughezzano, Cerro, Chiesanuova, e così pure alle Vezzadre presso S. Anna d'Alfaedo ecc. (Goir.): - È in fioritura nella stessa epoca della precedente: perenne.

E. microphylla Swartz. - Rarissima: una sola volta nel monte Pastello, sopra Cavalo, in un boschetto di querce. - Fiorisce in giugno e luglio: perenne.

Neottia Nidus-avis C. L. Rich. - Epipactis Nidus-avis Poll.; Satirio abortivo del Lobelio Pona. -
Questa bellissima Orchidacea vive nel terriccio dei luoghi boschivi e selvatici delle zone subalpina e montana della Provincia, fra il versante occidentale del monte Baldo ed il confine vicentino; raramente si incontra nella collina: e così nel monte Baldo, all'Artillon, pian della Cenere, Lavaci, Novezina, Noveza, Lonza, Valfredda ecc. (Pona, Poll., Goir.); nei Lessini presso Chiesanuova e le Scandole, ai Trachi, ai Tinazzi, al passo della Sega (Poll., Goir.); nell'alta valle d'Illasi a Revolto, Selva di Progno, S. Andrea (C. Mass., Goir.);


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nel monte Bolca (Goir.): Gregorio: Rigo il 6 maggio 1873 ne ha raccolto tre esemplari nei colli Benacesi sopra Torri presso il luogo chiamato Brè, in un bosco di querce a meno di 300 metri di altitudine. - Fiorisce da maggio a luglio secondo i luoghi: perenne.

Listera ovata R. Brown. - Epipactis ovata Poll.; Ophris bifolia Segu., Poll. herb.! - Dalle zone elevate dei monti, nelle quali cresce copiosissima, scende nei colli, si interna nelle valli e si avanza nella pianura: vive nei prati, nei pascoli e nei luoghi boschivi ombrosi. E così, in tutta la catena del monte Baldo (Calceolari, Pona,. Poll., Goir.); alle sponde del Benaco presso Torri (Rigo) e Lazise (Font.); nella val d'Adige (Ambr., Goir.); nei Lessini, dai pascoli elevati scendendo in tutte le valli dipendenti (Segu., Ton., A. Mass. !, Goir.); nel monte Bolca (Goir.); nei dintorni di Verona lungo l'Adige sotto al muro lungo presso S. Michele (Goir.) e nell'isolotto detto il Pestrino (Poll., Goir.); nei prati di Vigasio (Goir.) e di S. Pietro in Valle (Poll.!). - È in fiore dalla fine di aprile a giugno: perenne.

L. cordata R. Brown. - Rarissima: fu scoperta in monte Baldo nel luogo detto le Busete (2000 m.) dal celebre erbaiuolo Pelizzoni che la comunicò a Fr. Fontana, C. Tonini ed A. Manganotti !: Abramo Massalongo la trovò nel 1849 nei luoghi erbosi e rupestri del monte Maléra sui Lessini! - Fiorisce da giugno a luglio: perenne.



Sub-tribus 2. - Spirantheae.

Spiranthes aestivalis G. L. Hich. - Non comune nei luoghi umidi ed acquitrinosi della Provincia; di preferenza nella pianura; e così presso Legnago


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(Rocchetti!, Goir.), Bovolone (Poll.), Nogara (Masè!, Rodegher !); alle sponde del Benaco cresce tra Riva e Torbole (Ambr.). - Fiorisce in luglio ed agosto: perenne.

S. autumnalis(1) C. L. Rich. - Neottia spiralis Poll. - Castagnole. - Cresce, frequentemente gregaria, nei luoghi erbosi, tanto umidi che secchi, dalla regione collina alla pianura: e così nei colli Benacesi (Segu.), a Lazise (Font.), nei dintorni di Torri (Rigo), nella val Sorda sotto al monte Moscal verso Bardolino (Ravignani); presso Rivole e nella valle di Caprino alle Valdoneghe nei boschi di querce (Goir.); nelle vicinanze di Bussolengo (A. Mass.!); nei colli di Sommacampagna ed in Campo marzo di Verona (Lorej, Poll.); nei pascoli del Bosco Mantico (Mang.), ed al Bovo e quivi in società con Colchicum alpinum (Goir.); presso Nogara nella bassa pianura (Rodegher). - Fiorisce in settembre ed ottobre.
[(1) = Spiranthes spiralis (L.) Chevall. - n.d.c.]

Goodyera repens R. Brown. - Poll. fl. et herb.! - Non è specie comune nel Veronese, e compare qua e là, frequentemente gregaria, negli ericeti e nei luoghi selvatici della zona montana superiore e della subalpina: e così in monte Baldo nella valle di S. Zeno (Mang.); nel vallone di Fanta sui Lessini a nord del Corno d'Aquilio (Goir.); sui Lessini presso Erbezzo (G. Rigo!)(1); nel monte Bolca (Segu., C. Mass. !). - È in fiore da luglio a settembre: perenne.
(1): "Omissa - Addenda - Emendanda, F. V. Vol. II, p. 675" (n.d.c.)



Sub-tribus 3. - Malaxideae.

Corallorhiza innata(1) R. Brown. - Cymbidium Corallorhizon Swartz, Poll.! - Rara! vive specialmente nei boschi di faggi e di mughi. Nel monte Baldo in Noveza ed ai Lavaci (Goir.); nei Lessini nel Bosco grande presso Chiesanuova, ai Trachi, a Bocca di


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Selva (Goir.), presso le Scandole (Poll., Goir.), a Revolto (C. Mass., Goir.). - Fiorisce da giugno a luglio: perenne.
[(1) = Corallorhiza trifida Châtel. - n.d.c.]



Tribus 4.  -  Ophrydeae.

Sub-tribus 1. - Gymnadenieae.

Herminium clandestinum(1) Gren. et Godr. - Ophrys monorchis L., Poll.!; Orchis trifolia, floribus spicatis herbaceis et Monorchis montana, minima, flore obsoleto, vix conspicuo Segu. pl. veron. cum. ic. II, tab. XVI et III tab. VIII, fig. 8. - Nei pascoli e luoghi boschivi dalla regione montana alla alpina; ora isolato, più frequentemente gregario: in monte Baldo, nella Valfredda, nella valle del Bastion, (Goir.), nella Valbrutta (Poll., Goir.) in Campedello, alla Lonza, ai Lavaci, pian della cenere (Poll,); nei Lessini ai Merli, Spiazzoi, val di Squaranto (Goir.); nel monte Zeola (A. Mass. !) ecc. - È in fioritura da giugno ad agosto: perenne. Il Seguier scrive di aver raccolto questa pianta presso Verona nelle sabbie dell'Adige in vicinanza del Porto di s. Pancrazio: si tratta evidentemente di un qualche individuo quivi trascinato ed abbandonato dalla corrente forse in seguito a qualche piena del fiume.
[(1) = Herminium monorchis (L.) R. Br. - n.d.c.]

Bicchia albida(1) Parl. - Orchis albida Scop., .Poll. ! ; Pseudorchis alpina flore herbaceo Segu. pl. veron. III, cum. ic. tab. VIII, fig. 11. - Nei prati e pascoli della zona alpina e subalpina dai confini del veronese col vicentino, al versante occidentale del monte Baldo; scende qualche volta nella zona montana al disotto di 1000 metri!: però non può dirsi specie comune. Qua e là in tutta la catena del monte Baldo (Segu., Poll., Mang., Kellner, Goir.); e così ai Colonei, Montesel, Valfredda,


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Cerbiol, Lavaci, pian della cenere; nei Lessini in Podesteria, Maléra, Spiazzoi ecc. (Poll.!, Goir.); nel monte Campobrun (Poll. !, Goir.); nel monte Alba (Bordoni, Poll.); nell'alta valle d'Illasi presso la Giazza (A. Mass. !). - È in fioritura in giugno e luglio: perenne.
[(1) = Pseudorchis albida (L.) Á. & D. Löve - n.d.c.]

Gymnadenia conopea(1) R. Brovn. - G. inodora Fries (forma floribus inodoris); Orchis conopsea L., Poll. fl., excl. syn. Segu. O. montana purpurea odorata, et herb. !; O. palmata minor, calcaribus oblongis Segu. pl. veron. III cum. ic. tab. VIII, fig. 7. - Erba dela man, Manine, Zatele, Zatine*, - Variat:
- β albifiora.
Volgatissima nei luoghi erbosi e freschi della intera Provincia: dalla zona montana e subalpina sale alla alpina, scende nelle valli e si spinge a tutta la pianura. (Segu., Poll., Font., Goir. ecc.). La var. α fiori bianchi si incontra, però meno frequentemente, assieme alla forma tipica. - È in fiore da maggio ad agosto secondo la altitudine della stazione, la quale oscilla fra meno di 10 metri e circa 2000 metri sul livello del mare: perenne.
[(1) = Gymnadenia conopsea (L.) R. Br. - n.d.c.]

G. odoratissima G. L. Rich. - Orchis odoratissima L., Poll.!; O. palmata angustifolia, minor, odoratissima Segu. pl. veron. III cum. ic. tab. VIII, fig. 6. - In vernacolo porta gli stessi nomi della specie precedente. - Variat:
- β floribus roseis Parl.
- γ floribus albis Parl.
- δ Idae. - "Forma pumila: spica laxa, pauciflora, abbreviata".
Cresce abbondantissima, fra il Benaco ed il confine vicentino, in tutti i monti, nei luoghi rupestri e selvatici, nei pascoli, nei prati, fra i frutici delle zone alpina, subalpina e montana, dalle quali scende nei colli e si spande per la intera pianura: vive in


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società con la specie precedente, però nelle stazioni molto elevate la sua fioritura è posteriore di un qualche giorno a quella di G. conopea (Segu., Poll., Font., A. Mass.!, Rigo, Goir.). Le var. β e γ crescono promiscuamente alla forma tipica; la seconda però si incontra assai raramente: la δ in riva all'Adige al piede delle ultime pendici del monte Baldo. - Fiorisce da maggio a settembre dipendentemente dalla altitudine: perenne.

G. conopea X odoratissima. - Non di rado G. conopea e G. odoratissima vivendo in società non è improbabile dieno origine a delle forme ibride: e forse ad una di queste potrebbe riferirsi la pianta descritta da Seguier (pl. veron. III, p. 251) e raccolta da Bordoni sul monte Alba.

Coeloglossum viride Hartm. - Orchis viridis Crantz, Poll. !; O. palmata, odore gravi, ligula bifariam divisa, flore viridi Segu. pl. ver. II cum ic. tab. XV. n. XVIII et tab. XVI, fig. 18. - Manine*, Zatine*. - Nei luoghi erbosi della regione alpina e subalpina scendendo dalle creste più elevate dei monti al disotto dei 1200 metri!: lungo la intera catena del monte Baldo (Poll.!, Tonini !, Rigo, Goir.); nei Lessini alla Sega, Podesteria, Sparaver, Malera, Spiazzoi, Revolto ecc. (Goir.); nei monti Posta, Campobrun, Passo della Lora (Goir.); nei monti Zeola e Alba (Poll., Goir.). - È in fioritura dalla metà di aprile! ad agosto e settembre secondo la altitudine e le condizioni locali: perenne.

Platanthera bifolia G. L. Rich.; Poll. viag. et fl. (ex parte?) et herb.! - Orchis alba, bifolia, minor, calcari oblongo Segu. pl. ver. Il cum ic. tab. XV, n. X. - Castagnole - Variat:
- β laxiflora Reichb.
Frequentissima nei pascoli e nei boschi della regione subalpina e montana, meno frequente nella zona


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alpina; scende benanco nei colli e nelle valli e si spinge nella pianura: e così in tutti i pascoli e prati del monte Baldo (Poll., Goir.), dei Lessini e dei monti finitimi a questi o da essi dipendenti (Goir.); nella valle d'Illasi presso Tregnago e Centro (A. Mass.!); presso Lazise alle sponde del Benaco e nell'Agro Veronese a Guastalla (Poll.); nella bassa pianura a S. Pietro in Valle (Poll. !, Masè). La var. β cresce promiscuamente alla specie nei pascoli e nei prati del monte Baldo e dei Lessini. È in fioritura da maggio a luglio: perenne.

P. chlorantha Custor. - Meno frequente della specie precedente con la quale per lo più cresce in società : p. e. nel monte Baldo ai Cervi, fra Borno e la Prà (Rigo), in Pravazar (Goir.); nei Lessini presso Chiesanuova ecc. (Goir.). - Fiorisce nella stessa epoca della precedente: perenne.

P. Carducciana(1) Goir. N. g. bot. Vol. XV, pag. 332. - Nei Lessini lungo la salita dalla val d'Adige alla Sega. - Giugno.
[(1) = var. della Platanthera bifolia - n.d.c.]

Traunsteinera globosa Reichb. - Orchis globosa L., Poll.! - Castagnole. - Variat:
- β humilis. - Forma pusilla.
Frequente nei pascoli e prati dei monti veronesi nei quali si innalza al dissopra dei 2000 metri: scende pure nella regione dei colli; più raramente si incontra nella pianura. Nel monte Baldo cresce lungo la intera catena fra l'Adige ed il Benaco, spingendosi a nord fino all'Altissimo di Nago e monte Lastè (1000-2100 m.), (Segu., Poll., Ambrosi, Rigo, Goir.); nei Lessini al Corno d'Aquilio, Podesteria, Maléra, ai Parpari, Chiesanuova ecc. (Goir.); nella valle d'Illasi nel monte Barbara e presso Badia Calavena (A. Mass. !); a S. Bartolomeo Tedesco e nei monti Alba e Lobbia (Goir.); presso Lazise alle sponde del Benaco (Font.); nell'Agro Veronese al Bosco Mantico (Poll. ?); presso


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Verona in riva all'Adige al Pestrino (Poll. !), e in questa stazione per fermo accidentalmente: la varietà β è una pianta elegantissima, raccolta nei Lessini sul Maléra (Goir.). - È in fiore da maggio ad agosto: perenne.



Sub-tribus 2. - Angiadenieae.

Sect. 1. Monadenieae. - Serapias Lingua L. ex parte - Rarissima: nella valle d'Illasi presso Centro (A. Mass.!); nel monte Baldo (A. Mass. nell'Erbario centrale a Firenze, senza indicazione di luogo!).

S. longipetala(1) Poll. - S. Lingua L. ex parte; Poll. herb.! - Variat:
- β albiflora - S. Lingua flore albo Font.
Copiosa nei luoghi umidi od acquitrinosi della Provincia, tanto nel piano come nei colli; più raramente nei monti (Segu., Poll.!, Font., A. Mass.!. Mang.!, De Bracht, Rigo, Goir.): A. Massalongo, come risulta dagli esemplari che si conservano presso l'Erbario del museo botanico di Padova, la raccolse sul monte Baldo, cresce benanco nella valle d'Illasi, nei monti sopra Cogolo (Bordoni in Segu.) e presso s. Mauro (Goir.). La var. β, che forse corrisponde alla var. pallidiflora del Todaro, fu rinvenuta da Francesco Fontana presso Lazise sul Benaco. È rimarchevole che nella Provincia veronese questa bellissima specie si trova specialmente distribuita, fra oltre i 200 metri e meno 30 metri di altitudine, alla sua parte occidentale, sopra di una zona che dai piedi degli ultimi contrafforti del monte Baldo, si distende approssimativamente da nord a sud, allargandosi nell'Agro e nella pianura: è pure degno di nota che presso di noi la stessa sembra dimostrare una speciale predilezione


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per i terreni e le formazioni moreniche. - È in fioritura da aprile a giugno: perenne.
[(1) = Serapias vomeracea (Burm. f.) Briq. - n.d.c.]

S. longipetala X Orchis Morio Rigo et Goir. - S. Fontanae Rigo et Goir. - Questa forma ibrida venne scoperta da Francesco Fontana nei prati della Bottona presso Lazise alle sponde del Benaco! - Fu raccolta in maggio.

S. longipetala X Orchis fragrans S. Tommasinii A. Kern.; S. Roselliniana Goir. - Rarissima. Rinvenuta il 17 maggio 1882 nei prati presso Vigasio: in questi, S. longipetala vive in società con buon numero di altre Orchidacee (Goir.).

Chamaeorchis alpina C. L. Rich. - Rarissima: in monte Baldo nei luoghi erbosi e fra i crepacci delle rupi nella valle delle pietre, sul versante occidentale del monte a circa 2100 metri di altitudine (Goir. et C. Mass., Agosto 1874). - Fiorisce da luglio a settembre: perenne.

Aceras antropophora R. Brow. - Questa specie indicata da Seguier nella collina veronese, sembra oggi scomparsa.

Himantoglossum hircinum - Orchis hircina Scop., Poll. !; Orchis barbata, odore hirci, breviore latioreque folio Segu. p1. ver., II, cum ic. tab. XV, n. 1. - Cresce frequente e copiosamente fra il Benaco ed il confine vicentino, nei boschetti e nei pascoli di tutta la regione collina; è più rara nella montana (Segu., Poll., Font., A. Mass. !, Ton.!, A. Mang.!, Rigo, Goir.). - Fiorisce in maggio e giugno: perenne.
[(1) = Himantoglossum adriaticum H. Baumann - n.d.c.]

Anacamptis pyramidalis C. L. Rich. - Orchis pyramidalis L., Poll.! - Castagnola, Guardaprà, Supa, Aio de can*. - Variat longitudine calcaris ovarium subaequantis vel superantis, et
- β floribus laete roseis. - Orchis purpurea spica congesta flore roseo Segu.
- γ floribus albis Parl.


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Frequentissima dalla pianura alla regione montana nella intera Provincia, innalzandosi sin quasi a raggiungere altitudini comprese fra 1200-1300 metri: ama i prati, i pascoli, i luoghi erbosi e soleggiati (Segu., Poll., A. Mass.!, Rigo, Goir.): la var. γ rarissima fu raccolta da Rigo nei colli sopra Torri del Benaco. - Fiorisce dalla metà di aprile a tutto giugno secondo l'altitudine delle varie stazioni: perenne.

Sect. 2. Diadenieae. - Nigritella angustifolia(1) C. L. Rich. - Orchis nigra Poll.!; O. palmata angustifolia, alpina, nigro flore Segu. pl. vero II, cum ic. tab. XV, n. XVII. - Zatine*, Manine*, Vaniglia*. - Variat:
- β rosea Vis. et Sacc. - Orchis nigra var. β Poll. fl. ver.
Dal confine della Provincia veronese col vicentino al fianco occidentale del monte Baldo, frequentissima nei pascoli della regione alpina e subalpina, più rara nella montana: e così nel monte Baldo ai Colonei, Naole, Costabella, Ime, Valfredda, Val brutta, Campedelo, val Losana, Noveza, Cerbiol, Dossioi, Zocchi, Altissimo di Nago ecc. fra 1180 metri e 2196 metri (Segu., Poll.!, Rigo, Goir.); nei monti Lessini al Corno d'Aquilio, Corno mozzo, Podesteria, Maléra, Passo della Pertica, Spiazzoi ecc. fra 1376 metri e 1873 metri (Goir.); nel monte Posta, Campobrun ecc. (Goir.); nel monte Zeola (A. Mass. !, Goir.) ; nel monte Alba (Poll. !. Goir.) ecc. La var. α fiori rosei e porporascenti è più rara, essa si trova qua e là assieme alla forma tipica; p. e. nel monte Baldo in Cerbiol, nei monti Lessini agli Spiazzoi, nel monte Alba (Goir.). - Fiorisce da giugno a luglio; nelle stazioni elevatissime anche in agosto e settembre: perenne.
[(1) = Gymnadenia rhellicani (Teppner & E. Klein) Teppner & E. Klein - n.d.c.]

N. angustifolia X Gymnadenia odoratissima. - N. Heufleri Ker. - Rarissima: raccolta una sola volta in due soli esemplari in monte Baldo, in luoghi erbosi sotto alle Sengie di Valfredda (luglio 1883 Goir.).


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Orchis L. - Sub-genus 1. Herorchis Reichb. fil. - Sect. 1. Papilionaceae. - O. rubra(1) Jacq.; Poll. herb! - O. papilionacea Poll. fl. excl. nonn. syn. - Cipressini - Rara: nei luoghi erbosi secchi e nei pascoli sterili dell'Agro Veronese; eccezionalmente nella bassa pianura. - E così nel Bosco Mantico (Poll. !), presso Valeggio (Poll.), nei pascoli di Prebian presso Villafranca (A. Mass. !), nei prati al Bovo presso Cadidavid (A. Mang.!, Goir.), nei prati sotto Custoza (Rigo !), presso Nogara nella bassa pianura veronese (Navi !). - Fiorisce da aprile a giugno: perenne.
Queste ultime tre eleganti specie crescono promiscue nella collina veronese alle Are in un boschetto di querce nella villa del Dr. A. Forti !.
[(1) = Anacamptis papilionacea (L.) R.M. Bateman, Pridgeon & M.W. Chase - n.d.c.]

Sect. 2. Moriones. - O. Morio L.; Poll. fl. excl. var. β, herb.! - O. Morio foemina Segu. cum ic. pl. ver. II, tab. XV, n. VII. - Testicolo di cane, Gigli caprini. - Salep, Castagnole: il primo di questi nomi è dato più particolarmente dagli erbaiuoli agli ingrossamenti tuberiformi delle radici. - Variat:
- β picta Lois.
- γ rosea. - O. Morio foemina, flore roseo Segu.
- δ alba. - O. Morio var. flore albo Font.; O. Morio foemina fiore albo Segu.
- ε foliis maculatis Parl.
La forma tipica è frequentissima nei pascoli, nei prati aridi e secchi, nel margine dei campi, negli argini, nei dumeti ecc. della intera Provincia, ascendendo dalla pianura sin quasi alla zona subalpina del monte Baldo, dei Lessini e dei monti da questi dipendenti (Segu., Poll., ecc.). La var. β si incontra raramente qua e là in unione alla specie; p. e. presso Giare alle falde del monte Tesoro nei Lessini (Goir.): le var. γ e δ sono piuttosto frequenti; e così presso Verona (Segu.); nel Bosco Mantico, nel colle delle Ungherine ecc. (Goir.); a Lazise (Font., var. δ); nei pascoli dei colli Benacesi (Rigo, var. δ); la ε è stata raccolta da Abramo Massalongo nel monte Barbara


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presso Tregnago nel luogo chiamato Gazà.! - Fiorisce da marzo a giugno secondo la altitudine: perenne.
- Gli erbaiuoli raccolgono gli ingrossamenti tuberiformi delle fibre radicali per smerciarli ai farmacisti e ai droghieri.

Sect. 3. Coriophorae. - O. coriophora L.; Poll. fl. var. α et berb.! - Cimicciatola. - "Variat colore florum fuligineo vel purpureo". Non è pianta comune: si incontra qua e là, qualche volta in società con la specie seguente, nei prati e nei pascoli umidicci od acquitrinosi, ed anche secchi, della pianura e dei colli; è meno frequente nei monti. E così nel monte Baldo orientem versus (Segu.), al Pestrino in riva all'Adige (Poll., !), nei fossi di Verona presso porta S. Zeno (Segu.), presso Lazise (Poll., Font.), nei prati umidi sopra Torri del Benaco (Rigo), nel Bosco Mantico nell'Alto Agro Veronese, presso Incanale in val d'Adige e sulla destra del fiume, nelle vicinanze di Vigasio (Goir.). - Fiorisce in maggio e giugno perenne. Spica teterrime foetet (Segu.).

O. fragrans(1) Poll. herb. cum. ic. in elem. bot. II, tab. ultima fig. 2. - O. coriophora Poll. fI. var. β; O. Polliniana Spreng. - Castagnole. - Variat:
- α fragrans (Poll.). "Flores odorem florum Mespili monogynae et M. Oxyacanthae fortiter olentes" (Poll.).
- β cassidea M. B.
- γ grandiflora Reichb.
- δ albiflora. "Spica laxiuscula floribus omnino albis".
- ε cornuta Rigo in lit.!
La var. α è copiosissima nei luoghi erbosi e scoperti, nei pascoli e nei prati, tanto umidi quanto secchi, nella parte occidentale della Provincia specialmente, gregaria frequentemente, altre volte isolata (Poll., A. Mang., Font. Rigo, Goir. ecc.); e si trova approssimativamente distribuita sopra quella stessa zona
[(1) = Anacamptis coriophora (L.) R.M. Bateman, Pridgeon & M.W. Chase - n.d.c.]


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che segna l'area di vegetazione per Serapias longipetala colla quale in molte stazioni cresce promiscuamente!. Le var. β, γ, sono rare e vennero raccolte, ma in pochi esemplari, in luoghi erbosi lungo l'Adige al piede dei monti S. Marco e Cordaspina: la ε per fermo è una forma anomala singolarissima scoperta da Gregorio Rigo che ne raccolse pochi esemplari nei colli Benacesi sopra Torri!. - Fiorisce in maggio e giugno: perenne.

Sect. 4. Militares. - O. ustulata L.; Poll.! - O. militaris pratensis Segu. cum. ic. pl. ver. II, tab. XV, n. IV. - Castagnole. - Variat:
- β pauciflora. "Spica depauperata".
Comunissima in tutta la Provincia, nei luoghi pietrosi, nei pascoli, negli argini ed anche nei luoghi erbosi: nella pianura bassa ed alta; nell'Alto Agro; in tutti i colli; nella cerchia stessa della città di Verona p. e. nel giardino del Collegio Angeli; in tutte le valli; alle sponde del Garda; nel monte Pastello, nel monte Baldo; nei monti Lessini, ascendendo dalle falde a tutta la zona montana e penetrando benanco nella subalpina! (Segu., Poll., A. Mang., A. Mass., Rigo, Goir. ecc.); La var. β nel monte Trezzolan. - Fiorisce da aprile a giugno secondo la altitudine: perenne.

O. tridentata Scop. - O. militaris pratensis, elatior, floribus variegatis Segu. cum. ic. pl. ver. II. tab, XV, n. III.- Castagnole. - Variat:
- β sulcata. "Calcare sulco laevissimo percurso".
- γ candidissima.
Comunissima nei pascoli, nei prati, nei margini dei campi, negli argini, più raramente nei luoghi boschivi: dalla pianura e dai colli alla regione: subalpina si incontra, può dirsi, in tutte quelle stazioni nelle quali cresce la specie precedente; della quale però dimostra maggiore attitudine per elevarsi in


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altitudine. La var. β cresce nei pascoli del monte Baldo; la γ, rarissima, tra Villafranca e Valeggio nei pascoli di Prebian (Goir.). - È in fiore dalla fine di marzo a tutto maggio; in giugno nelle stazioni elevate: perenne. - Forse presso di noi potrà rinvenirsi la forma corrispondente alla var. commutata Todaro.

O. ustulata X tridentata. - Nei pascoli di Prebian superiormente citati, nonché al margine di un prato nel quale crescevano in società le due specie presso Castel d'Azan (Goir.).

O. tephrosanthos(1) Vill.: Poll. fl. excl. syn. Segu. et herb. ! - O. simia Lam. - Castagnole, Castagnola. - Variat:
- β nivea. - O. tephrosanthos var. β, Poll. !
Comunissima nei prati, nei pascoli; nei boschetti della intera Provincia, dalla bassa ed alta pianura, dall'Alto Agro Veronese e dai colli alla zona montana nella quale diventa più rara (Poll., Masè, A. Mang.!, De Bracht, Tonini!, A. et C. Mass.!, B. Pellegrini, Clementi, Rigo, Goir.). La var. β è rarissima: è stata raccolta presso Valeggio (Poll. herb,!) e nel monte Trezzolan (Goir.). - Fiorisce in aprile e maggio; anche in giugno nelle stazioni elevate: perenne.
[(1) = Orchis simia Lam. - n.d.c.]

O. militaris L.; Poll. excl. syn. Segu. et herb.! - Castagnole. - Comunissima dalla bassa pianura a tutta la regione montana, penetrando benanco nella regione subalpina: cresce nei prati, nei pascoli, nei boschetti di querce, castagni ecc. (Segu.,. Poll., A. Mass., Ton., A. Mang.!, B. Pellegrini, Rigo, Goir. ecc.). - Fiorisce nei mesi di aprile e maggio nelle stazioni basse; in giugno nei luoghi elevati: perenne.

O. tridentata X militaris. - Qua e là nelle stazioni nelle quali le due specie crescono promiscuamente.

O. purpurea Ruds. - O. fusca Iacq.: Poll. fl. ver. et herb. !;. O. militaris major Segu. cum. ic. pl. ver. II, tab. XV, n. II. - Castagnole. Variat:


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- β alba. - O. fusca flore albo Fr. Font.
Nei luoghi boschivi, nei cespugli e nei pascoli specialmente della zona collina e montana copiosamente: meno frequente si incontra nella pianura. E così alle falde settentrionali del monte Baldo verso Tierno e Castion (300-500 metri Poll.) ed a quelle meridionali a Pazzone (30 metri Rigo); Lazise sul Benaco (Poll., Font.); Rocca di Garda (Rigo); Ospedaletto, S. Ambrogio, Grezzana (Segu., Poll.); presso Tregnago nel Bosco di Ferrari (A. Mass.!, Da Campo !), e nel monte Precastio (Goir.); nei boschi lungo l'Adige; presso Guastalla veronese; sui due versanti del monte Baldo alle falde del monte stesso; nel monte Pastello sopra Cavalo e Fumane; nel monte Tondo (m. 640) ed altrove nei Lessini; nel colle delle Ungherine ed in tutti gli altri colli prossimi a Verona; nel monte Trezzolan; presso Montorio, Marcellise, la Mosela (m. 92); nel vaio di Squaranto; a Castagné; presso Monteforte, Costalunga, Roncà, Soave; nel monte Bolca ecc. La var. β è rarissima: fu scoperta da Francesco Fontana presso Lasize sul Benaco. - Fiorisce da aprile a maggio ed anche in giugno: perenne.

Sub genus 2. Androrchis Reichb. fil. - Sect. 1. Provinciales.
- O. provincialis Balb. - Rarissima: scoperta primieramente da A. Massalongo nel monte Baldo, come risulta dall'esemplare che si conserva nell'Erbario centrale di Firenze, ma senza indicazione di luogo!: nei colli di Valpantena sopra le Stelle (Goir.); nei Lessini sotto a Cerro Veronese (800-600 m.) verso il vaio di Squaranto (9 maggio 1890, Goir). - È in fiore in maggio: perenne.

O. laxiflora Lam.; Poll. fl. et herb.! - Castagnole. - Variat:
- β bifida.
- γ brevifolia Tin. ?
Luoghi acquitrinosi della pianura: più raramente nei colli. Presso Legnago, Nogara, Vigasio ecc.


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(Poll., Rocchetti, Masè, (Goir.); nei prati lungo le rive del Mincio a Valeggio (Poll.), Monzambano e Salionze (Rigo); Peschiera (Goir.); nei colli Benacesi e in vicinanza delle rive del lago, presso Garda (Rigo), nella val Volpara (Rigo, Goir.), sopra Torri (Rigo), a Riva (Fleischer, Gelmi, Porta); nella val d'Adige sotto Rivole, e lungo il corso del fiume presso Incanale, la Caseta ecc. (Goir.). La var. β cresce assieme alla forma tipica; la var. γ, riferita dubitativamente alla var. brevifolia di Tineo, presso Peschiera (Goir.). - È in fiore dalla fine di aprile a tutto giugno: perenne.

Sect. 2. Masculae. - O. pallens L.; Poll. fl. et herb.! -
O. bulbosa, floribus favescentibus Segu. cum. ic. pl. ver. III, tab. VIII, n. III. - Fra il confine della Provincia veronese colla vicentina ed il lago di Garda, si incontra qua e là, per lo più gregaria, nei boschi ed anche nei pascoli della zona montana; qualche volta scende nella collina: però non è molto comune. Alle falde occidentali di monte Baldo nei boschetti sopra Torri del Benaco nel luogo detto le Sorti e nella val Volpara (150-200 m.) Rigo); nel monte Pastello (Mang., Goir.); nei Lessini presso Velo (1292 m.), Roverè di Velo (842 m.), presso Bosco Chiesanuova (900-1000 m., Goir.); nella valle Orcana presso S. Bartolomeo Tedesco (Segu.). - Fiorisce da aprile a giugno: perenne.

O. speciosa(1) Host. - O. mascula Poll. fl. et herb.! - Castagnole, Salep. - Stirps polymorpha variat:
- α genuina.
- β acutiflora Koch.
- γ macrostachya.
- δ brachystachya.
- ε maculata - O. Morio mas, foliis maculatis, Segu.
- ζ immaculata.
- η rosea. - O. Morio mas, foliis non maculatis flore roseo Segu.


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- φ alba. - O. morio mas, foliis non maculatis flore candido Moren. herb.
Comunissima: dai pascoli elevatissimi del monte Baldo, dei Lessini e dei monti confinanti o dipendenti da essi scende ai monti minori ed ai colli, ed internandosi nelle valli si avanza nella pianura veronese, nella quale però si incontra assai raramente (2000-15 m.): e così in tutta la catena del monte Baldo tanto sul versante occidentale che sull'orientale (Goir.) ; nel monte Pastello (Mang., Rigo, Goir.): in tutta la catena dei Lessini (Goir.); nel monte Bolca ed in tutti i monti che separano il Veronese dal Vicentino (Goir.); nelle valli d'Illasi, di Squaranto, del Falcone ecc. (Goir.); nella Valpantena sin presso Grezzana (Segu., Ton., Goir.); e nella bassa pianura presso Nogara (Rodegher) e Isola della Scala (Goir.). Tutte le forme o varietà sopra citate crescono promiscuamente! - Fiorisce da aprile a giugno secondo la altitudine: perenne.
[(1) = Orchis mascula (L.) L. subsp. mascula - n.d.c.]

O. Spitzelii Saut. - Rarissima: nel monte Baldo sotto la Colma di Malcesine (Leybold), ed inoltre nei boschi di faggio al Trét de Spin ed ai Zocchi (Porta). - Fiorisce in giugno e luglio.

Sect. 3. Sambucinae. - O. sambucina L.; Poll. var. α - O. palmata pratensis latifolia, longis calcaribus, flore albo, et O. palmata, lutea, floris labio maculato Segu. cum. ic. pl. ver. III, tab. VIII, fig. 5. - Variat:
- β purpurea Koch. - O. sambucina Poll. var. β excl. syn. L.
Si incontra copiosamente nei prati e nei pascoli dalla regione montana alla subalpina; frequentemente nei luoghi scoperti dei boschi di faggio. E così nel monte Baldo è segnalata da tutti i botanici che hanno perlustrato il Veronese (Segu., Poll.. Vis., Ton.!, Mang., Ambr., Rigo, Goir. ecc.), a Campedello, Valfredda; Naole, Ime, Lonza, Noveza, Novezina, Cerbiol : cresce


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pure in tutta la catena dei Lessini; p. e. Bosco di Chiesanuova, Roverè di Velo, Velo, Trachi, Bocca di Selva, Maléra ecc. (Goir.); nei monti che separano il Veronese dal Vicentino, p. e. nel monte Lobia (Segu., Goir.). Le due varietà crescono promiscuamente. - Fiorisce da aprile a giugno: perenne.

Sect. 4. Maculatae. - O. maculata L.; Poll.! - O. palmata montana maculata Segu. cum. ic. pl. ver. II, tab. XV. n. XVI. - Erba dela man, Zatele, Manine, Zatine, Scarpete dela Madona*. - Frequentissima: dalla zona alpina e subalpina scende nella montano, e benanco nella collina, internandosi nelle valli ed avvicinandosi alla pianura: ama i prati, i pascoli, i luoghi boschivi. - Nel monte Baldo in tutta la catena: lungo la salita da Brentino al Santuario della Corona (Poll., Goir.); presso lo, Ferrara, in Ime ecc. (Goir.); val di Borno (Rigo); la Lonza, Novezina, Noveza, Artillon ecc. (Goir.); nel monte Pastello (Poll., Goir.); nei Lessini presso S. Anna, Molina, Erbezzo, Chiesanuova ecc. (Goir.); nel vaio del Falcone, dell' Anguilla ecc. (Goir.); presso la Giazza, Tregnago (A. Mass.!, Goir.); nel monte Lobia (Goir.) ecc. - Fiorisce da maggio a luglio: perenne.

O. incarnata - O. latifolia Poll. herb.! et fl. ver. an ex parte? - Nei luoghi palustri e nei prati umidi della, pianura e dell'Alto Agro Veronese: in generale però non molto comune. - Lungo l'Adige; nei dintorni di Verona al Pestrino (Poll.), S. Pancrazio, Lazzaretto, Campomarzo sotto al muro lungo, presso S. Michele, Campalto, Giarone, S. Giovanni Lupatoto, Belfiore di Porcile ecc. (Goir.); Legnago, Villa Bartolomea ecc. (Goir.). - Fiorisce in maggio e giugno: perenne.

O. Traunsteineri Saut. - In unione alla precedente presso Legnago?


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Ophrys L. Sect. 1. Araniferae. - O. Aranifera(1) Huds. Poll. herb.! et fl. ex parte. - O. fucum referens flore subvirente et O. fucum referens major, foliolis superioribus candidis et purpurascentibus Segu. cum. ic. pl. ver. II, tab. XV, n. XIII et tab. XV, n. XIV (mala.). - Colombine. - È la specie più frequente del genere e forse della famiglia: essa si incontra in tutta la Provincia, per lo più gregaria, nei prati, nei pascoli, nei luoghi erbosi ed anche nei boschetti, specialmente di querce, tanto nella pianura e nell'Agro Veronese, come nei colli ed anche nella regione montana spingendosi fino a circa 900 metri di altitudine: p. e. monte Beloca (830 metri A. Mass.!) e presso Chiesanuova (Goir.). - Fiorisce prima fra tutte le Orchidacee veronesi, ed a seconda della altitudine da marzo a maggio: perenne.
[(1) = Ophrys sphegodes Mill. - n.d.c.]

Sect. 2. Apiferae. - O. apifera Huds.; Poll. fl. et herb.! - O. araneam referens rostro recurvo Segu. curno ic. pl. ver. III, tab. VIII, fig. 2. - Vesparia. - Colombine. -
Poco frequente; si incontra qua e là nei luoghi erbosi dei colli e dei monti minori, ed anche, ma più raramente, nella pianura. - Nella collina veronese fra Poiano e Valdonega (Segu.); presso Grezzana (De Bracht, Ton.!); Avesa (Poll.); colline di Montorio (Poll., Goir.); fra la Valpantena ed il vaio di Squaranto nel monte S. Fenzo (Goir.); nel monte Viacara presso Tregnago (A. Mass. !); nella val d'Adige sotto al monte S. Marco presso la Caseta e sotto Rivole (Goir.); nella val di Caprino (Goir.); Bulle rive del Benaco a Lazise (Poll.!, Font.), Scaveaghe (Goir.); Rocca di Garda e Costermano (Rigo!); nei fossi della città di Verona (Pollini) e presso l'Adige al Pestrino (De Bracht); nella bassa pianura a S. Pietro in Valle (Masè). Tutte le stazioni indicate in questo luogo sono comprese fra 15 a 591 metri di


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altitudine - Fiorisce dalla fine di aprile a giugno: perenne.

Sect. 3. Speculiferae. - O. Bertolonii Moret. - O. aranifera Poll. fl. ex. parte. - Colombine. - Questa bellissima specie cresce copiosissima nei prati e nei pascoli della intera regione collina e della montana inferiore: si incontra pure nell'alta pianura veronese. - E così a S. Pancrazio e S. Massimo presso Verona; in tutti i colli prossimi alla città; in tutte le collinette moreniche della campagna veronese; nella Valpantena e nei monti circostanti, Romagnano, Zago ecc.; nei colli di Montorio; nel monte Trezzolan; nella valle d'Illasi ecc.; nel monte Pastello presso il fortilizio di Ceraino ecc.; nell'anfiteatro morenico di Rivole; alle falde del monte S. Marco e nei luoghi erbosi lungo l'Adige (Goir.); nei colli Benacesi sopra Marciaga, Albisano, Torri ecc. (Goir.): tutte le stazioni enumerate oscillano fra 85 a 620 metri di altitudine. - È in fiore dalla seconda metà di aprile a giugno: perenne.

add. cfr.: "Omissa - Addenda - Emendanda, F. V. Vol. II, p. 675" (n.d.c.):
- O. pseudo-Bertolonii Murr.! - Pascoli e luoghi erbosi nella Nago sul monte Baldo (Murr), e sulla collina veronese! - Giugno.
- O. Arachnites X O. Bertolonii. - Pascoli e luoghi erbosi nella Valdonega e presso le Torri Massimiliane !. - Giugno.
- O. aranifera X O. Bertolonii Barla et Sarato. (Barla iconogg. des Orchidées ecc. tab. 58, fig. 16-18) - Negli stessi luoghi della precedente e nella stessa epoca!.

Sect. 4. Tenthrediniferae. - O. Arachnites(1) Host.; Poll. viag. fl. et herb.! - O. araneam referens Segu. cum. ic, pl. ver. III, tab. VIII, fig. 1. - Fior-mosca, Formicone. - Colombine. - Prati e pascoli della pianura e dei colli: penetra anche nella regione montana. - E così nella valle d'Illasi presso Giazza (Goir.), Cogolo (Bordoni ex Segu., Goir.); in Valdonega presso Verona; a Guastalla, Ospedaletto (Poll. herb. !), Novare (Poll.); nei colli veronesi (De Bracht, Goir.),. a Fradér presso Torri, Marciaga!, Costermano, Salionze (Rigo); alle sponde del Benaco a Scaveaghe (Goir.), Cisano (Rigo), Lazise (Font., Rigo); nella valle dell'Adige alle falde del monte Pastello presso Ceraino; fra Villafranca e Valeggio; nei prati di Prebian; alle falde dei Lessini presso Lughezzano e più in alto lungo la strada che


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conduce a Chiesanuova (Goir.). - Maggio-giugno: perenne.
[(1) = Ophrys holosericea (Burnm.f.) Greuter - n.d.c.]

Sect. 5. Musciferae. - O. muscifera(1) Huds. - O. myodes Iacq.; Poll. fl; et herb. ! - Pecchie. - Non comune: si incontra qua e là isolata tutto al più in gruppi di pochi individui, nei luoghi erbosi e boschivi della zona collina e montana dalle sponde del Benaco al confine orientale della Provincia. - E così a Campitelo, le Sorti ecc. sopra Torri del Benaco (Rigo), ed ancora nei colli Benacesi sopra Albisano (Goir.); alle falde del monte Baldo presso Brentino (Mang.!); presso Tregnago (A. Mass.!); nei pascoli presso S. Anna d'Alfaedo (939 m.); nella Valpantena; lungo la strada che conduce da Avesa al Maso presso Calserega, Maseto, bosco del Romitorio ecc. (Goir.). - Maggio-giugno: perenne.
[(1) = Ophrys insectifera L. - n.d.c.]



Tribus 3.  -  Cypripedieae.

Cypripedium Calceolus L.; Poll. viag. fl. et herb.! - Farfallone. - Rarissimo in luoghi erti, scoscesi selvatici: nel monte Baldo sul versante orientale nella valle d'Artillon (Pona), e sull'occidentale verso Malcesine (Pona, Segu.) e specialmente lungo lo scosceso sentiero di Ventrar (Poll.!, esemplare raccolto nel 1811) ed inoltre nel luogo chiamato l'Ortal del Deorsil (1400-1500 m., Rigo 20 giugno 1882!): nei Lessini presso Roverè di Velo (A. Mass.!). - Fiorisce in maggio e giugno: perenne.
Sino a tempi a noi vicinissimi coltivavasi nelle Serre la Vanilla, e non infrequentemente la fruttificazione raggiungeva il suo completo sviluppo. - Oggidì negli appartamenti e nelle serre vengono, a scopo di ornamento, coltivate non poche specie esotiche della famiglia delle Orchidacee.


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CLASSIS III  -  DICOTYLEAE.

FAMILIA I.  -  IUGLANDACEAE.

Iuglans L. - Iuglans regia L. Poll. - Il noce la pianta, La noce il frutto. - Nogara (la pianta), Nose il frutto. - Variat:
- α praecox. - I. regia var. tenera Loud, - Nose lugliana*.
- β serotina. - I. regia var. sclerocarpa Spad.- Nose tardiva *.
- γ maxima Hort.
Albero oriundo di Persia, introdotto nel Veronese da epoca remotissima, essendosi rinvenuti frammenti dei gusci delle noci nello strato archeologico fra le palafitte del Garda a Peschiera ed al Bor presso Pacengo! - Una volta serviva nel Veronese da tutore alle viti: abbandonata, e molto saviamente, questa usanza, oggidì il noce è quasi totalmente scomparso dalla pianura e cacciato in bando nei monti nei quali, naturalizzato o quasi, vive prosperoso fra il Benaco ed il confine vicentino fino a toccare altitudini prossime a 1000 metri; per esempio nei Lessini a S. Anna d'Alfaedo, Fosse ecc., e nel monte Baldo a Spiazzi, Campedello ecc. (Goir.): a Verona in Campomarzo: presso Caprino in luoghi innondati dal torrente Tasso e rimasti incolti si trova allo stato di cespuglio. I campagnoli e coltivatori veronesi distinguono la var. α a guscio tenero e fragilissimo (Noyer Mésange dei frutti cultori francesi) e la var. β a guscio duro, consistente, bitorzoluto. - Fiorisce in aprile e maggio: le noci sono mature, nella var. α sin dal fine di luglio ed in agosto; nella var. β in settembre ed ottobre:


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il proverbio veronese dice che da Santa Maria Madalena (22 luglio) la nose l'è piena. - La var. γ è coltivata nei giardini.
Il legno del Noce è adoperato per le masserizie di casa ed altri usi: la scorza delle radici e dei rami, nonché il mallo, serve a tingere di scuro. Le noci danno un olio eccellentissimo per condimento, per ardere e per uso della pittura.

Iuglans nigra(1) L. - Noce d'America* - Oriunda dell'America del Nord, è coltivata quale pianta ornamentale: ma qualche volta si incontra sporadica! - Somministra ottimo legname.
(1) - "Omissa - Addenda - Emendanda, F. V. Vol. II, p. 675" (n.d.c.)



FAMILIA II.  -  SALICACEAE.


Salix L. - Salix babylonica L. Poll. - Salcio piangente. - Salice piangente*, Salgar d'America (Poll.). -
È coltivata soltanto la pianta femmina; questa quasi naturalizzata si trova in val di Mezzane (Goir.), e tale la segnala pure a Rovereto lungo l'Adige il signor De Cobelli. Aprile-maggio: albero venuto dal Levante.

S. alba L., Poll. - Salcio. - Salgar - Variat:
- α typica.
- β vitellina (L., Poll.) - Salcio da legare. - Stropar, Stropari, Stropar zalo: Strope si chiamano i rami flessibili, di un anno, adoperati come legaccio.
- γ coerulea (Sm.).
- δ splendens (Bray).
Ovunque spontaneo o coltivato, dal piano ad altitudini anche elevate, al margine dei campi, lungo i fossi ed i corsi d'acqua, nelle sabbie e nelle ghiaie dei fiumi e dei torrenti: albero, qualche volta frutice. La var. α cresce ovunque: la var. β è per lo più coltivata; si incontra però qua e là, inselvatichita, a Verona lungo l'Adige, nella Valpolicella, nella Valpantena. ecc.: la γ assieme alla forma tipica della quale è una leggera variazione: la δ lungo l'Adige in un bosco sotto al muro lungo. - Marzo-aprile.


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Sono notissimi gli usi svariatissimi del Salcio comune: solo si ricorda che da pochi anni a Villabartolomea, lo stesso alimenta, e con ottimi risultati, una nuova industria, quella della preparazione del trucciolo. La corteccia del Salcio comune ha un sapore amaro ed astringente e gode di proprietà mediche speciali, dovute alla Salicina scoperta nel 1825 da Francesco Fontana farmacista a Lazise sul Garda.

S. fragilis L. - Raro, e forse accidentalmente (Marzo 1871), in Campomarzo di Verona, nei luoghi inondati da l'Adige in occasione di piene (Goir.). - Marzo-aprile.
Nell'opera edita a cura del Ministero di Agricoltura (anno 1873) col titolo Nomi volgari adoperati in Italia a designare le principali piante di bosco, si assegna al Salcio fragile il nome veronese di Salgar gentile: tale denominazione non può essere accettata, trattandosi di pianta punto nota; d'altronde la stessa è la pura traduzione vernacola di Salcio gentile, altro nome italiano di S. fragilis.

S. amygdalina(1) L. - Salcio o vetrice da far ceste, - Stropar, Salgal'*. - Variat:
- α discolor Koch. - S. amygdalina Poll., il quale però non lo indica nel veronese.
- β concolor Koch. - S. triandra Poll.
- γ alopecuroides Tausch, (Rchb. ic. fl. germ. et helv.).
- δ ligustrina Host., (Rchb. l. c.).
- ε tenuijulis . Anders. in Dc.
- ζ crassijulis Anders. l. c.
Queste sei varietà, la α con le sottovarietà latifolia, angustifolia, microphylla e la β con le sotto variet%agrave; latifolia e angustifolia, crescono presso Verona lungo il corso dell'Adige specialmente nelle sabbie depositate dal fiume. La var. β, che è la più frequente, si incontra copiosamente lungo il Mincio, il Tartaro, ecc.; nei prati torbosi della pianura, nei luoghi paludosi, e persino nelle risaie; alle sponde del Garda;
[(1) = Salix triandra L. - n.d.c.]


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nella val d'Adige; nel monte Baldo a Salzan, Basiana, la Ferrara ecc. (Goir.) : il Pollini la segna pure a Brentonico. - Fiorisce in aprile e maggio; qualche volta in marzo. - È adoperato per far ceste ed altri lavori ed anche come riparo ai fiumi.

S. incana Schrnk. - S. riparia W., Poll. - Vetrice bianca. - Borghignon * nelle vicinanze di Verona; Ginesca* nella Valpantena; Baize* nell'alta valle d'Illasi; Marin* nel monte Baldo. - Frutice od albero, cresce nelle siepi, nelle ghiaie dei torrenti ecc. dal piano ad altitudini prossime a 1300-1500 metri; qualche volta nelle paludi od al margine delle risaie. - Presso Verona nelle sabbie d'Adige e lungo tutta la valle percorsa dal fiume; nella Valsorda sotto Affi ed il monte Moscal (Goir.): alle sponde del Garda a Lazise ed altrove (Poll., De-Bracht(1), Goir.); nel monte Baldo presso Gamberone, S. Marco, pian della cenere (Goir.) ; Tolghe, Canalete, valle Aviana, Campione, Acque negre (Poll.); val delle Sorne (Heufler): è meno frequente nella Valpolicella, abbondantissimo invece in tutta la Valpantena da Grezzana procedendo a nord verso Lugo ecc. e nel tempo stesso ad oriente alle Giare, Costoli, Lotrago, monte Zovo ecc.; nella valle di Squaranto, nella valle d'Illasi ecc. (Goir.) - Marzo-aprile.
Serve egregiamente a difesa dei torrenti, ed è pure adoperato a far vinchi da paniere, vestir fiaschi, far culle da bambini; stante la loro fragilità i rami non possono servire come legacci, quindi i campagnuoli della collina praticano di frequente su S. incana innesti di S. vitellina e S. amygdalina.

S. incana x - Presso Verona nelle sabbie d'Adige e nella Valsorda.

S. viminalis L., Poll. - Vimine. - Stropar, Agorino*, e nel monte Baldo Salice Borgogna*. - Originario dell'Europa centrale, ed Asia boreale, centrale ed occidentale media, è coltivato in quasi tutta la pianura


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al margine dei fossi e dei campi; ma quasi selvatico si trova lungo tutto il corso dell'Adige presso Parona, a Settimo veronese, Pescantina ecc.; nella Valpantena sull'altipiano di Lotrago ivi certamente introdotto da molto tempo; alle Valdoneghe in val di Caprino, nel paese istesso nonché fuori di questo alla Campagna; a Castione veronese alle falde del monte Baldo e, più in alto, presso Braghizola in una fossa e sotto Vezzane presso al torrente (Goiran). - Marzo-aprile.
Le gorre o vermene del Vimine servono a far cestelle, panieri, corbe, gabbie: la pianta è adoperata quale porta innesto di S. Vitellina !.

S. cinerea L. - S. ambigua et S. acuminata Poll. - Salgar salvadego* nei dintorni di Verona, e Salgarela* sul monte Baldo; ove in generale si dà questa denomizione alle specie ed alle forme nane del genere Salix !. - Variat:
- β acquatica Sm.
Frutice od alberetto che dalla pianura e dalle Valli grandi veronesi !, sale alla regione subalpina in tutti i nostri monti: presso Verona lungo il corso dell'Adige, nella collina veronese ad Avesa, nella Valpolicella a Negrar ecc., nella Valpantena presso Grezzana, nella valle d'Illasi, nel monte Bolca, nei Lessini, nel Pastello (Goir.); nel monte Baldo alla Lonza, a Campedello, Val brutta, Valfredda (Poll.); alle sponde del lago di Garda (Poll.) - La var. β colla specie qua e là. - Fiorisce da marzo a maggio secondo la altitudine.

S. Caprea L., Poll. excl. var. β. - Salice, Salicone. - Salgar*, Salgar bastardo*, Salgarela* e Salgarele* (le piante nane), Gatolar, Gatoli, Subiolar; Monini*: questa ultima denominazione nella valle dell'Adige, alle falde del monte Baldo a Brentino, Rivalta, Belluno ecc. e dei monti Lessini a Dolcè, Peri, Ossenigo, ecc. ! - Variat:
- β parvifolia Rchb. icon. ecc.


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Frutice e frequentemente albero, vegeta nei luoghi ombrosi e lungo i torrenti, in tutti i collie monti e nelle loro convalli ed anche nel piano; per esempio lungo l'Adige presso Verona (Goir.,) alle sponde del Garda presso Lazise (Fontana): ad ogni modo preferisce i luoghi montani e subalpini (Pona, Segu., Poll. ecc.), La. var. β lungo l'Adige nelle sabbie e presso la Ferrara in monte Baldo (Goir.). - Fioritura: Marzo-aprile nelle stazioni basse: Aprile-maggio nelle più elevate.

S. grandifolia(1) Sev. - S. aurita et S. polymorpha Poll. - Salciaccio. - Monini* e probabilmente gli altri nomi propri alla specie precedente: nell'opera Nomi volgari ecc. superiormente citata Salgar de palude (?). - Frutice od arboscello: nei luoghi boschivi e lungo il corso dei torrenti delle zone montana e subalpina. E così nel monte Baldo presso la Ferrara (Goir.), alle Acque negre e Campion (Poll., Goir.), val delle Sorne (Heufler); nei Lessini lungo la Liana, alla Sega: ecc., nei dintorni di Revolto, nella valle di Illasi ecc. (Goir.). - Aprile-maggio.
[(1) = Salix appendiculata Vill. - n.d.c.]

S. hastata L., Poll. - S. Pontederana Poll. viag. - Salgarela. - Piccolo frutice, però non comune, dei luoghi selvatici elevati. Nel monte Baldo alle Acque negre (Poll., Goir.), all'Altissimo di Nago (Heufler): nei monti Lessini, cime del Pastello: alta Valpantena nel vaio dell'Anguilla sotto alla Podesteria, cima: Malera, Revolto; nel monte Zeola ecc. (Goir.) - Giugno-luglio: specie prossima alla seguente colla quale alcune forme si possono facilmente confondere!

S. nigricans Sm. - S. phylicifolia L.; S. vulfeniana Poll. - Salgar, Salgarela, Salgar salvadego - Specie eminentemente poliforma (conf. Anders. in Dc. prodr. pars. XVI, sect. posterior p. 241). - Frutice o alberetto da 1 a 7 metri, cresce copiosissimo e frequentemente gregario in tutti i monti veronesi fra il Garda


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ed il confine vicentino, di preferenza nello zone elevate. Nel monte Baldo (Poll., Ian., De Bracht), in tutte le valli che solcano i due versanti, Naole, Valfredda, Acque negre, pian della cenere, la Ferrara, la Corona ecc. fra 800-2000 metri (Goir.); nei Lessini alle cime del Pastello, Corno d'Aquilio, Corno mozzo, Podesteria, Revolto ecc. (Goir.) ; nel monte Zeola (Goir.) ecc. Si incontra pure qualche volta al confine della zona collina, per esempio nei Lessini lungo la via del Rosaro presso Cerro!. - Aprile-luglio, secondo la altitudine.

S. repens L., Poll. - Variat:
- β fusca Sm.
Piccolo frutice in parte sdraiato sul suolo. La specie e la varietà crescono, ma rare assai, in monte Baldo nei pascoli di val Losana e di Noveza (Goir.). - Maggio-giugno. - Non si crede inserire in questo luogo S. ambigua Ehrh, ritenuto dagli autori come un ibrido tra S. repens e S. aurita (che non cresce nella nostra. zona botanica) ovvero S. cinerea, sebbene sia da alcuni scrittori indicato nel Veronese, probabilmente perchè il Pollini lo enumera, Fl. ver. III, p. 162, fra i salici veronesi. Ma il Pollini è nel dubbio, come è dimostrato dal segno? che fa seguire al nome della pianta (S. ambigua Ehrh. ?), e dal sospetto possa trattarsi di S. cinerea: alla determinazione della pianta veronese in S. ambigua il Pollini sarebbe stato indotto dallo Sprengel: da ultimo la distribuzione indicata di questo salcio nel Veronese, esclude in via assoluta possa trattarsi della pianta in quistione.

S. angustifolia(1) Wulf. - Piccolo frutice, considerato come una varietà del precedente, raccolto dall'Heufler nel monte Baldo sopra Brentonico verso l'Altissimo (über Brentonico gegen den Altissimo Hsmn. Fl. von tir. p. 794).
[(1) = Salix eleagnos subsp. angustifolia (Cariot & St.-Lag.) Rech. f. - n.d.c.]


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S. Myrsintes(1) L., Poll. - Variat:
- α genuina Rchb . - β arbutifolia W. - γ lejocarpa Rchb. La forma genuina e le var. β e γ di questo piccolo frutice crescono nelle zone elevate delle alpi veronesi!: nel monte Baldo al Coal santo ed in val Losana (Goir.), alla Lonza ed in Noveza (Segu.), nelle valli alpine prospicienti il Benaco (Poll., Goir.); nel monte Posta ed alla cima di Zeola (Goir.). - Giugno-agosto.
[(1) = Salix breviserrata Flod. - n.d.c.]

S. purpurea L. - S. monandra Poll. - Vimini (Bertol.) Senocela* presso Verona: nell'opera Nomi Volgari ecc. Stropar rosso, Salgar porporo, denominazioni che sono la pura traduzione vernacola del nome tecnico. Variat:
- β Helix (L.).
- γ Lambertiana (Sm.).
- δ angustissima.
Frutice, qualche volta alberetto! glaberrimo, per lo più cespuglioso, sommamente polimorfo: abbonda lungo l'Adige ed i torrenti in tutta la Provincia dalla pianura alla zona montana. E così a Legnago, Albaredo, S. Giovanni Lupatoto, Verona ecc.; nella val d'Adige alle falde del Pastello fra Ceraino e Dolcè ecc.; fra Costermano e Garda nella valle dei Molini; nel monte Baldo alle sue falde in Valticina presso Castione veronese, a Brentino, Rivalta, Belluno ecc., e più in alto nel colle S. Marco, nella valle del Pissol, nel letto ed alle sponde del torrente Tasso e dei suoi affluenti, lungo la via ai Lumini ecc. (Goir.); valle delle Sorne (Heufler.). La var. β nelle sabbie lungo l'Adige e qualche volta coltivata; la γ e la δ qua e là colla specie (Goir.). Non sarà difficile rinvenire le forme rispondenti a S. carniolica e S. mirabilis. - Fiorisce da febbraio a maggio secondo l'altitudine delle stazioni. Serve comunemente per far panieri, ceste ecc.


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S. purpureo x cinerea Wimm. - S. Pontederana Schl. - È indicato nel monte Baldo da Ball.

S. purpureo x viminalis Wimm.? - Forse nella Valticina presso a Castione veronese ed in vicinanza a Boi alle Fornase (Goir.).

S. glabra Scop. - S. coruscans Poll. - Piccolo frutice che non di rado cresce in società con S. nigricans, per esempio in monte Baldo alle Acque negre (Poll., Heufler.). - Giugno-luglio.

S. Arbuscula L., Poll. - Salgarela - Piccolo frutice; dalla zona montana elevata alla subalpina ed alla alpina: nel monte Baldo sopra Malcesine (Ambrosi), in Monmaor (Heufler), Valfredda, Valvaccara ecc. (Goir.); al Corno mozzo nei Lessini e nel monte Zeola ecc. (Goir.). - Maggio-giugno.

S. reticulata L., Poll. - Piccolo ed, elegante suffrutice proprio dei pascoli sassosi e rupestri fra 1700-2200 metri: nel monte Baldo lungo le creste da Costabella sin oltre l'Altissimo di Nago e nelle sottostanti vallate, specialmente nel versante occidentale; nei Lessini a Velo, cima di Maléra ecc.; nei monti Posta e Campobrun (Goir.). - Luglio-settembre.

S. herbacea L., Poll. - Piccolo e raro suffrutice fra le fessure delle rupi elevatissime: nel monte Baldo nelle valli delle pietre, degli ossi, dritta ecc. ed all'Altissimo di Nago (Poll., Goiran); il prof. A. Manganotti lo raccolse sui Lessini. - Luglio-settembre.

S. retusa L., Poll. - Piccolo e grazioso suffrutice che cresce copiosamente in tutte quelle stazioni nelle quali vive S. reticulata, tanto sul monte Baldo quanto sui monti Lessini ecc., e fiorisce e fruttifica nella stessa epoca di esso (Segu., Poll., Goir. ecc.). - Variat:
- β Kitaibeliana (W.). Forma major. - S. retusa var. β Poll. - Qua e là colla specie.
- γ angustifolia Ces. in lit. - Ove la varietà precedente.


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- δ serpillifolia (Scop.). - Piuttosto rara: nel monte Baldo in Costabella (Goir.) val degli ossi (De Bracht, Goir.) ecc.; nei monti Lessini alle Gozze (Goir.).

Populus Tournef. - P. alba L., Poll. - Gattice. - Albara bianca, Albara mata., Albara argentina *. - Variat:
- α arborea.
- β arbuscula.
Albero (var. α) alto sino a 10-20 metri, o frutice (var. β) basso e più o meno cespuglioso, cresce in tutta la Provincia, frequentemente isolato, od in piccoli gruppi (var. β): dalla pianura e dall'Alto Agro Veronese, per esempio presso Verona lungo l'Adige, Sandrà ecc. risalendo le valli che frastagliano la parte montuosa s'innalza sui colli e sui monti nella. Valsorda, a Rivole veronese, Caprino, Pesina ecc., Ceraino alle falde del Pastello, Saline nella valle d'Illasi, monte Tondo nella Valpantena ecc. sino a toccare altitudini prossime a 1000 metri nel monte Baldo sotto ai Crosati, a Pràbestemià, ai Cervi (Goir.). Tanto la varietà α quanto la β si incontrano sotto le due forme argentea e grisea (A. Wesmael in Dc. prodr); si incontra pure frequentemente una forma microphylla. - Marzo-aprile.

P. canescens Smith. - P. hybrida (M, B.; P. alba X tremula Wimm. - Raro: luoghi sabbiosi a Rivole veronese, alla Colombarola presso a Costermano, (Goir.), ed al margine di un fossato al confine della Provincia veronese con la mantovana (Masè !), nella val d'Adige presso il forte di Incanale!, ed in riva al fiume alla Perarola !(1)
(1) - "Omissa - Addenda - Emendanda, F. V. Vol. II, p. 675" (n.d.c.)

P. tremula L., Poll. - Tremolo - Piopa, Piope, Albara bastarda, Albara salvadega, Albere, Alberele mate, Alberele salvadeghe o salveghe. - Variat:
- α typica.
- β villosa Lang.
- γ parvifolia. "Frutex humilis; foliis triplo vel duplo minoribus quam in forma typica."
Solitario ovvero in società, albero, arbusto, frutice,


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si incontra in tutti i colli e monti e nelle loro convalli, innalzandosi sino alla zona subalpina: raramente si incontra nella pianura!. La var. β nelle convalli della zona veronese, per esempio sopra Avesa, nel monte Baldo al Gazo ed ai Lumini (forma macrophylla), tra la Salveregina ed Ime ecc.; la γ in monte Baldo presso l'Altissimo di Nago (Goir.). - Marzo-aprile.

P. nigra L., Poll. - Pioppo. - Albera (Segu.), Albara, Piopa. - Variat:
- α typica.
- β italica Dur. - P. pyramidalis Salisb., P. fastigiata Poll. - Pioppo cipressino. - Albera pino (Segu.), Piopa pigna.
La forma tipica cresce ovunque dal piano alla zona subalpina, spontanea o coltivata, specialmente lungo l'alveo dei fiumi e dei torrenti ed al margine dei fossati. Albero, qualche volta frutice: un esemplare veramente gigantesco si osserva sul monte Baldo in Piore alla estremità meridionale della catena, a circa 1000 metri di altitudine, e quasi per contrasto, ne fu raccolto uno alto appena pochi centimetri sopra uno dei gradini dell'Arena in Verona; la var. β, ritenuta originaria dell'Oriente e frequentemente coltivata, vive assieme alla α; per esempio nell'alta Valpantena oltrepassati i Belori, da Dorighi e Spionca sin sotto al ponte di Veja (Goir.). - Marzo-aprile.
Il legno dei pioppi serve a diversi usi: non resistendo all'umido è principalmente adoperato per lavori al coperto o per masserizie che devono essere impiallacciate o tinte, o per lavori d'intaglio grossolano, come zoccoli, tavole, assi sottili per casse d'imballaggio ecc.; coi rami si fanno pali e forche; le foglie si danno da mangiare agli animali. Il Pioppo cipressino si pianta nei viali delle ville e lungo i passeggi pubblici.


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P. angulata Ait. - Di questa bella specie, originaria dell'America settentrionale, cresce un esemplare isolato al margine di un campo presso Parona all'Adige, al principio della stradella che sale a S. Cristina !.





FAMILIA III.  -  BETULACEAE.


Alnus Gaertn. - A. glutinosa Gaertn. - Betula alnus Poll.! excl. var. γ - Ontano. - Oniza, Onizo, Ono*, Oni, Ontano*, Onaro*. Le denominazioni vernacole di questa pianta variano da luogo a luogo; alcune poi indicano, per così dire, la loro importazione dalle provincie vicine: e così ad esempio i nomi Ontano ed Onaro sono sicuramente importati dal Vicentino. Erroneamente l'Abate Tomaselli attribuisce ad A. glutinosa il nome vernacolo di Antana, il quale spetta a Viburnum Lantana L.! - Variat:
- α vulgaris Regel in Dc., Prodr., pars XVI, sectio posterior p. 187.
- β denticulata Regel l. c.
- γ barbata C. A. Mey. - "Forma venis pubescentibus".
- δ oblongata Mill. "Forma foliis ellipticis".
Albero, qualche volta frutice: spontaneo e qualche volta coltivato cresce in tutta la Provincia (Calc., Segu., Poll. !), salendo dalla pianura e dalle sponde del Garda ad altitudini prossime a 1000 metri, per esempio nei Lessini a S. Anna d'Alfaedo; nel monte Bolca; nel monte Baldo sin sopra la Ferrara: le var. β e γ lungo l'Adige a S. Vito del Mantico e presso S. Michele di Verona sotto al muro lungo. Come è noto, A. glutinosa è specie variabilissima, e nel Veronese non mancano forme che potrebbero riferirsi ad A. elliptica Req. (promiscuamente alla forma tipica) e ad A. glutinosa macrocarpa Req. (sabbie


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dell'Adige, S. Vito del Mantico, lago di Garda presso Malcesine); e da ultimo a Guastalla Veronese una forma che appare quasi intermediaria fra la var. α vulgaris Reg. ed A. elliptica Req.: coltivato ed educato convenientemente diventa gigantesco assumendo il portamento caratteristico di Populus fastigiata, per esempio nella pianura e nell'Alto Agro Veronese, presso Caprino ecc. (Goir.). - Fiorisce in febbraio e marzo, non di rado sin dall'autunno dell'anno antecedente: i frutti maturano in settembre ed ottobre.
L'Ontano può essere adoperato per vari usi, specialmente nei lavori sott'acqua dove resiste al pari delle quercie: è pianta molto idonea per rivestire le sponde dei fiumi e dei torrenti e per rassodare il terreno lungo gli stessi.

A. incana W. - Betula incana Poll.! - Oniza, Onizo, Ono, Ono de montagna*, Ono bastardo*. - Variat:
- α vulgaris Regel l. c.
- β glauca Regel l. c.
Albero, alberetto o frutice, questa Betulacea, meno comune di A. glutinosa, ama i luoghi umidi e freschi lungo i fiumi, i rivi, i fossi e nelle convalli montane, subalpine ed alpine (Seguier, Pollini!). E così dalla pianura, p. e. Villabella, e dalle sponde dell'Adige in Campo Marzo di Verona, S. Michele, S. Pancrazio, Pestrino, S. Vito del Mantico, Parona Settimo ecc., e dai Fineti presso Tregnago si innalza alle regioni elevate nelle quali è copiosissima nel monte Bolca (m. 945) e nel monte Zeola (m. 1836 Poll.!): è più rara nel monte Baldo ove cresce alle sue falde orientali lungo l'Adige presso i Tessari, Preaboco, Rivalta (Goir.), mentre è indicata nell'antica selva di Malcesine e presso Brentonico (Poll.) fra 300 e 1300 metri, e nella valle Noveza (Vittorio Pellegrini!). - Fioritura e fruttificazione come per la specie precedente.
Il signor Gelmi segnala presso Trento una forma a


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foglie suborbicolari e pubescenti che sospetta possa essere A. glutinosa X incana, (A. pubescens Tausch.): questa forma si incontra pure lungo l'Adige presso Verona (Goir.).

A. viridis Dc. - B. ovata Poll.! - Ono de montagna (nell'op. c. Nomi volgari ecc.), Ono bastardo*; e nell'alto Baldo, al confine del Veronese col Trentino, Onaro bastardo* e Ontano verde*. - Variat:
- α typica.
- β intermedia.
- γ brembana (Rota)! - A. viridis var. microphylla Ces. !; A. viridis var. parvifolia Sauter; A. alpina minor Segu.
Frutice od alberello ramosissimo questa Betulacea compare nella regione montana nella quale frequentemente si trova colle due specie precedenti, p. e. nel monte Bolca; abbonda nella subalpina; è copiosa nella alpina (Segu., Poll.!); qualche rara volta arriva alla pianura, p. e. al Pestrino in riva all'Adige presso Verona (Goir.), seguendo il corso dei torrenti e dei fiumi. Nel monte Baldo nella selva di Malcesine (Poll. herb. !), in tutte le valli alpine che ne solcano il versante occidentale, all'Artillon, in Noveza verso Campion e le Fassole, nella valle Basiana ecc. (Goir.) fra 1000-2200 metri di altitudine ecc.: nei Lessini alla cima Maléra (Goir. ), a S. Vitale presso Velo Veronese (Poll. herb.!) ecc.; nei monti Zeola, Alba, Gramulon ecc., e nel monte Bolca nel quale diventa aborescente (Goir.): la var. γ sul monte Baldo nelle valli delle pietre e degli ossi ecc. (Goir.) e nel monte Zeola (Segu.): la var. β è bellissima forma che cresce sulle vette più elevate dei Lessini è può ritenersi intermedia fra la forma tipica e la var. γ. - Fiorisce da aprile e maggio a luglio secondo l'altitudine della stazione: le piccole pigne sono mature in settembre-ottobre.


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Betula Tournef. - B. alba L: Poll.! - Betula, Betulla, Bidollo.- Spazzadora* (sui Lessini), Spazzadora. salvadega, Bogol, Bogolo*, Begolo (la Ferrara). - Albero o alberello, raramente arbusto o frutice, dalle regioni subalpina e montana del monte Baldo e dei Lessini, fra 700-1200 metri, nelle quali si incontra assai frequentemente, ora in gruppi più o meno estesi ed altra volta isolato, scende nella collina, internandosi nelle valli per accostarsi alla pianura; nella quale però si incontra qualche rara volta, sporadico e frutescente, lungo l'Adige in seguito a qualche piena del fiume!: molte volte si trova in società con Populus tremula (Calc., Pona, Segu., Poll. ecc:). - È stirpe polimorfa: le piante veronesi sono tutte da riferirsi alla sottospecie verrucosa α vulgaris Regel in. Dc. prodr., e sulla scorta del chiarissimo autore si elencano le forme seguenti (Goir.):
a expansa Regel. - È la forma più comune e si incontra nella parte più alta, della zona montana e nella subalpina in tutti i nostri monti: e così nel monte Baldo presso la Ferrara, ai Lavacci e nel pian della cenere, ecc.; nei Lessini al Corno Mozzo (m. 1536) e al Corno d'Aquilio nel vallone di Fanta (m. 1400): nella zona della collina e nella montana inferiore si incontra più raramente, e per lo più in individui isolati, p. e. nel monte Baldo lungo l'ascesa ai Lumini; in val d'Adige a Rivole (m. 102); a cavaliere della Valpantena e Valpolicella alla bocca d'Alcenago (m. 600); nella valle di Squaranto prima di arrivare alla Rocchetta bassa (200 m. circa) e nella Valpantena nel vajo della Pernise quasi alla stessa altitudine.
b pendula Regel. - Rara: forma elegantissima congiunta alla precedente da forme intermediarie: nel Baldo al monte Belpo sopra i Lumini e presso la Ferrara nel bosco Bordina (800-850 m.), e nei Lessini presso Cerro


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(720 m.), Corbiolo (850 m.) ed alle Pozze presso S. Anna d'Alfaedo.
c microphylla Regel. - Rara: nella Valpantena al monte Lubego (m. 400) verso la valle di Squaranto, al Ponte di Veja alle Pozze presso S. Anna d'Alfaedo.
d lobulata Regel. - Rara: nel monte Gazo (m. 450), sopra Grezzana. Fiorisce in aprile e maggio: i frutti sono maturi in agosto e settembre.




FAMILIA IV.  -  QUERCACEAE.


Tribus 1.  -  Corileae.

Carpinus Tournef. - C. Betulus L.; Poll. - Carpino, Carpino bianco. - Carpano, Carpano bianco*, Fo - Carpano, Carpen. - Le forme nane tanto di questa specie come di Ostrya carpinifolia, in diversi punti dell'Alto Agro e della collina veronese, ricevono il nome di Carpanele ! - Albero, più raramente frutice. Come osservava Seguier, è nel Veronese pianta non comune, e si incontra qua e là nell'alta pianura e nelle regioni collina e montana: e così in Verona nel Giardino Giusti; presso S. Michele lungo l'Adige; al lago di Garda nelle vicinanze di Lazise (Font.); a Fadèr presso Torri (e Rigo!); alla Rocca di Garda; nel monte Baldo lungo la strada da Brentino alla Corona (Poll.), presso la Ferrara (V. Pellegrini), sopra la Cà dei Lusani sotto al Sengio rosso, ai Lumini ove cresce gigantesco; nella valle di Caprino frutescente nelle siepi; nella Valticina presso Castione Veronese; nella collina veronese; nella Valpantena a Spredino verso il vaio di Squaranto; nei Lessini nell'alta valle d'Illasi al Paradiso presso Giazza.


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(V. Pell.); nel monte Tesoro ed a Vagimal presso a S. Anna d'Alfaedo; ai Tinassi, ma umile e nano, come scriveva Seguier (Goir.). - Il legno fortissimo e tenace rende il Carpino bianco atto a moltissimi lavori, e somministra un ottimo carbone: i rami giovani sono flessibili e tortili e quindi, come quelli dei Salici, sono adoperati a fare legami. È coltivato assieme al Carpino nero per fare siepi e viene adoperato nelle uccellande (Rocoli; Tende): prende molte forme col cesoiarlo. - Fiorisce in aprile e maggio, i frutti sono maturi in agosto e settembre: ma non fruttifica tutti gli anni!.

Ostrya Mich. - O. carpinifolia Scop. - Carpinus Ostrya L.; Poll. - Carpinella. - Carpano, Carpano nero, Carpanele. - Albero, alberello, frutice: spontaneo o coltivato cresce copiosissimo in tutta la Provincia, nei boschi, nelle siepi, sui muri, sulle rupi, dal piamo alla zona subalpina: e così in Verona nel Giardino Giusti, nell'Arena, nel Teatro Romano e su tutte le mura, a S. Giovanni in Valle ecc.; nella val d'Adige e nel monte Pastello; nel monte Baldo lungo la via da Brentino alla Corona, alla Ferrara ecc.; nella Valpolicella, nella Valpantena, nel vaio di Squaranto ecc.; nei Lessini presso S. Anna d'Alfaedo (m. 936), nella valle della Liana (m. 1000-1200), al Corno d'Aquilio nel vallone di Fanta (m. 1475). - Fiorisce in aprile-maggio: gli strobili maturano da agosto ad ottobre. - Il legno è adoperato dai carrai; serve pure a fabbricare carrucole, ruote da molini, ecc.

Corylus Tournef. - C. Avellana L.; Poll. - Avellano, Nocciolo. - Ninzolar, Ninzzolar, Nenzolar, Avelan, Olanar (l'albero); Gatolaro; Paparele (gli amenti): Nosele, Nozele, Nisole, Nizzole, Olane (i frutti). - Ciro Pollini (fl. ver. III, p. 130) distingue tre varietà principali:


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- α sylvestris. - Nosele. - È la forma predominante, alla quale, come sotto varietà, sarebbe da riferirsi C. Avellana ζ crispa A. Dc.
- β ovata. - Olane.
- γ maxima. - C. Avellana θ grandis Dc. - Olane, Olane grosse, Olane tonde.
A queste varietà si possono aggiungere le forme (a) glomerata Dochmakl, (b) aestivalis Doch., (c) latifolia Dc., (d) microcarpa.
L'Avellano (α sylvestris) frutice, alberetto, albero è comunissimo nel Veronese e dalla pianura si innalza a tutta la zona montana, nella quale forma dei cedui estesissimi, e si spinge nella subalpina toccando altitudini prossime a 1300-1400 metri! La sottovarietà crispa di α sylvestris nonché le varietà e forme β, γ (b) sono frequentemente coltivate negli orti o nelle vicinanze delle case rusticane; la (a) si incontra assieme alla α; la (c) è per lo più coltivata, ma fu pure osservata lungo la salita dal , in valle dell'Adige, alla Sega nei Lessini, nella valle di Caprino, nelle siepi lungo la strada da Caprino a Pazzon, presso Verona nel vaio Borago ai piedi del colle delle Ungherine ecc.!; la (d) sul Gazo nel monte Baldo: nei giardini sono pure qualche volta coltivate le varietà urticifolia e variegata dei frutticultori (Goir.) - Fiorisce in febbraio e marzo, nel piano e nei colli, in aprile e maggio sui monti; qualche volta gli amenti compaiono sin dall'autunno dell'anno antecedente. Le Nocciole a seconda delle varietà della specie o della altitudine sono mature da luglio a settembre.
Add:"Omissa - Addenda - Emendanda, F. V. Vol. II, p. 675" (n.d.c.):
(planta culta, assumono frequentemente la forma pendulam quale si nota in Betula alba e Fagus sylvatica.

C. Colurna L. - Oriundo di levante ed introdotto nel Veronese da epoca remotissima, essendo stati rinvenuti frammenti di pericarpo fra le palafitte del lago di Garda a Peschiera nel banco archeologico; si trova quasi naturalizzato in alcuni giardini di Verona, p. e. a porta catena presso S. Zeno (G. Menegazzoli !). -


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Fiorisce in marzo ed aprile i matura i frutti in luglio ed agosto.

C. tubulosa W. - Rarissima nel monte Baldo nelle siepi lungo la strada che dalla Ferrara conduce a Mezzavilla e Cambrigar, nonché nei boschetti di valle Basiana e valle Andrine; ma in pochi esemplari e quasi sempre in mezzo ad altre essenze frutescenti: è difficile a ritrovarsi, e raramente fruttifica (Goir.).



Tribus 2.  -  Quercineae.

Fagus Tournef. - F. Sylvatica. L.; Poll. - Faggio. - Fagio*, Fò, Faza, Fazar. - Variat:
- α typica. - F. sylvatica Poll. var. α.
- β sanguinea Rchb. - F. sylvatica Poll. var. β.
- γ parvifolia.
- δ pendula Loud.
Il Faggio vive fra il lago di Garda ed il confine vicentino (Pona, Segu., Poll. ecc.), ed a seconda delle condizioni dei luoghi si presenta albero dalla chioma maestosa, - p. e. l'individuo stupendo a S. Francesco sui Lessini, - ovvero frutice; altra volta allo stato di cespuglio: e da altitudini comprese fra 1400- 1800 metri, p. e. Ortigara, Artilonzin ecc., nel monte Baldo; Bocca di Selva nei Lessini; scende ad altre minori, p. e. nel primo nelle stazioni di Lonza, Novezina, Ime, la Ferrara, eremo dei SS. Benigno e Caro; e nei secondi in quelle di Bosco Chiesanuova, S. Anna d'Alfaedo, Campostrin, Pastelletto ecc. e quindi fra altitudini comprese fra 1255-1817 metri: nei Lessini tocca la minima altitudine presso Casale di Valpantena nel monte Lavel (633-670 ID.): si incontra anche coltivato nella pianura p. e. in Verona, presso s. Michele ed altrove. La var. β è per lo più coltivata nei giardini e d'ordinario si mantiene


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frutescente; spontanea però fu rinvenuta sui Lessini nella stazione ora ricordata di monte Lavel: la γ si incontra qua e là frammista alla forma tipica; e così nel monte Baldo presso la Ferrara ed altrove, e nei Lessini al Campostrin: la var. δ è coltivata nei giardini ma compare sparsa qua e là tanto sul monte Baldo, quanto sui Lessini.
Il Faggio nel Veronese forma ancora attualmente delle faggiaie assai estese, ed in alcuni punti, Ime, Lonza, Novezina sul monte Baldo; Bocca di Selva sui Lessini; piante secolari presentano volte e tetti di verzura (riserve) che offrono ai mandriani ed alle mandrie ombre fresche e carissime. - Fiorisce in maggio: le faggine sono mature in ottobre. Il legno del Faggio è buono come combustibile, e viene pure adoperato a fabbricare cerchi per tini, remi, manichi di vanga ecc. Recentemente, quali piante ornamentali, sono state introdotte forme elegantissime a foglie variegate e screziate.

Castanea Tournef. - C. vulgaris Lam. - Fagus Castanea L., Poll. - Castagno. - Castagnar, Castagner, Castagn (l'albero); Castagna (il frutto). - Variat:
- α sylvestris.
- β sativa Lam. - Marone. - Castagnar e Maronar* (l'albero), Maroni (i frutti).
Qualche rara volta il Castagno si trova isolato o sporadico; quasi sempre cresce in boschi più o meno estesi (Calc., Pona, Segu., Poll. ecc.) e dai dintorni di Verona presso Quinzano, Avesa, Poiano, Quinto ecc. sale alla zona montana, livellandosi ad altitudini comprese fra 830-850 metri: né manca affatto nell'Agro Veronese, trovandosene alcune piante al Corno tra Bosco Mantico e S. Vito. Nel monte Baldo, compare in riva al Garda presso a Malcesine, ove cresce in società col Fico, col Gelso, colla Vite, coll'Olivo e con esemplari arborei e veramente giganteschi di


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Pistacia Terebinthus, ascende nel monte, seguendo però una linea ondulatissima ed oltremodo irregolare, per l'aggiungere dopo molte soluzioni di continuità la massima altitudine a Prà Bestemià (m. 833): sul versante orientale sale ad una altitudine alquanto maggiore crescendo fra gli Spiazzi ed i Coltri!. -
Fiorisce in maggio e giugno: matura i frutti verso la fine di settembre ed il principio di ottobre. - Il Castagno è creduto originario dell'Asia minore: nel veronese fu certamente introdotto da tempo remotissimo: essendo stati rinvenuti frammenti di gusci di castagna a Peschiera ed al Bor, presso Pacengo, tra le palafitte. Il legno è forte, resiste all'acqua ed è adoperato per molti usi, come doghe, tini, ecc.; i rami danno ottimi pali di sostegno per le viti: se ne fabbrica carbone, ma di qualità scadente.

Quercus L. Sect. 1. Folia decidua.- Q. Robur L. Subspecies I Sessiliflora Dc. prodr. - Q. Robur W. non L. - Eschilio, Rovere, Quercia. - Rovere (Segu.); Rovero; Roero; Roero zentil* (monte Baldo); Roero bianco*, Roero zaldo*, Roero rizzo* (Valpantena e monti Lessini: denominazioni vernacole corrispondenti a forme e varietà diverse di Quercia). - Variat:
- α communis Dc., o. c. - Q. sessiliflora; Sm. et auct., Q. Esculus excl. syn. Ponae! et Seguieri, et Q. Robur Poll. -
- β lanuginosa Lamk. - Q. pubescens W. non L., Poll. -
Ad var. β referenda videtur subvar. c) peduncularis Borzi fl. forest. ital.; Goir., di una var. di Quercia nuova per la Fl. Veron. in Mem. Acc. Ver., LXXIII, fasc; II, pag. 77 con figura. - Di questa sottospecie della Q.robur L. oltre la sottovarietà c) peduncularis Borzì, già ricordata, si aggiungono le seguenti d) amplifolia Guss.; - e) pennatifida Gml; - f) canascens Borzì; - g) congesta Presl.; - h) macrolepis Borzì: le quali tutte crescono promiscue nei boschi cedui!(1). Q. pendulina Kit.; Q. intermedia Bonnigh!; Q. apennina Lamk ; Q. Robur II, sessiliflora Dc., op. cit. var. ambigua et var. Tenorei, - media fere inter sessilifloram et pedunculatam. Attorno a queste due varietà della polimorfa Q. Robur W.,
(1) - "Omissa - Addenda - Emendanda, F. V. Vol. II, p. 675" (n.d.c.)


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si aggruppa un numero ingente di sottovarietà e di forme, molte delle quali crescono nella nostra zona botanica e vengono in questo luogo omesse per semplicità e brevità (ceterum conf. Borzì o. c.): la var. α isolata, o sporadica, o a gruppi, altre volte in boschi più o meno estesi, è volgatissima nel Veronese (Segu., Poll. ecc.); dal piano ove è meno comune, innalzandosi ad altitudini considerevoli tanto sul monte Baldo, quanto sui Lessini (1200-1400 m.) alle quali assume le dimensioni di arboscello o frutice e diventa anche cespuglioso; la β cresce assieme alla precedente ovunque (Segu.) nei boschi, nei cespugli e nelle siepi del piano e delle zone collina e montana, fra il Benaco ed il confine vicentino; e nel genere Quercus è forse quella che per frequenza, densità, distribuzione si dimostra preponderante nella nostra zona botanica: però amando di preferenza le stazioni più calde, in via generale non sembra toccare altitudini eguali a quelle raggiunte dalla α. La c) la quale si presta benanco a numerosissime variazioni di forma, si incontra qua e là ma non ovunque: la figura superiormente ricordata riproduce, in grandezza naturale un ramoscello staccato da una pianta maestosa, esistente presso Montorio Veronese, nella villa del D.re A. Zambelli , la quale fu già di Pietro di Dante Alighieri. - Fiorisce in aprile e maggio: le ghiande sono mature in ottobre.

Subspecies II, Pedunculata. Dc., o. c. - Q. pedunculata Ehrh., Poll. - Eschio, Farnia. - Rovero e Roero, Roero o Rovere osteso o ostese*. - Di questa sottospecie sono state raccoltre nel Veronese le forme malacophylla, microbalana, macrobalana Schur.!(1). La Q. pedunculata è pure oltremodo polimorfa (Conf. Borzì o. c.) e molte delle sue forme vivono presso di noi assieme alla forma tipica (α vulgaris Dc.): in unione alla sottospecie precedente si incontra, frequentemente sporadica, non di rado a gruppi, al margine dei campi e lungo le strade ed i fossi nella, pianura, che sembra
(1) - "Omissa - Addenda - Emendanda, F. V. Vol. II, p. 675-676" (n.d.c.)


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prediligere, nei boschi dei colli e dei monti nel quali sembra formarsi alla altitudine di 800-900 m.: e così a S. Pietro in Valle (Masè), Concamarise (E. Montanari !, Minerbe (A. Bellinato !), S. Pietro di Cerea (M. Brasioli !), Grezzano (O. di Canossa !), a Canton presso a Ronco all'Adige; nella morena veronese al colle di S. Giustina presso Guastalla; a Ponte Fiorio sotto al castello di Montorio; a Lavagno, (Grassi!); Cerro; nella valle d'Illasi a Centro, nel monte Barbara presso Tregnago, Badia Calavena, Cogolo ecc. (A. e C. Mass.!); nella Valpantena nelle vicinanze di Grezzana e nel monte Porcile; nella Valpolicella alle falde del Pastello presso Cavalo, Fumane ecc.; lungo l'Adige a S. Vito del Mantico e Bussolengo; Pastrengo e Piovezzano (G. B. Perez!); ad Albarè e Costermano; nella Valle di Caprino (Pollini) e specialmente allo Valdoneghe ed alla Groleta in società a Q. Cerris (e V. Pellegrini); nei colli di Rivole veronese; nelle vicinanze del lago di Garda a Pacengo ecc.! - Fiorisce in aprile e maggio: - le ghiande sono mature sin dalla fine di agosto e quindi un mese prima della maturazione per le forme di Q. sessiliflora. - Tanto la Quercia come la Farnia sono due essenze boschive utilissime per la moltiplicità degli usi ai quali si prestano: la scorza è adoperata per la concia delle pelli; le ghiande sono appetite dai maiali; il legno somministra un ottimo carbone, e per la sua durezza e per il peso specifico assai rilevante, per la sua resistenza all'azione dell'acqua, viene adoperato nella costruzione dei navigli e delle macchine da molino, dalle botti ecc.: nel lago di Garda i pali delle palafitte per la massima parte sono di legno di Q. sessiliflora. La Q. pedunculata però è dotata di qualità in tutto superiori a quelle della sessiliflora: riunendo, come osserva Adolfo Bárenger, nel suo legno quasi tutti i requisiti richiesti


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per legname da lavorazione, ossia del legname sociale, è uno degli alberi più utili che allignano in Italia. La nautica, l'architettura, l'idraulica, la montanistica, le ferrovie non ne ponno fare a meno. Gli albericultori veronesi potrebbero vedere se non fosse il caso di estendere la coltivazione di questa essenza, che nella nostra Provincia fa ed alligna ottimamente.

Q. Cerris L.; Poll. - Q. Aegilops All. non L.; Egilope di Teofrasto Pona. - Cerro (l'albero), Cerre o ghiandone (i frutti). - Serro, Serron, Serre, Cerro, Cervo*, Cervi*, Roero nero*, Roero moro*, Roero ferro*. - Variat:
- α typica.
- β austriaca (W.) non Goir. in Erborizzazioni estive ed autnnali attraverso i monti Lessini quond plantam prope Cerro et Arzarè lectmn.
- γ Tournefortii (W.).
- γγ glauca - "Eadem ac var. Tournefortii sed ramis et foliis canescentibus, stipolisque longissimis plerumque petiolum superantibus (Q. crinita Lamk.?). - Nel monte Baldo alla Caseta sopra Pazzon, alle Valsorde di Rivoli, alle Valdoneghe di Caprino !.(1) -
- δ glande minore. - Aegiops minore glande Dod. pempt. 831.
- ε glande majore. - Q. haliphleos Lam.; Aegilops sive Cerris majore glande Dod.
Albero, arboscello, frutice: ora isolato o sporadico, altra volta in gruppi più o meno estesi con le varietà qui elencate, e con altre ancora che sono passate sotto silenzio, cresce copiosamente in tutta la Provincia dalla bassa pianura ad altitudini anche considerevoli!: eppure l'oculatissimo Seguier non vide il Cerro nel territorio Veronese e Pollini appena accenna alla presenza della sua varietà austriaca nei dintorni di Chiesanuova; Pona soltanto lo indica nella spatiosa campagna che sta fra la città di Verona e Bussolengo - ed infatti cresce copioso nel Bosco Mantico: ma guidati da falsi concetti, Seguier dapprima, e poscia Pollini e Bertoloni, riferirono la Egilope di Pona, che è la nostra pianta, alla Quercia comune. Nel Veronese invece, Quercus cerris è topograficamente distribuita nel modo seguente: S. Pietro in Valle (m. 15);
(1) - "Omissa - Addenda - Emendanda, F. V. Vol. II, p. 676" (n.d.c.)


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Gazo; Guastalla veronese al bosco della Stanga nel colle S. Giustina; Grezzano; Piovezzano; Bosco Mantico; collina di Lavagno; altipiano e morene di Rivole veronese ovunque, ma specialmente a Montalto e nelle Val sorde ; val di Caprino alle Valdoneghe, Gazoi, Groleta, Vaj, Simi ecc.; Costermano; Albarè; nel Baldo nei monti Gazo e Belpo, ai Lumini, ai Cervi, Cà dei Lusani, Sèngio rosso, Braga, Masi; Fumane nella Valpolicella; nel Pastello; nella Valpantena e nella collina veronese; nei Lessini presso Chiesanuova (m. 1100), Roverè di Velo, Velo, ai Comerlati sopra Badia Calavena, nei boschi di Veralta presso S. Mauro di Saline; Giazza; nel monte Bolca ecc. (Pona, Poll., Ambrosi, De Bracht, C. Mass., V. Pellegrini, Goir.). - Fiorisce in aprile-maggio: le ghiande maturano in ottobre e novembre, ma stante il sapore amaro non tornano molto gradite ai maiali: il legno è poco stimato come materiale da costruzione, in quella vece serve a moltissimi lavori da tornio, per cerchi, doghe ecc.; come combustibile è preferito a quello della quercia comune.

Sect. 2. Folia perennantia. - Q. Ilex L.; Poll. - Leccio. - Elese (Segu.), Elice*, Leza,* Velzo. - Variat:
- α typica. - Q. Ilex var. α Poll.
- β integrifolia. - Q. Smilax Poll.
- γ agrifolia. Dc. - Ilex folio Agrifolii Seg., Poll.
- δ latifolia Lodd. In val d'Adige alle falde dimonte Baldo a Preaboco !(1).
Albero, arbusto, frutice eminentemente polimorfo; laonde alcuni fitografi (Ten., Duham., ecc.) distinsero un numero grandissimo di varietà. Ama i luoghi rupestri, caldi e soleggiati della collina, nella parte occidentale della Provincia. (Pona, Seg., Poll.) dalla quale si innalza penetrando nella zona montana: si incontra però sporadica in altri punti del Veronese, certamente introdottavi !: p. e. nella Valpantena a Grezzana, Novaglie, e presso Romagnano; nella collina veronese nel Maso (m. 460); a Colognola ai Colli (Cavalli-
(1) - "Omissa - Addenda - Emendanda, F. V. Vol. II, p. 676" (n.d.c.)


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Peverelli !). Il Leccio è copiosissimo nella Val d'Adige; alla sinistra del fiume alla Chiusa (Mang., Berengér), Ceraino, Dolcè, ecc. alle falde dei monti Pastello e Pastelletto (Goir.), Ala. (Bielz), e sulla destra a Gaiun, nei monti Pipolo e Rocca, alle falde del monte Baldo (Clementi, Goir.) fra Incanale e Brentino innalzandosi dai Tessari sino sopra a Pozzagaleto (m. 650; alle sponde e nelle vicinanze del Benaco da Garda a Riva (Poll., Facch., Rigo, Porta, Font., Gelmi, Goir.) e così nel monte Brione e ad Arco: la var. β assieme alla forma tipica frequentemente: la γ piuttosto raramente alle rive del Garda alla Madonna di Navene, nel monte Baldo ai Tessari e Preaboco, nella Val d'Adige alla Chiusa (Poll, V. Pellegr., Goir.) - Fiorisce in maggio e giugno!, matura le ghiande in ottobre e novembre. Il Leccio è coltivato quale pianta ornamentale: il legno durissimo, è adoperato per lavori da tornio e dà un eccellentissimo carbone.

Q. Suber L.; Poll. fl. in add. gen. Quercus. - Q. Ilex β suberosa Vis. fl. dalm. - Sughero, Sughera. - Soero, Soaro. - Non entra nella flora Veronese: è possibile che negli scorsi secoli venisse coltivato nei parchi e nei giardini e mancasse poi, forse a cagione del freddo dell'anno 1709 nel quale perirono le Quercie-sughero nell'Italia settentrionale, nella Francia e nella Dalmazia. Si trova un ramoscello di Q. Suber nell' Erbario di A. Massalongo, ma sulla scheda si legge ex viridiario!: una pianta era pure coltivata nell'antico Orto Botanico. Oggidì si ha notizia di tre piante di Sovero nella Provincia di Verona: la prima nella Valpolicella a. S. Floriano nella Villa Lebrecht !; la seconda nella Valpantena nel parco dei Conti Cattarinetti (R.o D. Spagnolo); la terza nel parco della villa Boschetto di proprietà del signor Camillo Grassi a Lavagno!: quest'ultima può considerarsi pianta storica, essendo stata ivi piantata da Carlo Montanari


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- il martire glorioso di Belfiore - verso l'anno 1838.

Q. pseudosuber(1) Santi. - Q. hispanica Lam.; Q. Aegilops Poll. fl. ver. excl. syn.! et ving.; Q. Exoniensis Bérenger!. - Cerro, Sughero. - Cervo*, Cervi*, Roero sempreverdo*. - Fu scoperto, circa l'anno 1816 da Ciro Pollini e Giulio Sandri!, nella valle di Caprino presso la località Cà vecchia del Becelli - oggidì o Caseggiato Menini ad onoranza del tenente colonnello David Menini caduto eroicamente ad Abba Garima - e a essi impropriamente riferito a Q. Aegilops L. Posteriormente fu ivi ritrovato da Franceseo Fontana, Bérenger!, Vittorio Pellegrini!, Goiran. Un secondo esemplare stupendo e gigantesco di questa bella specie cresce a Scaveaghe (m. 80) tra Garda e la punta di S. Vigilio alle sponde del Benaco nel parco dei marchesi Carlotti (Moretti, Fontana, Rigo, Goiran). Queste due stazioni erano le uniche riconosciute di Q. Pseudosuber nel Veronese: ma erborizzazioni recenti, molte delle quali fuori stagione, e precisamente dal dicembre 1898 all'agosto 1899, hanno constatato la sua presenza, anche sui Lessini in sei distinte località, e cioè: Arzarè tra Lughezzano e Cerro (m. 657), Due Cerri presso Cerro, Cerro, (m, 728), Ghirlandi presso Boscochiesanuova. (m. 1100), Turban pure presso Chiesanova, e da ultimo la Montarina (6 agosto 1899) nuovamente presso Cerro (Goiran). Risulta pertanto che nel Veronese Q. pseudosuber cresce sporadico ed isolato ad altitudini comprese fra metri 80 e m. 1100, dalla zona dell'ulivo innalzandosi oltre al limite superiore di quella del Castagno. - Variat:
- α typica,
- β Gussonei Dc. - Q. haliphleos Guss.
Alla var. β sarebbero singolarmente da riferirsi le piante che crescono sui Lessini nelle stazioni


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Ghirlandi e Turban! - Fiorisce in maggio, matura le ghiande da agosto a novembre, ma non fruttifica tutti gli anni: le foglie, di norma cadono in marzo ed aprile mantenendosi verdi sino a questa epoca. La scorza è sugherosa, e grossa da 1 a 2 centimetri: ma non si fa alcun uso del sughero poco buono e poco abbondante.
[(1) = Quercus crenata Lam. - n.d.c.]




FAMILIA V.  -  URTICACEAE.


Tribus 1.  -  Urticeae.

Urtica L. - U. urens L., Poll.! - Ortiga. - Ortiga., Ortighe*. - Variat:
- α typica.
- β parvifolia Weddell in Dc. prodr.
- γ iners Weddell l. c.
- δ serotina.
- ε pinguis.
Lungo le vie, al piede dei muri, nelle macerie e nelle ortaglie: copiosissimo dalle stazioni basse e dalla pianura ad una certa altitudine sui monti: p. e. in monte Baldo, alle sue falde a Rivalta (m. 135) ed ai Crosati (m. 903): le var. β e γ crescono assieme alla specie: la δ alta 1-4 centimetri circa, si trova presso Verona, (S. Bernardino, la Gabbia ecc.), nell'alta pianura alla fine di ottobre ed in novembre; la γ in Verona nelle macerie. - È in fioritura durante quasi tutto l'anno; da febbraio infatti a dicembre! - È annua.

U. dioica L., Poll.! - Ortica comune. - Ortiga, Ortighe*, Ortiga garganela. - Variat:


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- α vulgaris Weddell in Dc. prodr.; cui referendae subvarietates umbrosa, hispida, horrida, duplicato-serrata (U. glabrata Clementi), pubescens, angustifolia.
- β galeopsidifolia (Wierzb.).
- γ parietariaefolia.
- δ albicans. - "Panicula et fere tota planta albicante".
Sommamente polimorfa questa specie dal piano si innalza sino alle zone alpine (Segu., Poll. ecc.), nelle quali cresce gigantesca presso tutte le malghe e nelle macchie tanto sul monte Baldo quanto sui Lessini!: la sottovar. glabrata a S. Anna d'Alfaedo sui Lessini!: la pubescens a Caprino veronese alla Cabianca!; la galeopsidifolia - forma serotina e ramosissima, quasi frutescente - in Campo Marzo di Verona, Romagnano di Grezzana ecc.!; la γ presso Verona in Valdonega!; la δ bellissima forma nelle siepi presso Caprino Veronese!. - È in fioritura dalla primavera ai primordi dell'inverno ed è perenne. Le foglie dell'Ortica trite e mescolate a farina di granoturco si danno in pasto ai gallinacei: i turioni giovani sono eduli al pari di quelli dell'Humulus; le fibre dei fusti sono tessili.

Parietaria L. - P. officinalis L. - Vetriola. - Veriuola (Segu.), Vetriuola, Vetriola, Vedriola, Vegriola, Veriola, Varignola* (Valpantena), Lavagoti* (Verona). - Variat:
- α erecta Mert. et Koch. - P. officinalis var. α Poll.
- β diffusa Mert. et Koch. - P. officinalis β judaica Poll.
- γ microphylla Weddell in Dc. prodr.
La α è comunissima lungo le strade ed i muri, nelle siepi, nei luoghi selvatici ombrosi dal piano sin quasi a toccare la zona subalpina: promiscuamente ad essa cresce la β ma di preferenza sui muri, nei rottami, sulle rupi; la γ preferisce i muri e rupi soleggiate ed è sparsa, qua e là, così p. e. alle sponde del


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Benaco fra Garda e la Madonna di Navene, nella Valpantena al vaio della Pernise ecc., alle falde del monte Baldo a Caprino, S. Martino, Piore, Gazo, Creta ecc. - Fiorisce durante quasi tutto l'anno nei luoghi riparati e bassi: da aprile sino al principio dell'inverno nei luoghi più elevati e maggiormente esposti: è perenne (Goir.). - La Vetriola è adoperata comunemente per ripulire i vetri delle stoviglie domestiche, quali bottiglie, bicchieri, ecc.



Tribus 2.  -  Cannabineae.

Cannabis L . - C. sativa L., Poll. - Canapa. - Canevo, Candevo, Candio: nel Colognese le piante maschili son dette Sumenzale, le femminili Sumenzai! - Di questa pianta originaria dell'Asia centrale ed Imalaia boreale ed introdotta da epoca assai remota, per ricavarne la fibra tessile, si coltiva la var. Pedemontana Dc. prodr., in vari luoghi della bassa pianura, segnatamente nel distretto di Cologna Veneta, ed in special modo a Pressana, ove in passato tale coltura aveva una grande estensione, assai diminuita ai giorni d'oggi: negli altri luoghi la Canapa si coltiva più per usi domestici, che come coltivazione, campestre ad usi commerciali: sporadica poi o subspontanea si incontra qua e là al margine dei campi e dei fossati, p. e. in Campo Marzo di Verona, Cerea, Legnago ecc., e specialmente in prossimità alle abitazioni: nel 1883 nelle sabbie depositate dall'Adige per la piena dell'anno antecedente, a S. Pancrazio segnatamente, se ne osservarono numerosi esemplari veramente giganteschi!.
- È annua e fiorisce da maggio a luglio. - Ai tempi della Repubblica di Venezia, ai bisogni della corderia di quell'Arsenale, l'Arzanà de' Viniziani


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celebrato da Dante Allighieri, era sopperito in gran parte dalla Canapa che raccoglievasi nel distretto di Cologna Veneta, ed anzi a tale fine tutta la produzione era annualmente accaparrata da quel governo, il quale, come risulta da antichi documenti, ne acquistava ogni anno non meno di libbre grosse 600000 corrispondenti all'incirca a 360000 chilogrammi. Ma caduta la gloriosa Repubblica e quindi venuto meno il lavoro in quell'arsenale, anche la coltura della canapa venne decrescendo a cagione del mancato consumo, facendo luogo ad altre coltivazioni. - Sin dai tempi di Ciro Pollini e successivamente sino ad Antonio Manganotti, si provò a coltivare la Boemeria nivea Hook, come tentativo per introdurla: ma il tutto si mantenne sempre nei limiti di semplice esperimento che nei risultati non corrispose alle nutrite speranze.

Humulus L. - Humulus Lupulus L., Poll. - Luppolo. - Lupolo, Vertigoli* e Ortigoli* alle falde del monte Baldo in val di Caprino, Bruscanzi: l'ultima denominazione è più specialmente dedicata alle giovani messe primaverili della pianta! - Variat:
- α typicus.
- β microphyllus.
Frequentissimo (Segu., Poll., Mang.! ecc.) nelle siepi, nei boschi, nei muri!, sopra gli arbusti, nei luoghi selvatici della intera Provincia dalla pianura ad altitudini anche considerevoli, p. e. nel monte Baldo superiormente alle Fraine di sopra (m. 905) presso la Ferrara!: La var. β pianta elegantissima, ridotta in tutte le sue parti, densamente cespugliosa, con foglie minute, cordate-ovate-acute, indivise, nei muri lungo l'Adige a S. Vito del Mantico, fuori porta S. Giorgio di Verona, nella Vadonega ecc.! - Fiorisce in giugno e luglio; gli strobili maturano d'autunno: da giugno ad ottobre. Perenne. Le giovani messe, Bruscanzi,


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sono portate di primavera sui mercati e si mangiano, variamente cucinati, come i turioni degli asparagi.



Tribus 3.  -  Ulmeae.

Umlus L. - Ulmus campestris L., Poll. - Olmo. - Olmo. - Variat:
- α nuda (Ehrh.i. - U. campestris var. α Poll.
- β suberosa (Ehrh.) - U. campestris var. β Poll.
L'Olmo è pianta variabilissima: albero talvolta altissimo, frutice, spontaneo o coltivato, dal piano ove è diffusissimo e si incontra nei campi e nelle siepi, sale per la collina sino alla regione montana, p. e. in monte Baldo al dissopra della Corona! (m. 800) e nella Selva di Avio (Poll.), ed anche nella subalpina con le forme frutescenti: alla var. α sono da riferirsi le sottovarietà o forme; U. corilifolia Host. (nella Valpantena a Lugo ed ai Bellori!) e U. campestris forma microphylla Goir.! (nei colli della Valpantena, nella collina di Montorio, nella Valpolicella, nella val di Caprino e nel monte Baldo, nei dintorni di Verona ecc. !), due forme estreme fra le quali vanno comprese: U. glabra Mill., U. campestris β latifolia Poll., U. tortuosa Host., U. major Bertol., le quali si incontrano qua e là dalla pianura alla zona montana: la var. β cresce nelle siepi e nei luoghi rupestri, nella pianura, nei colli e nei monti! Una forma nana, (fere herbacea, dense cespitosa) cresce gragaria nei campi aridi e secchi al Bosco Mantico ! e nelle vicinanze al Pestrino !.(1) - Fiorisce in febbraio e marzo: i frutti maturano in maggio e giugno. L'Olmo è adoperato a sostenere le viti, a vestire i margini delle strade e ad ornare i pubblici passeggi; il legno è adoperato a diversi lavori, ma vale poco come combustibile.
(1) - "Omissa - Addenda - Emendanda, F. V. Vol. II, p. 676" (n.d.c.)

U. montana Sm. - L'U. montana in unione ad U. americana, serve ad ornare le passeggiate e le piazze pubbliche: l'una e l'altra pertanto si incontrano qualche volta subspontanee.


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Tribus 4.  -  Celtideae.

Celtis Tournef. - Celtis australis L., Poll. - Arcidiavolo, Spaccasassi, Perlaro (l'albero); in Sicilia i frutti son chiamati Caccami. - Perlaro (Segu.), Romilie* (nella pianura veronese! e così nelle confinanti provincie di Brescia e di Mantova), Perlèra, Perlar, Pirler; Bagolar, Bagoler, Pianta da scuria (l'albero); Bagole, Perlare (i frutti) - Albero talvolta maestoso, p. e. la pianta del giardino Gazzola descritta e ricordata da Seguier, e quelle stupende a Quinto di Valpantena ed alla Pizzolana sui Lessini!, di spesso piccolo o di mezzana statura, frequentemente arboscello o frutice, coltivato o spontaneo dalla pianura sale alla zona montana e cresce nei campi, lungo le strade, nelle siepi, nei muri, nelle rupi (Pona, Segu., Poll., Font., Mang. ecc.) fra il Benaco ed il confine Vicentino: e così a Beccacivetta, Scuderlando, Vigasio ecc.; colli Benacesi; valle di Caprino sino ad una certa altitudine sul monte Baldo; val d'Adige; Valpolicella; Valpantena; vaio di Squaranto; valle d'Illasi ecc.; S. Vito del Mantico, Bussolengo, ecc.; Pestrino e S. Pancrazio; colli di S. Leonardo e S. Mattia, Valdonega ecc.; nella città stessa di Verona è comunissimo nei giardini e compare pure sulle rupi a S. Zeno in Monte, Giardino Giusti, sulle mura Scaligere e su quelle del Teatro Romano e dell'Arena, sui campanili ecc.!. - Fiorisce in aprile e maggio; i frutti, Bagole, maturano in agosto e settembre e formano la delizia dei ragazzi: è pregevole assai per il suo legno, del quale recentemente se ne faceva incetta per fabbricare affusti per cannoni; i rami sono adoperati per fabbricar fruste.

C. occidentalis L. - C. australis var. microphylla Goir.! - In Verona assieme al precedente nel R. Collegio


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degli Angeli: è pianta di origine americana. In borgo Trento ai piedi del colle S. Leonardo sooto al forte S. Sofia !(1). La sua vegetazione è oltremodo tardiva, le prime foglie spuntando nella seconda metà di aprile; le bacche, di un bel rosso granatino sono mature in ottobre-novembre.
(1) - "Omissa - Addenda - Emendanda, F. V. Vol. II, p. 676" (n.d.c.)



Tribus 5.  -  Moreae.

Morus Tournef. - Morus alba L., Poll. - Gelso. - Moràr, Mòrer, Morari (l'albero); More (i frutti). - Morus alba L. var. sylvestris - "Floris plerumque 3-5 lobatis, rarius indivisi, scabris; ramis pungentibus, saepe spinescentibus. Planta sua sponte, a seminibus enata: rustici veronenses eam Armela, Piperloto, Piperloti vocant"(1). Verisimilmente il Gelso bianco venne introdotto nel Veronese sin dall'epoca Scaligera e sostituito al Gelso nero, le cui foglie servivano alla nutrizione del filugello: col tempo la sua coltivazione andò assumendo sempre maggiore importanza ed estensione, ed oramai può dirsi affatto naturalizzato presso di noi, innalzandosi dalla pianura ad altitudini superiori a 700 metri; e così p. e. nel monte Baldo cresce nella parte più meridionale, ai Lumini (m. 702) e sul versante occidentale nella valle di S. Zeno all'Eremo dei SS. Benigno e Caro (m, 834) in unione a Fagus sylvatica: e quivi abbandonato a sè e privo di qualsiasi coltura. si presenta coi rami quasi spinescenti, assumendo quella forma selvatica che dai coltivatori della collina si distingue col nome di Armela !. E quasi affatto selvatico osservasi nelle mura stesse della città di Verona, nelle siepi ed al margine dei campi in Val d'Adige alle falde orientali del monte Baldo fra Belluno Veronese e Brentino, nella Valpantena all'ingresso nel vaio dell'Anguilla, nella valle di Squaranto, nella collina veronese in: Valdonega, nel monte Larzano, nel colle delle Ungherine ecc.! - I gelsi sono tardissimi a schiudere le gemme: per tale ragione furono dagli antichi ritenuti i più saggi fra gli alberi e nella storia della meteorologia veronese è ricordato come anormale affatto l'anno 1787 nel quale invitati
(1) - "Omissa - Addenda - Emendanda, F. V. Vol. II, p. 676" (n.d.c.)


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dalla placida temperie dell'aria avevano cominciato a rivestirsi di foglie sin dai primi giorni di aprile. La fioritura avviene in aprile-maggio: i frutti bianchi, giallognoli, rossi o rossastri (M. italica Poir.), neri, maturano in giugno e luglio; fermentati danno una buona aquavite: il legno è ritenuto ottimo combustibile e viene adoperato nella costruzione di recipienti vinari.

M. nigra L., Poll. - Gelso nero. - Morar o Morer negro. È ritenuto specie indigna italiana ed era coltivato nel Veronese in epoca remotissima per la foglia ed anche pei frutti usati in medicina ed anche come cibo (Biancolini): oggidì un qualche individuo è ancora coltivato qua e là, nei giardini: e così nella Valpantena a Novaglie, in Verona a S. Carlo, nella valle di Caprino a S. Martino ed al Platano! ecc. - Fiorisce in maggio: i frutti (More) dotate di un sapore acidulo graditissimo maturano in agosto.

Broussonetia Vent. - B. papyrifera - Morus papyrifera L., Poll. - Moro della China. - Papirifero, Moro papirifero, Moro della China, Morar della China*, Morar del Giapon*, Mori*, Catalpa salvega*. - Variat:
- β saxatilis.
Pianta ornamentale originaria del Giappone e delle Isole del Pacifico, introdotta nella nostra regione da epoca assai remota, oggi è fatta totalmente selvatica; ed albero o frutice, dall'Agro Veronese sin a toccare la zona montana, fra le rive del Benaco ed il confine Vicentino, si trova ovunque nelle siepi, nei muri, nelle rupi: p. e. nella città stessa di Verona!. È specie variabilissima e sommamente polimorfa; la var. β rappresenta una pianta interamente adagiata sul suolo, ovvero strettamente aderente ai muri ed alle rupi, col fusto brevissimo e foglie minutissime: cresce p. e. nel Bosco Mantico, presso


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Caprino a Gaiar ecc. alle falde di monte Baldo! ecc. - È coltivata come pianta ornamentale nei parchi, nelle piazze, lungo i viali ecc., ma comunemente è adoperata per far siepi: fiorisce d'aprile, accidentalmente (anno 1889) fu rinvenuta in fiore all'ingresso nella Valpantena dopo le prime pioggie di settembre: i frutti maturano in agosto e settembre.

Ficus Tournef. - F. Carica L. - Fico comune, Fico. - Figar, Figaro. - Variat:
- α sativa - F. Carica var. α Poll. - Fico domestico. - Figar, Figaro (l'albero); Figo (il frutto) ed i primaticci Fiori de Figo.
- β humilis Matthioli. - F. Carica var. γ Poll. - Fico nano. - Figar da vaso.
- γ Caprificus (Risso) - F. Carica var. β Poll.; Caprificus insectifera Gasp.; Caprificus Segu. - Caprifico, Fico selvatico. - Figar salvadego - ed il Pollini ne indica tre varietà aggiungendone così una terza alle due descritte da Pontedera e Seguier.
La varietà sativa cresce spontanea e vive allo stato selvatico - nel quale non deve confondersi colla var. γ che corrisponde al vero Fico selvatico - fra il Benaco ed il confine Vicentino, innalzandosi dall'Alto Agro alle zone già elevate nelle quali non solo non cresce l'Olivo ma è scomparso il Castagno, trovandosene una pianta sul monte Baldo in un muro, tra Spiazzi e la Ferrara, alle Fraine di sopra (m. 905)!: ed albero od alberello si incontra copioso e frequente in prossimità delle abitazioni campestri nelle siepi, nei luoghi boschivi, nelle rupi, sugli edifizi, sui muri ove diventa frutescente, e così nella città stessa di Verona a S. Giovanni in Valle, nel Giardino Giusti, all'Arena ed al Teatro Romano, sulle mura Scaligere, sui campanili ecc. Il Fico domestico è coltivato in molte varietà, alcune delle quali squisitissime e molto stimate


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sin dai tempi di Seguier, specialmente nella zona della collina, dalla quale si spinge sino alla montana, stante le propizie condizioni del clima nostro dolce e temperato: le varietà o razze più pregiate delle quali alcune sono di recente introduzione, rispondono alle denominazioni, qualche volta sinonime, di: Fichi neri, mori, rossi, aranzi, bianchi, verdi, verdoni, verdoni, zuccoi, segalini, del Paradiso, santi, da la resca, da la gossa, potolosi, S. Pieri, di Bardolin, di Maderno, Piemontesi, Genovesi ecc. - La var. β è una forma nana del Fico comune, nota benanco ai giardinieri sotto la denominazione di F. europaea, che si coltiva in vasi sulle finestre e sui balconi delle abitazioni cittadine: del resto esemplari non solo nani, ma alti appena pochi centimetri con le foglie minutissime, e per la forma corrispondenti alla varietà rupestris di Broussonetia papyrifera sopra elencata, sono stati raccolti a Grezzana sul campanile, a Verona su i muri di edifici cittadini! - Il Caprifico, da ultimo, qualche rara volta albero, ordinariamente frutice o alberello, con il tronco contorto, molto ramoso, frequentemente cespuglioso, ama le stazioni calde e soleggiate e quindi cresce nelle fessure delle rupi al lago di Garda, Nago (Ambrosi), Sirmione, S. Vigilio, Pai ecc.; sul monte Baldo lungo la ascesa alla Corona; nel Pastello e nella val d'Adige ecc.; sugli edifizi vetusti e così in Verona, a Soave nelle mura del castello ed in quelle di cinta, nella valle d'Illasi, in Valdonega, nella Valpantena ecc.! - Il Fico produce due sorta di anfanti: i primi, primaticci o fichi fiori (fiori de Figo) , dei quali molti cadono senza giungere a maturazione, sono maturi in luglio-agosto; i secondi, settembrini, dalla metà di agosto ad ottobre: da noi i fichi si mangiano, freschi, non essendovi né tornaconto, né possibilità per seccarli come si fa in paesi più meridionali dei nostri e più caldi: il succo


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latteo delle foglie e della corteccia è caustico e viene qualche volta adoperato per estirpare i calli: il legno somministra pessimo combustibile; le foglie raramente sono date come alimento agli animali, ordinariamente sono adoperate a fare loro il letto.




FAMILIA VI.  -  PLATANACEAE.


Platanus Tournef. - P. orientalis L., Poll. - Platano. - Platano de montagna, Platano. - Variat.:
- α cuneata (Ten.).
- β acerifolia (Ait., Ten.).
- γ foliis ultra medium fissis.
Originario dell'oriente, coltivato da epoca remotissima ed ora quasi fatto indigeno. È pianta arborea ornamentale, ma frequentemente si incontra allo stato di frutice: nell'Agro e nella pianura veronese è coltivato su vasta scala lungo i fossati e per far siepi; pertanto albero o frutice si incontra sporadico o subspontaneo, qualche volta facendo macchia o cespuglio: e così alle sponde del Benaco fra Torri e Castelletto; sotto Caprino e Pesina. lungo gli argini, nel letto del torrente Tasso e nei campi stati da questo innondati, nelle siepi presso Costermano ecc.; nella Valpantena a Borgo di Grezzana; a Verona nelle mura, in Campo Marzo nelle sabbie depositate dall'Adige, lungo il Canale industriale e quello dell'Alto Agro; S. Martino; Isola della Scala ed in mezzo nelle risaie alla Zambonina presso Vigasio ecc.! - Sono celebri le piante secolari di P. orientalis che nella valle di Caprino hanno dato il nome alla borgata chiamata per lo appunto "il Platano": la maggiore di esse trovasi addossata, al muro che serve di argine o riparo ad una delle tante diramazioni del torrente Tasso, ed alla altezza del muro stesso, misura 14 metri


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di periferia, e si narra che ai tempi dell'Austria una intera banda militare collocata e distribuita sui suoi rami, eseguisse un concerto musicale. - Le due forme α e β crescono promiscuamente: la γ, elegantissima, è prossima alla var. insularis Dc.; si può vedere in Borgo Trento all'ingresso dello stradone che da questo conduce al ponte Scaligero sull'Adige a Castel vecchio. Fiorisce in aprile-maggio; i frutti maturano in settembre-ottobre: il legno; osserva, Ambrosi, somiglia sotto molti rapporti a quello del Faggio, ma è più capace di questo di ricevere un bel polimento.

P. occidentalis L., Poll. - Platano, Platano d'America. - Platano, Platano american. - Originario dell'America boreale: coltivato e comunemente piantato lungo i viali, qualche volta si incontra qui sporadico o subspontaneo; p. e. nella valle di Caprino presso Costermano, nella pianura in vicinanza di Isola della Scala, nelle sabbie dell'Adige sotto al muro lungo presso S. Michele. - Appartiene a questa famiglia il genere Liquidamber dell'America boreale: un esemplare magnifico di L. styraciflua L. si conserva maestosamente prosperoso in Verona nello Square dell'Indipendenza, già Orto Botanico - Seguirebbe per ordine la famiglia delle Balanophoraceae, rappresentata in Italia di Cynomorium coccineum L., o Fungo di Malta, parassita di varie piante marittime in Sardegna, Sicilia, Malta, Basilicata orientale.




FAMILIA VII.  -  EUPHORBIACEAE.


Tribus 1.  -  Euphorbieae.

Euphorbia. L., Boiss. in Dc. prodr. - A tutte le forme veronesi del genere Euphorbia vengono attribuite le denominazioni vernacole di Lataroli (Seguier), Lataroi,


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Latarini, Latisoi: qualche specie però è benanco indicata con denominazione speciale.
Sect. l. Anisophyllum Roep., Boiss. - Euphorbia Preslii(1) Guss. sic emend. - Euphorbia nutans(2) Lag. - E. maculata L. mant. non L. sp., Poll.; E. Preslii Guss.; E. trinervis Bertol.(2) - Erba francese. - "Stirps summopore polymorpha, sequentes exhibet formas vel potius variationes: a) foliis maculatis; b) foliis immaculatis concoloribus, vel discoloribus; c) procerior, ramosissima, latifolia; d) pumila, caule simplicissimo, folioso, folius approximatis invicem et imbricatim se tegentibus; e) foliis angustioribus f) foliis angustissimis" - Questa Euphorbia dell'America settentrionale, ignota al Seguier (a. 1745-1754), già copiosa, ai tempi di Pollini (a. 1816-1822) ed oramai naturalizzata, è sparsa sopra il territorio della, intera Provincia.! (Fontana., Rainer, Clementi, Barbieri, A. Mass. !, A. Mang.!, Precht), nella, quale i campi ne sono letteralmente infestati, e prosegue il suo viaggio di invasione, dalla pianura., p. e. Cerea (m. 15), ai monti, fra. le sponde del Benaco ed il confine Vicentino, internandosi in tutte le valli che sboccano nella pianura ed innalzandosi nelle zone collina e montana sino a toccare altitudini comprese fra 400-600 metri: e così alle pendici meridionali del monte Baldo al dissopra di Garda (Rigo!) e poco al dissotto dei Lumini nei monti Gazo, Belpo e Creta!, ed alle falde dei Lessini nella Valpantena a Pavarana ed Erbin! - Luglio-novembre: annua.
[(1) = Chamaesyce nutans (Lag.) Small - n.d.c.]
(2) - "Omissa - Addenda - Emendanda, F. V. Vol. II, p. 676" (n.d.c.)

E. Chamaesyce L. - Variat:
- α glabrescens. - E. Chamaesice Poll.
- β maculata Parl.
- γ canescens (L.). - E. canescens Poll.
Le varietà α e γ crescono promiscuamente e copiosamente nella intera Provincia, dal piano e dall'Alto Agro alla collina ove scompaiono, la seconda però più frequente ed abbondante della prima; la β qua e là in unione ad esse: e così si incontrano al


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margine dei campi, nelle ortaglie; nelle vie e nelle piazze dei luoghi abitati, p. e. in Verona ove cresce benanco sui gradini dell'Arena; lungo i tracciati ferroviari fra le rotaie dei binari, p. e. a Sommacampagna, Villafranca (Mang.!) ecc.; nei campi ad Avesa (Mang. !, Rainer); nella Valpantena a Poiano ecc.; nella Valpolicella a Negrar, S. Pietro Incariano ecc.; nella valle d'Illasi presso Tregnago (A. Mass.!): nella val d'Adige alle falde di monte Baldo ad Avio (Venturi) ecc.; alle sponde del Benaco a Lazise, Castelletto di Brenzone ecc.!. Seguier, Pollini, Fontana non intravvidero se non la var. canescens. - Giugno-ottobre: annua.

E. Engelmanni Boisq. - E. Chamesyce var. canescens Goir. in exsicc. ! - Confusa sino a questi ultimi anni colla specie precedente e specialmente con la varietà β si trova di frequente nelle stesse stazioni, e così p. e. in Verona nelle strade e piazze della città e nei giardini lungo i sentieri, nelle aiuole, nei vasi a fiori ! (e A. Forti !), alle sponde del Garda a Castelletto ! ecc. - Fiorisce da giugno ad ottobre: annua.

E. prostrata(1) Ait. - Originaria delle regioni tropicali e subtropicali dell'America, dell'Africa occidentale, ecc. naturalizzata nei dintorni di Verona specialmente tra i binari lungo le linee ferroviarie. Qualche volta, e forse accidentalmente, qua e là lungo le vie e nei campi presso Verona! - Estate-autunno: annua.
(1): "Omissa - Addenda - Emendanda, F. V. Vol. I, p. 677" (n.d.c.)

E. humifusa(1) W. - Oriunda dell'Asia temperata orientale e Siberia; cresce copiosamente in unione alla specie che segue. In unione ad E. chamesyce ed E. Engelmanni in Verona lungo le strade, nelle piazze, nei sentieri e nelle aiuole dei giardini! - Estate-autunno: annua.
(1): "Omissa - Addenda - Emendanda, F. V. Vol. I, p. 677" (n.d.c.)

E. thymifolia(1) Burm. sic emend. - E. maculata L. sp. - E. supina Raf.; E. thymifolia auct. ital. non Burm. - Originaria dell'America boreale; ormai naturalizzata, cresce copiosa e gregaria, con esemplari lussureggianti e per lo più in società con le specie precedenti, lungo la ferrovia a porta Nuova e specialmente nelle vicinanze della stazione!, lungo le linee Verona-Milano e Verona-Trento (settembre 1900) !. presso Domegliara (settembre 1902) !, ecc. - Raccolta per la prima volta (ottobre 1899) in Verona presso la stazione di Porta Nuova lungo il binario; certamente crescerà altrove. - Annua.
(1): "Omissa - Addenda - Emendanda, F. V. Vol. I, p. 677" (n.d.c.)

Sect. 2. Tithymalus Boiss. - E. Lathyris L., Poll. - Catapuzia. - China.* in Valdonega di Verona, denominazione dovuta a pretese virtù medicinali. - Non ricordata pel Veronese né da Seguier né da Pollini,


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questa Euphorbia oggidì, sfuggita dagli orti, si incontra quasi inselvatichita nelle ortaglie, lungo le strade, nelle siepi, nei luoghi prossimi alle abitazioni, tanto nella pianura che nei monti: così a Villabella (m. 28); in Verona nel Giardino Giusti, in un cortile del Civico Ospitale ed appena oltrepassato il ponte Aleardi presso al camposanto; nella collina in Valdonega; nella val d'Adige copiosamente a Dolcè, la Perarola, Incanale, Rivalta, Brentino, Rivole; a Caprino presso al cimitero e a S. Martino sotto a Pazzon; a Costermano (Fontana); alle sponde del Garda tra Pai e Torri (Rigo!); tocca pure altitudini considerevoli trovandosi sui Lessini a Cerro (m. 728) e Ronconi (m. 900)!. - Da giugno a settembre: è bienne. Fu introdotta nelle ortaglie ritenendosi che la sua presenza fosse sufficiente per liberarle dalle talpe e da altri animali nocivi: quindi nel Bresciano porta la denominazione vernacola di Tend a l'ort nella lontana Basilicata Caccia-Talpe.

E. palustris L., Poll. - Tithymalus palustris fruticosus Segu. - È fra le nostre Euphorbiae quella che raggiunge la maggiore altezza, superando questa qualche volta metri 1,50. Cresce nei luoghi paludosi e nei fossi in tutta la pianura veronese e così pure nelle risaie (Poll.); presso la Bevilacqua (Segu.); nelle Valli grandi ove frequentemente è cespugliosa e suffruticosa alla base!; Arcole, Albaredo, Sambonifacio, Belfiore ecc.!; lungo il Mincio !; al lago di Garda a Riva (Gelmi), Lazise (Fontana), Peschiera, Lugana, Sirmione ecc.! Maggio-luglio: perenne.

E. verrucosa(1) Lamk. γ flavicoma (Dc.), add. cum subvar. villosa A. Fiori, Poll.! - Latarola * - Variat:
- β velutina Boiss.
- γ fiavicoma (Dc.).
Frequente in luoghi rupestri, pascolivi e selvatici della Provincia dall'Agro alla zona subalpina (Poll.!): a Verona in Campo Marzo (e Segu.); lungo l'Adige
(1): "Omissa - Addenda - Emendanda, F. V. Vol. I, p. 677" (n.d.c.)


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al Pestrino avanzandosi verso la pianura; S. Vito del Mantico, Bussolengo; Lazize (e Fontana); Rivole, e dalle valli di Caprino e del Tasso su per il monte Baldo sino a Pravazar, la Ferrara, Giare di Valbrutta, Campedello (m. 1074); collina veronese, p. e. nel colle delle Ungherine, vaio Borago ecc.; nei Lessini sul monte Tondo fra Valpolicella e Valpantena, Cerro, Corbiolo, S. Anna ecc.!: la β raramente assieme alla forma tipica; Verona in Campo Marzo; monte Baldo a Spiazzi! ecc.: e così la γ p. e. a S. Martino B. A., Rivole ecc.! - Fiorisce da maggio a luglio, qualche volta più tardi; i frutti sono maturi in agosto-settembre. È perenne; qualche volta suffrutescente alla base.

E. carniolica Jacq., Poll. fl. ver. excl. var. γ. - E. ambigua Poll. viag.; Titimulo di larga folia Pona. Latarola* (nel monte Baldo). - Variat:
- β longe-radiata Goir. Sp. morph. veg. p. 24.
Specie eminentemente polimorfa; predilige i luoghi selvatici fra 1000-1600 metri: nel monte Baldo in Valfredda (e Poll.), Lonza, Novezina, Noveza (e Poll.) nelle macchie di Cytisus alpinus, Acque negre, S. Giacomo (Heufler) ecc.; e nei Lessini, sui quali cresce copiosamente a Chiesanuova, Scandole, passo della Sega ecc. !: la var. β assieme alla specie nei dintorni di Chiesanuova!. - Fiorisce in maggio e giugno: perenne.

E. dulcis L., Poll. fl. ver. non viag. - Latarola* (Ferrara di monte Baldo). - Variat:
- β purpurata Thuill. Poll. fl. ver. - E. dulcis L. Poll. viag. non fl.
In luoghi selvatici e rupestri nelle zone collina e montana (Poll.): la var. β è la forma predominante!. - Al lago di Garda (Clementi); pendici del monte Baldo dalla valle di Caprino in su, lungo la salita da Brentino alla Corona, e da Rivalta (m. 135) al


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piano di Festa (m. 684) seguendo il sentiero, nei dintorni della Ferrara ecc.!; nella collina veronese, S. Leonardo, Valdonega, Avesa, Quinzano!; nella Valpantena presso Grezzana (e Seguier che la indica nella valle Lamason ove nel fatto è frequente!); nei Lessini nella valle di Squaranto a Mizzole, Pigozzo, Trezzolan, sul pian di Castagné ecc., a Cerro Veronese ecc.!; nella valle d'Illasi! ecc. - Aprile-giugno: perenne.

E. platyphylla L., Poll. fl. excl. Byn. Ponae. - Variat:
- β lanuginos Thuill.
Frequentissima lungo i fossi, nelle siepi, al margine dei campi ed in luoghi selvatici umidi nella pianura e nell'Agro Veronese, internandosi in tutte le valli fra il lago di Garda ed il confine Vicentino e salendo su per la collina (Poll.): e così lungo il Mincio a Ponti (A. Mass.!) ed alle sponde del lago di Garda (Clementi, Gelmi); nella val d'Adige a Volargne!, Mori (Gelmi) ecc.; a Bussolengo e Pastrengo! ecc.; a Quinzano!; nella valle di Tramigna ecc. La var. β nei fossi a S. Michele, Caldiero! ecc. Il Thithimalo di larga foglia dal Pona, dubitativamente da Seguier e Pollini riferito ad E. platyphylla, spetta sicuramente ad altra specie, vista la stazione indicata da lui per la sua pianta, Artillon di monte Baldo; e secondo ogni probabilità ad E. carniolica. - Fiorisce da giugno ad ottobre: annua.

E. stricta L. - Non è pianta comune, però cresce copiosamente, al margine dei fossi e nelle siepi, alle falde di monte Baldo a Caprino, Boi, Pesina, Castion, S. Martino, Oné, Platano, nella Valsecca sotto a Pazzon ecc., e nella val d'Adige presso Incanale, Ceraino ecc.! - Luglio-ottobre: annua.

E. helioscopia L., Poll. - Thithimalo elioscopio Pona. -
Erba Calenzola. - Volgatissirna ovunque nei campi, nei muri, nelle macerie ecc., dal piano ad altitudini


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anche considerevoli, p. e. nel monte Baldo a Spiazzi, Crosati, Fraine di sopra! (820-905 m.), e forse maggiori se a questa specie è da riferirsi il Thithimalo elioscopio del Pona, da questi indicato nella valle dell'Artillon e quindi per lo meno a 1300 metri di altitudine. - È in vegetazione durante tutto l'anno: le piante tardi ve sono frequentemente sorprese dalle prime nevicate, ed allora svernano sotto alla neve, e non appena questa squagliatasi, riprendono e compiono il ciclo della loro vegetazione. - Annua o piuttosto bienne?

E. perramosa(1)-(2) Borbas. - Comune nei campi, lungo le vie ecc.! - Primavera: annua (e bienne).
[(1) (= Euphorbia helioscopia L. vat. perramosa Waisb.) n.d.c.]
(2): "Omissa - Addenda - Emendanda, F. V. Vol. II, p. 677" (n.d.c.)

E. Peplus L., Poll. - Calenzola piccola. - Variat:
- β peploides (Gouan).
Comunissima nei campi, fra le messi, nelle ortaglie che letteralmente infesta, lungo le vie, nei muri, nelle macerie (Segu., Poll.!), dal piano alla zona montana, p. e. nel monte Baldo a Spiazzi e Fraine!: la var. β probabilmente, assieme alla forma tipica. - è in vegetazione quasi durante tutto l'anno: annua.

E. exigua L., Poll. - Esula minore del Trago Pona. - Variat: - β truncata et γ tricuspidata Koch.
Nei prati, campi, messi, pascoli ed anche nelle rupi, dalla pianura alla zona montana, però non comune: la forma tipica e le varietà crescono promiscuamente. Indicata da Pona presso Bussolengo, questa elegante piantina cresce in val d'Illasi presso: Tregnago; nella valle di Marcellise; nella bassura di S. Michele nei medicai e nei prati di Trifolium pratense; nella collina veronese; nella Valpantena a Spredino (m. 456): nei monti Lessini ai Zambei oltre Cerro Veronese (m. 728), nelle rupi a S. Anna d'Alfaedo e nei monti detti le Vezzadre e le Loffe (m. 966); nel monte Baldo fra Spiazzi e la Ferrara (m. 800), in Albarè (m. 1031) e nel Belpo sopra ai Lumini (m. 804)!. - Fiorisce da giugno a settembre: annua.


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E. falcata L., Poll.!. - Variat:
- β minor Koch.
La forma tipica con la varietà è comunissima in tutta la Provincia nei luoghi coltivati, lungo le vie ecc. - Alle rive del Benaco (Clementi); nella valle di Caprino; a Valeggio, Villafranca ecc.; nei dintorni e nella collina di Verona; nella Valpantena a Grezzana, Romagnano ecc.; presso Mizzole, Montorio ecc.; a Tregnago ecc.: tocca anche stazioni elevate, p. e. nel monte. Baldo fra Spiazzi e la Ferrara!. - È in vegetazione da maggio ad ottobre: annua.

E. nicaeensis All., Poll.! fl. excl. non. syn.! - Tithymalus foliis brevibus aculeatis Segu. pl. ver. I, p. 154 cum ic. tab. III, fig. 2. - Variat:
- β decumbens.
- γ rupestris.
Pianta variabilissima per l'abito ed il portamento, che dall'alta pianura e dall'Agro veronese, fra le sponde del Benaco ed il confine vicentino si incontra ovunque (Calc., Pona, Segu., Poll., Font., A. Mass. !, Mang.! ecc.) al margine dei campi, lungo le vie, nei luoghi selvatici e sassosi!: tocca benanco altitudini assai elevate, p. e. cresce nel monte Baldo ai Lumini (m. 702) ed a Spiazzi (m. 820), sulla cima del Pastello (m. 1122) ecc !. Le var. β e γ si incontrano assieme alla forma tipica: la β ad esempio nella Valpantena sul monte Cucco ! la γ nel monte Baldo! - È in vegetazione da giugno ad ottobre: perenne.

E. Gerardiana(1) Jacq., Poll.! - Tithymalus amygdaloides angustifolius Segu. - Luoghi ghiaiosi e sabbiosi: in tutta la val d'Adige ad Ala (Poll., Gelmi), Rivole (Poll.), Ceraino!, Pescantina!, Verona! (e Poll.) ecc.; presso Tregnago (A. Mass.!); lungo l'Alpone (Segu., Poll.); Lazise sul Garda (Fontana). - Giugno-agosto: perenne.
[(1) (= Euphorbia seguieriana Neck. n.d.c.]

E. esula L. - Non comune: alle sponde del lago di Garda


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negli oliveti ove venne scoperta da Gregorio Rigo!; e così p. e. tra Cassone e Malcesine !; lungo l'Adige, nei dintorni di Legnago, nelle sabbie depositate dal fiume in seguito alla piena del 1882 (Bolzon). - Giugno-agosto: perenne.

E. Cyparissias L., Poll. - Erba cipressina. - Latacavre*. - Variat:
- β esuloides Parl.
- γ monstruosa Parl.
Comunissima nei campi, lungo le vie, nelle ortaglie, nei muri, nelle macerie dalla pianura alla zona montana (Calc., Pona, Segu., Poll. ecc.): la var. β raramente assieme alla forma tipica, p. e., lungo l'Adige presso Verona oltrepassato il Lazzaretto!; la γ in un querceto a S. Vito del Mantico; nel vaio Borago presso Avesa, sul ciglio di un muro a secco a Camposilvano sui Lessini (m. 1169), ecc.!. La pianta citata da Seguier Tithymalus Cyparissias foliis punctis croceis notatis, è la E. Cyparissias colle foglie infestate da una uredinea. - È in vegetazione dalla primavera all'autunno secondo la altitudine: perenne. - La E. Cyparissias è assai appetita dalle capre; di qui la denominazione vernacola.

E. pilosa L.(1), Poll. - Tithymalus salicis folio tenuissime serrato et villoso Segu. - Rara: raccolta primieramente da Pontedera presso Lobia e comunicata a Seguier; presso Palù da Pollini, nonché alle falde dei Lessini lungo la via che dal pian di Castagné conduce a S. Rocco; nelle vicinanze di Tregnago (A. Mass.!); al lago di Garda (Facchini, Perini); cresce copiosissima alla contrada Antolini e sul monte Tondo (M. Tonto in IGM - n.d.c.) o Nero (m. 703) a cavaliere di Valpantena e Valpolicella!. - Giugno-luglio: perenne.
[(1) = E. illirica Lam. - n.d.c.]

E. amygdaloides L:, Poll. fl. ver. - E. sylvatica Poll. viag. - Latarola (Ferrara di monte Baldo). - Frequentissima nel Veronese fra il Garda ed il confine


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vicentino, di preferenza nei luoghi selvatici montani e subalpini tanto del monte Baldo quanto dei Lessini, dai quali, seguendo le valli, scende nelle colline avanzandosi verso la pianura! (Segu., Poll.), talchè si trova nella valle di Caprino!, in val d'Adige presso la Chiusa!, nella collina veronese appena al di là di Avesa nel vaio Borago!, nella Valpantena oltrepassati i Belori nel vaio del Falcone ed in quello dell'Anguilla!, nella valle di Squaranto presso la Rocchetta bassa! ecc. e quindi fra metri 1600 e metri 70 di altitudine. - Aprile-luglio: perenne.

Mercurialis L. - M. annua L., Poll. - Mercorella. - Mercorela (Segu.), Mucaiola (Segu.), Mocaiola, Mocarola, Muraiola, Cacarela, Bocarole. - Variat:
- β angustifolia.
- γ ambigua. (L.).
Comunissima nei campi, nelle ortaglie, nelle macerie, nei muri, lungo le strade dal piano alla zona subalpina! (Segu., Poll. ecc.): la var. β cresce assieme alla forma tipica, p. e., presso a Verona nella Valdonega e nel monte Baldo ai Crosati (m. 903); la γ qua e là accidentalmente. - È, si può dire, in vegetazione durante tutto l'anno, e non di rado sverna sotto alla neve. - Annua e bienne!

M. perennis L., Poll. - Mercorella bastarda. - Variat:
- β ovata. (Sternb. et Hoppe).
Luoghi selvatici, sassosi e rupestri (Calc., Pona, Segu., Poll. ecc.), dall'Agro veronese e dai colli, p, e. Bosco Mantico!, Chievo !, monte Moscal !, colli Benacesi! ecc. alla zona alpina, tanto nel monte Baldo quanto nei Lessini!: la var. β cresce assieme alla specie nel monte Baldo lungo la salita da Brentino alla Corona, nel Gazo, fra le rupi in Valfredda! ecc. e nei Lessini in Malera!, Corno d'Aquilio!, Corno Mozzo! ecc. - Marzo-agosto a seconda della altitudine: perenne.

Acalypha L. - A. virginica L. - Originaria dalla


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Virginia, dalla Carolina e da altre parti dell'America, questa Euforbiacea comparve per la prima volta nell'Orto Botanico di Verona nel 1842 o in quel torno (Manganotti!); oggidì abbonda nei giardini e nelle ortaglie di Verona !, in Campo Marzo!, Campagnola!; nella collina in Valdonega!, S. Leonardo!, S. Mattia!; al Tagliaferro presso Avesa !; a Parona d'Adige! ecc.: è pure comparsa in valle di Caprino alle Fornase di Boi ai piedi del monte Gazo, uno dei contrafforti più meridionali del monte Baldo! e ad Oné sotto Pazzon !. - Luglio-novembre: annua.

Ricinus L. - R. communis L., Poll. - Ricino. - Ricino*, Rizzin. - Il Ricino, oriundo probabilmente dalle Indie orientali, coltivato una volta estesamente nella parte bassa della Provincia veronese e nel Legnaghese segnatamente, oggidì in minori proporzioni per ragioni molteplici, si incontra sporadico qua e là: p. e. accidentalmente in valle di Montorio sopra Olivè nel luogo detto la Pezza (m. 243)!. Annuo, qualche volta bienne!



Tribus 2.  -  Buxeae.

Buxus - B. sempervirens L., Poll. - Bosso. - Verdo (Monti), Busso, Martel. - Frutice od arboscello, spontaneo o coltivato cresce colle sue varietà in tutta la Provincia dal piano alla zona montana elevata (Calc., Pona, Bauhin, Segu., Poll., Mang.!, ecc.). - Variat:
- α arborescens (Lam.) - È la forma più frequente: alle sponde del Garda a Lazise (Fontana), Riva (Heufler) presso Caprino!; a Verona in una siepe presso al forte Gazometro!; nell'Agro veronese a Bussolengo! ove una volta era copiosissimo; nella collina veronese!; nella Valpantena a Romagnano e più al basso nel vaio del Falcone: a Spionca e


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la Busa !, nel vaio dell'Anguilla!; nel Pastello presso Monte!, nella valle d'Illasi presso Badia Calavena e Selva di Progno! ed altrove: e più in alto nei Lessini a Molina!, Camporiondo!, Erbezzo!, Vallene (m. 1070) sin quasi a toccare la zona del Mugo.
- β angustifolia Loud. - B. sempervirens var. α Poll. - In Verona nel Giardino Giusti!, ad Albaredo d'Adige! ecc.
- γ myrtifolia Loud. - B. sempervirens var. δ Poll. - Assieme alla var. α.
- δ suffruticosa Lam. - B. sempervirens var. γ Poll. - Volgarissima; adoperata a costrurre siepi.
- ε variegata Host. - B. sempervirens var. ε Poll.
Nella collina veronese alle Are ed altrove !: veramente non può dirsi varietà; a Boi, tra Caprino e Pesina, nel parco Cattarinetti, cresce una pianta biforcata sin quasi dal piede, con una delle diramazioni concolor e l'altra variegata. Nei giardini poi sono frequenti le variazioni - a) foliis argenteo-variegatis (sub-var. argentea Loud.); - b) foliis aureo-maculatis (sub-var. aurea Loud.); - c) foliis in acumen luteum abeuntibus (sub var. aurea-acuminata Baill.); - d) foliis aureo-punctulatis (sub-var. aureo-punctulata Baill.) - e) follis aureo-marginatis (sub-var. marginata Loud.). - Fiorisce da febbraio a maggio dipendentemente dalle condizioni meteoriche e dalla altitudine: il legno durissimo, si presta al tornio per molti ed elegantissimi lavori. Il Bosso, sembra fosse introdotto e coltivato nei giardini veronesi da epoca immemorabile, e Giovanni Bauhin (Hist. plant. I, p. 497) scrive di aver visto in Verona Buxi plantas artificiose animalia varia exprimentes; e Seguier (pl. ver. II, p. 239) soggiunge, "forte in horto comit. Iustorum ubi nunc extat antiquissimus Buxi tonsilis labyrinthus" ed il labirinto può osservarsi ancora


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oggidì. Forse a questa introduzione non furono estranee pratiche e costumanze di indole religiosa: presso di noi si intrecciano corone di Bosso che nelle campagne i contadini espongono lungo le vie campestri per esservi benedette durante le processioni che si fanno all'epoca delle rogazioni. Nei nostri monti presso le case si trovano frequentemente piante di Bosso, conservate e mantenute, perchè i rami sono adoperati per intrecciare ghirlande destinate ad adornare i cadaverini dei bambini rapiti da morte.

B. balearica L. - Frutice od arboscello elegantissimo quasi inselvatichito in Verona nel Giardino Giusti ed altrove !, nella Valpantena presso Marzana! - Fiorisce in marzo ed aprile.



Tribus 3.  -  Callitricheae.

Callitriche L. - C. stagnalis Scop. - O. aquatica α verna Poll.- Erba gamberina. - Pavarina* denominazione attribuita benanco alle altre specie di questo genere che seguono, nonché a diverse al tre piante acquatiche. - Variat:
- β platycarpa (Kütz.).
La specie e la varietà crescono nei fossi e nelle acque di lento corso o stagnanti della Provincia! - È in vegetazione durante tutto l'anno. Perenne.

C. verna(1) Kütz. - C. aquatica β intermedia Poll. - Variat:
- β alpina Parl.
- γ terrestris Hausmn.
Ove la specie precedente e nella stessa epoca, ma si incontra con maggiore frequenza: nei fossi dei dintorni di Verona, ed in generale nelle acque a mite temperatura, è in fioritura sin da febbraio: la var. β nelle pozze nelle quali si abbeverano le mandrie, sul monte Baldo in val Basiana (m. 1077) e nel monte


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Maléra (m. 1077) sui Lessini, da luglio a settembre. La var. γ forma coenicola presentata pure dalla specie precedente, si incontra nei luoghi paludosi e nei fossi che per siccità od altra causa sono rimasti all'asciutto o quasi. Perenne.
[(1) = Callitriche palustris L. - n.d.c.]

C. hamulata Kütz. - C. aquatica γ autumnalis Poll. -
Colla specie precedente durante quasi tutto l'anno.
Della famiglia delle Euphorbiaceae non sono rappresentati nella Flora veronese i due generi Crozophora, (Crozophora (Croton L.) tinctoria Adr. de Iuss. Volg. Tornasole), e Andracne (Andracne telephioides L. Volg. Porcellana greca).




FAMILIA VIII.  -  CERATOPHYLLACEAE.


Ceratophyllum L. - C. demersum L., Poll. - Coda di volpe. - Grata, Erba grata. - Nelle acque lentamente scorrenti e nei fossi della pianura e dell'Agro veronese; p. e. a Bovolone (Segu.), a Villafranca (A. Mass.!): è copiosissimo al lago di Garda nel porto di Riva e fra Peschiera e Desenzano (Ambrosi), nei porti di Torri (Rigo!), Castelletto!, Assensa!, Malcesine ! - Giugno-settembre: perenne.

C. submersum L., Poll. - Raro negli stagni e nei fossi della Provincia veronese (Moreni, Poll.), nei quali a noi non fu dato raccoglierlo; nel lago di Garda è stato trovato a Riva (Gelmi).




FAMILIA IX.  -  POLYGONACEAE.


Polygonum L. - Sect. 1. Amblygonum L. - P. orientale(1) L., Poll. - Corallino, Discipline. - Ingranate, Greste o Creste de dindio, Creste o Greste de gal, Baston di cardinale (al confine del Veronese col


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Trentino !). - Originario delle Indie Orientali, Australia, Africa meridionale, è coltivato nei giardini come pianta ornamentale e si incontra qua e là sporadico e quasi inselvatichito !: e così nella pianura lungo i fossi a Legnago, Cerea, Sanguinetto; nelle macerie in Verona; a Parona lungo l'Adige; nei luoghi coltivati a Ceredelo presso Caprino, Oné alle falde del monte Baldo ecc. Oltre la forma tipica a fiori rosso-porporini, cresce ma rara, altra a fiori bianchi: sono pure coltivate le due forme corrispondenti a P. altissimum Moench. e P. pilosum Roxb. - Luglio-novembre: annuo.
[(1) = Persicaria orientalis (L.) Spach - n.d.c.]

Sect. 2 Fagopyrum Gaertn. - P. Fagopyrum L., Poll. - Fagopyrum, vulgare erectum Segu. - Fraina, Grano saraceno. - Negro, Formenton negro, Formentone nero (Segu.), Polenta negra, Surasin. - Variat:
- α genuinum.
- β laxum. - "Caule elongato, subfrutescente, fere repente".
- γ pusillum. - "Forma pusilla coespitosa".
Originario dell'Asia centrale è generalmente coltivato dall'Agro veronese alla zona montana intera, ed ovunque si incontra sporadico e quasi inselvatichito !: la var. β nelle ghiaie e luoghi sassosi in mezzo ai frutici a S. Vito del Mantico!, la γ fra le rupi alle Vezzadre a S. Anna d'Alfaedo sui Lessini. - Estate-autunno: annuo.

P. tataricum L., Poll. - Grano saraceno di Tartaria - Formenton negro della China. - Originario della Siberia e della Tartaria era coltivato sui Lessini per i semi farinacei (Poll.).

Sect. 3- Tiniaria Meisn. - P. Convolvolus(1) L., Poll. - Fagopyrum vulgare scandens. Segu. - Erba Leprina, Vilucchio. - Scoriola*, Fasolari o Fasoleti salveghi. - Variat:
- α genuinum.


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- β Bertolonii (Goir. et Ton. !).
"Occurrunt quoque formae: a) caule ramosissimo longissime scandente; b) caule humili, suberecto; c) parvifolium. - Siepi, campi, macchie luoghi pietrosi dal piano alla zona supalpina in tutta la Provincia (Segu., Poll.): la var. β sui Lessini a Romagnano, Grezzana, vaio dell'Anguilla, ecc.; nella collina veronese in Valdonega; sul monte Baldo; nella val d'Adige presso Rivole ecc.!: la forma a) frequente nelle siepi e nelle macchie; la b) nel luoghi coltivati a Camparso sui Lessini ed altrove; la c) è una forma serotina, ramosissima. - Estate-autunno: annuo.
[(1) = Fallopia convolvulus (L.) Á. Löve - n.d.c.]

P. dumetorum(1) L. - Questa elegantissima specie, non avvertita da Seguier, non da Pollini, cresce rigogliosa e frequentissima nelle siepi, nelle macchie, nei luoghi selvatici della intera Provincia, dall'Alto Agro veronese alla zona montana elevata, fra le sponde del lago di Garda ed il confine vicentino: e così a Tombetta, Tomba, S. Pancrazio, S. Vito del Mantico ecc. ; in Campomarzo di Verona e nella città stessa a Castel S. Pietro; nella Valpantena; in val d'Adige a destra e sinistra del fiume; in tutta In valle di Caprino sino ai piedi di monte Baldo ed in questo alla Corona ed a Campedello (m. 1074); a Torri (Rigo) ; alla madonna di Navene; nella valle d'Illasi a Tregnago, Cogolo, Badia Calavena, Selva di Progno (m. 569); nella valle dell'Alpo a Monteforte, S. Giovanni Ilarione; nel monte Bolca (m. 945) ecc.!. - Luglio-ottobre: annuo.
[(1) = Fallopia dumetorum (L.) Holub - n.d.c.]

P. mixtum Goir. et Tonini!. - P. Convolvolus x dumetorum et P. dumetorum x convolvolus. - Rarissimo: nella città di Verona nello square dell'Indipendenza ove è stato primieramente scoperto!, in Campomarzo !, nella collina alle Are! ed in Valdonega! - Giugno-settembre.


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Sect. 4 Bistorta L. - P. Bistorta. L. - Bistorta serpentina. - Bistorta. - "Dune occurrunt formae a) major, b) minor". - Prati e pascoli umidi e pingui nelle zone montana e subalpina sul monte Baldo e sui Lessini ! (e Calz., Pona., Segu., Poll., A. Mass. ! ecc.). - Da giugno a settembre: perenne. Il rizoma era una volta adoperato in medicina: oggidì ancora, in alcuni luoghi è masticato perchè creduto utile alla consolidazione dei denti vacillanti.

P. viviparum L. - Variat:
- α majus: caule usque 40 cm. alto.
- β pusillum: tota pianta 4,5-5 cm. alta.
Luoghi selvatici nelle zone subalpina ed alpina (Pona, Segu., Poll.); la var. β nelle stazioni maggiormente elevate: nel monte Baldo in Ime !, Valfredda !, Val Losana!, Artillon!, val delle pietre!, alle busete ! ecc.; sui Lessini al Corno d'Aquilio !, Podesteria!, Maléra!, Revolto! ecc. - Da giugno ad ottobre: perenne.

Sect. 5 Persicaria. - P. amphibium L. - Potamogeton Salicis folio et Persicaria Salicis folio, Potamogeton angustifolium dictu Segu. - Lingua di vacca (Segu.). - Variat:
- α natans. - P. amphibium var. α Poll.
- β coenosum Koch.
- γ terrestre (Leers). - P. amphibium var. β Poll.
Vegeta nelle acque stagnanti o a lento corso (var. α), nelle risaie, nei fossi e luoghi innondati e paludosi ovvero rimasti all'asciutto (var. β et γ):, e così nel fiume Tartaro! (e Segu.), Aselogna!, S. Michele presso Verona!, Peschiera! ecc. - Giugno-ottobre: perenne.

P. lapathifolium L., Poll. p. parte. - Erba-maria, Sante-marie. - Variat:
- α typicum. - P. lapathifolium Ait.
- β incanum (Schm.).
- γ virescens Gren. et Godr.
- δ nodosum (Pers.).


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La forma tipica e le varietà vegetano copiose nei campi arenosi, nei luoghi umidi ed incolti, lungo i fossi, i torrenti, i fiumi dal piano alla zona montana! (e Segu., Poll. ecc.). - Giugno-ottobre: annuo.

P. Persicaria L. - Variat:
- α genuinum.
- β elatum Gren. et Godr.
- γ incanum.
Campi paludosi, luoghi umidi, lungo i fossi, dal piano alla zona montana elevata: la. var. β sui Lessini a Romagnano!: la γ, rara, sul monte Baldo a Spiazzi! - Giugno-ottobre: annuo.

P. mite Schrank. - P. laxifiorum Whei; P. dubium Stein.; P. hybridum Chaub. - Lungo i fossati ecc. come il precedente e nella stessa epoca!.

P. axillare(1) Rigo. - Presso Caprino veronese; sponde del Garda a Cisano (Rigo): probabilmente altrove. È ritenuto da taluni un ibrido, P. mite X Persicaria.
(1): "Omissa - Addenda - Emendanda, F. V. Vol. I, p. 677" (n.d.c.)

P. Hydropiper L., Poll. - Cuociculo, Erba pepe, Pepe d'acqua. - Erba-maria, Sante-made, Pever d'acqua, Erba che beca. - Vegeta nei fossati nei luoghi umidi ed in siti ombrosi e selvatici (Pona, Segu., Poll. ecc.): in vicinanza al lago di Garda (Ambrosi), Verona!, nella Val d'Adige a Ceraino, Rivole ecc.!, S. Michele! ecc. - Dalla pianura alla zona montana. - Giugno-ottobre: annuo.

P. minus Ruds. Poll. - Persicaria pusilla del Lobelio Pona. - Sante-marie - Variat:
- β alpestre.
Nei fossi e prati umidi dal piano alla zona subalpina, frequentemente in società col precedente: e così al lago di Garda (Clementi), Verona!, Vigasio!, alle falde del monte Baldo nella Valsecca presso Pazzon! ecc.: la var. β nel monte Baldo nelle pozze di Basiana ! (m. 1077) e sui Lessini in quelle di Maléra (m. 1700). - Giugno-ottobre: annuo?


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P. minus X Persicaria. - Val d'Adige presso Ceraino, alle falde del monte Baldo presso Brentino! ecc. - Si nota che di questa sezione sarebbero da registrare non poche altre forme ibride!

Sect. 6 Avicularia. - P. Bellardi All. - P. aviculare var. δ Poll. - Campi e luoghi coltivati dalla bassa pianura (Pollini) alla collina, ma non frequentemente: Isola della Scala!, lungo il Tartaro!, nel letto dell'Adige presso, Verona !, Caldiero !, Guastalla veronese!. - Giugno-ottobre: annuo.

P. avicularo(1) L., Poll. var. α , β, γ. - Centimorbia, Corregiola. - Porcarola, Porzelana salvadega, Porchina*, Erba porchina*. - "Stirps, mire polymorpha, innumeras exhibet varietates vel potius formas: insigniores enumerare liceat, nempe: a) monspeliense (Thieb.), b) erectum Ledeb. accedens ad P. Bellardi All., c) arenarium Gren. et Godr., d) neglectum Bess., e) depressum Meisn. accedens ad P. herniaroides Del., f) nanum (Boiss)". - Il P. aviculare, colle sue varietà, vegeta (Segu., Poll., Fontana, ecc.) nei campi e luoghi coltivati, nel letto dei torrenti, fra le macerie, per le vie e piazze dei luoghi abitati (e depressum), innalzandosi dalla pianura ad altitudini anche considerevoli, p. e. sul monte Baldo a Campedello (m. 1074)!, nel monte Bolca (m. 945) ! ecc.: la var. nanum sui Lessini nel monte Brancon (m. 1600)! - Giugno-novembre, dipendentemente dalla altitudine: annuo. - Da escludere dalla Flora veronese P. flagellare Bertol., erroneamente indicato nella valle di Caprino!.
[(1) = Polygonum aviculare L. - n.d.c.]

Rumex L. - Sect. 1 Lapathum Adans. - R. alpinus L. Poll. - Rabarbaaro alpino. - Ama i pascoli e luoghi pingui nelle zone montana elevata e subalpina, e si incontra di frequente presso le case dei pastori (Segu., Poll.): così nel monte Baldo alla Ferrara e all'Ortigara (Poll.), in vicinanza della fontana di Naole! ecc.


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sui Lessini a Revolto!, in Podesteria! ecc. - Fiorisce da luglio a settembre: perenne.

R. Hydrolapathum Huds. - R. acquaticus Poll. non L.; Lapathum acquaticum folio cubitali Segu. - Tabacco di palude. - Pancuco de' roschi *. - Comune lungo i fossi e corsi d'acqua, nelle risaie (Poll.), nei luoghi paludosi ecc. dell'alta e bassa pianura veronese: e così ad Isola della Scala lungo il Tartaro e nell'alveo di questo (Segu.), lungo la Molinella (Masè !), Vigasio!, Peschiera (Poll.), Lazise (Fontana), Villafranca (A. Mass. !), Verona in Campagnola ! ecc. - Maggio-novembre: perenne. Le giovani foglie cotte e condite sono mangiate dalla gente di campagna.

R. crispus L. Poll. - Lapathum folio acuto crispo Segu. - Bombice, Romice. - Lengua de bo*, Lengua de vacca (Segu.), Lapazio, Pancuco salvego, Pancuco de' roschi*: le quali denominazioni vernacole vengono pure attribuite alle specie che seguono di questa sezione. - Comunissimo nei campi, nei prati, lungo le strade, presso i fossi (Segu., Poll., Pont., A. Mass. ! ecc.) dalla pianura alla zona montana!. - Aprile-novembre: perenne. - Prossimo a questa specie è R. patientia L., una volta coltivato negli orti, e che, allo stato selvatico, potrà forse rinvenirsi in qualche punto del Veronese.

R. conglomeratus Murr. - R. acutus Bertol., Poll.; Lapathum folio acuto plano Segu.; Ossilapato Calc. - Comune al margine delle fosse, nei luoghi umidi ed innondati, lungo le vie, nei prati ecc. di preferenza al piano e nella collina; non manca però nella zona montana!. - Maggio-ottobre: perenne.

R. obtusifolius L., Poll. - R. Friesii Gren. et Godr.; Lapathum folio minus acuto Segu. - Vegeta nei prati, nei luoghi incolti, fra le macerie, negli stagni, lungo i fossi (Segu., Poll., Font. ecc.) ascendendo dalla pianura alla zona montana superiore: p. e. nel monte Baldo alla Ferrara!. - Maggio-ottobre: perenne.


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R. pratensis(1) Mertens et Koch. - È ritenuto un ibrido, R. crispus X obtusifolius, in mezzo ai quali, frequentemente cresce.
[(1) = Rumex x pratensis Mert. et W.D.J. Koch - n.d.c.]

R. pulcher L., Poll. - Lapathum folius oblongis extremitate subrotundis in medio utrinque sinuosis. Segu. - Cavolaccio. - "Folia longis insident pediculis, oblonga et utrimque in medio falcata, ita ut instrumentum musicum Violino ab italis dictum superficie sua repraesentet, hinc vulgo apud nostrates Lapathum violon planta vocatur. (Segu. pl. ver. I, p. 85) ". - Comune sulle vie, al piede dei muri, lungo i fossi; presso gli abitati (Segu., Poll., ecc.) al piano ed alla collina nei luoghi dimessi e temperati. - Maggio-ottobre: perenne.

Sect. 2 Acetosa Mill. - R. tuberosus L., Poll. - Acetosa tuberosa radice Segu. Raro. Si trova nei prati, pascoli e luoghi erbosi: e così appena fuori Verona nei fossi di cinta nel tratto compreso fra porta S. Zeno e porta Palio (Segu., Poll.); nella Valpantena nei colli presso Grezzana (Segu.) ; nei prati nelle vicinanze di Valeggio (Rigo!); nei pascoli di Bosco Mantico ! (A Poll.) e nei rivoni verso l'Adige ! - Aprile-luglio: perenne. È pianta frequentemente gregaria.

R. Acetosa. L. - Variat:
- α typicus. - R. acetosa Poll. var. α, β, γ; R. Pseudo-Acetosa Bertol.; Acetosa pratensis Segu. - Acetosa, - Pancuco, Acetosa, Erba forte, Pan e vin*, Erba mandolina* (Grezzana).
- β hortensis (Vis.) - Erba-brusca.
La forma tipica con le numerose sue forme (conf. Segu. pl. ver. I, p. 81-82; Koch. syn. fil germe et helv. p. 708 ed. 2) cresce copiosa nei prati e pascoli della intera Provincia: dal piano, dai dintorni e dalla città stessa di Verona (p. e. in Campo Marzo e nel Collegio agli Angeli !), dai colli (p. e. Monteforte dell'Alpo!) si spinge alla intera zona montana tanto sul monte Baldo quanto sui Lessini, penetrando benanco nella


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subalpina! (e Segu., Poll. ecc.). - La var. β (Erba brusca degli Italiani, Oseille dei Francesi) è coltivata nelle ortaglie, ma raramente nella nostra regione, adoperandosi presso di noi, specialmente nelle campagne, le foglie della var. α variamente cucinate. - Aprile-luglio: perenne.

R. arifolius All., Poll. - R. montanus Desf. - Ritenuto una varietà della specie precedente, vegeta nei prati, nei pascoli e nei luoghi rupestri e ghiaiosi delle zone elevate dei monti, scendendo forse qualche volta a stazioni più basse: e così nel monte Baldo in Noveza!, ai Zocchi (Poll!.), valle degli ossi !, valli delle buse e delle pietre !. - Luglio-settembre: perenne.

R. Acetosella L. - Acetosa arvensis lanceolata Segu. - Variat:
- α vulgaris Koch. - R. Acetosella Poll.
- β angustifolius Koch.
- γ multifidus Koch. - R. multifidus Poll.
- δ alpester.
Vegeta nei prati, sui ciglioni dei campi, nei luoghi rupestri dal piano alla zona elevata dei monti (Segu., Poll. ecc.), singolarmente nei Lessini, e di preferenza in suolo di formazione basaltica!: la var. α nei dintorni di Verona!, al Maso ed a Montecchio!, sul monte Tondo !, presso Avesa nei due Vai Borago e Pissacavra!, a Grezzana (Segu.): la β sui Lessini a Corbiolo !; la γ nelle vie di Verona al Teson !, nel Bosco Mantico !, sul monte Tondo!; la δ sulle rupi nel monte Trapola (m. 1527) sui Lessini! - Giugno-settembre: perenne.

R. scutatus L., Poll. - Acetosa Romana. - Pan e vin, Erba beca, Erba forte,* Erba brusca.* - Variat:
- α typicus.
- β glaucus (Jacq.).
- γ parvifolius.
Vegeta nei luoghi rupestri e sassosi, fra le macerie,


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nelle ghiaie dei torrenti e dei fiumi, sui vecchi muri, dalla zona alpina alla montana che oltrepassa, seguendo i corsi d'acqua e spingendosi ana pianura: e così sul monte Baldo alle rupi di Valfredda (Pona), Valbrutta (Segu.), Giare di Valbrutta!, Campedello! (e Pona); alle sponde del lago di Garda fra le ghiaie alla foce del torrente prima di Cassone!; sui Lessini alle Fraselle (Segu.), Giazza!, Revolto ecc.; nel letto dell'Adige a Verona in Campo Marzo alla Rotta Fuini avvenuta per la piena del 1882!, sotto al muro lungo presso S. Michele!, in vicinanza al porto di S. Giovanni Lupatoto!: le due var. β e γ assieme alla forma tipica, ma di rado. - Giugno-ottobre: perenne. Dei generi italiani appartenenti a questa famiglia due mancano alla Flora veronese e cioè Emex Neck. (E. spinosa Campd.) e Oxyria Hill. (O. digyna Campd.).




FAMILIA X.  -  AMARANTACEAE.


Amarantus L. - Sect. 1 Euamrantus. - A. caudatus L. - Piogie (Monti), Coe, Coe rosse, Creste o Greste de gal. - Originario delle Indie, Nubia, Abissinia, è coltivato nei giardini quale pianta ornamentale: ma si incontra qua e là sporadico e subpontaneo: e così a Verona nelle macerie!, presso Caprino Veronese! ecc. - Estate ed autunno: annuo.

A. retroflexus L., Poll. - Bione {Segu.), Bioni, Beoni, Peoni,* Pioni.* - Variat:
- α typicus.
- β pumilus.
Originario dall'America boreale e tropicale, ma oramai naturalizzato: la forma tipica è comune (Segu., Pollini ecc.) nelle ortaglie, nei campi e luoghi coltivati, nei vigneti, lungo le vie, nelle macerie ecc. dalla pianura


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sino a toccare la zona montana, fra il lago di Garda ed il confine vicentino!: la var. β è pianta gregaria che si incontra assieme alla forma tipica nei vigneti e nei campi coltivati, p. e. a Romagnano !, della Valdonega! ecc. - Luglio-ottobre: annuo.

A. chlorostachys(1) W., Poll. p. p. - "Occurrit a) tipicus, b) foliis, petiolis, rachide, fioribus rubentibus" - Assieme al precedente al piano ed in collina, salendo inoltre nella zona montana. p. e. sul monte Baldo alla Ferrara!: la forma b) a Verona in Valdonega e nella valle d'Illasi presso Selva di Progno!. - Luglio-novembre: annuo.
[(1) = Amaranthus cruentus L. - n.d.c.]

A. patulus(1) Bertol. - A. chlorostachys Poll. p. p. - "Occurrit: a) arcaule crasso e basi ramoso, rubescente, ramis solo adpressis in orbem expansis, et b) caule erecto" - In unione ai due precedenti in piano e nella collina; più raramente nella zona montana. - Luglio-ottobre.
[(1) = vedi specie precedente - n.d.c.]

A. hypocondriacus L., Poll. - Code rosse, Amaranto da fascetti. - Originario dell'America tropicale, è coltivato unitamente ad altre specie congeneri nei giardini e si incontra frequentemente qua e là sporadico lungo le strade, fra le macerie, in vicinanza alle abitazioni!: Pollini lo indica lungo lo stradone da Verona per Trento presso la Mirandola e nelle vicinanze di Domeiara. - Estate-autunno: annuo.

A. paniculatus(1) L. - Originario dell'America tropicale coltivasi colle sue varietà cruentus (L.) e purpureus (L.) nei giardini.
[(1) = vedi Amarantus chlorostachys - n.d.c.]

A. tricolor Lob., L., Poll. - Maraviglia. - Papagallo, Erba zizalpina. - Oriundo dalle Indie orientali, Cina e Giappone: è coltivato nei giardini.

A. sylvester(1) Desf., Poll. - A. Blitum et viridis auct. plur. - Bioni ecc. - "Occurrit: a) caule simplici; b) caule a basi ramoso; c) pumilus". - Lungo le strade, nelle ortaglie, nei vigneti, nei campi e


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luoghi coltivati, nelle macerie dalla pianura alla zona. montana!. - Giugno-novembre: annuo.
[(1) = Amaranthus graecizans L. - n.d.c.]

A. albus(1) L. - Rarissimo e forse accidentalmente: fra le macerie e nei luoghi nei quali sono depositati materiali fuori uso provenienti da cantiere ferroviario, oltre S. Michele presso alla Madonna di Campagna (Settembre 1883) ed in Verona presso la stazione di porta Vescovo, fra questa e Ponte-Campofiore (novembre 1898). Sotto a S. Michele presso Verona!, ed appena fuori la città di Verona in prossimità alla stazione di porta Nuova (ottobre 1892)! - Annuo.
(1): "Omissa - Addenda - Emendanda, F. V. Vol. I, p. 677" (n.d.c.)

Sect. 2 Euxolus Raf. - Albersia Kth. - A. ascendens(1) Lois. - A. Blitum auct. pl. (Poll. fl. ver. var. α et β). - Biedone. - Bioni ecc. - Vegeta nei luoghi incolti, nei vigneti, sulle vie, negli orti, presso gli abitati (Segu., Poll. ecc.) dalla pianura alla zona montana. - Giugno-novembre: annuo.
[(1) = Amaranthus blitum L. subsp. blitum - n.d.c.]

A. deflexus L. - A. prostratus Balb., Poll. - Viadoni* (Verona). - Variat:
- α typicus.
- β arenarioides. - "Planta pumila. Facies Arenariae serpyllifoliae !"
Originario dall'America boreale, non indicato nel Veronese dal Pollini né nel Viaggio né nella Flora, oggidì è comunissimo al piede dei muri e nelle vie urbane, lungo le strade e le siepi in gran parte della Provincia dal piano alla zona submontagnosa: la forma tipica in Verona e suoi dintorni, a Montorio, nella Valpantena a Grezzana ecc., nell'Alto Agro veronese, nella val d'Adige a Volargne ed alla Chiusa, nella valle di Caprino ecc., spingendosi a nord sin sotto a Pazzon e ad occidente a Costermano ove sembra cessare; la var. β in generale nei luoghi calpestati e di passaggio, e così a Bussolengo, Boi, Pesina ecc.! - Giugno-ottobre. Annuo.

Celosia. L. - C. cristata L. - Cresta di gallo. - Greste o Creste de gal, Pelle di gatto*. - Originaria delle Indie orientali, coltivasi in diverse varietà (castrensis


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(L.), comosa Retz., coccinea (L.), nei giardini ed incontrasi qua e là sporadica e subspontanea: e così in Verona fuori porta Nuova e porta Vittoria nelle macerie, nella collina in Valdonega lungo le strade vicinali, nella valle di Caprino ad Oné in vicinanza alle abitazioni! - Luglio-novembre: annua. Di questa famiglia manca nella Flora veronese il genere Achyranthes L. (A. argentea W.).




FAMILIA XI.  -  PHYTOLACCACEAE.


Phytolacca L. - Ph. decandra(1) L., Poll. - Erba cremesina. - Ua da colorir, Amaranto, Maranto*, Naranto*. - Originaria dell'America meridionale è qualche volta coltivata nei giardini ma, ormai inselvatichita, cresce frequentissima nella pianura e nella collina lungo le vie, nei muri, in vicinanza alle abitazioni ecc.: e così, alle sponde del Garda (Poll.); Oné presso Caprino!; Pescantina!; Grezzana!; Verona in città al Collegio degli Angeli e fuori le porte fra le macerie!; nel Basso Acquar e presso il cimitero (Mang.!); in collina nella Valdonega! e lungo la strada alle Torri Massimiliane alle Are ove cresce copiosissima e gigantesca!; Avesa!; Parona ecc. ! - Luglio-dicembre: perenne.
[(1) = Phytolacca americana L. - n.d.c.]




FAMILIA XII.  -  CHENOPDIACEAE.




Tribus 1.  -  Atripliceae.

Spinacia. L. - S. oleracea L., Poll. - Spinacio. - Spinazza, Spinazze*. - Variat:
- α spinosa. (Moenk). - Forma typica.
- β inermis (Moenk). - S. glabra Mill.


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Originaria del Caucaso, Persia, Afganistan essendo certamente derivata dalla spontanea S. tetrandra. Stev.: è coltivata ovunque nelle ortaglie, singolarmente la var. α la quale si incontra qua e là inselvatichita in vicinanza di queste, p. e., in Campagnola di Verona! - È in vegetazione, può dirsi, durante tutto l'anno: fiorisce da maggio a luglio. Annua e bienne.

Atriplex L. - A. hortense(1) L., Poll. - Variat:
- α hortense album s. pallide virens C. B. pin. 119. - Bietolone bianco.
- β hortense rubrum C. B. l. c. - Bietolone rosso.
Originario della Siberia e della Tartaria: è coltivato nei giardini e nelle ortaglie, ma qualche volta si incontra inselvatichito: p. e. in Verona nelle macerie fuori Porta Nuova ! - Luglio-ottobre: annuo.
[(1) = Atriplex hortensis L. - n.d.c.]

A. hastatum(1) L. - A. latifolium Wahlnb; A. patulum Sm., Poll. viag. et fl. var. α et β; A. venetum Poll. hort. et prov. veron. pl. nov. vel min. cogn. p.27, non W.; A. triangulare All. - Atriplice comune. - Farinei*, Farinelo* (Bussolengo), Molinari* (Romagnano, Cerro), Bioni* (Valle del Tasso): denominazioni che forse convengono meglio alla specie che segue, come quella che è maggiormente diffusa e frequente. - Qua e là al margine dei fossi, lungo le vie ecc. specialmente in luoghi bassi o non molto elevati: e così presso Peschiera (Poll.), nelle Valli grandi veronesi alle sponde del Tartaro !, lungo i fossi a S. Bonifacio e Monteforte ! ecc. - Fiorisce da luglio a settembre: i frutti maturano in ottobre e novembre. È annuo.
L'A. venetum Poll. l. c. è una forma di A. hastatum.
[(1) = Atriplex patula L. - n.d.c.]

A. patulum(1) L. - A. angustifolium Sm., Poll.; A. angusto et oblongo folio Segu. - "Occurrit a) typicum, b) angustissimum Wallr., c) macrodirum (Guss.), d) erectum (Huds.), e) oblongifolium W. et K.". - La forma tipica e le sue varietà o variazioni sono frequentissime nelle ortaglie, nei campi, lungo le


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vie e nelle siepi, nella vicinanza delle abitazioni dalla pianura alla zona montana: e così, ad esempio, alle sponde del Tartaro nelle Valli grandi veronesi !; nei Lessini sul monte Zovo, a Cerro ecc.!; sul monte Baldo a Spiazzi, la Ferrara ecc.! - Luglio-novembre. È annuo.
[(1) = vedi specie precedente - n.d.c.]



Tribus 2.  -  Chenopodieae.

Beta L. - B. Cicla(1) L., Poll. - Bietola. Erbesine*, Erbe, Erbete, Erbe bone. - Variat:
- β crispa (Tratt.).
- γ caule foliisque rubro-sanguineis. - Erbesine rosse*.
È coltivata negli orti per uso di cucina, ma si incontra qua e là sporadica e quasi inselvatichita: e così a Castelletto di Brenzone alle sponde del lago di Garda negli oliveti!; presso Caprino ad Oné e negli argini del torrente Boi!; nel piccolo cimitero di Pazzon alle falde di monte Baldo!; nella Valpantena a Romagnano!. Si danno tre forme; a) B. hortensis Mill. (forma culta radice alba Poll.); è la forma più comune. - b) B. vulgaris β: flavescens Dec. (forma culta radice flavescente Poll.). - c) B. rubra Dod. (forma culta radice rubra. Poll.). - È in vegetazione quasi durante tutto l'anno: fiorisce in maggio e luglio; i frutti sono maturi in agosto e settembre. - Annua e bienne. Gli orticultori ne distinguono diverse varietà, alcune pregevolissime e ricercate dai buongustai.
[(1) = Beta vulgaris L. subsp. vulgaris - n.d.c.]

B. Rapa(1) Dumort. - Barbabietola. - Variat:
- α hortensis. - B. vulgaris Poll.: α radice rubra, β radice lutea, γ radice alba: - Erba rava, Bieda rava*.
- β campestris. - Barbabietole*.
La var. α è coltivata negli orti in molte varietà, venendo portata sulle mense come insalata (Betterave a


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salade dei giardinieri francesi), ovvero preparata sott'aceto. La β è oramai entrata nella grande coltivazione, quale pianta foraggiera adoperata nell'allevamento del bestiame, ed industriale per la estrazione dello zucchero detto di Barbabietola: i cataloghi rinomatissimi dei signori Haage e Schmidt di Erfurt ne annoverano 35 varietà. Da qualche tempo nella Provincia di Verona la coltivazione della Barbabietola ha assunto una importanza ed una estensione che di anno in anno vanno annientando, dovendo somministrare la materia prima alle zucchererie di Legnago, S. Martino, Sambonifacio.
[(1) = Beta vulgaris L. - n.d.c.]

Chenopodium L. - Sect. 1. Blitum L. - Ch. capitatum(1) Asch. - Blitum capitatum L., Poll. - Fraghe d'Egitto o de montagna (Poll.). - Pollini lo indica subspontaneo nei giardini ove era coltivato. - Giugno-agosto. Annuo.
[(1) = Blitum capitatum L. - n.d.c.]

Sect. 2. Agathophytum (Moq.). - Ch. Bonus-Henricus L., Poll. - Bono-Enrico, Spinacio selvatico. - Crauti, Caltri. - Cresce copiosissimo nelle zone montane e subalpine (Pona, Segu., Poll. ecc.) del monte Baldo, dei Lessini e loro derivazioni, presso le case dei pastori, nei campi, sulle vie, fra le macerie ecc., di preferenza nei luoghi pingui: oritur locis nec excelsioribus, nec depressis, ha scritto Seguier; però Ch. Bonus-Henricus ossia il Crisolocano del Dodoneo di Pona, vegeta benanco nelle valli prettamente alpine delle pietre, degli ossi, di S. Zeno (2000-2200 m.), però stentatamente e ridotto a minime dimensioni!. - Giugno-settembre: perenne. Le giovani foglie di questa Chenopodiacea, sono cucinate e mangiate a guisa di quelle dello Spinacio.

Sect. 3 Chenopodiastrum Moq. - Ch. polyspermum(1) L. Poll. - Ch. Betae folio Segu. - Variat:
- α spicatum (Moq.).
- β cymosum (Chev.).


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Vegeta copiosamente nelle ortaglie e nei luoghi coltivati, nei campi, lungo le vie, su macerie nella intera Provincia dalla pianura alla zona montana: e così nelle valli del Tartaro! ed altrove al confine della Provincia veronese con la mantovana (Masè!): a Sambonifacio!, Arcole! ecc.; presso Cazzano! e nella valle dell'Alpone a S. Giovanni Ilarione!; nei dintorni di Verona in Campomarzo, Campagnola, Valdonega!; a Lazise alle sponde del lago di Garda. (Fontana); a Grezzana (Segu.), e più in alto sui Lessini a Cerro!; nella valle di Caprino (Poll.) e segnatamente presso Caprino, a S. Martino, Oné, Servole ecc.!: le due varietà crescono promiscuamente. Giugno-ottobre: annuo.
[(1) = Lipandra polysperma (L.) S. Fuentes, Uotila & Borsch - n.d.c.]

Ch. Vulvaria L., Poll. - Ch. olidum Cust.; Ch. foetidum Segu.; Tragio germanico Calc. - Brinaiola. - Vulvaria, Farinei*. Variat:
- α typicum. Forma latifolia.
- β microphyllum.
Vegeta nei luoghi incolti, lungo le strade, a piè dei muri, in vicinanza delle abitazioni, nelle macerie ecc. dal piano alla zona montana: e così in vicinanza ed alle sponde del lago di Garda ad Arco e Riva (Ambrosi), Castelletto di Brenzone! ecc.; Verona!; nella pianura a Vigasio!; Bussolengo nell'Alto Agro!; Spredino e Romagnano nella collina!; Quinto nella Valpantena (A. Mass.!); Tregnago nella valle d'Illasi !; Braga e Braghisola (m. 600) nel monte Baldo: la var. β si incontra qua e là in unione alla forma tipica. - Giugno-ottobre: annuo.

Ch. hybridum L. Poll. - Farinei*. - Variat:
- α genuinum.
- β pumilum. - "Caule humili (10-20 cm alto) simplicissimo: panicula racemosa abbreviata".
La forma tipica vegeta frequentemente nei luoghi incolti, al margine dei campi, lungo le vie e le siepi,


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fra le macerie, nelle ortaglie ecc., (Segu., Poll. ecc.) dal piano alla zona subalpina in tutta la Provincia: Sanguinetto!, Isola della Scala (Rigo !); S. Bonifacio!, Caldiero e la Strà !, Tregnago (A. Mass. !); nelle vie ed orti di Verona (Poll.), nel Giardino Giusti!, S. Pancrazio ! nei colli Benacesi (Rigo!) ed alle sponde del lago di Garda à S. Giovanni di Brenzone!; nella Valpantena alla Carrara, Grezzana, Rosaro !; sui Lessini a Torbe e Prun!; nella valle di Caprino! (e Rigo !), e su pel monte Baldo a Vezzane sopra Pazzon ed in Pravazar (m. 999)!: la var. β, bellissima ed elegante forma sui Lessini nei campi a Prè dell'Acqua ! - Giugno-settembre: annuo.

Ch. murale(1) L. Poll. - Piede anserino Calc. - Bioni bastardi - Vegeta fra le macerie, lungo le strade ecc. in tutta la Provincia dal piano alla zona montana (Calc., Segu., Poll. ecc.). - Giugno-ottobre: annuo.
[(1) = Chenopodiastrum murale (L.) S. Fuentes, Uotila & Borsch - n.d.c.]

Ch. urbicum(1) L., Poll. - Raro: alle sponde del lago di Garda a Riva (Ambrosi, Gelmi) ed a Peschiera (Poll.); nelle vie di Verona (A. Mass. !): nell'alta valle d'Illasi a Revolto presso alla osteria (settembre 1889!); nella Valpantena a Romagnano! - Giugno-ottobre: annuo. - La pianta raccolta a Revolto sembrerebbe doversi piuttosto riferire a Ch. intermedium.
[(1) = Oxybasis urbica (L.) S. Fuentes, Uotila & Borsch - n.d.c.]

Ch. rubrum(1) L. - Presso al lago di Garda a Lazise (fide Fr. Fontana).
[(1) = Oxybasis rubra (L.) S. Fuentes, Uotila & Borsch - n.d.c.]

Ch. album L. - Atriplice selvatica Calc. - Farinello. - Farinaci (Segu.), Farinazzi, Farinei*, Molinari* (sui Lessini). - Variat:
- α commune Gren. et Godr. - Ch. album var. α Poll.
- β viride (L.). - Ch. album var. β Poll.
Le due varietà con le loro numerosissime forme vegetano frequentissime nei; campi e seminati, nelle siepi, lungo le strade dalla bassa pianura alla zona subalpina ! - Giugno-novembre: annuo.

Ch. ficifolium Sm.? - Si riferiscono (pro interim) a questa


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specie esemplari raccolti recentemente (settembre-ottobre 1899) presso Verona fuori porta S. Giorgio.

Ch. opulifolium Schrad., Poll. - Frequentissmo negli orti e luoghi coltivati, nelle siepi e lungo le vie, fra le macerie dal piano, alla zona montana! - Luglio-ottobre: annuo. I signori Adriano Fiori e Giulio Paoletti nella loro eccellente Flora analitica d'Italia hanno riferito ad uno stesso tipo specifico Ch. album, Ch. viride, Ch. ficifolium, Ch. opulifolium: noi dividiamo interamente questo modo di vedere degli egregi autori.

Sect. 4 Botryoides C. A. Mey. - Ch. Botrys L., Poll. - Botri Calc., Pona; Botrys ambrosioides vulgaris Segu. - Vegeta copiosamente nei campi e luoghi arenosi e nelle ghiaie dei torrenti e dei fiumi: e così in Verona in Campomarzo e nei luoghi innondati dall'Adige!, ed alle sponde di questo fiume a S. Vito del Mantico ed al Corno !; a Costermano lungo e vie!; a Garda e Torri alle sponde del Benaco ! (e Rigo!); nella Valpolicella nel progno di Negrar.! - Giugno-ottobre: annuo.

Ch. ambrosioides L., Poll. - Botrys ambrosioides mexicana Segu. - Tè, Tè de Germania. - Di questa Chenopodiacea, originaria dell'America boreale e tropicale, così scriveva Seguier: "Haec exotica planta soli Veronensis nunc indigena facta est, mihique occurit copiose prope Septimi pagum secus Athesim. Cum sit herbae Thè succedanea, et ex Germania, ubi illius usus primum invaluerat, in Italiam translata, Thè Germanica hic nuncupatur, ejusque decoctum iisdem quibus The sinensis pollere virtutibus vulgo creditum est": Ciro Pollini la raccolse in altri luoghi del Veronese, ma oggidì sembra scomparsa.

Cyclolòma Moq. - C. platyphyllum Moq. - Una sola volta, e secondo ogni probabilità accidentalmente, nelle sabbie d'Adige in Campomarzo di Verona!.




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Tribus 2.  -  Camphorosmeae.

Kochia Roth. - K. Scoparia(1) Schrad. - Chenopodium Scoparium L., Poll. - Belvedere, Granata. - Spazzadòre. - Originaria della Russia media e meridionale è comunemente coltivata per farne delle scope: si incontra però sporadica e quasi spontanea nei campi lungo le vie, sui muri, fra le macerie ecc. dal piano alla collina: e così a Verona in Campomarzo!, Campagnola!, Valdonega! ecc.; Tombetta!; in Valpantena ai Maroni !; a S. Vito del Mantico !; nella valle dell'Adige a Volargne!; nella val di Caprino ad Oné ecc.!: a Castelrotto nella Valpolicella, Torbe e S. Maria di Negrar. - Luglio-ottobre: annua.
[(1) (= Bassia scoparia (L.) Voss n.d.c.]

Polycnemum L. - P. arvense L. β majus (Al. Br.) - Verona in Borgo Trento, lungo la linea ferroviaria Verona-Caprino, fra i binari. (Settembre 1900)!, Poll. - Chenopodium annuum humifusum folio breviori et capillaceo Segu. - Variat:
- α typicum.
- β majus. (Al. Br.).
Frequentissimo in luoghi aridi, lungo le strade, nei campi arenosi ed incolti ecc. dell'Alto Agro e della collina veronese; e così: a Verona e dintorni, nelle vie della città, presso il Camposanto, fuori porta nuova al Poligono, Tomba e Tombetta, lungo tutto il tracciato ferroviario da S. Massimo a Crocebianca, a S. Michele e S. Martino ecc.!; in val d'Adige a Domegliara e Rivole: nella Valpolicella a S. Maria in Progno, Castelrotto ecc.!; a S. Vito, Bosco Mantico, Bussolengo, Sona ecc. !; vicino al lago di Garda (Rigo!, Facchini, Gelmi); a Valeggio sul Mincio (Rigo!); nella val di Caprino a Marciaga (Rigo !) ed alle falde del monte Baldo fra Rubiana ed i Lumini (m. 702).!; sui Lessini inter petras (Segu.) e fra Valpantena e val di Squaranto nel monte Novesago (400 m.)!.
(1): "Omissa - Addenda - Emendanda, F. V. Vol. I, p. 677" (n.d.c.)


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La forma predominante è quella corrispondente a P. majus Al. Br. - Luglio-novembre: annuo.
Di questa famiglia mancano nella nostra Flora i generi Obione, Roubièva, Camphorosma, Corispermum, Salicornia, Arthrocnémum, Halopeplis, Salsola, Suaeda, dei quali taluni hanno rappresentanti in altri punti del Veneto ovvero nel Mantovano. Dell'ultimo, Suaeda, ai tempi di Ciro Pollini coltivavasi negli orti di Verona la S. maritima Dum. = Schoberia maritima Mey. = Chenopodium maritimum L., Poll.; come quella che sotto le denominazioni vernacole di Rospani, Roscani, veniva preparata sott'aceto per i bisogni della cucina.




FAMILIA XIII.  -  DAPHNACEAE.


Thymelaea - Scop. - Th. arvensis(1) Lam. - Stellera Passerina, L., Poll.; Passerina con foglia di Linaria Pona; Passerina Tragi Segu. - Variat:
- β spoliata Ces.
- γ pubescens Ces., Pass., Gib.
Cresce ovunque e copiosissima nei campi fra le stoppie, nei luoghi incolti, fra le messi nelle stazioni apriche, più raramente nei pascoli, dal piano sino alla zona subalpina: presso Sanguinetto!; nei dintorni e nella collina di Verona! (e Poll.); nei colli di Avesa !; S. Vito del Mantico!; Domegliara !; nell' altipiano di Rivole lungo la vecchia strada dalle Zuane a Caprino nei seminati!; a Boi !; alle sponde del lago di Garda a Pesehiera (Rigo !), Pacengo !, Colà (Segu.), Lazise (Font.), Castelletto!, Madonna di Navene; Riva al Brione (Facch.); nel monte Baldo fra Pazzon e Spiazzi!, Albarè lungo il sentiero dalla Ferrara alla Croseta !, ai Lumini e nei contrafforti Creta, Gazo,


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Belpo!, a Salzan e Pradonego!, nelle rupi di Valfredda (Pona) ecc.; da ultimo alle falde dei Lessini a Spredin e Viola, sul Zovo, a sud di Cerro Veronese sul monte Franzosan, a Corbiolo, alle Gozze!; nella valle d'Illasi presso Tregnago!; nel complesso pertanto fra altitudini comprese fra 19-1000 metri: la var. β tipica si incontra qua e là in unione alla forma tipica, p. e. a Tregnago e sul monte Baldo; la var. γ nei luoghi coltivati a piedi del monte Moscal. - Giugno-ottobre: annua.
[(1) = Thymelaea passerina (L.) Coss. & Germ. - n.d.c.]

Daphne L. - D. Mezereum L., Poll. - Camelea Calc.; Camelea germanica del Trago e del Dodoneo, Mezero dei Tedeschi Pona; Thymelea lauri folio deciduo, sive Laureola femina Seguo - Mezera, Camelea. - Mezereo, Camelea, Timelea, Zirese*, Zirezola, Pepe montano: 1'ultimo di questi nomi, attribuito a questa Daphne da Mattioli, si è conservato sino ad oggi nella nostra regione e nel confinante Trentino, probabilmente per opera degli Erbaioli. - "Variat floribus albis vel albicantibus, carneis, roseis, purpurascentibus, et
- β serotina. - "Floribus et foliis coetaneis".
Vegeta in tutta la Provincia nei luoghi piuttosto umidi, fra i cespugli, nelle boscaglie, nelle rupi (Calc., Pona, Seg., Poll. ecc.), dall'alta pianura alla zona alpina e subalpina: la var. β si incontra tardivamente nelle stazioni alpine maggiormente elevate e nelle quali più a lungo si mantiene la neve; e così sui Lessini nel monte Posta (2235 m.) e sul monte Baldo nei pascoli di Costabella e Coalsanto (2062-2074 m.) ! - Fiorisce in febbraio e marzo nelle stazioni basse, in maggio e giugno in quelle più elevate: la var. β da luglio a settembre !: i frutti sono maturi d'estate. È pianta perenne legnosa, acre in tutte le sue parti, nociva all'uomo ed agli animali, meno agli uccelli i quali ne mangiano impunemente le drupe, come scrive l'Ambrosi. I fiori sono odorosissimi.


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D. Laureola L., Poll. - Timelea Calc.; Dafnoide e Laureola volgare Pona; Thymelaea Lauri folio sempervirens seu Laureola mas Seg. - Laureola, Erba laurina, Cavolo di lupo. - Laureola, Leandro salvadego (Poll.), Violoro salvego*. - Frutice che cresce nei luoghi selvatici e boschivi, collini e montani (Calc., Pona, Segu., Poll. ecc.); ma presso di noi non è pianta comune: in vicinanza al lago di Garda presso il Ponale a Riva. (Facch., Poll., Rigo!), nelle selve basse da Tremosine a Campione (Ambr., Poll.), alla Rocca di Garda !, alle falde occidentali del monte Baldo sopra la Madonna di Navene!; e nello stesso monte nella selva di Avio (Poll.) e presso la Ferrara sopra i Castelletti (V. Pellegrini!); nel monte Moscal! (e Rigo!): è più frequente sui Lessini e quindi si trova assai copiosa nei monti sopra Peri!, nell'alta Valpantena nel vaio dell'Anguilla e del Falcone! e più in alto a Lughezzano! (m. 320-670), nella valle di Squaranto dalla Rocchetta fin sotto alle Foldrone presso Cerro (180-600 m.), ed a maggiore altitudine ancora a Roverè di Velo (m. 800, A. Mass. !). - Fiorisce fin da marzo: matura i frutti d'estate. L'acqua stillata della Laureola, secondo Hilmy, ha l'azione di dilatare la pupilla al pari del Giusquiamo e della Belladonna.

D. alpina L., Poll. - Thymelaea alpina All. - Olivella. - Olivareleta. - Questa graziosissima piantina vive quasi esclusivamente nelle rupi: è d'ordinario un piccolo frutice di spesso sdraiato che cresce in luoghi collini e montani fra il Benaco ed il confine vicentino; e così fra Riva e Ponale (Facch.), in Campagnola di Malcesine fra le rupi della sponda scoperta in origine da Ciro Pollini e recentissimamente ritrovatavi da V. Pellegrini!; sul monte Baldo al Deorsil nel versante occidentale (Rigo!), più a sud al Gazo!, e nel versante orientale lungo il sentiero che dalle Giare


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di Valbrutta sotto a Campedello conduce al Bastion! (m, 1100) e sopra Mori e Brentonico scopertavi dalla Baronessa S, Salvotti!. Sui Lessini compare in Val d'Adige alla Chiusa (m. 98)!; a Ceraino (m. 105), all'entrata del paese venendo da Verona, tra il fiume e la strada postale ove le rupi ne sono gremite!, e più in alto in Valle Lagarina ai Lavini di Marco ecc. (Facc., Gelmi, Cobelli; nel monte Pastello (1122) nel quale forma graziosi cespugli che raggiungono talvolta l'altezza di un metro ed anche più, e nel Pastelletto (m. 1030); a Rocca Pia m. 1229), Corno d'Aquilio (m. 1547), lungo la valle della Liana e nel vallone di Fanta (m 1475), alla Sega (m. 1452)!; sul monte Malera (m. 1772) e più al basso sotto Revolto! e sopra alla Giazza (A. Mass.!) ad altitudini comprese fra 1340 e 758 m. - Fiorisce da aprile a giugno dipendentemente dalla altitudine.

D. Cneorum L., Poll. - Cneorum Calc.; Cneoro secondo di Teofrasto Pona; Thymelaea alpina linifolia humilior, flore purpureo odoratissimo Segu. - Neoro, Balsamo*. - Piccolo frutice, prostrato al suolo, che cresce copiosamente nelle rupi e nei pascoli elevati del monte Baldo dai Colonei e Naole all'Altissimo di Nago ed oltre!, e sui Lessini al Corno d'Aquilio, Podesteria, Castelberto, Tomba, Sparaver, Malera, Posta, Campobrun, Lora, Cima tre croci, Zeola ecc. ! - Fiorisce da maggio a settembre: i fiori, odorosissimi, sono rosei, rarissimamente bianchi.

D. striata Tratt. - Nelle stazioni stesse nelle quali cresce la precedente specie della quale può ritenersi come una varietà: e così sul monte Ba1do all'Altissimo di Nago (Ambr.), al Coalsanto; nei pascoli di Naole ecc. !, e sui Lessini nei monti Posta, Campobrun ecc.! Fiorisce nella epoca stessa della precedente. Si ritiene come probabile, non volendo dire assolutamente certo, che sul Monte Posta e sui monti circostanti,


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debba pure rinvenirsi D. rupestris Facch. = D. petraea Leyb.
Il Pona (Viag. al. M. B. p. 239) indica come vivente nella Valle dell'Artillon in monte Baldo, Una specie di Timelea del Micone, la quale si vuole corrisponda a Daphne Thymelaea L. = Thymelaea sanamunda All.: ma nessuno dei botanici, i quali hanno esplorato la nostra regione, ha mai raccolto questa pianta; che del resto è pure scomparsa dal Nizzardo ove era indicata dall'Allioni. Il Reichenbac (Ic. fl. germ. et helv. vol. XI, p. 13) dice di questa pianta: "Habitat in Gallia sed olim indicatur in Nicaeae vicinitate et in valle dell'Artillon ad Baldum a Pona ubi hodie vel non repertam vel extinctam censeremus": seppure il Pona non ha voluto indicare una qualche altra Dafnacea, cosa non improbabile, avendo noi in un erbario veronese trovato, accompagnato dalla scheda portante la scritta Daphne Thymelaea, un esemplare di Daphne alpina !.




FAMILIA XIV.  -  LAURACEAE.


Laurus L. - L. nobilis L., Poll. - Alloro, Lauro. - Aloro, Lauro, Violoro. - Variat: (Meisner in Dc. prodr. pars. XV, sect. prior p. 233).
- α latifolia. (Nees).
- β lanceolata.
- γ undulata.
- δ angustifolia (Nees).
L'Alloro introdotto certamente da epoca remotissima nella nostra Provincia, è in questa universalmente coltivato nei giardini, negli orti e nei parchi; e dall'Agro veronese (p. e. Bussolengo, m. 127) si innalza ad altitudini comprese fra 300 e 500 m., a Pazzon sul monte Baldo, ed alle falde dei Lessini a


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Romagnano, Pavarana ecc. !: e specialmente con le due forme α e δ si incontra qua e là, subspontaneo e fatto quasi selvatico, nelle rupi, nei muri nelle siepi, nei luoghi boschivi, in vicinanza alle abitazioni: e così nella città di Verona nel Giardino Giusti, e nella collina veronese a S. Leonardo, S. Mattia, Valdonega ecc.!; nel colle S. Dionigi ad oriente di Parona all'Adige!; nella valle di Squaranto a Fani sopra Pigozzo; nella valle di Caprino a Boi e Pesina !; sui colli e lungo le sponde del Garda - e quivi già indicato come spontaneo da Calzolari, Pona, Pollini, Zersi, Ambrosi - a Scavaghe, S. Vigilio, Torri, Pai, Castelletto di Brenzone, Marniga, Magugnano ecc. ed in tutti questi luoghi copiosissimo ! - Fiorisce da marzo (qualche volta da febbraio!) a maggio; le bacche maturano in ottobre e novembre. L'Alloro è pianta ornamentale per eccellenza, e sono degni di essere ricordati i due magnifici e giganteschi esemplari che vivono nella villa Cattarinetti a Boi fra Caprino e Pesina! Le foglie dell'Alloro sono adoperate per aromatizzare diverse vivande.




FAMILIA XV.  -  ELAEGNACEAE.


Elaeagnus L. - E. angustifolia L. - Eleagno, Olivagno. - Originario dell'Asia temperata: coltivato quale pianta ornamentale per la sua eleganza, dovuta alla tinta bianco-argentina delle sue foglie, specialmente nella pagina inferiore.

Hippophae L. - H. rhamnoides(1) L. Poll. - Rhamnus spinis oblongis flore radicante et Rhamnoides fructifera foliis salicis, baccis leviter flasescentibus Segu. - Olivello spinoso. - Salgar*, Spin bianco*, Spin bianco dell'Adese* (Poll.), Ua spiniela (Poll.), Simbrizola*. - Arbusto od alberello ramosissimo ed elegante: cresce


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copioso nelle ghiaie, nelle sabbie ed alle sponde dell'Adige lungo tutto il corso del fiume ed anche a qualche distanza dallo stesso (Seg., Poll.): e così nella val d'Adige ad Ossenigo, Belluno, Peri nel letto del fiume, nelle siepi presso Dolcè, alla Perarola, a Ceraino, sotto Rivole al punto di confluenza con l'Adige del torrente delle Zuane ! (e Vittorio Pellegrini); a Verona fuori porta Nuova (A. Mass. !); in Campomarzo nei luoghi innondati dall'Adige!; al Pestrino!, Porto S. Pancrazio (Segu.), S. Michele!, S. Giovanni Lupatoto!, Zevio (Segu.) ecc. - Fiorisce in marzo, le piccole bacche sono mature in agosto e settembre. - È pianta che si propaga facilmente: è ottima per costrurre siepi e popolare i luoghi ghiaiosi e le sabbie dei fiumi e dei torrenti.
[(1) = Hippophaë fluviatilis (Soest) Rivas Mart. - n.d.c.]




FAMILIA XVI.  -  LORANTHACEAE.


Viscum L. - V. laxum(1) Boiss. et Reut - V. austriacum var. Pini Wiesb.; V. album var. β Gelmi; V. album De Cobelli!. - Nella val d'Adige al santuario di S. Valentino presso Ala! sul Pinus sylvestris, copiosissimo per modo da danneggiare la pineta ivi esistente. - Fiorisce di primavera: i frutti sono maturi in dicembre-gennaio!: piccolo frutice perenne.
[(1) = Viscum album subsp. austriacum (Wiesb.) Vollm. - n.d.c.]

V. album L., Poll. - Visco, Vischio. - Secondo Pollini cresce parassita sopra una infinità di piante (fl. ver. III, p. 176); però nella Provincia veronese la sua comparsa parte sia molto rara o se si vuole avvenga a lunghi intervalli: venne segnalata, or sono molti anni, nella Valpolicella sul Pero a Fumane dal signor V. Pellegrini, e da un uomo di campagna di professione potatore di alberi a Gamberone presso Caprino veronese.
Loranthus europaeus. - Nell'opera pubblicata dal


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Ministero di Agricoltura ecc. col titolo: Nomi volgari adoperati in Italia a designare le principali piante di bosco, è assegnata a questa pianta la denominazione vernacola veronese di Visco quercino: ma questa specie non crescendo nel Veronese, tale denominazione deriva da ciò, che il Loranthus europaeus era per lo passato pianta officinale e col nome di Visco quercino era noto nelle farmacie.




FAMILIA XVII.  -  SANTALACEAE.


Thesium L. - Th. montanum Ebrh. - Th. linophyllum L., Poll. ecc. p. p. - Linophyllum alpinum latifolium majus Segu.; Anonimo descritto dal Clusio con foglia di lino Pona. - Nei luoghi selvatici e boschivi dall'alta pianura e dalla collina alla zona subalpina, ovunque ! - Giugno-settembre: perenne.

Th. intermedium(1) Schrad. - Th. linophyllum var. β Poll. - Variat:
- β pumilum Guss.
Prati, pascoli, macchie, dalla collina alta alla zona, subalpina della intera regione!: la var. β sul monte Baldo ai Colonei di Pesina (m. 1268). - Fiorisce e fruttifica nella stessa epoca del precedente.
[(1) = Thesium linophyllon L. - n.d.c.]

Th. divaricatum Ian. - Cresce copiosamente nei pascoli aridi della collina di Montorio !, alla Pezza sopra Olivè!, alla Mosella!, a Marcellise!; e nella valle d'Illasi a Tregnago fra le ghiaie del torrente, sul monte Barbara e sul Precastio! (e A. et C. Mass. !). - Luglio-novembre!: perenne.

Th. alpinum L., Poll. - Linophyllum collinum, lignosum, minus, flore albicante Segu.? - Pascoli e luoghi aspri e sassosi elevati in tutta. la regione: e così nel monte Baldo nelle valli fredda, Losana, brutta, degli ossi, delle pietre, delle buse, grande ecc. !, in Novezina e


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Noveza!, Artillon ed acque negre!, Altissimo di Nago !, Madonna della Neve ! (m. 1000-2000); sui Lessini nei pascoli al Corno d'Aquilio, Malera, Pertica, Trapola, Posta ecc.! - Luglio-settembre: perenne.

Th. pratense(1) Ehrk. - Ove la specie precedente ma raramente: e così sul monte Baldo in val Losana ed in Noveza !; sui Lessini alla cima di Malera, lungo il sentiero che dalla bocca Malera scende a Revolto, nel monte Trapola!. - Luglio-settembre: perenne.
Osyris alba L., che Pona (Cassia poetica del Pena e del Lobelio M. B. p. 209) indica in val degli ossi in monte Baldo, certamente non cresce, né cresceva in quella stazione: nullus dubito quin Pona allucinetur (Seg. pl. ver. II, p. 336), e Pollini (fl. III, p. 174) a sua volta scrive che certe allucinatus est: è una pianta la quale cresce nei luoghi aridi e sassosi del litorale veneto e friulano.
[(1) = Thesium pyrenaicum Pourr. - n.d.c.]




FAMILIA XVIII.  -  ARISTOLOCHIACEAE.


Asarum L. - A. europaeum L., Poll. - Asarum Calc.; Asaro Pona, Segu. - Renella, Baccaro. - Asaro, Asarino. - Vegeta in luoghi selvatici e sassosi delle zone colline e montana: e così nel monte Baldo alle sue falde occidentali in luoghi sassosi in vicinanza alle sponde del lago di Garda (Segu., Poll.) e nei dintorni della Ferrara (Calc.); presso Fumane e Cavalo alle falde del monte Pastello; nell'alta valle d'Illasi nel vaio del Gambero e in quello dei Rugoloti ! (e C. Mass.), lungo il sentiero che da Selva di Progno conduce ai Covoli di Velo ed alla contrada detta dei Torneri!: nel finitimo Vicentino cresce copiosamente a Recoaro!. - Fiorisce in aprile e maggio ed è perenne. Il rizoma contiene una sostanza cristallina, la Asarite, è aromatico, amaro


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nauseante e provoca il vomito: le foglie trite sono un forte sternutario e somministrano un violentissimo purgante.

Aristolochia L.: A. pallida W., Poll. fl. - A. rotunda Calc., Poll. viag. non fl. - Comunissima nelle rupi, siepi e pascoli delle zone: montana e subalpina nel monte Baldo (Calc., Poll., Vis. ecc.); e così a Campedello, Pravazar la Ferrara, Ime, Valfredda, Spiazzi, Coltri, la Ferrara ecc. !: rara nei Lessini a Velo (A. Mass.!), Selva di Progno! e probabilmente altrove - Fiorisce da maggio a luglio: i frutti sono maturi in agosto-settembre: perenne.

A. rotunda L., Poll. fl. non viag. - A. rotunda flore ex purpura nigro Segu - Rara nei prati ed al margine dei fossi, della zona collina e così in vicinanza alle rive del lago di Garda a Lazise (Fontana) ed a S. Antonio presso Torri (Rigo!); a Cà Malavicina presso Peschiera !; a Valeggio sul Mincio!; a Bussolengo indicata da Pona ma non rinvenutavi da Seguier: è più rara nelle zone elevate, nelle quali è indicata da Seguier, che la osservò presso Cerro veronese. - Fiorisce da maggio a luglio: perenne.

A. Clematitis L., Poll. - A. longa Calc.; A. Clematitis recta Segu. - Strallogi. - Zuccole, Strològia *, Strològa bislunga, Gelosia*, Molòni*, Molonzini*, Molonzini salvadeghi, denominazioni date a questa pianta ed alle due specie precedenti nei colli e nei monti veronesi: alla sponda del lago di Garda predominano le seguenti; Erba che spuza*, Erba del diavolo*, Zucàre salveghe*. - È volgatissima lungo i fossi, al margine dei campi e nei luoghi tanto incolti che coltivati in tutta la regione, dal piano e dalle stesse ortaglie della città, alla zona montana!. - Luglio-ottobre: perenne.

Alla famiglia delle Aristolochiaceae fa seguito quella delle Cytinaceae, la quale non ha rappresentanti nella


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Flora veronese: sui colli Euganei in quella vece, Cytinus hypocystis cresce splendido e rigoglioso sulle radici di Cystus salvifolias !
Il Pona però, M.B. 239, indica il Cytinus Hypocistis, il Cisto et l'Hippocistide, in monte Baldo nella valle dell'Artillon, nella quale stazione però non è stato visto da Seguier, né osservato da alcun altro botanico, ed ove oggidì certamente non cresce !



FINE vol. I

FLORA   VERONENSIS

(Phanerogamae)



AUCTORE


A.   G O I R A N




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PARS  SECUNDA
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VERONA
STABILIMENTO TIPO-LIT. G. FRANCHINI
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1897-1904











LE PIANTE  FANEROGAME


DELL'AGRO VERONESE


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C E N S I M E N T O

DEL   D.r  A.   G O I R A N







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PARTE SECONDA
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VERONA
STABILIMENTO TIPO-LIT. G. FRANCHINI
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1900

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FAMILIA XIX.  -  RANUNCULACEAE.




Tribus 1.  -  Clematideae.

Clematis L. - C. recta L. C. erecta L., Poll.; Flammula Iovis Calc.; F. seconda del Dodoneo Pona; Clematis sive Flammula surrecta alba Segu. - Vitalbino. - Flammula Iovis (Monti): denominazione conservata a questa pianta, sin dai tempi da noi non molto remoti, dagli erbaioli i quali la smerciavano ai farmacisti, potendo le foglie ed i fiori di essa per le loro proprietà caustiche ed acri fare le veci dei vescicanti. - "Variat caulibus contortis, basi prostratis, breviter scandentibus et
- β cordifolia D. Nrs.
La forma tipica vegeta nelle macchie ed in luoghi selvatici e boschivi dall'alta pianura ad una certa altitudine nei monti; però non può dirsi pianta volgare (Calc., Pona, Segu., Poll. ecc.): e così alle sponde dell'Adige al Pestrino di Verona ! e nei rivoni del fiume sotto al Chievo, Bosco Mantico, S. Vito, Bussolengo ! ecc. nella val d'Adige sulla sinistra del fium presso Ceraino ed in diversi altri punti alle falde del Pastello ed in questo presso Monte (Mang.!), e sulla destra alle falde orientali di monte Baldo da


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Incanale a Belluno veronese! e più in alto presso la Ferrara.! (e Poll.) e fra la Valfredda (Segu.); nella valle di Caprino (Poll.); alle sponde del lago di Garda a Lazise (Fontana), Castelletto di Brenzone ecc.!; nella valle d'Illasi presso Badia Calavena (A. Mass.!); nella Valpantena al margine dei campi presso Spredino ecc.!: la var. β è piuttosto rara, e si incontra qua e là in unione alla specie. - Fiorisce da maggio ad agosto e settembre; alle sponde del lago di Garda fu raccolta in fiore anche in novembre a Castelletto di Brenzone! Perenne.

C. Viticella L. Poll. - Viticella, vitalba paonazza. - Il Calzolari indica questa bella specie nel monte Baldo in valle dell'Artillon (Clematis altera Calc. viag., p.11): ma in verità il luogo, stante la sua altitudine, è poco adatto ad una pianta che sembra prediligere luoghi campestri di stazioni più basse: è probabile che il Calzolari nella sua Clemntis altera, abbia piuttosto inteso significare Atragene alpina da lui non annoverata fra le piante del monte Baldo, e nondimeno frequentissima in questo, e nel luogo benanco in cui segnala la pianta in questione: Giovanni Pona la vide in val d'Adige (Clematite II del Matthioli Pona, M. B., p. 138): il Barone Hausmann (Fl. Von Tirol. p. 2) la dice sporadica nei dintorni di Verona: il prof. Clementi la raccolse alle sponde veronesi del lago di Garda (Hausmn. l. c): il Catalogo (p. 187) dei signori Visiani e Saccardo la dice crescere nelle siepi e nei cespugli del Veronese: da ultimo la Societè helvetique pour l'echange des plantes l'ha distribuita ai soci come raccolta dal signor Du Moulin nel monte Baldo. Sta il fatto che nel Veronese la Viticella è coltivata nei giardini per la eleganza del portamento e la venustà dei fiori. Ed è da ritenersi che le indicazioni del Pona, dell'Hausmann, del Clementi ecc., anzichè a piante indigene nostre debbansi


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riferire, come del resto risulterebbe dalle parole del Barone Hausmann - dann einzeln an der Landerstrasse gegen Verona (Hausmn. l. c.) - a piante avventizie che sporadicamente si incontrano qua e là.

C. Vitalba L., Poll. - Clematide III del Mattioli, overo Vite silvestre del Dalecampio Pona; C. sylvestris latifolia Segu. - Erba del minuè, Clematitide. - Bialba, Dialba, Rialba, Vialba. - "Stirps satis polymorpha: occurrit enim - a) integrata (Dc.) - b) crenata (Lord) - (c) taurica (Bess.) - (d) macrophylla - e) microphylla - f) petiolis foliorum plus minusve divisis et contortis cirrhosis - g) paniculis axillaribus folio brevioribus, densissimis, umbellato-corymbosis" - Tutte queste forme crescono promiscuamente fra le siepi, nei luoghi boschivi e selvatici, nelle rupi in tutta la Provincia, dal piano alla zona subalpina: sembra piuttosto rara, o meno comune, la forma g) raccolta alle falde più meridionali di monte Baldo, nel monte Creta alle Murete, ed ai Lumini!. - Fiorisce da giugno a settembre dipendentemente dalla altitudine e dall'andamento della stagione. Frutice sarmentoso, scandente. I giovani turioni di questa ranunculacea come scrive Bertoloni sono eduli: herbae turiones edules (fl. it. V, p. 475).

Atragene L. - A. alpina(1). L., Poll. - Clematis alpina Mill.; Clematide cruciata alpina Pona M. B., p. 175 cum ic. (mala); Clematis alpina geraniifolia Segu. - Vitalbina dei sassi - Dindarele*, Dialba*. - Questa elegantissima pianta si incontra frequentemente nelle macchie e nei luoghi selvatici e rupestri della zona alpina inferiore, della subalpina e della montana sul monte Baldo e nei Lessini: e così sul primo in tutte le valli che ne solcano tanto il versante orientale che l'occidentale! (e Pona, Segu., Poll., A. Mass.!, Mang.! ecc.), e nei secondi alla Sega, Corno d'Aquilio, Vallene, Chiesanuova, Malera ecc. scendendo a meno di


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700 metri di altitudine nelle vallette dell'Anguilla, del Falcone, Marchiora ecc.! - Fiorisce in giugno e luglio. Frutice sarmentoso.
[(1) = Clematis alpina (L.) Mill. - n.d.c.]



Tribus 2.  -  Anemoneae.

Thalictrum L. - Th. aquilegifolium L., Poll. - "Stirps valde polymorpha: formae insigniores;
- β atropurpureum Iacq.
- γ umbelliforme Costa.
- δ macrophyllum - "Foliolis grandibus, 48 mm. longis, 60 mm. latis, profundo et anguste incisis, vel vix crenatia, quandoque integerrimis".
Questa bella Ranunculacaea cresce in tutta la Provincia, fra il Benaco ed il confine vicentino: dai luoghi boschivi e selvatici della zona subalpina si avanza sino alla collina, scendendo benanco, sebbene assai di rado, nelle valli che sboccano nella pianura: le sue forme o varietà crescono promiscuamente. E così in monte Baldo in Valfredda (Segu.), Ortigara (Poll.), la Ferrara (Poll.), Ime!, Basiana! ecc.; nel monte Pastello, sulla cima! (e Mang. !); sui Lessini al passo del Corrubio, S. Anna d'Alfaedo, valle della Liana, vaio dell'Anguilla, Trachi ! presso Tregnago (A. Mass.!); nella collina sopra Avesa nel bosco del Romitorio presso al Maso !. - Fiorisce da maggio a luglio dipendentemente dalla altitudine; i frutti sono maturi in agosto. Perenne.

Th. minus L., Poll. - Th. minus et Th. alpinum minus saxatile, Rutae folio, staminibus luteis Segu. I, p. 476 cum ic. tab. XI, et III, p. 307. - Variat:
- α minus (L.).
- β elatum (Iacq., Poll.).
Vegetano tanto α quanto β, copiosamente nei prati, nei pascoli, nei luoghi selvatici, dalla alta pianura alla zona alpina nella intera Provincia, assumendo


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svariatissime forme: e così nella città stessa di Verona nel boschetto del Regio Collegio degli Angeli !, e nelle vicinanze di essa in Campomarzo e nell'isolotto del Pestrino! (e Poll.); nella Valpantena ad Alcenago (Segu.), alle Cà vecie ! ecc.; nel monte Pastello !; in tutti i prati dei Lessini (Segu.) e nelle macchie ai Zambei presso Cerro !, alle Fosse presso S. Anna d'Alfaedo ! ecc.; nel monte Baldo in Valfredda, Pravazar, la Ferrara, valle degli ossi, Altissimo di Nago ecc.! (e Poll., A. Mass.!); nella valle d'Illasi lungo il torrente presso Tregnago (A. Mass. !). A queste due varietà principali sono da riferirsi innumerevoli forme, quali: Th. majus (Jacq.), Th. sylvaticum Koch., Th. Laggeri Iord. che compaiono qua e là con la forma tipica; Th. pubescens Schleich, in monte Baldo nella valle degli ossi ! . Th. Jacquinianum Koch., in Campomarzo di Verona, nel monte Baldo in Pravazar, nella valle d'Illasi a Cogolo!; Th. flexuosum Rchb. al piano della Cenere in monte Baldo! ecc. - Fiorisce da maggio ad agosto, ed anche in settembre dipendentemente dalla altitudine! Perenne.

Th. flavum L., . Poll. fl. var. α - Th. majus siliqua angulosa et striata Segu. - Pigamo, Ruta selvatica. - Rua de prati, in luoghi umidi, nelle siepi, nei prati, lungo i corsi d'acqua nella pianura e nei monti. E così alle sponde del Fibio e del fiumicello di Montorio ecc. (Segu., A. Mass.!), presso Peschiera (Poll.), nella collina veronese (Poll.), nella valle di Caprino e nel monte Baldo (Poll.), nel monte Bolca (Poll.). - Giugno-luglio: perenne. - Il rizoma e la radice somministrano un bel color giallo.

Th. exaltatum Gaud. - Th. angustifolium Poll.; Th. pratense angustissimo folio Segu. p. p. - Erba cipressina. - Variat:
- β mediterraneum (Iord.). - Th. angustifolium Iacq.


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La specie vive nei prati, nei pascoli, nei luoghi selvatici umidi, nelle risaie, alle sponde dei ruscelli ecc.: e così a Colà (Segu.); Lazise (Font.); Peschiera!; nella valle di Caprino (Poll.); lungo l'Adige! (ed A. Mass.!); al Pestrino di Verona; presso Isola della Scala e Legnago (Poll.); nelle risaie di Vigasio (A. Mang. !): la var. nei boschi del Casino lungo l'Adige!. - Giugno-agosto: perenne.

Th. Bauhini(1) Crantz. - Th. pratense angustissimo folio Segu. - p. p. Raro: nei pascoli, nelle siepi, nei luoghi coltivati della zona montana e subalpina: e così nel monte Baldo lungo il sentiero che da Caprino conduce all'Ortigara (Segu.), e presso la Ferrara al Saugolo nei campi seminati a Marzuolo! - Luglio-settembre: perenne.
[(1) = Thalictrum simplex L. - n.d.c.]

Th. galioides(1) Nestl. - Raro: nel monte Baldo al Saugolo in società col precedente del quale da taluni è considerato come semplice forma o varietà, in Pravazar nelle siepi (Cesati !), e gregario sopra la Ferrara presso Cambrigar in luoghi pietrosi al margine dei campi! - Agosto-settembre: perenne.
[(1) = Thalictrum simplex subsp. galioides (DC.) Korsh. - n.d.c.]

Anemone L. - Sect. 1. Pulsatilla. - A. vernalis(1) L. - Nel Catalogo dei signori Visiani e Saccardo è indicata nelle alpi veronesi nelle quali, però, sino ad oggi non ci fu dato di incontrarla.
[(1) = Pulsatilla vernalis (L.) Mill. - n.d.c.]

A. montana(1) Hoppe.- A. pratensis Poll.!; A. Pulstilla Bertol. quoad pl. in sylva Mantica prov. ver. lectam; Pulsatille Calc.; Pulsatilla volgare o Anemone selvatico del Fucsio Pona; Pulsatilla folio crassiore et majori flore Segu. - Pulsatilla. - Castracani, Gattinai, Pissacan, Pulsatilla*, Frati*, Campane*, Campanei*, Fioroni - Variat:
- α typica.
- β pumila: "partibus omnibus diminuta".
- γ villosissima: "tepalis dorso et apice villosissimis".


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- δ flore rubro. Pulsatilla purpurea flore dilutiore Segu.
"Occurrit quoque, rarissima tamen, forma laciniis involucri late connatis".
Comunissima nei pascoli e luoghi aridi della, intera Provincia (Calc., Pona, Poll., A. Mass.!, Mang. ecc.) dalla pianura e dai fossi stessi che attorniano la città di Verona alle zone elevate del monte Baldo e dei Lessini ove è sostituita da A. alpina L.: la β al dissopra di Grezzana alle Cà vecie !; la γ alle falde occidentali di monte Baldo sopra Castelletto di Brenzone a meno di 100 metri sul mare!; la δ nella collina sopra Poiano (Segu.) ed Avesa ma rarissima!: non si esclude che possano rinvenirsi A. Pulsatilla L., A. pratensis L., A. patens L. ecc.; nei pascoli molto elevati poi si riscontra una forma che si avvicina singolarmente ad A. Halleri All. - È pianta primaverile; anzi negli anni a mite temperatura, capita di raccoglierla in fiore, sui colli soleggiati di Verona, sin dal febbraio: sui monti fiorisce in maggio e giugno; eccezionalmente sul monte Baldo è stata raccolta fiorita in agosto (a. 1895) !. - Perenne.
[(1) = Pulsatilla montana (Hoppe) Rchb.- n.d.c.]

A. alpina(1) L. Poll. Pulsatilla di fior bianco del Lobelio ecc. Pona; Pulsatilla flore albo Segu. - Anemolo. - Variat:
- α major Dc. syst. nat., Poll. - A. burserseriana Scop.; A. myrrhidifolia var. α Vill.
- β minor Dc. l, Poll. - A. baldensis Lam. non L.; A. alpicola (pro subspecie) var. α Rouy et Foucaud.
Pascoli elevati nel monte Baldo (Pona, Segu., Poll., Mang. ecc.) in Valfredda !, Bocca di Naole!, Valbrutta !, Costabella !, cima di Valfinestra !, Valgrande !, cima di Valdritta!, colma di Malcesine! ecc. (1800-2200 e più metri); nei Lessini al Corno d'Aquilio!, Podesteria!, Ronchi (Seguier), cima di Malera ! ecc. - Nella Valfredda in monte Baldo ed al Corno d'Aquilio sui Lessini cresce una forma bellissima della var. α


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singolarmente prossima alla A. millefoliata Bertol. - Fiorisce nei mesi di giugno e luglio, i frutti sono maturi in agosto: perenne.
[(1) = Pulsatilla alpina (L.) Delarbre - n.d.c.]

Sect. 2. Euanemone. - A. coronaria L., Poll. - Anemolo. - Anemone*, Argemolo, Argemolo sempio, Argemolo dopio o dal fioco. - Specie polimorfa e coltivata nei giardini in moltissime varietà, tanto a fior semplice come a fior doppio. Il farmacista Francesco Fontana la ha raccolta nei seminati a Lazise alle sponde del lago di Garda (Bertol. fl. it. V, p. 633) ove non è più stata ritrovata.

A. hortensis L. - Var. α stellata. Lam., A. hortensis Poll. - Fiore stella. - Anemone*.
- β pavonina (Lam., Poll.). - Occhio di pavone. - Anemone*.
Tanto la α come la β, con le loro numerose sottovarietà e forme sono coltivate: la prima qualche volta si incontra sporadica nei giardini ! - Aprile-giugno: perenne.

A. nemorosa L., Poll. - Anemonoides flore majore Segu. - Anemolo bianco - Variat:
- β grandifiora Rouy et Fouc.
"Occurrit quoque:, a) floribus albis, in forma typica; b) rarius roseis (A. nemorosa β rubicunda Vis. et Sacc.): c) quandoque purpurascentibus, vel coerulescentibus, vel azureis".
Cresce per lo più gregaria, nei prati, nei pascoli, nelle siepi, e luoghi, selvatici della Provincia, dalla bassa pianura e dall'Alto Agro veronese alla zona alpina: e così al confine della Provincia di Verona. con quella di Mantova (Masè!); in Campalto fra S. Michele e S. Martino!; fra Villafranca e Valeggio in Prabian! e Valdesca (Rigo!); nel monte Baldo all'Artillon (Poll.) ed altrove !; sui Lessini a Roverè di Velo !; nella valle d'Illasi ai Rugototi (Bordoni ex Segu.), ai Finetti, presso Tregnago (A. Mass. !); sul


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monte Beloca ove è copiosissima (A. Mass.!): la var. β presso Roverè di Velo ed a Salaorno sotto Velo!; le forme a), b), c) crescono promiscuamente. - Maggio-giugno: perenne.

A. apennina L. - Il Pona (M. B., p. 208) indica questa pianta nella valle degli ossi in monte Baldo (Anemone con radice tuberosa del Lobelio, o III del Dodoneo, o II del Clusio). Sospettiamo che la pianta del Pona sia, anzichè ad A. apennina, da riferirsi ad una qualche forma di A. nemorosa (formae b et c): tanto più che, se di norma nella prima il rizoma è tuberoso, corto, carnoso, irregolare, tortuoso, qualche volta invece si presenta cilindraceo come in A. nemorosa.

A. trifolia L., Poll. - Anemone trifolia del Dodoneo Pona; Ranunculus nemorosus Segu., - "Variat: foliis synanthiis et foliis hysteranthiis". - Dalla alta pianura, dalle vallette e dai boschetti della collina ascende alle zone montana ed alpina: ama i luoghi selvatici ombrosi e freschi (Pona, Segu., Poll., Mang. !, A. Mass. !, ecc.). E così nel Bosco Mantico; nella collina di Avesa e nelle sue convalli; nel bosco del Romitorio al Maso; nel monte Baldo in Ime; Lonza, Noveza, Artillon ecc.; nella valle d'Illasi ai Rugoloti (Bordoni ex Segu.) ecc.! - Fiorisce da aprile a giugno secondo la altitudine: perenne. Una bella varietà a fiori, doppi e coltivata nei giardini.

A. ranunculoides L., Poll. - Ranuncolo quarto di fior giallo Pona; Anemone, ranunculus flore luteo Segu. Anemolo de' Boschi. - Cresce copiosamente nei luoghi selvatici in tutta la regione e dalle zone, più, elevate tanto a destra quanto a sinistra d'Adige scende nella montana, penetra nella collina e si insinua nelle valli che sboccano nella pianura: e così nel monte Baldo alla Bocca di Naole, in Noveza e nella valle dell'Artillon (Pona, Poll., Mang.! ecc.), in Pravazar!, alti


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piano di Festa !, passo della Crocetta!, monte Corné! ecc.; nei Lessini al Tinasso (Segu.), Roverè di Velo (A. Mang.!) ecc., e nella zona della collina al Maso! (m. 460) e nel vaio di Squaranto alla Rocchetta bassa! (m. 180). - Fiorisce da aprile a luglio: perenne.

Anemone baldensis(1) L., Poll. (non Lam.) exl. var. β. - Vive, frequentemente gregaria, nei pascoli e nei luoghi sassosi sul monte Baldo (Poll., Sternberg, Rigo !, ecc.): e così nella Valfredda ! (1327 m.), Sascaga !, (m. 2136), Altissimo di Nago ! (e Perini), e per le valli che solcano tanto il fianco orientale che l'occidentale della catena! - Luglio-settembre: perenne.
(1): Omissa - Addenda - Emendanda, F. V. Vol. II, p. 678 - (n.d.c.)

Sect. 3. Hepatica. - A. Hepatica(1) L., Poll. - Hepatica triloba W.; Erba trinità Calc.; Epatica nobile del Dodoneo Pona; Hepatica trifolia coeruleo flore Segu. - Fegatella, Erba Trinità. - Trinitas*, l'antica denominazione data alla pianta da Mattioli e conservatasi presso di noi per opera degli erbaioli.
"Stirps polymorpha. Duae distinguendae sunt varietates. insignores":
- α macrantha. - "Tepalis grandiusculis 5-8 mm longis".
- β micrantha. - "Tepalis exiguis, quandoque exiguissimis" - A. Hepatica β minor Rouy et Fouc. Occurrunt quoque formae flore pleno, foribus intense vel pallide coeruleis, albis (Hepatica tritolia flore simplici albo Segu.), rubis purpurascentibus, incarnatis (Trifolio aureo del Dodoneo con fior purpureo Pona; Hepatica trifolia, rubro flore Segu.); nec desunt formae involucris 5 - partitis, et involucri foliolis saepe inaequalibus ".
Vive in tutta la Provincia in luoghi selvatici e boschivi nelle siepi, nelle rupi dall'Alto Agro veronese alle zone elevate di tutti i monti! (e Calc., Pona, Segu., Poll., A. Mass. !, Mang. ecc.). - Fiorisce da febbraio a giugno secondo la altitudine ed il corso delle stagioni: perenne. Negli anni scorsi la Fegatella ha formato oggetto di un industria e di un commercio assai lucroso. I montanari raccoglievano la pianta intera, e seccatala, la consegnavano in grosse partite a degli incettatori, che dicevano di spedirla in America. E ci fu dato di constatare, sul monte Baldo, due casi di avvelenamento; il primo in uno di questi


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raccoglitori che si era addormentato in una stanza nella quale aveva adunato sotto al letto una certa quantità di Fegatella (Fraine presso la Ferrara), il secondo in un muratore che erasi fatto guanciale di un sacco ripieno della stessa pianta appena raccolta (Spiazzi). È coltivata nei giardini la varietà a fiori doppi.
[(1) = Hepatica nobilis Schreb. - n.d.c.]

Adonis L. - A. aestivalis L. - A. annua Poll. var. β Anemone di sottil foglia di Valerio Cordo Pona; Adonis silvestris flore phoeniceo ejusque foliis longioribus Segu. - Fior d'Adone, Piantamalanni. - Gozze, Gozze de sangue, denominazioni attribuite pure alla specie che segue - "Occurrit: a) miniatus (Iacq.); b) citrinus (Hoffmn) sed raro".
Vive nei seminati in mezzo al frumento, nei medicai, nei prati di trifoglio ecc. della pianura e della collina, più raramente compare nella zona montana: e così nelle vicinanze di Verona in Campomarzo, S. Pancrazio ecc.!; presso S. Martino! (e Rigo!); nelle colline di Montorio, della Pezza sopra Olivè, ecc.!; nel monte Trezzolan!; nella valle dell'Alpone a Montecchia!; nella Valpantena a Spredino sopra Romagnano!; nella valle di Caprino (Pona, Poll.). - Giugno-settembre, Annua.

A. flammeus Iacq. - A. annua Poll. var. α excl. syn. L.; Adonide rossa Calc.; Adonis hortensis, flore minore atro-rubente Segu. - "Forma b) pallidus G. et G. - A. citrina Dc.; - rarissime occurrit in ditione nostra".
Cresce e fiorisce unitamente e promiscuamente alla precedente della quale però sembra meno frequente.



Tribus 3.  -  Ranunculeae.

Ranunculus L. - Sect. 1. Batrachium Dc. - R. diversifolius Gilib. - "Occurrit: a) triphyllus (Wallr.).


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- R. aquatilis α heterophyllus Poll. - b) peltatus (Schrank). - R. aquatilis β peltatus Poll.
Si incontra, ma piuttosto scarsamente nei fossati e nelle acque stagnanti o lentamente scorrenti della bassa pianura (Poll., Masè). - Aprile-settembre: perenne.

R. tricophyllus Chaix. - Variat:
- β paucistamineus Tausch.
- γ terrestris Gren. et Godr.
La forma tipica con la var. β è comunissima nei fossati di tutta la Provincia, nei corsi d'acqua, nel lago di Garda, nelle risaie ecc. salendo qualche volta nella collina: la var. γ compare nei luoghi innondati o ricoperti dalle acque e rimasti all'asciutto: e così a Verona in Campomarzo e lungo l'Adige!; alle sponde del lago di Garda a Peschiera, Castelletto, Assenza! ecc. - Maggio-settembre: perenne. - Secondo ogni probabilità, a questa e alle due specie che seguono, sono da riferirsi R. fluviatilis Poll. e R. acquaticus, capillaceus Segu., e l'istessa cosa deve pure intendersi di R. aquatilis di Francesco Fontana.

R. foeniculaceus(1) Gilib. - R. divaricatus Schrank R. circinnatus Sibth. - Cresce ove le due specie precedenti, ma non è molto comune: al lago di Garda a Riva (Gelmi), nella bassa pianura veronese (Masè) ecc. - Maggio-agosto: perenne. Anche questa specie offre la forma terrestre.
[(1) = Ranunculus circinatus Sibth. - n.d.c.]

R. fluitans Lamk. - Nei fossi profondi, nei fiumi, nei ruscelli a corso rapido ecc.: in tutta la bassa pianura veronese nel Tartaro, nel Menago ecc.!; a Vigasio!; nel Fibio e nel Fiumicello di Montorio!; lungo il Mincio!; presso Riva ed Arco (Gelmi) ecc. - Maggio-settembre: perenne. Nei fossi rimasti all'asciutto ed alle sponde degli stagni o dei ruscelli si osserva come nelle precedenti la forma terrestris.

Sect. 2. Leucoranunculus Boiss. - R. alpester(1) L.,: Poll. - Ranuncoli montani i primi della prima e seconda specie


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di Carlo Clusio Pona.; Ranunculus alpinus humilis albus folio subrotundo Segu. pl. ver. I, p. 489, tab. XII fig. 1. - Variat:
- α typicus.
- β ambiguus Brügg. in Rouy et Foucaud.
"Occurrit floribus albis et dilute incarnatis; praeterea frequentissimae occurrunt formae flore pleno vel semipleno". (Conf. Segu. l. c.).
Cresce copiosissimo nei pascoli, nelle rupi, fra le ghiaie nelle zone elevatissime delle alpi veronesi fra 1700 e 2200 metri di altitudine (Pona, Segu., Poll., Barbieri, Heufler, A. Mass.!, Mang.! ecc.): e così nel monte Baldo a Costabella, Coal santo, Monmaor, Altissimo di Nago, e nelle valli di S. Zeno, degli ossi, delle pietre, dritta ecc.: e sui Lessini nei monti Posta, Campobrun, Passo della Lora, Zeola ecc.!: la var. β si incontra frammista alla forma tipica. - Luglio-settembre: perenne.
[(1) = Ranunculus alpestris L. - n.d.c.]

R. anemonoides Zahlbr. var. baldensis Rigo !. - R. rutaefolius Poll.; Calianthemum Kernerianum Freyn. in Kerner Schedae ad Floram exsicc. Austr.-Hung.; Ranuncolo alpino con foglia di Coriandro Pona M. B. p. 107 con fig.; R. rutaceo folio, flore suaverubente Segu. - Questa elegantissima specie della quale Seguier scriveva che gratum Botanicorum oculis praebet spectaculum (pl. ver. I, p. 486) cresce copiosissimo nel monte Baldo sulle rupi elevate e nei pascoli della zona subalpina ed alpina, ma con maggior frequenza sul versante occidentale (Pona, Segu., Poll. !, Mang.!, Rainer, Rigo!, Burnat, Leresche ecc.); e così nella valle del Bastion (Poll.), Ortigara, Costabella, Val vaccara, Coal santo, val delle pietre - ecc., colma di Noveza !; Artillon (Leyb.) - Fiorisce da maggio a luglio; i frutti sono maturi in luglio ed agosto !: perenne.

R. Seguieri Vill., Poll. - R. Columnae All.; R. alpinus


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Apii folio flore albo magno Pont. Comp. p. 117; Segu. pl. ver. I, p. 490, tab. XII., fig, 2, 3 sed folia tantum. - Rinvenuto sul monte Baldo da Giulio Pontedera nelle valli del Bastion e degli ossi. Il Seguier che l. c. figura due foglie di questa pianta avute dallo stesso Pontedera, ed il Pollini che scrive di averlo raccolto od osservato nelle valli degli ossi e di S. Zeno, lo dicono repertu difficillimus.

R. aconitifolius L., Poll. - Ranunculo con fior bianco Calc.; R. IV di Dioscoride e R. montano bianco del Dodoneo Pona; R. montanus, Aconiti folio albo, flore minore Segu. - "Stirps polymorpha: formae vel varietates frequentiores":
- α humilis Dc.
- β platanifolius (L.). - R. aconitifolius var. β; Poll. "In hortis varietates flore pleno coluntur".
Cresce nei fuoghi selvatici e rupestri e nei pascoli elevati del monte Baldo e dei Lessini (Calc., Pona, Segu. Poll., A. Mass. !, Mang. ! ecc.): e così sul primo in Prà di Malcesine; nella valle dell'Artillon!, in Noveza ai Lavacci!, in Gambon e Cerbiol ! ecc. e nei secondi ai Trachi!, Podesteria !, Roverè di Velo (A. Mass.!) ecc. - Giugno-agosto: perenne.

Sect. 3. Xanthoranunculus. - § 1. Integrifolii. - (A) Caulescentes. R. Flammula. L., Poll. - Variat:
- α typicus.
- β angustifolius Wallr.
- γ reptans (L.).
Rarissimo in luoghi acquitrinosi nella bassa pianura veronese presso Vigasio !, Villimpenta (Poll.), ed alle falde settentrionali di monte Baldo presso Brentonico (Gelmi): β e γ in unione alla forma tipica. - Estate ed autunno: perenne.

R. Lingua L., Poll. - Fossi e luoghi acquitrinosi del piano e del monte, ma presso di noi non è specie volgare: nella bassa pianura nelle valli del Tartaro!,


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nei fossi a Macacari (Masè !), presso Villimpenta (Poll.), e sui Lessini veronesi al margine di un piccolo stagno a Salaorno fra Roverè di Velo e Velo (m. 900) - Estate-autunno: perenne.

(B) Scaposi. - R. Ficaria L., Poll. - Ficaria verna Huds. - Chelidonium minus Calc.; Ranunculus rotundifolius minor Segu. - Favagello. - Pamporzini o pomporzini salveghi*, - "Stirps polymorpha: in ditione nostra, duae praecipue occurrunt formae".
- α minor. - R. parviflorus Lamotte; Ficaria ranunculoides Roth. - "Forma typica".
- β major. - R. ficariaeformis F. Schultz; R. calthaefolius Iord.; Ficaria grandiflora Rob. !
La forma tipica cresce copiosamente in tutta la Provincia nei prati, nelle siepi, nei campi dalla pianura alla zona montana; p. e. in Campomarzo di Verona !, nella val d'Adige a Mori alle falde di monte Baldo (Gelmi, baronessa S. Salvotti!) a metri 200, sui Lessini a Salaorno fra Roverè di Velo e Velo (m. 900): la β si incontra di preferenza nelle ortaglie, ed in generale nei luoghi pingui; tanto al piano che sui colli!. - Febbraio-maggio: perenne. - Di questa Ranunculacaea scrive il Bertoloni (fl. it., V, p. 510) che è remedium antiscorbuticum non spernendum.

(C) Scutati. - R. Thora. L., Poll. var. α et β . - R. scutatus W. et K.; Aconito Pardalianche et Tora Calc.; Tora de' Valdesi et Tora di due specie Pona; R. cyclaminis folio, Asphodeli radice, major et R. cyclaminis folio, Asphodeli radice minor Segu.; Phtora Valdensium, montis Baldi Clus.; Thora montis Baldi Tabernaem. - Pascoli e luoghi rupestri e sassosi elevati del monte Baldo (Calc., Pona, Segu., Poll., Moretti, Heufler, A. Mass.! ecc. e dei Lessini: nel primo, nelle valli delle pietre, degli ossi ecc., in Novezina e Noveza ecc.!; e sui secondi in Campobrun, Posta ecc.! - Giugno-agosto: perenne.


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R. hybridus Biria. - R. Pthoa Crantz; R. Thora var. γ Poll.; R. brevifolius Ten. var. β Bertol. - Nei luoghi stessi nei quali cresce la specie precedente, tanto nel monte Baldo! (e Tan.) quanto sui Lessini!, ed alla stessa epoca: però è specie assai rara.

§§ 2. Palmatifolii. - (D) Perennes-Napulosi. - R. asiaticus L., Poll. - Ranunculo. - Naruncolo. - Variat:
- α typicus.
- β sanguineus Dc., Poll.
La forma tipica e la varietà sono, per ornamento coltivate nei giardini: nella a i fiori d'ordinario semplici, frequentemente doppi o stradoppi sono bianchi, gialli, rossi, porporini, o variegati: nella β generalmente pieni, porporini, gialli ranciati, variegati di questi colori, giammai bianchi. - La specie, di origine orientale, è coltivata nei nostri giardini: però sporadicamente e quasi fatta selvatica si incontra in diversi punti della penisola italiana. - Perenne.

(E) Perennes-Fibrosi. - R. auricomus L.; Poll. viag. p. 100, 105; Bertol. fl. it. V, p. 535; Hausmn. fl. von Tir. p. 20; Gelmi prosp. ecc. p. 7. - R. cassubicus Poll. (non L.) fl. II, p. 230 var. α , β , γ ; Vis. et Sacc. cat. p. 191, Arcang. comp. p. 236 quoad. pl. ver.- Variat:
- β unifiorus.
Vive sul monte Baldo e compare qua e là, dalla zona montana alla alpina; rarissimamente, presso di noi, si incontra nella pianura: e così sul primo ai Coltri, (metri 800), (Rainer, Visiani in Bertol. l. c.); Ime ! (1200 m.); Lavacci! (1400 m.);, Artillon, val Losana, valli delle pietre e degli ossi, fra 1500-2000 metri, (Poll., A. Mass. sub. R. Cassubicus!, Rigo!, Gelmi ecc.: nella pianura fu scoperto in un piccolo boschetto presso S. Pietro in Valle (m. 15) dall'abate Francesco Masè!: la var. β in Ime!' Presso di noi non può sicuramente dirsi specie comune.


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Maggio-agosto: perenne. Il R. Cassubicus della Flora veronensis è sicuramente il R. auricomus L.: il vero R. Cassubicus L., secondo il Sig. Pons, non cresce in Italia, o per lo meno sino ad oggi non vi è stato raccolto (Cont. G. Pons, Excludenda e flora italica, in Bullettino della S. B. I., a. 1899, p. 185).

R. montanus W., Poll. var. β - R. saxatilis magno flore Segu. - Pascoli e prati elevati in tutti i monti veronesi: nel monte Baldo nei pascoli di Pravazar, Ime !, Noveza! (e Poll.), Altissimo di Nago (Heufler), valli delle pietre (Poll.) e delle buse !, monti sopra Mori e Brentonico (Sig. S. Salvotti!) ecc.; nel monte Pastello (Mang. !); sui Lessini in Campobrun (Rodegher!) ecc. - Maggio-agosto: perenne.

R. Villarsii Dc. - R. montanus var. β Poll.; R. tenuifolius montanus luteus Segu. - Ove la specie precedente (Segu., Poll., Gelmi), e forse più frequente; e così nel monte Baldo in Ime, Campedello, valle degli ossi ! ecc., e sui Lessini ai Trachi!, nel monte Alba (Segu.) ecc.: è specie assai polimorfa alla quale è da riferirsi la forma da noi presa per R. Gouani: Conf. Goir. Appunti botanici p. 87, et Addenda et emendanda in flora veronensi in Bull. soc. bot. ital. a. 1896 p. 248 - Maggio-agosto: perenne.

R. gracilis Schl. - Pascoli e prati nel monte Baldo in Ime, Pravazar!, e probabilmente altrove: però non è specie comune. - Maggio-: perenne.

R. acer L., Poll. - Crisantemo di Damocrite presso il Fucsio Pona. - Piè corvino. - Erba tossegosa*, Pè d'oco*. -
Comunissimo nei prati della intera Provincia dal piano alla zona subalpina colle forme o varietà: a) napellifolius (Crantz) ; b) Boraeanus (Iord.) - R. acer var. multifidus Dc. - forma primaverile; c) serotinus W. et Gr. - forma propria delle piante che rifioriscono dopo la prima falciatura; d) flore pleno - R. acer var. β Poll. - Spilli d'oro.


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Boton d'oro. - Coltivata nei giardini, si incontra pure qua e là spontanea nelle praterie. - Il diligentissimo Seguier (pl. ver. I, p, 487 et. III, p, 213), distingue tre varietà di questa specie e cioè: R. pratensis erectus acris, R. pratensis erectus dulcis, R. pratensis erectus aris et maculatus: e scrive delle due prime che differunt majori vel minori acrimonia; e della seconda che, - Folia praesertim inferiora nigris maculis adversa parte adeo inficiuntur, ut nigra potius quam viridia appareant. - Maggio-novembre: perenne.

R. lanuginosus L. Poll. p. p.? - R. montanus lanuginosus, folio ranunculi pratensis repentis Segu. - Variat:
- β umbrosus (Ten, et Guss.).
- γ geraniifolius (Dc.).
Cresce frequente nei luoghi boschivi e selvatici delle zone montana e subalpina! e (Segu., Poll., Mang., Gelmi ecc.): e così nel monte Baldo presso la Ferrara, in Cerbiol e Gambon, dalla valle di Caprino ai Masi e Prà Bestemià ecc.: e nei Lessini a Centro, Saline, S. Bartolomeo (A. Mass.!) ecc.: la var. β in monte Baldo in Ime!, la var. γ sui Lessini al ponte di Veja !. Il Bertoloni, fl. it. V, p. 547) sospettava che il R. lanuginosus della Flora Polliniana abbracciasse e il vero R. lanuginosus L. e il R. velutinus Ten. - Aprile-luglio: perenne.

R. velutinus Ten. - Raro: in luoghi ombrosi nei dintorni di Peschiera!: il Sig. Elia Zersi nel suo Prospetto delle piante vascolari e comunemente coltivate nella Provincia di Brescia lo indica vicino a Castellara presso Sirmione. - Aprile-giugno: perenne.

R. bulbosus L. Poll. - Bulboso ranuncolo del Lobelio et Ranunculo quinto del Mattioli Pona; R. pratensis radice verticilli modo rotunda, major et minor Segu. - Ranuncolo selvatico. - Piè d'oca (Poll.), Pè d'oco*,


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Anzolini* (nella valle di Mezzane ! Erba tossegosa*, Pè de gal*. - Variat:
- β flore pleno Poll. - Spilli d'oro. - Boton d'oro* -
Comunissimo nei prati, nei pascoli; nei campi, lungo le strade, nelle siepi in tutta la Provincia, dal piano alla zona subalpina: la var. β è coltivata nei giardini; fu però rinvenuta spontanea nella Valpantena presso Costoli ! - Aprile-settembre: perenne.

R. Aleae(1) Willk. - R. Cengialti Kerner. - Raro cresce qui e là in unione alla specie precedente della quale da alcuni Fitografi è ritenuto una varietà: e così presso Peschiera!, a Verona in Campomarzo!, a Caldierino! e probabilmente altrove. - Giugno-luglio: perenne.
[(1) = Ranunculus neapolitanus Ten. - n.d.c.]

R. nemorosus Dc., Poll. fI. ver. II, p. 236 cum ic. tab. III, fig. 3. - Pè d'oco*, Anzolini. - Variat:
- β pauciflorus Dc.
Luoghi ombrosi e selvatici della Provincia dal piano alla zona subalpina.!: e così presso Verona al Pestrino, S. Michele, Bosco Mantico; alle sponde del Mincio a Ponti (A. Mass. e Da Campo!); nel monte Baldo alla Corona ecc.; in tutta la Valpantena ove è copiosissimo (e Mang. !); sui Lessini a Cerro veronese !, a Velo (A. Mass.!) ecc.: la var. β qua e là in unione alla forma tipica. Nella valle d'Illasi in un prato a Cogolo presso Tregnago è stata raccolta una forma fiore semipleno. - È in fiore da maggio ad autunno avanzato. Perenne.

R. repens L., Poll. - R. pratensis repens hirsutus Segu. - Stellettine d'oro scempie - Piè d'oco. - "Stirps polymorpha Cum tipica, passim sequentes occurrunt formae: a.) erectus Dc.; b) glabratus Dc.; c) villosus Lamotte; d) prostratus Gaud. - R. reptabundus (Iord.); e) pleniflorus R. repens var. β flore pleno Poll. - Spilli e stelle d'oro. - Pedocchi, Tremolini, Momolini, Supette". - È specie


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comunissima nei margini dei fossati e delle risaie, nei campi e luoghi umidi ecc. dalla bassa pianura alla zona montana: è frequentemente gregaria. Le forme a), b) in unione alla tipica sono le maggiormente diffuse; la c) nelle sabbie umide dell'Adige; la d) presso Chiesanuova ed al Ponte di Veja; la e) è coltivata nei giardini ed è stata raccolta nella Valpantena a Costoli e sul monte Baldo in una siepe presso la Papalina e Pozza galletto !. - È in vegetazione dalla primavera ad autunno avanzato!: perenne.

(F) Monocarpici-Tuberculati vel Echinati. - R. Sardous Crantz. - R. Philonotis Retz., Poll. excl syn. Bell. (et Pona ?). - Variat:
- α genuinus Rouy et Fouc. - R. Sardous var. tuberculatus Cělak.
- β inermis Babey. - R. Sardous var. laevis Cělak.
Raro: nella città di Verona in una prateria nel Collegio degli Angeli ed appena fuori città in luoghi coltivati oltrepassata Porta Nuova.!; in luoghi umidi in Campomarzo! (var. β ): alcune forme raccolte in queste due località potrebbero forse essere riferite alle var. hirsutus Curt., parvulus (L.), intermedius Poir. - Aprile-giugno: annuo. Non ci sembra, anche per ragione di altitudine, che a questa specie possa essere riferito il R. secundus che il Pona indica in monte Baldo nella valle dell'Artillon, ed il Pollini ritiene sinonimo di R. Philonotis.

R. parviflorus. L., Poll.- R. Schraderianus Vis. et Sacc. cat. p. 192; R. hirsutus annus flore minimo Segu. - Variat:
- β subapetalus Gren.
- γ pusillus.
Campi, luoghi, erbosi ecc.; non è pianta comune: il Seguier, e dopo di lui il Pollini, lo indicano nella Valpantena in agris requietis circa Gretianam: cresce


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copiosamente, nei campi, alle sponde del Benaco presso Torri !, ove fu scoperto da Gregio Rigo (forma typica !); e nella città di Verona (var. β et γ ), rarissimo, e forse accidentalmente, nel R. Collegio degli Angeli, gregario nel Giardino Giusti!. - Aprile-maggio: annuo.

R. arvensis L., Poll. - R. arvensis echinatus Segu. - Ranuncolo dei campi. - Presora. - "Variat, in ditione nostra:
- α carpellis spinosis. - Forma typica.
- β intermedius. - "Forma intermedia intra typicam et var. tuberculatam: etenim carpellis, margine spinosis, latere utroque tuberculis obtusis prominulis et tuberculis spinoris obsitis".
La forma tipica cresce copiosissima e quasi gregaria nei seminati; nei prati ecc. della intera Provincia, dal piano alla zona montana anche elevata, tanto nel monte Baldo, quanto sui Lessini!: la var. β è stata raccolta a S. Martino della Battaglia, Sirmione, la Ferrara di monte Baldo, Badia Calavena!. - Maggio-settembre: annuo e bienne. La var. β è sempre bienne L.

(G) Monocarpici- Rugulosi. - R. sceleratus L., Poll. - Ranuncolo primo del Mattioli Pona; R. palustris apii folio levis Segu. - Variat:
- β pusillus. - "Planta pumila partibus omnibus diminuta, 10 cm. alta, puberula, dense coespitosa".
Vive nei campi umidi, presso gli stagni ed i rivoli e nei fossi rimasti di recente all'asciutto, dal piano dalla regione alpina, se a questa specie è da riferirsi il Ranuncolo primo del Mattioli indicato da Pona in valle dell'Artillon in monte, Baldo: e così presso Isola della Scala (Segu.), Legnago!, presso Verona a S. Massimo (Mang.!) Campomarzo e Pestrino !, Peschiera (Poll.), Lazise, (Font.), Vigasio! ecc.: la var. β nelle sabbie umide dell'Adige in Campomarzo!


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- Maggio-settembre: annuo. Pianta acre e velenosissima. Appartengono a questa tribù i due generi Myosurus (M. minimus L.) e Ceratocephalus (C. calcatus Pers.), i quali sino ad oggi non sono stati rinvenuti nella nostra zona botanica.



Tribus 3.  -  Helleboreae.

Caltha L. - C. palustris L. Poll. - Populago flore majore Segu. - Farferugine, Farfaruzio. - Narunculo d'acqua (Poll.). - Variat:
- β minor Dc.
- γ fiore pleno. - C. palustis var. β Poll.
Nei prati torbosi e luoghi paludosi, al margine dei fossati, lungo i corsi di acqua, dalla pianura alla zona montana, ma non ovunque: e così al piano lungo i fiumi Adige, Mincio, Tartaro, Molinella! (e Poll., A. Mass.,!) nelle bassure di S. Michele!, a Campalto !, Aselogna; e nei Lessini ad ovest di Selva di Progno nel vajo dei Molini sotto ai covoli dell'Orso presso i Torneri! (m. 878), Velo! (m. 1087) ecc.: la var. β in una palude sotto alla purga di Velo: la γ è indicata da Pollini come coltivata.

Trollius L. - T. europaeus L., Poll. - Ranunculo glomeroso et Glomeroso alpino del Lobelio Pona; Trollius Segu. - Paparia. - Raruncolo de montagna. -
È comunissimo nei prati e pascoli elevati, dalla alta zona montana alla alpina tanto sul monte Baldo quanto sui Lessini (Pona, Segu., Poll., Barbieri, A. Mass,!, Mang,! ecc.): e così sul primo alla Ferrara, Pravazar, Naole, Ortigara, Noveza, Artillon ecc.!; e sui secondi a Giazza, Velo, Chiesanuova, Podesteria ecc.! crescon promiscuamente le forme o varietà


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napellifolius (Roep.), altissimus (Crantz.), medius (Wend.), humilis (Crantz.). - Maggio-luglio: perenne.

Eranthis Salisb. - E. hyemalis Salisb. - Helleborus hyemalis L., Poll.; Aconito secondo del Dalecampio Pona; Helleborus niger tuberosus, ranunculi folio, fiore luteo Segu. - Piè di gallo. - Elleborina (Poll.). - È pianta nota anticamente in Verona, probabilmente perchè coltivata nei giardini; secondo Pona cresceva in monte Baldo nella val Losana, se il suo Aconito secondo di Delacampio è da riferirsi alla stessa: Seguier la indica come ritrovata dal Bordoni in vallis Orcanae sylvulis, cioè presso S. Bartolomeo Tedesco nella parte più orientale della Provincia veronese. L'unica stazione oggidì nota nella nostra zona botanica di E. hyemalis è situata nella città stessa di Verona nella Valverde!, lungo lo stradone S. Antonio in un piccolo orto proprietà in origine di una contessa Faella (Poll., A. Massalongo!, Tonini, A. Mang.!): quivi si può raccogliere fiorito in febbraio ed anche in gennaio ! - Perenne.

Helleborus L.; - H. viridis L., Poll. - H. niger vulgaris, flore viridi vel herbaceo, radice diuturna - Elleboro, Elabro, Erba Nocca, Reja*, Erba reja*, Ombrelle*, Pissacan*, Castracan*, Spuzzateste*. - Frequentissimo: abita i luoghi selvatici e boschivi nella intera Provincia, dalla alta pianura, e dalla collina innalzandosi alla zona subalpina! (e Segu., Poll., A. Mass,!, Barbieri, Mang. ! ecc.). - È grandemente polimorfo: però le forme veronesi di questa specie linneana presso di noi così diffusa, sembra sieno tutte da riferirsi ad H. odorus Kit. ed il popolo delle campagne le raccoglie sotto il nome caratteristico di Spuzzateste !: qua e là un qualche esemplare potrà forse ritenersi tanto per H. viridis typicus, quanto per H. dumetorum Kit. - È in fioritura,


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dipendentemente dalla altitudine, dalla fine di febbraio a giugno. Perenne.

H. niger L., Poll. excl. syn. Calc. - H. niger angustioribus foliis. - Elleboro nero. - Elleboro negro, Rosa di Natale*. - Secondo il dottor Schiftner il ver. H. niger L. non vive in Italia, ma nelle Alpi e nell'Appennino cresce una pianta da epoca immemorabile riferita a questa specie linneana. Il Seguier pl. ver. I, p. 480 lo indica in confinibus montis Baldi, septentriones versus, ma senza indicazione di località; e così pure Pollini fl. ver. II, p. 224 copiando il primo; e nell'Erbario di A. Manganotti si trova colla scheda portante la scritta in locis umbrosis montium veronensium !: nel fatto cresce copiosissimo fra Costermano e Garda, nel luogo detto le Colombarole ! (e Pietro Fontana !; presso alle sponde del Benaco nelle vicinanze di Torri!, ove, venne scoperto da G. Rigo; in luoghi boschivi e selvatici tra i monti Pastello e Pastelletto, e così pure nella alta Valpantena al dissopra dei Bellori, ma pare che in queste due stazioni sia stato distrutto dagli erbaioli. Questa Ranunculacea cresce abbondantemente sulla riviera bresciana del Lago di Garda a Salò,! Gargnano !, Tignale! ecc., nei monti sopra Riva, di Trento!, e nel Vicentino a Schio! ecc.: ad ogni modo però la pianta che cresce nel Veronese e nelle altre stazioni ora indicate sarebbe sempre da riferirsi alla forma H. altifolius Hayne. - Per la precocità dei fiori e per la loro eleganza è coltivato nei giardini sotto il nome poetico di Rosa di Natale, e non a torto perchè, ogni anno invariabilmente, i fiori si schiudono nella terza decade di dicembre. Perenne.

H. foetidus L., Poll. - Elleboro nero Calc.; H. niger foetidus Segu. - Cavolo del lupo. - Spuzzateste (Poll.), Reion* (sul monte Baldo al Gazo !), Spuzzaroi*. - Cresce copiosamente nelle siepi, lungo le vie, nei


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torrenti, negli argini e nei luoghi pietrosi e selvatici alle radici dei colli e dei monti nei quali si innalza sino ad una certa altezza (Calc., Segu., Poll., A. Mass.!, Mang.! ecc.): e così alle sponde del lago di Garda a S. Vigilio!, Torri! (e Rigo !), ecc., in tutta la valle di Caprino!, nella valle del Tasso!, nel torrente Boi !, ai piedi dei monti Gazo e Creta ove diventa meno frequente!, alle Fornase e alle Piosse!, Rubiana! ecc., presso Domegliara e nella val d'Adige!, nel Pastello ove è copiosissimo specialmente presso S. Giorgio Ingannapoltron e Cavalo (m. 599), a Cerro veronese! (m. 728) rarissimo, in val di Mezzane nel letto del torrente!; nella valle di Illasi in diversi punti! ecc. - Febbraio ed anche gennaio-maggio. Perenne.

Isopyrum L. - I. thalictroides L. - È indicato nel catalogo dei signori Visiani e Saccardo nei luoghi ombrosi collini del veronese ove certamente non cresce. Nell'Erbario classico di Antonio Bertoloni si trova un esemplare di questa pianta con la scheda di Barbieri portante la scritta: Monte Baldo anno 1833; vanamente nel monte Baldo abbiamo fatto ricerca di questa Ranunculacea, che dal diligentissimo Gelmi non è segnalata neanco nel finitimo Trentino.

Nigella L. - N. arvensis L.; Poll. - Rara: fra le messi nella bassa pianura, a Roverchiara (Poll., A. Mass!, Mang. !) - Maggio-settembre: annua.

N. sativa L., Poll. - Nigella, Cominella. - Era una volta coltivata per i semi oleosi (A. Mass. herb.!).

N. damascena L., Poll.; Nigella coerulea Segu. - Scapigliate, Damigella. - Oci de pavon, Sol*, Garofoli*. - Variat:
- β fiore pleno Poll.
La forma tipica e la varietà sono coltivate nei giardini, però trovansi qua e là sporadiche o inselvatichite; e così nella collina veronese sin dai tempi di


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Seguier: si incontra pure in monte Baldo alla Corona !, nella valle di Caprino ad Oné !, a Porcino sopra l'architrave di un portone!, in Verona nel Giardino Giusti !, presso Montorio!, nel vaio di Squaranto a Pigozzo! ecc.; nella penisola di Sirmione (nel lago di Garda) cresce copiosissima negli oliveti!. - Giugno-settembre: annua.



Tribus 4.  -  Aquilegieae.

Aquilegia L. - A. vulgaris L., Poll. - Aquilegia, Aquilina, Amor nascosto. - Aquilegia, Scarpette. - Variat:
- α typica - A. vulgars Poll. p. p.
- β atroviolacea (Avè-Lall.). - A. atrata Koch;
Aquilegia di fior fosco Calc., Pona; A. sylvestris Segu. La var. α è coltivata nei giardini ed offre moltissime varietà e variazioni, fra le quali il Pollini nomina: A. vulgaris, corniculata, A. vulgaris, inversa; A. vulgaris, stellata, A. vulgaris, degener: anche la tinta dei fiori è, nella pianta coltivata, variabilissima, potendo gli stessi essere azzurri, bianchi, rosei, porporascenti, variegati. La var. β a fiori violaceo-scuri cresce copiosamente in tutti i monti veronesi nei prati e nei boschetti delle zone montana e supalpina: e così sul monte Baldo in Pravazar, Basiana,Valfredda, la Ferrara, Ime, Lavacci ! (e Pona, Segu.); sulla cima di monte Pastello! (e Mang,!); e sui Lessini a Selva di Progno !, cima Malera (A. Mass. !) ecc.: eccezionalmente è stata raccolta nel letto dell'Adige, fra i ciottoli, sotto al muro lungo certamente trasportata dalle acque dopo una qualche piena del fiume! - Maggio-luglio: perenne.

A. pyrenaica(1) Koch. non Dc. - A. Bauhini Schott.; A. Einseleana F. Schultz; A. thalictrifolia Schott. -


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Pianta sommamente polimorfa: è difficile trovare due esemplari che perfettamente si rassomiglino! Vive nelle rupi elevatissime del monte Baldo (Ian., Gelmi) e dei Lessini, più frequente però sui secondi che non sul primo; in questo, in valle degli ossi !, val dritta ! ecc. e sugli altri fra il Corno d'Aquilio ed il passo della Sega!, nella cima Malera e nei monti Pertica, Trapola, Posta, Campobrun (e Gelmi), al passo della Lora, nel monte Tre croci ed in Zeola!. - Nell'Erbario di Antonio Manganotti si trova un esemplare di A. pyrenaica sotto la scheda A. platysepala !, raccolto nel monte Baldo dal Pellizzoni, noto erbaiolo che ebbe il suo quarto d'ora di celebrità e servì di guida a tutti i botanici i quali tra il 1815 ed il 1850 esplorarono questa classica stazione, della quale arricchì la Flora con la scoperta di specie rare ed interessantissime. - Luglio-settembre: perenne.
[(1) = Aquilegia bertolonii Schott - n.d.c.]

Delphinium L. - D. Consolida L., Poll. - Delfinio e Consolida regale Calc.; Calcitrapo di fior azzurro del Cordo Pona; Delphinium segetum flore coeruleo Segu. - Fior-cappuccio, Erba cornetta. - Speronella, Speronelle salvadeghe, Cantagalletti, Speron da cavaliere*, "Occurit, sed raro, a) floribus albis, b) floribus roseis".
Comunissimo, nimis frequens dice Seguier, fra le messi, nei luoghi coltivati, nelle macerie ecc. dalla pianura alla zona montana!. - Rarissime le forme a) e b): la prima nei dintorni di Verona!; la seconda nella collina di Montorio sopra Olivè alla Pezza! - Estate-autunno: annua.

D. Ajacis L., Poll. - Fior-cappuccio, Speronelle. - "Variat floribus coeruleis, variegatis, incarnatis, rarissime albis et"
- β fiore pleno Poll.
È coltivato nei giardini, qualche volta si incontra, sfuggito dagli stessi, fra le macerie: p. e. in Verona


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fuori porta Nuova e fra porta Pellegrina e porta del Vescovo. - Estate: annuo.
Il Pona M. B. p. 236, fra le piante che crescono all'Artillon sul monta Baldo, annovera il Quarto Aconito del Mattioli, che il Pollini fl. ver. II, p. 19l5, dubitativamente però, riferisce a Delphinum montanum Dc., nella quale pianta identifica pure Aconitum licoctonum folio dissecto, flore coeruleo cucullato, calcari donato del Martini (iter in B. M.). Il Barone Hausmann fl. von Tir. vede nella pianta del Pona il D. elatum L., però l'illustre autore identifica questo con D. montanum Dc. In quanto alla pianta del Martini, vista la figura, che 1'autore stesso ne dà nella opera inedita Mons Baldus naturaliter figuratus, (tomus secundus fig. 1, p. 3) la quale è conservata nella biblioteca dell'Orto Botanico di Padova e che il Pollini non conobbe, siamo in grado di affermare che la stessa altro non sia se non Aconitum panicillatum ! A noi, che replicatamente abbiamo perlustrato e continuiamo ancora a visitare ogni anno il monte Baldo, non fu mai dato di imbatterci o nel D. montanum o nel D. elatum: ignoriamo se altri, sia stato più fortunato, e temiamo che, oggidì almeno, né l'uno né l'altro, entrino nel dominio della Flora Veronese.

Aconitum L. - A. Anthora L., Poll. - Anthora Calc., Pona; Aconitum salutiferum sive Anthora Segu. - Antora, Antitora - Antora, Antola. - Questa bella specie cresce nei pascoli e luoghi rupestri della zona montana e subalpina, dei monti veronesi ma meno copiosamente di una volta: nel monte Baldo nella Valfredda! (e Pona, Martini o. c. tomo II, p. 5, fig. 3, Poll., A. Mass. !, Mang. !); nella valle dell'Artillon (Calc.); alla Colma di Malcesine! (e Rigo !); presso l'Eremo dei SS. Benigno e Caro! (e C. Mass.!); è scomparsa dalle vicinanze del Santuario della Corona


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ove la abbiamo raccolta nell'agosto del 1870: cresce copiosamente sul monte Pastello! (o Poll.): è rarissima sui Lessini ove la abbiamo scoperta alla Croce di Malera ! (m. 1693). - Agosto-settembre: "tra le due Madonne" (15 agosto, 8 settembre) dice un proverbio popolare: perenne. - Questa Ranunculacea ogni anno diventa sempre più rara ed è fatalmente condannata a scomparire; perchè i mandriani e gli erbaioli distruggono una grande quantità di piante per cavarne i tuberi radicali i quali vengono adoperati per curare molte malattie del bestiame.

A. Lycoctonum L. Poll. var. α e β - Luparia Calc.; Aconito secondo del Mattioli Pona; A. lycoctonum luteum Segu. Erba della volpe, Luparia - Piè de lovo. - Cresce copiosamente nei pascoli e luoghi selvatici delle zone montana e subalpina in tutti i monti veronesi (Calc., Pona, Segu., Poll., Mass.!, Mang.! ecc.), e così nel monte Baldo in Valfredda !, Naole !, Artillon! ecc.; sul Pastello!; sui Lessini al Corno d'Aquilio !, Velo veronese !, Giazza!, ai Trachi! ecc. - Luglio-settembre: perenne.

A. variegatum L., Poll. - A. Lycoctonum fiore coeruleo, galea elatiori, radice bulbosa Segu. - Luoghi selvatici e sassosi nel monte Baldo in Noveza ed ai Palloni di Noveza!, e forse sui Lessini al Corno d'Aquilio: non è pianta comune. - Giugno-agosto: perenne.

A. paniculatum Lam., Poll. var. α - A. coma inflexa floribus rarioribus et oliis eleganter dissectis Segu. A. cammarum All., Goir. erboriz. est. ed autunn ecc. non L. - Mapel, Napel. - Variat:
- α cernuum (Wulf.). - A. paniculatum γ A. cernuum Poll.; A. inftexa coma maximum Segu.
- γ foribus albo-coeruleo variegatis Poll.
La specie e le varietà vivono promiscuamente nelle macchie e nei luoghi sassosi del monte Baldo e dei Lessini: sul primo al prato di Brentonico (Poll.),


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Artillon!, Noveza e Palloni di Noveza!, Valfredda !, Naole! ecc.; e sui secondi al Corno d'Aquilio!, nel vallone di Fanta!, al Corno Mozzo!, sul Malera ! presso Velo veronese! ecc. - Giugno-settembre: perenne.

A. Napellus L., Poll. - Napello retiforme Calc.; Vero Napello azzurro del Lobelio Pona; Aconitum coeruleum seu Napellus primus Segu. - Aconito, Napello. - Napel, Mapel, Aconito*. - Variat:
- β tauricum (Wulf.). - Aconito quarto del Clusio Pona; A. tauricum Poll.
- γ fiore incarnato Poll.
Cresce copiosamente nei i luoghi sassosi e selvatici tanto sul monte Baldo quanto sui Lessini nelle stesse stazioni nelle quali abita la specie precedente colla quale di frequente trovasi in società: così p. e. sul primo è quasi gregaria in val Losana, e sui secondi presso Velo nel luogo detto le Gozze ! (e A. Mass. !): la var. β indicata da Pona nella valle dell'Artillon: trovasi pure in val Losana!, e certamente altrove: la γ qua e là promiscuamente alla forma a fiori violacei. - Giugno-settembre: perenne. - Questa Ranunculacea, notissima per le sue proprietà venefiche e le qualità mediche, oggidì non cresce più con la frequenza e la abbondanza di una volta: annualmente gli erbaioli ne distruggono un numero ingente, per avere le radici tuberiformi che smerciano ai farmacisti ed ai negozianti di medicinali.



Tribus 6.  -  Paeonieae.

Actaea L. - A. spicata L. - Napello racemoso del Dodoneo Pona; Cristophoriana vulgaris racemosa et ramosa Segu. - Barba di capra (Targ, Tozz.), - Macchie e boschi


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dalla zona montana alla alpina (Pona, Segu., Poll., Jan., Barbieri, A. Mass:!, Clementi, Mang.! ecc.): e così sul monte Baldo presso la Ferrara !, in Naole!, Artillon ! ecc.: e sui Lessini presso Velo!, a S. Anna d'Alfaedo !, Corno d'Aquilio!, Chiesanuova!, Trachi! ecc. - Maggio-agosto: perenne. Presso di noi, come in tutta Italia e nella Francia non cresce se non la forma a frutti neri, corrispondente alla var. melacarpa Ledeb.

Paeonia L. - P. peregrina(1) Mill. - P. officinalis Poll.; P. femina Calc.; Pona; P. communis vel femina Segu. Peonia - Amponia, Folagne, Peonia, Rose mate*. - Variat:
- β corallina (Retz). - P. corallina Poll.; P. folio nigricante splendido quae mas Segu.
Comune nei cedui, nelle macchie, fra le rupi della intera Provincia (Calc., Pona, Segu., Poll., Rainer, Barbieri, A. Mass.!, Mang.! ecc.) dall'Alto Agro! e dalla collina!, alla zona subalpina: p. e. nel monte Baldo alle falde meridionali dell'Altissimo di Nago (Heufler), ed in Noveza (m. 1500)! - La var. β è indicata da Seguier nei colli fra Verona e Grezzana. - Aprile-giugno: perenne. La vera P. officinalis L., tanto a fior scempio come a fior doppio è coltivata nei giardini.
[(1) = Paeonia officinalis L. - n.d.c.]






FAMILIA XX.  -  BERBERIDACEAE.


Epimedium L. - E. alpinum L. Poll. - Epimedium Calc., Segu. - Cresce copiosamente e per lo più gregario nei cedui e nei luoghi ombrosi selvatici dell'alta pianura, della collina e in parte della zona montana; manca nella subalpina e nella alpina !: e così nell'Alto Agro veronese nel Bosco Mantico!


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(e Mang.!); nella valle di Caprino sopra Gamberone e Lubiara ai piedi del colle S. Marco !; alle falde orientali del monte Baldo ai molini di Pachera presso Brentino!, e più in alto nelle vicinanze della Corona (Calc,); nella val d'Adige ai piedi di monte Pastello a Ceraino, Dolcè ecc.!; nella Valpantena nelle colline di Grezzana. (Segu.), nel vaio della Pernise !, presso Lugo e Bellori ecc.!; nel vaio di Squaranto presso Casale!, Cancello! ecc.; in generale in tutte le valli della zona compresa fra l'Adige ed il confine vicentino, penetrando appena nella zona montana. - Aprile-Maggio: perenne.

Berberis L. - B. vulgaris L., Poll. - Berberi Calc.; Ossiacanta del Clusio Pona.; Berberis dumetorum Segu. - Crespino. - Berberi (Segu.), Crespin, Spina retica*, Spini*, Ua spiniela*, Palmadona* (nella val d'Adige !). Variat: cortice in ramis cinereo vel purpurascente, et
- β rupestris. "Planta pumila: caule humili, depresso, ramosissimo".(1)
Cresce copiosamente nei luoghi selvatici, ghiaiosi, rupestri, nelle siepi, nelle boscaglie, nel letto dei torrenti, dalla pianura ad altitudini anche elevate: e così nella bassa pianura veronese presso Legnago e Villabartolomea !; nelle vicinanze di Verona sotto a Tombetta, al Pestrino ! ecc. alle rive dell'Adige; nella valle di Caprino copiosissima nelle siepi a Boi, Pesina, Costermano!. ecc.; nel monte Baldo dalle falde, tanto sul versante occidentale quanto sull'orientale, sino alla altitudine di 1000 e più metri!; nella val d'Adige alla sinistra del fiume alla Chiusa, Ceraino, Dolcè, Borghetto, nel Pastello ecc. ed alla destra da Incanale e dal passo della Perarola a Preaboco, Brentino, Rivalta, Belluno!; in tutti i monti Lessini nei quali dalle valli che sboccano nella pianura, vaio del Falcone, dell'Anguilla, Squaranto ecc. sale, comparendo qua e là, sino a toccare la altitudine


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di metri 1700 nel monte Malera!. - La var. rupestris nella val d'Adige al piede del colle S. Marco in vicinanza al fortilizio di Incanale !. - Fiorisce in aprile-luglio secondo la altitudine: i frutti, dotati di un grato sapore acidulo maturano in agosto e settembre. - Il Berberi è un frutice elegantissimo, e come tale è anche coltivato nei giardini: la corteccia, di norma, presenta nei rami una tinta cinerea, ma frequentemente assume un bel color porpora o carnicino !.
(1): "Omissa - Addenda - Emendanda, F. V. Vol. II, p. 678" (n.d.c.)




FAMILIA XXI.  -  NYMPHEACEAE.


Nymphaea L. - N. alba L., Poll.! - N. alba major Segu. - Carfano, Papeo. - Capellaci (Segu.), Capellazzi, Capellazzi bianchi, Ninfea. - Variat:
- β monstrosa. - "In oryzetis feracioribus circa Bodolonium pagum collegi specimina monstruosa, idest cum petalis exterioribus viridibus foliaceis, et ataminibus pistillisque in folia itidem conversis. Poll., fl. ver., II p. 191".
Abita i fossi, i luoghi paludosi, le risaie: è frequentissima in tutta la bassa pianura e nell'Alto Agro veronese!; cresce pure nelle vicinanze di Verona!, presso Monteforte dell'Alpo!, al lago di Garda a Sirmione!, Peschiera !, Lazise (Fontana) ecc.). - È in fiore da maggio a settembre: perenne.

Nuphar Smith. - N. luteum Sm. - Nymphaea lutea L., Poll. !; N. luetea major Segu. - Nannufero. - Capellazzi zali, oltre ai nomi vernacoli spettanti alla specie precedente. - Si trova copiosissima nelle stesse stazioni nelle quali cresce la specie precedente, frequentemente in società con essa: fiorisce e fruttifica. nella stessa epoca. - Perenne.







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FAMILIA XXII.  -  PAPAVERACEAE.


Tribus 1.  -  Papavereae.

Papaver. L. - Sect. 1. Capsulis setosis. - P. pyrenaicum Dec. - P. alpinum L. β flaviflorum Arcang.; P. aurantiacum Lois., Poll.; Argemone giallo Pona, cum. ic.; Papaver alpinum saxatile, Coriandri folio Segu. pl. ver. I, p. 416 cum. ie. tab. IV f. 4. - Raro in luoghi pietrosi elevatissimi nel monte Baldo (Segu., Sternberg, Pollini): e così nelle valli alpine delle pietre, degli ossi, larga, Orzera, alla cima di val dritta al Sassetto !. - Luglio-settembre: perenne. - La pianta figurata da Pona, M. B. p. 100, rappresenta un esemplare non proveniente dal monte Baldo, ma bensì nato nei giardini nobilissimi del signor Contarini.

P. Argemone L., Poll. - Variat: a) caule ramosissimo, b) caule simplicissimo unifloro, c) pumilum, d) glabratum Rouy et Foucaud, e) glabrum Koch.
Tutte queste forme di P. Argemone crescono nei campi, fra le messi, sui muri, nelle macerie, nei luoghi pietrosi della pianura e della collina: e così nei fossi della città di Verona (Poll.) ed appena fuori di questa in Campomarzo (Mang. !), presso Tombetta. e nel Basso Acquar, al Pestrino!, tra Chievo e Bosco Mantico al margine del canale industriale!, Cadidavid!, nella Valpantena fra le messi !, a Torri sul Benaco negli oliveti (Rigo!), nella collina di Montorio! ecc. - Aprile-settembre: annuo.

P. hybridum L. - Variat:
- α typicum. - P. hispidum Lam.
- β apulum Ten. - P. Argemonoides Ces. !.
Rarissimo fra le messi nella collina veronese e fuori Porta Catena !. - Estate: annuo.


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Sect. 2. Capsulis glabris. - P. Rhoeas L. - P. erraticum majus, ροιας Dioscoridis, Theophrasti et Plinii Segu. - Rosolaccio. - Papavero, Poaveri*, Sercione (Segu.), Sercian, Sercioni, Cerchioni* - "Stirps prolymorpha.
Variat: a) typicum; b) strigosum Boenningh; c) Roubiaei (Vig.); d) pallidum G. et G.; e) caudatifolium (Timb.); f) intermedium (Beck.), Papaver erraticum majus, floribus minoribus absque maculis Segu.; g) parviflorum; h) fioribus roseis; i) albiflorum; et certe aliae addendae erint formae vel varietates". Questa specie vive abbondantissima sul suolo della intera Provincia nei seminati, nei campi, sui muri, fra le macerie, lungo le vie ecc. dalla pianura alla zona montana che non di rado oltrepassa; la forma tipica e le sue varietà crescono promiscuamente!: la b), piuttosto rara, nelle messi al Chievo ed a Centore presso S. Michele!; la c) nei campi alle sponde del lago di Garda presso Magugnano e Porto Brenzone!; la g) in Valdonega nelle siepi!; la i) rarissima, in Verona nel giardino del Collegio Angeli. - Aprile-settembre: annuo.
b) laciniatum(1). - R. Rhoeas X ? - "Flore duplici; petalis laciniatis. Forma pulcherrima". - Nella Valdonega
(1)Omissa - Addenda - Emendanda, F. V. Vol. II, p. 678" - n.d.c.

P. dubium L., Poll. - P. erraticum, captulo longissimo glabro Segu. - Non comune, nei seminati, lungo le vie nelle macerie (Segu., Moreni) dal piano alla zona montana: e così in Verona fuori Porta Vittoria! e nella sua collina in Valdonega!: nei colli di Quinzano!; nella Valpantena alle Giare di Grezzana!, e su pei Lessini a Boscochiesanova! (m. 1104). Alcune forme da noi raccolte potrebbero, senza scrupolo alcuno, essere riferite a P. Lamottei Bor. e P. Lecoqii Lamotte. - Aprile-agosto: annuo.

P. hortense(1) Hussen. - P. somniferum Poll. - Papavero, Papavero domestico semplice o doppio; Papavero bianco. - Variat:
- β petalis laciniatis.


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- γ flore pleno.
- δ album (Mill.).

È coltivato nei giardini, ma frequentemente, subspontaneo o sporadico, si incontra nelle macerie e presso le abitazioni, anche ad altitudini considerevoli, p. e. sui Lessini a S. Anna d'Alfaedo (m. 936)!: la var. β in Valdonega sulla collina veronese!, la var. δ al Chievo! - Estate: è pianta annua.
[(1) = Papaver somniferum L. - n.d.c.]

Glaticium Scop. - G. flavum Crantz. - Chelidonium Glaucium L., Poll. - Papavero cornuto. - Vive presso alle rive arenose del mare: ma, evidentemente importato, si incontra sporadico nei dintorni di Verona, e così nelle macerie fra Porta Vescovo e Porta Nuova!: nell'anno l818 Carlo Tonini lo raccolse in quantità fuori Porta S. Zeno, e qui vi pure lo rinvenne A. Manganotti! - Estate: bienne. - È qualche volta coltivato nei giardini, la qual cosa vale forse a spiegare come questa Papaveracea si incontri non di rado in luoghi discosti dalle rive del mare, però sempre in vicinanza all'abitato.

Chelidonium L., - C. majus L., Poll. - C. majus vulgare Segu. - Celidonia; Erba da porri. - Cirigogna (Segu.), Zeligogna, Zerogna. - Variat:
- β laciniatum. (Dc.).
Comunissimo lungo le strade, nei muri, nei rottami, nelle siepi, nei luoghi selvatici, dal piano alla zona subalpina: la var. β qua e là insieme alla forma tipica. Aprile-novembre: perenne.



Tribus 2.  -  Fumarieae.

Corydalis Dc. - Sect. 1. Bulbocapnos. - C. cava Schwgg; et Koert. - C. tuberosa Dc.; Fumaria bulbosa α cava L.; F. bulbosa Poll.; Radice cara degli erbari Pona; Fumaria bulbosa, radice cava, major, flore rubro dilutiore


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et F. bulbosa, radice cava, major, flore albo Segu. - "Variat, corolla purpurea, rosea, ex albo rosea et tota alba (C. albiflora Kit.)". -
Cresce copiosamente nelle ortaglie, nei cespugli, nelle macchie della intera Provincia, da Verona alla zona subalpina (Pona, Calc., Segu., Poll.): e così in Verona nell'antico orto Gazzola al Campone ! (e Segu., Poll., Mang.) e nel Giardino Giusti!; nel monte Baldo in Noveza!, Artillon!, Ortigara! ecc., a Nago (Rigo!) ecc.; nei Lessini nel vaio dell'Anguilla!, al ponte di Veja (O. Mang. !), Selva di Progno!, Velo (A. Mass. !), Roverè di Velo !, ai Trachi ove è abbondantissima (Segu.) e quasi gregaria nella piccola ortaglia che è prossima all'osteria! ecc.: la var. albiflora, specialmente in Verona, nelle località or ora nominate!. Febbraio-marzo nella città di Verona: aprile-giugno nelle stazioni più elevate. Perenne.

C. solida Sm. - Fumaria solida, Poll.; F. bulbosa, radice non cava, major (Segu. pl. ver. II, p. 112): secondo Seguier si trova in unione alla specie precedente e nelle stesse località.

Sect. 2. Capnoides. - C. lutea. Dec. - Fumaria lutea Poll. var. α; F. lutea Segu.; Corydalis, Split Calc.; Coridale di Galeno presso l'Anguillara Pona. -
Comune sui muri, rocce e nei luoghi sassosi dalla collina alla zona alpina (Calc., Pona, Segu., Poll., Mang. !, Clementi, Rainer, Barbieri, A. Mass.!, ecc.) e così alle sponde del lago di Garda presso Cassone! ecc. e su per tutto il versante occidentale del monte Baldo!; nella Valsecca e nel torrente Tasso!; lungo la salita da Brentino al Santuario della Corona; alla Ferrara, nelle Giare di Valbrutta, a Campedello!; al Tredespin (Heufler) ecc.; nella val d'Adige alla Chiusa!, e nel monte Pastello dalle sue falde, nelle mura del forte di Ceraino, sino alla cima; al ponte di Veja (O. Mang.!); Chiesanova!, Velo e Roverè di Velo (A. Mass.!); Roccapia,


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Fanta, Liana ecc.!; Giazza, Revolto! ecc. nell'alta valle d'Illasi ecc. - Maggio-ottobre: perenne. È ritenuta dotata di proprietà febbrifughe.

C. ochroleuca(1). Koch. - Fumaria lutea var. β F. Capnoides Poll. non L.; Capnos Calc.? - Cresce promiscua con la specie precedente, dalla quale in non pochi casi è assai difficile distinguerla: il prof. De Visiani la segnalò nelle rupi attorno al lago di Garda, ove difatti è copiosissima !, p. e. sopra Castellelto di Brenzone, Cassone, Malcesine, nella valle di S. Zeno! ecc. Fiorisce nell'epoca stessa della specie precedente.
[(1) = Pseudofumaria alba (Mill.) Lidén - n.d.c.]

Fumaria. L. - Sect. 1. Capreolatae. - F. capreolata. L., Poll. - Raccolta una sola volta in un giardino ed in una via nella città di Verona!; il Pollini la rinvenne pure in qualche altro punto dell'Agro veronese (ex Bertol. fl. it. 7, p. 307): la F. capreolata cresce invece copiosamente nelle siepi, dei campi e nelle ortaglie alle sponde bresciane del lago di Garda; e così ad esempio presso Limone (Poll.), Toscolano (Rigo!) ecc. - Primavera-autunno: annua. A questa sezione appartiene pure F. muralis Sond. rinvenuta una sola volta, forse accidentalmente, in collina al Maso, ma quindi non più ritrovatavi.

Sect. 2. Officinales. - F. officinalis L., Poll. - F. officinarum et Dioscoridis flore purpureo Segu. - Fumosterno. - Fumaria, Carabillazzi. - Variat:
- α typica.
- β media (Lois.). - F. officinalis subvar. scandens Coss. et. Germ.
- γ minor Koch.
- δ pycnantha Loret et Barr. - F. officinalis var. floriblunda Koch; F. officinalis var. densiflora Parl.; F. minor tenuifolia, caulibus surrectis, flore hilari purpura rubente et Capnos tenuifolia, Segu. pl. ver . II, p. 111 non C. Bauhin pin. nec. Clus. hist.
Comune in tutta la Provincia della pianura alla


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zona montana nelle ortaglie, nei campi, nelle siepi, nei muri ecc.: la forma tipica e la var. corrispondente a F. media Lois. sono frequentissime, la seconda di, preferenza nelle siepi; più rara la γ, qua e là, nei muri e luoghi ombreggiati, e qualche volta fra le messi: la δ, scrive Seguier l. c., "veris initio inter segetes, et in agrorum marginibus statim ab Urbe floret"; ed il Pollini soggiunge, "est mera varietas F. officinalis in arvis, siccis et segetibus crescens, cui ratione loci caulis est erectus, rigidusque". - È in vegetazione quasi durante tutto l'anno. Annua.

F. parviflora. Lam., Poll. - Variat:
- α typica.
- β leucantha (Viv.). - F. parviflora β umbrosa Hausskn.
- γ glauca (ford.).
Non è specie comune nella nostra zona botanica; cresce fra le messi, nelle ortaglie, nelle siepi ecc.: e così a Verona in Campomarzo, nel R. Collegio degli Angeli! ed altrove (Poll. in Bertol.); nell'Alto Agro veronese a Guastalla!, Villafranca ove è copiosissima! (e Poll.), Valeggio (Poll.) ecc.; Salionze alle sponde del Mincio!; Lazise alle rive del Lago di Garda (De Bracht in Bertol.); nella valle d'Illasi presso Tregnago (A. Mass.!) ecc. Le var. β e γ in unione alla forma tipica. - Aprile-settembre: annua.

F. Vaillantii Lois. - Variat:
- β Schleicheri (Soy-Will.).
Frequente nelle messi, nei, campi, nei vigneti, nelle siepi e nei cespugli, nei muri, lungo le vie dal piano alla zona montana!: e così, a Verona in diversi luoghi; nell'Agro veronese a Castel d'Azzano, Villafranca ecc.; a Pescantina, nel monte Masua di Cerna nella Valpolicella ed a cavaliere di questa con la Valpantena sul monte Tondo; nella Valpantena presso Grezzana,


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Spredino, Lugo e più in alto sui Lessini a Roverè di Velo ed alle Scalucce sopra Molina; nella val d'Adige alla Chiusa, Rivole, presso Avio al di sinistra del fiume ecc.; nel monte Baldo alle sue falde più meridionali in Brè sopra a Scaveaghe, a Spiazzi ecc.; e quindi ad altitudini comprese fra 40-900 m.: la var. β nella val d'Adige, ed a Brognoligo presso Monteforte!. - Primavera-autunno: annua.

F. Spicata(1) L. excl. syn. Segu. - Linneo sp. pl. p. 985 indica questa specie come vivente nell'Agro veronese, la qual cosa non sussiste: come osservano Pollini fl. ver. II, p. 451 e Bertoloni fl. it. 7, p. 313, il sommo Svedese fu probabilmente tratto in inganno da Seguier il quale erroneamente, ad una varietà di P. officinalis, la nostra var. δ, attribuì le frasi superiormente citate di C. Bauhin (F. minor tenuifolia, caulibus surrectis, flore hilari purpurea rubente) e Clusio (Capnos tenuifolia) che per lo appunto corrispondono a P. spicata. Della famiglia delle Papaveraceae non sono rappresentati nella nostra Flora i generi Roemeria e Hypecóum.
[(1) = Platycapnos spicatus (L.) Bernh. - n.d.c.]






FAMILIA XXIII.  -  BRASSICACEAE.


Tribus 1.  -  Arabideae.

Matthiola R. Br. - M. incana R. Br. - Cheiranthus incanus L., Poll. - Violacciocca. - Variat:
- α flore simplici purpureo, coccineo, albovariegato. - Violacciocche semplici, bianche, rosse, carnicine, pallide, screziate. - Fior da pasqua zempi , bianchi, rossi, variegadi.
- β flore pleno - Violacciocche doppie - Fior da pasqua dopi bianchi e rossi.
Sono coltivate nei giardini e negli orti molte forme


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tanto di α quanto di β; la α però si incontra, sfuggita certamente alla coltivazione e quasi fatta selvatica, qua e là sui vecchi muri: e così alle sponde del lago di Garda a Riva (Evers), Malcesine!; alle falde di monte Baldo presso Pesina!, Caprino (Kellner), all'antico castello di Oné!. - Primavera-estate ed anche in autunno: perenne e qualche volta frutescente.

M. valesiaca(1). Gay ex Boiss. - Hesperis tristis Poll. viag.; Cheiranthus tristis Poll. fl. - Il Pollini la indica sulle rupi al lago di Garda a Limone ove la raccolse visitando quei luoghi, insieme ai botanici francesi Lorej e Beauprè, ed ove la rinvennero pure Zersi, Sardagna, Porta: dal barone Hausman e dal Gelmi è segnalata presso Riva.
[(1) = Matthiola fruticulosa subsp. valesiaca (Gay ex Gaudin) P.W. Ball - n.d.c.]

Cheiranthus L. - Ch. Cheiri L., Poll. - Violacciacca gialla - Variat:
- α flore simplici luteo, vel superne luteo aubtus luteo-ferrugineo, luteo-sanguineo". - Violacciocca gialla semplice. - Fior da pasqua zalo sempio.
- β flore pleno. - Violacciocca gialla doppia - Fior da pasqua zalo dopio.
Originario probabilmente dalla Grecia e dall'Arcipelago: sono estesamente coltivate tanto la var. α, quanto la β. La α si incontra talvolta ridotta quasi allo stato selvatico, sui vecchi muri; e così in diversi punti della collina veronese, p. e. nella Valdonega!, nella valle di Caprino a Porcino sotto Pazzon alle falde di monte Baldo! - Maggi-giugno: ma frequentemente la fioritura si prolunga sin quasi all'autunno nelle piante coltivate: perenne.

Nasturtium R. Br. - N. officinale R. Br. - Sisymbrium Nasturtium-aquaticum L. S. nasturtium Poll.; S. aquaticum vulgo Crescione Segu., - Crescione. Nasturzo (Segu.), Nasturzo acquatico, Grasson, Cresson, Gressa. - Variat:
- α genuinum Gren. et Godr.


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- β siifolium Steud.
- γ microphyllum (Boenningh.).
- δ coenosum.
La forma tipica, con le sue varietà, cresce nei fossati di tutta la regione, nelle acque ferme o lentamente scorrenti, a tutte le scaturigini delle sorgive, innalzandosi dal piano alle zone collina e montana sino a toccare altitudini comprese fra 600 e 700 metri: e così in tutta la pianura veronese!; alle sponde del lago di Garda!; nei dintorni di Verona!; a Caprino veronese presso al Carriposanto!; ed a Castione nella Valticina !; alle falde orientali del monte Baldo presso Oné Pazzon! (m. 387); nei Lessini ai Molini, Campon, Erbin, Prà dell'acqua, Casale di sotto ai piedi del monte S. Viola (m. 640). Le var. α e γ sono le più frequenti; la β ama di preferenza le acque maggiormente profonde; la δ si incontra al margine dei fossi e luoghi paludosi rimasti all'asciutto. - Fiorisce da aprile e da maggio ad agosto e settembre: i frutti sono maturi un mese circa dopo il principio della fioritura: perenne. Il Crescione è dotato, al pari di molte altre Brassicacee di virtù eminentemente antiscorbutiche ed è notissimo come condimento.

N. sylvestre(1) R. Br. - Sisymbrium sylvestre L.; Poll.; S. palustre repens, Nasturtii folio Segu. - Variat:
- α incisum Koch.
- β dentatum Koch.
Comune (Segu., Poll., A. Mass.!) nei fossi, nei campi lungo le vie ecc. nella intera provincia dal piano alla zona montana!. - Aprile-settembre: perenne.
[(1) = Rorippa sylvestris (L.) Besser - n.d.c.]

N. palustre(1) Dc. - Sisymbrium terrestre Poll.; S. aquaticum foliis in prfundas lacinias divisis, siliqua breviore Segu. - Vive nei fossi e luoghi umidi della Provincia dalla pianura alla zona montana elevata, trovandosi indicato da Pollini sul monte Baldo nella val Basiana (m. 1077) circa fossam ubi potum armenta


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capiunt; nei dintorni di Verona in Campomarzo !, al Pestrino! ecc.; alle sponde del Mincio! ecc. Estate: annuo e bienne.
[(1) = Rorippa palustris (L.) Besser - n.d.c.]

N. amphibium(1) R. Br. - Sisymbrium amphibium L., Poll.; S. aquaticum, Raphani folio, siliqua breviori Segu. Variat:
- α indivisum Koch. - Sisymbrium amphibium var. α Poll.
- β variifolium Koch. - Sisymbrium amphibium var. β Poll. excl. syn. Segu.
Frequente in luoghi paludosi ed umidi nella bassa pianura veronese ed anche nella collina: a Bovolone (Segu.), nei dintorni di Verona (Rainer) in di versi luoghi come Campomarzo!, Pestrino! e lungo tutto il corso dell'Adige!; alle rive del Mincio e presso Peschiera!; alle rive del lago di Garda a Lazise (Fontana) ed a Bardolino (Rigo); presso Caprino veronese!; nella val d'Adige a Borghetto (Gelmi) ecc. - Fiorisce da maggio ad agosto, presentando qualche volta un secondo periodo di fioritura in settembre!: è perenne.
[(1) = Rorippa amphibia (L.) Besser - n.d.c.]

N. pyrenaicum(1) R. Br. - Sisymbrium pyrenaicum Poll. È indicato da Pollini fl. ver. II, p. 411, in pascuis siccis secus Mincium prope Monzambano. - Probabilmente questa Brassicacea, che nel Catalogo dei Sig. Visiani e Saccardo è indicata nei luoghi umidi alpini del Veronese, nei quali sino ad oggi non è stata rinvenuta, potrà rinvenirsi in qualche punto della bassa pianura veronese e segnatamente nella zona che corre per così dire, parallelamente al Mincio. Ricerche accurate certamente procureranno il rinvenimento di N. anceps e di altre forme appartenenti a questo genere così polimorfo e così critico.
[(1) = Rorippa pyrenaica (All.) Rchb. - n.d.c.]

Barbarea R. Dr. - B. vulgaris R. Br. - Erysimum Barbarea L., Poll.; Sisymbrium Erucae folio glabro, flore luteo Segu. - Erba S. Barbara. - Variat:


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- β arcuata (Rchb.);
- γ stricta auct. pl. non Andrz.; B. rivularis Martr.?
Frequente nei fossati, nei campi umidi, in luoghi arenosi nella Provincia dal piano alla zona montana: e così presso Verona in Campomarzo, a S. Michele, nell'isolotto del Pestrino ecc.!; all'ingresso nella Valpantena!; nel monte Baldo alla Ferrara!, e presso ai Lavacci e al pian della cenere (m. 1300) indicata da Pollini. La var. arcuata qua e là con la forma tipica; alla γ si riferisce una forma osservata nelle sabbie lungo l'Adige e nella Valpantena. - Fiorisce in aprile e maggio; fruttifica in giugno e luglio. Bienne: qualche volta annua.

Arabis L. - Sect. 1. Turritis. L. - A. glabra Bernh., Poll. - A. perfoliata Lam.; Turritis glabra L.; Turritis foliis cichoriaceis, ceteris Perfoliatae Segu. - Diffusa per tutta la Provincia nella pianura, nella collina e nella zona montana, nei luoghi selvatici e sassosi: e così lungo la via che da Verona conduce a Legnago (Segu.) e presso quest'ultima città (A. Mass. !); presso Valeggio in suolo morenico, ed alle sponde del Mincio presso! Salionze !; nel monte Baldo nei prati e campi della Ferrara (Poll.), Cambrigar!, Artillon ed Ortigara (Poll.). Cresce pure nei prati e pascoli dei monti Lessini (Poll.). - Fiorisce in maggio-giugno: fruttifica in giugno-luglio. Bienne.

A. brassicaeformis(1) Wallr. - Brassica alpina L.; Erysimum alpinum Dc., Bertol. - Questa bella specie, non vista né da Seguier né da Pollini, cresce copiosa sul monte Baldo in luoghi selvatici e sassosi, nei pascoli secchi ed aridi, nelle rupi, nelle macchie ecc.: e così in Ime !, Naole !, Valfredda ! (e Mang. !), Noveza e Campion!, alle Fassole! ecc.: sui Lessini in val Ronchi di Ala (Gelmi). - Fiorisce in giugno-luglio: fruttifica in luglio-agosto. Perenne.
[(1) = Arabis pauciflora (Grimm) Garcke - n.d.c.]


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Sect. 2 Turrita Wallr. - A. Turrita L., Poll. val. α et β. - Leucoium Hesperidis folio Segu. - Frequente; abita i luoghi rupestri e sassosi, i muri ecc., nella intera Provincia, dalla alta pianura alla zona subalpina (Segu., Poll., A. Mass. !, Mang.! ecc.): e così nell'Alto Agro veronese a Tombetta e Bosco Mantico!; nelle mura di Verona fra Porta del Vescovo e Porta S. Giorgio e nella cerchia stessa della città nel Giardino Giusti!; nei colli benacensi a Lazise (Fontana) e alle falde occidentali di monte Baldo a Castelletto, Cassone ecc.!; in tutta la catena del monte Baldo, p. e. lungo la ascesa da Brentino alla Corona!, nel colle S. Marco!, nel pian della cenere !, nella valle di S. Zeno presso l'Eremo dei SS. Benigno e Caro! ecc.; nella Valpantena presso Alcenago e Stalavena!; nei Lessini al ponte di Veja, a Velo (A. Mass.!) ecc.; nella val d'Adige alla Chiusa, a Ceraino ecc. e su per il monte Pastello e gli altri monti circostanti !: a Vico, presso Tregnago, A. Massalongo ha raccolto una forma nana alta appena pochi centimetri. - Fiorisce secondo i luoghi da marzo a giugno e fruttifica da maggio ad agosto. Bienne, ma non di rado perenne !.

A. alpina L., Poll. - Draba Calc.; Draba Clusiana di seconda specie Pona.; Leucoium perenne album majus Segu. - Comune in luoghi rupestri e ghiaiosi nelle zone elevate del monte Baldo, dei monti Lessini ecc. dalle quali si avanza verso la pianura, che talvolta raggiunge, seguendo i torrenti ed i corsi di acqua!: e così nel monte Baldo (Calc., Pona, Segu., Poll., Barbieri, Mang.) alla Lonza, in Valvaccara, Acque negre, Campion, pian della cenere, lungo la strada Aviana, Val fredda, giare di Valbrutta presso la Ferrara, in tutte le valli alpine che ne solcano tanto il fianco occidentale quanto l'orientale ecc. !; sui Lessini ai Tinazzi (Segu.), a Roccapia (m. 1229), Trachi (m. 1338),


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Revolto (m. 1327), Giazza (1283)!; nell'alta Valpantena, nel vaio dell'Anguilla sopra i Belori (m. 350)!; nel monte Pastello (m. 1122)!; da ultimo in Campomarzo di Verona fra le sabbie e ghiaie depositate dall'Adige per la piena dell'anno 1882!. - È in fiore, dipendentemente dalle condizioni della stazione, da aprile e maggio ad agosto e settembre: di norma i frutti sono maturi un mese dopo la fioritura. Perenne. - È specie assai polimorfa, e certamente presso di noi, assieme a di verse varietà e sotto varietà ricordate nelle fiore locali, dovrà rinvenirsi la A. anachoretica Porta.

A. hirsuta. Scop., Poll. excl. altero e syn. Segu. - Turritis hirsuta L. Poll. viag.; Turritis Segu. - Variat:
- β sagittata. (Dc.).
Comunissima nei prati, nei pascoli, nelle siepi ecc. della Provincia dal piano alla zona subalpina (Segu., Poll!, Mang., Jan., Rainer, Fontana, A. Mass.! ecc.: e così, al Pestrino!, nei prati alle Ferrazze! presso Montorio; al Chievo (Segu.); Bosco Mantico!; nella Valpantena ai Bellori!; nella valle d'Illasi a Tregnago nel torrente (A. Mass.!); nella val d'Adige a Ceraino! ed a Mori (baronessa S. Salvotti!); alle sponde del Benaco a Lazise (Fontana), a Castelletto !, Cassone!, Malcesine! ecc.; nella valle di Caprino ovunque!; sul Baldo ai Coltri!, alla Ferrara!, all'Artillon (m. 1915, Poll.) ecc. - La var. sagittata (Dc.) che forse è la stessa cosa di A. Gerardi Bess. cresce, in unione alla specie, nei dintorni di Verona alle sponde dell'Adige presso il Pestrino!, nella valle di Caprino a Pesina!, nel monte Baldo lungo la salita da Brentino alla Corona!, ed in Piore!; nella Valpantena nel vaio dell'Anguilla !, e su in alto sui Lessini a Roccapia (m. 1229). - Fiorisce dipendentemente dalle condizioni della stazione da aprile a maggio, e fruttifica due mesi dopo la fioritura: bienne e perennante.


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A. alpestris(1) Schl. - A. ciliata anct. plur.; A. serpillifolia Poll. fl. ver., II, p. 391 et herb. !, non Vill. - Variat:
- α glabrata. - A. ciliata α glabrata Koch.
- β hirsuta. - A. ciliata β hirsuta Koch.
Cresce copiosamente nei pascoli e nelle rupi della zona montana e subalpina, meno frequentemente nella alpina: e così nel monte Baldo in Naole!, Valfredda!, Noveza! ecc.; in valle Orzera, alla Lonza, val Losana, Artillon ecc. (Poll.); e sui Lessini presso Chiesanuova!, ai Trachi! ecc.; la α e la β crescono, per lo più promiscuamente. - Fiorisce da maggio a luglio; fruttifica il mese dopo la fioritura: perenne, ma di norma bienne.
[(1) = Arabis ciliata Clairv. - n.d.c.]

Sect. 3. Pticharabis Fiori et Paoletti. - A. muralis(1) Bertol. var α. - Nelle rupi, ne' luoghi sassosi, nelle ghiaie: rarissima. Cresce alle rive del lago di Garda sopra Limone alla sponda Bresciana (Zersi) e sulla veronese lungo la via Gardesana fra Cassone e Malcesine!; nel monte Baldo sul fianco orientale lungo la salita a Spiazzi, fra Brentino (m. 174) e il Santuario della Corona (m. 774); nel monte Pastello lungo la strada che da Ceraino (m. 105) sulla sinistra dell'Adige conduce al paese di Monte (m. 432)!. - Fiorisce in giugno e luglio: fruttifica un mese dopo la fioritura. Perenne.
[(1) = Arabis collina Ten. - n.d.c.]

Sect. 4. Chamaearabis Fiori et Paoletti. - A. coerulea(1) Haenke. - Rarissima in monte Baldo nella Valgrande (m. 2000) nei ghiaioni in vicinanza della neve deliquescente - Agosto-settembre: perenne.
[(1) = Arabis caerulea All. - n.d.c.]

A. pumila(1) Iacq., Poll. fl. - A. nutans Poll., viag.; Cardamime pumila Bellidis folio alpina Segu. - Frequente nelle fessure delle rupi e nei luoghi sassosi nelle zone elevate del monte Baldo (Segu., Moren., Poll., Heufler, Vis., Ian., Mang. ecc.) e dei Lessini: e così nel primo in tutte le valli alpine che ne solcano il fianco occidentale!, alla cima di Valfinestra e di val larga!, in Costabella e al Coalsanto!, al Sassetto!, in val


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Losana! ecc.; e sui Lessini nei monti Posta e Campobrun!, al passo della Lora!, nel monte Zeola! ecc. (m. 1975): qualche rarissima volta scende in zone più basse manifestamente trasportata dalle acque, così p. e. nella alta valle d'Illasi presso Selva di Progno (m. 569) ivi rinvenuta da A. Massalongo! - Fiorisce in giugno e luglio e fruttifica in agosto e settembre: perenne.
[(1) = Arabis bellidifolia Crantz - n.d.c.]

A. bellidifolia Iacq., Poll. - Turritis foliis caulem ambientibus, polyceration Segu. - Rarissima nelle rupi e nei pascoli elevati. Seguier (pl. ver. III, p. 167) la indica sul monte Alba in acclive ... juxta maceriam, quae Veronensem agrum a Vicetino disterminat:" cresce sicuramente sul monte Campobrun (m. 1650) tra il Veronese ed il Trentino fra le macchie di Pinus Mughus, Iuniperus alpina, Rhododendron hirsutum !. - È indicata sul monte Baldo dal barone Hausmann come raccolta dallo Sternberg (fl. von Tir., p. 54), e dal Bertoloni (fl. it. 7, p. 39) come ricevuta dal Pollini sotto il nome di A. serpyllifolia glabra, la quale forma, secondo il nostro modo di vedere, corrisponderebbe ad A. alpestris Schl. var. glabrata. - È stata raccolta da noi in fiore nel mese di giugno: perenne.
[(1) = Arabis bellidifolia Crantz subsp. bellidifolia - n.d.c.]

Sect. 5. Cardaminoides C. A. Mey. - A. Halleri L. - A. ovirensis Poll. - Sino ad oggi non è stata peranco raccolta nel Veronese ma potrebbe rinvenirsi al confine della nostra Provincia con quella di Vicenza: in questa cresce copiosamente in diversi luoghi, p. e. è abbondantissima a Recoaro e specialmente sul monte Spitz! - Fiorisce di maggio e giugno, e rifiorisce in agosto e settembre (Poll.): perenne.

Sect. 6. Arabidella Fiori et Paoletti. - A. Thaliana L., Poll. - Sisymbrium Thalianum Gay; Stenophragma Thalianum Cel.; Turritis vulgaris ramosa Segu. - Comune nei campi, negli orti, nei luoghi incolti, nei muri, lungo le vie e le siepi dell'intera Provincia,


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dalla pianura alla zona montana! - Febbraio-maggio: annua.

A. verna R. Br. - Hesperis verna L.; Turritis purpurea Lam. - Vive in luoghi erbosi asciutti, sulle rupi ecc. nelle parti calde d'Italia: ma il sig. G. Rigo la ha scoperta nel Veronese nei colli presso Valeggio!, ove però è rarissima. - Fiorisce di primavera: annua.

A. auriculata Lam. - Rara; cresce in luoghi asciutti e selvatici: e così sul monte Baldo alle sue falde orientali lungo la via che da Brentino conduce al Santuario della Corona !, e nella Valpantena sopra Stalavena (m. ? ) sotto alle così dette Grotte Fontana o Sengie di Falasco !. - Marzo, aprile, maggio: annua. - Siamo di parere che a questa specie sia da riferirsi la Turritis foliis omnibus dentatis, hispidis, alternis, amplexicaulibus di Seguier, nella quale il Pollini vede la A. hirsuta, e che l'autore delle Plantae veronenses indica in saxosis et asperis locis circa Gretianam.

A. saxatilis All. - Il Pollini nel Viaggio al Lago al Garda e al Monte Baldo a p. 117 indica questa Brassicacea su questo monte in val Losana, ma non ne fa parola nella Flora: né in questa stazione, né in alcun altro punto di monte Baldo ci venne dato osservarla.

Cardamine L. - C. impatiens L., Poll. - C. annua exiguo flore Segu. - Abita i luoghi ombrosi, freschi, innalzandosi dalla pianura alla zona subalpina (Segu., Poll., ecc.): e così presso Verona in Campomarzo, nell'isolotto del Pestrino, nelle sabbie dell'Adige e lungo il fiume presso S. Michele ecc.!; lungo la strada da Verona ad Avesa (Segu.) e presso questo paese nei vai Borago, Pissacavra ecc.!; nella Valpantena e nei vai del Falcone, dell'Anguilla ecc.!; al ponte di Veia, presso S. Anna d'Alfaedo, a Roccapia ecc!; nella. valle d'Illasi a Tregnago, Vico, Badia Calavena ecc. (A. Mass.!); sul monte Pastello !; nella valle di Caprino nel progno e di Boi!; nel monte Baldo al castello


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di Brentino e presso la Ferrara!, e più in alto all'Artillon (Poll.) ed ai Lavacci (Mang.!): e quindi nel complesso fra m. 50-1500 di altitudine. - Fiorisce da maggio a giugno: fruttifica da luglio a settembre. - Annua e bienne.

C. hirsuta L., Poll. var. α - C. quarta Daschampii Segu. - Billeri. "Variat glabra, pilosa vel puberula, et
- β multicaulis (Hoppe).
Comune nei luoghi coltivati, presso le abitazioni, nei muri, nei luoghi selvatici ecc. della intera Provincia dal piano alla zona subalpina! (e Segu., Poll., A. Mass.!, Font., Rainer ecc.). - Fiorisce da febbraio ad agosto dipendentemente dalla altitudine; fruttifica due mesi dopo la fioritura: annua.

C. silvatica(1) Link. - C. hirsuta var. β Poll. - Rara. In luoghi e rupi umide a Tregnago in valle d'Illasi, nelle valli di Squaranto e dell'Anguilla ecc. !. Presso Verona nella Valdonega !, ed Avesa nel vaio Borago !(2) - Giugno: annua. - È considerata ora come semplice forma laxior (Caruel fl. it. cont. di Parl., IX, p. 821), o come varietà, o come sottospecie (Rouy et Foucaud fl. de Fr., I, p. 239) di C. hirsuta: noi, per parte nostra, avendola ripetutamente osservata viva ed in posto, propendiamo a ritenerla come specie autonoma, e come tale è pure ammessa dal sig. Enrico Gelmi (Prosp. della fl. Trent. p. 14) e dai signori Visiani e Saccardo (Cat. ecc. p. 200).
[(1) = Cardamine flexuosa With. subsp. flexuosa - n.d.c.]
(1): "Omissa - Addenda - Emendanda, F. V. Vol. II, p. 678" (n.d.c.)

C. pratensis L., Poll., - C. pratensis magno fiore albo Segu. - Billeri. - Margherite*, Porselane* - Variat:
- β Matthioli Moretti. - C. pratensis magno flore purpaascente Segu.
Copiosissima e quasi gregaria nei prati umidi della pianura veronese, più raramente nelle regioni maggiormente elevate: e così in Campomarzo di Verona !, presso S. Michele!, a Montorio!, alle Ferrazze !, a S. Martino ! ecc.: nell'ingresso in Valpantena!; nella valle d'Illasi presso Tregnago (A. Mass.) ! ecc. Le due


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varietà crescono promiscuamente, la β però più frequente della prima. Qualche rara volta si incontra una var. flore plena!. - Aprile-maggio: perenne.

C. amara L. - Al margine dei fossi, lungo i rivoli, nei prati e luoghi acquitrinosi della pianura, e più raramente nella collina e nella zona montana; ma presso di noi non può dirsi pianta comune: e così a Vigasio (Masè !); presso S. Michele a Centore ! ; in Campomarzo di Verona ed a Porto S. Pancrazio sotto al muro lungo ! ; in Valpantena presso a Nesente!; nella Valpolicella, dove fu primieramente scoperta da G. Rigo!, segnatamente fra S. Pietro Incariano e Fumane !; sul monte Baldo ove fu raccolta da A. Massalongo (Fl. it. di Parl. cont. da T. Caruel IX, p. 816), e nella val d'Adige alle sue falde orientali presso Mori (Baronessa S. Salvotti !). - Fiorisce in maggio e giugno fruttifica un mese dopo la fioritura: perenne. - Presso Verona, e precisamente in Campomarzo, abbiamo raccolto ed osservato una forma coenosa, in luoghi stati innondati dall'Adige e poscia rimasti all'asciutto, come avviene benanco per Nasturtium officinale: e sebbene presso di noi C. amara, di norma, fiorisca in maggio e giugno, ci venne dato di raccoglierla in piena fioritura con fiori straordinariamente grandi, nel mese di ottobre in un acquitrino nella località detta le buse fuori Porta Vittoria!.

C. trifolia L. - Rarissima: nei Lessini in luoghi selvatici a Revolto ove venne scoperta da Caro Massalongo!. - Giugno-agosto: perenne.

Dentaria L. - D. enneapyllos(1) L., Poll. - D. triphyllos Segu. - Variat:
- β alternifolia. Gelmi - D. trifolia. auct. pl. non W. K.
Vive nei boschi, nelle macchie, in luoghi selvatici dalla zona montana alla alpina: nel monte Baldo (Poll., Rainer, De Bracht, Kellner ecc.) in diversi punti;
[(1) = Cardamine enneaphyllos (L.) Crantz - n.d.c.]


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p. e. presso la Corona!, alle Fassole!, ai Lavacci!, all'Artillon! ecc.; sulla cima di monte Pastello! (e Mang !; sui Lessini alla Sega!, al passo della Veceta !, ed altrove (Segu.). La var. β si incontra in unione alla specie sul monte Baldo alle Fassole, Pian della Genere, Lavacci ecc.!. - Fiorisce da aprile a giugno e fruttifica un mese dopo la fioritura: perenne.

D. digitata(1) Lam. - D. pentaphyllos β, γ L.; D. pentaphyllos Poll.; Dentaria rossa del Dalecampio Pona; Dentaria pentuphyllos, foliis mollioribus Segu. - Boschi e luoghi selvatici delle zone montana e subalpina: e così nel monte Baldo, in di versi luoghi (Segu., Poll., Moretti); segnatamente nella valle di Noveza (De Bracht), alle Fassole, all'Artillon! (e Pona, Mang.) nella valle degli Ossi (A. Mass.!) ecc.; sui Lessini ove la specie precedente (Segu.) e segnatamente verso la Sega!, a Velo (A. Mass. !) ecc. Fiorisce e fruttifica come le specie precedenti: perenne.
[(1) = Cardamine pentaphyllos (L.) Crantz- n.d.c.]

D. pinnata(1) Lam. - D. pentaphyllos α L. - Ove la precedente nel monte Baldo; e così in Noveza (Poll.), alle Fassole e nei boschi circostanti al Pian della Cenere!, in valle dell'Artillon (Jan. Mang. ecc.), ai Pianetti (Facch.); probabilmente crescerà pure sui Lessini. - Fiorisce e fruttifica nella stessa epoca delle specie precedenti: perenne.
[(1) = Cardamine heptaphylla (Vill.) O.E. Schulz - n.d.c.]

D. bulbifera L. Poll. - Coralloide del Cardo Pona, Dentaria heptaphyllos baccifera Segu. - È presso di noi la specie più frequente di questo genere e cresce copiosamente nei luoghi boschivi e selvatici della zona montana e subalpina: e così nel monte Baldo in Noveza!, ai Lavacci!, nella selva di Avio (Segu.), all'Artillon (Pona, Poll., Mang.), ai Pianetti (Facch.) ecc. e sui Lessini ai Trachi !, nei pascoli a Castelvero! (e A. Mass. !) nei monti di Tregnago; sul monte Bolca a Vestena! (e A. Mass.!) ecc. - Fiorisce da maggio a luglio: perenne.


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Tribus 2.  -  Sisymbrieae.

Hesperis L. - H. matronalis L., Poll. - È coltivata presso di noi nei giardini in molte varietà e qualche volta si incontra fuggiasca da questi nelle macerie, nelle rupi ecc.

Sisymbrium L. - S. officinale Scop. - Erysimum officinale L., Poll.: Erisimo Calc.; Irio ovvero Erisimo et Verbenaca maschio Pona; Erysimum vulgare Segu. - Erba cornacchia - Radeci falsi o salvadeghi. - Cresce abbondantemente lungo le vie, presso i muri, nei luoghi incolti, fra le macerie, dal piano alla zona montana. - Marzo-settembre: annuo.

S. Loeselii L., Poll. - Raro nei campi, sulle macerie, nelle vicinanze delle abitazioni: il Pollini scrive (fl. II, p. 414): " Saepe... Decerpsi in ruderatis urbis Veronae e regione Portae Episcopi"; e noi lo abbiamo ripetutamente raccolto in un campo presso la stazione ferroviaria di Porta Vescovo verso Porto S. Pancrazio: cresce pure rarissimo nella valle dell'Alpone, nei campi presso Monteforte!. - Giugno-luglio: annuo e bienne.

S. Columnae(1) L., - Raro nei vecchi muri: nell'Alto Agro veronese al Castello di Valeggio! ove è stato primieramente scoperto da G. Rigo!, e con la specie precedente, nella valle dell'Alpone presso Monteforte. Giugno-luglio: annuo, forse bienne.
[(1) = Sisymbrium orientale L. - n.d.c.]

S. Sophia(1) L., Poll. - Una spezie di Nasturzio presso il Gesnero Pona; Sisymbrium annuum, Absinthii minoris folio Segu. - Variat:
- β heterophyllum Goir. - Bullet. Soc. Bot. Ital. in N. G. Bot. Ital., XXIII, p. 349.
Lungo le vie, sui muri, nei campi, nei luoghi incolti, sulle macerie: non può dirsi presso di noi specie volgare; però cresce copiosamente presso Verona in Campomarzo! (e Segu., Poll.); S. Michele! (e Poll.).


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Porto S. Pancrazio!; la Strà di Caldiero!; Castagné alle falde dei Lessini (A. Mass. !); nell'Alto Agro veronese a Tombetta!, Tomba!, S. Massimo!, Chievo! (e Pona), Bosco Mantico! ecc.; nella valle di Caprino, (Poll.); alle sponde del lago di Garda a Lazise (Font.): la var. β presso S. Pancrazio! - Aprile-settembre: annuo.
[(1) = Descurainia sophia (L.) Webb ex Prantl - n.d.c.]

Alliaria Scop. - A. officinalis(1) Andrz. - E. Alliaria L., Poll. (excl. syn. Ponae?); Alliaria Calc.; Hesperis Allium redolens Segu. - Erba Alliaria. - Variat:
- β pumila: vix spithamea.
Comune nei luoghi incolti e selvatici, nelle siepi, nelle vie ecc.: frequentemente gregaria: dalla pianura e dai dintorni di Verona, p. e. Campomarzo, Valdonega ecc.!, e dai colli, p. e. Spredin! (m. 456) alla zona montana che appena raggiunge in qualche punto, p. e. nella valle d'Illasi sul monte Viacara (m. 591; A. Mass.!). - Fiorisce in aprile e maggio; fruttifica in giugno e luglio: bienne e perenne.
[(1) = Alliaria petiolata (M. Bieb.) Cavara & Grande - n.d.c.]

Erysimum L. - E. cheiranthoides L. - Nei campi e sulle rupi delle zone collina e montana sui Lessini e singolarmente nelle loro diramazioni verso la pianura: e così nella alta Valpantena ed a cavaliere di questa con la Valpolicella sotto a monte Tondo!; nelle colline sopra Quinzano! ecc.; però non può dirsi specie comune. - Da giugno ad ottobre: annuo.

E. odoratum Ehrh. - E. hieracifolium β grandifiorum Parl. fl. it. cont. da T. Caruel IX, p 938. - Nei muri ed al margine dei campi e dei fossi nella Valpantena!, a Montorio!, vaio di Squaranto ecc. - Fiorisce in giugno e luglio, fruttifica in luglio ed agosto: bienne.

E. crepidifolium Reicb. - Raro sulle rupi nella Valpolicella, scopertovi dall'illustre Kellner (Erb. centr. di Firenze !). È questa l'unica stazione per questa specie sinora sconosciuta per l'Italia. - Fiorisce di primavera, fruttifica un mese dopo la fioritura: bienne.


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E. cheiranthus Pers. - Stirps polymorpha. Variat:
- α lanceolatum (R. Br.). - Leucoio giallo montano Pona; Hesperis Leucoii folio serrato, siliqua quadrangula Segu.; Cheiranthus erysimoides Poll. viag., fl. var. α; Erysimum hieracifolium Poll. viag. non fl.; E. Cheiranthlts α alpinum Parl. fl. it. cont. da T. Carruel, IX p. 940. - "Occurrit: a) subvarietas vel forma pumila, caule vix 20 cm. alto. E. pumilum Gaud.?".
- β helveticum (Dr.) - E. Cheiranthus β medium Parl. fl. it. cont. da T. Caruel, IX, p. 941. - "Occurrunt subvarietates vel formae b) rhaeticum (Dc.) et c) aurantiacum (Leyb.)".
- γ australe (Gay.), Parl. l. c. - E. Canescens Roth. -
Il Leucoio silvestre Ongarico del Clusio Pona., Hesperis Leucolii folio non serrato, siliqua quadrangula Segu., Cheiranthus erysimoides Poll. fl. var. β, verisimilmente contemplano le nostre due varietà β e γ.
Questa Bassicacea cresce abbondantemente nei luoghi sassosi e rupestri, nelle ghiaie e nella sabbia dei corsi d'acqua specialmente dei torrenti, nei muri, ecc. dall'alta pianura veronese alla zona montana ed anche alla subalpina (Pona, Segu., Poll., A. Mass., Vis., Mang. ecc.): la var. α nella Valpantena e nei vai dell'Anguilla, del Falcone ecc.; nella valle di Squaranto; nella valle d'Illasi; nella Valpolicella; nel monte Pastello; nella val d'Adige alla Chiusa sulla sinistra del fiume, e sulla destra ad lncanale, a Preabocco ecc.; sul monte Baldo lungo la salita alla Corona e Spiazzi ecc.!, e per testimonianza di Pona nella valle dell'Artillon (m. 1500): la var. β cresce in unione alla precedente ed è stata raccolta a Verona nel letto dell'Adige: la var. γ nei luoghi rupestri ben soleggiati in tutta la collina e sui monti minori, e così nella valle di Caprino; nei colli benacensi; alle falde del monte Baldo tanto sul versante orientale quanto sull'occidentale; nei colli sopra Quinzano; sul


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monte Tondo; nella collina veronese in Valdonega; nella Valpantena a Spredin, Romagnano, Santa Viola ecc.; nella valle di Squaranto e nelle colline sopra Montorio ecc.!. - Dipendentemente dalla condizione delle stazioni fiorisce da aprile a luglio e fruttifica poco dopo la fioritura: però la var. γ si trova tuttora in vegetazione anche in ottobre e novembre: perenne.

Conringia Rchb. - C. orientalis Andrz. - Erysimum orientale et E. perfoliatum Crantz.; Brassica orientalis L., Poll.; B. campestre del Clusio, ch'è la Perfoliata siliguosa degl'Inglesi Pona; B. campestris perfoliata flore albo Segu. - Cresce copiosamente nei campi dalla alta pianura veronese alla zona montana nella intera Provincia (Pona, Segu., Poll., A. Mass. !, Kellner, De Bracht, Rainer, Mang.!): e così nelle vicinanze di Verona, nelle macerie fuori le porte e nei pressi di Campomarzo e nelle sabbie dell'Adige!; a S. Martino ed alla Musela (Segu., Poll.); nella Valpantena alle Stelle, Novaglie ecc.! e presso Grezzana, Cavolo, Stalavena, pian di Fiamene, Giare !; sui Lessini sul monte S. Viola, Cerro, S. Anna d'Alfaedo (m. 936) ecc.!; nella valle d'Illasi sui monti Precastio e Gardon (A. Mass. !); nella Valpolicella ad Ospedaletto e S. Ambrogio (Poll.); nella val d'Adige presso la Chiusa (Pona); nella, val di Caprino e da questa salendo in alto pel monte Baldo verso Prà Bestemià ed i Masi (Poll.) e più in alto a Spiazzi (m. 820) nel marzuolo ovvero fra le patate! ecc. - Fiorisce da giugno ad ottobre: è in fruttificazione appena terminata la fioritura. Scrive il Pollini che: "Species haec apud nos neglecta colitur in Iapone ob semina; e quibus oleum pro lucernis exprimitur". - È pianta annua. È da ricercarsi presso di noi: C. austriaca Presl., che probabilmente è tutto al più una varietà di G. orientalis.


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Tribus 3.  -  Brassiceae.

Brassica L., Poll. - B. campestris L., Poll. var. α. - B. campestris var. oleifera Dc. - Rapa selvatica, Rapaccini. - Colzato, Colza. - È coltivata, ma si incontra quasi spontanea nei campi, lungo le strade ecc. - Fiorisce e fruttifica ripetutamente dalla primavera all'autunno: annua e bienne. È pianta di incerta origine, introdotta certamente da epoca remotissima e coltivata per i semi oleiferi.

B. Rapa L. Poll. - B. Rapa rapifera Metzg. - Rapa - Rava - Variat:
- α radice globoso-depressa. - Rapum rotundum Matth. - Rapa tonda.
- β radice oblonga - Rapum oblongum Matth. - Rapa longa.
Di incerta origine: è coltivata per le radici ingrossate le quali sono eduli; però si incontra qua e là subspontanea in vicinanza delle abitazioni e delle ortaglie. - Fiorisce in aprile e maggio: annua e bienne.

B. Napus L., Poll. - Variat:
- α oleifera Dc. - Napus silvestris Segu. - Ravizzone. - Ravazzon, Ravizon.
- β esculenta Dc. - B. napus var. β Poll.; B. Napus var. rapifera Metzg.; B. oleracea var. Nopobrassica L.; B. Napus var. Napobrassica Prantl. - Navone domestico bianco, giallo, nericcio. - Navon.
Si vuole originaria dalle sponde del Baltico e della Russia meridionale: la var. β è coltivata per i semi oleaginosi, ma si incontra quasi spontanea nei campi, lungo le strade e nelle macerie, dalla parte piana della Provincia - p. e. Campomarzo di Verona !, S. Michele! ecc. - alle zone collina e montana p. e. nella valle di Caprino salendo su per il monte


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Baldo ai Masi e Prà Bestemmià. (Poll.), presso Pesina sugli argini del torrente Boi !, presso la Ferrara! ecc., e nella valle d'Illasi presso Tregnago !: la var. β è coltivata estesamente per gli usi della cucina. - Dalla primavera all'autunno: annua e bienne.

B. oleracea L., Poll. - Cavolo, cavolo selvatico. - La forma tipica, spontanea, salvatica - B. silvestris Mill. - non cresce presso di noi: ma da questa pianta di antichissima coltura, si sono ottenute numerose e svariatissime razze; che coltivansi nelle ortaglie, - talune dalla pianura ai limiti della zona montana, formando argomento di estesissimo commercio tanto di importazione come di esportazione: - ecco le razze veronesi:
(a) acephala Dc. - B. oleracea β viridis L. et B. oleracea γ rubra L. - Verze zucole.
(b) capitata L. - Cavolo cappuccio bianco e rosso - Capuzzo, Capuzzo trentin, Capuzzi.
(c) sabauda L. - B. oleracea bullata Poll. - Verza. - Verzo, Verze invernizze, Verze rizze, Verze zinquantine.
(d) gongilodes L. - B. oleracea a caulorapa Poll. - Cavol-rapa. - Verza navona.
(e) Botrytis L., Poll. - "Tres occurrunt formae: a) alba: caule humili, capitulis crassis albis vel luteolis. - Cavolo fiore. - b) Viridis: caule elatiore, capitulis minoribus luteo-viridulis. - Brocoli. - c) rubra: capitulis rubris vel rubescentibus". - Brocoli imbriagoni*.
Si vede pertanto che le varietà coltivate derivanti da B. oleracea si schierano in tre categorie; di quelle cioè delle quali si mangiano le foglie (Cavoli), o il fusto ingrossato non la radice (Cavoli-rape), o l'infiorescenza sformata per i fiori in gran parte abortiti (Cavolifiori e Brocoli): alla prima appartiene la var. gemmifera (Cavoli di Bruxelles) Dc., la quale da qualche anno, importata però dal di fuori, fa comparsa


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sulle nostre piazze. Sono stimatissimi i Broccoli veronesi, e di questi annualmente se ne fa una esportazione grandissima: vengono quindi coltivati sopra vasta scala specialmente nella zona della collina nelle tre sotto varietà rispondenti alle denominazioni di Bonorivi, De mezo, Tardivi: 1e Verze preferiscono la pianura: i Capuzzi stanno ottimamente anche nella zona elevata tanto sul monte Baldo quanto sui Lessini e negli orticelli attorno alle malghe (Baiti) se ne osservano campioni bellissimi per il loro volume e per il sapore eccellenti: - Maggio-luglio: annuo e bienne.

Sinapis L. - S. nigra L., Poll. - Senapa, Senapa nera. - Senape, Ravanele. - È coltivata, ma accidentalmente incontrasi qualche volta fra le messi: p. e. in Campomarzo di Verona!. - Giugno-luglio: annua.

S. alba L., Poll. - Avventizia fra le macerie, negli orti, lungo le strade e nelle messi, nei dintorni di Verona!; presso al lago di Garda (Clementi). - Primavera ed estate: annua.

S. arvensis L., Poll. - Brassica Sinapistrum Boiss.; B. Sinapis Vis.; Sinapi arvense praecox, semine nigro et S. arvense praecox, semine nigro, foliis integris Segu. - Senapa selvatica. - Ravanele*. - Variat:
β - orielitalis (L., Poll.).
Frequentissima nei campi, fra le messi ecc. per tutta la Provincia innalzandosi con le coltivazioni dalla pianura alla zona montana.!, e (Segu., Poll., Mang.!, A. Mass.! ecc.): la varietà cresce promiscuamente alla forma tipica. - Fiorisce e fruttifica, dipendentemente dalle condizioni delle stazioni, dalla primavera all'autunno, e frequentemente due volte nello stesso periodo di tempo. - Annua.

Erucastrum Schmp et Spn. - E. obtusangulum(1) Rchb. - Brassica Erucastrum All. et auct. mult. non Poll.!: B. obtusangula Bert., Arcang. - Cresce sugli scogli


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al lago di Garda (Facch., Perini), a Riva (Porta Rigo!, Gelmi): in Verona rinvenuta al piede di un muro al Pallone, e certamente avventizia. - Il prof. Caruel (fl. it. ecc. p. 1005) dice, citando Pollini, copiosa questa specie nel Veronese tratto in inganno dalla falsa determinazione dell'autore della Flora veronensis che nella sua Brassica Erucastrum intese descrivere Diplotaxis muralis. - Aprile-agosto: annua.
[(1) = Erucastrum nasturtiifolium (Poir.) O.E. Schulz - n.d.c.]

Diplotaxis Dc. - D. tenuifolia Dec. - Sisymbrium tenuifolium L., Poll.; Eruca silvestris Calc.; Eruca silvestris major lutea caule aspero Segn. - Rucola*. -
"Variat foliis omnibus lanceolatis, acutis, integerrimis (D. tenuifolia var. β Bertol. fl. it. 7 p. 71): et foliis magis incisis quam in forma typica, laciniis abbreviatis, crassioribus, margine revolutis".
Comune nei campi e luoghi coltivati od incolti, negli argini, nei muri, lungo le vie, nelle macerie ecc. dalla pianura alla. zona montana, nella quale man mano si va facendo sempre più rara!: " in ipsa Urbe, locis ruderatis et in incultis provenit, nascitul etiam copiose in summitate Amphitheatri, et juxta semitas (Segu. pl. ver. I, p. 394:) ed oggi pure questa specie può osservarsi rigogliosa sull'Ala, sui gradini e nei Covoli dell'Arena.! - Aprile-novembre: principia a fruttificare non ancora terminata la fioritura, talchè sopra l'istesso graspo si osservano fiori e frutti. Perenne.

D. muralis Dc. - D. tenuifolia α Bertol.; Sisymbrium murale L.; Brassica Erucastrum Poll. excl. syn.!. - Rucola*. - "Variat caule plus minusve elato, quandoque fere ascapo, nudo, laxe folioso, vel inferne brevi tractu folioso, foliis dense approximatis, etc."
- β biennis Rouy et Foucaud.
Ove la precedente e nella stessa epoca, dalla pianura p. e. Verona!, alla zona montana, p. e. Spiazzi sul monte Baldo (m. 820), S. Anna sui Lessini (m. 936),


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ad ogni modo però si dimostra meno abbondante di essa!. La var. β si incontra nelli stessi luoghi nei quali cresce la forma tipica: è, p. e., abbondantissima nelle siepi e lungo le vie nella valle di Caprino!. - Annua e bienne.
Il Bertoloni parlando della var. z; della sua D. tenuifolia che è per lo appunto la vera D. muralis, scrive: "Dantur quoque individua, quae nescias, an referas ad hanc varietatem, vel ad ipsum typum (fl. it, 7, p. 73)". Tali forme non mancano presso di noi e potrebbero forse corrispondere a D. intermedia Schur. - Presso di noi, nelle campagne ed in generale dalla gente del popolo, le foglie tanto di D. telluifolia quanto di D. muralis si mangiano in insalata al pari di quelle di Eruca sativa, di qui la denominazione vernacola di Rucola data sì all'una che all'altra.

Eruca Dc. - E. sativa Lam. - Brassica Eruca L., Poll. - Rucola, Rucchetta. - Ruca, Rucola. - "Colitur in hortis ob herbam in acetariis edulem, sed sponte quandoque huc illuc occurrit, forte ex agris cultis migrata (Poll. fl. II, p. 401)": ed infatti è stata raccolta in Verona presso Castel S. Pietro! e nei campi fuori Porta nuova!, ed eccezionalmente al piede del muro di una casa nella piazza di S. Anna d'Alfaedo (m. 936) sui Lessini!. - Fiorisce secondo i luoghi da marzo a luglio: fruttifica non appena ultimata la fioritura. Annua.

Tribus 4.  -  Cakilineae.

Raphanus L. - R. sativus L., Poll. - Radice, Radicina, Ramolaccio. - Coltivasi comunemente per gli usi domestici, ma si incontra sporadico nei campi, nelle macerie, presso le abitazioni: e così, p. e.) nei dintorni di Verona!, a Caprino veronese!, nella valle


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d'Illasi presso Tregnago (A. Mass.!) - Il R. sativus presenta diverse sottovarietà:
(a) oleifer Dc. - "Radice exili longa vix carnosa" - Rafano della China. - Si coltiva in qualche luogo, non presso di noi, per i suoi semi oleosi.
(b) Radicula (Pers.) - R. secundus Matth.; R. sativus var. β Poll. - Radicine, Ravanello, Ravanello rosso e bianco. - Ravanini. - "Radice minori, carnosa, tenera, acri, alba, rosea; rubra, subglobosa, sphaerica vel depressa, saepe oblongo-conica".
(c) griseus Hausmn. - R. primus Matth.; R. sativus var. α Poll. - Radice, Ramoraccio, Ramolaccio. - Ravano. - "Radice mediocri plus minus carnosa, tenera, saepe, acri, alba, rosea, violacea, luteola, sordide alba, grisea, subglobosa vel oblongo - conica."
(d) niger (Mill.) - R. sativus var. γ Poll. - Ramolaccio nero corrispondente al vero Rafano officinale (Radix Raphani nigri). - Ravano, Ravano nero. - "Radice maiori, crassa, carnosa, duriuscula quandoque sublignosa, sapore acerrima, extus nigra, intus raro alba, saepius nigrescente vel sordide alba".
La pianta secondo i luoghi fiorisce da aprile a luglio, e fruttifica un mese dopo la fioritura: i Ravani però ed i Ravanelli si portano sul mercato può dirsi durante tutto l'anno. - Annuo, raramente bienne.

R. raphanistrum L., Poll.! - Raphanistrum arvense Goir.! app. bot. p. 35; R. segetum, flore luteo vel pallido Segu.?
Rapastrelli. - Ravani salveghi*, Ravanele*. - Variat:
- β R. Landra Poll. cum ic. fl. III, tab. IV, fig. 9 an R. Landra Moretti?
Il R. Raphanistrum cresce in diversi punti della Provincia nei campi e prati arenosi, fra le messi: Seguier scrive che, inter segetes fequens occurrit, ma, si è incerti se intenda piuttosto questa pianta ovvero R. Landra, seppure colla sua frase non comprende entrambi; Pollini lo indica fra le messi nella bassa pianura


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veronese; e fra le messi lo raccolse A. Massalongo nella valle d'Illasi presso Tregnago!: e copiosissimo e quasi gregario lo si trova nei campi e pascoli arenosi sull'altipiano e nelle morene di Rivole veronese, ed alquanto più a nord e sotto al paese nel luogo detto campo della morte a breve distanza dall'Adige!. La var. β è indicata dal Pollini inter segetes humiliors planitiei, praesertim haud longe a Mantua, ma senza altra indicazione più precisa: del resto il Pollini (fl, ver., III, p. 803-4) non sa vedere esattamente per quali caratteri il suo R. Landra differisca da R. Raphallistrum, e si domanda se la pianta descritta ed effigiata da lui, non sia forse una varietà flore flavo di questa seconda: "plura melioraque specimina in Insubria collecta me dubium fecere num sit distincta a R. Raphanistri var. γ flore flavo Dc." inoltre il R. Landra genuino è appena da ritenersi una sottospecie di R. Raphanistrum, ed infatti si incontrano (p. e. nel Nizzardo ! esemplari del vero H. Landra che mal si sanno distinguere da R. Raphanistrum, e non solo, chè, forme tanto dell'uno come dell'altro, per le radici, per le foglie, per la eguaglianza nei fiori, per le variazioni nelle tinte di questi, per i frutti si confondono quasi con R. sativus, talchè sarebbe da dubitare che quest'ultimo sia da considerarsi come una razza domestica mostruosa di R. Raphanistrum (conf. Car. o. c. p. 1021). - Fiorisce e fruttifica da maggio a luglio, e nuovamente da agosto ad ottobre. Annuo e bienne.

Rapistrum Desv. - R. rugosum All. - Cakile rugosa Poll. - Ravanele*. - Variat:
- α scabrum Host. - Cakile rugosa Poll. fl. var. α; Myagrum rugosum Poll. viag.
- β glabrum Rost. - Cakile rugosa Poll. fl. var. β; Myagrum striatum Pollini viag.; Rapistrum monospermum Segu.


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Crescono copiosamente nei campi, nei seminati, nei luoghi ghiaiosi incolti della intera Provincia, dalla pianura alla zona montana tanto α quanto β (Poll., Mang.! ecc.): e così nei dintorni di Verona e nella sua collina!.; nella bassa pianura a Bevilacqua, Minerbe, Valese, Oppeano (Poll. var. β); presso al lago di Garda a Lazise (De Bracht), Castelletto di Brenzone!, Riva ed Arco (Gelmi); nella valle di Caprino ad Oné, la Vettora Boi, Pesina ecc. e più in alto a Pazzon ecc.!; nella valle d'Illasi a Tregnago (A. Mass.!) ecc. - Fiorisce e fruttifica da maggio e giugno, a giugno e luglio: frequentemente le piante rifioriscono una seconda volta dopo le prime piogge autunnali. Annua.

Tribus 5.  -  Alyssineae.

Lunaria L. - L. annua L., Poll. - L. biennis Moench. - Argentina. - Lunaria, Argentaria, Argentina, Erba o fior de seda *. - È coltivata nei giardini come pianta di ornamento ma trovasi sporadica e quasi selvatica in diversi punti del Veronese: e così nella collina di Montorio presso la Pezza!, sui Lessini a Cerro veronese nei pressi della Chiesa e del cimitero ove cresce copiosissima!, alle falde orientali del monte Baldo sopra Pazzon in Valsecca alta! (m. 450), in vicinanza al lago di Garda a Colà! e presso Villa ed Arco (Hsmn.); sopra Avesa salendo alla Cola presso la villa Guardini!(1) Noi sospettiamo che a questa specie, non alla seguente, sia da riferirsi la L. odorata di Calzolari e da questi indicata in valle di Caprino, non sembrandoci questa per ragione di altitudine, stazione propizia per la nostra pianta. - Fiorisce in aprile e maggio; fruttifica in giugno e luglio: bienne. I rami portanti le silicule perfettamente mature e prive delle loro valve talchè rimanga il solo setto, sono adoperati dalle


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fioraie per confezionare mazzi di fiori secchi, specialmente durante l'inverno.
(1): Omissa - Addenda - Emendanda, F. V. Vol. II, p. 678 - (n.d.c.)

L. rediviva L., Poll. fl. excl. primo e duohus syn. Calc.? - L. graeca Calc.; L. odorata maggiore degli erbarj. Pona; L. major, siliqua longiore Segu. excl. primo e duobus syn. Calc. - Luoghi ombrosi umidi dalla zona montana alla alpina; e così sul monte Baldo in Mon Maor (Calc.), bocca di Navene (Pona) , nella valle del Pissol presso la Ferrara! e (Mang.), nella selva di Avio e specialmente lungo la strada che da questo paese conduce al Pian della Cenere! (e Segu., Poll., Rigo !), ed in altri luoghi ancora (Pittoni in Hsmn.); sui Lessini nella Valbona di Ala (Gelmi), al Tinasso (Segu., Poll.). - Fiorisce in maggio e giugno; fruttifica in luglio ed agosto: perenne. - Contrariamente a quanto fa il Bertoloni noi, sempre per la considerazione della altitudine, riferiamo la Lunaria greca di Calzolari a L. rediviva, mentre in quella vece la Lunaria odorata di questo autore considerata da Bertoloni quale sinonimo di quest'ultima crediamo voglia significare L. annua.

Fibigia Medic.(1) - F. clypeata Medic.(1) - Alyssum clypeatum L.; Lunaria clypeata Poll.; Farsetia clypeata R. Br.; Lunaria Leucoiifolio, siliqua oblonga majori Segu. - Rara: Seguier e Pollini indicano questa Brassicacaea nei monti e colli della Valpantena presso Grezzana ed Alcenago, e quivi in tempi più vicini a noi la raccoglieva pure A. Massalongo!: ma oggidì F. clypeata sembra scomparsa da questa stazione, si mantiene invece, e probabilmente da epoca remotissima, in Verona fra le rupi del Giardino Giusti! (e Poll., De Bracht, A. Mass.!, Rainer, Mang.). - Fiorisce da maggio a giugno; fruttifica in luglio: bienne?
(1) Medik. - n.d.c

Berteroa Dc. - B. incana Dc. - Alyssum incanum L.; Farsetia incana R. Br. - Accidentalmente in Campomarzo


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di Verona sul finire della primavera dell'anno 1883 nelle sabbie depositate dal fiume Adige per la disastrosissima piena dell'anno antecedente!: è da notarsi che questa specie cresce in molti punti dell'alta valle dell'Adige (Hausmann fl. von Tir. p. 88). Gregorio Rigo ha pure raccolto B. incana non lungi da Desenzano: nella città stessa di Verona, si mantenne durante alcuni anni nella strada Tezon a poca distanza dall'Adigetto.

Koniga R. Br. - K. maritima(1) R. Br. - Alyssum maritimum Lam.; Goir.! bullett. della S. B. it. in N. G. B. I. vol. XXIII, p. 349. - Questa pianta comunissima nelle rupi e nei poggi della regione marittima è coltivata presso di noi in aiuole o per bordura nei giardini. Ma oggidì è fatta quasi selvatica negli orti stessi ed accenna ad emigrarne; talchè si trova qualche volta lungo le vie della città, come pure fuori le mura di questa, per esempio nelle macerie a Porta Vittoria e Porta Nuova. - È singolare che malgrado K. maritima sia propria a zone e regioni più temperate e maggiormente calde della nostra, pure non solo presso di noi fa ottimamente, ma dimostra una forza di resistenza singolare; perchè non solo regge ai freddi invernali, ma anche negli inverni più rigidi, offre negli orti tracce di fioritura e di fruttificazione!. - Perenne.
[(1) = Lobularia maritima (L.) Desv. - n.d.c.]

Alyssum L. - A. montanum L., Poll. Jonthlaspi luteo flore, incanum montanum δισχοιδες (= discoides - n.d.c.) Segu. - In luoghi asciutti e sterili, nelle rupi, fra i sassi ecc.; non comune: e così nella collina veronese in diversi punti e nelle vicinanze di Grezzana!, ivi già indicato da Seguier e Pollini; nel colle delle Ungherine seguendo la strada che da Avesa conduce al Maso!, e così pure nei colli sopra Quinzano e Parona d'Adige!; nel monte Baldo alle sue falde meridionali lungo la strada che da Caprino va ai Lumini!: sui Lessini


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nei monti Zovo e Castello sopra Romagnano e sul monte S. Viola !, a S. Anna d'Alfaedo!, monte S. Giovanni di Fosse!, contrada Coste sotto al Corno d'Aquilio! ecc. (m. 1100). - Secondo le stazioni fiorisce in giugno, luglio, agosto; fruttifica non appena ultimata la fioritura: perenne.

A. calycinum(1) L., Poll. - Alysson incanum, Serpylli folio, minus. Segu. - Comune e frequentemente gregario nei luoghi incolti e sassosi, nei campi aridi e secchi, sui muri, lungo le vie ecc. in tutta la Provincia dal piano alla zona montana, crescendo p. e. sul monte Baldo agli Spiazzi! (m. 820). - Fiorisce da aprile ad agosto dipendentemente dalla altitudine; fruttifica non appena ultimata la fioritura: annuo.
[(1) = Alyssum alyssoides (L.) L. - n.d.c.]

Draba L. - Sect. 1. Aizopsis Dc. - D. aizoides L, Poll. - Philon Calc.; Sedo petreo montano del Lobelio et Fillo Theligono del Dalecampio Pona; Alysson alpinum hirsutum luteum Segu. - Rupi e pascoli elevati nei monti veronesi: nel monte Baldo (Calc., Pona, Segu., Poll., Barbieri, Rainer, Heufler, Mang. !, ecc.) in Costabella, Naole, Valfredda, val delle buse, Coal santo, Monmaor cima di Valdritta, Sassetto ecc.!: sui Lessini al Corno d'Aquilio!, Podesteria!, Malera! (e A. Mass.!). Velo alle Gozze (A. Mass.!), Roverè di Velo (A. Mass. !), Posta!, Campobrun!, la Lora!, cima tre croci !, alle Frasele!, Zeola! ecc. - Fiorisce da Maggio ad agosto: fruttifica nel mese seguente alla fioritura: perenne.

Sect. 2. Leucodraba Dc. - D. tomentosa. Wahl., Goir.! app. bot. p. 36; D. stellata Poll. - Rarissima sul monte Baldo alla punta del Telegrafo (m. 2200), nella valle delle pietre ed in Valdritta!: a questa specie riferiamo D. stellata Poll. (fl. II, p. 350) trovata dal Moreni sulle alpi veronesi. - Luglio-settembre: perenne.

Sect. 3. Drabella Dc. - D. muralis L., Poll.!. - Cresce in luoghi aridi, selvatici, sassosi ed asciutti, sui muri


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e lungo le vie; non sembra abbandonare l'Alto Agro veronese, né può dirsi presso di noi pianta comune: e così presso Valeggio lungo il Mincio nelle formazioni Moreniche (Poll.); al Chievo! (e De Bracht) ed al Bosco Mantico! (e Mang.!); a Cadidavid, S. Giacomo, Tombetta, Tomba, Scuderlando!; nelle ortaglie e giardini di Verona in Pradavalle (A. Mang,!) nell'orto che fu della contessa Faella, e nel giardino del R. Collegio degli Angeli!. - Fiorisce da marzo a maggio: fruttifica da aprile a giugno: annua.

Sect. 4. Erophila Dc. - D. verna(1) L. - Poll. - Erophila vulgaris Dc.; Alysson vulgare, Poligoni folio, caule nudo Segu. pl. ver. I, cum ic. tab. IV, fig. 3. - Fame - "Stirps polymorpha: in ditione nostra frequentiores occurrunt formae: a) praecox (Stev.) - Erophila obovata Iord.; b) glabrescens Rouy et Foucaud. - E. glabrescens Iord.; c) Krocheri (Andrz.) sub Erophila, d) stenocarpa (Iord.) sub Erophila ecc.: conf. Iordan pug. pl. nov." - Abbonda nei luoghi erbosi, nei pascoli, nelle ghiaie, nei muri della intera Provincia, nella pianura, nell'Alto Agro veronese, nella collina!; più raramente si incontra nella zona montana, e così nel monte Baldo dalla valle di Caprino ai Masi ed al Prà Bestemmià (m. 700, Poll.); è rarissima nella zona subalpina, nella quale cresce sul monte Baldo in val Basiana alla altitudine di circa 1300 m.!: è pianta ordinariamente gregaria e le sue numerosissime forme può dirsi crescano promiscuamente; segnaliamo in modo speciale la var. Krocheri al margine in un piccolo ruscello al piede del colle delle Ungherine nel vaio Borago presso Avesa!. - Dipendentemente dall'andamento delle stagioni fiorisce da febbraio ad aprile nel piano e nella collina, in maggio e giugno nelle stazioni maggiormente elevate; fruttifica subito dopo terminata la fioritura: annua.
[(1) = Erophila verna (L.) DC. - n.d.c.]


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Petrocallis R. Br. - P. pyrenaica. R. Br. - Draba pyrenaica L., Poll. - Vive nelle fessure delle rupi elevatissime (m. 1800-2200) e nelle sassaie: sul monte Baldo in Monmaor! (e Poll., A. Mass. !), nella valle degli ossi! (m. 2184), cima di Valdritta!, al Sassetto! ecc., e sui Lessini in Campobrun e sul monte Posta!. - Fiorisce in giugno e luglio; fruttifica da luglio a settembre: perenne.

Cochlearia Tournf. - C. Armoracia(1) L., Poll. - Armoracia rusticana. Rota. - Armoraccio, Barbaforte - Cren. - Probabilmente oriundo dall'Europa temperata orientale (A. Dc.), il Cren è coltivato in tutte le ortaglie per le radici le quali vengono portate sulle piazze, e quindi triturate o grattugiate sono adoperate come salse: dalla pianura ai monti è difficile trovare l'orticello di un contadino senza un ceppo di questa Brassicacea!. Si incontra sporadica qua e là, rigettata dagli orti, ma non può dirsi inselvatichita: e così presso Verona nell'isolotto del Pestrino (Kellner, Mang.); nella Valpantena in una siepe presso Novaglie!; nella collina di Montorio alla Pezza!; in una ortaglia ad Illasi! ecc. - Fiorisce in maggio e giugno: perenne.
[(1) = Armoracia rusticana G. Gaertn., B. Mey. & Scherb. - n.d.c.]

C. officinalis L. - Coclearia. - Era una volta coltivata ad uso medicinale negli orti: oggidì non è più adoperata.



Kernera Med. - K. myagrodes(1) Med. - Cochlearia saxatilis L.; Alyssum myagrodes All., Poll.; A. alpinum foliis circa radicem subovatis, serratis, in orbem circumactis Segu.; Thlaspi alpino petreo con aspetto di Miagro Pona. M. B. p. 185, fig. Variat:
- β uriculata Lam.
Cresce nelle rupi delle zone alpina e subalpina dalle quali, seguendo le valli, si avvicina alla pianura raggiungendo qualche volta la collina: e così nel monte Baldo alle sue falde orientali fra Brentino e la Corona! (e Poll., Caruel), nella Valfredda ed in


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tutte le valli alpine che ne solcano tanto il versante orientale quanto l'occidentale (e Pona, Segu., Heufler ecc.); nel monte Pastello! (e De Bracht, Mang.!); sui Lessini nel vaio dell'Anguilla!, presso Chiesanuova !, Corno d'Aquilio!, Revolto ! ecc.; Castelvero fra la valle d'Illasi e la valle dell'Alpone (A. Mass.!) ecc.: la var. β cresce frammista alla specie, p. e. sul monte Baldo lungo la strada da Brentino alla Corona.! - Fiorisce da maggio a luglio dipendentemente dalla altitudine; fruttifica nel mese seguente: perenne.
[(1) = Kernera saxatilis (L.) Sweet - n.d.c.]

Camelina. Crantz. - C. sativa Crantz. - Myagrum sativum L.; Alyssum sativum Poll.; Miagro Calc.; Alysson segetum, foliis auriculatis acutis Segu. - Camarina, Camellina. - Semenzine. - Variat:
- β microcarpa. Andrz.
- γ silvestris Wallr.
Cresce comunissima ovunque (Calc., Segu., Poll., Tonini !, Mang.!) nei campi, fra le messi, lungo le vie ecc. dal piano alla zona montana, e nella città stessa di Verona lungo l'Adigetto!: le varietà crescono promiscuamente alla forma tipica. - Aprile-ottobre: annua e bienne! - Era una volta coltivata per i semi dai quali ricavavasi olio da ardere; introdotta presso di noi a tale scopo, si è col tempo naturalizzata.



Tribus 6.  -  Thlaspideae.

Thlaspi L. - T. arvense L., Poll. - T. arvense siliquis latis Segu. - Raro nelle vicinanze di Verona in Campomarzo! ed alle sponde del Benaco a Lazise (Font.): frequentissimo nei seminati della zona montana; e così sul monte Baldo Coltri e Spiazzi!, presso la Ferrara! (e Moretti, Poll.), Campedello!, Mori (Baronessa S. Salvotti!) e sui Lessini nel monte S. Viola!, Cerro veronese!, S. Anna d'Alfaedo!, S. Bartolomeo Tedesco e Campofontana (Segu.), Camposilvano!, Tregnago e Saline ecc. (A. Mass.!) ecc. - Da giugno a settembre dipendentemente dalla altitudine: annuo.


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T. alpestre L. - T. montanum Poll. var. α; Bursa-pastoris montana, Globulariae folio Segu. - Rarissimo: sul monte Baldo in excelsis nudisque jugis e rimis petravum oritur, scrisse Seguier; e sulle cime elevatissime fu raccolto da Facchini (in Bertol. fl. it. 6, p. 542) e da noi alla colma di Noveza e cima di Valdritta (m. 2218) ! - Giugno: bienne e perenne.

T. montanum L. non Poll. var. α - T. perfoliatum Poll. var. β (T. caule simplci, stylo exserto fl. ver. II, p. 375) excl. syn. - Cresce nei prati e campi della zona montana (Poll.); A. Massalongo lo raccolse nelle colline presso Tregnago!. - Fiorisce da maggio ad agosto: perenne. Il T. alpestre L. che Pollini, l. c., ritiene quale sinonimo della sua var. β del T. perfoliatum corrisponde in quella vece al suo T. montanum var. α; la figura del Clusio (rar. pl. hist. II, p. 131) non lascia a tale riguardo dubbio alcuno, e quindi a torto tanto il Bertoloni (fl. it. 6, p. 539), quanto il Caruel (fl. it. ecc. p. 704)) hanno ritenuto T. montanum var. α Poll. come sinonimo del vero T. montanum L.

T. praecox Wulf., Goir. app. bot. p. 36. - Thlaspi montanum Poll. var. β! - Cresce in luoghi asciutti erbosi, o sassosi nella regione collina e montana e specialmente fra la valle di Squaranto ed il confine vicentino (Bracht, Rainer, Mang.!, Rigo!): è raro infatti nel monte Baldo, p. e. alle sue falde presso Caprino veronese (m. 253) ! ed altrove (Vis.), mentre è copiosissimo alla Musella ed al bosco delle Ferrazze!, nella collina di Montorio!, alla torre Orti!, alla Pezza sopra Olivè!, nel piano di Castagné e S. Rocco!, presso


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Marcellise! ecc., a nella valle d'Illasi (A. Mass.!) a Tregnago, Cà del diaolo !, Badia Calavena, Cagalati, Preara, M. Precastio, Far e principalissimamente sulla cima del monte Gardon. - Fiorisce in aprile e maggio, fruttifica non appena ultimata la fioritura: perenne.

T. perfoliatum L., Poll. var. α. - T. arvense perfoliatum majus Segu. - Erba montonella. - Cucheti*. - Comune nei campi e nei luoghi erbosi, ovunque dal piano alla intera zona montana. - Fiorisce da febbraio e marzo a giugno e luglio; fruttifica subito dopo la fioritura: annuo.

T. rotundifolium Gaud. - Iberis rotundifolia L. Poll. - Variat:
- β corymbosum Gaud.
Cresce copiosamente nei luoghi ghiaiosi molto elevati del monte Baldo e dei Lessini, avanzandosi qualche volta verso stazioni più basse seguendo le valli ed i torrenti alpini: e così sul primo (Poll., Rainer, Jan, De Bracht, Kellner, Mang.! ecc.) nelle valli alpine, che specialmente ne frastagliano il fianco Occidentale, degli ossi, delle pietre, larga, fonda, dritta ecc.!, Altissimo di Nago ecc.; e sui secondi nei monti Posta e Campobrun !, al passo della Lora e nel monte Zeola! (e Poll., A. Mass. !): la var. β assieme alla forma tipica. - Fiorisce in luglio ed agosto; fruttifica in settembre ed ottobre: perenne.

T. cepeaefolium(1) Koch. - Cresce ove la specie precedente, della quale da molti autori è considerato come una semplice forma, sul monte Baldo !, e sui Lessini, p. e. al passo Revolto ed alla Lora (Gelmi, Leyb.) - Fiorisce e fruttifica nella stessa epoca: perenne.
[(1) = Thlaspi rotundifolium subsp. cepaefolium (Wulfen) Rouy & Foucault - n.d.c.]

Hutchinsia. R. Br. - H. petraea(1) R. Br. - Lepidium petraeum L., Poll.; Nasturtium pumilum vernum Segu. - Frequentissimo nei pascoli, sulle rupi, in luoghi ghiaiosi, nei campi arenosi dal piano alla zona montana, più raramente nella subalpina e nella alpina:


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e così nelle vie di Verona! nelle quali venne pure rinvenuto da Seguier, e nelle vicinanze della città in Campomarzo! alle rive dell'Adige (e Seguier) e nelle sabbie e ghiaie del fiume alla rotta Fuini, al Pestrino, in Campagnola ecc.!; nella valle d'Illasi presso Tregnago! ecc.; nella Valpantena a Stalavena sotto le sengie Falasco! nella val d'Adige alla Chiusa, Ceraino, Dolcè ecc.!; nella valle di Caprino! e su pel monte Baldo in val Losana!, Coal santo, Monmaor ecc. (Barbieri, Poll.), nella valle di S. Zeno nei pascoli presso all' Eremo dei SS. Benigno e Caro ed alle falde occidentali presso Castelletto, Assenza, Cassone! e così pure a Malcesine (Lorej, Poll.). - Fiorisce e fruttifica secondo i luoghi da marzo ed aprile a maggio e giugno: annuo, maturoque semine, scrive Seguier, omnino exavescit.
[(1) = Hornungia petraea (L.) Rchb. - n.d.c.]

H. alpina(1) R. Br. - Lepidium alpinum L., Poll.; Nasturtium alpinum tenuissime divisum Segu. - Variat:
- β brevicaulis Hop.
È frequentissima nei luoghi ghiaiosi umidi elevatissimi dai quali scende sino a raggiungere la zona montana (Segu., Poll., Barbieri, Mayer, Mang.!, Rigo! ecc.): e così sul monte Baldo nei pascoli elevatissimi e singolarmente in tutte le valli alpine che ne solcano il fianco orientale, Losana, Noveza ecc., e l'occidentale, dritta, degli ossi, delle pietre, S. Zeno ecc.!: sui Lessini nel monte Zeola, la Lora, Campobrun, Posta ecc.!; presso Velo alla Purga, ed alle Gozze (A. Mass.!); a Revolto, Giazza. ecc. nella alta valle d'Illasi!: eccezionalmente si incontra nel piano trasportata probabilmente dalle acque dei fiumi e dei torrenti; p. e. dopo la piena d'Adige del settembre dell'anno 1882, nella primavera del 1883 lo abbiamo raccolto nelle sabbie e fra le ghiaie depositate dal fiume alla rotta Fuini in società colla specie precedente ed Aethionema saxatile R. Br. !: il Barbieri


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(ap. Bertol. fl. it. 6, p. 568 lo ha raccolto nella città stessa alla tomba di Giulietta e Romeo. - Fiorisce da maggio a luglio; fruttifica da giugno ad agosto: perenne.
[(1) = Hornungia alpina (L.) O. Appel - n.d.c.]

Lepidium L. - Sect. 1. Cardaria. - L. Draba(1) L. - Cochlearia Draba L., Poll. excl. syn. Ponae (M. B. p. 172) Draba del Pena e del Lobelio?; Cardaria Draba Desv. - Cocola. - Cresce gregario in luoghi erbosi, lungo le strade, sugli argini e fra le mscerie. Il Pollini (Fl. Ver. II, p. 368) scrive di aver raccolto questa Brassicace, in Venetiarum viis, inque poximis insulis: certamente non viveva ai tempi suoi nel Veronese né tantopiù, possiamo ammettere che crescesse ai tempi di Pona sul monte Baldo, nei luoghi sassosi della Valfredda (m. 1327) volendo riferire a L. Draba L., come fanno Pollini, Bertoloni, Caruel, la Draba del Pena e del Lobelio che l'autore della classica opera Monte Baldo descritto indica in quella stazione, nella quale oggidì certamente non esiste, né fu intraveduta da alcuno fra i tanti botanici che visitarono il massimo nostro monte. Ad ogni modo, dai tempi di Ciro Pollini a nostri, Lepidium Draba L. come scrive Carlo Tonini, derivato da Venezia ove venne colto da Zannicheli, Ruchinger, Moricand, Pollini, Naccari, si è col tempo inoltrato nel Padovano e nel Vicentino, per comparire da ultimo nel Veronese, ed in copia, nella scarpa della fossa sud-est attorno alla città di Verona Tonini !). Oggidì L. Draba vive copiosissimo, ed a gruppi, lungo la strada di circonvallazione, a Verona, fra Porta Vescovo e Porta Pellegrina!, in Campofiore e Campomarzo!, nel Basso Acquar !, presso Porta Nuova e lungo la via ferroviaria da Verona a Mantova ed a Peschiera!, e dimostra inoltre di anno in anno, sempre più spiccata, la tendenza ad estendere la sua area di vegetazione: talchè ad esempio, è penetrato nella Valpantena, ed oramai,


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e nel corso di pochi anni, è giunto presso a Quinto !. - Fiorisce in aprile e maggio: fruttifica in giugno.
[(1) = Cardaria draba (L.) Desv. - n.d.c.]

Sect. 2. Eulepidium. - L. sativum L. - Poll. - Agretto. - Salata d'Olanda. - Questa Brassicacaea, che è il Nasturtium di Plinio, è coltivata quale pianta di condimento: però si trova qualche volta, avventizia, nei campi, negli orti, lungo le vie, nei rottami ecc.: e così presso Verona in Campomarzo, Campagnola e in diversi altri luoghi!; alle sponde del Mincio a Ponti (A. Mass.!); nella valle d'Illasi a Gastaldè presso Tregnago (A. Mass.!). - Fiorisce in primavera e nell'estate, e fruttifica dopo terminata la fioritura. Annuo.

L. campestre R. Br. - Thlaspi campestre L., Poll. - Nei campi, lungo le strade ecc. dal piano alla zona montana (Poll. Rainer, Tonini ecc.): e così in Campo marzo di Verona!, presso S. Michele nelle sabbie lungo l'Adige! ecc.; nell'alta campagna veronese tra Villafranca e Valeggio! e (Rigo!); al lago di Garda a Lazise (Fontana); nel monte Baldo ai Coltri e presso la Ferrara (Poll.); sui Lessini presso Chiesanuova e Velo (Poll.). - Fiorisce da aprile a giugno: fruttifica terminata del tutto la fioritura. Annuo.

L. ruderale L., Poll. - Comune lungo le vie e nelle piazze degli abitati, nei luoghi sterili, su macerie ecc. dal piano a toccare quasi la zona montana (Poll., A. Mass.!, Mang.!, Tonini!, Rainer ecc. ): e così per le vie e le piazze della città di Verona e fuori le mura di questa presso Porta Nuova, Porta Palio, Porta S. Zeno!; Chievo, Bosco Mantico ecc.!; presso Caprino veronese a Ceredello, contrada Boschi, Oné, S. Verelo presso Castione; nella val d'Adige a piedi del monte Pastello presso Ceraino, ecc.!; a Montorio, Olivè, Caldiero, S. Martino, S. Bonifacio, Soave ecc.! È in vegetazione da maggio e giugno a settembre ed ottobre dipendentemente dall'andamento delle


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stagioni; d'ordinario rifiorisce dopo le prime piogge autunnali: Annuo.

L. virginicum L. - Per mero equivoco il Caruel (Fl. it. ecc. p. 665, vol. IX) indica questa specie, comparsa in Lombardia a Cassano d'Adda ed i ivi raccolta da A. Mazza!: come rinvenuta da noi presso Verona e nella valle di Montorio: ma le località ricordate dal compianto continuatore della Flora Italiana di Filippo Parlatore sono quelle istesse citate da noi più sopra e nelle quali cresce soltanto L. ruderale: (Conf. Micheletti in nuovo gior. bot. ital. XXI, p. 523).

L. graminifolium L. - L. Iberis L., Poll.; Iberis Calceolari, Pona; L. gramineo folio sive Iberis Segu. - Variat:
- β serotinum. - "Planta partibus omnibus contracta; floribus approximatis, plerumque in glomerulis dense congestis." - L. polycladum Iord.? - "Occurrit quoque apud nos floribus tetrandris sed raro (Poll.)".
Comunissimo nei rottami, nei muri, nelle siepi lungo le strade (Calc., Pona., Poll., Rainer, Font. ecc.) della pianura e della collina, nella quale diventa man mano sempre meno frequente, per scomparire nella zona montana, nella quale appena penetra, p. e., sul monte Baldo salendo da Caprino ai Lumini, ai Masi ecc.- Aprile-novembre: la var. β dal finire dell'estate ad autunno avanzato. Perenne.

Aethionema R. Br. Ae. saxatile R. Br. - Thlaspi saxatile L., Poll.; T. parvum saxatile flore rubente et T. alpinum minimum, Globulariae folio, flore albo Segu.? - Raro: sul monte Baldo nella valle degli Ossi ed alla cima del Sassetto, una delle più alte e dirupate, se alla nostra specie sono da riferirsi le due piante di Seguier ora ricordate, come fanno, Pollini per entrambe, e Bertoloni per la prima, ed alle sue falde occidentali nei pascoli al dissopra di Cassone!


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(e Rigo!) e nella valle dei Molini e di S. Zeno!; al lago di Garda intorno a Riva di Trento ed a Scaveaghe presso la punta di S. Vigilio (Rigo!); nella collina lungo i torrenti presso Montorio e S. Martino (Poll., Tonini), oggidì scomparso; da ultimo dopo la piena d'Adige del settembre 1882, comparve copiosissimo e gregario in società con Hutchinsia petraea nelle ghiaie e nelle sabbie abbandonate dall'Adige alla rotta Fuini, ove si mantenne durante alcuni anni, sempre diminuendo in densità, per iscomparire verso l'anno 1886! - Fiorisce da marzo ed aprile e maggio e giugno dipendentemente dalla altitudine; fruttifica non ancora terminata bene la fioritura. Pianta perenne, suffrutescente.

Iberis L. - Questo genere non è rappresentato nella Flora veronese; solamente nei giardini e da epoca immemorabile, sono coltivate: I. semperflorens L., Poll. - Porcellana, Tlaspo-Porzelana, - I. sempervirens L., Poll. I. umbellata L., Poll. - Fior-di-verno Tlaspi a mazzetti: - quest'ultima però fu rinvenuta tra le macerie fuori Porta Nuova e fra Porta del Vescovo e Porta. Pellegrina!

Capsella Med. (excl. sp.). - C. Bursa-pastoris Moench. - Thaspi Bursa-pastoris L., Poll.; Bursa-pastoris major folio sinuato Segu. - Borsa pastore, Borsacchina - Borseta, Borsete, Scarselina, Scarseline (Seg., Poll.) - "Stirps mire polymorpha: formae vel varietates insigniores in ditione nostra;
- α typica. - Subvar. a) subacaulis Rouy et Foucaud. - b) coronopifolia Dc. - c) integrifolia Dc. - d) pinnatifida Koch. - e) apetala Koch. ecc.
- β rubella (Reut.) - Subvar. f) alpina. - C. Bursapastoris, forma alpina Goir.! in nuovo giorno bot. ital. XII, p. 147; C. humilis Rouy et Foucaud; - g) miriocarpa - "Il Caule ramosissimo prostrato


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diffuso, floribus minutulis in ramis dense suffultis, capsulis exiguissimis. - An C. gracilis Gren. ?"
[- γ gracilis (Gren.). - C. rubella Reut X C. Bursa-pastoris Moench. - Frequente frammezzo ai progenitori: a Riva sul Benaco (Murr), nella valle di Caprino a Ceredelo !, nella val d'Adige a Mori e Ceraino ! (Murr), in borgo Trento di Verona (Murr) e singolarmente lungo lo stradone che va al ponte Scaligero sull'Adige!, nei luoghi erbosi in vicinanza al tiro a segno e lungo i binari della ferrovia Verona-Caprino!, nella Valdonega !, sotto al Castel San Felice ! ecc. - Maggio-agosto.](1)
La forma typica con le sue innumerevoli varietà e sottovarietà (conf. Rouy et Fouc. fl. de France II, p. 94) cresce ovunque nei campi. nei luoghi coltivati, lungo le strade ecc. dalla bassa pianura alle zone subalpina ed alpina. La sottospecie rubella si incontra qua e là in società con la prima e si riconosce immediatamente al portamento ed alla tinta caratteristica: la forma alpina cresce nelle zone maggiormente elevate, nei pascoli, nelle caverne, presso le case dei pastori ecc.; e così sul monte Baldo ai Covoli della Valfredda, sui Lessini nei monti Campobrun, Posta! ecc. (m. 2235): la forma g, rarissima, nella valle di Caprino al margine della strada presso Ceredelo ed in Campagnola di Verona lungo la stradale che da Borgo Trento conduce al ponte Scaligero sopra l'Adige !: ove la nostra pianta corrispondesse a C. gracilis, da tal uni ritenuta una forma ibrida - C. rubella X C. Bursa-Pastoris - la stessa recentemente sarebbe stata scoperta dai Signori Murr e Gelmi in diverse località del Trentino e segnatamente a Riva sul Benaco (Bull. della Soc. bot. it. anno 1900, p. 70). - La C. Bursa-Pastoris è si può dire in vegetazione durante tutto l'anno nei luoghi più temperati e bassi: da marzo od aprile a settembre ed ottobre nelle stazioni maggiormente elevate. Annua e bienne.
(1): "Omissa - Addenda - Emendanda, F. V. Vol. II, p. 678-679" (n.d.c.)

Iondraba Medik. - I. cichoriifolia(1) Webb. - Biscutella cichoriifolia Lois.; B. hispida Dc., Goir. pl. vasc. ecc. cent. I, p. 42 et Erborizz. est. ecc. in. Bull. Soc. bot. it. a. 1891, p. 253. - Rarissima in luoghi rupestri e sassosi: nella val d'Adige alla destra del fiume presso Incanale ai piedi del colle S. Marco!, ed alla sinistra presso Monte sul Pastello! - Fiorisce da aprile a giugno: fruttifica innanzi terminata la fioritura. Annua.
[(1) = Biscutella cichoriifolia Loisel. - n.d.c.]


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Iondraba sulphurea Medik. = Biscutella auriculata L.: Comolli (Prodr. p. 125) raccolse questa Brassicacea nei monti intorno al lago di Como e la comunicò al Bertoloni, - habui ex montibus ad Larium a Prof. Comollio fl. it. 6! p. 521. - Per una svista od un equivoco il Caruel (fl. it. ecc. IX, p. 155), anzicchè i monti del lago di Como, indica i monti del lago di Garda come stazione per questa pianta: e l'errore si è pure insinuato nella Flora analitica d'Italia dei signori Fiori e Paoletti (Vol. I, p. 476).

Biscutella L. ex parte. - B. laevigata L., Poll., fl. - B. apula Poll. viag.; Tlaspi piccolo con foglia di Ieracio et Lunaria lutea del Dalecampio Pona; Thlaspidium monspeliense hieraci folio hirsuto Segu. - "Stirps "polymorpha: variat:
- α dentata Gren. et Godr.
- β lucida. (Dc.).
- γ saxatilis (Schleich). - B. saxatilis Poll.
Comune in luoghi erbosi, aridi e secchi, fra le ghiaie, nelle rupi, innalzandosi dall'Alto Agro veronese e dai dintorni di Verona! (Pona, Segu., Poll.: Rainer, Mang. ecc.), alle cime elevatissime del monte Baldo, p. e. cima di Valdritta, Sasetto ecc., Prà di Malcesine (Pona) ecc., e dei Lessini in Campobrun!, Posta !, Zeola ecc.: dimostra una speciale predilezione per le formazioni moreniche. La α è la forma predominante; meno frequentemente si incontra qua e là la β; è rara la γ, p. e. nei rivoni d'Adige lungo il corso del fiume sotto Tombetta, presso al fortilizio di S. Caterina ecc.! (e De Brucht), sul monte Baldo (Poll.). - Fiorisce secondo i luoghi da aprile a settembre: perenne.

B. apula L. = B. ciliata Poll., Vis. et Sacc. è indicata, ma rarissima, dal Pollini (fl. ver. II, p. 379) nei colli veronesi e trentini e da Visiani e Saccardo (cat. p. 207) nei colli e monti del Veronese. Si tratta di una


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indicazione errata ovvero di specie scomparsa? Certamente oggidì B. apula non vive sul suolo veronese, né il signor Enrico Gelmi la indica pel Trentino.

Coronopus Hall. - C. procumbens(1) Gilib. - Cochlearia Coronopus L., Poll.; G. Ruellii All.; Senebiera Coronopus Poir., Goir. !; Nasturtium, sylvestre, capsulis cristatis Segu. - Lappolina. - Corno di Cervo d'acqua (Orti Manara). Cresce in luoghi incolti e stati innondati, lungo le strade, sugli argini, al piede dei muri, fra le macerie ecc., e nel Veronese dalla bassa pianura s'innalza sino quasi a toccare la. zona subalpina (Conf. Goir. in Bull. della Soc. Bot. Ital. in Nuovo Giorn. Bot. Ital. XXII, p. 453): e così nella pianura veronese a Legnago! (m. 16), nei luoghi chiamati Albero e Volone (Poll.; per le vie della città di Verona e nei dintorni di questa! (Segu., Poll., A. Mass.!, Rainer); alle sponde bresciane del lago di Garda a Salò (Poll.) e sulle veronesi a Lazise (De Bracht); a Costermano ! e (P. Fontana!, Rigo); a Caprino veronese ! e salendo pel monte Baldo tra i Coltri e gli Spiazzi lungo la via e tra gli Spiazzi ed il Santuario della Corona nei gradini della strada di discesa! (m. 820-850), e procedendo più a nord alla Ferrara ! (m. 816): sul monte Pastello a Molane!; nella Valpolicella e nei monti e colli confinanti a Negrar!, Maso! (m. 461), Prun !, Fane! e su per i Lessini a Breonio! e sopra Fosse! (m. 843-950); nella Valpantena a Quinto, Marzana, Grezzana, fra Lugo e Bellori ! (m. 125-305). Sommando le notizie date dai vari botanici che nei loro scritti ricordano questa Brassicacea, sembrerebbe che la stessa si trovi confinata nelle zone marittima e campestre, o tutto al più l'aggiunga la collina. Ma nel fatto ciò non avviene, e se è lecito trarre induzioni da quanto si verifica pel Veronese, C. procumbens tocca altitudini maggiori di quelle sino ad oggi ad essa assegnate,


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nella nostra zona botanica oscillando fra 16 m. e 950 metri. E siccome né il Barone Hausmann, né il signor Enrico Gelmi indicano questa specie nel Trentino e nel Tirolo, le stazioni della stessa sul monte Baldo e sui Lessini avrebbero una grandissima importanza dal punto di vista della sua distribuzione geografica, somministrando le coordinate per due punti della linea che ne segna a nord il limite di vegetazione. - Dipendentemente dalla altitudine e dall'andamento delle stagioni fiorisce e fruttifica da marzo ed aprile ad agosto e settembre: annua e bienne.
[(1) = Lepidium coronopus (L.) Al-Shehbaz - n.d.c.]

Tribus 7.  -  Isatideae.

Isatis Tournf. - I. tinctoria L., Poll. - In un'epoca oramai da noi assai remota, l'arte del lanaiuolo era tenuta presso i Veronesi in grande onore, ed era estesamente coltivato il Guado (I. tinctoria) come quello che somministra un bellissimo colore azzurro adoperato per lo appunto a tingere le lane. Oggidì la coltivazione di questa pianta non ha più ragione di essere, ma la stessa si incontra qua e là naturalizzata: e così p. e. in Campomarzo di Verona lungo le sponde dell'Adige (olim!) presso la officina del Gas; cresce copiosissima alle falde dei Lessini tanto fra le messi quanto in luoghi incolti ed anche rupestri a Trezzolan !, Castagné! (e Poll., A. Mass. !), Centro!; Moruri! ecc. - Fiorisce da aprile a luglio e matura i frutti nel mese che segue la fioritura: bienne.

Neslia Desv. - N. paniculata Desv. - Myagrum paniculatum L.; Alyssum paniculatum Poll.; Rapistrum arvense folio auriculato acuto Segu. - Si incontra qua e là nei seminati, al margine dei campi, nelle siepi, lungo le vie dal piano alla zona montana, ma non può dirsi specie comune: e così in Campomarzo


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di Verona ! ed altrove nei dintorni della città (Segu.), al lago di Garda. a Lazise (Fontana), nella valle di Caprino (Poll.); alle falde settentrionali di monte Baldo a Brentonico (Gelmi); nel monte Pastello!; sui Lessini presso la contrada Coste sotto a Roccapia (m. 1000); nel monte Tondo e nei colli sopra Quinzano!; presso il Maso!; nella Valpantena a Quinto !, a Grezzana (A. Mang. !); nella valle d'Illasi a Tregnago (A. Mass. !) ecc. - Fiorisce e fruttifica da maggio e giugno a luglio ed agosto: annua.

Calepina Adans. - C. Corvini(1) Desv., Goir. pl. vasc. ecc. cent. I, p. 42. - Rarissima nei fossi di cinta a Verona fra Porta Vittoria e Porta del Vescovo!; copiosissima presso Legnago (Bolzon). - Aprile-maggio: annua.
[(1) (= Calepina irregularis (Asso) Thell. (n.d.c.)]

Myagrum Tournf. - M. perfoliatum L. - Cakile perfoliata Poll.; Myagrum monospermum latifolium Segu. - Nei seminati, nei campi, sulle macerie ecc.: e così nella stessa città di Verona nei materiali accumulati lungo l'Adige in diversi punti !, fuori le porte tutte sulle macerie !, lungo il canale dell'Alto Agro! ecc.; in Campomarzo nei seminati!; nella val di Caprino! (e Rigo); nella valle d'Illasi sul monte Precastio (A. Mass.!) ecc. - Fiorisce in aprile e maggio, fruttifica in maggio e giugno: annuo.

Bunias R. Br. - B. Erucago L., Poll. - Erucago segetum Segu. - Cascellore. - Ravanele*. - Variat:
- α genuina - B. brachyptera Jord.
- β macroptera (Rchb.) - B. aspera Hetz.
- γ ambigua Rouy et Foucaud.
Cresce copiosamente nei luoghi incolti, nei seminati, al margine dei campi, sopra le macerie ecc. nel piano e nella collina, si incontra di rado nella zona montana: nella città di Verona lungo le strade al piede dei muri, p. e. al Pallone!, ed in diverse ortaglie!; in Campomarzo fra le messi ed alle sponde dell' Adige al Pestrino !; al Bosco Mantico, a S. Vito, al Corno !


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ecc.; nella Valdonega !, nella Valpantena ecc.!; nella valle di Caprino dalla quale si innalza sino ai Masi e al Prà Bestemmià a circa 700 m. (Pollini): come nota il Facchini non cresce sul Trentino eccetto che sul confine veronese e così a Loppio ed Avio (Gelmi). - Fiorisce e fruttifica da aprile e maggio ad agosto e settembre, e qualche volta si incontra fiorita anche in ottobre dopo le piogge: annua.
Della famiglia delle Brassicaceae italiane non sono rappresentati nella Flora veronese i generi Malcolmia R. Br., Moricandia Dc., Vella L., Succowia Med., Cakile L., Crambe L., Morisia Gay., Aubrietia Ad., Vescicaria Lam.! Braya Stern. et Hoppe, Biconaea Dc., Teesdalia R. Br., Clypeola L., Peltaria L., Ochthodium Dc.






FAMILIA XXIV.  -  CAPPARIDACEAE.


Capparis L. - C. spinosa L.; Poll. p. parte. - C. spinosa fructu minore, folio rotundo Segu. - Capparo, Cappero. - Fra le fessure delle rupi e delle vecchie mura! e solo inselvatichita.: rara in Verona a S. Giovanni in Valle!; alle sponde del lago di Garda a Gargnano, Salò, Bogliacco, Maderno, Riva, (Zersi, Porta, Goiran, Hausmn., Gelmi); ad Avio (Hausmn., Gelmi). - Maggio-ottobre: perenne. Raramente fruttifica.

C. rupestris(1) Sibth, et Sm. - C. inermis Turra; C . spinosa Poll. p. parte; C. non spinosa fructu majore Segu. - Cappero. - Caparo (le piante), Capari (i fiori non sviluppati), Zuchete (i frutti). - Comune e copiosissimo, coltivato o fatto selvatico, nei muri vecchi ed anche nelle rupi, dall'Agro veronese a tutta la zona collina!: e così nella città di Verona in tutti i muri di cinta, da epoca immemorabile, e recentissimamente sotto


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al teatro Romano al Lungadige Teodorico nell'appena costrutto muraglione; a Porto S. Pancrazio; nella collina veronese in Valdonega, S. Mattia ecc.; nei muri del cimitero di S. Lucia presso Sona; lungo l'Adige fra Settimo e Parona; nei colli di S. Cristina e di S. Dionigi; a Quinzano dall'abitato sino a cà del Barbasa, nella collina di Montorio e presso Olivè; a Mezzane di sopra nella Valpantena a Romagnano ed anche altrove; ad Illasi nei muri del Castello e più in alto nella valle a Badia Calavena; a Soave ecc.! Cresce pure alla sponda bresciana del lago di Garda, p. e., a Salò ma più rara della specie precedente. - Dal principio dell'estate ad autunno anche avanzato!: perenne. - I fiori non sviluppati ed i frutti sono posti sotto aceto ed adoperati come salsa.
[(1) = Syn. della precedente - n.d.c.]






FAMILIA XXV.  -  RESEDACEAE.


Reseda. L, - R. Lutea L., Poll.; R. lutea α vulgaris J. Müll. monogr.; A. Terracciano in Caruel fl. it. ecc. p. 172. - Reseda Calc.; R. di Plinio Pona; R. vulgaris Segu. - Amorino salvego*. - "Stirps polymorpha in ditione nostra, praeter typicam, passim sequentes occurrunt formae: - a) paucifiora. A. Terr. - b) latisecta. Schur., - c) crispa (Ten.), - d) minor J. Müll., - e) major A. Terr., - f) hispidula J. Müll., - g) heterophyl1a Schur., h) delicatula(1) Murr. - Nei dintorni di Verona, frequentemente in mezzo al trifolio ed all'erba medica!, nella val d'Adige presso il fortilizio di Incanale !" -
Queste forme, assieme alla normale, che è comunissima si incontrano sui muri, nei campi, lungo le vie, nelle rupi, nelle siepi, nei luoghi incolti ghiaiosi, sulle macerie, dall'Alto Agro alla zona montana: e così nei dintorni di Verona, nei fossi stessi e nei muri della città!; a Tombetta, Tomba. ecc.!; nella val d'Adige alla Chiusa (e Segu.); alle falde meridionali del monte Baldo lungo
(1): "Omissa - Addenda - Emendanda, F. V. Vol. II, p. 679" (n.d.c.)


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la ascesa da Caprino ai Lumini! (m. 702) ecc.; nella collina veronese nella Valdonega!; presso S. Michele nei medicai e nei campi seminati a trifoglio e così nella valle di Marcellise (formae c, d); nella Valpantena a Grezzana!; nella valle d'Illasi presso Tregnago ecc.! (ed A. Mass.!) alle sponde del lago di Garda, a Colà (Segu.), e Lazise (Fontana), Castelletto ecc.! - Fiorisce dall'aprile a buona parte d' autunno: la pianta è bienne e talvolta 4-5-ennale o perennante (A. Terr. l. c.).

R. Phyteuma L., Poll.; R. Phyteuma α vulgaris A. Terr. in Car. l. c. - Fiteuma di alcuni appresso al Dalecampio Pona; Reseda minor vulgaris, foliis intergris Segu. - Amorini salveghi*. - "In ditione nostra variat: - a) undulatifolia. A. Terr. - b) latisepala A. Terr. - c) microsepala A. Terr., d) integrifolia Texid." -
Frequente nei vigneti, pei campi, nei muri, lungo le vie, nei rottami e luoghi incolti, nelle rupi dalla alta pianura alla zona montana: nella città di Verona! (e Rainer); nella Valdonega!; nel colle delle Ungherine!; al Castello di Montorio! (e Bracht, Mang.!) e fra le rupi nella valle di Squaranto sopra Mizzole e Pigozzo!; sopra Olivè alla Pezza!; nella Valpantena sul monte Zovo! ove presenta un aspetto che lo avvicina assai a R. Phyteuma γ glaucescens A. Terr.!; nella valle di Illasi sul monte Viacara (forma d)!, presso Tregnago e Badia Calavena (A. Mass.!); in vicinanza od alle sponde del lago di Garda a Colà, Lazise, Bardolino, Garda, Torri, ecc. (Segu, Poll. Porta, Rigo! ecc.); alle falde del monte Baldo a Caprino veronese! ecc.; alla Chiusa. (Pona). - Fiorisce dall'aprile al giugno; ma talvolta si incontra fiorito nel luglio e rifiorito nell'ottobre: è pianta annuale e non di rado biennale.

R. odorata L., Poll. - Amorino d'Egitto, Amorino - Amorino. - È coltivato ovunque per l'odore soavissimo


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dei fiori, ma sfuggendo dai giardini si trova frequentemente naturalizzato nei muri dei giardini e presso le abitazioni: e così p. e, a Rivoli!, Verona!, nella collina di Montorio alla Pezza sopra Olivè ecc. - Fiorisce tutto l'anno.
Nei giardini si incontra qualche volta la varietà suffrutescens (foliis integris, caulibus longioribus, inferne lignescentibus); gli orticultori poi ottengono diverse forme, delle quali alcune sono elegantissime: tali sarebbero (Schur fl. Transsylv.), a) integrifolia, b) heterophylla, - c) inodora, - d) heterophylla, - e) grandiflora. Alla ultima di queste forme sembrano appartenere gli Amorini elegantissimi, e si possono dire giganteschi, ottenuti dal Sig. Conte Luigi Rizzardi nella sua villa a S. Maria di Negrar nella Valpolicella.
Non è improbabile che presso di noi possa essere rinvenuto R. inodora Rchb.
Di questa famiglia manca nel Veronese il genere Astrocarpus Nech. (A. sesamoides Duby), confinato nei monti della Liguria e del Parmigiano, non che di Sardegna e Corsica.






FAMILIA XXVI.  -  POLYGALACEAE.


Chamaebuxus Dill. - Ch. alpestris Spach. - Polygala Chamaebuxus L., Poll.; Anonimo primo di Carlo Clusio Pona; flore Colutene et Chamnebuxus flore ex purpura rubente Segu. - Martellina silvestre.
- "Variat floribus luteis, luteo-albidis, purpurascentibus et quandoque in eodem coespite luteis et purpureis: occurit quoque
- β floribus exiguis, vix explicatis, viridulis, fere herbaceis. Forma autumnalis an forma monstruosa?"
Frequente nei luoghi selvatici e rupestri, nelle


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macchie, negli ericeti ecc. dai colli alla zona alpina; manca nella pianura (Pona, Segu., Poll., Kellner, Mang. ecc.): e così alle sponde del lago di Garda alla Rocca (Segu.); in tutta la catena del monte Baldo, dalle falde, p. e. lungo la salita da Brentino alla Corona, alle cime elevate di Costa bella, Coal santo, Altissimo di Nago ecc.!; nei monti Pastello, Pastelletto ecc.!; lungo la salita dalla val d'Adige alla Sega!; nella Valpantena sopra Quinto e Grezzana!; per tutti i Lessini!; nella valle d'Illasi nel bosco dei Ferrari, a Villa e Gazà presso Tregnago (A. Mass.!), e nei monti sopra Badia Calavena (Segu.) ecc. La forma a fiori purpurei cresce di preferenza nelle zone maggiormente elevate. - La forma β è stata da noi osservata nei boschi di monte Lavei (m. 700) presso Cerro, a S. Anna d'Alfaedo (m, 936), ed a Revolto (m. 1340) nella alta valle d'Illasi! - Suffrutice graziosissimo: dipendentemente dalle condizioni di altitudine e di esposizione fiorisce da febbraio e marzo a luglio ed agosto.

Polygala (excl. sp.) Tournf. - P. vulgaris L. - P. vulgaris var. α Poll. p. p. - Frequente in tutta la estensione della Provincia nei luoghi erbosi, nei pascoli e nei boschetti dalla alta pianura: p. e. Bosco Mantico!, e dalla collina alla zona alpina., p. e. sul monte Baldo nella Val fredda ! - Aprile-settembre: perenne.

P. comosa Schkuhr.; Goir. app. bot.!; Gelmi prosp. ecc. - P. vulgaris var. α Poll. p. p. - "Variat, perinde ac P. vulgaris, floribus coeruleis, purpureis, incarnatis, albis, variegatis."
Forse più frequente della specie precedente, cresce copiosa nella intera Provincia in luoghi erbosi dalla pianura e dalla collina a tutta la zona montana, penetrando benanco nella zona subalpina: e così nelle vicinanze della città di Verona!, nel Bosco Mantico!,


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in tutta la collina veronese!, nel monte Pastello!, nella Valpantena e nella Valpolicella!, alle sponde del lago di Garda!, nel monte Baldo presso la Ferrara!, Valfredda! ecc., nella valle d'Illasi a Tregnago!
- Fiorisce da aprile a luglio nelle stazioni basse, e da luglio a settembre in quelle maggiormente elevata!. - È specie sommamente polimorfa, e le sue svariatissime forme si possono facilmente sorprendere, proseguendola nelle sue stazioni dalla alta pianura e dalla collina veronese e dalle rive del Benaco, su per i Lessini ed il monte Baldo: talune di esse si avvicinano assai alla P. vulgaris od alle sue varietà, altre si dimostrano prossime a P. nicoeensis; e per lo appunto P. nicoeensis Facchini non Risso, indicata nei colli erbosi intorno al lago di Garda (Facch., Vis. et Sacc.) altro non è se non P. speciosa Kerner, ossia P. vulgaris coi fiori più grandi (Gelmi) = P. nicoeensis Facchini non Risso!, è stata (giugno 1902) raccolta, da G. Rigo, alla sponda bresciana del lago di Garda sopra a Gargagnago !(1).
La Polygala vulgaris Segu., P. vulgaris var. α Poll., P. vulgaris Fontana cum var. fl. albo, Poligala Calc. Poligala del Trago, et del Dodoneo, overo Onobrichi di Dioscoride presso il Lobelio Pona, comprendono manifestamente tanto la genuina P. vulgaris quanto P. comosa.
P. flavescens Dc.; Bertol. - Il Pona (M. B. p. 169), indica la presenza nella Valfredda di monte Baldo della Poligala con fior giallo, che il Bertoloni (fl. it. 7, p. 319) riferisce a P. flavescens: ma è fuori dubbio che oggidì né nella Valfredda né in qualsiasi altra parte di monte Baldo vive alcuna Polygala a fiore giallo!
(1): "Omissa - Addenda - Emendanda, F. V. Vol. II, p. 679" (n.d.c.)

P. depressa(1) Wend. - P. serpyllacea Whe. - Rara: pascoli e prati umidi nella zona subalpina: e così nel monte Baldo in Ime!, e sui Lessini tra Bosco Chiesanava ed i Trachi (m. 1104-1328) ! - Giugno-luglio: perenne. La pianta veronese concorda con gli esemplari di Piemonte avuti dal Dott. Rostan!
[(1) = Polygala serpyllifolia Host - n.d.c.]


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P. amara L., Poll. - Variat:
- β austriaca (Cran tz.).
- γ alpestris (Rchb.).
Cresce copiosamente dal piano alla zona montana e subalpina (Poll., Barb., Mang.! ecc.): e così in Campomarzo di Verona !; nall'isolotto detto il Pestrino e nei prati e pascoli lungo l'Adige presso S. Pancrazio, il Lazzaretto ecc. !; nel Bosco Mantico!; nel monte Baldo in Pravazar, Ime, la Ferrara ecc.!; sui Lessini a S. Anna d'Alfaedo, Chiesanuova, ai Trachi ecc.!; nella valle d'Illasi presso Tregnago a Vico e Gazà e sul monte Barbara (A. Mass.!) ecc. - La var. β in Campomarzo di Verona: la γ nei pascoli sul monte Baldo alla Lonza, Novezina ecc. - Dalla primavera al principio d'autunno dipendentemente dalla altitudine. Perenne.






FAMILIA XXVII.  -  CISTACEAE.


Cistus L. - C. albidus L., Poll. - Cresce copioso alle sponde del lago di Garda nei luoghi selvatici e rupestri fra Torri e Pai! (e Rigo !, A. Mass.!) ove pare sia stato primieramente scoperto dal chimico-farmacista Francesco Fontana da Lazise; alquanto più in alto si rinviene pure presso Arbizzano! (e Mang.!): il Prof. A. Massalongo lo ha benanco raccolto sui Lessini presso Roverè di Velo! - Frutice: fiorisce in maggio e giugno.
Calceolari e Pona indicano un Citus cum Hypocistide nel monte Baldo nella valle dell'Artillon, ma è assolutamente impossibile di pronunziare giudizio alcuno intorno alla pianta raccolta od osservata da questi protopadri della Botanica veronese (conf. Poll. fl. ver. II, p. 179): è certo però che oggidì in quella stazione non vive alcuna specie appartenente a questo genere.


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Helianthemum Gartn. - Sect. 1. Tuberaria Dun. - H. guttatum(1) Mill., Poll. - Cisto annuo con fiore guttato Poll. M. B. p. 18, 19 cum descript. et ic. rud.; Helianthemum fiore maculato Segu. - Rarissimo: il Pona l. c. lo indica nelle vicinanze di Settimo veronese, nella quale stazione non fu ritrovato da Seguier; cresce, ma non è molto facile rinvenirlo, nei pascoli aridi e secchi del Bosco Mantico ! (e Poll., A. Mass. !, Mang. !). - Giugno-luglio: annuo.
[(1) = Tuberaria guttata (L.) Fourr. - n.d.c.]

Sect. 2. Brachypetalum Dun. - H. salicifolium Pers., Poll. - Cistus salicifolius L.; Helianthemum annuum humile flore fugaci, Segu. pl. ver. III, cum. ic. tab. VI, f. 8. - Cresce copiosamente in luoghi, aprici, ghiaiosi e secchi (Segu., Moreni, Poll., Rainer, Mang., Rigo! ecc.) dell'alta pianura veronese e della collina: e così nei fossi della città di Verona e nell'interno di essa al piede dei muri attorno ai fortilizi a Porta S. Giorgio !; in Campomarzo ed a Porto S. Pancrazio !; a Tombetta, al Pestrino, al forte S. Caterina, S. Pancrazio ecc.!; nella collina Veronese !; al Bosco Mantico! ecc.; nella valle dell'Adige nelle falde orientali di monta Baldo presso Rivalta!; nella valle di Caprino e salendo da questa ai Masi e al prà Bestemmià (m. 270-700, Poll.); presso Tregnago (A. Mass. !) ecc. - Aprile-giugno: annuo.

Sect. 3. Pseudocistus Dun. - H. italicum Pers. - H. alpestre Poll. fl. ver. α et β; H. oelandicum Poll. viag.;
Il Cisto picciolo con foglia, mirtina del Clusio Pona?; H. alpinum, serpilli folio nigricante et hirsuto Segu. pl. ver. III, p. 195 n. 4, cum ic. tab. VI fig. 2 (sed figura parum exacta Bertol. fl. it. 5, p. 858). - "Variat foliis glabratis (H. rupifragum A. Kerner) et plus vel minus hirsutis, foliis angustis vel latioribus, corollis exiguis vel amplioribus".
Suffrutice frequentissimo in luoghi aridi e sassosi, nei pascoli e nelle rupi in tutti i monti veronesi


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scendendo dalle cime più elevate alla zona montana nella quale man mano diventa sempre meno frequente: e così nel monte Baldo (Segu., Moreni, Poll., Vis., A. Mass. !, A. Mang.! ecc.) alla punta del Telegrafo, Coal santo, Costabella, cima di Valdritta, Sassetto, valle degli ossi ecc., e più al basso in Valfredda, Basiana ecc.!: e sui Lessini in Malera!; Campobrun!, passo della Lora!; nei monti Alba e Zeola (Segu., Poll.) ecc. - Secondo ogni apparenza H. Serpilli folio, flore majore aureo, odorato Segu. è una modificatio latifolia di H. alpestre, corrispondente forse a Cistus Seguieri Crantz (conf. Koch syn. fl. germ. et helv. ed. 2, p. 86). - Da giugno ad ottobre.

H. vineale(1) Pers. - H. marifolium Poll. viag. et fl. var. α et fl.; Il III Cisto picciolo ongarico del Clusio et Il Cisto picciolo con foglia mirtina del medesimo Autore (Clusio) Pona; H. foliis Myrti minoris subtus incanis et H. alpillum foliis pilosellae minoris Fuchsii Segu. - Martel*, Erba martelina*, Martelina salvega* (nella Valpantena !). - Variat:
- α genuinum Rouy et Foucaud.
- β canum (Dun.).
- γ alpinum Rouy et Foucaud.
Suffrutice comunissimo nei pascoli aprici, nei luoghi soleggiati, nelle rupi della intera Provincia dall'Alto Agro veronese e dalla collina alla zona subalpina e qualche volta alla alpina (Pona, Segu., Sternberg, Poll., Rainer, Manganotti !, Vis., Facchini, Fontana, A. Mass.! ecc.) tanto nel monte Baldo quanto sui Lessini. - Rigorosamente H. italicum Pers. e H. vineale Pers. sono da considerarsi come due sottospecie di un unico tipo specifico K. montanum Vis. - Primavera-estate: qualche volta in autunno nelle stazioni elevate, ovvero dopo le prime piogge.
[(1) (= Helianthemum oelandicum subsp. incanum (Willk.) G. López - n.d.c.]

Sect. 4. Euhelianthemum Dun. - H. vulgare(1) (2) Gartn. - "Stirps polymorpha. Variat:


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- α vulgare. Forma typica. - H. vulgare var. α Poll.; Flos solis Calc.; H. vulgare flore luteo Segu. - Sub varietates: a) obscurum. (Pers.); - b) serpyllifolium (Mill.); - c) foliis angustissimis Goir. in Bul. Soc. Bot. It. a. 1895, p. 229!; H. hyssopifolium Ten.?; - d) flore albo. - H. vulgare flore albo Poll. (excl. syn. ?), dd) aurantiacum. "Corollis aurantiacis. Pulcherrima forma: facies Papaveris alpini !". Pascoli e luoghi sassosi nella Valdonega al di sopra della fontana di Sommavalle !, sul monte Larzan sopra Avesa!. ecc. - Maggio-giugno
- β grandiflorum (Dc.); Poll. viag. - H. vulgare var. β Poll. fl.; H. alpinum vulgari, simile, latioribus foliis Segu. pl. ver. III, p. 193 cum ic. tab. VI, fig. l. - Subvarietas: e) Seguieri Poll. viag. p. 98; H. Serpilli folio, flore amplo sulphureo Segu. pl. ver. III, p. 195."
Comune in tutta la Provincia, dal piano alla zona alpina, nei prati e nei pascoli, nelle siepi, lungo le vie, nei luoghi selvatici ecc.: la forma a) nel vaio di Squaranto presso la Rocchetta bassa !, sul colle delle Ungherine!; la b) qua e là con la forma tipica; la c) nelle sabbie del fiume Adige sotto a S. Michele!; la d) si osserva qualche volta nei monti veronesi (Poll.).
La var. β si incontra raramente nelle zone collina e montana!, come quella che predilige le stazioni, maggiormente elevate, p. e. sul monte Baldo in Ortigara e Val fredda (Poll.), val Losana!, Artillonzin ed Artillon !, Lonza (Mang.!) ecc. e sui Lessini sul monte Sparaver!, alla bocca di Malera!, Campobrun! ecc.: la forma corrispondente ad H. Seguieri Poll. fu dal celebre autore delle Plantae Veronenses scoperta sul monte Alba al confine della Provincia di Verona con quella di Vicenza, ma cresce nelle zone elevate dei nostri monti promiscuamente al vero H. grandiflorum Dc. - È in fioritura dalla primavera all'autunno. Suffrutice.
(1): "Omissa - Addenda - Emendanda, F. V. Vol. II, p. 679" (n.d.c.)
[(2) (= Helianthemum nummularium (L.) Mill. (n.d.c.)]

H. polifolium(1) Dc. - H. pulverulentum Poll.; H. flore albo, folio angusto hirsuto Segu. - Vive in luoghi aprici selvatici, rupestri e sassosi, ma presso di noi non può


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dirsi pianta comune: il Seguier scrive di averla ritrovato una volta sola nella collina veronese, senza indicazione precisa di località; cresce però copiosissima al limite meridionale della Valpolicella a S. Ambrogio e Domegliara! e presso Ospedaletto nel colle Montindon ! la stazione classica, per il Veronese, segnalata da Pollini (fl. ver. II, p. 187). Questa stessa specie è stata raccolta da A. Massalongo nella valle d'Illasi presso Tregnago!. - Maggio-giugno: piccolo suffrutice.
[(1) (= Helianthemum apenninum (L.) Mill. subsp. apenninum - n.d.c.]

Sect. 5. Fumana Dun. - H. fumana(1) Mill., Poll. - Fumana vulgaris Spach.; H. tenufolium glabrum, luteo flore, per humum sparsum Segu. - Variat:
- β brevifolium Moris. - H. ericoides Dun.
- γ calycinum Pers., Poll. fl. ver. III, p. 798.
Frequentissimo nei luoghi aridi e sassosi della intera Provincia dal piano e dalla collina alla zona montana! e (Segu., Poll., Sternberg, Mang., A. Massalongo! ecc.): la var. β nelle ghiaie a S. Vito del Mantico!, Bussolengo! e probabilmente altrove: la γ è indicata da Pollini nei colli benacensi (Poll. l. c.).
- Dalla primavera all'autunno secondo le condizioni delle stazioni. Piccolo suffrutice.
[(1) = Fumana procumbens (Dunal) Gren. & Godr. - n.d.c.]






FAMILIA XXVIII.  -  VIOLACEAE.


Viola L. - Sect. 1 Nominium Ging. in Dc. § 1. Acaules. - V. hirta L., Poll. - Viola Martia silvestris aequate coerulea folio et flore minore Segu. - Viola, Viole - "Variat floribus pallide vel dilute coeruleis, raro roseis aut purpurascentibus, rarissime albis, et."
- α vulgaris Ging. l. c.
- β hirsuta Lange prodr. fl. hisp.
- γ calcarea Bab.
Comunissima nelle siepi, nei cespugli, nei pascoli, nei campi della pianura, della collina, della zona


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montana; e così presso Verona in Campomarzo, al Pestrino nelle sabbie lungo l'Adige, nella Valdonega ed in tutti i colli, sul monte Baldo in Ime ecc., sui Lessini presso Chiesanuova ecc. !. - Fiorisce da febbraio a maggio dipendentemente dalla altitudine: perenne. È singolare che Pollini non indichi questa specie nel Veronese.

V. sciaphila (1) Koch. - Luoghi erbosi selvatici: nella Valpantena presso Grezzana nel vaio del Paradiso e nei colli sopra Quinzano !; probabilmente altrove. - Aprile-giugno: perenne.
[(1) (= V. pyrenaica Ramond. ex DC.) n.d.c.]

V. collina Bess. - Abita in luoghi arenosi, nei cespugli, nei boschetti ecc.: e così presso Verona al Pestrino !, nella collina veronese sopra la fontana di Sommavalle!, nelle colline della Valpantena ! ecc. - Marzo-maggio: perenne.

V. collina X V. hirta. - Si trova qualche volta in compagnia ai parenti.

V. alba Bess. - Viola, Viole, Viole da morto*. - Variat:
- α virescens (Iord.).
- β scotophylla (Iord.).
- γ violacea Parl.
- δ vinealis (Bor.).
- ε pungens G. et G.
Nei cespugli e nelle siepi in tutti i colli e nelle loro convalli: e così nella Valdonega ed in tutta la collina veronese!; nei vaj del Grego, Borago, Pissacavra ecc., presso Avesa !; sopra Montorio negli oliveti!; alle Ferrazze; alla Musella ecc. !; alle sponde del Benaco! ecc. La var. α non è molto comune; la β è la più diffusa; la γ, rara, negli oliveti a Torri del Benaco ove è stata scoperta da G. Rigo !, e presso Verona nella Valdonega insieme alla β!; le δ ed ε nelle siepi in questa ultima località !, e certamente altrove. - Fiorisce da febbraio ad aprile: le foglie estive perdurano durante tutto l'inverno.


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Non pochi fitografi hanno confuso la vera V. alba con la varietà a fiori bianchi di V. odorata: la V. martia alba Segu. e la V. odorata floriblts albis Poll.! secondo ogni probabilità, abbracciano l'una e l'altra.

V. odorata L., Poll. - V. martia, purpurea, flore semplici, odoro Segu. - Mammola, Violamammola, Mammolina, Mammoletta. - Viola, Viole. - Variat:
- α typica Beck.
- β hispidula Frein.
- γ alba Parl.
- δ macrantha - V. floribunda Iord.? - "Corolla 25 mm. et ultra longa; calcare crasso, sub apice incurvato, appendices calycinas longe superante; petalis crenatis bifidis. Flores intense violacei, odoratissimi: capsulae globosae pubescentes".
- ε bicornis - "Calcare bipartito, partitionibus fusiformibus, 10 mm. longis, vel saccato emarginato. Forma monstruosa?".
- ζ multiplici flore - V. odorata var. γ Poll.
Cresce nelle siepi, nei cespugli, nei boschetti, lungo i fossi ed i ruscelli del piano e della collina ascendendo da questa alla zona montana nella quale diventa sempre meno frequente!: del resto è specie meno comune di quanto generalmente si ritiene, perchè facilmente si confonde con la specie seguente.
La var. β è frequente; la γ si incontra qua e là assieme alla forma tipica ma piuttosto raramente, così p. e, nella collina di S. Leonardo, nel vaio Borago presso Avesa! ecc.; la o δ bellissima al piede dei muri nella Valdonega presso Verona!; la ε frammista alla forma tipica nelle ortaglie della città !; la ζ è coltivata. - Fiorisce da febbraio, e qualche volta da gennaio, ad aprile ed anche maggio secondo i luoghi, l'altitudine e l'andamento della stagione: un vecchio proverbio veronese dice - S. Bastian (20 gennaio)


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con la Viola in man; qualche volta la fioritura è anche maggiormente precoce, perchè non di rado si incontra nelle siepi nei mesi di ottobre e novembre dopo le prime piogge d'autunno. Perenne.- Nei giardini in aiuole ovvero in vasi sono coltivate molte varietà tanto a fiore semplice, come a fiore doppio: i suoi fiori sono adoperati per molti usi.

V. austriaca(1) Kerner. - V. suavis Hsmn. - Cresce nei cespugli e nelle siepi, nei luoghi erbosi dalla collina alla zona montana; è più frequente della vera V. odorata: e così alle sponde del Benaco a Torri sotto gli olivi (Rigo !), nelle ortaglie della città di Verona! e presso questa nella Valdonega, nelle colline sopra Avesa e Quinzano ecc.!, al Maso!, nel monte Tondo ! ecc. - Marzo-giugno: perenne.
Di questo gruppo, fra i parenti, crescono benanco le forme ibride corrispondenti a V. alba x V. odorata, V. alba x V. Hirta, V. odorata x V. austriaca, V. alba x V. austriaca, V. hirta x V. odorata, V. hirta x V. austriaca, ed altre forme corrispondenti a specie descritte da Jordan.
[(1) = Viola suavis M. Bieb. - n.d.c.]

§ 2. Caulescentes. - V. arenaria(1) Dc. - V. Allionii Pio., All. - Pascoli e luoghi erbosi e pietrosi dalla zona montana alla alpina, più raramente cresce nella collina; però è specie piuttosto rara: e così sul monte Pastello! (e Mang.!); sul monte Baldo (Rigo, Poll., Tonini) in diversi luoghi, p. e. Ime!, Basiana !, Altissimo di Nago scopertavi per la prima volta da De Visiani, in Val Losana! ecc. - Fiorisce da aprile e maggio a giugno e luglio secondo i luoghi: perenne.
[(1) (= Viola rupestris A.F.W. Schmidt n.d.c.]

V. silvatica(1) Fries. - V. canina Poll.!; V. martia inodora Segu. - Viola mammola senza odore. - Viole* - Variat:
- α typica - V. Reichenbachiana Jord.
- β lilacina Čelak.
- γ alba Parl. - V. silvatica var. leucantha Čelak.


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- δ arenicola. (A. Chabert.) - V. silvatica Fries var. alpicola Goir.
- ε apetala (Schm.). - V. canina var. β Poll.
Cresce copiosamente nei luoghi selvatici boschivi, nei cespugli e luoghi ombrosi, nelle siepi ecc. dalla alta pianura veronese alla zona subalpina: e così fra i frutici lungo l'Adige in Campomarzo di Verona, al Pestrino, S. Michele, Giarone ecc.!; nel Bosco Mantico ed ovunque nell'Alto Agro veronese!; nella Valdonega. e per tutta la collina veronese!; nei colli di Avesa ed in tutte le loro convalli, al Maso, Montecchio, monte Tondo ecc.!; nei colli e monti della Valpolicella, nel monte Pastello ecc. !; nel monte Baldo dalla val d'Adige e dalla valle di Caprino alla zona subalpina !; nei colli benacensi !; nella valle d'Illasi a Tregnago, Cogolo, Badia Calavena, Selva di Progno e per tutta la catena dei Lessini dalla val d'Adige al confine vicentino!; nel monte Bolca e nelle valli di Tramigna e dell'Alpone ecc.: la var. β qua e là assieme alla forma tipica ma raramente!; la γ, rarissima, una sola volta al Bosco Mantico!; la δ nel monte Baldo in Ime e sui Lessini nella val Marchiora! fra le rupi; essa riproduce la α ridotta in tutte le sue parti, con le foglie rossastre nella pagina inferiore: la ε, che riteniamo una forma serotina mostruosa, nelle rupi e nei cespugli nel monte Baldo in Pravazar, Basiana ecc., nei Lessini nel vaio dell'Anguilla!, nella valle d'Illasi presso Tregnago!. - Fiorisce dalla fine di marzo a maggio, ed in giugno nelle zone maggiormente elevate: perenne.
[(1) = Viola reichembachiana Jord. ex Boreau - n.d.c.]

V. Riviniana Rchb. - V. silvatica var. grandiflora Parl. (fl. it. cont. da T. Caruel, IX, p. 161); V. Ruppii Bertol. amoen. ital. p. 132, (Poll. fl. ver. I, p. 296 excl. syn.?), non All. - Cresce nelle stesse località e fiorisce nella epoca stessa della specie precedente!, della quale è per lo più ritenuta una varietà, ma di gran lunga


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meno frequente: e così presso Costermano e Garda!, nella Valpantena ad Alcenago!, nella alta valle d'Illasi a Selva di Progno !, nel monte Baldo presso la Corona! (e Barbieri) ecc. - Bertoloni fl. it. 2, p. 701; Parlatore l. c.: Rouy et Foucaud fl. de Fr. III, p. 14, riferiscono V. Ruppii Poll. l. c. a V. Riviniana: però, lasciando da parte la frase diagnostica che della sua V. Ruppii dà il Pollini, i sinonimi V. Ferrariensis Campan., V. Lactea Smith, Pio, Balb. et Nocc., la stazione stessa indicata per la pianta - in planitie humiliori provinciae Veronensis - costituiscono per noi altrettante prove, le quali fanno nascere il sospetto, che quand'anche la pianta del Pollini non corrispondesse alla vera V. Ruppii All., nella stessa debbasi piuttosto vedere una forma o varietà di V. canina L. ma affatto diversa da V. Riviniana, la quale per conseguenza rientrerebbe nella V. canina della Flora Polliniana.

V. canina Fries. - V. montana Poll. (p. p.?); V. arborescens Calc.; V. martia del Lobelio, da altri detta Viola arborea et Madre delle viole del Delacampio, da altri detta Viola retta o Viola arborea Pona; V. martia arborescens purpurea Segu. - Variat:
- α genuina Rouy et Frac.
- β macrantha Gren. et Godr.
- γ lucorum Rchb.
- δ ericetorum Rchb.
Cresce copiosamente nei luoghi selvatici, nei pascoli, nelle macchie ecc. dall'Alto Agro veronese alla zona alpina (Calc., Pona, Segu., Poll. ecc.): e così nel Bosco Mantico!; lungo la antica strada che dalla valle di Caprino conduce a Spiazzi di monte Baldo!, nel colle S. Marco!, alla Corona !, Basiana, Noveza, Artillon; nelle vicinanze del Maso e Montecchio!; per i Lessini nella valle d'Illasi a Selva di Progno, nella valle dei Molini sotto ai Covoli di Velo, a Roverè di


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Velo ove copiosissima ecc. !. - Aprile-giugno: perenne la forma genuina e le varietà crescono promiscuamente.

V. silvatica X V. canina ? - È una forma che si presenta come intermediaria fra le due V. silvatica Fries e V. canina Fries, la quale è stata da noi raccolta nella valle di Quinzano in boschi di Castagno sotto al Maso e dove le due specie ora nominate crescono promiscue.

V. stricta(1) Horn. - V. Ruppii All., Goir. Bull. Soc. Bot. it. (a. 1892) p. 271; V. Ruppii Poll. fl. ver. I, p. 296 quoad plantam decerptam in planitie humiliori Provinciae veronensis? - Raramente qua e là nelle stesse stazioni nelle quali cresce la V. canina specialmente se umide; e così, p. e., nei boschi presso il Maso e Montecchio!. - Maggio-giugno: perenne.
[(1) (= Viola canina subsp. ruppii (All.) Schübl. & G. Martens n.d.c.]

V. elatior (Clus. Pann., p. 356) Fries. - V. montana Poll. p. p. ?; Fontana cat. dei veg. spont. di Lazise. -
Cresce nei prati e luoghi umidi ma non è specie comune: e così tra Villafranca veronese e Valeggio in Prà-Valdesca!, in vicinanza del lago di Garda presso Lazise (Fontana, Rigo), sui Lessini a Roverè di Velo. - Maggio-giugno: perenne. - La V. canina del Pollini corrisponde, come si è detto, a V. silvatica Fries.; noi pertanto sospettiamo che la V. montana dello stesso autore abbracci tanto la vera V. canina quanto la V. elatior: ed il sospetto è confermato dal trovare citate dal Pollini, fra le stazioni veronesi della sua V. montana, le colline presso Lazise, nelle quali ultime cresce per lo appunto la V. elatior, la quale vi fu primieramente raccolta da Fontana e, più recentemente, da Gregorio Rigo, come risulta dagli esemplari comunicati da lui all'Erbario centrale di Firenze!.

V. mirabilis L., Poll. - Variat floribus radicalibus sterilibus fertilibusve et


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- β floribus majoribus Rigo in exsic!
Nei luoghi boschivi ombrosi e selvatici della collina e della zona montana, ma parcamente e d'ordinario in piccoli gruppi; e così nelle colline intorno a Lazise e Torri sul lago di Garda (Rigo !) e fra Costermano e Garda!; alle falde meridionali del monte Baldo fra Caprino ed i Masi! (m. 275-700); nella Val d'Adige nei boschi a Dolcè e Peri!; nella Valpolicella a Fumane e Mazurega! (e Poll.), Cavalo! e più in alto sul monte Pastello!; sul monte Tondo a cavaliere di Valpolicella e Valpantena!; al Maso nel bosco del Romitorio e presso Montecchio!; nella Valpantena presso Grezzana, ad Alcenago, ecc.!; nel vaio di Squaranto presso Mizzole, Pigozzo ecc.!; nella valle d'Illasi presso Tregnago e nei vaj del Gambero, dei Rugoloti ecc.! (e C. Mass.). - Fiorisce in aprile e maggio.

V. mirabilis X V. silvatica Rap. - V. spuria Čelak. -
Rara: luoghi selvatici nei boschi presso Montecchio!.

V. mirabilis X V. Riviniana Uechtrz. - V. Uechtritziana Borb. - Una volta sola nella Valpantena presso la bocca di Alcenago sotto al monte Tondo!.

Sect. 2. Violastrum Posp. - V. biflora L., Poll. - V. gialla Calc.; V. gialla del Clusio Pona; V. alpina rotundifolia lutea Segu. - Frequente nei luoghi selvatici umidi delle zone alpina e subalpina; raramente nella montana: e così sul monte Baldo in tutte le cime più elevate nelle anfrattuosità delle rupi ed ai loro stillicidi, ed in vicinanza delle nevi deliquescenti, non di rado in società con R. alpester, in tutte le valli alpine che solcano e frastagliano tanto il versante occidentale quanto l'orientale!; nel monte Pastello! (m. 1122) e nella val d'Adige nelle rupi sopra Peri! (m. 600); lungo tutta la catena dei Lessini da Roccapia e Corno d'Aquilio ai monti Sparaver, Malera ecc. !; sui monti Posta, Campobrun, Zeola ecc. !; nella alta valle


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d'Illasi presso la Giazza! (m. 758). - Fiorisce da giugno ad ottobre: perenne.

V. tricolor L., Poll. - Stirps polymorpha: variat enim,
- α hortensis Dc. - V. tricolor, hortensis, vilacea, alba, lutea incisis foliis Barr. - Panzea, Suocera e nuora. - Viola, Viola veludona.
- β saxatilis (Schm.) - V. tricolor α vulgaris Koch; V. tricolor var. α Poll.; V. bicolor arvensis, flore candido et luteo, V. tricolor hortensis repells, flore albo et luteo, V. bicolor arvensis flore coeruleo et luteo, V. bicolor arvensis flore coeruleo et candido Segu. - Viola zotta, Viola del pensier, Sospiri. - Subvar. a) alpestris (Iord.) et auct. mult. - b) contempta (Iord.) - c) flavescens (Iord.). -
- γ arvensis (Murr.) - V. tricolor β V. arvensis Poll. - Subvar. d) segetalis (Iord.) - e) gracilescens Dc.
- δ Kitaibeliana (R. et S.).
La var. α è coltivata nei giardini in molte varietà, e quindi si incontra frequentemente subspontanea nelle loro vicinanze: le var. β e γ crescono, frequentissimamente gregarie, nei prati, nei campi nei pascoli, lungo le vie ecc. dal piano alle zone montana e subalpina nelle quali, e più specialmente nella seconda, predomina la forma alpestris Iord.: la δ da ultimo si incontra in luoghi magri e secchi nella città di Verona, nel Bosco Mantico ecc.!. - È in fiore dal principio di primavera sino a tardo autunno dipendentemente dalla altitudine: annua.






FAMILIA XXIX.  -  DROSERCEAE.


Aldovranda Monti - A. vesiculosa L. Poll. - Nei fossati e luoghi paludosi della bassa pianura veronese e nelle valli confinanti col mantovano: e così nei fossi intorno alla fortezza di Legnago! ove venne primieramente


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scoperta dal chimico-farmacista. Rocchetti, nelle valli del Tartaro e nelle valli Ostigliesi (Masè !). - Fiorisce da giugno ad agosto: annua.

Parnassia Tournf. - P. palustris L., Poll. - Hepatica bianca del Cordo, ovvero Gramegna di Parnasso con folia hederacea del Lobelio Pona; Parnassia palustris et vulgaris Segu. - Parnassia. - Frequente nei luoghi umidi selvatici, lungo i ruscelli, presso le sorgenti nelle zone montana e subalpina di tutti i monti Veronesi!: non manca nella collina, e cosi p. e. nella valle d'Illasi presso Badia Calavena! (A. Mass. !), nella val d'Adige sotto a Rivoli !, nell'Alto Agro veronese presso Sandrà !: è copiosa nelle paludi della pianura a Vacaldo !, Vigasio! ecc. - Luglio-settembre: perenne.
Della famiglia delle Droseraceae non si hanno nel dominio della nostra Flora rappresentanti del genere Drosera, i quali invece si incontrano nel Trivigiano, nel Bellunese e nel Friuli.






FAMILIA XXIX-bis.  -  DIANTHACEAE.


Gypsophila L. - G. muralis L., Poll. - Rarissima: una sola volta, (ottobre 1876) sul monte Tondo a cavaliere di Valpantena e Valpolicella!; nella valle d'Illasi a Tregnago sui muri e particolarmente al Castello (A. Mass.!); nelle sabbie presso a S. Michele sotto al muro lungo (accidentalmente?)!: inoltre Pollini la indica nella bassa pianura ad oryzetorum margines et in agris circa Vigasio et Ostilia. - Estate-autunno: annua e bienne.

G. fastigiata(1)-(2) L. - In locis glareosis collinis prope Garda August. 1902, (G. Rigo in scheda !). - Ex aliquo horto migrata?
(1): "Omissa - Addenda - Emendanda, F. V. Vol. II, p. 680" (n.d.c.)
[(2) (= Gypsophila papillosa Porta - n.d.c.)]

G. saxifraga(1) L., Poll. - La sassifraga di Paolo, et di Dioscoride, overo Osteocollo d'Absirto Pona; Caryophyllus


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minimus muralis Segu. - Sassifragia, Sassifraga, Garofolini salveghi*. - Variat:
- α typica.
- β grandiflora. - "Planta robustior, floribus duplo majoribus quam in var. α". - γ muscoides. "Planta partibus omnibus diminuta: caulibus prostratis, cauduculis abbreviatis, internodiis aproximatis; foliis minitissimis, rigidis, fere imbricatis; floribus 2-3plo minoribus quam in α". Comunissima nei muri, nei luoghi rupestri, nei pascoli aridi e secchi, lungo le vie ecc. dalla pianura e dall'Alto Agro alla zona subalpina! e (Pona, Segu., Poll. ecc.); la β, bellissima forma! a S. Anna d'Alfaedo lungo la strada che conduce a Fosse!; la γ qua e là, e gragaria, lungo le vie ed i sentieri molto battuti; dal piano p. e. a S. Vito del Mantico!, alla zona montana elevata, p. e. sui Lessini presso il passo di Roccapia (m. 1229)! - Da maggio a novembre: perenne.
[(1) (= Petrorhagia saxifraga (L.) Link n.d.c.]

G. paniculata L. è coltivata nei giardini, e qualche volta si incontra sporadica in vicinanza a questi: p. e. è stata osservata sopra un muro al Chievo proveniente per certo dalla villa del conte Leopoldo Pullè.

Tunica Scop. - T. prolifera(1) Scop. - Dianthus prolifer L., Poll.; Caryophyllus sylvestris prolifer Segu. pl. ver. I, cum ic. VII, fig. 1. - Garofolini*, Garofolini salveghi*. - Variat:
- α typica
- β diminuta. - Dianthus dimintus L.
- γ albiflora. - "Floribus albis, Pulcherrima forma".
Comune nei campi, nelle siepi, nei luoghi argillosi ecc. dalla pianura alla zona montana! è (Segu., Poll., A. Mass. !, Mang.!, Ball., Caruel! ecc.): la var. β nelle vicinanze di Verona, lungo le strade della città, a piè dei muri e nei fossati che attorniano!: la var. γ nella Valdonega! - Giugno-settembre: annua.
[(1) (= Petrorhagia prolifera (L.) P.W. Ball & Heywood n.d.c.]


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Saponaria L. - Sect. 1. Eusaponaria. - S. officinalis L., Poll. - Saponaria dei moderni Pona: Lychnis quae Saponaria vulgo Segu. - Saponaria, Saponella - Saponaria, Garofolini salveghi*. - Variat:
- α typica
- β glaberrina Ser.
- γ albiflora.
- δ flora pleno Poll. - Garofolini turchi, Saponaria doppia.
Frequente un luoghi erbosi e selvatici, nelle siepi, nei muri ecc. dall'Alto Agro, dai dintorni e dalla città stessa di Verona!, alla zona montana, anche elevata, in tutta la Provincia: e così p. e. sul monte Baldo a S. Zeno di Montagna! (m. 583), ai Lumini! (m. 702), la Ferrara! (m. 856); sui monti Lessini al Cerro! (m. 728) a Chiesanuova! (m. 1100); nella valle d'Illasi a Badia Calavena (A. Mass.!); nella Valpantena a Pavarana sopra Romagnano!; nei colli veronesi nella Valdonega! ecc.: le var. β e γ crescono qualche volta promiscuamente con la forma tipica; la δ, elegantissima, è coltivata nei giardini. - Giugno-ottobre: perenne.

S. ocymoides L., Poll. - Ocimoide serpeggiante con folia di Poligono Pona; Lychnis vel Ocymoides repens montanum Segu. Variat:
- β cespitosa. - "Caulibus longissimis ramosissimis, prostratis, undique in orbem expansis, floribus intense rubentibus: forma luxurians pulcherrima".
- γ albiflora.
Frequente nei luoghi selvatici e sassosi dal piano alla zona subalpina (Pona, Segu., Poll., Barbieri, Rainer ecc.): e così nei dintorni di Verona in Campomarzo!, nella collina di Avesa!, in Valdonega!, in tutta la Valpantena!, nella valle di Illasi presso Tregnago ai Finetti ed alla Croce del vento (A. Mass.!)


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al Bosco Mantico e fra le ghiaie lungo il canale dell'Alto Agro!, nel monte Pastello!, nella valle di Caprino! (e Pona), sul monte Baldo nei pascoli verso l'Ortigara (Poll.), lungo la salita da Brentino alla Corona e presso la Ferrara nelle Giare di Valbrutta! ecc.: la var. β nelle sabbie e nelle ghiaie depositate dall'Adige lungo il suo percorso e la γ, rarissima, nella Valpantena sopra Poiano e Quinto nel vaio della Pernise alle falde dei Lessini! - Aprile-luglio: dipendentemente dalla altitudine. Perenne.

Sect. 2. Vaccaria Dc. - S. Vaccaria(1) L., Poll. - Perfoliata rossa Pona; Lychnis segetum rubra, foliis Perfoliatae Segu. - Cetino. Semenzina. - Variat:
- β minor. - Caule spithameo vel breviore, unipaucifloro".
Comune nei luoghi coltivati, tra le messi, nei prati, tra le macerie ecc., dalla pianura alla intera zona montana; p. e. nelle stesse vie della città di Verona!: la var. β nei campi alla Sugara in valle di Marcellise! - Maggio-luglio: annua.
[(1) = Vaccaria hispanica (Mill.) Rauschert - n.d.c.]

Dianthus L. - Sect. 1. Armeriastrum Sar. in Dc. - D. armeria L., Poll. - Caryophyllus barbatus sylvestris Segu. pl. ver. p. 437 cum ic tab. 7, f. 4. - Viola a mazzetti, Viola di lepre. - Raro, sebbene Pollini (fl. II, p. 40 scriveva che in collibus et sterilibus locis possim occurrit: e così nella valle d'Illasi a Badia Calavena sopra Gazzà (A. Mass.); nella Valpantena in Gretianae pagi vicinis intendum occurrit (Seg.); nel monte Baldo ai Masi e nei pascoli e nelle macchie tanto a destra che a manca della vecchia strada che da Pozza Galletto porta ai Coltri; - Giugno-settembre: annuo e bienne.

D. barbatus L., Poll. - È coltivato presso di noi nei giardini ed è conosciuto sotto il nome di Asperges in vernacolo veronese, o Viola a mazzetti: Visiani e Saccardo (Cat. p. 220) lo indicano comune nei boschi


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e luoghi selvatici collini e montani del Veronese, Vicentino ecc.: ma da noi fu dato imbatterci in esso una sola volta e forse accidentalmente, sul monte Bolca (ottobre 1874)! - Giugno-luglio: bienne e perenne.

D. seguieri Chaix in Vill. - D. Carthusianorum, Poll. exel. syn. L.; Caryophyllus barbatus angustifolius, petalis rubris, maculis purpureis et villis circinatim dispostis in umbilico aspersis Segu. pl. ver. I, p. 488 cum ic. tab. VIII. - Garofolini salveghi o salvadeghi*. - Variat:
- β sylvaticus Koch
- γ collinus Koch
- δ uniflorus.
La forma tipica e le var. β e γ sono comunissime nei boschi, nelle macchie, nelle siepi, nei luoghi erbosi, dal piano sin quasi a toccare la zona subalpina!: per esempio sul monte Baldo ai Masi!, al Zimo presso la punta S. Antonio sopra Spiazzi (m. 1020)!, in Pravazar!, nei monti Gazo e Belpo (m. 880)!, ecc.; e sui Lessini a S. Anna, Vaona, Corno d'Aquilio (metri 1546)! ecc.: la var. δ nei muri nella valle di Caprino a S. Martino sotto Pazzone, presso Spiazzi ecc.; nella valle d'Illasi presso Tregnago! ecc. - Luglio-novembre: perenne.

D. Carthusianorum L. - Questa specie sembra rarissima nel veronese nel quale è stata raccolta dal Barbieri (Tanfani in fl. it. di F. Parlat. cont. da T. Caruel IX, p. 255); anche Arcangeli (comp. p. 305) indica come vivente nella notra zona botanica D. congestrus Bor., ritenuto quale varietà di D. carthusianorum L.: non registriamo le indicazioni di quest'ultimo al lago di Garda ed a Brentonico date da Pollini, perchè l'autore della Flora veronensis ha preso per D. carthusianorum L., il D. Seguieri Chaix. Noi per parte nostra, sino ad oggi almeno, non ci


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siamo mai imbattuti nel Dianthus del quale si tien ragionamento.

D. sanguineus Vis. - D. atrirubens Poll.; D. Pontederae Kerner in fl. exs. austr. hung. n. 538 et 539; Caryophyllus silvestri, flore rubro plurimo de summo caule prodeunte Ponted., Segu. pl. ver. I, p. 434 cum ic. tab. VII, fig. 2. - Garofolini, Garofolini salveghi. - Vive nei pascoli aridi e secchi ed in luoghi selvatici e sassosi della alta pianura della zona montana elevata: al lago di Garda a Desenzano (Zersi) e lungo la sponda veronese (Pollini); nell'alta campagna veronese a Sona!, Villafranca!, Bosco Mantico!, nei colli sopra Avesa!; al Maso!; nel vaio del Falcone nell'alta Valpantena!; sul monte Baldo salendo dalla Valle di Caprino ai Masi e nei prati intorno alla Ferrara (Pollini), ed in diversi altri punti (Rigo!). - Maggio-luglio: perenne.

Sect. 2. Caryophyllum Ser. in Dc. - A Dentati. - D. silvester(1) Wulf, Poll. viag. - D. caryophyllus Poll.; D. inodorus Kern.; Armerio terzo del Dodoneo Pona; Caryophyllus flore rubro inodoro, calyce oblongo cum brevibus unguibus Ponted., Segu. pl, ver. I, p. 435 cum ic. tab. VII, fig. 3. - Garofano selvatico. - Garofolini, Garofolini salveghi. - Variat:
- β virgineus (L.) - D. virgineus Poll.
- γ pygmaeus Bertol.
La forma tipica con le sue numerose variazioni cresce copiosamente nei pascoli sassosi, sui muri e sulle rupi, per la intera Provincia, dall'alta pianura alla zona montana, penetrando nella subalpina: e così a Verona nei muri al Castel S. Felice !, nella Valdonega !, in tutti i colli !,; nei monti di Negrar in Valpolicella e per tutti i Lessini; in val d'Adige alla Chiusa!; nella valle di Caprino!; sul Baldo lungo la strada da Brentino alla Corona; in Valfredda e presso la Ferrara! ecc. La var. β qua e là nei luoghi


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ghiaiosi, p. e. al Bosco Mantico!: la var. γ qualche volta nelle stazioni elevate = Giugno-ottobre: perenne.
[(1) = Dianthus sylvestris Wulfen - n.d.c.]

D. Caryophyllus L. Cresce qualche volta spontaneo sui muri vecchi ed in luoghi rupestri: e così nella valle di Illasi presso Tregnago a Vico (A. Mass.,!), al lago di Garda presso Pai! - Del Garofano, " varietates innumerae flore semplici, duplici, pleno, prolifero, colore purpureo, albo, luteo, variegato, in viridariis omnibus excoluntur (Pollini fl. ver. II, pag. 41". Nel Veronese la forma a flore semplice, che qualche volta si incontra spontanea, è conosciuta sotto il nome di Garofolo de zinque fogie o de semenza. - Le forme a fiore doppio e pieno, e rinomatissime, vulgus Veronensis nominibus inusitatis discriminator (Poll. l. c.): ragiungono, come p. e. a Breonio, S. Anna, Chiesanuova ecc. dimensioni straordinarie, facendo pompa di una vegetazione lussureggiante nelle campagne ogni casa, anche modestissima, ha finestre guernite da piante di Garofano. È celebratissima la forma a fiore stradoppio e rosso scuro conosciuta sotto il nome di Morelone o Moreloni. - Mediante la coltivazione si possono ottenere in fiore durante tutto l'anno.
D. chinensis (floribus purpureis et albo-variegatis. - Viole della China. - Garofoli della China, Garofoli de S. Luigi o de Spagna, Veludini recamadi. - Sono coltivate nei giardini le varietà a fiore semplice ed a fiore doppio: la prima è annua, la seconda, d'ordinario bienne, termina per diventare perenne: fiorisce d'estate e d'autunno.

B. Fimbriati. - D. monspessulanus L. - D. monspeliacus Poll. fl. ver. α; D. plumosus Poll. viag.; Caryophyllus silvestris alter, flore laciniato odoratissimo et C. silvestris alter, flore laciniato odoratissimo


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candido Segu. - Garofolini*, Garofolini salvadeghi.* - "Variat floribus incarnatis, albidis, candidissimis".
Specie variabilissima, comune con molteplici forme, nei prati, nei boschi e nei luoghi selvatici di tutta la Provincia, dall'Alto Agro e dai dintorni di Verona, p. e. vaio del Borago sopra Avesa!, e dalla collina alla zona subalpina, nella quale penetra in tutti i monti veronesi! (Segu., Poll., Porta, Rigo, Mang., A. Mass.!, Caruel, Mayer ecc.). - È in fiore da giugno ad ottobre: perenne. Erroneamente Parlatore scrive che i fiori sono poco odorosi.

D. Sternbergii Sieb. - D. alpester Sternb, Poll.; D. monspessulanus γ alpicola Koch. - Pascoli e luoghi rupestri elevati: sul monte Baldo tanto sul versante orientale che occidentale in tutta la catena (Mang.!, Gelmi ecc.), e così in Costabella; val Losana! ecc.: sui Lessini al Corno d'Aquilio, cima Malera, Posta, Campobrun, passo della Lora (e Smith, Rodegher!), cima tre croci, Zeola ecc. (m. 1717-2235)! - È in fiore da luglio ad ottobre: perenne.

D. superbus L., Poll. - Caryophyllus flore tenuissimo dissecto Segu. - Variat:
- β speciosus (Rchb.).
Cresce nei prati, nei pascoli, e nei luoghi selvatici tanto in pianura quanto nelle colline e nelle stazioni elevate: e così, raro però, nella pianura veronese presso Bovolone (Segu., Poll., A. Mass.!); sul monte Baldo presso la Ferrara! ed in altri punti (Perrini); sui monti Lessini al margine dei campi alle Fosse!: la var. β preferisce le stazioni elevate e così, p. e. si trova in Campobrun sui Lessini (Gelmi). - Estate-autunno: perenne.

D. plumarius L., Poll. - Sono coltivate nei giardini tanto la varietà a fior scempio, quanto la forma a fior doppio, per farne bordura. - Maggio-agosto: perenne.

X D. controversus Gaud. - D. seguiueri X D. monspessulanum Rouy et Foucaud.


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- Sul monte Baldo nei pascoli di val Losana (Luglio 1873)!

Silene L. Sect. 1. Behen Moench. - S. Cucubalus(1) Wib. - S. inflata Sm., Poll.; Cucubalus Behen L.; Lycnis sylvestris, quae Behen album vulgo Segu. - Bubbolini, Strigoli. - Barbabechi, Scrizzoloni. - Variat:
- β luxurians - S. inflata β commutata Goir. non (Guss.)!.
- γ angustifolia. - S. Tenoriana Coll.; S. inflata var. γ Poll.
Comunissima nei prati, nelle siepi, al margine dei campi, nei muri e luoghi rupestri, per tutta la Provincia dalla pianura alla zona montana elevata, penetrando qualche volta nella subalpina!. Viene riferita alla var. β una bella forma a fioritura assai precoce, che cresce lussureggiante tra le rupi alla Chiusa in Val d'Adige e che altra volta era stata erroneamente ritenuta da noi come corrispondente a S. commutata Guss.: la γ si incotra qua e là. È in vegetazione da maggio a settembre ed anche ottobre: perenne. - I giovani getti sono varimente cucinati come gli spinaci.
[(1) = Silene vulgaris (Moench) Garcke - n.d.c.]

S. alpina(1) Thomas. S. inflata var. β Poll. - Variat:
- β angustifolia Gelmi prosp. ecc. p. 28
- γ Antelopum (Vest. sub. Cucubalo). - S. inflata Sm. B. ciliaris α latifolia Rchb.
Luoghi ghiaiosi e rupestri nelle zone elevate; si incontra benanco in stazioni più basse trasportata in esse dalle acque: e così sul monte Baldo in Valfredda! (e Poll.), val Losana!, Acque negre !, Artillonzin ! Giare di valbrutta !; e sui Lessini in val dei Ronchi (Poll., Gelmi, presso Revolto al lago secco !, nei monti Trapola!, Posta!, Campobrum!; la var. β si incontra qualche volta in unione alla forma tipica; si riferisce alla var. γ un esemplare raccolto sul monte Baldo alle Acque negre, cespitoso, suffrutescente alla


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base, coi calici dei fiori globosi e straordinariamente sviluppati, con le foglie ciliate ed irsute ed i cauli ispidi; la pianta veronese coincide sufficientemente bene con gli esemplari delle alpi di Aosta avuti dal Barone Cesati e dall'Abate Carestia! - Luglio-ottobre: perenne.
[(1) = Silene vulgaris subsp. prostrata (Gaudin) Schinz & Thell. - n.d.c.]

Sect. 2. Dichasiosilene Rohrb. - A. Perennes. - S. quadrifida(1) L. - Heliosperma quadrifidum Rchb.; Lycnis quadridentata Poll.; L. alpina foliis angustis reflexis, petalis quadripartitis; Segu. pl. ver. III, p. 186 cum. ic. tab. V, fig. 1. - Variat:
- α typica.
- β villosa Gelmi.
Vive fra le rupi umide nelle zone elevate del monte Baldo e dei Monti Lessini: e così nel monte Baldo nei Covoli di Valfredda!, ed in tutte le valli che ne solcano il fianco occidentale!; e sui Lessini nelle vellette ad ovest da Roccapia e Corno d'Aquilio al passo della Sega!, proseguendo sopra tutte le cime e nelle convalli che vanno spingendosi al confine trentino - Podesteria!, Posta!, Campobrun!; - e vicentino la Lora!, Zeola! ecc.: la var.: β sul monte Baldo nella Valfredda! ed in valle degli ossi (e Rigo!), e sui Lessini agli Spiazzoi. - In valle degli ossi sul monte Baldo cresce una forma che per le dimensioni delle foglie e la pubescenza glandolosa del calice e dei cauli si avvicina singolarmente all'Heliosperma monachorum Vis. et Panc. - È in fiore, secondo i luoghi e la loro altitudine, da giugno ad ottobre: perenne.
[(1) = Heliosperma pusillum (Waldst. & Kit.) Rchb. - n.d.c.]

S. rupestris(1) L., Poll. - Lycnis saxatilis alpina glabra pumila Segu. - Rara nelle rupi alpine e subalpine: nel monte Baldo lungo il dirupatissimo sentiero di Ventrar (Poll., Barbieri, Jan), nella valle degli ossi !, e certamente altrove (Stemberg); sui Lessini alle Scalette presso Campofontana (Segu., Poll., A. Mass.!). - Luglio-settembre: perenne.
[(1) = Atocion rupestre (L.) Oxelman - n.d.c.]


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S. acaulis L., Poll. - Ocimoide muscosa alpino Pona. M.B. p. 199 cum ic.; Lycnis alpina pumila, folio gramineo, sive Muscus alpinus Lychnidis flore Segu. - Variat:
- α vulgaris Otth. in Dc.
- β exscapa (All.).
- γ elongata (Bell.).
- δ alba Otth. - Lychnis alpina pumila, folio gramineo, sive Muscus alpinus Lychnidis flore niveo Segu.
- ε flore pleno.
Nei pascoli pietrosi maggiormente elevati: è una pianta nana la qiale forma graziosi tappetini folti e verdi smaltati di fiori di colore ordinariamente roseo: frequentemente cresce in società con Cherleria sedoides: e così sul monte Baldo (Segu., Poll., A. Mass.!, Barb., Mang.! Caruel, Rigo! ecc.) in Costabella!, val delle pietre, dell buse, delle busete, degli ossi, dritta ecc! e come si vede pertanto, di preferenza sul versante volto ad occidente: sui Lessini sul Malera!, sui monti Posta e Campobrun!, al passo della Lora!, sui monti tre croci e Zevola! ecc.: le var. β e γ si incontrano assieme alla forma vulgaris ma meno frequentemente!: la δ, raramente però, nella valle degli ossi ed in Costabella!, e in Campobrun: la ε è rarissima- - Giugno-ottobre: perenne.

S. saxifraga L., Poll. - Saxifraga maggiore degli Italiani Pona; Lychnis minor, Saxifraga Segu. pl. ver. I, pag. 431 cum. ic. tab. VI, fig. 1. - Variat:
- β rubiflora. - "Petalis omnino rubis".
Frequente nei pascoli e luoghi rupestri nelle zone alpina e subalpina dalle quali scende insino alla collina: e così nel monte Baldo tanto sul versante occidentale quanto sull'orientale!; in tutta la catena dei Lessini!; nei monti Pastello e Pastelletto!; nel monte Zeola!; nel monte Bolca! ecc.; nella val d'Adige alla Chiusa, Mori, Brentonico! (m. 98-69); al lago di Garda


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a S. Vigilgio (Poll.); nella Valpantena a Stalavena: la var. β lungo la strada da Brentino alla Corona a metà circa della salita! (m. 474) e nel monte Pastello!. - Maggio-agosto: perenne. - "Hanc olim e monte Baldo erutam Franc. Calceolarius ad Matthiolum-misit, qui eam in Commentariis suis, depinxit eiusque virtutes tradidit" Segu. pl. ver. I, p. 431).

B. annuae raro biennes. - S. Armeria(1) L., Poll. - Silene a mazzetti. - Manzipola, Mussipola viscosa. - È coltivata nei giardini, ma si incontra qua e là avventizia: e così in Verona nel giardino Giusti; in Valpantena presso la Biondela e Barana !: verso Montorio presso al cimitero israelitico! ecc. - Maggio-giugno: annua.
[(1) = Atocion armeria (L.) Raf. - n.d.c.]

S. cretica L. - Rara al lago di Garda nei campi fra le messi scoperta da Gregorio Rigo! - Estate: annua.

Sect. 3. Conosilene Rohrb. - S. conica L., Poll. - Lichnis silvestris angustifolia, calyculis turgidis striatis Segu.
- Nei Campi fra le messi, nei luoghi arenosi, sui colli erbosi, sparsa qua e là e frequentemente gregaria: e così nella pianura veronese nelle sabbie presso Albaredo alle rive dell'Alpone (Segu.), e fra le messi a Minerbe e Bonavigo (Poll.); presso Verona a sinistra d'Adige presso al passo volante di S. Pancrazio (Segu.) e sulla destra nell'isolotto del Pestrino!; nella val d'Adige alla Chiusa presso al forte di sbarramento! e più a nord in val Lagarina (Rigo!). - Maggio-giugno: annua.

Sect. 4. Cincinnosilene Rohrb. - S. pendula L. - Coltivata si incontra sporadica nei giardini, fra le macerie e per le strade della città!. - Primavera-estate: annua.

S. gallica L., Poll. - S. cerastoides Poll. non L. quoad plantam lectam in colle Calaone Euganeorum prope pagum Este a clariss. Sternberg!. - Variat:


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- β anglica (L.)
Nei campi e nei luoghi erbosi dalla pianura alla zona montana: e così nella bassa pianura presso Villimpenta (Poll., A. Mass.!); nella Valpantena fra le biade!; nella città di Verona per le vie! e nei dintorni a Tombetta!; nella val d'Adige alle falde orientali del monte Baldo fra Preabocco e Brentino!, e più in alto sul monte (A. Mass.) e segnatamente fra il Marzuolo e l'Avena nei dintorni di Spiazzi ! (m. 820); la var. β assieme alla specie. - Dalla primavera all'autunno dipendentemente dal corso delle stagioni e dalla altitudine. Annua.

Sect. 5. Botryosilene Rohbr. - S. italica Pers. - S. italica Poll. - Variat:
- α typica. - Cucubalus italicus L.
- β nemoralis (Waldst. et Kit.).
È frequente nei luoghi aprici, selvatici e boschivi nella intera Provincia dall'Alto Agro alla zona montana elevata (Poll. ex Bertol., Mang.!, Kellner, De Bracht, A. Mass.! ecc.): e così la varietà α presso Verona nelle sabbie dell'Adige!; al Bosco Mantico!; nella Valpantena presso Grezzana nel vaio Paradiso!, ai Sarmazi!, Lotrago!, monte Zovo e monte Castello! ecc.; a Cerro Veronese!, nella valle d'Illasi fra Selva di Progno e Giazza; nel monte Bolca (A. Mass !); nei monti Pastello e Pastelletto !; nella valle di Caprino!, sul monte Baldo tanto sul versante orientale quanto sopra l'occidentale dalla val d'Adige! e dalle sponde del Garda (Fontana) ad altitudini prossime a 1000 m. e più! (e Rigo!): la var. β, primieramente segnalata nel Veronese da G. Rigo !, cresce copiosamente e gigantesca, ove la forma tipica, e singolarmente nel monte Cucco in Valpantena, nelle colline di Avesa e di Quinzano, nella Valpolicella nei monti sopra Negrar, nel monte Baldo ai Masi sotto agli Spiazzi, al lago di Garda sopra a


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Castelletto di Brenzone ecc.!; nel monte Bolca ecc.! - Maggio-agosto: perenne.

S. paradoxa L., Poll. - Lychnis noctiflora angustifolia odorata Segu. - Secondo Seguier nasce in collibus Gretianensibus (Valpantena), Junioque mense floret. Ma forse nella pianta dell'Autore delle Plantae veronense sarebbe da vedersi una delle forme o varietà della specie che segue, la quale nelle vicinanze di Grezzana cresce abbondantemente.

S. nutans L., Poll. fl. ver. var. α. - Lychnis viscosa, floribus purpurascentibus, intus albis Segu. - Variat:
- β Pollinii (Nym.) - S. nutans β Cucubalus quadrifidus Poll. fl. ver.; Cucubalus quadrifidus Poll. hort. et provinc. veron. pl. nov. vel. min. cogn. p. 11
- γ livida Otth. - Lychnis sylvestris seu montana viscosa, florum petalis supra albis, subtus virescentibus interdiu contrahentibus Segu.
- δ viridella Otth.
- ε rubens (Vest.).
- ζ alpestris. "Planta partibus omnibus minor: panicula contracta, aliquando subracemosa".
Cresce copiosamente e frequentemente gregaria nei luoghi sevatici e boschivi, nelle rupi, nei pascoli dall'Alto Agro veronese, p. e. Bosco Mantico!, e dalla collina, p. e. Valdonega!, alle zone montana, subalpina ed alpina in tutti i monti veronesi; p. e. Velo, Chiesanuova, Podesteria, Cerro ecc. sui Lessini!; monte Pastello!; sul monte Baldo alla Corona, resso la Ferrara, Valfredda ecc.!, e più in alto Tredespin, bocca di Navene, Altissimo di Nago (m. 2000)!: la var. β corrisponde ad una forma avente i lobi dei petali bifidi (S. quadrifida Otth.) scoperta da Pollini nel Bosco Mantico; le γ e δ si incontrano sparse qua e là; la ε, rara, nel colle delle Ungherine; la ζ abita i pascoli nelle stazioni più elevate dei monti. - Aprile-settembre dipendentemente dalla altitudine: perenne.


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S. otites Sm., Poll. - Cucubalus Otites L.; Lychnis viscosa, flore muscoso minore et seminifero et L. viscosa, flore muscoso majusculo quae sterilis Segu. - Variat:
- α typica.
- β umbellata Otth.
- γ pseudo.Otites Bess.
Cresce frequentemente nei campi arenosi, nei pascoli, nei luoghi selvatici, sui muri antichi e sulle rupi, nelle sabbie dei fiumi e dei torrenti: la α a Verona in Campomarzo lungo l'Adige e nel letto del fiume nelle sabbie e nelle ghiaie fra la Rotta Fuini ed il passo volante di S. Giovanni Lupatoto!, nei pascoli aridi della collina veronese!; alle sponde del lago di Garda a Lazise (Fontana), sopra Castelletto di Brenzone nelle rupi a Brasa!, alla madonna di Navene!; nella valle di Caprino alle Valdoneghe!; alle falde orientali del monte Baldo presso Brentino!, ecc.; in valle d'Illasi nel monte Barbara ed altrove! (e A. Mass.); la varietà β nei luoghi magri; la var. γ in Verona nelle sabbie dell'Adige, nella valle di Caprino, e sul monte Baldo nel Gazo!, e probabilmente in altri luoghi. - Giugno-settembre: perenne.

Lychnis Tournf., L. - Sect. 1. Eulychnis Fenzl. - L. Flos-Jovis Desr. - Agrostemma Flos-Jovis L., Poll. - Rarissima nei pascoli elevati di monte Baldo alla Colma di Malcesine ed oltre al confine sopra S. Giacomo fra 1500 e 1700 m. (Facchini, Porta). - Giugno-agosto: perenne.

L. coronaria Desr. - Agrostemma Coronaria L., Poll. - Sinora non è stata segnalata nel veronese, ma non è impossibile possa rinvenirsi sul monte Baldo; è però coltivata nei giardini unitamente alla varietà a fiore doppio (A. Coronaria β flore pleno Poll. nota colla denominazione vernacola di Veludini, Veludini rossi e bianchi.

L. Flos-Jovi X Coronaria - Agrostemma baldense


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Porta in schaeda. - Il Reverendo P. Porta nel luglio 1883 raccolse nei pascoli orientali di monte Baldo sopra S. Giacomo una bellissima Lychnis alla quale impose il nome di Agrostemma baldense come si legge sul cartellino che accompagna i quattro esemplari che si conservano presso l'Erbario centrale di Firenze. Il Dr. E. Tanfani nella pianta raccolta dal R. Porta vide un ibrido, L. Flos-Jovis X Coronaria, segnalato da Rohrbach (Syn. der Lychnideen, p. 178) e già antecedentemente descitto come specie nuova, Lychnis media, nell'Index seminum horti petropolitani. A dar ragione dell'esistenza di questo ibrido sul monte Baldo, nel quale sino ad oggi almeno, non è stata segnalata la presenza della L. Coronaria, Conf. E. Tanfani, Sopra una Lychnis ibrida in Bullett. della Soc. Bot. Ital., a. 1892, p. 100.

Sect. 2. Visicaria. - L. Flos-cuculi L., Poll. - L. pratensis flore laciniato simplici Segu. - Fior cuculo, Margheritine rosse. - Garofolini salvadeghi*, Variat:
- α typica.
- β flore albo.
- γ flore pleno. - L. Flos-cuculi var. β Poll. - Garofolin, Garofolin de dama, Fiochete de franza.
Nei prati umidi e in tutti i luoghi erbosi selvatici dalla bassa pianura alla zona montana per tutta la Provincia, e così sul monte Baldo ai Lumini!, alla Ferrara!, Pravazar ecc. (m. 700-1000): la β, rarissima, fuori Porta Vescovo nei prati: la γ è coltivata nei giardini. - Aprile-agosto: perenne.

Sect. 3. Melandrium Röhling. - L. sylvestris Hoppe. - L. diurna Sibth.; L. rubra Pot., Mey. et Elk; L. dioica var. β Poll.; Ocimoide grande con flor porporeo Pona; Lychnis sylvestris sive acquatica purpurea simplex Segu.
- Frequente nei luoghi selvatici e nei prati della zona montana elevata in tutti i monti veronesi (Pona, Segu., Poll. ecc.)! e così nel monte Baldo alla Ferrara,


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Pravazar, Ortigara, le Fassole, Madonna della neve, Artillon ecc.! (m. 800-1500); sui Lessini a Velo, Roverè di Velo, Corno d'Aquilio! ecc.; nel monte Bolca e nella valle d'Alpone a Vestena! ecc. - Maggio-agosto: perenne. Si incontra qualche volta ed è anche coltivata nei giardini, una varietà a fiore doppio.

L. alba(1) Mill. - L. vespertina Sibth.; L. dioica var. β Poll.; Ocimoide con fior bianco Pona; Lychniss sylvestris alba simplex Segu. - Puinari salvadeghi. - Variat:
- α grandiflora. - "Forma typica".
- β parviflora- - "Forma floribus 2-3 plove minoribus.
- γ stenopetala.
Comunissima nelle siepi e lungo le vie nella intera Provincia dalla pianura alla zona montana di tutti i monti veronesi!. Le tre var. α, β, γ crescono promiscue: anche di questa specie si incontra spontanea, e qualche volta coltivata, una varietà a fiore doppio. - Comincia a fiorire in aprile e maggio, ma essendo una delle specie maggiormente resistenti, si incontra in fioritura anche ad inverno inoltrato: perenne e bienne.
[(1) = Silene latifolia subsp. alba (Mill.) Greuter & Burdet - n.d.c.]

Agrostemma L. - A. githago L., Poll. - Lolio del Fucsio Pona: Lychnis segetum major Segu. - Gettone. Rosole. - Variat:
- β umilis. - "Vix spithamea: caule simplicissimo, unifloro".
Cresce nelle messi, nelle vigne, nei medicai ecc. dalla pianura ai monti: e così, p. e. in Campomarzo di Verona!, la Ferrara di monte Baldo!, Chiesanuova (1104 m.) sui Lessini! - Maggio-agosto: annua.

Cucubalus Tournf. - C. bacciferus L., Poll. - Cucubalus Plinii Segu. - Raro: qua e là lungo le siepi e nei cespugli, in luoghi umidi di pianura e di collina: e così al lago di garda a Riva (Gelmi, Cisano)


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sulla sponda veronese (Rigo!) e Lazise! (Font., Rigo!): Casteldario! al confine del Veronese col Mantovano: Oppeano (Poll., A. Mass.!), la Rota (Poll.), Caldiero (Poll.). - Giugno-ottobre: perenne.

Drypis Mich. - D. spinosa L., Poll. - Dripis di molti Pona. - Il Pollini (fl. ver. I, pag. 405 scrive:"Ponae tantum occurrit locis campestribus, quae ab arce la Chiusa ad vallem di Caprino excurrunt!. Ma, in questo tratto di paese, Drypis spinosa non è stata vista né da Seguier, né da Pollini, né da Manganotti, né da noi che, ripetutamente ancora, abbiamo minutamente visitati quei luoghi per farvene ricerca; ad ogni modo Bertoloni (fl. it. 3, p. 503) scrive di averla ricevuta da Barbieri, raccolta da questi presso Caprino. Anche i signori Visiani e Saccardo (cat. 225) indicano Drypis spinosa nel Veronese nei luoghi arenosi intorno a Torri: ma a parer nostro questa Dianthaceae è da escludersi affatto dalla Flora veronese.
Della trubù, o meglio della sottofamiglia delle Sileneae, non è rappresentato nella nostra zona botanica il genere Velezia L. (V. rigida).



Tribus 2.  -  Alsineae.

Malachium Fries. - M. aquaticum(1) Fries. - Cerastium aquaticum L., Poll. - Budellina d'acqua. - Variat:
-β glabratum Gelmi.
Cresce lungo i fossi, nelle siepi, ecc.; ordinariamente preferisce i luoghi umidi, ma si incontra benanco in luoghi asciuttissimi, p. e. nelle macerie in Verona!: la forma tipica è comunissima dalla pianura alla zona montana che oltrepassa; e così in Campomarzo di Verona!; nella Valdonega!; nella Valpantena!; a


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Vico presso Tregnago (A. Mass.!); nella valle di Caprino nel letto del Tasso !, alle Fornase nel letto del torrente Boi !; sul monte Baldo alla Ferrara ecc.: la var. β è rara; però è stata raccolta nei dintorni di Verona!. - Maggio-ottobre: perenne.
[(1) = Stellaria aquatica (L.) Scop. n.d.c.]

Cerastium L. - Sect. 1. Orthodon Ser. in Dc. - A. Annua.
- C. conglomeratum(1) Thuill. - C. vulgatum L. hb.; Poll.; Myosotis arvensis parvo flore Segu. - Cencio molle, Orecchio di topo. Pavarina. - Variat:
- β apetalum Fenzl.
Comune nei campi, in tutti i luoghi coltivati, lungo le strade ecc. per tutta la Provincia dalla pianura alla zona subalpina. - Aprile-luglio.
[(1) = Cerastium holosteoides Fr. - n.d.c.]

C. brachypetalum Desp. - Variat:
- α englandulosum Fenzl.
- β glandulosum Fenzl., Koch. - C. tauricum Spreng.
- γ pilosum (Ten.) - "Petalis calycem parum superantibus".
Comune nei luoghi erbosi, nei muri, lunghe le vie, nei vigneti, specialmente nella collina: e così nella città di Verona!, lungo l'Adige al Pestrino!, nella collina veronese! ecc.: la var. β nelle colline di Sommacampagna! la var. γ nella Valdonega!. - Aprile-luglio.

C. semidecandrum L. - Variat:
- α glandulosum Koch.
- β glaberrimum Koch.
Frequentissimo in luoghi sterili, sui muri ecc. dall'Alto Agro veronese alla zona subalpina in tutta la Provincia: e così p. e. in Verona per le vie, sui muri ecc. ed in tutti i suoi dintorni Porto S. Pancrazio, Campomarzo, Pestrino, Tombetta, Tomba, S. Lucia, Bosco Mantico ecc.!; nei pascoli aridi e secchi della collina!; sul monte Baldo nei pascoli della Valfredda! ecc.: la var. β qua e là. - Febbraio-luglio.

C. glutinosum Fries. Variat:


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- α obscurum (Chaub.).
- β pallens Koch.
"Occurrit quoque forma pusilla, vix pollicaris, coespitosa. C. pumilum auct. mult. au Curt. ?".
Cresce nelle stesse località nelle quali si incontra la specie precedente e fiorisce nella stessa epoca.

C. campanulatum(1) Viv., Poll. - Nei campi arenosi dell'Alto Agro veronese! ma ma non può dirsi specie comune: e così nelle vicinanze della città di Verona, ma raro e forse accidentalmente!; a Buttapietra e Cà di David!; fra Villafranca e Valeggio! e specialmente nei pascoli di Prà Valdesca (Rigo!); Bosco Mantico! (e Barb., Mang.); Crocebianca, Fenilon, Lugagnano ecc.! - Aprile-giugno.
[(1) (= Cerastium ligusticum Viv.) n.d.c.]

B. Biennis vel pernnantia. - C. triviale(1) Lk. - C. viscosum L. hb., Poll.; Myosotis hirsuta altera viscosa Segu. - Variat:
- α hirsutum Fries.
- β glabratum Neilr.
- γ glandulosum Koch.
- δ coespitosum - "Caulibus coespitosis, decumbentibus, basi radicantibus, pilis simlicibus dense pubescentibus; foliis caulinis oppositis, approximatis ovali-oblongis, obtusiusculis, floribus paucis grandiusculis in cymam contractam demum effusam dispositis".
È comune nei luoghi boschivi ed erbosi, lungo le vie ed i fossi, nelle siepi, nella ghiaia dei torrenti in tutta la Provincia dalla pianura alla zona montana elevata. La nostra var. δ (pro interim) sempbra assai prossima a C. sylvaticum W. et K. dal quale si distingue specialmente per la forma delle foglie e della infiorescenza; cresce presso Avesa nel vaio Borago fra i ciottoli basaltici del torrente che ivi scorre. - Aprile-giugno.
[(1) (= Cerastium holosteoides Fr.) n.d.c.]

C. sylvaticum W. et K.? - Alle sponde del lago di


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Garda presso Pescantina e nella Valdonega. - Maggio-giugno.

C. perennia. - C. arvense. L., Poll. - C. repens Poll. non L.; Myosotis arvensis subhirsuta, flore majore Segu. - Variat:
- α angustifolium Fenzl.
- β strictum (Haenke). - C. strictum Poll.; Myosotis caule hirsuto, foliis perangustis glabris, flore calycem excedente Segu.
- γ lineare (All.). Caule laxo, prostrato, 40 cm. et ultra longo."
Frequente dalla zona della collina alla alpina nei prati e luoghi erbosi, nei boschi, nei pascoli, al mergine dei campi, lungo le vie ecc. (Segu., Poll., Ian., Rainer, Barbieri, Tonini! ecc.): e cosù, nella collina di Montorio!; nella Valpantena pressso Grezzana!; nei vaj del Falcone e dell'Anguilla!; nel monte S. Viola!; nelle colline di Avesa e nelle loro convalli!; nella valle di Caprino e su per il monte Baldo dalle falde estreme ai pascoli elevati di Valvaccara, val Losana, Acque negre, Artillonzin, Artillon ecc.!: sui Lessini nella Pododesteria ecc.!; nei monto Posta, Campobrun ecc.!: la var. β assieme alla α nelle stazioni maggiormente elevate del monte Baldo e dei Lessini!; la γ sul monte Baldo lungo la strada che da Brentino va alla Corona!. - Aprile-settembre dipendentemente dalla altitudine delle stazioni.

C. latifolium L., Poll. - Myosotis alpina latifolia Segu: - Variat:
- α genuinum Rouy et Foucaud.
- β grandifolium Koch
Cresce copiosamente e gregario nei pascoli e luoghi ghiaiosi elevati della zona subalpina ed alpina; qualche volta trasportato dalle acque si incontra nella zona montana elevata: e così per tutto il monte


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Baldo tanto sul versante orientale come sull'occidentale! (e Segu., Sternberg, Poll., Tonini, Ian, Barbieri, A. Mass.! ecc.); sui Lessini nel monte Tomba ecc.!; nei monti Posta, Campobrun, Zeola, Alba ecc.!: la var. β sul monte Baldo nelle Giare di Valbrutta sotto a Campedello e più in alto all'Artillozin !. - Giugno-settembre.

C. tomentosum L. - C. repens L. p. p. non Pol.; Vis. et Sacc. quoad plantam lectam in collibus Euganeis! ecc. non in montibus veronensibus! - Questa elegante specie, coltivata qualche volta nei giardini per bordura sotto la denominazione di Erba lattaria, cresce nei luoghi aridi e pietrosi ed anche nei luoghi vulcanici dei monti della parte centrale e meridionale della Penisola e della Sicilia (Parl. fl. it. ecc. IX, p. 496): per il Veneto (Vis. et Sacc. cat. p. 220) è indicata nei colli Euganei, nei quali è stata benanco raccolta da Caro Massalongo nel cortile dell'Eremo detto la Rua presso Toreglia! alle Vette di Feltre (Montini ex Bertol. fl.it. 4, p. 760) e nelle rupi montane ed alpine del Veronese e del Vicentino: ma per quanto riguarda il Veronese possiamo affermare che il C. repens o tomentosum L. sicuramente non cresce in alcun punto della zona alpina e montana della Provincia! e la segnalazione di questa Alsinea sui monti nostri è dovuta al Pollini, il quale (fl. ver. II, p. 78), scrive che possim nascitur in pascuis subalpinis Baldi, ceterorumque montium Tirolensium, Brixiensium et Veronensium. Ma il C. repens del Pollini spetta al C. arvense L. del quale è una semplice forma o varietà, come del resto riteneva lo stesso autore della Flora Veronensis, il quale dice esplicitamente varietatem credo C. arvensis. Ad ogni modo però C. tomentosum è da ascriversi tra le piante veronesi: se ne conosce però sino ad oggi una sola stazione, e recentemente scoperta (marzo 1900); nelle


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vicinanze della città di Verona e precisamente nella Valdonega: quivi vive gregaria e copiosissima, ma secondo ogni probabilità, introdotta già da tempo! - Aprile-giugno.

Sect. 2 Moenchia Ehrh. - C. manticum L., Poll. - Moenchia mantica Bartl.; Alsine caryophylloides glabra, florum pedunculis longissimis Segu. pl. ver. III p. 178 cum ic. tab. IV, fig. 2. - "Variat: a) elatior et b) minor". - Cresce frequentemente gregario, nei prati, nei campi, nei boschi asciutti dell'Alto Agro veronese, raramente compare nella zona montana; però non può dirsi specie comune (Segu., Poll., Moretti, Mang., A. Mass.!): e così nel Bosco Mantico!, ove fu primieramente scoperta da Seguier che la illustrò dandone una buona figura; presso Sommacampagna (Rigo!); nel bosco della Stanga nei dintorni di Guastalla veronese !; sul monte Tondo a cavaliere di Valpantena e Valpolicella!, (m. 703). - Maggio-luglio: annuo.

Holosteum L. - H. umbellatum L., Poll. - Alsine verna glabra floribus umbellatis, glabris Segu. - "In ditione nostra sequentes occurunt formae: - a) glabratum Rouy et Foucaud: forma typica; - b) ciliatum Opiz. - c) albiflorum; - d) roseiflorum Rouy et Foucaud (rarissime occurit); - e) Heuffelii Wierzb! (Eine grössere Form, gegen Fuss hoch; Stengel drüsig behaart Hsmn. fl, von Tir., p. 145)". - Cresce copiosamente nei luoghi coltivati della pianura e dell'Alto Agro veronese (Segu., Poll., Clementi, A. Mass.!, Mang. ! ecc.): e così nei dintorni e nella stessa città di Verona!; nel Bosco Mantico e nelle sue adiacenze!; alle sponde del lago di Garda (Fontana) ecc. Le forme da noi elencate crescono promiscuamente, rarissima è la forma coi fiori rosei. - Febbraio-aprile: annuo.

Stellaria L. - S. nemorum L., Poll. ( excl. altero e duobus


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syn Seguieri?). - Alsine montana latifolia flore laciniata Segu. - Variat:
- α subebracteolata Ledeb.
- β bracteata Ledeb.
- γ montana (Pierrat.).
Cresce nei luoghi selvatici umidi delle zone montana e subalpina (Segu., Mang.): e così nei monti che separano il Veronese dal Vicentino, in Bolca (A. Mass.!), Alba, Zeola e nella valle Orcana (Segu.); sui Lessini alla Liana (var. γ!): nel monte Baldo lungo la via che va da Brentino al Santuario della Corona! sul versante orientale e sull'occidentale in val di Borno (Rigo!) ecc.: però presso di noi non può dirsi specie volgare. - Maggio-agosto: perenne.

Stellaria media Cyr. - Alsine media Segu., Poll.; Morso di gallina Calc. - Centocchio, Budellina - Pavarina, Pavarina da oseleti*. - Variat:
- α genuina Rouy et Foucaud.
- β pedicellata Rouy et Foucaud.
- γ brachypetala (Opiz.)
- δ neglecta (Weihe). - S. media β major Koch.
- ε apetala (Ucria).
Comunissima con le sue forme o varietà nei luoghi erbosi, nei campi, negli orti, nelle siepi e nei muri dell'intera Provincia dalla bassa pianura alla zona alpina!: la δ preferisce i luoghi pingui; la ε si incontra qua e là per le vie, sui muri ecc. Nelle vie della città di Verona cresce un forma la quale sarebbe forse da riferirsi a S. humilis Sarato. - Fiorisce dal principio della primavera ad autunno inoltrato, e nei luoghi riparati durante tutto l'anno: annua e perennante.

Stellaria Holostea L., Poll. - Rara: cresce in luoghi selvatici erbosi qua e là dalla pianura alla zona montana: e così presso Villimpenta a poca distanza dal Po (Poll.); nella valle d'Illasi sul monte Belocca (A. Mass.);


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alle falde dei Lessini nel vaio di Squaranto sotto Casale!, e più in alto su questi presso S. Anna d'Alfaedo!; nella Valpolicella presso Fumane (Poll.). - Il Pollini (viag. p. 120) la indica pure sul monte Baldo in Pravazar e presso la Ferrara (?). - Aprile-giugno: perenne.

S. graminea L., Poll. - Alsine pratensis gramineo folio angustiore Segu. - Variat:
- α communis Rouy et Foucaud.
- β hispidula. "Foliis non tantum basi ciliatis, sed toto margine et quandoque costa ciliato-scabridis - Forma vel varietas accedens as S. Frieseanam Ser. in Dc. ?".
Nei boschi e nei prati delle zone montana e subalpina: e così nel monte Baldo in Pravazar, Basiana, Ime, Valfredda, le Fraine, la Ferrara ecc.! (e Segu., Pollini): sui Lessini presso Lughezzano, Chiesanuova, i Trachi ecc.!; nella valle d'Illasi tra Cogolo e Badia Calavena (Segu.); nel monte Bolca presso i Rigoni (A. Mass.!) ecc. - la var. β, assai prossima a S. Frieseana Ser., sul monte Baldo, nelle stazioni stesse nelle quali cresce al var. α. - Maggio-settembre: perenne.
Non sappiamo che possa essere la Stellaria crassifolia che Pollini (viag. p. 120) indica nel monte Baldo presso la Ferrara: non può essere questione di S. crassifolia Ehrh., la quale non cresce in Italia. Che l'autore del viaggio abbia voluto indicare una qualche forma di S. media?

Arenaria L. - A. ciliata L., Poll. var. α e β - Alsine serpilli folio multicauli et multiflora Segu. pl. ver. I, p. 420 cum ic. tab. fig. 2. - Variat:
- β multicaulis (L.). - A. ciliata var. β Poll.
Cresce copiosamente nelle ghiaie e nelle rupi della zona alpina nel monte Baldo, sui Lessini ecc. (Segu., Poll., Mang., Bracht, A. Mass.! ecc.): e così sul primo in Valdritta, Naole, Costabella, Coal santo,


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val delle Busete, Manmaor, cima di Valdritta, Sassetto, coste dell'Artillon ecc.!; sui Lessini in Malera!; nei monti Posta, Campobrun, Zeola, ecc.! - Giugno-settembre: perenne.

A. serpyllifolia L., Poll. - Alsine minor, multicaulis Segu. - Pavarina*, denominazione data benanco a molte specie del genere Alsine. - Variat:
- α scabra Fenzl.
- β viscidula Roth. - "Occurunt praeterea duae tormae sequentes: a) latifolia - Foliis maiusculis et b) nana. - Planta 2-4 cm. alta; foliis approximatis. (A serpyllifolia forma micrantha Tausch. ?)".
Comunissima nei luoghi asciutti, lungo le vie al piede dei muri, sulle rupi ecc. dal piano alla zona alpina in tutta la Provincia!: sul monte Baldo alla Lonza, ed altrove, cresce una forma che forse sarebbe da riferirsi alla var. alpina Gaud. - Maggio-settembre secondo i luoghi: annua.

A. leptoclados Guss. - Nei pascoli asciutti dell'Alto Agro e di collina, nelle rupi, in luoghi soleggiati ecc.; però è meno frequente della specie precedente della quale da molti autori è ritenuta una varietà: e così presso Verona alla Croce bianca !, sul colle delle Ungherine!, ed altrove. - Maggio-agosto: annua.

Moehringia L. - M. muscosa L. - M. muscosa Poll. excl. var. β et syn. ac ic Segu. - Variat:
- α typica Beck.
- β filifolia Beck.
- γ sperguloides (Nym.) - Floribus pentameris.
Comunissima nelle rupi, nelle ghiaie, sui muri e sopra vecchi tronchi di alberi, in luoghi umidi ecc. per tutti i nostri monti (Poll., Mang., A. Mass.!, Caruel, Martelli), nei quali dalla zona alpina scende a quella della collina nella quale diventa più rara, internandosi benanco in tutte le valli che corrono verso la pianura!: e così nel monte Baldo in Costabella,


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alla punta del Telegrafo ecc. (2000-2200 m.); alle sue falde occidentali in riva al lago di Garda presso Cassone, la Madonna di Navene ed alle orientali presso Brentino ecc. (91-176 m.); nella val d'Adige alla Chiusa ecc.; sul monte Pastello; nella Valpantena e nei vaj dell'Anguilla, del Falcone, Marchiora ecc.; per tutti i Lessini e nei monti Posta, Campobrun, Zeola, Frasele, passo della Lora, passo del Ristele ecc.; nel vaio di Squaranto; nella valle d'Illasi a Cà del diavolo presso Badia Calavena ecc.; nella valle dell'Alpone ecc. - Fiorisce da maggio a settembre. - Non crediamo che corrisponda a M. muscosa la Alsine tenuifolia muscosa Segu. pl. ver. I, p. 418 cum ic. tab. V, fig. 1: la figura e la descrizione che l'Autore dà della sua pianta escludono ogni incertezza a tale riguardo.

M. Ponae(1) Fenzl. - Arenaria bavarica L., Poll.; Sassifragia bavarica Pona M. B. p. 159 cum ic.; Moerhingia dasyphylla Arcang., comp. p. 322 quo ad plantum montis Baldi. - Variat:
- α typica M. Ponae Goir. erb. est. ed aut. Less. in Bull. Soc. Bot. It. a. 1892 p. 274 var. α; M. crassifolia Rouy et Fouc. fl. de Fr. III, p. 259.
- β collina. Goir. app. bot. p. 34; Tanf. ap. Caruel ecc. IX, p. 560. - M. tenuicaulis Rouy et Foucaud fl. de Fr. III, p. 260.
- γ tetramera Gelmi prosp. ecc. p. 31.
Questa bella specie cresce sempre nelle rupi, accidentalmente è stata osservara sopra vecchi muri!; si trova copiosissima in tutta la Provincia dalla collina alla zona montana elevata, rarissimamente compare nella zona subalpina, giammai nella pianura; (Pona, Segu., Poll., Mang., Rainer, Vis., Jan, Welden, Barbieri, A. Mass.!, Kellner, Bracht, Porta, Rigo, Caruel, Burnat ecc.): e così alle sponde del lago di Gaeda a Campione, Limone, Riva e più in alto sul


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Ponale (100-300 m.); nei declivi settentrionali del monte Baldo lungo il corso del torrente Aviana e la valle del Tretto toccando altitudini comprese fra 1000-1200 metri; nella Valfredda (1400 m.); presso la Ferrara verso le Giare di Valbrutta, nella valle dell'Orsa e sotto alle Fraine nella valle del Pissol, alla Corona! ecc.; nella val d'Adige a Domegliara, la Chiusa, Ceraino! ecc.; nel monte Pastello!; al ponte di Veja2 sui Lessini! (602 m.); nella Valpantena presso Grezzana a Cologne e Stalavena e segnatamente nelle rupi di Falasco, all'ingresso del vaio della Pernise ! ecc. (200-250 m.): la nostra var. collina cresce nella Valpolicella sopra Fumane, e presso Verona nel colle delle Ungherine sulle rupi e nei covoli prospicenti il vaio Borago e probabilmente altrove. - Aprile-luglio. È pianta perenne per lo più gregaria.
[(1) = Moehringia bavarica (L.) Gren. - n.d.c.]

M. polygonoides(1) Mert. et Koch. - Arenaria polygonoides Wulf., Poll.,; Alsine polygonoides, foliis brevibus, flore albo Segu. pl. ver. III, p. 177-178 cum ic. tab. IV, fig. 1. - Non è pianta comune; la quale forma graziosi cespuglietti nei pascoli e luoghi ghiaiosi delle zone elevate dei monti: cresce sul monte Baldo nelle valli grande, delle pietre, degli ossi, finestra ! (e Segu., Poll.), alle pozzette (Leybold) ecc.: sui Lessini nei monti sopra Velo (A. Mass.!); nei monti Posta, Campobrun, alla Lora ecc.! - Luglio-settembre: perenne. Evidentemente questa Alsinea scoperta da Seguier sul monte Baldo, e da lui descritta e figurata, dovrebbe chiamarsi M. Seguieri.
[(1) = Moehringia ciliata (Scop.) Dalla Torre - n.d.c.]

M. trinervia Clairv. - Arenaria trinervia L., Poll.; Alsine plantaginis folio Segu. - Variat:
- β pentandra (J. Gay)
- γ pubescens Hsmn. - (Stengel u. Blätter mehr o. weniger flaumhaarig Fl. von Tir. p. 142).
La specie cresce nei luoghi freschi, umidi ed


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ombrosi, dalla zona collina alla subalpina: nella pineta dei Cracchi presso Valpiana a piè del monte Bolca (Segu.); a S. Giovanni Ilarione, Roncà ecc.!; sui Lessini presso S. Anna d'Alfaedo ecc.!; presso Verona nel vaio Borago sotto al colle delle Ungherine e più in alto al Maso nel bosco del Romitorio !; sul monte Baldo (Barbieri, Heufler) lungo la salita da Brentino alla Corona!, alla Lonza! nei boschi attorno al pian della cenere (Poll.), in luoghi selvatici all'Artillonzin, Artillon, Tredespin ecc.!: della var. β è stato osservato una volta sola ed accidentalmente un esemplare imperfetto nella collina veronese: la var. γ cresce sul monte Baldo frammista alla specie. - Aprile-luglio: annua.

Alsine Wahlenb. fl. lapp. (excl. spec. nonn.). - Sect. 1. Eualsine. - A. tenuifolia(1) Crantz. - A. tenuifolia Segu. pl. ver. I. p. 418 cum ic. tab. VI, fig. 2; Arenaria tenuifolia L., Poll. var. α - Pavarina*. Variat:
- α Vaillantiana Dc. - Forma typica.
- β subulifolia (Guss.). - A. laxa (Iord.).
- γ hybrida Dc. - A. hybrida (Iord.).
- δ viscosa (Schreb.)
- ε arvatica (Presl.) - Arenaria tenuifolia L. var. β pentandra Poll.; A. mucronata Rchb. (excl. ic. Segu.) et auct. mult. non L.; A. tenuifolia L. var. densiflora Vis. - "Occurrunt subvar. a) conferta (Iord.) et b) confertiflora (Fenzl.)".
Comune sui muri, sulle rupi e nei luoghi asciutti dell'intera Provincia dalla pianura alla zona montana!; le var. α, β, γ, δ p. e., si incontrano promiscue nei dintorni di Verona e nelle stesse vie della città, sui muri, sui monumenti ecc.:; la ε, che forse non dovrebbe separarsi dalla δ, cresce con le due sottovarietà sulle mura che circondano Verona specialmente presso Porta Nuova e Porta Pellegrina e nella stessa


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città di Verona nei giardini dell'Arena !, ed alle sponde del Benaco nei prati secchi intorno a Torri (Rigo!). - Aprile-luglio: annua. - Alla var. ε, verisimilmente, debbono essere riferite la A. tenuifolia β pentandra Poll., e così pure la A. pentastemon, gramineis foliis, geniculata Segu. (pl. ver. III, p. 175): inoltre si ritiene che, a torto, Reichenbach (fl. exc. p. 786) consideri la Alsine tenuifolia Segu. l. c. come corrispondente alla sua Sabulina (Alsine L.) mucronata che è per lo appunto la nostra var. ε.
[(1) = Minuartia hybrida (Vill.) Schischk. - n.d.c.]

Al. Iacquini(1) Koch. - Arenaria fasciculata Poll.; Alsine foliis fasciculatis tenuissimis durisque, petalis integris Segu. - Nei campi e luoghi aprici ed arenosi, dalla zona della collina alla subalpina in tutti i monti veronesi: e così nella valle d'Illasi a Tregnago nel letto del torrente!, presso Cogolo (Segu., A. Mass.!); a S. Anna d'Alfaedo sui Lessini alle Vezzadre ed alle Loffe !; nel monte Cucco in Valpantena! ed a cavaliere di questa con la Valpolicella sul monte Tondo !; nel colle delle Ungherine ed altrove nei colli di Avesa!; nella val d'Adige alla Chiusa (Poll.) e sulla cima del Pastello! (e Mang., Rigo), a Caprino veronese!; sul monte Baldo (Poll., Rigo!) alle falde settentrionali presso Brentonico!, Castione (Ball.), Chizzola (Gelmi), ed in alto sul monte Basiana!, Ime!, Gazo!, Belpo!; presso al lago di Garda ad Arco (Gelmi) ed in riva ad esso a Torbole (Ball.), Riva (Leybold). - Giugno-settembre: annua e perennante!
[(1) = Minuartia rubra (Scop.) McNeill - n.d.c.]

A. verna(1) Bartl. - Arenaria verna L., Poll. fl. ver. var. α et β; A. Gerardi Poll. viag. ecc. p. 98 et (var. α, et β) p. 103; A. striata Poll. viag. p. 103 ?, et fl. II, p. 50 excl. syn. Segu. ?; Alsine saxatilis et multiflora, capillaceo folio et A. alpina multiflora, capillaceo folio, flore minore Segu. (conf. Poll. viag. p. 93-94). - "Variat: glabra, pubescens, glandulosa, petalis


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calyce longioribus, vel aequantibus, vel paulo brevioribus et
- β Gerardi W. - A. verna var. alpina Koch.
Cresce copiosissima nei pascoli, nelle rupi, nelle ghiaie della zona montana elevata alla alpina (Segu., Poll., Jan, Bracht, Heufler, Leybold., A. Mass.! ecc.) nel monte Baldo!, nel Pastello!, per i lessini e nei monti Posta, Campobrun, la Lora, Zeola ecc.!; ma ma non di rado scende a stazioni più base e si avanza verso la collina; nella valle d'Illasi, ad esempio, cresce a Cogolo (m. 403) A. Mass.!: la var. β sembra prediligere le stazioni maggiormente elevate. - Maggio-settembre: perenne. - Talune forme sono assai prossime ad A. recurva Whlnb.
[(1) = Minuartia verna (L.) Hiern - n.d.c.]

Al. austriaca(1) M. et K. - Arenaria austriaca Poll. fl. excl. syn. et ic. All. et Ard et syn. Balb.; Arenaria Gerardi γ Poll. viag. p. 103. - Cresce, ma parcamente, nei pascoli e nelle rupi dei luoghi alpini più elevati: e così sul monte Baldo (Poll., Jan, Barbieri, Mang.) nelle valli finestra e degli ossi !, alla cima Malera sui Lessini (A. Mass.!), sul monte Posta ecc. - Luglio-settembre: perenne.
[(1) = Minuartia austriaca (Jacq.) Hayek - n.d.c.]

A. liniflora(1) Hegetschw. - A. Bauhinorum Gay; A. laricifolia var. β Vis. et Sacc. cat. ecc. p. 226: Hsmn. fl. von Tir. p. 136; Arenaria liniflora L. fil.; Alsine saxatilis laricis folio major et majori flore Segu. ? - Fu scoperta da Facchini nella val d'Adige ai Lavarini di Marco ed a Torbole presso al lago di Garda, e nelle vicinanze di Torbole alla Pontara dei Nago dall'Heufler (Hsmn. l. c.): qualora l'Alsine saxatilis laricis folio major flore Segu. dovesse essere riferita ad A. linifolia, ne verrebe come conseguenza che questa Alsinea sarebbe stata raccolta dall'aurore delle Plantae veronenses (vol. I, p. 417) sui monti Lessini presso Chiesanuova, nella quale stazione però


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oggidì vanamente è stata ricercata. - Luglio-agosto: perenne.
[(1) = Minuartia capillacea (All.) Graebn. - n.d.c.]

A. laricifolia(1) Crantz. - Arenaria laricifolia L. All. et auct. - Arenaria striata Bertol. et auct. nonn. non L. è indicata nei pascoli aridi montani del Veronese (Vis. et Sacc. cat. ecc. p. 216); in questi ultimi tempi non è stato possibile rinvenirla in alcun punto del Veronese, né è dato asserire con certezza che sia l'Arenaria striata Poll., tanto della Flora come del Viaggio, la quale seconda dovrebbe essere una pianta diversa affatto dalla prima. Nel Viaggio (p. 103), Arenaria striata è indicata nelle valli alpine grande e di S. Zeno, nelle quali crescono soltanto Alsine verna copiosissima, e Alsine austriaca, di gran lunga meno frequente; ma dell'Arenaria striata del Viaggio non si fa cenno alcuno nella Flora. La Arenaria striata della Flora II, p. 50, stante il sinonimo e la figura citata da Villars, A. laricifolia Vill. hist. pl. Dauph III, p. 629, tab. 47, spetterebbe ad Alsine laricifolia Crantz: ma d'altra parte il sinonimo e la figura dell'Allioni, Arenaria striata All. fl. ped. II, p. 113, tab. 24, fig. 4, sono da riferirsi ad Alsine verna. Per queste ragioni, è da ritenersi che Arenaria ciliata Poll. esprima una forma di Alsine verna Bartl.
[(1) = Minuartia laricifolia (L.) Schinz & Thell. - n.d.c.]

Sect. 2. Cherleria - A. Cherlerii(1) Fenzl. - Cherleria sedoides var. α Koch.
Vive, frequentemente in società con Silene acaulis, sulle rupi e nei pascoli elevatissimi: "in summis agri veronensis jugis loci saxosis provenit humilis, et cespitem referens, quaerentibus obvia, cum interdum magno cespites pedem protensos


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efficiat (Segu. l. c.)". - E così sul monte Baldo (Segu., Poll., Rarb., Mang.!, Car, Leybold ecc.) in Costabella, Coal santo, Monmaor, valli delle pietre, degli ossi ecc.; sui Lessini nel monte Tomba (m. 1800)!, sopra Velo e Campofontana (A. Mass.!), cima Malera!; nei monti Posta, Campobrun, Zeola ecc.! - Luglio-settembre: perenne.
[(1) = Minuartia sedoides (L.) Hiern - n.d.c.]

Sagina L. Sect. 1. Saginella. - S. procumbens L., Poll. fl. ver. var. α. - Alsine pusilla, graminea, flore tetrapetalo Segu. pl. ver. I, p. 421, cum ic. tab. V, fig. 3 - Variat:
- α corollina Fenzl.
- β apetala Fenzl. - S. procumbens Poll. var. β. - Subvar. a) humifusa Rouy et Foucaud.
Cresce copiosamente nella intera Provincia, dal piano alla zona subalpina, ai margini delle stade, a piè dei muri, nei luoghi umidi, erbosi ecc.: e così lungo la stada che da Villafranca veronese conduce a Valeggio sul Mincio! (e Barbieri), per le vie e le piazze della città di Verona (e Manganotti) e nei suoi dintorni; nella valle d'Illasi presso Tregnago e Vico; sul monte Baldo alla Lonza, Campion, Artillon, (m. 1200-1600)! sui Lessini nel monte Brancon sipra i Trachi (m- 1500!) ecc.: la sottovarietà humifusa a Campion sul monte Baldo!. - Aprile-settembre: annua, bienne e perennante. - È probabile che tanto sul monte Baldo quanto sui Lessini possa rinvenirsi, frammista a S. bryodes Fröl., la quale è ritenuta da distinti fitografi come una varietà a foglie cigliato-denticolate della prima.

S. apetala L.; Ard. spec. alt. p. 22, cum ic. tab. 8, fig. 1; Poll. - Variat:
- α barbata Fenzl.
- β imberbis Fenzl.
Frequente sui muri, lungo le strade, nei luoghi sassosi e sabbiosi asciutti dal piano alla zona subalpina:


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e così per le vie e le piazze della città di Verona ! (e Rigo), e segnatamente fra le fessure dei gradini dell'Anfiteatro e sui muri dell'Anfiteatro e sui muri del Teatro Romano!; in Campomarzo!; fuori Porta Nuova!; nella Valdonega! ecc.; nella valle di Caprino alle falde del monte Baldo! ecc.; sui Lessini ai Trachi presso la osteria (m. 1400)!. - Fiorisce da aprile a settembre dipendentemente dalla altitudine: annua. - Nell'Erbario Polliniano assieme ad esemplari oppartenenti a S. procumbens, se ne trovano alcuni spettanti a S. apetala e raccolti dallo stesso Pollini per le vie della città di Verona!.

S. ciliata(1) Fries. - S. depressa F. Schultz; S. patula Iord. - Luoghi sabbiosi nei dintorni di Verono, p. e. in Campomarzo lungo l'Adige, ed a destra del fiume a S. Pancrazio!; presso Valeggio!: il signor Gregorio Rigo la ha raccolta nella valle di Caprino presso Affi e nei colli Benacesi! - Fiorisce nella epoca stessa della specie precedente alla quale si trova qualche volta frammista: annua.
[(1) Syn. della specie precedente - n.d.c.]

Sect. 2. Spergella. - S. Linnaei(1) Presl. - S. saxatilis Wimm.; Spergula saginoides L. ; Poll. hort. et provin. Veron. pl. nov. vel min. cogn. p. 12, viag. ecc. p. 108, fl. ver. II, p. 75 cum ic. tub. 1, fig. 2. - Variat:
- α typica Rouy et Foucaud.
- β macrocarpa (Muly).
"Occurrit quoque sepalis pedunculisque glabris vel glandulosis".
Frequente nei pascoli dalla zona montana elevata alla alpina: nel monte Baldo (Poll., Caruel) in Valfredda, Noveza, Campion, Lavacci, Madonna della neve, Artillon ecc., busete, valli delle pietre, grande, degli ossi ecc. !; sui Lessini presso Roverè di Velo e Saline (A. Mass. !), ai Trachi, Podesteria, Brancon, Malera ecc.!; sui monti Posta, Campobrun ecc.!: la var. β ove la forma tipica. - Giugno-settembre: perenne.


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Saranno da ricercarsi presso di noi S. subulata Wimm., e S. glabra Koch.
[(1) = Sagina saginoides (L.) H. Karst. - n.d.c.]

Sprergula L. - S. arvensis L., Poll. - Nei campi e luoghi coltivati: a Riva sul Benaco (Rigo), sul monte Baldo. (A. Mass. senza indicazione il luogo!), presso Bolca! (e C. Mass.!): nel Veronese non è specie volgare, in questa vece cresce copiosamnte nelle vicinanze di Recoaro! (e Poll.), e per conseguenza quasi al confine del Veroneae col Vicentino. - Giugno-ottobre: annua.
Della tribù delle Alsinee nella Flora Veronese non sono rappresentati i generi italiani Buffonia e Spergularia.






FAMILIA XXX.  -  PORTULACACEAE.


Portulaca L. - P. oleracea L., Poll. var. α. - P. angustifolia sine sylvestris Segu. - Porcellana, Sportelacchia. - Porcellana, Porcellana selvatica, Porzelana. - Variat:
- α typica.
- β sativa. (Hw.) - P. oleracea var. β Poll.; P. domestica Matth.
Comunissima per tutta la Provincia, lungo le vie al piede dei muri, negli abitati, fra le macerie, nelle ortaglie ecc. dalla pianura alla intera zona montana: la var. β coltivasi qualche volta. - Maggio-novembre: annua.
Trovasi pure qualche volta coltivata P. grandiflora Hook.

Montia L. - M. fontana L., Poll. fl. ver. var. α. - M. minor Gm. - È indicata da Pollini: nei Luoghi umidi e paludosi del Veronese, e nelle risaie presso Arcole, Bovolone, Vigasio: però la pianta che nell'Erbario Polliniano porta la scheda Montia fontana non


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corrisponde certamente a quest'ultima. È pianta da ricercarsi presso di noi unitamente alla congenere M. rivularis Gm.






FAMILIA XXXI.  -  PARONYCHIACEAE.


Tribus 1.  -  Illecebreae.

Herniaria L. - H. glabra L., Segu., Poll. - Millegrana Calc.; Poligono del Matthioli, da alcuni chiamato Herniaria Pona. - Variat:
- β ciliata Bab.
Frequente nei campi arenosi, lungo le vie, nei luoghi ghiaiosi, nel letto dei torrenti ecc. dalla pianura alla zona subalpina: e così nei dintorni di Verona e nelle vie stesse della città!, fra i ciottoli e le sabbie nel letto dell'Adige!, in tutto l'Alto Agro veronese e nella collina!, nella Valpantena nel monte Triarcole!, alle sponde del Benaco a Lazise (Fontana), nella valle di Caprino e lungo la ascesa da questa ai Masi e Prà Bestemmià sul monte Baldo (Pollini) ed in questo in Pravazar ecc.!. - La var. cresce unitamente alla forma tipica fuori Porta Nuova lungo i canali industriale e dell'Alto Agro, al Pestrino ecc. - Maggio-ottobre: perenne, suffruticosa.

H. hirsuta L., Segu., Poll. - Variat:
- β cinerea Dc.
Rara: nei pascoli aridi e secchi, lungo le strade al piede dei muri, nelle siepi: Seguier la indica (pl. ver. III, p. 59) in aprico solo statim ab urbe ad meridiem in satorum marginibus; nelle siepi presso al Chievo (Poll.); nella spianata intorno al Bosco Mantico!; in Campormarzo di Verona! ecc.; nella valle di Montorio presso Olivè! ecc.: al lago di Garda è stata scoperta recentemente a Riva (Murr., Gelmi).


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La var. β cresce in società con la specie. - Maggio-luglio: perenne suffruticosa.



Tribus 2.  -  Sclerantheae.

Scleranthus L. S. annuus L., Poll. - Knavel folio et flore viridi et K. gramineo folio erectum Segu. -
Comune nei campi, nei pascoli ecc. delle zone montana e subalpina, e qualche volta nella collina: e così sul monte Bolca!; nella valle d' Illasi presso Tregnago (A. Mass!); a S. Bartolomeo Tedesco (Segu.); ai Zambei presso Cerro veronese e nei dintorni di Chiesanuova!; a S. Anna d'Alfaedo, Vaona, S. Giovanni di Fosse!; sul monte Tondo!; nel monte Baldo al margine delle fosse nelle quali si abbeverano gli armenti a Pozza Galletto, alla Papalina, Basiana, Valfredda!, ed alle falde del monte salendo da Caprino in Piore (Segu.). - Giugno o luglio-ottobre: annuo. - Le ricerche future condurranno alla scoperta sul suolo veronese di altre forme appartenenti a questo genere.



Tribus 3.  -  Polycarpeae.

Polycarpon Loeffl. in L. P. tetraphyllum L., Poll. - Herniaria Alsines folio Segu. - Frequente e qualche volta gregario, lungo le strade, nelle macerie, nei luoghi aridi, nelle sabbie. e nei luoghi coltivati, presso le abitazioni della pianura e della collina: e così nei dintorni tutti di Verona e nella città per le vie, nelle piazze ecc.! e nei colli interni presso la Fontana del ferro (Segu.); nella collina di Montorio ad Olivè ed alla Pezza!; nella Valpantena !; al lago di Garda a Lazise (Font. ecc.). - Estate-autunno: annuo.
La famiglia delle Paronychiaceae è assai poveramente


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rappresentata nella Flora della nostra regione, mancando in essa i generi Corrigiola L., Illecebrum L., Pteranthus Fosck., Telephium L., Loeflingia L. Ortegia L.: veramente il Pona (M. B. p. 210) indica nella Prà di Malcesine in monte Baldo (m. 1699) la Iuncaria salmaticensis del Clusio corrispondente ad Ortegia hispanica L.: ma questa stazione, per la sua altitudine, sembra poco confacente a questa pianta: ed il Poll. (fl. ver. I, p. 51) sospetta che il Pona abbia preso per Iuncaria salmantica, una qualche varietà di Asperula cynanchica. Ad ogni modo O. hispanica oggidì non cresce certamente, né sul monte Baldo, né in qualsiasi altro punto della nostra Provincia, come del resto non è stata più ritrovata a Giaveno nel Piemonte, unica stazione italiana nella quale Allioni, Molineri, Balbis raccolsero questa pianta.






FAMILIA XXXII.  -  TAMARICACEAE.


Tamarix L. T. gallica L. - Tamerice, Bruca. - Frutice od albarello coltivato negli orti quale pianta ornamentale: accidentalmente nelle sabbie lungo l'Adige sotto al muro lungo presso a S. Michele, certamente ivi abbandonato dal fiume in seguito a piena!. - Aprile-maggio.

Myricaria Desv. M. germanica Desv. - Tamarix germanica L., Poll.; Tamariscus germanica Segu. - Tamarice. - Tamariso (Segu.), Tamarisa. - Variat:
- β squamosa (Rchb.).
Frequente nelle ghiaie e sabbie alle sponde e nel letto dei fiumi e dei torrenti (Segu., Poll., Barbieri, Mang. !): e così a destra d'Adige alle falde orientali di monte Baldo presso Brentino, alla Perarola presso Incanale !; e più a mezzodì presso le Zuane alla foce del progno e sotto a Rivoli veronese!


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(e Rigo, Vittorio Pellegrini); a Verona copiosissima, al Pestrino, in Campomarzo, sotto al muro lungo presso S. Michele, presso al passo volante di S. Giovanni Lupatoto, a Zevio e così di seguito lungo tutto il corso del fiume: cresce pure sotto al monte Moscal nella Valsorda verso il lago di Garda! (e V. Pellegrini !). La var. β è una forma estiva ed autunnale che si incontra qua e là, ma raramente: e così nella Valsorda ed in Campomarzo di Verona!. - Frutice o suffrutice: fiorisce di norma da aprile a giugno; fruttifica nell'estate.
Di questa famiglia non è rappresentato nel Veronese il genere Reaumuria L.: la R. vermiculata L., l'unica specie di questo che cresca in Italia, vive nei luoghi salsi marittimi a mezzodì della Sicilia.






FAMILIA XXXIII.  -  ELATINACEAE.


Elatine L. E. hexandra Dc., Poll. - Rara: nelle risaie presso Vigasio. (Poll., A. Mass. !), e sul monte Baldo in una piccola palude nella valle Basiana!, in società con Peplis Portula L. e Callitriche verna Kütz. var. alpina ! - Luglio-settembre: annua.
E. triandra Schk. - Forse con la precedente sul monte Baldo nella pozza di Basiana.






FAMILIA XXXIV.  -  HYPERICACEAE.


Hypericum L. - Sect. 1. Eremanthe Spach. - H. calycinum. - Pianta orientale coltivata nei giardini: si trova inselvatichita presso Garda sul Benaco (Rigo!) e sulla collina veronese!. - Estate-autunno: perenne.

Sect. 2. Androseanum Adans. - H. Androseanum L., Poll., Bertol. - Androseanum officinale All.; Climeno di Plinio Pona; Androseanum maximum


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frutescens Segu. - Ciciliana. - Androsemo. - Vive nei boschi e luoghi selvatici della zona collina e montana; però non può dirsi pianta comune: e così presso Montorio alle Ferrazze! (e Segu., A. Mang.!): nella Valpantena presso Grezzana (Segu., Poll.) e singolarmente nel vaio del Paradiso !; nella valle d'Illasi in diversi luoghi, ai Finetti presso Tregnago, a Figarolo, Cellore! (e Segu., Poll., A. et C. Mass !); nella valle dell'Alpone a S. Giovanni Ilarione al confine del Veronese col Vicentino!; sul monte Baldo presso la Corona (Pona, Poll.). - Fiorisce da giugno ad agosto, e fruttifica immediatamente dopo: suffrutice.

H. hircinum L. - Ruta Caprina. - È qualche volta coltivato nei giardini.

Sect. 3. Euhypericum Boiss. - H. perforatum L., Poll. fl. ver. var. α - Hyperico Calc.; - H. vulgare Segu. - Caccia diavoli, Perforata, Erba della Madonna.* - Variat:
- α vulgare Neilr.
- β angustifolium Dc.
- γ veronense (Schrank). - H. perforatum var. mucrophyllum Dc.
- δ alpinum (Parl.).
Comune nelle siepi, nelle macchie, lungo le strade, sui muri e sulle rupi, nei campi: le var. α e γ, ed altre forme affini che si omettono, si incontrano per tutta la Provincia e dal piano e dalla città stessa di Verona (p. e. sul ciglio dell'Arena!) si innalzano alla zona montana!: la β cresce fra le rupi sui Lessini a S. Anna d'Alfaedo, Vaona ! e certamente altrove: la δ cresce fra le rupi nelle zone elevate, nel monte Baldo in Naole, Noveza! ecc.; nei Lessini sul Malera! ecc. - Maggio-ottobre: perenne. - Sono innumerevoli le doti e proprietà attribuite a questa pianta dalla fantasia del popolo: sta però che i fiori


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dell'Iperico lasciati per alcuni giorni in infusione nell'olio d'oliva, somministrano un farmaco efficacissimo per le ferite e singolarmente per le scottature.

H. quadrangulum(1) L. - H. dubium Poll. - Nei pascoli, nelle rupi e nei luoghi selvatici delle zone montana, subalpina ed alpina: e così sul monte Baldo nella Valfredda!, ai Zocchi (Poll.), ai palloni di Noveza! ecc.; e sui Lessini al Corno d'Aquilio!, nelle cime Galbana e Malera! ecc. - Luglio-settembre: perenne.
[(1) = Hypericum tetrapterum Fr. - n.d.c.]

H. tetrapterum Fries. - H. quadrangulare Poll.; H. quadrangulum Poll. viag.; H. acutum Moench.; Asciro del Mattioli Calc., Pona; H. Ascyrum dictum caule quadrangulo Segu. - Comune presso le siepi, nei fossati, nei prati umidi e torbosi della pianura e della zona collina: in Campomarzo di Verona! (e Poll.) e nel Basso Acquar !; tra Montorio e S. Michele (Segu.); al lago di Garda a Lazise (Fontana); nella valle di Caprino! (e Pona); nella val d'Adige presso Incanale!; nell'antico cimitero di Tregnago (A. Mass.!) ecc. - Giugno-ottobre: perenne. - Con ogni probabilità si potrà rinvenire nel Veronese H. Desetangsii Lamotte.

H. humifusum L., Poll. viag. - H. perforatum var. β Poll. - Raro: cresce in luoghi sassosi e nei pascoli aridi e secchi: alle sponde del Benaco presso Garda (Poll. !, A. Mass.!);. sul colle delle Ungherine presso Calserega!, in Verona sul ciglio dell'Arena !; fuori Porta Nuova presso al Poligono!, accidentalmente nelle sahbie depositate dall'Adige !, ed altrove nell'Agro veronese (Poll. ex Bertol.). - Estate-autunno: perenne. - Presso Verona, e precisamente al Poligono, è stato raccolto un piccolo esemplare di un Hypericum che, per confronto fatto, l'assomiglia assai ad H. australe Ten.

H. hirsutum L., Poll. - H. villosum erectum, caule rotundo Segu. excl. syn. Calc. et Pon.- Non comune


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nei luoghi selvatici, nelle macchie ecc.: nel monte Baldo al prato di Brentonico, nella selva di Avio, alla Corona, presso la Ferrara (Poll.); nella valle di Caprino (Poll.; nel monte Tondo!; presso S. Anna d'Alfaedo a Vaona!; a Selva di Progno ecc. - Estate-autunno.

H. montanum L., Poll. - Androsemo del Mattioli Calc., Pona; H. elegantissimum non ramosum folio lato Segu. - Comune nei luoghi selvatici, nelle macchie ecc. per tutta la Provincia dalla pianura veronese alla zona subalpina in tutti i monti e colli! (e Calc., Pona, Segu., Poll., Fontana, Naccari. A. Mass.! ecc.), ed anche nelle vicinanze di Verona al Pestrino!, e nella città stessa fra le macerie appena fuori Porta Nuova! - Giugno-ottobre: perenne.

H. Richeri Vill.? - A questa specie, dubitativamente però sino ad esame definitivo, si riferiscono esemplari raccolti sui Lessini presso S. Anna d'Alfaedo, Chiesanuova e Trachi.

H. Coris L., Poll. - Cori legitimo di Dioscoride Pona, M. B. p. 98, cum ic. - Raro: cresce in luoghi sassosi e selvatici. Il Calzolari (Viag. di M. B. p. 14) lo indica sul monte Baldo in Valvacara e nello monte fu scoperto da G. Rigo! presso all'Eremo dei ss. Benigno e Caro (m. 834); cresce pure sul monte Brione sopra Riva: sui monti Lessini vive lungo il sentiero che da Roccapia conduce al così detto Buso del Gatto sopra Peri! - Il Cori legitimo di Dioscoride è indicato da Pona copioso ne' colli fecondi, ma dal contesto non risulta voglia parlare di pianta veronese, ma piuttosto di pianta vivente nei famosi giardini Nichesola a Pontone sull'Adige. - Estate-autunno: suffrutice.
Un Hypericum raccolto, ma già sfiorito, alla Groleta in val di Caprino sembra appartenere a H. hissopifolium Vill.


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FAMILIA XXXV.  -  TILIACEAE.


Tilia L. T. platyphylla Scop., Poll. T. grandifolia Ehrh.; T. maximo folio Segu. - Tiglio. - Teglia, Teion, Zampogne (Monti?). - Nei boschi; non comune: presso Verona alle sponde d'Adige presso S. Vito del Mantico!; nel monte Baldo lungo la salita da Brentino alla Corona! (e Poll.), presso la Ferrara! (e Poll.), nella Selva di Avio (Poll.); nella val d'Adige alle falde di monte Pastello!, e su per i Lessini ad Erbezzo!, a Chiesanuova!, ai Trachi!, presso Campofontana (Segu.). - Fiorisce in giugno; matura i frutti in luglio ed agosto. Albero dal portamento e dalla chioma maestosa.

T. parviflora Ehrh. - T. microphylla Poll.; T. ulmifolia Scop.; Tilia Calc.; T. foemina folio minore Segu. - Tiglio, Tiglio selvatico. - Tiglia, Tilia, Teia, Teio, Teion (Monti ?). - Luoghi boschivi e selvatici nella zona montana dalla quale scende nella collina; più comune e più sparso del precedente, Sul monte Baldo alla Corona !, presso la Ferrara! ecc.; sui Lessini a Velo (A. Mass. !), Chiesanuova (Poll.), Cerro!, al piede di S. Viola a Casale di sotto! e più al basso nel vaio di Squaranto!. - Fiorisce in giugno e luglio; i frutti sono maturi in agosto e settembre: albero più o meno elevato, qualche volta alberello, frutice nei cedui.
Tanto T. platyphylla, quanto T. parvifolia, per la bellezza ed eleganza del portamento viene coltivato come pianta ornamentale e piantato nei viali, nei giardini, nelle piazze. Il legno serve a diversi usi, ed i fiori uniti alla loro brattea si adoperano quali sudoriferi.

T. intermedia Heyn. - Rinvenuto per la prima volta (Settembre 1899) sui monti Lessini in un bosco presso


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Cerro veronese!; probabilmente crescerà anche in altri punti dei monti veronesi.
Del genere Tilia sono coltivate nei giardini diverse specie esotiche; merita di essere ricordato lo stupendo e gigantesco Tiglio (T. argentea) piantato da Pollini nell'antico Orto Botanico e che oggidì ancora può ammirarsi nello Sqare di piazza Indipendenza.






FAMILIA XXXVI.  -  MALVACEAE.


Malva L. - Sect. 1. Bismalva Medikus. - M. Alcea L., Poll. var. α. - Alcea volgare Pona; Alcea vulgaris major flore ex rubro roseo Segu. - Frequente nei luoghi selvatici e boschivi, negli argini, nelle macchie ecc. dalla alta pianura alla zona montana per tutta la Provincia (Pona, Segu., Romano, Poll. ecc.), di preferenza nelle stazioni apriche: e così nelle vicinanze di Verona nella Valdonega !, nel vaio Borago ecc. presso Avesa !, a Montorio ! ecc., ad Illasi e Colognola (Segu.) e presso Tregnago a Cogolo (A. Mass.!), nella valle dell'Alpone a Vestena (A. Mass.!), alla Chiusa nella val d'Adige e sul Pastello!, nella valle di Caprino !, ai Masi sul monte Baldo! ecc. - Estate-autunno: perenne. - Il Pona e Seguier nelle loro Alcea volgare e Alcea vulgaris comprendono evidentemente tanto la vera M. Alcea quanto la specie seguente.

M. Morenii(1) Poll.! hort. et provinc. veron. etc. viagg. ecc., fl. ver. II, p. 437 cum ic. tab. III, fig. 6 (optimal), non Rchb. nec Willk. et Lge. nec Cout. et auct. nonnul. - M. fastigiata Cav., Rouy et Foucaud; M. Alcea var. fastigiata Koch. (Conf. Rouy et Foucaud fl. de Fr. IV, p. 27 in nota): Alcea procerior magno flore Segu. - Sottospecie elegantissima della M. Alcea L. sens. amp., la quale si incontra frequentissima


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al margine dei campi, lungo le strade, nei luoghi selvatici ecc. delle zone collina e montana. E così a Vestena nell'alta valle dell'Alpone! (e A. Mass. !, nella valle d'Illasi a Tregnago!, a Cogolo (Segu.), nella Valpantena al ponte di Veia !, nel monte Pastello in diversi punti ma specialmente a Molane ove è copiosissima! (e A. Mang.!), in val d'Adige alle falde di monte Baldo dalla Prerarola a Brentino, Rivalta, Belluno veronese! (e Poll.), e sul monte stesso a Brentonico (Poll.; Gelmi), a Chizzola ed Ala, (Gelmi), ai Masi, in Pravazar! (e Poll.), presso la Ferrara! ecc., nella valle di Caprino! ecc. _ Maggio-settembre: perenne.
[(1) = Syn. della specie precedente - n.d.c.]

M. italica Poll. hort. et prov. veron. pl. nov. ecc. p. 17; Rouy et Foucaud fl. de Fr. IV, p. 28. - M. Alcea β M. italica Poll. fl. ver. II, p. 438: M. Alcea var. multidentata Koch; M. Morenii Rchb. icon. germ., Willk. et Lge., Cout., non Poll. - Anche M. italica è sottospecie di M. Alcea, e cresce frequentemente in società con essa e con M. Morenii !; il Pollini la raccolse nella pianura veronese; A. Massalongo presso Tregnago e Roncà!. - Maggio-settembre: perenne.

Sect. 2. Fasciculatae Dc. - M. silvestris L., Poll. - Malva vulgaris flore majore, folio sinuato Segu. - Malva. - Malva, Malve, Malva selvatica. - Variat:
- β albiflora. - M. silvestris folio sinuato flore albo Zannich., Poll.
Comune nei campi, nei luoghi incolti, lungo le vie, nei calcinacci per tutta la Provincia dalla pianura alla zona montana!: la var. qua e là con la forma a colorazione normale. - Estate-autunno: bienne e perenne.

M. nicaeensis All. - Si incontra qualche volta nei campi e lungo le vie; Gregorio Rigo la ha scoperta per il primo nel Veronese presso Villafranca. - Estate-autunno: annua ?


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M. rotundifolia L., Poll. - M. vulgaris flore minore, folio rotundo Segu. - Malva, Malve, - Comune nei luoghi incolti, nelle macerie, presso i muri e le siepi: per tutta la Provincia dalla, bassa pianura alla zona montana elevata; e così p. e. alle sponde del Tartaro!, nella città di Verona!, sul monte Baldo ai Crosati (m. 903)!. - Estate-autunno: annua. - Le foglie ed i fiori delle M. sylvestris e M. parvifolia seccati sono adoperati nella preparazione di decotti e di diversi farmaci: gli erbaioli annualmente ne raccolgono una grande quantità che smerciano alle farmacie: le donne di campagna vendono sui mercati la pianta fresca.

M. borealis W. - Fu raccolta dall'arciprete Francesco Masè, al confine della Provincia di Verona con quella di Mantova, presso Casteldario! - Estate-antunno: annua.

Althea L. Sect, 1. Althaeastrum Dc. - A. officinalis L., Poll. excl. var. α. - Altea Calc.; A. Dioscoris et Plinii Segu. - Altea, Buonvisco, Bismalva. - Altea, Malva vis-cio, Malvavisco, Malvis-cio. - "Variat floribus incarnatis vel albidis". - Nei luoghi umidi, nei prati, alle sponde dei fossati, e nelle siepi.
- È frequentissima in tutta la bassa pianura (Segu., Poll., Rocchetti! ecc.): e così presso Legnago !, Villabartolomea!, Isola della Scala!, Persacco (A. Mass. !), Vigasio! ecc.; alle sponde del lago di Garda (Poll. viag.); nella campagna veronese presso Bussolengo (Calc.); a Caldiero, Caldierino, S. Bonifacio, Arcole, Albaredo!; si interna qualche volta nelle valli che sboccano nella pianura e quindi compare nella Valpantena verso Quinzano!, e nella valle dell'Alpone presso Monteforte ! ecc. - Luglio-ottobre: perenne.
- È raccolta dagli erbaioli che la smerciano ai farmacisti, per le sue virtù medicinali: parantur decoctum, syrupus, pasta et unguentum (Poll.).


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A. taurinensis(1) Dc. - A. officinalis Poll. var. β A. laciniato folio; A. profunde sive dentato folio Segu. . Assieme alla specie precedente della quale però è di gran lunga meno frequente (Poll.): è stata primieramente scoperta da Seguier nella pianura veronese, prope laudatam Pindemontiorum villam secus rivulos (pl. ver. III, p. 95), e si trova in tutte le Valli veronesi del Tartaro! ecc., a Legnago (Rocchetti !), Vigasio! ecc.: A. Manganotti la ha raccolta nella valle dell'Alpone presso Monteforte. - Fiorisce riella stessa epoca della specie precedente della quale da tal uni è considerata quale varietà.
[(1) = Syn. della specie precedente - n.d.c.]

A. cannabina L., Poll.- Alcaea cannabina Segu. - Malvacanapina. - Malva salvega*. - Comune nei luoghi incolti e presso le siepi della intera Provincia dal piano alla zona montana (Segu., Poll., Rainer, Mang. ecc.): e così in Campomarzo di Verona!, nella valle di Montorio!, all'ingresso di Valpantena appena fuori Porta Vescovo (m. 58) e presso Poiano, Quinto ecc.!; nella pianura a Bonferraro; alle sponde del Benaco a Lazise (Fontana), presso Marniga!; nella valle di Caprino!; nel vaio di Squaranto ed a Roverè di Velo!; nel monte Bolca a Vestena (m. 510, A. Mass. !) ecc. - Estate-autunno: perenne.

A. narbonensis(1) Pourr. - Si trova nelle stazioni stesse nelle quali cresce la specie precedente della quale è considerata come una varietà: e così presso il Castello di Montorio !, presso Verona nella Valdonega !, a Romagnano sopra Grezzana e nel monte Gazo! ecc. - Estate-autunno.
[(1) Syn. specie precedente - n.d.c.]

A. hirsuta L., Poll. - Alcea hirsuta Segu. - Non comune; nei campi, nei vigneti, lungo le strade: presso Verona (Rainer, in Bertol.); a Vestena nel monte Bolca (A., Mass. !); Di Castelvero (A. Mass. !); nella valle d'Illasi a Tregnago, ai Finetti e nel monte Belocca. (A. Mass.); presso Grezzana nella


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Valpantena (Segu.); a Caprino veronese (Segu.), e su per il monte Baldo in Piore!, a Vezzane!, presso Spiazzi! e nella valle di Brentino (Poll.). - Luglio-settembre: annua.

Sect. 2. Alcea Dc. - A. rosea Cav., Poll. - Malva-rosea, Malvone, Rosoni, Malva-rosa semplice doppia, bianca, rossa, carnicina, pavonazza, gialla, brizzolata. - Rose marine semplici, doppie ecc. - "Variat floribus roseis, incarnatis, albis, atrupurpureis, luteis, variegatis, et
- α typica.
- β Sibthorpii (Boiss.)
- γ integrifolia.
"Culta, nunc fere spontanea facta in ditione nostra".
Naturalizzata affatto cresce sui muri dei pubblici edifizi, lungo le vie ecc.: e così in Verona sui campanili, ed una volta ai Portoni di Brà e sulla torre pentagona !, nella collina veronese in Valdonega! ecc.: la var. β si trova di frequente nelle ortaglie!: la γ in Verona presso la stazione della ferrovia Verona-Caprino, nella Valdonega e nella Valpolicella a Pedemonte !. - Estate-autunno: annua e bienne. - È questa una pianta assai resistente, e si trova in fiore ad inverno, molto innoltrato: regge anche in zone assai elevate: p. e. sul monte Baldo ai Peretti, contrada a nord di Spiazzi (1000 m. circa), e sui Lessini a Gorgoselo sotto Breonio (800 m. circa).

A. pallida(1) W. et K., Poll. - Rara nella regione: forse inselvatichita ed oramai naturalizzata porta il nome vernacolo di Rosa marina come la specie precedente. Cresce in Verona sugli spalti di Castel S. Felice!; nella Valdonega!; nel Castel di Montorio - la stazione classica di Ciro Pollini - e sotto a questo nella villa dell'avvocato Luigi Gemma ove è copiosa!; alle falde dei Lessini a Badia Calavena!, e del monte Baldo presso Caprino a Gaun e Caiar !. - estate-autunno: annua e bienne.
[(1) = Alcea biennis Winterl - n.d.c.]


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Hibiscus L. - H. roseus(1) Thore. - Nella infima pianura lungo il corso del Tartaro (Masè). - Estate: perenne. - Da ricercarsi H. pentacarpus L.
[(1) = Hibiscus moscheutos subsp. palustris (L.) R.T. Clausen - n.d.c.]

H. syriacus L., Poll. - Ibisco. Ibisco, Altea. - "Variat flore semplici et duplici, corollisque purpurascentibus, roseis, albis". - Originario di levante, e coltivato per far siepi, si incontra oramai ovunque quasi fatto selvatico: e così p. e. a Verona in Campomarzo !, Campagnola ! e fuori Porta S. Giorgio andando verso il tiro a segno!; a Peschiera!; nella Valpantena!; in valle di Caprino fra Boi e Pesina! ecc. - Estate-autunno. Frutice (Althaea frutex Hortul.) o alberello.

H. trionum L., Poll. - Hipecoum Calc.; Alcea de' Veneziani appresso il Trago Pona; Ketmia vesicaria vulgaris Segu. - Copiosissimo nei campi fra le biade nei luoghi coltivati, e qualche volta nei pascoli, per tutta la Provincia dalla bassa pianura alla zona montana: e così al margine delle risaie e nei campi in tutto il basso Veronese! (e Poll.); nell'Alto Agro veronese a Bussolengo, Villafranca ecc.! (e Calc.) e nei dintorni di Verona in Campomarzo!, nella collina in Valdonega!, alle torri Massimiliane! ecc.; fra le messi nelle valli Tramigna, Illasi, Valpantena, Valpolicella!; sopra Romagnano, di Grezzana a Lotrago, Spredino, Prè dell'acqua (m. 500); nella val d'Adige alla Chiusa (Pona) ed altrove!; a Peschiera!, Pacengo!, Lazise (Fontana) ecc.; in tutta la valle di Caprino dalla quale sale su per i monti Creta e Gazo sino a raggiungere quasi la sella dei Lumini a Fontinerbole ! (m. 1000). - Estate-autunno: annuo.

Sida L. - S. Abutilon(1) L., Poll. - Abutilon Avicennae Gärtn.: Abutilon Calc. ?; Althea lutea, ovvero Ibisco di Theofrasto presso il Lobelio,overo Abutilo d'Avicenna secondo altri Pona; Abutilon Segu. - Abutilo, Cencio molle. - Al margine dei campi e presso i muri nella


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bassa oianura veronese ma meno frequente di una volta: e così a Sanguinetto e Nogara (Segu.); Isola della Scala, Villimpenta, Bovolone ecc. (Poll.); nelle valli del Tartaro!; al lago di Garda a Lazise (Fontana); presso Verona ad Avesa (A. Mang.!) ecc. La pianta del Pona era coltivata nei famosi giardini Nichesola a Ponton: Calceolari poi mette il suo Abutilon sul monte Baldo in Ime e Basiana? - Luglio-agosto: annuo.
[(1) = Abutilon theophrasti Medik. - n.d.c.]

Gossipium herbaceum L. - Cotone, Bambagia. - Coton. - "Dum praeteritis annis ob bellum peregrinae mercaturae detienebantur, in agris veronensibus tum hoc Gossypium tum aliae species herbaceae excolebantur; easque ipse excolui in Horto Botanico veronensi" (Poll. fl. ver. II, p. 434, a. 1882). - Tentativi di coltivazione del Cotone sono stati fatti ripetutamente in Provincia ma sempre con risultato negativo.
Della famiglia delle Malvacee non sono rappresentati nella Flora veronese i due generi Malope (M. malachoides L.) e Lavatèra: del secondo però, nei giardini viene qualche volta coltivata L. arborea L.






FAMILIA XXXVII.  -  GERANIACEAE.


Tribus 1.  -  Geranieae.

Geranium L'Herit., L. ex parte. - Sect. 1. Unguiculata Boiss. - G. macrorhizum(1) L., Poll. - G. batrachioides odoratum Segu. - Geranio de montagna. -
Nei luoghi selvatici e rupestri della zona alpina e subalpina, più raramente nella montana, accidentalmente nella collina; non può dirsi specie comune, ma cresce copiosamente sul monte Baldo. È così sul versante orientale, ove compare appena, nella selva di Avio verso la valle dell'Artillon (Segu.); e sopra


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l'occidentale in Valvaccara (Martini in op. ined. M. B. nat. flg. II, p. 34, f. 30), ai Piombi sopra Malcesine (m. 1158, Poll.), nella valle dei Molini sopra Cassone! e più in alto pressso al Fichet lungo la strada che conduce all'Eremo dei ss. Benigno e Caro (m. 600-800)!, nella valle delle Buse (e Mang.!), al Mandrian !, ecc. (m. 2184). Erborizzando per la Valpantena al D.r Caro Massalongo, venne dato di raccogliere esemplari di G. macrorhizum in una macchia, nella quale vive gregario!, ad Orè presso Cologne (m. 220); e non poca fu la sua meraviglia e sospettò si trattasse di pianta importata, né male si appose; perchè il Seguier (pl. ver. I, p. 468) scrive: "Haud longe a Gretiana vico, et in loco quem Cologna (Cologne) dicunt hojusce (idest G. macrorhizi) reperiuntur stirpes quaedam ab amicissimo viro Jacobo Spada Gretianae Archipresbytero, dum illic vitam degebat, satae, quae deiude spontaneae factae sunt": le piante pertanto raccolte sono le dirette discendenti di quelle ivi piantate dall'autore della dissertazione De marinis exuvis in lapidem conversis circa un secolo e mezzo fa. - Giugno-ottobre dipendentemente dalla altitudine: perenne.
[(1) = Geranium macrorrhizum L. - n.d.c.]

Sect. 2. Subacaulia Boiss. - G. argenteum L., Poll. - Geranio argenteo Calc.; Geranio alpino Pona M. B. p. 201 cum ic.; G.argenteum alpinum longius radicatum Segu. pl. ver. I, p. 471 cum ic. tab. X; G. argenteum montis Baldi J. Bauh. hist. pl. III, p. 474 cum ic. - Nelle rupi e nei pascoli rocciosi elevatissimi del monte Baldo (Pona, Segu., Poll., A. Mass.!, Mang.!, Rigo!, Gelmi, Precht, Perini, Rainer): e quindi cresce copiosissimo in Costabella!, Coal santo !, Mon maor !, val degli ossi ! ecc. - Luglio-settembre: perenne.

Sect. 3. Batrachia Boiss. - G. pratense L., Poll. - G. con


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aspetto di Ranuncolo del Dodoneo Pona; G. batrachioides, Gratia Dei Germanorum Segu. - Ama i prati e luoghi selvatici montani e subalpini del monte Baldo, se vogliasi prestar fede ai Botanici che trattarono di piante veronesi: infatti Pona lo indica in valle dell'Artillon; - mihi tamen invisum, scrive, Seguier - ed in quella di Caprino (?); Martini in Valvaccara - ma la figura disegnata dall'autore, (M. B. figurati III, p. 34, fig. 30), non pare corrisponda; Pollini in Ortigara, Zocchi, Tredespin, la Ferrara, Valtredda, Noveza. Nasce però il sospetto che gli autori non nominati nelle località citate abbiano visto una qualche altra pianta, forse la specie seguente - Giugno-luglio: perenne.

G. silvaticum L., Poll. - Cresce in luoghi boschivi e selvatici dalla zona montana alla alpina: e così nel monte Baldo, alla Ferrara! (m. 856 e Barbieri), in Basiana (m. 1077 Mang. !), nella Valfredda!, Noveza !, Artillon !, Coal santo! (m. 2074) ecc. sul versante orientale, e sull'occidentale in Valvaccara !, val delle pietre! ecc. e quindi in molte delle località indicate per G. pratense; sui Lessini nella Podesteria !, al Vallone !, nella bocca di Malera !, a Revolto! ecc. - Giugno-agosto: perenne.

G. phaeum L., Poll. - Geranio fosco del Clusio Pona; G. phaeum sive fuscum, petalis rectis seu planis Segu. - Variat:
- β lividum Koch.
Nei prati, nei pascoli, nei luoghi selvatici e rupestri dalla zona montana alla alpina, si incontrano copiosamente la forrna tipica e la varietà: nel monte Baldo nei pascoli e prati di Pravazar !, Valfredda!, Noveza!, Artillon !, nelle valli delle buse e delle pietre !, la Ferrara!, ai Zocchi e alla prà di Melcesine !, Ortigara ! ecc.; e sui Lessini in Podeateria !, Trachi ! Velo e Roverè di Velo e più al basso nella valle di


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Illasi!, al Cerro e presso S. Anna d'Alfaedo!, nel monte Zeola ed alle Fraselle! ecc. - Giugno-settembre: perenne. - Sopra questa specie di Geranium e singolarmente sulla var. lividum raccolta sul monte Baldo nei pascoli di Pravazar, e nella valle delle pietre (Cesati) conf. A. Terracciano: Specie rare o critiche di Geranii italiani in Malpighia, anno IV, fasc. V-VI, p. 193.

G. nodosum L., Poll. - Luoghi selvatici della zona collina e montana, raramente nella subalpina; è poco frequente nel monte Baldo ove è stato rinvenuto da Seguier nella selva di Avio, copiosissimo invece in tutta la catena dei Lessini: e così nella Valpantena ai Sarmazi presso Grezzana; al ponte di Veja; nel vaio della Pernise, dell'Anguilla (e Mang.!), delFalcone ecc.; al Corno Mozzo (m. 1536); nel vaio di Squaranto!: nella valle d'Illasi ai Rugoloti !, nel vaio del Gambero !, a Saline e Badia Calavena (A. Mass.!); nel monte Bolca (A. Mass!) e nella valle d'Alpone! ecc. - Maggio-settembre dipendentemente dalla altitudine: perenne.

G. sanguineum L., Poll. - G. sanguineum maximo flore Segu. - Sanguinaria. Geranio selvego. - "Variat floribus roseis vel violaceis et
- β prostratum Pers.
- γ latifolium Parlat.
Comune (Segu., Poll., Barbieri, Mang., A. Mass!, ecc.) nei luoghi selvatici e boschivi dell'Alto Agro veronese, dei colli e di tutti i monti sino alla intera zona montana!: la var. β qua e là assieme alla forma tipica; la γ si incontra rarissimamente. - Maggio-agosto, dipendentemente dalla altitudine: perenne.

Sect. 4. Batrachioidea Koch. - G. pyrenaicum L. - Rarissimo nel monte Baldo nei pascoli alle Acque negre (m. 1900) presso al baito ! ed al Sassetto!. - Estate: perenne.


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Sect. 5. Colombina Koch. - G. colombinum L., Poll. - G. colombinum dissectis foliis, pediculis florum longissimis Segu. - Var. β albiflorum. - Comune nelle siepi, nei luoghi sassosi, nei siti selvatici della intera Provincia, dalla pianura alla zona montana in tutti i monti: e così p. e. al Bosco mantico!, a Pazzon!, a piè del monte Baldo!, sul monte Pastello!, nella valle d'Illasi sul monte Precastio!, - La var. β in luoghi sassosi a Cà del Bovo !. - Dalla primavera all'estate: annuo.

G. dissectum L., Poll. - Sparso qua e là per la Provincia, e per lo più gregario, al margine dei campi, lungo le vie, nelle siepi, di preferenza nei luoghi umidi: nella bassa pianura veronese a Villimpenta (Poll.), Vigasio!: presso Verona nelle bassure sotto Porta Palio! (e Poll.) e fuori Porta S. Zeno presso l'antico cimitero!; a Montorio!; nella valle d'Illasi a Tregnago (A. Mass.!); al lago di Garda a Riva (Gelmi), Peschiera! ecc.; né manca da ultimo nelle zone alquanto elevate trovandosi nei Lessini nel monte Zovo!, a S. Vitale di Velo (m. 932 Poll.). - Primavera-estate: annuo.

G. rotundifolium L., Poll. var. α - Geranio malvaceo dei moderni Pona; G. folio Malvae rotundo. - Variat:
- α genuinum - "Petalis integerrimis"
- β emarginatum. - G. rotundifolium Poll. var. β - "Petalis leviter emarginatis"
- γ albiflorum. - G. rotundifolium sub. var. albiflorum Rouy et Foucaud. - "Floribus albis".
Non raro nei muri, lungo le vie, nelle siepi dell'Alto Agro alla zona collina e montana elevata; in Verona nei fossi appena fuori le porte della città! (e Segu.), ai piedi del Castel S. Pietro! (e Pona); nell'Alto Agro verso il Chievo, Bosco Mantico, Corno, S. Vito! ecc.: al lago di Garda!; nella Valdonega! ed in tutti i colli veronesi!; presso Avesa; nella


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Valpolicella! nella Valpantena presso Grezzana!, nel vaio di Squaranto! ecc.; né disdegna le stazioni elevate crescendo sul monte Baldo presso la Ferrara ed altrove (Poll.): il Pona pone il suo Geranio malvaceo all'Artillon e contemporaneamente lo indica ai piedi del Caste S. Felice in Verona, ove effettivamente cresce, ma un tale dislivello (m. 1748) sembra poco confacente a questa pianta, come pure è da ritenersi, per uguale ragione, non adatta la stazione che segna per essa sul monte Baldo il Pollini, nei pascoli e selve dei Zocchi, Tredespin, Colma e Prà di Malcesine (m. 1400-1600). - Aprile-agosto: annuo.

G. pusillum L., Poll. - Siepi e luoghi erbosi dal piano alla zona montana per tutta la Provincia: presso Verona e nella città stessa!; nella Valdonega!; in Valpantena presso Grezzana!; sul monte Pastello! e monte Masua di Cerna!, e ad altitudine ancor maggiore a Roccapia ! (m. 1229); nele colline di Pastrengo!; nei colli Benacensi (Rigo!); nella valle di Caprino e più in alto a Pazzon!, Ferrara di monte Baldo ecc.! - Aprile-agosto: annuo.

G. molle L., Poll. - G. colombinum minus, majore flore et foliis florum bifidis Segu. - Piè di gallo. - "Variat floribus purpureis, rarissime albis G. columbinum villosum, petalis bifidis albis Segu.) et,
- β grandiflorum Vis.
Comune nei luoghi erbosi, nelle siepi, al piede dei muri ecc. dal piano alla zona subalpina!: la var. β compare qua e là assieme alla forma tipica, e così p. e. in Verona nel regio Collegio degli Angeli!, nella Valdonega!, sul monte Baldo alle Peagne ! ecc. - È in vegetazione dalla primavera all'autunno: annuo.

G. lucidum L., Poll. - G. lucidum saxatile Segu. - Vive in luoghi umidi e sassosi e selvatici; è frequente sui


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monti Lessini, e così nella Valpantena presso Grezzana (Segu., Poll.), Lugo (Poll.) ed oltrepassata la borgata detta i Belori nel vaio dell'Anguilla !, in quella del Falcone !, nella val Marchiora !, al Corno d'Aquilio (m. 1546)!, Chiesanuova!, le Scandole (Poll.) ecc.: nella valle d'Illasi a Centro (A. Mass.), e sulle alpi che la separano dal vicentino alle Frasele ! (e A. Mass.!); sul monte Baldo nelle valli di S. Zeno, del Trovai, delle pietre (e Rigo). - Maggio-settembre: annuo.

G. divaricatum Ehrh. - Rarissimo sul monte Baldo, scopertovi dal Barbieri (ap. Bertol. fl. it. 7, p. 218): ma fino ad oggi non fu dato di ritrovarlo.

G. Robertianum L., Poll. var. α - G. Robertianum primum Segu. - Erba roberta - "Stirps polymorpha: variat, a) petalis integris, b) petalis crenatis (sub-var. crenatum Rouy et Foucaud), c) petalis purpureis vel purpurascentibus concoloribus, purpureis ex albo lineolatis, albis vel albidis, d) crassicaule Rouy et Foucaud, e) rubricaule Hornem. - G. Robertianum primum rubens Segu. - demum
- β purpureum Vill. - G. Robertianum β G. purpureum Poll. - Subvar. f) minutiflorum (Jord.).
La pianta tipica con le sue forme e varietà, si incontra comune e frequentissima, sparsa per tutta la Provincia nei luoghi selvatici, nei boschi, nelle siepi dell'Alto Agro e dalla collina alla zona subalpina nel monte Baldo, nel monte Pastello, in tutti i Lessini ecc.! - Dalla primavera all'autunno: annuo e bienne.

Erodium(1) L'Herit. - Sect. 1. Pinnatisecta. - E. cicutarium L'Herit. - Geranium cicutarium L., Poll.; G. cicutae folio minus et supinum Segu. - Cicutaria, Ucioni. - Variat:
- α pimpinellaefolium Sibth. - E. cicutarium var.


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pimpinellaefolium Dc. - Subvar. a) triviale (Jord.). Forma typica. - acaule Rouy et Foucaud. - E. cicutarium var. praecox Dc. prodr. excl. syn. Cavan. - c) pumilum. Caule simplicissimo, annuo!; tota planta vix bipollicaris. - d) subalbidum (Jord.). - e) commixtum (Jord.). - f) hirsutum (Jord.).: in planta nostra flores albi.
- β Chaerophillum Dc.
Comunissimo nei campi, nei luoghi erbosi od incolti, lungo le vie, fra le macerie per tutta la Provincia, dalla pianura alla zona montana, in tutti i nostri monti; p. e. in monte Baldo alla Ferrara!; la forma f) nella val d'Adige alla Chiusa!: la var. β nella Valpolicella presso Pescantina!, e verisimilmente altrove. - Fiorisce dal finire dell'inverno al termine della primavera, rifiorisce in autunno: annuo, bienne, perennante.
(1)Nel testo "Herodium" e non "Erodium", certamente refuso tipografico. - (n.d.c.).

E. moschatum L'Herit. Geranium moschatum L., Poll.; G. cicutae e folio moschatum Segu. pl. ver. I, p. 473. - "Tota herba, Moschum rédolens, interdum omni odore Moschi privatur, et tunc vocatur G. cicutae folio inodorum Segu. l. c." - Coltivato nei giardini, fu rinvenuto da Seguier e Pollini, quasi spontaneo, nei fossi e per le vie di Verona, ove ai giorni nostri non è stato ritrovato: or sono pochi anni cresceva quasi fatto selvatico a Costermano nel cortile del Farmacista Pietro Fontana!; quivi è pure stato raccolto dal Reverendo D. Pietro Porta e da Gregorio Rigo. - Da maggio a tutta estate: annuo.

E. ciconium W. - Geranium ciconium L., Poll. - G. cicutae folio, acu longissimo Segu. - Gruaria, Rostro di cicogna. - Ucioni da testa, Rase*. - Variat:
- β brevicaule Rouy et Foucaud.
Cresce copiosamente in luoghi erbosi, nei fossi, fra le macerie, nei muri, lungo le vie e gli argini (Segu., Poll., Rainer, Mang. !, De Bracht ecc.) nella città di


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Verona, in tutti i fossi di cinta, in Campomarzo ecc. e nella collina alla Valdonega, S. Leonardo ecc.!: la var. β fra le fessure dei muri delle fortificazioni e negli argini lungo l'Adige in Campomarzo! Marzo-giugno: annuo.

Sect. 2. Lobata E. malacoides W. - Geranium malacoides L., Poll.; G. folio Altheae Segu. - Raro: in luoghi erbosi nel fosso che circonda le mura di Verona a sinistra uscendo da Porta Vittoria (Segu., Moreni, Poll., Tonini!, Mang.! ecc.) ove cresceva ancora or sono pochi anni!; oggidì sembra scomparso da questa stazione in seguito a movimenti di terra ivi avvenuti: A. Massalongo lo ha raccolto nella valle d'Illasi presso Tregnago! - Primavera: annuo (e bienne?).
Nei giardini veronesi da epoca immemorabile, sono coltivate molte specie, varietà e forme del genere affine Pelargonium (Geranium L.): p. e. P. triste W. - Geranio notturno, Notturnino, Geranio odor de note. - P. odoratissimum W. - Erba canella, Malva d'Egitto. - P. capitatum W. - Geranio capuzzin. - P. inquinatus W. - Geranio stella. - P. Radula W. - Erba Rosa. - P. tomentosum Jacq., W. - Geranio menta, Geranio odor de menta. - P. zonale W. - Erba scarlatina, Erba pever: alle quali sarebbero da aggiungere altre specie e forme di recente introduzione.



Tribus 2.  -  Balsaminea.

Impatiens L. - I. Noli-tangere L., Poll. - Noli me tangere Calc.; Impaziente erba del Dodoneo Pona; Balsamina lutea seu Noli me tangere Segu. - Noli-tangere. - Sensitiva. - "Praeter typicam duae occurrunt formae: - a) apetala Rouy et Foucaud. -


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b) micrantha Rouy et Foucaud". - Vive nei luoghi selvatici, ombrosi ed umidi delle zone montana e subalpina: e così nel monte Baldo (Calc., Pona, Segu., Poll., A. Mass.!, G. Rigo ecc.) all'Artillon!, in Noveza!, ai Lavacci e specialmente lugo la stadella che dal Cerbiol conduce al pian della Cenere ecc.; e sui Lessini al ponte di Veja ! e sotto ai Covoli di Velo presso la contrada Torneri !: le forme a) e b), assai rare nel monte Baldo in Noveza, e sui Lessini al ponte di Veja ! - Luglio-ottobre.
Impatiens Balsamina L., Poll. Balsamina, Balsomino femina, Begliomini. - Beiomini, Beiomi. - Di questa specie così polimorfa, oriunda dall'India, sono coltivate nei giardini diverse varietà a fior scempio, doppio, bianco, rosso, ecc.: qualche volta si incontra sub spontanea presso le abitazioni e fra le macerie.



Tribus 3.  -  Oxalideae.

Oxalis L. - O. Acetosella L., Poll. - Oxys Pliniam Calc., Pona; Oxys flore albo Segu. - Alleluia. - Azetosa, Azetosela, Erba forte, Pancuco*, Alleluia." - "Occurrit: a)coreulea Dc. - b) lilacina Rchb. - c) purpureo-lineata - Cresce copiosamente, e per lo più gregaria nei luoghi boschivi e selvatici innalzandosi dalla collina alla zona subalpina: e così nei pressi di Avesa (m. 130) nei vai del Grego, Gallina ecc.; nella valle di Squaranto alle Pissarote !; nel vaio dell'Anguilla, e più in alto sui Lesssini ai Trachi!, Roverè di Velo! ecc.; sul monte Baldo in Ime!, Noveza!, Artillon (m. 1915)! ecc. - Fiorisce da aprile a giugno dipendentemente dalla altitudine: perenne.

O. violacea L. - Pianta originaria dell'America del nord


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comparsa nella città di Verona verso l'anno 1882 nel giardino del Signor Giuseppe Menegazzoli, nel quale continua a mantenersi nelle aiuole, nei muri ecc. La sua apparizione è certamente dovuta a semi importati con la introduzione di piante ornamentali esotiche. - È in fiore da marzo a maggio: nei luoghi sufficientemente riparati. O. violacea si mantiene vivace anche durante la stagione invernale. È pianta perenne.

O. stricta L., Poll. - Pancuco de fior zalo, Pan e vin*. - Abbondante nelle ortaglie, al margine dei campi, nelle siepi dalla pianura estendendosi ai piedi delle ultime diramazioni delle nostre prealpi, p. e. la valle di Caprino, ove scompare!. In Verona e nei suoi dintorni cresce copiossissima, frequentemente in società con la specie seguente. - Da maggio ad ottobre dipendentemente dall'andamento della stagione.

O. corniculata L., Poll. - Oxys lutea del Clusio o Trifoglio acetoso corniculato et serpeggiante del Lobelio Pona (pro parte ?); Oxis lutea Segu. (pro parte ?). - Lujola maggiore. - Pancuco de fior zalo, Pan e vin, Capel da prete*. - "Stirps polymorpha: occurrit,
- α typica
- β villosa (M. B.)
- γ purpurea Parl. - "Flores flavi vel aurantiaci! - Folia in planta viva intense purpurea, exiccatione virescunt.
- δ variegata - "Foliis plus minusve variegatis."
- ε subcaulis Chast.
- ζ minor Lang.
- η parviflora. - "Floribus 2-3 plove minoribus quam in forma tipica".
Cresce copiosamente per la intera Provincia, dalla pianura alla zona montana nei muri, nelle rupi, lungo le vie e le siepi: e così nella città di Verona e nei suoi dintorni!; nell'Alto Agro a Sona! ecc.; nella


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val di Caprino ovunque!; alle falde del monte Baldo a Castion Veronese, Pesina ecc.!, più in alto alla Ferrara! (m. 817) e nella val d'Adige a Belluno veronese! ove è pure stata raccolta da Facchini; nei Lessini a Romagnano di Greezzana! (m. 360: la var. β si incontra frequentemente in unione alla forma tipica; e così p. e. nei muri della città di Verona specialmente fuori Porta Nuova a sinistra uscendo di città!, nella Valdonega!, alle falde del monte Baldo a Pesina, Rubiara, S. Michele di Caprino, Vilmezzan, Rendon ecc.!: la var. γ è copiosa nelle ortaglie e nei giardini nella città di Verona!, a Rubiara lungo la strada da Caprino ai Lumini!, alle sponde del lago di Garda a Castelletto di Brenzone, e frequentemente cresce in unione alla var. δ!: le var. ε, ζ, η si incontrano assai frequentemente nei muri, nelle siepi ed anche nelle fessure delle rupi. - La specie colle sue varietà è in fioritura da febbraio a novembre se la stagione corre mite: perenne. È da ritenersi che tanto Pona quanto Seguier nella Oxys lutea abbiano compreso la Oxalis corniculata e la Oxalis stricta: tanto più che questa seconda, come già sospettava Pollini (fl. ver. II, p.58), è da ritenersi come varietà o, se si preferisce, quale sottospecie della prima; e sta il fatto che, frequentemente si incontrano esemplari i quali sembrano accennare a forme di passaggio dall'una all'altra!.



Tribus 4.  -  Lineae.

Linum L. - Sect. 1. Syllinum L. nodiflorum L., Poll., Goir. app. bot. p. 34 et Erborizz. est. ed autun. ecc. ib Bull. Soc. Bot. it. a. 1892, p. 308. - L. luteum, ad singula genicula floridum Segu. - Rarissimo: alle falde dei Lessini a Mezzane di sopra nei


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campi coltivati!, ove è stato primieramente scoperto da C. Massalongo!. Questa bella specie sembra scomparsa dalla Valdonega nella collina veronese, ove era stata segnalata da Seguier juxta senticosum callem, qui ab urbe ad fontem Summae - vallis fert, haud longe ab eodem (pl. ver. III, p. 206), ma vanamente ricercata da Pollini e da altri. - Agosto-Settembre. Annua o perenne?.

L. flavum L., Poll. var. α. - Lino silvestre Ongarico del Clusio, overo Lino con aspetto di Cisto Pona M. b: p. 174 et in editione latina Linum suilvestre pannonicum alterum Clusii. - Dal Pona è indicato in monte Baldo nei sassi della Valfredda: ma L. flavum oggi certamente non cresce, né fu visto da altri in questa stazione, la quale d'altronde non sembra ad esso adatta e quindi il Barone Hausmann (fl. von Tir. p. 119) accennando alla distribuzione botanica di questa specie dice: Nicht ib der Schweiz und in Veronischen.

Sect. 2. - Linastrum. - L. gallicum L., Poll. - Lino molto piccolo di fior giallo = Linum gallicum e Lino ecc. di fior bianco = Linum catharticum); L. silvestre minus luteum annuum folio latiore, vel angustiore Segu. - Vive, frequentemente gregario, in luoghi sassosi e nei pascoli aridi e secchi della alta pianura alla zona montana: e così nell'Alto Agro veronese a Settimo (Pona), Bosco Mantico ! (e Pollini); nelle colline sopra Quinzano!; al Castel di Montorio! e nella Valpantena a Cavalo ed altrove!; nei monti Lessini a Centro (A. Mass.!); alle falde orientali di Monte Baldo nei pascoli di Cordaspina, Maiom, Pozzagalletto!. - Giugno-Settembre: annuo.
[(1) = Linum trigynum L. - n.d.c.]

Sect. 3. - Eulinum. - L. tenuifolium L., Poll. - L. silvestre angustifolium, flore magno Segu. - "Sequentes


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occurrunt varietates vel potius formae: a) floribus coeruleis vel-albo-purpurascentibus = L. silvestre angustifolium, floribus dilute purpurascentibus vel carneis Segu. - b) florubus cinereo-coreuleis: rarissime occurrit! = L. silvestre angustifolium, flore magno coeruleo veluti cinereo Segu. - c) floribus albis vel albidis = L. silvestre angustifolium, flore magno albo. Hoc est L. tenuifolium L. sub. var. lactiflorum Rouy et Foucaud". -
Comunissimo per tutta la Provincia (Segu., Poll., Barbieri, A. Mass! ecc.) nelle ghiaie dei torrenti, nei muri, nelle rupi, nei pascoli e luoghi incolti, dall'alta pianura della stessa città di Verona e dalla sua collina alla zona montana nel monte Baldo, nel Pastello, nei Lessini ed in tutti i monti dipendenti!. Maggio-settembre: perenne.

L. viscosum L., Poll. - L. silvestre latifolium hirsutum coeruleum Segu. non C. B. pin. - Nei prati, pascoli, luoghi rupestri del monte Baldo e dei monti Lessini dalla zona montana alla alpina: e così sul primo nei declivi settentrionali del monte verso la selva di Avio ove venne raccolto dal Seguier, presso la Ferrara (Pollini) e segnatamente nel bosco Stringa ove cresce copiosamente!, all'Altissimo di Nago e quivi gregario! ecc.: e sui monti presso Velo! (A. Mass.!) nei monti Tambro e Campostrin ! verso la valle di Illasi ecc. - Luglio-ottobre: perenne.

L. hirsutum L. - L. silvestre latifolium hirsutum coeruleum C. B., non cresce sul monte Baldo, e Seguier (pl. ver. I, p. 454 et III, p. 310) con questa denominazione intese per fermo indicare L. viscosum, ed infatti soggiunge che la sua pianta nasce nel finitimo Trentino, ove è frequente L. viscosum ma non alligna L. hirsutum.

L. narbonense L., non Poll. - Il narbonense Poll. fl. ver. I, p. 441, è il L. alpinum Jacq.: Bertoloni fl.


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it. 3, p. 542, scrive di aver ricevuto L. narbonense dal Barbieri il quale lo avrebbe raccolto nella Valfredda di monte Baldo. Ma sino ad oggi non fu possibile vedere L. narbonense né sul monte Baldo, né in alcun altro punto del Veronese, e probabilmente questa specie sarà da eliminarsi dalla nostra Flora, a meno che nuove ricerche non dimostrino errata l'opinione ora emessa!.

L. usitatissimum L., non Poll. - Variat:
- β grandiflorum.
Pianta di incerta origine, ma conosciuta ed introdotta dalla remotissima antichità: è coltivata per le fibre tessili che somministra il suo fusto, e pei semi adoperati per usi diversi. Si incontra subspontanea al margine dei campi, tra le messi, nei vigneti ed in tutti i luoighi coltivati dalla pianura ad altitudini anche considerevoli: e così nei fossi e nelle vie della città di Verona, fra le ghiaie lungo l'Adige, nelle macerie, in Campomarzo, nella Valdonega ed in altri punti della collina veronese!: nella Valpantena a Spredino sopra Romagnano!; a Fane nell'alta Valpolicella!; ai Carbonari presso Tregnago nella valle d'Illasi (A. Mass.!) sul monte Baldo presso la Ferrara!; sui Lessini al Campostrin (m. 886) presso S. Anna d'Alfaedo ed a Cà del Doddo ai Bertasi !; presso Roverè di Velo! ecc.: la var. β, dalla corolla straordinariamente grande, ricorda il L. nervosum ed è stata osservata sui Lessini presso S. Francesco ! - Estate-autunno: annuo.

L. alpinum Jacq., Poll. viag. p. 121. - L. narbonenese Poll. non L.; L. sylvestre angustifolium, flore magno, intense purpureo Segu. - Cresce copiosamente nei prati, pascoli, e luoghi sassosi del monte Baldo, nei Lessini ecc. dalla zona montana alla alpina: e così nel primo in pravazar, Basiana, Ime, Valfredda, Naole, Coal santo ecc.!; in Sparaver, Tomba, Malera sui


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secondi!; sui monti Posta, Campobrun, Zeola ecc.!; eccezionalmente è stato raccolto in Campomarzo di Verona nelle sabbie depositate dall'Adige! - Giugno-agosto: perenne.

Sect. 4. - Catharticum. - L. Catharticum L., Poll. - Lino molto piccolo di fior bianco Pona; Linum pratense floribus exiguis Segu. - Sparso per tutta la Provincia, dal piano alla zona alpina, nei prati, pascoli, in luoghi erbosi selvatici, negli eiceti ecc.: e così nella bassa pianura a Legnago, S. Pietro in valle ecc.!; alle sponde del lago di Garda!; nei dintorni e nelle vicinanze di Verona, e così in Campomarzo, al Pestrino, a S. Michele! ecc. nell'Alto Agro al Bosco Mantico!; nei colli di Avesa, Quinzano ecc., nel monte Moscal, nel monte Castano, per tutto il monte Baldo dalle falde a val Losana (m. 1500) e per tutti i Lessini, Grezzana, Centro, Gazzoi presso Tregnago (m. 337) in val d'Illasi ecc. sino a toccare altitudini comprese fra 1500-1600 m., al Corno Mozzo e Campobrun!. - Maggio-settembre: annuo.
Al genere Linum tiene dietro il genere Radiola (Radiola linoides ma manca nella zona botanica veronese.
Alla famiglia delle Geraniaceae appartiene il genere Trapaeolum L., del quale nei giardini sono coltivate diverse specie, quali T. majus L., T. minus L. ecc., con le loro innumerevoli varietà e forme.






FAMILIA XXXVIII.  -  RUTACEAE.


Tribus 1.  -  Zygophylleae.

Tribulus L. - T. terrestris L. Matt., Calc., Poll. - Tribulus terrestris ciceris folio, seminum integumento aculeato Segu. - Caciarello, Tribolo - Basapiè. - Variat:


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- β grandiflorus - "Floribus duplo maajoribus quam in forma typica, fructubus grandioribus". - Gior. Bullet. Soc. Bot. It. in Nuovo Gior. Bot. Ital., vol. XXIII, p. 347.
Frequentissimo al margine dei campi, lungo le vie, nei luoghi incolti, tra le biade dell'Alto Agro veronese e nella collina: e così presso Villagranca veronese (A. Mass.!); S. Vito del Mantico, Bussolengo ecc.!; sponde del lago di Garda a Lazise (Fontana); nella valle di Caprino, e nelle colline e monti minori circostanti! (e Poll.); a Rivoli veronese (Calc.); presso Verona in Campomarzo! (e Segu., Poll.) e per le vie stesse della città presso al Collegio agli Angeli!; nella collina Veronese in Valdonega! ecc.: la var. β in luoghi ghiaiosi lungo il canale industriale e quello dell'Alto Agro. - Estate-autunno: annuo.



Tribus 2.  -  Rutaceae verae.

Ruta L. - R. graveolens L., Poll. - R. chalepensis Poll. var. α excl. syn. L. - Ruta. - Ruta, Erba ruda, Ruda*, Ruga*. - Variat:
- β virens - "Foliis atro-virentibus".
- γ latisecta. - "Foliorum laciniis valde elongis latissima (usque 10-12 mm. latis!)"
Frequente sui muri e luoghi rupestri: e così nella città stessa di Verona a S. Giovanni in Valle!: nella collina veronese in diversi punti segnatamente nella Valdonega ove è copiosissima!: nel colle delle Ungherine!; nella valle d'Illasi ai Ceri presso Tregnago (A. Mass.!); sui Lessini ai Dorighi nel vaio del Falcone a Prè dell'acqua verso il vaio di Squaranto!; sul monte Pastello a Monte e Cavalo!; nella valle di Caprino ad Oné al Castello ed alle falde orientali del monte Baldo in Piore, monte Fenzi, Pazzon, Braghisola,


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Braga!; sopra Castione veronese!; all'Albarela presso Costermano!; al lago di Garda a Sirmione, S. Vigilio, Pai ecc.!; al Fechet sopra l'Assensa !: la var. β presso Pai e Castelletto, la γ nella collina di Montorio ad Olivè sopra la Pezza e nel colle di S. Leonardo. - Maggio-ottobre: fruteascente e qualche volta frutice. È dotata, a detta del popolo e nella città e nella campagna di priprietà febbrifughe ecc.: si suol mettere in infusione nella acquavite, e frequentemente in unione a Corydalis lutea ed alle radici di Gentiana lutea. Per le credute virtù della Ruta, questa si trova in prossimità di tutte le case dei contadini, e quasi coltivata, e ciò da epoca immemorabile: se ne conchiude che Ruta graveolens è da ritenersi piuttosto naturalizzata che rigorosamente spontanea.



Tribus 3.  -  Diosmeae.

Dictamnus L. - D. albus L. - Dittamo bianco Calc.; Poligonato di Dioscoride, ovvero Frassinella degl'italiani Pona; Fraxinella et Fraxienlla humilior, foliis subrotundis, et dilutioribus Segu. - Frassienlla, Limonella. - Dittamo bianco, Frassinella. - "Variat petalis acutis obtusisve, roseis vel purpureis lineis saturatioribus lineatis, albis venis roseis omnino albis." - Cresce copiosamente in luoghi rupestri e selvatici dell'Alto Agro veronese, presso al Chievo (m. 80, Pona), sin a quasi toccare la zona alpina avendolo Seguier osservato in ipsis radicibus montis Costabella qua parte vallem frigidam montis Baldi respicit pl. ver. II, p. 120); e fra questi limiti estremi compare nella valle d'Illasi!; nel vaio di Squaranto sotto Casale!; nella Valpantena a Cologne presso Grezzana (A. Mass.!); nel vaio dell'Anguilla !; nel


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monte Tondo di Avesa e nel colle delle Ungherine!; nella collina di Quinzano e nel monte Ricco!; sopra Parona!; nei monti Pastello e Pastelletto!; nella val d'Adige tra Ceraino e Dolcè!; nel monte Baldo lungo la strada da Brentino per la Corona!; nel colle S. Marco e nel monte Cordaspina!; dalla valle di Caprino salendo verso il monte Baldo appena oltrepassato il paese (Calc., Poll.), in Braga!, e più a sud nei monti Piore, Creta, Gazo!; al lago di Garda (Poll., Eschl.) e segnatamente tra S. Vigilio e Pai! (e Rigo!); Torbole (Facch.), Riva (Gelmi). - Maggio e giugno: suffrutice.

Della famiglia delle Rutaceae non sono rappresentati presso di noi i generi Fagonia (F. cretica L.), Zygophyllum /Z. Fabago L.), Pèganum (P. Harmala L.).
Appartengono pure a questa famiglia gli Agrumi così estesamente coltivati nelle regioni d'Italia le quali godono le condizioni di suolo e di clima assolutamente necessarie e indispensabili alle specie e varietà del genere Citrus. Per gli usi domestici o per ornamento sono coltivati: Citrus medica Risso; Cedrato; Cedro, Cedrato: è particolarmente pregiato il Cedrato di Garda e di Salò: - C. Limonium Risso; Limone; Limone: - C. vulgaris Risso; Arancio forte; Narazar, Naranzo amaro, Portugal: - C. Aurantium Risso: Naranzo de Malta, Naranzo dolce (l'albero), Naranza*, Naranze*, Porto de gal* (i frutti): - C. limetta Risso; Bergamotto, Limone Bergamotto: - C. deliciosa Ten.; Mandarino. - Sono da aggiungersi inoltre le varietà di C. vulgaris che ricevono le denominazioni vernacole di Chinetta (Chinotto, Napolino degli Italiani), Pomo d'Adamo celebrato da Calceolari e da Pona, Arancio sanguigno o Arancio rosso e Pereta o Perete dal frutto piccolo in forma di pera. - Tutte queste


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specie e forme sono coltivate qual più, qual meno, ma il Limone, colle sue varietà, più estesamente, nella zona della collina, e specialmente lungo la riviera del lago di Garda: la coltivazione si fa in piena terra od entro in grandi vasi in terra cotta; nel primo caso le Arancere o Cedrare sono disposte per modo che nell'inverno con tutta facilità si trasformano in ampie serre che valgono a difendere le piante così delicate dai rigori della stagione; e nel secondo con poca fatica dall'aperto, ove hanno trascorso la primavera, l'estate e parte dell'autunno, vengono ritirati in luoghi chiusi e ben riparati. Alle sponde del lago di Garda, e singolarmente sulla Riviera Bresciana, la coltivazione del Limone sebbene meno intensa di una volta, causa molteplici circostanze, è talmente estesa da dare origine ad una esportazione non indifferente: se ne conoscono diverse varietà che ricevono le denominazioni di Limone maggengo, Limone madernino, Limone genovese, Limone dolce, Limone digitato (Manine) degenerazione mostruosa per la quale il frutto è spartito a modo delle dita della mano, ed infine una varietà, che i Bresciani chiamano Limù gropulus, con frutto grosso, ovale, scorza grossa, bernoccoluta, capezzolo prominente, succo scarso.
La distillazione della scorza dei frutti del Citrus medica (Cedri) alimenta una non indifferente industria: è notissima l'Acqua di Cedro di Salò.
Il Citrus medica si ritiene provenga dalla Media, il Citrus Limonum dall'Asia.
Non hanno rappresentanti nella nostra zona botanica le famiglie delle Simarubaceae (Trionum tricocum L.), delle Coriariaceae (Coriaria myrtifolia L.) e delle Empetraceae (Empetrum nigrum L.): il Pollini ha raccolto Empetrum nigrum nel confinante Trentino fra le rupi umide del monte Spinale.


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FAMILIA XXXIX.  -  MELIACEAE.


Melia L. - M. Azedarach L. - È pianta ornamentale oriunda dall'India, introdotta da epoca assai remota, la quale, come osservano i signori De Visiani e Saccardo (cat. p. 228, n. 2462) si incontra quasi spontanea in molti luoghi del Veneto: cresceva in Verona nell'antico Orto Botanico, ora Square dell'Indipendenza, e quivi si possono osservare diversi esemplari di questa elegante specie!; quasi selvatica vive sul colle S. Dionigi sopra Parona all'Adige!; da ultimo un individuo isolato si poteva osservare nella Valpolicella presso S. Pietro Incariano nell'Ara della valle ! (m. 165). - Fiorisce in maggio e giugno; i frutti maturano in agosto e settembre.






FAMILIA XL.  -  ERICACEAE.


Tribus 1.  -  Monotropeae.

Monotropa L. - M. Hypopytis L., Poll. - Cresce in luoghi boschivi e selvatici nelle zone piuttosto elevate dei monti; e così, rarissima sul monte Baldo alle Acque negre (m. 1300-1500), Clementi ap. Hsmn. fl. von Tir. p. 575), è più frequente sui Lessini (Kellner), nei quali si trova presso S. Anna d'Alfaedo in mezzo ai Faggi! (m. 990), Chiesanuova e le Scandole (m. 1104-1122 Poll.), Roverè di Velo (m. 843 A. Mass.!), Selva di Progno in valle d'Illasi! (e C. Mass.!, m. 569); da ultimo è stata raccolta (e C. Mass.!) nelle pinete presso Bolca (m. 800). - Luglio-agosto: perenne.


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Tribus 2.  -  Ericeae.

Pyrola L. - P. rotundifolia L., Poll. - Pirola del Mattioli la quale fu chiamata dal Trago Limonio Pona; Pirola rotundifolia major Segu. - Vive nelle macchie, negli ericeti, tra gli abeti ed i faggi nelle zone montana e subalpina dei nostri monti, ma non può dirsi specie comune: e così nel monte Baldo (Pona, Segu., Poll. ecc.) nella Valfredda!, al Bastion!, Campion!, ai Lavacci!, nell'Artillon! ecc.; sui Lessini nella valle dei Ronchi di Ala (Leyb.), presso Velo (A. Mass.!), vaio dell'Anguilla! ecc. - Giugno.

P. media Swartz. - P. intermedia Goir.! app. bot. p. 26. - Raccolta una sola volta (28 giugno 1876) in luoghi selvatici sopra la Giazza!.

P. minor L., Poll. (in nota ad P. rotundifoliam fl. ver. II, p. 12. - Questa specie non è indicata da Pollini nel Veronese, essendo stata probabilmente confusa da lui con P. rotundifolia, come risulta dalle parole del Bertoloni, il quale (fl. it. 4, p. 441), scrive che la ebbe - ex montibus veronensibus a pollinio qui misit confusam cum P. rotundifolia: cresce sul monte Baldo in Ime!, nella valle del Bastion!, alle Acque negre! ed in genere negli stessi luoghi nei quali vive P. rotundifolia; e sui Lessini presso Chiesanuova!, alle Scandole ! ecc. - Luglio-settembre: perenne.

P. secunda(1) L., Poll. - Pirola II del Clusio Pona; Pirola folio mucronato serrato Segu. - Cresce, frequentemente in società con P. rotundifolia e P. minor, nei boschi, nelle macchie, negli ericeti, dalla zona montana alla alpina: e così nel monte Baldo (Pona, Segu., Poll. ecc.) nell'antica selva di Malcesine, valle del Bastion!, Valfredda e Ime!, val delle Buse (A. Mass.!), Campion!, coste dell'Artillon!, Lavacci!


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ecc., e sui Lessini alle Scandole !, Bocca di Selva !, alla Sega ! ecc. - Giugno-settembre: perenne.
[(1) = Orthilia secunda (L.) House - n.d.c.]

P. uniflora L., Poll. - Pirola IV del Clusio Pona. - Cresce, come le specie precedenti, in luoghi selvatici e boschivi nelle zone montana e subalpina: e così sul monte Baldo (Barbieri) in diversi punti, nella valle del Bastion (Pona, A. Mass. !), nella selva di Malcesine (Poll.) ecc.; e sui Lessini nel vaio dell'Anguilla sotto alla Podesteria!. - Giugno-settembre: perenne.

Rhododendron L. et auct. (ex parte). - R. ferrugineum L., Poll. - Rododendro alpino et Nerio alpino Calc. (ex parte ?); Nerio alpino con folia glabra, lunga e appuntata come quella del Nerio comune, benchè molto minore Pona; Chamaerhododendros alpina glabra Segu. - Rododendro, Rosa delle alpi. Lotani, Martel de montagna, Ua ursina salvadega, denominazioni attribuite pure a Rh. hirsutum !. - Cresce, forse meno copiosamente di una volta, nelle rupi, nelle macchie ed in generale in luoghi selvatici della zona montana superiore alla alpina: e così sul monte Baldo (Calc., Pona, Segu., Poll., Barbieri, Moretti, Mang. ! ecc.) in Valvacara, al Bastion !, Acque negre !, pian della cenere !, coste dell'Artillon !, Altissimo di Nago (Heufler) ecc. è forse più frequente sui Lessini, come notava Seguier e così in val dei Ronchi ! ed altrove al confine della Provincia veronese col Trentino !, nei monti Pertica, Trapola, Campobrun, Posta ecc.!, a Selva di Progno (m. 569, A. Mass. !). - Piccolo frutice o arboscello ramosissimo; e sebbene presso di noi si incontri benanco fra le rupi e rocce calcaree, però di preferenza, e potrebbe dirsi di norma, vive tra i detriti e le brecciole basaltiche. È in fiore da giugno a settembre. - È probabile che il Calceolari nel Rododendro alpino e nel Nerio alpino abbia compreso Rh. ferrugineum e Rh. hirsutum.


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Rh. intermedium Tausch. Rh. hirsutum β eciliatum fl. it. di F. Parl. cont. da T. Caruel, VIII, p. 718. - Rarissimo: in Mon maor sul monte Baldo (Heufler, ap. Hsmn. fl. von Tir. p. 570, forse al Coal santo ?, certamente nella Valbrutta, nella quale nel 1873, a tardo autunno, è sto osservato in un cattivissimo ed imperfetto esemplare, corrispondente alla specie o forma in questione!; ma negli anni seguenti non è più stato possibile rinvenirlo. - Rh. intermedium è ritenuto da alcuni un ibrido, Rh. ferrugineum X hirsutum, da altri una semplice varietà di Rh. hirsutum.

Rh. hirsutum L., Poll. - Anonimo fruticoso hirsuto con foglia di bosso ecc. Pona; Chamaerhodendros alpina villosa Segu. - Porzolan*, a Malcesine. - "Variat foliis etiam in superiore superficie punctatis, dentium remotiusve ciliatis, et
- β albiflorum. "Floribus albis".
- γ latifolium (Hoppe). "Floribus majoribus quam in forma typica et dilutius coloratis vel carneis, foliis ellipticis vel obovatis".
Frequentissimo nei luoghi selvatici sassosi e rupestri, nei pascoli ecc., in tutti i nostri monti nei quali dalle zone maggiormente elevate, scende alle loro radici, formando macchie estese, non di rado in società con Pinus Mughus, Iuniperus alpina ecc.: e così nel monte Baldo tanto sul versante orientale, quanto sull'occidentale (Pona, Segu., Poll., Barbieri, Heufler ecc.); sul primo in Valfredda!, Valbrutta!, Bastion !, Coal Santo !, val Losana !, Acque negre !, pian della cenere !, Artillon!, Altissimo di Nago! ecc.; sul secondo in Naole!, Ortigara!; val delle pietre !, degli ossi !, di S. Zeno! ecc.: nella val d'Adige alla Chiusa!, sul monte Pastello! (e Mang.), e sui Lessini per tutta la catena dal Corno d'Aquilio alla valle d'Illasi, nella quale compare a Giazza e Selva di


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Progno! (e A. Mass.!); nei monti Posta e Campobrun!, al passo della Lora!, nei monti Zeola, Alba! ecc. la var. β, elegantissima sul monte Baldo nella Valbrutta, alle Acque negre ecc.!; sui Lessini al Corno mozzo ecc.!; la var. γ, rarissima, nella alta valle d'Illasi a Giazza!. - Frutice ramosissimo; giugno-settembre: sebbene, contrariamente a Rh. ferrugineum, preferisca le stazioni in luoghi calcarei, pure non di rado compare fra le brecciole basaltiche!

Rhodothamnus Reichb.Rhodothamnus Chamaecistus Reichb. - Rhododendron Chamaecistus L., Poll. - Cistus pumilus Baldi montis, forte Austriacus myrtifolius J. Bauh.; Ledum foliis serpylli, ad margines cilii instar pilosis, flore purpureo Segu. - Variat:
- β baldensis. - "Ramis brevissimis, contractis, foliis lanceolatis, ciliatis, crebre admontis, fere in rosulam congestis, plusquam duplo minoribus quam in forma typica (in hac atque in speciminibus veronensibus folia usque 16 mm. et ultra longa!), ciliis brevioribus, calycis laciniis angustioribus. Habitus fere Loiseleuriae procimbentis".
Frequentissimo sulle rupi calcaree e nei pascoli delle zone alpina e subalpina sino a toccare la montana: e così sul monte Baldo (Segu., Poll., A. Mass., Moretti, Rainer ecc.) in val Losana, Artillon, valle dritta, delle pietre, degli ossi, Mon maor, Sassetto ! ecc., e sui Lessini in val dei Ronchi, Malera, Revolto, nei monti Pertica e Trapola, Cima di Posta, Campobrun, passo della Lora, Zeola, e nella alta valle d'Illasi a Giazza (m. 758) ecc.!: la var. β, elegantissima, sul monte Baldo in val Losana!. - Piccolo ed elegante fruticeto nel quale si ha una delle piante le quali servono a maggiormente caratterizzare la vegetazione delle prealpi veronesi: giugno-settembre.

Loiseleuria Desv. L. procumbens Desv. - Azalea procumbens L., Poll. - Azalea, Bosso alpino. - Il


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Pollini indica questa Ericacea, rarissima nel Veronese, sul monte Baldo nella valle di Mon maor presso le cime, ed il Bertoloni (fl. it. 2, p. 430) scrive di averla ricevuta dal Barbieri ex Baldo superiore: esiste pure nell'Erbario di Abramo Massalongo, ma senza indicazione di luogo!. - Piccolo ed elegantissimo frutice: fiorisce in luglio ed agosto.

Arctostaphylos Adens. A. Uva-ursi Spr. - Arctostaphylos officinalis Wim. et Grab.; Arbutus Uva-ursi L., Poll.; Uva ursi Calc., Segu. - Uva orsina. - Uva orsina, Uva d'orso, Martilari* (sul monte Baldo), denominazione attribuita pure a Vaccinium Vitis Idaea e V. Myrtillus, Porzelana* (nel monte Baldo sul versante occidentale al dissopra di Cassone). - Vive in luoghi selvatici e rupestri, negli ericeti e nei pascoli nelle zone subalpina e montana dalle quali, qualche volta, coi corsi d'acqua scende alla pianura: e così sul monte Baldo (Calc., Segu., Poll., Barb., Bracht ecc.), nelle valli di S. Zeno!, del bastion, brutta, Losana!. alle Acque negre, alle Ridotte !, all'Artillon !, nei Palloni di Noveza, in Prazagano ! ecc.; sui Lessini a Roverè di Velo (A.Mass.!); sul monte Bolca alla Purga ! (m. 946) ed alla Pesciaia (m. 597, Segu.) ecc.: accidentalmente a Verona nelle sabbie d'Adige sotto al muro lungo !. - Piccolo frutice a foglie coriacee persistenti durante l'inverno: fiorisce da maggio a luglio; le drupe, di color coccineo, sono eduli e maturano da agosto ad ottobre. Le foglie servono egregiamente per la concia delle pelli.

Arctostaphylos alpina Spreng. - Arbutus alpina L., Poll.; Vitis idaea foliis obtusis albicantibus Segu. - Rossello alpino. - Nell'opera, altre volte citata, Nomi volgari ecc.., pubblicata da R. Ministero di Agricoltura, questa Ericacea è indicata pel Veronese con la denominazione di Fraghe de montagna che spetta invece alla specie che segue: meno comune della specie precedente,


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vive in luoghi selvatici, rupestri e sassosi nelle zone alpina e subalpina: e così nel monte Baldo (Segu., Poll., Barbieri ecc.), p. e. in Mon maor (Heufler), val delle pietre (A. Mass.); cima di Valdritta !, val Losana; e sui Lessini a Roverè di Velo (A. Mass. !), sulla cima Malera ! ecc.: accidentalmente nelle sabbie d'Adige presso Verona. - Piccolo frutice a foglie membranacee decidue: fiorisce da maggio a luglio dipendentemente dalla altitudine: le drupe successivamente azzurrastre, porporascenti, nere, maturano d'autunno e sono eduli.

Arbutus Tournf. - A. Unedo L. - Arbutus Calc. - Rossello, Albatro, Corbezzolo. Fraghe de montagna, denominazione la quale, anziché alla pianta, spetta piuttosto ai suoi frutti giunti a maturità. - Il Calceolari, viag. p. 11, indica A. Unedo sul monte Baldo nella valle dell'Artillon: ma, posteriormente a lui, in quella stazione non venne ritrovato da Pona, Pontedera, Seguier, Pollini, né da altri. E Seguier che visitò diligentemente quella valle scrive (pl. ver. II, p. 331 nella appendice): - "Arbutus Calc. - Intra vallem Artilloniam Baldi montis Calceolario occurrit, a Pona tamen omittitur. Nec mihi quoque sors obtulit dum eadem loca lustrarem, licet saepius ma certiorem fecissent eam in eiusdem montis recessibus provenire; itaque de ea melius constet, hic reponendam esse putavi". Era per tanto lecito conchiudere che Arbutus Unedo fosse scomparso dalla stazione indicata per questa pianta da Francesco Calceolari sul monte Baldo. Quando nell'anno 1873, e quindi quasi tre secoli dopo la prima edizione (in Venezia, anno 1566) del Viaggio al monte Baldo, il Sig. Vittorio Pellegrini, Sottoispettore Forestale con residenza in Caprino Veronese, scoprì A. Unedo, ancora sul monte Baldo, alle Acque negre (1300-1500 m.) !, rappresentato però da un esemplare unico oggidì scomparso:


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non è certamente la stazione di Calceolari ma breve ne è la distanza, ed uguale ne sono la altitudine e le condizioni fisiche. Del resto A. Unedo compare qua e là nella zona della collina (e Barbieri apud Parl.. Caruel fl. ital. VIII, p. 185) per lo più in esemplari isolati (e forse introdotto ?): e così nella valle di Marcellise !; nella collina veronese, e certamente sporadici, in una siepe alle Are (Achille Forti) ed a S. Mattia !; in Verona nel Giardino Giusti ove ne esiste una macchia!; sul colle S. Dionigi sopra Parona!; nella Valpolicella a S.Floriano!; all'ingresso in val d'Adige a Domegliara!; a Sona!, e probabilmente altrove. - Albero, alberello, frutice elegantissimo, di norma fiorisce in autunno da ottobre a dicembre, ed anche in gennaio se la stagione corre mite!, quando matura i frutti dell'anno precedente. È coltivato nei parchi e nei giardini quale pianta ornamentale: i frutti maturi sono eduli, e presso di noi vengono in ottobre e novembre, sotto il nome di Fraghe di montagna, portati sui pubblici mercati, in piccoli mazzetti. L'Arbutus Unedo ama le stazioni calde e difficilmente abbandona la zona dell'Olivo; la sua presenza per tanto sul monte Baldo ed a quella altitudine, costituisce un fatto importantissimo per la Geobotanica.

Erica Tournf. - E. carnea L. - E. herbacea L.; E. herbacea var. α et β (E. carnea) Poll.; E. mediterranea Poll. non L.; E altera Calc.; Erica maggiore con fior porporino del Lobelio, et di suconda specie del Clusio Pona; Erica procumbens ternis foliosis carnea Segu. - Scopina. - Rîsa*, Riso*, Rogaroi*, Erica*. - Variat:
- β purpurascens (L.) - E. herbacea var. δ Poll.; E. procumbens foliis in summitate quinis Segu.
- γ albiflora. - E. herbacea var. γ Poll.; E. procumbens, ternis foliosis alba Segu.


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Vive e cresce copiosamnte nei boschi, nei pascoli, nelle rupi e luoghi selvatici: la forma tipica è piuttosto rara nell'alta pianura, più frequente nell'alta collina, abbondantissima, in tutti i monti veronesi, nelle zone montana e subalpina, dalle quali penetra ben anco nella alpina: e così nell'Alto Agro veronese al Bosco Mantico! (e De Brecht, Mang.!); intorno al Benaco a lazise (Fontana), Castelletto !, Madonna di Navene ! ecc.; nella val d'Adige alla Chiusa, Ceraino! ecc.; nei colli prossimi a Verona sotto al maso!; dalle falde sino quasi alla zona alpina!; nei monti Pastello e Pastelletto ecc.!; per tutti i Lessini ed i monti confinanti col Trentino e col Vicentino!: le varietà sono piuttosto rare e si incontrano frammiste alla forma tipica; la β sul monte Baldo in Valbrutta la γ sopra questo stesso monte nella Valfredda ed alla colma di Noveza!, e nei monti intorno alla valle Orcana presso S. Barolomeo Tedesco (Bordoni ex Segu.). - Suffrutice formante graziosissimi cespuglietti con fusti ramosissimi e con i rami ascendenti: la vera fioritura ha luogo da febbraio, negli inverni mitissimi da gennaio ed anche da dicembre!, ad aprile nelle stazioni basse, a da aprile e maggio a luglio ed agosto in quelle più elevate. "Flores autumno apparent calyce viridi inclusi, in quo statu planta E. herbacea L. exhibet, (Koch. syn. ed. 2, p. 548)". Ma la E. herbacea non è soltanto forma autunnale di E. carnea, ma benanco forma estiva, essendo stata replicatamemnte osservata, sin dal luglio, nelle stazioni più basse di tutti i monti veronesi!. - La Risa è adoperata per fare il letto al bestiame, e qualche volta per infrascare i bachi da seta.
E. mediterranea Poll. fl. ver. I, p. 504 non L. -


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La E. mediterranea L. (E. Coris folio III Clus.), prossima ad E. carnea L. (Conf. Rchb. fl. germ. exc. p. 413), vive nella Dalmazia secondo Petter (Rchb. l. c.) ed in Francia, nel dipartimnto della Gironda (Gren. et Godr. fl. de Fr. II, p. 428), se ad essa è da riferirsi E. carnea β occidentalis Dc. prodr. VII, p. 614, la qual cosa pare non sia (Parl. - Car. fl. it. VIII, p. 700): ma sino ad oggi non è stata trovata in alcun punto della penisola italiana e delle sue isole, e quindi in via assoluta si può affermare non cresca nel Veronese. Cionondimeno il Pollini ha introdotto E. mediterranea nella sua Flora appoggiandosi ai sinonimi di Calceolari e di Pona (conf. Bertol. fl. it. 4, p. 331): ma Erica altera (Un'altra Erica Matth.) e la Erica porporea del Lobelio, et di secunda specie appresso il Clusio (E. Coris folio II Clus.). rispettivamente indicate, la prima da Calceolari (viag. p. 12) nella valle dell'Artillon sul monte Baldo, e la seconda da Pona (M. B. p. 144) in valle di Caprino, indicano E. multiflora L., pianta propria alle parti più calde d'Italia, che oggidì certamente non vive né sul monte Baldo, né nella valle di Caprino, né quivi è stata raccolta mai da alcun botanico, come per fermo non poterono raccoglierla Calceolari e Pona: hinc, conclude Bertoloni (l. c.) Erica mediterranea Poll., est ens rationis. E quindi, come è stato fatto da Teodoro Caruel (l. c.) deve essere riferita ad E. carnea, alla quale spettano pure le piante superiormente ricordate di Calceolari e di Pona, i quali diversamente non avrebbero avvertito una specie che cresce copiosa e lussureggiante in quelle due stazioni: la qual cosa appare assai poco probabile. Anche De Visiani e Saccardo nel loro Catalogo non accennano ad E. mediterranea. Del resto in un Erbario veronese sotto la scheda E. mediterranea è stata osservata una forma di Calluna vulgaris.


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E. arborea L., Poll. - Venne scoperta (Erb. centr. di Firenze!) da Francesco Fontana in una collinetta morenica sovraincombente al caseggiato detto Montalto di Cerè o Montalto vesentin in territorio di Caprino veronese o meglio a confine di questo con l'altipiano di Rivoli, ed è detto vi crescesse copiosissima. Oggidì la pianta è scomparsa, ma i vecchi abitanti della contrada, affermano di aver visto in quella stazione rappresentanti della specie. - E. arborea è un frutice, qualche volta un alberetto, elegantissimo, il quale fiorisce di primavera ed è frequentemente coltivato nei giardini: è stato, p. e. osservato sulla collina veronese!. I fiori ricordano quelli del Mughetto.

Calluna Salis. - C. Erica(1) Dc. - C. vulgaris Hall. [(L.) Hull, n.d.c.]; Erica vulgaris L., Poll.; E. prima Calc.; E. vulgaris glabra Segu. - Brentoli, Crecchia, Grecchia, Brugo - Risa, Patusso, Brentare. - Variat:
- α typica: - glabra; floribus roseis vel purpurascentibus.
- β albida: - glabra; floribus niveis vel albidis. - Erica vulgaris glabra, flore albo Zannich.; Erica vulgaris Poll. var. β.
- γ puberula: - foliis glabris, ramis autem pubescentibus.
- δ ciliaris (Huds.), Vis. et Sacc. cat.: - foliis pubescentibus. - C. vulgaris β pubescens Koch; Erica vulgaris Poll. var. γ.
La forma tipica cresce copiosamente per tutta la Provincia nei luoghi selvatici e sterili, tanto boschivi che allo scoperto (Calc., Pona, Segu., Poll.!, A. Mass.!, Mang! ecc.) e dall'Alto Agro e dalle colline, p. e. Custoza!, Colà, Sandrà!, Affi!, valle di Caprino! ecc. (m. 140-250) sale alla zona subalpina, nella quale diventa rara, in tutti i monti veronesi: e così p. e. sul monte Baldo in Basiana!, Valbrutta!, Lonza!, ecc.


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(m. 1200-1400); la var. β, assai rara, presso Caprino veronese ai Vaj ed ai Simi !, alle Valdoneghe !, alle Valsorde di Rivoli!, e sul monte Baldo nel colle S. Marco!, ai Masi ed a Pozzagaleto !, alla Madonna della Neve!; la γ e la δ qua e là assieme alla forma tipica. - La E. vulgaris minor folio glabro, flore tetrapetalo purpureo che il Martini nell'opera inedita, M. Baldus naturaliter figuratus Tom. I, cart. 12, fig. 7, colloca fra le piante quae oriuntur in planitie prope Veronam usque ad locum Coronae dictum, come risulta dalla figura!, è una forma di Calluna vulgaris che riproduce la pianta tipo ridotta in tutte le sue parti, e con le foglie maggiormente avvicinate. - Suffrutice verde, alto da 1 a 6 decimetri: fiorisce da agosto a novembre, fruttifica nella primavera seguente. È adoperato come combustibile, per il letto degli animali e per infrascare i bachi da seta.
[(1) = Calluna vulgaris (L.) Hull - n.d.c.]



Tribus 3.  -  Vaccineae.

Vaccinium L. - V. Myrtillus L., Poll. - Mirtillo germanico Pona; Vitis-idaea foliis oblongis crenatis, fructu nigricante Segu. - Mirtillo, Baccole, Bagole, Baggiole. - Cesarele, Giasene*, Giasi (vulgo vocatur fructus et frutex Segu.). - Cresce nei pascoli, nei boschi, nei luoghi selvatici della zona montana elevata e della subalpina: nel Veronese è meno frequente di quello che sia nel finitimo Trentino: e così sul monte Baldo (Barbieri), in tutte le valli che ne solcano il versante occidentale! (e Pollini), e sul fianco orientale nella valle dell'Artillon ove Pona lo dice frequentissimo, alla colma di Noveza!, alle Acque negre !, ai Lavaci (Segu.); e sui monti Lessini nei pascoli di S. Nazaro al confine del Veronese col Trentino verso Ala (Segu.), a Velo (A. Mass.!), in Castel Malera! ecc.


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- Suffrutice di un verde chiaro alto da 2 a 4 decimetri, frequentemente assai ramoso, per lo più densamente cespuglioso: fiorisce da maggio a luglio, i frutti (Piúri) maturano in agosto e settembre. - I frutti sono dolci e mangerecci; se ne fa conserva ed anche una bevanda, che dolce da prima, dopo alcuni giorni diventa acidina: sono adoperati per dare il colore al vino.

V. uliginosum L., Poll. - Non è citato dal Pollini fra le piante veronesi: il Barbieri (Erb. centr. di Firenze !), per il primo, lo ha raccolto sul monte Baldo sul quale cresce copiosamente e nei pascoli e nei luoghi sassosi di tutte le cime più alte, e per lo più in località niente affatto torbose!: e così in Costabella, colma di Valbrutta e delle Busete, Valgrande, Valdritta, Sassetto, coste dell'Artillon, prà e colma di Malcesine ecc.!. - Frutice ramosissimo, glabro, alto da 2 a 6 decimetri: fiorisce in giugno e luglio, fruttifica in luglio, agosto e settembre. - I frutti di questa specie non si mangiano e sono creduti velenosi.

V. Vitis-Idaea L., Poll. - Camerodendro del Pena e del Lobelio et Anonimo con folia di Balsamo alpino Pona; Vitis-idaea foliis subrotundis non crenatis Segu. - Vite Idea. - Martelari*, Martelina*. - In luoghi selvatici e rupestri e nei pascoli dalla zona montana alla alpina: e così sul monte Baldo in diversi luoghi (Barbieri, A. Mass.! ecc.) e segnatamente in tutte le valli alpine che ne solcano il fianco orientale! (e Pona, Poll.), alla colma di Malcesine (Pona), coste dell'Artillon!, Acque negre !, Coalsanto !, Valbrutta!: sui Lessini alle Scandole !; nel monte Alba (Segu.). - Frutice sempre verde, di un verde scuro e lucente: fiorisce in giugno e luglio; i frutti, che sono mangerecci, maturano in agosto e settembre.
Della famiglia delle Ericacee non hanno rappresentanti nella Flora Veronese i generi Andromeda Don.


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(A. polifolia L.), Phyllodoce Sal. (Ph. taxifolia Sal.), Oxycoccos Pers. (O. palustris Pers.), che però crescono in diversi punti delle alpi venete e trentine. - Nei giardini veronesi sono coltivate molte specie e varietà dei generi Erica, Rhododendron, Azalea: le numerevoli ed elegantissime forme appartenenti aquesto ultimo genere derivano quasi tutte da A. indica dell'India Orientale e A. pontica dell'Asia Minore.






FAMILIA XLI.  -  EBENACEAE.


Diospyros L. - D. Lotus L., Poll. - Guaiacana Segu. - Albero di S. Andrea, Loto africano, Guaiacana, Legno santo. . Gatolar, Legno santo, Petolar* (l'albero): Petole* e Diospiri o Diospori* (i frutti). - Albero od arboscello, vive nei campi, nelle siepi, sugli argini: e così nella Valpantena alle Stelle ed a Sezan nei colli che limitano la valle ad oriente!, a Quinto, Cuzzano, Grezzana alle falde delle colline che ne formano il limite occidentale!; nella valle di Squaranto a Fani, a Pigozzo, a Mizzole!; nella città di Verona nel Giardino Giusti !, ivi ricordato da Francesco Pona, ed in quello delle RR. Monache Canossiane!; nella collina veronese in Valdonega!; nella bassa pianura ad Albaredo d'Adige!. - Fiorisce di giugno ed i fiori sono molto ricercati dalle api: i frutti, dolciastri, sono qualche volta portati sul pubblico mercato, e maturano tra gli ultimi giorni di ottobre ed i primi di novembre. Il cuore del tronco reciso annerisce e si lavora dagli stipettai come l'ebano (Diospyros Ebenus Retz). - Il D. Lotus sembra originario dell'Asia settentrionale, in Cina e soprattutto nella parte occidentale, dal Pengiab all'Asia minore: più oltre, nell'Europa meridionale-orientale, si considera introdotto, i botanici avevano certamente


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notizia della sua presenza nel Veronese, facendo di esso menzione, il Gesnero (Gesner, Horti Germaniae, in Valerii Cordi Annotationes, p. 261, a. 1561): si deve pertanto conchiudere, che molto tempo prima fosse stato introdotto al pari di tante altre specie esotiche, che coltivate in origine, o come piante ornamentali o per bisogni industriali, oggidì si sono naturalizzate e sono diventate per così dire cittadine o paesane (Conf. Goir., Sulla presenza di Diospyros Lotus L. nel Veronese in Nuovo Giorn. Bot. Ital. XXI, p. 281). Erroneamente fu ritenuto che Diospyros Lotus corrispondesse al Loto degli antichi (Loton, Celtin di Plinio), nel quale invece si vuol vedere il Zizyphus Lotus W. (Conf. Bertol. fl. it. 2, p. 664 et 4, p. 350).

Da alcuni anni è stato introdotto nel veronese, il Diospyros Kaki, il quale fa ottimamente.
Seguirebbe la famiglia delle Styracaceae, rappresentata in Italia da Styrax officinalis, pianta di antica introduzione dall'oriente, che vive, probabilmente inselvatichita, nel Bolognese, nel Romano, in Terra di Lavoro(1), ma non in questa zona botanica.
(1): Area geografica storiaca dell'Italia medidionale, già Campania Felix, che comprendeva parte della Campania attuale, parte del basso Lazio e parte del Molise. (n.d.c.)






FAMILIA XLII.  -  OLEACEAE.


Tribus 1.  -  Iasmineae.

Iasminum L. - I. officinale L., Poll. - Iasminum vulgatius fiore albo Segu. - Gelsomino. - Alsemin, Gialsemin, Gialsemin sempio, Gelsomin*. - È pianta originaria dell'Imalaia, ma introdotta negli orti e nei giardini, ne è sfuggita, ed oramai cresce spontanea nelle siepi, nelle rupi, al margine dai campi ecc.; e così nel Veronese resa affatto selvatica, cresce qua e là, dalla collina alla zona montana: nella valle d'Illasi a Gastaldè presso Tregnago (A. Mass.); a S. Martino Buon Albergo all'ingresso nella valle di Marcellise


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(m. 50)!; nella Valpantena a Quinto, Poiano, Marzana, Grezzana, Romagnano, Spredino (m. 125-456)!; per tutta la Valdonega e specialmente al fonte di Sommavalle!; presso Avesa nel vaio detto la valle e sul monte Tondo verso il vajo Borago !; a Cà di Cozzi !; nel monte Rico sopra Parona all'Adige lungo la strada che conduce a S. Dionigi presso all'abitato!; nell'altipiano di Rivoli alle Zuane (m. 220)!; in val di Caprino alle Valdoneghe a Cà Menini, Ceredelo, Caiar, Gaon, Montecchio, Oné!;; sul monte Baldo alle falde presso Brentino al Castello, a Renzon fra Vilmazzan e Braga, a Rubiana, nel Gazo sopra le Piosse (m. 175-600)!; alle sponde del lago di Garda a Riva (Gelmi) ed altrove lungo la Riviera veronese e bresciana. -
È pianta frutescente e di solito dove è stata piantata persiste indefinitamente rigettando alla base: comincia a fiorire in maggio e giugno e prosegue sino ad autunno avanzato, ma come osserva lo Zersi di raro maturano le bacche. - Dai fiori si estrae un olio fragantissimo molto adoperato dai profumieri. Pare che sin dai tempi di Seguier (pl. ver. III, p. 300) il Gelsomino crescesse quasi spontaneo nel Veronese.

I. grandiflorum L., Poll. - Gelsomino catalogno o di Spagna - Alsemin, Gialsemin, Gialsemin de Spagna. - È coltivato nei giardini ordinariamente in vasi per il gratissimo odore dei fiori, i quali sono bianchi internamente e porporescenti esternamente: siccome durante l'inverno vien ritirata nelle serre, così può dirsi che la pianta si mantenga in fioritura durante tutto l'anno.

I. fruticans L., Poll. - Gelsomino giallo. - È specie indigena d'Europa la quale cresce spontanea nelle siepi, nei prunai e tra le rupi dell'Italia superiore; nel Veneto è indicata sul colle Frigerio negli Euganei (Rigo!), in diversi luoghi del Friuli (Sieber, Pirona) ed altrove (Kellner): nel Veronese è coltivato nei giardini sotto il nome di Gelsomino giallo, ma si


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incontra, però raramente, subspontaneo e sporadico, fuggito da questi: e così nella Valpantena a Spredino sopra Grezzana!; nella collina Veronese alle Are !. - Pianta frutescente: fiorisce di primavera. - È adoperato dai giardinieri a far siepi e per diversi lavori d'intreccio.

I. humile L. Gelsomino giallo. - È coltivato: ma si incontra, sporadico, in diversi punti della collina veronese presso l'abitato!, sul monte Rico! e presso Rivoli!. - Fiorisce in maggio e giugno.



Tribus 2.  -  Oleineae.

Olea Tournf. - O. europaea L., Poll. - Olivo (l'albero), Oliva (il frutto). - Olivar ed Olivo* o Olivi* (la pianta), Oliva ed Olive* (il frutto). - Variat:
- α silvestris Matth., Poll. - O. Oleaster Hoffm. et Link. - Olivo selvatico od Oleastro. - Oleastro, Olivastro.
- β sativa Matth., Hoffm. et Link.
La var. α è un piccolo frutice o alberello, raramente fruttifica e le olive sono piccolissime: cresce in luoghi rupestri e sevatici; intorno al lago di Garda (Poll.), alla punta di S. Vigilio!, Scaveaghe! ecc.; nel monte Baldo sotto a Piore!; tra la Valpantena ed il vajo di Squaranto a Maroni e Fani !; a S. Dionigi sopra Parona all'Adige! e nei colli di Quinzano!; nella Valdonega presso Verona!; nella collina di Montorio!: la var. β è un albero più o meno elevato e coltivato in molte varietà nella Provincia. Però è da ritenersi che la var. α osservata nelle località ora ricordate, anzichè corrispondere al vero Olivo selvatico, sia invece da ritenersi come la pianta non innestata, nata da semi, per opera specialmente degli uccelli, e che si avvicina molto più al primo che non alla pianta madre. - Fiorisce in giugno: le olive maturano tra il termine dell'autunno ed il


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principio dell'inverno. La pianta resiste assai ai rigori invernali ed il barone Hausmann, per esempio, scrive (Fl. von Tir. p. 877) che presso Bolzano sopporta negli anni molto freddi una temperatura anche di -12° cent., purchè peraltro la stessa non si mantenga tale oltre ad un paio di giorni: nell'inverno rigorosissimo dell'anno 1709 la temperatura scese a -17° cent., e per l'eccessivo freddo seccarono nella Provincia moltissimi olivi; e, scrive lo storico Biancolini: da molti incauti furono le piante degli olivi svelte; ma altri più accorti, tagliato solo il tallone sopra la radice, ebbero il piacere di vederli germogliare. - Come è noto dalle olive (drupe), mediante la frangitura e la pressione si estrae l'olio, contenuto principalmente nel pericarpio: è stimatissimo l'olio proveniente dalla Gardesana, quello segnatamente ottenuto da alcune varietà di olivi. Le sanse somministrano un eccellente combustibile. Le drupe del Compostar (olive da indolcire dei Toscani) o meglio delle sue sotto-varietà, si mangiano dopo averle fatte essicare nel forno: ovvero, prima della maturazione, si preparano per uso domestico o commerciale, trattandole durante 24 ore con ranno di acqua e cenere o soda unitamente a calce: lavatele quindi con ogni cura, e collocatele in una bigoncia o in vasi di vetro, si versa su di esse, per modo che ne siano totalemnte ricoperte, una soluzione fredda di sale di cucina nell'acqua pura: il tutto si aromatizza coi frutti del Foeniculum officinale (Fioreta). Il legno, quello specialmente del ceppo della pianta, duro, giallastro, ondato, venato, e vagamente macchiato nei nodi, è ricercato per la fabbricazione di mobili ed utensili domestici, nonché per lavori di intarsia e di tornio; inoltre è un ottimo combustibile: i rami sono adoperati a diversi usi, e per vetustissima consuetudine si utilizzano in occasione


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delle sacre funzioni che la Chiesa celebra nella domenica delle palme; anzi in taluni luoghi si coltiva l'olivo a questo scopo non già per estrarne l'olio.
Plinio (Nat. hist. lib. 15, cap. 1) ricorda l'opinione di Fenestrella il quale negò che l'olivo fosse noto in Italia, Spagna ed Africa dutante il regno di Tarquinio Prisco, cioè verso l'anno 173 di Roma e II° della XLV olimpiade: "quod, scrive Bertoloni (fl. it. 1, p. 47) intelligi debet de olea culta, oleum praestantissimum praebente; sylvestris enim spontanea profecto est in insulis Italicis, ubi nullus agrorum cultus anqua fuit". Nel Veronese l'Olivo fu certamente importato da epoca remotissima, e forse non fu ignoto ai vetustissimi abitatori delle palafitte del garda: e cioè, durante le età che si dissero della pietra e del bronzo, non intese però nel significato stretto che suole attribuirsi a queste denominazioni, ma come la espressione di un ciclo forse lunghissimo, il quale, nel Veronese, dovette spingersi sino all'ultimo periodo della Romana Repubblica (Conf. Goir. Alcune notizie veronesi di Botanica Archeologica, Nuovo Giorn. Bot. Ital. vol. XXII, p. 19; Stefano de Stefani la sua vita e le sue opere, Mem. Acc. ecc. di Verona vol. LXIX; Sulla probabile introduzione, sino dall'alta antichità di Laurus nobilis ed Olea europaea nel Veronese Bull. Soc. Bot. It. a. 1894, p. 287). Oggidì nella Provincia di Verona l'Olivo è coltivato ancora in gran parte di essa, ma per esigenze di tornaconto culturale, o per altre cause, non estesamente come una volta, e la densità, per così dire, della coltivazione va scemando dalle rive del garda al confine vicentino; ed è confinato entro un'area limitata da due curve irregolarissime, ed i dati topografici che seguono, avendo sottocchio una carta della Provincia, varranno ad indicarne la distribuzione in ordine alla latitudine ed alla altitudine: Verona nella parte più eminente


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del Giardino Giusti (m. 95), Alto Agro a Bussolengo (m. 127), Avesa (m. 103), Quinto (m. 125) e Poiano (m. 93), Cuzzano di Grezzana (m. 170), Montorio al Castello (m. 1399, Colognola ai Colli (m. 177), Cazzano (m. 100), Soave (m. 70-80) ecc. lungo tutta la riviera del lago di Garda tra 68! e 400 metri, alle falde meridionali del monte Baldo sopra Caprino (m. 254-515), nella val d'Adige ad Avio (m. 151) e sul monte Pastello (m. 432), nella Valpolicella sopra a Prun presso alla Carbonara fra 540 e 600 metri!, nella Valpantena a Romagnano, Spredino e Pavarana (m. 260-510). A ragione pertanto Ciro Pollini stabiliva come limiti della Regione collina ossia dell'Olivo, 70 e 500 metri, numeri i quali differiscono di poco da quelli ricordati in questo luogo.

Phillyrea L. - Ph. variabilis(1) Timb. et Lor. - Ilatro, Ulivastro. - Bagatin (sulla riviera bresciana Bagatì), Olivo salvadego*. - "Stirps polymorpha. In ditione nostra sequentes occurunt subspecies, vel varietates, vel formae: - a)latifolia L. Bertol.; Phyllitea Calc., Ph. latifolia spinosa et Ph. foliis serratis tertio ordine nascentibus Segu., Ph. latifolia serrata Poll., Ph. latifolia var. illicifolia Dc?: - b) media L. bertol.; Ph. latifolia α ligustrifolia Poll.: - c) stricta Bertol.: - d) benacensis: subvar. Ph. latifoliae foliis exiguissimis!: - e) angustifolia (L.)". - Frutice arborescente sempre verde. - Vive nei luoghi rupestri e selvatici, fra le macchie, nelle siepi: è frequentissimo alle sponde veronesi del lago di Garda (Segu., Poll., Bracht, Mang.! ecc.), mentre è raro sulle bresciane (Zersi); si incontra pure, ma raramente, sul monte Baldo e sui Lessini. Le varie forme, fatta eccezione della angustifolia, crescono promiscuamente, e riesce assai difficile sceverarle le une dalle altre: la a) fra Malcesine e Navene!; sul monte Baldo presso la


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Corona (Calc.), tra i Tassinari e Pozzogaleto (m. 558)! ed altrove (A. Mass. !): sui Lessini alle Gozze (m. 1261, A. Mass.!) e nella valle d'Illasi presso Seva di Progno! (m. 569, e A. Mass.!); la b) e la c) a Sirmione, Scaveaghe, S. Vigilio e specialmente fra Torri e Pai, ove è copiosissima ecc.!; la d) a Pai colla forma latifolia!; la e) in Verona nel Giardino Giusti, evidentemente introdotta!. La b) ossia Ph. media L., nel finitimo Trentino cresce sui colli presso Toblino (Gelmi): e presso castel Toblino il Dr. Joseph Murr (Beitträge zur Flora von Tirol. und Voralberg, in Deutsche Botanischen Monatsschr., 1899 n. 7) ha scopeto la varietà di questa corrispondente a Ph. buxifolia Ait, la quale, probabilmente, dovrà pure ritrovarsi sul Veronese. - Frutice sempreverde arborescente: fiorisce in aprile e maggio e le piccole drupe maturano in settembre ed è coltivato nei parchi e nei giardini come Rhamnus Alaternus. Il legno duro e forte, bianco-variegato per macchie rosso-gialle, è adoperato dagli ebanisti e dai tornitori per farne eleganti lavori.
[(1) = Phillyrea latifolia L. - n.d.c.]

Ligustrum L. - L. vulgare L., Poll. - Ligustro Calc.; Ligustro volgare Pona; Ligustrum Segu. - Ligustro, Ischio. - Conastrello (Segu.), Canestrel, Oliveta. - "Occurrit: latifolium vel angustifolium; foliis, in ramis fertilibus, persaepe ellipticis vel ovatis, obtusis, quandoque breviter emarginatis; in ramis sterilibus, lanceolatis vel ovato lanceolatis acutis, lineari-lanceolatis angustioribus, acuminatisque: variat quoque baccis duplo majoribus quam in forma typica". - Frutice comunissimo lungo i fossi, nelle siepi, nelle boscaglie della intera Provincia, dal piano alla zona subalpina!. - Fiorisce da aprile a giugno; non di rado presenta una seconda fioritura autunnale: matura le bacche in settembre, ma frequentemente le conserva per tutto l'inverno: di norma perde le foglie al termine dell'autunno, ma


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nelle stazioni riparate le mantiene, almeno in parte, sino alla primavera (L. italicum Mill., L. sempervirens auct.). - Il Ligustro può tornar utile a costrurre siepi; i rami servono a fabbricare ceste, gabbie per gli uccelli ecc.: le bacche, dipendentemente dal modo col qual vengono trattate, ora somministrano un color verde, altra volta danno una tinta nera.



Tribus 3.  -  Syringeae.

Syringa L. - S. vulgaris L., Poll. - Lilac vulgare All. - Lilaco. Secamoro. - Variat:
- β flore albo.
È pianta oriunda dalla Persia, ma ormai naturalizzata e fatta assolutamente selvatica, cresce per tutta la Provincia nelle siepi e nelle macchie, specialmente in vicinanza dei luoghi abitati, e dalla pianura ascende sui monti sino a toccare altitudini comprese fra 900 e 1100 metri; p. e. sul monte Baldo a Cambrigar (m. 1070) e Ardiforte (m. 980)!: la var. β nella collina veronese, p. e. nella Valdonega!. - Frutice od arboscello coltivato nei parchi e nei giardini: fiorisce in aprile al piano, in giugno sui monti. - È coltivata in diversi punti della collina veronese, p. e. alle Are !, S. persica L.



Tribus 4.  -  Fraxineae.

Fraxinus Tournf. - F. Ornus L., Poll. - F. vulgatior Segu.; Ornus europaea Pers. - Orno, Orniello, Avornello. - Frassino, Frassino mascio e femina *, Frassen, Orno*. - Variat:
- β lanceolata. - Ornus lanceolta Pouy.
- γ microphylla. - "Frutex humillimus solo adpressus. Foliis 3-8 cm. longis, foliolis 1-3,5 cm. longis, 0,5 - 1,5 latis".


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Albero o alberetto o frutice: comune in tutta la Provincia nel piano, nei colli e nei monti sino alla zona subalpina, nei boschi, nelle siepi, fra i crepacci delle rupi, nei luoghi sassosi e sterili!: la var. β nella val d'Adige ad Incanale, sul monte Baldo presso la Corona, nella Valpantena a Lotrago ! e sulle rupi sopra Stalavena e Cologne !; la γ sulle rupi nel monte Pastelletto. - Fiorisce da aprile a giugno: i frutti (samare) maturano nell'estate e nell'autunno.
- È coltivato estesamente nella Provincia e serve a sostenere le viti; le foglie servono di alimento agli animali vaccini; il legno di un bianco candido è adoperato dagli intarsiatori per ornare mobili da stanze: somministra pure un buon combustibile.

F. excelsior L., Poll. F. Ornus Scop. - Frassino. - Frassino, Frassine, Frassano. - Variat:
- β parviflora Lamk.
Abita i boschi della parte elevata della Provincia, però si incontra benanco, ma sporadico, nella collina frammezzo a F. Ornus: e così presso a Bolca (C. Mass.); nella alta valle d'Illasi lungo la stada da Selva di Progno a Giazza ! (e C. Mass.); nei Lessini nelle vicinanze di Erbezzo!, nei boschi sopra Peri!; sul monte Pastello!; nel monte Baldo in Valnasse e presso la Corona ! (e V. Pellegrini!); nella Valpolicella a S. Floriano !: la var. β sul monte Baldo lungo la ascesa da Rivalta all'altopiano di Festa e al passo della Croseta !. - Fiorisce in aprile nelle stazioni più basse, in maggio e giugno in quelle elevate. - Il legno può essere adoperato in varie costruzioni: le foglie sono mangiate dagli animali vaccini.
Di questa famiglia manca nella Flora veronese il genere Fontanesia Lab. (F. phillyreoides): l'unica specie italiana di questo genere cresceva in Sicilia tra Siracusa ed Avola, quivi scoperta da Gussone.


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FAMILIA XLIII.  -  APOCYNACEAE.


Nerium L. - N. Oleander L., Poll. - Leandro, Oleandro, Alloro indiano, Lauro roseo, Mazza di S. Giuseppe. - Variat:
- β flore albo Lob. Poll.
Intorno al lago di Garda sulle rupi rivolte a levante ed a mezzodì (Poll., Zersi, Porta): e così nel Trentino al Ponale, ma raro; frequentissimo invece sul Bresciano a Limone, Campione, Tremosine, Tignale!, Salò, Manerba!, Moniga: sul Veronese si trova a S. Vigilio!, presso a Castelletto!, Masse !, Marniga!, sopra un muro a Malcesine!, in un campo a Navene!: ma le piante osservate nelle stazioni veronesi, sono probabilmente avventizie e in taluna di esse introdotte. - Frutice oppure albero: fiorisce in luglio ed agosto, matura i frutti in settembre ed ottobre. Sono coltivate tanto la var. a fiori rosei, quanto la var. a fiori bianchi.
È coltivato nei giardini anche il N. odorum Kit. (Leandro, Oleandro) a fiori rosei, gialli, scempi, doppi (Leandro doppio).

Pervinca Tournf. - P. major(1) Scop. - Vinca major L., Poll. - Pervinca. - "Variat corolla 2-3 plo minori quam in forma typica et partitionibus corollae rhombeis". - La Pervinca dai signori Visiani e Saccardo (cat. p. 120) è indicata presso le siepi ed i cespugli del Mantovano e del Veneto, eccezione fatta in quest'ultimo delle Provincie di Rovigo e di Verona. Nel Veronese però la Pervinca era da tempo coltivata nei giardini; e quindi certamente fuggita da questi, subspontanea o sporadica, compare qua e là in diversi punti: e così nella pianura veronese a Villabella !, a Costermano!, sul lago di Garda a Lazise (Fontana); nella Valpantena ad Orè e quivi


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abbondantissima! (e C. Mass.!); nella collina Veronese in Valdonega ed alle Are !, e sulla scheda sta scritto vicino alla casa di Giuliazzi !. Queste citazioni danno a vedere che P. major è sempre stata rinvenuta in località dal più al meno, prossime a giardini, o nella vicinanza di abitazioni: per conseguenza, nel Veronese, è da ritenersi non pianta spontanea, ma in via per naturalizzarsi. - Aprile-giugno: pianta perenne e suffrutice.
[(1) = Vinca major L. - n.d.c.]

P. minor(1) Scop. - Vinca minor L., Poll. var. α, β, γ; Daphnoide Calc.; P. vulgaris angustifolia flore coeruleo et P. vulgaris angustifolia flore albo Segu. - Pervinca. Campanele, Campanote. - "Variat corollis coeruleis, rubris, purpurascentibus, albis et
- α typica.
- β macrantha - "Corolla 35 mm. et ultra lata".
- γ micrantha. - "Corolla exigua vel exiguissima, 3-4 plo monori quam in var. α
- δ limbo corollino quadripartito. - "Forma monstruosa ?".
Per tutta la Provincia sotto le siepi e nelle boscaglie, dalla pianura alla zona subalpina: le varietà crescono promiscuamente alla forma tipica!. - È in vegetazione durante quasi tutto l'anno: pianta perenne suffrutescente.
Manca nella Flora veronese il genere Apocynum dal quale si intitola la famiglia: Apocynum venetum L. cresce nel litorale arenoso in fondo all'Adriatico, p. e. a Venezia al Lido!.
[(1) = Vinca minor L. - n.d.c.]






FAMILIA XLIV.  -  ASCLEPIADACEAE.


Cynanchum R. Br. - C. Vincetoxicum(1) R. Br. - Asclepias Vincetoxicum L., Poll.; Asclepiade Calc.; Asclepia di


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fuor bianco Pona; Asclepias albo flore Segu. - Erba seta. - Vincetossico*. - Variat:
- β ovatum Rchb.
- γ laxum (Bartl.). - Asclepias Vincetoxicum var. β C. acuminatum Poll.
Comunissimo nei luoghi selvatici dalla pianura alla zona montana elevata! (e Calc., Pona, Segu., Poll., A. Mass.!, Fontana ecc.): la var. β nei luoghi maggiormente aridi!: la var. γ, elegantissima, nella bassa pianura Veronese al suo confine col Mantovano!, nel monte Baldo alla Ferrara!, in valle di Caprino alle Valdoneghe ! ecc.: il Pollini la raccolse sul Vicentino lungo la strada che va da Valdagno a Recoaro. - Maggio-ottobre: perenne.
[(1) = Vincetoxicum hirundinaria Medik. - n.d.c.]
Di questa famiglia mancano nel Veronese i generi italiani Periploca L. (P. graeca L., P. laevigata All.), Gamphocarpus R. Br. (G. fruticosus R. Br.), Strapelia L. (S. europaea Guss.). - Sono coltivate nei giardini A. cornuta Dc. (A. syriaca hortul.), A. incarnata, A. tuberosa.






FAMILIA XLV.  -  GENTIANACEAE.


Tribus 1.  -  Gentianeae.

Gentiana Tournf. - Sect. 1. Asterias Ren. - G. lutea L., Poll. - Gentiana Calc.; Gentiana maggiore Pona; G. major lutea Segu. - Genziana maggiore. - Anziana, Genziana. - Frequente nei prati e pascoli delle zone alpina e subalpina nei monti della Provincia (Calc., Pona, Segu., Poll. ecc.): e così sul monte Baldo in Valfredda, Naole, Valvaccara, Valdritta, Artillon (e Leybold), Lavaci, Zocchi ecc. !, Altissimo di Nago (Heufler) ecc.: è pure indicata nei Lessini sul monte Tomba e sul monte Alba


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(Poll.). - Giugno-settembre: perenne. - I montanari raccolgono la radice di Genziana, e fattala essicare, la smerciano ai negozianti di medicinali: le stesse radici si mettono semplicemente in infusione nell'alcool o nella acquavite, ovvero distillate danno la celebratissima Acquavite di Genziana.

Sect. 2. Coelanthe Froel. excl. G. lutea. - G. punctata L. - Rara: sul monte Baldo (Kellner, A. Mass.!, Mang.!, Rigo), nei pascoli e luoghi erbosi delle valli delle pietre, grande, nella prà di Malcesine. - Luglio-settembre: perenne.

G. cruciata L., Poll. - Genziana minore Pona; Gentiana cruciata major et G. cruciata minor Segu. - Genzianela, Anzianela. "Duae occurrunt formae:
a) major: caulibus erectis, foliis letiusculis; -
b) minor: foliis minoribus, caulibus procumbentibus: G. cruciata minor Poll. viag. p. 95". -
Frequentissima per tutti i monti della Provincia nei pascoli e luoghi selvatici delle zone montana e subalpina (Pona, Segu., Poll., Mang.!, Lanfossi ecc.): e così lungo tutta la catena del Monte Baldo !; nel Pastello e Pastelletto!; per tutti i Lessini! ecc.: più raramente compare nella collina; e così p. e. presso Grezzana nei monti Gazo e Zovo !, al Maso!, in diversi punti della Valpolicella! ecc., e quindi ad altitudini comprese fra 300-500 metri. - Luglio-settembre: perenne. - Le radici possiedono le virtù di G. lutea.

G. asclepiadea L., Poll. - Genziana con foglia d'Asclepiade Pona; Gentianella Asclepiadis folio Segu. - "Flores coerulei: variat autem, sed raro, floribus albis leviter coerulescentibus: Gentianella Asclepiadis folio, flore albo, oris subcoeruleis Segu., et Gentiana Asclepiadis folio, flore albo in coeruleum languente Ponted.; Asclepiadea var. β Poll.". - Comune in quasi tutti i monti della Provincia, nelle macchie e nei boschi della zona montana alla alpina


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(Pona, Segu., Poll., Mang.!, A. Mass.! ecc.): e così per tutto il monte Baldo, tanto sul versante orientale quanto sull'occidentale!, ad altitudini comprese fra 850 metri (presso la Ferrara!) e 1800 metri (alle Busete !); lungo l'intero gruppo dei Lessini da Vaona !, tra S. Anna d'Alfaedo e Fosse, pel Corno d'Aquilio, Corno Mozzo, Sega, Podesteria, Malera, Trapola, Pertica ecc., alla alta valle d'Illasi entro eguali limiti di altitudine!: la pianta di Pontedera e Seguier, nella stazione superiormente citata di Vaona (900 metri) nelle macchie e nei cespugli ! - Luglio-settembre: perenne.

G. Pneumonanthe L., Poll. - Pneumonanthe del Cordo Pona; Gentianella angustifolia autumnalis Moreni. - Rara: Pona la osservò nella valle di Caprino ove, oggidì, certamente non cresce; fu raccolta da Moreni, ma questo botanico non dice in qual luogo del Veronese; Pollini la indica frequente presso Illasi a Soave dalle quali stazioni sembra scomparsa (?): è stata in quella vece, ai giorni nostri, trovata sul monte. Baldo! (e Mang.!) al Bastion (m. 1100, forma nana), ed alle sponde del lago di Garda a Peschiera! (metri 68, forma elatior) in un prato paludoso. - Agosto-ottobre; perenne.

G. acaulis L., Poll. - Gentianella con fior azzurro Calc.; Quinta Gentianella ungarica del Clusio Pona; Gentianella major verna Segu. - Anzianela*. - "Stirps polymorpha: in montibus veronensibus sequentes occurunt subspecies, vel varietates, vel formae: a) acaulis (Vill.), - b) excisa (Presl., Koch), - c) angustifolia (Vill.): G. acaulis var. β Poll.; G. alpina angustifolia magno flore Segu., - e) caule subnullo, vel (G. acaulis var. β Poll.) corolla 2-3plo longiore, - f) floribus albescentibus: G. alpina, magno flore albescente Segu." - Cresce copiosamente nei


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pascoli di tutti i monti veronesi dalla zona montana alla alpina, frequentemente gregaria: e così per tutta la catena del monte Baldo, nei monti Pastello e Pastelletto, lungo tutti i Lessini, nei monti Posta, Campobrun, la Lora, Zeola, Alba! ecc. (e Calc., Segu., Poll., A. Mass.! ecc.) entro limiti di altitudine compresi fra 700-2000 metri; scende però, ma raramente a stazioni più basse, e così p. e., al lago di Garda si incontra nella zona di collina fra gli olivi (Ambrosi), e nella val d'Adige sopra Peri a circa 300 metri!: tutte queste forme crescono promiscuamente; però la d), come già notò Pollini, si incontra assai di rado, p. e. alla cima Malera (m. 1772); rarissima la f) in monte Baldo nella Valfredda. (Segu.). - Aprile-agosto secondo la altitudine: perenne.

Sect. 3. Calathia et Crossopetalum Froel. - G. bavarica L., Poll. - Gentianella bavarica Allionii Moreni. - Rara, nei luoghi erbosi umidi elevati: venne raccolta nei monti veronesi da Moreni, ma si ignora in quale di essi, e sul monte Baldo da Barbieri (ex Bertol. fl. it. β, p. 92) ma senza indicazione di luogo, certamente però in questo nella Valdritta !, e così pure sui Lessini nel monte Posta!, non presso Chiesanova ed ai Trachi, come fu detto per errore di trascrizione!, (Goir., Erboriz. est. ed autun. ecc. in Bull. Soc. Bot. It., a. 1893, p. 91). - Agosto-settembre: perenne.

G. verna L., Poll. - Gentianella minor verna Segu. - Variat:
- α typica.
- β aestiva. - G. angulosa (M. B.).
- γ brachyphylla (Vill.).
- δ imbricata (Froel.).
- ε Rostani (Reut.). - G. elongata (Haenke); G. verna var. β Poll.
- ζ albiflora. - "Floribus niveis".
Cresce copiosa e frequentemente gregaria nel pascoli


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e nei luoghi selvatici e rupestri del monte Baldo, del Pastello e Pastelletto, dei Lessini e di tutti i monti confinanti col Trentino e col Vicentino dalla zona montana alla alpina! (e Segu., Poll., A. Mass.!, Rainer, Mang.! ecc.): la forma tipica compare nella zona montana ad altitudini assai basse; e così p. e., presso Vestena (m. 500 circa) e sul monte Comun a cà del prete (m. 740) ove cresce abbondantissima!: le var. β e γ, dalla zona montana elevata alla alpina, tanto sul monte Baldo quanto sui Lessini ecc., ove la α: la β, rarissima, nei monti Campobrun (Gelmi) e Posta!: la δ sul monte Baldo nei pascoli di Artillon, Costabella ecc. ma non comune!: la ζ, elegantissima una sola volta sul monte Baldo in Basiana !. - Marzo-settembre !, dipendentemente dalla altitudine. - I rizomi delicatissimi di questa pianta, si mettono in infusione nella acquavite, alla quale comunicano un sapore assai gradito.

G. nivalis L., Poll.; Goir. pl. vasc. ecc. 33. - Gentianella alpina fugax minima brevifolia, flore monopetalo campanulato purpurascente; sive Gentianella brevifolia Martini. - Rara sul monte Baldo nelle macchie di Rhododendron, Vaccinium, Iuniperus alpina ecc. fra 1800-2000 metri di altitudine: è stata primieramente scoperta da Martini lungo il torrentello delle Acque negre; fu pure rinvenuta dal Barbieri (Bertol. fl. it. 3, p. 93), ma non si sa in qual luogo; Manganotti la raccolse in Costabella!: le osservazioni più recenti la indicano alle coste dell'Artillon!, alla cima di Valdritta !, e partendo da questa lungo la intera linea di confine sul versante orientale del monte sino al dissopra di Campion !. - Luglio-settembre: annua.
Conf. Goir. l. c.

G. utriculosa L., Poll. - Gentianella ramosa, ramis alternis, calyce alato pentagono Segu. - "Variat: caule simplici unifloro Zersi". - Nei prati e


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pascoli alla zona montana alla alpina in tutti i monti veronesi (Segu., Poll., Jan., A. Mass.! ecc.): e così sul monte Baldo al Bastion, Valfredda, Naole, Colonei, Artillon ecc.!; nel Pastello!; sui Lessini a Revolto, Trapola, Malera, alle Gozze, a Velo ed ai Comerlati ecc.!; sul Zeola ! ecc.: la varietà qua e là assieme alla specie. - Luglio-settembre: annua.

G. ciliata L., Poll.; Goir. erboriz. est. ed autunn. ecc. in Bull. della Soc. It., a. 1893, p. 92. - Gentianella coerulea oris pilosis Segu. - Anzianela*. - Frequente nei luoghi selvatici boschivi, nei pascoli ed anche nei campi coltivati, dimostrando una speciale predilezione per i terreni cretacei; vive ora, sparsa e solitaria, qualche volta gregaria con un numero straordinario di esemplari, p. e. nella Valpantena sul monte Gazo (m. 487) presso Romagnano!, in tutti i monti veronesi scendendo da stazioni rigorosamente alpine sin quasi a confine con la pianura: infatti cresce copiosa sul monte Baldo nei pascoli elevati di Valfredda, Naole, Artillon, Acque negre, Zocchi! (e Segu., Poll., Barbieri, Kellner ecc.) ad altitudini comprese fra 1600-1900 metri; sul Pastello a 600 metri circa; sui monti Lessini si incontra può dirsi ad ogni passo, dai Trachi e Revolto (m. 1340) sino in prossimità di Tregnago (m. 317); nella Valpantena presso Belori (m. 325) ed a meno di 200 metri nelle vicinanze di Grezzana!. - Può dirsi pianta strettamente autunnale, però la fioritura è più precoce nelle stazioni maggiormente elevate, più tardiva in quelle più basse: perenne (Conf. Parl. - Car. fl. it. VI, p. 774; Goir. l. c.).

Sect. 4. Endotricha Froel. - G. campestris L. - Rara: sul monte Baldo nei pascoli alle coste dell'Artillon, val delle pietre e delle buse e fra le rupi nei monti Posta e Campobrun!. - Agosto-ottobre: annua.

G. obtusifolia W. - G. germanica Poll., Goir. l. c. pro


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parte. - Gentianella verna, foliis lanceolatis, flore lanuginoso Segu. pro parte. - Frequente nei pascoli del monte Baldo, dei Lessini, dei monti Posta., Campobrun, Zeola ecc.!, dalla zona montana alla alpina. - È in fioritura dalla fine di agosto ai primi di novembre: annua.

G. calycina(1) Wettstein, Gelmi prosp. d. fl. Trent. p. 115. - G. obtusifolia var. calycina Koch; G. germanica Goir. l. c.! pro parte. - "Caule a basi ramosissimo, 5-15 cm. alto, calycis laciniis latissime ovatis, abrupte in acumen lanceolatum terminatis. In rupestribus, pascuis et ericetis editissimis occurrit forma pusilla, vix pollicaris saepius 2-5 flora, raro uniflora (G. uniflora W. ?), rarissime corollis quadrifidis (forma accedens ad G. campestrem L. ?)". - Praeterea variat:
- α pseudogermanica Gelmi l. c.
- γ antecedens Wettstein. - G. Amarella ! Goir. l. c.
La forma tipica cresce, più copiosa della specie predente, e frequentemente gregaria, nei pascoli, dalla zona montana alla alpina, nel monte Baldo, nei Lessini ecc.; la β di preferenza si trova nelle macchie e nei luoghi selvatici boschivi; la γ piuttosto rara, sul monte Baldo nei pascoli di Pravazar! e sul monte Bolca!. - È in fiore dalla fine di agosto ai primi giorni di novembre dipendentemente dai luoghi, la var. γ sino dalla fine di giugno!: annua.
[(1) = Gentianella anisodonta (Borbás) Á. & D. Löve - n.d.c.]

Swertia L. - S. perennis L., Poll. - Gentiana polustris latifolia flore punctato Moreni. - È indicata dal Moreni nei monti veronesi, però non è nota la località nella quale o vide o raccolse la pianta.

Chlora L. - C. perfoliata(1) L., Poll. - Centaureo luteo, ovvero citreo di Mesuè Pona; Centaurium luteum perfoliatum Segu.; Seguieria major et minor Moreni. - "Stirps polymorpha occurrit: a) typica, - b) serotina (Koch), - c) acuminata (Koch et Ziz.), -


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d) lanceolata (Koch et Ziz.). - e) grandiflora (viv.), - f) esilis: planta pusilla: caule esili, unifloro, 4-7 cm. longo; foliis ovatis, acutis, exiguissimis, basi angustata connatis; laciniis calycinis lanceolatis corolla paulo brevioribus".
Frequente per tutta la Provincia: la forma a) nei prati e pascoli umidi, nei muri e nel letto dei torrenti nella pianura e nella collina! (Pona, Segu., Poll. ecc.); la b) nelle sabbie d'Adige e nelle mura della città di Verona fuori Porta Vittoria!; la c) in Valticina presso Castione veronese alle falde di monte Baldo e nella Valpantena ad Alcenago!; la f) nelle rupi umide e nei muri in val d'Adige alla Chiusa e presso la stazione ferroviaria di Ceraino!: le d) ed e) qua e là: una forma raccolta sulle mura di Verona rivolte a mezzogiorno, sembra prossima a Chlora intenmedia Ten.!. - Estate-autunno: annua.
[(1) = Blackstonia perfoliata (L.) Huds. subsp. perfoliata - n.d.c.]

Erythraea Rich. - E. Centaurium(1) Pers., Poll. - Gentiana Centaurium L.; Centaurea minore di Dioscoride Pona; Cetaurium minus seu parvum Segu. - Biondella, Caccia febbre. Erba China, China*, Garofolini* (Boi presso Caprino!). - Variat:
- β albiflora - Centaurium minus flore albo Segu.
Comunissima nei prati e pascoli, negli ericeti e luoghi boschivi, nei cespugli della intera Provincia dalla pianura e dall'Alto Agro alla zona montana!: la var. β, rara, presso Sommacampagna (Segu.), e nella val d'Adige alla Perarola in riva al fiume! . - Giugno-ottobre: annua. - È ritenuta febbrifuga.
[(1) = Centaurium erythraea Rafn - n.d.c.]

E. pulchella Fries. - E. ramosissima Pers.; E. intermedia Poll.; Gentiana Centaurium β L. - Variat:
- β pseudospicata. - "E. intermedia var. β Gentiana pulchella Poll. fl. ver. 1, p. 251 ?; E. Centaurium γ depauperata Zersi prosp. ecc. p. 144?. - Caule humilis, esili, saepe simplicissimo, paucifloro. - Satis proxima E. spicatae Pers."


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Vive in prati umidi e luoghi erbosi specialmente della pianura: è specie assai variabile e si danno forme esattamente intermediarie tra essa e la precedente della quale è meno frequente. È stata raccolta al sud del lago di Garda in Lugana (Poll.), presso Peschiera! (e Rigo!) ed alle sue sponde a Lasize (Rigo!); nella pianura veronese a Mazzagatta, Tarmassia, Vallese !, nelle sabbie umide dell'Adige presso S. Pancrazio!; lungo le sponde di un rigagnolo sui Lessini, alle falde del monte S. Viola presso Casale di sotto (m. 633)!: la var. β a Valeggio lungo le rive del Mincio!.- Giugno-ottobre: annua.
Elia Zersi (l. c.) ha segnalato, rara però, E. spicata Pers. presso Pozzolengo.



Tribus 2.  -  Menyantheae.

Menyanthes L. - M. trifoliata L., Poll. - Trifoglio fibrino. - Trefolio fibrin. - "Variat foliis late ovatis vel obovatis! (M. palustre, latifolium et triphyllum Segu.), et foliis elipticolanceolatis (M. palustre, angustifolium et triphyllum Segu." - Vive nei fossati e nei prati paludosi, ma nel Veronese è pianta assai rara: nella bassa pianura presso Bovolone e specialmente lungo il Menago (Segu., Poll., Rocchetti !, S. Destefani ecc.); nell'Alto Agro presso Pastrengo alle sorgenti (Pissarole) del Tione!; nel monte Baldo, sul quale fu scoperto primieramente dal Barbieri (ap. Parl. - Car. fl. it. VI, p. 785), al dissopra di Mori e quivi raccolto dalla Baronessa S. Salvotti !. - Aprile-giugno.

Limnanthemum Gmel. - L. peltatum Gmel. - Menyanthes Nymphoides L., Poll.: Villarsia Nymphoides Vent.; Nymphides aquis innatus Segu.


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- Capelazeti*. - Abita le acque stagnanti o lentamente scorrenti e le risaie nella bassa pianura veronese (Segu., Poll., G. Pellegrini! ecc.): e così in val Zerpana, Albaredo, Ronco d'Adige, Zevio, Legnago, Valli grandi veronesi, Vigasio ecc.!. - Giugno-ottobre: perenne.
Della famiglia delle Genzianacee nella Flora veronese non sono rappresentati i generi Pleurogyne Esch. (P. carinthiaca Griseb.), Cicendia Adans. (C. filiformis Delarb.), Exaculum Car. (E. pusillum. Car.). - Seguirebbe la famiglia delle Polemoniaceae: ma l'unica specie che la rappresenta in Italia, Polemonium coeruleum L., non cresce in alcun punto del Veneto: si trova bensì nel Trentino (Los!, Gelmi) nella valle di Non.






FAMILIA XLVI.  -  CONVOLVULACEAE.


Tribus 1.  -  Convolvuleae.

Convolvulus R. Br. - C. Cantabrica L., Poll. excl. syn. Ponae. - Convolvulo minore con foglie di Spicalavendula del Lobelio, da alcuni creduto Scamonio tenue di Plinio Pona; C. linariae folio assurgens Segu. - Campanele*, Campaneline*. - Cresce copiosamente in luoghi aridi e soleggiati, di preferenza nella parte occidentale della Provincia, dall'Alto Agro sino a toccare quasi la regione subalpina! (e Pona, Segu., Poll., Font., Rainer, Bracht, Rigo!): e così, p. e., nei fossi e nelle mura della città di Verona.!, a Castel S. Pietro (A. Mass. !), Valdonega!, vaio del Paradiso in Valpantena! ecc. e sul monte Baldo in Piore, monte Creta e Belpo, ai Lumini ecc. (m. 700-880)!. Aprile-settembre: perenne.

C. arvensis L., Poll. excl. primo ex duobus Syn. Ponae. - Convolvolo secondo del Clusio il quale è creduto da alculni Cantabrica di Plinio, et il Dalecampio lo nominò Volvulo terrestre et Elsine Cissampolo Pona; C. arvensis minor Segu. - Vilucchio. - Corregiola,


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(Segu.), Corezola, Scorezola, Roveiola, Roeiola, Campanele*, Campaneline*. - Variat:
- β auriculatus Desv. - "Foliis angustissimis hastato-auritis. - Occurrit caule volubili vel prostrato-diffuso et - a) corollis grandiusculis vel minimis, roseis, albis, albis extus striis 5 rubris notatis; - b) foliis majusculis vel exiguissimis, oblongis, cordato-ovatis, linearibus; - c) auriculis foliorum acutis, obtusis, truncatis rectis, subfalcatis, plus minusve divaricatis, quandoque horizontaliter patentibus vel sursum versus incurvis; - d) foliis exauriculatis sed raro". - Comunissimo nei luoghi incolti, nei campi e nei vigneti che, letteralmente infesta, cresce ovunque per la Provincia, dalla pianura alla zona subalpina: e così, p. e., sul monte Baldo, tra Campedello e la Lonza (1074-1255 m.)!. - Dal finire della primavera ad autunno avanzato; perenne.

C. purpureus L. - Ipomaea purpurea Lam. . Campanele*. - Originario dell'America tropicale, è coltivato colle sue innumerevoli forme e varietà, come elegantissimo rampicante, per rivestire o ricoprire i chioschi nei giardini, le inferriate delle finestre, capanne ecc.: si incontra pertanto qua e là sporadico e quasi fatto selvatico nelle vicinanze delle abitazioni, lungo le vie e nelle siepi, fra le macerie ecc., in pressochè tutta la Provincia, dal piano ad una certa altezza sui monti e così p. e.: nei dintorni e nelle vicinanze di Verona ed alle falde del monte Baldo fra Pazzon e Vilmezzan (387~447 m.). - Fiorisce dal principio dell'estate ad autunno avanzato. Annuo.

Calystegia R. Br. - C. sepium R. Br. - Convolvulus sepium L., Poll.; C. vulgaris major albus Segu. - Campanelle. - Campanele, Campaneline, Roveiola. - "Variat:
- β micrantha. - "Foliis exiguis: corolla 2-3plove minori quam in forma typica. - Occurrit quoque:


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- a) bracteis calycinis calyce aequilongis; - b) bracteis calycinis in laminas foliaceas conversis: forma monstrosa".
Comune nelle siepi, nelle macchie e nei luoghi selvatici dalla pianura, alla zona montana; e così, p. e. sul monte Baldo tra la Ferrara e Campedello (m. 856-1074) !: la var. β, rarissima, nelle siepi a Ceredelo presso Caprino!. - Luglio-ottobre: perenne.
C. sylvestris R. et S. ? - In una siepe, alle falde orientali di monte Baldo, lungo la strada che va da Caprino a Pazzon; qualora la pianta osservata in questa località, non sia piuttosto da riferirsi ad alcuna fra le tante forme che si dimostrano intermediarie fra C. sepium e C. sylvestris.

Tribus 2.  -  Cuscuteae.

Cuscuta L. - C. Epithymum Murr. - C. europaea β L., Poll.; C. minor Segu. - Grongo, Gronco. - Variat:
- α vulgaris Englm.
- β trifolii Bab.
- γ alba (Presl.)
- δ rubella Englm. - C. planiflora Koch, Hsmn.
Comunissima per tutta la Provincia sopra piante diverse (Galium purpureum, Artemisia camphorata, Helianthemum Fumana, Convolvulus Cantabrica, Teucrium Chamaedrys, Eryngium campestre, Ruscus aculeatus, Erica carnea ecc.) dal piano alla zona alpina in tutti i monti veronesi!: la β nei dintorni di Verona sopra il Trifolium agrarium !: la γ nei dintorni di Verona fuori Porta Pellegrina, nella valle di Caprino a Boi ecc. !, sopra la Robinia Pseudo-Acacia, Achillea millefolium, Calamintha Clinopodium e C. parviflora, Trifolium pratense, Pimpillella nigra, Dorycnium herbaceum, la δ nei pascoli elevati sul monte Baldo in Naole, Altissimo di Nago ecc. (m. 2070)!,


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sopra la Erica carnea, Anemone alpina, Galium rubrum, Genista radiata, Helianthemum alpestre, Polygala Chamaebuxus, Aposeris foetida ecc. - Maggio-ottobre: annua.






FAMILIA XLVII.  -  BORRAGINACEAE.


Tribus 1.  -  Ceriantheae.

Cerinthe Tournf. - C. minor L. - C. quorundam, minor flavo flore Segu. - "Variat:
- β maculata (Rchb.) non L. nec Link. - Occurrit quoque: a) foliis immaculatis; C. minor Poll. var. α, et b) foliis albomaculatis; C. minor Poll. var. β excl. syn."
Frequente nei campi, nei vigneti, in luoghi erbosi ecc. per tutta la Provincia, dalla pianura alla zona montana: e così a Mozzecane!, Peschiera !, Lazise (Fontana), nella collina veronese a S. Leonardo ! (ed A. Mass.!), nei medicai in valle di Marcellise !, nella valle di Caprino !, sul monte Baldo presso la Ferrara!, ad Arco e Nago (Gelmi). - Aprile-ottobre: perenne.

Onosma L. - O. tridentinum Wettstein, Kerner (conf. Gelmi prosp. della Flora trentina p. 118). - O. echioides var. β Poll.; O. stellulatum Waldst. Kit.; O. montanum Sibth. Sm., Bertol.; O. del Matthioli et Anchusa


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gialla del Dalecampio Pona (conf. Segu. pl. ver. I, p. 225); Symphytum Echii folio ampliore, radice rubra, flore luteo Segu. - Variat :
- β angustifolium - O. stellulatum β angustifolium Kock.; O. echioides var. α Poll.; Anchusa minor aspero angusto folio luteo monopetalo, Martini; Symphytum Echii folio angustiore, radice rubra, flore luteo Segu.
Frequente sui colli e nei luoghi aridi ghiaiosi della Provincia dalla alta pianura e dall'Alto Agro ad una certa altezza sui monti (Pona, Martini, Segu., Poll. ecc.): e così presso Tregnago (A. Mass. !), nei dintorni e colli di Verona.!, nella Valpantena! (e Bracht); alle pendici del monte Baldo nella val d'Adige a Mori (Baronessa S. Salvotti !), Chizzola ed Avio Gelmi), Rivalta !, Brentino!, val di Caprino!, lungo la strada per i Lumini! e sui monti Gazo e Creta (m. 700-800)!; nei colli Benacesi e lungo le sponde del lago! (e Fontana): la var. β assieme alla specie qua e là p. e., presso Affi alle sponde del torrente Tasso (Rigo!). - Giugno-settembre: perenne.

Echium Tournf. - E. italicum L., Poll. - Echio del Matthioli di fior bianco Pona; E fiore albo Segu. - Lingua di cane - Buglossa. - "Variat floribus albis et pallide roseis vel coerulescentibus et
- β altissimum Iacq.
Vive in luoghi aridi ed incolti, lungo le vie e gli argini ecc.: cresce copiosamente (Pona, Segu., Poll., A. Mass. !, Bracht, Porta, Rigo ecc.) nelle vicinanze di Verona, p. e., nella spianata fuori Porta S. Zeno e Porta Palio!, nei fossi stessi della città singolarmente fuori Porta Nuova e sotto al Castel S. Felice !, all'ingresso nella Valpantena! ecc.; qua e là nell'Alto Agro!; nella valle di Caprino!; a Lazise sul lago di Garda (Fontana). - Giugno-ottobre: annuo e bienne.

E. vulgare Segu., L., Poll. - Lingua di cane. - Buglossa. - "Variat floribus coeruleis, rarius roseis


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(Echio del Matthioli di fior rosso Pona), rarissime albis; corollis majoribus staminibusque longe exsertis et
- β Wierzbickii. - E. vulgare var. δ Bertol. (fl. it. 2, p. 348) - " Parviflorum; corollis parvis, calyce vix longioribus; staminibus ora productiore corollae brevioribus".
Comune al margine delle vie, nei luoghi incolti e ghiaiosi, sui muri e sulle rupi, dal piano - p. e. in Verona all'Arena, al Teatro Romano, sui merli delle mura e delle torri - alla zona montana!: la var. a fiori rossi presso Verona al Chievo (Pona), e sul monte Baldo alle Fraine di sopra in unione a quella a fiori bianchi !; la β nella Valpantena presso Grezzana (Tonini !), ed a S. Vito del Mantico!. - Estate-autunno: annuo e bienne.

Lithospermum Tournf. - L. graminifolium Viv. - È indicato sui Lessini. (?), raccoltovi dal Rainer (Berto!. fl. it. 2, p. 276).

L. purpureo-coeruleum L., Poll. - L. minus repens latifolium Segu. - Frequente nelle siepi e luoghi selvatici soleggiati dalla collina ad una certa altezza sui monti: e così nella Valdonega e in tutta la collina Veronese!; colle delle Ungherine!; alle falde meridionali del monte Baldo alla Bera presso Caprino!, nel monte Gazo alle Piosse ed alle Murete (m. 800)!; nella valle d'Illasi sul monte Belocca (m. 830, A. Mass. !) ecc. - Maggio-giugno: i carpelli maturi, lisci, glabri, ovoidei, bianchicci persistono sulla pianta. anche durante l'inverno: perenne.

L. officinale L., Poll. - Lithospermo con faccia d'Ancusa del Lobelio Pona; L. majus erectum Segu. - Migliarino. - Miliosole, Avemarie. - Luoghi selvatici, lungo le vie, nei cespugli ecc. dall'Alto Agro - p. e. presso Verona in Campomarzo ed al Pestrino !, S. Giovanni Lupatoto! ecc. - alla zona montana e subalpina: e così sul monte Baldo presso la Ferrara (m. 850), alla


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Lonza (m. 1200)!; nel monte Pastello!; sui Lessini a S. Anna d'Alfaedo, Fosse, Erbezzo ecc.!; nella valle d'Illasi nel monte Belocca ed alle Saline (m. 900, A. Mass.!). - Aprile-ottobre, dipendentemente dalla altitudine: perenne. - La radice, conosciuta sotto il nome di Orcaneta è adoperata per dare agli oli ed ai grassi una tinta vermiglia vivissima.

L. arvense L., Poll. - Buglossum arvense annuum lithospermi folio Segu. Strigolo selvatico. - Meiogrolin. - Comune fra le messi, nei campi e luoghi incolti dal piano alla zona montana. - Primavera-autunno. Annuo.

Pulmonaria Tournf. - P. vulgaris Marat. - "Stirps summopere polymorpha. - Occurrit: Subspecies I; A officillalis (L.) - P. officinalis Poll.; Polmonaria Calc.; Polmonaria maggiore Pona; Pulmonaria Italorum ad Buglossum accedens Segu.; P. maculosa Segu. - Variat: a) Vallarsae (Kerner); - b) saccharata (Mill.); - c) albifiora. - Subspecies II; B angustifolia (L,). - P. angustifolia Poll.; Polmonaria minore con fior ceruleo e purpureo Pona; Pulmonaria foliis Echii Segu. - Variat: d) azurea (Bess.): - e) mollis (Wulf.);? - f) australis Murr." -
Frequente nei luoghi boschivi e selvatici, nelle siepi ecc. dalla collina a tutta la zona subalpina, penetrando in qualche punto nella alpina; si trova pure, ma di rado, nella alta pianura!: P. Vallasae cresce tanto sul monte Baldo (la Ferrara, Artillon ecc.), quanto sui Lessini (Val di Ronchi, Revolto ecc)!; P. saccharata nella valle del Tasso e nella Valpantena presso Grezzana!; la forma albiflora, rarissima nella valle di Squaranto presso le Pissarote fra le rupi!; P. angnstifolia comincia a comparire nella collina, p. e. sopra Avesa !, e quindi si incontra copiosa, e di spesso gregaria, nel monte Baldo, sul Pastello, lungo i Lessini e nei monti confinanti col


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Trentino e col Vicentino ! - Marzo-giugno: perenne.

Myosotis Dill. - M. palustris With. - M. scorpioides Poll. var. α an pro parte?; Lithospermum palustre minus, flore coeruleo Segu. pro parte. - Frequente nei luoghi paludosi e lungo i fossi per tutta la Provincia dalla pianura alla zona montana!. - Aprile-settembre: perenne.

M. silvatica Hffm. - Leontopodio del Leonicero, o più tosto Myosote Pona. - Variat:
- β albiflora. - Lithospermum alpinum minus flore candido Ponted.
Frequente nei prati, boschetti, luoghi selvatici umidi per tutta la Provincia, dal piano - p. e. Campomarzo di Verona! - alla zona subalpina - p. e. Noveza ! sul monte Baldo: la var. β nella Valpantena. presso Stallavena (Segu.) ed a Cerro veronese sui Lessini!. - Maggio-settembre dipendentemente dai luoghi.

M. alpestris Schm. - M. scorpioides var. δ alpestris Poll.; Lithospermum alpinum minus flore purpurascente Ponted. - Cresce copiosamente nei pascoli e luoghi rupestri elevati in tutti i monti veronesi: e così sul monte Baldo! (e Ponted., Poll., Barbieri, Baronessa S. Salvotti! ecc.); sul Pastello! (e A. Mang.!); per tutti i Lessini!; monte Posta!; passo della Lora!; monte Zeola! ecc. - Maggio-ottobre: perenne. È ritenuta dai più come varietà di M. silvatica; da altri come identica a M. pyrenaica Pourr.

M. intermedia Link. - M. arvensis Poll. pro parte? - Nei campi e luoghi erbosi dell'Alto Agro: e così nei rivoni lungo l'Adige presso Tombetta !, intorno al forte S. Catterina !, alla Palazzina e nelle vicinanze di S. Giovanni Lupatoto! ecc. - Aprile-giugno: annua. È assai vicina a M. silvatica.

M. hispida Schlecht. - M. arvensis Poll.; Lithospermum arvense minus Segu. - Comune per tutta la Provincia


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dal piano alla zona montana! nei prati e luoghi incolti, sui muri ecc., frequentemente gregaria. - Primavera-estate, e se la stagione è mite si trova in fiore sin dal febbraio!: annua. - Tutte le specie e forme di questo genere portano le denominazioni vernacole di Non ti scordatr di me* e Ferghis salvego*, ed alcune sono coltivate nei giardini. Sono da ricercarsi nella zona botanica veronese M. strigulosa Rchb., M. caespitosa Schultz, M. strida Lk., M. versicolor Lk.



Tribus 3.  -  Anchuseae.

Borrago Tournf. - B. officinalis L., Poll. - B. fioribus coeruleis Segu. - Borragine, Borrana. - Boraso, Boragine*. - " Variat fioribus coeruleis, raro carneis vel albidis". - Rara ai tempi di Seguier (pl. ver. I, p. 229), che sospettava provenisse ex hortorum rejectamentis, oggidì la Borrana cresce copiosamente fra le macerie, lungo le vie, nei vigneti e luoghi coltivati: e così abbonda nella città stessa di Verona a S. Giovanni in Valle ed in tutte le ortaglie!, nella collina veronese segnatamente in Valdonega !, nelle valli di Mizzole e Pigozzo !, alle sponde del lago di Garda a Cisano, Torri, Castelletto, Malcesine! ecc. - Aprile-ottobre: annua. - Le foglie ed i fiori sono eduli.

Anchusa L. - A. officinalis L., Poll. - A. angustifolia Poll. non L.; Buglossum (pro errore Cynoglossum) silestre majus nigrum Segu. - Lingua di bue. - Buglosa*, Boraso*. - " Variat foliia latioribus vel angustioribus et quandoque angustissimis!, plua minusve hispidis et strigosis, integris vel erosulis, planis vel leviter undulatis; calycibus plus minusve profunde fissis; fioribus violaceis, azureis, rubris, purpureis, carneis, rarissime albis". - Comunissima nei campi


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e lungo le strade (Segu., Poll., Rainer, A. Mass.! ecc.) per tutta la Provincia dal piano alla zona montana!. - Aprile-settembre: bienne e perenne.
A. biceps Vest. in fl. 4, p. 148; Ces., Pass., Gib. com. p. 372; Goir. erboriz. est. ecc. in Bull. Eoc. Bot. Ital. n. 1893 p. 185; è specie detta fittizia dal Caruel (Parl. - Car. fl. it., VI p. 895), perchè fondata sopra un carattere incerto, il quale si incontra nella A. officinalis e nella A. italica, - sullo stimma cioè che può essere bilobato coi lobi capitati. Del resto la pianta descritta da Vest, probabilmente non è Veronese: giacchè, per affermazione dell'Abate Francesco Masè la terra di Soave presso la quale Vest avrebbe ritrovato la sua pianta non è Soave di Verona bensì Soave di Mantova. Tanto per la storia!. - Dal Sig. Terracciano questa forma è stata ritrovata fra i rottami presso il castello a Rovigo.

A. italica Retz., Poll. - Buglosso volgare Pona; Buglossum angustifolium majus, flore coeruleo Segu. - Lingua di bue. - Buglosa, Boraso*. - Frequente nei campi, fra le messi, nei vigneti ecc. per la intera Provincia (Pona., Segu., Poll., Barbieri, ecc.) dal piano alla zona montana che oltrepassa qua e là, ma di preferenza in collina: e così presso S. Bonifacio e Soave veronese !, nella Valpantena presso Grezzana (Tonini !), Romagnano! ecc., nella collina veronese ovunque!, nella Valpolicella l!, sul Pastello! (e Bracht), nella valle di Caprino!, alle sponde del lago di Garda a Malcesine (Leyb.), Castelletto! ecc. - Aprile-settembre: annua, bienne e perennante. I fiori sono considerati quali succedanei al Thè.

Lycopsis L. - L. arvensis L., Poll., Goir. erboriz. est. ecc. in Bull. Soc. Ital. a. 1893 p. 185. - Anchusa arvensis Bieb.; Echio del Fucsio Pona; Licopside del Lonicero, che è congenere di Buglosso silvestre Pona ?. - Nei campi e lungo le strade: cresceva


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nell'alta pianura ad occidente di Verona e forse alla Chiusa in val d'Adige ai tempi di Pona; Seguier la dice copiosa fra le messi nei campi intorno a Verona e presso Grezzana in Valpantena; Pollini pure la indica ovunque (passim) nei campi e nelle messi: ma oggidì L. arvensis non può certamente dirsi specie comune nel Veronese. E, per quanto si sa, è stata raccolta alle falde del monte Baldo verso la val d'Adige presso Mori (Baronessa S. Salvotti!), Brentonico !, e più in alto, e qui vi copiosissima, alle Giare di Valbrutta sotto Campedello !; da ultimo nella città stessa di Verona al piede di un muro in via Tezon !. - Maggio-ottobre: annua.

Symphytum Tournf. - S. officinale L. - Cosolida. - Consolida, Alo. - Variat:
- α bohemicum (Schm.) - S. officillale var. β Poll.; S. officinale α ochroleucum Dc.; Sinfito mnggiore di fior bianco Pona; S. Consolida major flore albo vel pallide luteo, quae femina Segu. - "Corolla ex albo pallide lutea: stylus corollae aequalis vel longior".
- β officinale (Sturm.) - S. officinale var. α Poll.; S. magnum Calc.; S. maggiore di fiore porporino Pona; S. Consolida major flore purpureo, quae mas et S. Consolida major flore variegato Segu. - "Corolla purpurea, rosea, violacea vel ex albo variegata; calycis laciniis erectis vel a basi patentibus".
- γ uliginosum (Kerner). - "Foliis angustioribus".
Comune lungo i fossi e nei luoghi umidi e paludosi per la intera Provincia, dalla bassa pianura alla zona montana. - Aprile-ottobre: perenne.

S. tuberosum L., Poll. (ex parte ?). - Sinfito mezzano et minore Pona; S. majus tuberosa radice Segu. - Frequente nei cespugli ed in luoghi selvatici e boschivi per tutta la Provincia dalla zona della collina alla


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subalpina; raramente nella pianura: e così nella vicinanza della città di Verona e nei boschetti della sua collina!, nella valle d'Illasi a Vico e Gazà presso Tregnago (A. Mass. !), nei colli benacesi a Lazise (Fontana); nella valle di Caprino (Pona, Segu.), sul Baldo ai Masi !, in Pravazar, Basiana, la Ferrara! (e Poll.). - Aprile-giugno: perenne.

S. bulbosum Schimp.; Goir.! pl. vasc. ecc. p. 32, app. bot. p. 25, erboriz. est. ecc. in Bull. Soc. Bot. It. a. 1893, p. 186. - S. minus, tuberosa radice Segu. (ex loco). - Cresce, sempre gregario !, in luoghi incolti e selvatici, al margine dei fossi, nei campi ecc. della pianura, e della collina: e così entro la città di Verona presso Porta Nuova, nel Giardino Giusti, a S. Giovanni in Valle, in quasi tutte le ortaglie ecc.!: presso Montorio e più a nord tra Mizzole e Pigozzo alla contrada Gheto!; nella Valpantena a Marzana, Nesente, S. Maria in Stelle ecc. !; a Minerbe presso a Legnago (Bolzon) ecc. - Aprile-giugno: perenne.



Tribus 4.  -  Cynoglosseae.

Cynoglossum L. - C. officinale L. - C. officinale Poll. var. α (forma floribus atropurpureis) et var. β = C. majus vulgare flore purpureo Ponted. (forma floribus purpureis); Cineglosso volgare Pona (ex parte?) - C. majus vulgare Segu. (ex parte ?). - Cinoglossa. - Zinoglossa, Capelazzi salvadeghi. - Cresce, non ovunque, lungo Le strade, nelle siepi, fra i rottami ed in luoghi incolti (Pona, Segu., Poll. ecc.); dalla pianura alla zona montana per la intera provincia: e così, nella città e nella collina di Verona, nella valle del Tasso a Porcino (320 m.), sul monte Baldo a Spiazzi ed ai Crosati (800-900 m.) eec.!. - Maggio-settembre: bienne (e perenne?).


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C. montanum Lam. - C. officinale Poll. var. γ C. sylvaticum; C. germanicum Vis. et Sacc,; cat.; C. virenti folio flore minore Segu. - Ritenuto da molti fitografi come semplice varietà del precedente, cresce nelle macchie e luoghi selvatici della zona montana e della collina: e così sul monte Baldo alla Corona! (e Poll.), Spiazzi! ecc.; nella Valpantena presso Lugo !, nei vaj dell'Anguilla ! e di Squaranto ! ecc.; presso Verona al Chievo (Mang. !). - Giugno-settembre: bienne (e perenne ?).

C. creticum Vill. - C. pictum Ait., Poll. - "Variat corollis pallide coeruleis vel purpurascentibus striis sanguineis pictis et
- β albiflorum. - Floribus omnino albis".
Comune lungo le vie sul margine dei campi, negli argini ecc. specialmente nel piano e nella collina: e così nella città e nella collina di Verona, nell'Alto Agro, nella valle di Caprino ecc.: la var. a fiori interamente bianchi nel monte Pastello!. - Maggio-settembre: annuo, bienne e perennante!.
Cynoglossum Omphalodes L. = Omphalodes verna Moench. cresce nei boschi collini e montani del Vicentino, Trevigiano a Cozzuolo di Vittorio (Pampanini !), Bellunese, Friuli (Vis. et Sacc.), Trentina (Gelmi); ma sino ad oggi non è stato rinvenuto nel Veronese: però è coltivato qualche volta nei giardini in unione all'affine C. linifolium L.

Asperugo Tournf. - A. procumbens L., Poll. Goir.! app. bot. p. 25, erborizz. est. ecc. in Bull. Soc. Bot. It. a. 1893 p. 186. - A. vulgaris Segu. - Seguier (pl. ver. I, p. 217) e Poll. (fl. I, p. 212) si limitano a dire che questa Borraginacea, la quale nel Veronese non è affatto pianta volgare !, oritur juxta sepes, ma di essa non citano alcuna stazione: cresce invece nelle siepi a Salionze sul Mincio ed alla Cà Malavicina !, alle sponde del Benaco nei campi a Castelletto


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di Brenzone!, Brenzone (Rigo !), Assensa !, Cassone!, Malcesine! (80-90 m.); sul monte Baldo al di là della Ferrara nella valle del Pissol verso le Moie in una macchia ! (m. 850-900); sui Lessini al Ponte di Veja ! (m. 612). - Maggio-luglio: annua.

Echinospermum Swartz. - E. Lappula Lehm. - Myosotis Lappula L., Poll.; Buglossum angustifolium, semine echinato Segu. - Lappolini. - Comune nei luoghi incolti, macerie, campi coltivati dalla pianura alla zona montana: e così in Verona nei cantieri della ferrovia, ovunque nell'Alto Agro e nella collina!, in valle di Caprino!, sul monte Baldo presso la Corona ed anche più in alto!, nel monte Pastello!, S. Anna d'Alfaedo !, nella Valpantena a Spredino !, nella valle d'Illasi sui monti Precastio e Gardon (A. Mass.!) ecc. - Giugno-settembre: annuo.

Eritrichium Schrad. - E. nanum Schrad. - Myosotis nana Poll.; Lithospermum montanum saxatile, minus, perenne, flore coeruleo Segu.? - Nei monti veronesi? (Conf. Segu. pl. ver. III, p. 112). Sino a prova contraria, si dubita della esistenza di questa elegante pianta alpina sui monti veronesi.

Heliotropium Tournf. - E. europaeum L., Poll. - Eliotropio maggiore Calc.; Heliotropium majus Segu. - Porraja, Porricella. - Variat:
- β gymnocarpum Borbas (Oesterr. bot. zeitschr. a. 1886 p. 175).
Frequentissimo nei muri e nei campi, nelle macerie, lungo le vie, nei luoghi aridi per la intera Provincia dall'Alto Agro veronese, dai dintorni e dalla città stessa di Verona (Calc., Segu., Poll., A. Mass.! ecc.) alla zona montana!: e così p. e. alle falde del monte Baldo presso Pazzon ! (m. 350) e lungo la salita da Caprino veronese ai Lumini ! (m. 700): la var. β è stata scoperta da G. Rigo nelle vicinanze di Torri: ad essa sono forse da riferirsi alcuni esemplari raccolti


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alla Pezza sulla collina di Montorio. - Estate-autunno: annuo.

H. peruvianum L. - È un piccolo suffrutice coltivato estesamente sotto le denominazioni vernacole di Vaniglia, Erba vaniglia, per il gratissimo odore dei suoi fiori, in vasi quale pianta ornamentale da sala ovvero benanco in piena terra, per modo però da poter essere riparato dai freddi invernali. È in fiore, se tenuto a dovere, durante tutto l'anno!.

Tournefortia L. - T. heliotropioides Hook.; Goir. Bull. Soc. Bot. It. a. 1890 p. 299, a. 1891 p. 317, a. 1893 p. 187. - Questa Borraginacea di Buenos Ayres e di altri punti dell'America meridionale è coltivata nei giardini; ma, già da anni parecchi (a. 1887), quasi spontanea e fatta selvatica si incontra fuori Porta Nuova nei campi e nei ruderati che si trovano fra questa e la stazione ferroviaria!, lungo la strada di circonvallazione fra Porta Vittoria e Porta Vescovo !, lungo la strada che dall'ingresso nella Valpantena va a Montorio!, nella valle di Marcellise in vicinanza alle abitazioni! ecc. - Estate-autunno: annua (e bienne ?).
Nella Flora veronese, di questa famiglia, non sono rappresentati i generi Alkanna Tausch., e Nonnea Med.



Tribus 2.  -  Lithospermeae.





FAMILIA XLVIII.  -  SOLANACEAE.


Datura L. - D. Metel L. - Strarnonium Metel. Moench.; Goir. Bull. Soc. Bot. It. a. 1890, p. 208. - Noce Metallo. - Ritiensi oriunda dell'America tropicale, ma oramai è naturalizzata. in quasi tutti i paesi caldi: in Verona è coltivata nei giardini quale pianta ornamentale, e quasi spontanea cresce in taluno di essi; sporadica è stata raccolta (ottobre 1887) fuori Porta Nuova presso la stazione ferroviaria!. - Estate-uutunno: annua.


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D. Stramonium L., Poll. pro parte. - Stramonium foetidum Scop.; Goir. l. c. et erborizz. est. ecc. ibid, a. 1893, p. 187; Stramonium frutu spinoso oblongo Segu. - Stramonio. - Stramonio, Endormia, Endormie: Sdormia, - Cresce copiosamente nei campi e luoghi incolti, in prossimità dei luoghi abitati ecc. per la intera Provincia dalla pianura, nella quale frequentemente cresce gregaria e copiosissima!, al principio della zona della collina ove scompare!: e così nei dintorni di Verona, però meno frequente sulla sinistra che non alla destra d'Adige!, all'ingresso nella Valpantena!, presso Illasi (Segu.), Tregnago (A, Mass. !), Soave!, Sambonifacio !, nella val d'Adige sotto a Rivoli e nell'altipiano, o anfiteatro morenico, alle Zuane, forse limite superiore di vegetazione per questa Solanacea nel Veronese!. - È creduta dai più pianta di origine americana, ma A. De Candolle la ritiene oriunda dei paesi attorno al Caspio: si nota che la comparsa dello Stramonio nel Veronese è posteriore di certo ai tempi di Giovanni Pona; il quale (M. B., p. 60) cita la Datura dei Turchi giudicata dal Colonna Solano Maniaco, però come coltivata assieme ad altre piante esotiche, nei giardini Nichesola presso Ponton: ma ai tempi di Seguier era già così diffusa da essere designata con nome vernacolo: Rusaci Endormie vocant Segu. pl. ver. I, p. 196. - Ciro Pollini ha fuso insieme D. Stramonium e D. Tatula (fl. ver. I, p. 240) come appare dalle parole Flores albi vel ex albo leviter violacei. - Pianta annua col caule ramoso alto sino a 10 dc. e più (forma exaltata), altre volte uniflora ed alta appena 1-1,5 dc. (forma nana): è in vegetazione dal finire della primavera sino ad autunno inoltrato. Sono notissime le virtù tossiche di questa pianta, dovute ad un alcaloide attivissimo, la Daturina.

D. Tatula L. - Stramonium Tatula Moench; Goir. op. et


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loc. cit. - Pianta probabilmente oriunda americana, ed ora naturalizzata: fuori Porta Nuova, presso la stazione ferroviaria, in mezzo ai materiali quivi depositati!; nella val d'Adige, accidentalmente (settembre 1873), a destra del fiume sotto a Rivoli!. - Estate-autunno: annua.

Hyosciamus Tournf. - H. niger L., Poll. - Iosciamo primo del Matthioli Pona; Hyosciamus vulgaris vel niger Segu. - Giusquiamo - Giosquiamo, Bocaleti, Dente de vecia, Erba di S. Polonia* - "Variat corollis luteis venis purpureis pictis, quandoque, sed raro, concoloribus et
- β micrantha. - Floribus plusquam duplo minoribu quam in forma typica".
Frequente lungo le vie, presso i luoghi abitati, nei campi incolti, nelle macerie: dalla pianura e dall'interno della città stessa di Verona si innalza alla regione alpina, trovandosi in tutti i monti veronesi in prossimità ai baiti (malghe). - È in vegetazione dal termine della primavera ad autunno avanzato: perenne, talvolta annuo secondo Koch. - Son note le proprietà medicinali dell'estratto di Giusquiamo: il fumo derivante dalla combustione delle cassule mature, a detta dei campagnoli, attutisce il dolor dei denti: di qui il nome volgare dato alla pianta, Erba di S. Apollonia, deducendolo da quello della santa che il popolo venera quale protettrice dei denti.

H. albus Matth., Calc., L., Poll. - Non comune; compare qua e là saltuariamente: e così fu raccolto da Carlo Tonini al margine di un campo presso Villafranca veronese; nell'Alto Agro lungo un sentiero campestre, presso del Bosco Mantico!; a Verona lungo l'Adige appena fuori Porta Vittoria, e nelle macerie presso la Stazione ferroviaria di Porta Nuova!; nella val d'Adige sopra l'architrave ed i pilastri di un portone presso Rivoli! ove è stato primieramente raccolto da


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G. Rigo!: Calzolari lo indica sul monte Baldo, ma non si sa bene se in Pravazar o Noveza. - È in vegetazione dal termine della primavera ad autunno avanzato!: perenne e bienne.

Nicotiana L. - N. Tabacum L., Poll. - Tabacco, Erba della Regina. - Originario d'America, è coltivato nel Trentino, e quindi sporadico si incontra, qualche volta al margine dei campi, p. e. alle falde del monte Baldo a Brentonico!; e presso Verona dopo la piena dell'anno 1882 diversi esemplari comparvero al Chievo ! alla presa d'acqua del canale industriale. - Luglio-ottobre: annuo.

N. rustica L., Poll. - Tabacco Brasile. - Accidentalmente (estate 1870) alcune piante sono state raccolte nelle macerie presso Verona!, ed al piede di un muro presso S. Vito del Mantico !.

Solanum L. - S. Sodomaeum L., Goir. l. c. - Pomo di Sodoma. - Si ritiene originario del Capo ed è coltivato nei giardini: ma nell'Italia più meridionale, specialmente in vicinanza al mare può oramai considerarsi come naturalizzatosi: nell'ottobre degli anni 1886 e 1887 comparve, copiosissimo, fuori Verona lungo la scarpa della ferrovia fra il ponte sull'Adige e la stazione di Porta Nuova, e nelle vicinanze di questa fra le macerie! - Si danno diverse forme: grandiflora, parviflora, a fiori bianchicci o bianco-giallognoli, ed a corolle azzurre, lilacine, porporine.

S. Dulcamara L., Poll. - Vite silvestre del Matthioli Pona; S. scandens seu Dulcamara Segu. - Dulcamara. - Suffrutice scandente; cresce copioso per tutta la Provincia lungo i fossi, in luoghi umidi ed ombrosi, nelle siepi e fra le macerie, sulle rupi dalla bassa pianura ad altitudini anche considerevoli: e così nelle vicinanze di Verona. (m. 70)!; nel vaio dell'Anguilla sopra i Belori (m. 328)!, nel monte Erbin (505)!, e più in alto sui Lessini nel monte Brancon (1560)!, sul monte


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Baldo ai Zocchi di Pesina (m. 1277) !. - Aprile-novembre. - I fusti tagliati a pezzi lunghi 10-20 cm. e foggiati a mazzettini, di primavera, dalle donne di campagna sono smerciati sulla piazza e vengono, specialmente dal popolino adoperati per farne decotti.

S. nigrum L. sp. pl. ed. 1, p. 186 excl. var. δ, ε; Parl. - Car. fl. it. VI, p. 683. - S. officinarum Segu. - Solatro. - Solano, Tossego. - "Species mire polymorpha et variabilis: in ditione veronensi sequentes occurrunt stirpes.
- α atrum Parl. - Car. l. c.; S. nigrum Poll. - Formae: a) S. nigrum ε melanocerasum et ζ moschatum Ces., Pass. Gib. comp. p. 365; - b) S. atriplicifolium Ces., Pass., Gib. l. c.; - c) S. stenopetalum Al. Br.; - d) S. pterocaulon Rchb.; - e) S. nigrum var. β Bertol. fl. it. 2, p. 634.
- β chlorocarpum Parl. - Car. l. c.; S. villosum " Poll. var. α. - Formae: f) S. humile Bernh.; - g) S. ochroleucum Bast.; - h) S. luteo-virescens Gml.
- γ miniatum Parl. - Carl. l. c.; S. villosum β S. miniatum Poll.".
Comunissimo ovunque nei luoghi coltivati od incolti, nelle macerie, presso gli abitati ecc. - Osservazioni (Conf. Goir. Sulle forme di Solanum nigrum L. in Bull. Soc. Bot. It. a. 1893, p. 180) proseguite per un lungo periodo di anni, ad altitudini diverse e sopra piante vive ed in posto, dimostrano che nel Veronese vivono e prosperano tutte le gradazioni di questa Solanacea, enumerate od ammesse dagli autori; e qualche volta gregarie e promiscuamente!. La razza che si presenta più copiosa e maggiormente diffusa è la α con tutte! le sue variazioni: la stessa si appalesa come dotata di maggiore energia di resistenza delle altre due, e maggiormepte si avanza in altitudine, spingendosi sino a toccar il limite superiore della


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zona montana, 1000-1200 metri sul monte Baldo!: la forma corrispondente a S. nigrum var. β Bertol., habitu Costantius perennate, et interdum etiam suffrutescente, cresce nel Veronese gigantesca, quasi legnosa alla base, certamente bienne!. - La δ, con le sue forme, si incontra sporadicamente qua e là, ma non tutti gli anni, generalmente poco copiosa, né si spinge ad altitudini molto considerevoli!. - La γ si incontra, d'ordinario, e piuttosto copiosamente, nel piano e nell'Agro Veronese, è meno frequente nella zona collina, rarissima nella montana!. - Ad ogni modo però è lecito sospettare che la colorazione della bacca nella Solanacea in questione sia carattere dipendente più che altro da circostanze locali, e mutabilissimo per conseguenza come l'odore muschiato, il grado e quantità di peluria, la durata e l'altezza della pianta, la forma del fusto, delle foglie, della corolla. - È in vegetazione durante quasi tutto l'anno. È pianta, si può dire, cosmopolita e non rifugge che dalle regioni più fredde. Pona nel suo Monte Baldo Descritto (a. 1617) non accenna punto alla presenza di questa pianta, e si potrebbe trarre la induzione che la stessa ai tempi suoi non avesse ancora preso stanza nel Veronese, come non l'aveva presa Datura Stramonium

S. tuberosum L. - Patata, Patatine*, Petate*. - Originaria del Perù, ed introdotta da tempo in Europa, è estesamente coltivata per i tuberi che danno un ottimo alimento, e nel Veronese alligna ottimamente dal piano a tutta la zona montana: qualche volta si incontra sporadica fra le macerie e presso le abitazioni!. - Fiorisce in maggio e giugno nei luoghi bassi: da luglio ed agosto a settembre ed ottobre nelle zone montane maggiormente elevate. I cataloghi della celebre ditta Haage e Schmidt di Erfurt sotto a S. tuberosum elencano 310 varietà o meglio, razze.


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S. Pseudo-Capsicum L. - Falso pepe, Marenelle. - Indigeno dell'isola di Madera: è coltivato in vasi per ornamento.

Lycopersicum Tournf. - L. esculentum Mill. - Solanum Lycopersicum L., Poll. Pomidoro. - Originario d'America, è coltivato in tutte le ortaglie: tende ad inselvatichirsi, ed in tale stato si osserva qua e là nei luoghi incolti, lungo le vie, fra le macerie ecc.: e così, ad esempio presso Verona nella Valdonega !, in Campagnola!, nella val di Caprino al Platano ! ecc. Recentemente è stata osservata una pianta lussuregiante in un muro sul Gazo in monte Baldo presso le Fornase al dissopra di Boi (m. 350)!. - Giugno-ottobre: annuo. Il catalogo ora citato elenca 80 varietà del L. esculentum.

Melongena Tournf. - M. teres Mill. - Solanunt Melongena L. Poll. - Petronciano, Melanzana. - Oriundo dell'India Orientale, è coltivato, in diverse varietà, per le bacche che vengono cucinate in diversi modi ovvero messe sott'olio ad uso di salsa: in vasi poi, quale pianta ornamentale, coltivasi una varietà spinosa (Pianta uova) che produce le bacche della forma, del colore e delle dimensioni di un uovo di gallina.

Capsicum L. - C. annuum L., Poll. - Peperone, Pepe cornuto, Pepe indiano. - Peveron, Peveroni. - Variat:
- β acuminatum Fing.
- γ abbreviatum Fing.
Originario dell'America meridionale è estesamente coltivato per le sue bacche sub-cartilaginose che si mangiano crude e accompagnate da opportuno condimento, o si ammaniscono diversamente cucinate, ovvero si preparano sotto aceto per far salse. - Giugno-novembre. - Lo straordinario e singolare polimorfismo delle bacche di questa Solanacea ha dato origine ad un gran numero di varietà, delle quali


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alcune si coltivano nei giardini per far bordure alle aiuole.

Physalis L. - P. Alkekengi L., Poll. - Solano alicacabo di Dioscoride Pona; Alkekengi Officinarum Segu. - Palloncini, Vescicaria. - Vescighe, Fiasche da corai, Campanele*, Tossego*. - Comune, frequentemente gregaria, lungo le strade e le siepi, fra le macchie dalla pianura alla zona montana!: e così p. e. nelle vicinanze di Verona ed in valle Orsa sul monte Baldo! (m. 800). - Maggio-ottobre: perenne.
P. pubescens L. et P. peruviana L. - Frutti d'Ananos. - Chefani, Tefuni, Chechingeri, Chechingi*. - Oriunda dell'Amerjca meridionale è coltivata in qualche orto a motivo dei suoi frutti acidetti mangerecci.

Nicandra Adans. - N. physaloides Gärtn. - Questa bella Solanacea, oriunda del Perù, crerceva in copia straordinaria (a. 1870-1876) e gregaria, fuori Porta Vittoria in una bassura detta le Buse che trovasi a ridosso della scarpa della ferrovia fra l'Adige e la stradella che dal Camposanto conduce alla Canova !. Oggi pare scomparsa in seguito ai movimenti di terra avvenuti in quel luogo.

Atropa L. - A. Belladonna L., Poll. - Solanun majus sive herba Belladonna Calc.; Solano maggiore o Belladonna degli Italiani Pona; Belladonna Segu. - Belladona. - Vive in luoghi selvatici e sassosi nelle zone montona e subalpina: e così sul monte Baldo, all'Artillon (Bracht, Brentonico !, Acque negre (Segu., A. Mass.!), Noveza (Calc., Pona), Lonza!, Basiana (Mang. !), Ortigara (Poll); sui Lessini (Conf. Goir. erborizz. ecc. in Bull. Soc. Bot. It., a. 1893, p. 187- 188) al Bosco grande presso Chiesanova!, ai Tinassi (Segu.), alle Scandole !, ai Trachi !, a Revolto nell'alta valle d'Illasi!: eccezionalmente od accidentalmente è stata rinvenuta nella pianura presso Peschiera


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(Poll.), e fra le macerie presso Verona!. - Giugno-settembre: perenne. - Pianta. medicinale velenosissima; copiosa una volta, ora è diventata rarissima, causa la grande quantità di piante distrutte dagli erbaioli.

Mandragora Tournf. - M. officillarum L.; Atropa Mandragora Poll.; (Conf. Goir. erborizz. ecc. in Bull. Soc. Bot. It., a. 1893, p. 188); Mandragora Calc. - Mandragola. - Secondo Calceolari la Mandragola cresceva copiosa in una valletta presso Torri alle falde occidentali del monte Baldo: ma né in questa stazione né in qualunque altro punto del monte Baldo, all'infuori di Calceolari, alcun botanico ha osservato questa Solanacea, che per il Veronese, e lo stesso puossi asserire per molti punti delle alpi, è da ritenersi pianta mito. "Porro, scriveva Seguier (pl. ver. II, p. 349-50), si rusticos, et ejusdem montis vicinos accolas audiamus, haec planta magica, quam avellere sibi cavent pluribus in Baldi montis recessibus provenit". Alla distanza di un secolo e mezzo dai tempi di Seguier, non solo sul monte Baldo ma nei Lessini benanco, si ripete la identica cosa. Ad ogni modo la Mandragora è da escludersi dalla Flora Veronese: nel linguaggio del popolo si è perpetuato il suo nome, causa, più che altro, le fiabe che la fantasia e la superstizione immaginarono intorno ad essa. E così, ad esempio, è credenza debba morire entro l'anno colui che svelle una pianta di Mandragora, e che la grandine non batterà mai i pascoli della montagna sulla quale vive.
Alla famiglia delle Solanacee appartiene il genere Petunia (P. hybrida): di questa alcune forme si incontrano sporadiche fra le macerie ed anche per le vie di Verona!. - Non sono rappresentati nella Flora Veronese i due generi Scopolia (S. carniolica Jacq.) e Lycium L.


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FAMILIA XLIX.  -  SCROFULARIACEAE.


A. Antirrhinideae

Tribus 1.  -  Scrofularieae.

Verbascum L. - Sect. 1. Tapsus V. Thapsus L., Goir. erborizz. est. ecc. in Bull. Soc. Bot. It. a. 1893, p. 261. - V. densiflorum Poll. fl. ver. I, p. 243 et III, p. 779 cum ic. tab. III, fig. 7; Verbasco del Trago Pona. - Cresce sulle rupi, nelle macchie, nei terreni franati ecc. delle zone elevate di tutti i monti veronesi, dalle quali si avanza verso la pianura: e così è frequentissimo lungo tutta la catena del monte Baldo!; si trova nella Valpolicella ad Ospedaletto (Poll.); sul Pastello !; nella valle d'Illasi sul monte Tombolè (A. Mass.!); sui Lessini alla cima Malera! ecc. - Luglio-settembre: bienne.

V. tapsiforme Schrad. - Cresce, in società col precedente, dalla zona montana alla alpina, e nella stessa epoca!. - Bienne.

V. montanum(1) Schrad. - È assai prossimo a V. phlomoides e vive, più raro delle due specie precedenti, nei boschi e nelle macchie delle zone montana e subalpina; p. e. nella val d'Adige alle falde di monte Baldo presso Mori (Baronessa S. Salvotti !), sui monti Lessini a S. Anna d'Alfaedo ! ecc. - Luglio-settembre: bienne.
- Da quanto scrive il Pollini (l. c.), nasce legittimo il sospetto, che l'Illustre Autore, nel suo V. densiflorum abbia comprese queste tre specie.
[(1) = Verbascum thapsus subsp. montanum (Schrad.) Bonnier & Layens - n.d.c.]

V. phlomoides L., Poll., Goir. l. c. p. 263. - Verbasco di larga foglia del Dodoneo, ch'è il primo del Matthioli Pona; V. mas latifolium luteum Segu. - Barbarastio. - Capelazzi, Tasso barbasso, Tasso barbato. - "Stirps


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polymorpha: occurrit, - a) phlomoides (Schrad.), - b) australe (Schrad.), - c) anomalum Ces., - d) albiflorum Ces." - Le due forme a) e b) sono comuni lungo le vie, nei luoghi incolti, sulle rupi ecc. dal piano sino a toccare la zona subalpina!; la c) è stata osservata sui Lessini presso S. Anna d'Alfaedo nei monti Loffa e S. Giovanni di Fosse !; la d), rarissima, presso Verona nelle macerie, e sui Lessini fra S. Anna d'Alfaedo e Fosse (m. 936-945) !. - Estate-autunno: bienne.

V. sinuatum L., Poll., Goir. l. c. - V. nigrum folio Papaveris corniculati Segu. - Non può dirsi pianta comune crescendo a sinistra d'Adige, internamente ed esternamente alla città di Verona entro una zona assai limitata, attraversata da quella porzione delle antiche mura di cinta e di fortilizi che da Porta S. Giorgio e Castel S. Felice seguendo la strada di circonvallazione si spinge a Porta Vescovo !: si incontra pertanto tanto nell'interno quanto all'esterno della città ai piedi delle mura e nelle loro fessure, nei luoghi erbosi, sugli spalti, nelle siepi, nelle macchie, fra le rupi !; Cresce pure copiosamente nella Valdonega e qua e là sulla collina (e Segu., Poll., A. Mass. !); scompare, o quasi, oltrepassato Borgo Trento: recentemente però (ottobre 1900) è stato rinvenuto al dissopra di Quinzano sul monte Bito seguendo la strada militare!. - Giugno-ottobre: perenne.
V.sinuatum x Blattaria? - All'ingresso nella Valdonega.

Sect. 2. - Lychnitis. - V. pulverulentum Vill. - V. floccosum W. et K., Poll.; V. Pulverulenium flore luteo parvo Segu. (non J. Bauh ?). - Comune nei luoghi incolti asciutti, nelle ghiaie dei torrenti, al margine dei campi, fra le macerie ecc. dal piano, p. e. nei fossati e nei dintorni di Verona!, alla zona montana,


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p. e. sul monte Baldo! (e. Ian.) ecc. - Maggio-ottobre: bienne.

V. pulverulentum X phlomoides. - Nelle macerie presso Verona ed a S. Vito del Mantico fra le ghiaie accumulate lungo il canale d'irrigazione!.

V. Lychnitis L. - Variat:
- α corollis albis. - V. Lychnitis Poll. fl. ver. I, p. 246; Hastula regia flore albo Calc.; Verbasco Lychnite di seconda specie del Lobelio Pona; Verbasco Lychnite flore albo parvo Segu.; V. Weldenii Moretti.
- β corollis luteis. - V. Lychnitis β Poll. fl. ver. III, p. 780: V. micranthum Moretti: Hastula regia flore luteo Calc.?
La forma a fiori bianchi è comunissima e sparsa per tutta la Provincia nei luoghi aridi ed incolti, nei pascoli, fra le rupi, lungo le strade dal piano alla zona subalpina in tutti i monti!: la forma a fiori gialli è meno frequente; e così cresce in Campomarzo di Verona lungo l'Adige!, nella Valpolicella ad Ospedaletto (Poll.), in val d'Adige a Peri ed Ala! (e Poll.), sul monte Baldo, ai Coltri, Pravazar, Basiana, Saugolo ! ecc. - Giugno-settemhre: perenne.

V. Lychnitis X nigrum. - Nel monte Baldo lungo la strada che da Pravazar va all'ingresso in Basiana (agosto-settembre 1873)!.

V. nigrum L., Poll. var. α pro parte et excl. syn. Pon. et Segu.? - Guaragnasco femina, - "Sequentes occurrunt formae: - a) typicum, - b) thyrsoideum Koch., - c) obtusum Zersi prosp. ecc. p. 153, - d) giganteum planta procerior, m. l,50 et ultra alta, longitudo foliorum 38 cm., latitudo maxima 14 cm".
Frequente nei luoghi boschi vi e nei pascoli delle zone montana e subalpina (700-1500 m.) in tutti i monti della Provincia, raramente si incontra nella


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collina!: e così sul monte Baldo in Ime, la Ferrara, Acque negre (Heufler), Valfredda. Ortigara ecc.; sui Lessini presso Chiesanuova, Scandole, S. Anna d'Alfaedo ecc.!; la b) ai piedi del Corno d'Aquilio ai Tomasi in un muro!; la c) sul monte Baldo in Ime !: la d) su questo stesso monte lungo la strada che dalle Fraine di sopra conduce ai Castelletti !. - Giugno-settembre: perenne.

V. lanatum Schrad., Goir. pl. vasc. ecc. p. 32. - V. nigrum Sclareae indicae foliis Moren? - Nei pascoli della zona montana sul monte Baldo, e sui Lessini presso le Scandole !. - Giugno: perenne. - È ritenuto una varietà della specie precedente.

V. Chaixii Vill., Goir. pl. vasc. ecc. p. 32. - V. orientale M. B., Goir. l. c.; V. austriacum Scbrad, Goir. l. c.; V. nigrum Poll. var. α pro parte ?; Verbasco terzo del Matthioli Pona et Verbascum nigrum flore ex luteo purpurascente Segu. (ex loco). - Cresce copiosamente in luoghi aridi, incolti e rupestri, fra i cespugli e nelle macchie per tutta la Provincia dall'Alto Agro alla zona subalpina!: e così al Bosco Mantico; nella Valpantena segnatamente ad Alcenago e Stalavena ecc.; nei vaj del Falcone e dell'Anguilla, nella valle di Squaranto, nella valle d'Illasi ed in quella dell'Alpone; nella Valpolicella sopra S. Pietro Incariano e Fumane; nel monte Comun, nella val d'Adige; nel Pastello; nella valle di Caprino; nel monte Baldo in Piore, ai Lumini, nel Gazo, nel Belpo (m. 884) ecc. - Giugno-settembre: perenne.

V. Chaixii X Lychnitis. - Nella val Marchiora sotto a S. Anna d'Alfaedo. - Agosto.

Sect. 3. Blattaria. - V. phoeniceum L., Poll. - Blattaria vaghissima di fior ceruleo Pona; Blattaria purpurea et B. flore nigrae Violae, colore elegante nitente Segu. - "Variat floribus atropurpureis vel violaceis, rarissime albis". - Vive nei pascoli e luoghi sassosi


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dell'Alto Agro veronese ed in diversi punti della zona collina: e così presso al Chievo (Pona, Segu.), Bosco Mantico! (e Segu., Poll.); nella collina veronese fra Avesa e Poiano (Segu.) ove oggidì certamente non cresce !, Sommacampagna!, tra Villafranca e Valeggio e primieramente in Prabian! (e Rigo !), nell'altipiano di Rivoli verso le Zuane !, nella val d'Adige alle falde del Pastello sopra Ceraino !: la varietà a fiori bianchi e stata osservata dal Moreni. Il Barbieri (Bertol. fl. it. 2, p. 588) indica questa bellissima specie sul monte Baldo nelle valli del Coal santo ? - Maggio-luglio: bienne e perenne.

V. Blattaria L., Poll. - Blattaria di Plinio di fior giallo Pona; Blattaria lutea, folio longo, laciniato Segu. - Variat:
- α typicum.
- β pinnatifidum Zersi o. c. p. 153.
- γ albiflorum. - B. Blattaria var. β Poll.; Blattaria alba Segu.
La forma tipica è comune (Pona, Segu., Poll., Fontana ecc.) nelle siepi, nelle macerie e luoghi incolti, al margine dei fossi, lungo le vie per tutta la Provincia, ma specialmente nella parte piana, meno frequente nella collina e nella zona montana che non sembra mai oltrepassare!; la β è stata raccolta presso Peschiera!; la γ si incontra rarissimamente (Segu.). - Maggio-settembre: annuo (e bienne ?).

V. virgatum With. - V. Blattarioides Poll. fl. ver. III, p. 780. - Raro: cresce qua e là ove la specie precedente della quale è ritenuto da molti fitografi una semplice varietà e così nelle vicinanze di Verona alla Casetta fuori Porta Vittoria e presso l'antico cimitero austriaco !, nella. Valdonega !, nelle vicinanze di Montorio !, nella Valpantena!, a Ponti sul Mincio (Da Campo et A. Mass. !), - Maggio-settembre: annuo.


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Scrofularia Tournf. . Sect. 1. Flores axillares. - S. vernalis L., Poll. - S. flore luteo Segu. - Variat:
- α cordata Mill. - "Forma typica".
- β pumila - S. rotundifolia Host ? - "Planta partibus omnibus minor: caule simplicissimo, 15-16 cm. alto: foliis 2-2,5 cm. longis".
Cresce frequente in luoghi selvatici e rupestri nelle zone alpina e subalpina, più raramente nella montana: sul monte Baldo in molti siti (Segu., Poll., Manganotti !,. Heufler, Perini); e così in Basiana, Valfredda, val Losana, Noveza, Campion, Acque negre, Artillon, Mon maor, Ortigara., val degli ossi ecc. !: sui Lessini al Corno d'Aquilio !, Podesteria!, Chiesanuova! (e Segu.), Trachi!, Brancon!, Velo (A. Mass.!) ecc. La var. β, elegantissima, sul monte Baldo in Noveza e sui Lessini in Malera. - Maggio-agosto: annua e bienne.

Sect. 2. Paniculatae. - S. alata(1) Gilib. - S. Ehrarti C. A. Stev.; S. acquatica Poll. et auct non L.; S. acquatica major Segu. - Scrofularia. - Scrofularia, Giavardo. - Variat:
- β sub-aptera. - "Caule obsolete alato".
Cresce nei fossi e luoghi umidi e palustri, dalla bassa pianura veronese alla collina: e così a Vigasio (Masè!); Legnago, Belfiore di Porcile, Caldierino, Vago, S. Martino!; Tregnago (A. Mass.!); al lago di Garda a Peschiera, Sirmione ecc. (Poll., Clementi), Riva (Poll., Facch.): la var. β in un fosso lungo la strada postale, oltrepassato S. Michele nel luogo detto Fracanzana !. - Estate-autunno: perenne.
[(1) = Scrophularia umbrosa Dumort. - n.d.c.]

S. Neesii(1) Wirtgen, Koch. - È stata raccolta in un fosso presso Verona nella bassura di S. Michele!. - Questa forma, sino ad oggi non segnalata in Italia, sembra una varietà di S. alata, la quale, a sua volta, è da considerarsi come una sottospecie della S. aquatica L.
[(1) = Scrophularia umbrosa subsp. neesii (Wirtg.) E. Mayer - n.d.c.]


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S. nodosa L., Poll. - S. nodosa foetida Segu. - Mille morbia. - Scrofularia, Giavardo, Erba della Madona *, Maruele*, Erba per le maruele*, Erba da taj. - Comunissima nei fossati, fra le macerie, nelle siepi e nelle macchie, nei luoghi selvatici dal piano alla zona subalpina per tutta la Provincia! Con riserva è pure riferita a S. nodosa una forma assai elegante che cresce fra le macchie nelle zone alquanto elevate del monte Baldo e dei Lessini, e che sarà forse da ascriversi ad altra specie (S. alpestris Gay ?). - Aprile-ottobre: perenne. - Sono note le virtù meravigliose che la credenza popolare ha in ogni epoca attribuito a questa pianta, talchè i suoi rizomi tuberiformi si portavano appesi al collo a guisa di amuleto: questi, anco in oggi, sono ritenuti rimedio efficace nelle affezioni emorroidali, e tagliate a fette sottili o grattugiate, vengono cotte nell'olio o nel burro, e quindi applicate come impiastro alla parte: di qui l'origine della denominazione volgare di Maruele dato alle piante, colla quale nel vernacolo veronese sono chiamate le emorroidi: a tal uopo i rizomi tuberosi (Castagnole) di S. nodosa sono raccolti e smerciati dagli erbaioli.

S. canina L., Poll. - S. chrysantemifolia M. B.; S. Ruta canina dicta vulgaris Segu.; S. Ruta canina dicta floribus albis Moretti; Ruta canina Pona. - Ruta canina. - Giavardo, Ruda*, Erba Ruda* (sul monte Baldo). - Comunissima per tutta la Provincia nei luoghi incolti, nelle ghiaie dei torrenti, nei muri ecc. dalla pianura alla zona subalpina, toccando tanto sul monte Baldo quanto sui Lessini, altitudini comprese fra 1100-1600 metri !.

S. Hoppei Koch., Goir. o. et cit. - Variat:
- β multifida. - "Foliis profunde bi-tripinnatifidis pinnulis exiguissimis, integerrimis dentatisve". Cresce frequente nei pascoli e nei luoghi rupestri


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e ghiaiosi delle zone montana e subalpina, dalle quali trascinata dalle acque scende verso la pianura: e così nel monte Baldo alle Acque negre, Altissimo di Nago, Brentonico, (Heufler a. 1843): presso il baito Canalette Kernel in erb. centr. Firenze !; Valfredda Giare di Valbrutta, Artillonzin, Artillon ecc.!: nei monti Lessini è sparsa nella zona elevata lungo tutta la catena e scende nella val d'Adige, in Valpantena fra le ghiaie del torrente, nella valle d'Illasi a Giazza, Revolto ecc.!: dopo la piena d'Adige dell'anno 1882 comparve copiosissima lungo tutto il corso del fiume da Verona a Legnago nei luoghi stati innondati!. (Conf. Goir. Una decuria di piante raccolte nella Provincia e nei dintorni di Verona in N. G. B. I., vol. XXIII, N. 2, aprile 1891). - La varietà β sul monte Baldo all'Artillonzin, fra le ghiaie!. - Giugno-settembre: annua, bienne, perenne !, dipendentemente dalle condizioni dei luoghi e delle stazioni.

Gratiola L. - G. officinalis L., Poll. - Centauroide, overo Limnesio dl Valerio Cordo, Papacero Spumeo, Gratiola, Gratia Dei, Stancacavallo Pona; Digitalis minima Gratiola Segu. - Frequente nei luoghi umidi e paludosi, al margine delle risaie, lungo i fossi ed i rigagnoli dalla bassa pianura sino a toccare la zona submontagnosa: e così in Valle Zerpana, Caldierino, S. Michele, Vigasio, Valeggio sul Mincio, Sirmione nel Benaco, Lazise (Fontana) ecc.!: il Pona la indica in valle di Caprino ed infatti cresce presso Oné al disotto di Pazzon alle falde di monte Baldo. Giugno-settembre: perenne.

Lindernia L. - L. pyxidaria(1) L., Poll. - Rara; in luoghi umidi ma specialmente nelle risaie: e così presso Vigasio ed Arcole!. - Luglio-ottobre: bienne.
- Il Pollini (fl. ver. II, p. 324) indica L. pyxidaria a S. Giovanni in Valle, a poca distanza dal Po, e quindi nella Provincia di Rovigo; non la segnala nel


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Veronese, sebbene nel fatto quivi sia stata da lui raccolta, trovandosi nell'Erbario!, ma riferita a specie affatto diversa!.
[(1) = Lindernia procumbens (Krock.) Philcox - n.d.c.]



Tribus 2.  -  Linarieae.

Antirrhinum Tournf. - A. Orontium(1) L., Poll. - Antirrhinum Calc.; Antirrino silvestre o Fiteuma del Dodoneo Pona; A. ervense majus Segu. - "Corolla incarnata, vel carnea rictu striata (Segu.), interdum flava (Poll.). Occurrit, sed raro, forma proxima A. calycino Lam., sepalis corolla paulo longioribus". - Trovasi ovunque nei luoghi coltivati ed anche, ma più raramente, nei luoghi incolti dal piano alla zona montana !. - Maggio-settembre: annuo.
[(1) = Misopates orontium (L.) Raf. - n.d.c.]

A. majus L. - A. majus Poll. var. β. - Bocca di leone. - Bocca di leone, Bocca di Drago*, Draghi. - "Occurrit, et saepe in eodem caespite !, corolla rosea, purpurea, alba, luteola, variegata ecc.". - Cresce, fatto oramai selvatico, nei muri vecchi, per tutta la Provincia dalla pianura ad una certa altezza sui monti: e così nelle mura della città di Verona!; nella collina veronese a S. Leonardo, nella Valdonega e sulle Torri Massimiliane ecc.!; al castello di Soave ecc.!; alle falde del monte Baldo a Pazzon (m. 337)!. - Aprile-ottobre: è coltivato nei giardini ed ha dato luogo ad una infinità di varietà per i colori: però la colorazione dei fiori è mutabilissima in una stessa stazione, non solo da anno ad anno ma anche nel corso di una stessa stagione!. - Perenne: suffrutescente alla base.

Anarrhinum Desf. A. bellidifolium W. - Sino ad oggi non è stato raccolto nel Veronese: lo scoprì Abramo Massalongo in Provincia di Rovigo, lungo il Po ad Occhiobello !.


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Linaria Tournf. - Sect. 1. Cymbalaria Clairv. - L. Cymbalaria(1) Mill. - Anthirrinum. Cymbalaria L., Poll.; Linaria hederaceo folio glabro seu Cymbalaria vulgaris - Cembalaia. - Pioci, Pioci della Madona *. - "Corollae ex albido lilacinae, sed variat":
- β Seguieri Goir. in N. G. B. I. vol. XXII, p. 424. - Linaria hederaceo foglio glabro, seu Cymbalaria vulgaris flore albo Segu.; Antirrhiuum Cymbalaria var. β Poll. - "Corolla. candidissima (palato flavo), foliis margine cartaligeno tenuissimo cinctis, petiolis cauliculisque pilis, sub vitro, dentibus minutissimis instar adspersis. Occurit quoque:
- γ minor. - "Forma contracta, partibus omnibus abbreviatis diminutisque, dense caespitosa, caudiculis subnullis ".
Cresce frequentissima sui tetti, sui muri, sulle rupi, sui monumenti vetusti, di spesso lungamente pendente a guisa di chioma, per tutta la Provincia, dalla pianura fin quasi a toccar la zona subalpina: e così, p. e., in Verona all'Arena ed al Teatro Romano!; sul monte Baldo a Campedello (m. 900)!; sui Lessini lungo la Liana (m. 1200-1300). La var. β è rara: primieraamente segnalata da Seguier nei dintorni di Verona, è stata raccolta a Colognola ai Colli!, e nella. Valpantena presso Grezzana!: la γ sui muri e sulle rupi soleggiate. - Aprile-ottobre: perenne.
[(1) = Cymbalaria muralis G. Gaertn., B. Mey. & Scherb. - n.d.c.]

Sect. 2. Elatinoides Chav. - L. spuria(1) Mill. - Antirrhinum spurium L., Poll.; Linaria segetum Nummularia folio villoso Moren. - Variat:
- β platyphyllos. - "Foliis oblongis, ovatis, ovato-suborbicularibus: 3 cm. lat.; 4-5 long.".
La forma tipica e la varietà crescono promiscue nei campi, nei seminati, lungo le strade ecc. nella zona della collina; raramente in quella della pianura o nella montana: e così nella Valdonega e per tutti i colli veronesi!; Aresa e Tagliaferro (Poll.); nella


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Valpantena presso Grezzana e più in alto al Campon, Prè dell'acqua ecc.!; presso Tregnago (A. Mass.!); nella valle di Caprino! ecc. - Luglio-settembre-ottobre: annua.
[(1) = Kickxia spuria (L.) Dumort. - n.d.c.]

L. Elatine(1) Mill. - L. Prestrandreae Tin. in Guss.; Antirrhinum Elatine L., Poll.; Veronica del Fucsio et del Matthioli Pona (pro parte?); Linaria segetum Nummularia folio aurito et villoso flore luteo Segu. -
"Stirps satis variabilis, etenim occurrit: - a) caule diffuso prostrato vel erectiusculo, simplici vel caespitoso, ramosissimo, brevi vel longissimo (m. 1.50 et ultra), gracili vel firmo et robustiore: - b) tota et dense villosa vel pilosa sed quandoque glabrescens: - c) pedunculis glabris vel glabrescentibus, dense et tote (L. lasiopoda Freyn = L. Elatine var. lasiopoda (Freyn) Vis. fl. dalm. 2, p. 261 ?) vel ad basim et superne tantum pilosis: - d) foliis integerrimis vel inferne grosse dentatis, exiguissimis (forma parvifolia) aut 2-3 cent. latis et 3 cent longis (forma grandifolia)". - Frequente nei campi, nei seminati, nei luoghi incolti, lungo le vie dalla bassa pianura alla montana: e così al margine delle risaie a Legnago, Vigasio ecc. !; nell'Agro Veronese a Dossobuono !; alle sponde del lago di Garda a Peschiera !, Lazise (Fontana, Rigo !); nella valle di Caprino !; sul monte Baldo nelle Piosse, ai Lumini, Masi, Coltri, Spinzzi !; nei dintorni e nella collina di Verona! (e Poll., Bracht); nella Valpantena!; in val di Mezzane!; nella val di Tregnago! (e A. Mass.!); nella valle dell'Alpone presso Monteforte e Montecchia ecc.!. - Maggio-ottobre: annua. Alcune forme veronesi corrispondono esattamente a L. Prestrandreae Tin., come risulta dal confronto istituito tra la pianta veronese ed esemplari raccolti dallo stesso Chiariss. Gussone!: altre sono assai prossime a L. commutata Bernh., la quale cresce nel Mantovano (Bracht).
[(1) = Kickxia elatine (L.) Dumort. - n.d.c.]


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Sect. 3. Linariastrum Chav. - L. vulgaris Mill. - Antirrhinum Linaria Poll.; Osyris Calc.; Osiride overo Linaria volgare Pona; Linaria vulgaris flore majore Segu. - Dente de can*. - Variat:
- β albiflora. - "Floribus candiuis: occurrit quoque in locis callidioribus (Marniga ad oras Benaci!) corollis grandioribus, proxima L. speciosae Ten., et in cultis humilis et solo prostrata (L. prostrata Bnngb). - Peloriam legit. Clar. C. Massalongo!".
Cresce ovunque nei campi e luoghi incolti, lungo le vie, fra le macerie ecc. dal piano alla zona montana!: la var. β sui Lessini presso Breonio in prossimità al forte Masua !, e nei seminati fra monte Gazo e monte Cucco nell'altipiano di Lotrago !. - Estate-autunno: perenne.

L. italica Trev.; Goir. erborizz. est. ecc. l. c. - Rara: nella val d'Adige (Facchini), e sui Lessini in una macchia lungo la strada che da S. Anna d'Alfaedo va a Fosse! e presso Breonio (G. Rigo)(1). - Agosto-settembre.
(1): Omissa - Addenda - Emendanda, F. V. Vol. II, p. 681 - (n.d.c.)

L. chalepensis Mill.; Goir. erborizz. est. ecc. l. c. - Antirrhinum chalepense L., Poll.; Linaria annua angustifolia, fioribus albis lonqius caudatis Segu. - Cresce nei seminati ed al margine dei campi: e così presso le sponde del Benaco a Garda e Torri (Rigo !), Scaveaghe ! in vicinanza alla punta di S. Vigilio: nell'Alto Agro veronese a Guastalla !; nella Valpolicella presso l'Ospedaletto e Mazurega (Poll.); sopra Quinzano!, nella collina veronese e nella Valpantena! (e Segu., Poll.); nella collina di Montorio alla Pezza !; presso Tregnago in valle d'Illasi (A. Mass. !). - Maggio-giugno.

L. alpina Mill. Antirrhinum alpinum L., Poll. var. α et β; Linaria quadrifia supina Segu. - Nei luoghi sassosi elevati dai quali scende con le ghiaie dei torrenti; nel Veronese però non è specie volgare: e così sul monte Baldo (Segu., Poll., Mang. ecc.) in val Losana !,


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Acque negre !, al Sassetto ! ed in tutte le valli che solcano il fianco occidentale del monte, ossi, fonda, larga, delle buse ecc.!: non è stata rinvenuta sui Lessini veronesi, ma cresce sul monte Posta !. - Luglio-settembre.

Sect. Chaenorrhinum Dc. - L. minor(1) Desf. - Antirrhinum minus L., Poll.; Linaria pumila vulgatior arvensis Segu. - "Occurrit: - a) forma minor: humilis vel pusilla, caule simplicissimo vel parce ramoso, flaccido, decumbente vel erecto: haec in locis umbrosis, et - b) forma major: altior et robustior, caule erecto vel prostrato - adscendente saepe ramosissimo. - Comune nei campi, vigneti, pascoli, strade, muri, macerie ecc. in tutta la Provincia, dal piano, p. e. in Verona nei muri dell'Arena!, alla zona subalpina, in monte Baldo alle Fraine, Spiazzi, Gazo, Giare di Valbrutta ecc.!, e sui Lessini alle Gozze (m. 1261). - Aprile-ottobre: annua. Alcuni esemplari sono assai prossimi a L. litoralis Bernh.
[(1) = Chaenorhinum minus (L.) Lange - n.d.c.]



B. Rhinantideae

Tribus 1.  -  Digitaleae Benth.

Digitalis Tournf. - D. lutea L. ?, Poll. et auct.; an potius D. Parviflora All. ped. I, p. 70, n. 257 ? - D. lutea Calc.; Digitale piccola Pona; D. major lutea vel pallida parvo flore Segu. - Bocchina de levrina *. - Frequente per tutta la Provincia nei luoghi incolti selvatici e boschivi, nelle macchie ecc. (Calc., Segu., Poll., Bracht, A. Mass.!, Heufler, Mang.! ecc.), dalla alta pianura e dalla collina alla zona alpina in tutti i monti!. - Giugno-settembre: perenne. Nel Veronese crescono due forme, una a corolle molto piccole, la seconda a corolle più grandette: ma, in seguito a confronti istituiti, né l'una né l'altra sembrano corrispondere


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alla vera D. lutea L.; in quella vece si dimostrano assai vicine a D. micrantha Ten., Guss., e singolarmente a D. australis Cald. fl. fav. tent. p. 171!, che del resto è tutta una cosa con la pianta di Tenore e Gussone.

D. ambigua(1) Mürr., Poll. - Digitalis Calc.; Digitale gialla di fior ampio Pona M. B. p. 172 cum ic.: D. lutea magno flore Segu. - Cresce in luoghi selvatici e sassosi, nelle macchie ecc. nelle zone subalpina e montana, dalle quali qualche volta scende nelle vallate verso la collina (Calc., Pona, Segu., Poll., Bracht, Ian, A. Mass.!, Mang.! ecc.): e così sul monte Baldo in Basiana, Valfredda, Artillon, Valgrande ecc.!; nei monti Pastello e Pastelletto sui quali cresce abbondantissima!; sui Lessini a Velo (A. Mass.!); nel vaio dell'Anguilla ed in quello di Squaranto !, nella valle d'Illasi (A. Mass. !). - Giugno-settembre: perenne. - Nelle piante raccolte sul Pastello in molti esemplari le corolle anzichè gialle sono variegate: inoltre tanto sul monte Baldo quanto sui Lessini si hanno forme che, probabilmente, sono da ritenersi ibride fra D.lutea e D. ambigua.
[(1) = Digitalis grandiflora Mill. - n.d.c.]

D. purpurea L., Poll. - Digitale, Cornocopio. - È coltivata nei giardini per la venustà elei fiori, e quindi fuggita da questi compare qualche volta fra le macerie ovvero (Vis. e Sac. cat. p. 150) nei luoghi incolti e nelle ghiaie dei torrenti: tale deve essere secondo ogni probabilità l'origine della Digitalis purpurea indicata da Calceolari nella valle di Caprino, e dell'esemplare della stessa pianta comunicato da Barbieri all'Erbario del Museo Botanico di Firenze !, come raccolto sul monte Baldo. - Sono note le virtù medicinali della Digitale.

Veronica Tournf. - Sect. 1. Chamaedrys. - V. Teucrium L., Poll. var. α et β. - V. latifolia auct. non L.; V. Pseudo-Chamaedrys Vis. et Sacc. cat.;


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V. polymorpha Ces., Pass., Gib. comp.; Veronica supina del Lobelio Pona ?; V. spicala latifolia Segu. - Erba celestina. - Variat:
- β canescens (Bartl.)
Forma eleganti cespugli nei luoghi selvatici e boschivi e nelle macchie ecc. della collina e della zona montana: e così nel monte Baldo presso la Corona, ai Crosati, in Pravazar ecc.; nel monte Pastello; a S. Anna d'Alfaedo; al Maso e nel monte Tondo; nella Valpantena al Serbaro; nella collina di Montorio alla Pezza ecc.!: la var. β nella collina sopra Quinzano!. - Aprile-giugno: perenne.

V. protrata L., Poll. - V. minor angustifolia et procumbens Segu. - "Flores coerulescentes, rarissimenalbi. Planta satis polymorpha (Conf. Rchb. excurs. p. 368)." - Comune nei prati e pascoli magri della intera Provincia dalla pianura e dalla stessa città di Verona (p. e. nel R. Collegio agli Angeli ! a tutta la zona della collina!. - Aprile-giugno: perenne.

V. austriaca L. - Nei pascoli del Bosco Mantico e nella Valpantena presso Nesente e Novaglie ?

V. Beccabunga L., Poll. - Anagallide aquatica Pona; Veronica aquatica major folio subrotundo et V. aquatica minor folio subrotundo Segu. - Beccabunga, Crescione. - Beccabunga, Gressa, Gresson, Grasson*, Crasson*, Salada tedesca *, denominazioni comuni colla specie che segue!. - Variat:
- β tenella Negri (in herb. ejus ined. !). - "Repens, dense caespitosa, contracta, partibus omnibus minor".
- γ alpina Ten. - V. Beccabunga var. β Poll.
Cresce nei fossi e luoghi umidi per tutta la Provincia!; nella città stessa di Verona e fuori Porta S. Giorgio nel fosso sotto al Castel S. Felice!: la var. β presso Isola della Scala!: la γ sul monte Baldo


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presso Spiazzi ed i Coltri !, sui Lessini presso S. Anna d'Alfaedo!. - Maggio-ottobre: perenne.

V. Anagallis(1) L., Poll. - V. aquatica. minor folio oblongo Segu.; V. aquatica longioribus foliis ad nodos ternis et V. aquatica longioribus foliis ad nodos quaternis Pont., Segu.; Angallide eretta trifilla et A. eretta tetrafilla Martini (Nuovo invento di due Anagallidi, con figura). - "Variat floribus coeruleis, purpurascentibus, roseis (V. aquatica Bernh.) et,
- β tenerrima (Schmidt)".
Comune nelle acque stagnanti e luoghi palustri e nei fossati della intera Provincia dal piano alla zona montana!: la var. β alle rive del Mincio e alle terme di Giunone a Caldiero! - Maggio-ottobre: perenne.
- Da qualche anno le giovani piante di questa e della specie che precede si portano sui mercati assieme a quelle del vero Crescione per essere adoperate come condimento: sono ritenute dotate di virtù antiscorbutiche.
[(1) = Veronica anagallis-aquatica L. - n.d.c.]

V. Anagalloides L. - Rara: raccolta in Campomarzo di Verona nel settembre 1883 dopo la piena d'Adige dell'anno antecedente!.

V. Chamaedrys L., Poll. - V. minor foliis imis subro tundioribus Segu. - Variat:
- α typica. - "Caule bifariam piloso".
- β pilosa (Schm.) Benth.
- γ Chamaedryoides (Bor.).
"Praeterea occurrit: - a) racemis oppositis; - b) racemis alternis - V. Rudolphiana Hayne; - c) racemis in summitate caulis in umbellam dispositis; - d) racemis 1-2 in summitate caulis, caeteris obliteratis; - e) floribus coeruleis, carneis, rarissime albis".
Comune, colle sue varie forme nelle siepi e luoghi erbosi, nei pascoli, nei boschetti ecc. dalla pianura alla zona subalpina in tutti i monti veronesi!: la


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β cresce assieme alla forma tipica: la γ sul monte Baldo ai Lavacci !. - Aprile-agosto: perenne.

V. urticifolia Jacq., Poll. - V. latifolia auct. mult. non L.; Veronica molto grande del Dalecampio Pona; V. maxima Segu. - Cresce copiosamente in luoghi selvatici e rupestri dal limite superiore della zona collina alla subalpina: e così sul monte Baldo alla Corona!, Valfredda (Pona) ecc.; sui Lessini nel vaio della Pernise sotto a Cerro veronese !, ed al Rosaro sopra Grezzana (Segu. !, a Velo !, Camposilvano ! ecc. - Fiorisce da maggio a luglio, e matura i frutti da luglio ad ottobre secondo i luoghi: perenne.

V. officinalis L., Poll. - V. mas supina et vulgatissima Segn.- Veronica, Tè europeo, Tè svizzero. - "Occurrunt praeter typicam duae sequentes formae: - a) pusilla. - V. Tournefortii Schm.; - b) luxurians - V. spadana Lej" - Comune nei pascoli nei boschi e negli ericeti dalla collina - p. e. a S. Giustina nell'Alto Agro! - ed anche dalla pianura - nelle sabbie d'Adige a Giarone sotto a S. Michele! - alla zona alpina in tutti i monti veronesi!: la forma a) in monte Baldo all'Artillon e la b) sui Lessini presso Chiesanuova!. - Giugno-ottobre: perenne.
- Con V. spicata, la V. officinalis è ritenuta quale succedanea del Tè ed entra in massima parte nella preparazione del così detto Tè svizzero.

V. aphylla L., Poll. - V. parva saxatilis, cauliculis nudis Segu. pl. ver. I, p. 241 cum ic. tab. III f. 2 (sed haud exacta monente Cl. Bertol. fl. it. 1, p. 138) et III, p. 116. - Frequente nei pascoli sassosi del monte Baldo, dei Lessini ecc. (Segu., Poll., Barb. ecc.): e così sul primo in Noveza, e nelle valli Losana, delle buse, degli ossi ecc.!, all'Altissimo di Nago! (ed Heufler), ecc.: sui secondi a Revolto !, sui monti Posta e Campobrun ecc.!. - Luglio-settembre.

V. scutellata L., Poll. - Rara: in loghi paludosi presso


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Bovolone (Poll.), al margine delle risaie ad Aselogna ! ecc. - Giugno-settembre: perenne.

Sect. 2. - Pseudo-lysimachium Koch. - V. spicata. L., Poll. - V. retta minima Pona; V. spicata minor Segu. - Variat:
- α vulgaris Kochi.
- β major Rchb.
- γ minor Facch. - "Caule 2-3 cent. alto, quandoque subnullo. Occurrit praeterea, sed rarissime, floribus niveis et roseis".
La var. α è comune nei pascoli e luoghi aridi sassosi e selvatici dal piano - p. e. Verona nelle sabbie dell'Adige!, Bosco Mantico!, S. Vito ! ecc. - alla regione subalpina in tutti i monti veronesi!; la var. β compare qua e là, p. e. nei colli della Valpantena!, nel monte Barbara e nel Bosco Ferrari in valle d'Illasi (A. Mass. !); la γ nel monte Pastelletto, ed alle Loffe e Vezzadre presso S. Anna d'Alfaedo !: le var. a fiori bianchi e rosei nella Valpantena ai Sarmazi !. - Giugno-ottobre: perenne.

Sect. 3. - Veronicastrum Koch. - V. fruticulosa L., Poll. - V. alpina frutescens flore albescente et V. alpina frutescens Segu. (an ex parte?). - Variat:
- β saxatilis (Jacq.). - V. saxatilis Poll.; Veronica alpina con foglia di serpillo Pona M. B. p. 181 cum. ic. (non bona).
Tanto la α come la β vivono nei pascoli sassosi e sulle rupi dei monti veronesi dalla parte superiore della zona montana alle cime maggiormente elevate (Pona, Segu., Poll., Sternberg, Clementi, Heufler, Mang. !, Barbieri ecc.): e così sul monte Baldo tanto sul versante orientale quanto sull'occidentale, Basiana, Valfredda , Naole, Noveza, Artillon Altissimo di Nago, valle degli ossi ecc.!; sui Lessini ai Trachi, Malera , Revolto ecc.!. - Pianta frutescente: è in fiore da giugno ad agosto.


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V. serpillifolia L. - V. pratensis serpillifolia Segu. - Variat:
- α major. - V. serpllifolia Poll. var. α; V. neglecta Schm.
- β tenella (All.) - V. serpillifolia Poll. var. β.
Comune per tutta la Provincia nei luoghi erbosi umidi dulla pianura alla zona subalpina nel monte Baldo, nei Lessini ecc.!: la var. β è meno comune della forma tipica; cresce presso Verona a Porta Vescovo!; nei pascoli di monte Baldo in Pravazar ! ecc.; nell'alta Valpantena nei vai del Falcone e dell'Anguilla !; sui Lessini ai Trachi !. Le forme raccolte presso ai Trachi sono assai prossime agli esemplari di V. repens Clar., raccolti da E. Reverchon in Corsica nei boschi di Catagnona l!. - Maggio-agosto: perenne.


V. acinifolia. - Nel Catalogo dei signori Visiani e Saccardo p. 154, è indicata parcamente fra le biade, nei campi ed ortaglie di tutte le Provincie venete: però non consta che sino ad oggi sia stata raccolta sul Veronese.

V. alpina L., Goir. - erborizz. ecc. l. c. - Rarissima nei pascoli sassosi alpini elevati: e così sul monte Baldo alla colma di val Losana ! e sul monte Posta. - Giugno-settembre: perenne.

V. arvensis L., Poll. - V. flosculis cauliculis adhaerenthibus Segu. - Serpollino. - Pavarina. - "Variat floribus pallide coeruleis quandoque albis, et - a) polyanthos Thuill.: specimina maxima; - b) pumila: gregaria, caulibus simplicibus 2-3 cent. altis: - V. nana Lam.?; - c) alpestris: plerunque gregaria, caulibus simplicibus vel caespitosis, rigidis, erectis, 3-5 cento. altis". - Comunissima nei campi, nei prati, lungo le vie ecc., dalla bassa pianura ai pascoli e luoghi rupestri della zona alpina!: la forma b) nei pascoli aridi e secchi presso


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Tombetta ecc.!; la c) sul monte Baldo all'Artillonzin, coste dell'Artillon ecc., sui Lessini al Corno d'Aquilio, Fanta, Liana ecc., e quindi fra 1400-1900 metri di altitudine. - Agosto-settembre: annua.

V. triphyllos L., Poll. - V. verna trifido vel quinquefido folio Segu. - Pavarina*. - Comune (Segu., Poll., Font., Parl. ecc.) nei seminati, massime a frumento, e luoghi coltivati della pianura e della collina per tutta la Provincia!. - Febbraio-aprile: annua.

V. praecox All. - Nei pascoli e nei prati dell'alta pianura e della collina, ma non comune: e così nelle vicinanze, nei dintorni di Verona e nei fossi stessi della città!, nella Valpantena a Nesente (Poll. Bibliot. ital. vol. XLV), sui Lessini presso Castagné (m. 441): qualche volta cresce gregaria. - Febbraio-aprile: annua.

Sect. 4. - Alsinoides Koch. - V. Tournefortii(1) Gm. (non Vill.). - V. Buxbaumii Ten., Poll.; V. persica Poir. - "Variat floribus coeruleis, rarissime albis". - Comune nei seminati, nei vigneti, nelle siepi ecc. dalla bassa pianura alla zona montana!. - Primavera-autunno: annua.
[(1) = Veronica persica Poir. - n.d.c.]

V. agrestis L., Poll. - V. flosculis oblongis pediculis insidentibus, Chamaedrys folio Segu. - Pavarina. - Variat:
- α agrestis (Fries). - V. opaca Fries. - "Occurrit in pascuis aridis et siccis, forma pusilla, gregaria: planta vix pollicaris, partibus omnibus exiguissimis."
- β didyma (Ten.) - V. polita Fries.
Frequente nei campi, nelle ortaglie, lungo le vie dalla bassa pianura alla zona montana!. - È in vegetazione durante quasi tutto l'anno, la β maggiormente diffusa della α: annua.

V. hederaefolia L., Poll. - V. Cymbalariae folio verna Segu. - Pavarina. - Comune nei campi, nelle ortaglie, sui muri ecc. dalla pianura alla zona montana!. -


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Febbraio-maggio dipendentemente dalla altitudine: annua.
Prossima a V. hederifolia è V. Cymbalaria Bod. indicata a Venezia e nel Trevigiano, e più recentemente scoperta dal sig. Terracciano presso Rovigo: nel Veronese sarebbe forse da ricercarsi nel distretto di Legnago, colla probabilità di rinvenirvela. - Nei giardini è coltivata in vasi V. longifolia L. (V. ticinensis Poll.), assieme a diverse specie esotiche.

Paederota L. - P. Bonarota L., Poll. elem. botan. II, p. 153 cum ic. tab. 3, fig. 2, et fl. ver. I, p. 12 excl. var. δ. - Veronica petrea che è sempre vivente Pona M. B. p. 178 cum ic. p. 179, (sed figura falsa quoad corollam et capsulam Bertol. fl. it. 1, p. 108); V. petraea sempervirens Segu. - "Variat floribus coeruleis, raro purpurascentibus (var. ζ Poll.), rarissime albis (var. ε Poll.) et
- β Chamaedrifolia (Bring. forojul. p. 7), Poll. fl. ver. - "Planta caule humiliore, racemo brevissimo compacto".
Frequente e gregaria sulle rupi, dalle zone più elevate in tutti i monti veronesi, scendendo alla montana: e così sul monte Baldo (Pona, Segu., Poll., Barbieri, Kellner ecc.) intorno alla Corona, Valfredda, cima del Telegrafo, valle degli ossi ecc.!: sulla cima del Pastello!; per tutti i Lessini e monti circonvicini scendendo a Revolto, Selva di Progno, Giazza ecc.! (e A. Mass. !); a S. Bartolomeo tedesco (A Mass.!) ecc. - Giugno-settembre: perenne.



Tribus 2.  -  Euphrasieae

Bartsia L. - B. latifolia(1) Sibth. et Sm. - Euphrasia latifolia L., Poll.; Odontites foliis circa radicem ovatis et serratis, ceteris lanceolatis et in extremitate trifidis Segu. - Planta saepissime gregaria: occurrit - a) elatior et robustior, caule 10 cm. et ultra alto,


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interdum coespitoso; - b) pumila, vix pollicaris." - Pascoli e luoghi aridi nell'Alto Agro e nella collina veronese: e così presso Verona (Segu., Poll., Rainer, A. Mass.!; Mang.! ecc.) in Campomarzo e nei fossi stessi della città !, a destra d'Adige a Tombetta, Pestrino, S. Pancrazio ecc. !; nella collina veronese, specialmente intorno ai forti, a S. Leonardo, S. Mattia, S. Sofia ecc.; presso Sommacampagna, Custoza, Valeggio ecc.! (e Rigo!); presso Pescatina! ecc. - Marzo-maggio: annua
[(1) = Parentucellia latifolia (L.) Caruel - n.d.c.]

B. alpina L., Poll. - Clinopodio alpino Pona M. B. p.207 cum ic.; Bartsia foliis oppositis cordatis obtuse serratis Segu. - Pascoli e luoghi rupestri nelle zone elevate degli alti monti veronesi: e così cresce copiosamente sul monte Baldo (Pona, Segu., Moretti, Poll., Rainer, Heufler, Mang.! ecc.) all'Altissimo di Nago, al Maroco, alla punta del Telegrafo, nelle valli delle buse, delle busete, delle pietre, degli ossi ecc.!: è meno frequente sui Lessini; nei monti sopra Velo (A. Mass.!), in Malera !, passo della Lora !, cima tre croci !. - Giugno-agosto: perenne.

Odontites Hall. - O. lutea Stev. - Euphrasia lutea L., Poll.; Siderite pratense gialla Pona; Odontites angustifolia flore luteo Segu. - Volgarissima nei luoghi selvatici sassosi, nei pascoli magri e secchi, negli ericeti, negli argini, lungo le vie ecc. in tutta la Provincia (Pona, Segu., Poll., A. Mass.!, Mang.! ecc.) dalla pianura alta e dalla collina alla intera zona montana!. - Agosto-settembre: annua.

O. serotina(1) Rchb. - Euphrasia serotina Lam., Poll.; E. Odontites var. β L. - Variat:
- β albiflora. - "Floribus albis vel albicantibus".
È comune nei campi, lungo le strade, nelle siepi, in luoghi umidi ecc. per la intera Provincia, frequentemente in società con la precedente, dalla pianura alla zona montana!: per esempio sul monte Baldo al


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disopra di Pazzon in Valsecca (m. 600); la var. β presso Vigasio !. - Agosto-ottobre: annua.
[(1) = Odontites vulgaris Moench = Odontites rubra (Baumg.) Opiz - n.d.c.]

O. verna(1) Rchb. - Euphrasia Odontites L., Poll.; La porporea Sidetite pratense Pona; Odontites foliis oppositis lanceolatis purpurascente flore Segu. - Frequente nei campi e fra le messi nel piano e nella collina, raramente nella zona montana: e così presso Verona, Caldiero, S. Bonifacio, Belfiore, Soave ecc.!; nella valle d'Illasi a Badia Calavena (m. 470) e sul monte Barbara (A. Mass. !); nella Valpolicella a S. Pietro in Cariano!; nella val d'Adige a Mori (baronessa S. Salvotti!); sui Lessini a S. Anna d'Alfaedo (m. 936)!. Maggio-agosto, eccezionalmente più tardi, p. e. nelle sabbie dell'Adige a Verona (ottobre 1883!): annua.
[(1) = Odontites vernus (Bellardi) Dumort. - n.d.c.]

Euphrasia Tournf. - E. officinalis L. - "Stirps summopore polymorpha atque variabilis ab auctoribus in innumeris speciebus et varietatibus vexata: formae tamen in ditione veronensi viventes, omissis brevitatis et simplicitatis causa varietatibus et subvarietatibus, quinque subspeciebus quae sequuntur adscribere opinatum est".

Subsp. I. - E. officinalis Soyer-Will. - E. officinalis Poll. var. α pro parte. - Comune nei prati, nei pascoli e luoghi erbosi, negli ericeti ecc. dal piano e dai dintorni di Verona alle zone anche elevate di tutti i monti della Provincia! - Maggio-ottobre dipendentemente dalla altitudine: annua.

Subsp. II. - E. nemorosa Soyer. - Come la precedente negli stessi luoghi e nella stessa epoca.

Subsp. III. - E. minima Schl. - E. officinalis var. β Poll. - Cresce, copiosamente nei pascoli elevati: e così sul monte Baldo all'Altissimo di Nago, Prà di Malcesine, Artillon, Costabella ecc.!; sui Lessini in Podesteria, Malera ecc.!; sui monti Posta, Campobrun ecc.!: la forma a fiori gialli, è piuttosto rara. - Luglio-settembre.


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Subsp. IV. - E. salisburgensis Funk. - E. officinalis Poll. var. γ. - Cresce copiosissima ed in moltissime forme per tutti i monti veronesi ed i confinanti trentini e vicentini, sulle rupi, nei pascoli ed in luoghi selvatici nelle zone subalpina ed alpina, meno frequentemente nella montana. - Giugno-settembre.

Subsp. V. - E. tricuspidata L., Poll. - E. angustis et tricuspidatis foliis Zanon. ed. Mont. p. 111, tab. 76; Segu. - Viola della neve* (Revolto). - "Forma foliis integerrimis nec dentatis est E. linifolia Poll. nec alior. = E. tricuspidata β integrifolia Vis. et Sacc. = E. folils lini angustioribus Martini: occurrunt quoque specimina cum foliis uno tantum denticulo praeditis". - Cresce copiosa e frequentemente gregaria, nei pascoli, nei luoghi selvatici e rupestri, fra le macchie, negli ericeti per tutta la Provincia dalla zona alpina alla collina per terminare nelle valli che corrono verso la pianura!: e così sul monte Baldo (Zanoni, Micheli, Segu., Poll., Rain., Moretti, Barb., Mang.! ecc.) lungo tutta la catena!; alle sponde del lago di Garda a Riva (Leyb.), Madonna di Navene !; Castelletto! ecc.; presso Rivoli !, presso Incanale a piedi del colle S. Marco !, nella val d'Adige ai piedi del monte Pastello!, Peri, Ossenigo, Borghetto ecc. !; per tutti i Lessini e quindi nelle valli Marchiora, del Falcone, dell'Anguilla, di Squaranto, d'Illasi ecc. !. - Giugno novembre !: annua.

Alectorolophus Spreng. - A. Crista-galli(1) Spreng. - Rhinanthus Crista-galli L., Poll.; Cristagalli Segu. - Brusarol, Brusaroi. - Variat:
- α major (Ehrh.). - "Occurrit: a) hirsutus (Lam.) - R. Alectorolophus (Pollich.): R. Crista-galli Poll. var. γ; - b) glaber Gelmi; - c) angustifolius Fries; - d) alpinus (Baugmart).
- β minor (Ehrh.). - Occurrit.: e) angustifolius Koch. - R. Crista-galli Poll. var. β pro parte".


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Comune e frequentissimo, dal piano alla zona subalpina, per tutta la Provincia, nei luoghi erbosi e nei prati i quali ne sono infestati: le forme b) e d) nelle stazioni maggiormente elevate, le c) ed e) si incontrano qua e là tanto al piano che nei monti. - Aprile-settembre: annuo.
[(1) = Rhinanthus alectorolophus (Scop.) Pollich - n.d.c.]

Pedicularis L. Sect. 1. Corollae galea erostris vel brevissime rostrata. - A. acaulis Wulf., Poll. - P. acaulis flore magno Segu. pl. ver. III, p. 127. - "Corollae albidae laeviter purpurascentes". - Nei cespugli ed in luoghi erbosi umidi nelle stazioni elevate del monte Baldo; planta tamen repertu difficillima Poll. fl. II, p. 344: e così alla Colma di Malcesine ove è stata primieramente scoperta da Moreni; alla cima di Valfinestra Poll.; Altissimo di Nago, Monmaor, Costabella, val degli ossi (Per., Barb.). - Maggio-giugno: perenne. - A rigore sembra che questa specie dovrebbe essere chiamata P. Morenii (Conf. Segu. l. c.).

P. verticillata L., Poll. - Sul monte Baldo (Perini) e segnatamente nei pascoli all'Altissimo di Nago! (e Poll., Heufler, A. Mass.!, Naccari), ma ivi certamente non abbonda come scrive Pollini. - Luglio-settembre: perenne.

P. foliosa L. - A questa specie la quale, sino ad oggi almeno, è indicata nel Veneto soltanto nei prati elevati del monte Lipgnac nel Friuli, e presso Feltre nel Bellunese, Pollini e Bertoloni riferiscono la P. alpina filicis folio major Segu. pl. ver. III, p. 123; per fermo erroneamente: nella stazione indicata sul monte Baldo per questa pianta da Seguier, e cioè val Noveza, si incontra solamente ed abbondantissima, P. comosa che Seguier non annovera punto fra le specie di questo genere che vivono sulle alpi veronesi; e quindi è da ritenersi che, secondo ogni probabitità, il Seguier nella sua pianta abbia voluto indicare


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questa seconda anzichè P. foliosa (conf. Poll. fl. II, p. 343).

P. palustris L., Poll. - P. pratensis purpurea Segu. nec alior. - Cresce gregaria nei luoghi palustri della bassa pianura. e dell'Alto Agro veronese (Segu., Poll., A. Mass. !, Fontana), e così: alle sponde del lago di Garda a Lazise, Peschiera!; alle rive del Mincio presso Valeggio !; a Vigasio !, Bovolone, Vilimpenta, Palù, Legnago! ecc.: alle sponde del Mincio una bella varietà è stata raccolta da G. Rigo (P. palustris var. angustisecta Rigo in scheda). - Luglio-ottobre: annua e bienne.

P. silvatica L. - È indicata nei prati umidi e paludosi del Veronese; ma tale indicazione è dovuta ad un puro equivoco! derivante dall'aver riferito a queste specie la P. pratensis purpurea (Segu. nec alior.), indicata da Seguier nelle risaie presso Palù veronese, la quale, come sospettava Pollini, spetta a P. palustris.

P. comosa L., Poll. - P. alpina filicis folio major Segu. nec alior. - Cresce nei pascoli, nei prati, nei luoghi rupestri selvatici: è copiosisssima nel monte Baldo (Segu., Poll., Nacc., Mang.!, A. Mass.!, Leyb. ecc.); e così alla Corona (m. 774), Pravazar, Basiana, Valfredda, la Ferrara, Prà di Malcesine, Altissimo di Nago (m. 2070) ecc.!: meno frequente sui Lessini, si trova al Corno d'Aquilio, Podesteria ecc. !, e così pure sul monte Bolca (A. Mass.!). - Maggio-luglio: perenne.

P. gyroflexa Vill. - P. fasciculata Poll.; Alettorolofo primo Ongarico di Carlo Clusio et Enante alpina del Lobelio Pona (ex Segu.) ?; P. alpino, Asphodeli radice, purpurascente flore Segu. - Cresce nei pascoli elevati del monte Baldo: e così alla Colma di Malcesine (Pona?, Barbieri in erb. cent. Firenze !), all'Artillon ed in Costabella (Segu.), in val Losana!. -


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Seguier (pl. ver. I, p. 268) scrive che i fiori delle piante osservate da lui erano exalbidi coloris, sicut annotavit Clusius, non purpurascentis, ut Turnefortius tradidit: si conchiude che la pianta descritta da Seguier, non sarebbe da riferirsi alla forma tipica di P. gyroflexa, ma bensì a P. gyroflexa Bertol. var. β, la quale è caratterizzata da corolla alba (fl. it, 6, p. 328-29). Ed i due sinonimi di Pona, è da ritenersi che, molto probabilmente, non indichino soltanto la specie in quistione, ma forse altre quando si consideri che l'autore di Monte Baldo Descritto, fra le piante da lui elencate, all'infuori di queste due, altra non ricorda che possa essere ascritta al genere Pedicularis. - Giugno-luglio: perenne.

Sect. 2. - Corollae galea longe rostrata. - P. rostrata L., Poll. - P. caulibus reflexis, spica laxa purpurea Segu. - Variat:
- β Jaquini. - P. Jaquini Koch; Goir. pl. vasc. ecc. p. 32
- γ asplenifolia (Floerke) ?
- δ albiflora. - "Corolla alba. - P. caulibus reflexis, spica laxa alba Segu. - Demum occurrit spica incarnata: haec est P. rostrata Poll. var. β.
Cresce copiosamente nei pascoli e sulle rupi nelle stazioni maggiormente elevate dei monti veronesi: e così sul monte Baldo (Segu., Poll., Jan., Bracht, Heufler, A, Mass.!, Mang.! ecc.) in Valfredda, Naole, Costabella, Monmaor, Coalsanto, val Losana e Noveza, Sassetto, Altissimo di Nago, in tutte le valli che solcano il fianco occidentale della catena ecc.!; sui Lessini in Malera !, Revolto (Gelmi), Passo della Lora ! (e Smith), monti Campobrun, Posta, Zeola, Alba ecc.!: la var. β cresce unitamente alla forma tipica, p. e. sul monte Baldo in Noveza, sui Lessini al Vallone ! ecc.: alla var. γ si riferisce una forma pumila e stentata, la quale frequentemente non giunge a fioritura,


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e può osservarsi sui monti Posta e Campobrun, e nelle valli alpine degli ossi, larga ecc. sul monte Baldo: la δ è stata osservata una sola volta da Seguier sul monte Alba nel luogo detto le Scalette. - Giugno-ottobre!: perenne.

P. tuberosa L., Poll. var. α. - P. alpina lutea Segu. - Variat:
- β summana Poll.
- γ leptostachya Vis. et Sacc. cat. p. 156 (a. 1869). - P. elongata Kerner. (a. 1870).
Prati e pascoli nei monti veronesi dalla zona montana alla alpina: e così sul monte Baldo (Segu., Poll., Mang.! ecc.) in Valfredda, coste della Valbrutta, Naole, Bastion, Noveza ecc.!; nei monti Pastello e Pastelletto! e per tutti i Lessini, al Corno d'Aquilio, nei monti Trapola, Pertica ecc., Passo della Lora, Zeola, Alba ecc.!: la var. β cresce ove la tipica - Giugno-settembre: perenne.

Melampyrum Tournf. - M. cristatum L., Poll. - M. cristatum, flore albo, rictu luteo Segu. - Comune nei boschetti e luoghi selvatici, per tutta la Provincia, dall'Alto Agro e dalla collina alla zona subalpina: e così al Bosco Mantico !, Rocca di Garda !, vaio del Paradiso e monte Cucco in Valpantena!, sul monte Baldo in Basiana, Albarè, le Corne ecc.! - Giugno-settembre: annuo. Pianta quasi sempre gregaria.

M. arvense L., Poll. - Triticum vaccinum Calc.; Melampiro di Teofrasto ecc. Pona; M. purpurascente coma Segu. - Coda di volpe. - Coa de volpe, Brusaformento. "Corola flava apice purpurascente, sed variat:
- β albinum Zersi. - Corolla lactea".
Comune nei campi, nei trifogli, fra le messi, dalla pianura alla zona montana!: la var. β, rarissima, nel marzuolo sui Lessini fra Roverè di Velo e S. Francesco ! - Aprile-settembre dipendentemente dalla altitudine: annua.


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M. barbatum W. et K., Poll. - Rarissimo: accidentalmente sui Lessini nel monte Masua di Cerna in un campo seminto a lenticchie, e sul monte Trezzolan nel frumento; ma nell'uno e nell'altro caso un solo esemplare ed imperfettissimo!: forse nella valle di Illasi a Tregnago (A. Mass.) e presso Verona nella Valdonega. - Giugno-agosto: annuo.

M. nemorosum L., Poll. - Comune in luoghi selvatici, nelle macchie ecc. della collina e della zona montana per la intera Provincia: e così nel vaio Borago presso Avesa!; presso Grezzana (Tonini!) in Valpantena e nei vaj della pernise, del paradiso, Sperzani ecc.!; S. Rocco di Piegara. (A. Mass.!); Campofontana (A. Mass.!); nel monte Moscal !; sul monte Baldo alla Corona ! ecc. - Giugno-ottobre: annuo.

M. pratense L., Poll. - Hissopo boscareccio con fior giallo de' Lionesi Pona; M. luteum latifolium Segu. - Ritenuto da alcuni come varietà del precedente, si osserva frequente nei luoghi erbosi selvatici dei colli e monti veronesi: e così nel monte Baldo ai Masi, presso la Corona ecc.!; nel Pastello !; nel monte Tondo !; presso Lughezzano !; nel Bolca (A. Mass.!) ecc. - Luglio-settembre: annuo.

M. sylvaticum L., Poll. - Cresce in luoghi selvatici piuttosto elevati, ma non può dirsi specie comune nel Veronese: e così sul monte Baldo negli ericeti e fra i Mughi al Sassetto, Coste dell'Artillon, Prà di Malcesine ecc.!; sui Lessini in Malera, ecc.!: da Pollini è indicato presso Chiesanuova e Campofontana. - Luglio-settembre: annuo.

Della famiglia delle Scrofulariaceae non sono rappresentati nel Veronese i generi Celsia (C. cretica L.), Anarrhinum (A. bellidifolium Desf.), Wulfenia (W. Carinthiaca Jacq.), Erinus (E. apinus L.), Limosella (L. aquatica L.), Proboschiphora, (P. Columnae Guss.), Tozzia (T. alpina L.).

Paulownia Sieb. et Zucc. - P. imperialis(1) Sieb. et Zucc. - Originaria del Giappone, è coltivata nei parchi: sporadica, è stata osservata in Campagnola di Verona, presso lo stabilimento dei bagni!
(1): Omissa - Addenda - Emendanda, F. V. Vol. II, p. 681 - (n.d.c.)


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FAMILIA L.  -  BIGNONIACEAE.


Bignonia Catalpa(1) L., Poll. Catalpa syringifolia Syms. - Catalpa. - Albero originario dall'America settentrionale: coltivasi ad ornamento dei viali e dei giardini. - Fiorisce in giugno e luglio.
[(1) = Catalpa bignonioides Walter - n.d.c.]

B. radicans(1) L., Poll. - Gelsomino americano. - Vigna de Goa, Vigna del Giapon. - Frutice scandente originario dell'America settentrionale; è coltivato nei giardini per ricoprire i muri: in Verona è quasi inselvatichito nel giardino Giusti. - Maggio.
[(1) = Campsis radicans (L.) Bureau - n.d.c.]

Martynia proboscidea(1) Aiton. - Proviene dalla Florida e coltivasi per la singolarità dei frutti che, freschi presentano come una testa d'elefante, secchi, spogliati dell'esterno involucro, semiaperti e riuniti opportunamente in numero di tre, formano come un carcame d'uccello. Nella bassa pianura è conosciuta sotto il nome di Fasol d'America, e qualche volta si incontra sporadica presso Bovolone, Cerea ecc. in prossimità ai luoghi abitati.
[(1) = Proboscidea louisianica (Mill.) Thell. - n.d.c.]






FAMILIA LI.  -  OROBANCHACEAE.


Tribus 1.  -  Orobancheae.

Orobanche C. A. Mey. - O. Rapum-genistae Thuill. - O. major Bertol.; Poll. - Le specie appartenenti alla famiglia delle Orobancacee, sono generalmente dagli scrittori italiani indicate coi nomi di Succiamele, Erba lupa, Sparagione, ed in vernacolo veronese ricevono, secondo i luoghi, le denominazioni di Fioron, Fiorazzo, Totani*, Sparasi*: queste piante però, non è vero, come ha scritto il conte


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Orti Manara, che sieno cucinate e mangiate al modo degli Asparagi !. - Rara: sul monte Baldo all'Altissimo di Nago (Heufler), ed altrove, lungo la catena, sul Cytisus radiatus e sopra diverse altre Faseolacee ! - Giugno-agosto: perenne.

O. gracilis Sm. - O. cruenta Bertol., Poll.; O. caryophyllacea Poll. viag.; O. major Caryophyllam oleus Segu. - Variat:
- β citrina Coss. et Germ.; Goir. erborizz. est. ecc.
La forma tipica è comunissima per tutta la regione (Segu., Poll., Bracht, A. Mass.!, Mang. ecc.) dal piano alla zona alpina, nei prati e nei pascoli sulle radici di molte Faseolacee!: la var. β, rara, sopra le radici di Coronilla minima nella Valpantena a Costoli presso Grezzana!. - Maggio-settembre.

O. variegata Wallr. - Rarissima ?: il sig. Antonio De Bonis (Rivista Ital. di Scienze Nat. e Bollett. del Naturalista, a. IX, N. 10-12, p. 137), l'11 maggio 1889 ha raccolto due esemplari di O. variegata a Legnago, su un terreno tutto arenoso portatovi da una rotta dell'Adige.

O. speciosa(1) Dc. - O. elatior Poll. excl. syn.; O. pruinosa Lap. - Parassita sopra diverse Faseolacee coltivate e specialmente sulle Fave: e così nelle vicinanze di Verona !, nelle colline di S. Leonardo e Montorio (Poll.); a Tregnago (A. Mass. !), preaso Soave e Monteforte (Poll.). - Maggio-giugno: annua.
[(1) = Orobanche crenata Forssk. - n.d.c.]

O. Epithymum(1) DC. - Frequente nei pascoli collini e montani sopra Thymus Serpyllum: e così nella collina sopra Quinzano!, sui Lessini alle Vezzadre ed alle Loffe presso S. Anna ecc. !, sul monte Baldo in Pravazar ecc.!. - Aprile-luglio.
[(1) = Cuscuta epithymum Murray - n.d.c.]

O. caryophyllacea Sm., Poll. - O. Galii Dub., Goir. pl. vasc. p. 31. - Rara: parassita su Galium Mollugo, in val d'Adige presso la Chiusa e Ceraino nelle rupi!, in luoghi selvatici al disopra, di Quinzano


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in prossimità al lago di Garda a Tremosine (Zersi), a Riva e ad Arco (Gelmi): il sig. De Cobelli la indica pure nella val d'Adige presso Rovereto. - Aprile-luglio.

O. Teucrii F. W. Schultz. - Rara: nel vajo Borago presso Avesa sul Teucrium Chamaedrys! (e C. Mass.): il sig. Gelmi (comp. p. 128) la indica raccolta da Facchini sul Teucrium montanum a Camposilvano: ma si tratta di Camposilvano sui Lessini ? - Giugno-luglio.

O. Hederae Dub. - Parassita sulla Hedera Helix: è comunissima nella città di Verona in tutti i giardini (A. Mass. !); p. e., nel giardino Giusti, nel R. Collegio agli Angeli, stradone S. Antonio ecc.!; a S. Giovanni in Valle e S. Zeno in Monte!; nella Valdonega! - Giugno-luglio.

O. minor Sutt. - Parassita sopra moltissime piante, ma specialmente sopra Faseolacee, e così nella valle di Illasi a Tregnago (A. Mass. !), sul monte Pastello! (e Bracht), presso S. Anna d'Alfaedo!, alle sponde del lago di Garda a Riva (Facch.). - Giugno-agosto: annua. - Le ricerche future procureranno, senza dubbio, la scoperta di altre specie e forme appartenenti a questo intricatissimo genere.

Kopsia Dum. - K. coerulea(1) Dum. - Phelipaea coreluea C. A. Mey. - Rara: parassita sopra le Achillee, Artemisie ecc.: nei colli benacesi presso Albisano (Rigo !), sul monte Baldo (Gelmi), presso Verona nella Valdonega!, e forse nella Valpantena verso la Bocca di Alcenago e nel monte Tondo. - Giugno.
[(1) = Phelipanche purpurea (Jacq.) Soják - n.d.c.]

K. Borkhauseni(1) (Bess.) Parl. - Car. fl. it. VI, p. 355. - Phelipaea arenaria Walp.; Orobanche Borkhauseni


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Bess. - Rara: sull'Artemisia campestris alle sponde del lago di Garda a Riva (Gelmi). - Aprile-maggio.
[(1) = Phelipanche arenaria (Borkh.) Pomel - n.d.c.]

K. ramosa(1) Dum. - Phelipaea ramosa C. A. Mey.; Orobanche ramosa L., Poll.; O. ramosa floribus purpurascentibus Segu. - "Occurrit simplex, caule simplicissimo (Zersi) et
- β Muteli (Schultz.), Parl. - Car. fl. it. VI, p. 359. Phelipaea Muteli Reut.
Parassita sopra diverse piante (Conf. Goir. B. S. B. It. a. 1892, p. 22), questa Orobancacea cresce copiosamente nel territorio veronese: e così nella valle d'Illasi nella collina di Cogolo (Bordoni), presso Tregnago (A. Mass.!); nei dintorni di Verona (Moreni, Poll., Rainer), p. e. nel Camposanto e sulle mediche tra Porta Vittoria e Porta Vescovo!; nelle siepi in Valdonega!; nella valle di Montorio alla Pezza e quivi gregaria!; nella Valpantena presso Grezzana. (Tonini!!, ai Sarmazi, Romagnano ecc.!; sul monte Pastello (m. 1122, Bracht) ecc. - Fiorisce in giugno: eccezionalmente è stata raccolta in fioritura, in settembre nella Valpantena ai Sarmazi all'ingresso nel vaio del Paradiso, ed ai 6 novembre 1892 alla Pezza sopra di Olivè (m. 243) nella collina di Montorio!. Annua.
[(1) = Phelipanche ramosa (L.) Pomel - n.d.c.]



Tribus 2.  -  Clandestineae.

Lathraea Endl. - L. squamaria L., Poll. - Amblata del Cardo overo Dentaria maggiore del Matthioli Pona. - Sul monte Baldo in valle dell'Artillon (Pona.).; sopra Mori in val d'Adige alle falde orientali del monte (baronessa S. Salvotti!); nella val d'Adige è indicata dal sig. De Cobelli presso Roveredo. - Maggio-giugno: perenne.


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FAMILIA LII.  -  LAMIACEAE.


Tribus 1.  -  Ocymoideae.

Ocymum L. - O. Basilicum L., Poll. - Basilico. - Basalico, Basalico maggiore. - Nativo delle parti più calde dell'Asia e dell'Africa è coltivato pel grato odore delle foglie ma dai Veronesi non è adoperato per condimento come è costume in altre parti d'Italia: non si incontra mai subspontaneo o sporadico e sfuggito alla coltivazione: una sola volta ne è stato raccolto, eccezionalmente, un esemplare sul monte Baldo, in luogo abitato, presso Pradonego !, stazione per, verità assai elevata per questa specie (700-800 m.). - Estate.

O. minimum C. B.; L., Poll. - O. caryophyllatum Matth. - Basilico gentile. - Basalico piccolo, Basalico odorato. - Coltivato come il precedente.

Lavandula L. - L. officinalis Chaix. - L. spica Poll. - Spigo, Lavanda. - Lavanda, Lavandula*. - Piccolo frutice coltivato nei giardini, ma spontaneo in tutte le colline aride ed apriche, o meglio introdotto da epoca immemorabile ed oggidì fatto quasi selvatico (Cont. Goir. B. S. B. I. a. 1893, p. 295): e così intorno al lago di Garda (Poll., Zersi, Gelmi); nella val d'Adige tra la Chiusa e Ceraino !; nelle vicinanze di Verona presso Avesa!, nel monte Larzano ! (e Mang.) ed altrove (Pollini); copiosissimo, e certamente ivi introdotto, al margine di tutti i campi nella Valpantena, a Lotrago, monte Gazo, monte Cucco, monte Zovo, vaio Sperzani ecc.!; nelle valli di Montorio, Mizzole, Mezzane ecc.!; in valle d'Illasi a Tregnago nelle mura del Castello (A. Mass.!) ecc.: vive anche ad altitudini piuttosto considerevoli e così sul monte


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Baldo ai Masi (m. 700)!. - Giugno-ottobre: perenne.

- Nei mesi di giugno e luglio la Lavanda, disposta in mazzetti, è importata dalla collina in città perchè le massaie grati odoris causa vestibus et linteis intermiscent (Segu.).

L. latifolia Vill., Poll. - È coltivata nei giardini e negli orti, anche ad altitudine considerevole, avendola A. Massalongo osservata a Velo veronese (m. 1087)!: Pollini sospettava che la stessa potesse crescere spontanea sulla collina veronese in unione a L. officinalis: ma sino ad oggi non fu constatata la sua presenza!.

Tribus 2.  -  Satureineae.

Mentha Tournf. - M. rotundifolia(1) L., Poll. viag. - M. sylvestris Poll. fl. ver. γ; M. silvestris rutundiore folio Segu. - Mentastro. - Comune nei fossi, in luoghi umidi e palustri, lungo le vie ecc. della pianura e della collina: e così per tutta la bassa pianura veronese a Legnago! (e Rocchetti !; al Palù (Segu.); Vigasio! ecc.; presso Verona!; ad Illasi e Tregnago (A. Mass:!); alle sponde del lago di Garda a Peschiera (Poll.), Lazise (Fontana); nella val d'Adige presso la Chiusa!. - Luglio-ottobre: perenne.
[(1) = Mentha suaveolens Ehrh. - n.d.c.]

M. silvestris(1) L. - M. sylvestris Poll. var. α; Mentastro volgare Calc., Pona; M. silvestris longiore folio et M. silvestris longioribus nigrioribus et minus incanis foliis Segu. - Mentastro. - Mentastro, Menta selvatica, Menta bastarda, Menton, Sosembro*, Sosembro mato, denominazioni le quali spettano benanco alla specie che precede. - "Hujus speciei summopere variabilis, in Provincia veronensi sequentes occurrunt varietates, seu potius formae, insigniores: - a) mollissima Benth.; - b) candicans Rchb.; - c) nemorosa (W); - d) leptostachya;


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e) undulata (W.), saepe culta in hortis". - Comunissima (Calc., Pona, Segu., Poll. ecc.) al margine dei fossi, nei luoghi umidi, nei vigneti, lungo le vie ecc. dalla pianura alla zona subalpina!. - Giugno-novembre: perenne.
[(1) = Mentha longifolia (L.) L. - n.d.c.]

M. rotundifolia X silvestris. - Rara presso Verona al margine di un fossato nel Basso Acquar sotto Tombetta!. - Ottobre 1877.

M. silvestris var. nemorosa X aquatica. - "Tota canescens: foliis ut in varietate nemorosa Menthae silvestris: floribus exiguis verticillato - capitatis, capitulis parvis terminalibus et axillaribus in pedunculi rigidis insidentibus". - Rarissima: sui Lessini presso Selva di Progno sotto alle Caverne dell'Orso nel letto del torrente!. - Settembre 1887.

M. viridis(1) L., Poll. - M. silvestris var. glabra Koch. - Menta, Menta comune. - Menta zentil, Sosembro, Erba o Menta diavolona*. - È coltiva a in tutti gli orti del Veronese dal piano ai monti, per e. in Verona! e sul monte Baldo a Pradonego (m. 800)!; però cresce qua e là sporadica, e così presso Verona nei campi fuori porta Pellegrina ed in luoghi erbosi in borgo Trento e nei fossi sotto a Castel S. Felice !, nella pianura nelle vicinanze di Vigasio!, nella val d'Adige presso Ceraino e Peri! ecc. - Luglio-ottobre: perenne.
[(1) = Mentha spicata L. - n.d.c.]

A questa specie linneana è forse da riferirsi la pianta di Seguier Mentha hortensis verticillata, Ocymi odore (pl. ver. III, p. 134-135;, la quale "In viculo Tinasso, qui situs est ad radices montium Lessinium, tum in collibus valli Pulicellae imminentibus Masue di Cerna nuncupatis, non solurn a rusticis colitur, qui eam Sesembro vocant, sed etiam sponte exit. Num illuc primum illata sit, radicibusque deinde propagata, haud facile dictu". Pollini invece (fl. II, p. 253) riferisce la pianta di Seguier a M. gentilis, e più innanzi (ibid. p. 254 in nota) sospetta che nella


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stessa possa trattarsi di M. arvensis; ma Seguier, come si vede, afferma che la sua pianta a rusticis colitur, qui eam sesembro vocant, e per lo appunto Sesembro o Sosembro o Susembro chiamano i contadini veronesi Mentha viridis, da essi coltivata nell'orticello che invariabilmente va unito ad ogni abitazione campagnola.

M. viridis X silvestris ? - In luoghi erbosi nei cantieri della ferrovia Verona-Caprino e nei fossi sotto a Castel S. Felice frammezzo ai progenitori !. Estate-autunno.

M. piperita L., Poll. - Menta pepe. Menta, Menta da diavoloni, Menta diavolona*. - Unitamente alla sua varietà crispa è coltivata nei giardini al pari della Mentha viridis, colla quale viene frequentemente confusa.

M. aquatica L., Poll. - M. rotundifolia palustris seu aquatica major Segu. - Variat:
- β hirsuta (L.). - M. aquatica β M. pilosa Poll.;
- γ citrata (Ehrh.).
Fossi, risaie, luoghi umidi dal piano alla zona montana: comune !. - Giugno-ottobre: perenne.

M. aquatica X sativa - Rara: alle Terme di Caldiero e presso Caprino veronese!. - Settembre-ottobre.

M. sativa L. - M. arvensis Poll. ex parte?; M. arvensis verticillata hirsuta Segu. et Calaminta terza overo acquatica del Mathiloli Pona pro parte? - "Occurrit: a) vulgaris Koch; - b) hirsuta Koch; - c) glabra Koch = M. rubra Sm., Poll.; - d) parviflora Koch = M. austriaca Poll." - Comune dalla pianura alla zona montana elevata per la intera Provincia !. - Maggio-novembre: perenne.

M. arvensis L.; Poll. ex parte ? - "Occurrit: a) vulgaris Koch; - b) glabriuscula Koch = M. gentilis Sm." - Comune nei prati, nei luoghi coltivati lungo i fossi dal piano alla zona subalpina per tutta


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la Provincia: la forma b) sul monte Baldo in Pravazar !. - Maggio-novembre !; perenne.

M. pulegium L., Poll. - Pulegium vulgare Mill.; Mentha aquatica seu Pulegium vulgare Segu.; Pulegio con fiori verticillati Pona. - Puleggio. - Pulegio (Segu.), Menta piperita. dopia, Polezoi*, Sfolezoi*. - "Corollae purpureo-coeruleae: raro occurrit forma albiflora (M. acquatica seu Pulegium vulgare flore albo Segu.)". - Comunissima nei luoghi umidi od acquitrinosi, fossi, risaie, al margine dei rivoli, nei luoghi inondati rimasti all'asciutto (Segu., Poll., A Mass.! ecc.) per tutta la Provincia dalla bassa pianura alla zona montana!: la forma a fiori bianchi è piuttosto rara e cresce qua e là assieme alla tipica, e così nella valle di Caprino ai Gazoi (Segu.), presso Verona fuori porta S. Zeno, ecc.!. - Giugno-novembre; perenne.

Lycopus Tournf. - L. europaeus L., Poll. - L. palustris glaber Segu.; Siderite primo del Matthioli Pona. - Erba sega. - Candio di quel bastardo*. - Variat:
- β canescens. - L. europaeus var. β Poll.; L. palustris villosus Zannich. - "Foliis villosis vel canescentibus". - L. europaeus L. var. mollis (Kern.)?
È frequentissimo nei luoghi umidi, fossi, siepi ecc. nella intera Provincia (Pona, Segu., Poll., A. Mass.!, Fontana ecc.) dal piano alla zona montana: la var. β, in un muro alla Bera presso Caprino veronese !, epresso Verona fuori porta Vescovo!. - Giugno-novembre: perenne.

L. exaltatus L. fil., Poll. - L. foliis in profundas lacinias incisis Segu. - Variat:
- β humilis. - "Planta vix spithamaea vel paulo ultra. - Occurrunt quoque formae, fere intermediae, forsan hibridae L. europaeus X exaltatus".
Cresce in luoghi umidi, nelle siepi al margine dei fossi e dei campi ecc. nelle zone collina e montana: è copiosissimo, nella parte occidentale della Provincia,


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nella Valpolicella! (e Poll.), a mezzodì del lago di Garda in Lugana e Peschiera (Poll.) e più a nord a Lazise (Fontana), in val d'Adige a destra del fiume!, nelle valli di Caprino! (e Poll., Rigo !) e del Tasso!: innalzandosi poscia dalle estreme falde orientali di monte Baldo ad Oné, Porcino, Pazzon ecc. ad altitudini comprese fra 700-800 metri, in Piore, Braga, Salzan ecc. !: invece è rarissimo nella zona orientale della Provincia, nella quale è stato raccolto nella valle d'Illasi presso Tregnago!. La var. β cresce nelle ghiaie dei torrenti e nei luoghi rocciosi alle falde del monte Baldo nella Valsecca, nel letto del torrente Tasso presso Boi, Pesina ecc. ! - Giugno-novembre: perenne.

Origanum Tournf. - O. vulgare L., Poll. - Origano silvestre over comune delle speciarie Pona; O. silvestre, Cunila bubula Plinii Segu. - Regamo, Acciughero. - Origano, Mazurnna o Magiorana silvestre o salvadega*. - Variat:
- α vulgare Gren. et Godr. - "Spicis brevibus".
- β prismaticum Gaud. - "Spicis prismaticis elongatis".
- γ viridulum (Martr.). - O. virens auct. ital. non Hoffm. et Link. - "Corollis albis, bracteis viridibus vel ex viridi luteolis. - Conf. Goir. in Bull. Soc. Bot. It. in Nuovo Giorn. Bot. It vol. XXIII, p. 188. - Occurrunt praetera formae: a) microphyllum; foliis exiguissimis, - b) micranthum; corolla calyce paulo longiore, - c) bracteis viridibus, corollis purpurascentibus, - d) ramis abbreviatis, spiculis; congestis, panicula compacta guandoque ad capitulum solitarium reducta, - e) ramis elongatis, panicula ampla fere pyramidata".
È specie comune e frequentemente gregaria nei luoghi sassosi e rupestri, nei cespugli ecc. della intera Provincia (Pona., Segu., Poll., A. Mass.!, Fontana,


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Tonini! ecc.) dalla pianura e dall'Alto Agro veronese alla zona subalpina!: le var. α e β crescono promiscuamente!; la γ è assai rara e si trova qua e là, per lo più frammista alle due varietà precedenti, e così ad esempio sul monte Baldo in Cambrigar ed alle sue falde nella valle di Porcino !, presso S. Vito del Mantico!, nella collina veronese in Valdonega!, nella Valpantena sui monti Gain, Crozon, Gaspari e più al basso ai Sarmazi presso Grezzana!. - Si incontrano non di rado, in luoghi sassosi, degli individui che corrispondono esattamente alla varietà humile Goir.; e precisamente ad esemplari raccolti nel Nizzardo sul colle di Montgros!; non escludendo però il dubbio possa trattarsi di forme anomale dovute alla azione deformatrice di insetti. - Giugno-ottobre: perenne: - Le brattee e le foglie triturate sono adoperate come condimento, quali succedanee alla specie che segue.

O. Majorana L. - O. Majoranoides W., Poll. - Maggiorana. - Majorana, Mazurana. - Oriunda della Palestina e dell'Africa è coltivata pel grato odore di tutta la pianta, ma talvolta si incontra subspontanea presso ai luoghi coltivati, anche ad altitudini considerevoli, p. e., sul monte Baldo presso Pradonego (m. 700-800)!.

- O. Majoranoides W., come osserva il Koch (Syn. ed. 2, p. 640) eadem planta est in frigidario asservata. - Nei giardini e nelle abitazioni è pure coltivato in vasi O. Dictanmus L. - Dittamo di Creta o di Candia. - Ditamo, Ditarno cretico o greco. - È un piccolo suffrutice che cresce in Creta sul monte Ida.

Thymus L. - T. Serpyllum L. - Serpillo di tutte le specie Pona. - Pepolino, Sermolino selvatico. - Serpilio, Timo salvadego. - "Mire variat sed inter innumeras species aut varietates ab auctoribus descriptas, sequentes tantum subspecies et formas, saltem in ditione nostra, enumerare visum est.


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- α Linnaeus Gren. et Godr. - T. Serpyllum Poll. var. α excl. III et IV, syn. Segu.; Serpyllum vulgare minus et S. vulgare minus flore purpureo Segu.
- β montanus (W. et K.). - T. Chamaedrys Fries; T. serpyllum var. β Poll.; T. ovatus Mill.; T. montanus Poll.; Serpyllum vulgare majus flore purpureo Segu. - Occurunt subvarietates: a) glabrior: foliis utrinque glabris, - b) concolor Opiz, - c) hirsutissimus: foliis utrinque et caule pilis albis et rigidis crebre tectis; rarissime tamen: (Serpillum latifolium hirsutum Segu.; T. lanuginosus Schk. non Link), et - d) T. citriodorus Link. (T. serpyllum var. δ Poll., Fontana; Serpillum foliis citri odore Segu. = Timo cedrato).
- γ glabratus (Hffm. et Lk.). - Serpillum angustifolium glabrum foliis latioribus et obtusioribus Segu.
- δ angustifolius (Pers.). - T. angustifolius Poll.: Serpillum attgustifolium glabrum Segu. - Occurrit subvar. e) foliis hirsutis (T. lanuginosus Link.). - Cl. Reichenbach T. angustifolium Poll., dubitanter, Th. Marinosi Ten. reportat (exc., p. 312, n. 2115)".
- ε polythricus (Kerner.).
- ζ panninicus (All.).
T. pannonicus et T. lanuginosus Poll.; Serpillum angustifolium hirsutum et S. hirsutum, foliis angustis et rotundioribus Segu. - Subvar. f) grandifolius. - Foliis ellipticis (cum petiolo) 25 mm. et ultra longis, 10 mm. latis: forma insignis sed rarissima.
"Variat demum corollis purpurascentibus, incarnatis, albis, rarissime niveis!: occurrit etiam serpillum cuius folia ex viridi et luteo varia sunt; plantae morbus aut vitium (Segu. pl. ver. III, p. 138): Serpillum vulgare minus capitulis lanuginosis Segu.


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pl. ver. I, p. 292 et III, p. 138 (T. Serpyllum Poll. var. γ) est planta verticillis floralibus galliferis ".
Volgatissimo nei pascoli, prati, luoghi erbosi ecc. (Pona! Segu., Poll., Heufler, Bracht ecc.) della intera Provincia, dal piano alle cime maggiormente elevate di tutti i monti!: le var. α e β sono le più comuni!: la γ è sparsa qua e là in società con la δ e la ε!; più rara la δ nelle stazioni maggiormente calde; e così nelle vicinanze di Verona, segnatamente nei pascoli del Bosco Mantico ! ed alle sponde del lago di Garda a S. Vigilio!: la ζ è frequentissima nelle rupi, muri ecc. di località soleggiate, dalla alta pianura e dalla collina alla zona alpina; e così nelle vicinanze e colline di Verona! (e Mang.!), e sul monte Baldo ai Colonei (m. 1700)!. La forma c) rarissima, sui Lessini lungo la Liana !: la d) nei fossi e nelle mura di Verona (Segu.), a Lazise sul Garda (Fontana), nella Valpantena sopra Romagnano!, presso S. Anna d'Alfaedo!, sul monte Bolca (Poll.); la f) sul monte Pastello. - Maggio-settembre: perenne. - L'infusione del Serpillo è stata riconosciuta efficacissima a curare la Zoppina negli animali bovini.

T. vulgaris L., Poll. - Thimo degli horti Pona. - Timo. - Nasce in luoghi aridi incolti nella costa occidentale della Penisola - p. e. nelle colline di Nizza ed ivi conosciuto sotto la denominazione vernacola di Ferigola ! - ma nel Veronese e per tutto il Veneto è coltivato in tutti gli orti per ornamento, servendo come bordura alle aiuole, e per condimento: accidentalmente è stato raccolto presso Malcesine sul Garda, lungo la strada che da questa terra conduce a Navene!. - Piccolo suffrutice: giugno-luglio.

Satureja L. - S. hortensis L., Poll. - Satureja Seg. - Santoreggia - Salezola. - Variat: β pusilla. - "Caule simplicissimo: tota planta 10-20 mm. alta".
- Cresce copiosissima e frequentemente gregaria,


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ramosissima e gigantesca, nei luoghi ghiaiosi, nel letto dei torrenti, nei campi, nei vigneti, lungo le vie, sui muri vecchi (Segu., Poll., Rainer, Bracht, Mang.!, Tonini !, A. Mass.!, Rigo! ecc.) per la intera Provincia. dalla alta pianura e dalla collina alla zona montana: e così, p. e., nella città stessa di Verona per le vie e le ortaglie !, ed alle falde orientali di monte Baldo ai Lumini, Salzan ! (m. 700) ecc.: la var. β nella val d'Adige presso Domegliara! - Luglio-novembre: annua. - È coltivata negli orti per il grato odore, e per uso di cucina essendo. adoperata nella preparazione di varie salse: cum pisis, phaseolis, aliisque leguminibus incoquitur" (Segu. pl. ver. III, p. 142).

S. montana L., Poll. - Satureja usata comunemente nelle spezierie per Issopo Pona; Calamintha frutescen, Satutreiae folio, facie et odore et Hissopus floribus albis officinarum veronensium et Ponae Segu. - Santoreggia. - Isopo dai fiori bianchi, Isopo, Basalicò salvadego. - "Variat corollis albis, albo-roseis, coeruleis, purpurascentibus". - Suffrutice frequente in luoghi sassosi e rupestri, nelle ghiaie dei torrenti, sui muri vecchi ecc. nella alta pianura, nei colli, nei monti minori (Lobel, Pona, Segu., Poll., Rainer, Bracht, Precht, Barbieri ecc.) fra il confine vicentino e le sponde del Garda!: e così a Tregnago nel torrente e sulle mura del Castello (A. Mass. !), nella spianata ad occidente di Verona presso S. Massimo, Chievo ecc. !, nei rivoni d'Adige alla Sorte (A. Mang.!) e presso Bussolengo !; nei monti Roccapia, Pastello, Pastelletto, sul monte Baldo, su tutti i Lessini dalle ime falde al confine della zona montana con la subalpina!. - Luglio-ottobre. -
Hyssopi officinalis vices gerit!. Nel Veronese non è rappresentata la sezione Micromeria di questo genere.

Hyssopus L. - H. officinalis L., Poll. Goir. op. et loc. cit. - Isopo - "Variat: α angustifolius (Bieb.)


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- β alopecuroides (Fisch.) et corollis coeruleis, raro roseis, rarissime albis".
Questa Lamiacea non è stata segnalata nel Veronese da alcuno dei botanici che ne hanno illustrata la Flora da Calzolari a Pollini; e Seguier, esplicitamente (pl. ver. I, p. 306) la esclude: la stessa invece (var. α) cresce copiosissima fra le rupi ed in luoghi sassosi nella val d'Adige, a sinistra del fiume a Domegliara, Volargne, la Chiusa (e Mang. !), Ceraino, nel monte Pastello (e Mang.!) alle falde del quale si trovano tutte le stazioni qui indicate (m. 118-1122)!, e più a nord presso Roveredo (Facch.) ed alla destra sul monte Rocca, nell'anfiteatro morenico di Rivoli, ad Incanale, nel monte S. Marco!: alle falde orientali del monte Baldo a poca distanza da Pazzon (Mang. in Bertol.): e più in alto in Piore sopra Caprino !: cresce pure nelle vicinanze di Nago (Gelmi) e presso Riva al Varone !: la var. β, per l'aroma di tutta la pianta, è coltivata nei giardini, subspontanea però e stata osservata nella valle d'Illasi a Badia Calavena!. - È pianta fruticosa prettamente autunnale. L' Hyssopus o Esob del Miserere pare debba essere riferito ad altro genere, e taluno nella pianta biblica ha creduto vedere Capparis spinosa.

Calamintha Moench. - Sect. 1. Eucalamintha. - C. grandiflora Moench. - Melissa grandiflora L.; Thymus grandiflorus Scop., Poll.; Montana Calamintha degli antichi ecc. Pona (excl. syn. Fuchs.); C. magno flore Segu. - Abita i luoghi selvatici e dirupati delle zone montana e subalpina, più raramente della collina e della alpina, ma non può dirsi specie comune: e così sul monte Baldo (Pona, Poll., Bracht, Mang.) nei dirupi in Basiana, Ime, sopra Pradonego, Noveza ecc.! (1200-1700 m.); nei Lessini e negli altri monti che separano il Veronese dal Vicentino (Segu.), nel vaio dell'Anguilla sopra i Belori (m. 328) !, al Corno


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d'Aquilio (m. 1546) e al passo della Liana (m. 1461) ecc. !, nel monte Bolca (m. 945, A. Mass.!) ecc. - Luglio-settembre: perenne.

C. sylvatica Bromf. - Cresce lussureggiante al margine dei boschi ed in generale in tutti i luoghi selvatici ombreggiati, dalla alta pianura a tutta la zona montana. - Dal principio dell'estate a tardo autunno: perenne.

C. officinalis Moench. - Thymus Calamintha Scop., Poll.; Melissa Calamintha L.; Calamintha seconda del Matthioli o montana d'alcuni Pona; C. vulgais vel officinarum Germaniae Segu. - Menta cedrata. - Polezola. - Variat:
- β Moscatella (Poll.). - Thymus Moscatella Poll. hort. et prov. veron. pl. nov. p. 15.
Cresce frequentissima nelle siepi, nelle macchie e luoghi selvatici della intera Provincia, dal piano alla zona subalpina ed alpina inferiore: la var. β è coltivata nei giardini. - Estate-autunno: perenne.

C. menthaefolia(1) Host. - C. umbrosa Rchb. - Cresce in luoghi selvatici frequentemente in unione con la specie precedente: e così al Bosco Mantico ed altrove nei dintorni di Verona !, sul monte Baldo presso Cambrigar ! ecc. - Estate-autunno: perenne. Secondo ogni verisimiglianza O. sylvatica, officinalis, menthaefolia non sono che sottospecie di uno stesso tipo specifico.
[(1) = Calamintha nepeta subsp. sylvatica (Bromf.) R. Morales = Clinopodium nepeta subsp. sylvatica (Bromf.) Peruzzi & F. Conti - n.d.c.]

C. Nepeta(1) Link. et Hoffm. - Thymus Nepeta Sm., Poll.; Melissa Nepeta L.; Calamintha Pulegii odore sive Nepete Segu. - Erba da funghi. - Pulezol (Segu.), Folezolo o Folezoi!, Polezelo o Polezoi*, Polezola. - "Variat corollis coeruleo-purpurascentibus, raro albis (C. Pulegii odore sive Nepeta flore albo Segu.)". -
Cresce, comune e frequentissima lungo le vie, nei muri, nelle siepi, nelle rupi, fra le macerie dal piano alla zona montana! : la varietà a fiori bianchi è rara; è stata raccolta in piazza d'armi di Verona !, a Spredin !


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sopra Grezzana! - Estate-autunno: perenne. In alcuni luoghi riceve la denominazione vernacola di Erba da funghi. "Coquitur cum fungis, gratissimum saporem, et forte etiam salubriorem qualitatem eisdem concilians (Bertol. fl. it. 6, p. 222)". - Sebbene questa specie presenti sempre una facies sua propria, pure assume forme diverse e singolari dovute per la massima parte alla natura della stazione ed alla epoca stagionale: alcuni esemplari veronesi, p. e., raccolti a Grezzana e presso le sponde del lago di Garda corrispondono o meglio appaiono prossimi a quelli di C. canescens Presl. e di C. Gussonei Tod. (Thymus Nepeta var. micranthus Guss.) avuti di Sicilia dal Todaro! ; altri infine dei dintorni di Verona appaiono identici a quelli di C. subnuda Host, raccolti da Freyn presso Pola!.
A queste forme, da ultimo, si crede aggiungerne un'altra, osservta recentemente alle sponde del lago di Garda e che - pro interim si intitola C. Nepeta. Link. et Hoffm var. tenuicalyx, definita dalla seguente frase: "Calyce elongato, tenuissimo; corolla calycem subaequente".
[(1) = Clinopodium nepeta subsp. nepeta (L.) Kunze - n.d.c.]

C. nepetoides(1) Iord. - Cresce in luoghi sassosi selvatici: e così sul monte Baldo al ponte della valle sopra Vezzane, ai Caolini ed ai Coltri !, nella Valpantena nel monte Cucco sopra Grezzana, nel vaio Sperzani presso Spredino ! ecc. - Estate-autunno: perenne.
[(1) = vedi specie precedente - n.d.c.]

Sect. 2. Acinos Moench. - C. acinos Clairv. - Thymus Acinos L., Poll.; Clinopodio Calc.; Clinopodio minore o volgare Pona; Acinos Segu. - Comune nei campi e luoghi incolti od aridi, nei muri, lungo le vie, nelle rupi (Calc., Pona, Segu., Poll., Rainer. Fontana, Mang.!, A, Mass. !), per tutta la Provincia sino a toccare 1200 metri di altitudine: e così nella stessa città di Verona sulle mura Scaligere e nell'Arena!, sul monte Pastello!, sul monte Baldo a Spiazzi, Basiana ecc.!. - Estate-autunno: annuo.


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C. alpina(1) Lam. Thymus alpinus L., Poll.; T. patavinus Poll.; Acinos patavinus Reichb. exc. n. 2233 quoad pl. ver.; Melissa patavina Benth. lab. p. 389 quoad pl. ver.; Clinopodio austriaco del Clusio Pona; Acinos austriaca latioribus foliis dentatis Segu.: "Variat corollis purpureis et coeruleis, rarissime albis!". -
Cresce copiosamente nelle fessure delle rupi e nei pascoli della intera Provincia dalla zona montana superiore alla alpina; si avanza qualche volta verso la pianura seguendo il corso dei torrenti alpini: e così sul monte Baldo in Pravazar, Basiana, monte Croce, Valfredda ecc. !, in Monmaor e alla punta del Telegrafo ! (e Mang., Barbieri, Bracht, Heufler), in val Losana ed alla Prà di Malcesine (Pona), presso la selva di Avio (Segu.); sui Lessini presso Chiesanuova, in Podesteria ecc. !, presso Velo (A. Mass. !). - Luglio-settembre: perenne. Eccezionalmente, dopo la piena d'Adige del settembre 1882, è stata osservata presso Verona nelle sabbie depositate dal fiume!.
[(1) = Clinopodium alpinum (L.) Kuntze - n.d.c.]

Sect. 3. Clinopodium Benth. - C. Clinopodium(1) - Benth. - Clinopodium vulgare L., Poll. var. α, β, γ; Clinopodio del Lacuna appresso il Lobelio ecc. Pona; C. Origano simile, elatius, majore folio Segu. - "Variat corollis purpureis et albis (C. austriacum floribus albis Moreni)". - Comune e frequentissimo per la intera Provincia in luoghi incolti od aridi, sui muri, lungo le vie, nelle siepi, fra le macerie, nelle macchie (Pona, Segu., Poll., Fontana, A. Mass.! ecc.) dal piano alla zona subalpina!. - Estate-autunno.
[(1) = Clinopodium vulgare L. - n.d.c.]

Melissa L. part. - M. officinalis L., Poll. - M. hortensis Segu. - Melissa, Cedroncella. - Melissa, Citronela (Segu.), Cedronela, Erba naranzada. - "Variat:
- β romana (Mill.)".
Nelle siepi, lungo le vie, al margine dei fossi, nei boschetti e luoghi selvatici della intera Provincia, dalla pianura alla zona montana nella quale scompare!


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la var. β nei Lessini sul monte Gazo!. - Giugno-settembre: perenne.

Horminum L. - O. pyrenaicum L. - Melissa pyrenaica Jacq. hort. Vindob. II, p. 36, tab. 183, Poll. (correct. syn.); Ormino montano detto dal Fracastoro Britannica Pona, (sed Fracastorius de hac nullam in operibus suis mentionem fecit. Segu.); Melissa pyrenaica caule brevi Plantaginis folio Segu. - "Variat:
- β albiflorum. - Melissa pyenaica caule brevi, Plantaginis folio, flore albo Ponted., Segu."
Cresce, frequentemente gregaria, nei pascoli e luoghi erbosi dei monti veronesi: e così sul monte Baldo (Poll., Bracht, Barbieri, Clementi, Mang.) in Basiana, Ime, Valfredda (e Pona), Naole, Costabella (e Segu.) e può dirsi lungo tutta la catena!: più abbondante ancora si presenta sui Lessini e sui monti confinanti col Vicentino; i pascoli del Corno d'Aquilio, Podesteria, Malera ecc., Campobrun, Zeola, Fresele, Lobia, Castelvero, Campofontana, Vestena ecc. sono interamente ricoperti di questa bellissima Lamiacea! (e A. Mass.!). La var. β è rarissima: è stata osservata sul monte Baldo in Costabella (Segu.) e raccolta in Ime !. - Giugno-agosto: perenne.



Tribus 3.  -  Monardeae.

Rosmarinus L. - R. officinalis L., Poll. - Ramerino - Osmarin, Gusmarin, Sgulmarin* (Valdonega!), Rosmarin*. - "Var. foliis latioribus vel angustioribus, corollis e coeruleo cinarescentibus". - È coltivato da epoca remotissima per condimento di diverse vivande; cresce però, quasi inselvatichito, in località ben soleggiate, specialmente in prossimità alle abitazioni rusticane, dal piano ad una certa altezza sui monti: p. e. sul monte Baldo quanto sui Lessini


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vive benissimo assieme ad Origanum Majorana e Salvia pratensis ad altitudini anche superiori a 1000 metri: in quella vece, nel bacino del Benaco cresce fra le rupi spontaneo e copiosissimo sulla sponda bresciana (Poll., Facch., Zersi, Gelmi, Porta) a Limone, Campione, Monte Castello ecc.!. - Fiorisce da marzo a settembre: frutice.

Salvia L. - Sect. 1. Eusphace Benth. S. officinalis L., Poll. excl. var. β ? - S. major Segu. - Salvia. - Salvia, Salvia da osei o da oseleti. - "Variat corolla violacea raro alba et β auriculata (Vis.)".
È coltivata da epoca immemorabile come erba medicinale e da condimento in tutti gli orti: ma oramai, dal piano ad una certa altitudine sui monti, si può considerare quasi inselvatichita in prossimità ai luoghi abitati: e così, p. e., nella collina veronese in Valdonega ove è copiosissima !, nell'altipiano di Rivoli a Pissabè sopra le Zuane ! ecc.: la var. β cresce qualche rara volta in unione alla forma tipica (A. Mang. !). - Giugno-luglio: frutice.

S. glutinosa L., Poll. - Terza Orvala del Dodoneo Pona; Salvia montana maxima, foliis Hormini, flore flavescente Segu. - Rocca di Giove. - Comune fra il confine vicentino e le sponde del Garda (Pona, Segu., Poll., Fontana) nelle macchie, siepi, luoghi selvatici della intera Provincia, dall'alta pianura alla zona alpina: qualche volta, come già osservò Seguier, in prossimità delle abitazioni rusticane, compare in società con S. officinalis. - Luglio-ottobre: perenne.

Sect. 3. Aethiopis Benth. - S. Sclarea L., Poll. - Trippa di dama. - Erba moscata, Scarleza, Scarleza dell'orto. - Cresce in luoghi erbosi, forse da tempo inselvatichita: e così in Verona sotto a Castel S. Pietro ! (e Cesati)., presso Montorio veronese! (e Poll.); nella Valpantena al disopra di Poiano e Quinto!; nella Valdonega


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ove cresce copiosa!; nella collina di Avesa ai Tagliaferro o (Bracht) ed altrove !; in prossimità alle sponde del lago di Garda a Gargnano (Zersi) ed al Varone - Luglio-settembre: annua, bienne e perennante.

Sect. 4. Plethiosphace Benth. - S. pratensis L., Poll. - Ormino silvestre del Fuchsio Pona. - Chiarella. - Salvia salvatica, Betonega *, Scarleza. - "Occurtit floribus sarturate vel dilutius coeruleis (Sclarea pratensis, foliis serratis, flores coeruleo Segu.), purpureis vel roseis (Selarea pratensis, foliis serratis, fiore suave rubente Segu.), albis (Sclarea pratetensis, foliis serratis, flore albo Segu.), variegatis (S. variegata Kit.). "Variat praeterea:
- α grandiflora. - Floribus magnis (hermaphroditis): corolla calyce duplo triplove longiore .
- β micrantha - Floribus duplo minoribus (ginodioicis).
"Occurrunt quoque formae satis proximae S. virgatae Ait.
È frequentissima nei prati, lungo le strade ecc. per tutta la Provincia dalla pianura alle zone elevate dei monti: le varie forme crescono promiscue, ed alcune si dimostrano assai vicine a S. Virgata Ait.; la quale d'altronde sarebbe stata osservata in Verona nell'Arena dal barone Cesati (accidentalmente ?): - Dalla primavera a tardo autunno: perenne.

S. verbenaca L., Goir. app. bot. et erborizz. ecc. - Rarissima: in luoghi erbosi a Verona fuori porta S. Giorgio nel margine del fossato a sinistra di chi esce di città!: è scomparsa da Costoli di Valpantena ove cresceva una volta!. - Maggio-luglio: perenne.

Sect. 5. Hemisphace Benth. - S. verticillata L., Poll. - Horminum sylvestre latifolium verticillatum Segu. - In luoghi sassosi incolti, lungo le vie, nei pascoli ecc. dall'Alto Agro alla zona subalpina, ma non è pianta


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comune: e così nella Valpolicella presso Ospedaletto e Domegliara (Poll.); presso la città di Verona fuori porta S. Giorgio nei cantieri della ferrovia Verona-Caprino, fuori porta Vescovo all'ingresso nella Valpantena e lungo la strada che conduce al cimitero israelitico !; presso Tomba!; in vicinanza ai Molini di S. Michele!; sul monte Baldo in Prada (m. 1200)!. Seguier aveva osservato S. verticillata nella stessa città di Verona in crepidine muri, quo Athesis coarctaur, prope B. M. Virginis aedem la Vittoria nuncupatam; inoltre, era stata segnalata a lui sul monte Baldo presso Campedello, - Luglio-ottobre!: perenne.
- È coltivata nei giardini S. splendens L.



Tribus 4.  -  Nepeteae.

Nepeta L. - N. cataria L. , Poll. - Herba cattaria Calc.; Nepeta del Trago, la quale è detta da molti Menta de' Gatti, et Gattaria et Nepeta del Trago, o Calaminta mentastrifolio del Lobelio Pona; Cataria major vulgaris Segu. - Gattaia, Erba gatta. - Erba gata, Erba che spuza *. - Comune nelle siepi lungo le strade, su macerie dal piano alla zona subalpina: e così, p. e., per tutta la pianura, nei dintorni e nella città stessa di Verona e nella sua collina !, nella alta valle di Illasi a Giazza nel letto del torrente!, sul monte Baldo alla Ferrara ed all'Eremo dei SS. Benigno e Caro!, in Valvacara (Calc.), valle dell'Artillon (Pona, Segu.). - Estate-autunno: perenne.

Nepeta L. - N. nuda L., Poll. - Cataria alpina praealta, spicata, spicis amethystatis Segu. - Folezoi* (così alla Ferrara di Monte Baldo!). - Variat:
- β violacea Vill.?.
- γ pannonica Jacq.
Cresce copiosamente in luoghi selvatici nella zona


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montana e subalpina, più raramente nella collina; si incontra di rado isolata, ma per lo più gregaria frammezzo ai frutici: e così nei colli Benacesi a Lazise (Fontana) ed altrove (Poll.); sul monte Baldo in Ortigara (Segu.), Creta, Piore, Ime, Valfredda, Basiana, la Ferrara, Albarè, Prazagano ecc.!: sui Lessini presso Velo (A, Mass.!) ed altrove !: la varietà β sul monte Baldo in Prazagano e fra i cespugli in Pravazar !. - Dal confronto degli esemplari veroriesi con altri provenienti da diverse altre regioni anche non italiane, appare che i primi appartengono, nella massima parte, alla vera N. pannonica Jacq.: quelli raccolti nul monte Baldo Prazagano e Pravazar hanno il portamento e forse corrispondono a N. violacea Vill. - Luglio-settembre: perenne.

N. Glechoma Benth. - Glechoma hederacea L., Poll. - Hedera terrestre Calc., Pona; Calamintha humilior folio rotundiore Segu. - Ellera terrestre. - Edera o Enera terrestre. - Variat :
- α genuina Gren. et Godr. - "Dentibus calycis tubo triplo brevioribus. - Cum subvar. a) major Koch. - b) minor Rchb.".
- β heterophylla (Opiz.).
- γ hirsuta (W. et K.). - Dentibus calycis tubo dimidio longioribus".
Comunissima lungo le vie, nelle siepi, nei muri, sulle rupi dalla bassa pianura alla zona subalpina!: la γ cresce di preferenza nei luoghi selvatici delle zone collina e montana, e così nella valle d'Illasi presso Tregnago (A. Mass. !), alle falde di monte Baldo a Mori (baronessa S. Salvotti!): la β sui muri e sulle rupi, presso Verona nella Valdonega, a Caprino, Pesina ecc.!; la stessa sembrerebbe quasi una forma ibrida tra la vera N. Glechoma e N. hirsuta W. et K. (Beguinot. in lit.). - Marzo-agosto: perenne.


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Tribus 5.  -  Stachydeae.

Scutellaria L. - S. galericulata L., Poll. - Cassida palustris elatior flore coeruleo Segu. - "Occurrit: a) elatior, 40-45 cent. et ultra alta, et b) humilior, 4-20 cento alta". - Abita i luoghi umidi, stagni, fossi e risaie innalzandosi dal piano alla zona montana elevata: e così per tutta la bassa pianura. veronese! (e Segu.), alle sponde del lago di Garda a Peschiera! e più a nord a Lazise (Font.), nella valle di Caprino, ad Oné sotto Pazzon !, presso Brentino in riva all'Adige!, in Campomarzo di Verona,!, in valle di Tramigna !, nella valle dell'Alpone a Monteforte!, nella valle degli Scaieti presso Bolca (A. Mass. !), sui Lessini presso Velo (A. Mass. !). - Estate-autunno: perenne.

S. minor L., Poll. - Indicata da Pollini in coenosis locis circa oryzeta di Bovolone; ma pare non vi sia stata ritrovata ai giorni nostri.

Brunella Tournf. - B. vulgaris Moench. - Prunella vulgaris L. excl. var. β; Poll. var. α; P. idest Consolida minor Segu.; Sinfito petroso del Lobelio Pona; Brunella major, folio non dissecto Segu. - Morella. - Brunela, Erba Brunela, Consolida minore*. - "Corollae violaceae, raro albae (Sinfito petroso del Lobelio di fior bianco Pona et Brunella major folio non dissecto, flore albo Segu.)". - Comune, è frequentemente gregaria, in luoghi selvatici dal piano alle zone elevate di tutti i monti!. - Da aprile ad ottobre: perenne.

B. alba Pallas. - Variat:
- α integrifolia Gren. et Godr.
- β pinnatifida Koch. - Prunella laciniata L. excl. var. β et γ; P. grandiflora β laciniata Poll. excl. syn. L.; Brunella folio laciniato flore albo Segu.


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- γ hybrida Gelmi. - B. intermedia Link.; B. hybrida Knaf; Prunella vulgaris var. β et γ Poll.; Brunella! major folio non dissecto purpurascente Segu. ?; Brunella alba X vulgaris ?
Cresce nei pascoli aridi e soleggiati, dalla alta pianura alla zona montana, la var. α meno frequente della β: e così nelle colline di Custoza (Mang.!), presso Valeggio!, nella Valpantena presso Grezzana (Tonini !), Romagnano!: la γ nella val d'Adige ad Avio (Gelmi), nella Valpantena sul monte Cucco !, ed altrove alle falde tanto dei Lessini quanto del monte Baldo!. - Estate-autunno.

B. grandiflora Moench. - Prunella vulgaris β grandiflora L.; P. grandiflora Poll. var. α; Brunella coeruleo magno flore Segu. - "Corollae violaceae rarissime albae: variat praetera β pennatifida Koch et Ziz." - Comune nei prati, nei pascoli, nell'alveo dei torrenti ecc. dal piano, p. e., presso Verona lungo l'Adige, alla zona montana !, e così sul monte Baldo in Piore (Segu.). - Estate-autunno: perenne.

Melittis L. - M. Melissophyllum L., Poll. - Erba sacra presso il Dalechampio et Lamio primo Ungarico del Clusio Pona; Melissophyllum Segu. - Erba Limona. - "Occurrit, vulgatissima, corolla albida vel nivea (M. albida Guss,!, M. nivea Kern.), rarissime, saltem in ditione veronensi, ut jam monuit Seguierus, purpurea vel albo et purpureo variegata". - La forma con corolla bianchiccia e nivea, cresce comunissima nei boschetti e nelle macchie, in luoghi selvatici e rupestri (Pona, Segu., Poll., Bracht, A. Mass.!, Fontana ecc.) e dalla alta pianura e dalla collina ascende alla zona alpina: e così, p. e., nella Valdonega nella collina veronese, al Bosco Mantico ecc.!, sul monte Baldo nella Valfredda sui Lessini al Corno d'Aquilio ecc.!: la forma


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colla corolla porporina o persicina, eccezionalmente!, sul monte Baldo lungo la salita alla Corona e sui Lessini nel vaio dell'Anguilla !. - Da maggio a luglio: perenne.

Sideritis L. - S. romana L., Poll., Goir. erboriz. ecc. - Marrubiastrum Sideritidis folio, calyculis aculeatis, flore candicante Segu. - È indicata da Seguier nelle mura della città di Verona presso la chiesa di S. Zeno in Monte; ma in questa stazione non è stata ritrovata da Pollini, il quale nella Flora veronensis non la cita per alcun punto del Veronese: però in luoghi aridi ed asciutti è stata rinvenuta, nei dintorni di Verona, da Rainer in Campomarzo, alla Costa di S. Massimo da De Bracht e Manganotti, e dal Manganotti stesso nel Basso Acquar appena fuori Verona uscendo da porta Nuova e guardando a mezzogiorno!: dalle stazioni ora nominate, causa forse movimenti di terra, questa Lamiacea, oggidì, sembra scomparsa. - Maggio-settembre: annua e bienne.

Marrubium Tournf. - M. peregrinum L. - M. Cretictem Poll. - È stato raccolto sulla collina Benacese a Lazise dal sig. Francesco Fontana.

M. vulgare L. Pol.. - M. vulgare album Segu. - Erba apiola. - Marubio, Morubio. - Variat: β apulum Ten.
Frequente, fra il confine vicentino e le sponde del Benaco e le rive del Mincio, nella alta pianura e nella zona della collina, nei calcinacci, nelle siepi, lungo le vie, presso le case, in luoghi aridi, sassosi e rupestri: e così presso Tregnago (A. Mass. !), nella Valpantena a Spredino (m. 456) ed altrove !, presso Montorio ad Olivè !, nella città di Verona (Rainer, Bracht) ed in tutti i suoi dintorni!, al Corno presso S. Vito del Mantico!, Valeggio (Rigo), nella valle di Caprino!, alle sponde del Garda a Lazise (Fontana) ecc.: la var. β in Verona a S. Zeno in Monte (Kellner in herb. Mang. !) ed altrove. - Estate-autunno: perenne.


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Betonica L. - B. Jacquini Gren. et Godr. - B. Alopecurus Poll. et. auct. mult. non L.; Alopecurus alpina Betonicae folio, capitulo Alopecuri Segu. -
Cresce nei luoghi selvatici e ghiaiosi in tutti i monti veronesi nelle zone montana e subalpina, raramente nella collina: e così sul monte Baldo (Pontedera, Segu., Poll., Mang. !, Bracht) ai Zocchi, Artillon, nel letto del torrente Aviana, in Noveza, Valfredda, Pavazar, presso al Santuario della Corona ecc.!; sui Lessini presso Chiesanuova!, nel letto della Liana !, presso Velo, Castelvero e nella valle d'Illasi ai Fineti, ecc. (A. Mass.!). - Giugno-settembre: perenne.

B. hirsuta L., Poll. - Sparsa qua e là nei pascoli dalla zona montana alla alpina: e così, sul monte Baldo ai Zocchi ed all'Artillon (Poll.), Valfredda ! (e Mang.), Naole !, Costa bella ! ecc.; sui Lessini presso Velo (A. Mass.!), Spiazzoi ! ecc. - Luglio-agosto: perenne.

B. officinalis L., Poll. - B. purpurea Segu. - Betonica. - Betonica *, Betonega, - "Corollae purpureae sed, rarissime, occurruut roseae et albue (B. alba Begu.): praeterea variat: a) hirta Koch; - b) glabrata Koch; - c) stricta (Ait.); - d) serotina (Host.)".
- Specie polimorfa frequentissima con le sue forme o varietà, per tutta la Provincia dal piano alla zona alpina !. - Estate-autunno: perenne. - Seguier (pl. ver. I, p. 315) enumerate le virtù o facoltà attribuite a questa Lamiacea, così prosegue: "Forsan ab his mirificis facultatibus emanavit Italorum adagium" è come la Betonica, quod aliqui interpretantur de viris virtute clarioribus quam Betonica facultatibus medicis: alii vero idem intelligunt, ut Veronensium vulgus, de iis qui vagantur, quasi diceretur ubique reperitur, sicut Betonica in onmibus medicamentis".

Stachys L. - Sect. 1. Pseudo-sideritis. - S. annua L., Poll. var. α et β. - Betonica arvensis, flore ex albo flavescente Segu.; B. arvensis annua, flore ex albo flavescente,


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et foliis ternis et ternis Ponted. - Erba strega." - Occurrit: a) humilis; caule ramoso vel simplicissimo, 4-20 cm. alto; - b) elatior; caule, a basi ramosissimo, 20-40, cm. alto; - c) macrophylla; foliis cm. 2-5 latis, cum petiolo 7 cm. et ultra longis". - Si incontra frequente, ma non è pianta comune, nei campi od in luoghi erbosi, fra il confine vicentino e le sponde del Benaco, dalla alta pianura veronese alla zona montana (Segu., Poll., Rigo! ecc.): e così, p. e., nei dintorni di Verona e nella sua collina!, sul monte Barbara presso Tregnago (A. Mass.!), alle falde dei Lessini sul monte S. Viola ! e del monte Baldo ai Lumini ed a Salzam !. - A questa specie è da riferirsi la S. arvensis indicata da Francesco Fontana a Lazise sul Garda? - Estate-autunno: annua.

S. recta L. - S. erecta Poll.; Siderite prima del Fuchsio Pona; Betonica arvensis foliis et caule hirsutis, flor ibus lutescentibus maculatis Segu. - Stregonella. - Erba della Madona. - "Stirps quam maxime polymorpha: varietates insigniores in ditione veronensi crescentes;
- β labiosa (Bertol.);
- γ subcrenata (Vis.);
- δ angustifolia (Vis.).
La forma tipica e le varietà γ e δ crescono ovunque nei muri, nei campi, nelle rupi, nei pascoli ed in tutti i luoghi aridi dalla pianura alla zona montana e subalpina!: la var. β sui Lessini nei monti Malera e Trapola !, e nei pascoli di Campobrun scopertavi primieramente dal sig. G. Rigo!. - Giugno-ottobre: perenne.

Sect. 2. Stachyotypus. - S. palustris L., Poll. - Galeopsis palustris Betonicae folio variegato Segu. - Frequente in luoghi umidi e paludosi, lungo i fossi ecc. nella pianura, più raramente nella collina: e così presso Verona in Campomarzo!, Campagnola!, S. Michele!,


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Montorio (Segu.), Sambonifacio! ecc., Peschiera!, Lazise (Fontana) ecc. - Estate-autunno: perenne.

S. ambigua Sm. - S. palustris X sylvatica Schiede? - Lungo i fossi in Campomarzo di Verona!, Campagnola!, S. Michele! ecc. - Estate-autunno: perenne.

Sect. 3. Eriostachys - S. silvatica L., Poll. - Galeopsis Calc.; Galeopside di Dioscoride et Ortica Eraclea del Trago; Galeopsis procerior foetida spicata Segu. - Matricale. - Frequentissima in luoghi selvatici, nelle siepi, nelle macchie ecc. dalla pianura alla zona subalpina per tutta la Provincia: e così presso Verona in Campomarzo, Valdonega ecc.!, nella Valpantena ad Alcenago ecc.!, in val di Tregnago ovunque!, sul monte Bolca ai Crachi !, sul monte Pastello!, sui Lessini al Corno d'Aquilio ! ecc., sul monte Baldo nei pressi della Corona, Valfredda ecc.!. - Estate-autunno: perenne.

S. alpina L., Poll. - S. latifolia crenata Martin.; Galeopsis alpina Betonicae folio, flore variegato Segu. - Vive in luoghi selvatici per tutta la Provincia fra il confine vicentino ed il Benaco dalla zona montana all'alpina (Martini, Segu., Poll., Rainer, A. Mass,!, Mang. !, Gelmi ecc.): e così presso Campofontana !; sul monte Bolca!; a Badia Calavena in val di Tregnago!; sui Lessini a Velo, ai Trachi, Brancon, Malera, Galbana, Podesteria, passo della Liana, Corno mozzo, Corno d'Aquilio ecc. !; sul monte Baldo alla Corona, la Ferrara, Cerbiol, Gambon, Basiana, Pravazar, Valfredda, Zocchi, Ortigara ecc.!. - Estate-autunno: perenne.

S. germanica L., Poll. - Stachys Fuchsii Calc.; Stachi di Dioscoride, e Scordote di Plinio presso il Lobelio e Marrubio agreste di Trago Pona; Stachys major Germanica Segu. - Erba Pietro, Madrisalvia. Variat:
- α viridis Caruel fl. it. ecc. VI, p. 169.
- β alba Caruel l. c.


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Comune (Calc., Pona, Segu., Poll., Rainer, A. Mass. !, Mang. ecc.) lungo le vie e nei luoghi aridi ed incolti della intera Provincia, dalla pianura a tutta la zona montana, crescendo p. e. a Fosse (m. 945) sui Lessini,!. - È specie sommamente variabile ed alcune forme potrebbero essere riferite tanto a S. italica Mill., quanto a S. Joniana Ces., Pass., Gib.: l'esame scrupoloso di un gran numero di esemplari suggerisce di riferire le forme veronesi alle due varietà stabilite da Teodoro Caruel. - Giugno-ottobre: annua, bienne, perennante.

Galeopsis L. - Sect. 1. Ladanum. - G. Ladanum L., Poll. - Ladano campestre di Plinio con flore bianco et rosso Pona; Galeopsis patula segetum flore purpurascente Segu. - Gallinella. - Variat:
- α vulgaris Hsmn. - "Forma typica: haec occurrit a) canescens Koch. - G. canescens Schutt.; b) albiflora. Variat praeterea, ut in sequentibus corollis longe exsertis vel duplo minoribus".
- β angustifolia Hsmn. - G. angustifolia Ehrh. - "Planta plerumque partibus omnibus rbescens; sed quandoque tota viridis occurrit".
- γ latifolia Hsmn. - G. intermedia Vill.; G. grandiflora, Poll. non Roth. et excl. syn.
Cresce, e frequentemente gregaria, nei campi, fra le messi, nei luoghi incolti, nel letto dei torrenti per tutta la Provincia dalla pianura al1a zona montana; qualche volta si incontra nella subalpina: la var. β è la più comune: la α si incontra qua e là per la collina veronese, alla Musela, S. Martino e S. Bonifacio, in Valticina alle falde del Baldo ecc!: la γ, alla quale per la tinta delle corolle si riferisce G. grandiflora del Pollini, nei colli, fra la messi! presso Tregnago (A. Mass.!), sul Baldo presso la Ferrara (Poll.), a Lazise alle sponde del Garda (Fontana): la forma a) alle rive del lago di Garda, fra le


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ghiaie, a Masse presso Castelletto di Brenzone!, e la b) in questo stesso luogo!, e nelle vicinanze di Bussolengo (Pona). - Giugno-settembre: annua.

G. ochroleuca Lam. - G. dubia Leers: G. grandiflora Roth. - È indicata nei campi intorno al lago di Garda (Precht ap. Hsmn. fl. von Tir. p. 639) e certamente crescerà altrove. - Giugno-settembre:, annua.
- Ritenuta da non pochi fitografi come specie distinta, e da altri, tutto al più, come varietà di G. Ladanum, è stata ultimamente ricondotta a questa dall'Ascherson.

Sect. 2. Tetrahit. - G. Tetrahit L., Poll. - G. procerior calyculis aculeatis, flore purpurascente et G. procerior calyculis aculeatis, floribud candidis Segu. - Stirps summopere variabilis; variat.:
- β parviflora Poll. - G. parviflora Bertol. amoen. p. 377.
- γ bifida (Bönn.).
- δ pubescens (Bess.). - G. Tetrahit var. corollis calyce pungente duplo longioribus A. Mass. in scheda!
- ε Murriana (Borbas et Wettstein).
- ζ versicolor (Curt.).
La forma tipica è volgare nei luoghi incolti, nelle siepi, lungo le vie, nelle macchie, fra le biade ecc. dal piano alla zona subalpina; la β sul monte Baldo alla Ferrara (Poll.) ed altrove !, ma meno frequente della specie: maggiormente rara è la γ: frequentissima e quasi sempre gregaria la δ, e così sul monte Baldo a Campedello ! ed alle sue falde orientali alla foce del Pissol e presso Belluno nella val d'Adige!, nel monte Bolca (A. Mass. !), nel vaio Borago, Pissacavra ecc. presso Avesa !: la ε, scoperta dal D.r Joseph Murr !, cresce sul monte Baldo, presso S. Giacomo (Evers), a Spiazzi !, ecc.; sui Lessini alle Scandole (Rigo); nella pianura a Bovolone, Isola della Scala (Rigo!) ecc.: da ultimo la ζ si incontra qua e là,


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tanto sul monte Baldo quanto sui Lessini (Poll.), nella valle d'Illasi presso Tregnago (A. Mass.!) e più in alto a Revolto!. - Estate-autunno: annua.

Leonurus L. - L. Cardiaca L., Poll. - Cardiaca Calc., Segu. - Variat:
- α glabrescens. - "Caule foliisque glabrescentibus: forma typica".
- β villosus Desf. - "Caule foliisque hirsutis".
Cresce lungo i muri, presso le abitazioni, nelle macerie, nelle siepi; nei luoghi incolti ecc., dal piano alla zona montana; ma non può dirsi pianta comune (Calc., Segu., Poll., ecc.): e così presso Tregnago (A. Mass.!); in Campomarzo di Verona!; nel monte Rico sopra Parona all'Adige!; nella valle di Caprino in diversi luoghi! (e Rigo); sul monte Baldo presso la Ferrara (Calc., Poll.); nelle vicinanze di Calmasino (Fontana); nella pianura a S. Giovanni Lupatoto, Cà di David, Bovo, Vigasio ecc.:!; la var. β presso Caprino alla Cabianca alle falde di monte Baldo !. - Giugno-settembre: perenne.

L. Marrubiastrum L., Poll. - Marrubiastrum Cardiacae folio Segu. - Raro: cresce in luoghi umidi. Scoperta primieramerite da Seguier, haud longe a Vico Palù nuncupato, et prope Comitum Miniscalcorum villam (pl. ver. I, p. 269), questa Lamiacea fu pure trovata alle rive del Benaco presso Lazise (Fontana, Rigo !), alle sponde del Mincio (Poll.), e forse accidentalmente lungo l'Adige sotto al forte di Parona e nelle vicinanze di S. Pancrazio a breve distanza dal Lazzaretto!. - Estate-autunno: annuo.

Lamium L. - Sect. 1. Orvala. - L. Orvala L., Poll. - Galeopsi molto grande Ongarica del Clusio Pona; Galeopsis maxima, flore magno rubro Segu. - "Corolla purpurea, lineis saturatioribus in labio notata" sed variat:
- β albiflorum Sacc. - Corollis albescentibus".


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Questa bellissima Lamiacea vive copiosissima e gregaria in luoghi selvatici umidi ed ombrosi, nelle macchie e fra le rupi, al margine dei fossi, lungo i rigagnoli ecc. per tutta la Provincia fra il confine vicentino ed il lago di Garda estollendosi dal piano e dalla collina alla zona alpina: e così a Campalto, Mambrota, S. Martino ecc.!; Ponte Fiorio presso Montorio, le Ferrazze, la Musela e Segu.), Marcellise ecc.! : Tregnago (A. Mass.!); valle dei Rugoloti, valle Orcana, S. Bartolomeo tedesco (Segu.); Avesa, Quinzano ecc.!; vaio dell'Anguilla !; Masue di Negrar!; Lazise sul Garda (Fontana); sul monte Baldo nella Valfredda, in Albarè ecc.!: la var. β sui Lessini in un muro a Molina (m. 600, settembre 1891). - Aprile-settembre, secondo la altitudine: perenne.

Sect. 2. Lamiopsis. - L. amplexicaule L. - L. folio caulem ambiente minus Segu. - Erba ruota. - "Occurrit β clandestinum Rchb: potius forma cleistogama quam varietas". - Comune e frequentemente gregario, nei luoghi incolti, nei campi, sui muri ecc. per la intera Provincia dalla pianura alla zona montana!. - Primavera ed estate: la β al principio della primavera, specialmente se piovosa e fredda, in unione alla forma normale: annuo.

L. purpureum L., Poll. - Lamio di Plinio Calc., Pona; L. purpureum foetidum, folio subrotundo, sive Galeopsis Dioscoridis Segu, - "Occurrit foliis viridibus vel rubentibus, crenatis, incisis (L. incisum Schleich), corollisque persaepe purpureis vel pallide roseis, et rarissime
- β albiflorum - Corollis lacteis".
Cresce ovunque nei campi, negli orti, nei luoghi incolti ecc. per la intera Provincia dalla pianura alla zona subalpina: la β, rarissima, in luoghi erbosi in Campomarzo di Verona!, Centore, S. Martino. - Marzo-giugno: annuo.


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L. album L., Poll. - Lamio o Arcangelica di flor bianco del Lobelio Pona; L. vulgare album sive Archangelica flore albo Segu.- Ortighe false*, Ciucioti* "Variat corolla alba et, rarissime tamen, albo incarnata (Poll,) vel rosea; - Comune e frequentemente gregario nelle siepi e luoghi selvatici, dal piano alla zona alpina: p. e. in Campomarzo di Verona ed in tutte le ortaglie della città, all'Artillon sul monte Baldo, al Corno d'Aquilio, Corno mozzo, Podesteria ecc. Sui Lessini, ad altitudini pertanto comprese fra 50 e 1800 m. di altitudine!: la forma a corolla rosea in Podesteria ! - Dalla primavera ad autunno anche avanzato: perenne.

L. maculatum L. - Dolcimiele. - Ortiga salvadega, Ciucioti.* - Variat:
- α genuinum Rchb. - "Foliis distincte albo-vittatis". - L. maculatum Poll. var. α; L. alba linea notatum Segu.
- β nemorale Rchb. - "Foliis sparsim vel nunquam albo-vittatis". - L. maculatum Poll. var. β excl. syn. L. et W.; L. folio flore rubro Segu.
- γ roseum - "Corollis dilute roseis".
- δ niveum (Schrad.). - "Corollis albis".
Il Pollini (fl. ver. II, p. 272) scrive che la striscia bianca, dalla quale sono screziate le foglie nella var. α, aestate disparet, e Bertoloni (fl. it. 6, p. 116) ripete che la stessa varietà maculam foliorum albam demum evanescere ubique ostendit: ma l'esame fatto e proseguito sopra luogo e per anni, ha dimostrato che la macchia bianca, di norma, si conserva nelle foglie durante tutto l'anno potendo la stessa essere osservata anche nel cuore dell'inverno. - Nelle siepi, in luoghi selvatici e boschivi, dal piano alla zona alpina, sono frequentissime le var. α e β!; la γ, rara, nella Valdonega presso Verona!; la δ rarissima in un muro presso Avesa ed a Cavalo sul monte Pastello!. Dalla primavera all'inverno: perenne.


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Galeobdolon Huds. - G. luteum Huds., Poll. - Lamium Galeobdolon Crtz.; Galeopsis Galeobdolon L.; Galeobdolon Segu. - Frequente in luoghi selvatici e rupestri dalla collina alla zona alpina: e così nella valle d'Illasi (A. Mass. !), a Badia Calavena e presso Tregnago a Marcemigo, Revolto ! ecc.; nella Valpantena presso Grezzana e sui Lessini nel vaio dell'Anguilla, Corno d'Aquilio, Malera ecc. !; presso Verona nella collina di Avesa !; sul monte Baldo alla Corona, Noveza, Cerbiol e Lavaci (forma latifolia ! ecc.!; gli esemplari raccolti in taluna di queste stazioni potrebbero forse essere riferiti a G. montanum Pers. - Maggio-settembre: perenne.

Ballota Benth. - B. nigra L., Poll., Goir. erborizz. ecc. in Bull. Soc. Bot. It. num. 661. - Ballote Calc., Segu. - Cimiciotto. - Erba che spuza* (a Bussolengo !), Marubio bastardo* (a Nogara!). - "Variat dentibus calycinis plus minusve elongatis: occurrit praeterea: - a) corollis purpureis: - b) corolla alba. - B. alba (L.); B. nigra Poll. var. β; Ballote flore albo Segu.".
Comunissima nelle siepi, nelle macerie, sui muri dalla pianura alla zona montana (Calc., Segu., Poll. ecc.): la forma b), rarissima, presso Avesa!. - Maggio-novembre: perenne.
- Sono da escludersi dalla Flora veronese Ballota rupestris Vis., e così pure Ballota Pseudodictamnus Benth. (Conf. Goir. l. c.).



Tribus 6.  -  Ajugoideae.

Teucrium L. - T. Scorodonia L., Poll. - Luoghi aridi selvatici e sassosi dei colli. Cresce in val d'Adige nelle vicinanze di Ala (Gelmi) e più a nord nei dintorni di Rovereto; ma non è impossibile possa rinvenirsi nel Veronese sui monti confinanti col Vicentino, trovandosi copiosissimo a


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Recoaro, Staro, Valli ecc.!. - Luglio-settembre: perenne.

T. Scorodium L., Poll. - Chamaedrys palustris canescens seu Scordium officinarum Segu. - Erba aglio. - Scordeo, Scordeo cretico. - Luoghi e prati paludosi nella pianura veronese (Segu., Poll., Mang., Porta): e così, al Palù (A. Mass.!, Legnago, Aselogna, Isola della Scala, Bovolone, Vigasio ecc.!. Estate-autunno : perenne. - Nella vecchia Spezieria era uno dei componenti del famoso Ellectuarium Dioscordium Fracastorii, che fu detto horrida compositio.

T. Botrys L., Poll. - Chamaedrys laciniatis foliis Segu. - Comune e frequentemente gregario lungo le vie, nei campi, nei luoghi ghiaiosi (Segu., Poll., Rainer, Barbieri, A. Mass.! ecc.), dalla collina ad una certa altitudine sui monti: e così nei colli veronesi!; nella valle d'Illasi a Tregnago, Castelvero !; nella Valpantena a Grezzana, Romagnano e più in alto sui monti Gazo, Zovo, S. Viola ecc. e lungo i Lessini a S. Anna d'Alfaedo, Fosse, Bosco Chiesanuova ecc.!; sul monte Pastello!; alle sponde del lago di Garda a Torri (Rigo !), fra le rupi a Navene !, a Riva (Gelmi); nel monte Baldo sul versante occidentale sotto all'Eremo dei SS. Benigno e Caro e sull'occidentale in Pradonego, presso la Ferrara, Albarè ecc.!. - Giugno-ottobre: annuo.

T. Chamaedrys L., Poll. var. α et β. - Calamandrea, Querciola. - Camedrio, Erba querciola. - "Occurrit: a) major - Chamaedrys major repens Segu,; - b) minor. - Chamaedrys minor repens Segu. - Corolla rubra, purpurea, alba (rarissime), variegata, quandoque in eadem planta". - Comune in luoghi sassosi dal piano alla zona subalpina, toccando in qualche punto la regione alpina. - Estate-autunno: perenne.


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T. Marum L., Poll. - Erba da Gatti. - Maro*, Maro eretico, Maro siriaco, Timo greco. - Piccolo frutice coltivato nei giardini.

Sect. 4. Polium. - T. montanum L., Poll. var. α - Polium Calc.; Polio secondo del Matthioli Pona; Polium Lavandulae folio Segu. - Ramerino di monte. - Variat:
- α latifolium.
- β supinum (L.) - T. montanum var. β Poll.
- γ longifolium Rota.
La forma tipica e le sue varietà abitano i luoghi sassosi, rupestri ed aridi (Calc., Pona, Segu., Poll., A. Mass.! ecc.) della Provincia, innalzandosi dall'Alto Agro e dalla collina alle zone elevate dei monti: e così p. e. nel Bosco Mantico, nei colli veronesi di S. Leonardo, S. Mattia ecc., e nel Baldo sulle cime di Naole, Costabella ecc.!. - Suffrutice: giugno-ottobre.

Ajuga L: - Sect. 1. Bugula. - A. reptans L., Poll. - Bugula, Bugula flore cinereo vel albo, Bugula flore dilute purpurascente vel carneo Segu. - Morandola. - Consolida, Erba S. Elena. - "Variat corollis coeruleis, purpureis, incarnatis, albis et
- β alpina (Vill.). - "Stolonibus nullis vel brevissimis".
Comune e gregaria nei prati umidi, nei pascoli, nelle siepi, al margine dei campi dalla pianura alla zona alpina: la var. β cresce promiscuamente alla forma tipica, né esclusivamente nella regione alpina, trovandosi anche nella alta pianura, p. e. a Scuderlando, Castel d'Azzano ecc.!. - Primavera-estate, ed anche in autunno sui monti alti: perenne.

A. pyramidalis L. - Consolida media coerulea alpina Tita. - Prati, pascoli, luoghi selvatici dalla zona montana alla alpina, ma non comune: e così sul monte Baldo, scopertavi primieramente da Gaspare Bauhin, in diversi luoghi, p. e., in Monrnaor (Poll.,


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presso Mori e Brentonico (baronessa B. Salvotti!) ecc.; e sui Lessini a Velo (A. Mass.!, tra i Mughi, i Ginepri ed i Rododendri in Campobrun! ecc. - Giugno-agosto: bienne?

A. genevensis L., Poll. - Bugula sylvestris villosa, flore cocruleo Segu. - "CoroIlae coeruleae, rarius carneae vel roseae, rarissime albae: occurrit peaeterea a) major; - b) minor; - c) ascapa; caule subnullo. Forma monstrosa?" - Comune nei cespugli, nelle siepi, nei muri, nelle rupi, lungo le vie; dal piano alla zona subalpina!: la forma albiflora, rarissima, nella Valdonega ed alle Giare di Grezzana!; la a), veramente gigantesca, al Tagliaferro presso Avesa (Mang.!); la b), ordinariamente gregaria, ovunque!; la c), forse forma mostruosa, è stata raccolta in pochi esemplari sui Lessini al monte Gazo !. - Aprile-settembre: perenne.

Ajuga reptans X A. genevensis. - Nei prati fuori porta Vescovo. - Pianta senza stoloni, che a primo aspetto si distingue dalla var. alpina di A. reptans: la quale è pure, totalmente o quasi, priva di stoloni.

Sect. 2. Chamaepytis - Ajuga Chamaepytis L., Poll. - Chamaepytis Calc.; Chamaepytis lutea vulgaris sive folio trifido Segu. - Camepizio. - Erba Ea, Ivastetica. - Variat:
- β grandiflora Vis.; A. Chia Auct. it. non Schreb.
- γ glabra (Presl.).
La forma tipica è comune sui muri e rupi, nei campi ecc. dalla pianura alla zona subalpina, più specialmente nella collina !: la varietà grandiflora Vis., cresce copiosa nei muri e nei fossi della città, nel colle delle Ungherine, sopra Grezzana di Valpantena a Spredino nei monti Novesago, S. Viola, Porcile ecc., nella val d'Adige presso Rivoli ecc.! ; la var. γ si incontra qua e là ma non frequentemente. Aprile-ottobre: annua.


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Della famiglia delle Lamiacee non sono rappresenta ti nel Veronese i generi Zizyphora (Z. capitata L.), Dracocephalum, Molucella, Phlomis, Prasium: del genere Phlomis si coltivano nei giardini alcune specie per la eleganza dei fiori; la Phlomis Portae Kerner, indicata nel Veronese, verisimilmente è da riferirsi ad una pianta che sotto la falsa denominazione di Ph. fruticosa (Poll. fl. non L. ?), era coltivata nell'antico Orto Botanico di Verona (Rigo in lit. !): nessuna specie di questo genere cresce spontanea nel Veronese !.







FAMILIA LIII.  -  VERBENACEAE.


Vitex Tournf. - V. Agnus-castus L., Poll. - Pepe de' monaci. - Agno casto*, Peverar. - "Variat foliis laciniatis (V. Agnus-castus var. laciniosa Ces.) et corollis violaceis, purpureo-violaceis albidis". -
Proprio ai luoghi caldi in vicinanza del mare, - p. e. nelle sabbie umide presso Anthibes, la Brague ! ecc. alle rive del mediterraneo nella Provenza, - vive nel Veronese, ma coltivato o sfuggito alla coltivazione: e così quasi naturalizzato cresce nelle siepi nei dintorni di Verona lungo la linea ferroviaria fra porta Nuova e porta Vescovo e fuori porta S. Giorgio verso il Tiro a segno!: presso Affi!, Costermano!, Sona!; nella Valpantena a Spredino sopra Romagnano!. - Si incontra per lo più allo stato di frutice, ma qualche volta assume quasi le dimensioni di albero, p. e. nella Valpantena ad Orè e nella valle di Caprino a Boi!. - Fiorisce da luglio a settembre.

Verbena L. - V. officinalis L., Poll. - Verbenaca volgare del Matthioli (et L'una et l'altra Hierabotane del Dodoneo?) Pona; V. communis coeruleo flore Segu. - Verbena. - Verbena, Erbena, Erba de S. Zuane. - "Variat floribus coeruleis, albo-purpurascentibus,


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albidis, rarissime albis! (V. communis floribus albis Segu.) et
- β altissima. - V. officinalis var. montana Goir.! - "Elatior (1 m. et ultra alta) et robustior: caulibus ad basim fece fruticosis".
Comune nei luoghi incolti, al margine delle vie e lungo le siepi, fra le macerie, dalla bassa pianura alla zona subalpina; crescendo in prossimità delle pozze di Valfredda (m. 1300) e sui Lessini ai Trachi (m. 1338): la var. β cresce qua e là sui muri ed in luoghi selvatici, e così ad esempio a S. Verelo tra Pesina e Castione veronese, ai Trachi sui Lessini ecc.!. - Giugno-novembre: perenne.

V. triphylla L'Herit., Poll. - Aloysia citriodora Pers. - Aloisia, Erba cedrina, Erba limosina. - Erba Luigia. - Originaria del Chili, e coltivata nei giardini e singolarmente negli orticelli che vanno uniti a tutte le case di campagna, per il grato odore di cedro che danno le foglie, in alcuni luoghi dimostra una vera tendenza a naturalizzarsi: e così, p. e. nella valle di Caprino presso l'antico castello di Oné e presso Verona nella Valdonega !. - Frutice o alberello: fiorisce d'estate.

Clerodendron fragrans W. - Dulcameria, Vulcameria, Ulcamera. - È oriundo dal Giappone; sono coltivate nei giardini tanto la varietà a fiore semplice quanto quella a fiore doppio. - Estate-autunno: frutice.







FAMILIA LIV.  -  ACANTHACEAE.


Acanthus L. - A. spinosus L., Parl. - Car. fl. it. VI, p. 342; Goir. erb. ecc. n. 672!. - A. mollis Poll. fl. ver. II, p. 311 non L.; Bertol. fl. it. 6, p. 458-59; Vis. et Sacc. cat. p. 158; Arcang. comp. ecc. p. 562, saltem quoad plantam veronensem!. - Acanto. - Erba


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per le piaghe, Acanto*. - In Verona fra le rupi nel giardino Giusti!; quivi certissimamente introdotto da epoca immemorabile. - Giugno-luglio: perenne.
- L'A. mollis che i vari autori segnalano nel giardino Giusti in Verona è A. spinosus L., la pianta cioè che esiste nell'Erbario centrale in Firenze comunicata da Gregorio Rigo!.







FAMILIA LV.  -  GLOBULARIACEAE.


Globularia L. - G. cordifolia L., Poll. - G. montana humillima repens et G. montana humillima repens flore albescente Segu. - "Variat: β nana Camb. Mon. glob. p. 27. - Occurrit quoque forma floribus duobus vel tribus solitariis, alternis, remotiusculis, statim sitis infra capitulum in axilla paleae, seu bracteolae (Bertol. fl. it. 2, p. 8)". - Rupi e luoghi ghiaiosi della intera Provincia, dalle vette più elevate dei Lessini, del Pastello, del monte Baldo ecc. scendendo verso il Benaco! e nelle valli, p. e. nella valle di Caprino !, nella val d'Adige lungo la strada da Brentino alla Corona ! fra Brentino ed Incanale ecc. !, fra Peri e la Chiusa ! nelle valli Marchiora, del Falcone, dell'Anguilla, di Squaranto, di Illasi ecc. !: la β qua e là con la forma tipica nelle stazioni maggiormente elevate del monte Baldo in Costabella, Coalsanto ecc. !, e sui Lessini in Podesteria, Malera, la Lora ecc.!. - È pianta sempre gregaria: si incontrano, talvolta in uno stesso cespuglio dei capolini bianchi in unione agli altri a colorazione normale. - Maggio-luglio: piccolo suffrutice.

G. vulgaris Pont. Segu., Poll. - G. Wilkommii Nym.; Bellide cerulea grande Calc., Pona; Afillante dell'Anguillara Pona; - Bottonaria, Roselline di monache. - Fior di S. Luigi *. - "Corollae coeruleae vel


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subcinereae, rarius purpurascentes (G. media caule folioso, (flore purpurascente Ponted., Segu.), rarissime albae (G. media caule folioso, flore albo Ponted., Segu.)". - Pascoli e luoghi, ghiaiosi, dal piano alle zone elevate della intera Provincia!. - Aprile-giugno: perenne.

G. nudicaulis L., Poll. - G. pyrenaica folio oblongo, caule nudo Segu. - Vive nei pascoli elevati: nel monte Baldo in Naole, Noveza, Coalsanto, la Lonza, Altissimo di Nago ecc.!: sul monte Pastello !; sui Lessini al Corno d'Aquilio, Podesteria, Tomba, Sparaver, Cima di Malera, monte Zeola, ecc. ! - Giugno-Luglio: perenne.







FAMILIA LVI.  -  UTRICULARIACEAE.


Utricularia L. - U. vulgaris L., Poll. - Lentibularia Segu. - Erba vescica, Uova di luccio. - Comune nei fossi, nelle acque stagnanti e di lento corso, nelle risaie (Poll.): e così Seguier la osservò natante nelle acque del Menago presso Bovolone e del Tartaro presso Isola della Scala; nei fossi presso S. Michele, S. Martino, Caldiero, Belfiore, nella valle di Zerpa ecc.!; a Persaco (A. Mass,!); alle sponde del Benaco presso Peschiera (Poll.), Sirmione (Rigo !) - Giugno-luglio: perenne. - Variat: β neglecta (Lebm.). - Ove la specie.

U. minor L., Poll. - Erba pennina. - Nelle stesse stazioni della specie precedente della quale però sembra meno comune: e così presso Bovolone (Poll.), Legnago (Rocchetti!), S. Michele!, S. Martino! ecc. - Giugno-luglio ed anche - forse eccezionalmente - in ottobre: perenne. Da ricercarsi U. intermedia Hayne.

Pinguicula L. - P. vulgaris L., Poll. viag. - P. grandiflora Poll. fl. (conf. Poll. in epistola ad Gauterium


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in Bibliot. Ital. vol. 45, p. 413); Pinguicula di fior ceruleo Pona; P. Gesneri Segu. - Erba del taglio. - Balsemina; Erba del tajo, - così sul monte Baldo, ritenendosi che le foglie della pianta imposte alle ferite, valgano a procurarne la guarigione. - "Stirps variabilis: occurrit - a) pratensis Koch; b) grandiflora Auct.". - Frequente nei pascoli delle zone subalpina ed alpina: e così (Pona, Segu., Poll., Mang. ecc.) lungo l'intera catena del monte Baldo in Valfredda , Naole, val Losana, Costabella, Acquenegre ecc.!. - Giugno-luglio: perenne.

P. alpina L., Poll. fl. - P. flavescens Poll. viag.; Pinguicula di flor bianco Pona; P. flore albo monore caalcari brevissimo Segu. - Frequente in luoghi selvatici umidi e singolarmente nelle rupi calcaree irrorate delle zone subalpina ed alpina: e così sul monte Baldo (Pona, Segu., Poll. ecc.) in Valbrutta, valle del Bastion, Coalsanto, Monmaor, Acquenegre, Campion ecc.!; nei monti Zeola, ed Alba ecc. - Giugno-luglio: perenne.







FAMILIA LVII.  -  PRIMULACEAE.


Tribus 1.  -  Hottonieae.

Hottonia L. - H. palustris L., Poll. - Hottonia Segu. - Erba scopina, Fertro. - Frequente nei paduli e nei fossati a lento corso (Segu., Poll.), dalla pianura sino ad una certa altezza sui monti, nei quali diventa più rara: e così a Legnago!; al confine del Veronese col Mantovano!, (e Masè!); a S. Michele presso Verona !; in vicinanza al lago di Garda a Sirmione !, Peschiera!, Lazise (Fontana), Bardolino (Poll.); alle falde meridionali del monte Baldo salendo dalla valle di Caprino all'altezza dei Masi e


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Prà bestemmià (700 m, Poll.); sui Lessini a Velo e Roverè di Velo (m. 1089-857, A. Mass.!). - Aprile-giugno: perenne.



Tribus 2.  -  Primuleae.

Primula L. - Sect. 1. Primulastrum. - P. officinalis(1) Jacq., Poll. p. parte. - P. veris officinalis L.; Primula prima del Matthioli et Paralitica angustifolia maggiore del Lobelio Pona; P. veris odorata flore luteo simplice Segu. - Primavera. - Trombete*. - Variat:
- β gigantea. - "Forma luxuruians".
- γ micrantha Goir. et Cald. ap. Parl. - Car. fl. it. VIII, p. 615; an idem ac P. macrocalyx Bunge ?
- δ ascapa Goir. l. c. et erborizz. ecc. n. 683.
Pascoli, prati, luoghi selvatici delle zone elevate (Pona, Segu., Poll., A. Mass.!, Mang.! ecc.) dalle quali scende alla collina, senza mai penetrare, a meno di casi eccezionali, nella pianura: e così, lungo l'intera catena del monte Baldo, sul monte Pastello, per tutti i Lessini ecc.!; a Costermano, Rocca di Garda, Lazise (Fontana,) Castelletto ecc. e nella Valpantena a Cazzano (m. 165) di Grezzana: la var. β sul monte Baldo e sui Lessini in unione alla forma tipica: la γ sui Lessini nelle siepi presso Corbiolo e sul monte Baldo in Pravazar; nell'Erbario di Pollini si trova un esemplare di questa var. con la scheda recante la scritta P. officinalis - In pascuis M. Baldi !: la δ in unione alla γ a Corbiolo.- Marzo-giugno dipendentemente dalla altitudine: perenne. - È coltivata nei giardini (Poll.). - La P. suaveolens Bertol. non è stata ritrovata, sino ad oggi almeno, né sul monte Baldo, né in alcun punto dei monti veronesi: l'Autore della Flora italica (2, p. 376) indicava questa specie sul monte Baldo, come raccoltavi da Rainer nei pascoli dell'Ortigara; ma la pianta del Rainer,


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come dichiara il Bertoloni (2, p. 774), altro non era che un esemplare lussureggiante di P. veris ossia di P. officinalis. Un esemplare di P. officinalis raccolto da Seguier trovasi nell'Erbario di Allioni.
[(1) = Primula veris L. - n.d.c.]

P. elatior Jacq., Goir. spec. morph. veg. p. 37. - Nei pascoli e luoghi selvatici dei monti. È rara nel Veronese, ed è stata scoperta sul monte Baldo da Kellner (in her. centr. flor.!): a questa specie, indicata da Pollini come coltivata nei giardini, sono forse da riferirsi esemplari raccolti sul monte Baldo alla Corona !, e sui Lessini ai Covoli di Velo !. - Maggio-giugno: perenne.

P. intricata(1) Gren. et Godr. - P. paschyscapa Goir.! O. c. p. 35; P. variabilis Ard. quoad plantam lectam in colle di Tenda. - Frequente nei pascoli e luoghi selvatici di tutta la zona elevata della Provincia, dalla quale scende nella montana: e così sul monte Baldo in Basiana, Ime, Valfredda, Naole, Costabella, Noveza, Ortigara, le Busete ecc.!, e sui Lessini al Corno d'Aquilio ecc., Podesteria, Sparaver, Tomba, Malera, Trapola ecc., Posta, Campobrun, Zeola ecc., Spiazzoi, Spiazzoleti, Velo, Roverè di Velo ecc. e nella valle d'Illasi a Revolto, Giazza, Selva di Progno ! - Aprile-giugno: perenne. - Molto probabilmente il Bertoloni, il Pollini ed altri autori hanno confuso P. intricata ora con P. elatior ora con P. officinalis dalle quali però è assolutamente distinta (Conf. Cald. et Goir. o. et l. c.): e certamente altro non era la pianta veronese mandata come P. veris da Pollini a Bertoloni, e da questi riferita a P. elatior. - Diversi autori considerano P. intricata quale sottospecie o varietà di P. elatior.
[(1) = Primula elatior (L.) Hill. subsp. intricata (Gren. & Godr.) Lüdi - n.d.c.]

P. vulgaris Huds. - P. veris acaulis L. - Variat:
- α grandiflora. - P. grandiflora Lam., Goir. l. c.; P. vulgaris Poll. var. α; Primula slivana del Lobelio Pona; P. veris floribus ex sigularibus pediculis


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pallidis majoribus, simplicibus Segu. - Primavera, Occhio di civetta. - Primavera, Primula*, Trombete*. - "Haec praeterea occurrit: a) albiflora: corolla nivea" - P. grandiflora β albiflora Goir. et Cald. l. c. - b) calycantha: calyce hypocrateriformi limbo petaioideo, corollino, simili; scapis elongatis vel nullis saepe in eodem exemplari. - P. grandiflora β calycantha Ces. Pass. Gib. comp. fl. it."
- β gracilis Cald. l. c. et fl. fav. tent. p. 162 in oss.
- γ Sibthorpii (Reichb.). - P. rubra Sibth. fl. graec. - "Corolla hypocrateriformi, rosea ad faucem stellato-flava: scapo nullo vel evoluto saepe in eodem exemplari: calyce haud raro colorato (P. vulgaris var. γ calycantha Poll.)".
La forma tipica, var. α, cresce frequentissima, per tutta la Provincia, nei luoghi selvatici, siepi, pascoli e prati dal piano alle zone più elevate dei monti!: la forma a) albiflora, piuttosto rara, nel Bosco Mantico ed alle Ferrazze !: la forma b) calycantha è stata raccolta a Mozzecane nell'Alto Agro veronese ove cresceva copiosa e frammista ad altri esemplari di P. grandiflora (forma typica) che facevano bordura ad una aiuola!: la var. β cresce qua e là, p. e. nella Valpantena ad Orè ed a cavaliere di questa con la Valpolicella sul monte Tondo!: la γ, P. Sibthorpii Reichb., è da epoca immemorabile coltivata nei giardini veronesi in alcuni dei quali si può considerare come naturalizzata!, ed a ragione Pollini, l. c., la ritiene monstrosa varietas in hortis culta, atque ex cultura orta di P. grandiflora. - Febbraio-giugno, dipendentemente dalla altitudine e dall'andamento della stagione: eccezionalmente, nella collina veronese è stata raccolta nei mesi di dicembre e gennaio, e sul monte Baldo in agosto !: perenne. - Non si è in questo luogo fatto cenno della P. acaulis var. caulescens Kock et Auct.: ritenendosi che questa


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denominazione sia stata attribuita ora all'una ora all'altra delle forme ibride così frequenti nelle Primulae che appartengono a questa sezione, e che ora si enumerano, avvertendo che molte di esse, se non tutte, corrono sui libri e si incontreranno negli Erbari classificate per P. variabilis: denominazione, del resto, scelta molto felicemente, per tutte abbracciarle.

P. grandiflora X officinalis. - P. acaulis var. caulescens auct.; P. variabilis Goup. an auct. mult.?

P. officinalis X grandiflora. - P. acaulis var. caulescens auct.; P. variabilis Goup. an auct. mult. ?. - Confer. Goir. spec. ecc. p. 30-32.

P. intricata X grandiflora. - P. acaulis var. caulescens auct.

P. intricata X officinalis. - P. acaulis var. caulescens auct.

Queste forme, alle quali altre sarebbero forse da aggiungere, compaiono più o meno frequenti ed abbondanti, secondo gli anni, nelle zone montana e subalpina ove i progenitori crescono promiscuamente: e così sul monte Baldo presso la Ferrara, in Albarè e monte Corné, Prazagano ecc., in Pravazar, Basiana, Ime, Valfredda ecc. ecc.!; e sui Lessini presso Cerro, Roverè di Velo, Velo, lungo il sentiero che da Selva di Progno in val d'Illasi va ai Torneri sulla destra del torrente ecc.!. - Primavera: annue? - Alcune di queste forme, la quarta in modo speciale, sono state prese per P. elatior, Jacq. !.

Sect. 2. Aleuritia. - P. farinosa L., Poll. - Verbasco alpino ceruleo del Dalecampio Pona. - Rara: sul monte Baldo in val Losana (Pona, Barbieri in Bertol. fl. it. 2, p. 373, ubi pro errore typ. in valle Didosana). - Estate-perenne.

Sect. 2. Auriculastrum. - P. Auricula L., Poll. , var. α. - Sanicula ovvero Orecehia d'orso del Matthioli Pona; Auricula - Ursi flore luteo et A. Ursi foliis quasi farina aspersis Segu. - Orecchio d'orso. - Auricula, Sanicula,


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Senicula*, Sinicula*, Recia d'orso, Fior de S. Zen* (così sul monte Baldo nella valle di S. Zeno ove cresce copiosamente presso l'Eremo dei SS. Benigno e Caro a 834 m. !). - Variat:
- β Seguieri. - Auricula - Ursi alba Segu. - "Humilis, paucosque florea in fastigio gerens: corollis albis. In hortis culta vegetior, et quinos aut senes flores profert (Segu. pl. ver. III, p. 109)".
Cresce copiosamente nelle rupi e nei pascoli delle zone subalpina ed alpina in tutti i monti veronesi; più raramente compare nella zona montana elevata: e così lungo l'intera catena del monte Baldo tanto sul versante orientale quanto sull'occidentale dai Colonei di Pesina all'Altissimo di Nago !, sui Lessini!; sui monti Posta, Campobrun, Zeola, Alba !: la varietà β (Segu., Bordoni, Moreni) sulle cime più elevate dei monti Alba e Zeola (m. 1621-1975). - Dalla primavera, non appena squagliansi le nevi!, all'estate nelle stazioni maggiormente elevate: per esempio nella Valgrande in monte Baldo e sul monte Posta è stata raccolta coi fiori appena sbocciati nel mese di agosto!: perenne. - Negli orti sono coltivate numerose, forme flore simplici, duplici et pleno (Poll.); nella forma tipica la corolla, di norma, è di un giallo chiaro, ma nei giardini si coltivano le var. purpurea, fiore albo-purpureo, flore variegato (P. Auricula var. β, γ, δ Poll. fl. I, p. 229). I fiori hanno odore grato e piacente.

P. Balbisii(1) Lehm. - P. ciliata Moretti; P. auricula var. ζ Poll.: - Cresce nelle stesse località della specie precedente della quale però è assai più rara: e così sul monte Baldo in Valfredda, Naole, val Losana ecc. !, a Spiazzoli sui Lessini ove è quasi gregaria!, nel monte Posta ecc. - Fiorisce alla stessa epoca della precedente della quale da taluni e considerata quale sottospecie o varietà.
[(1) = Primula auricula L. - n.d.c.]


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P. spectabilis Tratt. - P. carniolica comp. fl. it. quoad plantam veronensem; P. longifolia Poll. herb.!; P. integrifolia Tausch.; P. Polliniana Moretti; Artetica Calz.; Orecchio d'orso di fior rosso Pona; Auricula - Ursi flore purpureo Segu. - Sanicula, Sanicula dal fior rosso. - Variat:
- α major. - P. integrifolia L.
- β minor. - P. carniolica Poll. non Jacq.
- γ baldensis Cald. o. et l. c. - P. baldensis Goir. in herb.! - "Planta pumila subpollicaris; foliis angustioribus, obverse lanceolatis, repandis, supra crebre punctatis ; scapo foliis breviore; floribus duobus, brevissime pedicellatis; corolla parva, longe exserta, laciniis bilobis, lobis divaricatis".
- δ ascapa Goir. erborizz. ecc. n. 686; Caldesi l. c. - "Umbella sessili, multiflora, congesta".
Frequente: fra le rupi e nei luoghi erbosi delle zone alpina e subalpina del monte Baldo, dei Lessini ecc. crescono tanto la var. α quanto la δ, la seconda di preferenza nei luoghi pietrosi maggiormente elevati (Calz., Pona., Segu., Poll.!, Barbieri, Moretti, Mang. !, Rigo ! ecc.): e così sul primo al Bastion, Valfredda, Naole, val Losana, Maroco, Noveza, Telegrafo, cima di Valdritta ecc.! e sui secondi in Castel Gomberto, Sparaver, Malera, ecc.!; sui monti Posta, Campobrun, Zeola eec.!: la var. γ sul monte Baldo nei pascoli di val Losana ! e la δ su questo stesso monte in Noveza e sui Lessini al Vallon presso il Pozzo del Ghiaccio !. - Giugno-luglio: perenne. -
La P. cariolica dei Compendi non è che la P. spetabilis: la P. carniolica Jacq. manca nella Flora Italiana (Gelmi, Le Primule Italiane) .
Le Primule ibride appartenenti alla sezione Auriculastrum um sono copiosissime, essendo numerose le specie che alla stessa appartengono: ma nella Flora veronese, stante il piccolo numero delle forme col quale la


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sezione stessa vi è rappresentata, le forme ibride si trovano ridotte alle due seguenti, del resto assai dubbie.

P. auricula X Balbasii - P. Obristi Stein; P. similis Stein; P. Auricula pusilla Goir.! erborizz. ecc. n. 684. - Sul monte Baldo e sul monte Posta!: secondo Gelmi (o. c.) forse appena una forma intermediaria fra le due.

P. Balbisii X spectabilis. - P. venusta Host. - Raccolta sul monte Baldo da Welden (Bert. fl. 2, p. 365): ma Widmer (Die europaeischen Arten der Gattung Primula) ritiene che probabilmente questo ibrido non esiste, e che dal Welden sul monte Baldo sia stata raccolta per tale qualche forma microcalicina di P. spectabilis.

Vitaliana Sesler. - V. primulaeflora Bertol. - Primula Vitaliana L., Poll. - Sul monte Baldo (Barbieri ap. Bertol. fl. it. 2, p. 368). - Giugno-agosto: perenne.
[(1) = Androsace vitaliana (L.) Lapeyr. - n.d.c.]

Aretia Hall. - A. alpina L. - Androsaces alpina All., Poll.; A. glacialis Hoppe; Aretia baldensis floribus sessilibus Turra; Aretia patula foliis subovatis confertis, floribus in foliorum alis sessilibus Moreni. - Rupi elevatissime sul monte Baldo (Moreni ex herb. ejus!, Poll.). - Luglio-agosto: perenne.

A. (Androsaces) imbricata Lam. - A. tomentosa Bertol.; Androsace helvetica Poll. excl. nonn. syn. - Nel monte Baldo sulle rupi (Barbieri ap. Bertol. fl. 2, p. 358). - Giugno-luglio: perenne.

A. (Androsaces) Hausmanni(1) Leybold in flora (a. 1855) cum ic. - Rarissima: raccolta in due minuscoli esemplari sulla cima più elevata del monte Posta (m. 2235) il 29 agosto 1889 fra i crepacci delle rupi !. - Agosto-settembre: perenne.
[(1) = Androsace hausmannii Leyb. - n.d.c.]

Androsace Tournf. - A. obtusifolia All. - A. Chamaejasme Poll. (ex parte?); Quarto sedo alpino del Clusio Pona; A. alpina perennis angustlfolia villosa


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et multiflora Moren. ex herb. ejus. - Nei pascoli magri e sassosi del monte Baldo (Barbieri, Erb. centr. di Firenze!): il Pona la indica nelle valli degli Ossi e dell'Artillon. - Giugno-luglio: perenne.

A. lactea L., Poll. - A. alpina perennis angustifolia glabra, flore singulari Segu. - Cresce, frequentemente gregaria., sulle rupi e nei pascoli elevati: e così sul monte Baldo (Poll., Barbieri, Rainer ecc.) nelle valli Orzera, degli Ossi, delle Pietre ecc.!: è più copiosa sui Lessini sullo Sparaver alla Gasparina, in val dei Ronchi ecc.!, e così pure al Passo della Lora !, sui monti Zeola ed Alba ! (e Segu:, Poll., A. Mass. !). - Giugno-agosto: perenne. Pianta elegantissima, esclusiva, per l'Italia, delle alpi venete.

Soldanella Tournf. - S. alpina L. - S. alpina var. γ S. Clusii Poll.; S. alpina del Clusio Pona; S. alpina rotundifolia Segu. p. parte. - "Corollae coeruleae vel coeruleo-purpurascentes: variat, raro,
- β albiflora. - "Corollis niveis" - S. alpina rotundifolia, flore niveo Segu.
Cresce copiosamente e frequentemente gregaria nei pascoli e nei luoghi selvatici freschi ed umidi delle zone alpina e subalpina: e così sul monte Baldo (Pona, Segu., Poll., Barbieri, Rainer, A. Mass. !, Mang. ecc.) lungo l'intera catena da Ime e Valfredda, alla Colma ed al Prà di Malcesine ecc.!: sui Lessini (Segu., A. Mass. !) al Corno d'Aquilio, Podesteria. Malera ecc.!: e così pure sui monti Posta, Campobrun, Zeola ecc.!: la varo. β, rarissima, al confine col Trentino nei pascoli di S. Nazaro (Segn.!. - Maggio-agosto: perenne.

S. montana W. - S. alpina(1) Poll. var. α; S. montana del Clusio et S. montana del Lobelio Pona. - Assieme alla specie precedente, dalla quale differisce per essere maggiormente sviluppata in tutte le parti, nelle zone alpina e subalpina tanto del monte Baldo
[(1) = vedi specie precedente - n.d.c.]


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quanto dei Lessini, comparendo benallco nella montana! - Aprile-luglio: perenne.

S. pusilla Baumg. - Luoghi sassosi e pascoli elevatissimi nel monte Baldo (Barbieri), e nei monti Posta e Campobrun (m. 1650-2235) !. - Luglio-agosto: perenne.

S. minima Hopp. - Ove la specie precedente e nella istessa epoca!. - S. alpina, S. montana, S. pusilla e S. minima sono da ritenersi quali varietà di uno stesso tipo specifico.



Tribus 3.  -  Lysimachieae.

Cyclamen Tournf. - C. europaeum L., Poll. - Cyclaminus duorum generum Calc.; Cyclamen Orbiculato folio, inferne purpurascente Segu. - Ciclamino, Panporcino. - Panporzin. - "Folia forma et magnitudine varia, integerrima vel dentata; corollae purpureae vel carneae: rarissime occurrit
- β albiflorum. - Corolla nivea: variat quoque
- γ pusillum. - Forma partibus omnibus diminuta".
Luoghi selvatici boschivi e sassosi nelle zone subalpina e montana in tutti i monti veronesi!, dalle quali scende ai colli ed alle valli che sboccano nella pianura: e così alle sponde del lago di Garda alle falde occidentali di monte Baldo, nella valle di Caprino ecc.!; nella val d'Adige!; vai del Falcone dell'Anguilla, di Squaranto, valle d'Illasi!: cresce pure copiosamente nei depositi morenici presso Verona a S. Massimo, Chievo, Bosco Mantico ecc.!: la var. β è una forma graziosissima raccolta sul monte Baldo in Novezina ! e nella Valpolicella sul monte delle Sassine (m. 322)!. - Fiorisce da giugno ad ottobre: i frutti, così singolari, maturano, d'ordinario, nella primavera dell'anno seguente: perenne. - Di questo elegantissimo genere sono coltivate in vasi


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diverse forme o specie, e segnatamente C. persicum Host.

Lysimachia Tournf. - L. vulgaris L., Poll. - L. lutea major, quae Dioscoris et L. lutea major, quae Dioscoris foliis ternis Segu. - Mazza d'oro. - Erba legnosa. - "Variat foliis oppositis et etiam verticillatis in eodem individuo (Poll. fl. I, p. 223); occurrit quoque forma monstrosa, ramia tenuissimis elongatis, corollis herbaceis".
Comune nei luoghi paludosi, lungo i fossi, gli argini ed i corsi d'acqua, nelle risaie ecc. dal piano alla zona montana: e così in Campomarzo di Verona! (e Segu.), a Caldiero!, all'Albaro (A. Mass. !), a Lazise sul Garda (Fontana), sul monte Bolca (m. 945, A. Mass.!). La forma mostruosa superiormente accennata, ed osservata nelle vicinanze di S,. Bonifacio!, è dovuta alla azione deformatrice di un Cecidiozoo. (Erophyes laticinctus Nal.): conf. C. Mass. Sopra alcune milbogalle in Malpighia, a. XV, p. 85. - Estate-autunno: perenne. Reptatrice radice saepius sedes mutat (Segu. pl. ver. III. p. 115).

L. Nummularia. - Nummularia de' moderni Pona; Lysimachia humifusa, folio rotundiore flore luteo Segu. - Quattrinella. - Centimorbia (a mirifica in vulneribus sanandis faculeate Segu. pl. ver. I, p. 230), - Frequente per tutta la Provincia nei fossi, al margine delle vie ed ai piedi dei muri ed in luoghi boschivi umidi dal piano alla zona montana: e così nei dintorni e nella collina di Verona!; Caldiero, Caldierino, Soave !.; Isola della Scala (Segu.); Lazise (Fontana); valle di Caprino (Pona); sul monte Bolca (A. Mass. !). - Maggio-settembre: perenne.

Anagallis L. - A. arvensis(1) L., Poll. viag. p. 79, 80. - Mordigallina. - Pavarina: denominazione antichissima ricordata da Seguier: - Variat:
- α phoenicea (All.). - A arvensis β phoeniceo flore


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et δ folius ternis quaternisque flore phoeniceo Poll.; Anagalide maschia Calc.; Anagallide terrestre Pona?; Anagallis phoeniceo flore Segu. "Flores miniati basi sanguinei, albi basi sanguinei, carnei concolores, carnei ad basim laciniarum corollae parva tantum macula sanguinea notati (A. carnea Schrank): occurrit quoquefoliis ternis".
- β coerulea (Schreb.). - A. arvensis Poll. var. α et γ; A. verticillata All.; Anagalide femina Calc.; Anagalis coeruleo flore Segu. - "Variat corollis albis vel albi cantibus et foliis ternis: planta quam a robustior, quandoque densissime coespitosa".
- β β Monelli (L.) - A. Monelli Poll.; A. coerulea foliis binis ternisve ex adverso nascentibus Segu. - "Distinguitur tantum a var. β foliis omibus lanceolatis, oppositis, aut verticillato-ternis, quaternisque et evidentissime est lusus hujus. Linnaeus habuit Verona, et sancivit figura Clusiana, quae optima. Ergo dubitari nequit de pianta ejus... (Bertol. fl. it. 2, p. 426)".
La var. α cresce copiosissima nei prati, nei campi, nei seminati fra le biade, nei luoghi sterili ed incolti per tutta la Provincia: e così nella pianura, nella campagna, nei dintorni e nella collina di Verona!; intorno al lago di Garda!; nella valle di Caprino e sul monte Baldo dalle falde sino alla altitudine di circa 800 metri!; nella Valpolicella a Fumane e sul monte Pastello !, a Spredino di Valpantena e sul monte S. Viola!; presso Cerro veronese!; a S. Anna. d'Alfaedo !; alla Musela ! ecc. e quindi nel complesso, dal piano a circa 1200 metri di altitudine. La var. β con la sotto varietà ββ cresce ove la α, della quale appare meno comune. - Maggio-ottobre: annua. -
[(1) = Lysimachia arvensis (L.) U. Manns & Anderb. - n.d.c.]

Per tradizione secolare, è ritenuta dai campagnoli quale rimedio: contro la idrofobia.

A. tenella(1) L., Poll. - Iirasekia tenella Rchb.; Lysimachia


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humifusa, folio rotundiore flore purpurascente Segu. -
Vive in luoghi muschiosi acquosi, ordinariamente gregaria; ma è pianta poco comune: e così nelle Basse di S. Michele in prati torbosi presso Centore e Giaron !, a Ponte ed altrove presso Costermano! (e Pietro Fontana!); nella Valsorda ai piedi del monte Moscal sopra a Bardolino!; a Garda! (e Segu., Poll., A. Mass.!, Clementi); nelle vicinanze di Torri (Rigo !1). - Maggio-settembre!: perenne.
[(1) = Lysimachia tenella L. - n.d.c.]



Tribus 4.  -  Samoleae.

Samolus L. - S. Valerandi L., Segu., Poll. - Variat:
- α elatior. - "Caule ramosissimo 80 cent. et ultra alto".
- β humilior. - Caule 2-6 cent. alto".
Cresce copiosamente in luoghi umidi e paludosi nella pianura e qualche volta nella collina (Segu., Poll., Da Campo in herb. A. Mass.!, Fontana, Rigo!): la α alle rive del lago di Garda!, e la β in luoghi sabbiosi presso Legnago !. - Estate-autunno: perenne ?
Di questa famiglia mancano nel Veronese i generi Cortusa L. (C. Matthioli L.), Coris Tournf. (C. monspeliensis L.), Trientalis L. (T. europaea L.), Asterolinum Hoff. et Lk. (A. linum-stellatum Hoff. et Lk.), Centunculus L. (C. minimus L.), Glaux Tournf. (G. maritima L.).







FAMILIA LVIII.  -  PLUMBAGINACEAE.


Armeria W. - A. elongata(1) Hoffm. β alpina (W.). - Statice Armeria ver. α Poll.; Statice Segu. - Cresce, non comune, sulle rupi, nei pascoli, nei luoghi ghiaiosi


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in monte Baldo (Segu., Poll., Rigo!) nelle valli alpine degli ossi, delle pietre, grande ecc. !, sulle cime di Valfinestra e Valdritta !, in val Losana!; e così pure a Cima di Posta e Campobrun. - Luglio-settembre: perenne.
A. maritima W.; Statice Armeria var. β Poll. - Peche. Pecherle, Garofoli silvestri, Scabiosa. - È coltivata nei giardini per bordura alle aiuole.
[(1) = Armeria maritima (Mill.) Willd. - n.d.c.]

Plumbago(1) Tournf. - P. Larpentae L. - Raccolta. nella città di Verona in un muro al ponte Manin lungo l'Adigetto. - Luglio-agosto: perenne.
Non è rappresentato nella Flora Veronese il genere Stalice W.
[(1) = Ceratostigma plumbaginoides Bunge - n.d.c.]







FAMILIA LIX.  -  PLANTAGINACEAE.


Littorella L. - L. lacustris(1) L., Poll. - Cresce copiosamente in luoghi acquitrinosi attorno al lago di Garda (Poll., Fontana, Boni, Rigo!): e così presso Peschiera, Lazise, Cisano, Bardolino, a Sermione! ecc.: Maggio-agosto: perenne.
[(1) = Plantago uniflora L. - n.d.c.]

Plantago L. - Sect. 1. Psyllium. - P. ramosa(1) Gilib. (sub Psyllium), - P. arenaria W. et K., Poll. - Psillio Pona; Psyllium erectum majius Segu. - "Occurrunt, saepe, forma major, elatior, robustior, spica crassa, et forma caule simplicissimo, partibus omnibus adducta (var. monocephala Rota)". - Copiosissima per la intera Provincia nei luoghi e campi arenosi e sterili, fra le ghiaie e neile sabbie dei torrenti ecc. (Pona, Segu., Poll.), dal piano e dall'Alto Agro alla collina!: e così a Mazzagatta, Pozzo, S. Giovanni Lupatoto, dintorni di Verona, Bussolengo; Anfiteatro morenico di Rivoli e valle di Caprino sino alle falde di monte Baldo !; nella valle d'Illasi a Saline (A. Mass. herb. sub P. Psyllio !), a Tregnago.
[(1) = Plantago arenaria Waldst. & Kit. - n.d.c.]


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nel letto del torrente! (e C. Mass!); S. Bonifacio ecc. ! . - Luglio-settembre: annua. - Una volta era adoperata nella farmacia sotto la denominazione di Psillio.

P. Cynops(1) L. Poll., Goir.! pl. vasc. ecc. - Psyllium majus supinum Segu. - "Occurrit: a) major: caule prostrato, fere repente, 20-30 cm. et ultra longo, ramis elongatis; - b) minor: caule humili, suberecto, coespitoso, rarnis abbreviatis". - Questo piccolo suffrutice cresce in luoghi dirupati e sassosi e nei pascoli aridi e secchi: e così nei campi presso Lobia (Pontedera); a Ponti sul Mincio (Da Campo in herb. A. Mass, !); sul monte Baldo presso Pazzon !, lungo la salita a Spiazzi!, alle Moje di Pazzon !, tra Braga e Salzan e presso Pradonego !, ai Colonei di Pesina !, nella valle del Gobbo e nel letto ed alle sponde del torrente Tasso, ove questa specie cresce copiosissima e gregaria.!: compare pure a maggiori altitudini essendo stata raccolta in Valgrande (m. 1700); Tonini P. - Giugno-ottobre.
[(1) = Plantago sempervirens Crantz - n.d.c.]

Sect. 2. Lagopus. - P. montana(1) Lam. Poll. - P. alpina Vill., Bertol. non L. - Cresce nei pascoli elevati e così sul monte Baldo (Poll., Facch., Rainer, Barbieri) in Pravazar, Valfredda, Naole, Cerbiol ecc.!; sui Lessini a Roverè di Velo (A. Mass. !), Podesteria, Sparaver, Tomba, Malera ! I. - Maggio-luglio: perenne.
[(1) = Plantago atrata Hoppe - n.d.c.]

P. argentea Chaix. - P. victorialis Poir., Poll. (excl. nonn. syn.?); Holostio del Camerario, ouero Holostio di alcuni presso il Dalecampio Pona?; Plantago trinervia folio angustissimo Segu.? - Frequente nei pascoli aridi e soleggiati della zona collina e montana, più raramente della subalpina: e così nel colle delle Ungherine, allo Spigolo, la Cola, Costagrande !, nel monte Rico sopra Parona!, nel monte Pastello! (e Mang.!), nell'altipiano di Rivoli !, sul monte Baldo (Poll., Fontana), nei pascoli di Ortigara (Segu., Barbieri),


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Valfredda, Pravazar ! ecc. - Aprile-giugno: perenne.
Da taluni fitografi è ritenuta varietà della polimorfa P. lanceolata.

P. lanceolata L., Poll. - P. angustifolia major Segu. - Lanciola. - Piatazemo, - "Stirps polymorpha: in ditione veronensi sequentes crescunt varietates, subvarietates et formae:
- α genuina Gren. et Godr. - Subvar.: a) alpestris: humilis; scapo piloso foliis glabriusculis saepe remote ciliatis; spica atrata subsphaerica: occurrunt quoque formae longifolia et brevifolia.
- β altissima (L.). - P. lanceolata var. β altissima Poll., Goir. pl. vasc. ecc.
- γ angustifolia. - Scapo pilis adpressis praedito: foliis lineari-lanceolatis, angustissimis (vix 1-2,5 mm. latis), hirsutia, spica ovali. Proxima varietati montana Gren. et Godr.?
- δ capitata (Ten.). - Subvar: b) capitellata Sonder in Koch, syn. ed. 2, p. 686.
- ε lanuginosa Koch. - P. lanceolata var. γ Poll.; P. angustifolia minor Segu. - Subvar.: c) hungarica. (W. et K.); P. lanceolata L. var. hungarica Sadler (ex speciminibus habitis a cl. Jul. Tauscher !). - d) lanata Portenschl. - e) gossypina Clementi (e specim. Auctoris !). - Non raro occurrunt quoque formae monstrosae: nempe; - f) spica composita. - P. lanceolata var. β Bertol., Goir. pl. vasc. ecc., - g) spica in capitulo ovoideo con gesta, verticillis florigeris omnibus in squamis commutatis, - h) spica bifida, - i) spica prolifera, - l) spicis foliatis ". -
Comunissima nei prati, nei pascoli, nei campi dal piano alla zona subalpina!: la β nei prati e luoghi pingui ed umidi, p. e. Campomarzo di Verona!; la γ, rara, presso S. Anna d'Alfaedo sui Lessini!; le δ ed ε in tutti i pascoli e luoghi aridi e secchi dal piano sino ad una certa altezza (1000-1200 m.)


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sui monti!: le forme anomale o mostruose compaiono qua e là a salti!. - Maggio-novembre: perenne.

Sect. 3. Coronopus. - P. serpentina Lamk. - P. maritima Koch p. p. et auct. mult. non L.; P. maritima β P. subulata Poll., Fontana p. p.; P. alpina auct.; P. gramineo folio minor Moreni. - "Stirps summopere polymorpha. Formae in Agro veronensi observatae: a) typica: foliis latiusculis, glabris, integerrimis; spica lineari-elongata cylindrica; bracteis lanceolatis vel ovuto-lanceolatis calycem subaequantibus: pedunculis erectis, ascendentibus, decumbentibus, rectis vel arcuatis folio longioribus, - b) Wulfenii Willd. h. berol. an M. et K. deutsch. fl.?: eadem ut superior, sed foliis angustioribus, saepe filiformibus, - c) ciliata: P. maritima γ ciliata Koch. ?: foliis setuloso-ciliatis integerrimis vel uni-bidentatis, - d) bidentata (Murit.): foliis plerumque medio dentatis, - e) dentata (Roth.); P. maritima β dentata Koch.?: foliis dentibus linearibus plus minusve elongatis instructis, - f) longebracteata : P. serpentina β longebracteata Koch?; P. serpentina β longebracteata Goir.!: foliis carnosis, latiusculis, trinerviis, integris vel paucis dentibus instructis, setuloso-ciliatis; pedunculis dense pilosis fere lanatis; spica cylindracea etiam 15-16 cm. et ultra longa; bracteis ovalibus, vel ovato lanceolatis, apice longe subulatis, arista tenui terminatis, calyce longioribus, infimis et mediis etiam 8-9 rom. longis: planta odoratissima". - Comune in luoghi aridi, sassosi e rupestri dal piano alla zona subalpina in tutti i monti della Provincia: le varie forme crescono d'ordinario promiscue; la f) alle falde del monte Baldo presso Brentino !, sui Lessini presso Cerro!, nella collina di Montorio sopra Olivè, alle rive e nelle sabbie dell'Adige presso Verona!, nella valle d'lliasi a Tregnago al Castello ! (e C. Mass.). - Aprile-settembre: perenne.


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P. subulata L. - Luoghi aridi, secchi e sabbiosi nell'Altipiano di Rivoli! e nei dintorni di Verona: probabilmente esemplari assegnati a taluna delle forme sopra enumerate saranno invece da riferirsi a P. subulata L. - Estate-autunno: perenne.

P. Coronopus L., Poll. - Erba stella. - Per il Veronese è specie avventizia: compare tratto tratto qua e là per quasi sempre scomparire dopo breve tempo, quindi non è dato osservarla né tutti gli anni, né negli stessi luoghi: il Pollini la indica fuori Porta Nuova al Poligono e qui venne benanco raccolta da A. Mass.!, ma ai giorni nostri non è stato possibile rinvenirvela!: nell'anno 1883 un esemplare minuscolo cresceva in città nella via Collegio Angeli! e nel 1897 comparve copiosamente in un gran numero di vie della città stessa e contemporaneamente cresceva gregaria sotto al Muro lungo presso a S. Michele, formando, nelle sabbie ivi depositate dall'Adige, una estesa macchia con centinaia di esemplari, ma scomparve nell'anno seguente!: il Sig. Gregorio Rigo la ha raccolta presso S. Martino B. A. - È specie sommamente polimorfa; facilius est numerare arenas maris, quam lutus Plantaginis Coronopi L. (Bertol. fl. it. 2, p. 177) -: le forme raccolte sul Veronese sono da riferirsi alla var. latifolia Dc.; e frammista ad esse sotto al Muro lungo testè ricordato, è stata benanco raccolta la forma mostruosa corrispondente a P. Coronopus var. spica prolifera. - Luglio-ottobre: annua. - In Toscana è coltivata negli orti per insalata detta minutina.

Sect. 4. Arnoglossum. - P. media L., Poll. - P. latifolia incana Segu. - Pettacciola. - Piantazeno. - "Variat: β sublanceolata Murr. Verona in borgo Trento (Murr leg.)(1): filamentis purpurascentibus, rarissime albis (P. latifolia incana spica alba Segu.): occurrunt quoque formae monstrosae; - a) scapo bracteato; - b) spica foliata; - c) scapo spica destituto apice
(1)[Omissa - Addenda - Emendanda, F. V. Vol. II, p. 681 - (n.d.c.)]


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foliato; - d) spica prolifera". - Comune dal piano alla zona subalpina per la intera Provincia, nei prati nei boschi, ecc. - Giugno-ottobre: perenne.

P. major L., Poll. - P. latifolia sinuata Segu. - Petacciola. - Piantazeno. - "Variat:
- β intermedia (Gilib.).
- γ pachystachia Ces.
- β macrostachia. - Spica subulata usque 25 cm. longa. - Occurrit forma monstrosa spica foliata (P. major spica ramosa foliosa Zannich. ist. t. 137; P. major var. β Poll.)".
Comune lungo le strade, presso le abitazioni, in luoghi incolti od erbosi dal piano alla zona subalpina: le var. crescono promiscue con la forma tipica!. - Giugno-ottobre: perenne.







FAMILIA LX.  -  ANACARDIACEAE.


Pistacia L. - P. Terebinthus L., Poll. - Terebinthus Calc., Pona; T. vulgaris Segu. - Terebinto, Scornabecco. - Corno-frassano, Tormentin*. - Variat:
- β angustifolia Lec. et Lam.
Comune nei luoghi aprici, rupestri e selvatici della intera Provincia (Calc., Pona., J. Bauhin, Segu., Poll., Rigo! ecc.) fra le rive del lago di Garda ed il confine vicentino, innalzandosi dall'Alto Agro e dalla collina ad una certa altitudine nella zona montana (1300 m.)!; ad esempio a S. Vito del Mantico e Bussolengo!; nella collina di Verona segnatamente nella Valdonega! nel monte Baldo, lungo le falde orientali, da Incanale a Belluno veronese salendo da queste sin oltre la Corona, e sul versante occidentale dalle sponde del Garda a Scaveaghe e S. Vigilio, a Navene, Arco e Riva (Gelmi), elevandosi sino a toccare le


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radure di Prada !, e Pralongo !: la var. β, elegantissima, cresce copiosamente fra le macchie e nelle siepi nella Valdonega !: - D'ordinario nel Veronese è alberello o frutice, ma qualche volta diventa gigantesco ed assume le, proporzioni di vero albero, p. e. in riva al lago di Garda presso Malcesine!. - Fiorisce da aprile a giugno; i frutti facilmente e presto caduchi, maturano in agosto. Nel levante dal tronco di questa pianta, per mezzo di tagli, si ottiene una resina molto odorosa conosciuta col nome di Trebentina o Trementina, di Scio o di levante. Sono note le galle, diverse per forma e grossezza, che si formano in questa specie per la puntura dell'Aphis Pistaciae.

P. vera L. Poll. - Pistacchio. - Pistacio. - Il Pistacchio una volta cresceva nella collina della Musela ! (e Poll., Orti Manara), certamente ivi introdotto; oggi è scomparso.

Rhus Tournf. - R. Cotinus L., Poll. - Rhus Calc.; Cotino di Plinio Pona; Cotinus Coriaria Segu. - Scotano, - Rosola (Segu.), Rosolo, Scodeno, Scona, Scotano, Cotino, Rumagnina (a Cazzano !). - Frutice comunissimo in tutta la Provincia veronese, fra il confine vicentino e le sponde del lago di Garda, in luoghi aprici rupestri e sassosi, dall'Alto Agro e dalla collina alla zona montana (Calc., Pona, Segu., Poll. ecc.): e così nel Bosco Mantico ecc.!; nella Valdonega presso Verona!; sul monte Baldo in Maion, Cordaspina, la Corona, Gazo, Belpo ecc.!; nel monte Pastello!; nei colli di Valpolicella e Valpantena!; presso Cerro veronese sui Lessini !; nel monte Barbara presso Tregnago (A. Mass,!) ecc. - Fiorisce di maggio. Le foglie (Foiarola del Rosolo in vernacolo veronese !, adoperate nella concia delle pelli, sono oggetto di commercio assai lucroso per gli abitanti dei paesi montani: il legno, e specialmente la radice, col nome di Scotano o Scotanello è adoperato per tingere le lane.


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R. Coriaria L., Poll. - Rhus sive Sumach Pona; Rhu folio ulmi Segu., Moreni. - Sommacco, Ru. - Pona indica questa Anacardiacea nell'Alto Agro presso Bussolengo, e soggiunge (viag. p. 13) che, "per lo clima non in tutto proportionato alla sua natura, qui vi sterile et infecondo rimane"; Moreni nella val d'Adige alle falde di monte Pastello: ma oggidì non cresce certamente in queste stazioni, né in esse fu vista da Ciro Pollini o da alcun altro botanico. Seguier riferisce a questa specie il Rhus di Calceolari, indicato da questi sul monte Baldo procedendo dalla Corona verso la Ferrara (pl. ver. II, p. 356); ma questa stazione sembra assai poco confacente alla specie in quistione, e secondo ogni probabilità il Rhus di Calceolari va riferito alla specie precedente: anche Orti-Manara segnala R. Coriaria sul monte Baldo nella stazione indicata da Calceolari; ma la sua asserzione merita poca o nessuna fede, perchè in questa circostanza, come in altre, ha puramente copiato Seguier.

R. Typhina L., Poll. - Rus peloso. - Rus*, Rus peloso, Ruso. - Oriundo della Virginia ma introdotto nel Veronese da epoca remotissima, era ed è tuttora coltivato quale pianta ornamentale; però stante la grande attitudine a propagarsi, non punto inferiore a quella di Ailanthus glandulosa, col quale non di rado cresce in società, si incontra qua e là, o inselvatichito affatto o subspontaneo o sporadico, lungo le vie, nelle siepi ecc.: e così presso Verona nella spianata a sud e ad ovest della Città!, alla Carotta oltre Borgo Trento!, presso Avesa nel vaio Borago !, singolarmente poi nella valle di Caprino sopra Gamberone a piedi del colle S. Marco!, lungo la strada che conduce a Pesina fra la Bera e Boi !, negli argini del torrente Boi ed in luoghi stati inondati dal torrente Tasso ! (e Vittorio Pellegrini!), alla Caseta


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sotto a Ceredelo e lungo la Pontara (salita) da Ceredelo alle Valsorde di Rivoli! (o Vittorio Pellegrini!), nelle Valdoneghe alla Groleta !. - Fiorisce verso la fine dell'estate: le eleganti pannocchiette rosso-scure persistono durante l'inverno. È albero, ma frequentemente si incontra allo stato di frutice, né fiorisce tutti gli anni.

Ailanthus Desf. - A. glandulosa Desf. - Ailanto, Albero del Paradiso. - Ailanto.*, Catalpa*, Ruso.* (nella valle di Caprino. !). - Originario della China l'Ailanto era coltivato come pianta ornamentale; ma oramai cresce gregario ovunque, dalla pianura, alla zona montana - p. e. sui Lessini fra il passo del Corrubio e Anna d'Alfaedo.! - e si può ritenere naturalizzato nei luoghi boschivi e selvatici, nelle siepi, negli argini, lungo le vie, alle sponde dei torrenti ecc:! - Albero o frutice: fiorisce di maggio e giugno, matura i frutti d'autunno. Serve a costrurre siepi, a difesa e riparo lungo i corsi di acqua, somministra legname da costruzione ecc.







FAMILIA LXI.  -  RHAMNACEAE.


Tribus 1.  -  Celastrineae.

Evonymus L. - E. vulgaris(1) Mill. - E. europaeus α tenuifolius L.; E. europaeus Poll.; Fusano Pona; E. vulgaris granis rubentibus Segu. - Fusaggine, Berretta da prete. - Fusan, Fusagine, Fusaro, Bareta da prete*: quest'ultimo è il nome che si dà al frutto. - "Stirps polymorpha: in ditione veronensi sequentes occurrunt varietates vel potius formae: - a) genuinus Rouy et Foucaud; - b) angustifolius Schultz; - c) macrophyllus Schleich.; - d) multiflorus (Opiz.); - e) leucocarpus Dc. - Variat praeterea


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ramis tetragonis, obtusis, acutis, apteris, alatis, et cortice ramorum levissimo, integro vel fisso, quandoque suberoso et verrucoso". - È specie volgatissima per tutta la Provincia dalla pianura alla zona subalpina: le diverse forme crescono nelle siepi, nelle boscaglie, nelle macchie, nelle rupi!. - Frutice od alberello: fiorisce da aprile a giugno; matura i frutti nell'antunno: "fructus venenati fortiter vomitum movent, atque apud rusticos ad pediculos enecando inserviunt in pulverem redacti (Poll. fl. ver. I, p. 300)". Il legno è adoperato per lavori minuti e segnatamente per la fabbricazione di stuzzicadenti.
[(1) = Euonymus europaeus L. - n.d.c.]

E. latifolius Scop., Poll. - E. latifolia C. Bacc., Segu.; E. europaeus β latifolius L. - Fusan dalle larghe foglie, Passibechi*: i frutti Bareta da prete*. - "Occurrit α grandifolius, - et β parvifolius Rouy et Foucaud". - Frutice elegantissimo: dalla zona della collina si innalza sino a toccare la subalpina; cresce nelle boscaglie e nelle macchie, ma non è specie comune: e così in Verona nel giardino Giusti!; alle sponde del lago di Garda a Malcesine (Poll.); sul monte Baldo a Brentonico (Poll., Gelmi), presso la Corona (Poll.) e Spiazzi (V. Pellegrini!), nelle vicinanze della Ferrara al bosco Bordina !, e secondo le indicazioni date dal Pollini nel suo Viaggio ecc. in molte altre stazioni; ma nell'Erbario Polliniano non esistono esemplari di E. latifolius né del monte Baldo né di alcuna altra località del Veronese!: sui monti Lessini nella valle di Squaranto lungo la strada che da questa porta a Casale di sotto e nei boschi che la fiancheggiano! (m. 400), presso Cerro veronese!, lungo il dirupato ed angustissimo sentiero che dal passo di Roccapia (m. 1229) si spinge alla Sega (m. 1400) !, da ultimo presso S. Bartolomeo Tedesco nel bosco dei Catazzi, la stazione classica di


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Bordoni e Moreni che lo comunicarono a Seguier, e nella quale fu pure raccolto da A. Massalongo!. - Fiorisce da maggio Il giugno: i frutti sono maturi in agosto e settembre.

E. Japonicum L. fil. - Evonimo del Giappone. - Sempreverde*, Sempreverdo*. - Originario della Cina e del Giappone è coltivato come pianta ornamentale, ma si incontra qua e là nelle siepi quasi subspotaneo, evidentemente fuggito dai giardini: p. e. nella Valdonega ! - Frutice, alberello, albero: fiorisce da luglio ad agosto; i frutti maturano entro l'autunno e la primavera.



Tribus 2.  -  Ilicineae.

Aquifolium(1) L. - A. Ilex(1) Scop. - A. vulgare Saint-Lager; Ilex Aquifolium L., Poll.; Ilex Calc.; Acquifoglio o Agrifoglio Pona, Segu. - Aquifolio, Afrifoglio, Lauro spinoso. Lauro spinoso, Violor salvadego, Agrifoglio*, Lasseme star*, Tinto lasseme star*. - "Occurrunt formae : a) genuinum Rouy et Foucaud; _ b) heterophyllum Reichb; - c) senescens Gaud.; I. aquifolium L. foliis inermibus Poll. - Albero o arboscello elegantissimo che cresce nei boschi e nelle macchie dalla zona della collina alla subalpina (Calc., Pona, Segu., Poll., Rigo ! ecc.): e così intorno al lago di Garda a Campione (Poll.); nel monte Baldo sopra Navene!, nella valle di S. Zeno presso l'Eremo dei SS. Benigno e Caro (Rigo !), nella selva di Avio (Segu.): è più frequente sui Lessini nei quali cresce copioso nella valle Ronchi di Ala (Gelmi); nella Valfredda al principio della strada che conduce alla Sega !, nei boschi sopra Peri!, presso Cerro (Segu.) e tra Corbiolo e Chiesanuova!; a Maroni (accidentalmente?) nella Valpantena!; a S. Piero di Badia Calavena (A. Mass. !), nella valle


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dei Rugoloti !, nel monte Beloca sopra Tregnago in valle d'Illasi! (e C. Mass.). Le forme b) e c) crescono promiscue con la normale della quale non possono considerarsi neanco come varietà, rappresentando delle pure variazioni accidentali dovute a condizioni speciali della pianta e frequentemente create artifiziosamente. - Fiorisce in aprile e maggio: matura i frutti in settembre. - Il legno durissimo dell'Agrifoglio serve alla costruzione di istrumenti campestri, e la corteccia alla preparazione del vischio o pania : la pianta per la sua eleganza è trasportata nei giardini, e per lo più in seguito alla coltivazione assume le forme heterophyllum e senescens. Le bacche sono purgative.
[(1) = Ilex aquifolium L. - n.d.c.]



Tribus 3.  -  Rhamneae.

Rhamnus L. - Sect. 1. Alaternus Dc. - R. Alaternus L. - Alaterno, Ilatro. - Questo elegante arboscello, copiosissimo nelle rupi e luoghi seI vatici della costa occidentale, del centro e del mezzodì della penisola, delle isole, dell'Istria e del Friuli, è coltivato in quasi tutti i giardini del Veronese, ma si incontra qua e là sporadico e quasi fatto selvatico: e così in Verona nel giardino Giusti ed a S. Giovanni in Valle!; nella Valdonega!; sotto Lavagno verso la vane di Mezzane !; presso Costermano!. - Fiorisce di privera: nel Veronese raramente fruttifica.

Sect. 2. Cervispina Dill. - R. cathartica L., Poll., Segu. - Spino cervino. - Spin cervin (Segu.), Spin zervin. - Frutice o alberetto frequente nei cedui, nei cespugli, nelle siepi della Provincia, dalla alta pianura alla zona montana: e così nella collina di Avesa !, nel monte Lanzano! (e Segu.); a Casale di sotto ed alle Foldrone verso la valle di Squaranto !, sul monte Baldo presso Brentino, alla Corona ed alla Ferrara!,


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verso Tierno, Castione ecc. alle sue falde settentrionali!, e sul versante occidentale presso l'Eremo dei SS. Benigno e Caro !. - Fiorisce in maggio e giugno; le drupe da prima verdastre, quindi nere, sono mature da agosto ad ottobre: le stesse somministrano un bel color verde.

R. saxatilis L., Poll. - Licio italiano del Matthioli Pona; R. catharticus minor folio longiore Segu. - Spino quercino. - Brugoti*. - "Variat:
- α genuina Rouy et Foucaud.
- β angustifolia Rouy et Foucaud.
- γ grandifolia. - Folia, quam in var. α, longe majora; long. 28-32 mm.; lat. 17-18 mm.: petioli 7-8 mm. longi. - R. intermedia Steud. et Hochst.?
- δ infectoria (L.)
- ε peduncularis. - Pedunculis calyces multoties superantibus. - Variat praeterea caule ramosissimo prostrato et. contracto, ramis abbreviatis; saepe decumbente et fere repente, ranlis elongatis; quandoque erectiusculo vel erecto, 1-2 m. alto, ramis divaricatis".
Abbonda nei luoghi rupestri e sassosi della Provincia dall'Alto Agro e dalla collina alle zone montana e subalpina nelle quali man mano diventa sempre meno frequente!. Le var. α e β crescono promiscue e frequentissime nei greti ed alle sponde dell'Adige, presso S. Massimo, al Bosco Mantico, in tutti i terrazzamenti e depositi morenici ecc.!; nella collina veronese in Valdonega ecc. !; nel colle delle Ungherine!; nella Valpantena. e nella valle d'Illasi!; nel monte Pastello!; a S. Anna d'Alfaedo!; nelle colline attorno al lago di Garda (Rigo !); sul monte Baldo in Creta, Gazo, Belpo, Lumini, Piore ecc., presso la Corona e la Ferrara ecc. !: la γ è rara ed è stata raccolta alle falde orientali del monte Baldo presso Brentino, e sui Lessini alle Vezzadre ed alle


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Loffe presso S. Anna d'Alfaedo!: la δ cresce sulla collina Veronese e sul monte Baldo presso la Corona!, e certamente altrove: la ε, certamente distinta dalle varietà o forme precedenti, per la lunghezza dei pedicelli che sostengono i fiori, è stata (giugno 1901) scoperta fra le macerie nella Valdonega !. - Frutice ramosissimo: fiorisce da aprile a giugno; le piccole drupe maturano d'estate e d'autunno, e dipendentemente dal grado diverso di maturazione, convenientemente trattate, danno i colori conosciuti sotto le denominazioni di giallo santo e verde vescica.

R. pumila Turra, Poll. - Frangula montana pumila saxatilis, folio subrotundo Segu. -
Cresce frequente fra le fessure delle rupi nelle zone alpina e subalpina dalle quali scende nella montana: e così sul monte Baldo (Turra, Poll., Barbieri, Ian) presso la Ferrara verso le Giare di Valbrutta !, nella Valfredda ! primieramente rinvenutavi da Seguier, Colonei!, Naole!; Coalsanto!, Noveza!, Tolghe! ecc. ed in tutte le valli alpine prospicienti il Benaco!; nel monte Pastello! e su per i Lessini alle Loffe presso S. Anna d'Alfaedo ove si trova in società con la specie precedente!, al Corno d'Aquilio ed al Corno mozzo !, presso Corbiolo lungo la vecchia strada che conduce a Chiesanuova !, Podesteria ! ecc., a Velo alle Gozze (A. Mass. !); sul monte Bolca ai Laschi (A. Mass. !) ecc. - È un piccolo frutice, tortuoso, serpeggiante, fortemente aderente alle rupi sulle quali cresce: fiorisce da maggio ad agosto; le piccole drupe maturano da agoato ad ottobre. Non si è tenuto conto di diverse varietà, o meglio forme, dipendenti più che altro dalla altitudine alla quale compaiono.

Sect. 3. Frangula Mill. - R. Frangula L., Poll. - Frangula Segu. - Alni nero. - Sbolzafrin (Segu.), Spin zervin*. - "Occurrunt formae: a) genuina Rouy; - subrotunda Rouy; - c) serotina. Forma


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serotina." - Frutice od alberello comunissimo nella intera Provincia lungo i fossi, nelle siepi, nei luoghi boschivi e selvatici dalla pianura alla zona montana e subalpina: e così nelle Valli grandi veronesi alle sponde del Tartaro!; alle rive del Tione!; nelle boscaglie lungo l'Adige presso S. Michele, Giarone ecc.!; nelle siepi a Porta Vescovo!; nell'isolotto del Pestrino!; nella collina di Avesa in Valle scura !; nel Bosco Mantico !; presso al lago di Garda a Peschiera, Lazise ecc. (Poll., Fontana), in Valvolpara (Rigo !); nella valle d'Adige alle falde del monte Pastello presso Ceraino!; nel monte Baldo ai Lumini !; sui Lessini a Velo!, Selva di Progno (A. Mass. !) ecc. - Fiorisce da aprile a giugno; la c) in settembre ed anche ottobre!; la b) è stata raccolta sul monte Baldo ai Lumini!, ed in questa ultima stazione forse cresce benanco R. rupestris Scop.

Zizyphus Tournf. - Z. sativa Gaertn. - Z. vulgaris Lam., Poll.; Piccola zizola overo giujuba silvestre Pona; Z. sylvestris Segu. - Giuggiolo (l'albero), Giuggiola (il frutto). - Zinzolar, Spin rosso (la pianta); Zinzole, Zizole (i frutti). - È originario, secondo A. Dc., della Cina boreale, ma naturalizzato in molti luoghi d'Italia, e così ad esempio nel Veronese: coltivato è un albero o alberetto; spontaneo ed inselvatichito si mantiene d'ordinario allo stato di frutice ramosissimo, frequentemente sdraiato al suolo. Cresce copiosissimo negli argini e nei muri a secco (marogne) presso Tombetta, Pestrino ecc.!; fuori Porta S. Zeno presso l'antico cimitero e lungo la strada che conduce a Chievo!; a Bussolengo, Pastrengo ecc.!; nei colli ed alle sponde del lago di Garda (Poll.), a Lazise (Font.); a Caprino in una siepe al principio della strada che conduce a Pesina! ed ai piedi del monte S. Michele! ed altrove salendo ai Masi e Prà Bestemià (Poll.); nella collina veronese in Valdonega nelle rupi!; sopra


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Poiano e Quinto! ecc. - Fiorisce da giugno ad agosto: i frutti maturano in ottobre. Il Giuggiolo è frequentemente coltivato per i frutti dei quali sono diverse varietà sì per la grossezza che per la forma ed il colore: il legno rosso, pesante e durissimo è assai pregiato per lavori di tornio, per impialiacciature ed intarsi: la pianta spontanea è frequentemente adoperata a costrune siepi a tutela del capi; la stessa però raramente fruttifica., ed in frutti è stata raccolta a Tombetta e presso Pastrengo!.

Paliurus Tournf. - P. australis Gaertn. - Zizyphus Paliurus W., Poll.; Rhamnus tertius Calc.; Ramno terzo del Matthioli o Paliuro del Lobelio Pona; Paliurus Segu. - Marruca, Spinagatto, Soldino. - Spina retica, Spine retiche, Spina campagnola, Spin rosso*, Zinzolar* (la pianta); i frutti poi (Sammare) prendono le denominazioni di Batocole*, Batocolete*. "Sequentes occurrunt formae: a) typicus: foliis et fructibus mediocribus, - b) macrophyllus: laminis foliorum 25-30 mm. latis, 30-35 mm. longis, - c) microphyllus: foliis 2-3 plo minoribus quam in forma typica, - d) macrocarpus: fructu majusculo; long. diamo 25-30 mm. et ultra, - e) humilis: fruticulus spinosissimus, dense coespitosus; ramosissimus, partibus omnibus abbreviatis, erectus (20-30 cm. alt.), vel solo prostratus; foliis exiguis (7-15 mm. long., 4-10 mm. lat.), approximatis, invicem fere se tegentibus; diam. fruct 7-15 mm. long.". - Frutice spinosissimo, e per tale sua proprietà, da epoca remotissima, coltivato ed adoperato a far siepi a riparo e tutela dei campi; spontaneo però cresce ovunque nella Provincia in luoghi selvatici e sassosi, nelle rupi, negli argini ecc. (Calc., Pona, Segu., Poll. ecc.) dalle sponde del Mincio e dalle rive del Benaco al confine col Vicentino, e dalla alta pianura veronese, ad una certa altitudine


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sui monti! (e Font., A. Mass.!, Gelmi ecc.): sul monte Baldo, p. e., si innalza lussurreggiante, nel versante orientale e dalle pendici meridionali al dissopra di Castione, Pesina, Caprino, Pazzon, ad altitudini comprese fra 500-600 metri: le varie forme superiormente elencate compaiono qua e là dipendentemente dalle condizioni delle singole stazioni; più specialmente, la e) ama i luoghi sassosi e rupestri; e cosi si incontra di preferenza nelle formazioni e nei depositi morenici della valle di Caprino ai Simi!, dei dintorni di Verona a S. Massimo e Chievo! ecc., e sui muri e nelle rupi nella Valdonega !. - Fiorisce da maggio a luglio; non di rado però presenta una seconda fioritura ad autunno inoltrato, specialmente se piovoso!: i frutti, Samare, maturano nell'autunno, e persistono sulla pianta anche durante, l'inverno.



Tribus 4.  -  Ampelideae.

Parthenocissus Planch. - P. quinquefolia Planch. - Vitis hederacea W.; Hedera quinquefolia L.; Ampelopsis hederacea Mehx. - Vite del Canadà. - Vigna rossa*. Frutice ampiamente ramoso, scandente ed aderente ai sostegni mediante organi speciali: oriundo dall'America boreale, viene coltivato per ricoprire i muri dei giardini, ma non di rado trovasi qua e là quasi ridotto allo stato selvatico: e così in diversi punti della collina di Verona!, e nella città stessa nel giardino Giusti!, sui portoni di Brà! ecc. - Fiorisce di luglio: nell'autunno le foglie diventano rosse o porporascenti.

Vitis L. - L. vinifera L. - Vite (la pianta); Uva (il frutto). - "Variat: α sylvestris Dc., (Gml.). - V. vinifera sylvestris, foliis subtus pubescentibus, fructibus minoribus W., Poll.; V. sylvestris Labrusca Segu.;


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V. labrusca Scop. non L. - Abrostine, Lambrusca, Vite selvatica. - Vigna salvadega, Lambrusca*, Lambruseara*, Ua oselina*, Ua passerina*. - Sequentes in veronensi ditione, occurrunt subvarietates vel formae: a) aucuparia nigra: racemis plerumque minimis, oblongis, densis; baccis globosis, parvis (magnitudine pisi vel paulo ultra) maturis nigris, rarius roseis vel purpurascentibus. Planta foecundissima. - Ua oselina o Ua passerina nera*, Lambrusca o Lambruscara nera*, Abrostine nera (Pollini). - b) aucuparia alba: ut a) foecundissima: racemis minimis, ovatis oblongisve laxis;nbaccis globosis minusculis aliis grandiusculis intermixtis, luteo-viridulis vel ex viridi luteo-carneis, acidulis. - Lambrusca o Abrostine bianca (Poll., Osserv. Agr. a. 1830 in Mem. Acec. Agr. ecc. di Verona, vol. XIV, p.76 ubi descriptio), Ua oselina o Ua passerina bianca*, Lambrusca bianca. - c) pusilla: forma pumila, caule sarmentoso abbreviato, foliis villosis exiguissimis.
- β sativa Dc. - V. vinifera Poll. var. α".
La Vite selvatica è certamente indigena nel Veronese, né, come opinava Seguier, proveniente da semi della Vite domestica, la quale in quella vece, con le sue innumerevoli varietà o variazioni, è da ritenersi come una derivazione della prima mediante la coltura, e date determinate condizioni di suolo e di clima: la stessa cresce copiosissima, nelle siepi, nelle macchie, nelle boscaglie, per tutta la Provincia dalla alta pianura e dalla zona della collina sino alla montana, trovandosi ancora sul monte Baldo in Valnasse, nelle vicinanze della Corona, nei monti Gazo e Belpo ecc. (m. 724-884)!. E così entrambe le varietà si incontrano nella valle d'Illasi presso Tregnago (A. Mass.!) ecc.; nella valle di Squaranto !; nella valle Pantena a Cuzzan, Novaglie, Nesente, Sezan e sopra


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Grezzana a Costoli, Lotrago, monte Gazo, Spredin vaio Sperzani ecc., e più a nord nel vaio della Pernise sotto a Cerro!; nella collina veronese in Valdonega!; per tutta la Valpolicella!; in val d'Adige sul monte Pastello (e Mang.!); nell'altipiano di Rivoli specialmente a Montalto e nella valle di Caprino!; in tutti i colli fra Costermano e Garda segnatamente sotto a Bofinigo! ecc.; alle falde di monte Baldo tanto sul versante orientale quanto sull'occidentale ecc.: la forma c) è stata raccolta a Fintanorbole sotto ai Lumini in una macchia, e, presso Vilmezzan in un muro!. - L'Abrostine, come ha osservato Pollini è straordinariamente fecondo ed i suoi grappoli danno un vino squisitissimo; qualche volta è anche coltivata, conservando inalterati i caratteri propri alla pianta spontanea: una piccola piantina di Vigna selvatica (varietà nera), raccolta sul monte Baldo presso la Corona e trapiantata a Brentino verso l'anno 1879, addossandola al muro di una casa, ha dato origine ad ampio pergolato il quale ogni anno porta centinaia di grappoli ben nutriti. - La Vite domestica è coltivata nel Veronese estesamente ed in molte varietà, che Pollini nelle sue Osservazioni agrarie (anni 1818-1921), faceva ascendere ad 80 circa: oggidì il valente Ampelografo conte G. B. Perez, enumerava 98 principali vitigni veronesi, così distribuiti:

Uve bianche verdognole o bianche giallicce.....................N. 35
Uve rosse più o meno chiare.............................................N. 23
Uve nere, nere violacee, violacee......................................N. 40
Totale ...........N. 98

ai quali aggiunge oltre una ventina di vitigni vari, forestieri, rari od incerti. Indipendentemente da Vitis vinifera sono, coltivate altre specie appartenenti al gruppo dello Americane, e prima fra queste, in ordine al tempo, V. Labrusca L. non Sco. (Uva fragola,


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isabella): seguono V. riparia Michx., V. rupestris Scheele, V. aestivalis Michx. ecc. - La Vite fa assai bene in diversi punti tanto della bassa pianura quanto dell'Alto Agro veronese, ma il suo vero regno è nella zona della collina ossia dell'Olivo, tra 70-500 m. di altitudine come indica Ciro Pollini: però, al pari dell'Olivo, in non pochi punti oltrepassa questo limite e così a S. Zeno di Montagna (583 m.), Vezzane (m. 515), Pozza Galetto (m. 558), Cavalo (m. 590), Maso (m. 542), Rosaro (m. 587), Busoni (m. 595), Erbino (m. 565) ecc.; per comparire ancora, ad altitudini maggiori ad Arzarè (m. 657), alle Faldere (m. 678), Giare (m. 689), Fane (m. 625) ecc. Nella Valpolicella la coltivazione della Vite cessa, p. e., al dissopra di Prun (m. 540) un po' prima di arrivare alla Contrada Corrubio, però altrepassato il passo di questo nome e procedendo a nord verso S. Anna, a manca sul ciglio di un muro si trovano diverse piante ivi manifestamente esistenti ab antiquo: a sud di S. Anna alle Pozze crescono bellissime Viti, addossate alle case ed educate a pergola, e così sotto a Breonio a Gorgosello, alla Pizzolana ecc. mentre alla Sorte sono ancora coltivate con buona riuscita. Del resto nelle stazioni, anche di collina, ma maggiormente elevate, i grappoli non maturano mai perfettamente, ed il vino che danno, riesce, come dicono i veronesi mal maùro. Alcune piante di vite, ed in luoghi riparati, si possono osservare alla Ferrara di monte Baldo (m. 817), presso S. Anna d'Alfaedo (m. 936) e Fosse (m. 945);, ma non si sono mai visti i grappoli a maturazione anche imperfetta!. Da ultimo non è da passar sotto silenzio che, nella alta collina veronese, sono ancora visibili le traccie di antichi vigneti, manifestamente abbandonati, forse perchè riconosciuti improduttivi, al dissopra della linea che segna in oggi il limite superiore della


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coltivazione della Vigna. - Nelle palafitte del lago di Garda i semi dell'uva che corrispondono esattamente a quelli della var. sylvestris, si rivengono copiosissimi, a conferma della natura indigena di questa preziosissima Ampelidacea, o per lo meno della sua permanenza sul suolo della Provincia veronese sino dalla remotissima antichità.







FAMILIA LXII.  -  SAPINDACEAE.


Acer L. - Sect. 1. Euacer. - A. platanoides L., Poll. - Acero riccio, Oppio riccio. - Aser platano. - Variat: β laciniatum Poll. - Raro. Magnifica pianta la quale si incontra qua e là sul monte Baldo nei boschi: e così nella selva di Avio (Poll.), e lungo la strada che da Brentino sale alla Corona ! (e Poll.): il Pollini lo indica pure, in declivitatibus Pastelli. - Maggio-giugno. - Tanto la forma tipica quanto la varietà, sono coltivate quali piante ornamentali: la corteccia somministra materie coloranti le quali possono essere adoperate per tingere la seta e la lana.

A. pseudo-platanus L., Poll. - Acero montano o maggiore del Cordo Pona; A. montanum candidum Segu. - Acero, Acero fico. - Aser*, Plutano*, Aser platano*, Ventai. - Albero dal portamento elegante che raggiunge una statura assai considerevole: cresce frequente nei boschi di tutti i monti veronesi, di preferenza nella zona montana, dalla quale ascende sino a toccare la subalpina, avanzandosi contemporaneamente verso la collina, nella quale penetra in diversi punti (Pona, Segu., Poll. ecc.): e così sul monte Baldo lungo la via da Brentino alla Corona, alla Ferrara, all'Artillon ecc.!; nel monte Pastello!; sui Lessini a Cerro veronese, Valdiporro, Chiesanuova, S. Anna d'Alfaedo, Erbezzo ecc.!. - Fiorisce in maggio e


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giugno. - È coltivato come pianta ornamentale: il legno suscettibile di un bel polimento, serve per lavori d'intarsio, di carraio, di stipettaio, per coppe e simili arnesi di cucina, per la fabbricazione di istrumeriti musicali: anche dalla corteccia dell'Acero di montagna, può estrarsi una materia colorante atta a tingere la lana: se s'intacca il tronco in primavera ne scola un sugo dolce che, fatto bollire, dà dello zucchero.

A. campestre L., Poll. - A. campestre et minus Segu. - Oppio, Acero. - Opio, Opi*, Pontezo, Acero, Aser.
I nomi vernacoli di questa pianta variano a seconda dei luoghi; i contadini poi, dipendentemente dal portamento e da alcuni caratteri di struttura, distinguono il Pontèzo mascio ed il Pontèzo femina , e quindi le due denominazioni di Pontèzi e Pontèze. - "Stirps polymorpha: formae observatae in Agro verosensi: a) hebecarpum Dc.; - b) erythrospermum (Opiz); - c) macrocarpum (Opiz.); - d) collinum (Ten.); - e) austriacum (Tratt.); - f) suberosum (Dumort.); - g) saxatile: planta pumila, plerumque gregaria vel densissime cespitosa, solo adhaerens, foliis exiguissimis: sempre sterilem vidi!: - occurrit demum fructibus (samaris) raro 3, rarissime 4". - Albero, arbusto, frutice, suffrutice: cresce copiosissimo per tutta la Provincia, dalla bassa pianura alla zona montana, nei campi, nei boschi, nelle macchie, nelle siepi!. - È pianta sommamente polimorfa e le sue forme si incontrano frequentemente assieme: la e) è piuttosto rara: la f) di preferenza nelle siepi, e qualche volta i suoi rami, assai lunghi, leggermente curvati ad arco, nudi per tutta la loro estensione, portano all'apice una rosetta di foglie generalmente assai piccole: la g) in luoghi rupestri e sassosi nei quali forma strati qualche volta assai estesi. - Fiorisce in aprile al piano e nei colli;


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in maggio sui monti: i frutti (Samare) maturano nell'estate e nell'autunno. - L'Oppio è coltivato estesamente, perchè adoperato per vari usi campestri, segnatamente come sostegno alle viti: il legno, duro e venato, è buono a far tavole, calci da schioppo, lavori al tornio; i nocchi specialmente sono ricercati per lavori di tarsia.

A. monspessulanum L., Poll. - A. trilobatum Lam.; Acero di Monpelier Pona; A. trifolia Segu. - Cestuccio, Castacane. - Nella opera, altre volte citata, Nomi volgari ecc. pubblicata dal R. Ministero di Agricoltura, A. monspessulanum è indicato, pel Veronese coi nomi vernacoli di Alber lattaiolo, Oppio lattaiol: ma tali denominazioni sono affatto fantastiche !. - È indicato da Seguier (pl. ver. II, p. 314) in val d'Adige in Silva quae prope Peri vicum est et ab ea nomen habet; da Pona nella valle di Caprino; da Pollini (viag. p. 114, fl. II, 304) nelle selve colline ed apriche intorno ad Avio. Il Pollini inoltre (Bertol. fl. it. 4, p. 360) ed il Barbieri (Parlat. fl. it. V; p. 115) lo raccolseto sui colli veronesi: da ultimo il Sig. Vittorio Pellegrini, Sotto ispettore forestale, crede di aver osservato questo Acero in Valpolicella nel distretto di S. Pietro Incariano. Sarà opportuno fare nuove e diligenti ricerche nelle località ora citate.
A. opuliflium VilI. = A. Opalus Ait. - Nell'opera Nomi volgari ecc. ora ricordata, sta secritto che nel Veronese questa specie è chiamata Opio; la qual cosa accennerebbe alla permanenza di essa nella regione: ma A. opulifolium non cresce nella Provincia veronese, a meno non sia stata introdotta in un qualche parco.

Sect. 2. Negundo. - A. Negundo L., Poll. - Negundo fraxinifolium Nutt. - Acero americano. - Negundo, Nigundo. - Albero dal portamento elegante, originario dell'America boreale, Carolina, Pensilvania ecc.,


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ma già da tempo introdotto presso di noi: è coltivato nei parchi, nelle piazze, lungo i viali ed anche nei campi e nei boschi; ma si incontra qualchevolta fatto quasi selvatico: e così fuori Verona nel Basso Acquar!, oltre S. Michele nei boschi lungo l'Adige! ecc. Nei giardini è coltivata la var. argentea, forma elegantissima a foglie bianche con vene verdi. - Fiorisce in aprile, ed anche in marzo se la stagione è mite.

Aesculus L. - A. Hippocastanum L., Poll. - Castagno d'India, Ippocastano. - Ipocastano, Castagnar d'India o salvadego, Castagnar mat*. - Albero originario dell'Asia settentrionale acclimatato sin dal XVI secolo: è coltivato come pianta ornamentale specialmente nei pubblici passeggi; si incontra però sporadico nella pianura ed anche nella collina: e così nei dintorni di Verona !, presso Peschiera! ecc., nella Valticina presso Castione veronese! ecc. - Fiorisce in maggio: matura i frutti verso la fine dell'estate. - Piantato lungo le sponde dei corsi d'acqua, l'Ippocastano potrebbe servire ad aumentarne la solidità; le massaie adoperano il frutto essiccato quale succedaneo alla Saponaria.

Ae. Pavia W., a fiori rossi, è coltivato nei parchi e nei pubblici giardini.

Staphylea L. - S. pinnata L., Poll. - Staphylodendron Segu. - Borsolo, Pistacchio falso. - Pistacia silvestre (Segu.) Pistachio salvadego. - Frutice arborescente, raro nel Veronese: cresce nelle siepi colline attorno a Lazise sul lago di Garda !, segnatamente alla Valesana (Rigo!) ed alle Pissarole, ove è stato primieramente scoperto da Francesco Fontana; e nella valle d'Illasi nei boschi a Cogolo ! (e Segu., A. Mass. e C. Mass. !). - Fiorisce di maggio e matura i frutti nell'autunno. - Dai semi può estrarsi olio da ardere, e dalla corteccia una materia colorante: per la sua venustà è pure coltivato quale pianta ornamentale.


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FAMILIA LXIII.  -  PHASEOLACEAE.


I. - Papilionaceae

Tribus 1.  -  Sophoreae.

Sophora L. - S. japonica L. - Sofora del Giappone. - Albero elevato e di rapido, accrescimento. Originario della Cina e del Giappone, è coltivato lungo i parchi ed i viali: un individuo appartenente a questa elegante specie vive isolato nella spianata fuori Porta S. Zeno; unica superstite fra quante ivi formavano un boschetto distrutto dagli austriaci nel 1848!. - Fiorisce in luglio, matura i frutti in ottobre e novembre. - La vicinissima S. pendula Hortul., serve a popolare i terreni umidi, tanto di piano come di colle.
Segue la tribù delle Podalyrieae rappresentata in Italia da Anagyris foetida L., esclusiva, o quasi, della regione mediterranea: p. e. Nizza al Castello!, e sul Gargano a S. Nicandro (Rigo !).



Tribus 2.  -  Genisteae.

Spatium L. - S. junceum L. - Genista juncea Segu., Poll. ecc. - Ginestra, Maggio. - Ginestra, Pocastrini, S-ciopi, Legno s-ciopo*. - Cresce in luoghi soleggiati ed aprici della zona collina ma non ovunque: e così alle sponde o nelle vicinanze del lago di Garda (Segu., Poll., Zersi, Gelmi, Rigo!) a Gargnano, Campion, Riva, Nago (276 m.), Torbole, Rocca di Garda !; a Costermano (P. Fontana!); Valeggio sul Mincio (Poll.); copiosamente poi nelle colline di Montorio veronese (e Mang.!), segnatamente alla Pezza sopra Olivè!, S. Zibio (Poll.) ecc. - Frutice alto anche 3 metri giunto che sia al suo massimo sviluppo!: i rami


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iuncacei e flessibilissimi possono essere adoperati come legacci, e da essi con la macerazione si separa un filo resistentet atto a far funi ed il così detto panno ginestrino: forse a tal uopo, ai tempi di Seguier (pl. ver. II, p. 317), era coltivato alla Rocca di Garda dai frati Camaldolesi: per la venustà dei fiori si rinviene in quasi tutti i giardini. - Maggio-ottobre.

Genista L. - Sect. 1. Ephedrospartum Spach. - G. radiata Segu., Poll. - Spartium radiatum L., Poll. viag.; S. linifolium Sternb. (Pol.. fl. II, p. 460); Cytisus radiatus Koch; Genista Iluense de' Lionesi Pona; G. radiata sive stellaris Segu. - Zipi*. - Piccolo frutice il quale cresce in macchie più o meno estese sparso qua e là dalla zona montana alla alpina!: e così sul monte Baldo (Pona, Segu., Sternb., Poll., Mang.!, Schouw, Barbieri, Bracht) in Valfredda, Costabella, Novezina, Noveza, Val Losana, Artillon , Altissimo di Nago (m. 2070) ecc.!; e sui Lessini in Malera!, presso Revolto (m. 1340), Campobrun, monte Zeola (A. Mass.!), S. Bartolomeo Tedesco (m. 918)!: secondo il Pollini cresce pure sulle rupi colline lungo la riviera bresciana del lago di Garda di Manerbe, Limone, Campione (Poll. fl. ver. II, p. 461; viag. p. 19). - Giugno-settembre.

Sect. 2. Scorpius Moench. - G. germanica L. Poll. - Piccola ginestra spinosa Pona; Genista-Spartium minus germanicum Segu. - Scardicci. - "Occurrit caule 30-60 cm. alto (in forma typica), rarius 15-20 cm. (var. humilis Rota), rarissime, saltem in ditione nostra, 100-130 cm. (var. anaxaea, Sacc.): praetera variat,
- β subinermis Rouy.
- γ inermis Koch.: haec quoque occurrit statura humili vel majore."
Frutice comunissimo nei pascoli e negli ericeti, nei


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boschi e luoghi selvatici, alle sponde e nel letto dei corsi di acqua della intera Provincia (Pona, Segu., Poll., Fontana, A. Mass.!, Mang.!, Rigo! ecc.) fra il confine vicentino e le rive del Garda, dalla alta pianura alla zona alpina!: e così, p. e., presso Verona lungo le sponde dell'Adige, nel Bosco Mantico e sul monte Baldo ai Castelletti al dissopra della Ferrara, ai Zocchi e nella Valbrutta!: le var. crescono in unione alla forma tipica; la γ è piuttosto rara e cresce nei pascoli alle Ferrazze e nel Bosco Mantico !, e sul monte Baldo Gregorio Rigo la ha raccolta ai Zocchi e nella Valbrutta !; più raramente si incontra la var. anaxaea, p. e., presso Verona in riva all'Adige ed accidentalmente, ed in mezzo alle macchie, sul colle S. Michele presso Caprino veronese!. - Maggio-luglio.

Sect. 3. Eugenista - G. tinctoria L. - Ginestrella. - Erba zaldina, Corgniola, Cornaiola, Corniola: l'ultima denominazione più specialmente data alla sottospecie G. ovata. - "Stirps polymorpha: varietates et formuae in Agro veronensi hucusque observatae" (conf. Goir. erbario forestale veronese p. 44-46; erborizz. est. ed autunn. ecc. in Bull. Soc. Bot. It. a. 1892, p. 362, n. 196, ubi G. tinctoria L. β alpestris Bertol. = G. tinctoria β pratensis Poll. corrigenda G. tinctoria L. β alpestris Bertol. et G. tinctoria β pratensis Poll. !).
- α vulgaris Spach. - G. tinctoria Poll. var. α; Ginestra germanica Calc.; Genistella dei tintori Pona; G. tinctoria Germanica Segu. - "Forma typica. Occurrit quoque subvar. a) elatior (Koch.)".
- β humilis (Ten.). - G. tinctoria var. alpestris Bertol. mant. fl. alp. apuan. p. 47, n. 43, et var. β (pro errore δ) fl. it. 7, p. 352 excl. var. Poll.
- γ pratensis Poll. - G. pubescens Lang. - "Media fere inter G. tinctoriam typicam et sequentem (Poll. fl. ver. II, p. 457)".


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- δ ovata (W. et K., Poll.). - G. lasiocampa Spach. - Subvar. b) Balbasii Rouy = G. ovata Balbis.
- ε Perreymondi (Lois.). - G. tinctoria var. β Gren. et Godr. excl. syn. Poll. - "Media inter G. ovatum W. et K. et G. manticam Poll.".
- ζ mantica (Poll.!). - G. mantica Poll. catal. dell'ort. bot. ver. a. 1814, p. 14; hort. et prov. veron. pl. nov. ecc. p. 18; fl. ver. II, p. 458 cum ic. tab. IV, fig. 7; Spreng. pl. min. cogn. pug. II, p. 73; Reichb. excurs. p. 520; Vis. et Sac. cat. p. 255; G. ovata β humilior Bert. fl. it. 7, p. 354; G. tinctoria var. γ Arcang. comp. ecc. ed. 2, p. 176, var. ζ A. Fiori fl. anal. d'Italia II, p. 18; G. Pollinii Spreng. in litt. a. 1812 ined.
La forma tipica è un frutice comunissimo ordinariamente cespuglioso, frequentemente basso, altra volta alto 1-1,5 m. ed anche più, sdraiato al suolo e prostrato, ascendente ovvero eretto: è sparso per la intera Provincia nei pascoli, nei boschetti, nei luoghi arenosi ecc. dal piano alla zona montana: la forma a) nelle sabbie e boschi lungo l'Adige!: la β (rara?) sul monte Baldo in Pravazar !: la γ, unita da Bertoloni alla precedente nei pascoli, dalla alta pianura alla zona subalpina; e così in Campomarzo di Verona!, nel Bosco Mantico !, S. Vito!, sopra Romagnano nell'altipiano di Lotrago ed in monte Cucco !, sul monte Baldo in Basiana, Pravazar ecc. !, sui Lessini presso Chiesanuova ecc.!: la δ con la sottovarietà b) nei luoghi selvatici e boschivi della collina veronese segnatamente presso Avesa, alla Cola ecc.!: la ε, rara, nella valle dell'Alpo presso Monteforte!: la ζ nei pascoli aridi e secchi in pianura ed in collina, e così nel Bosco Mantico ! (e Poll,!, Schouw, Mang.!, Bracht, Rainer), a Sommacampagna (Rigo!), Peschiera!, nella val d'Adige alle falde orientali di monte Baldo presso Preabocco ! (e Mang.!). -


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Tutte queste forme, ad eccezione di ζ, dipendentemente dalla natura dei luoghi e dall'andamento della stagione, si mantengono in fioritura da maggio a settembre e qualche volta ottobre!; la ζ fiorisce in maggio e giugno, e matura i frutti in giugno e luglio. - La G. tinctoria dà una sostanza atta a tingere in verde e giallo.

L'Herit. var. diffusa (W.). - G. peduncolata var. glabrata Rouy; G. diffusa Goir. l. et o. cit. - "Variat β pilosula Vis. et Sacc.; G. diffusa β Bertol.". - Piccolo suffrutice sdraiato sul suolo: cresce nei pascoli ed in luoghi boschivi aridi e secchi; d'ordinario è pianta gregaria: e così nel Bosco Mantico e nei prati aridi ad occidente della città di Verona ! (e Mang.!); nel bosco delle Ferrazze ed alla Musela; nelle colline di Montorio (Bracht) e segnatamente alla Pezza sopra Olivè !; nel piano di S. Rocco!; nella valle d'Illasi al Castello di Tregnago (C. Mass. !: a Preara, Cagalati e nei monti Precastio e Brogia (A. Mass.!); la var: ove la forma tipica della quale è forse più frequente!. - Aprile-maggio.

Laburnum Medik., Griseb. - L. vulgare Griseb. - Cytisus Laburnum L., Poll.; C. alpinus latifolius flore racemoso pendulo Segu. (e loco et excl. syn. Calc.). - Maggiociondolo. - Magi, Eghelo, Egano, Egano bianco*. - "Variat: α typicum Beck. = C. Laburnum subsp. Linnaeallus Wettst., et β Alschingeri Briq. = C. Alschingeri Vis.; C. Laburnum subsp. Alschingeri Wettst." - Alberello o frutice, è sparso per la intera Provincia e dalla pianura ascende, frequentemente sporadico, attraverso la collina sino alla zona montana: e così nei boschetti lungo l'Adige!; alla Cola, sopra Avesa!, alle Are ed altrove!; nella Valpantena presso Grezzana ! (e Segu.); a piedi del monte S. Viola a Casale di sotto !; a Cerro veronese!; nella valle d'Illasi a Cogolo !, Saline e


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Tregnago (A. Mass.!), Illasi (Segu.) ecc; alle sponde del lago di Garda a Riva (Gelmi) ed alla Rocca! (e Segu.); sul monte Baldo presso la Corona ! (e Poll.) e la Ferrara! ecc. - Sembra che il Laburno di questa zona botanica, anzichè al vero C. Laburnum L., spetti a C. Alschingeri Vis. sottospecie meridionale del primo (Conf. Wettstein Oester. bot. Zeitschf. a. 1890-91). - Maggio-giugno. - È coltivato nei parchi e nei giardini come pianta ornamentale, e può servire a sostenere le viti: il legno durissimo e macchiato è atto a lavori di tornio.

L. alpinum Lange. - Cytisus alpinus Mill., Poll. exl. syn. Segu.; Anagiri primo Calc. (e loco); Anagiri minore Pona (e loco). - Avorniello. - Eghelo, Egano, Egano nero (la pianta), Mazi, Zinzarele*, Dindarele* (i racemi fioriferi). - Variat:
- β pilosus Wettst.
Alberello o frutice. Abita nelle zone subalpina e montana, ora isolato altra volta formando eleganti macchie: raramente scende nella collina: e così sul monte Baldo (Calc., Pona, Poll., Mang.) in Ortigara, Monmaor, Novezina, Noveza, Artillon, Prà di Malcesine ! ecc.; e sui Lessini al Corno d'Aquilio e Corno mozzo !, Podesteria !, Velo (A. Mass. !), Revolto ! ecc.: la var. β presso Chiesanuova!. - Giugno-settembre.

Cytisus L. p. p. - Sect. Lembotropis Gris. - C. nigricans L., Poll. - La quarta specie di Citiso di Spagna presso il Clusio Pona; C. glaber nigricans Segu.; Lembotropis nigricans Griseb. - Brusa vecie* (in alcuni luoghi della Valpantena!). - Piccolo frutice comunissimo nei bosehi e nei pascoli (Pona, Segu., Poll., Font., A. Mass,!, Bracht, Mang.!) della alta pianura, della regione collina e della zona montana!. - È in fiore da maggio sino a luglio, e qualche volta ad agosto e settembre.

C. sessilifolius L. - Genista Tabernaemontani Scheele;


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C. glaber folils subrolundis pediculis brevissimis Segu. - Brusa vecie*. - frutice comunissimo nei boschi, nelle macchie, nelle siepi (Segu., Poll., Font., Bracht, A. Mass. !, Mang.!) dalla alta pianura p. e. nel Bosco Mantico !, alla zona montana elevata, p. e., sulla vetta di monte Pastello!. - Fiorisce da aprile a luglio. - È coltivato nei giardini e nei parchi.

Sect. 2. - Sarothamnus Wimm. - C. scoparius Link. - Sarothamnus vulgaris Wimm.: Genista scoparia Lam., Poll. - Ginestra de' Carbonai. - È indicato da Pollini, ma raro, nella finitima Provincia di Rovigo, in dumetis haud longe a Pado (fl. ver. II, p. 460): infatti è stato raccolto da A. Massalorigo lungo il Po presso Ociobello !. Da ricercarsi.

Sect. 3. - Viborgia Moench. - C. purpurens Scop., Poll. - Var. β albiflorus. - Questo piccolo frutice, non visto da Calceolari, Pona, Segu., cresce copiosamente, di spesso gregario, per tutta la Provincia nei pascoli, negli ericeti ed in luoghi selvatici fra 120 e 1200 metri di altitudine: e così nella valle d'Illasi a monte Brogia, Saline, Preara ecc. (A. Mass.!); nella valle di Squaranto sopra Mizzole, specialmente salendo al piano di S. Rocco !; nella Valpantena sopra Grezzana!; nei monti Pastello (Bracht, Mang.!) e Pastelletto!; nella val d'Adige singolarmente fra Peri e Fosse a sinistra, e Rivalta e Brentino, a destra del fiume!; nei colli Cordaspina e S. Marco !; sull'altipiano di Rivoli e nella valle di Caprino!; a Lazise (Fontana), Torri! (e Rigo!), Malcesine, Navene !, Riva (Fox-Strangwey); sul monte Baldo nella valle di S. Zeno !, ai Pianeti, a Tierno, Castione ecc. (Poll.): la var. a fiori bianchi, rarissima, nell'altipiano di Rivoli verso le Zuane !. - Aprile-giugno. - Dimostra speciale attitudine per i terreni cretacei ed argillosi!.

C. hirsutus L., Segu., p. p. Poll. excl. primo ex duobus syn. Ponae. - C. prostratus Bertol. non Scop.; C. prostratus


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var. hirsutus Vis. et Sacc.; Citiso bianco silvestre di Clusio Pona; Genista hirta Rouy. - Frutice polimorfo frequente nei boschi, pascoli, ericeti, luoghi selvatici per tutta la Provincia (Pona, Segu., Poll., Fontana, Vis., Mang.!, A. Mass.! ecc.) fra il confine vicentino ed il lago di Garda, dall'Alto Agro veronese; p. e. Bosco Mantico !, e dalla collina, p. e. colli di Avesa, Quinzano, Parona ecc.!, alla zona montana e subalpina p. e. Valfredda di monte Baldo!, cima di monte Pastello!, passo di Roccapia !, Revolto ! ecc . - Aprile-settembre dipendentemente dalla altitudine. Alcune forme sono probabilmente da riferirsi a C. prostratus Scop. = Genista Scopolii Rouy.

C. capitatus Jacq., Poll. - Genista capitata Scheele, Rouy. - "Variat: β supinus (L.). - Genista supina Scheele, Rouy. - Occurrunt quoque formae vel subvarietates: a) grandis et b) microphyllus Rouy (sub Gentista); - C) biflorens (Host.) = C. prostratus Koch." - Frequente come ed ove il precedente, ma di preferenza nei pascoli e luoghi selvatici di tutti i colli. - Maggio-settembre.

Argirolobium Eckl. et Zeyh. - A. Linnaeanum(1) Walp. - Cytisus argenteus L., Poll.; Trifolium argenteum floribus luteis J. Bauh., Ray; Trifoglio glutinoso sassatile argenteo di fior odorato Zannoni; Cytisus Zannoni Turra; Cytisus humilis argenteus angustifolius Segu. - Piccolo frutice; vive in luoghi erbosi e rupe tri nella collina e nella zona montana: primieramente raccolta dal Ray alle falde del monte Baldo, dallo Zannoni nel monte Maseti (probabilmente i Masi) a breve distanza dalla Corona, dal Seguier sul monte Larzano al dissopra. di Avesa ove è stato ritrovato da Pollini, Manganotti! e si mantiene ancora in oggi !; questa bella e non comune Faseolacea, fra il confine vicentino ed il lago di Garda, si incontra copiosa nella valle d'Illasi presso Badia Calavena (A. Mass.!);


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nella piccola catena che separa Valpantena dal vaio di Squaranto alle Porsile, Marisi, Serbaro, le Calcare al piede del monte Erbin, Novezago, nei monti Zovo e Gazo!; a Cologne di Grezzana (Poll.); nella collina di Verona in diversi luoghi!; nella Valpolicella presso Prun e Fumane!; a Monte sul Pastello!; nella val d'Adige a sinistra del fiume presso Peri!, a destra alle falde orientali di monte Baldo sopra Mori (baronessa S. Salvotti!), fra Rivalta e Brentino lungo la strada!; nel colle S. Marco ed alle sue falde presso Lubiara ! e sul monte Baldo in Piore !, ai Lumini !, nella valle di S. Zeno sotto all'Eremo dei SS. Benigno e Caro !, alle sponde del lago di Garda presso Torri (Rigo !), a Navene ! ecc.- Aprile-settembre.
[(1) = Argyrolobium zanonii (Turra) P.W. Ball - n.d.c.]

Adenocarpus Dc. - A. parvifolius Dc.; Cytisus complicatus Dc., Poll. excl. syn. Ponae. - Questa Faseolacea deve essere radiata dalla Flora Veronese: veramente il Pona (M. B. p. 14) indica la Seconda specie di Citiso di Spagna presso il Clusio, che per lo appunto corrisponde alla pianta in quistione, nella valle di Caprino; ma, come già avvertiva Seguier (pl. ver. II, p. 340), difficilmente può ammettersi la presenza di questa Faseolacea, propria dell'Italia media e meridionale e di Sicilia, nella località segnata da Pona: ed il Citiso secondo di questo botanico, vuol indicare, secondo ogni probabilità, una specie o forma di Citiso crescente nella zona indicata, diversa affatto dalla pianta di Clusio e da lui a questa erroneamente riferita: e questo errore è stato causa che Adenocarpus parvifolius, figuri, in Flore anche recenti, contrariamente al vero, come vivente nel Veronese!.

Lupinus Tournf. - L. albus L., Poll. - Lupinus domesticus Calc. - Lupino.- Fave luine. - Spontaneo nella Sicilia e nelle Eolie, è coltivato nel Veronese per essere adoperato come sovescio; si incontra però


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qua e là sporadico e quasi fatto selvatico: e così presso Verona al Pestrino !, S. Pancrazio ! ed altrove; nell'altipiano di Rivoli, nella valle di Caprino! ecc. - Fiorisce di aprile e maggio se seminato d'autunno, più tardi se di primavera: annuo e bienne. - I semi messi in molle, sono smerciati di primavera sotto il nome di Fave luine.
Nulla può asserirsi circa il Lupinus sylvestris di Calceolari, ed indicato da questo botanico nelle vicinanze di Verona e nella valle di Caprino (Conf. Segu. pl. ver. II, p. 349; Poll. fl. ver. II, p. 468). - Che il Calzolari abbia inteso accennare alla pianta coltivata e fatta quasi selvatica, come si incontra infatti nelle stazioni da lui indicate? - Di questa tribù non sono rappresentati nel Veronese i generi Erinacea (E. Pungens Boiss.) esclusivo di Corsica, e Calycotome : è frequentemente coltivato Ulex europaeus L.



Tribus 3.  -  Trifolieae.

Ononis L. - Sect. 1. Gren. et Godr. - O. Natrix L., Poll. - Anonide gialla del Camerario Pona. - Erba bacaia. - Malega zala, Malaiga zala. - Variat:
- α major Boiss., Rouy. - Haec occurrit: a) striata Rouy: O. pinguis L.; O. Natrix var. β Poll.; Anonis non spinosa flore luteo variegato Segu., - b) concolor Rouy, - c) arachnoidea Lapey., Gren. et Godr.
- β media Boiss. - Haec quoque occurrit; d) laxa Rouy: O. picta Desf., - e) condensata Gren. et Godr.
- γ Perusiana Gren. et Godr. - O. picta Lapey.
Frequentissima e per lo più gregaria nei pascoli, nei luoghi sabbiosi e pietrosi, nel letto dei torrenti, in luoghi franati per tutta la Provincia dalla alta pianura alla zona montana: domina la forma a)!; la b) è stata osservata in Campomarzo di Verona


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nel Giaron della Calabi! (accidentalmente?); la c) sul monte Pastello, rarissima!, e nei campi di sabbia nell'altipiano di Rivoli!. - Giugno-ottobre: perenne.

O. reclinata L. α Linnaei Webb. - Cresce, per lo più gregaria, nei pascoli aridi e secchi dei depositi morenici, ma non è specie comune: e così alle falde occidentali di monte Baldo sopra Torri del Benaco ove è stata primieramente scoperta da Gregorio Rigo!; sotto a Rivoli verso la val d'Adige, ma quivi rarissima e forse accidentalmente!; alle falde orientali di monte Baldo seguendo il sentiero che dai Tessari va in Maion ! nell'Alto Agro veronese nei campi di Guastalla!. - Maggio-giugno: annua.

O. rotundifolia L., Poll.; Secondo cece silvestre del Delacampio Pona? - Se la pianta del Pona è da riferirsi (Poll. fl. ver. II, p. 475) ad O. rotundifolia L., questa sarebbe indicata (Pona M. B. p. 18) nei campi presso Settimo veronese: ma invano fu quivi ricercata da Seguier (Pl. ver. IIt, p. 338: il Seguier identifica la pianta del Pona con Cicer silvestre trifolium J. B.), né vi è stata rinvenuta dai Botanici posteriori. Anche i Sig. Visiani e Saccardo (Cat. p. 256) indicano O. rotundifolia nei luoghi montani del Veronese.

Sect. 2. Bugrana Dc. - O. spinosa L. sp. ed. 1, p. 716 et ed., 2. p. 1006; Burnat fl. alp. mar. II, p. 83; O. vulgaris Rouy. - Stancabue. - Malega, Malaiga. Una spezie di spina retica (sui Lessini!)*. - "Varietates et formae in agro veronensi adhuc observatae:
- α spinosa (Wallr.). - O. campestris Koch et Ziz.; O. antiquorum Poll. et mult. non L.; Aegipiros Calc.; O. spinosa flore purpureo Segu. - Subvar. a) Haplocaulos Briquet ap. Burnat o. c. p. 85; - b) parvifolia Rouy; - c) albiflora; O. spinosa var. β Poll.; Anonis spinosa flore albo Zannich., Segu.
- β procurrens (Wallr. p. p.). - O. repens auct. it.


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non L. - Subvar. d) mitis GmL; - e) vulgaris Lange, Rouy".
Comune per tutta la Provincia nei pascoli e luoghi aridi e fra gli ericeti dal piano alla zona montana: le forme a) e b) compaiono qua e là in unione alta tipica; la c) presso S. Bonifacio in riva all'Alpone !, a Breonio!, alle Foldrone presso Cerro!, a Molane alle falde di monte Pastello!; sul monte Baldo in Basiana !: la β cresce in luoghi erbosi sotto a Pazzon e presso Porcino alle falde orientali di monte Baldo e più in alto in Piore !; le due forme d) ed e) si incontrano promiscue. - Pianta suffrutescente perenne: aprile-novembre.

O. Columnae(1) All., Poll. in nota ad O. minutissimam. - O. minutissima Poll. quoad pl. ver. et excl. syn.; O. pusilla glabra angustifolia lutea Segu. - "Stirps satis polymorpha et variabilis; in agro veronensi sequentes occurrunt formae: a) genuina Rouy; - b) paucifiora Rouy; - c) abortiva Legr.".
Cresce copiosamente, e frequentemente gregaria, nei pascoli e luoghi erbosi della intera Provincia, dalla alta pianura alla zona montana: e così nel Bosco Mantico !, nella Valdonega e per tutta la collina veronese!, nella Valpantena!, nella Valpolicella!, nella Val d'Adige!, nel Pastello!, nell'altipiano di Rivoli e nella valle di Caprino!, nei colli Benacesi, alle sponde del lago di Garda a S. Vigilio, Navene ecc.!; sul monte Baldo in Piore ! ecc. - Estate autunno: perenne.

O. minutissima L. non Poll. - È indicata (Vis. et Sacc. cat. p. 256) nei colli veronesi nei quali certamente non cresce; e dal Reichenbach (exc. p. 516) sul lago di Garda a Bardolino?
[(1) = Ononis pusilla L. - n.d.c.]

Trigonella L. - T. monspelica L., Poll. - Foenum graecum sylvestre alterum polyceration Segu. - Non comune; eresce qua e là sui muri, in luoghi erbosi, fra le messi ecc.: e così alle sponde del lago di


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Garda presso Torri ecc. (Rigo!), in Verona nel giardino Giusti e sull'ala dell'Arena!, sulle mura della città verso Campomarzo ! (e Segu., Poll., Rainer) ed al margine della strada di circonvallazione fra Porta Pellegrina e Porta Vescovo !, a Tomba (Poll.), presso Montorio specialmente verso le Ferrazze (Poll.) e nella valle di Mizzole a Pigozzo !, nella valle di Tregnago a Centro (A. Mass. !). - Aprile-giugno: annua.

T. Foenum-graecum L., Poll. - Fieno - Greco. - è, secondo Dc., originaria dell'Asia occidentale: excolitur it, aliq. regione Prov. veron. ob semina officinalia (G. Rigo in scheda !).

T. coerulea Ser. in Dc. - Melilotus coerulea Desr., Poll. - Loto silvestre del Matthioli non di Dioscoride Pona; Meliloto singolare dell'Alpini Pona; Meliloto di specie singulare Pona (M. B. p. 53, ic.). - Specie originaria della Regione Danubiana, della Russia meridionale e del Caucaso: è indicata, certamente avventizia, dal Pona presso Settimo veronese e nella valle di Caprino, ove non è stata rinvenuta da Seguier né ritrovasi in oggi.

Medicago L. Sect. 1. Lupularia Ser. - M. lupulina L., Poll. - Melilotus capsulis reni similibus in capitulum congestis Segu. - "Forma stipulis dentatis (M. lupulina L.) et forma scipulis integerrimis (M. lupulina W., M. Willdenowii Merat. non Boenn., M. lupulina subvar. integristipula Rouy) in eadem planta saepe observantur: occurrit quoque subvar. eriocarpa Rouy". - Comune nei campi, nei prati, nei pascoli, sulle strade e sui muri per la intera Provincia dal piano al confine della zona montana con la subalpina!: p. e. sui Lessini presso al passo di Roccapia ! - Primavera-autunno: annua, bienne, perennante.

Sect. 2. Falcago Reichb. - M. falcata L. - Medica sylvestris, floribus croceis Segu. - Erba spagna salvadega,


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Erba spagna de fior gialo*. - Comune nei pascoli e luoghi erbosi aridi, al margine dei campi ecc., dal piano alla zona montana, per la intera Provincia!. - Estate-autunno: perenne.

M. sativa L., Poll. - M. major, erectior, (floribus purpurascentibus Segu. - Medica. - Erba medica., Erba spagna. - "Variat floribus violaceis vel coeruleis, raro albis (M. sativa var. alba Cocconi)". - Spontanea nell'Asia occidentale e centrale, nella Tunisia ed Algeria: nel Veronese, come altrove, è estesamente coltivata quale erba foraggera, dal piano alla zona montana; ma cresce ovunque quasi fatta selvatica!: la var. a corolle bianche è rara; è stata raccolta presso la stazione ferroviaria di Caldiero !. - Maggio-ottobre: perenne.

M. varia Thomas Martyn., Goir. erborizz. ecc. - M. sativa media Pers.; M. media Goir. spec. morph. ecc., et app. bot.; M. falcato-sativa Reichb.- Hybrida: occurrit:
- α pseudosativa Rouy. - M. sativa > falcata Rouy; M. sativa β versicolor Koch.
- β pseudofalcata Rouy. - M. falcata > sativa Rouy; M. falcata β versicolor Koch.
Ibrida fra le due specie precedenti, si incontra ordinariamente frammezzo alle stesse, più raramente isolato: e così in Verona nel cortile del R. Liceo Scipione Maffei, ove è scomparsa, ed in un prato nel R. Collegio agli Angeli!, lungo gli argini della ferrovia fra Parona e Pescantina !, nella collina veronese in Valdonega!, nella Valpantena sopra Grezzana! (conf. Goir. spec. morph. veg. ecc. p. 48). - Pare che questa forma non fosse ignota al Pollini, il quale, probabilmente, la confuse con M. sativa: infatti scrive (fl. ver. II, p. 538) che in quest'ultima i fiori sono violacei vel raro luteoli. - Estate-autunno.

Sect. 3. Spirocarpos Ser. - M. orbicularis All., Poll. -


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Trifolio cochleato, o specie di Medica del Lobelio et del Pena Pona; M. orbiculata Segu. - Nei luoghi erbosi e fra le messi nell'alta pianura ed in collina: nella valle di Caprino! (e Poll.); nella spianata fuori e ad occidente di Verona! (e Pona); nei fossi intorno alla città a piè delle mura ! (e Segu.); in Campomarzo! (e Mang.!); nella collina veronese in Valdonega !; nella valle d'Illasi presso Tregnago (A. Mass. !). - Estate: annua.

M. rigidula Desr. - M. polymorpha var. rigidula L.; M. Gerardi W., Poll.; Medica di follicolo spinoso Pona; Medica hirsuta echinis rigidioribus Segu. - "Variat α typica et β agrestis Ten." - Frequente per tutta la Provincia (Pona, Segu., Poll., Rainer. Bracht, A. Mass.!, Mang.! Rigo!) dal piano - p. e. nei fossi stessi della città di Verona! - a tutta la zona della collina in luoghi erbosi e fra le messi! - La pianta del Pona non può essere riferita se non a questa specie, malgrado il dubbio di Seguier e di Pollini: il Follicolo spinoso, ossia Medica folliculo spinoso raccolto da Moreni sui monte Alba spetta invece a M. carstiensis L. - Aprile-giugno: annua.

M. minima Grufberg ap. L. - "Variat:
- α vulgaris Urban. - M. polymorpha μ minima L.; M. minima var. α Poll.
- β recta (W.). - M. minima β longiseta Dc. "Haec occurrit: a) mollissima Roth., - b) angustifolia Strobl., - c) latifolia: foliosis obcordatis 10 mm. et ultra latis; praeterea tota planta glabrescens vel sparse pilosa, caule 45-50 cm. et ultra longo.
- γ hirsuta A. Fiori. - M. polymorpha λ hirsuta L.; M. minima var. β Poll.; Medica echinata hirsuta Segu.".
Queste tre varietà crescono copiosamente lungo le vie, sui muri, nei pascoli e luoghi erbosi, fra le messi ecc. della intera Provincia, dal piano alla zona


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montana!. - È in vegetazione dalla primavera all'autunno: estate.

M. carstiensis Wulf., Poll. - M. Noccae Balb.; M. folliculo spinoso Moreni. - Seguier non fa parola di questa pianta, Moreni la segnala sul monte Alba, al confine del Veronese col Vicentino, Pollini infine (fl. ver. III, p. 809, a. 1824) appena la indica presso Guastalla nelle colline di Sommacampagna: bisogna conchiudere che M. carstiensis ai tempi di Seguier non crescesse sul suolo della Provincia veronese o per lo meno vi fosse rarissima, e che tale ancora si mantenesse ai giorni di Pollini: oggidì invece, fra il confine vicentino e le rive del Benaco, trovasi abbondantemente sparsa nelle macchie, nei luoghi selvatici, al margine dei campi delle zone collina e montana. E così nei colli Benacesi (Rigo !), sul monte Baldo (Rigo!) e singolarmente in Pravazar ! (e Gelmi), ed alle sue falde orientali nella val d'Adige fra Preaboco e Brentino!; nel monte Tondo ed al Maso !, nella Valpantena presso Grezzana (A. Mass. in herb. pat.!) ed, oltrepassati i Belori, nella ascesa a Chiesanuova!; nella valle d'Illasi nei boschi a Marcemigo, Cogolo ecc. presso Tregnago! (e A. Mass. in herb. pat.!); nella valle dell'Alpone presso Monteforte, S. Giovanni Ilarione e più in alto a Vestena nel monte Bolca. - Giugno-agosto: perenne.

M. arabica All. - M. maculata Sibth., Poll., Goir. - Variat α vulgaris et β longispina Rouy". - Rara: non indicata da Pollini pel Veronese, questa bella specie cresce in luoghi erbosi e secchi nell'interno della città di Verona fra Porta Palio e Porta Nuova, ed a Porta Vescovo sugli spalti al dissopra di S. Toscana!; tra Porta Vittoria e Porta Vescovo sulla scarpa del fosso lungo la strada di circonvallazione; nella campagna veronese presso al Chievo!. - Aprile-maggio: annua.


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M. hispida(1) Gaertn. var. denticulata (W.). - M. polymorpha γ deuticulata Gren. et Godr.; M. denticulata Goir. l. et o. C. - Rara: luoghi erbosi nella Valdonega! (e Rigo), e certamente altrove; e secondo ogni probabilità, come opina il Sig. Gelmi per la pianta trentina, introdotta con semi del foraggio. - Giugno-luglio: annua.
[(1) = Medicago polymorpha L. - n.d.c.]

Melilotus Tournf. - M. alba Desr. - M. leucantha Koch., Poll.; M. officinalis var. β Poll. viag. p. 87; M. officinarum Germaniae, flore albo Segu. - Comune nei luoghi incolti, nelle sabbie, lungo i corsi d'acqua ecc. dal piano - p. e. in Campomarzo di Verona lungo l'Adige! - ad una certa altezza sui monti - p. e. in Vestena sul monte Bolca (A. Mass.!): - Maggio-ottobre !: annuo e bienne.

M. altissima(1) Thull. - M. macrorhiza Pers. - Variat β paluster (Kit.). - Margine dei fossi nell'Alto Agro veronese presso Mozzecane !, ed a Centore presso S. Michele!. - Estate-autunno: bienne.
[(1) = Melilotus altissimus Thuill. - n.d.c.]

M. arvensis Wallr. - M. officinalis PolI. fl. ver. II, p. 504 et. M. officinalis var. α Poll. viag. p. 87; M. officinarum Germaniae Segu. - Meliloto. - Erba spagna salvadega*. - Comune ovunque, e per la intera Provincia, nei campi, lungo i fossi e le vie, fra le messi, nei prati dalla pianura alla zona montana!. - Maggio-ottobre: annuo, bienne, perennante!.

M. indica(1) All. - M. parviflora Desf., Poll. - Indicato da Pollini (fl. ver. II, p. 506) in agrorum aggeribus, et in herbidis humilioris Provinciae veronensis prope S. Bernardino - Estate: annuo.
[(1) = Melilotus indicus (L.) All. - n.d.c.]

M. italica Lam. - È stato raccolto lungo il Po da A. Massalongo! presso Ociobello: certamente avventizio.

Trifolium L. Sect. 1. Calycomorphum Presl. - T. subterraneum L., Poll. - Raro nel Veronese; fu scoperto da Pollini al di là di Tomba, erborizzando assieme al prof. Brignoli: cresce ordinariamente


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gregario ed al margine dei campi, ad est di Tombetta!, verso il Pestrino e S. Pancrazio !, attorno al fortilizio di S. Caterina! ecc. - Maggio-luglio: annuo.

Sect. 2. Lagopus Ser. - T. arvense L., Poll. - Lagopiro del Dodoneo o Lagopo spicato Pona; T. arvense humile spicatum Segu. - "In ditione veronesi occurrunt varietates α agrestinum (Jord.) et β Brittingeri (Weitenw): inquirendae subspecies T. longisetum Boiss. et Reuter e T. gracile Thuill.". - La var. α è comunissima per la intera Provincia nei campi e luoghi sterili e sabbiosi dal piano alla zona montana!: la β fra i basalti nella valle dell'Alpone ! e certamente altrove. - Aprile-ottobre: annuo.

T. striatum L., Goir.! app. bot. et erborizz. ecc. - Raro. Luoghi erbosi a Monteforte dell'Alpone ! e nel Bosco Mantico !. - Maggio-giugno: annuo.

T. scabrum L., Poll. - T. flosculis albi in glomerulis oblongis cauliculis proxime adnatis Segu. - Comune (Segu., Poll., Mang.! ecc.) nei luoghi aridi, secchi e soleggiati per tutta la Provincia nel piano e nella collina!. - Aprile-agosto, dipendentemente dalla altitudine: annuo.

T. lappaceum L. - Raro: nei luoghi erbosi in vicinanza al lago di Garda, ove è stato scoperto da G. Rigo !, nel colle Salt fra Torri e Garda. - Maggio-giugno: annuo.

T. hirtum All., Goir.! app. bot. - Rarissimo: luoghi erbosi dei colli nella valle dell'Alpone presso Monteforte in giacimenti basaltici!. - Maggio-giugno: annuo.

T. stellatum L. - Indicato nei pascoli aridi e secchi del Veronese (Vis. et Sacc. cat. p. 276). Infatti è stato raccolto dal Kellner al Bosco Mantico (in berb. P. A. Saccardo). - Maggio-giugno: annuo.

T. incarnatum L., Poll. - T. spica subrotunda rubra Segu. - Pesarone. - Trifoglio o Zerfoio rosso*, - Variat:


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- β Molineri (Balb.).
- γ elatius Gibelli et Belli (Rivista critica e descrittiva delle specie di Trifolium italiane e affini comprese nella sezione Lagopus Koch p. 54, n. 58). - T. incarnatum auct. non L.
- δ depauperatum Negri in scheda ined.!. "Planta macrior, partibus omnibus depauperata, facie T. Lagopi".
Frequente nei pascoli del piano e della collina: la forma tipica e la var. β crescono promiscuamente nel Bosco Mantico ! (e Segu., Poll., Bracht, Mang.'! ecc.). nelle sabbie lungo l'Adige!, nei fossi della città di, Verona attorno alle mura!, fuori Porta Nuova al poligono ! ecc.: la var. γ è coltivata per foraggio, ma si incontrano qua e là sporadici, esemplari stremenziti che presentano tutta la facies ed i caratteri di T. Molineri, (Gib. et Belli l. c.): la δ è stata raccolta: nel Bosco Mantico !, e corrisponde ad esemplari raccolti dall'Abate Carestia a. S. Martin d'Aosta, notevoli per l'impoverimento di tutte le parti così da offrire l'aspetto di T. Lagopus. - Aprile-giugno: annuo.

T. angustifolium L." Poll. - Sparso per la intera Provincia nei luoghi magri e secchi e nelle macchie della pianura e della collina, più raramente della zona montana (Segu., Poll., Rainer, A. Mass.!, Font., Rigo!, Mang.!): e così nelle vicinanze ed in tutti i dintorni di Verona!, Bosco Mantico !, sponde del lago di Garda!, valle di Caprino!, monte Pastello!, monte Porsile nella Valpantena!, Tregnago! ecc. - Maggio-luglio: annuo.

T. echinatum M. B. - T. supinum Savi. - Raro: negli ericeti in valle di Caprino presso Gamberon ed ai piedi del colle S. Marco !.- Luglio-settembre: annuo.

T. ochroleucum Huds., Poll. - Variat: β roseum (Presl.).


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- Frequente nei prati e luoghiselvatici erbosi dal piano alla zona subalpina: e così nella pianura veronese nei prati umidi intorno il Vallone e l'Albaro (Poll.); presso Verona al fortilizio di Porta Nuova; nel Bosco Mantico! (e Poll.); a S. Ambrogio di Valpolicella (Barb.); sul monte Baldo in Ime, Basiana, Noveza, Albarè, le Corne ecc.!; sui Lessini a S. Anna d'Alfaedo! ecc. - La var. β, rara, a S. Martino della Battaglia e Sirmione!; alla Pezza sopra Olivè nella collina di Montorio!; alle falde del monte Baldo presso Pazzon e Vezzane!. - Maggio-settembre: perenne.

T. pratense L., Poll. var. α. - Triphylloides pratensis ore purpureo Segu. - Moscino. - Zerfoio. - "Variat: α typicum. - Formae vel varietates in agro veronensi observatae: a) pendunculatum Ser.; - b) nummulariaefolium (Pers.); - c) albiflorum; - d) expansum (W. et K.); - e) delicatum: pianta gracillima et partibus omnibus diminuta; foliis minusculis, sub-ovatis, distincte omnibus emarginatis; - f) villosum: caule rigido; tota planta villosissima.
- β sativum (Mill. ex Rchb.): - g) gracile?: planta coespitosa, caulibus gracilibus prostratis, fere repentibus; capitulis parvis (ulterius examinandum).
- γ nivale (Sieb.). - T. pratense var. β Poll.; T. pratense var. collinum Gibelli et Belli. - Occurrit corolla rosea et rarissime alba".
La forma tipica è comunissima pei prati, pascoli, luoghi selvatici ecc. dalla bassa pianura alle zone più elevate di tutti i monti!; la β è estesamente coltivata, ed incontrasi parzialmente qua e là inselvatichita o sporadica!; la γ è abbondantemente sparsa nei pascoli elevati del monte Baldo e dei Lessini, e sopra questi ultimi nel monte Tomba cresce rarissima la sotto varietà a fiori bianchi!; la forma a) nella val


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d'Adige alla Chiusa ! i la b) in val Andrine di monte Baldo !; la c) nella collina di Marcellise ed al Campostrin presso S. Anna d'Alfaedo!; la d) una sola volta ed in un unico esemplare, certamente avventizio, nei fossi intorno alla città di Verona!; la e) nelle sabbie umide depositate dall'Adige; la f) alle falde occidentali del monte Baldo presso Castion veronese e Castelletto!; la g), forma assai critica, raccolta nelle vicinanze della Ferrara frammezzo a frutici di diverse specie. - Dalla primavera a tardo autunno: perenne.

T. pallidum W. et K. - Raccolto una sola volta, certamente avventizio, nei fossi della città di Verona fra Porta Pellegrina e Porta Vescovo!. - Giugno: bienne. È ritenuto da taluni fitografi come varietà del precedente.

T. medium L., Poll. - T. flexuosum Jacq. - Variat:
- α typicum Rouy.
- β pedunculatum Ser. in Dc.
- γ microphyllum Rouy.
Sparso qua e là nei luoghi selvatici aridi, sui muri, fra le rupi ecc. delle zone collina e montana: e così in prossimità del lago di Garda a Lazise (Font.), ed altrove (Poll.); sul monte Baldo lungo la ascesa da Brentino alla Corona!; nella valle di Caprino!; nella Valpolicella presso Ospedaletto e Gargagnago!, a S. Anna d'Alfaedo!; presso al Maso e Montecchio!, nella collina di Lavagno sopra Marcellise!; nella valle di Illasi a Tregnago (A. Mass.!): la var. γ, d'ordinario gregaria, presso Pazzon e Caprino e sul monte Gazo al disopra di Romagnano!. - Giugno-settembre: perenne.

T. alpestre L., Poll. - "Occurrunt subvarietates: b) distachyum Ten.; - c) roseum Ser. in Dc.; - d) humile: parti bus omnibus minor, caule cum capitulo 8-10 cm. alto". - Frequente nei pascoli e


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luoghi selvatici della intera Provincia, dalla alta pianura e dalla collina alla zona subalpina! (e Poll., Mang.! ecc.): la forma b) sul monte Baldo in Basiana !; la c) corollis purpureis, raramente assieme alla forma tipica!; la d) sul monte Baldo ai Colonei!. - Maggio-agosto: perenne.

T. rubens L., Poll. - Citiso del Trago et del Lobelio detto Lagopo secondo di foglia grande et Lagopo grande Pona; T. montanum spica longissima rubente et T. spica oblonga rubra Segu. - Frequente nelle macchie, nei boschetti e cespugli in luoghi sassosi aridi dalla alta pianura alla zona subaIpina: e così nel Bosco Mantico !, nella Valdonega!, alla Pezza sopra Olivè nella collina di Montorio!, sul monte Pastello! ecc. - Maggio-agosto: perenne.

Sect. 3. Galearia Presl. - T. resupinatum L., Goir. app. bot. ecc. - Variat: α genuinum et β gracile Rouy. - Raro: la var. α in luoghi erbosi, nella città di Verona nel Collegio agli Angeli!, nel fosso intorno alla città appena fuori Porta Nuova e nelle sabbie dell'Adige dopo la inondazione dell'anno 1882!, lungo la strada a S. Giacomo di Tomba e Cadidavid!: la β nelle vie della città di Verona!. - Aprile-giugno: annuo.

T. fragiferum L., Poll. - T. caule nudo, glomerulis glabris Segu. - Comune ed ordinariamente gregario, nei luoghi erbosi, lungo il margine delle vie, nelle sabbie dei corsi di acqua, in vicinanza all'abitato (Segu., Poll., A. Mass.!, Clementi, Font., Mang. ! ecc.), nei pascoli, nei boschi ecc. dal piano alla zona montana per la intera Provincia!. - Giugno-novembre: perenne.

Sect. 4. Amoria Presl. - T. nigrescens Viv. - T. hybridum Savi, Poll. non L. - Frequente e sempre gregario, nei prati e luoghi erbosi della intera Provincia dal piano alla zona della collina: e così per


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tutta la bassa pianura veronese!; presso. S. Michele!; a porta Vescovo in vicinanza alla stazione ferroviaria e nei fossi intorno alle mura; nel Bosco Mantico! (e Poll., Bracht, Mang.! ecc.); al lago di Garda (Precht.); nella valle d'Illasi a Tregnago (A. Mass.!) ecc. - Maggio-novembre: perenne.

T. elegans Savi, Goir. l. et o. c. - T. hybridum Auct. plur. - Raro: luoghi erbosi nella bassura di S. Michele presso Verona, e nella valle di Roncà!. Maggio-luglio: perenne.

T. repens L., Poll. - Trifoliastrum pratense foliis ovatis, sagittata subalbida macula circa ungues notatis Segu. - Trifoglio bianco. - Terfoio, Zerfoio salvadego, Zerfoio ladin*. - Variat:
- α typicum.
- β minus Gib. et Belli.
- γ pseudo-elegans Gib. et Belli.
- δ phyllanthum Ser. in Dc. - T. repens var. β Poll. - "Forma monstrosa".
La forma tipica è comune nei luoghi erbosi, lungo le vie ecc. dal piano alla zona subalpina: la var. β cresce nei pascoli elevati dei monti; e così sul monte Baldo in Costabella !, Mon Maor ! ecc.; nei Lessini sul monte Sparaver!; sul monte Posta! ecc.: la var. γ, rara, nei seminati sul monte Serbaro sopra, Grezzana!: la δ compare qua e là, e piuttosto frequentemente, assieme alla forma normale, tanto al piano!, quanto nelle stazioni anche elevate, e così sul monte Baldo in Piore, ai Colonei ecc.!. - Aprile-novembre: perenne.

T. pallescens Schreb. - Pascoli e valli alpine sul monte Baldo in Valdritta !, valle degli ossi ! (e Leyb.), val delle pietre! ecc.;, in Campobrun, Zeola ! ecc. - La pianta, veronese sarebbe forse da riferirsi alle forme corrispondenti a T. glareosum Schleich. - Giugno-settembre: perenne.


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T. Thalii Vill. - T. coespitosum Reyn., Goir., - Variat: β pseudorepens Gib. et Belli. - Frequente nei pascoli elevati del monte Baldo (Jan., Gelmi; Cesati), al Sassetto, val grande, val delle pietre, val degli ossi, Valdrita ecc.!; e sui Lessini a Bocca di Selva, Trachi, Podesteria, Malera !, e così pure sui monti Posta, Campobrun, Zeola, Lobia ecc.!, e quindi ad altitudini comprese fra 1300-2235 metri: la var. β, sui Lessini presso ai Trachi! e certamente altrove. - Giugno-ottobre: perenne.

T. montanum L., Poll. - T. montanum albitm Segu. - Comune nei pascoli, argini, luoghi aridi, dalla alta pianura alla zona, montana, di preferenza però nella collina: si incontra pur nei fossi intorno alle mura, e per le vie stesse della città!. - Estate-autunno: perenne.

Sect. 5. Lupinaster Adans. - T. alpinum L., Poll., Goir. Trifolio angustifolio alpino Pona. M. B. p. 194, ic.; Trifoliastrum alpinum purpureum humile, caule nudo simplici, foliis angustioribus acutis, floribus amplioribus, siliquis planis incurvis et dispermis Segu. - Raro nei pascoli e nelle rupi della zona alpina nel monte Baldo (Segu., Moretti, Barbieri, Perini ! e sui Lessini (1600-1800 m.): e così sul primo scendendo dall'Altissimo di Nago alla bocca di Navene ! (e Poll.), e da Costabella alla bocca di Naole!, in Mon Maor (Pona); e sui secondi nei pascoli delle Gasperine, di Podesteria e di Spraver !. - Giugno-settembre: perenne.

Sect. 6. Chronosemium Ser. - T. dubium Sibth. - T. minus Relh.; T. procumbens L. p. p., Poll.? - Nei campi, nei pascoli, nei luoghi coltivati. - Giugno-settembre: annuo.

T. patens Schreb. - T. agrarium Poll. p. p. - Prati e luoghi freschi: e così nei fossi della città di Verona!, in Campomarzo! (e Mang.), nelle sabbie lungo il corso dell'Adige!, al Pestrino!, nella collina in Valdonega!


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ecc.: non manca nei pascoli aridi e secchi p. e. intorno al Castel di Montorio !. - Estate-autunno: annuo.

T. campestre Schreb. - T. agrarium Poll. p. p ; Trifoliastrum quod trifolium pratense luteum capitulo Lupuli vel agrarirum Segu. - Variat: β Schreberi (Jord.); T. procumbens Schreb.; T. procumbens var. minus Koch. - Comune nei campi e luoghi erbosi dal piano alla zona montana. - Estate-autunno: annuo.

T. aureum Pollich. - Raro: nelle vicinanze di Verona nella Valdonega !, e nei vaj Borago e Gallina presso Avesa!: per lo più cresce ove la specie precedente. - Estate-autunno: annuo.

T. badium Schreb - T. spadiceum Vill. non L. - Pascoli e luoghi erbosi dalla zona montana alla subalpina; raro: e così sul monte Baldo al Pian della cenere !, alle falde dei Lessini lungo la strada da Belori a Chiesanuova e più in alto alle Scandole !. - Giugno-settembre: annuo e bienne.
- Da ricercarsi di questa sezione T. filiforme L.



Tribus 4.  -  Loteae.

Anthyllis L. - A. vulneraria L. - Vulneraria. - Trifolio salvadego* (S. Anna d'Alfaedo!), - Variat:
- α typica. - A. Vulneraria Poll. var. α; Glauco del Guilandini Pona; Vulneraria rustica Segu. - Subvar. a) albiflora Rota; A. rustica Mill., - b) bicolor Bertol.
- β polyphylla Ser. in Dc.
- γ vulgaris (A. Kerner). - A. vulneraria α vulgaris Koch p. p.; A. communis var. ε Kerneri Rouy.
- δ tricolor (Wukot).
- ε coccinea. - A. rubra Gouan; A. vulneraria Poll.


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var. β excl. syn. Bertol.; Vulneraria flore purpurascente Segu.
- ζ polycephala. - "Caulibus plerumque ramosis, polycephalis; duobus supremis approximatis, ceteris remotis alternis".
- η alpestis (Hegetschw. et Heer). - A. Vulneraria Poll. var. δ.
- ϑ baldensis (A. Kerner). - A. pallidiflora Jord.; Vulneraria rustica flore albo Segu.
Comune nei pascoli e luoghi selvatici dal piano alla zona alpina per la intera Provincia!: la b) nella Valpolicella presso Fumane! e nei pascoli subalpini di monte Baldo (Mayer ex Berto!.): la var. β qua elà con la forma typica, e così la γ!: la δ nelle sabbie d'Adige in Campomarzo di Verona, rarissima!: la ε, con la forma typica, nella val d'Adige a Ceraino!, Mori (baronessa S. Salvotti!), sul monte Baldo sopra Spiazzi alla punta S. Antonio!: la ζ, rarissima, nei pascoli a Spredino sopra Romagnano!: la η nei pascoli elevati in tutti i monti veronesi, e confinanti veneto-trentini; e così al passo della Lora e Campobrun ! (e Rodegher !), Trapola !, per tutto il monte Baldo!, eccezionalmente nelle sabbie dell'Adige presso Verona: la ϑ, da ultimo nei pascoli elevati nel monte Baldo in Valfredda, Naole, Costabella ecc.!, fra Nago e l'Altissimo di Nago (Cornaz !) ecc. - Maggio-settembre dipendentemente dalla forma e dalla altitudine: perenne e qualchevolta suffruticosa!.

A. Jacquini A. Kerner. - A. montana Jacq. non L., Poll.; Astragalus alpinus monspesulanum, folio pinnato, flore papilionaceo Martini?; Barba-Jovis pumila villosa, flore globoso purpureo Segu. - Rara: luoghi rupestri e dirupati nelle zone elevate del monte Baldo! (Rigo): e così in Costabella (Martini ?), Valvaccara ! (e Segu., Poll., Barbieri), in Noveza ed ai Colonei !. - Giugno-luglio: pianta suffruticosa.


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Dorycnium Scop. - D. pentaphyllum Scop. - Lotus Dorycninium L. - Trifoglino.
- α herbaceum (Vill.). - D. herbaceum Poll.; Doricnio del Rondelezio presso il Lobelio Pona; D. monspeliensium Segu. - Subvar. a) Juranum Rouy.
- β suffruticosum (Vill.).
La var. α è comune nei pascoli ed in luoghi selvatici e sassosi (Pona, Segu., Poll., A. Mass. !, Bracht, Mang.! ecc.) dalla alta pianura alla zona subalpina in tutti i monti veronesi, fra il lago di Garda e le del Mincio, ed il confine vicentino!; e così p. e. nelle vicinanze di Verona, e sul monte Baldo ai Colonei!: la var. β in luoghi rupestri intorno al lagodi Garda, ove è stata pr imieramente scoperta da Vichweider, e certamente altrove. - Giugno-ottobre dipendentemente dalla natura ed altitudine della stazione: perenne. - Da ricercarsi D. hirsutum Ser. in Dc. (Bonjeannia hirsuta Scop.).

Lotus L. - Sect. 1. Eulotus. - L. corniculatus L., Poll. excl. var. γ, δ. - Ginestrina. - Fiorume salvadego. - Variat:
- α arvensis (Pers., Schk.). - L. corniculatus Poll. var. α; L. sive Melilotus pentaphyllos minor glabra Segu. - Subvar. vel formae: a) ciliatus Koch; - b) hirsutus Koch; T. corniculatus var. β Poll., L. corniculata hirsuta minor Segu.; - c) parvifolius Rouy; - d) latifolius Schur.; - e) grandiflorus Rouy; - f) rubriflorus Lamotte.
- β alpinus Ser. in Dc. - L. corniculatus var. β Bertol.
La var. α, colle sue forme, è comunissima per tutta la Provincia, dal piano alla zona subalpina, nei campi, sui muri, lungo le vie e le siepi, nei pascoli e negli ericeti ecc.!: la var. β, (rara ?); nei pascoli sul monte PasteIlo!, certamente altrove. - Maggio-settembre: perenne.

L. tenuis Kit. in W. - L. corniculatus Poll. var. δ; L. pentaphyllos minor glabra, foliis longioribus et angustioribus


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Segu. - Luoghi umidi e sabbiosi: e così nella Valpantena lungo le sponde del torrente (Moreni), in riva al Benaco presso Peschiera tra i giunchi! ecc. - Giugno-settembre; perenne.

Sect. 2. Tetragonolobus Scop. - L. siliquosus L., Poll. var. α. - L. pratensis siliquosus luteus major et durior Segu. - Scandalida. - Cresce copiosamente e frequentemente gregario nei luoghi erbosi umidi della Provincia, più specialmente a destra d'Adige, dal piano alla zona della collina: e così nella val d'Adige nei dintorni di Mori (baronessa S. Salvotti!), presso al lago di Garda a Lazise (Fontana), Cisano!, Colà e Castelnuovo !, Peschiera e Sirmione! (e Poll.), a Valeggio sul Mincio (Rigo !), Villafranca (A. Mass. !) presso Verona lungo l'Adige al Pestrino !, S. Pancrazio !, Campomarzo! ecc. Seguier indica questa Faseolacea nella Valpantena presso Grezzana ove oggidì- certamente non cresce. - Aprile-ottobre: perenne.

L. tetragoltolobus L. = Tetragonolobus purpureus Moench. - Pona indicavit Veronae ad meridiem oppidi; sed nullus post Ponam ibi, aut alibi in agro veronensi eum reperit, quare puto id evenisse ex accidentali statione. Seguierius, et Pollinius, fide tantum Ponae in Flora veronensi receperunt (Bertol. fl. ital. 8, p. 212)". Ma è anche probabile che Pona (M. B. p. 74) nel suo Loto con quadrangolare siliqua del Camerario, da alcuni detto Piso rosso, et Scandalida, o Sandalia, abbia piuttosto inteso significare, non il L. tetragonolobus, ma bensì il L. siliquosus, da lui non nominato, che per lo appunto cresce copiosamente a mezzogiorno della città, frammezzo ad altre specie che ivi anche oggidì vegetano prosperose. Tanto più, se si consideri, che in L. siliquosus qualche volta la corolla si presenta porporascente, e che frequentemente tale diventa, o invecchiando, o in seguito


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alla essicazione. - Nella tribù delle Loteae non sono rappresentati nel Veronese i generi Circinus Medik. (Hymenocarpos Savi) e Dorycnopsis Boiss.



Tribus 5.  -  Galegeae.

Glycyrrhiza Tournf. - G. glabra L., Poll. - Liquirizia, Regolizia. - Logorizia, Liquirizia, Regolizia. - È coltivata nei giardini. - Giugno-luglio: perenne. - La radice della Regolizia, od il suo estratto ridotto in tavolette, valgono per la cura della raucedine; sono smaltiti sui mercati e formano la delizia dei ragazzi.

Amorpha L. - A. fruticosa L., Goir. o. et l. c. - Indaco bastardo. - Smorfia* (al confine del Veronese col Bresciano). - Originaria dell'America boreale, è quasi naturalizzata in diversi punti del Veronese: e così nelle siepi presso Verona, specialmente lungo la scarpa della ferrovia fra Porta Vescovo e Porta Nuova ed oltre!; nelle vicinanze di Peschiera! (e Rigo!); a S. Martino della Battaglia!; nell'Alto Agro veronese a Custoza, Sommacampagna ecc.!: in queste stazioni A. fruticosa è stata evidentemente introdotta; oggidì però dimostra una decisa tendenza a propagarvisi!. - Giugno-agosto: piccolo arbusto di 1-2 metri.

Galega L. - G. officinalis L., Poll. - Galega o Ruta Capraria del volgo: questa fu dal chiarissimo Girolamo Fracastoro nostro, Onobrichi stimata Pona. - Lavanese. - Ruta capraria, Galega, Castracani, Vezzon". - Variat foliolis oblongis, lanceolatis, acutis, obtusis, truncatis, retusis emarginatis (var. emarginata Ten.), muticis, mucronatis, aristatis!; floriblls coeruleis (G. vulgaris floribus coeruleis Segu.), raro albocoerulesqentibus vel albis (var. alba Zersi = G. vulgaris floribus penitus candicantibus Segu.)


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- Comune nei fossati, nei luoghi erbosi selvatici, nelle macchie e nelle siepi, innalzandosi per la Provincia dalle parti basse alla zona montana: e così a Isola della Scala!; Vigasio (Masè!) ecc.; nella valle di Caprino! (e Pona, Poll.); nei dintorni e nelle vicinanze di Verona!; nella valle di Tramigna !: Monteforte d'Alpone !, Vestenanuova (510 m.)! e Bolca (891 m., A. Mass. !). - Giugno-ottobre; perenne. - Boves respuunt herbam recentem (Bertol. fl. it. 8, p. 21).

Kraunhia Raf. - K. floribunda Taub. - Wistaria sinensis Swect.; Glycine chinensis Sims. - Glicine. - Originaria della Cina e Mongolia: è coltivata nei giardini veronesi al piano, in città, nella collina!. - Maggio-giugno: qualche volta rifiorisce parzialmente in autunno.

Robinia L. - R. Pseudo-Acacia L., Poll. - Robinia. - Acazia, Falsacazia, Robinia. - Originaria dell'America boreale, è coltivata estesamente per tutta la Provincia in diverse varietà: la forma typica, ossia la var. vulgaris, con una sottovarietà subinermis !, si incontra però, albero o frutice, inselvatichita e quasi spontanea, nei boschi e nelle siepi, dal piano ai monti raggiungendo altitudini anche considerevoli: e così, ad esempio, sul monte Baldo al dissopra della Ferrara ad Ardiforte (m. 980). - Fiorisce in maggio e giugno: qualche volta dà una seconda, ma scarsa, fioritura in autunno!. - La Robinia è pianta di facile contentatura e preziosissima; si piace nei luoghi più aridi e secchi; serve a consolidare i terreni franosi o le sponde dei torrenti, a far siepi a tutela dei campi ecc.: il suo legno è atto a diversissimi usi; se ne fanno fascine da ardere, pali per sostenere le viti ecc. Gli orticultori, colla moltiplicazione artificiale di anomalie accidentali, ottengono forme o sottovarietà diversissime, quali la pendula, pyramidalis, umbraculifera, inermis, myrtifolia, sophoraefolia,


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colutoides, amorphaefolia ecc. - Di questo genere sono coltivate nei giardini, per ornamento, R. hispida, R. viscosa ecc.

Colutea L. - C. arborescens L., Poll. - Setta dei poveri - Falsa-Sena*, Vessighe, S-ciochi, Sambare*. - Frutice assai frequente nelle siepi: e nei boschetti della pianura, dei colli e dei monti sino ad una certa altezza: e così al lago di Garda presso Lazise, (Font., Poll.), nella Valsorda sotto al monte Moscal! (e V. Pellegrini), alla Rocca di Garda! (e Segu., Poll., Rigo!), Riva (Rigo!) ecc.; sul monte Baldo ai Masi ed alla punta S. Antonio sopra Spiazzi!; nella val d'Adige a Mori (baronessa S. Salvotti !), Peri (Segu.), sotto Rivoli! ecc.; sul monte Moscal verso S. Andrea ed Affi!; a Breonio ai piedi del monte Pastelletto!; nella valle di Squaranto presso Pigozzo e la Rochetta!; nell'Alto Agro veronese al Bosco Mantico! (e Bracht), Zevio! ecc.; a Verona (Poll., Mayer) in Campomarzo nelle sabbie e ghiaie d'Adige, e lungo tutto il corso del fiume al Pestrino, S. Giovanni Lupatoto, S. Michele, Giarone ecc.!. - Fiorisce dalla fine di aprile ad agosto e settembre, dipendentemente dalle condizioni della stazione. È coltivata nei giardini quale pianta ornamentale, ed il suo legno è adoperato per minuti lavori: una volta figurava tra le piante officinali, perchè si credeva che le sue foglie potessero fare l'ufficio stesso della vera Sena(1), onde le denominazioni volgari di Falsa-Sena e Sena del povero.
[(1) = Cassia angustifolia Vahl - n.d.c.]

Oxytropis Dc. - O. montana Dc. - Astragalus montanus L., Poll.; A. alpinus acaulis procumbens, foliis ovatis pilosis, floribus...Segu. - Cresce copiosamente nei pascoli elevati di monte Baldo (Segu., Poll., Barb., Mang.!, A. Mass.!, Rigo! ecc.): e così al dissopra della fontana di Naole!, Costabella!, le busete!, Coalsanto!, Monmaor ! ecc. - Giugno-agosto: perenne. - La pianta veronese anzichè ad O. montana typica,


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sarebbe piuttosto da riferirsi a O. Jacquini Bge. = Astragalus montanus var. Jacquini Rouy.

O. pilosa Dc. - Nelle sabbie dell'Adige in Campomarzo di Verona alla rotta Fuini !, sotto S. Michele !, presso al passo volante di S. Giovanni Lupatoto !, in un prato umido sabbioso presso Legnago (P. Bolzon e A. Da Bonis): si tratta evidentemente di pianta importata per mezzo delle acque dell'Adige, probabilmente per la piena dell'anno 1882. - Maggio-luglio.

Astragalus L. (incl. gen. Phaca L.) - Sect. 1. Trimeniaeus Bge. - A. baeticus(1) L. - È coltivato, come pianta succedanea al Caffè, in di versi luoghi dei monti veronesi, come S. Anna d'Alfaedo, Breonio, Fosse ecc.: sporadico è stato raccolto ai Tomasi, in vicinanza alle abitazioni, ai piedi quasi del Corno d'Aquilio !. - Luglio-settembre: annuo.
[(1) = Astragalus boeticus L. - n.d.c.]

A. sesameus L.; Tonini tent. mant. ad fl. ver. in Mem. Acc. ver., XIX, p, 51-66, n. 13. - Raccolto dal signor Rainer nelle fosse intorno alle mura sotto a Castel S. Felice !: oggi è scomparso.

A. hamosus L., Poll. - A annuus siliquis recurvis Segu. - Cresceva copiosamente nelle mura della città fuori Porta Pelllegrina!: oggidì è scomparso.

Sect. 2. Phaca (L.) Bge. - A. depressus L., Goir. app. bot. p. 32. - Raro: pascoli e luoghi sassosi elevati nel monte Baldo (Mang. !, Rigo!): e così in Valvaccara!, presso la fonte di Brigaldello !, alle buse ed alle busete !, in Monmaor !. - Giugno-settembre: perenne.

A. glycyphyllos L., Poll. - A. luteus perennis procumbens vulgaris sive sylvestris Segu. - Liquirizia bastarda. - Bisi salveghi* o salvadeghi*. - Nei boschi, nei cespugli, nelle macchie ed in luoghi sassosi ed incolti; frequentissimo per la intera Provincia (Segu., Poll. ecc.) dal piano alla zona subalpina!: e così, p. e., in Campomarzo di Verona e nel vaio Borago presso


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Avesa!, alle sponde del Benaco a S. Vigilio! (e Poll.), sul monte Baldo all'Artillon! (e Mang. !), sul monte Bolca (A. Mass. !). - Maggio-settembre: perenne.

A. penduliflorus Lam. = Phaca alpina Jacq., Poll., Vis. et Sacc. - I Sigg. Vis. et Sacc. (cat. p. 263) indicano questa specie nei luoghi erbosi e rupestri dei monti veronesi.

Sect. 3. Hypoglottis Bge. - A. Cicer L., Poll. - A. luteus perennis, siliqua gemella rotunda vesicam referente Segu. - Raro: pascoli erbosi in Campomarzo lungo l'Adige! (e Poll., Barb., A. Mass.!): da Seguier è indicato presso la valle di Caprino nella località chiamata Camporengo. - Maggio-luglio: perenne.

Sect. 4. Cercidothrix Bge. - A. monspessulanus L. - Verona: nelle sabbie e ghiaie dell'Adige in Campomarzo nell'isolotto formatosi in seguito alla rotta Fuini per la piena dell'anno 1882!, e lungo il corso del fiume sotto S. Michele!, al Giarone !, in vicinanza al passo volante di S. Giovanni Lupatoto ! ecc. - Cresce copiosamente intorno al lago di Garda sulla riviera Bresciana (Facchini, Zersi, Rigo !). - Maggio-giugno: perenne.

A. Onobrychis L., Poll. - Onobrichi ongarica prima di Carlo Cusio, ouero Cece con aspetto di Astragallo Pona; A. purpureus perennis spicatus pannonicus Segu. - Variat: β major Rouy. et γ microphyllus (Bess.). - Nei luoghi erbosi e sassosi dall'alta pianura alla zona montana; non può dirsi specie comune e dimostra una tal quale predilezione per i giacimenti morenici: e così presso Valeggio sul Mincio (A. Mang. !), nell'anfiteatro morenico di Rivoli! e nella valle di Caprino! (e Poll.), alle falde orientali di monte Baldo fra Brentino e Rivalta!, nell'Alto Agro veronese presso Settimo (Pona) in Campomarzo di Verona! e nei fossi stessi de1la città (Segu.), nelle sabbie e ghiaie lungo il corso dell'Adige!, sui Lessini a Cerro


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veronese! e nei monti Precastio e Viacara in valle d'Illasi (A. Mass.!): la var. β nelle sabbie in prossimità all'Adige nelle vicinanze del Lazzaretto!; la γ nell'altipiano di Rivoli al piede del colle S. Marco, presso le Zuane e Pissabò !. - Giugno-settembre: perenne.



Tribus 6.  -  Hedysareae.

Coronilla L. - Sect. 1. Arthrolobium Desv. em. Rchb. - C. scorpioides Koch. - Arthrolobium scorpioides Dc., Bertol.; Ornithopus scorpioides L., Poll.; Scorpioide Calc. ?; Telefio di Dioscoride appresso Anguillara ecc. Pona; Ornithopodium Portulacae folio Segu. - Piè di corvo. - Variat: β repanda (Guss.) = Arthrolobium scorpioides var. β Bertol. - Frequente in luoghi erbosi, ma specialmente nei coltivati e fra le messi della pianura e della collina (Poll.): e così alle sponde del lago di Garda presso Peschiera!; nella valle di Caprino! (e Pona); per tutta la alta pianura veronese e presso Verona in Campomarzo ! (e Segu.); nei colli di Avesa! (e Mang.!); in Valdonega!, nella Valpantena a Stalavena (Rainer), Grezzana !, e più in alto a Spredino !, nei colli di Montorio! (e Mang.!) ecc.: la var. β è stata raccolta da Pollini (Bertol. fl. it. 7, p. 590) nella collina veronese. - Giugno-settembre: annua.

Sect. 2. Eucoronilla Benth. - C. minima Segu., L., Poll. (excl. primo ex duobus syn. Ponae?). - Polygala


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Matth. Valgr. 1585, tomo 2, p. 157, fig.; Poligala del Matthioli, cui il Lobelio nominò Astragaloide Pona (conf. Poll. fl. ver. II, p. 527 in nota). - "Occurrit: a) lotoides Koch; - b) fruticans (Jord.). - Comune per la Provincia nei pascoli e luoghi sassosi e rupestri, fra le sponde del Mincio, le rive del Benaco ed il confine vicentino (Calc. e Matth., Pona, Segu., Poll., Font., Rainer, Leyb., A. Mass.;!, Mang.! ecc.) dall'Alto Agro veronese alla zona montana!: la a) ove la forma tipica nel colle delle Ungherine! ed altrove; la h) sul monte Baldo nelle rupi in Piore !. - Aprile-ottobre: perenne. - Erroneamente Seguier (conf. Poll. l. c.) riferisce la Poligala del Matthioli di Pona alla Polygala major massiliotica C. B. pin. che è la O. juncea L. Mattioli ebbe la sua Polygala da Francesco Calceolari.

C. vaginalis Lam., Goir. app. bot. p. 32. - C. minima Jacq. non L. - Loto di nove foglie del Dalecampio Pona e loco ?; Colutea alpina scorpioides minor, foliis pinnatis latiusculis flore tetrapetalo luteo papilionaceo (excl. syn. Colutea siliquosa minor C. B.) Martini cat. pl. M. B. et op. ined. M. B. nat. fig. (a. 1708) tom. 2, fig. 9, p. 11!. - Non comune; cresce nei pascoli delle zone subalpina e montana sino a toccare, raramente, la collina: e così sul monte Baldo (Leyb.) in diversi siti, segnatamente nella Valfredda e nella Valbrutta !, Lonza !, Cambrigar! ecc., ed alle falde meridionali del monte Pastello (Bracht). - Maggio-giugno: perenne. - Forse il Pona è stato il primo ad osservare questa specie sul monte Raldo; certamente ivi la vide il Martini come risulta dalla citata figura: prima Seguier, poscia Pollini, che non conobbero l'opera (inedita) nella quale il Martini figurò le piante da lui enumerate nel citato catalogo, tratti in errore dal sinonimo di C. Bauhin, riferirono la pianta di lui a C. Emerus, della quale la ritennero come varietà.


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C. montana(1) Scop. - C. coronata L., Poll. - Rara: nelle macchie e luoghi boschivi presso Saline sui Lessini (A. Mass.!), nella val d'Adige alle falde di monte Baldo (Poll.) fra Preaboco e Brentino!, e più in alto sul monte presso la Corona !, in vicinanza al lago di Garda (Gelmi). - Maggio-luglio: perenne.
[(1) = Coronilla coronata L. - n.d.c.]

C. varia(1) L., Poll. - C. herbaceo flore vario Segu. - Veciarini. - Vezza salvadega, Vezzon, Erba-spagna salvadega. - Variat: a) purpurea A. Fiori = C. varia β Bertol. - Comune per la intera Provincia nei luoghi erbosi, nelle siepi, al margine dei campi dal piano alla zona montana!. - Maggio-settembre: perenne.
[(1) = Securigera varia (L.) Lassen - n.d.c.]

C. cretica(1) L. - C. parviflora Moench non W. - Rarissima: scoperta da G. Rigo (16 Jun. 1887) all'ingresso in Valpantena negli argini lungo il sentiero che da Barana conduce ai colli!: più in alto è stata posteriormente, trovata in vicinanza alle Torri Massimiliane, da dove è scomparsa!. - Giugno: annua.
[(1) = Securigera cretica (L.) Lassen - n.d.c.]

Sect. 3. Emerus Adans. - C. Emerus L. - Variat: α typica. - C. Emerus Poll. excl. syn. Martini; Colutea scorpioide dei moderni Pona; Emerus Segu. - Dondolino. - Carianele, Mazi, Spazzadore salvadeghe, Emero, Mocia-leor*, Mozza-levro*, Sambra*, Dindarei.
- β emeroides (Boiss. et Spr.).
Frutice comunissimo nelle siepi, nelle macchie, nei boschi per la intera Provincia (Pona, Segu., Poll., Font., Barb., Bracht, A. Mass.!, Mang. ! ecc.) dalla pianura alla zona subalpina !, la var. β nel Bosco Mantico !, nella collina veronese!, sul monte Pastello !, sul monte Baldo lungo la ascesa alla Corona ! ecc., in società con la forma tipica e forse più frequente di questa!. - Fiorisce sul principio di primavera al piano e nei colli, più tardi sui monti; non di rado presenta una seconda fioritura autunnale: è coltivata nei parchi e nei giardini.

Hippocrepis L. - H. comosa L., Poll. - Sferracavallo


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Calc.; Ferrum equinum folio pinnato, flore luteo papilionaceo Martini!; Ferrum equinum germanicum siliquis in summitate Segu. - "Occurrit: a) typica Rouy; - b) major Rouy; - c) alpestris Rouy." - Frequente nei pascoli aridi e sologgiati, sui muri e sulle rupi dalla alta pianura alla zona alpina: e così, la forma a) nei fossi, nei dintorni e nella collina di Verona!; al Bosco Mantico !, alle sponde del Garda (Font., Clementi); nella Valle di Caprino ed alle pendici meridionali del monte Baldo! (e Poll.), e lungo la strada da Brentino alla Corona !; nella valle d'Illasi presso Tregnago (A. Mass.!) ecc.: la forma b) sul monte Baldo nelle rupi in Noveza ed alle Ridotte e sui Lessini agli Spiazzoi !: la forma c) sul monte Baldo nei pascoli in Costabella e al Coalsanto !. - Giugno-ottobre: perenne. - Si osserva che né Pona, né Seguier videro questa pianta (conf. Goir. in Atti Acc. Ver. Serie IV, vol. II).

H. unisiliquosa L. - Seguier primieramente (pl. ver. II, p. 243, e posteriormente Pollini (fl. ver. II, p. 530) riferirono a questa specie il Ferrum equinum, folio pinnato, flore luteo papilionaceo, raccolto da Martini sul monte Baldo in Monmaor, tratti in inganno dal sinonimo di C. Bauhin, Ferrum equinum siliqua singulari: però la pianta del Martini è una forma appartenente ad H. comosa come appare dalla figura disegnata da lui nel tomo terzo, p. 5, fig. 7 della opera manoscritta altre volte citata (conf. Goir. loco et op. cit.).

Hedysarum L. - H. exaltatum(1) Huter et Porta. - Raro: luoghi rupestri al confine della Provincia veronese col Trentino e col Vicentino, in Campobrun (Rigo!) ed al passo della Lora !. - Giugno-agosto: è ritenuto quale varietà di H. obscurum.
[(1) = Hedysarum hedysaroides (L.) Schinz & Thell. - n.d.c.]

H. coronarium(1) L., Poll. - Sulla. - Coltivato qualche volta per foraggio.
[(1) = Sulla coronaria (L.) Medik. - n.d.c.]


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Onobrychis Adans. - O. viciaefolia Scop. - Variat:
- α sativa (Lam.). - Hedysarum Onobrychis L., Poll.; Poligala di Dioscoride Pona; O. foliis Viciae, fructu echinato, major, floribus dilute rubentibus Segu. - Lupinella, Fieno-santo. - Erba-spagna salvadega, Lupinela*.
- β montana (Dc.).
- γ decumbens (Jord.).
- δ Tommasinii (Jord.). - O. arenaria Koch. var. Tommasinii Murr. in scheda!.
Estesamente coltivata come foraggio; ma spontanea cresce ovunque sui colli e nei pascoli del piano e del monte!: la var. β nei pascoli montani e subalpini, ma qualche volta scende sin quasi a toccar la collina, p. e. sul monte S. Viola !: la γ nei pascoli aridi e secchi, p. e. nell'Alto Agro a Guastalla ! e sui colli veronesi !: la var. δ è stata primieramente segnalata dal D.r J. Murr. nei luoghi aridi della collina veronese presso al Castel S. Felice! ecc.!. - Maggio-settembre: perenne.

Arachis L. - A. hypogaea L., Poll. - Arachide, Brustolini americani. - Galete americane e Nosele americane (i frutti). - Var. β africana (Lour.). - A. hypogaea β glabriuscula Poll.; A. hypogaea var. glabra Dc. - Originaria del Brasile, ma probabilmente derivata da altre specie, perchè non si conosce spontanea. Una volta erano coltivate nel Veronese, tanto la forma tipica come la varietà, per i semi oleosi: recentemente ancora l'ingegnere Alfonso Bellinato ne ha tentato la coltivazione e con esito soddisfacente (conf. A. Bellinato; Coltivazione dell'Arachide in Boll. Agr. Ver., a. 1893, p. 501 e seg.). - Maggio-ottobre. - I frutti abbrustoliti sono, durante tutto l'anno, portati sulla piazza e formano la delizia dei bambini: non provengono però da coltivazione locale.

Ornithopus L. - O. perpusillus L., Poll., ai tempi di Pona


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cresceva sul monte Baldo in Valvaccara, se a questa specie fosse da riferirsi il suo Ornitopodio del Dodoneo (M. B. p. 174): nessun botanico però ha mai rinvenuto questa specie, né nella stazione citata da Pona, né in alcun altro luogo dell'Agro veronese: del resto i signori Visiani e Saccardo non indicano O. pusillus entro il confine della Flora veneta. Della sezione pertanto delle Hedysareae, nel Veronese mancano i generi Scorpiurus L., Ornithopus L., Bonaveria Scop.



Tribus 7.  -  Vicieae.

Cicer L. - C. arietinum L., Poll. - Cece - Pizol. - "Variat seminibus luteis et fuscis". - Originario, secondo A. Dc., della regione caucasica: nel Veronese è coltivato qualche rara volta. - Maggio-giugno: annuo.

Pisum L. - P. commune Clavaud fl. de la Gironde. - "Stirps haec tres comprehendit subspecies: - α elatius (M. B.). - P. arvense Bertol. et auct. ital. mult. p. p.; P. sativum Poll. p. p.; P. sativum var. sylvestris Poll. - Rubiglio. - Bisarele. - Cresce spontaneo, ma non può dirsi pianta comune, nelle siepi, nei vigneti nei campi: e così nel monte Baldo sotto a Campedello e presso la Ferrara alle Fraine!, nella Valpantena sul monte Cavolo, presso Grezzana a Cuzzano, Spredino ecc.!; nella valle d'Illasi a Tregnago (A. Mass. sub. P. arvense!); sul monte Bolca in vicinanza al paese (Mang. ap. Bertol.): è raramente coltivato come foraggio. - Giugno-ottobre: annuo.
- β arvense (L.) - Coltivato raramente come foraggio; qualche volta qua e là subspontaneo e forse accidentalmente: p. e. nei seminati nella collina di Parona all'Adige.
- γ sativum (L.) - P. sativum Poll. p. p. - Pisello.


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Biso, Bisi. - È coltivato estesamente e proficuamente nelle ortaglie della città, nella alta campagna veronese e nella collina, sia in vista del consumo locale, sia per la importanza della esportazione dei baccelli; si incontra però quasi spontaneo tra le messi nei vigneti ecc.: e così, p. e. nella Valpantena presso Grezzana a Costoli e più in alto a Rosaro!. - Si seminano d'ordinario a S. Caterina (25 dicembre) le razze primaticce; più tardi le altre, man mano lo consente l'andamento della stagione: dipendentemente dalla esposizione delle singole stazioni, il raccolto e la vendita dei baccelli principiano in aprile proseguendo sino a luglio ed anche agosto. - Di P. sativum nel Veronese, più o meno estesamente, sono coltivate diverse razze o sottovarietà: a) umbellatum L., (Mill., Poll.); Pisello a mazzetti: coltivato qualche volta per ornamento. - b) quadratum: P. majus quadratum Poll.; Pisello reale. - c) humile (Mill.); P. caule humili non scandente Poll.; Pisello nano. - d) macrocarpum Ser. in Dc., (Schur.); P. cortice eduli. Poll.; Piselli mangiatutto - Tacole*. - e) legumine maximo Poll.; Pisello baccellone. - f) semine minori Poll.; Pisello quarantino - Quarantin o Sinquantin, Biso milanese. - g) flore et semine rubro Poll. ?; Rubiglio domestico. - Nei cataloghi dei signori Haage e Schmidt di Erfurt sono elencate un centinaio circa di varietà o razze, tutte da riferirsi a P. sativum L., e dal più al meno introdotte nella. coltivazione. - Il Sig. Alefeld considera P. sativum e P. arvense come derivati, colla coltivazione, da P. elatius: il Sig. Clavaud a sua volta ha considerato P. elatius, P. arvense, P. sativum come derivati da un tipo unico detto da lui P. commune, e questo secondo modo di vedere è stato preferito nel presente lavoro.

Lathyrus L. - Sect. 1. Aphaca Adans. L. Aphaca L., Poll. - Pitine di Teofrasto Calc.; Aphaca Segu.


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Fiorgalletto. - Bisi mati, Bisarei, Squaquarin. - Comune nei campi, nelle messi ecc. (Calc., Segu., Poll., Bracht, Font., baronessa S. Salvotti!, A. Mass.! ecc.) dal piano alla zona montana!. - Maggio-giugno: annuo.

Sect. 2. Nissolia Adans. - L. Nissolia L., Poll. - Variat: α lanceolatus et β gramineus (A. Kerner). - Raro. Cresce nei seminati e nei pascoli: e così sul monte Bolca nella valle degli Stanghellini presso Vestenanuova!, a Monteforte d'Alpone!, nel Bosco Mantico!, sul monte Pastello !: la var. β alle falde del monte Pastello sopra, Cavalo (Rigo!). - Maggio-giugno: annuo. Questa specie mostra una speciale predilezione per i terreni basaltici: il Pollini la indica soltanto sul monte Bolca.

Sect. 3. Cicercula Moench. - L. annuus L. - Raro: fra le messi al confine della Provincia veronese con la mantovana, ove è stato scoperto dall'arciprete Mazè !, e nella Valdonega !. - Estate: annuo.

L. cicera L. - Cresce nei seminati, nei pascoli e luoghi sterili della alta pianura e della collina, raramente della zona montana: e così nelle vicinanze di S. Massimo e Chievo!; nella Valpantena a Quinto e Grezzana!; nella Valdonega! (e Rainer) e nella collina veronese! (e Mang.!); nei dintorni di Avesa, Quinzano, Parona!; nella. Valpolicella a Domegliara !; alle sponde del Benaco a Torri ecc. (Rigo!); sul monte Baldo presso la Ferrara! (Tonini sub. L. setifolio in scheda!); qualche volta è coltivato come foraggio. - È singolare che questa specie non sia stata indicata nel Veronese dal Pollini: è probabile che l'autore della Flora veronensis la abbia confusa con qualche forma gracile di L. setifolius ?, come ha fatto più tardi il Tonini! ovvero, come hanno fatto altri botanici, con la specie che segue!. - Marzo-giugno: annuo.

L. sativus L., Poll. - Cicerchia. - Bisete; Zizarei.-


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Occurrit: a) latifolius: planta robustior, foliis latis vel latiusculis; et, b) angustatus Ser. - È coltivato come foraggio, ma si trova inselvatichito o subspontaneo nella collina nei pascoli!, nella alta campagna veronese! ecc.: la forma a) in vicinanza al Chievo!; la b) nella valle dell'Adige presso a Rivoli ecc. - Estate-autunno: annuo, qualche volta bienne!.

L. odoratus L. - Biso american. - Coltivasi nei giardini.

L. hirsutus L., Poll. - Raro: nei seminati e nelle siepi, specialmente di pianura, più raramente nella collina: e così presso Verona a sud della città!; presso Peschiera, Villimpenta, Bovolone, (Poll., A. Mass.!); nelle risaie di Brigafatta presso Vigasio (A. Mang.!); nella valle dell'Alpone presso Monteforte!; sul monte Tondo!. - Maggio-luglio: annuo.

Sect. 4. - Eulathyrus Ser. ap. Dc. - L. silvester L., Poll. - Veccione Biso salvadego*, Tirache*. - Variat:
- α angustifolius Rchb.
- β prolixus. - "Caule longissimo (1-1,50 m longo); foliolis, 1,5-4 mm. latis, 10-12 cm. longis pedunculos aequantibus".
- γ brachyphyllos. - L. brachyphyllus Schur. ?. - Caule abbreviato; foliolis 5-8 mm. latis, 15-18 mm. longis: pedunculis 8-10 cm. longis".
Cresce copiosamente nei luoghi selvatici e nelle macchie, dalla alta pianura e dalla collina alla zona montana!: la var. α è la maggiormente sparsa; e così presso S. Bonifacio alle sponde dell'Alpone!, valle di Squaranto!, vaio Borago presso Avesa!, val d'Adige in vicinanza a Peri e Dolcè!, monte Baldo in Pravazar !: le var. β e γ insieme alla α sul monte Baldo ai Lumini !. - Luglio-settembre: perenne.

L. latifolius L., Segu., Poll. - Climeno del Matthioli Calc.; Orobo sativo del Cordo, ouero Piso dei Greci Pona. - Veccione. - Bisi salvadeghi*, Tirache*. - Variat:
- α genuinus Gren. et Godr., et β abbreviatus. -


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Caule simplicissimo, latissime cum petiolis foliorum alato, foliis approximatis fere se tegentibus; foliolis oblongo - lanceolatis, subsessilibus, aristulatis; stipulis ovato-lanceolatis, petiolis subaequalibus, aristulatis; pedunculis, subtrifloris folia longe superantibus; leguminibus cultriformibus". -
Cresce ovunque nelle siepi, nei cespugli, nelle macchie e luoghi selvatici dal piano alla zona montana! (e Calc., Pona, Segu.; Poll., Bracht, Facchin., Perrini, baronessa S. Salvotti !, a Mass. ! ecc.): la var. β nella Valpantena a Spredino sopra Romagnano! nei pascoli aridi. - Estate-autunno: perenne.

L. tuberosus L., Poll. - L. tuberosus arvensis repens Segu.- Tirache,* Castagnole.* - Nei campi e seminati, nei prati umidi e nelle siepi nell'Alto Agro e in collina!: e così presso Parona (Poll.), Avesa (Mang.!), in Campomarzo di Verona!, nella Valpantena a Grezzana e Quinto (Poll.), Nesente e Stelle !, Montorio !, nella valle d'Illasi presso Tregnago ai Fineti (A. Mass.!). - Giugno-luglio: perenne. I villici mangiano i tuberi dei rizomi cotti sotto alla cenere.

Sect. 5. Orobastrum Gren. er Godr. - L. setifolius L., Poll. - L. montis Baldi Rivin. tetr. irr. tab. 46. - Variat:
- α genuinus Rouy et
- β heterocarpus Lorr. et Barr., Goir. - L. Gouani Rouy; L. amphicarpos Gren. et. Godr., Goir.
Cresce, ma non è specie comune, nei luoghi aridi e sassosi dalla alta pianura alla zona montagnosa!: e così al lago di Garda a Torbole (Fleischer); alle falde o nelle vicinanze del monte Baldo (Reichb., Rainer); Stalavena nella Valpantena (Mang.; Tregnago, in val d'Illasi, alle Mure (A. Mass. !); nella collina Veronese ed all'Adige nell'isolotto del Pestrino !: la var. β, nella spianata ad ovest di Verona presso al Chievo in depositi morenici! e nella Valdonega ove è copiosissima!. - Maggio-luglio: annuo.


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L. sphaericus Retz., Poll. - L. angulatus Poll.; L. foliis angustis, floribus singularibus coccineis Segu. - In luoghi erbosi soleggiati e fra le messi, per la intera Provincia (Segu., Poll., Font., Rainer, A. Mass. !, Mang.!, Gelmi, Rigo!, baronessa S. Salvotti! ecc.) nella alta pianura e nella collina, frequentissimo!: non manca nella zona montana, crescendo sul monte Baldo ai Cervi (Rigo !). - Maggio-giugno: annuo.

L. pratensis L., Poll. - L. sylvestris luteus, foliis Viciae Segu. - Erba-galletti. - Sisarele. - Variat: β pubescens Beck. - Comune nei prati, al margine dei campi, nelle macchie e nelle siepi per la intera Provincia dal piano alla zona subalpina in tutti i monti veronesi!: la var. β alle falde dei Lessini sul monte Zovo e certamente altrove!. - Estate-autunno: perenne.

L. palustris L., Poll. - Cresce, ma non sempre, né ovunque, nella bassa pianura veronese al margine delle risaie. - Estate-autunno: perenne.

Sect. 6. Orobus L. - L. niger Bernh. - Orobus niger L., Poll.; O. sylvaticus Viciae foliis Segu. - "Occurrit: α, typicus et β latifolius Rouy". - Cresce in luoghi selvatici e boschivi dall'Alto Agro alla zona collina e montana: e così al lago di Garda a Lazise (Fontana); sul monte Baldo alla Ferrara e lungo la salita da Brentino alla Corona! (e Poll.) a Bretonico (Gelmi) e presso Mori (baronessa S. Salvotti!); nella valle di Caprino alle Valdoneghe ed alla Groleta! nel Bosco Mantico ! (e Poll.); per tutta la collina sopra Avesa ecc.!; nella Valpantena a Grezzana (Seguier), nel monte Novezago verso la valle di Squaranto !, nella valle di Illasi presso Tregnago a Gazà ecc. - Maggio-giugno: perenne.

L. montanus Bernh. - L. macrorhizus Wimm.; Orobus tuberosus L. - Variat:
- α genuinus Rouy et
- β Rothii Rouy. - Orobus tenuifolius Roth; O. tuberosus var. β Poll.


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Nei campi e luoghi selvatici delle zone collina e montana: nella valle di Illasi presso Tregnago a Gazà; (A. Mass.!); alle falde dei Lessini presso Cerro, Lughezzano ecc.!; nella collina sopra Avesa a Montecchio !; nel monte Tondo !; nella valle di Caprino!; sul monte Baldo in Pravazar! ed ai Lumini! (e Mang. !): la varietà ove la forma tipica della quale sembra più frequente. - Aprile-giugno: perenne. È pianta la quale dimostra una decisa predilezione per i terreni basaltici.

L. vernus Bern. - Orobus vernus L., Poll. p. p. et excl. nonn. syn.; Orobo primo Ongarico del Clusio Pona; O. latlfolius parvo flore purpureo Segu. p. p. - Variat;
- α latifolius Rouy. - Occurrit subvar. albifiorus Alef.
- β angustifolius Rouy. - Orobus vernus β flaccidus Ser. ap. Dc.
Frequente per tutta la Provincia in luoghi selvatici, nelle macchie e boscaglie ecc. dalla alta pianura alla zona subalpina!: la sottovarietà a fiori bianchi, rarissima, sui Lessini in prossimità ai Trachi !, ove, non meno rara cresce la var. β. - Marzo-luglio; dipendentemente dalla altitudine: perenne.

L. venetus Hall. et Whlf. - Orobus venetus Mill.; O. variegatus Ten., Bertol.; I due Orobi veneti di Carlo Clusio Pona. - Luoghi selvatici elevati nel monte Baldo e sui Lessini!: e così sul primo in Noveza (e Mang. ecc.). - Maggio-giugno: perenne. - Seguier e Pollini hanno sicuramente confuso questa specie con la antecedente.

L. varius C. Kock. = Orobus varius Poll. - O. angustifolius, italicus, flore vario Segu. - È indicata da Seguier sul monte Baldo nelle vicinanze del Santuario della Corona: ma in oggi non pare che cresca in questa stazione.


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L. luteus Peterm. = Orobus luteus L. indicato da Pollini sul monte Baldo non cresce in alcun punto del Veronese: Orobus luteus Pollin. non L. è l'O. Clusii Spreng. = V. oroboides Wulf.!: anche il dottor Facchini nelle stazioni indicate dal Pollini ha rinvenuto unicamente quest'ultima specie.

Vicia L. - Sect. 1. Euvicia Vis. - V. oroboides W. - Orobus Clusii Spreng.; O. luteus Poll. non L.; O. vicioides Ser.; Galega montana del Dalecampio Pona; Orobus alpinus latifolius Segu. - Cresce nei boschi e nei luoghi selvatici alpini e montani: e così sul monte Baldo nella Valfredda!, in Noveza!, Artlillon !, Lavacci! ecc.; sui Lessini presso Chiesanuova!, ai Tinazzi! ecc.; nel monte Bolca (A. Mass. !). - Maggio-luglio: perenne.

V. Faba L., Poll. - Faba vulgaris Moench. - Fava. - Fave badane*. - Variat:
- α major. - Forma typica.
- β minor. - Faba minor sive equina C. B. - Faveta, Favete*, Favin*.
Non si conosce allo stato spontaneo, ma da taluno vuolsi originaria dei paesi a sud del Mar Caspio; da altri invece ritienai derivata dalla specie che segue mediante la coltivazione. Da epoca remotissima la var. α è coltivata nel Veronese, ma non estesamente, per i semi eduli, ed anche ad altitudine considerevole, p. e., sul monte Baldo in Ime (m. 1131)!: è pure coltivata qualche volta la var. β per foraggio o per sovescio come il Lupino. Nelle capanne scoperte sui Lessini nel monte Loffa presso S. Anna d'Alfaedo e che risalgono alle Età protostoriche, è stata rinvenuta una piccola quantità di minute fave, le quali appartengono sicuramente a F. vulgaris var. minor Moench., e sono state identificate colla Faba vulgaris var. celtica nana delle palafitte dei laghi svizzeri e delle terramare di Parma! (conf. Goir. Alcune notizie veronesi


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di Botanica Archeologica in N. G. B. I., vol. XXII, p.19). - Maggio-luglio; sul monte Baldo in agosto e settembre: annua.

V. narbonensis L., Poll. - V. supina latissimo folio non serrato Segu. - Fave de quele salvadeghe*, Fave da lovo*. - "Variat cirris foliorum simplicibus vel ramosis, stipulis integris vel serratis, superioribus saepe macula atropurpurea notatis, et
- β serratifolia (Jacq.).
La forma tipica è frequente nei seminati, luoghi erbosi, pascoli (Segu., Poll., Bracht, Mang !, A. Mass.! ecc.) della alta pianura e della collina per la intera Provincia!; la γ, rarissima è stata raccolta una sola volta in un'ortaglia di Verona!: da ricercarsi la var. heterophylla (Rchb.). - Aprile-giugno: annua.

V. sepium L. - V. maxima dumetorum Segu. - Frequente in tutti i monti veronesi dalla zona montana alla subalpina (Poll., Clementi, Visiani) più raramente nella collina: e così sul monte Baldo alla Ferrara, Basiana, Ime!; nel monte Pastello e sui Lessini!; nel monte Bolca! (e A. Mass.!); nella collina veronese alle Volpare!; a Lazise sul lago di Garda (Font.) ecc. - Maggio-settembre: perenne.

V. lutea L. - V. sylvestris lutea, siliqua hirsuta Segu. - Pizoi salvadeghi. - Variat:
- α typica. - V. lutea var. α Poll.
- β hirta (Balb.). - V. lutea var. β Poll.
- γ rubida Cald.
- δ heterocarpa: floribus et leguminibus hypogaeis.
La forma tipica è frequente nelle messi e nei luoghi erbosi in tutte le vicinanze e dintorni di Verona segnatamente nella alta pianura: e così nella spianata ad occidente della città!; a Tombetta, Tomba, S. Giovanni Lupatoto! ecc.; Albaredo (Seguier); fa pure nella valle d'Illasi a Tregnago (A. Mass.!); è rara nella zona montana, p. e., sul monte Baldo in Pravazar !:


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è rara la var. β, ed è stata raccolta presso S. Massimo (Mang.!), appena fuori Verona presso Porta Nuova!, e nelle vicinanze di S. Michele a Centore!: la var. γ al Bosco Mantico e nei dintorni di S. Giovanni Lupatoto!: la δ nella spianata fuori Verona in luoghi sassosi lungo il canale!. - Maggio-giugno: annua.

V. peregrina L., Poll. - V. angustifolia purpureo violacea, siliqua lata glabra Segu. - Vezzel. - Variat: β leptophylla (Raf.) - Nei seminati e luoghi erbosi della Provincia dalla alta pianura alla zona montana frequentissima!: la varietà, qua e là colla specie, nella Valdonega ed in di versi altri luoghi della collina veronese!. - Aprile-agosto: annua.

V. communis Rouy. - "Stirps summopere polymorpha: in ditione veronensi sequentes occurunt varietates, vel potius subspecies, et formae:

Subsp. I. - V. sativa L., Poll. - V. sativa quam Bauhinus in Pinace Viciam sativam vulgarem, semine nigro vocavit Segu. - Veccia - Vezza.- " Variat: a) vulgaris (Gren. et Godr.); - b) torulosa Jord.; - c) nemoralis Pers.; - d) leucosperma (Moench); - e) alba (Moench)". - La a), coltivata, subspontanea, inselvatichita cresce dal piano alla zona montana!: le altre forme si incontrano qua e là nei dintorni e nella collina di Verona!.

Subsp. II. - V. cordata Wulf. - Nei campi per la val d'Adige (Crist., Gelmi) e nei dintorni e nelle vicinanze di Verona in luoghi sassosi: e così nei fossi della città!; presso Tombetta!; nel Bosco Mantico !; a Sommacampagna!; alle sponde del lago di Garda a Torri (Rigo!) ecc.

Subsp. II. - V. heterophylla Presl. - Rara: in luoghi sassosi presso Tombetta!; al piede di un muro in Campagnola all'Arsenale militare !.

Subsp. III. - V. angustifolia Reichdt et Roth., Poll. - V. vulgaris acutiore folio, semine parvo nigro Segu.


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Vezza. - " Variat: a) typica Rouy = V. Bobartii Forster; - b) segetalis Koch; - c) albiflora: corolla nivea". - Comunissima in luoghi erbosi, nei seminati ecc. dal piano alla: zona montana. Aprile-settembre: annua e bienne. - I semi della V. sativa, e qualche volta quelli di V. angustifulia, servono di pastura ai colombi: la V. sativa poi è frequentemente adoperata come sovescio al pari di Lathyrus sativus.

V. lathyroides L., Poll. - Frequente: abita i luoghi erbosi e soleggiati della alta pianura e della collina: e così nei dintorni di Verona fuori Porta Nuova!, e nei fossi stessj della città! (e Rainer); alle Ferrazze!; al Bosco Mantico! (e Mang.); a Valeggio sul Mincio (Rigo !); alle sponde del lago di Garda a Torri (Rigo !). Alcuni esemplari lussureggianti e quasi giganteschi, robusti, cespitosi sarebbero forse da ascriversi a V. Olbiensis Reut. et Shuttlw.? - Aprile-giugno: annua.
Di questa sezione sarebbero da ricercarsi nella pianura e nell'Alto Agro veronese V. hybrida L. e V. pannonica Crantz.: altre forme e varietà inoltre, appartenenti al gruppo di V. sativa, si scopriranno certamente nella campagna veronese in seguito a minute e diligenti ricerche.

Sect. 2. Cracca Medic. - V. bithynica L., Poll., Goir. - Lathrus bithynicus Lam. (Est vera Vicia, et non Lathyrus Koch). - " Occurrit: a) angustifolia; foliis angustis lineari - lanceolatis; - b) major Arcang. - c) sessilifiora Ser. ap. Dc.". - Non comune; avventizia nelle ortaglie della città di Verona e fra le macerie!; nei fossi attorno alle mura fra Porta Vittoria e Porta Vescovo!; nelle messi presso Centore, Campalto, Mambrotta ecc. !. - Maggio-giugno: annua.

V. dumetorum L. - Rarissima: luoghi selvatici in Val Tanara nel monte Bolca!. - Agosto: perenne.


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V. silvatica L. - Una sola volta, e secondo ogni probabilità, accidentalmente, osservata a tardo autunno in un solo e meschino esemplare, in una siepe presso al paese di Bolca!: nel Catalogo dei Signori Visiani e Saccardo (p. 267) è indicata ai confini del Veneto col Trentino.

V. cracca L. spec., 1035, sensu amplo; Poll. p. p. - V. multifiora Segu. p. p. - "Stirps admodum variabilis et polymorpha; formae tamen atque varietates omnes ad tres subspecies obducendae sunt".

Subsp. I. - V. imbricata Gilib. - Haec variat: a) latifolia Neilr; - b) Kitaibelii (Rchb.). - Comune per la intera Provincia dalla pianura alta a tutta la zona montana, nelle macchie, nelle siepi, per i campi!: la b) sui Lessini al Campon sopra Romagnano ed a Vaona nelle vicinanze di S. Anna d'Alfaedo!, e certamente altrove: la a) sopra Romagnano al Montesel presso Spredino, al Cerro, Roverè di Velo ecc.!.

Subsp. II. - V. incana Vill. - V. Gerardi All.; V. villosa Poll. - Macchie e luoghi selvatici delle zone collina e montana: e così nella valle d'Illasi presso Tregnago a Marcemigo!; sul monte Baldo a Spiazzi!, in Pravazar! (e Bracht) ecc.

Subsp. III. - V. tenuifolia Roth. - Variat: c) polyphylla Desf. = V. telluifolia var. latifolia Lange ; an potius V. tenuifolia var. luxurians Vis.? - Macchie e luoghi selvatici: e così sul monte Pastello!; nella alta Valpolicella al passo del Corubio !; nella Valpantena presso Grezzana (Tonini!) e più in alto a Lugo, Belori, vaio del Falcone !: la forma c) elegantissima, ma rara, sul monte Pastello!.
Estate-autunno: perenne. - Le forme di questo gruppo ricevono, collettivamente, la denominazione vernacola di Vezzon o Vezza salvadega.

V. villosa Roth. - "Forma typica Vicia villosae Roth.


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in Italia adhuc nec lecta, nec reperti fuit: in Agro Veronensi sequentes occurrunt varietates et formae".
- α Godroni Rouy. - Cracca villosa Gren. et Godr.; V. villosa. Poll. Fl.? - Rara: in luoghi aridi e sterili presso Verona fuori Porta Nuova!, e nelle messi presso S. Michele!
- β dasycarpa (Ten.). - V. varia Host; V. villosa β glabrescens Koch; V. Cracca Poll. p. p. - "Subvarietates: a) albiflora: corollis lacteis; - b) angustifolia Rouy?; - c) gracilis Guss.? sed certe forma singularis vergens ad V. littoralem Salzm.!
- Comune nelle siepi, nei campi, nei seminati dalla pianura alla zona montana! (e Rainer, Bracht): la forma albiflora, rara, nei dintorni di Verona!, ed alle alde dei Lessini a Belori, e Lughezzano, assieme alla b): la c), forma singolarissima, che per una parte sembra vicinissima alla var. gracilis Guss., mentre per altri caratteri, e specialmente per i frutti ricorda la V. littoralis Salzm., in Campomarzo di Verona in luoghi erbosi, lungo le rive dell'Adige!. Estate-autunno. - Annua o bienne. - Come si è detto la vera V. villosa Roth., sino ad oggi almeno, non è stata rinvenuta in Italia: si è cercato introdurla, nel Veronese ed altrove, per uso foraggio; ma gli esperimenti fatti diedero risultati negativi.

Sect. 3. Ervum L. - V. tetrasperma Moench. - V. gemella Crantz.; Ervum tetraspermum L., Poll.; V. minima cum siliquis glabris Zannich:, Moreni - Nei campi e luoghi erbosi intorno a Verona!; nel Bosco Mantico! : nella valle d'Illasi presso Badia Calavena (A. Mass. !): è specie piuttosto rara. - Giugno-luglio: annua.

V. gracilis(1) Lois. - Ervum gracile Dc. - Rara. nei campi e luoghi sassosi e selvatici: e così nelle vicinanze di Verona!, nel Bosco Mantico!; nel vaio dell'Anguilla alle falde, dei Lessini!, nei colli benacesi presso Torri (Rigo!). - Maggio-giugno: annua.
[(1) = Vicia parviflora Cav. - n.d.c.]


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V. hirsuta Lois. - Ervum hirsutum L., Poll.; V. segetum cum siliquis plurimis hirsutis Segu. - Comune per tutta la Provincia, nelle siepi, in luoghi erbosi selvatici, nel letto dei torrenti, fra le messi, ecc. (Segu., Poll., A. Mass.! ecc.) dal piano alla zona montana nelle due varietà eriocarpa e leiocarpa !. - Aprile-giugno: annua.

V. Ervilia W., Poll. - Ervum Ervilia L.; E. verum Segu. - Veccioli. - Cumin. - È incerto da quale regione sia originaria: nel Veronese, introdotta da epoca remotissima, è detta spontanea nei seminati, sulla collina veronese da Seguier che la raccolse nella Valpantena sopra Poiano: cresce nella Valdonega !, nei luoghi aridi e secchi presso al castello di Montorio!, alla Pezza, sopra Olivè!, nei colli benacesi fra le messi presso Torri (Rigo!) ecc. - Maggio-luglio: annua. - È coltivata, qualche volta in unione a V. sativa, la pianta si dà come pastura ai buoi, ed i suoi semi sono ottimo alimento per i colombi; è pure adoperata al pari di Lupinus albus per sovescio.

V. Lens Coss. et Germ. - Ervum Lens L.; Cicer Lens W., Poll. - Lente, Lenticchia. - Lente. - È coltivata qualche volta in collina, di norma nella zona montana; si incontra però sporadica o quasi fatta selvatica, lungo le vie, presso gli abitati, nei campi ecc.: e così per la collina veronese ed anche nei dintorni della città!; sopra Romagnano di Grezzana a Spredino, Lotrago, monte Cucco!; sui Lessini a S. Anna d'Alfaedo!; sul monte Baldo presso la Ferrara alle Fraine! ecc. - Estate-autunno: annua. - Nel Veronese la Lenticchia è da ritenersi certamente introdotta sino dalla remota antichità, come è dimostrato dalla eopiosa quantità di semi, da riferirsi alla var. microcarpa, ritrovati nelle capanne del monte Loffa sui Lessini!.

V. Marschalii(1) Arcang. - V. nigricans Coss. et Germ.;


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Ervum nigricans Marsch. ap. M. B. fl. Taur. Cauc.; Goir.! - Rarissima: nei colli intorno a Garda. (Rigo !), e sul monte Pastello presso al fortilizio di Monte !. - Maggio-giugno: annua.
[(1) = Lens nigricans (M. Bieb.) Godr. - n.d.c.]



Tribus 8.  -  Phaseoleae.

Phaseolus L. - Ph. vulgaris L., Poll., Savi. - Fagiuolo. - Variat:
- α communis Taubert. - Occurrit: a) unicolor Dc., - b) variegatus Dc., - c) fasciatus Dc.: in hac varietate semina unquam alba, - Fagiuolo comune: semi ovati più o meno gonfi od anche compressi.
- β romanus (Savi). - Fagiuolo romano o galletto: semi ovati, compressi, bianchi.
- γ oblongus (Savi). - Fagiuolo turco o Sargetone: semi di color variabile, cilindrico-oblunghi, ottusi o troncati, il doppio più lunghi che larghi.
- δ sphaericus (Savi). - Fagiuolo senza filo: semi sferici o quasi, di color variabile, però mai bianchi.
- ε tumidus (Savi). - Semi sferici o quasi bianchi.
- ζ gonospermos (Savi). - Fagiuolo bernocoluto: semi irregolarmente angolosi, compressi.
- η nanus (L., Poll.) - Fagiuolo nano.
Nel Veronese tutte queste sottospecie o varietà del Ph. vulgaris, ricevono speciali denominazioni vernacole, e cioè: gnochi nani, gnochi rampicanti, gnochi rossi; gnocheti cinquantini, gnocheti giallo-scuri, gnocheti moreti-ortolani, gnocheti verdolini (specialità di Monteforte, Montecchia ecc.); pernigati rossi e bianchi, e rossi e neri; fasole o fasoli schiacciati gialli; paesani o turchi ecc. - In questi ultimi anni è stata sperimentata nel Veronese la coltivazione di diverse razze tanto italiane che estere od esotiche: sembra


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facciano assai bene i Fagiuoli butirro (bianco piatto e nero oblungo) dal baccello paglierino, carnosi e dolcissimi. - Si seminano da marzo a giugno: qualche volta il Fagiuolo si incontra avventizio nelle vicinanze delle abitazioni.

Ph. multiflorus W. - Fagiuolo americano. - Fasol de Spagna. - Variat:
- α coccineus (L., Lamk.). - Ph. multiflorus var. α Poll.
- β albiflorus Dc. - Ph. albiflorus var. β Poll.
Originario del Messico ed America bor.-merid.: coltivasi per ornamento ed anche per i legumi che sono eduli; i semi specialmente sono carnosi e saporitissimi, e si portano non ancora giunti a perfetta maturità sui pubblici mercati. - Agosto-dicembre!.

Ph. Mungo L. - Fagiuolo velluto. - Originario delle Indie orientali, è coltivato sotto il nome di Cafè, per i semi che torrefatti, si considerano quali succedanei a questo.

Vigna Savi. - V. unguiculata Lap. - Sono coltivate diverse varietà, la più comune è quella corrispondente a Dolichos melanopthalmus Dc. che è il notissimo Fagiuolo dall'Occhio (Dolichos Catiang Poll.) = Fasol dall'ocio, Fasoleti bianchi, Corneti sulle piazze del Veronese. - È originario dell'Asia ed Africa tropicale: estate-autunno.

Apios Moench. - A. tuberosa Moench. - Glycine Apios L. - Originaria dell'America boreale: cresce copiosa e inselvatichita negli argini del Po nel Polesine e nel Mantovano, ove coltivavasi estesamente in antico (Vis. et Sacc. cat. p. 268).



II. - Caesalpinaceae

Gleditschia L., Scop. - G. triachanthos L. - Gaggia o Acacia americana, Spino di Giuda. - Spinacristi*. - Originaria dell'America boreale, è comunemente


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adoperata per far siepi, e quindi con tagli frequenti mantenuta allo stato di frutice: si coltiva però, sebbene di rado, ad alto fusto, e diventa albero di altezza considerevole, come può osservarsi presso Caprino veronese, Pesina ecc.!: ad ogni modo, subspontanea e quasi fatta selvatica, si incontra per tutta la Provincia dal piano alla zona montana!. - Fiorisce di maggio e giugno; i frutti sono maturi in autunno e la pianta li conserva, per quasi tutto l'inverno. Il legno, un poco fragile, è duro, di color rossiccio pallido e può servire a diversi lavori di minuteria.

Ceratonia L. - C. siliqua L. - Originaria della Grecia, dell'Arcipelago e dell'Asia minore è naturalizzata nei luoghi caldi della regione mediterranea!. Il conte Girolamo Orti scrive che ai suoi tempi il Carrubbo viveva all'aperto alla Musela assieme a Pistacia vera L.; ma oggidì più non vi si ritrova: due campioni però di questa bella specie si possono osservare a Torri sul Benaco nel villino del Sig. Ernesto Rigo!, e ad Affi nella villa Poggi!. - I frutti (legumi) sono venduti sul mercato, assieme a quelli di Arachys hypogaea, sotto la denominazione di Carobole.

Cercis L. - C. Siliquastrum L., Poll. - Silvestre siliqua del Clusio Pona; Siliquastrum Segu. - Albero di Giuda. - Albero di Giuda, Carobolar salvadego, Carobola silvestre (Segu.), Cucar, Pancucar, Pan e vin*, Sinesiauro*' (a Brentino !), e nel Catalogo altre volte citato del R. Ministero di Agricoltura ecc. Corbelar salvadego? "Variat: - a) floribus purpureis; - b) flore dilute purpurascente Poll.; - c) flore albo Poll. = Siliquastrum flore albo Tournf. ; - d) clorocarpon: leguminibus viridibus nec purpurascentibus". - Albero od arbusto: originario a quanto sembra della Grecia, Turchia ed Asia occidentale è comunissimo nei boschetti, nei luoghi rupestri o selvatici della intera Provincia (Pona, Segu., Poll., Font.,


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Barb. ecc.) dall'Alto Agro e dalla zona della collina alla montana in tutti i monti veronesi!: e così sul monte Baldo raggiunge l'altezza della Corona (m. 774)!; sul monte Brione di Riva (m. 834), La var. b) cresce colla forma tipica!: la c), assai rara, nei boschetti del monte Baldo e del Pastello, e nella Valpantena presso Grezzana (e Segu.)!; la d) nelle vicinanze di Verona nella Valdonega . - Fiorisce in aprile e maggio e qualche volta anche in marzo. Il legno duro ed elegantemente venato, capace di una bella politura, potrebbe essere adoperato a lavori di tornio, a confezionare mobili ecc.: la pianta è pure coltivata nei giardini.



II. - Mimosaceae

Albizzia Durazzini. - Al. Julibrissin Durazzini; Mimosa Julibrissin L., Scop., Acacia Julibrissin W. - Acacia o Gaggia arborea, Gaggia di Costantinopoli, - Mimosa arborea, - Albero inerme con chioma allargata, alto sino ai 6-8 metri: originario delI'Asia centrale e meridionale, Giappone ed Abissinia è coltivato nei viali e parchi. - Fiorisce in giugno: i frutti maturano d'autunno e si conservano sulla pianta sino alla seguente primavera.

Acacia W. - A. Farnesiana W. ; Mimosa Farnesiana L., Poll. - Gaggia. - Gagia e Gasia (la pianta), Gazie (i fiori). - Originaria dell'Isola di S. Domingo, è coltivata per la fragranza dei fiori. È in fiore quasi tutto l'anno: non regge all'aperto ai freddi invernali, e si tiene difesa da questi nelle serre. Albero e frutice.

Minosa L. M. pudica L., Poll. - Sensitiva. - Erba sensitiva - Oriunda del Brasile: coltivasi e fruttifica in piena terra. - Estate: frutice.

M. sensistiva L. - Oriunda del Brasile: vuole la serra calda.


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FAMILIA LXIV.  -  ROSACEAE.


Tribus 1.  -  Amygdaleae.

Prunus L. - Sect. 1. Amygdalus L. - P. Amygdalus Stok. - Amygdalus communis L. - Mandorlo (l'albero), Mandorla (il frutto). - Mandolar (alb.), Mandola (fr.). - "Varietater cultae: a) dulcis (Mill. sub Amygdalo): nuce dura; semine dulci. - Mandola dolce; - b) amara (Hayne sub Amygdalo): nuce dura; semine amaro. - Mandola amara: - c) fragilis (Brkh. sub Amygdalo: nuce fragili; semine dulci = P. communis β fragilis Arcang. - Sacarele. - Occurrit praeterea. (forma spinescens), ramis ad apicem spinescentibus: haec in planta sylvestri vel potius subspontanea" - Albero qualche volta frutice, originario dell'Asia media ocidentale e Turkestan: è coltivato su vasta scala in tutta la zona collina veronese, e compare qua e là, specialmente colla forma b), nei muri e sulle rupi, inselvatichito e quasi naturalizzato, fra il lago di Garda ed il confine vicentino: e così per la valle di Caprino !, sul colle S. Leonardo, intorno al forte S. Mattia!, nella Valdonega!, presso Tregnago, Soave ecc.!. - Fiorisce da febbraio, e qualche volta da dicembre e gennaio!, ad aprile: le drupe sono mature in agosto e settembre. Nel Veronese il Mandorlo, con le sue varietà, forma oggetto di commercio ed esportazione non indifferente, oggi però diminuita.

Pr. Amygdalus X Persica = Amygdalus hybrida Dieb. - Forma ibrida ottenuta con la coltura: qualche volta nei giardini.

Pr. Persica Stok. - Amygdalus Persica L., Poll.; Persica vulgaris Mill. - Pesco (l'albero), Pesca (il frutto). - Persegar (alb.), Persego (fr.). - Originario probabilmente della Cina, ma da epoca remotissima introdotto


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in Europa e coltivato nella regione temperata e calda. - Variat:
- α typica. - Sympyrena Moris. = Amygdalus Persica Rchb. b. Scleropersica s. Duracina. - Pesca duracina. - Persego che se taca. - Subvar. a) leucocarpa; - b) xanthocarpa. = Persica cydonaria Tabern.; - B. Diapyrena Moris. = Amygdalus Persica Rchb. a) Aganopersica. - Pesca spicciatoia. - Persego che se lassa. - Subvar. c) leueocarpa; - d) xanthocarpa; - e) haemathocarpa. - Albero, arboscello, frutice: nel Veronese il pesco è stato introdotto da epoca remotissima; nella palafitta del Bor presso Pacengo (lago di Garda), nel letto del Mincio nello strato archeologico, in un pozzo romano a Sospirogna in comune di Casaleone sono stati rinvenuti noccioli di pesca identici a quelli delle pesche provenienti dalle piante che si trovano inselvatichite! (e S. De Stefani): è coltivato in moltissime varietà, dal piano e dall'Alto Agro ai colli ed alla zona montana!; si incontra però frequentemente allo stato selvatico o quasi (Persica Malus sylvestris Segu.) e propagatosi per semi, derivanti da piante madri, nelle siepi, nei vigneti, nei luoghi sassosi e rupestri della intera Provincia, e dai campagnoli sono anche detti bastardi. - Fiorisce in marzo ed aprile, matura le drupe da luglio ad ottobre e novembre!; e quindi i coltivatori veronesi distinguono i Perseghi primesi o bonorivi detti anche Esdem (formae praecociores), de mezo tempo, tardivi (formae serotinae) e dipendentemente dalla epoca della loro maturazione ricevono le denominazioni di Pietrini o Sampietrini (Ss. Pietro e Paolo, 29 giugno) introdotti da poco tempo dal Giappone, Primesi o toscanini (S. Toscana, 14 luglio), Da la Madona (S. Maria Maddalena, 22 luglio), Ugliadeghi o Lugliaghi o Lugliani, Lorenzini (S. Lorenzo, 10 agosto), Ultimizi. - Le pesche veronesi


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danno sfogo a vasta esportazione, qualora la stagione corra propizia; vanno specialmente celebrate quelle di Campagnola di Verona e quelle di Pescantina, e fra di esse le varietà Rosseti, Bianconi, Moscati, Armilati, Schiavoni ecc.
- β laevis Arcang. - Persica laevis Dc.; Amydalus Nuci-Persica Rchb.; A. Persica var. β Poll. - Pesco-noce. Nospersego, Persego-nos, Persego armilado. - "Occurrit: a) drupa laevi rubra vel atro-purpurea, et (rariori) drupa purpureo-luteoque colore variegata et suaveolente (Poll.); - b) carne a putamine secedente, et carne putamini adharente (Rchb,.)". - È coltivata come la α, ma appena in qualche giardino e quasi come oggetto di curiosità.

Sect. 2. Prunophora Neck. - P. Armeniaca L., Poll. - Armeniaca vulgaris Lam. - Albicocco. - Armilar (Alb.), Armilo (fr.). - "Variat: drupa majori vel minori; acerba, duriuscula et semine amaro (P. Amarella Rchb.); succosa, molli seminibusque dulcibus. (Ameniaca vulgaris Pers.); lutea, ochroleuca, plus minusve rubente, aurantiaca, atro-purpurea, concolori vel punctata, tomentosa vel glabra (P. Ameniaca var. laevis Borzì), carne luteo-aurantiaca putamini adhaerente vel ab eo secedente". - Originario del Turchestan e Mongolia, è coltivato negli orti e frutteti ma sporadico, si incontra qualche volta nelle macchie e nelle siepi: e così, nella val d'Adige: alle falde del monte Pastello sopra Ceraino !, e sui Lessini ai piedi di monte Tesoro!. - Albero o arboscello: fiorisce in marzo! ed aprile; le drupe sono mature in giugno: il legno è buono per lavori di mobiglia.

P. oeconomica Borkh. - P. domestica L., Poll. p. p. - Susino (l'albero); Susina (il frutto). - Brugnar, Susinar (alb.): Brugna, Susin (fr.) - Albero o frutice indigeno dell' Italia: trovasi nel Veronese qua e là inselvatichito


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(Brugnar o Susinar salvadego*) nelle siepi e nelle macchie dall'Alto Agro alla zona montana: e così nella Valdonega e per tutti i dintorni di Verona!; nella valle dei Rugoloti ed altrove presso Badia Calavena e Selva di Progno in valle d'Illasi!; a Campedello sul monte Baldo (m. 1074)!. - Fiorisce in marzo ed aprile: le drupe maturano in estate. Da questa varietà, o meglio sottospecie di P. domestica L., colla coltura sono derivate le numerose varietà di prugne bislunghe che sono coltivate negli orti dal piano alla zona montana.

P. Claudiana Poir. = P. italica Borkh. - Regina Claudia. - Amoli di Francia*. - Coltivato ed oggetto di assai vasta esportazione.

P. myrabolana Lois. = P. communis var. myrobolana L. - Ciliegio-susino, Marostican, Amoli. - Coltivasi.

P. insititia L., Poll. - Prugnolo da siepe. - Raro nelle siepi e luoghi selvatici: nella collina di Verona in Valdonega!; nella Valpantena presso Quinto, tra Cuzzano e Fusina, alla Carrara di Grezzana!; ai Busoni lungo la via del Rosaro!, nella valle di Squaranto a Pigozzo!. - Fiorisce in aprile. - Viene pure coltivato, ed appunto con la coltura pare siensi ottenute le qualità di prugna a frutto tondo e carne aderente al nocciolo, quali P. damascena Ehrh., P. Juliana Poir., P. insititia var. armenioides Ser. - Le varietà di prugne, sia a frutto tondo che a frutto bislungo, che da epoca immemorabile sono coltivate negli orti veronesi, ricevono le denominazioni vernacole di Bromboti, Sbolziroti, Amoli bianchi, verdi, rossi, neri, Amoli di Francia, Amoli primesi, Amoli nostrani, Susin del meschin, Brugne bianche, nere, zalde, Brombe, Verdaci, Zucolete o Mantovane, Amoloni.

P. spinosa L., Poll. - Pruno selvatico Pona; Prunus sylvestris Matth., Segu. - Prugnolo (l'albero), Strigniculi (il frutto). - Brognolar, Bronbiolar (alb.); Brugnoi (fr:).


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"Stirps polymorpha: in agro veronensi occurrit, - a) platypetala: petalis ovatis vel obovatis, 4 mm. latis, 7 longis; - b) brachypetala: petalis duplo minoribus; - c) stenopetala Reul. et auct. recent. plur.: petalis lineari lanceolatis; - d) ovata Ser.; - e) angustifolia Wimm. et Grab.; - f) coaetanea Wimm. et Grab,; - g) macrocarpa Waltr." - Suffrutice, frutice ed anche alberello, comune nelle siepi, nelle rupi, nelle macchie, in luoghi selvatici dal piano alla zona subalpina per tutta la Provincia!: le varie forme si incontrano sparse qua e là ove la forma tipica!; la g), piuttosto rara nella Valdonega !. - Fiorisce sin da febbraio e matura le drupe sul finir dell'estate: qualche volta, dopo le pioggie, si mostra in fiore anche in ottobre e novembre, come avviene, per molte specie del genere, a detrimento pertanto della fioritura primaverile.

Sect. 3. Cerasus Juss. - P. avium L. - Ciliegio (l'albero), Ciliegia (il frutto). - Variat:
- α silvestris Rchb.: drupa vix sapida exigua. - P. nigricans Ehrh.; P. Cerasus var. γ avium Poll.; Cerasus major ac sylvestris fructu subdulci nigro colore inficiente Segu. - Ciregiolo. - Marenelar, Ziresar bastardo (l'albero), Marineole (i frutti). - Albero grande, raramente frutice, a rami ordinariamente diritti o quasi, giammai pendenti: forse indigeno, naturalizzato secondo altri; dalla zona della collina ove è meno frequente, sale alla subalpina: e così presso Monteforte dell'Alpone procedendo verso Soave (Seguier); sui Lessini nei boschi ai Trachi !; sul monte Baldo presso la Ferrara, Ime, ecc., in Prada ecc.! - Dipendentemente dalla altitudine fiorisce da aprile a giugno ed anche a luglio nelle maggiormente elevate!; le drupe della grossezza di un pisello; di sapore dolciastro, o leggermente acidule, sono mature da luglio a settembre. Il legno forte, tenace, capace di un bel


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pulimento, elegantemente o venato, e colorato serve alla fabbricazione di mobili da stanza, di tavoli, ecc.
- β sativa Rchb.: drupa sapida majore (Cerasus avium var. macrocarpa Ser.). - "Subvar. a) melanocarpa Rchb.; - b) rubella (Ehrh,); - c) albida Ehrh.". - Coltivasi: fiorisce in aprile; le drupe maturano in maggio e giugno.

P. duracina Rchb. - P. avium β Duracina L.; P. Cerasus var. Duracina Poll. - Durona. - Marosteganar (l'albero): Marostega, Marostegane (le drupe). - "Var. a) melanocarpa Rchb. (Zirese more*); - b) erytrocarpa Rchb.". - Coltivasi.

P. Juliana Rchb. - P. avium ε Juliana L,; P. Cerasus var. Juliana Poll. - Ciliegio, - Zirezar (l'albero); Ziresa o Zirese (le drupe). - "Var. a) erythocorpa Rchb.; - b) Ochroleucocarpa Rchb. (Zirese etiche*)". - Coltivasi unitamente ad altre razze recentemente introdotte: ricercatissime le Persegaisse* , bellissima varietà tardiva coltivata esclusivamente, e con molto profitto nella zona montana!.

P. cerasus L. - Cerasus vulgaris Mill. - Originario probabilmente dell'Asia minore, si vuole sia stato introdotto in Italia da Licinio Licurgo. - Variat:
- α Caproniana L., Poll. - Cerasus sativa, fructu rotundo, rubro et acido Segu. - Marascar (la pianta), Marasche (il frutto). - "Drupis, mediocribus, longiuscule pedunculatis". - Coltivato, ma oramai naturalizzato nelle siepi, nelle macchie, nelle rupi della collina ed anche della zona montana: e così, p. e. nella collina di Verona nella Valdonega! ecc.; sui Lessini in Val di Porro! (m. 1669: e Segu., Poll.), Fosse! (m. 945); sul monte Baldo ai Masi, alla Corona! ecc. - Frutice od alberello; nelle stazioni maggiormente elevate si presenta, di frequente, nano, sdraiato al suolo e non sempre fiorisce e fruttifica. - Fiorisce in aprile: le drupe maturano da giugno ad agosto.


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- β acida (Ehrh.). - Vizzolar (la pianta), Vizzole (le drupe). - "Drupis, grandiusculis, breviter pedunculatis. - Subvar. a) macrocarpa: drupis, maximis, brevissime pedunculatis, saepe subsessilibus". - Marascon, Marasconi. - Aprile-luglio. - Coltivato: qualche rara volta subspontaneo.
- γ austera (Ehrh.) - P. Cerasus α melanocarpa Rcbb. - Erle*, Pegole*. - "Drupis mediocribus, nigris vel atro-purpureis, longe pedunculatis". - Coltivato e qua e là quasi spontaneo: in Verona nei fossi al tiro a segno in Borgo Trento!, nella Valpantena sopra Romagnano a Spredino ecc. - Fiorisce in aprile: le drupe sono mature in luglio ed agosto.
- δ Marasca. (Rchb.). - Coltivato qualche volta.

P. semperflorens Ehrh. - Coltivato nei parchi come pianta ornamentale. - Le Marasche, le Vizzole, le Erle sono adoperate a preparare conserve, ovvero vengono messe in infusione nell'alcool o nell'acquavite: colle prime, specialmente nei paesi montani, si fabbrica una bevanda assai gradita che fa l'istesso ufficio del vinello (vin picolo dei veronesi).

P. Chamaecerasus(1) Jacq., Goir. - "Frutex humilis vel fructiculus: variat caule simplici, ramoso, coespitoso, erecto, adscendente, prostrato et fere repente; corollis albis, rarissime roseis vel persicinis: occurrit quoque, - a) stenopetala: petalis elongatis, angustissimis, - b) microphylla: foliis 2-3plove minoribus quam in forma typica; caule prostrato, ramosissimo: facies Rhamni saxatilis L. ". - Cresce, ordinariamente gregario ed in folte macchie, in luoghi selvatici e sassosi, dimostrando una tal quale predilezione per le formazioni basaltiche!: e così nella valle dell'Alpone presso Monteforte!; nei colli di Avesa, Quinzano, S. Dionigi ecc.!; al Maso e Montecchio!, sul monte Tondo a cavaliere di Valpantena e Valpolicella !: la forma a) alle Volpare!, la b) alla Cola


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sotto la Cà Falconara verso il vaio Gallina (Avesa)! - Fiorisce in aprile e maggio: le piccole drupe, (Marenele*), maturano in giugno: le foglie coriacee, e per lo più di un verde cupo, si mantengono oltre l'autunno !
[(1) = Prunus fruticosa Pall. - n.d.c.]

P. Mahaleb L., Poll. - Macalebo del Gesnero et del Matthioli Calc., Pona; Cerasusasus sylvestris Mahaleb putata Segu. - Ciliegio canino o di S. Lucia. - Spinziol, Sbolzafrin. - Frutice od alberetto frequentissimo per tutta la Provincia nei boschetti, nelle selve, nelle siepi dalla pianura alla zona subalpina!. - Fiorisce di aprile e maggio, matura le drupe in estate. - Il legno è ottimo per scatole, lavori al tornio, pipe ecc.; coi polloni si fanno cannucce di pipa; la pianta è molto adatta ad imboschire terreni incolti; le foglie sono qualche volta adoperate per aromatizzare le carni ed in modo speciale la grossa cacciagione: tutte le parti del Malebo mandano odore assai acuto di Viola e di Vaniglia che conservano per un periodo assai lungo di tempo.

P. Laurocerasus L. - Lauro, Lauroceraso. - Alberello od arbusto; originario dell'Asia orientale e del Caucaso, si vuole importato in Europa da Trebisonda nel 1576: è coltivato nei parchi per l'aspetto sempreverde, per le drupe eduli, per le foglie che sono medicinali; compare quasi spontaneo qua e là, e così, una pianta isolata si trova nella collina di Avesa alle Scole presso alla grotta !. - Fiorisce di primavera: le drupe maturano nell'estate e nell'autunno.

P. lusitanica L. - Originario del Portogallo e della Spagna occidentale, è coltivato per ornamento: quasi inselvatichito si può osservare sulla collina veronese alla villa Palmarini (ora Barbesi)!.


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Tribus 2.  -  Spiraeae.

Sect. 1. Chamaedryon Ser. - Spirarea L. - S. chamaedryfolia L. - In una siepe, ed evidentemente avventizia, alla Porsela presso Bussolengo!. - Fiorisce in primavera: è un arbusto elegante che è coltivato nei parchi e nei giardini. Di questa sezione, oltre a S. chamaedrifolia, sono coltivate diverse altre specie, quali S. salicilifolia L., S. hypericifolia L. ecc., e specialmente la notissima S. prunifolia degli orticultori.

Sect. 2. Sorbaria Ser. - S. sorbifolia(1) L., Goir. - Fuori porta Vittoria o Pellegrina nel muro, prospiciente l'Adige, del piccolo fortilizio - è contrassegnato dal n. XXVII, e fu costrutto dagli austriaci nell'anno MDCCCXXXVIII - che si trova immediatamente di fronte alla porta stessa !; nella città di Verona nei muri lungo l'Adigetto a Ponte Manin!. - Fiorisce in maggio; i frutti sono maturi in ottobre. Arbusto originario forse della Siberia e del Giappone: è coltivato per ornamento.
[(1) = Sorbaria tomentosa (Lindl.) Rehder - n.d.c.]

Sect. 3. Ulmaria Hill. - S. Filipendula(1) L. - Enante del Fuchsio Pona; Filipendula vulgaris an Molon Plinii Segu. - Trina di Fiandra - "Variat, sed raro, β pubescens (Dc.): corollae albae sed saepe extus rubellae". - Frequente nei pascoli secchi (Pona, Segu., Poll., Mango, A. Mass.!) dalla alta pianura e dai dintorni di Verona alla zona montana per la intera Provincia !: la var. β nel Bosco Mantico !, - Maggio-luglio, dipendentemente dalla altitudine: perenne.
[(1) = Filipendula vulgaris Moench - n.d.c.]

S. Ulmaria(1) L., Poll. - Olmaria. - Spirea. - Rara: lungo i fossati nella bassa pianura veronese (Poll.); presso Cazzano in valle di Tamigna !; nella valle di Illasi presso Tregnago a Vico (A. Mass.!). - Giugno-settembre: perenne. Una varietà a fiore doppio è coltivata nei giardini.
[(1) = Filipendula ulmaria (L.) Maxim. - n.d.c.]


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Sect. 4. Aruncus Adans. - S. Aruncus(1) L., Poll. - Barba-Caprae Calc., Pona; Barba-Caprae oblongis Segu. - Sparago o Sparaso de monte o de montagna o de vaio*: la denominazione, anzichè alla pianta, spetta piuttosto ai giovani turioni, i quali si cucinano al pari di quelli dell'Asparago comune!. - Pianta elegantissima frequente fra le macchie e nei boschi (Calc., Pona, Segu., Poll., Barb., A. Mass.!, Mang.) del monte Bolca !, dei Lessini!, del Pastello !, del monte Baldo!; scendendo dalla zona subalpina e dalla montana alla collina: p. e. nelle vicinanze di Avesa al vaio del Borago ! ecc. - Maggio-agosto: perenne.
[(1) = Aruncus dioicus (Walter) Fernald - n.d.c.]



Tribus 3.  -  Roseae.

Dryas L. - D. octopetala L., Poll. - Cariofillata montana di Carlo Clusio Pona; Dryas Segu. - Frequente nei pascoli e luoghi aspri e sassosi degli alti monti veronesi, nelle zone alpina e subalpina, dalle quali qualche volta scende alla montana, seguendo il corso dei torrenti: e così sul monte Baldo (Pona, Segu., Poll., Barb., Mang.!, ecc.) all'Altissimo di Nago ! (e Heufler), colma di Noveza!, cima di Valdritta !, Coalsanto !, Monmaor !, Costa bella !, valle degli ossi ! ecc.; e sui Lessini a Velo (A. Mass.!), passo della Lora !, Campobrun ! ecc. - Pianta perenne, a radice legnosa e quasi suffrutescente alla base: luglio-settembre.

Geum L. - Sect. 1. Eugeum. - G. rivale L., Poll. - Cariofillata montana del Dalecampio Pona; Caryophyllata aquatica, nutante flore Segu. - Erba sanguigna (nei monti veronesi confinanti col Vicentino !). - "Occurrit: β humile; planta partibus omnibus diminuta". - Luoghi e pascoli umidi dalla zona montana alla alpina: e così sul monte Baldo (Pona, Segu., Poll.) all'Artillon !, Tredespin ! (e Heufler), Campion !, Acque negre !, nelle buse e nelle busete !, Costabella!


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ecc.; sui Lessini a Velo (A. Mass. !), nel monte Bolca (A. Mass. !) ecc.:, la var. β sul monte Baldo in Costabella ! - Giugno-settembre: perenne.

G. urbanum L., Poll. - Cariofillata vulgaris Segu. - Ambretta. - Cariofillata. - "Variat: α platylobum Rouy, et β stenolobum Rouy.". - Comune nelle siepi, lungo le vie nelle macchie e luoghi selvatici dalla pianura alla zona subalpina per tutta la Provincia !: p. e., nei dintorni e nella città, stessa di Verona!, sul monte: Baldo alla Corona!; in Ime e Valfredda !. - Primavera-estate: perenne.
- Da ricercarsi nelle zone elevate del monte Baldo e dei Lessini G. intermedium Ehrh. = G. rivale X G. urbanum G. Mey.

Sect. 2. Sieversia W. - G. montanum L., Poll. - Caryophyllata montana Matthioli Calc.; Cariofillata montana del Matthioli Pona; Caryophyllata alpina lutea Segu. - Variat:
- β nanum Gaud. - G. montanum Poll. var. β; Cariofillata alpina minima di orima specie Pona M. B. p. 203 cum ic.; Caryophyllata alpina minor C. Bauh., Segu.
- γ ascapum.- "Foliis abbreviatis, densissime in rosula congestis, scapo nullo".
Pascoli delle zone alpina e subalpina, raramente si incontra nella montana: e così sul monte Baldo in Valvaccaria! (e Calc.), colma di Malcesine! (e Pona), Artillon! (e Pona., Segu.), bocchetta di Naole! (e Pona), Costabella! val delle buselte !, ed altrove (Poll., Barb., Mang.); e sui Lessini presso Giazza (A. Mass.; !), in Campobrun ! ecc.: la var. β in Costabella ! (e Pona, C. Bauh., Segu., Poll.); la γ alla prà di Malcesine sul monte Baldo! - Luglio-settembre: perenne.

G. reptans L., Poll. - Cariofillata alpina minima di specie Pona M. B. p. 205 cum descript. et ic. (bona); Caryophyllata alpina, Apii folio Segu. - Il Pona, l. c., indica questa bella e rara specie sul monte Baldo nel discendere da Monte Maggiore, una dopo di


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lui non è stata osservata da alcun botanico, ne in questa stazione, ne in alcun altro luogo del Veronese.

Sibbaldia L. - S. procumbens L. - Potentilla Sibbaldi Hall. fil. - Rara: nel monte Baldo, sulle alte creste nei pascoli della colma di Malcesine e Tredespin, scopertavi nel mese di settembre del 1879 ! (e C. Mass.).

Potentilla L. (A. Zimmeter. Die europäischen Arten der Gattung Potentilla. Steryr 1884, et Beiträge zur Kenntniss der Gattung Potentilla. Innsbruck 1889. - A. Goiran. Delle forme del genere Potentilla che vivono nella Provincia di Verona, in N. G. Bot. Ital. vol. XXII, p. 526 et seq.). -
Sect. 1. Athricha s. Potentillastrum. - § 1. Annuae s. acephalae. - P. supina L., Poll., Font. - Rara: in vicinanza al lago di Garda presso a Cisano e Lazise! (e Poll. !, Fontana, Parolini ap. Vis. et Sacc. cat. p. 250, A. Mass.!, Rigo !). - È in fiore dalla primavera all'autunno: perenne. È pure segnalata dallo Zersi nella riviera bresciana del lago di Garda sopra Limone.

§ 2. Axilliflorae - P. erecta L., Poll. sub Tormentilla erecta. - Tormentilla Calc.; Tormentilla di Carlo Clusio Pona; Tormentilla sylvestris Segu. - Tormentilla. - "Variat β schiaphila Zimm.". - b) minor Sauter; - c) decica Borbais (pro var. P. Tormentilla? - Frequentissima, dai prati umidi e torbosi della pianura veronese ai pascoli ed ai luoghi boschivi e selvatici delle zone collina, montana, subalpina ed alpina nel monte Baldo, nei Lessini e nei monti minori! la var. β si trova abbondantemente negli ericeti e nei boschi di Castagno; e così sul monte Baldo ai Masi !, sui Lessini a Lughezzano, e sopra Grezzana nel monte Lavel!: la forma a) qua e là, unitamente alla specie: la b) sui Lessini negli alti pascoli di Galbana e Malera (1597-1867 m.)!: la


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c) nella valle di Caprino presso Gamberone a piede del colle S. Marco!. - Aprile-novembre! perenne.

P. reptans L. Poll. - Quinquefolium majus repens Segu. - Cinquefoglio. - Fraga salvadega* - "Variat: β microphylla (Tratt.), - γ glabra Meline ap. Rouy, non Koch, - δ sericea. Breb.". - Volgare specialmente lungo le vie ed al margine dei campi e nei prati dalla pianura alla zona montana!. - Maggio-settembre: perenne.

P. italica Lehm.? - Forse sul colle S. Dionigi sopra Parona: ulterius examinanda.

P. anserina L., Poll. - Potentilla seu Argentina Calc.; Potentilla minore Pona; Pentaphylloides argenteum alatum, seu Potentilla Segu. - Variat: β sericea (Hayne). - Non comune nei pascoli e luoghi erbosi: e così sul monte Baldo (Calc., Barbieri ex Bertol.), nella valle di Caprino (Pona), nelle vicinanze di Verona a S. Pancrazio ed all'isolotto del Pestrino (Poll.), al margine di un fosso nella bassura di S. Michele!: la var. β in Campomarzo di Verona nelle sabbie depositate dall'Adige. - Estate-autunno: perenne.

§ 3. Pinnatae. - P. rupestris(1) L., Poll. - Rara: scoperta primieramente sul monte Baldo da A. Massalongo!, ritrovatavi in epoca più vicina da G. Rigo!, cresce in luoghi rupestri sul versante occidentale del monte nella valle di S. Zeno al disopra dell'Eremo dei Ss. Benigno e Caro !. - Estate: perenne. - Si trova nella val d'Adige al Cengialto presso Roveredo (Poll., Cobelli).
[(1) = Drymocallis rupestris (L.) Soják - n.d.c.]

§ 4. Palmatisectae. - A. Rectae. - P. hirta L. - P. recta Poll.; Eptaphyllum et Pentaphyllum album Calc.; Quinquefolium rectum album et Quinquefolitem rectum luteum Segu. - Fragolaccia. - "Variat: α pedata (W.). - P. rubens All. - Subvar. a) laeta Rchb.; - b) ochroleuca Ces., Pass., Gib.; - c) ligurica (pro ligustica) Siegfr. exsic. n. 974 a., fasc, VI!.


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Forma fere media inter P. pedatam et sequentem P. rectam: aecundum cl. auct. forte forma hybrida P. pallida X laeta". - Frequente, specialmente con la forma a), per tutta la Provincia, dalla alta pianura alla zona montana, nei muri, fra le rupi, nelle siepi, nei pascoli!: e così nella città stessa di Verona sui merli delle Mura Scaligere, nell'Arena, al Teatro Romano!. - Maggio-agosto: perenne.
- β recta L. - "Subvar. d) pilosa (W.); - e) laciniosa (W. et K.); - f) pallida Lag.; - g) obscura (W.); - h) divaricata (Dc.)". - Ove la precedente e nella stessa epoca, ma più rara: la f) sembra la più, frequente; la d) a Monteforte dell'Alpone; la e) rarissima nei fossi intorno a Verona: la h), rarissima essa pure, sul monte Baldo nella ascesa alla Corona !.

B. Argenteae. - P. canescens(1) Bess. - P. inclinata auct. plur. - Rara: sul monte Baldo lungo la salita da Brentino alla Corona (m. 800) fra le rupi!; intorno a Verona in luoghi aridi e secchi presso i fortilizi di Tombetta e S. Caterina in unione alla sua varietà polythrica Borbas!; fra le ghiaie a Bussolengo!. - Giugno-luglio: sul monte Baldo sicuramente perenne !. Taluni inclinano a ritenere P. canescens quale forma ibrida, P. hirta X argentea.
[(1) = Potentilla inclinata Vill. - n.d.c.]

P. Sadleri Rchb. fl. germ. exc. p. 594. - "Planta insignis, num laciniosa. X canescens? (Rchb. l. c.)." - Raccolta nei dintorni di Verona dal chiarissimo botanico Abate Pietro Porta (ex Zimm.).

P. Cana Jord. - Luoghi aridi nei dintorni di Verona: e così lungo le vie ed al margine dei fossati presso Tomba, Chievo, S. Massimo ecc. - Maggio-giugno.

P. collina Wib. primit. fl .Werth. 2, p. 267 et auct. - Si può considerare quasi come una formola o espressione sintetica, intorno alla quale si aggruppano i numerosi ibridi fra P. argentea L. e P. verna


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auct., e verisimilmente non poche varietà o forme della prima: ed ora si elencano le forme veronesi; le quali sono sparse e distribuite copiosamente per la intera Provincia e nella città stessa di Verona, dimostrando però una speciale predilezione per i depositi e terrazzamenti morenici.

P. thyrsiflora Hülsen. - Fuori Porta Nuova al margine delle strade, dei campi e dei fossati, e nella città di Verona nel Collegio Angeli !. - Maggio-giugno.

P. Schultzii P. Müller. - Luoghi sassosi presso S. Massimo, lungo la linea ferroviaria! - Maggio-giugno.

P. Johanniniana Goir. ! spec. morphogr. veg. p. 45, cum ic. - P. inclinata var. Johanniniana ,Ces., Pass., Gib.; P. collina var. Hausmn. herb.; P. Hausmanni Uechtritz in nota ad Kerner; P. perverna X argentea A. Fiori p. p. - Questa bellissima forma, scoperta nella città stessa di Verona, (aprile 1871), nel giardino del R. Collegio agli Angeli, cresce frequentissima, e presentando molteplici variazioni, nei luoghi erbosi, lungo le vie, al margine dei campi, in tutti i dintorni di Verona specialmente nelle parti rivolte ad occidente e mezzogiorno!; si incontra pure nella val d'Adige fra Domegliara e la Chiusa !, a Custoza (Rigo ex Zimm.). - Aprile-giugno.

P. confinis Jord. - Frequentemente in unione alla precedente, negli stessi luoghi e nella stessa epoca.!.

P. decipiens Jord. - P. collina Wib. (sensu stricto sec. clar. Rouy). - Nei fossi e nei pascoli attorno nella città di Verona!. - Maggio-giugno.

P. alpicola De la Soie. - te Praeter typicam duae occurrunt formae: a ) delicatula et b) grandiflora (Zimm. in lit.)". - Nei pascoli e luoghi aridi presso Tombetta!, fuori Porta Nuova al Poligono e nella spianata ad ovest di Verona!. - Maggio-giugno.

P. Goirani Zimm ! Beitrage zur Kenntniss der Gattung Potentilla p. 22. - Pianta assai polimorfa che Zimmeter


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colloca tra P. rhenana M. P. Muller e P. Wiemanniana Günther et Schummel: scoperta (giugno 1885) in esemplari giganteschi in Verona al Campone presso la Cavallerizza!, cresce pure in luoghi aridi e secchi presso il Pestrino ed i fortilizi di S. Caterina, Tombetta, Porta Nuova ecc. !.

P. Wiemanniana. Günther et Schummel. - Argini e margine dei campi fuori Porta Nuova ed altrove nei dintorni di Verona, nella Valpantena presso Grezzana ecc.!. - Maggio-giugno.

P. argentea L., Poll. p. p. ? - Quinquefolium folio argenteo Segu. p. p.? - "Stirps mire polyrnorpha: formae quae sequuntur uti subspecies P. aruenteae typicae habendae sunt; saepissime quoque occurrunt formae ad P. confinem et P. alpicolam vergentes". - Comunissima nei pascoli e prati secchi, sui muri e sulle rupi, al margine dei campi e lungo le strade per la intera Provincia, tanto nella pianura che nella collina e nei monti, sui quali nel monte Baldo, nel Pastello e sui Lessini ascende ad altitudini oscillanti tra 1000 e 1200 metri!. - Fiorisce da aprile ad agosto secondo i luoghi e le altitudini: perenne, qualche volta suffrutescente.

P. perincisa Borbàs (pro var. P. argenteae): forte eadem ac P. argentea multifida. Tratt. Ros. Monogr., IV, 51. - Prati secchi nei dintorni di Verona!. - Maggio-giugno.

P. pseudo-argentea Blocki (in schedis 1885, Lemberg in Galizien). - Rara: Verona nei campi fuori Porta Nuova!. - Giugno.

P. decumbens Jord. - Nelle stesse località delle precedenti: copiosissima in esemplari giganteschi presso Tombetta!. - Giugno.

P. septemsecta C. A Meyer. - Colle precedenti negli stessi luoghi ed alla stessa epoca ma più rara!.

P. incanescens Opiz. - Nelle identiche stazioni e nella stessa epoca delle precedenti!.


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P. dissecta Wallr. Nelle mura della città di Verona sotto a Castel S. Felice !, nella collina attorno al forte S. Sofia !, nel monte Rico sopra a Parona all'Adige nei pascoli e nelle siepi!. - Giugno.

C. Chrysantae. - P. Camonia Rota. - Nella Val Ronchi di Ala (ex Gelmi): forse sul monte Baldo nella valle delle busete? - Luglio-agosto. - Per un puro equivoco i signori Cesati, Passerini, Gibelli (comp. p. 665) segnalarono la P. Chrysantha Trev. sulla vetta del monte Baldo: la pianta alla quale accennano gli egregi autori del Compendio è stata in quella vece raccolta il 23 agosto 1873 sulle cime del monte Luch in valle di Non nel Trentino! (conf. Goir. pl. vasc. ecc. p. 39) e determinata per P. Chrysantha Trev. da De Visiani.

P. rubens Crantz. - P. opaca auct. pl. non L. - Nei dintorni di Verona; in un muro a Chievo!, nella Valpantena presso Grezzana!, e certamente altrove. - Maggio.

D. Aureae. - P. opaca L. non Koch et auct. plur. - P. verna auct. plur. non L. - Comune nei luoghi erbosi, nei pascoli, nei prati, sui muri, nelle rupi ecc. per la intera Provincia dalla bassa pianura alle zone elevate di tutti i monti ! - Febbraio-luglio: perenne. - La P. opaca L. è specie sommamente polimorfa, al pari di tutte quelle che entrano nel gruppo delle Aureae; ad essa, quali sottospecie, sono da riferirsi le seguenti forme osservate, sino ad oggi, nella Provincia di Verona.

P. glandulifera Krasan.. - Colla forma tipica nei dintorni di Verona, nella val d'Adige presso Incanale, Preaboco, Brentino ecc.!

P. longifolia Borbàs. - Rivoni dell'Adige oltre il Lazzaretto!, verso la Palazzina ! ecc.; nella Valpantena presso Grezzana nel vaio del Paradiso ! ecc.

P. aestiva Hal. fil. - Nei colli intorno a Verona!, a S. Vito del Mantico !, Bussolengo !, Pastrengo ! ecc.


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P. haematosticta Goir ! - Luoghi erbosi nel monte Gain nella collina veronese verso la Valpantena! - Aprile.

P. subopaca Zimm. - Nei pascoli sui Lessini presso Cerro veronese: raccolta nel mese di marzo dell'anno 1881.

P. Gaudini(1) Gremli. - Luoghi erbosi: a mezzogiorno di Verona presso Tombetta, attorno al forte S. Caterina ecc.!; nella collina Veronese alle Torricelle Massimiliane !; nei colli sopra Quinzano!; sul monte Pastello ! ecc. - Marzo-giugno.
[(1) = Potentilla pusilla Host - n.d.c.]

P. Bolzanensis Zimm. - Colla precedente della quale si può considerare come varietà!: presso la ultima delle Torricelle Massimiliane, nell'orlo del fossato, la sotto-varietà micrantha F. Sauter (P. Elisae Goir. in herb)!.

P. subarenaria Borbàs. - Nei luoghi erbosi, fra le ghiaie ecc.: e così nelle sabbie lungo l'Adige in Campomarzo di Verona!, a S. Vito del Mantico, Bussolengo ecc.!

P. aurea L. (non Poll. viag.) - Var. β minor Schm.; = P. alplina Willkomm pro var. P. aureae. - Pascoli elevatissimi nel monte Baldo (Ian, Heufl. ap. Hsmn. nec. Poll., Rigo!): e così alla colma e prà di Malcesine!, Tredespin !, buse e busete ! ecc.; la var. ove la forma tipica. - Luglio-settembre.

P. verna L. - Pascoli elevati nel monte Baldo, nel Pastello, nei Lessini, Campobrun, Zeola, ecc.!: ad essa quali sottospecie sono da riferirsi le due forme seguenti e forse altre che verranno svelate da future ricerche. - Maggio-settembre.

P. villosa Crantz. - P. alpestris Hall. fil.; P. salisburgensis. Haenke. - Pascoli sassosi elevatissimi nel monte Baldo in Costabella, Coalsanto, val delle pietre, val degli ossi ecc.!; nei monti Posta, Campbrun ecc.!; in Malera sui Lessini! ecc. - Maggio-Settembre.

P. baldensis Kerner. - Pascoli elevatissimi nel monte Baldo (Rigo !): e così all'Altissimo Nago! (e Kerner), colma


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di Malcesine!, Tredespin !, coste dell'Artillon !, Sassetto !, Costabella ! ecc.; nei monti, al confine del Veronese col Trentino e Vicentino, Posta, Carega, Campobrun; Zeola ! - Giugno-settembre. - È appena distinta dalla P. villosa: a queste due sottospecie di P. verna sono da riferirsi Quinquefolium minus repens alpinum aureum Segu., P. aurea Pollin. (non L.) viag., P. verna γ alpina Poll. fl.: Quinquefolium minus repens luteum Moreni herb., Q. minus repens lanuginosum luteum Segu., P. verna Poll. f.. var. α et β abbracciano forme spettanti a P. rubens, P. opaca, P. Gaudini.

P. grandiflora L. - Rarissima sul monte Baldo nei pascoli elevatissimi fra il Lastè, Altissimo di Nago (Heufl.), bocca di Navene e colma di Malcesine !. - Luglio-agosto.

Sect. 2. Leucothrica seu Fragariastrum. - P. caulescens L., Poll. - Pentaphyllum album petreum erectum, molli lanugine obsitum, floribus pentapetalis albis umbellae modo dispositis Martini; Quinquefolium umbellatum album, foliis in apice tridentatis Segu. - Variat:
- β viscosa Huter. - P. caulescens forma viscida Gelmi.
- γ petiolulata (Gaud.). - P. caulescens var. petiolulata Lehm.; P. Huteri Porta. - "Occurrunt quoque: a) forma minor: planta pumila, dense coespitosa, partibus omnibus abbreviata, caulibus 2-4 cm. longis, petiolis 0,5-1,5 cm. longis, foliolis minusculis; et - b) forma major: pianta elatior, luxurians, caulibus 20-80 cm. longis, petiolis foliorum 10-12 cm. et ultra longis, foliolis 4 cm. longis, 2 cm. latis. Praeterea, saepe in eodem specimine, observantur, forma oligodontha et forma poliodontha". - Cresce frequentissima (Martini, Segu., Poll., A. Mass.!, Mang.! ecc.) nei crepacci delle rupi fra il Benaco ed il confine trentino e vicentino; e


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dalle alte cime del monte Baldo, del Pastello, dei Lessini, del Posta, del Zeola ecc. fra 2000 e più e 250 m. di altitudine, scende nelle zone montana e collina, insinuandosi nelle valli che si avanzano verso la pianura!: le var. β e γ crescono qua e là promiscue con la forma tipica. - Luglio-settembre: perenne.
- Seguier (pl. ver. I, p. 498) indicava. la presenza di questa specie, nelle mura stesse della città di Verona, haud longe ab Episcopi porta, nella quale stazione oggidì certamente non cresce: ma la osservazione del diligentissimo autore, che licet quotannis semen in solum subjectum decidat, nusquam tamen ibi germinat, fa nascere il sospetto potesse trattarsi di una qualche forma ibrida: lo stesso Seguier riferisce, come varietà, α P. caulescens, il Quinquefolium alpinum foliis amplioribus, in apicem incisis, superne glabris, inferne incanis et lanuginosis, petalis florum cordiformibus Till., raccolto da Micheli sul monte Baldo, e che invece, Pollini dubitativamente, e Bertoloni assegnano alla specie che segue.

P. alba L., Poll. - Pentafilo bianco Calc.; Quinquefolium rectum album et Q. album majus, alterum Segu. -
Occurit: a) reducta. Vidal ap. Rouy. Forma nana, et - b) luxurians. Forma gigantea: radice crassa, longissima; petiolis in planta adulta villosissimis, 15-30 cm. long.; foliolis 6,5 cm. long., 2 cm. lat." - Frequentissima (Calc., Segu., Poll., Rainer, A. Mass.!, Mang.! ecc.) dall'Alto Agro veronese, e singolarmente nei depositi morenici !, alla zona montana e subalpina (40-1200 m.) nei pascoli e luoghi boschivi fra il Benaco ed il confine vicentino; raramente si incontra nella zona alpina: e così, p. e., a Bovo presso Cà di David!, in Verona nei fossi della città e a Castel S. Pietro (Segu.), al Bosco Mantico !, nella collina di Avesa!, sul monte Baldo nella valle degli ossi! (e Mang.!, m. 2184): la forma nana


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cresce ove la tipica, la forma luxurians, a stagione avanzata, nel vaio del Falcone alle falde dei Lessini!. - Marzo-giugno; eccezionalmente è stata raccolta da dicembre a febbraio presso Cerro veronese (m. 728): perenne.

P. nitida L., Poll. - Trifolio argentato alpino Pona M. B. p. 222, cum ic.; Comaroides alpina petraea Ponted., Segu. - "Occurrit: a) major. Planta luxurians, - b) reducta. Forma nana, partibus omnibus diminuta, - c) edentata Ser., - d) multidentata Ser., et
β albiflora. - P. nitida var. flore albo Poll. viag.; Comaroides alpina petraea sericea flore albo Moren. herb.".
Rupi e pascoli pietrosi nelle cime più elevate dei monti: e così sul monte Baldo (Pona, Segu., Poll., Stenberg, Heufl., Mass. !, Mang.! ecc.) all'Altissimo di Nago, Sassetto, Belvedere, Valfinestra, Monmaor, Coal santo, cima di val dritta e nelle valli degli ossi, delle pietre ecc.!; sulle cime di Posta e Carega !: la var. albiflora nella valle di S. Zeno nel monte Baldo (Poll.). - Luglio-settembre: perenne.

P. micrantha Ramond. - Camarum fragarioides Poll. viag. p. 12 et fl. II, p. 168 (excl. primo et alt. syn. ?); Comaroides vulgaris Segu. - Var. β macrophylla.
- Luoghi boschivi e pascoli piuttosto elevati dei monti: e così sul monte Baldo in Busiana ed Ime ! (e Poll.); Artillonzin ed Artillon !; Albarè, Gambon, Cerbiol, Lavacci !; e sui Lessini ai Tinazzi (Segu., Poll.) al dissopra dei Trachi ! ecc.: la var. β, riconoscibile dalla esagerazione di tutte le parti delle foglie, in Artillon !. - Fiorisce non appena scompare la neve.

Fragaria L. - F. vesca L., Poll. - F. vulgaris Calc., Pona, Segu. - Fragola. - Fragola*, Fraga, Fraghe*, Fraghe de monte o de montagna*. - Variat: "a)


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flagellis (Duch.). - b) semperflorens (Duch.). - Fraghe de ogni mese. - Occurrit quoque : c) fructu albo. - Fragola bianca. - d) fructu hemisphaerico et conico". - Frequente nei boschi e luoghi selvatici della collina, e più specialmente delle zone montana e subalpina: è estesamente coltivata, (var. hortensis); sono pure coltivate, ma di rado, le varietà b) e c); la a) compare specialmente fra le piante coltivate. - Aprile-settembre dipendentemente dalla altitudine.

F. collina Ehrh., Poll. - Fraghe salveghe*, Fraghe de vegro.* - Comune, e frequentemente gregaria, nelle siepi e nei pascoli magri della alta pianura e della collina! - Marzo-maggio; qualche volta fiorisce anche in febbraio!.

F. elatior(1) Ehrh. - F. magna Thuill. - Rara nei boschetti e luoghi selvatici: e così nella Valdonega presso alla fontana di Sommavalle! ed in un muro in vicinanza al tiro a segno nella strada Castello S. Felice! (accidentalmente?); sui Lessini presso Chiesanuova verso Val di Porro? e sul monte Baldo presso la Ferrara? - Giugno-settembre. È coltivata.
[(1) = Fragaria moschata Weston - n.d.c.]

F. grandiflora Ehrh. - F. umbelliformis F. Schultz. - Fraghe Ananas*, Fraghe de calma*, Fraghe milanesi*. - Coltivata, ma nel Veronese poco estesamente, e qualche volta subspontanea, p. e. in valle d'Illiasi presso Tregnago (accidentalmente?) a Marcemigo nell'orto o brolo di Ferrari (A. Mass.!). - Aprile-giugno. - Sono pure coltivate ma, più che altro, a titolo di curiosità, F. Virginiana Ehrh., F. chiloensis Ehrh. ed altre specie orticole di recente introduzione.

F. indica(1) Andr. - Duchesnea indica Focke. - Originaria delle Indie orientali, Malesia, Cina e Giappone, è qualche volta coltivata nei giardini in aiuole: è stata raccolta nella città di Verona inselvatichita
[(1) = Potentilla indica Wibel - n.d.c.]


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nel cortile di una casa in Via stelle ! (Annibale Bertone). - Maggio-settembre.
- Manca nel Veronese Comarum palustre L. = Fragaria palustris Crantz. = Potentilla palustris Scop., che cresce nei luoghi paludosi alpini del Vicentino, Bellunese e Friuli.

Rubus L. - Sect. 1. Cylactis Focke. - R. saxatilis L., Poll. - Rouo molle d'altra specie dal Gesnero per Rouo ideo descritto, e dal Clusio Rouo sassatile detto Pona; Rubus Idaeus laevis Segu. Conf. Poll. fl. II, p. 148). - Ocialini, Roga bastarda, Caga-aseno.* - Luoghi sassosi selvatici dalla zona montana alla alpina: e così sul monte Baldo in Ime, Valfredda, la Ferrara!; nella valle dell'Artillon ! (e Pona, Poll.); nel monte Pastello (Mang.); sui Lessini sopra i Trachi!; nella valle d'Illasi sul monte Precastio e in diversi luoghi presso Tregnago (A. Mass. !). - Giugno-settembre: suffrutice.

Sect. 2. Idaeobatus Focke. - R. Idaeus L., Poll. - Rouo ideo di Dioscoride Pona ; Rubus Idaeus spinosus Segu. -Lampone. - Ampomola, Ampomole. - "Occurrunt formae: a) echinatus G. Br.: dense spinosus, - b) denudatus Schimp, - c) inermis G., Br.; Rouo ideo molle Pona, - d) anomalus Arrh.; R. obtusifolius W. (forma anomala, persaepe sterilis); - e) fructibus albis vel ex albido flavescentibus - Ampomole zale: - (haec in planta culta)". - Frequente (Pona, Segu., Poll.) nelle macchie e nelle boscaglie dalla zona montana alla subalpina: e così per tutto il monte Baldo dalla parte alta della valle di Caprino e dalla Corona alle Acquenegre, Artillon, Tolghe ecc. !; sul monte Pastello (Mang.) e per tutti i Lessini dal ponte di Veja, Corno d'Aquilio ecc.!, alla valle d'Illasi (A. Mass.); sul monte Zeola ! ecc. Frutice elegante: la var. inermis è la più frequente: giugno-settembre, dipendentemente dalla altitudine. I frutti sono portati sulle mense ed adoperati a fare


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sciroppi e conserve, e per tale ragione il Lampone viene coltivato negli orti.

Sect. 3. Eubatus Focke. - R. ulmifolius Schott. - R. fruticosus L. (et auct. vet. fere omnium ?) p. p.; R. fruticosus. Poll., var. α p. p.; R. discolor Weih. et N. p. p.; R. vulgaris sive Rubus fructu nigro Segu. p. p. - Rovo (la pianta), More (i frutti). - Roa, Roia, Russa de mora, Rangona*, Rangona senza creanza* (la pianta), More de spin* (i frutti). - Questo è il più comune dei Rovi nostrani ed abbonda, con innumerevoli forme, per tutta la Provincia nelle siepi e luoghi selvatici; nei campi e nelle macchie ecc. dalla bassa pianura alla zona montana!. - Maggio-ottobre, dipendentemente dai luoghi. Coi frutti di R. ulmifolius e di taluna delle specie che seguono, si può preparare dell'aceto.

R. macrostemon Focke. - Nelle siepi e nelle macchie della zona montana, e così nel monte Baldo ai Lumini ! in Basiana !, ecc:; sul monte Pastello ecc.: non manca nella collina, e così, p. e., si trova presso Verona nella Valdonega!, sotto a Castel S. Felice ! ecc. e nella val d'Adige ad Ala (Gelm.). - Maggio-ottobre.

R. macrostemon X hirtus - Val Ronchi di Ala (Sardagna).

R. thyrsoideus Wimm. - Frequente dal piano alla zona montana per tutta la Provincia!. - Giugno-agosto.

R. tomentosus Borckh. - R. fruticosus var. γ tomentosus et δ collinus Poll. - "Variat: α canescens Wirtg. et β glabratus Godr." - Frequente in luoghi boschivi e selvatici nelle zone collina e montana: e così nella valle di Caprino!, sul monte Baldo presso Spiazzi e la Ferrara !, Brentonico (Gelmi) ecc.; sui Lessini presso S. Anna d'Alfaedo al Campostrin !, nelle valli Marchiora e del Falcone !, nel monte Tesoro !; sul monte Bolca presso Vestena nella valle degli Stanghellini ! (e A. Mass.!); la var. β nel monte Pastello (Mang. !). - Giugno-settembre.


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R. tomentosus X ulmifolius = R. baldensis Kerner - Sul monte Baldo e certamente altrove.

R. brachybotrys Focke. - In luoghi selvatici e nalle siepi: e così nel Bosco Mantico!; nel monte Baldo ai Lumini !, sotto all'Eremo dei Ss. Benigno e Caro !, in Ime! presso Verona: alla Biondella! ecc. - Giugno-settembre.

R. caesius L., Poll. - Rubus repens fructu caesio Segu. - Roveia, Roveza. - Comune in molte varietà e forme nelle siepi, nei campi, nei luoghi selvatici ecc. dalla bassa pianura alla zona montana! - Aprile-ottobre.

R. caesius X ulmifolius. - Nella Valdonega presso Verona in una siepe!, nella valle di Caprino presso a S. Martino! ecc. - Luglio-settembre.

R. corylifolius Sm. - R fruticosus var. ε corylifolius Poll.; R. dumetorum Weih. - Frequente, ed in molteplici forme, nelle siepi, nelle macchie, nei boschetti, ecc. dal piano alla zona montana: e così presso Verona al Pestrino !, in Campagnola !, Valdonega!, vaio Barago presso Avesa!; sul monte Baldo ai Lumini!, alla Ferrara!, a Campedello! (e Poll.); nella valle di Illasi presso Tregnago! (e A. Mass. !) ecc. - Maggio-ottobre.

R. suberectus Anders. - Macchie, luoghi selvatici e boschivi; siepi: e così sul monte Baldo ai Lumini !, nelle vicinanze di Verona nella Valdonega !, sulla collina di Quinzano ! e certamente altrove. - Giugno-agosto.

R. sulcatus West. - Col precedente ai Lumini sul monte Baldo!. - Giugno-agosto.

R. hirsutus W. K. - R. fruticosus var. β glandulosus Poll. - Luoghi selvatici e boschivi, di preferenza nella zona montana: e così sul monte Baldo nella valle di S. Zeno !, all'Altissimo di Nago ecc. e scendendo dalla Bocca di Navene verso il Benaco (Poll.); sui Lessini nella valle Ronchi di Ala (Poll.), alla Sega !


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ecc.; sul monte Zeola ! (Poll., A. Mass. !). - Luglio-settembre. - Colla revisione, sino ad oggi non potuta condurre a termine, dei Rubus veronesi, molte altre forme saranno da oggiungersi a quelle per ora elencate.

Agrimonia L. - A. Eupatoria L., Poll. - Eupatorio de' Greci ouero Agrimonia Pona; A. officinarum Segu. - Agrimonia. - Erba per el mal del corpo, Fragolari salvadeghi*, Eupatoria*, Grimogna*, Agrimogna*. - "Variat: β sepium Breb. = A. Eupatoria L. β altissima Goir. in herb. (planta robustior 1-1,50 m. alta)". Comunissima in siti incolti e fra i cespugli, nei luoghi erbosi, lungo i margini delle strade, presso le siepi ecc. della intera Provincia, dalla pianura alla zona montana!: sul monte Baldo, p. e., nel Belpo (var. β) sopra ai Lumini ! (m. 884), e sui Lessini a Fosse ed oltre! (m. 945). - Giugno-novembre: perenne.

Agrimonia Neck. - A. agrimonioides Neck. - Agrimonia agrimonioides L.; Spallanzania agrimonioides Poll. hort. et prov. veron. ecc. p. 10, fig. 1. - Nei boschi ombrosi e luoghi selvatici delle zone montana e subalpina: e così sul monte Baldo ai Zocchi del Bernini del presso il Pralungo (Poll.), Basiana !, Ime !, Albarè!, Cerbiol e Gambon !, Lavacci! ecc.; sui Lessini ai Trachi !, e nella alta valle d'Illasi a Giazza!. - Maggio-luglio: perenne.

Alchemilla L. - Sect. Eualchemilla Focke. - A. vulgaris L., Poll. var. α; Alchemilla sect. Vulgares Buser; Alchemilla ouero Stellaria, Erba stella. - "Stirpe po]ymorpha: varietates et formae in montibus veronensibus observatae; - a) demissa. (Buser), - b) coriacea (Buser), - c) alpestris (Buser), - d) minor (Buser), e) strigosula (Buser), - f) pratensis (Buser), - g) subcrenata (Buser), - h) sylvestris


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(Buser)". - Frequente nei pascoli delle zone montana e subalpina del monte Baldo e dei Lessini!: fra tutte queste forme la maqgiormente diffusa è la pratensis specialmente sui Lessini, sui quali cresce al Corno d'Aquilio, Corno mozzo, Liana, Laghi Boari, Velo ecc.!; sembrano rare la strigosula, sul monte Baldo in Ime ! e sui Lessini ai Trachi, e la subcrenata, pure in Ime !. - Giugno-settembre: perenne.

A. pubescens Lam. - A. montana W.; A. vulgaris β montana Poll.; A. vulgaris var. subsericea Koch; Alchimilla sect. Pubescentes Buser. - "Stirps perinde ac superior polymorpha: occurrit: a) genuina (Buser) = A. minor (Buser), - b) colorata (Buser), - c) glaucescens (Wallr.), - d) flabellata (Buser) = A. pubescens Koc". - Frequente nei pascoli del monte Baldo e dei Lessini ecc., dalla zona montana, nella quale è piuttosto rara, alla alpina!: le varie forme crescono promiscue; la d) flabellata nei pascoli elevatissimi di Costabella e prà di Malcesine sul monte Baldo, del monte Posta ! ecc. - Luglio-settembre: perenne.

A. alpina L. sensu ampliss. et excl. var. β Poll. - Alchimilla sect. Alpinae Buser; Alchimilla argentea Calc.; Tormentilla candida del Dalecampio Pona; Alchimilla alpina quinquefolii, folio, subtus agentea Segu. - Pascoli e luoghi rocciosi dalla zona montana alla alpina; cresce per lo più gregaria: e così sul monte Baldo (Calc., Pona, Segu., Poll., Barbieri, Rigo! ecc.), nelle giare di Valbrutta!, Valfredda !, Coalsanto ! ecc.; sui Lessini al Corno d'Aquilio e Corno Mozzo!, Revolto ! (e A. Mass. !), Campofontana (A. Mass.!) ecc. - Giugno-settembre: perenne. - Alcune forme crescenti sul monte Baldo sarebbero forse da riferirsi alla varietà glomerata Tausch.!; al Coalsanto poi sono stati raccolti esemplari i quali forse rappresentano una specie nuova (Buser in lit.).


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Sect. 2. Aphanes (L.). - A. arvensis Scop. - Aphanes aensis L. Alchemilla Aphanes W., Poll.; Percepier (Parsley-piert) degl'inglesi Pona; Alchimilla montana minima Segu. - Cresce copiosamente e gregaria per la intera Provincia, nei campi e pascoli, fra i seminati ecc. dal piano alla collina !: nei fossi intorno a Verona e nella città stessa nel Collegio degli Angeli!, alle sponde del lago di Garda (Font., Gelmi), nella val d'Adige a Mori (baronessa S. Salvotti!, Gelmi). - Febbraio !-giugno: annua.

Sanguisorba L. - S. officinalis L. - "Variat: β montana (Jord.) et γ nana Rouy". - Nei prati umidi e paludosi; ma pel Veronese non è specie comune: e così presso Guastalla veronese! (e Poll., A. Mass. !), Villafranca ! (e A. Mass. !), Colà! (e Rigo !). - Luglio-settembre: perenne.

Poterium L. - P. Sanguisorba(1) L., Poll. - Sanguisorba Calc.; Pimpinella Sanguisorba minor hirsuta et Pimpinella Sanguisorba minor hirsuta, flore albo Segu. - Salvastrella - Pempinela, Pimpinela. - "Occurrit: a) dictyocarpum (Spach.), - b) puberulum Dc. - c) glaucescens (Rchb.)". - Nei pascoli e luoghi erbosi magri, sui muri e nelle rupi, dal piano alla zona montana!. - Marzo-ottobre: perenne.
[(1) = Sanguisorba minor Scop. - n.d.c.]

P. polygamum(1) W. et K. - Colla specie precedente, e probabilmente più diffusa di essa: si presenta con le var. muricatum, verrucosum ecc;: presso Torri sul Benaco il Sig. Rigo ha raccolto una bellissima forma che sembra corrispondere a P. garganicum Ten. !: sul monte Baldo nella Valbrutta cresce una varietà alpina ridotta in tutte le parti, prostrata al suolo coi rami divaricati!. - Marzo-ottobre: perenne
[(1) = Sanguisorba minor subsp. balearica (Bourg. ex Nyman) Muñoz Garm. & C. Navarro - n.d.c.]

Rosa L. (F. Crepin. Tableau analytique des Roses Europèennes in Bull. soc. bot. Belge. 1872. - Emile Burnat. et Aug. Gremli. Les Roses des Alpes maritimes;


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Geneve et Balc. 1879. - Emile Burnat. Flore des alpes maritimes, vol. III, 1re partie; Geneve et Bale. 1899. - Enrico Gelmi. Le Rose del Trentino; Trento 1886. - Nella Flora analitica d'Italia dei signori Adriano Fiori e Giulio Paoletti, il genere Rosa, vol. I, parte II, è stato trattato dall'illustre rodologo F. Crepin, Direttore del Giardino Botanico di Bruxelles. - Sect. 1. Synstylae. - R. arvensis Huds., Poll. - Rose de campo. - Sparsa, con molte forme, nelle siepi; nei boschi, nei pascoli ecc. per la intera Provincia (Poll., Font., A. Mass.!, Tonini !, A. Mang.! ecc.) dal piano e dalla collina alla zona subalpina nel monte Baldo, nel Pastello, per i Lessini ecc. !. - Aprile-giugno. - "Varietates et formae insigniores in veronensi Provincia observatae".
- α repens Scop. - Occurrit: a) laevipes Rouy, - b) ovata (Lej.), - c) umbellata Christ., - d) atrata Christ.: rara; nella Valpantena presso Grezzana (Tonini!), - e) baldensis Kerner: sul monte Baldo, sui Lessini ed anche nella collina veronese!, - f) brevistyla Gelmi: rara; sopra Avesa alla Cola e monte Spigolo!.
- β gallicoides Desegl. - Rara: qua e là in diverse forme; e così in Verona al Castel S. Felice!, nel Bosco Mantico !, nel colle S. Dionigi !, nella Valpantena alla Biondella!, sul monte Baldo in Ime, nella val d'Adige alle falde del Pastello !, sui Lessini alle Scandole ed ai Trachi !.

R. moschata Herrm. - Coltivata nei giardini tanto la var. a fiore doppio, quanto la var. a fiore semplice.

R. sempervirens L. - Spontanea nelle siepi e luoghi sassosi del litorale veneto e friulano, nel Veronese è qualche volta coltivata nei parchi e nei giardini.

R. multiflora Thunb. - Originaria della Cina e del Giappone: coltivata. - Manca nel Veronese la sezione delle Stylosae, rappresentato in Italia da R. stylosa.


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Desw. unicamente segnalata a Perosa di Piemonte nelle vicinanze di Mondovì.

Sect. 2. Gallicae - R. gallica L., Poll. - R. pumila Jacq., Poll. excl. var. β R. sylvestris flore majore et rubente Segu. - Nelle siepi, nei cespugli e luoghi selvatici, al margine dei campi, nei pascoli aridi dalla pianura alla zona montana in diverse varietà, fra le quali sembrano predominanti R. incarnata Mill. e R. ruralis Des.: e così nella bassa pianura presso Villimpenta (Poll.); a Guastalla!; al Bosco Mantico! (e Poll.); in vicinanza al lago di Garda a Lazise (Font.); nel monte Baldo (Bracht), singolarmente alle falde meridionali! (e Poll.) e sul versante verso l'Adige e lungo il corso della valle!; sul monte Rico ed al colle S. Dionigi sopra Parona !; nella Valpantena sopra Poiano, Quinto, Grezzana! (e Tonini!, Mang.!) e sotto a Lughezzano alle falde dei Lessini!; presso S. Martino alla Musela (Segu.), nella valle d'Illasi a Vico (A. Mass.!); nel monte Bolca! (e Sternb., Poll.). Aprile-giugno. - È frequentemente coltivata: (R. officinalis Tabernaemont.; Rosa comune, Rosa da orto - e con la forma che da fiori durante gran parte dell'anno.- Rosa de ogni mese - quasi fatta selvatica, si incontra in prossimità alle case rusticane e nei giardini). Di R. gallica e R. centifolia sono coltivate nei giardini innumerevoli varietà e forme.

R. centifolia L., Poll. Rosa d'Olanda - Forma orticola della R. gallica, frequentemente inseivatichita, o quasi, in vicinanza alle abitazioni campestri; p. e. presso Verona nella Valdonega!, nella valle di Caprino ad Oné! ecc.

R. muscosa Ait. = R. centifolia var. β Poll. - Rosa muscosa, Rosa pelosa. - Coltivata: ritenuta varietà della precedente.

R. Provincialis Ait. - Forma orticola di R. gallica: talvolta inselvatichita con fiore semipieno in prossimità alle abitazioni, nei parchi ecc.


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X R. Polliniana Sprengel pl. min. cogn., pug. II, 66; Poll. viag. ecc. p. 128; Desegl. cat. p. 71; Burnat fl. alp. marit. III, p. 33; R. pumila var. β Poll. fl. II, p. 143 cum. ic. tab. 1; R. gallica X arvensis Crepin in bull. belg. XVIII, 1, 347; Focke pflanz.-mischl. p. 135; Christ in Bot. centralbl., a. 1884, n. 26; Rouy fl. de Fr. VI, p. 259. - Nella val d'Adige alle falde di monte Baldo nelle siepi lungo la strada che da Brentino conduce al passo volante della Perarola ! (e Poll., Mang., Rigo ecc.); nella Valpantena presso ai Belori ai piedi della salita a Chiesanuova!; nella valle di Illasi nelle vicinanze di Badia Calavena!. - Maggio-giugno.
- Il Sig. Rouy il quale (l. c.) dà una buona diagnosi della R. Polliniana compilata sopra esemplari veronesi di G. Rigo, e trentini di E. Gelmi, descrive undici forme da riferirsi tutte come varietà a questa forma ibrida, e ritenute, per la massima parte, da altri fitografi, quali specie distinte.

X R. collina Jacq. non Poll. nec auct. mult. - R. gallica X dumetorum Christ. - Ponale presso Riva (Kerner in Desegl., Gelmi).

X R. alba Poll. var. β. - R. gallica X canina?. - Rosa bianca. - Coltivata; ma sovente si incontra subspontanea nelle siepi, sui muri ecc.: e così presso Verona nella Valdonega !, nella valle di Caprino ad Oné! ecc.: - Aprile-maggio: si riconosce facilmente ai suoi fiori grandi è stradoppi.

X R. francofurtana Münch. - R. turbinata Ait. - R. gallica X ? - Coltivata e qualchevolta subspontanea (A. Mass.!, Mang.!).

X R. damascena Mill. - R. gallica X canina?. - Coltivata

Sect. 3. Caninae. - A. Eucaninae. - R. canina L., Poll. excl. var. β. - R. sylvestris flore odorato incarnato Segu. - Rosa di macchia. - Rosa de zeza, Rosa mata, Rosa salvadega (pianta e fiori) ; Stupacul*, Puntacui* e Gratacul* (i piccoli pomi) denominazioni che valgono


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pei frutti di tutte le Rose sieno selvatiche o coltivate!; i pomi della R. canina e R. dumetorum sono adoperati per a conserve. - Comunissima per la intera Provincia, son moltissime varietà e forme, dalla bassa pianura alla zona alpina, nelle siepi, nelle macchie, nei luoghi selvatici e boschivi!. - "Varietates vel potius formae insigniores in agro veronensi observatae".
- α lutetiana Leman. = R. canina L. herb. sec. Back. - Luoghi selvatici piuttosto elevati dei monti: e così alla Ferrara ed all'Artillon sul monte Baldo!, sul Pastello!, sui Lessini nei dintorni di Chiesanuova! ecc:! però cresce in luoghi anche più dimessi, e così sul primo in Braga !, nella valle di Caprino ad Oné ! ecc. alle falde del Pastello nella val d'Adige !; sopra Parona all'Adige! ecc.
- β dumalis Bechst. - Comunissima dal piano alla zona montana !. - "Haec occurrit: a) suffulta Burnat et Gremli; frequente con la forma tipica!; - b) glaberrima Burnat et Gremli; sul monte Baldo ai Coltri, (Gelmi), presso Verona nella Valdonega! (rara).
- γ biserrata Mérat. - Sul monte Baldo ai Crosati !.
- δ Andegavensis Bast. - Rara nelle siepi intorno a Verona, nella valle di Caprino al Platano in un muro !, a Chiesanuova!.
Si segnala la presenza, assai frequente, di forme o varietà di R. canina a stili accidentalmente salienti, erroneamente, nota il Sig. Crepin, riferite a R. stylosa Desv.

R. dumetorum Thuill. - R. collina Poll. et nuct. mult. non Jacq. austr.; R. canina var. β Koch; R. canina var. dumetorum Crep. - Rosa de seza. - Comunissima dalla bassa pianura! (e Mang.!) alla zona montana!, nel monte Baldo, nel Pastello, per tutti i Lessini, nelle siepi, nei luoghi, boschivi, nelle macchie, di preferenza sui colli soleggiati. - Aprile-luglio


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dipendenteniente dalla altitudine. - "Varietates vel formae observatae: a) typica; - b) hemitricha (Rip.): nel Bosco Mantico ed altrove!; - c) platyphylla (Rau.) = R. canina β alpina Poll.; sul monte Baldo ai Coltri ed alla Corona !, sul Pastello a Molane !, nella valle d'Illasi a Tregnago (A. Mass.) ecc.; - d) Deseglisei (Bor,): rara ove la a); - e) tomentelloidea (Crep.): rara; al Castel S. Felice presso Verona ed altrove!; - f) capitata Christ,): frequente con la forma typica ! ecc.

R. tomentella(1) Lem. - "Var. α typica et β obtusifolia (Desv.)." - Siepi e luoghi incolti: nell'altipiano di Rivoli alle Zuane !, sul monte Baldo nella valle di S. Zeno sopra Cassone !, in Ime ! ecc.; sul monte Pastello!; sui Lessini nelle vicinanze di S. Anna d'Alfaedo!, nei dintorni di Chiesanuova! ecc.; nella valle di Tregnago a S. Mauro di Saline (C. Mass.), nella collina di Marcellise sotto a Lavagno!, nella Valpolicella presso Negrar!, nella Valpantena! ecc. - Maggio-luglio.
[(1) = Rosa canina var. tomentella (Léman) Baker - n.d.c.]

R. glaberrima Dumort. - Nei cespugli e nelle macchie: alle sponde del lago di Garda a Riva e sul monte Baldo in Imel! ecc. (e Gelmi). - Maggio-giugno.

R. Pouzini Tratt - Scoperta da C. Massalongo nella valle d'Illasi presso Tregnago!: Cresce benanco presso Verona nella Valdonega!, nel colle S. Mattia!, nelle siepi fra le due ultime torri Massimiliane!, nella collina di Marcellise!. - Maggio-giugno.

R. glauca Vill. - È sparsa, in forme diverse, per i monti veronesi e confinanti trentini, dalla zona montana alla alpina: e così sul monte Zeola, presso Revolto, nella valle dei Ronchi, sotto alla Podesteria, alle Scandole ed ai Tinazzi ecc.!; nel monte Pastello verso la val d'Adige!; sul monte Baldo in Cerbiol, Lavacci e valle Aviana Valbrutta e Campedello, in Basiana, Ime, Valfredda, nella valle di S. Zeno!. - Giugno-agosto.

R. coriifolia(1) Fr. - Luoghi selvatici e rocciosi, dalla zona


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montana allo alpina, in diverse forme: sul monte Baldo presso la Ferrara e verso la Valbrutta, Basiana, Ime, Valfredda !; raramente cresce più al basso, p. e. alle Zuane nell'altipiano di Rivoli: sui Lessini alle Scandole verso Erbezzo !. - Giugno-agosto.
[(1) = Rosa dumalis Bechst. - n.d.c.]

R. montana Chaix. - Sparsa, ma non è specie comune, per i monti veronesi nelle zone montana e subalpina: e così sui Lessini agli Spiazzoi, primieramente scoperta da C. Massalongo !, nella val Marchiora sotto S. Anna d'Alfaedo in luoghi rupestri e boschivi!; sul monte Baldo presso Brentonico !, sopra S. Giacomo ed a Navene (Gelmi), Lonza, Valbrutta, Valfredda, Basiana Ime !, Prazagano e Gambon !, valle di S. Zeno ! ecc. - Giugno-settembre.

R. pseudomontana Rob. Keller. - Sparsa sui monti e per le valli alpine: è indicata dal Gelmi sul monte Baldo.

R. indica L. - Coltivata assieme ad altre varietà: fra queste R. semperflorens Curt. = R. bengalensis Pers., è comune presso tutte le case campagnole dalla pianura alla zona montana ed oramai quasi naturalizzata; p. e. nelle siepi presso Verona nella Valdonega !.

B. Rubrifoliae. - R. rubrifolia(1) Vill. - R. ferruginea Auct. - "Var. pedunculis hispido-glandulosis et pedunculis laevibus". - Fra le macchie e nei cespugli delle zone montana e subalpina; non comune: e così sui Lessini presso S. Anna d'Alfaedo.!, Corno d'Aquilio!, vaio dell'Anguilla sotto alla Podesteria!, monte Pastello verso la val d'Adige!, sul monte Baldo presso la Ferrara!, Ime, Valfredda, valle di S. Zeno ! ed altrove (Gelmi). - Giugno-settembre.
[(1) = Rosa glauca Pourr. - n.d.c.]

R. micrantha Sm. - Sparsa nel Veronese dalla collina alla zona subalpina: e così sul monte Bolca!; nella valle d'Illasi presso Tregnago!, a S. Mauro di Saline (C. Mass.); nella collina di Marcellise !; sul monte Pastello e per la val d'Adige!; nell'Altipiano di Rivoli, valle di Caprino! ecc.; sul


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monte Baldo alla Ferrara ecc.; sui Lessini nei dintorni di Chiesanuova!; nelle vicinanze di Verona nella Valdonega !, nel vaio la Val presso Avesa! ecc.: predomina la forma typica Christ. - Giugno-agosto.

R. polyacantha Borbas. Nella val d'Adige sotto al monte Pastello! e certamente altrove.

R. agrestis Savi, Poll. fl. ver. II, p. 144, ic. f. 4. - R. rubiginosa flore albo Poll. viag,; R. sepium Thuil.; R. sylvestris folii odoratis Segu. - Rosa salvadega, Rosa de seza. - Comune, in diverse varietà e forme, nelle siepi e luoghi selvatici, per la intera Provincia dalla alta pianura alla zona subalpina !. - Maggio-luglio.

R. graveolens(1) Gren. - Siepi e macchie nell'Altipiano di Rivoli e nella valle di Caprino!; alle falde orientali del monte Baldo sopra Cassone! ecc. - Giugno-agosto.
[(1) = Rosa inodora Fr. - n.d.c.]

R. rubiginosa L. - "Var. a) comosa (Rip.); - b) umbellata (Auct.)". - Siepi e macchie nella vald'Adige, specialmente sulla riva destra del fiume fra Rivalta ed Incanale ed in modo particolare alla Perarola !, ove è stata primieramente l'accolta da Facchini, e quindi da Manganotti !. - Maggio-luglio.

D. Tomentosae. - R. tomentosa Sm. - "Occurrunt formae: a) typica Christ.; - b) cristata Christ.; - c) subglobosa Baker". - Nelle macchie e cespugli delle zone montana e subalpina: e così sul monte Baldo in Ime (e Gelmi), Basiana !, la Ferrara!, Prazagano! e più a nord nella valle Aviana (Heufler), sopra Brentonico!, e nella val d'Adige presso Mori (baronessa R. Salvotti!) ecc.; sui Lessini presso Roccapi !, Corno d'Aquilio!, la Sega ! ecc. - Giugno-agosto.

E. Villosae - R. pomifera Herrm. - È sparsa per il monte Baldo specialmente nella forma recondita Christ., ma può dirsi specie piuttosto rara e di preferenza nella parte più settentrionale della catena: e così nella valle Aviana (Heufler); sopra a S. Giacomo!; in Tolghe e Canalete, ai Zocchi, nella valle


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del Tret, sotto monte Lastè, in Prazagano e Cerbiol! e più a sud nella Valfredda ecc.!. - Giugno-agosto.

R. pomifera X glauca = R. salaevensis Rap. - Nel monte Baldo a S. Giacomo (Gelmi), Prazagano e Cerbiol !.

R. pomifera X alpina = R. pulchra Beyer. - Nel monte Baldo (Gelmi), Prazagano!, Gambon !.

Sect. 4. Cinnamomeae. - R. alpina L. spec., ed. 2, p. 703; Poll. - R. pendulina L. spec., ed. 1, p. 492; Burnat fl. alp. marit.; R. cinnamomea L. spec. ed. 1, p. 498, non L. syst. ed. 10, nec spec. ed. 2, nec auct. recent.; R. inermis Turra; R. non spinosa, calycis foliis indivisis, fructu oblongo Segu. - Rosa. salvadega*, Rosa mata*, Rosa de monte o de montagna* a seconda dei luoghi: - Frequente dalla zona montana alla alpina nel monte Baldo!, nel Pastello! (e Mang.!), per i Lessini!, nei monti Alba e Zeola! (e Segu.), in luoghi rupestri e fra le macchie. -È in fiore, dipendentemente dalla altitudine ed esposizione dalla metà di giugno a metà settembre!. - "Formae observatae in montibus veronensibus: a) lagenaria Vill.: è la forma più comune; - b) pyrenaica Christ: rara, in Ime sul monte Baldo, a Roccapia e nelle vicinanze di Chiesanuova sui Lessini!; - c) setosa Ser.: rara, in Ime sul monte Baldo e nei Lessini al Corno d'Aquilio con la precedente!; - d) laevis Ser.: rara sul monte Baldo, ai Lavacci, sui Lessini al Corno d'Aquilio, Fanta, Liana !; - d) aculeata Ser.: rara sul monte Baldo ai Lavacci!, Ime!, Valfredda ! e sui Lessini ove la forma precedente!

R. alpina X tomentosa. = R. spinulifolia Dem. = R. vestita Godet. - Sul monte Baldo (Gelmi), in Cerbiol !

R. cinnamomea L., Poll. - Rosa da ghirlanda o da topè. - È coltivata nei giardini, specialmente nella forma a fiori doppi (R. foecundissima Moench.), e qualche volta si incontra sporadica nelle vicinanze delle abitazioni e dei giardini: e così presso Verona nella Valdonega,


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nella valle di Caprino ad Oné ! ecc. - Maggio-giugno: qualche volta rifiorisce in autunno !.

R. blanda Ait. = R. fraxinifolia C. C. Gm., dell'America boreale, è coltivata nei parchi.

Sect. 5. Pimpinellifoliae. - R. pimpinellifolia(1) L., syst. ed. 10 et sp. ed. 2; Poll. hort. et prov. ver. ecc. - R. sipnosissima L. sp. ed. 1 p. p., Poll. fl.; R. alpina pimpinellifolia spinosa flore parvo petalis obcordatis Moreni. - Fra le rupi e nelle macchie nel monte Pastello (Poll., Mang.! ecc.) specialmente verso la val d'Adige!; più a nord sui Lessini a Roccapia !, ai Trachi! ecc. - Fiorisce da maggio a luglio.
- Da ricercarsi sul monte Pastello e sui Lessini R. alpina X pimpinellifolia = R. rubella auct., e R. pimpinellifolia X alpina.
[(1) = Rosa spinosissima L. - n.d.c.]

Sect. 6. Luteae. - R. lutea Mill. = R. Eglanteria L. p. p., auct., originaria dell'Asia occidentale, e R. sulphurea Ait., Poll., sono coltivate nei giardini, al pari della R. Banksia R. Br. (sect. Banksiae) della Cina. In ogni tempo, e presso tutti i popoli, la Rosa è stata tenuta in altissima estimazione ed a buon diritto proclamata la Regina dei fiori: per essa i Veronesi ebbero sempre un vero culto ed oggi ancora giardinieri e floricultori la coltivano con amore e passione in innumerevoli varietà, che ogni dì con la ibridazione si moltiplicano in modo prodigioso. - Il conte Luigi Rizzardi nella sua villa presso Negrar, nella Valpolicella, possiede una magnifica collezione di Rose, rappresentata da oltre 800 forme.



Tribus 4.  -  Pomeae.

Crataegus L. - C. Oxyacantha L. - Oxyacantha Calc.; , Ossiacanta di Diosciride Pona;, Mespilus Apii folio sylvestris spinosa, sive Oxyacantha Segu. - Biancospino. - Spinoni bianchi, Spina bianca, Spin bianco


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Biancospino*; Marandolar*, Marandele* (i piccoli pomi). - "Variat: a typica. - Mespilus Oxyacantha Poll.; - Subvar. vel formne in agro veronensi observatae; - a) intermedia (Tausch.) = O. Tauscheri Gandoger (e speciminibus clariss. Doct. Tauscher !), - b) incisa = C. oxyacantha var. β Bluff. et Fing.; Mespilus oxyacantha β laciniata Wallr., - c) macrophylla: foliis, cum petiolo 8-9 cm. longis: lamina 7-8 cm, lata, stipulis majusculis, - d) macrocarpa (Hge.), - e) oxyacanthoides (Thuill.), - f) integrifolia Walr. (sub Mespilo), - g) inermis Sart.
- β monogyna (Jacq.). - Mespilus monogyna Poll. - "Subvar. h) microphylla: foliis exiguissimis pinnatifidis, laciniis incisis, - i) fioribus roseis".
Frutice, qualche volta sdraiato al suolo (forma repens, nei pascoli), arbusto, alberello, raramente albero (forma arborea, sui Lessini a nord di Fosse!), cresce comunissimo nelle siepi, nelle macchie, nei luoghi boschivi e selvatici dal piano alla zona montana!, la α meno frequente della β la a) nella valle di Caprino e nella valle dei Rugoloti presso Tregnago!; la c) a Brognoligo presso Monteforte! ; le d) ed f) nella valle di Squaranto !, la e) nel vaio Borago presso Avesa!; la h) presso Caprino alle falde di monte Baldo !; la i) nella valle di Squaranto, nella Valpantena ecc.! - Aprile-giugno: i frutti maturano in estate ed autunno e stanno sulla pianta parte dell'inverno. - Il Biancospino è coltivato, qualche volta a ceduo, ed adoperato specialmente a far siepi: il suo legno è ottimo per lavori di minutieri, ebanisti, tornitoiri ecc.

C. Azarolus L. - Mespilus Azarolus All., Poll. - Lazzarolo (l'albero), i frutti Lazzeruola. - Pomo lazarin, Pomo lesin. - Arboscello od albero originario dell'Asia minore, Caucaso, Persia, è coltivato per i


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frutti, che sono eduli: però quasi fatto selvatico si trova nella collina veronese nella Valdonega ed alle Are!, nella Valpantena presso Quinto! e Grezzana (Tonini), nei colli benacesi a Scaveaghe !. Fiorisce di maggio; i frutti di un bel rosso corallo, maturano, in autunno: nella pianta coltivata, i piccoli pomi, qualche volta, sono giallastri, ed allora questa forma corrisponde a C. Azarolus var. Aronia (Bosc. in Dc.) = C. Azarolus β chlorocarpos Moris.

C. lucida Mill. = C. Crus-galli L. - Originario dell'America boreale-orientale: coltivato.

Mespilus L. - Mespilus germanica L., Poll. - Nespolo (alb.), Nespola (fr.). - Nespolar (alb.) e Nespola, Nespole, Nespolo (fr.). - "Variat:
- α sylvestris. - Arbuscula vel frutex, ramis persaepe spinosis, rarius inermibus; fructibus (pomis turbinatis subgloboso-depressis, vel ovali-turbinatis, vel rotundo-oblongis, vel turbinato-oblongis, parvis (nunc magnitudine Avellanae crassioris, nunc paulo majus Bertol. fl. it. 5, p. 156), maturis acidulis.
- β sativa - Arbor, ramis semper inerbimus: pomis grandioribus (long. diam. 4 cm. et ultra): maturis pulposo-farinaceis, dulcibus".
Originario dell'Oriente: è coltivato (var. β) nel Veronese, ma può considerarsi oramai (var. α) non solo inselvatichito, ma naturalizzato nelle siepi, macchie, luoghi boschivi e selvatici dell'Alto Agro veronese e della zona collina, più raramente della montana: e così al lago di Garda all'isolotto di Val di Sogno!, nella valle di Caprino e sul monte Baldo ai Lumini !, nella val d'Adige!, al Bosco Mantico !, nei vaj Borago, oscura, Gallina ecc. intorno ad Avesa !, a Verona al Castel S. Felice e nella Valdonega !, nella Valpantena! ecc. - Fiorisce in maggio e giugno; i frutti sono spiccati ordinariamente al S. Martino (11 novembre) e collocati sopra strame o paglia per


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la maturazione, né capita mai raccoglierne alcuno giunto a maturità sulla pianta madre. - I migliori e maggiormente apprezzati, provengono d'ordinario da innesti praticati sopra le piante selvatiche (var. α), ovvero sopra Crataegus monogyna e C. Oxyacantha. - Il legno del Nespolo è ottimo per piccoli lavori da tornio.

Cotoneaster Medic. - C. Pireacantha Spach. - Mespilus Piracantha L., Poll., Goir. - Agazzino. - Nell'opera Nomi volgari ecc., pubblicata per cura del R. Ministero di Agricoltura, è attribuito a questa pianta nel vernacolo veronese il nome di Pomo Lasarin salvadego? - Elegante arboscello, coltivato benanco nei giardini come pianta di ornamento: cresce, probabilmente inselvatichito, alle sponde del Benaco a Scaveaghe nelle siepi in prossimità alla villa dei marchesi Carlotti! (e P. Fontana!, Rigo !). - Maggio-giugno.

C. integrifolia(1) Medic. - C. vulgaris Lindl.; Mespilus Cotoneaster L., Poll. p. p.; Cotonastro del Gesnero Pona (ex loco); Mespilus folio subrotundo fructo rubro Segu. (ex loco). - Cresce nelle rupi e fra le macchie nelle zone subalpina ed alpina, più, raramente nella montana: e così sul monte Baldo in valle degli ossi ed alla colma di Malcesine! (e Pona), in Naole, Valfredda, Campion, valle di S. Zeno all'eremo dei Ss. Benigno e Caro !; cima del Pastello!; passo di Roccapia ecc. !; cima del monte Zeola (Segu.). - Frutice deforme od arbusto inerme, qualche volta sdraiato al suolo. - Giugno-ottobre.
[(1) = Cotoneaster mathonnetii Gand. - n.d.c.]

C. tomentosa Lindl. - Mespilus cotoneaster Poll. p. p.; M. eriocarpa Dc. - Nespolo delle alpi. - Bagolar, Beolar, Perlar? - Frutice, alto 50-100 cm. ed oltre!, frequente nelle macchie, nei boschi e luoghi rupestri della collina e della zona montana, più raramente della subalpina: e così sul monte Baldo nella valle


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dei Molini !, alla Corona !, presso la Ferrara allo Struzenal !, valle del Bastion!, Pian della cenere e lungo la strada Aviana! ecc.;, nei monti Pastello e Pastelletto !; alle Vezzadre presso S. Anna!; nella Valpantena a Stalavena, Alcenago, Orè (e Tonini!, C. Mass. !), nel monte Lavel ed a Casale verso la valle di Squaranto ! ecc.; nella valle d'Illasi a Cagalati presso Tregnago (A. Mass.!). - Maggio-ottobre.

Photinia Lindl. - Ph. serrulata Lindl. - Arboscello sempreverde, originario della Cina e Giappone, coltivato per ornamento lungo i viali e nei parchi.

Eryobotrya Lindl. - E. japonica Lindl. - Mespilus japonica Thunb. - Nespolo del Giapon. - Arboscello od albero sempre verde originario, come il precedente, della Cina e del Giappone: è coltivato come pianta ornamentale nei parchi, ed in luoghi convenientemente esposti, per i frutti, accennando in qualche punto della collina a naturalizzarsi: fiorisce da ottobre a dicembre; i pomi maturano in maggio e giugno.

Amelanchier Medic. - A. vulgaris(1) Moench. - Aronia rotundifolia Pers.; Mespilus Amelanchier L.; Pyrus Amelanchier Poll.; Amelanchier dei Francesi appresso il Lobelio Pona; Mespilus folio rotundiore, fructu nigro subdulci Segu. - Pero corvino. - Bagolar, Bagoler (la pianta), Bagole (i piccoli pomi). - Variat:
- β macrocarpa. - "Fructibus duplo fere majoribus quam in forma typica".
- γ tomentosa Koch. - "Pedunculis et calycis tubo denso lanato-tomentosis (Koch): etiam in planta adulta et speciminibus serotinis!".
Comune nelle rupi, nei boschi e nei pascoli dall'Alto Agro e dalla collina alla zona subalpina per la intera Provincia ! (e Pona, Segu., Poll. ecc.): la var. β sul monte Baldo nella valle di S. Zeno ! e sui Lessini a Roccapia !; la γ sul monte Baldo nella Valbrutta !. - Piccolo frutice frequentemente cespuglioso:
[(1) = Amelanchier ovalis Medik. - n.d.c.]


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fiorisce da aprile a luglio dipendentemente dalla altitudine, matura immediatamente i piccoli pomi. - È indicato utilissimo per popolare i terreni calcarei e le sabbie nude e sterili.

Pirus L. - Sect. 1. Cydonia Mill. P. Cydonia L., Poll. - Cydonia vulgaris Pers. - Cotogno e Melo Cotogno (alb.), Cotogna e Mela Cotogna (fr.). - Codognar (alb.); Codogno, Pomo Codogno, Pero Codogno (alb. e fr.). - "Variat: α sativa. - Subvar. a) maliformis Mill.; - b) piriformis Medic.; - c) lusitanica Mill. - et β sylvestris". - Albero od arbusto, spontaneo (A. Dc.) nei boschi a nord della Persia, presso il mar Caspio, nella regione a sud del Caucaso e nella Anatolia: nel Veronese è coltivato (var. α) da epoca remotissima, dalla zona della pianura alla montana, ma si incontra (var. β) qua e là per la collina affatto naturalizzato; e così presso Verona fra le rupi nella Valdonega ed altrove!, per tutta la Valpantena nelle siepi! (e Mang.) e nei luoghi rupestri ai Padovani presso Grezzana!, nel vaio Sperzani verso la valle di Squaranto!, nella valle d'Illasi presso Tregnago (A. Mass. !). - Fiorisce d'aprile; i frutti maturano d'ottobre, mantenendosi duri ed astringenti anche nella pianta coltivata, e vengono adoperati a preparare conserve (codognate) e canditi: il legno serve a lavori di tornio.

Sect. 2. Eupyrus. - P. communis L., Poll. - Variat:
- α Achras (Gaertn.), et a) Piraster L. - P. communis var. α Poll.; P. sylvestris Segu. - Perugine. - Perar salvadego* (la pianta) e Peratola, Peratole (i frutti). - "Arbor vel arbuscula: saepissime frutex spinescens, erectus vel humilis contortus et tortuosus, quandoque fere repens, solo et rupibus adhaerens !), indumento foliorum tenui, cito deciduo (var. glabra Koch) vel denso et persistente (var. tomentosa Koch). Pomum


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parvum, turbinatum, extus coloris ferruginei, austerum, carne semper solida". - P. communis L. var. α frutescens et β turbinata Goir. B. S. B. I. in N. G. B. I., XXIII, 189". - Frequentissinio: dall'Alto Agro veronese, sale alla zona montano e subalpina toccando altitudini comprese fra 1000 e 1200 metri nel monte Baldo, nei Lessini ed in tutti gli altri monti: e così nel Bosco Mantico !, per tutta la collina veronese!, alle sponde del Benaco !, nella valle di Caprino!, valle Aviana e Ferrara di monte Baldo !, monte Pastello! ecc. - Fiorisce in maggio e giugno: i pomi maturano in settembre ed ottobre.
- β sativa Dc. - Pero (alb.), Pera (fr.). - Perar (alb.), Perate, Pero e Peri (fr.). - "Inermis: e var. Achras cultura orta. Innumerae varietates forma, magnitudine et sapore insignes in agro veronensi coluntur". - Fiorisce in aprile e maggio: i frutti, secondo le varietà maturano da giugno ad ottobre, ed anche in inverno, opportunamente conservati. La var. Achras, capostipite di tutte le forme coltivate, è originaria dell'Asia media e, secondo A. Dc., anche dell'Europa. Nel Veronese nelle zone collina e montana sono coltivate molte e pregevoli razze, alcune sorgenti di forti guadagni causa una vasta esportazione; le varietà veronesi sulla piazza e presso i campagnoli e coltivatori ricevono le denominazioni che seguono: (Perate): Perate ruzene, Polpete, Porche, Santa Maria Madalena, Giavalalba. - (Peri): Peri Madami o Madama, o Madame, Rosseti, Rossetoni, Passatuti, Morosini, Bruti e boni, Del re, Bergamoti, Dal col, Dal sangue, Spadoni, Trentossi o Spina, Gnochi, Limousini o Peri limone, Fighi, Vergolosi, Butiri, Sangermani, Sangiovanini, Verdaci, Canarini, Gambari, Sacheti, Garsignoli o Garzignoi, Moscateli o Moscatei, Lenguini, Della crespa (vespa), Della calzina, Missaori (questi sono una specialità di


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S. Zeno di Montagna, non sono in commercio e sono adoperati a fabbricar vino). - Si passano sotto silienzio le forme e varietà introdotte in questi ultimi tempi dagli orticoltori. - Gli usi domestici, economici, industriali dei frutti del Pero sono notissimi: il legno, al pari di quello del Melo, è molto forte e serve a fabbricare bastoni, istrumenti campestri ecc.

P. amygdaliformis Vill. var. ? - P. communis γ globosa Goir.! l. c. - "Arbor vel arbuscula: folia oblonga. Pomum parvum, subgloboso-pressum, carnoso-succulentum, extus virens et laeve, maturum acidulum et palato gratum". - Raro; nel monte Novezago verso la valle di Squaranto e presso Spredino sopra Romagnano di Grezzana: certamente diverso da P. Acrhas; i frutti sono completamente maturi in settembre. - Forse la pianta veronese è una fra le tante forme indicate da Saporta, come esistenti tra P. communis e P. amygdaliformis.

P. Malus L., Poll. - Variet: α austera (Wallr.). - Subvar. a) tenuiflora et b) tomentosa Bluff et Fing. - P. Malus var. α Poll. ; Malus sylvestris fructu valde acerbo Segu. - Melaggine. - Pomar salvadego (l'albero); Pometi (i frutti). - Albero o frutice, frequente nei boschi e nelle macchie della zona montana, dalla quale scende nella regione della collina: e così nel monte Baldo nella valle dell'orsa ed ai Castelletti presso la Ferrara !, Avio (Poll.) ecc.; nei monti Lessini presso Chiesanuova!, scendendo dalla Podesteria verso la Valbona ! (e Poll.), alla Sega! ecc.; nella Valpantena presso Grezzana e più in alto nel monte Serbaro ! ecc.; alle sponde del Garda a Malcesine e Castelletto di Brenzone!: più raramente si incontra nelle siepi della pianura nei dintorni di Verona e nei fossi stessi della città!. - Fiorisce da aprile a giugno.
- β dasyphylla (Bluff. et Fing.). - P. Malus var. β Poll. - Melo e Mela rispettivamente l'albero ed il


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frutto. - Pomar (l'alb.) Pomo (il fr.). - Coltivato in numerosissime forme e varietà, dal piano a tutta la zona montana!.
- γ praecox (Bluff. et Fing.). - Pomi de S. Zuane*. - Frutice, frequentemente coltivato in vasi: fiorisce di primavera ed i frutti cominciano a maturare sin dalla fine di giugno.
Le forme o razze coltivate nel Veronese da epoca remotissima, sono conosciute sotto i nomi di: Pomete dolci-garbe, Pomete dalla rosa, Pomete arcirosa, Pomi scorzoni, Ravasi, Ruzetti, Dalla miola, Dal filo, Dal fero, Dalla viola, Dalla costa, Dal segno, Musoni, Meschini, Paradiso, Bianchi, Calamari, Della Madona, Dessi, Durei, Api, Rosoni, Pomassi o Pomati. - I frutti di talune fra le razze qui elencate, maturano d'estate, altre sono mature ad autunno avanzato, ma per la massima parte, al pari delle Pere, le Mele sono spiccate dalle piante madri da settembre a novembre, e, quando non sieno esportate, conservate opportunamente sopra paglia e strame, ovvero appese benanco ai soffitti delle camere, vengono man mano consumate o portate sui pubblici mercati.

Sect. 3. Sorbus L. - P. torminalis Ehrh., Poll. - Crataegus torminalis L.; Sorbus torminalis Calc.; Sorbo torminale del Matthioli Pona; Crataegus folio laciniato Segu. - Ciavardello. - Durocor* (e secondo Pollini Sambugo aquatico, denominazione errata, la quale probabilmente va attribuita a Viburnum Opulus L.). - "Var. β pubescens: foliis, etiam senioribus, subtus, saltem in nervis petiolisque, pubescentibus".
- Questa elegantissima specie cresce abbondantemente nel Veronese, fra le sponde del Benaco ed il confine vicentino, dalla collina alla zona subalpina!: si conserva alberello od arbusto e raramente diventa albero, pel taglio frequente dei cedui nei quali quasi sempre si trova, ma esemplari giganteschi si osservano


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sul monte Baldo ai Cervi !, La var. β al Gazo sopra Caprino e Pesina nel monte Baldo !. - Fiorisce da maggio a giugno; i pomelli maturano in estate ed autunno. - Il legno durissimo, forte, pesante, giallo-rossastro, rosso nel cuore, è atto a lavori di solidità ed ornamento, alla fabbricazione di manichi per scuri, badili ecc.

P. Aria X torminalis Irmsch. - P. pinnatifida Arcang. non Ehrh. - Raro: scoperto primieramente da A. Massalongo nella valle d'Illasi sul monte Precastio presso Cogolo !, e rinvenuto nello stesso luogo da C. Massalongo!: da ricercarsi in altri punti del Veronese ove P. Aria e P. torminalis vivono in società.

P. Aria L., Poll. - Crataegus Aria L.; Aria di Teofrasto Pona; Crataegus folio subrotundo serrato subtus incano Segu. - Luzzeruolo montano. - Durocor, Cordur, Pan d'orso, Peromolar* - Albero dalla magnifica chioma, qualche volta frutice nelle rupi e nelle macchie, dai colli sale a tutta la zona montana: e così presso Verona ad Avesa nel vaio Borago!; sul monte Baldo presso la Corona, alla Ferrara ecc.!; sul monte Pastello e per tutti i Lessini! ecc.: esemplari giganteschi ai Cervi ed in Ime sul monte Baldo!. - Fiorisce in maggio e giugno, e matura in settembre ed ottobre i pomelli i quali sono eduli. Il legno è durissimo e può utilmente impiegarsi nella fabbricazione di istrumenti campestri.

P. Chamaemespilus Ehrh. - Mespilus Chamaemespilus L., Poll.; Crataegus folio oblongo serrato, utrinque virente Segu. - Piccolo frutice che cresce frequentissimo nella zona alpina e subalpina, nelle macchie e luoghi selvatici: e così sul monte Baldo a Coalsanto !, valle degli ossi !, Valdritta !, val Losana !, Artillon ! ecc. sui Lessinia in Malera! sul monte Zeola! (e Seguier, Poll., C. Mass.!: e Seguier pl. ver. III, p. 297 scrive che J. Bauhinus olim a Rantzio acceperat, eodem in


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monte lectam). - Fiorisce in luglio ed agosto: matura i frutti in ottobre e novembre: ma raramente fruttifica !.

P. aucupria Ehrh. - Sorbus aucuparia Segu., Poll.; S. sylvestris Matth., Calc. - Sorbo selvatico. - Corbelar silvestre o salvadego, Albero coronario, Frusen. - Variat: a) lanuginosa Beck. = Sorbus lanuginosa Kit.; - b) glabra Gilib,; - c) macrocarpa: pomis duplo majoribus quam in forma typica; arbor excelsa! - Albero od arboscello delle zone montana e subalpina, cresce nei boschi, nelle macchie e nelle rupi: e così sul monte Baldo in Ime (var. macrocarpa !), in Noveza (var. lanuginosa)!, all'Artillon! (e Calc., Segu.): sui Lessini a Velo (A. Mass.!); a Chiesanuova, Bocca di selva, Spiazzoi, Merli, Trachi (var. lanuginosa)!; al Corno mozzo, Roccapia, Sega, (var. glabra !). - Fiorisce in giugno e luglio: i piccoli pomi di un bel rosso di corallo maturano in settembre. Il legno dà un buon combustibile ed è ottimo per l'esistenza, ed eccellente per ogni lavoro di minuteria: nei giardini qualche volta si incontra una bella varietà che gli orticoltori chiamano sambucifolia.

P. domestica Ehrh. - Sorbus domestica L., Poll. - Sorbo e Sorba rispettivanlente l'albero ed il frutto. - Corbelar (l'alb.), Corbela (il fr.). - "Variat: α pumifera Rcbb.; - β pirifera Rchb.; - γ rupestris. Foliis minoribus quam in forma typica et argutius serratis, supra puberulis, subtus petiolisque villosis, nusquam denudatis etiam sero autumno: plantam, semper pumilam, nondum florentem vidi". - Albero non molto elevato: cresce spontaneo (naturalizzato, o come vogliono taluni, derivato colla coltura dalla specie precedente) nei boschi delle zone collina e montana: e così sui colli benacesi!, sul monte Baldo presso la Ferrara!, a Pozza galletto! ecc.; nella valle


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di Caprino!; nella Valpantena nei dintorni di Grezzana!; nella valle di Squaranto a Pigozzo e più in alto sui Lessini presso Chiesanuova, le Scandole ecc.!: la var. γ presso Grezzana nel vaio della Pernise e sul monte Baldo nel Gazo !. - Fiorisce da maggio a luglio; le Sorbe maturano in autunno: nei giardini sono coltivate diverse varietà.







FAMILIA LXV.  -  LYTHRACEAE.


Lythrum L. - L. salicariaL., Poll. - Lisimachia seconda del Matthioli Pona. - Salcerola. - Erba-legno*, Lisimachia purpurea (Poll.). - "Variat: a) caule tetragono, foliis oppositis = Salicaria vulgaris purpurea, foliis oblongis Segu.; - b) caule hexagono, foliis tribus in unoquoque nodo = Salicaria trifolia, caule hexagono Segu.; - c) canescens Gelmi (an. Guss.?); - d) gracile Zersi".
- Cresce copiosamente lungo i fossi e nei luoghi umidi e palustri dal piano alla collina; più raramente si incontra nella zona montana: - la c) alle sponde del lago di Garda presso Castelletto a Masse e certamente altrove!; - la d) nei prati turfosi nella val d'Adige sotto a Rivoli! ecc. - Maggio-ottobre: perenne e qualche volta suffrutescente alla base.

L. Hyssopifolia L., Poll. - Salicaria Hyssopi folio Segu. - Non comune nei luoghi umidi o palustri di pianura e di collina, lungo i fossi ecc.; e così in Campomarzo di Verona e presso Montorio veronese sotto al Castello (Segu.); nella pianura veronese al Palù (Poll.), nelle vicinanze di Vigasio!; alle sponde del lago di Garda a Lazise (Fontana). - Giugno-novembre!: annuo.

L. thesioides M. B. = L. geminiflorum Bertol. - Specie propria della Russia meridionale, Cauc. ecc. trovata


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nel Mantovano da Barbieri lungo l'argine della tagliata alla Rotta di Luzzara: l'Arciprete Fr. Masè la raccolse nelle risaie Demorta, al confine del Veronese col Mantovano ove non è più stata rinvenuta !.

Rotala L. - R. filiformis Hiern. - Suffrenia filiformis Bell. act. Acad. taur. VII, p. 444, tab. I, fig. 1; Poll.
- Originaria dell'Africa tropicale-occidentale: fu raccolta al margine delle risaie nella bassa pianura veronese presso Legnago e la Bevilacqua (Poll.). - Luglio-settembre: annua.

Peplis L. - P. Portula L., Poll. - "Variat: α major. Forma typica: et, - β elatinoides. Planta pusilla: facies Elatines hexandrae". - Tanto la forma typica, quanto la varietà crescono, copiosamente e gregarie, nel monte Baldo (Per.) nelle pozze che servono ad abbeverare gli armenti: e così nella Valfredda! (e Poll., Mang.!) ma specialmente in val Basiana ! è stata pure indicata dal Fontana presso Lazise nelle vicinanze del lago di Garda. - Fiorisce da giugno ad ottobre: annua.

Ammannia L. - A. verticillata Lam. - Cornelia verticillata Ard. spec. 11, p. 9, tab. 1; A. baccifera Poll. nec. L. - "Variat: α elatior: caule 1 met. et ultra alto: et. - β pumila: caule humili, repente : facies Peplis portulae". - Erroneamente creduta oriunda dalla Cina, questa specie è stata importata dall'oriente col riso; cresce copiosamente, ma non compare tutti gli anni, nelle risaie della bassa pianura veronese: e così presso Vigasio! (e Masè!, Mang.!), Villabella! ecc. - Estate-autunno: annua.







FAMILIA LXVI.  -  EPILOBIACEAE.


Epilobium L. - Sect. 1. Chamaenerion (Gray). - E. Dodonaei Vill. - E. angustissimum Poll.; Onagra Calc., Pona; Camenerio o piccolo Oleandro del Gesnerio Pona;


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Chamaenerion angustifolium alpinum, flore purpureo Segu. - Garofolini salvadeghi*. - "Occurrit: a) Fleischeri (Hochst.) et - b) angustissimum (Ait.). Variat quoque foliis, plus minusve angustis, integris vel denticulatis, corollis purpureis vel (raro tamen) albicantibus". - Comune e per lo più gregario nelle rupi, nei campi sassosi sterili, nei letti ghiaiosi dei torrenti, negli argini, nelle frane colline e montane dalla pianura alla zona alpina!: p. e. per tutto l'Alto Agro veronese !, e sul monte Baldo all'Artillon! (e Calc.), nella Valfredda ! (e Pona), all'Altissimo di Nago! (ed Heufl.). - Luglio-ottobre: perenne.

E. angustifolium L., Poll. - Chamaenerion latifolium vulgare Segu. - Gambirossi. - "Occurrit forma insignis foliis latissimis!: corollae purpureae, rarissime albae". - Frequente in luoghi boschivi, selvatici e rupestri in quasi tutti i monti veronesi dalla zona montana alla alpina: e così sul monte Baldo (Segu., Poll.) lungo la catena dai Colonei e Zocchi di Pesina, e dalla Valfredda al Tredespin, Zocchi di Malcesine, Altissimo di Nago ecc.!; sui Lessini al Corno d'Aquilio, Fanta, Roccapia ecc., Brancon, Branchetto ecc. ! ; sul monte Bolca ! (e A. Mass. !). - Luglio-settembre: perenne.

Sect. 2. Lysimachion Tausch. - E. montanum L., Poll. var. α. - Chamaenerion glabrum majus Segu. - Var.:
- β verticillatum Koch (Schur).
- γ collinum (Gmel.). - C. montanum var. γ Poll.; Chamaenerion glabrum minus Segu.
La specie cresce frequentissima per la intera Provincia nei cespugli ed in luoghi boschivi e rupestri dalla collina alla zona subalpina !: è piuttosto rara la var. β sul monte Baldo ai Lavacci!, Pian della cenere! ecc.; sul Pastelletto !, al Corno d'Aquilio! ecc.: la var. γ si incontra copiosamente in luoghi sassosi, specialmente se basaltici!, sui muri, sulle


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rupi, nelle macchie ! - Giugno-settembre. - Annuo, bienne, perennante.

E. parviflorum Schreb., Poll. - "Corollae purpureae, quandoque albidae, raro niveae: variat praeterea,
- β subglabrum Koch = E. rivulare (Wahlb)." - Comune nei luoghi umidi (non manca però anche in siti asciutti) dalla bassa pianura, alla zona montana per la intera Provincia!: la var. β nei rivoli montani sul monte Baldo ed anche sui Lessini ! - Maggio-settembre: perenne.

E. hirsutum L., Poll. - "Corollae purpureae (Chamaenerion villosum, magno flore purpureo Segu.) vel violaceae (Chamaenerion villosum, magno flore violaceo Segu.). - Variat: β subglabrum Koch. et, - γ villosissimum Koeh. = B. intermedium Mèrat". - Frequentemente alle sponde dei fossati e lungo i corsi d'acqua, nei luoghi paludosi ed umidi (Segu., Poll., Font., A. Mass. !, Mang. ! ecc.) dalla bassa pianura alla zona subalpina in tutti i monti veronesi!. - Giugno-novembre: perenne.

E. palustre L. - Rarissimo: in luoghi paludosi nella pianura !, in una risaia al confine della Provincia veronese colla mantovana verso Casteldario (Barbieri, Masè), sul monte Baldo (Gelmi). - Estate: perenne.

E. adnatum Griseb. - E. tetragonum Poll. (excl. syn. Segu.) et auct. non L.: - "Variat β subintegrifolium Moris". - Raro in luoghi umidi (Poll.) ed anche asciutti !; tanto di pianura che di collina: e così al lago di Garda presso Peschiera!, a Lazise (Clementi, Font.!): la var. β sulla collina veronese nella Valdonega ! - Luglio-settembre: perenne?

E. alsinaefolium Vill. - E. origanifolium Lam. - Raro: nei luoghi umidi ed al margine dei rigagnoli sul monte Baldo raccolto dallo Ian., ed indicato benanco dal Gelmi. - Estate-autunno: perenne.

E. roseum Schreb., Goir. pl. vasc. ecc. - Raro: luoghi


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acquitrinosi nella valle d'Illasi a Vico presso Tregnago primieramente scoperto da Caro Massalongo! e sul monte Baldo presso la Ferrara!. - Estate-autunno: perenne.

E. trigonum Schrank. - E. montanum Poll. var. β. - Nei pascoli e luoghi pingui della zona montana e subalpina (Poll., Rigo!): e così sul monte Baldo alle buse e busete !, Valvaccara! ecc.; sui Lessini nella Podesteria !, ai Trachi ! ecc. - Giugno-agosto: perenne.

E. montanum X trigonum. - In un rigagnolo presso la Ferrara di monte Baldo?. - Agosto-settembre.

Oenothera L. - O. biennis L ., Poll. - Onagra latifolia Segu. - Rapunzia. - "Var. β muricata (L.)". - Originaria dell'America boreale e naturalizzata in Europa sin dal 1614: cresce copiosissima nei luoghi incolti, presso i muri, negli alvei dei torrenti ecc.: e così in Campomarzo di Verona ed al Pestrino nei campi, nelle sabbie e nelle ghiaie d'Adige!, nella bassa pianura e nell'Alto Agro specialmente lungo i canali industriali e di irrigazione!, nella valle di Caprino!, e qua e là per la val d'Adige!, alle sponde del lago di Garda! ecc. - Estate-autunno: bienne. È coltivata nei giardini quale pianta ornamentale: le sue radici sono eduli.

O. fragrantissima Hort. - Originaria dalla Virginia è coltivata da alcuni anni per la eleganza e la fragranza dei fiori, ma qualche volta si incontra sporadica nei giardini e fra le macerie.

Isnardia L. - I. palustris L., Poll. - Dantia palustris Du Petit Thouars; Ludwigia palustris Ell. - Paludi, fossati, risaie: e così alle sponde del lago di Garda a Bardolino. - (Brandolino ap. Bertol. et Hsmn. pro err. typ.) (Poll.), Lazise (Font.), Peschiera! (e Rigo!); Vigasio! Aselogna presso Legnago!; valli veronesi del Tartaro!; Villabella !, Arcole!; nella valle di Caprino


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alle falde del monte Baldo presso Oné ! sotto Pazzon, e più in alto nella pozza di Valfredda come risulterebbe da un esemplare che si trova mescolato ad altri di Peplis portula L. quivi raccolti da A. Massalongo!. - Estate-autunno: annua, perennante, perenne !.

Circaea L. - C. lutetiana L., Poll. - Circea parigina Pona; Circaea Segu. - Frequente nelle macchie, siepi, luoghi selvatici umidi ed ombrosi nelle zone collina e montana; piuttosto rara nella subalpina e nella alpina (Pona, Segu., Poll. ecc.): e così nelle vicinanze di Verona in Campagnola !, sotto a Castel S. Felice !, Valdonega alla fontana di Sommavalle!, vaio Borago presso Avesa!; sul monte Bolca! (e A. Mass.); nella valle d'Illasi presso Tregnago!; sui Lessini al ponte di Veia, Corno d'Aquilio ecc.!; sul monte Baldo ai Masi e presso Spiazzi, pian della cenere, Artillo ecc.!; in vicinanza al lago di Garda a Lazise (Font.) ecc. - Estate-autunno: perenne.

C. alpina L. C. alpina α minor Poll.; Circea del Dalecampio Pona? (ex loco); C. alpina minor Segu. - Frequente nei boschi ombrosi umidi, nelle macchie, lungo i rigagnoli, dalla zona montana alla alpina (Pona?, Segu., Poll., A. Mass.!): e così sul monte Bolca! e sui Lessini a Velo, Roverè di Velo, covoli di Velo, Selva di Progno, Composilvano!; sul monte Baldo in Novezina, Noveza, Campion Acquenegre, Lavacci, Artillon! ecc. - Luglio-settembre: perenne.

C. lutetiana X alpina. - C. intermedia Ehrh.; C. alpina β sterilis Doll.; C. alpina β major Poll. - Sul monte Baldo in Cerbiol, Gambon, Prazagano nelle vicinanze del pian della cenere ecc.!; sui Lessini al Corno d'Aquilio ecc.!; sul monte Bolca nella valle degli Scaieti (A. Mass.!) ecc.: per lo più in unione alle due specie precedenti e fiorisce nella stessa epoca.

Trapa L. - T. natans L., Poll. - Tribuloides vulgaris


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aquis innascens Segu. - Castagna di palude. - Castagna d'acqua - Paludi e stagni, ma non comune: nella bassa pianura veronese a Ponte Molino (Segu., Poll.), Spinimbecco ed altrove presso Legnago!, nelle valli del Tartaro ! (e Masè!) ecc.; presso Caldierino !, Belfiore!, in valle Zerpana!, al gorgo Masoto presso Sambonifacio! ecc. - Estate-autunno: perenne. I frutti sono eduli. - Lo Zersi (prosp. ecc. p. 83) indica, rara, Trapa natans nelle paludi al sud del Benaco: gli scavi praticati sul Veronese nelle palafitte del lago di Garda a Pacengo, Peschiera ecc. e più a sud nel letto del Mincio, non hanno dato indizi di questa bella specie nello strato archeologico!.

T. verbanensis De Not.! - Castagna d'acqua, - Ove la precedente della quale è considerata quale varietà,!. - Scoperta da De Notaris nel seno d'Angera al lago Maggiore, questa bella forma è stata poco tempo dopo raccolta dall'arciprete Francesco Masè nel lago inferiore di Mantova, e quindi sul Veronese nelle valli del Tartaro!. - Prima dei naturalisti, i campagnoli avevano distinto la T. verbanensis dalla T. natans (typica); indicando la seconda come femina! e la prima come mascio ! .







FAMILIA LXVII.  -  HALORRHAGIDACEAE.


Myriophyllum L. - M. verticillatum L. - M. aquaticum, ad foliorum nodos floriferum Segu. - Erba grata*. - "Variat: β pectinatum (Dc.), et - γ intermedium Koch.". - Comune nei fossati e luoghi paludosi e nelle acque a lento corso della alta e bassa pianura della Provincia: e così nel lago di Garda! (e Poll., Font.; Clementi), nel Mincio!, presso Villafranca (A, Mass.!, nel Tartaro !, nel Fibio!, presso Verona a S. Michele!, ad Aselogna nelle vicinanze


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di Legnago!, Arcole! ecc.: le var. ove la forma tipica. - Giugno-settembre: perenne.

M. spicatum L., Poll. - M. acquaticum majus et Potamogeton foliis pennatis Segu. - Millefolio d'acqua. - Erba grata*. - Copiosissimo alle sponde del lago di Garda nei porti di Malcesine, Cassone, Assenza, Magugnano, Castelletto, Torri, Lazise, ecc.! e nei fossati e luoghi acquosi della intera pianura veronese!. - Giugno-settembre: perenne.

Hippuris L. - H. vulgaris L., Poll. - H. aquatica foetida, polysperma et H. subcinerea fragilis (cum. ic. pl. ver. I, tab. II); Limnopeuce Segu. - Coda di cavallo. - Coda di volpe. - Copiosissima nel lago di Garda lungo le rive da Malcesine a Peschiera nei piccoli porti! (e Segu., Font.), nei fossi, nei rivoli e corsi d'acqua della pianura!. - Aprile-settembre: perenne.







FAMILIA LXVIII.  -  MYRTACEAE.


Punica L. - P. granatum L., Poll. - P. sylvestris Segu. - Melograno (alb.), Melagrana (fr.). - Magragnar, Gramagnar (alb.) ; Magragna, Gramagna, Pom granà (fr.). - "Variat: α rubrum Dc. - Occurrunt subvarietates; - a) sylvestre. Fructu (balaustum) parvo vel mediocri; seminum arillo austero-acido, - b) sativum. Fructu longe majori; seminum arillo austero-dulci.
- β albescens Dc. - Formae, varietatum α et β, flore pleno, pulcherrimae, in hortia excoluntur".
Originario dell'oriente ma introdotto in Italia da epoca remotissima, per testimonianza di Catone, il Melagrano è oramai inselvatichito e naturalizzato nella regione mediterranea. Nel Veronese, la forma sylvestre, frutice od arbusto, qualche rara volta alberello (p. e. presso Rivoli !), è frequentissimo nelle


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siepi, nelle rupi, nelle boscaglie, nei muri della zona collina, fra il confine vicentino e le rive del Benaco, seguendo quasi la distribuzione, almeno in molti punti, di Cercis Siliquastrum !: la forma sativum è coltivata nei giardini, tanto in pianura che sulla collina. È pure coltivata, ma di rado, la var. β - Fiorisce in giugno e luglio: i frutti si raccolgono in autunno. I fiori, il frutto e la corteccia del Melograno, ricevono nella pratica diverse applicazioni: il legno, di color pagliarino, duro e pesante serve per diversi lavori di minuteria.

Myrtus L. - M. communis L., Poll. - Mirto, Martella. - Mirto, Martellina. - Diffusa in diverse regioni d'Italia, questa bella specie è coltivata nei giardini veronesi in diverse varietà enumerate da Pollini (fl. ver. II, p. 119; e cioè: M. communis - α) romana, - β) tarentina, - γ) italica, - δ) boetica, - ε) lusitanica, - ζ) belgica, - μ) mucronata. - Estate-autunno: frutice sempreverde.

Eucalyptus L'Her. - E. Globulus Labill. - Originario dell'Australia: nel Veronese è appena coltivato, piuttosto a titolo di curiosità, in qualche giardino.







FAMILIA LXIX.  -  CRASSULACEAE.


Sempervivum L. - S. hirtum(1) L. - S. hirsutum Poll.; S. majus latifolium, florubus magnis albicantibus Segu. - Vive (Segu., Poll.) fra le fenditure delle rupi montane e subalpine, avanzandosi qualche volta verso la collina, ma non può dirsi specie comune: e così sul monte Baldo a metà circa dalla strada che da Brentino sale al santuario della Corona!, nelle rupi in prossimità a questo! (e Facchini), al dissopra di Spiazzi sul Zimo alla punta di S. Antonio !, nella val d'Adige presso Ceraino ai piedi di monte


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Pastello !, e quindi sul monte stesso specialmente sul versante volto a settentrione e sulla cima! (e Rigo!); nel Pastelletto ed a nord di questo in tutti i monti minori che si spingono sino alla Coletta !. - Fiorisce in agosto e settembre: perenne.
[(1) = Jovibarba globifera subsp. lagariniana L. Gallo - n.d.c.]

S. tectorum L., Poll. - S. majus vulgare Segu. - Semprevivo. - Articioco selvatico (Segu.), Arziciochi salvadeghi, Ciocoli*, Ciocoli de S. Zen (nel monte Baldo sopra Cassone!), Erba da cali - "Variat: β alpinum (Grie. et Sch.)". - Frequentissimo per tutta la Provincia dall'Alto Agro veronese e dalla città stessa di Verona! a stazioni anche elevate nei monti sulle rupi e nei pascoli!: cresce frequentemente sui tetti delle case, sui vecchi muri ed anche al margine dei campi, p. e. presso Verona nella Valdonega ove è affatto gregario ma raramente fiorisce!: la var β sul monte Baldo nella valle di S. Zeno e presso l'eremo dei Ss. Benigno e Caro! ecc., e nelle rupi della Valpantena (Grisebach ex Vis. et Sacc. cat, p. 183). - Fiorisce in luglio ed agosto: perenne. - Le foglie sono adoperate per rammollire i calli.

S. arachnoideum L., Poll. - S. montanum tomentosum Segu. - Cresce sulle rupi, nei pascoli e luoghi sassosi delle zone alpina e subalpina; non comune: e così sul monte Baldo alla Lonza, presso ai Pianetti (Poll.) ed altrove (Barbieri); sui Lessini nel monte Malera!, nei prati di S. Nazzaro in prossimità a Campobrun. (Segu.) ecc. - Luglio-agosto: perenne.

S. montanum L., Poll. = Aizoo montano dei Lionesi Pona ?. - Il Pona (M. B. p. 176) indica il suo Aizoo montano dei Lionesi nella Valfredda di monte Baldo: verisimilmente la pianta del Pona non corrisponde punto a S. montanum, che oggi certamente non cresce in questa stazione, ma forse a S. arachnoideum, ovvero a qualche forma nana di S. tectorum; tanto più che S. montanum vive, si può dire, quasi


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esclusivamente, sulle rupi e nei pascoli lapidosi dei monti porfirici.

Sedum L. - Sect. 1. Telephium. - S. maximum(1) Sut. - S. Telephium δ et ε L.; S. Telephium Poll. viag.; S. latifolium Bertol., Poll. fl.: Anacampseros vulgo Faba crassa Segu. - Erba di S. Giovanni. - Fava grassa, Erba da cali, Erba fava*, denominazioni attribuite pure alla specie che segue. - Comune per tutta la Provincia nel luoghi sassosi e rupestri, sui muri, al margine dei campi dall'Alto Agro veronese e dalla collina alla zona montana!. - Settembre-ottobre: perenne. Le foglie prive della loro epidermide, servono a facilitare la estirpazione dei calli.
[(1) = Hylotelephium maximum (L.) Holub - n.d.c.]

S. purpurascens(1) Koch. - S. Telephium var. β Poll.; Anacampseros purpurea Segu. cum descript. optima, pl. ver. III, p. 209. - Bellissima specie ed assai rara!, la quale cresce nei declivi sassosi dei colli veronesi in unione alla specie precedente (Segu., Poll.): e così presso Verona nella Valdonega !. - Agosto-settembre; perenne e, come osserva Koch, fiorisce mezzo mese prima della specie precedente.
[(1) = Hylotelephium telephium (L.) H. Ohba - n.d.c.]

S. roseum Scop. = S. Rhodiola Dc., Poll.; Rhodiola rosea L.; Radix Rhodia Calc. - Calceolari (iter. p. 14) indica questa specie nel monte Baldo sulle rupi della val Basiana, dalla quale stazione sembra scomparsa.

Sect. 2. Eusedum. - § 1. Perennia: flores lutei. - S. rupestre L. - S. reflexum Poll.; S. minus luleum foliis reflexis et S. minus luteum folio acuto Segu. - Sopravvivolo dei muri. - Riso salvadego, Coa de rato. Riso del diavolo*. - "Occurrit: a) viride Koch = S. reflexum L.; - b) glaucum (Donn.); - c) albescens (Haw., Bertol., Vis. et Sacc. = S. rupestre Poll. excl. syn. e Bertol. fl. it. 4, p. 706". - Comune per tutta la Provincia (Segu., Poll., Fontana, A. Mass. !, Caruel ecc.) dalla pianura alla zona subalpina, nei luoghi aridi sassosi, sui muri, sulle rupi


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ecc.!: sul monte Baldo, p. e., cresce presso la Ferrara, in Pravazar, Basiana ecc.!, e sui Lessini a Roccapia ecc.!. - Giugno-settembre, dipendentemente dalla altitudine.

S. anopetalum(1) Dc., Goir. erborizz. ecc. in Bul. Soc. Bot. Ital., a. 1892. p. 367. - S rupestre L. γ anopetalum Arcang. - Nei monti Lessini ai Bertasi (m. 1000 circa) nelle fessure dei muri!. - Settembre.
[(1) = Sedum ochroleucum Chaix - n.d.c.]

S. mite(1) S. saxangulare Bertol., Poll., et auct. it. non L.; S. boloniense Lois.; S. minus teretifolium Segu. - Erba pignola - Riso del diavolo*. - Comune ! per la intera Provincia nei luoghi erbosi e sassosi, sui muri, sulle rupi, dalla pianura alla zona subalpina nella quale diventa meno frequente !. - Maggio-settembre, dipendentemente dalla altitudine.
[(1) = Sedum sexangulare L. - n.d.c.]

S. repens(1) Schleich., Vis. et Sacc. cat. p. 183. - S. saxatile Pollini: questi (fl. ver. II, p. 70) scrive: "Julii mense florens mihi occurrit in Baldi montis loco dicto gli Zocchi del Bernini secundum viam, quae a valle Ortigara ducit ad locum Pralungo nuncupatum prope la via dei Lumini. - Annuum": e con segno dubitativo (?) lo indica nel Viaggio (p. 96) fra Prà Bestemià ed Ortigara (m. 700-1450). Certamente Pollini ha confuso insieme S. repens e S. annuum; come evidentemente appare dai due sinonimi, che cita dell'Allioni, e cioè S. saxatile che spetta al primo, e S. aestivum che va riferito al secondo. Inoltre il Pollini dice annua la sua pianta, e questo sarebbe attributo di S. annuum, mentre S. repens è perenne.
[(1) = Sedum alpestre Vill. - n.d.c.]

S. acre L., Poll. - S. parvum acre flore luteo Segu. - Riso del diavolo*. - Sparso per la Provincia, dalla pianura, nella quale è piuttosto raro, alle zone montana e subalpina nelle quali diventa copiosissimo: cresce sui muri, sulle rupi, al margine dei campi, nei pascoli asciutti e sassosi ecc.: e così nella città stessa di


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Verona!; nella Valdonega! ecc.; nella valle d'Illasi a Tregnago (A. Mass.!) e più in alto nel letto del torrente fra Selva di Progno e Revolto !, sul monte Baldo presso la Ferrara, in Basiana, Campedello, la Lonza ecc.!; sui Lessini a S. Anna d'Alfaedo, Roccapia, Corno d'Aquilio ecc.!. - Fiorisce da giugno a settembre.

§ 2. Perennia: flores albi. - S. album L., Poll. - S. minus teretifolium album Segu. - Pinocchiella. Riso del diavolo, Bigoleti*. - Variat:
- β turgidum (Ram.).
- γ micranthum (Bast.).
- δ purpurascens - "Petalis purpurascentibus".
Comune per la Provincia sulle rupi, nei luoghi sassosi, sui vecchi muri, sui tetti delle case ecc., dalla pianura alla zona subalpina in tutti i monti!: la var. β sul monte Baldo sulle rupi in Valfredda, Lonza, Noveza ecc. !, e nei Lessini a Revolto nel letto del torrente!; la γ piuttosto rara, nel Gazo e nel Belpo sul monte Baldo!; la δ, elegantissima, nella Valdonega frammista alla forma tipica!. - Giugno-settembre, dipendentemente dalla altitudine.

S. dasyphyllum L., Poll. - S. minus folio circinnato Segu. - Erba della Madonna. - Riso del diavolo*. - Variat:
- β glanduliferum Guss.
- γ Donatianum Vis. et Sacc. cat. p. 182. - Sempervivum stellatum Poll. non Sm. nec W.; Sedum petreum rotundifolium, flore luteo stellato Baldi montis Scarella in diario Galleria di Minerva, VI, cum icone a Seguiero, pl. ver. II, p. 360, tab. XVII renovata. - "Varietas an potius forma monstrosa?".
Frequente sui vecchi muri, specialmente se a secco, sulle rupi ecc. per la intera Provincia!; innalzandosi dalla pianura, dall'Alto Agro, dalle sponde del Benaco a tutta la zona montana, penetrando benanco


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nella subalpina (Segu., Poll., A. Mass,!, Heufl., Tonini!, Mang. !, Caruel ecc.): sul monte Baldo cresce copiosamente lungo la salita da Brentino alla Corona !, in Basiana !, alla Ferrara ed a Campedello !, all'Artillonzin ! (m. 1750); sui Lessini ai Bertasi ed ai piedi del Corno mozzo !: la var. β compare qua e là frammista alla forma normale, p. e. sul monte Baldo alla Corona!, La var. γ è stata primieramente scoperta dal Botanico Antonio Donato, sul monte Baldo inter... praeruptas saxorum congeries, ed illustrata dallo Scarella (l. c.) in una epistola al celeberrimo Vallisnieri: in epoca meno remota è stata raccolta dal D.r Facchini sullo stesso monte nella valle Aviana, e di essa (Flora von Südtirol, p. 54, a. 1885) pronunzia il seguente giudizio: "S. petreum in Seguieri Pl. Veronen. est S. dasyphyllum vulgari duplo majus, foliis duplo, majoribus, calyce, corolla et germinibus in delineatione floris confusis, ut a scriptoribus pro Sempervivo habitum fuerit. Hoc mihi repertum in valle Aviana montis Baldi, et foliis quadruplo majoribus in Canal San Bovo districtus di Primiero". Recentemente questa varietà è stata ritrovata, sempre sul monte Baldo, in luoghi sassosi e rupestri fra l'Artillonzin e l'Artillon !, e quindi in una stazione non molto discosta da quella indicata dal Facchini, notando che in quel punto cresce pure la forma typica di S. dasyphyllum, e gli esemplari raccolti hanno confermato il modo di vedere del Facchini. Nella descrizione data dallo Scarella i petali sono detti gialli: ma si può osservare, che nel S. dasyphyllum con la età, la tinta degli stessi muta notevolmente, diventando qualche volta decisamente giallognola con la essiccazione.

Sect. 3. Procrassula. - S. glaucum(1) W. et K. - S. hispanicum L., Goir. pl. vasc. ecc. p. 37, non Poll. fl. ver.!; S. rubens Poll. fl. ver. non L., an ex parte?; S. arvense


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flore rubente Segu. (e loco). - "Variat petalis roseis, carneis, albidis linea rubra notatis, in umbrosis albis". - Cresce sui muri, in luoghi sassosi e sulle rupi, specialmente nella zona montana, dalla quale sale alla subalpina, scendendo contemporaneamente verso la collina: e così sul monte Baldo sopra Pazzon copiosissimo!, tra Brentino e Spiazzi !; (e Poll., Leyb, A. Mass.!, Caruel ecc.), alla Ferrara! (e Poll.), a Campedello! (e Segu. ecc.); sul Pastello!; nella valle di Illasi a Selva di Progno (A. Mass.!); nella valle Ronchi di Ala (Gelmi) e su per tutti i Lessini!: nel complesso pertanto ad altitudini comprese fra 300-1200 metri. - Giugno-settembre: annuo, bienne o perennante? (conf. Bertol. fl. it. 4, p. 713; Koch syn. ecc. ed. 2, p. 285; Car. fl. it. ecc. IX, p. 65).
[(1) = Sedum hispanicum L. - n.d.c.]

S. rubens L., Poll. (ex parte?). - Crassula rubens Murr. - Raro nel Veronese: però cresce copiosamente in luoghi sassosi presso Valeggio (Mang.!, Rigo). - Maggio-luglio: annuo.

S. atratum L., Poll. - S. saxatile atro-rubentibus floribus Segu. - Pascoli e luoghi pietrosi in tutti i monti veronesi dalla zona montana alla alpina (Segu., Poll. ecc.): e così sul monte Baldo alla Ferrara, Campedello, Valbrutta, Basiana, Ime, Artillon, Costabella ecc.!; per tutti i Lessini!; nei monti Zeola e Alba ecc. !. - Giugno-ottobre: annuo.

S. annuum L. - S. saxatile Poll. (non L.) ex parte. - È indicato (Vis. et Sacc. cat. p. 182) nelle rupi subalpine del Veronese: da ricercarsi. - Il Ray (hist. pl. 2, p. 1042) indica nel monte Baldo un Sedum alpinum flore pallido; e così pure J. Bauhin. (hist. pl. 3, p. 689) un Sedum cujusdam montanum pulchrum, raccolto dal Bechi, sullo stesso monte: ma nulla si intende affermaro intorno a queste due piante (conf. Segu. pl. ver. I, p. 463).

Cotyledon L. - C. Umbilicus L. Umbilicus pendulinus Dc.


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- Ombellico di Venere. - Cresceva a Riva di Trento in un muro, nella casa canonica, sulla strada per Torbole (Rigo, Porta, Sardagna): ma è scomparso in seguito a lavori di riattaniento praticati in essa. - Mancano nel Veneto, e quindi nel Veronese, i due generi Bulliarda Dc. (B. Vaillantii Dc.), e Tillaea L. (T. muscosa L.).
Della famiglia delle Crassulaceae si coltivano in vasi diverse specie dei generi Crassula, Sedum, Sempervivum, ecc.







FAMILIA LXX.  -  MESEMBRJANTHEMACEAE.


Tetragonia L. - T. expansa L. - Originaria della Nuova Zelanda e delle Isole del mare del Sud, fu introdotta in Europa da sir I. Banks nel 1772. È coltivata alle rive del lago di Garda a Castelletto di Brenzone! ed altrove, potendo vantaggiosamente sostituire lo Spinacio comune col quale ha molta rassomiglianza, sicchè è conosciuto sotto il nome vernacolo di Spinacio eterno o perpetuo, Spinacio del Tirolo o Tirolese!: siccome si propaga con moltissima facilità, si incontra qualche volta sporadica. - Estate-autunno: annua.
Di questa famiglia è coltivato in vasi Mesembryanthemum crystallinum L. (Erba diaccia): mancano, nel Veneto, e quindi nel Veronese, i gened Aizoon e Mollugo.







FAMILIA LXXI.  -  CACTACEAE.


Opuntia Tournf. - O. nana(1) Vis. - O. vulgaris Auct.; Cactus Opuntia L., Poll. - Opuntia. - È coltivata in vasi, qualche volta in piena terra: e così p. e. in


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Verona!, nella Valpantena a Romagnano!, a Costermano!, ad Oné alle falde di monte Baldo! ecc.- Fiorisce e fruttifica in estate ed autunuo: difficilmente porta i frutti a maturità. Originaria dell'America boreale inferiore, vive, oramai naturalizzata sulle rupi apriche in molti punti dell'Italia superiore, e così nelle colline mantovane, sugli Euganei padovani, sui Berici vicentini, al Dos di Trento.
Di questa famiglia sono coltivate in vasi molte specie dei generi, Anhalonium, Astrophytum, Cereus, Echinocactus, Echinocereus, Echinopsis, Epiphyllum, Mammillaria, Opuntia, Pelecyphora, Pilocereus, Rhipsalis.
[(1) = Opuntia humifusa (Raf.) Raf. - n.d.c.]







FAMILIA LXXII.  -  SAXIFRAGACEAE.


Tribus 1.  -  Saxifrageae.

Chrysosplenium L. - C. alternifolium L., Poll. - Ch. foliis pediculis oblongis insidentibus Segu., Moren.; Ch. foliis amplioribus auriculatis Segu. (non Tournf.), Moren. (forma foliis breviter petiolatis amplioribus); Ch. oppositifolium Poll. (non L. nec W.) saltem quoad plantam a Seguiero in Lessiniis lectum. - Frequente e gregario nelle zone montana e subalpina, specialmente sotto ai Faggi: e così, sul monte Baldo nella valle di S. Zeno!, Ortigara!, ecc. sul versante occidentale; e sull'orientale in Noveza !, Artillon !, Lavacci! ecc.; sui Lessini ai Trachi!, Revolto! ecc.; nel monte Zeola! ecc. - Aprile-luglio: perenne.

Saxifraga L. - S. rotundifolia L., Poll. - Sanicula alpina con fior altperso di piccolissime gocciole di color disangue preso il Gesnero Pona; Geum rotundifolium majus Segu.


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Variat: β repanda Sternb.". - Frequente dalla zona montana alla alpina in luoghi selvatici umidi ed ombrosi e presso le sorgenti ed i rivoli: e così sul monte Baldo (Pona, Segu., Poll., Barbieri ecc.) in Ortigara, Valvaccara, buse e busete, Valfredda, Noveza nelle cavità quivi esistenti (e Seguier), Campion, Lavacci, pian della cenere, Artillon, Tredespin (e Heufler), Tolghe ecc.!: sui Lessini alla Sega, Corno d'Aquilio, Fanta, Liana ecc., Podesteria, Trachi ecc.!; nel monte Zeola!, nel monte Bolca nella grotta delle done salvadeghe (A. Mass.!): la var. ove la specie !. - Giugno-settembre: perenne.

Sect. 2. Tridactylites (Haw.). - S. tridactylites L., Poll. - S. verna, annua, humilis Segu. - "Occurrit: a) typica; - b) exilis (Poll.) hort. et prov. etc. p. 11, et fl. ver. II, p. 31 pro var. S. tridactylites, cum ic. tab. I, fig. 1; - c) procumbens Rota; S. tridactylites var. pinguis Goir. herb.!. - Comune e quasi sempre gregaria, in luoghi incolti, nei campi e pascoli, lungo le strade e le siepi, nelle rupi, nei muri vecchi, sui tetti delle case dal piano alla zona montana; p. e., sul monte Baldo in Basiana !: le forme b) e c) ove la tipica; la prima è indicata da Pollini sul monte Baldo in Basiana, ed infatti vi è stata raccolta!; la seconda sullo stesso monte al Coalsanto (m. 2074)?, stazione che sembra alquanto elevata per questa forma, e nella quale èstata invece raccolta la specie che segue. - Marzo-giugno, dipendentemente dalla altitudine, e non di rado è stata osservata in fiore sin dal febbraio!: annua.

S. adscendens L. - S. controversa Sternb., Goir. app. bot.; S. tridactylites β exilis Poll. l. c. quoad plantam lectam al Coalsanto montis Baldis?. - "Variat: β Bellardi (All.)". - Rara: nei pascoli e luoghi rupestri, sul monte Baldo alla colma della Valbrutta!, al Coalsanto !, nelle buse e busete!: la var. β una volta sola frammezzo alla forma tipica. - Luglio-settembre:


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bienne. - Bertoloni ebbe dal Pollini la S. adscendens raccolta sul monte Baldo, e probabilmente da questi confusa colla sua S. exilis indicata al Coalsanto, o forse con la specie che segue, come, farebbe sospettare il sinonimo di Linneo e Wildnow (fl. ver. II, p. 31).

S. petraea L., Wulf. - S. Ponae Sternb., Poll. excl. S. adscendente L. et W.; S. alba Calc.; Saxifraga bianca petrea Pona M. B. p. 183 cum ic.; Saxifraga alba petrea Segu. - "Variat foliis radicalibus et caulinis integris: haec est S. Ponae var. γ Sternb. et Poll. viag.". - Questa bella specie cresce frequentissima su tutti i monti veronesi; nel monte Baldo, nel Pastello, per tutti i Lessini, Posta, Campobrun, Zeola, Bolca, in luoghi ombrosi e rupestri, negli antri, nelle caverne ecc. (Calc., Pona, Segu., Poll., Vis., Rainer, Ian, Clementi, Facchini, Mang.! ecc.) ad altitudini comprese fra 300 e 1800 e più. metri! : nella Valpantena, p. e., vive rigogliosa presso Grezzano a Stalavena nelle rupi di Falasco!. - Maggio-settembre, secondo la altitudine: annua.

Sect. 3. Nephrophyllum Gaud. - S. bulbifera L., Poll. - S. granulata Poll. non L.; Sassifraga bianca ouero IV del Matthioli (Pona non Matth.); Saxifraga rotundifolia alba Segu. - Cresce copiosissima nei pascoli e luoghi erbosi dalla alta pianura alla zona montana (Pona, Segu., Poll., A. Mass. !, Mang.! ecc.): e così per tutto l'Alto Agro veronese!, nei fossi intorno alle mura di Verona!, sugli spalti che coronano le fortificazioni !, e nella città stessa nei prati del Collegio agli Angeli! ecc.; in tutti i colli veronesi!; nel monte Baldo nei pascoli del Pravazar ! ed altrove (Porta); nel monte Pastello! ecc. - Aprile-giugno: perenne.

Sect. 4. Dactylites Tausch. - S. sedoides L., Poll. - S. alpina muscoides, foliis superioribus oblongis,


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inferioribus rotundioribus et circumactis Segu. pl. ver. III, p. 203 cum ic. tab. V, fig. 3 (bona). - Variat:
- α Hoaenwartii (Sternb.).
- β Pollinii Paoletti ap. Fiori fl. anal. ecc. I, p. 534. - S. moschata Pollin. fl. ver. II, p. 32 excl. syn.
- γ colorata Sternb.".
Frequente nei pascoli, negli ericeti, nelle rupi in tutte le valli alpine nel monte Baldo, tanto sul versante orientale, quanto sull'occidentale!; sui Lessini nei monti Pertica e Trapola !; sui monti Posta, Campobrun, Zeola ! ecc. - Luglio-settembre: perenne.

S. Seguieri Spreng. - S. planifolia β Seguieri Poll.; S. alpina monima, foliis ligulatis, in orbem circumactis flore ochroleuco Segu. pl. ver. I, p. 450 cum ic. tab. IX, fig. 3 dextra. - Rara: ove la precedente e nella stessa epoca!.

S. androsacea L., Poll. S. pyrellaica foliis partintegris partim trifidis Moren. herb. non Segu. - Variat: β depressa Sternb.". - Non comune: cresce nelle rupi umide, nei pascoli lapidosi, fra gli ericeti nelle zone subalpina ed alpina (Poll., Barbieri, A. Mass.! ecc): e così sul monte Baldo al Coalsanto ed in tutte le valli alpine che ne solcano tanto il fianco occidentale che l'orientale !; sui Lessini nei monti Malera, Pertica ecc. !; nella valle Ronchi e nei monti Posta, Campobrun ecc. !. - Luglio-settembre: perenne.

S. muscoides Wulf. - S. planifolia Poll. (non Lapey.) var. α; S. pirenaica foliis partim integris, partim trifidis Segu., pl. ver. III, p. 205; S. foliis partim integris, partim trifidis Segu. pl. ver. I, p. 451 cum ic. tab. IX, fig. 4. - Sul monte Baldo fra le fessure delle rupi dalla zona montana alla alpina, scoperta primieramente dallo Sternberg: e così alla Corona (Barb. in Bertol. fl. it. 4, p. 507), nella Valfredda (Segu.) ed altrove! (e Leybold). - Luglio-settembre: perenne.


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Sect. 5. Boraphila Engl. - B. stellatis L. - Indicata nei luoghi irrigui alpini del Veronese (Vis. e Sacc. cat. ecc. p. 185).

Sect. 6. Trachyphyllum Gaud. - S. autumnalis(1) L. fl. dan., All. - S. aizoides Poll.; S. foliorum margine ciliari, floribus luteis maculosis (et non maculosis) Segu. - "Occurrit: a) aizoides (L.); - b) atrorubens (Bertol.)". - Comune in luoghi sassosi umidi ed al margine dei ruscelli, dalla zona montana alla alpina, e trasportata qualche volta dalle acque verso il fondo delle valli: e così sul monte Baldo (Segu., Poll., Mang.!) per tutta la catena, tanto sul versante occidentale quanto sull'orientale !, sui Lessini al Corno d'Aquilio, Podesteria, Trapola, Pertica, Velo, Revolto, Selva di Progno, Minerthal, Fresele, Campobrun e Posta, Lora, Zeola ecc.! (e A. Mass. !). - Luglio-settembre: perenne.
[(1) = Saxifraga aizoides L. - n.d.c.]

Saxifraga autumnalis X mutata = S. inclinata Kern. - S. aizoides X mutata Goir. erborizz. ecc. in B. S. B. I, n. 267. - Rara: sul monte Baldo presso Campion e le Acque negre (Rigo), e sui Lessini in luoghi rupestri nel monte Trapola presso Revolto!. - Agosto-settembre. Forse è la pianta ritrovata alle Acque negre sul monte Baldo dal Moreni e da lui comunicata a Seguier (conf. Segu. pl. ver. III, p. 200).

Saxifraga mutata X aizoides L. = S. Hausmanni Kerner (e speciminibus helveticis habitis a cl. Hans Siegfried !). - Sui monti Lessini: luoghi selvatici nel monte Trapola!. - (Agosto 1889).

S. bryoides L., Poll. - Sulle rupi e nei pascoli lapidosi elevati del monte Baldo primieramente scopertavi dallo Sternberg: e così nella Valgrande (Poll., ed in diversi altri luoghi lungo le creste proseguendo da Costabella fin oltre la colma di Valfinestra (Poll. viag. p. 101) ! - Luglio-settembre: perenne.

Sect. 7. Aizoonia Tausch. - S. mutata L., Poll. - S. foliorum


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limbo cartilagineo, spica longa, (floribus purpurocroceis Segu. - Frequente nei pascoli e luoghi rupestri e sassosi, dalla zona montana alla alpina: e così sul monte Baldo al Coalsanto, Valbrutta, val Losana, buche, di Noveza; Campion, Acquenegre!, colma di Malcesine, Bocca di Navene ecc.!, nelle valli delle pietre, grande, dritta ecc.!, nei dirupi del sentiero di Ventrar! (e Poll., Barbieri); sui Lessini al Corno d'Aquilio, Corno mozzo ecc., ai Trachi, nei monti Brancon e Branchetto, Trapola ecc.!, presso Revolto, a Selva di Progno, alle Fresele, in Zeola ecc.! (e A. Mass.!). - Luglio-settembre: perenne.

S. crustata Vest. - Nelle rupi calcaree montane e alpine del Veronese (Vis. et Sac. cat. p. 184), andata probabilmente confusa con qualche forma di S. Aizoon Jacq., alla quale è vicinissima.

S. Aizoon(1) Jacq. - Variat: α major Koch. - S. Alzoon var. α Poll.; S. recta Lapey.; S. intacta W.; S. Besleri Sternb. excl. syn. Poll. (conf. Bertol. fl. it 4, p. 457); Aizoo dentato I et II del Cordo Pona; Saxifraga Sedi folio angustiore, serrato Segu. pl. ver. I, p. 448 cum. ic. tab. IX, fig, 1.
- β minor Koch. - S. Aizoon var. β Poll.; S. foliis rotundis subserratis Segu.
Comune e frequentemente gregaria nelle rupi, ed anche nei pascoli, dal fondo delle valli e dalla zona montana alla alpina in tutti i monti veronesi!: la β è maggiormente diffusa ed incontrasi copiosissima sul monte Baldo, per tutti i Lessini, nei monti Posta, Campobrun, passo della Lora, Zeola, Alba; Bolca ! ecc. - Giugno-settembre: perenne.
[(1) = Saxifraga paniculata Mill. - n.d.c.]

S. Hostii Tausch. - S. longifolia Host., Poll. non Lapey. var. α et β; S. elatior M. K.; S. rhaetica Kern. - Sulle rupi alle falde dei Lessini nei voj dell'Anguilla e del Falcone !, e nelle vicinanze di Chiesanuova (Poll.). - Giugno-luglio: perenne.


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Sect. 8. Kabschia Engl. - S. Tombeanensis Boiss. - Sulle rupi nel monte Baldo (Kerner): è ritenuta tutto al più come una varietà di B. diapensoides Bell.

S. caesia L., Poll. - Sedo alpino terzo del Clusio Pona; Saxifraga alpina minima, foliis caesiis , deorsum recurvis Segu. pl. ver. I, p. 449 cum ic. tab. IX, fig. 2. - Frequente in luoghi sassosi e rupestri delle zone subalpina ed alpina: e così nel monte Baldo sulle creste maggiormente elevate e per tutte le valli alpine che solcano tanto il versante orientale quanto l'occidentale! (e Pona, Segu., Poll., Barb., Mang.! ecc.); per i Lessini dal Corno d'Aquilio al Malera! scendendo sino a raggiungere la zona montana presso Roverè di Velo e Selva di Progno (A. Mass.!); nei monti Posta, Campobun, la Lora, Zeola, Fresele, Alba ecc.! - Giugno-agosto: perenne.

S. Rocheliana(1) Sternb. - Sul monte Baldo fra le rupi elevatissime in Valfinestra, Valdritta, Valfonda! (e C. Mass.). - Agosto-settembre. La pianta raccolta sul monte Baldo corrisponde esattamente con quella scoperta da Caro Massalongo sul monte Grappa nel Vicentino !.
[(1) = Saxifraga marginata Sternb. - n.d.c.]

S. Burseriana L., Poll. - S. alpina, glaucis foliis, acutis, monanthos, caule folioso Segu. pl. ver. III, p. 201 cum ic. tab. V, fig. 2. - Pascoli e rupi dalla zona montana alla alpina: e così sul monte Baldo in Valfinestra (Poll.), Valdritta!, nella Valfredda alta in prossimità alla valle del Bastion! ecc.; è copiosissima sui Lessini nei pascoli di S. Nazaro (Segu.), valle dei Ronchi !, Podesteria !, presso ai Trachi ed agli Spiazoi !. - Giugno-luglio: perenne.
Manca nel veronese il genere Zohlbruchnera Rchb.: la Z. paradoxa Rchb. = Saxifraga paradoxa Sternb., è indicata sul Tonale (Rota, Moretti). - Sono coltivate S. crassifolia L., oriunda della. Siberia e S. sarmentosa L., della Cina e Giappone: quest'ultima si


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incontra qualche volta sporadica; p. e. è stata osservata in Verona nel giardino Giusti!.



Tribus 2.  -  Ribesiae.

Ribes L. - Sect. 1. Aculeati (Grossularia Dc.) - R. Grossularia L. - "Occurrit: a) Grossularia (L.) = R. Uva-crispa Poll. var. β - Uva spina - Ua spinela, Ua marenela; -b) Uva-crispa (L.) = R. Uva-crispa Poll. var. α; Grossularia simplici acino, vel spinosa silvestris Segu. excl. syn. Ponae. - Ua spinela; - c) reclinatum (L.) - Frutice generalmente spinoso: la forma a) coltivasi nelle siepi e negli orti ma frequentemente incontrasi subspontanea in prossimità alle abitazioni; e così alla Busa presso S. Anna d'Alfaedo, Breonio; Molina sui Lessini!; Erbino fra a valle di Squaranto e la Valpantena ed in quest'ultima sopra Stalavena !; la forma b) sul monte Baldo ai Crosati ed in Pravazar di sotto!; sui Lessini presso Chiesanuova! (e Segu.), al Tinasso, Podesteria, Bocca di Selva (Pollini), Trachi!, Velo e Roverè di Velo (A. Mass. !). - Dipendentemente dalla altitudine della stazione fiorisce da marzo a giugno: le bacche di forma, colore e dimensioni diverse, maturano da giugno ad agosto, sono eduli e vengono portate sulle mense, ovvero messe in infusione nell'alcool o nell'acquavite.

Sect. 2. Inermes (Ribesia Dc.). - R. alpinum L., Poll. - R. petraeum Poll. p. p. saltem ex erbario ejus? (conf. Goir. erb. forest. ver. p. 87, 88). "Variat: α sterile (Wallr.) et β bacciferum (Wallr.)". - Luoghi rupestri e selvatici delle zone alpina e subalpina: e così sul monte Baldo nelle selve al pian della cenere!, lungo il torrente Aviana !, ai Lavacci!; sui Lessini, ritenuto per lo addietro raro!, cresce in quella vece


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copiosamente al Corno d'Aquilio in Fanta e Frata !, ai Trachi !, Bocca di selva! ecc. - Fiorisce in giugno: le piccole bacche, rosse ed insipide, sono mature di agosto e settembre!. Frutice.

R. petraeum Wulf., Poll. - A. rubrum Poll. fl. I, p. 302, quoad plantam lectam in montibus Lessiniis a Bocca di Selva, Goir. erborizz. ecc. l. c. n. 272 quoad plantam lectam in Lessiniis ai Trachi!; Ribes con frutto rosso Pona (ex loco: conf. Hsmn. fl. von Tir. p. 327). - Luoghi rupestri del monte Baldo all'Artillon (Pona), pian della cenere, Lavacci ecc.! (e Facchini): sui Lessini ai Trachi !, Bocca di selva ! Corno d'Aquilio ! ecc. - Fiorisce in giuno: le piccole bacche, rosse ed acerbe, sono mature in agosto e settembre!. Frutice.

R. rubrum L., Poll. excl. syn. Ponae. - Ribrs. - Ribes, Ribes rosso. - "Occurrit: a) sylvestre (Wallr.), - b) domesticum (Wallr.), - c) album, - d) cerasiforme". - Coltivato od inselvatichito presso le case e nelle siepi, in collina e nella zona montana; e così sul monte Baldo alla Ferrara., in Albarè, Meneghei, Ardiforte, Cambrigar, Pravazar, Campedello!, nella Valpantena ad Alcenago, e più in alto sui Lessini a Corbiolo, Chiesanuova, Scandole ecc. - Aprile-luglio: frutice.

R. nigrum L., Poll. - Vive sul Cenisio e nelle alpi lombarde; è coltivato benanco nei giardini (Poll.) - Baccae nigrae cimices redolent (Rchb.).



Tribus 3.  -  Hydrangeae.

Philadelphus L. - P. coronarius L., Poll. - Siringa di fior bianco ouero Filadelfo d'Ateneo Pona; Syringa alba, seu Philadelphus Athenaei Segu. - Fior d'Angiolo. - Canestro, Canestri*, Canestrel, Canestrei*, Zampognole, Saughele. - Cresce nelle fessure delle


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rupi dalla collina alla zona subalpina: e così nelle vicinanze di Verona al dissopra di Avesa!; sul monte Baldo (Pona, Segu., Poll., Jan., Mang.! ecc.) lungo la strada da Brentino alla Corona, nei dintorni della Ferrara ove è copiosissimo!, e quindi procedendo verso nord, lungo il percorso della intera catena, mantenendosi frequente nella zona subalpina ma penetrando qua e là nella alpina, tanto sul versante orientale quanto sopra l'occidentale!; nella Valpolicella in diversi punti, p. e. in prossimità al tempio della Madonna delle Salette (Rigo!) ed alle falde di monte Pastello!; nella valle Ronchi di Ala! (e Poll.) e per tutti i Lessini dalla Sega!, Roccapia !, Corno d'Aquilio!, val Marchiora!, vaio dell'Anguilla!, valle di Squaranto ecc. alla valle d'Illasi ai Finetti, a Vico, nel monte Belocca presso Tregnago! (e A. Mass.!), Revolto! ecc.; nei monti Zeola e Bolca ecc.!. - Fiorisce da maggio a luglio. Frutice od alberello elegantissimo: coltivasi nei giardini e nei parchi per la fragranza dei fiori.

Hydrangea L. - H. hortensis W. = Hortensia speciosa W. - Ortensia. - Oriunda della Cina e del Giappone è coltivata in tutti i giardini, ed anche come pianta ornamentale da sala.







FAMILIA LXXIII.  -  APIACEAE.
(Umbellifere: Fl. anal. d'Italia per A. Fiori G. Paoletti vol. II, p. 138).


Tribus 1.  -  Hydrocotyleae.

Hydrocotyle L. - H. vulgaris L., Poll. - Trovata in luoghi paludosi del Veronese dal Rainer (Bertol. fl. it. 3, p. 115), dai quali sembra scomparsa. - Manca la tribù delle Lagoecieae abbracciante i due generi Lagoecia e Petagnaea Guss.


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Tribus 2.  -  Saniculeae.

Eryngium Tournf. E. campestre L., Poll. - Eringium Calc.; Eringio marino del Matthioli o volgare Pona (excl. syn. Matth.); E. vulgare Segu. - Cacatreppola: - Eringio, Salata d'aseno, Formaio d'aseno, Brustoloni, Spini, Spinoni*, Spinoti*, Basadone*; denominazioni vernacole attribuite pure alla specie che segue. - Comune in campi, pascoli e luoghi aridi e soleggiati, lungo le vie ecc., dal piano alla zona della collina, più raramente nella montana!: sul monte Baldo p. e. nel Gazo e nel Belpo !: nella val d'Adige diventa sempre più raro procedendo verso nord. - Nella Valsecca sotto a Pazzon, nella valle di Caprino presso a Ceredelo, nella collina di Montorio sopra Olivè sono state osservate alcune forme le quali si appalesano prossime alla var. intermedium Gelmi, ritenuto da Facchini (fl. sudtir. p. 30) di origine ibrida (E. campestre X E. amethystinum).

E. amethystinum L., Poll. - E, montanun amethystnum Segu. - "Varint: corollis amethystineis, raro purpurascentibus vel roseis, rarissime albidis, et β multifidum (S. et S.): occurrit quoque caule purpurascente (E. alpinum, amethystini facie, purpurascens Pont. Segu.)". - Ovunque nei pascoli aridi e secchi, lungo le strade, nelle macchie ecc. dal piano alla zona subalpina!: sul monte Baldo nel Gazo, Coltri, Spiazzi, Basiana, Ime, Valfreda ecc.!: sui Lessini presso Roverè di Velo e Velo !. - Luglio-settembre: perenne.

Astrantia L. - A. major L., Poll. - Salticula femina del Fuchsio Pona; A. major, corona floris purpurascente Segu. - Astranzia, Imperatoria, Stelle. - "Var.: α vulgaris Koch, et β involucrata. Koch = A. carinthiaca Hoppe". - Frequente (Pona, Segu., Poll.,


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A. Mass.! ecc.) in luoghi selvatici, nei pascoli ecc. per la intera Provincia dalla zona montana alla alpina, più raramente scende nella collina!. - Giugno-ottobre: perenne.

A. minor L., Poll. - Helleborus adulterinus major, Saniculae folio, flore stellato virescente, in umbella minima digesto Martini op. ined. cit. tom. IV, p. 51, fig. 45 (mala!). - Rarissima sul monte Baldo nei pascoli alpini (Moreni), alle Acque negre (Martini), fra i cespugli di Mughi, Rododendri e Salici presso la bocca di Navene ed all'Altissimo di Nago!, ed altrove (Ian, Barbieri, Precht). - Luglio-ottobre: perenne.

Sanicula L. - S. europaea L., Poll. - Sanicula , sive Diapensia Calc.; Sanicula maschio, del Fuchsio Pona; S. officinarum Segu. - Diapensia, Erba fragolina. - Nei pascoli e luoghi selvatici, ombrosi ed umidi dalla zona collina alla alpina, però per la Flora veronese non può dirsi pianta comune: e così nella Valpantena presso Alcenago (Segu.), nei pascoli della Betola nelle vicinanze, di Velo (A. Mass. !), nel monte Baldo ai Masi! (e Poll.), alla Papalina e presso Spiazzi !, nelle vicinanze della Corona e della Ferrara (Calc.), all'Artillon (Pona, Poll.). - Maggio-luglio: perenne. Manca nel Veronese il genere Hacquetia, Neck. (H. Epipactis Neck.).



Tribus 3.  -  Bupleureae.

Bupleurum L. - B. rotundifolium L., Poll. - Perfoliata Calc.; Perogliata del Dodoneo Pona; B. perfoliatum, rotundifolium annuum Segu. - Comune per i campi e seminati della Provincia, dalla pianura alla zona montana (Calc., Pona, Segu., Poll., Fontana, Rainer, A. Mass.!, Tonini!, Mang.! ecc.): è frequentissimo nella collina:!, più raro sui monti; sul monte Baldo


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alla Ferrara!; sul monte Pastello!; presso Cerro veronese, Chiesanuova, S. Anna d'Alfaedo sui Lessini! ecc. - Maggio-settembre: annuo.

B. subovatum Link. = B. protractum Hoff. et Link., Goir. N. G. B. I. vol. XXIII, p. 305. - Un esemplare unico è stato raccolto (giugno 1877) in Verona in mezzo ai rottami fuori Porta Nuova !

Sect. 2. Reticulata Gren. et Godr. - B. stellatum L. - "Sternbergus legit...Veronae secus Athesim prope il ponte alle navi, sed certe halucinatus est". - Così il Pollini (fl. ver. I, p. 860): però non è impossibile che lo Sternberg abbia raccolto un qualche esemplare di questa Apiacea trasportato e depositato in quel punto dalle acque dell'Adige.

Sect. 3. Coriacea Fren. et Godr. - B. fruticosus L. - Coltivato nei parchi e nei giardini: quasi fatto selvatico sulla collina veronese alla villa già Palmarini altre volte nominata!. [vedi Prunus lusitanica - n.d.c.]

Sect. 4. Eubupleura Briq. - B. falcatum L., Poll. - Bupleoro del Lobelio o l'Angustifoglio Pona; Panace Chironio del Trogo, o l'Isophillo del Cardo, detto dal Lobelio altra specie di Bupleoro latifolio Pona; Bupleoro di stretta foglia Pona; B. folio subrotundo sive vulgatissimum Segu. - Nel monte Baldo in luoghi sassosi e rupestri nella Valfredda e al Coalsanto, se veramente a B. falcatum corrispondono le piante indicate da Pona in queste due stazioni, nelle quali oggidì la stessa certamente non si rinviene. Anche Seguier (pl. ver. II, p. 14) scrive che in silvulis et dumetis montis Baldi provenit, ma non per scienza propria; perchè soggiunge, ut mihi a Botanicis fide dignis traditum est. Del testo non è impossibile che il Pona abbia voluto ricordare una qualche forma di B. ranunculoides, il quale cresce copioso nelle stazioni indicate da lui per la Apiacea che i botanici posteriori da Seguier a Bertoloni, hanno ritenuto per


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B. falcatum.Del resto, prima di pronunziare giudizio, è meglio fare nuove e più diligenti ricerche, tanto più avendo il Pollini lasciato scritto (fl. ver. I, p. 361) che B. falcatum è stato scoperto da Moreni sul monte Baldo in dumetis et sylvulis.

B. graminifolium(1) Vahl., Poll. syn. Martini!. - B. petraeum Goir. B. S. B. I. a. 1892, p. 368; Sedo petreo con foglia di Bupleoro Pona M. B. p. 246 cum. ic. (mala): B. alpinum graminifolium, flore luteo pentapetalo muscoso Mart. op. ined. cit. tom. II, p. 7, f. 5; B. alpinum, foliis angustis, gramineis, sessilibus, caule fere nudo Segu. pl. ver. II, p. 15 et III, p. 221. (Saxis tenaciter adhaeret). - Fra le rupi e sassi nei luoghi maggiormemte elevati del monte Baldo, dei Lessini e dei monti confinanti trentini: e così sul monte Baldo nella Valfredda (Mart.), Costabella (Poll.), Coalsanto (la stazione classica di Pona)!, passo del camin !, Valgrande ecc.!, val Losana! (e Poll.), Valdritta, bocca di Navene!, sentiero di Ventrar! (e Poll.), Altissimo di Nago ! ecc.; sui Lessini al passo di Pertica!, sul monte Posta !, in Campobun! (e Facchini). - Giugno-ottobre: perenne.
[(1) = Bupleurum petraeum L. - n.d.c.]

B. ranunculoides L., Poll. - B. alpinum angustifolium, flore luteo pentapetalo muscoso Martini, op. et 1. c. p. 6, f. 4 (bona); B. montanum gramineo folio Segu. - Var.
- α humilius Koch = B. ranunculoides Rchb.
- β elatius Koch. = B. gramineum Vill.
- γ caricinum Dc. = B. caricifolium Rchb:
Frequente nei luoghi selvatici, rupestri e sassosi, fra i frutici ecc., dalla zona montana alla alpina nei monti veronesi: e così nel monte Baldo (Segu., Poll., Dalliner, Clementi, Barbieri, Facchini, Mang.! ecc.), alla Corona !, punta S. Antonio sopra Spiazzi!, Valfredda e dal Coalsanto seguendo le creste sino all'Altissimo di Nago !, per tutte le valli che solcano il versante sì orientale che occidentale del monte !, ai palloni


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di Noveza ! ecc. ; nei monti Pastello e Pastelletto ; per tutti i Lessini da Roccapia e Corno d'Aquilio alla valle d'Illasi a Revolto!; in Campobrun, Zeola ecc.!: la var. β cresce nei luoghi più dimessi; la γ negli ericeti, fra i Mughi, i Rododendri ecc. - Giugno-ottobre: perenne.

B. aristatum(1) Bartl. - B. Odontites Poll. fl. var. α. - B. alpinum angustissimo folio, flore luteo pentapetalo, foliis oblongis acutis circumdato Martini op. ined. cit. tom. II, p. 6, fig. 6 (satis bona); B. involucro universali tetraphyllo, partialibus pentahyllis acuminatis, ramis foliisque alternis Moreni; B. annuum angustifolium Segu.; B. baldense Turra, Marz. (non W. et K.). - Variat:
- β nanum Koch.
- γ veronense (Turra). - B. odontites Poll. fl. var. β; B. Gerardi Poll. viag.
Abbondantissimo, frequentemente gregario (Mart., Segu., Poll., Rainer, A. Mass.!, Font., Precht, Leyb., Ball, Bracht, Mang.!), tra il corso del Mincio, il Benaco ed il confine vicentino, fra le messi, nei campi, nei luoghi aridi ed incolti, nella pianura alta, nei colli, ed in tutti i monti, Baldo, Pastello, Lessini ecc. dalle loro falde nlla zona subalpina!: la β nei luoghi maggiormente aridi e secchi e lungo le strade; la γ nella valle di Caprino ed alle falde più meridionali di monte Baldo! (e Poll.), alle sponde del Benaco (Poll.), a Torri (Rigo!), Castelletto! ecc., a Marciaga (Rigo!) ecc. - Giugno-settembre: annuo.
[(1) = Bupleurum baldense Turra - n.d.c.]

B. tenuissimum L. - B. junceum β; B. Gerardi Poll. fl. ver. III, p. 786 excl. syn. fere omn. et icon.; Font. cat. ecc. - Raro: luoghi sterili nei colli benacensi presso Lazise! (e Poll., Rigo !), quivi primieramente scoperto da Francesco Fontana. - Luglio-ottobre: annuo.

B. junceum(1) L., Poll. fl. ver. I, p. 363 et lett. al Gaut. p. 9. - B. baldense W. et K. pl. rar. hung. 3, p. 285


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cum ic. tab, 257; Poll. hort., et prov. ver. pl. nov. ecc. et viag. - Non comune, in luoghi sassosi e fra i virgulti: nei colli benacesi e veronesi (Poll. ap. Bertol. fl. it. 3, p. 144); negli spinetti lungo l'Adige presso Rivoli e specialmente nella località ove si vede tuttora il basamento del monumento, in onore di Napoleone Bonaparte, a commemorare la battaglia vinta contro gli austriaci il 14 gennaio (25 nevoso) 1797 (Poll.!); alle falde orientali del monte Baldo in Mojon lungo la salita dai Tessari a Pozzogalletto!, nel colle S. Marco specialmente presso il forte!; fra il colle S. Marco e Pozzagalletto !: una nota manoscritta di Abramo Massalongo (herb.!) indica questa bella Apiacea nella valle d'Illasi, ubique in locis udis (?) districti Badiae. - Luglio-settembre: perenne.
[(1) = Bupleurum praealtum L. - n.d.c.]



Tribus 4.  -  Apieae.

Trinia Hoffm. - T. glauca Rchb. - T. vulgaris Dc.; Pimpinella glauca L.; P. dioica Poll.; Foeniculum minimum patulum Segu. - Carobin salvadego. - "Variat: β pumila (A. Kerner.) = Seseli pumilum L., et - γ dioica (Fourr.) = Pimpinella dioica L." - Copiosissima (Segu., Poll., Clementi, Leyb., Bracht, A. Mass !, Mang.! ecc.) per la intera Provincia, fra il Benaco ed il confine vicentino, dalla alta pianura veronese e per i colli alla zona subalpina in tutti i monti veronesi, nel monte Baldo, nel Pastello, per i Lessini ecc.!: la var. β nelle stazioni maggiormente elevate, p. e. sul monte Baldo in Pravazar !; la var. γ qua e là colla forma tipica, eccezionalmente forse, in Campomarzo di Verona nelle sabbie depositate dall'Adige!. - Aprile-luglio: bienne (e perennante ?).

Bunium L. - B. Bulbocastanum - L. Apium Bulbocastanum Car., Goir.!. - Cresce copiosamente sul


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monte Baldo in Piore e Montesel! (luglio 1876), in Pignon sotto a Montesel (Rigo !), e fra la valle del Trovai e la valle delle pietre (Rigo!); quasi sempre nei boschetti di Corylus Avellana ! (conf. Goir. in N. G. B. I. vol. XXIII, p. 304). - Giugno-agosto: perenne.

Carum L. - C. Carvi L. - Carvi Calc., Segu.; Caro ouero Carvi Pona. - Cumino tedesco. - Carobin. - Comune nei prati e pascoli delle zone subalpina e montana per tutta la Provincia, dalle quali scende nella collina facendosi man mano meno frequente!: nella Valpantena p. e. presso Lugo e Belori!; eccezionalmente in Campomazo di Verona nelle sabbie depositate dall'Adige!. - Giugno-agosto: bienne. - Le diverse parti della pianta giovane sono graditissime al palato e diversamente cucinate dagli abitanti delle borgate montane: i frutti, al pari di quelli del Finocchio, sono qualche volta uniti alla farina, per comunicare al pane sapore ed aroma particolare e gradevole.

Ammi L. - A. majus Segu., L., Poll. - Ammi o Comino nostrale. - Oggidì questa Apiacea non cresce nel Veronese: il Seguier, ai tempi suoi, la indicava, (interdum), secus vias vicintales, quae ab Urbe ad S. Leonardi collem ducunt; il Pollini nei colli Berici presso Lonigo.

Petroselinum Hoffm. - P. hortense Hoff. - P. sativum Hoff.; Apium Petroselinum L., Poll. - Prezzemolo. - Persemolo, Parsemolo*. - Variat:
- β heterophyllum Rchb.
- γ crispum Dc. - Apium crispum Mill.; A. Petroselinum var. Poll. excl. syn. Calc. (conf. Segu. pl. ver. II, p. 330 et Poll. fl. ver. I, p. 393).
Si ritiene patria del Prezzemolo l'Europa meridionale: esso è coltivato ovunque per uso culinare, ma oramai può considerarsi come affatto inselvatichito in molti luoghi sui muri, lungo le strade, in vicinanza


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alle abitazioni ecc.; e così al lago di Garda, a Sirmione sulle mura del castello! (e Barbieri, Zersi), e lungo la riviera veronese del lago a Castelletto, Masse, Marniga, Mugugnano, Malcesine, Madonna di Navene negli oliveti (var. β)!; nella città di Verona sull'Ala dell'Arena, sin dai tempi di Ciro Pollini ed oggi ancora!, e nella sua collina nella Valdonega!; ed in copia straordinaria sulle mura che circondano il paese amenissimo di Soave veronese!: la var. crispum è coltivata essa pure per uso culinare, ma anche come bordura alle aiuole dei giardini; però si propaga facilmente e si incontra quindi sporadica e, per alquanto tempo almeno, mantiene il suo aspetto e la sua struttura caratteristica. - Fiorisce e fruttifica d'estate, pur si mantiene in vegetazione durante tutto l'anno correndo propizio l'inverno: bienne e perennante!.

Apium L. - Sect. 1. Euapium. - A. graveolens L., Poll. - Sellero nel nord d'Italia, Accio o Accia nel mezzogiorno. - Selero, Seleno, Senelo. - Variat:
- β dulce (Mill.). - A. Celleri Gartn. - Selero o Seleno nostrano*, Celeri*.
- γ rapaceum (Mill.). - Seleno del Tirolo o tedesco*.
La forma tipica cresce spontanea in luoghi umidi e paludosi, al margine dei fossati ecc.: e così presso al lago di Garda a Riva (Facch.); in Campagnola di Verona e nelle ortaglie a S. Zeno !; nelle Valli veronesi! ecc. - Le β e γ sono coltivate nelle ortaglie in diverse varietà: di queste i cataloghi dei signori Haage e Schmidt (Erfurt) registrano oltre a 30 razze assai pregiate. - Fiorisce in estate, ma le piante coltivate si conservano in vegetazione durante tutto l'anno: annuo. Nelle campagne i contadini mangiano la pianta, la quale cresce spontanea: e questa, nota Pollini (fl. I, p. 394), nec foetida aut venenata est, ut quamplurimi scriptores tradidere.


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Sect. 2. Helosciadium (Koch). - A. nodiflorum Rchb. f. - Sium nodiflorum L., Poll.; Helosciadium nodiflorum Koch. - Erba-cannella. - Lungo i rivoli e nei paduli: e così nelle Valli veronesi del Tartaro!, presso Vigasio (Poll.), a Villafranca (Poll.). - Giugno-settembre: perenne.

Sium L. - S. erectum Huds. - S. angustifolium L., Poll.; Berula angustifolia Koch; S. medium Segu. - Erba-cannella. - Saugo salvadego. - Nei paduli e fossi della intera Provincia, dalla bassa pianura alla collina (Segu., Poll.): e così alle sponde del lago di Garda (Clementi, Ball), a Riva (Gelmi), Marniga !, Lazise (Fontana) ecc.; nella valle di Caprino!; Campomarzo di Verona!; per la intera pianura veronese!; presso Monteforte dell'Alpo!; nella valle d'Illasi a Tregnago (A. Mass.!) ecc. - Giugno-ottobre: perenne.

S. latifolium L., Poll., Segu. - Erba-cannella. Saugo salvadego. - Ove la specie precedente, ma meno frequente!. - Giugno-ottobre: perenne.
Negli orti è qualche volta coltivato, ob radices tuberoso-fusciculatas edules, il Sisaro (Sium Sisarum L., Poll.) oriundo della Cina.

Cicuta L. - C. virosa L. - Rara: nelle valli del Tartaro ! - Giugno-settembre: perenne.

Sison L. - S. Amomum L. - Amomo germanico. - Cresce presso le siepi, al margine dei fossi, lungo le strade, di preferenza nei luoghi ombrosi piuttosto umidi; e sembra quasi confinato alle falde meridionali del monte Baldo ed alla estremità pure australe della riviera veronese del lago di Garda: e così si trova a Peschiera (Rigo), a Lazise (Fontana) ed altrove nei colli benacesi! (e Pollini); copiosissimo poi a Castione veronese, Pesina, Boi, Caprino, S. Martino, Oné, Platano, Porcino ecc. salendo sino al diasopra di Pazzon e per la strada dei Lumini sin oltre Rubiana ecc.!; nella val d'Adige sulla destra del


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fiume ad Iucanale !, comparendo pure, ma assai raro e forse accidentalmente, alla sinistra a nord di Ceraino !. - Luglio-novembre!: bienne.

Pimpinella L. - P. major Huds. - P. magna L., Poll.; Tragoselinum majus umbella candida Segu. - Tragoselino maggiore. - Magnugole*. - "Var. β dissecta (Retz.) et γ rubra (Hoppe). Occuirrit saepe forma foliolis profundius incisis satis proxima P. orientali Wallr". - Comune nei luoghi selvatici e boschivi, nei prati ecc. della intera Provincia, dalla pianura alla zona montana e subalpina; la var. β sul monte Baldo (Clementi); la var. γ a fiori rosei o rossi, raramente nei pascoli alpini del monte Baldo e dei Lessini!. - Luglio-ottobre: perenne.

P. saxifraga L., Poll. - Tragoselinum alterum majus Segu. - "Stirps polymorpha: variat:
- α major Koch. - P. saxifraga B major Wallr.
- β dissectifolia Koch. - P. saxifraga dissectifolia Wallr.
- γ poteriifolia Koch. - P. saxifraga A minor poteriiflia Wallr.
- δ nigra Koch. - P. nigra Mill., W., Poll.; P. saxifraga var. pubescens Hsmn.
- ε alpestris Koch. - P. saxifraga γ alpestris Spreng.; P. alpina Host.; P. dissecta Poll. fl., Goir. erborizz. ecc.! non Retz.; P. saxifraga tenui elegantissimo folio, flore albo, umbellifero, pentapetalo Martini op. ined. cit. tom. I, p. 30, fig. 30 (bona!); P. saxifraga tenuifolia Segu. II, p. 354 in app.; Tragoselinum minus Segu. pl. ver. III (suppl.), p. 219. - Subvar.? εε Morenii; Tragoselinum alpinum minimum umbella purpurascente ex monte Baldo Moreni herb.
Questa specie sommamente sommamente polimorfa, definita dal barone Cesati - un vero Proteo - cresce copiosissima, colle varietà α, β, γ, δ, per la intera Provincia, innalzandosi dalla bassa pianura, dall'Alto Agro e


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dalla collina alle zone montana e subalpina in tutti i monti: si incontra ovunque nei prati, nei pascoli, per le strade e nelle siepi, sui muri e fra le rupi!. - La var. alpestris abita esclusivamente le zone montana e subalpina, e compare nelle rupi, nelle boscaglie, negli ericeti, fra i frutici; e così sul monte Baldo (Poll., Barbieri) dalla Corona! (e Martini, Facchini), Ime!, Valfredda! (e Segu.), Struzenal!, valle del Bastion !, Valbrutta ! ecc., procedendo verso nord, sino all'Altissimo di Nago!; nel Pastello, e per tutti i Lessini da Roccapia e dal Corno d'Aquilio alla valle d'Illasi!; in Campobrun , nei monti Zeola, Alba ecc.!. - Aprile-novembre; dipendentemente dalla altitudine, dall'andamento della stagione e dalla forma!: perenne.

P. peregrina L. cresce nei luoghi incolti dei colli vicentini e padovani, ed è da ricercarsi sui veronesi. - P. Anisum L.; Anacia, Anice verde: si crede oriunda dall'oriente ed è, qualche volta, coltivata nei giardini.

Falcaria Host. - F. saxifraga(1) Rchb. fil. - Aethusa Bunius Murr., Poll.; Pthycotis heterophylla Koch., Goir. erborizz. ecc. n. 282. - Luoghi aridi, sassosi e rupestri di collina, ed anche nella alta pianura: e così presso Verona a breve distanza dall'Adige in prossimità a Tomba (Poll.); nella valle dell'Adige, a sinistra del fiume, presso Ceraino, Dolcè, Peri!, e più a nord a Rovereto; e sulla destra alle falde settentrionali di monte Baldo verso Castione, Brentonico ecc.! (e Poll. viag.), ed a quelle orientali presso Avio, Belluno veronese e Rivalta, Brentino e lungo la strada che conduce alla Corona (e Poll.), Preabocco, Incanale ecc.!: sul versante occidentale del monte compare fra Torbole e Nago (Huter) e lungo le sponde del lago di Garda a Navene e Malcesine!, tra Cassone ed Assenza! (e C. Mass.) ove è copiosissima specialmente nel letto del torrente, e più a


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sud a Sirmione nelle siepi (Zersi). - Luglio-settembre: bienne.
[(1) = Ptychotis saxifraga (L.) Loret & Barrandon - n.d.c.]

Aegopodium L. - Ae. Podagraria L. Angelica sylvestris minor sive erratica Segu. - Sambuchella. - Comune nelle siepi, boschetti e pascoli in località umide, e lungo le acque, dal piano alla zona subalpina in tutti i monti veronesi!: e così, p. e. cresce nella città stessa di Verona lungo l'Adigetto e specialmente ai portoni Borsari ove è copiosissima e gregaria!, e sul monte Baldo in Noveza, Campion ecc.! - Maggio-novembre!: perenne. È ritenuta quale sucedanea della Angelica Archangelica per virtù medicinali; ma, osserva Pollini, longe distat ab illa.
Della tribù delle Apieae mancano nel Veronese i generi Ridolfia Moris (R. segetum Moris) e Cryptotaenia Dc. (C. Thomasii [Ten.] Dc. = Pimpinella Thomasii Arcang.).



Tribus 5.  -  Seseleae.

Seseli L. - S. Gouani(1) Koch. - S. elatum Poll. et auct. mult. (S. elatum Gouan. an L.?); Foeniculum sylvestre ekatius, ferulae folio longiori Segu. - Cresce frequentissimo nei pascoli aridissimi, sulle rupi, sui muri, fra i cespugli delle zone collina e submontagnosa!; (Seguier però lo indica benanco in summis montis Baldi jugis in petrarum rimis): e così in vicinanza al lago di Garda presso Riva, Torbole, Navene! (e Poll., Gelmi ecc.); nella valle di Caprino!, e per le falde meridionali ed orientali di monte Baldo nel Gazo, Creta, Belpo, Piore, Braga, S. Marco, Mojon ecc.!; per la val d'Adige da Domegliara oltre la Chiusa!, nel Pastello e Pastelletto e nella Valpolicella!; nella Valpantena, alle falde dei Lessini presso Grezzana nelle sengie Falasco sopra Stalavena, nel colle Briago, vaio Paradiso, Sarmazi, Novezago verso il vaio Squaranto ecc.!, e più


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in alto a Cerro veronese ecc.!. - Luglio-settembre: perenne.
[(1) = Seseli kochii Breistr. - n.d.c.]

S. montanum L., Poll. - S. glaucum Jacq. et auct. mult. (an L.?); Daucus montanus multifido brevique folio Segu. - Sulle rupi prospicienti il Benaco a S. Pietro presso Limone sulla riviera bresciana (Zersi); in editis Cepollae, Albae et Baldi jugis (Segu.). - Luglio-agosto! perenne. - Da ricercarsi nelle località stesse nelle quali cresce la specie precedente?.

S. annuum L., Poll. - S. coloratum Ehrh:; S. bienne Crtz. - "Occurrit corollis purpurascentibus (Carvi collinum autumnale tenuifolium radice unica et umbella purpurascente Segu.), quandoque albis (Carvi ecc. umbella candida Ponted., Moren.) Variat praeterea, - β viviparum; radiis umbellularum elongatis gemmas foliferas gerentibus". - Frequente in luoghi, erbosi, nei pascoli, nelle siepi e nelle macchie, fra i cespugli e nei boschetti della intera Provincia, dalla alta pianura alla zona montana!: cresce quasi gregario nell'Alto Agro e singolarmente nei terrazzamenti morenici al Bosco Mantico, S. Vito, Bussolengo ecc.!. - È pianta autunnale; è in fiore dalla seconda metà di agosto a novembre: semen novembri perficit (Segu.). Annuo e bienne!.

S. Libanotis Koch. = Libanotis montana All. = Athamanta Libanotis L. (non Poll.!) sinora, che si sappia, non è stata osservata sul Veronese: la A. Libanotis Poll. (non L.), corrisponde a Peucedanum venetum!.

Silaus Bess. - S. flavescens Bernh. = S. pratensis Bess. = Peucedanum Silaus L., Poll. - Il Pona (M. B. p. 190) indica sul monte Baldo nei pascoli di Valvaccara presso al fonte di Brigaldello la Sassifragia umbellifera del Lobelio (Saxifraga Anglicana facie Seseli pratensis Monspeliensium Lob.?): il Pollini ritenne che la pianta del Pona corrispondesse a Peucedanum Silaus L., e indicò questa Apiacea sul monte Baldo


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come rinvenuta dal Pona in quella stazione; nella quale oggidì certamente non vive, come non alligna in alcun altro punto delle alpi veronesi!: la indicazione del Pollini è stata ripetuta dai signori Visiani e Saccardo, Caruel e recentemente dal Prof. Paoletti nella Flora analitica d'Italia: S. pratensis sino a prova contraria deve essere radiato dalla Flora veronese.

Selinum L. - S. carvifolia L., Poll. - Mylinum Carvifolia Gaud. - Pascoli e luoghi selvatici umidi, nelle zone montana e subalpina: e così sul monte Baldo in Basiana e Pravazar!, Lonza !, val Losana ! (e Poll.) Tredespin !, Zocchi! (e Poll.), val Vaccara! ecc.; sui Lessini presso Molina sotto a Breonio e S. Anna!; nella Valpolicella sopra Negrar!; nel monte Bolca! (e Poll.) - Luglio-settembre: perenne.

Cnidium Cuss. - C. apioides(1) Spreng. - Ligusticum apioides Lamk, Poll. fl. I, p. 375 in add. ad gen. Ligusticum. - Raro: sul monte Baldo ai Lumini, in Pravazar e Basiana in luoghi selvatici!; forse sui Lessini. - Agosto-settembre: perenne.
[(1) = Katapsuxis silaifolia (Jacq.) Reduron, Charpin & Pimenov - n.d.c.]

Meum Tournf. - M. Mutellina(1) Gaertn. - Phellandrium Mutellina L., Poll.; Mutellina del Gesnero et del Camerario, da altri detta Meo (alleo pro err. typ.) alpino Pona. - Questa Apiacea è indicata da Pona sul monte Baldo nella spianata sulla quale cresceva una volta la selva di Brentegani andata distrutta ai tempi suoi; ma in quella stazione posteriormente non è stata rinvenuta né da Seguier né da Pollini: ad ogni modo M. Mutellina è stato raccolto negli alti pascoli di monte Baldo da Leybold (ap. Hsmn. fl. von Tirol. p. 1434). - Luglio-settembre: perenne.
[(1) = Mutellina adonidifolia (J. Gay) Gutermann - n.d.c.]

Ligusticum L. - L. Seguieri(1) Koch non Vill. - Selinum Seguieri; Jacq.; Poll. fl. ver. excl. syn. ad Ligusticum pyrenaeum spectantibus, et excl. syn. Tillii: Ligusticum alpinum perenne, Ferulae folio, floribus, albis Segu. pl. ver. II, p. 41 cum ic. tab. XIII. - Pascoli


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elevati nel monte Baldo (Segu.) e specialmente lungo il torrente Aviana, in Tolghe e Canalette, Zocchi, Prà di Brentonico ecc.! (e Poll.) - Luglio-settembre: perenne.
[(1) = Coristospermum seguieri (Jacq.) Banfi, Galasso & Soldano - n.d.c.]

Foeniculum Adans. - F. officinale(1) All. - Anethum Foenlculum Poll. var. β; Foeniculum vulgare minus, acriori et nigriori semine Segu. - Finocchio - Fenocio, Fenocina (la pianta); Fioreto, Fioreta (i semi). - Comune in luoghi aridi, negli argini, sui muri, fra le rupi, nelle boscaglie dalla pianura alla zona montana per la intera Provincia: e così p. e. sulle mura della città di Verona! (e Rainer) e nella Valdonega ove è comunissimo! ecc.; sul monte Baldo sopra Pazzon ecc. - Giugno-novembre: perenne.
[(1) = Foeniculum vulgare Mill. - n.d.c.]

F. sativum Bertol. - Anethum foenieulum. Poll. var. α p. p. et excl. nonn. syn. - Finocchione. - Fenocio, Fenocio nostrano*. - Coltivato.

F. dulce Mill. - Finocchini, Finocchio di Chioggia o di Bologna. - Fenocio napoletano*. - Coltivato.

Levisticum Koch. - L. officinale Koch. = Ligusticum Levisticum L., Poll. - Ligustico del Matthioli Pona; Angelica montana perennis, Paludapii folio Segu. - Originario della Europa meridionale e media è coltivato nei giardini ed inselvatichito o subspontaneo compare in qualche punto delle Alpi e della penisola: Pona (M. B. p. 212) lo indica sul monte Baldo alla Colma e Seguier (pl. ver. II, p. 21) alla Prà di Malcesine, intendendo probabilmente parlare della stazione stessa del Pona: ma Seguier (pl. ver. III, p. 303) dichiara che questa pianta è da eliminarsi assolutamente dalla Flora veronese, come quella che si incontra soltanto coltivata nei giardini.
Della Tribù delle Seseleae, oltre ai due generi Silaus e Levisticum, nella Flora veronese mancano inoltre i generi Pachypleurum Led. (Gaya Gaud.), Trochiscanthes Koch (T. nodiflorus Koch.), Kundmannia Scopo. (K. sicula Dc.).


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Tribus 6.  -  Peucedaneae.

Aethusa L. - Ae. Cynapium L., Poll. - Cicuta aglina. - Zicuta e Cicuta*, Zicuta e Cicuta falsa*. - "Var. β agrestis Wallr. = Ae. Cynapium L. β pygmaea Koch, - et γ cynapoides (M. B.)". - Comune (Poll., Font., A. Mass.! ecc.) nei campi, negli orti, nelle macerie, nelle siepi o nei luoghi selvatici della intera Provincia, dalla pianura alla zona montana, nel monte Baldo, nel Pastello, nei Lessini, nel monte Bolca ecc.!: la var. β vicino a Verona nella Valdonega !, presso Caprino Veronese a Boi!, e sul monte Baldo ai Menegai, sotto Ardiforte ecc.!; la var. γ alle sponde del lago di Garda presso Marniga, S. Giovanni, Magugnano ecc. !. - Giugno-ottobre: annua.

Angelica L. - A. sylvestris L., Poll. var. α. - Imperatoria pratensis major Segu. - Angelica. - Canoti*. - "Variat β montana (Schleich.). - A. sylvestris var. β Poll.; Imperatoria silvestris montana Segu. - Frequente presso i fossati e nei luoghi umidi e nelle sabbie, fra le macchie e le boscaglie della intera Provincia, dalla bassa pianura e dall'Alto Agro alla zona subalpina nel monte Baldo, nel Pastello, per i Lessini ed in tutti gli altri monti!: la var. β nei luoghi montuosi e freddi; e così sul monte Baldo in Basiana!, Valfredda !, Noveza !, Artillon! ecc.; sui Lessini alla Podesteria! e specialmente ai Trachi (e Segu.) ove cresce in esemplari veramente giganteschi !. - Luglio-ottobre: perenne. - J. Bauhin. è stato forse il primo a segnalare A. sylvestris (A. sylvestris magna, vulgatior I. B.) sul Veronese presso Castelfranco.

A. Archangelica L., Poll. excl. syn. Ponae? = Archangelica officinalis Hoffm. - Angelica di Boemia. - Angelica odorata. - È indicata sul monte Baldo avendo il


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Pona raccolto all'Artillon il Fellandrio Pliniano del Guilandino, detto dagli erbarj Angelica silvestre, dal Cordo stimata Smirnio (Pona, M. B. p. 354); nella quale pianta si volle vedere l'A. Archangelica. Ma questa Apiacea sicuramente non cresce né sul monte Baldo, né in alcun altro punto delle alpi veronesi: è in quella vece assai probabile che il Pona abbia inteso indicare la A. sylvestris e forse la var. montana di questa specie, la quale per lo appunto cresce rigogliosa in quella ed in altre stazioni alpestri. Tale induzione è corroborata dal fatto che diversamente il Pona avrebbe omesso di notare la presenza sul monte Baldo di una specie la quale vi alligna frequentissima ed in esemplari giganteschi; tantopiù ove si ricordi che nelle spezierie veronesi era adoperata la var. montana della A. sylvestris quale succedanea alla A. Archangelica (Conf. Segu. pl. ver. III, 224 supp.; Hsmn. fl. von Tirol. p. 1194).

Ferula L. - F. Ferulago L. - F. nodiflora Poll. et Auct. mult. non L.; F. galbanifera Koch; Panace asclepio Pona? (conf. Segu. pl. ver. II, p. 352 in app.); Ferula minor ad singulos nodos umbellifera Segu. - Questa Apiacea, osservata primieramente sui monti veronesi dal Boccone, cresce copiosissima, e frequentemente gigantesca, nei prati e pascoli aridi e sterili, nei luoghi soleggiati sassosi e rupestri, nell'Alto Agro veronese, per tutti i colli, sulle pendici meridionali dei monti: e così al Bosco Mantico (e Segu., Poll.) ed in tutti i terrazzamenti morenici circonvicini ecc.! ; nella Valdonega e per la intera collina veronese!; alle pendici meridionali dei Lessini dalla Valpantena alla valle d'Illasi ! (e A. Mass. !) ; nel colle delle Ungherine ed in tutti i colli prossimi ad Avesa !; nella Valpalicella!; a S. Anna d'Alfaedo!; per il monte Pastello! (e Huguenin, Mang.! ecc.); nella val d'Adige a Domegliara, Chiusa ecc.!; alle falde di monte Baldo


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(e Bonjean), sopra Belluno, Rivalta, Brentino, Preabocco ed Incanale !; Caprino!; S. Marco !, Pazzon !, Belpo, e Gazo !, Ferrara!, Lumini !, S. Zeno di Montagna e Castione veronese ecc.!; da Garda a Navene ecc.! - Giugno-settembre: perenne.

Pastinaca L. - P. sativa L., Poll. var. α. - Peucedanum sativtim B. et H. Arcang.; Pastinaca sylvestris latifolia Segu. - Pastinaca. - Olega, Pastinaga, Pastinega, Pestenega*. "Var. β laciniata Vis. et Sacc.". - Comune nei prati, pascoli, luoghi erbosi, per la intera Provincia dal piano alla zona subalpina!. - Estate-autunno: bienne. - Una varietà di questa specie a fittone ingrossato (P. sativa var. β Poll.) coltivasi qualche volta negli orti.

Anethum graveolens L.; Goir. N. G. B. I. vol. XXIII, p. 303. - Originaria dell'India e Persia, e forse dell'Egitto e Caucaso, l'Aneta è qualchevolta coltivata negli orti. Un esemplare bellissimo (giugno 1879) è stato raccolto in Verona a sinistra della stazione ferroviaria di Porta Nuova, in mezzo ai materiali quivi depositati.

Peucedanum L. - Sect. 1. Palimbia (Bess.). - P. carvifolium Vill. - P. Chabraei Rchb.; Selinum Chabraei Jacq., Poll.; Palimbia Chabraei Dc., Bertol. p. p. - Cresce nei pascoli, in luoghi sassosi, nelle macchie e fra i frutici della zona collina e della montana; e così nella Valpantena sul monte Cucco, nel piano di Lotrago sopra Romagnano di Grezzana e presso Erbino !, sul monte Tondo a cavaliere della Valpantena colla Valpolicella! ecc., nel monte Pastello!, e su, più in alto per i Lessini, presso S. Anna d'Alfaedo!, ai piedi del Corno d'Aquilio ecc. i nel monte Baldo in Pravozar, Ime, Valfredda, presso la Ferrara ecc. - Luglio-settembre: perenne.

P. Schottii Bess. - Da ricercarsi sul monte Baldo, specialmente verso il confine trentino: e non è impossibile


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che talune forme osservate, tanto sul monte Baldo quanto sui Lessini, anzichè a P. carvifolium, appartengano invece a P. Schottii.

Sect. 2. Eupecedanum. - P. officinale L., Poll. - Calceolari (viag. p. 14) indica la presenza in Valvaccara di una Apiacea che,senza altra aggiunta, chiama Peucedanum, nella quale, dubitativamente però, si è voluto vedere il P. officinale, specie che non cresce sicuramente nel monte Baldo: forse, come sospettano Pollini e Seguier, nel Peucedanum di Calceolari è da sottointendersi Laserpitium peucedanoides. (Conf. Poll. fl. ver. I, p. 351 et 352; Segu. Pl. ver. II, p. 353 (app.) et III, (supp.) p. 227, 228).

Sect. 3. Selinoides Dc. - P. venetum Koch. - P. alsaticum auct. ital. non L.; Selinum venetum Spreng., Poll. fl. ver. I, p. 353 in nota et lett. al Gaut. p. 10; Athamanta Libanotis Poll. non L. excl. syn. All. var. α; Oreoselinum Apii folio minus Segu. excl. syn. Ponae; Oreoselinum quod Apium montanum folio ampliore Moren. herb. (conf. Poll. fl. I, p. 356). - Persemolassi o Parsemolassi*, Persemolo o Parsemolo salvadego*. - Variat: β angustisectum Porp. - Occurrunt praetera formae: a) altissimum. Caule ramosissimo, 2-2.5 m. et ultra alto; foliis amplissimis; umbellis longissime pedunculatis; - et b) nanum. Caule simplicissimo; vix spithamaeo, contorto: forma partibus omnibus contracta et reducta umbellis sessilibus". - Comune nelle siepi, nei pascoli, nelle boscaglie e fra i cespugli, in luoghi selvatici e rupestri, per la intera Provincia, dal piano e dall'Alto Agro alla zona montana in tutti i monti veronesi! (e Micheli, Segu., Poll., Rchb. fil. ecc.): la var. β assieme alla forma tipica; la forma a) cresce nella Valdonega; la b) si incontra frequente nei luoghi prativi secchi !. - Luglio-novembre: perenne. - A questa specie va riferito l'Oreoselinum Apii folio


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minus, ad singulos nodos ramosum, et in summitate caulis plures umbellas in praelongis et foliosis pediculis proferens Till. cat. hort. pis. p. 126, raccolto da Micheli sul monte Baldo.

P. Cervaria(1) Lap. - Selinum Cervaria L. Athamanta Cervaria L., Poll.; Il III Dauco del Fuchsio, ouero Libanotide II del Dodoneo, et minore del Lobelio Pona; Oreoselinum Apii folio, majus SEgu. - Cervaria, Selino nero. - "Variat: β latifolia (Vivani); planta luxurians, - et γ microphylla Posp." - Frequente in luoghi aridi e secchi, nei boschi e nelle macchie per la intera Provincia fra il Benaco ed il confine vicentino dalla alta pianura, dall'Alto Agro e da tutti i colli alla zona montana (Poll., Mang.!, Tonini!, A. Mass.! ecc.) nel monte Baldo, sul Pastello, per i Lessini ecc.!: il Pona indica questa bellissima Apiacea sul monte Baldo tra i sassi della Valfredda ove oggidì non cresce e sembra che la stessa dovesse essere assai rara ai tempi di Seguier, il quale (pl. ver. II, p. 31) la indica solamente alle falde dei Lessini nella val d'Adige nella selva soprastante a Peri, ove cresce rigogliosa anco in oggi: la var. β veramente gigantesca, compare qua e là, p. e. nella Valpantena, sulle colline soprastanti a Quinto, Marzana, Cuzzano !; la var. γ si incontra frequente, ove la forma tipica, e così al Bosco Mantico nella Valdonega, nella Valsorda sotto al monte Moscal, sul monte Baldo nel Gazo ed in Piore ecc.!. - Agosto-novembre: perenne.
[(1) = Cervaria rivinii Gaertn. - n.d.c.]

P. Oreoselinum(1) Moench. - A.thamanta Oreoselinum L., Poll.; Oreoselino del Clusio, ouero aeseli negro di alcuni Pona; Chaerophyllum montanum, Oreoselini Apii folio minoris forma Ponted., Segu.; Oreoselinum crispum, angustifolium Ponted., Segu. - Apio montano. - Seleno de prà. - "Var. β angustiseptum: planta partibus omnibus diminuta; foliolis angustius laciniatis". - Comune nei prati e luoghi erbosi, nei


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pascoli e nei boschi della intera Provincia, dalla pianura alla zona montana e subalpina, sul monte Baldo, nel Pastello, nei Lessini ecc.!: e così, p. e. in Campomarzo di Verona !, nel Bosco Mantico! in Basiana, Ime e Valfredda!, ai Tomasi sotto al Corno d'Aquilio! ecc.: la var. sul monte Baldo al Gazo ed ai Lumini !, alle sponde del lago di Garda presso Castelletto ecc.!. - Luglio-ottobre: perenne.
[(1) = Oreoselinum nigrum Delarbre - n.d.c.]

P. palustre(1) Moench. - Selinum palustre L., Poll.; Thysselinum palustre Segu. - Nei luoghi paludosi, nei fossati; nelle risaie della bassa pianura veronese: e così presso la Montara lungo la strada che conduce a Palù (Segu.), ad Arcole!, presso Bovolone e Legnago! (e Poll.), ad Aselogna !, nelle valli del Tartaro !, ecc. - Luglio-ottobre: perenne.
[(1) = Thyselium palustre (L.) Raf. - n.d.c.]

P. rablense(1) Koch. - Selinum rablense Spreng., Poll.; Seseli Massiliense di Dioscoride Pona (ex. loco !); Ferula alpina humilis, foliorum pinnis angustissimis, trifariam, quinquefariamve divisis Segu. - Cresce copiosamente, fra il lago di Garda ed il confine vicentino, in luoghi rupestri e sassosi, fra i cespugli, nelle macchie, ecc. in tutti i monti veronesi; dalla zona montana sale alla subalpinat raramente alla alpina, e qualche volta scende sino a toccare quasi la collina: e così sul monte Baldo nelle valli che solcano il fianco prospiciente il Benaco !, al prà ed alla colma di Malcesine! (e Pona), nella Valfredda ! (e Segu.), ai Zocchi e Tolghe ! (e Rigo), nella valle Aviana! (e Rchb. fil.); in Noveza ! (e Rchb. fil.), Novezina !, Palloni di Noveza !, ecc., tra la Corona e Brentino (e Poll.) ove è quasi gregario (m. 500)!; nei monti Pastello e Pastelletto !; per i Lessini a Roccapia e Corno d'Aquilio, al Malera, Spiazzoi, Camposilvano!, e Giazza, Revolto ecc. nella alta valle d'Illasi!; in Campobrun, passo della Lora, Zeola, ecc.!" - Giugno-settembre: perenne.
[(1) = Pteroselinum rablense (W.D.J. Koch) Rchb. - n.d.c.]


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P. Ostruthium Koch. - Imperatoria Ostruthium L., Poll.; Imperatoria Calc.; Lasepitio del Fuchsio ecc. Pona. - Erba rena. - Imperatoria. - Calceolari e Pona hanno scoperto la Imperatoria sul monte Baldo presso al fonte Brigaldello in vicinanza alla val Vaccara, ma quivi non è stata rinvenuta dai botanici posteriori; sul monte Baldo però, è stata raccolta, per testimonianza del Bertoloni (fl. 3, p. 423), dal professore Ian: cresce, al confine della Provincia veronese col Trentino, in Campobrun ! (e Poll.), nel monte Posta!, nella valle Ronchi di Ala!. Seguier (pl. ver. II, p. 347, app.) scrive che ai tempi di Giovanni Pona, questa Apiacea fosse frequente nelle vicinanze di Verona: infatti la stessa, come è scritto nelle flore, dai prati, pascoli e luoghi boschivi montani, discende ai fossi della pianura. - Luglio-settembre: perenne.

Sect. 5. Tommasinia (Bert.). - P. verticillare Mert. et Koch; Goir. in N. G. B. I., volum. XXIII, p. 230. - Angelica verticillaris L.; Tommasinia verticillaris Bert. - Gambo di Finocchio. - Canoto*. - Nei cespugli, boschi e luoghi selvatici della zona montana: e così nel monte Baldo in Basiana ed Ime, e presso la Ferrara nei boschi Bordina e Dalle Rive! (850-1200 m.), sui Lessini sotto a Roccapia presso al buso del Gato e nel colle della Cicala !, a Vaona presso S. Anna d'Alfaedo !, nei vaj del Falcone ! e di Squaranto (Rigo !). - Luglio-settembre: perenne. È una specie gigantesca, il caule raggiungendo in altezza anche 2.50-3 metri !.

Heracleum L. - H. proteiforme(1) Crantz. - "Stirps summopere polymorpha; varietates et formae in agro veronensi observatae:
- α Sphondylium (L., Poll. et auct.). - Sphondylium Branca Scop.; S. vulgare hirsutum Segu. - Sedano de' prati - Erba bona, Piè d'oca. - "Occurrit, sed


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raro; - a) floribus purpureis: S. vulgare floribus purpureis Segu.". - Comune dal piano alla zona subalpina nei prati, lungo i fossi, nei boschetti e nei luoghi selvatici umidi!: rara la forma a); sul monte Baldo a Campedello (Segu.) ed altrove sopra alla Ferrara; e sui Lessini presso S. Anna!, ai Trachi, ecc.!: - Giugno-ottobre: perenne.
- β angustifolium (Jacq.). - H. flavescens Poll.; H. sibiricum auct.; Sfondilio con foglia laciniata Pona; Sphondilium majus aliud, laciniatis foliis Segu. - "Occurrit: b) flavescens (Bess.). Corollis ex viridi luteolis". - Nei pascoli e luoghi selvatici, dalla zona montana alla alpina in tutti i monti veronesi, però meno diffuso della precedente varietà: e così sul monte Baldo in val Vaccara, prà di Malcesine ! (e Pona), in Noveza !, Cerbiol!, ecc.; sui Lessini lungo la strada da Chiesanuova ai Trachi !. ecc., ecc.: la forma b) ove la forma tipica ma meno frequente. - Luglio-settembre: perenne.
- γ elegans (Jacq.). - Non comune; assieme alla var.α ed alla seguente δ: p. e. alle falde meridionali di monte Baldo, a Boi, Pesina, ecc.!.
- δ Panaces (L.). - H. asperum Vis. et Sacc. cat. p. 176 Sphondylium Branca γ latifolium Caruel; Panace eracleo dei moderni Pona?, - an. ex parte? - Nei monti veronesi dall zona montana alla alpina ove le var. α e β!.
- ε pyrenaicum (Lam.). - H. pyrenaicum Poll. hort. et prov. ver. ecc. pag. 8, excl. syn. praeter Segu., et viag. p. 104; H. amplifolium Poll. fl. ver. excl. syn. W., et Lap.; H. alpinum Poll. fl. ver. I, p. 338 et lett. al Gaut. p. 8, excl. syn. (etiam Martini!); Panace eracleo dei moderni Pona, an ex parte?; Sphondylium alpinum, parvum Segu. non C. B. (conf. Poll. fl. ver. I, p. 240 in nota). - Frequente nei pascoli e sulle rupi dalla zona montana alla alpina: e così


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sul monte Baldo nella valle degli ossi! (e Segu., Moreni, Poll., Mang.!) e nelle altre valli prospicenti il Benaco!, ai palloni di Noveza!, Lavacci!, Cerbiol !, lungo la valle Aviana!, ecc.; sui Lessini al Corno d'Aquilio!, Podesteria!, ecc. nei monti Posta, Campobrun, Zeola !, ecc. - Luglio-settembre. - Seguier e Pollini hanno riferito a questa specie Sphondylium alpinum ficulaceo crenato folio, flore albo umbellifero pentapetalo, sive Sphondylium alpinum glabrum indicato da Martini non appartiene certamente ad alcuna specie del genere Heracleum come dalla figura nella opera inedita ripetutamente citata (tom. IV, p. 28, fig. 25).
[(1) = Heracleum sphondylium L. - n.d.c.]

Tordylium L. - T. maximum L., Poll. - Seseli creticum Calc.; Tordilio o Seseli cretico del Lobelio, anzi specie di Caucalide Pona; Tordylium vulgatius, semine plano flore ex rubente albo Segu. - Comune lungo le vie, nelle siepi, nei campi e luoghi incolti dall'Alto Agro veronese alla zona montana e così per i dintorni e nella collina di Verona!; nella Valpantena!; nella Valpolicella a Negrar, Prun, Torbe! ecc.; per la valle di Caprino!; alle sponde del lago di Garda a Bardolino, ecc. !.; alle falde meridionali di monte Baldo (Poll.) e più in alto presso la Ferrara (Calc.). - Giugno-settembre: annuo.
Della Tribù delle Peucedaneae mancano nel Veronese i due generi Bonannia Guss. e Krubera Hoffm.



Tribus 7.  -  Dauceae.

Sect. 1. - Eudaucus - Daucus Carota L., Poll. - D. seminibus hispidis petiolis subtus nervosis: primo vere antequam caulescat radices ex aqua decoctas, tum oleo saleque conditas edunt rustici, easque Majugole vocant


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Segu. - Pastricciano. - Bastonagia, Magnugola . - "Occurrit: a) sepium: forma luxurians (caule 1,5-2 m. alto) partibus omnibus hirsutissima; - b) caule glabro; - c) viviparus Feder. ex Paolucci. - Variat praeterea:
- β sativus (Pass.): culta in hortis cum subvar.: - d) radice lutea, - e) radice atrorubente, - f) radice alba, - i) radice brevi obtusa vel truncata." Carota. - Carata, Carote. -
Comune e frequentissima ovunque nei prati, nei campi, nei pascoli, sui muri, nelle siepi e lungo le strade dalla pianura alla zona montana, in tutti i monti veronesi !, ed anche alla subalpina tanto sul monte Baldo quanto sui Lessini!: la forma a) veramente gigantesca, nelle siepi e luoghi selvatici sotto a Romagnano di Grezzana!; la b) assieme alla forma normale, ma meno frequente di essa!; la c) nei cantieri della ferrovia Verona-Caprino!: la var. β è coltivata nelle sue diverse razze nelle ortaglie. - Aprile-novembre: annua e bienne.

Sect. 2. - Orlaya (Hoffm.). - D. grandiflorus Scop. - Caucalis grandiflora L., Poll.; Orlaya grandiflora Hffm.; Caucalis arvensis echinata, mngno flore Segu. - Lappola. - Frequentissima nei luoghi incolti e selvatici, lungo le strade, nei vigneti, al margine dei campi e fra i seminati dal piano alla zona montana per la intera Provincia !, e nelle mura stesse della città di Verona !. - Giugno-agosto: annua.

D. platycarpos(1) Scop. - Caucalis platycarpos L., Poll.?; Orlaya platycarpos Koch. - Come la precedente, ma di preferenza fra le messi e nei luoghi coltivati: e così nella Valdonega!, nella Valpantena nella quale compare nel monte Gazo al dissopra di Romagnano di Grezzana!; nella valle di Caprino! ecc. - Giugno-settembre: annua.
[(1) = Caucalis platycarpos L. - n.d.c.]


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Tribus 8.  -  Thapisieae.

Lasepitium L. - L. latifolium L., Poll. - Dauco II del Fuchsio, nominato dal Lobelio Libanotide di Teofrasto Pona; Laserpitium foliis latioribus lobatis et L. foliis amplioribus, semine crispo Segu. - "Variat: α glabrum Crantz et β asperum (Crantz)." - Frequente nelle siepi, boschetti, luoghi rupestri dalla zona montana alla alpina: e così sul monte Baldo nella Valfredda!, alla Lonza!, Noveza!, Cerbiol!, val delle pietre! ecc. ecc.; nel Pastello!; per i Lessini a Roccapia, Corno d'Aquilio, Podesteria, Malera, ecc.!. - Luglio-settembre: perenne.

L. Gaudini(1) Moretti. - L. luteolum Gaud. - Nei pascoli, luoghi selvatici e rupestri dalla zona montana, alla alpina; non comune: e così sul monte Baldo (e Rigo) in diversi luoghi, al Maroco!, val Losana !, Novezina !, val dritta !, val degli ossi !, ecc.; sui Lessini nella valle Ronchi di Ala ! (e Leyb.). - Luglio-settembre: perenne.
[(1) = Laserpitium krapfii subsp. gaudinii (Moretti) Thell. - n.d.c.]

L. Siler L., Poll. - Siler montanum Calc.; Ligustico del Matthioli Pona; Ligusticum quod Seseli officinarum Segu. - "Var. β angustifolium. - L. Siler var. β Poll." - Luoghi rupestri e selvatici dalla zona montana alla alpina: nel monte Baldo lungo la ascesa da Brentino alla Corona ! (e Poll.); nella Valfredda ! e Poll., Bracht, Mang. !, ecc.); nella Valbrutta! (e Rigo); val Losana !, valli delle pietre, degli ossi, S. Zeno ecc. !; Artillon ! (e Calc.); colma di Malcesine ! (e Pona); Altissimo di Nago! ecc., ecc.; nel monte Pastello! e lungo tutti i Lessini dal colle della Cicala, Roccapia, Corno d'Aquilio alla valle d'Illasi!, e così pure in tutti gli altri monti confinanti col Trentino e col Vicentino!. - Giugno-ottobre: perenne.

L. peucedanoides L., Poll. - Peucedanum Calc.; Laserpitium Peucedanoides, foliorum segmentis angustissimis


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Segu. pl. ver. III (suppl.), p. 227 cum. ic. tab. VII (mala quoad fruct.) - Nelle fessure delle rupi e luoghi sassosi, nei prunai, fra i frutici, nelle macchie di Erica carnea, Juniperus nana, Pinus Mughus, Rhododendro, Vaccinium, ecc. nelle zone montana e subalpina: e così sul monte Baldo (Calc., Segu., Poll., Heufler, Clementi, Leybold, Mang.! ecc.) sopra la Ferrara, allo Struzenal, valle del Bastion, Valfredda, Basiana, Valbrutta, Monmaor, Valvaccara, Lonza, Noveza ecc., ecc.!; sui Lessini al Corno d'Aquilio e nei monti Malera, Pertica, Trapola ecc.!; in Campobrun !; Zeola !, ecc. - Giugno-settembre.

L. Prutenicum L., Poll. - Nei boschi cedui e luoghi sabbiosi dalla collina alla zona subalpina: e così sul monte Baldo dalla zona dell'ulivo sul lago di Garda alla bocca di Navene! e Poll., Rigo !), ai Masi !, ai Lumini!, nella val d'Adige (e Rigo !) specialmente sotto a Rivoli veronese!; nella valle Ronchi di Ala; presso Verona ai piedi del colle delle Ungherine nel vaio Borago!, e presso Cà del Bosco sotto alla Cola!; nella Valpantena sul monte Tondo, presso Romagnano e nel monte Cucco! ecc. - Luglio-ottobre: bienne e perenne.
Mancano i generi Siler Crantz (S. trilobum Scop.), e Thapsia L.: e così pure il genere Elaeoselinum Koch della tribù delle Elaeoselineae.



Tribus 9.  -  Caucaleae.

Torilis Adans. - T. Anthriscus(1) Gmel. - Tordylium Anthriscus L. ; Caucalis Anthriscus Huds., Poll.; Daucus annuus minor, floribus albis Segu. - Comune nelle siepi e fra cespugli, nei luoghi incolti, lungo le strade del piano alla zona montana!. - Giugno-ottobre: annua e bienne.
[(1) = Anthriscus caucalis M. Bieb. - n.d.c.]


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T. helvetica Gmel. - Caucalis arvensis Huds. - "Variat: a) anthriscoides Dc., - et b) neglecta (R. et S.)." - Frequente nei campi, lungo le strade nelle siepi, nei vigneti del piano (p. e. nei fossi stessi della città, di Verona !) e della collina!. - Estate-autunno: annua.

T. purpurea Guss. - Lungo le strade, nelle siepi ed in luoghi selvatici nella valle di Caprino, e nella Valpantena sopra Grezzana a Spredino !. - Estate-autunno: annua.

T. nodosa Gaertn. - Tordylium nodosum L.; Caucalis nodosa Scop., Poll.; Daucus annuus ad nodos floridus Segu. - Lappolina. - Frequente al margine dei campi, al piede dei muri, nelle siepi, ecc. per la intera Provincia, nella alta pianura e nella zona collina: e così nei dintorni e negli stessi fossi della città di Verona!; presso le sponde del lago di Garda a Torbole (Gelmi) ed altrove!; per la valle di Caprino ed alle falde meridionali di monte Baldo! (e Pollini); nei dintorni di Rivoli!; nella val d'Adige presso Ceraino!, a Brentino! (e Poll.), Avio! (e Gelmi) e più a nord procedendo verso Rovereto!; nella collina veronese e specialmente nella Valdonega !; nella Valpantena presso Poiano ! (e Segu.), Grezzana!, ecc.; nella collina di Montorio presso Olivè, ecc. - Aprile-agosto: annua.

Caucalis L. - C. daucoides L., Poll. - C. arvensis echinata, parvo flore et fructu Segu. (non C. B.). - Presora. - Volgare fra le messi, nei campi coltivati ed incolti, nei vigneti, ecc. per tutta la Provincia, dalla Pianura alla zona montana!. - Giugno-settembre: annua.

Turgenia Hoffm. - T. latifolia Hoffm. - Caucalis latifolia L., Poll.; Gaucalide del Matthioli Pona; Caucalis arvensis echinata lalifolia, et Caucalis lato Apii folio Segu. - Frequente per tutta la Provincia, fra le messi, nella zona della collina: e così nelle vicinanze del lago di Garda (Clementi), a Colà (Segu.), S. Vigilio


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Torri (Rigo!) e per tutti i colli benacesi! nella valle di Caprino! (e Pona); nel monte Pastello e per tutta la Valpolicella!; nelle colline sopra Quinzano, Avesa!; nella collina di Verona specialmente nella Valdonega!, per la Valpantena!; nei colli di Montorio!, ecc. - Maggio-luglio, ed anche agosto, nelle stazioni prossime alla zona montana!: annua.



Tribus 10.  -  Scandiceae.

Anthriscus Bernh. - A. silvestris Hoffm. - Chaerophyllum sylvestre L., Poll.; Myrrhis Calc.; Mirride del Fuhcsio Pona; Chaerophyllum silvestre perenne Ciutae folio Segu. - "Variat.: β alpestris (Wimm. et Grab.)" - Frequente nei prati, cespugli, boschetti, lungo i fossi e rigagnoli dai colli alle valli alpine; più raro nel piano: e così nella Valpantena presso Grezzana! (e Segu.), e più in alto a Stalavena, Alcenago, Belori!, ecc. e qua e là per tutti i Lessini!; nella valle di Caprino!; sul monte Baldo in diversi luoghi (Ian.), presso la Corona! (e Calc.), la Ferrara!, Campedello !, ecc., Artillon ! e nelle valli Vaccara!, delle pietre! (e Poll.), S. Zeno!, ecc.: la var. β ove la forma tipica nelle stazioni elevate, e così sul monte Baldo nella valle del Trovai (Rigo). - Maggio-settembre: perenne.

A. vulgaris(1) Bernh., Pers. - Scandix Anthriscus L., Poll.; Chaerophyllum silvestre, seminibus brevibus, hirsutis Segu. - "Occurrit: a) Forma nana: pianta humillima partibus omnibus diminuta; Goir. N. G. B. I. vol. XXIII, pag. 304". - Nelle macerie, nelle siepi, presso le abitazioni nella bassa pianura e nell'Alto Agro veronese, e frequentemente gregaria: presso Verona fra le macerie! (accidentalmente ?), a Villafranca veronese!, Mozzecane !, Grezzana!, S. Michele!, S. Martino!, Sambonifacio!, Arcole!, Bevilacqua !,


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Bovolone!, Legnago! ecc.; non manca nella zona della collina; e così nella valle d'Illasi a Cogolo presso Tregnago (Segu.): colla forma a) compare nella zona montana alle falde dei monti Lessini al ponte di Veia (m. 602)!.
[(1) = Torilis japonica (Houtt.) DC. - n.d.c.]

A. Cerefolium Hoffm., Goir. in N. G. B. I. vol. XXIII, p. 303. - Scandix Cerefolium L., Poll.; Cherefoglio di Columella presso il Dodoneo Pona. - Cerfoglio. - Serpilio, Erba stella. - Originario dalla Russia meridionale, Caucaso ed Asia, occidentale, il Cerfoglio è, allo stato avventizio, in gran parte dell'Europa media e meridionale: nel Veronese è certamente coltivato da epoca remotissima, avendolo il Pona indicato nella valle di Caprino; è stato raccolto in vicinanza al lago di Garda (Clementi), nella città di Verona lungo la strada che conduce a S. Zeno in Monte! e nella Valdonega !. - Maggio-luglio: annuo. - Il Cerfoglio assieme ad Eruca sativa (Rucola in dialetto veronese, forma la base della insalata conosciuta sulla piazza coi nomi di Misiansa o Misianzina (Conf. Segu. pl. ver. II, p. 24 et 337; Goir. l. c.).

Myrrhis Scop. - M. odorata Scop. - Scandix odorata L., Poll.; Myrrhis magna vel Cicutaria odorata Segu. - Finochiella. - Rara, in luoghi selvatici, e nei pascoli montani ed alpini: e così sul monte Baldo ai Lavacci ! (Poll.); sui Lessini nella valle Ronchi di Ala! (e Leyb.), nella Podesteria ! (e Poll.), presso Roverè di Velo!; nella valle d'Illasi presso Badia Calavena (Segu.). - Giugno-settembre: perenne.

Scandix L. - S. Pecten-Veneris L., Poll. - Scandix Calc.; Pettine di Venere Pona: Scandix semine rostrato, vulgaris Segu. - "Variat: b) umbrosa. Beguinot". - Spillettoni. - Ucioni. - Comune, e frequentemente gregaria, fra le biade, nei muri, nei luoghi rupestri, negli argini, nei campi incolti della intera Provincia, dal piano alla zona subalpina; p. e


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sul monte Baldo a Campedello (1000 m.)!. - Si mantiene in vegetazione da febbraio; e qualche volta da gennaio, a settembre!; dipendentemente dall'andamento della stagione, dalla esposizione, dalla altitudine: annua. - Da ricercarsi S. hispanica Boiss.

Chaerophyllum L. - C. hirsutum L., Poll. - Myrrhis palustris latifolia alba et Myrrhis palustris latifolia rubra Segu. - "Variat caule humili vel 1 met. et ultra, alto, hispido vel glabro, et
- β roseum. - Umbellis pulchre roseis.
- γ elegans Gaud.
Frequente nei prati, nei pascoli, nelle macchie, in luoghi selvatici e boschivi, lungo i ruscelli dalla zona montana alla alpina per tutti i monti veronesi: e così nel monte Baldo (Segu., Poll., Jan, Mang.! ecc.) alla Ferrara, Ime; alle coste di Valfredda, Coalsanto, Noveza, pian della cenere, ecc. !; nel monte Pastello !; nella valle Ronchi di Ala ! e per tutti i Lessini sino alla vane d'Illasi presso Revolto !, Giazza ! (e Segu.) e nei monti confinanti col Vicentino in Zeola !, Campofontana (A. Mass.!, ecc.: la var. β, piuttosto rara, ove la forma tipica qua e là!, p. e. sul monte Baldo in Ortigara (Poll.), e così pure la γ. - Giugno-settembre: perenne.

C. Villarsii Koch. - È ritenuto una varietà della specie precedente e cresce promiscuamente ad essa e nella stessa epoca.

C. aureum L., Poll. - La picciol Mirride del Lobelio, da altri stimata Seseli, et altri come vero Ligustico nelle compositioni l'usurpano et La Mirride II picciola del Lobelio Pona? et ex parte? - "Variat caule maculato vel immaculato, et una cum foliis plus minusve hirsuto vel glabrescente." - Non comune nei luoghi incolti, nei cespugli e nelle siepi dalla collina alla zona subalpina: e così presso Cavaion veronese, (A. Mass.! ); nel monte Baldo. (Clementi, Leybold)


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lungo il percorso della strada da Brentino alla Corona !, in Pravazar (Pona ?), Ime !, prà di Malcesine (Pona), S. Giacomo (Heufler); sui Lessini ai piedi del Corno d'Aquilio ecc.! sul monte Alba al confine del Veronese col Vicentino!. - Giugno-settembre: perenne.

C. temulum L., Poll. - Myrrhis annua, semine striato levi Segu. - Cicutaria. - Persemolassi* o Parsemolassi*, - "Caulis maculis atrorubentibus adspersus; sed variat β caule non maculato. Herba venenata". - Comune nelle siepi, lungo le strade ed i fossati, in luoghi incolti e su macerie, presso le abitazioni dal piano e dalla collina alla zona montana!: la var. β presso Caprino ed altrove sul monte Baldo! - Giugno-ottobre: bienne. - Erba velenosissima, qualche volta da gente inesperta presa per Prezzemolo.

Athamanta L. - A. cretensis L., Poll. - A. Lobelii Caruel; Daucus Cretensis Lobel; Dauco eretico Calc.; Dauco secondo di Dioscoride detto cretico Pona; Myrrhis annua, semine striato villoso, incana Segu. - " Variat:
- β mutellinoides Lam. - Forma glabrior.
- γ vestina (Kerner). - Forma pluri (12-25) radiata".
Frequente fra le fessure delle rupi, nei pascoli sassosi, ecc. di tutti i monti veronesi scendendo dalle zone elevate nelle valli, sino a toccare la collina!: e così sul monte Baldo (Calc., Pona, Segu., Poll., A. Mass.!, Bracht, Mang,!, Heufler, Ian, Barbieri, ecc.) compare lungo la strada da Brentino nella Corona (m. 470) a metà quasi di essa, ed è quindi copiosamente distribuita lungo l'intera catena dalla Valfredda all'Altissimo di Nago !, tanto sul fianco orientale come sul versante occidentale!; sul monte Pastello! (e Bracht); per tutti i Lessini da Roccapia alla valle d'Illasi!; nella valle Ronchi di Ala!; nei monti Posta, Campobrun ecc.!, al passo della Lora! (e Smith), Cima tre croci !, Zeola , Alba ! ecc.: la var. β qua e là, ove la


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forma tipica!; la var. γ nei luoghi più bassi e nel fondo delle valli tanto sul monte Baldo quanto sui Lessini, ecc.!. - Giugno-settembre: perenne.

A. Matthioli(1) Wulf. - Libanotis rupestris Scop.; Libanotis Matthioli Bertol. - Sulle rupi e sui vecchi muri: Avio verso il monte Baldo (Facchini) e nella valle Aviana per il monte stesso (Heufler). - Maggio-luglio: perenne.
[(1) = Athamanta turbith (L.) Brot. - n.d.c.]

Hladnikia Koch. - H. Golaka Rchb. fil. - Hladnikia golacensis Koch; Athamanta Golaka Hacq.; Malabaila Hucquetii Tausch,; Gafia Golaka Rchb. - Rara: sui monti Lessini in luoghi selvatici nel monte Trapola ! (e C. Mass.); al confine del Veronese col Trentino nella valle Ronchi di Ala !, Campobrun (Facch.). - Luglio-settembre: perenne.

Pleurospermum Hoffm. - P. austriacum Hoffm. = Ligusticum austriacum L., Poll.; L. Cicutae folio glabrum Segu. - Cresceva al confine del Veronese col Vicentino verso Durlo, lungo il dirupatissimo sentiero delle Scalette che dal monte Alba conduce alla valle delle Fresele, ove è stato raccolto da Seguier, Moreni e Bordoni: da ricercarsi.
Di questa tribù mancano i generi Physocaulis Tausch. = Biasolettia Bertol. (Ph. nodosus Koch) e Colladonia Dc. (C. angustifolia Bertol.).



Tribus 11.  -  Smyrnieae.

Molospermum Koch. - M. cicutarium Dc. - Molospermum peloponnesiacum Koch; Ligusticum peloponnesiacum L.; Ligusticum peloponense Poll.; Seseli Peloponnens Calc.; Cicutaria fetidissima del Lobelio, da altri chiamata Seseli Peloponense Pona; Cicutaria latifolia foetida Segu. - Erba per la rogna. - Luoghi sassosi e rupestri della zona montana e subalpina: e


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"così sul monte Baldo (Calc., Pona, Segu., Poll., ecc.) tra la Corona e la Ferrara (Calc.), ai Colonei !, in Naole !, Noveza! (e Bracht, Gelmi, Mang. !), Zocchi! (e A. Mass. !), Lavacci !, Cerbiol!, Gambon!; nei Lessini nel vaio dell'Anguilla!. - Giugno-luglio : perenne.

Smyrnium L. - S. Olusatrum L., Poll. - Smyrnium Segu. - Macerone. - Seguier rinveniva questa specie in Verona nei fossi di Castelvecchio presso l'Arco di Vitruvio e quivi venne ritrovata da Abramo Massalongo !, ma oggi vi sembra scomparsa!: cresce, invece, copiosa fra i virgulti, le macchie ed i sassi del giardino Giusti! (e Poll., Kellner, Mang, ! ecc.), - Fiorisce da febbraio ad aprile, e comincia a fruttificare appena terminata la fioritura: bienne. - Lo Smyrnium Olusatrum deve ritenersi introdotto in Verona da epoca remotissima, e naturalizzato nel giardino Giusti, unica stazione veronese nota per questa Apiacea.

Conium L. - C. maculatum L., Poll. - Cicuta Calc.; Cicuta major Segu. - Cicuta. - Cicuta*, Zicuta. - Cresce, frequentemente gregario, nei luoghi erbosi umidi e sassosi, nelle ortaglie, fra le macerie, lungo le strade, presso le case per tutta la Provincia, dalla pianura alle zone anche elevate dei monti: e così nella bassa pianura veronese presso Ponte Molino (Segu.), Legnago! ecc.; Sambonifacio, Arcole, Albaredo, Vigasio ecc.!; Villafranca, Valeggio, ecc.!; nella città di Verona per tutte le ortaglie e al di fuori in Campagnola!; nella valle di Caprino!; sul monte Baldo, in Ime, Pravazar, Basiana, Lonza, Albarè Gambon, Cerbiol, ecc.!; sui monti Lessini a Breonio, S. Anna, Erbezzo, ecc. !. - Giugno-ottobre, secondo la altitudine: bienne.
Di questa tribù manca il genere Physospermum Cuss. = Danaea All.


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Tribus 12.  -  Coriandreae.

Coriandrum L. - C. sativum L., Poll. - Coriandro, Coriandolo. - Originario della regione mediterranea orientale ed Africa boreale, è qualche volta coltivato negli orti in vicinanza dei quali si incontra sporadico.

Bifora Hoffm. - B. radians M. B. - Coriandruum testiculatum L., Poll. exct. nonn. syn.; Coriandro silvestre del Micone! Pona; Criandrum silvestre foetidissimum et C. minus testiculatum Segu. (Ad Biforan radiantem pertinet, ni fallor, Coriandrum sylvestre repertum circa Veronam, de quo loquitur Smithius in Engl. Fl. 2, p. 67. - Bertol. fl. it. 5, p. 249). - Coriandolo selvatico. - Aniso (Segu.), Anesi, Erba bianca, Zizania, Erba della tempesta* (Conf. Segu. I, p. 28). - Comune nei campi e specialmente fra le messi che in festa, dal piano alla zona montana, per la intera Provincia: p. e. sul monte Baldo a Campedello !, sui Lessini a S. Giovanni di Fosse, Chiesanuova, ecc.!. - Maggio-settembre: annua.

B. flosculosa M. B. - B. testiculata Dc. - Rarissima: nella collina di Montorio alla Pezza sopra Olivè nei coltivati!, ed altrove per la Provincia (Vis. et Sacc. cat. p. 179). - Maggio-giugno: annua.



Tribus 13.  -  Oenantheae.

Oenanthe. - Sect. 1. Phellandrium. - O. aquatica Poir. - Oe. Phellandrium Lam.; Phellandrium aquaticum L., Poll.; - Phellandrium Segu. - Finocchio o Millefoglio acquatico. - Fellandrio. - Frequente nei fossi, nelle paludi, nelle risaie dalla bassa pianura al piede della collina: e così nelle valli del Tartaro !, presso Legnago !, Bevilacqua (Segu.) ed


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altrove !, Albaredo!, Arcole!, Sambonifacio !, presso Monteforte dell'Alpo !, Caldiero e Caldierino!, per la val Tramigna ecc.!. - Maggio-settembre: perenne ed anche bienne.

Sect. 2. Euoenanthe. - O. fistulosa L., Pol.. - Oe. aquatica Segu. - Nei prati paludosi, presso i fossati e le risaie nella pianura: e così presso Bevilacqua lungo i fossi e rivoli derivanti dalla Rabiosa (Segu.) nelle vicinanze di Monteforte dell'Alpo (Cavazzini ex Segu.), Legnago (Poll.), Bovolone (Poll.) ecc. - Estate.

O. pimpinelloides L., Poll. var. α - Oe. Apii folio Segu. - Nei luoghi selvatici ed ombrosi umidi delle zone collina e montana; non comune: e così sul monte Baldo (Poll.), primieramente scopertavi da Moreni nella Valbrutta, sui Lessini a Velo (A. Mass.); al confine del Veronese col Vicentino presso S. Giovanni Ilarione!. - Giugno-agosto: perenne.

Oe. pecedanifolia Pollich., Poll. - Nei prati grassi umidi del Veronese (Vis. et Sacc. cat; p. 174). - È considerata come varietà della specie precedente.
Nella Flora veronese non si hanno rappresentanti né della tribù delle Echinophoreae (Echinophora L.); né della tribù delle Cithmeae (Magydaris) Koch, Hippomarathum Hoff. et Lk., Cachrys L., Prangos Lindl., Crithmum L.). - Il Pona, sulle alte creste di monte Baldo, alla colma di Malcesine, osservò una Apiacea che nella edizione latina del suo M. B. chiamò Libanotis Cheryophoros fruticans, e Libanotide fruticosa e sterile nella edizione italiana, ma di quale pianta abbia inteso parlare Pona è impossibile sentenziare: certamente non può trattarsi di Cachris Libanotis L. = Pangos ferulacea Dc. (Conf. Segu. pl. ver. II, p. 347; Poll, fl. ver. I, p. 371).







FAMILIA LXXIV.  -  ARALIACEAE.


Hedera Tournf. - H. Helix L., Poll. - H. arborea Segu. - Edera. - Enera*, Enera murara, Edera, Edera arborea, Ellera. - "Folia in ramis sterilibus palmati-lobata; ovatodeltoidea integerrima in ramis fertilibus: variat: a) macrophylla; - b) microphylla; - c) variegata; - d) arborea vel arborescens; - e) fruticosa; - f) humifusa. - Flores luteoli, albidi, rarissime albi". - Cresce abbondantemente per tutta la Provincia, attaccata alle rupi, ai vecchi muri, ai tronchi degli alberi, di spesso strisciante sulla terra nei luoghi boschivi selvatici, ed anche rampicante nelle siepi: qualche volta raggiunge dimensioni gigantesche. - Tocca altitudini comprese fra 1000-1200 m., trovando i sul monte Baldo verso il fondo della Valbrutta !, e sui Lessini, qua e là, fra Breonio, Fosse e Vallene !. - Fiorisce da agosto ad ottobre; le bacche maturano d'inverno: liana sempreve. - Si coltiva qualche volta nei giardini H. Chrysocarpa Walsh. = H. poetarum Bertol.; varietà a bacche gialle di H. Helix: diverse forme ele gantissime sono pure coltivate in vasi per ornare le sale delle abitazioni. - Il popolino della città e della campagna attribuisce virtù medicinali all'Edera: le sue foglie sono mangiate dalle capre.







FAMILIA LXXV.  -  CORNACEAE.


Cornus Tournf. - C. sanguinea L., Poll. - Virgo sanguinea Calc.; Cornus-foemina Segu. - Sanguine, Sanguinello. - Sanguena, Sanguina, Sanguenela. Sanguano bastardo, Sanguanel, Sanguenel. - Variat:
- β purpurea. Foliis purpurascentibus -


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Frutice, qualche volta alberetto: cresce nelle siepi e nei boschi di tutta la Provincia, dal piano a tutta la zona montana; comune: la var. β è stata trovata in luoghi selvatici boschivi sui Lessini nel monte Tesoro (m. 800) !. - Fiorisce di norma in maggio e giugno, o giugno e luglio, secondo i luoghi, rifiorisce frequentemente d'autunno; però, dipendentemente dalle condizioni speciali della stazione nella quale vegeta, può mantenersi in fioritura da maggio ad autunno inoltrato: le drupe, molto appetite dagli uccelli, sono mature in settembre ed ottobre ed anche in novembre. - I rami del Sanguinello sono adoperati per sostegno alle piante in vasi, a far gabbie per uccelli, a fabbricare cesti: in alcuni luoghi i montanari estraggono dalle drupe mature olio per ardere.

C. mas L. - C. mascula Scop., Poll.; Corylus silvestris, mas Segu. - Corniolo - Cornal, Cornà, Corno, Corniolo* (la pianta); Cornule (le drupe). - Variat:
- α typica - "Floribus ante folia".
- β coaetanea "Floribus foliisque coaetaneis: occurrit quoque, sed rarissime, subvarietas floribus serotinis post folia prodeuntibus". - C. Mas L. var serotina ! Goir. in N. G. It. XII, p. 143 .
Frutice, arbusto, alberello; vive nelle siepi, nei boschetti, nei boschi dalla pianura, nella quale è rarissimo, alla zona subalpina: e così nella pianura veronese in una siepe presso Cerea!, forse accidentalmente; nell'Alto Agro veronese nel Bosco Mantico !; nelle colline sopra Borgo Trento, Avesa, Quinzano, ecc. !; nella Valpantena presso le Stelle, Grezzana, ecc. !; al principio della valle di Squaranto a Mizzote e Pigozzo!; nelle valli d'Illasi, dell'Alpone ecc.!; nella val d'Adige presso la Chiusa !; nella valle di Caprino ! ecc. e quindi per tutto il monte Baldo, nel Pastello, nei Lessini ed in tutti gli altri monti confinanti col Trentino e col


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Vicentino!: la var. β, assai rara, sulla collina veronese nelle siepi a S. Mattia, e S. Leonardo, nella Valpantena nel vaio delle Pernise, nella val d'Adige sopra Peri, nel monte Baldo presso la Ferrara!. - Fiorisce da febbraio ad aprile secondo i luoghi; le drupe, Cornule, sono mature in agosto e settembre. - È coltivata nei broli e nei parchi come pianta ornamentale, nei giardini per i suoi frutti che sono mangerecci: il legno durissimo può servire a diversi usi e venire utilmente impiegato nella fabbricazione di istrumenti campestri, bastoni, ecc.







FAMILIA LXXVI.  -  RUBIACEAE.


Sherardia L. - S. arvensis L., Poll. - Sherardia Segu. - Toccamano. - "Variat: β imbricata: pumila, hirsutissima, subcanescens; caule, plerumque simplici, 520 mm. alto; verticillis foliorum approximatis fere se tegentibus. Occurrit quoque, a) floribus coeruleis, - b) floribus purpureis, - c) floribus albis." - Comune nei campi, nei vigneti, in luoghi erbosi, nelle siepi, lungo le strade, nelle macerie dalla pianura alla zona montana; p. e. sul monte Baldo alla Ferrara!: la forma albiflora è piuttosto rara, ma si incontra tanto al piano ed in collina, quanto in stazioni assai elevate; e così nei fossi della città di Verona!, nella Valdonega.!, Spredino (m. 416)! nella Valpantena!, S. Anna d'Alfaedo (m. 936) sui Lessini!: la var. β nei pascoli fuori Porta Nuova al Poligono!. - Aprile-ottobre: annua.

Asperula L. - A. arvensis L., Poll. Galium arvense, flore coeruleo Segu. - Palloncio. - Frequente per la intera Provincia (Segu., Poll., Mang.! ecc.), nei campi e fra le messi, di preferenza nelle zone collina e montana: e così alle sponde del lago di Garda a


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Riva (Ambrosi), Lazise (Fontana), nella valle di Caprino!, sul monte Baldo alla Ferrara.!, presso Verona (Bracht) e nella sua collina nella Valdonega !, S. Leonardo! (e A. Mass. !), alle Torri Maassimiliane!; al Maso e Montecchio !, S. Anna d'Alfaedo! ecc. - Maggio-luglio: annua.

A. taurina L., Poll. - Cruciata Calc.?; Ruba liscia di quelli di Turino presso il Lobelio Pona; Cruciata alpina, latifolia levis Segu. - Sparsa per il Veronese dalla collina alla zona montana elevata, ma non frequente!: rarissima sul monte Baldo, ed una sola volta fra i frutici nelle adiacenze di Ime!; sebbene sia in dicata in diversi luoghi della catena, e così in Basiana se, come fa Seguier, a questa specie è da riferirsi la Cruciaia di Calceolari, all'Artillon (Pona) ed altrove (Segu., Poll., Barbieri, Gelmi): nella Valpantena a Casale di sotto ai piedi del colle S. Viola (m. 633) !, nel vaio dell'Anguilla (700 m. circa) !, presso Badia Calavena (m. 450)!, Castelvero verso la valle dell'Alpone!, Marcemigo e Bigognan presso Tregnago (A. Mass. !). - Giugno-luglio: perenne.

A. odorata L., Poll. - Aparine latifolia, humilior, montana Segu. - Tra le macchie e nei luoghi selvatici umidi della zona montana e subalpina, raramente della collina: e così per il monte Baldo alla Corona, Ime, ecc., Lonza, Noveza, ecc., Lavacci, Acquenegre, Artillon., ecc., Prazagano, Cerbiol, Gambon, ecc.!; nella val d'Adige sopra Mori e Brenionico (baronessa S. Salvotti!); nel monte Pastello !; per tutti i Lessini dal Corno d'Aquilio alla valle d'Illasi segnatamente presso i Trachi!, monte Zeola! ecc. Seguier la indica nei boschetti intorno a Grezzana. - Maggio-agosto: perenne. - I fiori sono qualche volta adoperati per comunicare uno speciale aroma ai vini (qualitas ambrosiaca): tutta la pianta secca ha un odore il quale ricorda quello dell'Heliotropium peruvianum.


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A. galioides(1) M. B. - Galium glaucum L. - In un prato presso Valgatara di Valpolicella; ivi certamente importata con semi di foraggio!. - Giugno: perenne.
[(1) = Galium glaucum L. - n.d.c.]

A. cynanchica L. - Cinanchina (Orti Manara). - "Variat: α breviflora Tanfani ap. Parl. - Car. fl. it. VII, p. 86. - A. cynanchica Poll. var. α, Hsmn. flora Tir. p. 396; A. aristata var. brachysiphon Arcang.; Rubeola vulgaris quadrifolia levis, floribus purpurascentibus Segu. - Occurrit: foliis inferioribus brevioribus latioribusque (Rchb); caulibus abbreviatis et contractis, in orbem expansis, floribus numerosis dense appropinquatis (var. densiflora Gren. et Godr. ?); caulibus elongatis flacidis (forma laxa ?); - foliis inferioribus senis, caule levi erecto, floribus aggregatis, quadrifidis, extus scabris (A. montana Kit.?)".
- Comune nei luoghi aridi, nei pascoli, nelle rupi dalla pianura alle zone elevate dei monti: e così alle sponde del lago di Garda ! (e Clementi, Fontana); nella valle di Caprino e nella val d'Adige e da queste per tutto il monte Baldo sino ai pascoli della Lonza, val Losana, Altissimo di Nago!, nell'Alto Agro veronese a Bussolengo, Bosco Mantico, ecc.!; per tutta la collina veronese!; nel monte Pastello!; sui Lessini a S. Anna d'Alfaedo!, Corno mozzo, ecc.!; nella valle d'Illasi ed in tutti colli e monti confinanti col Vicentino!: la forma che cresce nei pascoli più elevati tanto di monte Baldo quanto dei Lessini forse sarebbe da riferirsi ad A. nitens Guss. - Secondo Seguier, verisimilmente, la Juncaria Salmaticense del Clusio indicata da Pona alla Prà di Malcesine altro non è se non A. cynanchica (Conf. Segu. pl. ver. II, p. 341).
- β longiflora Tanfani l. c. - A. cynanchica var. β Poll.; A. longiflora Hsmn. l. c. et auct. mult. an W. et K. ?; A. aristata L. fil.?, Arcang. comp. fl. it. (ed. 2) pro parte. - Sul monte Baldo cresce copiosamente lungo la salita da Brentino alla Corona! e nei


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pascoli elevati (Poll.); alle sponde del lago di Garda presso Riva (Heufler); per i Lessini, in unione alla var. α - Non sembra che la varietà longiflora, della quale è parola in questo luogo, sia la vera A. longiflora W. et K.
È in vegetazione, dipendentemente dalle condizioni dei luoghi, da giugno ad ottobre: perenne. - Scrive Pollini (fl. ver. I, p. 176 che i fiori sono purpurascentes, intus albi vel luteoli, quandoque omnino albi: e soggiunge che la sua var. β longiflora è distinta dalla specie floribus germine quinquies longioribus, et laciniis corollinis saepe bidentatis; la quale secondo il Reichenbach (fl. germ. exc. p. 205) corrisponderebbe alla A. canescens Vis.

Rubia L. - R. tinctoria L., Poll. var. α ex loco et β sativa. - Robbia - Rubia. - Scrive Alessandro Carli (Storia ecc. dall'anno 1801 al 1809 in Mem. Acc. di Verona, Vol. V, p. 368) che la Robbia fu introdotta nel Veronese a mezzo del generale Lestrange, comandante nel 1802 la guernigione di Verona, il quale fece tenere non poca quantità delle sue sementi alla Accademia di Verona, La Robbia, indigena nell'Oriente, e forse in non pochi luoghi d'Italia, era per lo passato assai estesamente coltivata per estrarne dai rizomi una materia colorante di un rosso vivissimo (garance) impiegato nella tintoria a colotire le lane, la seta e il cotone, e nella pittura adoperato con buon successo nelle tinte ad olio e per dipingere ad acquerello. Nel Veronese Rubia tinctorum, forse soltanto inselvatichita, cresce oggidì lungo le siepi presso Avesa al Tagliaferro (Bracht), nel colle di S. Leonardo (Mang.!), in Campagnola di Borgo Trento al Prato santo e nelle vicinanze dell'Arsenale!, nei dintorni di Vigasio!, nelle colline di Villafranca!, Custoza! (e Rigo!), Sommacampagna!, Guastalla! ecc., nella valle di Caprino presso Costermano (Fontana)


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- Maggio-novembre: perenne. - Calceolari, nell'Iter in Baldum montem, fra le piante elencate, cita la Rubia nella spianata ad occidente della città, l'Erithrodanum malus et minus nell'Alto Agro veronese oltrepassato Bussolengo, Rubia sativa in val Bosiana di monte Baldo: anche il Pona, nel Monte Baldo descritto, indica, nella pianura ad occidente di Verona, l'Herithrodano de' Greci, o Rubia de' Tentori: Seguier, nelle Plantae veronenses, Cita la Rubia silvestris aspera notando che la stessa olim frequens erat in agro Veronensi, nunc vero rarissima, nuspiam vero reperitur in eis locis a Pona et a Calceolario notatis; longissime ab urbe distat, et solum in confinibus agri interdum occurrit: e l'istessa cosa ripete Pollini nella Flora veronensis parlando della sua Rubia tinctorum var. α, la quale corrisponderebbe alle piante di Calceolari, Pona e Seguier, e che indica in sepibus collium Veronensium praesertim circa Grezzana vicum, ove oggidì la stessa certamente non alligna, ma vi è stata ancora raccolta da A. Massalongo nell'anno 1845: nasce però il dubbio che gli antichi botanici veronesi possano aver confuso la R. tinctorum L. con la R. peregrina L.; e per tale ragione sono state omesse, nell'indicare la distribuzione della prima sul suolo della Provincia, le notizie tramandate dai ricordati scrittori.

R. peregrina L., Poll. ver. I, p. 163 in nota. - R. tinctorum L. var. α p. parte? - Cresce fra i cespugli, sui vecchi muri, sotto agli olivi in riva al lago di Garda; copiosa alla sponda bresciana a Gardone e Seniga (Zersi), a Gargnano! (e Facchini, Porta), Toscolano! (e Rigo!, C. Mass,!); rara sulla veronese al promontorio di S. Vigilio ! (e Rigo !). - Maggio-settembre: perenne.

Galium L. - Sect. 1. Cruciata Tournf. - G. cruciata(1) Scop. - Valantia cruciata L., Poll.; Cruciata hirsuta Segu. - Cruciata - "Variat: β laevipes Koch. =


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Valantia Cruciata W." - Comune presso i campi, nei prati, fra i cespugli, al margine delle strade sopra i muri per la intera Provincia dal piano alla zona montana!. - Aprile-luglio: perenne.
[(1) = Cruciata laevipes Opiz - n.d.c.]

G. vernum(1) Scop. - Valantia glabra L., Poll.; Cruciata glabra Segu. - "Variat: α Bauhini (R. et S.). - Foliis angustioribus; flore pallide luteo. - Occurrit quoque glaberrimum vel hirsutum". - Comune nelle siepi, cespugli, boschetti, luoghi selvatici e rupestri dall'Alto Agro veronese, p. e. Bosco Mantico !, e dai colli intorno a Verona e loro con valli, alla zona subalpina nel monte Baldo, nel Pastello per i Lessini e tutti gli altri monti confinanti col Trentino e col Vicentino ! (e Segu., Poll., Bracht, ecc. - Aprile-luglio: perenne.
[(1) = Cruciata glabra (L.) Ehrend. - n.d.c.]

G. pedemontanum(1) All. - Valantia pedemontana Bellardi; Poll. fl. ver. III, p. 218 in add. ad. gen. Valantia. - "Variat: α typicum. - Caulis ad angulos aculeolis retrorsis asper. - G. retrosum Dc.; - et β inerme Tanfani. - Caulis ad angulos tantum villosus nec aculeolatus. - G. pedemontanum Dc. pro parte Conf. Tanfani ap. Parl. - Car. fl. it. VII, pars. I, p. 63; Bertol. fl. it. 2, p. 98)". - Rarissimo in luoghi aridi e secchi: nei terrazzamenti e depositi morenici presso a Chievo !; la var. α sui colli veronesi (Zanardini ex Bertol. l. c.) - Giugno-luglio: annuo.
[(1) = Cruciata pedemontana (Bellardi) Ehrend. - n.d.c.]

Sect. 2. Aparine. - G. tricorne(1) With.; Goir. pl. vasc. ecc. p. 37; Poll. fl. ver. I, p. 173 in add. ad gen. Galium. - Presorini*. - "Variat β microcarpum Godr.: - occurrit quoque policocco, crebre et minute tuberculato, levi vel hispidulo, setis minutissimis ad pressis, intersecto." - Frequente nei campi, nelle messi, nei vigneti dalla bassa pianura alla zona montana: e così nella bassa pianura presso Legnago (Bolzon), alle sponde del lago di Garda a Sirmione !,


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Torri Rigo! ecc.); nell'Alto Agro veronese attorno al Bosco Mantico!; nella Città stessa di Verona nel R. Collegio agli Angeli!; nella Valdonega, e per tutti i colli!: nella Valpantena a Cuzzano, Spredino, Lotrago, sul monte S. Viola, ecc.!; nella valle d'Illasi a Tregnago! (e Ball., A. e C. Mass !) ecc.; per la val d'Adige e sul monte Pastello!; sui monti Lessini a S. Anna d'Alfaedo, Vaona, S. Giovanni di Fosse, Coste (m. 1200) ai piedi del Corno d'Aquilio, ecc.!; per la val di Caprino e sul monte Baldo a Spiazzi, le Fraine, la Ferrara, ecc.!. - Maggio-settembre: annuo.
[(1) = Galium tricornutum Dandy - n.d.c.]

G. aparine L., Poll. - Aparine Calc.; Aparine vulgaris Segu. - Speronella, Attacca-veste. - Presorini*. - "Variat: β intermedium (Merat.)". - Comune nei campi, per le siepi, in luoghi selvatici, ecc. dalla pianura alla zona montana per la intera Provincia: la var. con la forma tipica ma raramente. - Aprile-agosto: annuo.

G. spurium L. - G. spurium Poll. in add. ad gen. Galium l. c.? - "Variat: α genuinum Dc. - Fructibus hispidis". - Nei campi e luoghi incolti, nei pascoli, ed anche fra le messi nei dintorni di Verona: e così presso Verona a Chievo!, a Tombetta !, presso la Palazzina ! ecc.: è ritenuto come una varietà della specie precedente. - Maggio-luglio: annuo.

G. uliginosum L. - Nei luoghi paludosi e lungo i fossi: nella bassa pianura veronese al suo confine col Mantovano e con la provincia di Rovigo (Masè); sotto a Castel S. Felice appena fuori Verona. - Giugno-ottobre: perenne.

G. parisiense L. - "Variat: α nudum Gren. - G. anglicum Huds.; G. parisiense Poll. bar. β (ex parte?). - Occurrit fructibus glaberrimis, et fructibus granulato-scabris (G. parisiense β leiocarpum Koch.).
- β vestinum Gren. - G. litigiosum Dc.; G. parisiense


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Poll. var. α; G. decipiens Iord.; G. parisiense α trichocarpum Koch.
- δ divaricatum Koch.
- γ G. divaricatum Lam.; G. gracile Presl.
Comune, e per lo più gregario, nei luoghi aridi, nei boschi, nei pascoli e nei campi; sui muri, lungo le strade, e lungo i fossi della alta pianura e della collina: e così nelle colline di Sommmacampagna (Rigo!), Custoza, Guastalla, ecc.!; nel Bosco Mantico (Kellner) ed in tutte le sue adiacenze!; nella spianata fuori Verona ad occidente della città e presso Tombetta e Tomba!; nella collina a S. Leonardo!, presso al bersaglio lungo la via Castel S. Felice, alle Are, ecc.! nella Valpantena a Quinto e sopra Grezzana a Spredino !; nella collina di Montorio, ecc.: le tre varietà si incontrano promiscue, però meno frequenta è la γ. Il Pollini (fl. ver. I, p. 172) non accenna alla presenza di questa specie sul Veronese. - Aprile-luglio: annuo.

G. palustre L., Poll. - Cruciata palustris alba Segu. - "Variat: β elongatum (Presl.) et γ constrictum Chaub." - Comune nei fossati, nei prati e luoghi paludosi, al margine delle risaie, ecc., per la intera Provincia dalla bassa pianura alla zona montana: e così, intorno al lago di Garda, da Riva a Peschiera ! (e Fontana, Clementi, Leyb.), per la valle di Caprino e le pendici meridionali di Monte Baldo! p. e. alla pozza di Fintanorbole all'altezza circa dei Lumini, nella val d'Adige !, per la bassa ed alta pianura veronese!, in Campomarzo di Verona (Segu., e nei fossi intorno alla città!, per tutta la Valpantena e le valli di Montorio, Squaranto, Mizzole, Illasi, ecc. innalzandosi sino ad una certa altezza sul monte Boldo e sui Lessini !. - Maggio-ottobre: perenne.

Sect. 3. Eugalium. - G. verum L., Poll. - G. flore luteo Calc.; Galio di fior giallo Pona; Galium luteum Segu. - Gaglio, Caglio, Presuolo dalla proprietà di fare


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rapprendere il latte. - "Variat, raro tamen, - β glabratum Gren.: in pratis, pascuis, ericetis et muris occurrit saepe, forma humillima, muscoides, caule, plerumque simplicissimo, 5-10 cm. vel paulo ultra longo". - Comune nei pascoli, prati, siepi, in luoghi selvatici è sui muri, lungo le vie e nel letto dei torrenti, dal piano alla zona alpina per tutti i monti della Provincia: e così, p. e, nella città stessa di Verona nel R. CollegIo agli Angeli !, sui gradini e sui muri dell'Arena e del Teatro Romano (Elisa Goiran !) sul monte Baldo nei pascoli elevatissimi di Naole, Costabella (m. 1600-1920) !, e sui Lessini alla Cima di Malera (m. 1772) ! - Aprile-novembre, dipendentemente dalla altitudine e dall'andamento della stagione: perenne. - I fiori di questo Caglio sono odorosi: gli stessi, ed anche l'erba, trattati con l'allume, tingono in giallo le lane, mentre i rizomi somministrano una tinta rossa: si vuole che ai fiori, uniti a della presura, sia dovuto il sapore caratteristico dei formaggi di Chester in Inghilterra.

G. eminens Gren. - G. verum β altissimum Lecoq et Lamotte; G. vero-erectum Gren? - Presso Verona nelle sabbie dell'Adige !; sul monte Baldo presso la Ferrara, ecc.!. - È quasi certa la presenza sulle colline prossime a Verona di altre forme, ritenute ibride: G. ambiguum Gren., G. approximatum Gren., G. decolorans Gren.

G. purpureum L., Poll. - Galium nigro-purpureum montanum, tenuifolium Segu. - "Variat: corollis sanguineis vel atro purpureis, rarissime flavescentibus (Galium montanum tenuifolium flore flavescente Segu.): foliis intense vel pallide viridibus; latiusculis et crassiusculis 15-200 mm. et ultra longis (forma longifolia); tenuissimis 1-6 mm. longis (forma brevifolia); setaceis abbreviatis, appropinquatis et densissime suffultis in planta humili et


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coespitosa (forma tricophylla)". - Comune per tutta la Provincia (Segu., Poll., Fontana, Vaccari, Clementi, Leybold, Barbieri, Ambrosi, Gelmi, ecc:) in luoghi rupestri e sassosi, nei pascoli aridi e secchi, sui muri e per le strade dalla alta pianura, alla zona montana !: e così per tutto l'Alto Agro veronese ed in Verona stessa sulle mura e sui monumenti cittadini!; per tutti i colli fra il Benaco e la valle d'Illasi!; nel monte Baldo !, nel Pastello, per i Lessini! ecc. toccando altitudini comprese fra 800-1600 m. - Suffrutice: fiorisce di norma da giugno a settembre!; ma è una specie assai resistente, trovandosi fioritaanche ad autunno inoltrato specialmente sulla collina !.

G. sylvaticum L., Poll. - Mollugo II montana del Dodoneo Pona (e loco); Galium montanum, latifolium, ramosum Segu. (È verisimile che le piante di Pona e di Seguier devono essere prese nel senso che abbraccino e la presente specie, e quella che segue). - Nei boschi e luoghi selvatici dall'Alto Agro e dalla collina alla zona montana: e così al Bosco Mantico ! (e A. Mass.!), nei colli intorno a Verona e nelle loro convalli, presso Avesa al Tagliaferro!, nel vaio Borago ! ecc.; nel vaio di Squaranto!; alle falde meridionali di monte Baldo presso Castione veronese!, e su per il monte ai Lumini!, presso la Ferrara !; alla Corona ! ecc.; alle sponde del lago di Garda nella collina di Lazise (Fontana). - Giugno-settembre: perenne.

G. aristatum L., Poll. excl. nonn. syn. - "Variat: α scabriusculum Koch et β laevigatum Koch." - Luoghi boschivi e selvatici in unione alla specie precedente, della quale può, esser considerato come una varietà, e di gran lunga più frequente di essa. Giugno-settembre: perenne.

G. Mollugo L., Poll. - Galium flore albo Calc. ex parte?; Galio con fior bianco Pona ex parte?; Galium album


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vulgare Segu. ex parte?. - Pergolato. - "Variat caule glabro, vel caule ramisque pube brevi crispula obductis, vel caule inferne cum foliis vel ubique hirto, pilis patentibus rectis; floribus albis vel ochroleucis (Koch): sequentes insuper occurrunt varietates et formae,
- β tyrolense (W.). - G. tyrolense W. (specimen minus et erectum G. Molluginis).
- γ insubricum (Gaud.). - "Panucula depauperata; foliis latioribus".
- δ elatum (Thuill.) - "Panicula amplissima".
- ε erectum (Huds.)? - "Forma intermdia accedens ad G. lucidum".
Comunissimo nelle siepi, nei prati, nei luoghi selvatici, nei muri e fra le rupi dal piano alla zona montana !: e così anche in Verona nei muri dell'Arena e del Teatro Romano (Elisa Goiran); la var. β ove la forma tipica, p. e. intorno a S. Michele presso Verona e sui monti a S. Anna d'Alfaedo!; la var. γ nelle vicinanze di Avesa, nella Valpolicella presso Pedemonte ecc. !; la δ tanto al piano, presso Verona, come sui monti, p. e. sui Lessini tra S. Anna d'Alfaedo e Fosse (m. 940) con esemplari giganteschi!; la ε, frequentissima dall'Alto Agro alla zona montana in tutti i monti, p. e. sui Lessini nelle valli del Falcone, Marchiora, dell'Anguilla ecc.!. - Maggio-settembre: perenne.

G. lucidum All. - G. corrudaefolium Vill.; G. cinereum Poll.; G. lucidum Poll. fl. ver. I, p. 173 in add. gen. Galium. - "Variat: β cinereum (All.), - et γ rigidum (Vill.)". Comune nei luoghi aridi e sassosi, nei muri, fra le rupi, nelle siepi, ecc. dalla alta pianura, alle zone anche elevate dei monti: e così nell'alta pianura veronese, singolarmente nelle collinette e nei depositi e terrazzamenti morenici sparsi per tutto l'Alto Agro, al Bosco Mantico, Villafranca,


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Valeggio sul Mincio! (e Poll., Barbieri, Kellner, Manganotti!, ecc.); nella città stessa di Verona sui muri e gradini dell'Anfiteatro e del Teatro Romano (Elisa Goiran !); nella collina veronese nella Valdonega!; nella valle di Montorio sopra Olivè, nella Valpantena presso Grezzana, ecc !; nella val d'Adige alla Chiusa, sul Pastello o (e Mang.!) e per tutti i Lessini! ecc.; nella valle di Caprino, sul monte Baldo lungo laa salita da Brentino a Spiazzi, presso la Ferrara, ecc.!; alle rive del lago di Garda (Clementi, Fontana), a Sirmione, Garda, Vigilio, ecc. e per tutti i colli benacensi ! : la var. γ sul monte Baldo all'Altissimo di Nago nei pascoli !. Maggio-settembre: perenne.

G. rubrum L., Poll. - G. rubrum SEgu.; Galium rubro flore Clus. - "Variat β obliquum Vill.; G. rubrum Poll. var. β flore albo vel pallide purpurescente (fl. ver. III, p. 777)". - Cresce nei prati, pascoli, luoghi rupestri e pietrosi, siepi nei monti dalla zona della collina alla subalpina: e così nella valle d'Illasi lungo le sponde del torrente (Segu.), sul monte Precastio (A. Mass.!); sui Lessini presso Chiesanuova, Vallene, Coste sotto al Corno d'Aquilio, S. Anna d'Alfaedo, Cerro (m. 936-1200) ed alle loro falde a Prun nella Valpolicella ed a Spredino di Grezzana nella Valpantena (m. 456); nel monte Pastello! (e Manganotti); sul monte Baldo (e Poll., A. Mass.!) ai Lumini !, ai Coltri !, Pravazar !, presso la Ferrara! ed alle sue falde settentrionali da Castione a Brentonico (Ambrosi); al lago di Garda;: la var. β sul monte Baldo ai Coltri e Pravazar ! (Poll.) ed alle Fraine di sopra !. - Giugno-settembre: perenne.

G. sylvestre Pollich.; Goir. app. bot. p. 49 et erborizz. ecc. l. c. n. 316. - G. pusillum Bertol. fl. it. 2, p,105 var. α; Poll. I, 167; Goir. erborizz. ecc. l. c. n.317; G. Boccone Poll. viag. p. 95-116; G. alpinum glabrum


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caule ramosissimo flore albo, foliis lanceolatis, pilo albo terminatis Segu. - "Stirps polymorpha; formae insigniores atque frequentiores in montibus veronensibus observatae: a) alpestre (R. et S.); G. sylvestre β alpestre Koch., - b) anisophyllum (Vill.); G. sylvestre α glabrum Koch., - c) hirtum Koch., - d) supinum (Lam.); G. sylvestre δ supinum Koch.".
- Questa epecie, così polimorfa e variabile, è sparsa per tutti i monti della Provincia, nei pascoli, nei luoghi lapidosi e rupestri, nel letto dei torrenti, negli ericeti e fra i frutici, e dalle cime più elevate scende, avvicinandosi alla zona montana, nel monte Baldo, ove è copiosissima, sul Pastello nel quale è piuttosto rara, sui Lessini, nei monti Posta, Campobrun, Zeola, ecc.: la forma a) è la più diffusa e sparsa; la b) elegantissima, sul monte Baldo nelle valli delle pietre, degli ossi, alla colma di Malcesine, ecc., in Campobrun, ecc.; la forma c) assieme alla a), tra i frutici specialmente; la d) nei luoghi ghiaiosi elevati tanto sul monte Baldo, quanto sui Lessini, ecc.; sul primo scende sino al pian della cenere nel letto del torrente!. - Giugno-settembre: perenne.

G. baldense Spreng. pl. min. cogn. pg. I, p. 10; Pollin. hort. et prov. veron. ecc. p. 6; ejusd. viag. p. 97, 100; ejusd. fl. ver. I, p. 167 cum. ic. tab. 2, fig. 3: - G. saxatile Sternb. (ex loco); G. helceticum auct. mult. (non Weigel) ex parte; G. pusillum var. γ Bertol. fl. it. 2, p. 106 quoad plantam lectam in monte Baldo. - Vive nei pascoli elevatissimi sul monte Baldo (Poll., Barbieri, Ian, A. Mass.!, Mang.! ecc.), in Costabella (lc. class.), colma di Valbrutta e Coalsanto, valli delle buse e busete, degli ossi, delle pietre, grande, diritta, Sassetto, colma di Malcesine, ecc.!; sul monte Pertica ! (e Poll.); nei monti Posta!, Campobrun ! (e Poll., A. Mass. !), Zeola ! (e Poll.). - Giugno-settembre: perenne.
Il G. margaritaceum Kelner è una varietà di G. baldense


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e, forse, al primo dovranno essere riferite alcune forme attribuite al secondo. Della famiglia delle Rubiaceae non sono rappresentati nella Flora veronese i generi Putoria (P. calabrica Pers. = Asperula calabrica L.), Crucianella L., Vaillantia L.







FAMILIA LXXVII.  -  CAMPANULACEAE.


Phyteuma L. - Sect. 1. Phyteuma comosa. - P. comosum L., Poll. - trachelio minore petreo Pona; Rapunculus alpinus corniculatus Segu. - "Variat: α pubescens Facch." - Frequente nelle fessure delle rupi dalla zona montana alla alpina: e così sul monte Baldo (Pona, Segu., Poll., Barbieri, Clementi, Leyb., Mang. ! ecc.), alla Corona, sengie e covoli al Bastion!, Valfredda !, Coal santo !, valli delle pietre, degli ossi, buse e busete !, cima di val larga, finestra, dritta ecc.!, valle Orzera !, valle di S. Zeno all'eremo dei Ss. Benigno e Caro ! (e C. Mass.); al confine del Veronese col Trentino in val Ronchi di Ala (Leyb.), Campobrun ! (e Leyb.), Posta, e Carega !, e sui Lessini veronesi nei monti Malera, Trapola e Pertica!. - Giugno-settembre: perenne. - Probabilmente, questa bellissima specie è stata descritta da Linneo, sopra esemplari veronesi di monte Baldo avuti dall'Arduino.

Sect. 2. Phyteuma spicata. - Ph. Sieberi Spreng. - Cresce nei pascoli elevatissimi dei monti veronesi: sul monte Baldo all'Altissimo di Nago (Heufler), in Costabella ! ecc.; sui Lessini nel Malera !; nei monti Posta e Campobrun! ecc.: probabilmente da molti è stato preso come forma della specie che segue. - Luglio-settembre: perenne.

Ph. orbiculare L., Poll. - Raponcolo montano di stretta folia Pona; Rapunculus folio oblongo spica orbiculari Segu. - "Corollae coeruleae, rarissime albae


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(Rapunculus folio, oblongo spica orbiculari candida Moren.): praeterea in ditione veronensi, huius speciei mire polymorphae, quamplurimae vivunt formae; - a) fistulosum Koch, - b) lanceolatum (Vill.) = Ph. orbiculare var. β Poll., - c) ellipticifolium (Vill.) = Ph. orbiculare var. γ Poll., - d) cordatum (Vill.)." - Frequente nei prati e pascoli selvatici, fra le macchie, ecc. di tutti i monti veronesi nelle zone montana e subalpina: e così: sul monte Baldo (Pona, Segu., Poll., A. Mass. !) alla Corona, la Ferrara, Pravazar, Lonza, Noveza, Valvaccara, ecc.!; sul monte Pastello!; per i Lessini! ecc. - Giugno-settembre: perenne.

Ph. Scheuchzeri All., Poll. - "Occurrit: a) major: forma luxurians dense coespitosa, involucri polyphylli partitionibus majoribus capitulum superatibus; - b) minor: forma humilior, bracteis involucrantibus capitulo brevioribus vel subaequantibus: Ph. Carmelii auct. plur. non Vill. - Frequente in luoghi rupestri e selvatici nella intera Provincia, scendendo dalle zone più elevate lungo il corso dei torrenti alla pianura: e così alle falde meridionali di monte Baldo sopra Caprino!, e più in alto a Spiazzi ed ai Crosati sui muri delle case!, e sul versante orientale fra Brentino e la Corona! (e Poll., Clementi, Kellner, Barbieri); presso la Ferrara!, a Campedello!, in Noveza ed ai Palloni !, lungo la strada che da Avio conduce al pian della cenere !, alla Madonna della neve! ecc., all'Altissimo di Nago! ecc.; sul monte Pastello! (e Bracht); sui Lessini alla Sega !, Corno d'Aquilio !, Erbezzo !, nei pascoli e nelle rupi in Podesteria (m. 1659) e da questa stazione scendendo lungo il vaio dell'Anguilla ed il torrente Pantena sin presso Grezzana dove si osserva esuberante di vitalità e vegetazione nei muri che servono di argine e riparo (m. 165), presso Cerro e Chiesanuova e quindi


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proseguendo per la catena sino alla valle d'Illasi! ecc., ed agli altri monti confinanti col Vicentino e Trentino!: la forma minor cresce di preferenza, ed in tutti i monti, nei luoghi maggiormente elevati e singolarmente fra i frutici ! - Giugno-settembre: perenne.

Ph. Michelii All., Poll. - Ph. scorzoneraefolium Vill. - Variat: β betonicaefolium (Vill.)." - Cresce nei prati, nei pascoli, in luoghi selvatici, fra i frutici; ecc.: e così sul monte Baldo, (Barbieri), presso la Ferrara!, Ime e Valfredda ! ecc., Gambon e Prazagano, ecc.!; sui Lessini al Corno d'Aquilio !, Chiesanuova! (e Simoni), Podesteria!, Malera, ecc.: le due varietà crescono promiscue, la seconda, più diffusa dela prima. - Maggio-agosto: perenne.

Ph. Halleri(1) All., Poll., Bertol., Goir. erborizz. ecc. n. 472. - Ph. spicatum Poll. (non L.) fl. ver. I, p. 267 (pro errore 567) et lett. al Gauteri p. 7 ((forma floribus coeruleis); Raponcolo maggiore di larga foglia ovvero di Theofrasto appresso il Dodoneo Pona; Rapunculus spieatus Segu. (forma floribus coeruleis); Ranunculus spicatus albus Segu. (forma floribus albidis vel ochroleucis). - Sprecule, Spreculie (a Velo veronese). - Cresce copiosamente in luoghi selvatici e rupestri: sul monte Baldo alla Corona (Poll.); Ime, ove abbondantissimo, e Pravazar!; Valfredda! (e Pona); Valvaccara! (e Poll.) ed altrove: si incontra più frequente sui Lessini a Chiesanuova, Scandole (e Poll:), Tinasso, Trachi, S. Francesco, Spiazzoi e Spiazzoleti, Velo (e Poll.) ! ecc.; ed al confine del Veronese col Vicentino alle Frasele (Martelli), in Zeola ! ecc. - Giugno-agosto: perenne. - Il vero Ph. spicatum sino ad oggi non è stato rinvenuto sul Veronese, ed è probabile che sieno stata prese, per questa specie, forme spettanti invece a Ph. Michelii.
[(1) = Phyteuma ovatum Honck. - n.d.c.]

Iasione L. - I. montana L., Poll. - Rapunculus Scabiosae capitulo coeruleo Segu. - "Variat glabra et


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hirsuta, capitulis ex coeruleo-cinereis, quandoque albicantlbus, rarissime albis (Rapunculus Scabiosae capitulo albo Moreni) et β major Koch: occurrit quoque forma monstrosa vivipara (I. montana var. α Bertol.) ". - Nei pascoli e luoghi secchi e lapidosi dalla alta pianura ad una certa altezza sui monti; ma pel Veronese, non può dirsi specie comune, e doveva essere assai rara ai tempi di Seguier il quale scrive di averla trovata una volta sola nell'Alto Agro veronese oltrepassato Chievo, ove si incontra ancora in oggi!: ed oggidì questa elegante Campanulacea cresce nei dintorni di Verona (A. Mang.), nel Bosco Mantico !, nelle colline sovrastanti alla Valpantena!, presso Quinzano !, sopra Parona sul monte Tiberio ! ecc:, nella Valpolicella nelle vicinanze di S. Maria di Negrar !; nella val d'Adige alla falde del Pastello! e più a nord a Rovereto (Ambrosi) ; nella valle di Caprino ! (e Poll., Rigo !); nelle colline intorno al lago di Garda ! (Poll.); nella valle d'Illasi ai Fineti presso Tregnago (A. Mass. !), alla Belloca (m. 850, A. Mass.!); alla Purga di Bolca!, (e V. Mass.!, m. 945): la var. β nei depositi morenici al Bosco Mantico e fra i basalti sul monte Bolca !. - Aprile-ottobre: bienne e perennante.

Specularia Heister. - S. Speculum(1) Dc. - Campanula Speculum Veneris L. sp. pl. ed. 1. p.,168; C. Speculum Poll.; Campanula campestre minima del Dodoneo Pona; Campanula arvensis erecta Segu. - Specchio di Venere. - Cucheti, Cantagaleti. - "Corollae coerulae vel purpureo-violaceae, raro roseae, rarissime albae calycis lacinias aequantes, breviores, quandoque paulo longiores: variat praeterea; β calycina Dc., et γ hirta (Ten,)". - Comune con le sue verietà nei luoghi erbosi e specialmente fra le messi, sui muri ecc. dal piano alla zona montana; p. e. sul monte Baldo a Campedello al dissopra della Ferrara (m. 1074). Maggio-ottobre: annua.
[(1) = Legousia speculum-veneris (L.) Chaix - n.d.c.]


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S. hybrida(1) Dc. - Campanula arvensis procumbens Segu. - Sparsa per la regione nei seminati, fra le messi, ecc. (Poll., Rainer, Meneghini), meno comune della specie precedente, ma per fermo, più frequente di quello che fosse ai tempi di Seguier: e così a Torri sul Benaco (Rigo), presso Arco (Facchini), a Valeggio. sul Mincio (Kellner) , a Soave veronese!, nella valle d'Illasi a Centro (A. Mass.!), nella Valpantena alla Carrara di Grezzana (Tonini), in Verona nella città stessa a S. Giovanni in Valle !. e nella sua collina nella Valdonega !, presso Avesa ! (e Mang. !), sul monte Pastello!, ecc.: Seguier la indica sul monte Alba (m. 1621)? - Aprile-agosto: annua.
[(1) = Legousia hybrida (L.) Delarbre - n.d.c.]

Adenophora Fisch. - A. liliifolia Bess., Goir. erborizz. ecc. l. c. n. 475. - A. suaveolens Fisch.; Campanula liliifolia L.; C. Alpini L., Poll. lett. al Gaut. p. 7; C. rhomboidea β Poll. fl. ver. - Rarissima: nel Veronese cresce unicamente sulla cima del Pastello (Kellner, Mang.!, Rigo!) specialmente nei luoghi maggiormente esposti a nord (m. 1122)! - Giugno-settembre: perenne.

Campanula L. - C. ramosissima Sibth. et Smith prodr. fl. graec. p. 137. - C. Loreii Poll. cat. nov. hort. bot. veron. (a. 1812) p. 9, elem. bot. II. p. 149, hotr. et prov. veron. pl. nov. p. 6; C. baldensis Balb. cat. hort. taurin. (a. 1813) p. 20. - c. elem. bot. II. tab. ult., fig. 1 et fl. ver. I, tab. II, fig. 4. - Questa bellissima specie è stata primieramente raccolta sul Veronese, dal botanico francese Felice Lorei nei dintorni di Valeggio ove cresce (Lorei, Poll., Moretti, Mang.!) copiosissima e quasi gregaria nei campi e nei vigneti, lungo lo strada per cui si scende al Mincio!, alla vallata verso Borghetto ! (e Kellner), e un pò più ad occidente presso Monzambano! (e Rigo!); accidentalmente è stata osservata in Verona in piazza Cittadella ove si tiene il mercato del fieno e nel giardino


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del R. Collegio agli Angeli!: Bertoloni fl. it. 2, p. 579, scrive di aver ricevuto questa Campanula da Pollini e da Moretti e raccolta sul monte Baldo; però questa specie, sebbene dettoa baldensis da Balbis, oggidì almeno, non cresce di certo sul monte Baldo, ed una volta sola ed in un esemplare unico, è stata (ottobre 1888) raccolta, alle sponde quasi del lago di Garda e quindi alle ultime pendici del monte, in un campo fra Castelletto di Brenzone e Marniga !. Il Bertoloni, l. c., ritiene la C. Loreii Poll., come specie certamente molto vicina a C. ramosissima Sibth. et Smith., ma ad ogni modo nettamente distinta da questa. - Maggio-settembre!: annua (e bienne ?).

C. persicifolia L., Poll. - C. vesula All.; Phyteuma Matthioli Calc.? (ex loco, valle degli ossi); Phyteuma del Matthioli, detta dal Lobelio Campanula con foglia di persico, ouero Iasione di Theofrasto Pona; Campanula Persicae folio Segu. - "Variat: β grandiflora Dc. Floribus praemagnis. - C. nemorosa angustifolia, magno flore, major. Segu.; - γ albiflora. Floribus albis. - C. nemorosa angustifolia, magno flore albo Segu.; - δ flore pleno coeruleo vel albo Poll. - Rosa mistica. -". Frequente in luoghi selvatici, nei boschi, nei prati, negli ericeti dalla zona della collina alla montana, e così: nei colli prossimi a Verona!, nella Valpantena sopra Grezzana nel monte Lavel!, presso S. Anna d'Alfaedo!, nel monte Pastello!. sul monte Baldo presso la Ferrara!, ecc.: la var. β nella val d'Adige presso Mori e Brentonico (baronessa S. Salvotti!); la var. albiflora, ove la tipica a fiori cerulei; la var. γ è frequentemente coltivata nei giardini - Maggio-settembre: perenne. Radix praestat in acetariis (Bertol.).

C. patula L., Poll. - Nei campi, nei prati, in luoghi sabbiosi; non frequente nel Veronese: alle sponde del lago di Garda nei dintorni di Castelletto, S. Giovanni


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di Brenzone (Poll.); alle falde settentrionali di monte Baldo presso Castione e Brentonico (Poll.), e più in alto in Noveza !, sui Lessini presso Roverè di Velo ! ; nelle vicinanze di Verona lungo l'Adige; forse trasportata e depositata dal fiume!. - Maggio-settembre: bienne.

C. rapunculus L., Poll. - C. radice esculenta, flore coeruleo Segu. - Raperonzolo. - Ramponzo, Ramponzolo, Raponzolo (Segu.). - "Variat tota hirta vel glabra; laciniis calycinis erectis vel reflexis; corollis violaceis, vel ex albido-coerulescentibus, rarissime albis". - Comune nei pascoli, nei prati, nei luoghi erbosi dal piano alla zona montana, e così p. e., nei fossi intorno a Verona e nella città stessa nel R. Collegio Angeli, nel giardino Giusti, al Teatro Romano (Elisa Goiran) !, nella collina in Valdonega, ecc.!; copiosissima, quam gregaria, e forse frammista alla specie precedente, sul monte Baldo alle Moje di Ferrara !, sui Lessini a S. Anna d'Alfaedo !, ecc. - Aprile-luglio: bienne, perennante, perenne. - Le rosette tenere di questa Campanula, con le sue radici carnose, di primavera, d'autunno, ed anche d'inverno, se la stagione è mite, sono ricercate per mangiarsi in insalata; la stessa pertanto in qualche luogo è coltivata.

C. pyramidalis L., Poll. - C. pyramidata altissima Segu. - Cresce sulle rupi, sui muri e fra le macerie (Segu., Poll., Bracht, Mang. !) nella città di Verona: e così nel giardino Giusti ! ed in altri luoghi in S. Giovanni in Valle !, cresce poi copiosa sulla destra dell'Adige e con esemplari giganteschi sui muri e sui tetti nel rione del duomo. - Luglio-novembre: bienne. - È coltivata qualche volta in vasi.

C. coespitosa Scop. - C. rotundifolia Poll. var. γ. - Fra le siepi ed in luoghi ghiaiosi, ma meno frequente delle specie che seguono: e così sul monte Baldo nella


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Valfredda, nelle giare della Valbrutta, all'Artillon ed alla prà di Malcesine !, ecc.; sui Lessini nella val Ronchi al confine del Veronese col Vicentino, e sulle cime di Castelberto, Tomba (Poll.), Sparaver ecc.!; a Campofontana, ecc. - Giugno-settembre: perenne.

C. Bellardi(1) All. - C. rotundifolia L. sp. pl. ed. 1, p. 163 var. β; Poll. fll. ver. I, p. 269 var. β C. pusilla; C. coespitosa auct. mult. non Scop.; C. pusilla Haenke et auct. Goir. erborizz. ecc. l. c. n. 483; C. alpina rotundifolia minor Segu. - "Variat: β pubescens (Schmidt.)". - Pascoli e rupi nelle zone subalpina ed alpina dalle quali scende verso il piano seguendo il corso dei torrenti, e così: sul monte Baldo (Barbieri, Mang. !) in tutte le valli alpine che ne solcano il fianco occidentale! e su quello rivolto ad oriente in val Losana, Acque negre, .Artillon, ecc.!; sui Lessini nella valle della Liana, Revolto, ecc. !; in Campobrun, al passo della Lora, monte Zeola, ecc. !. - Luglio-settembre: perenne.
[(1) = Campanula cochleariifolia Lam. - n.d.c.]

C. linifolia(1) Scop. - C. carnica Schiede, Goir. app. bot. p. 27 et erborizz. ecc. l. c. n. 482; C. rotundifolia Poll. var. α p. parte. - Fra le fessure delle rupi: nel monte Baldo lungo la strada da Brentino alla Corona!, presso al Pian della cenere proseguendo per Avio! e più a nord sopra Brentonico e Mori (baronessa S. Salvotti !); nei Lessini sopra al Campostrin presso S. Anna d'Alfaedo !, nella val Marchiora !, sotto Erbezzo nel vaio del Falcone !; al confine del Veronese col Vicentino a Campofontana !, ecc., e quindi fra la zona della collina e la montana.- Giugno-settembre: perenne.
[(1) = Campanula carnica Mert. & W.D.J. Koch - n.d.c.]

C. rotundifolia l. sp. pl. ed. I, p. 163 var. α p. p. - C. minor rotundifolia vulgaris, C. minor flore in summis caulicaulis, C. minor rotundifolia vulgaris Segu. - Comune, in diverse forme, nelle rupi, nei pascoli, nei luoghi pietrosi, fra


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le ghiaie dei torrenti dalla collina alle zone elevate di tutti i monti veronesi, e così, p. e.: presso Verona nelle sabbie dell'Adige in Campomarzo nel Giaron della Calabi sulla sinistra del fiume e sulla destra presso al Lazzaretto!; nel vaio di Squaranto!; sul monte Lavel al piede del colle di S. Viola nella Valpantena sopra Grezzana e nel vaio dell'Anguilla!; nella val d'Adige alla Chiusa!, presso Rivoli sotto al forte! e poscia lungo tutto il monte Baldo; nel monte Pastello; per i Lessini e tutti i monti confinanti col Vicentino e col Trentino!. - Maggio-ottobre: perenne. - Da ricercarsi, colla quasi certezza di essere ritrovata, C. Macrorrhiza Gay.

C. stenocodon Boiss. et Reut. - Sul monte Baldo fra i ciottoli nelle Giare della Valbrutta sotto a Campedello?, e nella Valbrutta stessa fra le rupi? - Esemplari raccolti in queste stazioni di monte Baldo, ed altri, sui Lessini si dimostrano, per lo meno, prossimi a quelli delle Valli Valdesi avuti dal dottore Rostan !. - Ulterius examinanda.

C. Scheuchzeri Vill. - C. linifolia Poll., Bertol.; C. alpina linifolia, flore coeruleo monopetalo Mart. op. in. cit. tom. II, fig. 9, p. 11; C. rotundifolia minima Segu. pl. ver. III (suppl.)? et excl. syn. Mart.?. - "Var. β hirta = C. valdensis All." - Cresce nei pascoli; nei boschi, fra le macchiere nelle rupi, dalla zona montana alla alpina, in tutti i monti veronesi e così: sul monte Baldo (Segu.) alla Corona !, nella Valfredda!, Pravazar!; val delle pietre!, val Losana!ecc.; nei monti Pastello e Pastelletto !; a Roccapia ed alla Liana ! Revolto !, passo della Lora !, Campofontana!; monti Zeola ed Alba!, ecc. - Giugno-settembre.

C. erinus L., Poll. in add. gen. Campanula fl. ver. I, p. 283. - Nasce nei muri, nei campi, fra le macerie e lungo le strade: rara alle sponde del lago di Garda ove


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non cresceva ai tempi di Pollini! (e Rigo !). - Maggio-luglio: annua.

C. rapunculoides L., Poll. - C. rhomboidea Poll. var. α fl. I, 274 (quoad plantam e Foroiulio); C. alpina, Urticae folio, minor, floribus reflexis et unico ordine dispositis, coeruleis Ponted., Segu. - "Var. β trachelioides (Rchb. non M. B.)". - Comune nei luoghi selvatici, nei campi, negli orti, nei vigneti e nelle siepi per la intera Provincia dalla alta pianura e dalla collina alla zona subalpina nel monte Baldo, nel Pastello, per i Lessini, ecc.!. - Giugno-settembre: perenne.

C. bononiensis L. - C. foliis lanceolatis, leviter serratis alteniis, floris thyrso spicato, et ad basim ramoso Segu. - Variat panicula contracta, panicula laxiore basi ramosa, et β simplex (Dc.): racemo simplici. Occurrit quoque:
- γ parviflora. - Panicula multiflora, floribus approximatis, corollis exiguissimis 2-3plove minoribus quam in forma typica.
Frequente in luoghi selvatici, nei pascoli, fra i cespugli, al margine dei campi e fra le messi dalla zona della collina alla montana: e così sul lago di Garda fra Castelletto e Torri! (Pollini), e nelle colline di Marciaga ! (e Rigo !), presso Colà ! (e Segu.); sul monte Baldo (Segu., Barbieri) alla estremità meridionale della catena verso la valle di Caprino sul Gazo! nelle boscaglie, ai Coltri ed agli Spiazzi!, e più a nord nelle giare di Valbrutta ed a Campedello (m. 70-1074)!; sul Pastello presso Monte e Cavalo e più al basso nella Valpolicella!; nelle colline presso ad Avesa sotto la Cola verso il vaio Borago!; nella Valpantena, copiosissima, a Novaglie, Stelle, Grezzana, vaio del Paradiso!, Spredino, Lotrago, monte Cucco monte Novesago verso il vaio di Squaranto, ecc.!: la var. parviflora cresce in unione alla forma tipica. Lo


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Sternberg indica la presenza di C. bononiensis sul monte Baldo all'Artillon (1300-1500 m.), ed il Pollini sopra lo stesso monte al Tredespin: (1400-1600 m.). - Giugno-ottobre: perenne.

C. Trachelium L., Poll. - Vuularia del Trago, cioè Ceruicaria, et minor Trachelio de molti, da altri è detta Arcangelica Pona; Maggiore et minor Trachelio del Fuchsio Pona; Campanula vulgaris foliis Urticae, vel major et asperior, flore subcoeruleo Segu. - Imbutini. - Campanele*. - "Corollae coeruleae, vel violaceae, vel atropurpureae (C. Trachelium L. var. atropurpurea Sacc.), raro albae (C. vulgatior, foliis Urticae, vel major et asperior, flore candido Segu.): stirps satis polymorpha, et passim in Agro veronensi sequentes occurrunt varietates vel porius formae; - a) dasycarpa Koch. = C. urticaefolia Schm., - b) racemosa Zersi, - c) denticulata Zersi, - d) pyramidata; caule ramosissimo, floribus racemosis in panivula pyramidali dispositis. (C. pyramidalis Terr.?)" - Comune nei luoghi selvatici ed erbosi, fra i cespugli, nelle siepi, ecc. dalla pianura alla zona subalpina!: la forma a) sul monte Baldo alla Ferrara, sui Lessini a S. Anna d'Alfaedo, ecc. !; la d) sulla collina veronese nella Valdonega, nel vaio Borago presso Avesa, ecc. !. - Giugno-novembre: perenne. Nei giardini è coltivata una varietà elegantissima a fiori doppi.

C. spicata L., Poll. - Echio montano del Delechampio, o...Cervicaria montana Thirsoide, ouero Alopecuroide Pona (ex loco); C. alpina altissima, hirsuta parvo flore Segu. - "Corollae coeruleae, raro niveae (C. spicata β flore albo Poll. viag. pag. 125); variat praeterea β pseudothyrsoides. Spica densa; abbreviata; et - γ coespitosa. Caule haud simplici sed a basi ramoso." - Frequentissima nelle rupi, nei luoghi asciutti sassosi, nei pascoli aridi, ecc. per la


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intera Provincia dalla alta pianura. sino alla zona subalpina (Segu., Poll., Leyb., ecc.) nel monte Baldo, nel Pastello; per i Lessini e tutti gli altri monti!: in Verona; p. e. nella città del giardino Giusti, in S. Giovanni in Valle e (A. Mass. !), nei muri di cinta!, nelle sabbie d'Adige a S. Pancrazio!; la var. nivea rara sul monte Baldo alla Corona! (e Polil.); la β rarirsima, sul monte Baldo nella Valfredda (forse confusa con C. thyrsoides L. ?); la γ pure rara, nella valle di Squaranto. - Giugno-agosto: perenne.

C. thyrsoides L., Poll. - C. thyrsoidea Poll. - Non cresce in alcun punto del Veronese: Pollini (fl. I., p. 278) ha indicato questa Campanula nella Valfredda del monte Baldo, riferendo ad essa la pianta di Pona or ora ricordata, mantenendosi però nel dubbio e nella incertezza manifestata per la stessa da Seguier (pl. ver. II, app. p. 342): nella Valfredda di monte Baldo cresce soltanto C. spicata, ed una varietà di questa, che può aver indotto in errore il Pona perchè, per la forma e le dimensioni della spiga, si avvicina alquanto, a C. thyrsoides!.

C. Cervicaria L., Poll. - Indicata dallo Sternberg sul monte Baldo nella Valfredda e nella valle dell'Artillon, località nelle quali questa specie oggidì certamente non cresce o, per lo meno, non è stata rinvenuta: vi si osservano bensì esemplari, ed anche lussureggianti, di C. spicata e C. glomerata !: nella val d'Adige questa Campanula cresce a Rovereto (Cobelli).

C. glomerata L., Poll. - C. pratensis flore conglomerato Segu. - Stirps mirifice polymorpha: corollae coeruleae, albicantes rarissime albae (C. Alpina, minima integro acuminato folio,florealbo Ponted., (Segu.); caulis erectus, adscendens, prostratus, simplex, ramosus, paniculatus (panicula unilateralis !), 1-5 cm. (forma pygmaea) quandoque 100-150 cm. (forma gigantea) altus : flores grandiusculi vel


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minuti, solitarii vel fasciculati in apice caulis, saepissime,laterales, fasciculis remotis vel approximatis. Variat deinde, - a) unifiora. Flore unico in summitate caulis; - b) farinosa (Andrz.); - c) aggregata (W.); - d) elliptica (Kit,); - e) Cervioarioides (R. et S.): sunt denique formae satis proximae C. speciosae Hornm." - Fra le specie che costituiscono il genere Campanula, nel Veronese almeno, la C. glometata è sicuramente la maggiormente sparsa e diffusa e quella che presenta un maggiore polimorfismo: essa è sparsa per la intera Provincia nei prati, nei campi, nei pascoli, nei luoghi erbosi e rupestri, nelle siepi, negli ericeti fra i frutici, ecc. dalla pianura e dalla collina alla zona subapina, nel monte Baldo, nel Pastello, per i Lessini, ecc. - Giugno-novembre: perenne.

C. petraea L., POll. fl. ver. I, p. 278, viag. p. 125, elem. bot. II, tab. 5 f. 1. - Trachelio maggiore petreo Pona. M. B. p. 161 cum ic. (mala): Trachelium majus petraeum J. Bauh.; Trachelium majus petraeum flore albo Ponae Barrel.; Campanula fliis lanceolato-ovatis serratis hispidis floribus per caulem dense congestis Segu. - Specie insigne la quale vegeta nelle fessure delle rupi e sui muri (Pona, Segu., Poll., Facchini, Moretti, Barbieri, A. Mass.!, Rigo!, Mang.!): e così nella Valpantena nel vaio della Pernise al principio della salita a Corrubio di Cerro veronese!, presso Stalavena e Cologne specielmente alle sengie di Falasco ed alquanto più in alto nelle rupi del Mado, ecc.!; nella val d'Adige fra Volargne e la Chiusa!, presso Ceraino e Peri!; nel monte Pastello!; nel monte Baldo alla Corona e nella valle dell'Orsa! e quindi, ad altitudini comprese fra 220-774 m.: cresce pure nel Bresciano sul monte Gazzo quasi alla cima (Zersi). - Luglio-ottobre: perenne.


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C. alpina L., Poll. - Il Bertoloni (fl. it. 2, p. 506) dice di aver ricevuto questa specie, raccolta dal Barbieri nella Valfredda del monte Baldo, ove non è stato possibile rintracciarla, almeno sino ad oggi; forse ad essa sarà da riferirsi una Campanula osservata sullo stesso monte nei pascoli tra la Bocchetta di Naole, e Costabella (luglio 1889); ed il Pollini (fl. ver. I. p. 281) si domanda se per caso a C. alpina non sia da riferirsi la C. saxatilis che lo Sternberg asseriesce di aver ritrovato sul monte Baldo nelle valli Fredda e dell'Artillon.

C. barbata L., Poll. - C. foliis EChii, floris villosis Segu.; C. foliis Anchusae, floribus oblongis Segu. - "Corollae coeruleae, rarissime tamen, occurrit var. albiflora (C. foliis Anchusae, floribus oblongis, flore albo Segu.)." - Cresce copiosissima nei pascoli, nei prati, nei luoghi erbosi e lapidosi selvatici dalla zona montana: alla, alpina, e così: nel monte Baldo (e C. Bauhin, Segu., Poll., Ian, Mang.!, A. Mass. !, ecc.) in Pravazar, Basiana, Valfredda, Naole, Costabella, ecc. prà di Malcesine, Altissimo di Nago, ecc. (m. 999-2070) !: sui monti Pastello e Pastelletto (m. 1030-1122) ! ; sui Lessini presso S. Anna d'Alfaedo a Vaona e nei monti Loffa e S. Giovanni di Fosse (m. 966-1055)!; Corno d'Aquilio; Corno mozzo, Sega ecc. Podesteria, ecc. Trapola, Malera, Pertica, ecc. ! ; al passo della Lora, alle Fresele, nel Zeola (e Segu., A. Mass.!), nel monte Alba (e Segu.), ecc. !. - Giugno-settembre: perenne.

C. sibirica L., Poll. - "Corollae coeruleae, coeruleo-rubentes, roseae vel purpurascente, raro pallide et sordide cyaneae albae: variat praeterea,
- β divergens (W.); C. sibirica var. paniculata Dc. fil.?; C. sibirica var. major Auct. mult. Forma luxurians, - et γ parviflora. Corollis exiguissimis, 2-3plove minoribus quam in forma typica". - Frequentissima e qualche volta gregaria nei pascoli


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e luoghi aridi, al margIne dei campi, nei dirupi, per la intera Provincia (Poll., Parl., Kellner, A. Mass.!, Barbieri, Rainer, Mang.!, Rigo !). dal piano alla zona montana, e così: lungol'intero corso dell'Adige dalla bassa pianura all'Alto Agro e per tutta la val d'Adige sin oltre Rovereto !, alle falde dei monti Pastello e Pastelletto, ecc.! ed a quelle di monte Baldo a Preabocco, Brentino, ecc.! Avio (Gelmi); Mori (baronessa S. Salvotti), ecc.; nella valle di Caprino e sul monte Baldo in Piore, Gazo, Belpo (m. 884), ecc.; in prossimità alle rive del Garda e nei colli Benacensi!; nei colli intorno a Verona e specialmente nella Valdonega!; nella Valpantena, ecc. ecc.: la var. γ nella Valdonega!, nella collina di Montorio, e sul monte Baldo al Belpo. - Maggio-settembre: bienne e perennante.

C. Medium L., Poll. - C. hortensis folio et flore oblongo coreuleo Segu. (excl. syn. Calc.). - Giuliette, Viola Maura, Media. - Vive nei luoghi incolti asciutti dell'Italia superiore e media: è indicata nel Vicentino, Bellunese e Friuli (Vis. et Sacc.); ma nel Veronese è soitanto coltivata nei giardini per ornamento!. Il Seguier (pl. ver. I, p. 174-175) riferisce a questa specie la Viola Marina, che Calceolari, (it. p.l2), indica sul monte Baldo all'Artillon, stazione non adatta a C. Medium: lo stesso scriveva della sua pianta, - collium radices accolit, satisque frequenter mihi occurrit prope Avesam, Gretianam, S. Martinum etc. tum etiam in fossis urbis e regione Campi Martii, locis incultis et glareosis gaudens. Queste parole accennano evidentemente alla presenza, ed in copia non indifferente, di C. Medium nelle mentovate stazioni: ma si deve piuttosto credere si trattasse di individui emigrati da qualche giardino ed affatto sporadici, perchè lo stesso Seguier, pl. ver. III (suppl.) p. 303, dichiara che la sua C. hortensis, ecc. va radiata dalle piante veronesi


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inquantochè non cresce se non coltivata nei giardini.
Nella Flora veronese non figura il genere Trachelium Tournf.: del genere Wahlenbergia Schrad. si coltiva nei giardini W. hederacea Rchb.: della tribù delle Lobelieae son coltivate Lobelia coerulea Hoock. e L. Erinus del Capo; L. splendens W. del Messico.


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FAMILIA LXXVIII.  -  CUCURBITACEAE.


Bryonia Tournf. - B. dioica Jacq., Poll. - Bryonia Caalc.; Brionia Pona; Bryonia aspera sive alba, baccis rubris Segu. - Barbone. - Zuca salvadega, Zuca amara, Zucara, Ligabosco* (sul monte Baldo!) - "Variat foliis plus minusve palmato-incisis et β elongata (Ten.)". - Cresce copiosa e lussureggiante nelle siepi, macchie, luoghi sassosi e specialmente nei terrazamenti morenici, dalla pianura al limite della zona della collina ! Calc., Pona, Segu., Poll., ecc.): e così per tutta la bassa ed alta pianura e per la collina veroriese !, sul monte Bolca (A. Mass. !), nella valle d'Illasi a Tregnago (A. Mass !), nella val d'Adige alla Chiusa !, nella valle di Caprino!, alla sponda del 1ago di Garda (Fontana), sul monte Baldo presso Brentino lungo la strada alla Corona (var. β). - Aprile-giugno: perenne.

Sycios angulata L. - Pianta americana: accidentalmente in una siepe in Campomarzo di Verona (estate 1870) !.

Ecballion Rich. - E. Elaterium Rich. - Momordica Elaterium L., Poll.; Cucumis sylvestris asininus dictus Segu. - Cocomero asinino, Schizzetto. - È comune nei luoghi incolti specialmente in vicinanza al mare: coltivato qualche volta nei giardini, in oggi meno frequentemente di una volta, si incontra sporadico


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lungo le strade, nelle macerie, nei luoghi coltivati, in vicinanza alle case campestri, e così: nella città stessa di Verona in una aiuola presso all'Arena e di fronte alle scuole di S. Nicolo!, fuori porta S. Zeno (Poll.) e porta Pellegrina!, a Villafranca (Poll., Tonini!), Isola della Scala (Segu.), nella Valpantena a Costoli sopra Grezzana!, ecc. - Maggio-ottobre: annua e perenne.

Cucumis L. - C. sativus L., Poll. - Cetriolo. - Cocomero, Zerumolo. - Originario dell'Asia, coltivasi ovunque, per i frutti mangiabili, in una infinità di varietà diversissime per forma, colore e dimensioni.

C. Melo L., Poll., - Popone. - Melon, Molon. - Originario dell'Asia, è coltivato in moltissime varietà alcune, di recente introduzione: le veronesi, note da antichissima epoca, sono le seguenti: - β moschatus Poll.; Molon moscatelo, - γ scandens Poll.; Molon rampeghino, - δ hybernus Poll.; Baciri.

C. Colocynthis L. - dal quale si estrae la medicinale Coloquintide (= Citrullus colocynthis (L.) Schrad. - n.d.c.), indigena delle Eolie a Vulcanello ed a Pantelleria, è coltivato qualche volta in vasi nei giardini.

Cucurbita L. - C. lagenaria L., Poll. - Zucca. - Zuca. - Vuolsi originaria dell'America: coltivasi ovunque, e le principali varietà sono le seguenti: α fructu lignoso clavato. - Zucca a tromba. - Zuca dal col; - β fructu bicorporeo, collo constricto; C. lagenaria var. major Poll. - Zuca da vin; - γ fructu pyriformi; C. lagenaria var. minor Poll. - Zuca da tabaco, Zuca da pover, Zuchete.

C. Pepo L., Poll. - Zucca. - Pianta di incerta origine; ma introdotta da tempo immemorabile in diverse varietà: α maxima (Dc.) - C. Pepo var. α Poll. - "Fructu maximo, sphaerico-compresso, sulcato. - Zuca, Zuche indiane, Zuche nostrane, Zuche marine. - Occurrit


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subvar. fructu maximo; oblongo, sulcato: forsan forma hybrida. - Zuche nostrane de quele lunghe."
- β fructu oblongo Poll. - C. Pepo β L. - Zucca da mangiare, Zucca frataia, Zucca bianca, Zucca gialla, Zucca popona. - "Occurrit: a) nana - Zuca da campo, Zuche ortolane, e Zucoi i frutti giovani che vengono smerciati sulle piazze: - b) sarmentosa. - Zuche da porco".
- γ verrucosa (L.). - C. Pepo var. γ Poll. fructu subrotundo elliptico verrucoso. - Zucca a cedrato - Zuca gropolosa, Zuca a sgrofole. - "Occurrit fructu fere sphaerico levi".
- δ Melopepo (L.). - C. Pepo var. δ clypeiformis: fructu depresso umbonato, margine tumido Poll. - Zucca a Berlingo, Zucca a pasticcio, Zucca a corona, Zucca a turbante. - Zuca a nadalin, Zuca incoronada, Zuca col turbante, Zuca dela Madona.
- ε clodiensis (Nacc.). - C. Pepo var. ε bicorporea, carne aurea dulci Poll. - Zucca a violino, Zucca a chitarrino, Zucca del collo torto o di Chiozza. - Zuche baruche, Zuche sante, Zuche della madona: Zucoi, i frutti giovani smerciati sulla piazza come quelli della var. β. - Tanto della var. β come della var. ε sui mercati sono portati in mazzetti i soli fiori maschili che vengono diversamente cucinati.

C. Citrullus L., Poll. - Cucumis Citrullus Ser. - Cocomero. - Anguria, Languria. - Originaria delle Indie Orientali secondo alcuni: altri la vogliono indigena della bassa Italia. Si coltivano varietà a semi neri, rossi, giallastri, bianchi.
Sono pure coltivate per ornamento C. ovifera L., C. aurantia W. - Si incontrano qualchevolta, quasi spontanee nelle macerie Cucumis Melo, Cucurbita Pepo var. β, Cucurbita Citrullus: l'ultima si incontra, più frequentemente delle altre specialmente nella vicinanza delle abitazioni; è stata rinvenuta lungo


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le strade e nei campi nella valle di Caprino, al Corno in riva all'Adige, nella Valdonega!. - Tutte le specie poi e forme in questo luogo elencate, unitamente ad altre di recente introduzione, colla coltivazione e cogli ibridismi si trasformano in varietà a gradazioni infinite che, difficilmente, si riesce a classificare e che all'occhio dell'osservatore si dimostrano mutabilissime da un anno all'altro. - Si ricorda la Passiflora coerulea Br., della famiglia vicina delle Passifloraceae, coltivata nei giardini per la singolarità dei fiori, nei quali la credenza popolare vede simboleggiata la passione del Redentore.







FAMILIA LXXIX.  -  LONICERACEAE.


Tribus 1.  -  Sambuceae.

Adoxa L. - A. Moscatellina L., Poll. - Moscatellina foliis Fumariae bulbosae de qua Cordus Segu. - Erba Fumaria. - Boschi e luoghi ombrosi selvatici ed umidi della zona montana e subalpina: e così sul monte Baldo (Pona ex Segu.), in Noveza, Artillon, ecc. (Poll.), Ime e Cerbiol!; sui monti Lessini a Fosse!, presso Chiesanuova e nel vaio dell'Anguilla !, al Tinasso (Segu.), ai Trachi!, ecc. - Aprile-giugno: perenne. È pianta ordinariamente gregaria.

Sambucus Tournf. - S. Ebulus L., Poll. - Ebbio, Lebbio. - Geolo, Gebio. "Datur in hortis varietas foliis laciniatis: S. Ebulus var. β Poll.; Ebulo laciniato Pona M. B. p . 234 cum ic.". - Comunissimo e gregario lungo le strade in luoghi incolti, negli argini, nei fossi, fra le macerie dalla pianura alla zona montana! (Segu., Poll., ecc.): sul monte Baldo p. e. trovasi ai Lumini, Spiazzi, Campedello, ecc., e sui Lessini a S. Anna d'Alfaedo, Fosse, Erbezzo, Roverè


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di Velo, ecc. (m. 700-1200)!. - Maggio-novembre: perenne. Nelle campagne si vuole che la pianta valga a preservare i gallinacei dagli insetti parassiti.

S. nigra L., Poll. - S. fructus in umbella nigro Segu. - Sambuco. - Saugo, Sambuco, Sambugo, Saugar, Sambugar. - Variat: β laciniata Mill.; S. nigra var. β foliis lociniatis Poll. - Occurrunt quoque subvarietates "a) crispa. Foliis rugosis et bullatis: forma ab insectis deturpata, - b) variegata. Foliis variegatis, - c) leucocarpa Koch. Forma fructibus albis, - d) virescens (Desf.). Forma fructibus viridibus". - Albero, alberollo, frutice comunissimo nelle siepi, lungo le strade, nei cespugli, presso le abitazioni, nei luoghi boschivi; cresce per la intera Provincia dal piano sin quasi a toccare la zona subalpina, così p. e.: sul monte Baldo presso la Ferrara, in Ime ove se ne può osservare un esemplare gigantesco, nei boschetti di Noveza, in Gambon e Cerbiol, ecc.!; sui Lessini a Vallene, Chiesanuova, ecc.!; sul monte Bolca!: si trova pure coltivato nei parchi e nei giardini, ed a piante coltivate appartengono la var. β e le forme b), c), d); la a) è comunissima nelle siepi. - Fiorisce da aprile a giugno. Le piccole drupe maturano d'autunno e sono, appetite dagli uccelli, ma vuolsi sieno nocive ai polli; si dice pure tornino dannose ai maiali. Il legno del tronco, duro, compatto, di colore gialletto, è buono a fare mobili, lavori di tornio e di ebanisteria: il midollo dei rami, che è sviluppatissimo, è adoperato nelle scuole e nei laboratori di fisica.

S. racemosa L., Poll. - Sambucus racemosa et Sambucus montana Calc.; Sambuco silvestre, o Ceruino del Trago, ouero Sambucus racemosa del Lobelio Pona; Sambucus racemosa rubra Segu: - Sambuco corallino. - Saugo. - Boschi, luoghi sassosi, rupi dalla zona montana alla alpina: sul monte Baldo un esemplare isolato


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(olim!) lungo la strada da Spiazzi alla Ferrara!; nella valle degli ossi! (e Calc., Pona), lungo il sentiero di Ventrar e al prato di Brentonico (Poll.), all'Artillon! (e Calc., Pona), in Noveza e al pian della cenere ! ed altrove (Ian): è più frequente sui Lessini, e così: al Corno d'Aquilio e Corno mozzo, la Sega, Passo della Liana, lungo la strada da Chiesanuova ai Trachi ed in questa seconda località, a Bocca di Selva e nella Podesteria, ai Merli, agli Spiazzoi e Spiazzoleti, ecc.!; cresce pure sul monte Bolca !. - Fiorisce da maggio a luglio: le piccole bacche rosso-coralline sono mature d'autunno.

Viburnum L. - V. Opulus L., Poll. - Lycostafillo femina del Cordo, dal Lobelio detto Sambuco acquatico, et da altri Traupalo di Theofrasto creduto et Sambuco palustre, o Lycostafillo femina del Trago Pona. - Sambuco acquatico, Maggio - Liriodendro (Poll.) Puina salvadega.* - "In forma typica,corollae albae (rarissime roseae !), periphericae grandes, radiantes, steriles, reliquae multo minores fertiles: sed quan" doque occurrit forma corollis omnibus grandibus, sterilibusque !.- Colitur in hortis forma monstrosa (V. racemosum var. male roseum dictum Rchb.), floribus numerosioribus, in cyma globosa congestis omnibus sterilibus, corollis magnis". - Rosa di Gueldra, Pallone di neve - Puine, Sambugo american, Sambugo roseo. - Frutice frequentissimo per tutta la Provincia nei luoghi umidi e selvatici, lungo i fossi, nelle macchie, ecc. dalla pianura ad una cosiderevole altitudine sui monti, essendo segnalato sul monte Baldo nella valle degli ossi e dall'Artillon, se a V. opulus sono da riferirsi le piante del Pona, superiormente citate, della qual cosa però dubita Seguier pl. ver. II, (app.) p. 349; e così: per tutta la bassa pianura veronese, (non comune), alle sponde del lago di Garda (Fontana), in Campomarzo di Verona !, alle


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Ferrazze!, nel vaio di Squaranto! presso Velo (m. 1087)!; nella Valpantena, sopra Romagnano di Grezzana, sul monte Gazo, ai Menegai, ecc. !; e proseguendo per la valle, nei boschi ad Alcenago e sul monte Tondo !; nel vaio del Falcone edal ponte di Veja !: a Cerro veronese; nelle colline sopra Avesa a Ca' del Bosco scendendo dalla Colla verso il vaio del Borago, sopra Quinzano!, ecc.; nella val d'Adige alle falde del monte Baldo presso Brentino!, e più in alto nella valle dell'Orsa e presso la Ferrara !, ecc. - Sulla collina veronese, alle Are, in un boschetto è stata raccolta una forma elegantissima del Pallone di neve colle cime o corimbi globosi numerosissimi, ma straordinariamente piccoli. - Fiorisce da maggio a luglio, le piccole bacche maturano da agosto a settembre.

V. Lantana L., Poll. - Viburno del Matthioli Pona!; Viburnum Segu. - Lentaggine. - Lantania (Pona, Segu.), Antana, Antanar, Scona, Merda de gato* (nel vaio di Squaranto ! denominazione che si ritrova sul Bresciano, ma è attribuita ai frutti maturi, anzichè alla intera pianta). - "Variat β mespilifolia Murr. Deutsche Botanische Monatsschrift. (Aprile 1898)".
Frutice alto da uno a due metri, frequentissimo per la intera Provincia nella quale dal piano arriva sino al confine della zona montana con la subalpina, in tutti i monti, sul Baldo, sul Pastello, per i Lessini, ecc.! (e Pona; Segu., Pollini, Bracht, A. Mass.!, Mang.!, Fontana, ecc.). - Fiorisce da marzo! ed aprile a giugno e luglio; eccezionalmente è stato raccolto in fiore sul monte Baldo in unione a Daphne Mezereum, presso la Ferrara nel mese di febbraio !: le bacche maturano da settembre ad ottobre. - Colla scorza delle radici della Lentaggine, e secondo alcuni anche dei rami, nonché colle bacche si prepara da epoca immemorabile la Pania o Vischio (Conf. Goir Sulla estrazione del Vischio o Pania da Viburnum Lantana L.


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Ilex Aquifolium L. e da altre piante in N. G. B. I. vol. XXI, p. 366 et seq.) per la uccellagione; e tale prepararazione rappresenta uno fra le piccole industrie veronesi, ad opera specialmente degli abitanti di alcune terre della zona montana. La Pania (Vis-cio in vernacolo veronese) migliore e celebratissima è quella che si prepra a Zago di Grezzana nei Lessini; è pure stimatissima quella di Fane e Prun nell'alta Valpolicella e di Cavalo nel Monte Pastello. Del resto, se ne fabbrica un po' dappertutto nei monti veronesi. Anche nel Vicentino se ne fabbricava in gran quantità, ma in qualità era ritenuta inferiore alla veronese, e si assicura che i Viscaioli vicentini venissero su quel di Verona a far ricerca di Lentaggine.
A Zago fino a venticinque anni addietro l'industria del Vischio teneva occupato un buon terzo della popolazione, imperocchè della Pania si facesse commercio non in Italia soltanto ma anche al di fuori della penisola e se ne spedisse persino in America. Ma, in oggi, stante la rigorosa sorveglianza esercitata dalle guardie forestali sui boschi, e più che tutto, per essersi i contadini maggiormente dedicati alle pratiche dell'agricoltura, questa piccola industria è decaduta assai ed il commercio del Vischio è limitato alla Lombardia. - Il prezzo della Pania oscilla intorno alle lire 8 al chilogrammo.
Annualmente a Cisano sul Benaco il giorno 8 settembre si tiene fiera da epoca immemorabile di gabbie da uccelli, civette, uccelli per richiamo ed attrezzi attinenti all'uccellagione colle reti, che col Vischio formano la base di quel secolare mercato: in singolarissimi recipienti formati da una grossa zucca tagliata a metà, liberata dai semi, ecc. e munita di una sottile armatura in vimini, che funge pure da manico, viene messa in mostra una gran quantità di Pania.


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V. Tinus L., Poll. Frutice elegantissimo, sempre verde, corrispondente al Laurus che Plinio (Nat. hist. lib. XVI, cap. XXX) disse Tinus. - Tino, Lauro - Tino. - Liburno, Viburno. - Questa Loniceracea, propria di località non lontane dal mare, è comunemente coltivata nei boschetti artificiali e compare quasi inselvatichita in luoghi anche lontani dalla sua abitazione naturale, e così: nel Veronese alle rive del lago di Garda a Scaveaghe !, nella città di Verona al giardino Giusti !, in collina a S. Mattia, S. Leonardo e nella Valdonega !; nel parco della villa già Palmarini!; ed alle Are compare spontanea nalle rupi prospicienti la strada che porta alle torri Massimiliane!, sfuggita certamente dalla villa del giovane e già celebre naturalista D.r Achille Forti!. - Comincia a fiorire dopo le pioggie autunnali e prosegue per tutta la primavera ed anche talora d'estate.



Tribus 2.  -  Lonicereae.

Linnaea Gronov. in Linn. fl. Lapp., pag. 206, tab. 12. fig. 4, - L. borealis L., Poll. - L. floribus geminatis Segu.; Campanula serpillifolia C. Bauhin pinax p. 93, n. 25, et prodr. pag. 35, n. 7 cum. ic. - Cresce, d'ordinario in luoghi muscosi, nei boschi di conifere: Carlo Bauhin l. c. prodr., scrive di aver trovato questa elegantissima piantina nel monte Baldo, ed il Tanfani (Parl. - Car. fl. it. vol. VII, pag. 118) indica L. borealis sul monte Baldo raccoltavi da Kellner; ma nell'Erbario centrale di Firenze, non esiste alcun esemplare veronese raccolto da questo botanico o da altri (E. Baroni in lit.): anche l' Erbario Caruel, che oggidì si trova presso l'Istituto Botartico di Pisa, non contiene esemplari baldensi della pianta in quistione comunicati da Kellner (G. Arcangeli in lit.); riesce pertanto


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impossibile immaginare da quale fonte il Tanfani possa avere rilevato quella sua citazione.

Lonicera L. - Sect. 1. Caprifolium Dc. - L. Caprifolium L., Poll. - Periclimenum Calc.; Peryclimeno di Dioscoride Pona; Caprifolium germanicum Segu. - Madreselva. - Madreselva (Seg.), Madreselva, Bandirole, Ligabosco, Pascibeco. - "Flore suaveolentes. Variat corollis laete purpureis vel alboluteolis: posterior est L. pallida Host." - Frutice sarmentoso e volubile, frequentissimo nelle siepi e nei boschi della intera Provincia (Calc., Pona, Segu., Poll., Perini, Crist., Mang.!, A. Mass.! ecc.) dalla pianura alla zona inferiore e media; ma in questa più rara, della regione montana nel monte Baldo, nel Pastello, per i Lessini e tutti i monti confinanti col Vicentino e col Trentino ! p. e.: sul monte Baldo presso Salzan e le Moie di Pazzon (700-800 m.)! - Fiorisce da maggio a luglio. - Per la fragranza dei fiori è coltivata nei giardini e serve a ricoprire chioschi e berceaux : non si sa spiegare la asserzione di Seguier (pl. ver. 2, p. 288) che la pianta, per tal modo traspodata, nisi diligenter custodiatur perit.

L. Periclimenum L., Poll. - Periclimeno non perfoliato del Lobelio Pona. - Periclimeno - Madresila, Madreselva. - È pianta piuttosto rara, la quale cresce in diversi punti della penisola italiana.: nel Veronese è coltivata nei giardini e serve agli stessi usi della specie precedente, ma si incontra qua e là sporadica e quasi spontanea; Pona la indicava ai tempi suoi nella valle di Caprino; forse cresce sul Pastello; si incontra per le siepi nella Valpantena, in vicinanza alle abitazioni p. e. a Spredino sopra Grezzana!; nella collina veronese nella Valdonega ed alle Are !. - Frutice sarmentoso e volubile: fiorisce da aprile a luglio.

Sect. 2. Xylosteum Dc. - L. nigra L., Poll. fl. ver. I,


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p. 286 in add. ad gen. Lonicera: Goir. erb. forest. ver. p. 57; app. bot. p. 29 et erborizz. ecc. l. c. n. 331. - Vive nei luoghi selvatici boschivi, fra le rupi, ecc. delle zone montana e subalpina ma non è specie volgare, e così: sul monte Baldo nella Valfredda, Campion, Pian della cenere, Lavacci, ecc. !; sui Lessini a Roccapia, in Fanta, al Corno d'Aquilio, Chiesanuova, Val di Porro, Tinasso, Scandole, Trachi e nella valle d'Illasi presso Giazza!; passo della Lora, Zeola passo del Ristele, ecc.! - Fiorisce da maggio a lugiio: le bacche maturano da luglio a settembre. Arboscello alto circa un metro.

L. Xylosteum L., Poll. - Chamaecerasus dumetorum fructu gemino rubro Segu. - Gisilostio. - Graniele, Sirese salvadeghe. - "Variat baccis rubris et baccis nigris." - Frutice comunissimo nei boschi e luoghi selvatici della Provincia dalla collina alla zona subalpina; nella quale si va facendo sempre più rara, e così: nei colli Benacesi presso Lazise (Fontana) ed alla Rocca di Garda! (e Segu.), ed in quelli presso Verona ad Avesa !, Maso !, ecc.; per tutto il monte Baldo!, nel Pastello!, per i Lessini e tutti gli altri monti confinanti col Trentino e col Vicentino! (e Segu. Poll., Rainer, A. Mass.!, Mang.!, ecc.) - Fiorisce da aprile a giugno dipendentemenle dalla altitudine delle singole stazioni: le bacche maturano in agosto e settembre. - È qualchevolta coltivata nei parchi, i fiori sono appetiti dalle api, le foglie dalle capre.

L. Alpigena L., Poll. - Chamaecerasus Calc.; Cameceraso montano del Gesnero ouero Xilosteo Pona; Chamaecerasus alpina fructu gemino rubro, duobus punctis notato Segu. - Ciliegia d'Alpe. - Graniele, Sirese salvadeghe. - "Variat: &beta macrophylla Arcang." - Frequente in tutti i monti della Provincia in luoghi selvatici e rupestri nelle zone montana e subalpina; più rara nella alpina, e così: nel monte Baldo in


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Basiana, Ime, ecc. al Coalsanto, val delle buse, val degli ossi, Artillon, ecc.!; sulla cima del Pastello! ( e Mang.); per tutti i Lessini dal Corno d'Aquilio alla valle d'Illasi! (e A. Mass.), monte Zeola !, ecc.: la var. qua e là ove la specie. - Frutice ramoso alto circa un metro: fiorisce da giugno a luglio e matura le bacche in agosto e settembre.

L. coerulea L., Poll. - Cresce in luoghi rupestri selvatici, nella zone alpina e subalpina: rara sul monte Baldo al Coalsanto ! e certamerite altrove (De Notaris); al confine del Veronese col Trentino e Vicentino in Campobrun a breve distanza dal passo della Lora (Pollini), e sopra Giazza al Ristele ed alle Frasele !. - Fiorisce in giugno e luglio: piccolo frutice alto da 5 ad 8 decimetri.
Sono coltivate nei giardini: L. etrusca Savi, L. japonica Thunb., L. sempervirens L., L. tatarica L.; L. dimorpha Tausch; Weigelia rosea Lindl. - Il Symphoricarpos vulgaris Mich., (in vernacolo Lagrime d'Italia, Sinforgna, Sinforia e - per corruzione o scherzo - Sinforosa!) indigeno dell'America settentrionale è pur esso coltivato in tutti i giardini, e nelle vicinanze delle case campestri comincia ad incontrarsi qua e là quasi selvatico, e così p. e. nella valle d'Illasi a Selva di Progno !, nella Valpantena a Spredin, alle Ca' Vecie; ai Casoti sopra Grezzana !, nella Valdonega presso Verona! nell'Alto Agro alla Porsela presso S. Vito del Mantico! nella valle di Caprino al Belvedere fra Boi e Pesina, ecc.!.







FAMILIA LXXX.  -  VALERIANACEAE.


Valerianella Tournf. - Sect. 1. Locustae. - V. olitoria(1) Pollich. - V. Locusta α olitoria L.; Fedia olitoria Vahl., Poll.; Polipremmo de' Lionesi Pona; Valerianella


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arvensis praecox, humilis, semine compresso Segu. - "Variat: β lasiocarpa Rchb.: occurrit quoque forma abortiva, floribus degeneratis in insectorum gallas". - Dolcetta, Gallinella, Lattughini. - In vernacolo veronese tutte le specie appartenenti al genere Valerianella ricevono la denominazione comune di Molesini: le stesse, come è noto, costituiscono una insalata primaverile ed anche autunnale pregiatissima e quindi le giovani rosette vengono smerciate sulla pubblica piazza. - Comune nei campi, nei vigneti, in luoghi erbosi dal piano alla zona montana; p. e.: sul monte Baldo alla Ferrara, ove è pure stata osservata la forma abortiva!. - Marzo-maggio ed anche ottobre-dicembre se la stagione si mantiene mite e piovosa: annua.
[(1) = Valerianella locusta (L.) Laterr. - n.d.c.]

Sect. 2. Selenocoelae. - V. carinata Lois., Goir. pl. vasc. ecc. p. 37. - Nei luoghi erbosi e fra le messi, ma più rara della specie precedente, e così: nei fossi intorno a Verona fuori porta Pellegrina e nella città stessa nel Collegio agli Angeli e nel giardino Giusti !; nella collina, nella Valdonega !, ecc. - Marzo-aprile: annua.

Sect. 3. Psilocoelae. - V. echinata Dc. - Valeriana echinata L.; Fedia echinata Poll. - Cresce copiosamente nei seminati e nei luoghi erbosi della collina: e così presso Avesa, al Tagliaferro, monte Arzan, monte Spigolo! la Cola, ecc.!; a S. Cristina sopra Parona all'Adige!; presso Verona nella Valdontga !; nella Valpantena a Spredino sopra Grezzana!; alla Pezza sopra Olivè di Montorio !, ecc. - Maggio-luglio: annua.

V. eriocarpa Desv.: Goir. pl. vasc., ecc. p. 37. - Nei seminati e nei luoghi coltivati, nei pascoli, ecc. della alta pianura e della collina: osservata per la prima volta alle falde del monte Trezzolan !, è stata posteriormente rinvenuta nei pascoli e luoghi erbosi intorno a Verona !, al Bosco Mantico!, nella Valdonega !, ecc.:


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è pianta frequentemente gregaria !. - Aprile-giugno: annua.

V. dentata Pollich. - Fedia dentata Poll. ex parte; Valerianella arvensis, serotina, foliis serratis Segu. ex parte. - "Variat: - α lejocarpa Koch. - V. Morisonii β lejocarpa Dc.
- β lasiocarpa Koch. - M. Morisonii α Dc.; V. mixta Dufr."
Nei seminati e nei luoghi erbosi; dalla pianura ascende alla zona montana: e così nei dintorni di Verona !, nella sua collina !, nella valle Pantena presso Grezzana!, ecc.; nella val d'Adige a Rivalta e Belluno veronese alle falde di monte Baldo e più a nord a Castione, Brentonico ed a maggiore altitudine presso Spiazzi, la Ferrara, Campedello !, nel monte Pastello e sui Lessini presso S. Anna d'Alfaedo!, ecc.: la var. lasiocarpa sembra predominante !. - Maggio-settembre dipendentemente dalla altitudine: annua.

Sect. 4. Platycoelae. - V. auricula(1) Dc. - Fedia dentata Poll. ex parte. - Comune con la specie precedente fra i seminati e nei luoghi erbosi della intera Provincia, ed in diverse varietà o forme, dalla bassa pianura, dall'Alto Agro, dalla collina alla zona montana nel monte Baldo, nel Pastello, per i Lessini, ecc.!. - Maggio-settembre: annua.
[(1) = Valerianella rimosa Bastard - n.d.c.]

V. coronata Dc. - Fedia coronata Poll.; Valerianella semine stellato Segu. - "Variet: β hamata (Bast.)". - Comune nei campi, nei seminati e nei luoghi erbosi: e così in Campomazo di Verona !, nell'Alto Agro a Tomba, Tombetta, Pestrino, Bosco Mantico, ecc.!; per la valle di Caprino ed in vicinanza al lago di Garda !; sul monte Baldo presso la Ferrara!, ecc.; sul Pastello a Monte !; nella Valpolicella !, sui Lessini a S. Anna d'Alfaedo, ecc.!; nella Valpantena a Grezzana, ecc.!; nella valle d'Illasi a Tregnago! e (Ball.); a Soave, Sambonifacio, Arcole, Legnago!;


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copiosissima poi nei colli intorno a Verona nella Valdonega, Tagliaferro presso Avesa, ecc.!: la varietà, qua e là, con la forma tipica. - Maggio-agosto: annua.

Fedia Moench. - F. cornucopiae Gaertn. - È qualche volta coltivata in vasi.

Valeriana Tournf. - V. officinalis L., Poll. - V. silvestris major Segu. - Valeriana. - "Variat floribus albis vel purpureis aut carneis, fructibus pubescentibus vel glabris, foliis latioribus vel angustioribus et:
- α major Koch. - V exaltata Mik.;
- β minor Koch."
Fquentissima lungo i fossi ed i rivi, nei luoghi boschivi e selvatici umidi ed ombrosi: né manca nei poggi e nelle pendici aride e secche, dalla pianura e dall'Alto Agro veronese alle cime elevate dei monti!. La var. α ama di preferenza le parti basse e così cresce copiosissima e gigantesca nelle Valli grandi veronesi, a Legnago, Vigasio, ecc., Sambonifacio, Arcole, Albaredo lungo l'Adige, Monteforte, Soave, ecc.; Peschiera, Villafranca; in Campomarzo di Verona e nelle basse di S. Michele; nella valle di Caprino, ecc.: è pure frequente nelle stazioni montane, e così: nel monte Baldo alla Corona, lungo il Pissol tra Brentino e la Ferrara, in Pravazar, Gambon, Cerbiol, alle Acque negre, ai Lumini, in Ortigara, ecc., e sui Lessini a S. Anna d'Alfaedo, Velo, Revolto, Giazza, ecc.!. La var β è sparsa ovunque, ma di preferenza vive sui monti, raggiungendo tanto sul monte Baldo, quanto sui Lessini altitudini prossime a 2000 m. !. - Maggio-settembre: perenne. - Il rizoma dalla Valeriana è adoperato nella medicina e quindi gli erbaiuoli raccolgono la pianta che smerciano ai farmacisti ed ai negozianti di medicinali.

V. Phu L., Poll. - È pianta originaria del Caucaso e forse della Siberia Uraliense, inselvatichita e subspontanea in varie località dell'Europa: il Tanfani la indica


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sui monti veronesi come raccolta dal Barbieri (Parl. - Car. fl. it. VII, p. 144): ma, evidentemente, non può trattarsi, che di pianta fuggiasca dagli orti.

V. dioica L., Poll. Fù minore o palustre Pona; Valeriana palustris minor Segu. - Cresce copiosamente alle sponde dei fossati ed in luoghi umidi, per la Provincia, dal piano alla zona montana e così: lungo le rive del lago di Garda a Peschiera, Lazise, Cisano, Bardolino, ecc.! (e Poll., Fontana, Ambrosi); nella valle di Caprino (Pona) presso o il paese di questo nome!, sotto a Costermano !, ecc.; nella Valpolicella presso S. Pietro Incariano, in unione a Cardamine amara !; in Campomarzo di Verona!; presso S. Michele, S. Martino, ecc. !; nella valle d'Illasi a Cogolo, Badia Calavena, ecc.!. - Aprile-giugno: perenne.

V. tuberosa L., Poll. excl. syn. Martini; Tonini, Tentamen mantissae ad fl. veron. in mem. Acc. di Ver. vol. XIX, p. 51 et seq. - Nardus montana Calc. - Il Calceolari indica questa specie sul monte Baldo nella valle dell'Artillon: la pianta del Martini riferita a questa specie da Seguier, pl. ver. II (app.) p. 351, e da Poll., Fl ver. I, p. 40, spetta invece a V. saxatilis. Il Tonini, l. c., scrive di aver raccolto una sola volta V. tuberosa sul monte Baldo nella Valfredda ! da ricercarsi tanto sopra questo monte quanto sui Lessini.

V. montana L., Poll. - V. alpina, Scrophulariae folio Segu. - "Variat: β ambigua Gren. et Godr., et - γ minima. Partibus omnibus diminutis, exiguissimis!.
- Frequente nelle rupi, nei boschi nei cespugli, nei pascoli in tutti i monti veronesi: nel monte Baldo, tanto sul versante occiderltale quanto, sull'orientale, nel Pastello, nei Lessini, nel monte Zeola e nelle valli d'Illasi, dei Ronchi, di Squaranto, dell'Anguilla, del Falcone, ecc.! dalla zona montana alla alpina: la var. β sul monte Baldo alla Corona, nella Valfredda


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ecc.; la var. γ rappresenta una piantina minutissima, con il portamento e la parvenza di una Veronica, e cresce sul monte Baldo al Pian della cenere - Giugno-settembre: perenne.

V. tripteris L., Poll. - V. foiis inferioribus serratis, et ex runditate acuminatis, superioribus lanceolatis Segu. - "Variat; β intermedia Vahl., et - γ minor: partibus omnibus diminuita". - Frequente nei luoghi rupestri e selvatici di tutti i monti veronesi: cresce nelle località stesse della specie precedente, però più di essa, scende al basso sino a toccare quasi la collina p. e.: sul monte Baldo lungo la salita da Brentino alla Corona !, e sul monte Pastello! : la var. β si incontra frequentemente, in unione alla forma tipica !; la γ, elegantissima, nella valle d'lllasi a Giazza !. - Maggio-agosto: perenne.

V. saxatilis L., Poll. - Spica celtica Calc.; Nardus celtica Pona; Valeriana celtica Segu. (non Tournf.); Valeriana alpina Nardo celticae similis Segu. (Conf. Poll. viag., ecc. p. 98 et fl. ver. I, p. 42); Nardus alpina celtica folio subrotundo flore luteo monopetalo quinquefoliam diviso Martini op. ined. cit. tom. quartus, p. 23, fig. 20 (non bona). - Questa elegante piantina cresce frequentissima fra le rupi sopra le creste più elevate di tutti i monti, veronesi e confinanti Vicentini e Trentini, e così: sul monte Baldo (Calc., Pona, Segu., Poll., Heufler, A. Mass. !, Bracht, ecc.) dalla Valfredda e dalla Valbrutta all'estremo confine col Trentino, e non soltanto sulle cime, ma per le valli benanco che solcano tanto il versante occidentale quanto l'orientale del monte!; sul monte Pastello (e Mang.!) a m. 1122!; per tutti i Lessini dal Corno d'Aquilio, alla valle d'Illasi sopra Revolto !; nella valle Ronchi !; nei monti Posta, Campobrun, passo della Lora, Zeola, ecc.!. - Giugno-settembre: perenne. - La V. celtica che lo Sternberg indica sul monte Baldo, secondo


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ogni probabilità, come sospetta benanco il bar. Hausmann (fl. von Tir. p. 410) va riferita a V. saxatilis: V. celtica non cresce sicuramente sul monte Baldo !.

Centranthus Dc. (Kentranthus Neck). - C. ruber Dc. - Valeriana rubra L. var. α Poll.; Valeriana rossa del Dodoneo Pona; Ocymastrum Valerianthos Ponted., Segu. - Savonina. - Valeriana rossa, China salvadega, Piumin chinesi, Millefiori. - "Var. β albiflorus. Flore albo. - Valeriana rubra var. β flore rubro Poll. - Nasce fra le rupi e sui vecchi muri, nei luoghi sassosi dalla zona della collina alla montana, e così: lungo il lago di Garda (Poll.!) a Riva (e Hfl., Eschl.), Torbole, Malcesine, Castelletto, Torri, S. Vigilio, Scaveaghe, Garda (e Segu., Kellner), Lazise (Fontana), ecc.!; presso Caprino (e Pona, Segu.) a Gaià, in Piore, ecc. !; nella val d'Adige a destra del fiume alle falde di monte Baldo a Mori, Avio, ecc., Brentino, Preabocco, Tessari, Incanale, colle S. Marco, ecc. !, e sulla sinistra alla Chiusa (e Poll.), Ceraino !, sul Pastello! (e Mang. !); in Verona sui muri lungo l'Adigetto presso al ponte Manin !, copiosissimo poi nei rioni a sinistra d'Adige, a S. Giorgio e S. Stefano sui muri del Teatro Romano (Elisa Goiran), S. Giovanni in Valle e S. Zeno in Monte, giardino Giusti, ecc.!; sulla collina veronese a S. Mattia; S. Leonardo, ecc. !: la var. β, rara, in Verona (olim) nei muri della Chiesa di S. Maria in Organis, alle sponde del Benaco a Lazise (Fontana), Rocca di Garda (Poll.), presso Cassone !. - Maggio~ottobre: perenne. È anche coltivata nei giardini assieme ad altre specie e forme ornamentali appartenenti a questo genere.







FAMILIA LXXXI.  -  DIPSACACEAE.


Dipsacus L. - D. sylvestris Huds., Poll. - D. Fullonum L. (excl. var. β); Dissaco Calc.; Dissaco o labbro di


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Venere silvestre, maggiore del Fuchsio Pona; Verga di pastore del Matthioli Pona ?; Dipsacus silvestris aut Virga, pastoris major Segu. excl. altero ex duobus syn. Ponae? - Cardo, Scardaccione. - Sgarzi; Beveradori. - "Variat corollis lilacinis, rarius albis; et
- β Pinnatifidus Koch: in locis siccissimis autem, in ruderatis, ecc. saepe occurrit forma saltem proxima var. horridus Tausch." - Volgare (Calc., Pona, Segu., Poll., ecc.) lungo le vie ed i fossi, dal piano ad altitudini superiori ai 1000 m.! e così: p. e. sui Lessini sin oltre Fosse; sul monte Baldo al dissopra di Ferrara!. - Maggio-ottobre: annuo e bienne. Le rosette giovani della pianta sono di primavera mangiate dal popolo.- Nei serbatoi, formantisi nella concavità delle foglie, riunite per la base nel D, sylvestris, nel D. laciniatus, ecc. si raccoglie un liquido trasparente, creduto dal volgo quale rimedio sovrano per le malattie d'occhio: ritenuto, una'volta, come dovuto, in massima parte, ad una speciale secrezione del fusto (Royer), studi posteriori (Barthèlemy, Arcangeli) hanno dimostrato che questo liquido è acqua di pioggia; di qui l'origine del nome vernacolo di beveradori: del resto il nome generico διψακοσ (= dipsacos - n.d.c) deriva da διψαω (= dipsao - n.d.c) (aver sete). Siccome in questi serbatoi vengono ad annegarsi numerosi animaletti, che vi si decompongono, così si volle vedere nel Dipsacus una delle piante carnivore, però, a quanto sembra, erroneamente.

Dipsacus Fullonum Mill., Poll. - D. Fullonum L. var β; Dissaco, o Labro di Venere domestica, ouero Galedrago di Xenocrate presso l'Anguillara, o Spina Selenite di Theofrasto presso il Guilendini Pona. - Cardo da Scordazzare. - Era coltivato ai tempi di Pona, il quale lo osservò, probabilmente subspontaneo, nelle vicinanze di Verona; e scrive Seguier (pl. ver. II, p. 341 in app.) hodie nequaquam hic seritur, sed


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Bononia Veronam commeant, et laneis vestibus carminandis insevit. Qualora reggano le asserzioni di Hoffmansegg e Link, D. fullonum non dovrebbe considerarsi che come una forma coltivata di D. sylvestris

D. laciniatus L., Poll. - D. folio laciniato Segu. ? - Cresce in luoghi umidi, al margine dei fossi, ecc., ma pel Veronese non può dirsi specie vulgare: si incontra copioso presso Caldiero!, nella valle dell'Alpone presso Monteforte!, nelle vicinanze di Arcole! ecc. - Luglio-ottobre.

D. pilosus L., Poll. - Verga di pastore del Matthioli Pona?. - Raro nel Veronese, abita i luoghi ombrosi e selvatici: nella valle di Roncà (Poll.) ed in quella d'Illasi presso la Cà del diavolo e nella vicina valletta dei Rugoloti! (e C. Mass.): sul monte Baldo è indicato da Pona all'Artillon, qualora a questa specie sia veramente da riferirsi la sua Verga di pastore, che invece Seguier attribuisce a D. sylvestris, ed a Nago (Facchini, Gelmi). - Si mantiene in vegetazione da luglio ad ottobre ed anche ai primi di novembre!: perenne.

Cephalaria Schrad. - C. transylvanica Schrad. - A. Allionii Kerner!; Scabiosa transylvanica L., Poll. - "Variat: β albiflora. Corollis lacteis: occurrit quoque forma foliis caulinis omnibus indivisis (Zersi)". - Comune nei campi, vigneti, luoghi ghiaiosi, lungo le strade, ecc. della Provincia dal piano alla zona montana (Poll., Kellner, Mang.!, ecc.), e così: nelle vicinanze di Peschiera!; Valeggio (Rigo!), Villafranca, Sommacampagna, Sona, ecc.!); Vigasio, Cerea, Sanguinetto, Albare, Palù, Bovolone, ecc.!; Sambonifacio nei campi e nel letto dell'Alpone !; Soave!; Tregnago!; Mezzane!; nella Valpantena sopra Grezzana a Spredino, nel vaio Sperzani e nei monti Porsile e Novesago verso il vaio di Squaranto, ecc.!: sopra Parona all'Adige nei monti Tiberio, Rico, ecc!; nel complesso


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pertanto fra 30 e 500 m. circa di altitudine: la var. β che ricorda alquanto la specie che segue, rarissimamente assieme alla forma a colorazione normale !. - Luglio-novembre: perenne.

C. leucantha Schrad. = Scvabiosa leucantha L., Poll. fl. ver. I, p. 157 in add. ad. gen. Scabiosa. - Questa elegantissima Dipsacacaea non cresce nel Veronese, sebbene vi sia indicata da Huguenin: è qualche volta coltivata nei giardini, p. e.; nella Valpantena presso Grezzana !.

Knautia Coult. - K. integrifolia Bertol. - Scabiosa arvensis δ Poll. foliis omnibus integris, crenatis, serratisve; S. integrifolia L., All., Savi. - Nei prati e nei pascoli, sembra però specie assai rara, e così: presso Caprino veronese in diversi luoghi, e nel paese stesso alla villa dei marchesi Carlotti !; sul monte Baldo ai Colonei!; nella Valpantena presso Grezzana!; certamente altrove. - Luglio-settembre: annua.

K. hybrida Coult. - Scabiosa arvensis γ Poll. foliorum inferiorum segmentis ovatis dentatis, foliis ft inferioribus integris vel inferne laciniatis; Scabiosa hybrida All. - Come la precedente, della quale è considerata quale una varietà.

K. arvensis Coult. - Scabiosa arvensis L., Poll. var. α; S. pratensis hirsuta, quae officinarum Segu. - Vedovine. - Vedoela de prà - "Stirps polymorpha; variat: β campestris Koch. Corollis etiam marginalibus non radiantibus. - Occurrit praeterea tota scabro hirsuta vel molliter villosa, et foliis glabris nitidis (Scabiosa arvensis var. β Poll.)". - Comune nei prati e nei pascoli per la intera Provincia dalla bassa pianura e dai colli alle zone anche elevate in tutti i monti!. - Aprile-settembre: perenne.

K. persicina Kerner. - Scabiosa longifolia Goir. (non W. et K.) erborizz. est. ed aut. ecc. l. c. n. 345 pro parte! - "Variat corollis albis vel ex albido lucentibus: caule, solitario, erecto vel basi decumbente


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adscendente, 5-30 cm. alto" - Varietà della precedente, la si può dire intermediaria fra questa e la specie che segue, cresce nei pascoli e luoghi selvatici e rupestri; fra i frutici, ecc. dalla zona montana alla alpina: è frequente nella alta valle d'Illasi presso Giazza, Revolto, ecc., in Campobrun, ecc.! (e Rigo !) nel monte Pertica e per tutti i Lessini nei monti Trapola, Malera, ecc., Podesteria ecc.!; al Vallone ed in Malera la forma a fiori bianchi e quella nana!: è rara sul monte Baldo e si incontra qua e là ove la specie che segue. - Luglio-settembre: perenne.

K. longifolia Koch; Goir. pl. vasc. nov. ecc. p. 37. - K. arvensis var. β Bertol.; Scabiosa longifolia W. et K.; S. sylvatica Poll. pro parte?. - Variat β prolifera. Capitulo primario capitulum alterum longe pedunculatum gerente". - Nei pascoli elevati dei monti: abbondante sul monte Baldo (e Rigo!) in Valfredda !, Naole !, Noveza !, colma di Malcesine!. Altissimo di Nago !, ecc.; meno frequente sui Lessini in Podesteria , al Corno d'Aquilio! ed in generale nelle stazioni nelle quali cresce la specie precedente!; nella valle Ronchi di Ala (Gelmi), ecc. - Luglio-settembre: perenne.

K. baldensis Kerner. - È una varietà della specie precedente: cresce promiscuamente ad essa e nella stessa epoca!

K. sylvatica Bertol. (Duby excl. syn. Scabiosa integrifoliae L., Dc. excl. syn. Savii). - Scabiosa sylvatica L., Poll. pro parte?; Scabiosa montana glabra, foliis Scabiosae vulgaris Segu. ?. - Non è certamente specie comune nel Veronese!: è stata raccolta nella valle d'Illasi presso Tregnago al Castello (A. Mass.) ed al confine del Veronese coi Vicentino presso S. Giovanni Ilarione !, nel monte Bolca!, ecc. - Giugno-settembre: perenne. - La K. sylvatica è indicata da Pollini (fl. ver. I, p, 153) in pratis et dumetis montanis...


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Veronae praesertim in Baldo...: e sul monte Baldo è pure indicata, per la testimonianza di Pollini, dal barone Hausmann, e verisimilmente da Ambrosi e Gelmi: bisognerebbe pertanto conchiudere che questa Dipsacacaea cresca frequente sul monte Baldo, la qual cosa non è. Che il Pollini nella sua Scabiosa sylvatica abbia inteso benanco includere K. longifolia così frequente sul monte Baldo? La cosa non è improbabile, tanto più ove si osservi che di questa seconda non sono rare le forme che assai si avvicinano alla prima. Il Pollini riferisce alla sua Scabiosa sylvatica la pianta di Seguier Scabiosa montana glabra, foliis scabiosae vulgaris, che invece Bellardi (Append. ad fl. pedem. in mem. A cad. des sciences de Turin 5, p. 219), giudicando certamente sulla scorta del sinonimo di Clusio (Scabiosa montana sive V Clus. hist. ij) riportato dallo stesso Seguier, ritiene corrispondere a Scabiosa lucida Vill. (conf. Poll. fl. ver. I, p. 153 et III, p. 775). Sembra opporsi al modo di vedere del Pollini, il fatto che Seguier colloca la sua pianta dopo la Scabiosa argentea angustifolia (S. gramini folia L.) : la qualcosa farebbe pur svanire il sospetto, nato per un momento, che Seguier, cioè, avesse inteso indicare la K.longifolia. Si noti pure che S. lucida, sebbene non vista da Pollini, cresce sui monti veronesi, tanto nel monte Baldo quanto sui Lessini: ad ogni modo si rimane sempre nella incertezza se riferire la pianta di Seguier a Scabiosa lucida, ovvero, ad alcuna fra le forme prossimem a Knautia sylvatica.

Succisa Koch. - S. pratensis Moench. - Scabiosa Succisa L., Poll.; Morsus diaboli Calc.; Succisa, ouero Morsus diaboli Pona; Scabiosa folio integro hirsuto Segu. - Morso del Diavolo. - Vedoine salvadeghe. - "Variat β glabrata Schott. (Scabiosa folio integro glabro, flore coreuleo Segu.) et - γ prolifera: = S. Succisa var. θ Poll. - Occurrit quoque: -


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floribus incarnatis (Scabiosa folio integro hirsuto flore incarnato Segu.), et - fioribus albis (Scabiosa succisa var. δ flore albo Poll.)". - Frequentissima con le sue varietà, nei prati e nei pascoli tanto umidi quanto asciutti, al margine dei fossati e delle risaie, negli ericeti, fra i frutici, nei luoghi selvatici, ecc. per la intera Provincia!, e così: nella bassa pianura, a Legnago, Aselogna, ecc.!; nell'Alto Agro a Guastalla, Sandrà, Bosco Mantico, ecc.!; nella collina a Rivoli !, ecc.; nella Valpantena nel vaio del Paradiso ai Menegai, ecc. sopra Grezzana !; nella zona montana sul monte Baldo ai Lumini, presso Spiazzi, in Basiana, ecc.!: la var. a fiori bianchi è rara; e rara pure si incontra la forma prolifera. - Giugno-novembre: perenne.

S. australis Reichb. - Scabiosa australis Wulf., Poll. - Indicata da Pollini nei luoghi paludosi presso Legnago. - Luglio-settembre: perenne.

Scabiosa R. et Sch. - Sect. 1. Sclerostemma Koch. - S. Columbaria L. - Vedovina selvatica. -Vedovela*, Vedovela salvadega*. - "Stirps polymorpha. Variat: α vulgaris Coult. - S. columbaria var. α Poll.; S. capitulo globoso maximo Segu. - Corollae coerulae, vel carneae, rarissime albae. Occurrit quoque forma prolifera: S. Columbaria vat δ Poll. excl. syn. Bertol. et Viv. (Bertol. fl. it. 2, p. 42)". - Volgare nei prati, nei campi, nei pascoli, lungo le strade, nei luoghi aridi, ecc. dalla pianura e dalla collina alla zona subalpina nel monte Baldo, nel Pastello, sui Lessini e per tutti gli altri monti !. - Comincia a fiolire di giugno, ma, essendo una forma assai resistente, si trova in fioritura anche ad inverno avanzato: perenne.
- β Gramontia (L.). - S. Columbaria var. β Poll.; S. officinarum foliis tenuissimis laciniatis Segu. - Con la varietà precedente e nella stessa epoca.


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- γ Columnae (Ten.) - S. Columbaria var. γ Poll. excl. nonnull. syn. (ex Bertol. fl. it. 2, p. 41) - Meno frequente delle due varietà precedenti: nei colli di Valpantena sopra Grezzana !, sul monte Baldo ai Lumini ed in Pravazar!.
- δ ochroleuca (L.). - Rarissima: una sola volta, nei seminati, sul monte Zovo sopra Grezzana in Valpantena !.
- ε ?? - S. Mantica (pro interim) Goir. et Ton. in herb.!. - "Caulis teres, striatus, pubescens, erectus, simplicissimus (30 cm. alt.), nudus capitulum solitarium gerens. Folia basilaria (et fasciculorum sterilium) pubescenti-pilosa, oblonga-lanceolata, pinnati-partita, segmentis lanceolatis pinnatifidis, laciniis latiusculus. Bracteae involucrantes, duplicis ordinis, lanceolato-lineares, inaequales, exteriores longissime (30 mm. long.), corollis duplo longiores. - Varietas an potius forma monstrosa?". Di questa forma singolarissima è stato raccolto un esemplare unico nei pascoli di Bosco Mantico (maggio 1876).
- ζ pachyphylla Gaud. - S patens Jord. - Nei pascoli al piano e sui monti!

S. pyrenaica All. - Rara in luoghi selvatici e rupestri: fu primicramente raccolta dal Facchini (a. 1843 e 1844) presso al lago di Garda sullo stradone che conduce da Riva al monte Brione, e certamente si incontrerà altrove attorno al lago (p. e. lungo la strada che da Castelletto di Brenzone e Biasa conduce a Prada di monte Baldo ?), e sopra questo istesso monte nelle rupi di Valfredda e Valbrutta ! - Giugno-settembre: perenne.

S. lucida Vill. - "Setis calycis longissimis: saepe foliis tomentosis" - Non comune: cresce nei pascoli e nei luoghi selvatici elevati: e così sul monte Baldo all'Altissimo di Nago, nella Valfredda e nella


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Valbrutta, nei pascoli di Pravazar ! ed altrove (Perini); sui Lessini in Malera e, copiosisissima, sul monte Tropola !, sui monti confinanti col Vicentino a Campofontana !, S. Batolomeo Tedesco !, Bolca !, ecc. - Giugno-settembre: perenne.

S. affinis Gren. et Godr. - Rara nei pascoli elevati del monte Baldo all'Altissimo di Nago !: forma bellissima che sembra avvicinarsi, per le foglie basilari, alla varietà Aleutrensis Porta, di S. Vestina Facchini; la quale ultima a sua volta è ritenuta varietà di S. suaveolens Desf. - Agosto-settembre.

S. suaveolens Desf. - Rara: sul monte Baldo nei pascoli di Pravazar !. - Luglio-agosto.

Sect. 2. Cyrtostemma Koch. - S. atropurpurea L., Poll. = S. maritima L. - Vedovina, Vedovela. - È specie polimorfa propria della regione mediterranea e delle isole Canarie: nel Veronese da epoca immemorabile è coltivata la varietà a fiori cupi, creduta erroneamente originaria delle Indie, e questa, a sua volta mutabilissima, varia per la forma e la grandezza delle foglie, per le dimensioni ed il colore dei fiori, i quali passano dal biunco per l'azzurro e l'incarnato ad un violetto quasi nero (S. atropurpurea Poll. var. α, β, γ): sono pure frequenti i casi di prolificazione e di virescenza (S. atropurpurea Poll. var. δ - Estate-autunno: annuo. Si osserva qualche volta sporadica fra le macerie o nei dintorni degli abitati prossimi a giardini.

Sect. 3. Asterocephalus Coult. - S. ucranica L. - S. argentea L., Poll. - È stata raccolta sul monte Pastello da Abramo Massalongo nell'anno 1847 !. Cresce copiosamente nei luoghi sterili e sabbiosi nella confinante provincia di Rovigo lungo il Po. - Giugno-settembre: perenne.

S. graminifolia L., Poll. - S. argentea angustifolia Segu. - Vedovine de montagna. - "Variat: α sericea. -


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Subvar. a) elatior: caulibus, simplicibus vel coespitosis, elongatis, 40 cm. et ultra longis, - b) humilior: caulibus abbreviatis, plerumque dense coespitosis, 10-20 cm. longis, - c) latifolia: foliis planis, 3-5 mm. latis, - d) angustifolia: foliis, planis vel convolutis, 1-2 mm. latis".
- β glabra. - S. graminifolia var. β Bertol. - Il Partibue omnibus, glabra vel glabriuscula: foliis laete viridibus, angustissimis, capillaceis, convolutis, rigidis, arcuatis,: calathis longe minoribus quam in forma typica, intensiusque violaceis. Planta plerumque nana".
Questa bella specie che Seguier, (pl. ver. 2, p. 182), ai tempi suoi, diceva rara in agro Veronensi, cresce copiosissima nei luoghi rupestri e sassosi del monte Baldo (Segu., Poll., Clementi, Kellner, Barbieri, ecc.) sul versante orientale del monte lungo il dirupatissimo sentiero che da Rivalta per il piano di Festa conduce al passo della Croceta !, e la strada che va da Brentino alla Corona!, nella valle dell'Orsa!, presso Spiazzi ed a monte Croce !, alle Fraine ed ai Pereti!, presso la Ferrara, ecc. !, ai Lavacci e lungo la strada che dal Pian della cenere conduce ad Avio, ecc. !; nei monti Pastello (e Bracht, A. Mass.!, Mang.!) e Pastelletto !, per tutti i Lessini ecc.!. La var. β è piuttosto rara; è stata raccolta da Sardagna lungo il Benaco fra Riva e Limone, da Facchini alle falde occidentali del monte Baldo fra Torbole e Nago, ed in questo stesso monte in luoghi erbosi al di sopra della Corona e Spiazzi alla punta S. Antonio!, sul Pastello e sul Pastelletto !. - Luglio-settembre: perenne.


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FAMILIA LXXXII.  -  ASTERACEAE.


A. - ASTEREAE.


Tribus 1.  -  Eupatorieae.

Eupatorium L. - E. cannabinum C. Bauhin, Segu., L., Poll. - Eupatorio di Dioscoride Calc. - Canapa acquatica. - Erba par la febre terzana, Molche* (a Mezzane di sotto!). - "Variat:
- β indivisum Dc. Foliis omnibus indivisis. - Subvar. β β heterophyllum. Foliis superioribus integris, caeteris palmato-partitis.
- γ albiflorum Floribus albis.
Comune, per la intera Prpvincia, nei luoghi selvatici, fossi, ecc. dalla bassa pianura alla zona subalpina!: la β qua e là assieme alla forma tipica; p. e., nella valle di Caprino presso Boi, Pesina, Castione, ecc.!, sul monte Bolca (A. Mass. !), ecc., presentando, singolarmente nelle stazioni aride e secche, una statura nana, che qualche volta raggiunge appena pochi centimetri di altezza, caule semplice, foglie piccolissime: la γ rarissima, e non ignota a Pollini, nell'Alto Agro veronese in un fosso tra Cavaion e le Porte !. - Estate-autunno: perenne. È ritenuto febbrifugo e succedaneo alla china. - È coltivato nei giardini E. album L. dell'America settentrionale.

Adenostyles Cass. - A. viridis Cass. - A. alpina B. et F.; Cacalia alpina L., Poll.; Cacaalia del Lobelio Pona; Cacalia non irsuta Ungarica del Clusio Pona; Cacalia foliis cutaneis acutioribus et glabris Segu. - "Occurrit floribus rubris et, raro tamen, albidis vel albis (C. follis cutaneis acutioribus et glabris flore albo Ponted., Segu.)". - Frequente in luoghi sel vatici e sassosi e negli antri delle zone subalpina ed


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alpina in tutti i monti veronesi (Pona, Segu., Poll., ecc.: e così sul monte Baldo in Valfredda !, nella valle del Bastion!, all'Artillon !, ecc.; sul monte Pastello!; per tutti i Lessini, fra 1200-1800 m. di altitudine, al passo di Roccapia e della Liana, Corno d'Aquilio, Corno mozzo, Podesteria, Tomba, Sparaver, Revolto, ecc.!; sul monte Bolca (m. 945) nella grotta delle done salvadeghe (A. Mass. !). - Estate-autunno: perenne.

A. albida Cass. = A. albifrons Rchb.; Cacalia albifrons L., Poll.; Cacalia prima Ungarica del Clusio Pona. - Il Pona indica questa specie nel monte Baldo al Bastion ove oggidì certamente non cresce. La pianta del Martini (op. ined. cit. tomo II, p. 44, fig. 89, Cacalia alpestris, folio rotundo incano lanuginoso, flore purpureo perfecto nudo composito, dovrebbe, stando al sinonimo da lui citato, di C. Bauhin, essere riferita ad A. albida, ma la figura (non bona !), indicherebbe piuttosto la specie precedente!: ed infatti nell'Herbarium M. Baldi (a. 1707) del Martini, che, a cura del prof. P. A. Saccardo, trovasi da poco tempo presso l'Istituto Botanico Patavino, a carte X, n. 33, si conserva in ottimo stato un frammento di A. viridis con la scritta Cacalia foliis crassis hirsutis C. B. P., e la citazione della figura e luogo superiormente ricordati!. - Anche i sig. Vis. et Sacc. cut. p. 59, n. 954, indicano A. albifrons Rchb. nei luoghi selvatici alpini e subalpini del M. Baldo, e, del resto, nuove ricerche potrebbero dimostrare la presenza di questa Asteracea tanto sul monte Baldo quanto sopra gli altri monti veronesi.



Tribus 2.  -  Tussilagineae.

Homogyne Cass. - H. alpina Cass. - Tussilago alpina L., Poll. fl.; T. discolor Poll. viag. non Jacq.; T. aalpina


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rotundifolia glabra Segu. - Pascoli e luoghi selvatici nelle zone subalpina ed alpina, e così: sul monte Baldo (Calc., Pona, Segu., Poll., A. Mass.!, ecc.) nella valle del Bastion !, in Valfredda !, Costabella !, alle buse ed alle busete !, nelle valli delle pietre, degli ossi, dritta, ecc.!), Noveza, Sassetto, Colma di Malcesine, ecc.!;, sui Lessini presso Chisanuova (Segu,), Bocca di selva !, Podesteria !, Malera !, ecc.; nei monti Campobrun, Zeola, Alba, ecc.! - Giugno-agosto: perenne.

H. discolor Cass. - Tussilago discolor Jacq., Poll. - È indicata nei pascoli umidi alpini del Veronese (Vis. et Sacc. cat. p., 89; Poll. fl. ver. II, p. 695), probabilmente per un equivoco, derivato da ciò, che Calceolari (iter p. 11) indica Tussilago duorum generum in valle del Bastion, e Pona (M. B. p. 187-212) la Tussilaqine alpina di due specie e al Bastion, ed alla colma di Malcesine, ove oggidì H. discolor non esiste.

Petasites Gaertn. - P. fragrans Presl. - Nardosmia fragrans Rchb.; Tussilago fragrans Vill., Poll. - Vaniglia d'inverno. - Tussilago odor Vanilia, Vanilia d'inverno*, Vanilion*. - Coltivata per la precocità e fragranza dei fiori, si propaga con straordinaria rapidità diventando assolutamente gregaria: oramai, quasi selvatica, cresce copiosa nelle ortaglie della città di Verona, p. e., nel giardino Giusti!; per tutta la collina veronese, p. e. alle Are nella Valdonega!; nella Valpantena fra Barana e Poiano! ecc.,; alle sponde del lago di Garda (Rigo!) ecc. - Dicembre-marzo: perenne.

P. officinalis(1) Moench. - Tussilago Petasites L., Poll. var. α et β; Petasites quarumdam Calc.; Petasites grande degli Erbarj Pona; Petasites major et vulgaris Segu. - Cavolaccio. - Petasside, Bardani domesteghi, Slavazi, denominazioni vernacole le quali sono pure attribuite alle due specie che seguono. - Comune nei prati umidi, al margine dei fossi; nei luoghi


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acquitrinosi della intera Provincia, dal piano alla zona subalpina, e così: presso Montorio, S. Martino, in Campomarzo di Verona, ecc. !; nella valle d'Illasi sopra Selva di Progno ai Torneri!!, nei Lessini sotto alla Purga di Velo, al ponte di Veia, lungo la strada che dal nella val d'Adige per la Valfredda conduce alla Sega!; nella valle di Caprino e sul monte Baldo ai Lumini alla Ferrara, ecc.!. - Marzo-giugno: perenne.
[(1) = Petasites hybridus (L.) G. Gaertn., B. Mey. & Scherb. - n.d.c.]

P. albus Gaertn. - Tussilago alba L., Poll. var. α et β; Petasside alpina Pona (ex parte?); Petasites minor Segu. - Frequente nei boschi umidi, nei luoghi franati, nei prati, in prossimità delle acque e delle sorgenti nelle zone montana e subalpina in tutti i monti della Provincia!; compare benanco qua e là nella collina, p. e. alle falde dei Lessini sopra Mizzole!, nel piano di S. Rocco, a Castagné !, ecc. - Fiorisce di primavera non appena squagliano le nevi; è pianta perenne che ama i terreni argillosi.

P. niveus(1) Baumg. - Tussilago nivea Vill., Poll. var. α et β; Petasites minor, alter, Tussilaginis folio Segu. - Frequente per tutta la Provincia, dalla zona montana alla alpina, e così: sul monte Baldo alla Ferrara!, in Basiana !, ecc.; sui Lessini alle Frasele sopra Giazza !, nel torrente presso Selva di Progno sotto ai Torneri!, ecc. - Fiorisce nella stessa epoca e condizioni della specie precedente.
[(1) = Petasites paradoxus (Retz.) Baumg. - n.d.c.]

Tussilago Tournf. - T. farfara L., Poll. - Tussilago Pona; T. vulgaris Segu. - Unghia cavallina . Farfaro, Bardanela, Fero de mulo, Piè d'aseno, Piè de mussa. - Occurrit forma micrantha capitulis exiguis 2-3plove minoribus quam in forma typica: variat quoque - a) radiis aurantiacis, croceo-rubris vel fere sanguineis, - b) rhizomate sublignoso". - Comune per la intera Provincia nei luoghi umidi argillosi o sabbiosi, dal piano ad altitudini anche elevate!, e così


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p. e: sul monte Baldo alla fontana di Naole ed alle Acquenegre (1600-1400 m.)!. - Gennaio-giugno dipendentemente dalla altitudine: perenne. Di questa specie come di quelle appartenenti al genere Petasites, si vedono le piante fornite delle loro foglie anche in sul finire dell'autunno. La infusione dei fiori è ritenuta sudorifera.



Tribus 3.  -  Asteroideae.

Solidago L. - S. serotina Ait. - S. glabra Desf. - Piogia d'oro*. - Originaria dell'America boreale è coltivata nei giardini ma si incontra qua e là sporadica e quasi fatta selvatica, e così: presso Avesa !, a Verona nella Valdonega, ecc.!. - Estate-autunno: perenne.

S. Virga-aurea L., Poll. - Solidago Sarracenica del Lobelio Pona; Virga-aurea latifolia serrata Segu. - Erba pagana. - Variat:
- α vulgaris Koch.
- β angustifolia Koch.
- γ latifolia Koch.
- δ alpestris (W. et K.) - S. Virgaurea var. β Poll. viag. et fl.
- ε cambrica (Huds.) an. Whlnb.?
Comune nei boschi, nei cespugli, nelle macchie, negli ericeti, nei luoghi rupestri: le var. α, β, γ dall'Alto Agro alla zona subalpina; le δ ed ε nei pascoli subalpini ed alpini del monte Baldo, del Pastello, dei Lessini! - Estate-autunno: perenne.

S. canadensis L. - Originaria della Virginia e del Canada, è coltivata nei giardini, ma si incontra qualche volta subspontanea sfuggita a questi, e così in Campomarzo di Verona!, nella val d'Adige alla Chiusa in una siepe!, a S. Vito del Mantico !, sul Pastello presso Monte a Cavalo !. - Estate-autunno: perenne.

Erigeron L. - E. canadensis L., Poll. - Virga aurea


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virginiana hirsuta annua flore pallido Zanon., Ponted., Segu. - Impia - Spazadore salvadeghe*. - Originario dell'America boreale: cresce sui muri, lungo le vie, nei campi che addirittura infesta, dal piano alla zona moritana !, e sino dai tempi suoi Seguier (pl. ver. II, p. 214), scriveva; "tanta copia nunc agros infestat, ut cura etiam adhibita, vix extirpari queat". - Durante quasi tutto l'anno!: annuo e bienne!. - Nei luoghi secchi e ghiaiosi si incontra, gregaria, una forma nana con caule e foglie esilissime, frequentemente uniflora.

E. acris L., Poll. - Dentellaria del Gesnero Pona; Aster arvensis coeruleus aeris Segu. - Asterano. - "Praeter typicam, sequentes occurrunt varietates sive formae: a) muralis Lapey., - b) elongatus Ledeb., - c) corymbosus Wall.,- d) serotinus Weih;". - Comunissimo nei luoghi sterili, nelle siepi, sui muri, lungo le vie dal piano ad altitudini comprese fra 1300-1600 m.: e così sul monte Baldo nella Valfredda e val Losana!, in Noveza! (e Pona) ; sui Lessini al passo della Liana!, Corno mozzo !, ecc. - Giugno-novembre: bienne e perennante !.

E. annuus Pers. Aster annuus L., Poll. - Stenactis annua Nees. - Originario dell'America: indicato da Pollini alle sponde del lago di Garda, ad Illasi (e A. Mass.! , a Roncà e Monteforte, oramai naturalizzato, cresce per tutta la Provincia al margine dei campi, lungo le strade, nelle siepi, nelle macchie, dal piano alla zona montana, raggiungendo altitudini prossime a 700-800 m.!. - Giugno-dicembre: annuo e bienne!.

E. Villarsii(1) Bell. - E. atticum Vill., Poll. - In luoghi rupestri umidi ed erbosi, dalla zona mon tana alla alpina, ma non è pianta comune: rinvenuto primieramente sul monte Baldo all'Artillon da Treviran (Poll. fl. ver. II, p. 679), cresce pure nei pascoli di Costabella ! (e Poll.), valle degli ossi !, ecc.; e così pure


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in Malera sui Lessini !, ecc. e nei monti Posta! e Campobrun!, ecc. - Luglio-settembre: perenne?
[(1) = Erigeron atticus Vill. - n.d.c.]

E. alpinus L., Poll. - Aster alpinus flore purpurascente Segu. - Margarite de montagna. - "Variat β grandiflorus Hoppe". - Comune (Segu., Poll., Heufler, A. Mass. !, Mang.!, ecc.) e frequentemente gregario nei pascoli elevati del monte Baldo, del Pastello, dei Lessini !: la varietà qua e là assieme alla forma tipica. - Giugno-settembre: perenne.

E. glabratus Hopp. et Hornsch. - Nei prati, nei pascoli e luoghi rupestri alpini e subalpini, frequentemente in unione alla specie precedente e così: sul monte Baldo in Naole !, Costabella !, val Losana !, Acque negre !, Artillon !, ecc., e nella valle Aviana (Heufler); sulla cima del Pastello! ; in Podesteria, ecc. !; Spiazzoi!, ecc.; nei monti Posta e Campobun, ecc.!. - È in vegetazione nella stessa epoca della specie precedente, - Da ricercatsi E. uniflorus L., del quale, del resto, E. glabratus è considerato come una semplice varietà.

Aster L. - A. alpinus L., Poll. - Quinto Astro Ongarico Clusiano Pona; Aster montanus coeruleus, magno flore, foliis oblongis Segu. - Nelle rupi e nei pascoli alpini e subalpini dei monti della Provincia, ma qualche volta scende anche a stazioni assai basse, seguendo specialmente il corso dei torrenti alpini e così: nel monte Baldo (Pona, Segu., Poll., ecc.), in Basiana !, Valfredda !, Naole !, Costabella !, ecc. alla colma di Malcesine! ecc. ; sopra Mori e Brentonico (bar. S. Salvotti !) ; sulla cima del Pastello e Pastelletto rarissimo!; per i Lessini e gli altri monti confinanti col Trentino e col Vicentino al Corno d'Aquilio e Corno mozzo, Podesteria, Castelberto, Malera, Velo e Roverè di Velo (e A. Mass. !), Campobrun, Passo della Lora, Zeola, Campofontana (e A. Mass. !), Bolca (e A. Mass. !), ecc.!: però, sebbene compaia in moltissime stazioni,


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A. alpinus, pel Veronese, non può dirsi specie comune. - Giugno-settembre: perenne.

A. Amellus L., Poll., Goir. in N. G. B. I., vol. XXIII, p. 191. - Amellus Virgili Calc.; Aster Atticus coeruleus vulgalris Segu. - Amello, Astro. - Settembrine, denominazione comune a tutte le specie autunnali di questo genere che sono coltivate nei giardini!; Margherite*, Margherite celesti*, Oci de pavon*, Erba verdesina*. - Stirps polymorpha. Inter multiplices formas in Agro veronensi crescentes, duas tantum memorare opinatum est: etenim insigniores videntur et, fere extremae, ceteras amplectentes.
- α grandiflorus. - Capitulie magnis; corollis radiantibus involucrum longe superantibus.
- β globulariaeformis. - Capitulis exiguis: involucris cilyndraceis; corollis involucra vix superantibus aequantibusve. - Planta late et dense coespitosa, caulibus e basi deflexa adsurgentibus, 40-60 cm. altis, rigidis, dense foliosis, foliis adpressis, imbricatim se tegentibus: floribus corymbosis, pedunculis abbreviatis, erectis, sulcatis, aliquantulum incrassatis, bracteolatis. Tota planta Globulariae Alypi faciem exhibet. - Ceterum inter innumeras varietates occurrunt quoque formae quae certissime varietati pseudo-Amello Dc. (foliolis involucri interioribus, membranacei, apice purpureis) optime respondere videntur".
Questa specie polimorfa cresce ovunque nei luoghi selvatici, nelle macchie, ecc., fra il confine vicentino e le sponde del Benaco, dall'Alto Agro alla zona subalpina!: la var. α ha i capolini che raggiungono e superano qualchevolta le dimensioni di quelli di A. alpinus; cresce fra i frutici in Valpantena sul monte Gazo !: la var. β cresce copiosamente in questa stessa valle nei pascoli aridi e secchi dei monti Gazo e Lotrago formando densi cespugli, ed a distanza si


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riconosce immediatamente dll'aspetto che ricorda l'abito ed il portamento di Globularia Alypum L.! - Luglio-ottobre: perenne.

A. salicifolius Scholl. - A. saligna W., Poll.; A. latifolius Tripolii flore albo Segu. - È pianta oriunda dall'America del sud, ma coltivata nel Veronese da epoca remotissima, perchè il Seguier, (pl. ver. III, p. 277), scrive: Aliquot hujus Aateris plantas sponte nascentes reperi juxta rivulum Athesi prallelum, quo Campi Martii prata irrigantur; ed in questa stazione èstata raccolta posteriormente da Rainer, A. Mass. !, Tonini!, ecc. ma oggidì è scomparsa.

A. Novi-Belgii L. - A. salignus Goir. in N. G. B. I. vol. XXIII, p. 335 pro parte - Settembrine*. - Variat: β adulterinus (W.)". - Oriunda dell'America boreale, questa specie è coltivata in tutti i giardini, ma tende a naturalizzarsi, e quindi subspontanea si incontra nelle siepi ed in vicinanza alle abitazioni anche ad altitudini considerevoli, e così: nella pianura presso Cerea!, a Casalbergo!, ecc.; alla Secola fra S. Michele e S. Martino!; in Campomarzo di Verona nel fosso di fronte al cimitero monumentale, presso a porto S. Pancrazio, ecc.!; nella collina in Valdonega !, nella valle di Caprino alle falde di monte Baldo ad Oné, e più in alto sul monte alla Ferrara !, ecc. la varietà ove la forma tipica. - Estate-autunno: perenne. - Del genere Aster sono coltivati nei giardini A. parviflorus Nees., A. brumalis Nees., A. leucanthemus Desf., tacendo di moltissime specie, varietà e forme di recente introduzione: è pure coltivato A. Tripolium L., che cresce spontaneo in luoghi salmastri del Mantovano ed in diversi luoghi del Veneto.

Callistephus Cass. - C. chinensis Nees. = Aster chinensis L., Poll. - Astri, Astri a cocarda, Stellone*. Questa elegantissima specie, oriunda della Cina, è coltivata, a fiore semplice ed a fiore doppio, in moltissime


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varietà, in vaso ed in piena terra: si incontra qualche volta erratica nelle macerie. - Estate-autunno! annua.

Linosyris Dc. - L. vulgaris Cass. - Chrysocoma Linosyris L., Poll.; Aster Linosyris B. et H.; Eliochriso silvestre del Trago ouero Crisocome Germanica del Lobelio Pona; Eliocriso silvestre, ouero Chrisocome del Trago, o specie d'Amaranto giallo Pona; Conyza Linariae folio Segu. - Spilli d'oro - Gasie false*. - Variat: β minor Wallr., - et γ monocephala: capitulo solitario; planta plerumque humilis". - Cresce fra i cespugli, nelle siepi, negli ericeti, in luoghi selvatici e sassosi. - È singolare la distribuzione topografica di questa bella specie nel Veronese: mentre cresce copiosamente a sinistra d'Adige, è, in quella vece, piuttosto rara a destra del fiume, ove fa a Valeggio sul Mincio! (e Poll.), Cavalcaselle! (e Poll.), Sona !,: Sommacampagna !, ecc.: è pianta, come osservava Seguier, la quale collibus delectatur e quindi si trova a Settimo (Pona) e per tutta la Valpolicella sino a Fumane (194 m.)!; nelle colline di Parona, Quinzano, Avesa, ecc.!; per la Valpantena su per monte Cavolo sopra Grezzana e monte Cucco (m. 462) sopra S. Maria in Stele!; nei monti Porsile e Novesago verso la valle di Squaranto!; a Montalto sopra Montorio!; in val d'Illasi a Vico, Cogolo, Badia Calavena, sul monte Viacara! (m. 591 ed A. e C. Mass.!), ecc. - Il Pona (M. B. p. 168) indica L. vulgaris sul monte Baldo in Ime, stazione, per verità, che sembra un po' troppo elevata per questa specie essenzialmente di collina. - Agosto-ottobre: perenne.
Nella Flora veronese non è rappresentato il genere Bellium L.

Bellis L. - B. perennis L., Poll. - escl. var. θ - Bellis minor Calc.; B. silvestris minor Segu. - Margherita, Pratolina. - Margherita, Margheritina, Primo fior. - "Occurrit flosculis radii ultraque parte albis, vel hinc


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albis, illinc vero purpureis (B. silvestris minor, flore mixto Tournf., Ponted.), et - a) praecox: forma mi- crophylla, scapo subnullo, - b) monstrosa: capitulis duobus, adnatis. - In hortis excoluntur varietates: - c) B. flore semipleno albo vel purpureo Poll.; - d) B. hortensis, flore pleno albo, purpureo, vel ex albo purpureoque variegato Poll. (Margaritina dopia); - e) B. hortensis flore multiplici fistuloso Poll., (Margaritina a caneli);- f) B. hortensis prolifera Poll.". - Comune nei prati e luoghi erbosi dal piano alla zona subalpina. La forma a) compare nei luoghi aridi intorno a Verona sin dal mese di gennaio: del resto questa specie può dirsi che si mantenga in fiore durante tutto l'anno.

Bellidiastrum Cav. - B. Michelii Cass. - Doronicum Bellidiastrum L.; Arnica Bellidiastrum Vill., Poll.; Brachyaster Bellidiastrum Ambrosi fl. Tir. merid. II, parte I, p. 300; Bellidiastrum alpinum, foliis brevioribus hirsutis, caule palmari, flore albo Segu. - Margherita d'alpe. - Margarita*. - Rupi umide delle zone montana, subalpina ed alpina; e così per la intera catena del monte Baldo, nel Pastello e Pastelletto, sui Lessini ed in tutti gli altri monti confinanti col Trentino e col Vicentino ! : qualche volta tocca la zona collina; e così: sul monte Baldo ascendendo da Brentino alla Corona e da Avio al Pian della cenere!, nella valle di S. Zeno sotto all'Eremo dei Ss. Benigno e Caro!, nel monte Bolca sotto a Vestena! (ed A. Mass. !) ecc., e, forse accidentalmente, nella Valpantena presso Grezzana (Segu.): eccezionalmente un esemplare gigantesco è stato raccolto nelle sabbie in riva all'Adige presso S. Michele! - Aprile-agosto: perenne.


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Tribus 4.  -  Senecioneae.

Senecio Less. - Sect. 1. - Eusenecio Gren et Godr. - S. vulgaris L., Poll. - S. minor vulgaris Segu. - Erba calderina. - Erba gardelina*. - Cresce per tutta la zona coltivata, sulle vie, fra le macerie, negli orti, nei campi, sui muri: è in vegetazione durante tutto l'anno, svernando benanco sotto alla neve, per ripigliare allo squagliarsi di queste, il corso, normale delle fasi vegetative!. - Annuo e bienne !.

S. viscosus L., Poll. - Raro: lungo le strade e nei boschetti nelle zone montana e subalpina, e così: alle falde del monte Baldo al disopra di Malcesine (Poll.) e nella valle di S. Zeno sotto all'Eremo dei Ss. Benigno e Caro !, nelle vicinanze di Castion (Poll., A. Mass.!) e Brentonico !, e più in alto nella Valfredda e forse accidentalmente!, nella valle d'Illasi sul monte Belocca (830 m., C. Mass. !). - Maggio-settembre: annuo.

Sect. 2. Iacobaea Tournf. - S. rupestris W. et K., Poll. - S. nebrodensis Dc., Koch., ecc. an. L.? - "Variat: β laciniatus (Bertol.) et γ paradoxus (Hopp.)". - Copioso nei luoghi rupestri, sassosi e ghiaiosi delle zone alpina e subalpina in tutti i monti veronesi; meno frequente nella montana, e così: sul monte Baldo lungo la intera catena.! (e Poll., Facch., Heufl., Mang. !, ecc.), nel monte Pastello! per tutti i Lessini e nei monti confinanti col Vicentino e col Trentino!: seguendo il corso dei torrenti si avanza verso la pianura, ed è stato raccolto alle sponde del lago di Garda tra Cassone ed Assenza!, nella val d'Adige presso Brentino alla foce del Pissol! e nel letto del fiume presso Pescantina!, nella Valpantena presso Grezzana nel letto del torrente!, a Tregnago fra le ghiaie del Progno! e A. Mass. !, ecc.: dopo la piena


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d'Adige del 1882 comparve in gran quantità lungo l'intero corso del fiume nelle sabbie ivi depositate da questo e vi si mantenne per diversi anni !. - Maggio-settembre: annuo e perennante!.

S. abrotanifolius(1) L., Poll. - Iacobaea foliis Ferulaceis flore minore Segu. - Rarissimo: luoghi rupestri e sassosi al confine del Veronese col Trentino nella valle Ronchi di Ala (Leyb.), e nei monti Posta e Campobrun! (e C. Mass. !). - Estate: perenne. - Il Pollini indica questa pianta, come coltivata a Verona nell'Orto Botanico; il Seguier la osservò nel Trentino al Bondone ed all'Orto di Abramo, non nel Veronese.
[(1) = Jacobaea abrotanifolia (L.) Moench - n.d.c.]

S. aquaticus(1) Huds.; Pollini fl. ecc. in nota ad S. erraticum. - Iacobaea palustris sive aquatica Segu. p. p.? - Al margine dei fossi, nei prati umidi, nei luoghi palustri, ecc., nel piano e nella zona montana e così: presso Caprino veronese!, lungo l'Adige! in Campomarzo di Verona!, nella pianura all'orlo delle risaie!, ecc. - Agosto-novembre: bienne.
[(1) = Jacobaea aquatica (Hill) G. Gaertn., B. Mey. & Scherb. - n.d.c.]

S. erraticus(1) Bertol., Poll. fl. - S. aquaticus Poll. viag. p. p.?; S. barbareaefolius Kroch; Jacobaea palustris sive aquatica Segu. p. p.? - "Variat: capitulis majoribus et capitulis minoribus". - Comune lungo le vie, al margine dei fossi e dei campi, ecc. dalla pianura alla zona montana!: non è probabilmente se non una varietà, e maggiormente diffusa della specie precedente, o meglio ancora, come la ritiene Ambrosi (Flora del Tir. merid. vol. II, part. I, p. 482), una sua forma aprica. Luglio-novembre: bienne.
(1): vedi specie precedente - (n.d.c.)

S. Jacobaea L., Poll. - Senecio major Calc.?; Iacobaea vulgaris laciniata et Jacobaea vulgaris foliis instar Erucae lacilliatis Segu. - Erba S. Jacopo. - Nei campi e pascoli aridi e nei cespugli, e così: nei colli benacesi presso Castelletto (Poll.), alle falde di monte Baldo presso Caprino e Pazzon !, nel Bosco Mantico


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ove è copiosissimo! (e Poll.), nelle colline sopra Parona!, nella Valpantena alle falde dei Lessini sopra Grezzana !, e più in alto ad Erbezzo (Segu.), ecc. - Giugno-agosto: bienne.

S. erucifolius L. - S. tenuifolius Poll. var. β erucifolius; Jacobaea Senecionis folio incano perennis Segu. - "Variat: β tenuifolius (Jacq.) = S. tenuifolius Poll. var. α et - γ praealtus (Bertol.)". - Luoghi selvatici ed erbosi di collina e della zona submontana raro alle falde di monte Baldo lungo la strada da Caprino per Vilmezzan e presso Platano, S. Martino, Porcino, Caprino, Pazzon!; frequente nella Valpantena sopra Grezzana; nei monti Zovo e Gazo, al Campon e Prè dell'Acqua verso il vaio di Squaranto, al piede di S. Viola !; nella collina di Montorio!; nella valle d'Illasi presso Saline ! (e Segu.), Tregnago! (e A. et C. Mass. !), Cogolo e Badia Calavena !, ecc.: la var. β cresce assieme alla forma tipica ma è meno frequente: la var. γ è rara nella val d'Adige alle rive del fiume al passo della Perarola!, in quella dell'Alpone ! lungo il torrente! ecc. - È specie prettamente autunnale e fiorisce di norma nella seconda metà di settembre!: perenne.

S. cineraria Dc. = Cineraria maritima L. - Cineraria. - Cineraria. - Coltivasi nei giardini, nei quali qualche volta incontrasi sporadico: p. e. in Verona nel giardino Giusti!.

Sect. 3. Doria Rchb. - S. paludosus L., Poll. - Iacobaea palustris altissima, foliis serratis Segu. - Frequente nei luoghi paludosi e lungo i fossati della intera pianura veronese, e così: a Ponte Moli o a Bevilacqua (segu.), nelle valli del Tartaro, ecc.! a Legnago, ecc.! in val Zerpana, Arcole, Caldiero, Caldierino, Albaredo, Vigasio, ecc.!; lungo le rive del Mincio! al laghetto di Peschiera, alle sponde del Benaco da Peschiera a Sirmione!. - Giugno-agosto: perenne.


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S. nemorensis(1) L. - S. saracenicus Poll.; Serrata del Cordo, da altri detta Consolida Saracenica Pona; Iacobaea alpina, foliis longioribus serratis Segu. - "Stirps polymorpha; in agro veronensi sequentes occurrunt varietates vel potius formae: a) ovatus Dc., - b) Fuchsii (Gmel.), - c) salicifolius (Wallr., non Pers.), - d) humilis: caule brevi; corymbo abbreviato, oligocephalo. - In dumetis montis Baldi atque montium Lessinium legimus specimina cum rhizomathe stolonibus horizonthaliter repentibus praedito. (S. Saracenicus L. ?). Variat praeterea capitulis flosculosis ligulis destitutis: capituli odori, sed odore haud grato." -
È specie comune la quale vegeta colle sue diverse forme, per la intera Provincia, nei luoghi cespugliosi, selvatici ed umidi dalla zona della collina alla alpina e così: alle ultime pendici dei colli, nei dintorni di Verona nei vai Pissacavra, Borago, ecc. presso Avesa !, nella Valpantena!, nelle valli di Squaranto, Illasi, Alpone, ecc.!; nella val d'Adige presso Brentino alla foce del Pissol! a Belluno veronese !, ecc.; per tutto il monte Baldo, nel Pastello, per i Lessini e per tutti i monti confinanti col Trentino e col Vicentino!. - Giugno-ottobre!: perenne.
[(1) = Senecio germanicus Wallr. - n.d.c.]

S. Cacaliaster Lamk. - Raro: nei pascoli e luoghi rupestri e selvatici del monte Baldo in Noveza, ai Palloni, Prazagano !, e dei Lessini nella Podesteria ed al Corno mozzo !. - Giugno-settembre: perenne.

S. Doria L., Poll. - Il Bertoloni (fl. it. 9, p. 241) cita questa pianta del monte Baldo come raccolta da Barbieri. - A questa specie, dubitativamente, Seguier (pl. ver. II, p. 364 in App.) e Pollini (fl. ver. II, p. 693), riferiscono la Virga Aurea maggiore con fiore di Doria e la Minore che il Pona (M. B. p. 235) indica (la seconda molto copiosa) sul monte Baldo all'Artillon, ove certamente, ai nostri giorni almeno, S. Doria


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non alligna !. Si crede essere non lontani dal vero, ammettendo che, con ogni probabilità, nelle piante del Pona, si ha da vedere la specie che segue, da lui non ricordata; sebbene sul monte Baldo volgatissima.

S. Doronicum L.; Poll. fl. ver. II, p. 694 var. α et var. β - S. Barrelieri Gouan; Cineraria longifolia β uniflora Lapey; Virga aurea alpina longiori folio, flore maximo luteo stellato composito Martini op. in. cit. tom. III, p. 42, fig. 28 et herb. n. 198!; Jacobaea integro et crasso Hieracii folio Segu. - "Caule monopleiocephalo (2-10)." - Vegeta nei luoghi rupestri e pietrosi e fra i frutici, nelle zone subalpina ed alpina di tutti i monti Veronesi, e così: per tutto il monte Baldo (Martini, Segu., Poll., Heufl., A. Mass.!, Mang.! ecc.) tanto sul versante orientale quanto sull'occidentale!, nel Pastello, per i Lessini !, e tutti gli altri monti!. - Giugno-agosto: perenne.

S. cordatus Koch. - Cineraria alpina Poll. fl. et viag. var. α, β, γ, excl. nonn. syn; Jacobaea alpina folio rotundo incano serrato, flore luteo composito radiato Mart. op. in. cit. tom. II, p.38, fig. 34 et herb. n. 115!; J. alpina, foliis subrotundis serratis et I. alpina laciniata flore Buphthalmi Segu.; Senecio baldensis Bosc., Pers., Poir. - Slavazi*. - "Var. β appendiculatus (Sacc.)". - Comune nei prati e pascoli pingui, nei luoghi paludosi ed umidi, lungo i ruscelli, ecc. nelle zone montana e subalpina, specialmente in prossimità ai baiti o malghe intorno alle quali forma estesissime macchie, e così: sul monte Baldo (Martini, Segu., Poll., Heufl., ecc.) in Ime, Ortigara, Valvaccara ecc., Lonza, Novezina, Noveza, Acque negre, Artillon, Dossioi, Zocchi, Altissimo di Nago, ecc. !; su pei Lessini ai Laghi boari, Spiazzoi, Malera, ecc.!; nel monte Bolca; segnatamente alla grotta delle done salvadeghe (A. Mass.!) ecc. - Giugno-settembre: perenne. - I fiori contengono


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una sostanza colorante, e sono da qualche anno raccolti dai montanari, e da questi, dopo averli essiccati, venduti ai negozianti in drogherie e materie coloranti.

Sect. 4. Cineraria L. - S. brachychaetus(1) Dc. - Cineraria longifolia Iacq.; Poll. (p. parte); Jacobaea Ongarica di II specie appresso il Clusio Pona; Jacobaea montana lanuginosa, angustifolia non laciniata Segu. (Conf. Poll. fl. ver. II, p. 683-684). - "Var. β tenuifoius Rchb. (Cineraria tenuifolia Gaud.?)" - Frequente nei prati e pascoli, nelle boscaglie delle zone montana e subalpina, e così: nel monte Baldo presso Spiazzi, i Pereti, le Fraine, la Ferrara, Campedello, ecc! ; in Pravazar !; nella Valfredda! (e Pona), Naole!, Noveza !, (e Pona), Prà di Malcesine ! (e Pona), Ortigara (e Segu.) ed Ortigareta !, Tredespin !, Altissimo di Nago !, S. Giacomo sopra Brentonico!, ecc.; sul monte Pastello (raro,!; per i Lessini presso S. Anna, in Podesteria, a Chiesanuova, Trachi, Spiazzoi, Velo, ecc. - Maggio-luglio: perenne.
[(1) = Tephroseris italica Holub - n.d.c.]

S. spathulaefolius Dc. Cineraria spathulaefolia Gml. - Cresce nelle stesse località della specie precedente ed in unione ad essa, e fiorisce nella stessa epoca.?
[(1) = Tephroseris integrifolia subsp. maritima (Sime) B. Nord. - n.d.c.]

S. alpestris DC. Cineraria alpestris Hoppe. - Come la specie pretedente; sul monte Baldo è stato raccolto dall'Heufler all'Altissimo di Nago. - Queste tre specie dall'Ambrosi (Fl. del Tir. merid, II, parte I, p. 465-466) sono riferite come varietà ad una sola specie e cioè a S. integrifolius Neilr.

Doronicum L. - Sect. 1. Eudoronicum. - D. cordifolium Sternb. - D. Caucasicum auct. nonnull. non M. et K.; D. scorpioides Poll.; Falso Doronico volgatissimo ouero Aconito Pardaleanche presso il Dodoneo Pona M. B. p. 241? (Conf. Segu. pl. ver. II, p. 326 in app.); Doronicum radice Scirpii brachiata Segu. - "Var: β scorpioides W. Planta elatior, foliis majoribus".


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- Nei luoghi ombrosi, rupestri e sassosi nelle zone subalpina ed alpina; e così sui monte Baldo (Pona, Segu., Moreni, Bordoni) ai Lavacci, in val Losana !, ma più specialmente sul versante occidentale alla prà di Malcesine (Ambr.), nelle valli degli ossi! (e Leyb.), finestra, dritta! ecc.; sui Lessini nei monti sopra Velo, a Revolto, Zeola !. - Giugno-settembre: perenne.

D. austriacum Jacq., Poll. - Il V Doronico Ongarico del Clusio Pona; Doronicum maximum foliis Hyoscyami peruviani caulem amplectentibus, flore luteo composito Martini op. in. cit. tom. III, p. 46, fig, 41 (bona!) et herb. n. 68!; D. maximum, foliis caulem amplectentibus Segu. - Cresce in luoghi umidi ombrosi e selvatici nelle zone montana e subalpina, e così: sul monte Baldo (Pona, Martini, Segu., Moreni, Bordoni, Pollini, Sternberg., A. Mass., Facchini, Perini) in Noveza !, Artilloll!, pràdi Malcesine (Pona), Dossioi !, Zocchi, S. Giacomo sopra Brentonico!; sui Lessini presso Velo (A. Mass.!) e nella parte alta della valle d'Illasi sopra Giazza e Revolto!; sul monte Zeola, ecc. - Luglio-settembre: perenne.

Sect. 2. Aronicum Neck. - D. grandiflorum Lam. - D. scorpioides Facchini in exicc.!; Arnica scorpioides L.; A. scorpioidesa Poll. var. α viag. p. 103; fl. ver. I, p. 670 (excl. nonn syn.?); Aronicum scorpioides Koch; Il Doronico III Ongarico del Clusio Pona; Doronicum auatriacum latifolio serrato folio, flore magno luteo composito Martini op. in. cit. vol. II, p. 61, fig. 55 et herb. n. 69 !; Doronicum radice dulci Segu. - Frequente nei luoghi pietrosi e selvatici umidi delle zone alpina e subalpina, e così: sul monte Baldo (Pona Martini, Segu., Moreni, Sternberg., Poll., Perini) nella Valfredda ed in val Losana !, ma specialmente in tutte le valli delle pietre, degli ossi, grande, finestra, diritta, Orzera, che solcano il versante occidentale del


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monte e nelle quali cresce copiosissimo!; è specie più rara sui Lessini e sui monti confinanti col Vicentino, col Trentino, sui quali compare in Malera, val di Ronchi, Carega e Posta, Zeola ed Alba!. - Luglio-settembre: perenne.

D. glaciale Arnica glacialis Wulf.; A. scorpioides Poll. var. β et γ et. excl. plur. syn. ?; Aronicum Clusii glaciale Koch syn. ed. I. p. 382; A. glaciale Rchb., Koch. - Ove la specie precedente e nella stessa epoca, ma meno frequente.

D. hirsutum Lamk. - Arnica Doronicum Jacq., Poll.; A. Clusii All.; Aronicum Clusii Koch; Doronico Ongarico primo del Clusio Pona. - Cresce, ma raro, nelle stazioni stesse della specie precedente sul monte Baldo e sopra gli altri monti, e specialmente in quelle stazioni nelle quali, a formazioni calcaree si trovano commiste brecciole basaltiche!. - Luglio-settembre: perenne.

Arnica L. - A. montana L., Poll. var. α. - Calta alpina del Gesnero Pona; Doronicum minus officinarum, foliis angustioribus Plantaginis forma, flore stellato composito luteo Martini op. in. cit. tomo II, p. 26, fig. 23 et herb. n. 70 !; Doronicum Plantaginis folio alterum Segu. - Arnica., Tabaco de Montagna*, Erba starnudela*, Arnica montana. - "Var. β alpina W. - A. montana var. β Poll.". - Comune nei prati, e pascoli di montagna, ma non frequente come una volta, e così: sul monte Baldo in Pravazar, Valfredda, Ortigara, alle busete, Prà di Malcesine, ecc.!; sul monte Pastello (rara) !; sui Lessini a Roccapia, Corno d'Aquilio, Fanta, la Pietà, Corno mozzo, ecc., Velo (PolI., A. Mass.!), ecc.,!: la var. β cresce nei pascoli maggiormente elevati del monte Baldo, dei Lessini, ecc. !. - Giugno-settembre: perenne. - I fiori polverizzati provocano lo starnuto, e la loro infusione alcoolica è ottimo rimedio contro le contusioni, quindi gli erbaioli ne


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fanno incetta per smerciarli ai farmacisti ed ai negozianti di medicinali.
Delle tribù delle Senecionea sono coltivate nei giardini Emilia sonchifolia Cass., Senecio elegans L., Cineraria hybrida W. ecc.



Tribus 5.  -  Anthemideae.

Leucanthemum Tournf. - Sect. 1. Euleucanthemum Gren. et Goir. - L. vulgare Lam., Dc. - Chrysanthemum Leucanthemum L., Poll.; Bellis major Calc.; Bellis molto grande con fior d'Anthemide, ouero Bellide maggiore del Lobelio Pona; Leucanthemum vulgare Segu. - Occhio di bove. Margarita, Margariton. - "Planta glabra, vel lanuginosa (L. vilgare caule villis canescente Tournf.). Variat praetera: - β incisum Bertol." - Comune per la intera Provincia nei prati, nei pascoli, fra i seminati, lungo le strade, nei luoghi cespugliosi dalla pianura e dalla collina alla zona subalpina in tutti i monti!: la var. β, è stata raccolta una sola volta (ottobre 1889) nel vaio Sperzani sopra Grezzana!. - Maggio-novembre!: perenne.

L. pallens Dc. - In unione alla specie precedente nei pascoli e nei vigneti presso Verona !, nella Valpantena!, nella collina di Avesa !, ecc. - Maggio-settembre: perenne.

L. maximum Dc. - Forse in unione a L. pallens: due specie le quali probabilmente sono state prese per varietà di L. vulgare.

L. montanum Dc. - Chrysanthemum montanum L.; Ch. vulgare Poll. var. γ Ch. montanum; Ch. montanum var. β heterophyllum et γ saxicola Koch. - È forse una semplice forma o varietà di L. vulgare, la quale cresce nei pascoli subalpini ed alpini di tutti i monti veronesi, frequentemente in unione alla specie che segue:


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sul monte Baldo è stata raccolta da C. Bauhin (prodr. p. 120 cum ic.) - Giugno-agosto: perenne.

L. atratum Dc. - Chrysanthemum Poll. var. β viag.; Ch. Leucanthemum Poll. var. γ Ch. atratum (excl. icon. C. Bauh. prodr. p. 120 ad Ch. montanum relata); Ch. Leucanthemum alpinum Rchb.; Ch. montanum var. α) adustum Koch; Ch. Leucanthemum γ atratum Koch ( Ch. Leucanthemum var. δ Poll. ex herb. Moreni. - Cresce copiosamente nei luoghi rupestri e selvatici della zona subalpina ed alpina, e così: sul monte Baldo (Segu., Poll. ecc.) in Ime, Valfredda, Valbrutta, Noveza, Trededpin, ecc.!; sui Lessini nei pascoli del Corno d'Aquilio, Trapola, Malera, ecc.!; in Campobrun e nei monti Alba (e Segu.), Zeola, ecc. !. -, Giugno-settembre: perenne.

L. alpinum Lam. - Chrysanthemum alpinum L., Poll.; Pyrethrum alpinum W. - Matricale alpino. - Raro nei pascoli e luoghi ghiaiosi alpini elevati, e così: sul monte Baldo (Poll.) nel versante occidentale, nelle valli alpine del1e pietre, grande, degli ossi, finestra, diritta, ecc.!; sui monti Posta e Campobrun!. - Luglio-settembre: perenne.

Sect. 2. - Parthenium Gren. et Godr. - L. corymbosum Gren. et Godr. - Chrysanthemum corymbosumm L., Poll. var. α et β; Tanaceto senza odore del Pena o Tanaceto senza odore del Lobelio, chiamato da alcuni Athanasia di fior bianco Pona?; Matricaria Tanaceti folio, flore majore, semine umbilicato Segu. - Frequente in luoghi, selvatici e boschivi, nei prati e pascoli, dalla alta pianura alla zona montana penetrando qualche rara volta nella subalpina, e così: nel Bosco Mantico ! (e Poll.), nel monte Moscal !, ecc., a S. Martino della Battaglia e Sirmione!, intorno al lado di Garda !, nella valle di Caprino!, sopra Pazzon !, lungo la salita da Brentino alla Corona !, presso la Ferrara, sopra Brentonico salendo all'Altissimo di Nago !, nel


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monte Pastello!, per tutti i colli intorno a Verona!, nei colli e monti della Valpantena !, per tutti i Lessini !, nella valle d'Illasi ! (e A. Mass.!), nel monte Bolca !, ecc. - Maggio-agosto: perenne.

L. atratum Gren. et Godr. - Chrysanthemum Parthenium Pers.; Matricaria Parthettium L.; Matricaria vulgaris seu sativa Segu. - Camomilla delle vergini. - Antremisia, Erba della mare, Erba madre*, Erba amara*. - "Variat: β microcephalum. Capitulis parvis, duplo minoribus quam in forma typica, - et flore pleno. - Camomilla dopia, Daniel".
Sembra, secondo Alphonse De Candole, originario delle regioni dell'antico mondo romano, e cresce selvaggio nelle montagne della Turchia europea, sull'Olimpo bitinico, ecc.: nel Veronese è coltivato negli orti, ma trovasi inselvatichito presso le abitazioni campestri, sui vecchi muri, fra le macerie, lungo le strade: la var. β cresce a Verona in Borgo Trento, sulla sua collina nella Valdonega e presso Caprino!: la γ è esclusivamente coltivata. - Giugno-novembre: perenne. È ritenuto antispasmodico: è pure adoperato come condimento e se ne fanno gustosissime fritelle.

Chrysanthemum Tournf. - Ch. Myconis L. - Belfiore - Dopo la piena d'Adige del settembre dell'anno 1882, comparve nell'anno che seguì, in Campomarzo di Verona alla Rotta Fuini; scomparve dopo qualche anno: è coltivato nei giardini.

Ch. indicum Curt. = Pyrethrum sinensis Sabin. - Crisantemi*, Fior da morti, Autunai.* - Var. β rusticanum: capitulis luteis minimis, plerumque eradiatis." - Il Crisantemo è originario della Cina e del Giappone: oggidì è coltivato sopra vasta scala e, con speciali artiflzi di coltura, con la selezione, mediante processi di ibridazione, ne sono derivate innumerevoli razze, varietà e forme, talune veramente meravigliose per le straordinarie dimensioni, per la loro eleganza,


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per la variabilità e la mescolanza delle tinte e della colorazione: la var. β, rustica, robusta, resistente cresce in prossimità alle abitazioni campestri, quasi fatta selvatica !. - Fiorisce da ottobre a gennaio; non mancano però le varietà precoci: perenne.
Il Ch. cinerariaefolium Vis. è indigeno della Dalmazia, i suoi fiori polverizzati sono in commercio col nome dt Polvere insetticida, frequentemente adulterata con quella di Anthemis arvetlsis ed A. Cotula.

Pinardia Less. - P. coronaria Less. = Chrysanthemum coronarium L., Poll. - Fior d'oro, Bambagele dopie e scempie. - "Flores prius lutei, dein albi". - Cresce spontanea alla costa occidentale della Penisola e nelle isole; nel Veronese è coltivata nei giardini tanto a fiore semplice come a fiore doppio: una varietà microcephala si incontra sporadica presso le abitazioni e fra le macerie; del resto è una specie che si propaga facilissimamente e da sè mediante gli acheni che cadono sul terreno dai capolini maturi persistenti durante l'inverno. - Estate-autunno: annua.

Matricaria L. - M. Chamomilla L., Poll. - Antemide ouero Camomilla Pona; Chamaemelum vulgare, Leucanthemum Dioscoris Segu. - Camomilla, Camamilla, Samariza, Margherite. - Frequente lungo le vie, nei campi, negli orti, nei seminnti, nei luoghi incolti, presso le abitazioni e fra le macerie, dal piano alla zona montana, ed in molti luoghi solo inselvatichita!. - Maggio-ottobre: annua. - Le infusioni dei fiori di questa pianta giovano nelle febbri intermittenti, nella colica e nelle affezioni convulsive e spasmodiche, e quindi gli stessi sono smerciati presso le farmacie e sulle piazze dagli erbaioli e dalle donne di campagna che, non infrequentemente danno per Camamilla la Anthemis Cotula.

M. inodora L. fl. suec. - Chrisamnthemum inodorum L. sp.; Pyrethrum inodorum Sm., Poll. fl. ver. II p. 666 in.


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nota ad gen. Chrysanthemum. - Rarissima, e forse accidentalmente, nei frumenti. - Estate: annua. Il Pollini l. c. dice questa specie prossima al suo Pyrethrum elegans (Poll. pl. nov. nel min. cogn. p. 24, et. viag. al lago di Garda p. 117; Rchb. exc. p. 231 - Habitus fere P. maritimi Sm.; - Bertol. fl. it. 9, p. 340), o, ciò che è la stessa cosa, al suo Chrysanthemum elegans (fl. veron. II p. 666; fig. 11). Il Pollini raccolse questa sua pianta, da lui fatta conoscere come specie nuova, in val Losana di monte Baldo, ma senza fiore, ai primi di settembre dell'anno 1813: trapiantatala poscia nell'orto, medio majo in medium autumnum plures per annos floruit. In questa stazione nessun botanico dopo Pollini intravide la pianta da questi descritta, e quindi per tutte queste circostanze, Ambrosi (fl. del Tir. mer. vol. II, parte I. p. 677) dubita della veridicità della stessa. Il Pyrethrum elegans che Bertoloni dice di aver avuto da Pollini e proveniente da val Losana (pro err. Lozanna) di monte Baldo non può essere se non uno degli esemplari coltivati da Pollini nel già Orto Botanico di Verona: ad ogni modo, e per conchiudere, oggidì sul monte Baldo non cresce alcuna Asteracea la quale possa venire riferita al Pyrethrum o Crysanthemum elegans descritto da Pollini.

Anthemis L. - Sect. 1- Euanthemis Neilr. - A. tinctoria L. - Buftalmo del Matthioli, ouero Occhio di bue Pona; Buphtalmum Tanaceti minoris folio Moreni. - Oci de bo, Gasie false.* - "Variat: β microcephala. Capitulis exiguissimis, - et γ flosculosa. = Chamaemelum discoideum All. - Occurri quoque, radio quandoque luteolo vel albicante." - Frequentissima nei luoghi incolti e selvatici dall'Alto Agro veronese alla zona montana per la intera Provincia (Pont., Moreni, Poll., ecc.), e così: intorno al lago di Garda!; per la valle di Caprino ed alle falde


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meridionali del monte Baldo!; nella Valpolicella.!; sui colli sopra Parona, Quinzano e nei dintorni di Avesa !; nelle vicinanze di Verona e sulla sua collina a S. Leonardo, S. Mattia, Valdonega, ecc.!; per la Valpantena!; a Montorio veronese, ecc.!; nella valle d'Illasi presso Colognola ai colli, Tregnago, ecc; al confine del Veronese col Vicentino a Campofontana! (e A. Mass. !), ecc.; la var β nella Valpolicella presso Pedemonte e Sausto!; la γ, raramente colla forma tipica !. - Giugno-ottobre: perenne. - I fiori di questa specie contengono una materia colorante gialla adoperata nella tintoria.

A. Tiumfetti(1) All. - Creseeva sui muri dell'antico Orto Botanico, oggidì piazza Indipendenza!; è stata però raccolta in luoghi incolti del Veronese da Kellner (ex Vis. et Sacc. cat. ecc. p. 97), È considerata quale varietà della specie precedente, ed è da ricercarsi ancora nelle vicinanze di Verona, e specialmente sulla collina di Montorio e nella Valpolicella, ove sono state osservate forme, le quali potrebbero corrispondere alla pianta in questione.
[(1) = Cota triumfettii (L.) J. Gay - n.d.c.]

A. Cota L.,Poll. - A. altissima auct. nonnull. an L.? ; A. Italica arvensis annua, major, vulgatissima, flore maximo, disco pungente Segu. - Copomillone, - Margheritone,* Margaritone,* Margariton.* - Frequente nei campi, specialmente fra i frumenti, per la Provincia nella bassa ed alta pianura e nella collina, raramente nella zona montana! - Giugno-luglio: annua.

A. arvensis L., Poll. - "Stirps variabilis: occurrit glabriuscula, pubescens, viridula, subsericea; caule prostrato, diffuso, adscendente, suberecto; pedunculis elongatis vel abbreviatis, aequalibus, vel sub capitulo incrassatis (A. incrassata, Lois?; A. arvensis annua paula, modo odora, modo inodora, modo foetida, folio glauco, capitulis et romulorum extremitatibus crassioribus Segu.?); capitulis mediocribus,


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in forma typica, vel grandiusculis (A. ruthenica), M. B.?; A. arvensis annua erecta Chamaemeli officinarum facie, Abrotani odore, sapore amaro et acri, flore majore Segu.?), quandoque exiguissimis suberadiatis (var. microcephala?; forma monstrosa,?; an potius A. arvensis Wallr. idest, sententia Clar. Koch, Syn. ed. 2, p. 414, status minus evolutus Anthemidis arvensis L. ?") - Cresce copiosissima nei campi, nei luoghi incolti, nei seminati della intera Provincia dalla pianura alla zona montana !: la forma a capolini minimi con fiorellini quasi interamente tubolosi, nella collina veronese sopra S. Mattia nei solchi di un campo seminato a frumento. - Estate-autunno: annua.

Sect. 2. Maruta Cass. - A. Cotula L., Poll. - maruta foetida Cass.; Anthemis arvensis annua erecta, Chamaemeli officinarum facie, Abrotani odore, sapore amaro et acri, flore minore Segu. - Nei luoghi aridi, nei campi incolti, lungo le strade nella pianura e nella collina, e così: per le vie di Verona! e nelle vicinanze della città fuori porta S. Zeno !, S. Massimo !, Chievo!, Bosco Mantico !, ecc. S. Lucia !, Tombetta !, Tomba !, ecc. ; al Vago e Strà di Caldiero !; nella valle di Caprino!; presso Torri sul Garda (Rigo !), ecc. - Giugno-settembre: annua. - Questa specie porta il nome vernacolo di Camomilla, e come tale viene smerciata dagli erbaioli.

Sect. 3. Pseudoptarmica. - A. alpina L., Poll. - Chamaemelum alpinum saxatile, perenne, flore albo singulari, calyce nigricante Michelii Segu. - "Caulibus plerumque monocephalis, quandoque, sed raro, 2-4 cephalis". - Pascoli sassosi nelle zone maggiormente elevate dei monti: e così sul monte Baldo (Poll.) nella val fonda o larga !, ove è stata primieramente scoperta da Moreni (conf. Segu. pl. ver. III, p. 282), in Monmaor! nelle valli degli ossi, delle pietre, grande e


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diritta !, alla cima delle pozzette o Dossioi!: (e Leyb) ecc.; nei pascoli dei monti Posta e Campobrun ! - Luglio-settembre: perenne.

A. montana L.; Poll. fl. ver. II, p. 705 in nota ad A. alpinam: - Rarissima sul monte Baldo (Jan): nei monti Posta e Campubrun, e sul monte Bolca ai Crachi (?). È in fioritura nella stessa epoca della specie precedente.

A. nobilis L., Poll. - Chamaemelum nobile All. - Camamilla romana. È coltivata nei giardini tanto a fiore doppio quanto a fiore scempio, ma si incontra frequentemente erratica e subspontanea in prossimità alle abitazioni. - Giugno-settembre: perenne.

Achillea L. - Sect. 1. Ptarmica Tournf. - A. Ptarmica L., Poll. - Ptarmica vulgaris Dc.; Ptarmica Calc.? - Sternutella - "Var. β flore pleno Clus." - La varetà β è coltivata nei giardini: Calceolari indica la sua Ptarmica sul monte Baldo nella valle degli ossi, nella quale stazione oggidì, come ai tempi di Seguier (pl. ver. II, p. 355 in app.) non cresce alcuna pianta che possa essere riferita ad Achillea Ptarmica; e nasce il sospetto che il Calceolari abbia inteso parlare della specie che segue, frequente nella valle degli ossi ed in altre località del monte Baldo.

A. Clavenae L., Poll. - Assenzo bianco alpino umbellifero con fiori d'Achillea, del Lobelio Pona; Ptarmica incana humilis, foliis laciniatis Absinthii aemulis Segu. - "Variat: β intercedens Heimerl." - Pascoli e luoghi rupestri elevati dei monti; così sul monte Baldo (Pona, Segu, Poll., Moretti, Barbieri, Jan, Heufler, Bracht, Mang. ! ecc.) alla cima di val Losana sopra al Maroco !, lungo tutte le creste dal Coal santo all'Altissimo di Nago ed in tutte le valli prospicienti il Benaco !; sui Lessini alle Gozze di Velo Veronese!, e presso Roverè di Velo nel luogo detto Mandriele A. Mass.!, var. glabrata Koch.?); nella valle Ronchi di


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Ala e nei monti Posta, Campobrun, la Lora, Zeola, ecc.!: la varietà β, rara, sulle rupi elevatissime nel monte Baldo al Coal santo e nei monti Posta e Carega !. - Luglio-settembre: perenne.

A. moschata Wulf. Poll. - Assenzo terzo alpino umbellifero Pona M. B. p. 220 cum ic. (la descrizione però e la figura del Pona non si riferiscono a pianta raccolta sul monte Baldo: (conf. Pona ib. p. 221). - Rarissima in luoghi ghiaiosi sul monte Baldo nella Valgrande !; ed il Pollini (fl. ver. II, p. 710) scrive di questa pianta, - in cacuminibus Baldi montis unica vice mihi occurrit. - Luglio-settembre: perenne. È il famoso Genepi degli alpigiani, notissimo per il suo odore canforato, e ritenuto rimedio sovrano nelle febbri intermittenti sotto forma di infuso e di decozione.

A. atrata L., Poll. - Il Pollini nel Viaggio, ecc. aveva indicato questa specie (p. 101) sulle alte vette di monte Baldo fra Costabella e la Colma di Valfinestra e (p. 102) nelle sottostanti valli alpine prospicienti il Benaco: ma nella Flora (II, p. 711) dichiarò doversi radiare il nome di Achillea atrata registrato nei luoghi ora ricordati, perchè di pianta che non vive sul monte Baldo. La A. atrata deve essere mantenuta nella Flora veronese, perchè, in pochissimi esemplari però, è stata raccolta sul monte Baldo nella Valgrande! (settembre 1898). - Perenne.

A. nana L., Poll. (fl. II, p. 712 in nota). - Rarissima: sul monte Baldo (Moretti in Bertol.) compare qua e là, quasi sempre in esemplari isolati, nei pascoli elevatissimi delle valli prospicienti il Benaco!: al confine del Veronese col Trentino in val Ronchi di Ala ed in Campobrun!. - Agosto-settembre: perenne.

Sect. 2. Millefolium Tournf. - A. tomentosa L., Poll. - Stratiote congenere d'Achillea presso il Clusio; il quale credo che sia l'Helicriso Italiano del Matthioli Pona?


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(an excl. syn. Matth.); Millefoglio di flor giallo, il quale è specie d'Agerato Pona? (conf. Segu. II, p. 354 in app.); Millefolium tomentosum, luteum Segu. - "Var. β albiflora. - Millefolium tomentosum, flore albo Segu." - Sui colli aridi, nei boschetti, pascoli, lungo le strade, e così: alle sponde del lago di Garda a Riva (Gelmi); nei fossi della città di Verona ed ai piedi della collina veronese! (e Segu.), appena fuori porta Nuova di Verona al poligono e presso Tombetta ! in prossimità a Chievo (Segu.), al Bosco Mantico ecc.!, presso Villafranca in Prevaldesca !, ecc.: la var. β nel Bosco Mantico (Segu.). - Maggio-luglio: perenne.

A. millefolium L., Poll. - Millefoglio. - Achillea, Millefoglie, Millefoglio, Erba da tagi, Tagiola, Erba dal sangue del naso. - "Variat: a) typica: A. millefolium Bertol.; - b) canescens Vis. et Sacc.; - c) setacea (W. et K.); - d) compacta (Lam.); - e) lanata Koch (non A. lanata Spreng.); - f) sordida Koch; - g) scabra (Host.); - h) alpestris Koch. - "Occurrit praeterea: Corollis albis (Millefolium vulgare album Segu. !, vel lutescentibus, vel roseis aut purpureis (Millefolium vulgare purpureum majus et minus Segu.)." - Comunissima nei prati, pascoli, nei luoghi secchi od umidi e paludosi, negli ombrosi od aperti ed aprici, nei pingui o magri, ama tutte le stazioni dalla bassa pianura alla zona alpina per tutta la Provincia!: le diverse forme sono distribuite dipendentemente dalle condizioni delle singole stazioni. - Aprile-novembre: perenne.

A. tanacetifolia All., Pol. - Nei prati, pascoli e luoghi selvatici e boschivi del Veronese dalla collina alla zona montana, e così: nei boschi sopra Avesa e presso al Maso verso vaio Borago, in Costa grande, ecc.!; nella valle di Caprino e più in alto sul monte Baldo intorno a Spiazzi, in Ime, ecc.!; nella valle d'Illasi


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presso Badia Calavena ed agli Amati! (A. Mass.!), ecc. - Luglio-settembre: perenne.

A. distans W. et K., Poll. - "Var. β ambigua Poll." - Specie polimorfa che cresce al margine dei campi e sui cigli dei muri a secco per tutto il Veronese fra 1800 e 1500 m.!, frequentemente in unione alla specie precedente, e così: sul monte Baldo ai Coltri, Spiazzi, le Fraine, Cosati, la Ferrara, Campedello, Pravazar, Ime, Basiana, Lonza, Noveza, Gambon, Cerbiol, ecc.!; nella valle d'Illasi presso Giazza e Revolto !, e più in alto a Velo, ai Trachi, Podesteria, ecc.!. - Luglio-settembre: perenne. - Sarebbe forse da riunirsi alla specie precedente come varietà unitamente ad una somma di forme e sottovarietà intermediarie.

A. nobilis Poll. - Sideritis Achillea Calc.; Achillea Siderite del Matthioli Pona; Millefolium nobile Segu. - Nei prati secchi e nei luoghi aprici e sterili dei colli e dei monti e così: presso Caprino veronese (Segu.); sul monte Baldo nella Valfredda (Pona, Segu., Poll.), ed altrove? (Barbieri); nella collina veronese!; sui Lessini (Rainer). - Luglio-settembre: perenne.

A. ligustica Poll. (non All. ?). - È indicata da Pollini nella valle Losana di monte Baldo, ed alle sponde del lago di Garda presso Lazise. La vera A. ligustica All., è pianta mediterranea (p. e. tra Sanremo e Nizza lungo la magnifica strada della Cornice!), e difficilmente potrebbe crescere sul monte Baldo in val Losana (m. 1500-2000): ma, osserva il Koch syn. ed. 2, p. 412), che frequentemente è presa per A. ligustica All. la A. odorata Koch. an L.?), corrispondente secondo Ambrosi e Gelmi ad A. nobilis var. paucidentata: in tal caso si intenderebbe benissimo la presenza della pianta di Pollini, nella stazione ora indicata. Meno improbabile sembrerebbe la presenza della vera A. ligustica All. in prossimità al lago di Garda presso


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Lazise, sebbene il diligentissimo Fontana non la elenchi nel suo Catalogo; infatti, questa specie cresce copiosissima sugli Euganei, segnatamente nella collina di Montortone e, con la sua varietà eridania (Berto!.), nel Mantovano. Sono necessarie ulteriori ricerche.

A. Ageratum L., Poll. - Ageratum Calc.? - Agerato, Canforata, Erba giulia. - Il Calceolari indica il suo Ageratum (it. p. 8) nella valle di Caprino e sul monte Baldo (p. 14) in Valvaccara: Seguier (pl. ver. II, p. 327 in app. e Pollini (fl. ver. II, p. 710) sospettano che il Calceolarl abbia voluto porlare, anzichè dell'Ageratum foliis Serratis C. Bauh., di una qualche specie appartenente ai generi Elichrysum o Gnaphalium che da molti, fra gli antichi botanici, ricevevano per lo appunto la denominazione di Ageratum. Certissimamente A. Ageratum non vive in Valvaccara (1700-1900 m.), di monte Baldo; sarebbe meno improbabile rinvenirla in valle di Caprino (2l0 m.), trattandosi di specie che predilige la zona ove cresce l'olivo (p. e. lungo la strada della Cornice superiormente ricordata, al punto detto i quatre chemins, Turbia, Mentone, ecc.!): ad ogni modo però, Bertoloni (fl. it. 9, p. 389) indica A. Ageratum sul monte Baldo (sul monte Baldo?, ma dove?), comunicata a lui dal Barbieri: - ma quante piante non sono registrate dal Bertoloni come raccolte dal Barbieri sul monte Baldo od in altri punti del Veronese, le quali assolutamente non vi allignano!.
Mancano nel Veronese i generi Nananthea Dc. (N. pusilla Dc.), ed Anacyclus L.



Tribus 6.  -  Artemisieae.

Tanacetum L. - T. vulgare L., Poll. - T. vulgare luteum Segu. - Atanasia - Danea, Dania*, Erba Dania*, Tanazeto, Salvia romana (Poll.) - Variat:


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- β crispum - T. foliis crespis C. B.; T. vulgare var. β Poll. - Artemision, Tenazeto crespo, Danea dopia.
Volgare, e frequentemente gregario, nei luoghi incolti arenosi, al margine dei campi, lungo le strade, presso le siepi e le acque dalla pianura alla zona montana anche elevata, e così: nella bassa pianura veronese alla Bevilacqua (Segu.), Albaredo in riva all'Adige !, Verona al Pestrino !, S. Vito del Mantico! ecc.; presso Caprino veronese e sul monte Baldo in Pravazar !; nella Valpantena a Romagnano, Lumiago e, più in alto, nel monte Lavè e alla tenda di Orti al piede del monte S. Viola!; nella valle d'Illiasi ai Fineti presso Tregnago! ; sul monte Bolca! e specialmente ai Laschi (A. Mass. !). - Agosto-ottobre: perenne. La forma typica assieme alla varietà crispum è frequentemente coltivata, e trovasi presso tutte le case rusticane, sia come pianta di ornamento, ricercata per la lunga durata della sua fioritura, sia per le credute virtù (Conf. Seg. pl. ver. II, p. 177): oggidì ancora i campagnuoli veronesi ritengono l'Erba Dania rimedio sovrano per combattere la epilessia.

T. Balsamita L. - Balsamita vulgaris W., Poll. - Salvia romana. - Erba amara, Erba S. Maria, Salvia romana,* Erba per la fritaia.* - Coltivata nei giardini e negli orti o come erba da condimento o per volute proprietà medicinali, si incontra qua e là presso le abitazioni, lungo le vie e per i campi, sporadica o quasi inselvatichita, e così: al Tagliaferro presso Avesa !; nella valle di Caprino a Ceredelo, Oné, ecc !; sul Pastello a Cavalo, Molane, Monte !; nella valle d'Illasi ai Fineti presso Tregnago!. - Estate-autunno: perenne.

Santolina Tournf. - S. Chamaecyparissias L. - Coltivata nei giardini per bordura alle aiuole; si incontra qualche


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volta sporadica e subspontanea, e così: per le vie di Verona!, ad Olivè presso Montorio ! ecc.

Artemisia L. - Sect. 1. Absinthium Tournf. - A. absinthium L., Poll. - Absinthium vulgare Gaertn.; Absinthium Ponticum seu Romanum officinarum seu Dioscoridis Segu. - Pollini (fl. ver. II, p. 646) crede, dubitativamente però, che questa specie possa essere l'Assenzio montano odoratissimo, indicato da Pona (M. B. p. 216) alla Bocca di Navene, stazione in verità, che sembra poco confacente ad A. absinthium: Seguier (pl. ver. II, p. 325 in app.) non sa a quale specie debba essere riferita la pianta del Pona, e sospetta non sia forte idem ac Absintium vulgare montanum I B. 3. 173). - Assenzio. - Asenzio,* Medico maestro (Segu.). Medego maistro, Menego maistro.* - Frequente nei luoghi incolti e nei pendii sassosi, al margine dei campi, sui muri dal piano alla zona montana, e così: a Verona fra le macerie fuori porta Vittoria !, nei dintorni della città e nella collina, p. e. nella Valdonega ove è copiosissima!; colle delle Ungherine e vaio Borago sopra Avesa !; Caprino veronese, Oné, Peina, Boi, Pazzon !; al lago di Garda !; nella Valpantena sopra Grezzana !, nel monte Gazo !, alla tenda di Orti !; nella valle d'Illasi presso Tregnago! (e A. Mass.!). ecc. - È pure coltivata nei giardini e quindi si incontra presso tutte le abitazioni compestri. - Agosto-ottobre: perenne.
- È l'Αψινϑιον (= Apsintion - n.d.c.) di Dioscoride : parantur (Poll. fl. ver II, p. 646) infusum aquosum et vinosum, tinctura, extractum, et conserva.

A. camphorata Vill., Poll. - Abrotano maschio o comune; Abrotano mas angustifolium minus Segu. - Abrotano, Ambrogano, spezie d'Ambrogano,* Embrogano, Ambrogni (Segu.), Ambro,* Ambroni,* a Castelletto di Brenzone Ambruga* - "Variat.: β canescens Dc. - A. Columnae Ten.; A. alba


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Turra; A. camphobrata β Columnae Goir. app. bot. p. 28; A. champorata β subcanescens Poll. viag. et fl.; Abrotanum album Calc.; Abrotano maschio bianco Pona; Abrotanum mas angustifolium incanum Segu.
- γ incanescens Jord. . A. camphorata var. Biasolettiana Koch; Goir. app. bot. p. 28.
Comune per la intera Provincia nei luoghi incolti e pietrosi, negli alrgini, nelle ghiaie dei torrenti dalla alta pianura alla zona subalpina!: la forma tipica e la più frequente; la var. β compare, qua e là per la collina veronese; sul monte Pastello e per i Lessini, nella val d'Adige alla Chiusa !, nell'altipiano di Rivoli e nella valle di Caprino, alle falde di monte Baldo tanto sul versante orientale che su quello occidentale!; la γ nella valle d'Adige alla Chiusa, sul monte Baldo a Spiazzi el alla Salveregina fra le rupi, nella Valpantena sopra Grezzana!, ecc. - Agosto-novembre: pianta suffruticosa perenne. - Assieme od A. campestris è adoperata per infrascare i bachi da seta.

Sect. 2. - Abrotanum Tournf. - A. vulgaris L., Poll. - Artemisia maggiore Pona; A. vulgaris major, caule et flore purpurascente Segu; - Amarella - Spezie d'Ambrogano, Brustoloni.* - "Occurrit: a) caule erecto, 1-2 m., et ultra, alto, panicula ampia vel amplissima, capitulis grandiusculis (formo. procerior); - b) caule humili adscendente vel prostrato, panicula conferta, abbreviata, contracta, capitulis grandiusculis, foliis crispis subtus dense tomentosis fere lanatis (forma humilior); - c) caule ramosissimo, prostrato, diffuso, viridi, foliolis angustissimie, panicula uberrima, albicante, capitulis minusculis approximatis (forma umbrosa) ; - d) caulibus flaccidis, prostratis, decumbentibus florigeris adscendentibus, superne racemoso-paniculatis, capitulis lutescentibus maiusculis, foliis et pinnis longe et late lanceolatis supra atratis, subtus sordide albis


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fere cinarescentibus (forma serotina); - e) ramis et squamis involucrantibus atro-violaceis (forma colorata): variat praeterea foliorum laciniis crispis (A. vulgaris var. crispa Rchb.) et - f) angustisecta A. Fiori fl. anal. III, p. 2I8. Tota planta quandoque subcanescens, laete virens, aterrima."
- Comune dal piano alla zona submontagnosa nei luoghi incolti, lungo le strade, fra i cespugli, nei vigneti, presso i fossi!: la forma b) a piè dei muri presso Caprino, Pazzon, ecc.; la c) elegantissima, presso Caprino veronese!; la d) a tardo autunno a Sona ed in Campomarzo di Verona! - Luglio-novembre: perenne. - Dai contadini, oggidì ancora, è ritenuta ottimo rimedio contro le febbri intermittenti: dalle foglie pestate e dalla midolla dei fusti si ottiene la celebre Moxa dei paesi orientali (Haller), adoperata a combattere la gotta. - Recentemente nel territorio di Guastalla veronese, sul tenere del conte Giulio Giusti è stata dissodata una porzione di terreno da epoca immemorabile incolto (vegro) e con vertita a coltura: nell'anno che seguì a tale operazione, l'area per tal modo redenta, venne letteramente infestata da una colonia di A. vulgaris in quel punto del Veronese mai stata osservata. - Da alcuni anni è comparsa nel Veronese la forma angustisecta, ma non è stato possibile, sino ad oggi, ritrovarla in fioritura; la stessa si mantiene in vegetazione da maggio a novembre e cresce per lo più gregaria: primieramente osservata in Campagnola di Verona ed in Borgo Trento presso la stazione della ferrovia Verona-Caprino, recentemente è stata rinvenuta in Campomarzo di Verona, ed alla Sogara nella collina di Marcellise!

A. Abrotanum L., Poll. - Abrotano - Abrotano, Ambrogano. - Originaria dell'Asia: è coltivata negli orti, nei quali qualche volta cresce quasi spontanea, e così: nella città di Verona! (e A. Mass. !); in vicinanza al


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lago di Garda (Eschl. ap. Hsmn. fl. von Tir. p. 449). - Luglio-settembre: suffrutice perenne.

A. pontica L. - Originaria di Germania: coltivasi qualche volta per uso medicinale.

A. campestris L., Poll. - Abrotano senza odore del Lobelio Pona; Abrotanum campestre, cauliculis rubentibus Segu. - Ambrognno, Spezie di Ambrogano,* Ambrogano falso o bastardo,* Ambroganela: - "Variat: β paniculata (Ruch fl. dei Lidi Veneti, p. 205, excl. syn.) - A. campestris var. β Poll., et - γ serotina: humilis, prostrata, dense coespitosa, intense rube cens." - Frequentissima in luoghi aprici e secchi, sui muri, in luoghi sassosi, nelle sabbie e ghiaie dei torrenti, dalla alta pianura alla zona submontagnosa per la intera Provincia. - Agosto-novembre: perenne.

A. Dracunculus L. - Dragon, Erba stregon, Erba stragon, Stregon, Stragon. - Originaria dell'Asia settentrionale, è coltivata nei giardini ed adoperata come condimento e singolarmente per aromatizzare le conserve sotto aceto.
Della tribù delle Artemisieae mancano nel Veronese i generi Plagiu Herit., Diotis Desf., Cotula Gaertn., Lonas Adans.



Tribus 7.  -  Helianthoideae.

Helianthus L - H. tuberosus L., Poll. - Topinambur. - Tartufole bastarde, Tartufole americane. - Originario del Brasile. È coltivato per i tuberi, oggi meno di una volta; però si trova qua e là subspontaneo e quasi inselvatichito specialmente fra le vigne, e così: a Castelnuovo veronese (Poll.); nell'altipiano ed anfiteatro morenico di Rivoli, alla pontara delle Zuane ed a Pissabò!, per tutta la valle di Caprino e specialmente alle Valsorde ed alle Valdoneghe, ai Zimi, Ceredelo, Montalto visentin, ecc.!; nella val


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d'Adige presso Incanale!, ecc.; nella collina veronese nella Valdonega!; nella bassa pianura presso Legnago !, ecc. - Luglio-ottobre: perenne.

H. annuus L., Poll. - Girasole. - Girasol. - Originario del Messico e del Perù; è gener,mente coltivato nei giardini, negli orti, negli argini specialmente lungo le linee ferroviarie: subspontaneo però si incontra sparso nei campi per la intera provincia! - Luglio-ottobre: annuo. - I semi si danno come cibo agli uccelli, e dagli stessi si estrae pure olio assai pregiato.

H. multiflorus L. - Girasole indiano. - Girasol picolo - con la varietà fiore pieno, - Girasol dopio, Fiore, capuzine -: è coltivato nei giardini veronesi, assieme ad altre specie, di recente introduzione, appartenenti a questo genere.

Bidens Tournf. - B. tripartita L., Poll. - Forbicina, quae Bidens foliis tripartito divisis Segu. - Forbicina - "Variat capitulis discoideis radiatisque; et β pumila. Forma speciminibus pygmaeis". - Comune e gregaria nei fossi e nei campi dalla pianura alla zona montana, e così: alle sponde del lago di Garda! (e Poll., Clementi, Fontana), Costermano !. Pesina !, e per la valle di Caprino!; alle falde del monte Baldo presso Pazzon e nella valle del Tasso!; per la val d'Adige e nell'altipiano di Rivoli!; in Campomarzo di Verona e per tutta la pianura veronese!; nella valle di Illasi a Tregnago (A. Mass.!), Cogolo (Segu.), ecc. ecc. - Luglio-ottobre: annua.

B. cernua L., Poll. - Forbicina vulgaris folio integro Segu. - "Variat β minima (L.) = B. cernua var. β Poll.: specimina pygmaea, 1-4, cm. alta, monocephala, gregaria; - et γ radiata = Coreopsis bidens L.; B. cernua var. γ Poll.; capitulis radiatis, radio specioso flavo." - Comune nei luoghi palustri, nei fossi ed al margine delle risaie per la intera pianura veronese; la var. β specialmente nei luoghi inondati


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ed alle falde del monte Baldo presso Pazzon in unione alla varietà β della specie precedente!. - Agosto-ottobre: annua.

B. bipinnata L., Poll. - Forbicina americana Apii folio Segu. - Forbicina - Erba franzesina, Erba franzese.* - "Variat caule elato, etiam 1-1,50 m. alto, ramosissimo, ramis divisii patentibus, vel divaricato-patentibus, quandoque reflexis, et - β pumila. Gregaria; caule simplicissimo, oligocephalo, 2-10 cm. alto. Capitulis subradiatis, raro omnino tubulosis..." - Oriunda dell'America boreale, e rinvenuta già da Seguier nella città di Verona (pl. ver. III, p. 284: è specie sociale e cresce abbondantissima; ed oramai naturalizzltta, infesta tutta la campagna veronese, e proseguendo nel suo viaggio di ascensione sui monti, nella valle di Caprino, nella Valpolicella, nella Valpantena, nella valle d'Illasi ed in quella dell'Alpone, ecc. tocca altitudini prossime a 500-600 m.! : la var. β nei vigneti e nei campi: Luglio-novembre: annua.

B. bullata L., Poll. - B. foliis ovatis serratis, inferioribus oppositis, superioribus ternatis intermedio majore Arduin. spec. II, p. 37 cum. ic. tab. 18. - Rara: nella valle d'Adige presso Ceraino in un fosso che scorre parallelamente al fiume!; nella pianura veronese nei fossati presso Bovolone Rigo! , alle sponde del Mincio a Ponti (Da Campo !). - Luglio-ottobre: annua.

Galinsoga Ruiz et Pav. - G. parviflora Cav. - Wiborgia Acmella Royh. - "Occurrit passim capitulis duplo minoribus quam in forma typica." - È specie americana: nasce nel Messico, nel Perù, Del Cile, nella Nuova Granata. Fu introdotta nell'Europa e vi si diffuse dopo il 1800: è stata raccolta per la prima volta, nel Veronese, alle sponde dell'Adige in vicinanza al ponte della ferrovia nell'estate del 1873 proveniente, sicu ramente, dal Trentino!: da quest'epoca andò propagandosi


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con rapidità straordinaria ed oramai ha invaso tutta la pianura veronese ed è penetrata nella collina; e così cresce gregaria presso Legnago, Villabartolomea, Cucca, Sanguinetto, Albaredo, S. Martino, Vigasio, ecc. !; in Campomarzo di Verona ed in tutte le ortaglie della città che ne sono letteralmente infestate!; in Campagnola e Valdonega !; S. Vito del Mantico!; nella val d'Adige alla Chiusa e Ceraino !, presso Caprino a Oné, Pesina, ecc.!; Costermano!; al lago di Garda !, ecc. - Giugno-dicembre: annua.

Tagetes Tournf. - T. patula L., Poll. - var. α et β (Fior da morto, Veludini, Garofolini turchi, Bechi*) e T. erecta L., Poll. var. α et β (Bechi, Fior da morto, Veludini grossi), originarie del Messico, sono coltivate in molte varietà, tanto a fior doppio quanto a fior scempio, per la loro eleganza: qualche volta si incontrano sporadiche fra le macerie!. - Giugno-novembre: annue.



Tribus 8.  -  Ambrosieae.

Xanthium Tournf. - X. spinosum L., Poll. - X. Lusitanicum laciniatum, validissimis aculeis munitum Segu. - Spino d'asino. - "Variat spinis longissimis vel abbreviatis". - Comune nei luoghi incolti, lungo le strade, fra le macerie per la intera Provincia, dalla pianura ad una certa altezza sui monti !: p. e. sul monte Baldo, raro però, è stato osservato a Pazzon (m. 387) e Pollini lo indica a 700 m. circa, salendo da Caprino ai Masi ed a Prà Bestemmià !. Luglio-novembre: annuo. Secondo Seguier pl. ver. II, p. 141) questa specie cominciò a propagarsi verso la metà del secolo XVIII. - In questi ultimi tempi si credeva che questa pianta fosse atta a combattere la rabbia canina, ed in Austria, una disposizione


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governativa prescriveva ai medici condotti di tenerne in deposito una certa quantità, per averla pronta ad ogni evenienza.

X. strumarium L.,Poll. - Xanthium Calc., Segu. - Xantio ouero Strumaria Pona. - Lappola. - Presora.* - Comunissimo nei luoghi coltivati e campi arenosi, lungo i fossi e le vie, nelle macerie per la intera Provincia dalla bassa pianura alla zona montana! - Giugno-novembre: annuo.

X. macrocarpum Dc., Goir. pl. vasc. ecc. - X. echinatum Balb., Poll.; X. italicum Moretti. - "Variat: β pusillum. Planta pigmaea, gregaria: caule simplicissimo, erecto, monocephalo". - Cresce nei campi e luoghi coltivati, lungo i fossati, nelle macerie; e frequentissimo nei dintorni di Verona, e per tutta la pianura e per l'Alto Agro veronese!; presso Settimo veronese e nella Valpolicella !; nella valle di Illasi a Tregnago (m. 317) nel cimitero vecchio (A. Mass. !): la var. β si incontra di preferenza nei pascoli torbosi della bassa pianura a Isola della Scala, Mazzagatta, ecc.! - Agosto-novembre: annuo.

X. macrocarpum X Strumarium - Lungo la strada a S. Vito del Mantico, e presso S. Michele alla Madonna di Campagna !.
Manca il genere Ambrosia Tournf. (A. maritima L.) propria alle spiaggie marittime della penisola, della Sicilia e dell'isola di Vulcano.



Tribus 9.  -  Inuloideae.

Inula L. - Sect. 1. Corvisartia. - I. Helenium L., Poll. - Aster officinalis All.; A. omnium maximus Helenium dictum Segu.; Helenium vulgare Moreni. - Enula Campana, Antiveleno, Erbella. - Enula campanula. - È pianta, probabilmente di origine nordica, coltivata nei giardini e facile a naturalizzarsi;


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Seguier la rinvenne al margine, dei prati presso S. Martino (a. 1745) e quivi la ritrovò Ciro Pollini (a. 1822 ): oggidì sembra scomparsa. - Luglio-agosto: perenne. - È l'Enula campana della vecchia Farmacia, ossia l'Inula Campana di Columella e di Apulejo, l'Ελενιον [= Elenion - n.d.c.] di Dioscoride o Helenium di Plinio (nat. hist. XXI, 10) quod e lacrymis Helenae natum dicitur.

Sect. 2. Enula. - I. germanica L. - Nella valle d'Illasi presso Tregnago a Figarolo. - Accidentalmente?

I. ensifolia L., Poll. - Aster ensifolius All.; A. luteus, Linariae rigido glabro folio Segu. - Seguier la indica in herbosis montium Lessinium; cresce pure nella val d'Adige ai Lavini dl Marco, (Gelmi, Cobelli) ed in vicinanza del lago di Garda presso a Riva (Facchini, Heufler). - Da ricercarsi.

I. salicina L., Poll. - Aster montanus luteus, Salicis glabro folio Segu. - Cresce, ma non comune, nei prati e luoghi erbosi, tanto umidi, e pingui che secchi e magri, della collina e della zona montana, e così: in prossimità al logo di Garda a Lazise (Fotana), presso Costermano a Ponti !, alle falde meridionali di Monte Baldo a Cà di Paoli sopra a Boi !, a Centore nelle vicinanze di S. Michele !, per i Lessini (Segu.), nella valle d'Illasi presso Tregnago A. e C. Mass.!. - Giugno-settembre: perenne.

I. squarrosa L., Poll. - Aster conyzoides odoratus, luteus Segu. - "Occurrunt formae: a) spiraeifolia (L.); - b) latifolia. Foliis majusculis." - Frequente nei pascoli aprici, luoghi aridi e secchi, macchie e rupi, per la intera Provincia, nell'Alto Agro, nella collina, nella zona montana!: la forma a) nel Bosco Mantico, presso Verona sotto al Castel S. Felice, alle Are, ecc.; la forma b) sulla collina veronese nella Valdonega !, sul monte Baldo nel Gazo, ecc.! - Giugno-settembre: perenne.


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I. hirta L., Poll. - Aster hirsutus All.; A. luteus, hirsutus, Salicis folio Segu. - "Variat capitulis plerumque solitariis (forma typica), raro 2-6 in summitate caulis ramosi corymbose dispositis (I. hirta β pleiocephala Vis. et Sacc. cat. p. 92). - Comune nei pascoli e nei prati secchi dalla alta pianura alla zona montana, e così: in tutti i colli benacesi !, nella valle di Caprino !, sul monte Baldo alla Corona e Spiazzi !, nel Pastello e per tutti i Lessini !, nella collina veronese!, nella Valpantena, nella valle d'Illasi presso Tregnago, ecc.!. - Giugno-luglio: perenne.

I. conyza Dc. - Conyza squarrosa L., Poll.; Conyza Elenite del Cordo e Baccara di Dioscoride Pona; Conyza major vulgaris Segu. - Coniella. - Erba china. - "Variat: β umbrosa. Caule pubescente: foliis papyraceis, inferiorioribus majusculis, elliptico-lanceolatis, 6-7 cm. latis, dense ciliatis, remote et obtuse dentatis, supra et subtus scabriusculis" - Comune: luoghi selvatici ed incolti, margini delle strade, muri, rupi, siepi, cespugli, macchie, ruderati dalla alta pianura alla zona montana anche elevata, e così: per tutti i dintorni di Verona e nelle mura stesse della città!; nella Valdonega ! (e Segu.) ; sotto al Castel S. Felice ed alle Are ! ecc.; nei colli di Avesa e di Quinzano !; per tutta la Valpolicella, la Valpantena, ecc.!; nella valle d'Illasi a Tregnago, Badia Calavena (e Segu., A. Mass.) ; per la val d'Adige !; sul Pastello !; lungo la intera catena del monte Baldo: la var. β in vicinanza al lago di Garda sopra Castelletto di Brenzone ed a Castione veronese nel letto del torrente. - Luglio-ottobre: bienne e perenne. Plantae odor aromaticus insuavis (Poll.).

I. britannica L., Poll. - Bellis gialla del Delecampio Pona?; Aster palustris luteus, folio longiori lanuginoso Segu. - Laurentiana. - "Occurrit: a) arenaria Rchb; - b) Oetteliana ;Rchb.) ; - et, rarissime, c) discoidea.


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Tausch. - Variat quoque, foliis lineari-lanceolatis, basi integerrimis, subtus sericeis (Bluff et Fingerbuth)". - Comune lungo i fossati, nei luoghipaludosi ed umidi della Provincia, e così: per tutta la alta e bassa pianura veronese!, alle sponde del lago di Garda!, nella valle d'Adige!, ed in generale lungo tutti i corsi di acqua!, nella valle di Caprino!, presso Costermano!, a Verona in Campomarzo! ecc.: la forma a) al margine delle risaie e nei luoghi stati inondati, qualche volta in unione alla c)!: la b) lungo il Fiumicello di Montorio ed il Fibio e lungo il fossato fra porta Vescovo e S. Michele!. - Giugno-ottobre: perenne. - Non pare che la Bellide gialla del Delecampio del Pona debba essere riferita a questa specie: infatti, il Pona indica la sua pianta sul monte Baldo all'Artillon (1300-1500 m.), stazione che per ragioni di altitudine si ritiene poco confacente ad I. britannica. - Questa Asteracea non nasce nelle Isole Britanniche, ed il nome specifico allude alla herba britannica [Βρετανικη (= Bretanike - n.d.c.) di Dioscoride] di cui parla Plinio (nat. hist. XXV, 3).

I. montana L. - Se questa specie è da riferirsi l'Aster montano molto grande con fior d'Helenio del Lobelio Pona (M. B. p. 239), ossia l'Aster montanus Penae nella edizione italiana, la I. montanua L. doveva crescere ai tempi di Pona nella valle dell'Artillon sul monte Baldo, quod tamen, scrive Seguier (pl. ver. II, p. 332 in app.), vix mihi persuadere possum. In oggi certamente I. montana non vive sul monte Baldo, né che si sappia, in alcun altro punto della pprovincia veronese: verisimilmente nella pianta del Pona è da vedersi tutt'altra specie.

I. graveolens Desf., Goir. pl. vasc. ecc. - Cupularia graveolens Gren et Godr.; Pulicaria graveolens Nym. - Verona a porta Vescovo nei cantieri della ferrovia. - Estate-autunno. - Ha l'odore della Ruta graveolens, ed è ritenuta ottima per tener lontane le cimici.


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Pulicaria Gaertn. - P. vulgaris Gaertn. - I. Pulicaria L., Poll.; Aster Pulicarius All.; Aster palustris parvo flore globoso Segu. - Puliciaia - Ama i terreni argillosi, e cresce in luoghi umidi od inondati, per le strade e presso i fossati, nel piano e nella collina, però è specie poco frequente nel Veronese, e così: presso Zevio (Segu.), a Vigasio!, nelle bassure di S. Michele!, al lago di Garda a Pacengo! ed altrove (Poll.), nell'alto Agro Veronese nella collina di Pastrengo e presso Bussolengo!, a Caprino veronese nel piazzale innanzi al palazzo municipale ed al principio della strada che conduce a Rubiana! - Luglio-ottobre: annua e bienne.

I. dysenterica Gaertn. - Inula dysenterica L., Poll.; Aster dysentericus All.; A. pratensis Conyzae folio Segu. - Mentastio - Comune nei luoghi umidi, lungo i fossati, nelle siepi(e Segu., Poll., A. Mass.!, Gundlach ecc.), dalla pianura alla zona montana!. - Giugno-novembre: perenne.

Buphthalmum L. - B. salicifolium L., Poll. - B.grandiflorum Poll. viag.; Asteroides alpina Salicis folio Ponted., Segu. - Astro monano. - Variat: α salicifolium L. Forma typica. - β grandiflorum All. (an L.?). Forma foliis angustioribus magis elongatis. - γ micranthum Goir. in B. S. B. I. in N. G. B. I. vol. XXIII, p. 190. Caule plerumque simplici; foliis angustissimis; capitulis minimis; floribus radii bracteis involucrantibus vix longioribus". - Questa bella Asteracea dall'Alto Agro Veronese, p. e. Bosco Mantico, e dai colli nei dintorni di Verona, nella valle di Caprino, nelle vicinanze del Garda, nella Valpantena, nella valle di Illasi, si estolle con forme svariatissime, alle rupi della zona alpina, nel monte Baldo al di sopra del Caval di Noveza sotto le Ridote ed ai Paloni, alle cime del Pastello e per tutti i Lessini!; la var. β


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ove la forma, tipica, p. e. nel Bosco Mantico ! (e Mang.!) o nel Bosco delle Rive presso, la Ferrara dove si presenta con esemplari esuberanti di lussureggiante vegetazione e capolini di straordinaria grandezza !; la var. γ alle falde dei monti Lessini, nei pascoli e nelle rupi del monte Gazo, e nel monte Baldo presso Spiazzi, la Ferrara ecc.! - Giugno-ottobre: perenne. - Per le credute proprietà di questa pianta conf. Vallisn. op. I, p. 359; Segu. pl. ver. II, p. 233; Poll. fl. II, p. 718.

B. speciosissimum Ard. - Telekia speciosissima Dc. - Non cresce nel Veronese; ma è indicato da Pollini (viag. p. 15) a Tremosine sulla sponda bresciana del lago di Garda.

Asteriscus Moench. - A. spinosus Gren. et Godr. - Pallenis spinosa Cass.; Buphthalmum spinosum L., Poll.; Asteriscus annuus foliis ad florem rigidis Segu. - Luoghi sterili ed incolti, nelle siepi, fra le macchie, lungo lo strade, ecc., nella zona della collina; e così: presso Peschiera (Ambrosi); nei colli veronesi (Segu., Poll., Rainer, Mang. !) a S. Leonardo, S. Mattia, sotto a Castel S. Felice, nella Valdonega!; presso Avesa al Tagliaferro ed altrove!; nella valle d'Illasi ai Rancani presso Tregnago (A. Mass.!) ecc. - Giugno-settembre: annuo e bienne. - Questa specie è indicata da Poll. (viag. p. 15) presso al lago di Garda a Riva di Trento ed a Brenzone, mentre che il barone Hausmann confonde fl. von Tir. p. 432) con Brentonico; ma certamente non cresce nella prima di queste due stazioni, né consta che sia stata rinvenuto nella seconda.

Carpesium L. - C. cernuum L., Poll. - Astere giallo, ouero occhio maggiore di Cristo Pona?; Asteriscus annuus foliis ad florem mollibus Segu. - "Occurrunt formae: a) typicum. Capitulis mediocribus; - b) macranthum. Capitulis duplo majoribus; - c)


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micranthum. Capitulis exiguissimis; - d) comatum. Involucri squamis exterioribus longissimis; - e) pumilum. Planta humilis, 10-15 cm. alta, partibus omnibus diminuta". - Cresce in luoghi selvatici ombrosi al margine dei fossi, lungo le vie, al piede, dei muri dalla pianura, per la collina, sino a toccare la zona montana (Segu., Poll.), e così: a Persaco (A. Mass.!); Vigasio!; Caldierino, Caldiero, Vago !; Verona in Campomarzo !; al lago di Garda! (e Poll., Clementi, Rigo!); a Costermano, Castione veronese, Pesina; per la valle di Caprino a Cà Menini, Ceredelo; le Valdoneghe ed alle falde del monte Baldo a Porcino, S. Michele, S. Martino, Oné, Pazzon, in Servole nel letto del torrente Tasso ecc.!; nella val d'Adige a Peri, Rivalta, Ossenigo, Borghetto ! ecc. Pona indica Carpesium cernuum, se a questo corrisponde il suo Astere giallo, nella Valfredda di monte Baldo, stazione che per ragione di altitudine sembra poco confacente. - Luglio-ottobre: perenne.



Tribus 10.  -  Calenduleae.

Calendula L. - C. arvensis L., Poll. - Fiorrancio selvatico - "Variat β sublanata (Rchb. fil.)." - Comune in luoghi coltivati ed erbosi, nei vigneti, per le vie, fra le messi dell'Alto Agro e della collina!: la var. β al lago di Girda (Rigo !) e presso Verona nella Valdonega! ove cresce copiosissima e gregaria con esemplari minuscoli. - Marzo-giugno e quindi nuovamente in autunno; la β da novembre ad aprile se l'inverno è mite: annua.

C. officinalis L., Poll. - Fiorrancio, Calendula - Calendria, Calendula, Fior da morto. - "Occurrit flore simplici et flore pleno." - Le due varietà sono coltivate negli orti: si incontrano però entrambe allo stato selvatico nelle vicinanze delle case, rusticane


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lungo le vie, fra le macerie. - Annua, bienne e perennante!: è in fiore quasi durante tutto l'anno.



Tribus 11.  -  Gnaphalieae.

Helychrysum Gaertn. - H. Stoechas(1) Gaertn., Goir. N. G. B. I. vol. XXIII, p. 190. - Gnaphalium italicum Roth.; Dc.; G. angustifolium Poll. - Canutole. - Zipro, Zucaro, Zucaro americano, Semprevivo,* Fiore eterno.* - Il Pollini (fl. II, p. 650) indica questa specie al margine dei campi presso S. Giovanni Lupatoto, copiosissima poi nelle fessure dei vecchi muri lungo la strada che conduce da Villafranca a Valeggio sul Mincio, ove è stata ancora raccolta da Carlo Tonini !; ma H. Stoechas è scomparso dalle stazioni citate da Pollini; G. Rigo ne rinvenne un esemplare presso Torri del Benaco !, ed ivi lo rivide per diversi anni ma oggi più non vi si trova; nel 1872 è stato raccolto un esemplare unico in val d'Adige alle falde del monte Pastelletto fra Dolcè e Peri!; da ultimo (giugno 1890) un individuo unico, ma straordinariamente sviluppato, per modo da formare un ampio e denso cespuglio, è stato trovato nell'Agro veronese nel fossato che circonda il forte Chievo !. Il modo di distribuzione di H. Stoechas sul suolo della provincia veronese e la sua breve permanenza nelle stazioni nelle quali viene osservato, fanno nascere il sospetto che gli individui in esse raccolti, sieno da considerarsi puramente sporadici ed avventizi, e, secondo ogni verosimiglianza, sfuggiti alla coltivazione. - Giugno-settembre: suffrutice. - È da epoca immemorabile coltivato in vasi, ovvero in aiuole nei giardini, unitamente a H. citrinum Ces. (H. Stoechas auct. non Gaertn.): stante la persistenza e la eleganza dei capolini, i fiori sono adoperati a tessere corone


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e ghirlande. - Sono pure coltivati H. orientale Tournf. dell'Europa meridionale, ed H. bracteatum W. della Nuova Olanda.
[(1) = Helichrysum stoechas (L.) Moench - n.d.c.]

Gnaphalium L. - G. luteo-album(1) L., Poll. - Elichrysum silvestre latifolium capitulis conglobatis Segu. - Cresce copiosamente nei luoghi tanto incolti che coltivati, sia asciutti che umidi, nei campi arenosi, sui muri, lungo le strade ed anche fra le rupi dalla pianura alla zona collina, e così: presso Tomba-Sozana al confluente dell'Alpone con l'Adige (Segu.), al margine delle risaie presso Vigasio alla Zambonina !, nelle mura e nelle vie della città di Verona! ed in Campomarzo fra le sabbie !; nella valle di Montorio presso Olivè nella Valpantena a Quinto e sopra Grezzana alle grotte di Falasco ! (e a Mass.!) e più in alto sul monte Tondo verso la Valpolicella ! (m. 550) a Pescantina d'Adige ed alla Chiusa !, nei dintorni di Ala !, ecc. - Giugno-ottobre: annuo.
[(1) = Helichrysum luteoalbum (L.) Rchb. - n.d.c.]

G. uliginosum L., Poll. - Elichrysum aquaticum ramosum minus, capitulis foliatis Segu. - Compare specialmente nei siti ove durante l'inverno le acque si mantennero per alcun tempo stagnanti, e nei luoghi umidi anche elevuti (Segu.), e così: nella bassa pianura presso Bovolone (Poll.), Legnago !, nel basso acquar di Verona !, nella val d'Adige ai Lavini di Marco !, ecc.: pel Veronese non è specie comune. - Estate-autunno: annuo.

G. silvaticum L.; Poll. var. β. - G. alpinum majus angusto oblongo incano folio flore squamoso stramineo Martin. op. ined. cit. tom. II, p. 99; Filago germanica, altera, secundum folia florida Segu. - "Variat: β Lobelii Ten." - Frequente nei pascoli, fra cespugli, negli ericeti, nei luoghi selvatici, ecc. dalla zona montana alla alpina sul monte Baldo !, sul Pastello !, alle Masue di Valpolicella (Moreni), per tutti i Lessini e gli altri


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monti confinanti col Vicentino, e col Trentino!: la varietà ove la forma tipica !. - Giugno-settembre: perenne.

G. norvegicum Gunn. - Raro nei pascoli elevati, e così: sul monte Baldo alla colma della valle del Bastion !; nei monti Posta e Campobrun, la Lora!. - Luglio-settembre: perenne.

G. supinum L., Poll. - Variat: β pusillum Haenke". - Specie non vista da Pollini sui monti veronesi: cresce copiosamente sul monte Baldo in val Losana, valle delle buse, val grande, alle pozzette, ecc.!; nei monti Posta e Campobrun !: la var. β ove la forma tipica formando qualche volta delle larghe macchie!. - Agosto-ottobre: perenne.

Antennaria R. Br. - A. dioica Gaertn. - Gnaphalium dioicum L., Poll. excl. altero ex quatuor syn. Seguieri; Elichrysum montanum, longiore et flore et flore purpureo Segu. (forma flore purpureo); E. montanum, flore rotundiore subpurpureo Segu. (forma flore albo-purpureo); E. montanum, flore rotundiore candido Segu. (forma flore candido). - Fiori eterni,* Semprevivo,* Semprevivi*: i vecchi erbaioli conservano per questa Asteracea la denominazione di Piè de gati! E Seguier (pl. ver. II, p. 165) scrive: "nuncupatur etiam Pes cati, non quod flores vel folia felis vestigium reapresentent, sed cum sint densissimo tomento obsita, et dum tractantur instar capilli mollissima, [αιλωςοποδα (= ailosopoda - n.d.c.)] Herbarii dixere". - Frequente e gregario (Segu., Poll., Heufler, Mang. !, A. Mass.!, ecc.) nei pascoli e negli ericeti del monte Baldo, del Pastello; dei Lessini, del monte Zeola, del Bolca, ecc. !. - Giugno-luglio; in agosto nelle stazioni elevate: perenne.

A. carpatica Bluff. et Fing. - Gnaphalim carpaticum Wahl.; G. alpinum Poll.; Leontopodio piccolo del Lobelio Pona. - Secondo Pona cresce nei pascoli elevatissimi di monte Baldo in Monmaor (Monte


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maggiore) verso occidente: l'Ambrosi indica questa specie all'Altissimo (Altissimo di Nago?, ovvero Monmaor al quale frequentemente si dà la denominazione di Altissimo?), ed il barone Hausmann alle Pozzette raccoltavi da Leybold.

Leontopodium R. Br. - L. alpinum Cass. - Gnaphalium alpinum Jacq., Poll.; Filago alpina L,; Leontopodium Matthioli Calc.; Gnafalio alpino del Clusio Pona, Filago alpina capite folioso Segu. - Stella delle alpi,* Draba, lopeta*?, Vais,* Edelvais.* - Comune nei pascoli e luoghi rupestri elevati, e così: sul monte Baldo nella Valfredda, Naole, Costabella, Coalsanto, val Losana, Telergrafo, Sassetto, Coste dell'Artillon, Colma di Malcesine, Altissimo di Nago, ed in tutte le valli che solcano il versante occidentale del monte, nelle quali, fra le rupi, si annidano esemplari stupendi!; sui monti Lessini al Corno mozzo, Podesteria, Castelberto, bocca di Malera, passo di Pertica !, val Ronchi di Ala, Posta, Campobrun, passo della Lora, Zeola, Alba!: tutti gli alti monti veronesi pertanto, nonché quelli confinanti col Vicentino e col Trentino, ad altitudini comprese fra 2235 m. e 1600 m. ospitano la Stella delle Alpi!: però si possono raccogliere bellissimi esemplari anche ad altezze minori comprese fra 1500 m. e meno di 1200 m., e così: sui Lessini al passo della Liana (m. 1460) e Purga di Velo (m. 1260), sul versante orientale del monte Baldo alle costi di Valfredda verso la valle del Bastion (m. 1400-1300), e su quello prospiciente il Benaco a poco più di 800 m. appena, al di sopra dell'Eremo dei Sa. Benigno e Caro!. - Giugno-settembre: perenne.

Filago L. - F. germanica L. - Gnaphalium germanicum All., Poll.; Gnaphalio comunissimo ouero Impia di Plinio Pona; Filago seu Impia Segu. - Filonia - "Sequentes passim occurrunt varietates et formae: a) paniculata (L.); - b) spathulata (Presl.); - c) lurescens


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(Iord.); - d) canescens (Iord.)". - Frequentissima per la intera Provincia nei luoghi incolti, al margine delle strade, fra le macerie dal piano alla zona montana!: le varie forme crescono promiscue. - Luglio-ottobre: annua.

F. arvensis L. - Gnaphalium arvense Poll. in nota ad gen. Gnaphalium, G. montanum Poll. fl. II, p. 657 excl. syn. - Luoghi aridi e secchi dal piano alla zona montana, meno frequente della specie precedente, ma sparsa abbondantemente per la Provincia, e così: nei dintorni di Verona sui campi e lungo le strade fuori porta Nuova !, a Tombetta, Tomba, porto S. Pancrazio, S. Pancrazio, ecc.!; per la valle di Caprino ed alle falde meridionali di monte Baldo lungo la strada ai Lumini !, ed alle settentrionali presso Castione e Brentonico (Poll.)!; nella val d'Adige e nel Pastello !; alle falde dei Lessini a S. Rocco di Piegara (A. Mass. sub. Gnaphalio montano !) ed al confine del Veronese col Vicentino a S. Bartolomeo Tedesco (A. Mass. id. id.!). - Giugno-settembre: annua.

F. minima Fries. - Non sembra cresca nel Veronese; le piante veronesi credute tali sono da riferirsi a forme di F. avensis !.

F. gallica L. - Accidentalmente, secondo ogni probabilità, un esemplare unico di questa specie è stato raccolto presso Castione veronese!.

Micropus L. - M. erectus L. - Frequente nei luoghi aridi e secchi dell'Alto Agro veronese, dei colli e dei monti, e per lo più gregario e così: nel Bosco Mantico; a Rivoli, Caprino, S. Verelo nelle vicinanze di Castione veronese !; alle falde orientali di monte Baldo nella val d'Adige sopra i Tessari, a Pazzon e più in alto ai Coltri e Spiazzi!, nel monte Pastello!; nelle colline sopra Quinzano, e per la Valpantena in quelle di Poiano, Quinto, Grezzana, ecc. !; al Castel di Montorio!; nel monte Viacara in valle d'Illasi !, ecc., e


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quindi ad altitudini comprese fra 82 e 1122 m.!. - Estate-autunno: annuo.
Non sono rappresentati nella Flora veronese i generi Phagnalon Cass. ed Evax Gartn.



B. - CARDUEAE.


Tribus 1.  -  Carlineae.

Xeranthemum L. - X. annuum L. - X. flore simplici purpureo minore Segu. - Erba delle quaglie, Porporini, Perpetuini - Nei luoghi aridi e secchi a Monteforte d'Alpone ! ; nella valle d'Illasi lungo la strada che da questa terra va a Cellore (Segu.), presso Tregnago a Bagolin (A. Mass. !) e sul monte Viacara!; presso Marcellise e Lavagno!; a Spredino sopra Romagnano di Grezzana e più in alto nel monte Castello! - Giugno-settembre: annuo. - È coltivato nei giardini.

X. inapertum W.; Poll. (an ex p. et excl. nonn. syn. ?). - Sparso qua e là ove il precedente!: il Pollini (viag. p. 90) lo indica alle falde meridionali del monte Baldo ascendendo dalla valle di Caprino ai Masi ed a Prà Bestemmià.

X. cylindraceum Sibth. et Sm. - I Sig. Visiani e Saccardo (cat. 108) lo indicano in luoghi sterili sassosi sul monte Baldo, ed infatti alle sue falde meridionali, cresce al margine dei campi e nei vigneti al piede del colle S. Michele presso Caprino !, e copiosissimo inoltre si incontra alle Valdoneghe ed ai Gazoi pur nella valle di Caprino!.- Agosto-settembre: annuo.

Saussurea Dc. - S. discolor Dc. Serratula discolor W., Poll. var. α et β; Serratula alpina γ L. - Rarissima: fra le rupi nel monte Baldo al Lastè! ed all'Altissimo di Nago ! (Goir. et C. Mass.!). - Agosto-settembre: perenne.


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Lappa Tournf. - L. communis Coss. et Germ. fl. de Paris. - Arctium lappa L.; Lappa major et Arctium Dioscoridis Segu. - Bardana, Bardana maggiore, Capelazzi, Scarpanazzi, Petolari* (al confine col Trentino!). - Variat: - α major (Gaertn. - L. officinalis All.; Arctium majus Schk., Poll." - Nei luoghi selvatici, nelle siepi, presso le abitazioni, lungo le strade, ecc. dalla pianura alla zona montana. - Estate-autunno. - Il popolino e la gente di campagna adopera le foglie della Bardana macerata come cataplasmi.
- β minor (Lamk.). - Arctium minus Schk.; A. Lappa Poll. excl. nonn. syn." - Nei luoghi incolti.
- γ tomentosa (Lamk.). - Arctium Bardana W., Poll.
- Luoghi incolti e selvatici nella zona montana, più raramente nella collina, e così: assieme alla var α sul monte Baldo presso Spiazzi e la Ferrara! (e Poll.); nella valle d'Illasi presso Revolto !, ed altrove.

Carlina Tournf. - C. acaulis L., Poll. - Chamaeleon albus Calc. - Cardo di S. Pellegrino - Carlina, Cardi, Camelion femina o minor, Articiochi de montagna, o de monte, Articiochi del monte Baldo,* Tiroliro.* - Variat:
- α typica. - "Caule brevissimo". - Carlina sub acaulis Dc.; Carlina acaulos magno flore albo Segu. - Interdum occurrit squamis rubentibus ve purpurascentibus: haec est C. acaulos magno flore purpureo C. Bauh, pin."
- β caulescens (Lamk.) - "Caule pedali vel paulo ultra. - C. caulescens magno flore albicante Segu."
Comune nei pascoli e luoghi selvatici di tutti i monti veronesi dalla zona subalpina alla collina, più raramente appare nella alpina; le due varietà crescono promiscue, e così p. e.: sul monte Baldo nella Valfredda e Naole ! (m. 1500-1600), sui Lessini a Bocca di Selva ! (m. 1550), nella Valpantena sul monte Zovo fra Grezzana e Romagnano! (m. 165-360). È singolare


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che né Pona, né Seguier citano questa specie sul monte Baldo: solo Calzolari la indica oltre la Corona. - Luglio-settembre: perenne. - Receptaculum modo Cynarae Scolymi (Siele in vernacolo) edule et palato gratum est ( PolI.)

C. vulgaris L., Poll. - Onopisso del Guilandino, ouero vulgatissimo Cardo del lobelio Pona; Carlina silvestris vulgaris Segu. - Spinoti* - "Variat: β longifolia (Rchb.) et γ tomentosa Sacc." - Cresce frequentissima nei cespugli, lungo le strade, in luoghi aridi, incolti e selvatici, nelle macerie: è comune per tutta la Provincia (Pona, Segu., Poll., A. Mass.! ecc.) dal piano e dai colli alla zona montana nel monte Baldo, nel Pastello, sui Lessini, ecc.! - Luglio-settembre: annua e bienne.
Di questa tribù mancano nella Flora veronese i generi Staehelina L., Jurinea Cass., Berardia Vill., Leuzea Dc., Atractylis L., Cardopatium Juss.



Tribus 2.  -  Centaurieae.

Crupina Cass. - C. vulgaris Cass. - Centaurea Crupina L., Polp. - "Variat: β Crupinastrum (Moris: occurrit prataerea, - a) major. Ramosissima, caule 1 m. et ultra alto) - b) minor. Caule simplicissimo, plerumque unifloro, 10-30 cm. alto" - Assai frequente fra le messi, nei vigneti, nei luoghi e pascoli magri di collina; rara nella zona montana, e così: nell'Alto Agro veronese presso Villafranca (A. Mass. !,), Bussolengo!, Bosco Mantico !; nei colli intorno e presso al lago di Garda ! (e Poll.); nella valle di Caprino e più in alto sul monte Baldo in Piore (m. 700-900)!; nella Valpolicella !; sopra Quinzano ! ; nel vaio Borago, a Cà dei Boschi, ed alla Cola sopra Avesa!; nei colli intorno a Verona e nella Valpantena sopra Pojano, Quinto, Marzana, Grezzana, ecc .


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e nel monte Porcile verso il vaio di Squaranto, ecc! ; nella valle d'Illasi ai Fineti presso Tregnago (A. Mass. !), ecc.: la varietà e le forme a) e b) ove la forma tipica!. - Giugno-settembre: annua. - Questa elegante specie non è indicata in alcun punto del Veronese né da Calzolari, né da Pona, né da Seguier.

Serratula L. - S. tinctoria L., Poll. - Carduus tinctorius All.; Serratula dei moderni Pona; Jacea nemorensis quae Serratula vulgo Segu. - Serretta. - !Variat caule humili vel elato, 1 m. et ultra alto, simplici vel ramoso; et - a) integrifolia Wallr., - b) dissecta Wallr. excl. syn. All., - c) heterophylla Wallr., - d) leucantha = Jacea nemorensis, quae Serratula vulgo flore albo, α purpurea solo floris colore diversa Segu. pl. ver. III, suppl.) p. 257." - Volgare in luoghi selvatici, ericeti, boschi, prati, pascoli dal piano alla zona subalpina per tutta la Provincia!: la d) rarissima; nella valle d'Illasi presso Cogolo (Segu.) e presso S. Anna d'Alfaedo !. - Luglio-novembre: perenne. Succus expressus luteum colorem elegantem praebet. ( Poll.).

S. macrocephala Bertol. fl. it. 8, p. 604; Goir. app. bot. p. 29; Ces., Pass., Gib. comp. ecc. p. 490; Arcang. com. p. 766; S. coronata Dc. fl. fr.; Colla herb. ped.; L. sp. qioad plantam italicam tantum; Goir.! spec. morph. veg. p. 407 excl. icon. Boccon.; p. 268, excl. ic Bocc..; Carduus tinctorius B All.. ped. I, pag. 148 excl. syn. - Rara: in monte Baldo nei pascoli e luoghi rupestri nella Valfredda, ed in Naole (1660-1675 m.)! - Luglio-settembre: perenne.

Rhaponticum Dc. - R. scariosum Lamk. - Centaurea Rhapontica L., Poll.; La II Centaurea maggiore del Clusio, da altri creduta la maggiore di Dioscoride, et da altri chiamata Rheubaldense Pona


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M. B. p. 171 (ex loco); Jacea alpina, capite maxima Segu. - "Duae occurrunt formae: forma megacephala (R. heleniifolium Godr. et Gren.) et forma microcephala (R. Scariosum Godr. et Gren.): "variat quoque foliis radicalibus lyratis, caulinis pinnatifidis, caule unifloro (Centaurea Rhapontica var. β lyrata Poll.)". - Non comune in luoghi rupestri elevati, e così: sul monte Baldo sotto a Costabella verso la Valfredda (Seg.), e nella Valfredda nelle classiche Sengie ! (e Pona, Poll., Bracht, Mang. !, A, Mass.!), al Lastè, Altissimo di Nago, Canalette!, e sul versante prospiciente il Benaco nelle valli delle pietre, diritta, ecc. !; sui Lessini nella discesa dalla bocca di Malera a Revolto !; in val Ronchi di Ala !, Campobrun !, passo della Lora scendendo verso Recoaro!. - Giugno-agosto: perenne.

Centaurea L. Sect. 1. Centaurium. - C. alpina L., Poll. - Centaurium alpinum luteum C. Bauh. pin. 117; Segu. pl. ver. II, p. 158. - Baldum montem incolit, teste Bauhino, mihi tamen non occurrit dum eundem peragravi, forte quod nondum in caulem assurexerat. Segu. l. c.: né da alcun botanico, questa specie è stata osservata o raccolta sul monte Baldo.

C. Centaurium L. - Centaurium majus folio in lacinias plures diviso C. Bauh. pin. p. 117. - A ques a specie, che cresce al Gargano, sulla Majella, sul Volture, ecc., sono stati riferiti il Centaurium magnum di Calceolari, da questi indicato copiosum sul monte Baldo, non si sa ben dove, per una confusione che fa di val Vaccaria, Ime e Basiana (o Bassiana come sta scritto), e la Centaurea grande del Gesnero, la quale sarà forse il Centaurio bastardo del Dalechampio indicata da Pona, non al Coval santo, come scrive il Pollini, ma bensì discendendo dal Coval santo verso Maon e Campedello come dice Pona. Di quale pianta abbiano inteso parlare Calceolari e Pona è superfluo


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congetturare: in via assoluta si esclude possa trattarsi di C. Centaurium.

Sect. 2. Jacea - C. alba(1) L. - Centaurea montana del Gesnero, ouero Afillante IIII del Dodoneo (non del Dalecampio) Pona; Cyanus foliis laciiatis viridibus caliculis argenteis Segu. - "Stirps, pulcherrima et satis variabilis: varietates vel subspecies in agro veronensi observatae : a) alba (L.). Squamis bullatis, albis, mucronatis. Forma. typica; - b) splendens - (L.) = C. leucolepis Ten. Squamis bullatis, albido-scariosis, obtusis, muticis; - c) deusta (Ten.): = C. splendens Poll.!. Squamis macula fusca notatis; - d) Pestalottii (Dc Ntrs.). Squamis fimbriato-ciliatis." - Frequente nei pascoli e luoghi aridi dalla alta pianura alla zona montana, e così: nell'Alto Agro veronese intorno a Verona Pona), presso Parona all'Adige !, nella val d'Adige alla Chiusa! (e Mang. !), a Ceraino! e su pel Pastello specialmente nelle vicinanze di Monte !, nella valle di Caprino ! (e Poll.), sul versante orientale di monte Baldo salendo dai Tessari a Pozzagalletto ! e nelle vicinanze della Corona ! ecc; nel colle delle Ungherine, vaio Borago, monte Spigolo, la Cola, Costagrande, ecc. sopra Avesa!; nei colli e monti di Valpantena!; nella valle dell'Alpone a Roncà, e più in alto a Vestena e presso Bolca!: le varie forme crescono promiscue. - Luglio-agosto: perenne.
[(1) = Centaurea deusta Ten subsp. splendens (Arcang.) Matthäs & Pignatti - n.d.c.]

C. amara(1) L. - C. jacea Poll. viag. et fl. var. β; Cyanoides montana squamata flore purpureo Segu. - "Variat humilis vel elatior, caule simplici vel ramoso, erecto vel decumbente, et - a) bracteata Scop.; - h) Gaudinii B. et R. - Occurrit quoque forma monstrosa floribus omnibus disci abortivis, marginalibus in foliolis commutati.." - Cresce copiosamente nei pascoli e nei luoghi incolti per la intera Provincia dalla alta pianura alla zona subalpina nel


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monte Baldo, nel Pastello, per i Lessini, ecc.!, e così, p. e.: presso Tombetta !, nel Bosco Mantico !, nella valle di Caprino!, all'Altissimo di Nago (var. Gaudini) !, nella Valpantena sopra Grezzana! e più in alto ad Erbezzo (Seguier), nella valle d'Illasi ovunque! (e A. Mass. !). - Agosto-ottobre: perenne. È una fra le specie a fioritura maggiormente tardiva.
[(1) = Centaurea jacea subsp. gaudinii Boiss. & Reut.) Gremli - n.d.c.]

C. Jacea L.; Poll. viag. et fl. var. α. - "Stirps summopere polymorpha: formne vel varietates insigniores; - a) cuculligera Rchb., - b) elata Rchb., - c) angustifolia. Rchb.; - d) humilis. Caule monocephalo, quandoque vix pollicari: forma persaepe gregaria. - c) commutata Koch, - f) pratensis (Thuill.). "Variat praeterea colore, indumento et divisione foliorum; squamis plus minusve e testaceo-fuscis; corollis purpureis vel rarissime albis, quandoque omnibus flosculosis: occurrunt demum formae ad C. amaram vergentes !". - Questa specie così polimorfa sembra preferire i pascoli aridi e secchi e gli ericeti della zona montana, non di rado in società della specie precedente, colla quale alcune forme quasi si confondono, mentre altre si avvicinano alla specie che segue, e così: nell'altipiano di Rivoli e nella valle di Caprino!; sul monte Baldo ai Lumini, ai Masi, presso la Ferrara, ecc.! ; sul monte Pastello!; sui Lessini alle loro falde presso Grezzana !, a Cerro veronese!, S. Anna d'Alfaedo!, ecc.: la varo commutata in vicinanza ai fossati ed al margine delle risaie!, e la pratensis qua e là con la forma tipica nei prati e nei pascoli ! - Luglio-novembre: perenne.

C. nigrescens W., Poll. - Jacea nera del Dodoneo Pona; Cyanoides vulgaris latifolia flore purpureo Segu.; Cyanoides folliis lanceolatis asperis Segu. - Fiorbordino, Negrera. - "Stirps polymorpha media fere inter C. Jaceam et C. nigram L. (non All.). Variat:
- α transalpina (Schleich.),


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- β vochinensis (Bernh.). - Subvar. - ββ albescens (Briquet).
- γ Condolii (Koch). - δ decipiens (Thuill.) È specie comune per tutta la Provincia nei pascoli, nei prati, in luoghi selvatici, ecc. nella pianura, nella collina, nella zona montana ed anche nella subalpina: la varietà α sul monte Baldo compare ancora all'Altissimo di Nago (m. 2070); la β e la γ si incontrano qua e là, p. e. alle falde del monte Baldo presso Pesina e Castione veronese e salendo dalla valle di Caprino a Salzan e pradonego!, la δ accidentalmente nei prati e fra le macchie !. - Giugno-novembre: perenne.

C. rhaetica Moritz. - Al lago di Garda dove è stata raccolta dal Dott. Facchini fra Riva e Ponale. - Giugno-luglio.

C. nervosa W. - C. phrygia Poll. non L. excl. nonn. syn,; Goir. erborizz. ecc. in B. S. B. I. n. 414; Jacea montana de' Narbonesi presso il Lobelio Pona?; Cyanus alpinus humilis, capite villoso Segu. - "Variat foliis lineari-lanceolatis angustioribus (Poll.): occurrit quoque forma, persaepe gregaria, partibus omnibus diminuta". - Frequente nei prati e nei pascoli dalla zona montana alla alpina, e così: sul monte Baldo alla colma e prà di Malcesine, alla bocca di Naole ed all'Altissimo di Nago, ai Zocchi, Tredespin, prato di Brentonico ! (e Pona?, Segu., Poll. ecc.; è più frequente sui Lessini, sui quali cresce copiosamente dal Corno d'Aquilio, alla Sega ed in Podesteria, Castelberto, Sparaver, Tomba, Malera, Spiazzoi, Parpari, Velo, Trachi, ecc.!; nel monte Alba!, ecc. - Seguier, (pl. ver II, p. 150) scrive di aver trovato questa specie nei colli della Valpantena intorno a Senago (Alcengo, m. 400), stazione, per ragione di altitudine, poco confacente a O. nervosa; Pona


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indica la sua Jacea montana de' Narbonesi, che Pollini, dubitativamente però, riferisce alla sua C. phrygia che è la C. nervosa di Goiran, nella valle di Caprino (M. B. p. 149) ed alla prà di Malcesine (ibid. p. 210): di queste due stazioni la seconda conviene ottimamente a C nervosa, che difatti vi cresce; non così la prima, troppo bassa. Che la pianta raccolta da Pona in valle di Caprino, e da Seguier presso Alcenago di Valpantana, corrisponda a C. rhaetica Moritz, la quale, difatti, cresce in luoghi tanto montani che di collina ed è stata raccolta a Riva sul Garda? - Giugno-ottobre: perenne.

C. phrygia L. (non Poll.) è da escludersi dalla Flora veronese.

Sect. 3. Cyanus - C. Cyanus L., Poll. - Cyanus minor Segu. - Fiordaliso. - Fiordalisi, Biavetine, Graniole, Spazadote, Garofoli da campo*: il penultimo nome è attribuito, benanco alle tre specie precedenti. - "Variat β humilis. Capitulis minoribus; caule ramosissimo, prostrato, fere coespitoso, partibus omnibus abbreviatis. - Occurrit praeterca corollis coeruleis (Cyanus segetum flore coeruleo Segu.), violaceis, roseis, albis (Cyanus segetum flore albo Segu.), variegatis: varietas quoque, flore pleno, in hortis educatur." - Vegeta costantemente nei seminati dal piano al limite della zona coltivata in tutti i monti della Provincia!, e scompare non appena non trova un terreno conveniente preparato a cura dell'agricoltore: la var. β, è una forma piuttosto tardiva che, sebbene non manchi nella collina, cresce di preferenza nelle zone montane alquanto elevate; p. e., sui Lessini tra Cerro veronese e Chiesanuova (m. 728-1104), sul monte Baldo a Campedello (m. 1074). - Giugno-ottobre: bienne. Le piante fiorite e recise, dalle donne di campagna sono portate sui mercati pubblici. Era specie conosciuta fin dai tempi di Teofrasto e di Plinio.


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e dalle montagne della Sicilia, colla diffusione dei cereali, si è sparsa per tutte le regioni temperate di Europa.

C. montana(1) L., Poll. - Cyanus major Calc.; Verbasco del Trago Pona; Cyanus montanus latifolius, vel Verbascum Cyanoides Seguo - Variat: β angustifolia Rchb. = Cyanus montanus angustiore folio et longiore, Belgicus Segu. et γ Triunfetti (All.) = C. axillaris W.; Goir. app. bot. p. 28. - Subvarietates vel formae, a) Goirani A. Fiori in lit., - b) subpallens Rigo in exsicc. !"
La forma tipica si incontra frequente nei pascoli, nei boschi e luoghi selvatici, in luoghi rupestri dalla zona della collina alla subalpina, e così: nella valle di Caprino; sul monte Baldo ai Coltri, in Pravazar, Spiazzi, Fraine, la Ferrara, ecc.! (e Segu.); sul monte Pastello e per i Lessini a S. Anna d'Alfaedo, Erbezzo, Chiesanuova (e Segu.), Roverè di Velo, Velo (e Segu.), ecc. ! ; nelle colline sopra Quinzano ed Avesa!, presso al Maso!, ecc.; nella Valpantena sopra Poiano, Quinto, Marzana, Grezzana, ecc.: la var. β in Piore di monte Baldo (Segu.); la γ cresce frequentemeute in unione alla forma tipica, per la collina veronese, di prefernza però nei pascoli e fra le macchie delle zone montana e subalpina, più raramente della alpina, e così: sul monte Baldo (Leyb.) ai Lumini, Pradonego, alle Moje di Spiazzi, Pravazar, Valfredda, Saugolo, Campedello ! e più in alto all'Altissimo di Nago (m. 2070, Heufler); sui Lessini al Corno d'Aquilio, Podesteria, Malera, Camposilvano, ecc. !; sul monte Bolca ! ecc.: la forma a) si incontra qua e là assieme alla tipica; la c), elegantissima, sul Pastello (Rigo !) - È in vegetazione da giugno a settembre dipendentemente dalla altitudine: perenne.
[(1) = Cyanus montanus (L.) Hill - n.d.c.]

C. scabiosa L., Poll. - Centaurium collinum Gesneri, flore purpureo Segu. - Botton,* Bottoni.* - "Stirps satis


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variabilis; occurrit enim: a) vugaris Koch.; - b) neglecta (W.); - c) elatior Rchb.; - d) coriacea (W. et Kit.); - e) badensis (Tatt.); - f) angustifolia Ambrosi: variat quoque foliis capitulisque glabris et foliis capitulisque lanatis Zersi; corollae denique purpureae, lilaciniae, rarissime albae (C. scabiosa var. floribus candidis Zersi). Legimus quoque formam pulcher rimam ad varietatem tenuifoliam Schleich vergentem". - Frequente nei luoghi sterili ed incolti ghiaiosi e nei campi argillosi di tutta la Provincia dal piano al limite della zona montana!: le varie forme crescono promiscue; la f) è stata raccolta sul lago di Garda a Riva da Facchini; la varietà a fior bianco una unica volta nella collina veronese!; della c) esemplari giganteschi sono stati osservati presso Bussolengo e Sandrà, nel letto del torrente Tasso, nella Valpantena intorno a Grezzana, nella valle di Illasi nei monti intorno e sopra Tregnago!. - Giugno-ottobre: perenne.

Sect. 4. Acrolophus. - C. maculosa(1) Lamk. - C. paniculata Poll.; Cyanus collinus, foliis caudicantibus laciniatis, calyculis non splendentibus Segu. - Spazadore,* Mazuchei.* "Variat
- β albiflora. Flore niveo. - Cyanus collinus, foliis caudicantibus, laciniatis caliculis non splendentibus, flore candido Ponted., Segu.
- γ fulvo-maculata Micheletti.
- δ Brachtii (Rchb.)
- ε fastigiata A. Fiori = C. tenuiflora var. fastigiata Moretti in Dc.; C. Petteri Goir. pl. vasc. ecc. p. 38 (non Rchb.?); C. maculosa var. c Arcang. comp. ecc. ed. 2 p. 712 quoad pl. veronensem tantum.
- ζ incisa Arcang.".
Comune lungo le strade, al margine dei campi, fra le ghiaie e nelle sabbie dei torrenti nei luoghi pietrosi e rupestri, negli argini dal piano alla zona


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montana!: la var. albifiora, rara, in Campomarzo di Verona, nella Valdontga, a Spredino sopra Grezzana, alle falde del monte Baldo sopra la valle del Cot presso Castione veronese: le var. γ e δ ove la forma tipica, la seconda di preferenza in località montane:! la δ caratterizzata, come può vedersi nella figura del Reichenbach, dalla lamina scariosa prolungata ai lati delle brattee involucrali, si trova sparsa nei luoghi incolti del Veronese; ma, a rinvenirla, è necessario l'esame minuto di un numero ingente di esemplari !: la ε nei luoghi aridi e secchi, specialmente sabbiosi, nelle vicinanze di Rivoli !, nella val d'Adige presso Peri!, intorno a Verona; ecc.!; ma è facile confondere questa forma con esemplari serotini, nani e ramosissimi a capolini più o meno piccoli provenienti per lo più da esemplari giganteschi di C. maculosa amputati alla base del caule verso il fine di primavera, i quali presentano una seconda vegetazione nel seguito, accompagnota da stentata fioritura nell'estate e nell'autunno. - Giugno-ottobre: annua e bienne.
[(1) = Centaurea stoebe L. - n.d.c.]

C. paniculata L. (non Poll.) et auct. pro maxima parte). - C. paniculata tipica non creasce nell'Italia se non nel Nizzardo: ed anzi ad essa va riferita la pianta che sotto il nome di C. Petteri è indicata, pressso Nizza, nei campi a ridosso del colle Vinaigriè ! (Goir. spec. morph. veg. p. 39 in nota). Nel veronese, come per tutta l'Italia, si osservano soltanto forme ed esemplari oscillanti, per così dire, fra C. maculosa e C. paniculata e che solo accennano ad avvicinarsi più o meno alla seconda, però mantenendosi sempre assolutamente distinte dal tipo.

Sect. 5. Calcitrapa. - C. Calcitrapa L., Poll. - Cyanoides stellata flore purpureo Segu. - Calcatreppola. - "Variat: β breviaculeata. - Corollae persicinae, medio albae, vel omnino albae". - Frequente per


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la provincia veronese (Segu., Poll.) in luoghi erbosi incolti, nei campi sterili, lungo le strade; fra le macerie, e così: a Verona (e A. Mass.!) per le vie stesse della città!; a porta Vescovo!; nella Valpantena!; sotto al Castel S. Felice e nella Valdonega!; nella valle di Caprino ed alle falde del monte Baldo a Castione veronese, Pesina, Caprino, sotto a Pazzon, S. Martino, Platano, Rubiara ! nella val d'Adige ma piuttosto rara! ecc. - Luglio-ottobre: annua, bienne e perennante. Flores Chinae radicis vicem supplent in febri quartana et tertiana deglutiti (Segu.); Succus (herbae) ante paroxismum exhibitus febres intermittentes medetur (Pollini).

C. solstitialis L., Poll. - Spina o Stella solstitiale del Pona et del Lobelio Pona; Carduus stellatus lutteus, foliis Cyani Segu. - Spino giallo. - "Variat: β Adami (W.): haec saepe occurrit caule humili, digitali, imo pollicari: planta plerumque gregaria". - Nei luoghi incolti lungo le strade, nei pascoli aridi e secchi, fra le macerie, e così: per la valle di Caprino (Poll.) nella quale sembra rara !, per la pianura e l'Alto Agro veronese ove è frequentissima !, nella città di Verona e nei suoi dintorni, nella valle d'Illasi presso Tregnago (A. Mass.!), ecc. - La fioritura comincia immancabilmente qualche giorno prima o dopo del solstizio d'estate e dura sino ad ottobre; non di rado però si osserva una qualche pianta in fiore anche in novembre e dicembre!. - Annua.

C. solstitialis X maculosa. - C. hybrida All. fl. ped. I, p. 161. (Conf. Goir. in N. G. B. I. (B. S. B. I.) vol. XXIII, p. 336), - Questa interessantissima pianta è stata raccolta nei dintorni di Verona da Rainer, Tonini!, Mang.!; essa cresce in luoghi aridi e soleggiati e nelle stazioni preferite da C. solstitialis e C.maculosa, e così: al margine della strada di circonvallazione fra porta Vittoria e porta Vescovo. - appena fuori


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porta S. Zeno nella scarpa del fossato che circonda la città da quella parte, - fuori porta Nuova presso la stazione ferroviaria, in piazza d'Armi, nella spianata del poligono militare, - presso Tomba e lungo la strada postale da questa frazione di Verona a Scuderlando ed a Beccacivetta, - presso S. Massimo a Mezzacampagna ecc., a Chievo, al Corno, lungo il canale industriale, alla Sorte, al Bosco Mantico, Bussolengo!. - È in fioritura da agosto ad ottobre ed è annua ma si incontra solo saltuariamente, anzi frequentemente passano anni parecchi senza poterne rinvenire un solo esemplare !. - Negli esemplari numerosissimi di C. hybrida, e giunti anche al di là del loro massimo sviluppo, con ogni cura esaminati, non è stato mai possibile trovare capolini con acheni che si potessero dire maturi, ovvero giunti a sviluppo prossimo a maturità: sono sempre stati riscontrati abortiti od atrofizzati!. In quella vece si osserva una singolare varietà nella colorazione dei fiori: in alcuni individui presentano una tinta uniforme solfina, però meno carica di quella che si osserva in C. solstitialis; mentre in altri sono screziati di solfino e porporino: accade anzi di osservare sopra una stessa pianta capolini con fiori a tinta prettamente porporina, commisti ad altri di perfetto solfino ed ad altri ancora nei quali vanno uniti insieme fiori di un giallo perfetto, porporini e screziati dell'uno e dell'altro colore. Questi fatti sono una valida prova per sostenere che, C. hybrida All. risulti dall'incrociamento di C. solstitialis con C. maculosa frammezzo alle quali cresce costantemente !.

Carbenia Adans. - C. benedicta B. et H. = Cnicus benedictus L. = Centaurea benedicta Poll. - Cardo santo o Cardo benedetto. - Una volta era coltivata dai farmacisti per uso medico.

Carthamus L. - C. lanatus L., Poll. - Kenthrophyllum


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lanatum Dc.; Atractylis Calc.: Atrattilide di alcuni, da altri detto Cnico silvestre Pona; (Cnicus Atractylis lutea dictus Segu. - Scardiccioni. - Basadone, Spinoni, Spinoti.* - "Variat: β nanus. Caule spitameo unifloro". - Nei campi e luoghi incolti, fra le macerie e lungo le vie, dal piano ad altitudini anche considerevoli, e così: sul monte Baldo a Brentonico (m. 690); nel monte Pastello! (m. 1182); a S. Anna d'Alfaedo! (m. 936): la var. β nel monte Novesago verso il vaio di Squaranto! - Giugno-settembre: annuo.

C. tinctorius L., Poll. - Zafferano falso. - Zafran. - Era una volta coltivato per la sostanza tintoria che somministra (A. Mass. herb.!).



Tribus 3.  -  Carduineae.

Carduus Gaertn. - Sect. 1. Pachycephali Rchb. - C. nutans L.; Poll. fl. ver. II, p. 625 excl. var. β. - Cardo rosso. - Cardi,* Cardi da campo;* in generale poi, tutte o quasi, le Asteraceae appartenenti a questa tribù, dipendentemente dai luoghi, ricevono le denominazioni vernacole di Cardoni, Spinoti, Spini, Spinoni, Basadone, Salada d'aseno, Formaio d'aseno !. - "Corollae rubrae (C. nutans Segu.), roseae C. nutans, flore suaverubente Segu.), rarissime albae (C. nutans var. γ flore albo (Zersi): variat praetera:
- β minor. Caule spithameo, mopocephalo: foliis basilaribus rosulatis dense congestis, caulinis lineari-lanceolatis, angustissimis".
È comune per tutto il Veronese lungo i margini delle strade, nei luoghi incolti, fra le macerie, nei prati e pascoli asciutti e sterili dal piano alla zona montana: la var. β nei campi, negli ericeti, fra i frutici della collina intorno a Verona, p. e.: nella


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Valdondga !; sul colle S. Viola sopra Grezzana, ecc.; sul monte Viacara sopra Tregnago!: la varietà a capolini bianchi è rarissima; è stata raccolta nella Valpantena sopra Barana e la Biondella!. - È in fioritura qualche volta, nei luoghi soleggiati, sin da marzo ed aprile, continuando sino a tardo autunno. - Annua e bienne.

C. platylepis Saut. et Rchb. - Nei pascoli montani e subalpini sul monte Baldo ai Lumini e presso la Ferrara, e per i Lessini?; confuso forse con la specie precedente della quale è considerato da molti fitografi come una varietà o forma alpestre? - Giugno-agosto.

C. achanthoides L. - È indicato dall'abate Francesco Masè (in litt.) al confine del Veronese col Mantovano, e dai Sig. Gelmi e Cobelli nella val d'Adige presso Roveredo: anche questa forma è considerata da taluni botanici quale varietà di C.nutans.
- Da ricercarsi nei pascoli montani e subalpini del Veronese C. arctioides W.

C. Personata W., Poll. - Arctium Personata L. - Rarissimo: in luoghi selvatici nella valle d'Illasi a Revolto!, e certamente altrove. - Luglio-settembre: bienne.

C. crispus L. var. litigiosus Gren. et Godr. - Ambrosi (fl. Tir. mer. II, parte I, p. 511) segnala la presenza di questa forma nella val d'Adige a Roveredo verso il ponte di Mori.

C. carlinaefolius Lamk., Rchb. - C. nutans var. β Poll. fl. ver. II, p. 625 excl. syn. W.; Bertol. fl. it., 8, p. 618: C. nutans var. β montanus Vis. et Sacc. cat. p. 104; Zersi prosp. p. 124; Ces. Pass. Gib. comp. p. 450; Arcang. comp. p. 718; C. montanus Poll. hort., et Prov. ver. pl. nov. fasc. 1, p. 25 et viag. al lago di Garda p. 115; C. defloratus Hausmann. fl. von Tir. p. 456, n. 2; C. defloratus var. β carlinoides Ambr. fl. Tir. mer. II, parte I, p. 514; C. cirsioides nitido glauco folio, capitulo singulari Segu. - "Variat: β


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albiflorus. Corollis niveis: capitulis saepe mon strosis." - Cresce in tutti i monti veronegi nei pascoli elevati e fra i dirupi; e così sul monte Baldo (Poll., Jan, A. Mass.!, Mang.!, ecc.) nella Valfredda, in Nale, Noveza, Tredespin (et Heufler), Altissimo di Nago, ecc.!; sul monte Pastello! (e Bracht); per i Lessini (e Segu.), al Campostrin presso S. Anna d'Alfaedo, al Corno d'Aquilio e Corno mozzo, Podesteria, Malera, ecc.!; sul monte Zeola!; nel monte Bolca alla Purga (e A. Mass.!) ed altrove!: la varietà sui Lessini presso Torbe e Prun, a S. Giovanni di Fosse, al Corno d'Aquilio, ecc.!. - Luglio-settembre: perenne.

C. defloratus L., Poll. - Cirsio ungarico primo del Clusio Pona; Cirsium singularibus capitulis parvis Segu. - "Variat, laete virens vel glaucescens, et
- β transalpinus (Sut.); Poll. viag. p. 116, fl. ver. II, p. 629. - C. crassifolius Poll. viag. p. 115; C. glaucus (Bmg.).
- γ summanus (Poll.) hort. et Prov. ver. pl. nov. fasc. 1, p. 20; viag. al lago di Garda p. 115; fl. ver. II, p. 628 cum ic. tab. 6, fig. 10.
- δ Alpestris Dc.
- ε albiflorus Corollis niveis. - Occurrunt quoque formae monstrosae".
È specie variabilissima ed altre forme sarebbero da aggiungersi a quelle in questo luogo enumerate, talune delle quali assai si avvicinano alla specie precedente; la quale, del resto, è da taluni ritenuta quale varietà di C. defloratus. Vegeta al margine delle boscaglie, nei luoghi erbosi e fra le rupi, e dalla zona della collina si innalza, copiosissima e frequente, alla subalpina sul monte Baldo, nel Pastello, per i Lessini, ecc!: la varietà δ preferisce le stazioni elevate: la ε è rara ed è stata raccolta sui Lessini al Corno mozzo, sul monte Baldo presso la Ferrara!: le forme monstruose sono sparse ed assai frequenti ove


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la normale, e così sul monte Baldo alla Lonza!; sui Lessini presso Prun, Fane, Giare, al passo del Corrubio, a S. Giovanni di Fosse, Breonio. - Giugno-settembre: perenne.

Sect. 2. Leptocephali Rchb. - C. pycnocephalus L., Poll. - Carduus caule cripto Segu. - Frequente tra le macerie, sui muri, lungo le strade e nelle siepi, nel piano ed in collina, per tutta la Provincia, e così: nella città di Verona per le vie!, ed appena fuori di essa in Borgo Trento, strada Castel S. Felice, Valdonega ecc.!; nelle vicinanze di Avesa, di Quinzano, ecc.!; nella Valpantena!; nella valle d'Illasi!, ecc. - Giugno-agosto: annuo e bienne.

C. tenuiflorus Smith. - È indicato nel Veronese da Reichenbach (fl. gen. exc. p. 281) e dai signori Visiani e Saccardo (cat. p. 104): Poll. (fl. ver. II, p. 627) lo segnala lungo l'Adige presso Rovigo.

C. pernutans X pycnocephalus C. Mass.! - Cresce copiosamente lungo le strade, al piede dei muri, nelle siepi, ecc. in Borgo Trento di Verona presso al tiro a segno ed alla stazione della ferrovia Verona-Caprino, nella Valpantena, sotto al Castel S. Felice, ecc.! (e C. Mass.) - Estate autunno. - Conf. C. Massalongo:Sopra un ibrido spettante al genere Carduus (B. S. B. I., anno 1899, p. 132).

Cirsium Tournf. - Sect 1. Epitrachys Dc. - C. eriophorum Scop. - Carduus eriophorus L.; Cnicus eriophorus Roth., Poll.; Onopordo Pliniano del Delecampio Pona; Cardus eriophorus Segu. - "Variat: a) vulgare, - b) spathulatum Gaud., - c) albiflorum. Corollis niveis". - Frequente per tutta la Provincia al margine delle boscaglie, lungo le strade, nei pascoli, dalla collina alla zona subalpina!: al b) nel vaio Borago sopra Avesa!, la c) sui monti Lessini nei pascoli di Malera!. - Luglio-ottobre: bienne.


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C. lanceolatum Scop. - Carduus lanceolatus L. ; Cnicus lanceolatus W., Poll.; Carduus lanceolatus latifolius Segu. - "Corollulae purpureae, rarius carneae, rarissime albae; variat praetera: - a) vulgare, - b) nemorale (Rchb.), - c) humile. Caule simplicissimo, 20-30 cm. alto; capitulis minoribus quam in varietate a): occurrunt quoque formae monstrosae". - Comune nei luoghi incolti, lungo i fossi, al piede dei muri ed al margine delle strade, nei luoghi selvatici, dal piano alla zona subalpina per tutta la Provincia!: la var. b) nei luoghi selvatici e nelle boscaglie, nella collina intorno a Verona: al c) appena fuori Verona sotto al forte S. Felice ed altrove!: le forme monstrosae sui Lessini ai Tomasi, Fosse, ecc. e sul monte Baldo a Spiazzi!. - Giugno-ottobre: bienne.

Sect. 2. Chamaeleon Nägeli in Koch. - C. palustre Scop. - Carduus palustris L.; Cnicus palustris W., Poll.; Cnicus polyanthemus Poll. quoad plantam Seguieri; Cirsium pratense polycephalum vulgare Segu.; Carduus pycnopolycephalus Segu. - "Corollae plus minusve intense purpurae, rosae, lilacinae, rarissime albae (C. palustris β floribus albis Zersi): occurrit; - β congestum: caule semplicissimo, capitulis sessilibus in apice ejusdem dense congestis; - γ Chailleti (Gaud.)". - Frequente nei luoghi umidi e paludosi, ascendendo dal piano sin quasi a toccare la zona alpina, e così: per tutta la bassa ed alta pianura veronese nelle paludi, nei fossati, al margine delle risaie!; al lago di Garda!; nella valle di Caprino!; sul monte Baldo ai Lumini ed a Prà Bestemmià, alla Lonza, in Novezina, Campion, Acquenegre, nella valle Aviana e fra Brentonico e S. Giacomo, ecc.!; per la val d'Adige!; per i Lessini, ecc.ecc. - Giugno-ottobre: perenne.

C. pannonicum (Gaud.) - C. anglicum Hsmn. non Dc. nec Koch; C. serratuloides All.; Carduus pannonicus


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L. fil.; suppl.; Cnicus serratuloides, Poll. fl. ver. II, p. 619 excl. syn. L. et ic. Gml. fl. sib. - "Capitulis solitaris, raro geminatis sessilibus, approximatis."
Cresce copiosamente nei pascoli e nei luoghi selvatici e boschivi delle zone collina e montana; rara mente si incontra nella alta pianura e nella zona subalpina, e casì: nel Bosco Mantico!, intorno al lago di Garda (Clementi); nella valle di Caprino, sul monte Baldo in Pravazar, ecc.; nei colli e monti della, Valpolicella !; nella collina sopra Quinzano, al Maso, ecc.!; nella Valpantena sopra Poiano, Quinto, Marzana, Grezzana, a Romagnano, ecc. !; nella valle d'Illasi presso Selva di Progno !, ecc. - Giugno-luglio: perenne.

C. canum M. Bieb. - Carduus canus L.; Cnicus canus W., Poll.; Cirslum majus, singulari capitulo magno, florum staminibus, purpueis Segu.; Cirsium majus, capitulo magno, staminibus niveis Segu. - Nei prati umidi della pianura veronese presso Palù (Poll.), Isola della Scala (Segu.), Bovolone (Poll.), Legnago!, Vigasio !, Sambonifacio!, Villabella !, Caldiero, ecc. e più in alto, sui Lessini (Seguier); presso S. Michele e S. Martino!, ecc. - Giugno-settembre: perenne.

C. monspessulanum All. - Carduus monspessulanus L.; Cnicus monspessulanus W., Poll. - A questa specie Pollini riferisce il Cirsio del Matthioli indicato da Pona (m. B. p. 144): ma C. monspessulanum non cresce per fermo nella valle di Caprino, e Pona ha voluto evidentemente indicare un'altra specie: così pure riesce difficile identificare il Cirsio spinoso indicato dallo stesso (p. 247.) sul monte Baldo al Coalsanto (Conf. Segu. pl. ver. II, app., p. 338.).

C. bulbosum(1) Dc. - C. tuberosum All,; Carduus tuberosus L.; Cnicus tuberosus W., Poll.; Cirsium pratense Asphodeli radice, latifolium Segu., - Nei prati e luoghi, umidi della pianura veronese: presso Isola


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della Scala ed altrove (Segu.), tra Castel d'Azzano e Vigasio a Vacaldo, ecc,.!, nelle vicinanze di S. Michele a Centore!, sotto Fracanzana presso S. Martino!, ecc.; nei pascoli sopra Limone presso al lago di Garda (Zersi), e sul monte Baldo (Ambrosi). - Gingno-luglio: perenne.
[(1) = Cirsium tuberosum (L.) All. - n.d.c.]

C. heterophyllum All. - Carduus heterophyllum L.; Cnicus heterophyllus W., Poll.; Goir. erborizzazioni etc, n. 428. - Rarissimo: scoperto in luoghi selvatici nella valle d'Illasi presso Revolto da Caro Massalongo!, - Luglio-settembre: perenne.

C. acaule All. - Carduus acaulis L.; Cnicus acaulis W., Poll. - Pollini (fl. ver. II, p. 623) riferisce a questa specie il Cameleon bianco del Trago ouero Tetralice dei Leonesi del Pona, da questi indicato (M. B. p. 171) sul monte Baldo nella Valfredda; dopo che (ib. p. 610) aveva ritenuto corrispondere a Carlina acaulis il Chamaeleon albus di Calceolari. E non è improbabile che Pona nel Cameleon bianco abbia inteso la Carlina acaulis frequentissima nella Valfredda e da lui dimenticata. Pollini nel Viaqgio (p. 121) indica Cnicus acaulis nella Valfredda e specialmente nelle rupi che, le sovrastano fino alla valle di Navole; ma nella flora (l. c.) si limita unicamente a menzionarlo in quel luogo, e per testimonianza del Pona. Ma nella Valfredda, singolarmente poi nel punto con tanta precisione segnato da Pollini, non cresce Cirsium acaule, bensì si incontrano Carlina acaulis, che certamente non poteva pensare a confondere con questo, ed una forma nana e subacaulis di Carduus carlinaefolius, che, per un momento, potrebbe essere confusa con la pianta in quistione. Del resto, per amore alla esattezza storica si osserva, che, tanto il barone Hausmann (fl. von Tir. p. 481), come i signori Visiani e Saccardo (cat. pag. 103), Ambrosi (fl. del Tir. mer. II, parte I, p. 507), Gelmi (prosp. della fl. Trent., p. 95) continuano a segnalare


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Cirsium acaule All, nei prati e pascoli montani del monte Baldo.

C. montanum Sprgl. - C. rivulare Koch; C. carniolicum All. non Scop.; C. rivulare Ambrosi, Vis. et Sacc. cat., non Link; Carduus rivularis Jacq.; Cnicus Pontederae Poll. hort. et Prov. veron. pl. nov. ecc. p. 21; C. rivularis W., Poll. fl. non viag.: Cirsium alpinum, Echinopi folio, flore purpureo Ponted., Segu. - "Variat: β alsophyllum - Cncus rivularis Poll. viag. al lag. di Garda p. 106 non W.; C. alsophilus Poll. fl. II, p. 620 cum ic. tab. V, fig. 9." - Cresce nei prati umidi, lungo i ruscelli, in luoghi selvatici e fra le boscaglie dalla zona montana alla alpina; la varietà in unione alla forma tipica!: scoperta primieramente nel monte Baldo in valle degli Ossi da Giulio Pontedera ed illustrata nelle Botanicarum Tabulatrum compendia p. 82, questa bella specie vive sullo stesso monte a Campion, Artillon, Tredespin, Dossioi, Zocchi, Bocca di Navene, ecc.! (e Poll., Rigo!); si incontra pure sui monti confinanti col Vicentino, in valle Orcana presso S. Bartolomeo Tedesco raccoltavi da Moreni, in Zeola!, ecc. - Luglio-settembre: perenne.
[(1) = Cirsium alsophilum (Pollini) Soldano - n.d.c.]

C. Erisithales Scop. - Carduus Erisithales Jacq.; Cnicus Erisithales L., Poll.; Erisitale dei Lionesi, da altri Mitricatia di Plinio creduta Pona; Cirsium acanthoides montanum, flore flavescente Segu. - Flores citrini, rarius ex luteo-albidis rarissime purpurei (C. Erisithales β flore purpureo Zersi; Cnicus Erisithales fl. purpureo Poll. viag.; Carduus Erisithales acanthifolio, flore purpureo papposo Martini op. in cit. tom. IV. cum ic. fig. 2, p. 4 et herb. cart. XII, n. 40!)". - Cresce nei prati, nelle boscaglie, nei luoghi rupestri e selvatici di tutti i monti veronesi dalla zona montana alla alpina, e così: lungo tutto il monte Baldo tanto sul versante orientale quanto sull'occidentale ! (e Pona,


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Martini, Segu., Poll., Leyb., ecc.; sul monte Pastello !, e per tutti i Lessini! (e A. Mass.!); nei monti confinanti col Trentino nella val Ronchi di Ala! (e Leyb.), in Campobrun !, ecc.; nei monti Zeola!, Alba, ecc.!: la varietà a fiori porporini è rara; è stata raccolta sul monte Baldo da Madini alle Acquenegre !, da Pollini nei dirupi lungo il sentiero di Ventrar, e da ultimo alla colma di Noveza ed in Campion !. - Luglio-settembre: perenne.

C. carniolicum Scop. ?. - è indicato sul monte Baldo (Vis. et Sacc. cat. p. 102).

C. spinosissimum Scop.; Goir. app. bot. p. 28 - Cnicus spinosissimum L., Poll., Goir. erborizz. ecc. n. 429. - Rarissimo: sui Lessini nei pascoli sopra gli Spiazzoi ed in Malera!, e nel monte Campobrun !. - Giugno-agosto: perenne.

C. oleraceum Scop. - Cnicus oleraceus L., Poll.; Cardo pratense del Trago, ouero Acanto silvestre de' Lionesi Pona. - Nei prati umidi, lungo i fossi ed i corsi di acqua, e così: presso al lago di Garda a Riva (Gelmi), alle falde settentrionali di monte Baldo a Castione (Poll.), nella val d'Adige presso Peri, Ala, Rovereto (Poll., Gelmi); nella alta pianura veronese nei prati turfosi a Vacaldo presso Castel d'Azzano!; al margine delle risaie presso Vigasio!; sul monte Baldo è indicato da Pona nella Valfredda ed una sola volta è stato osservato in Ime! - Luglio-settembre: perenne.

Sect. 3. Cephalonoplos Dc. - C. arvense Scop. - Serratula arvense L.; Cnicus arvensis Hoff., Poll.; Cirsium arvense Sonchi folio, radice repente, flore purpurascente et C. repens polyacanthos, foliis profunde incisis Segu. - Stoppione. - Astone, Astoni, Strepoloni. - "Flores dilute purpurei, vel ex rubro violacei, raro albidi. "Stirps polymorpha: sequentes occurrunt formae; a) horridum Wim. et Grab. = C. arvense var. α Koch, - b) mite Koch, - c) setosum M. Bieb.,


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d) complicatum (Serratula complicata Schweigg), e) argenteum (Vest.) = C. arvense var. δ vestitum Koch, - f) incanum (Fisch.). Formae c) et d) = C. arvense var. γ integrifolium Koch." - Comune nei campi che infesta, nei vigneti, lungo le strade, nei luoghi sterili, lungo i rivoli, presso le abitazioni campestri, ecc. dalla bassa pianura alla zona subalpina per la intera Provincia. - Maggio-ottobre: perenne.

Formae hybridae. - C. bulbosum X palustre. - Nei prati turfosi presso Vigasio nella alta pianura veronese !.

C. bulbosum X oleraceum. - Ove il pracedente!.

C. Erisithales X montanum. - Alle Acquenegre sul monte Baldo?

C. arvense X palustre. - Sul monte Baldo al margine della fossa in Prà Bestemmià! e alla Lonza!. - Inoltre, sui monti intorno al lago di Garda è segnalato C. Benacense Treuin. = C. Carniolicum X Erisithales. Non si sa (Conf. Segu. pl. ver. II, app. p. 334) che cosa possano essere il Cardo Condryloyde del Dalecampio e il Cardo Areophillo del Dalecampio che Pona (M. B. p. 169 e p. 171) indica sul monte Baldo nella Valfredda.

Cynara Vaill. - C. Cardunculus L., Poll. - Cardo. - È coltivato negli orti per le foglie che, diventate carnose, somministrano un ottimo alimento: - Fiorisce in giugno e luglio.

C. Scolymus L., Poll. - "Variat: β calycibus spinosis Clus. - et γ calycibus non spinosis Matth." - Carciofo. - Articioco (la pianta), Ciocolo* (il capolino), Siele (il ricettacolo spoglio delle squame). - È coltivato per i capolini che si mangiano crudi e variamente cucinati: però sul Veronese la coltivazione è limitatissima e si riduce a poche piante, attorno alle abitazioni, che da ultimo si fanno selvatiche. - Fio risce in giugno e luglio: perenne. - Verisimilmente tanto C. Cardunculus quanto C. Scolymus, sono derivazioni,


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mediante la coltura, da C. horrida Ait. (Carduccio, Cardone, Caglio) che cresce nei luoghi incolti dell'Italia. centrale e meridionale e delle grandi isole.

Onopordon Vaill. - O. Acanthium L., Poll. - Acanthus Calc.; Acanzio del Dioscoride o Spina bianca silvestre del Fuchsio et Silibo ouero Leucantha del Lonicero Pona; Carduus tomentosus Acanthi folio, vulgaris Segu. - Scardiccione - Sponzegioni. - "Variat caule ramoso, etiam 1 m. et ultra alto, vel simplici et pumilo, 20-30 cm. longo, corollisque purpureis vel, sed rarissime, albidis". - È comune, per la intera Provincia nei luoghi incolti, presso le case lungo le strade, ecc. della pianura e della collina. - Luglio-settembre: bienne.
Della tribù delle Carduineae non è rappresentato nella Flora veronese il genere Carduncellus.



Tribus 4.  -  Sylibeae.

Silybum Vaill. - S. marianum Gaertn; Goir. erborizz. ecc. n. 432, - Carduus Marianus L., Poll. - Cardo di Maria , Latte di Maria - Erba del latte. - È specie di patria probabilmente orientale, ignota agli antichi Greci e Romani, et forse, introdotta nel mezzogiorno d'Europa ai tempi delle crociate: è coltivata qualche volta nei giardini di Verona, ma non di rado si incontra sporadica presso le abitazioni e fra le macerie, e così: fuori porta Nuova !, nel monte Trezzolan !, presso Guastalla veronese (Pollini), al lago di Garda a Scaveaghe e S. Vigilio !. - Luglio- agosto: bienne.

Echinops L. E. sphaerocephalus L., Poll. - Crocodilio del Fuchsio Pona; Echinopus major, flore candido, stamlnibus in medio coeruleis Segu. - Raro: è indicato o alle falde orientali di monte Baldo nella valle di Brentino da Pona e nelle vicinanze del Santuario


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della Corona (Poll., Perini), ed infatti, cresceva, or sono pochi anni, in vicinanza alla Gabiola al dissopra. del Santuario stesso!: Seguier lo indica lungo le strade che da Cerro portano sui Lessini e Pollini nella val d'Adige alla Chiusa, ma in oggi è scomparso da queste due stazioni!: più recentemente è stato scoperto sul monte Pastello! - Luglio-settembre: perenne; ma pur troppo è specie destinata a scomparire dai monti veronesi.

E. Ritro L. - Il Pona indica questa specie nei luoghi sassosi e rupestri della Valfredda sul monte Baldo, se veramente ad essa è da riferirsi il suo Crocodilio dei Monspessulani presso il Dalecampio: cosa poco probabile, essendo questa stazione per nulla confacente ad una pianta propria dei colli aprici del Nizzardo, della Liguria, ecc. e del litorale friulano. È specie da radiarsi dalla Flora veronese. Di questa tribù non sono rappresentati nella Flora veronese i due generi Trymnus Cass., (T. leucographus Cass.) e Galactites Moench. (G. punctata Moench.).



C. - CICHOREAE.


Tribus 1.  -  Scolymeae.

Scolymus Tournf. - S. hispanicus L., Poll. - Scolimo di Theofrasto presso il Clusio Pona? - Rinci - Cresce nell'Alto Agro e nella pianura veronese (Poll., Rchb., Hsmn.) lungo le strade ed in lnoghi sterili e ghiaiosi probabilmente importuto, e così: a sinistra d'Adige fuori porta Vittoria (A. Mass.!). ma raro assai e forse accidentalmente, copioso a destra del fiume a mezzogiorno di Verona (Poll.) appena fuori Porta Nuova!, nel basso Acquar !, al Poligono !, a Tombetta e verso il Pestrino !, ecc. - Seguier non fa cenno di questa Asteracea che forse ai suoi tempi non cresceva


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ancora in queste stazioni da lui tante volte nominate: Pona, invece, la indica sul monte Baldo in valle dell'Artillon, se ad essa è da riferirsi il suo Scolimo di Theofrasto, perchè tale stazione sembra assai poco confacente ad una pianta che dimostra prediligere la regione dell'Olivo. - Luglio-novembre: bienne e perennante.



Tribus 2.  -  Hyoserideae.

Lapsana L. - L. communis L., Poll. - Lapsana Calc., Pona, Segu. - Cavolo selvatico. - "Variat: β pubescens Bernh. in Rchb." - Comunissima lungo le vie, al margine dei campi e dei ruscelli, nelle siepi, negli orti e nei vigneti dal piano alla zona montana per la intera Provincia; la var. β, raramente, fra le macerie. - Maggio-ottobre: annua.

Rhagadiolus Tournf. - R. stellatus Dc., Goir. erborizz. ecc. n. 433. - Rh. alter Segu. - Erba cornetta. - Radeciela*, Zampe de pasera*. - (A). Acheni glabris. - Var. α lejocarpos Dc. - Lampsana stellata L.; Rhagadiolus stellatus W.; - β intermedius Dc. - Rh. edulis Poll. excl. syn.; - (B). Achenis scabro pubescentibus - Var. γ hebelanus Dc. - Rc. stellatus Poll. excl. syn.; - δ edulis Dc. - Rh. edulis Gaertn.; Lapsana Rhagadiolus L.". - Frequente nei luoghi erbosi e fra le messi di piano e di collina con le varietà α, β, γ, e così: nei fossi e nei dintorni di Verona! (e Segu., Poll.) e nella sua collina negli oliveti in Valdonega!, ecc.; nella Valpantena (Rainer, Bracht) ovunque !, e sopra Romagnano nel monte Cucco!; nella valle di Montorio (Rainer) specialmente sulla collina alla Pezza!, a. S. Dionigi sopra Parona all'Adige!, nel monte Tiberio e nel monte Rico, ecc.!; sul monte Pastello!, ecc.; nella valle d'Illasi a Tregnago (A. Mass.!),


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ecc.; la var. δ è più rara, cresce qua e là ove le varietà precedenti, ma singolarmente in vicinanza al lago di Garda, dove è stata primieramente scoperta da Facchini presso a Gargnano e da Gregorio Rigo presso Torri!. - Aprile-giugno: annuo.

Aposeris Neck. - A. foetida Dc. - Lapsana foetida Scop., Poll.; Hyoseris foetida L.; Leontodontoides alpina glabra, Erysimi folio, radice crassa foetida Segu. - Frequente nei boschi, cespugli, luoghi selvatici ombrosi dalla zona montana alla alpina, e così: sul monte Baldo in Ime, Valfredda (e Segu., Poll.), Lonza, Novezina, Noveza, Acquenegre (Heufler), Lavacci, Gambon, Prazagano, Cerbiol, Artillon (e Segu., Poll.), ecc.!; sui Lessini alla Sega, passo della Liana, Corno d'Aquilio, Podesteria, Trachi, Brancon, ecc.!; val Ronchi di Ala, Posta, ecc.!; monte Zeola (e A. Mass.!), ecc.!. - Giugno-settembre: perenne.

Cichorium Tournf. - C. Intybus L., Poll. - C. sylvestre sive officinarum Segu. - Radicchio, Cicoria. - Radecio, Radeci*, Radecio salvadego o de campo. - "Variat: β glabratum Presl. = var. intermedium Rota?; - γ hortense Blachw. = C. Intybus β domesticum Poll. - Occurrit quoque capitulis majoribus vel minoribus, floribus coeruleis, coerulescentibus, purpurascentibus, roseis, albis. Ceterum stirps valde polymorpha, nec desunt formae monstrosae". - Comune nei campi, per le vie, nelle siepi, nei pascoli, negli ericeti, dalla pianura alla zona montana per la intera Provincia!: la var. β cresce in unione alla forma tipica e forse corrisponde alla varietà intermedium del Rota; la γ è coltivata estesamente ed in diverse varietà alle quali corrispondono le denominazioni vernacole di Radeci bianchi rossi, o trevigiani, pernigadi. Sono frequenti le forme mostruose di fasciazione o saldatura fra i rami di una stessa pianta. - Giugno-ottobre: perenne. - Le radici al pari delle


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foglie si mangiano in insalata: torrefatte e polverizzate sono adoperate come succedanee del Caffè (Caffè de Zicoria).

C. Endivia L., Poll. - Endivia. - Endivia, Andivia. - È coltivata nelle ortaglie assieme alle sue due varietà angustifolium e crispum. È molto pregiata ed estesamente coltivata la sottovarietà chiamata Radecio Cardo o Salata ceca. Il C. divaricatum Schousb., secondo Boissier sarebbe il tipo selvatico di C. Endivia, che altri vorrebbe oriundo dell'India.
Mancano sul Veronese i generi Arnoseris Gaertn. (A. pusilla Gaertn.), Hyoseris L., Hedypnois Tournf. (H. cretica L.), Catananche Vaill., Tolpis Adans.



Tribus 3.  -  Hypochorideae.

Hypochoeris L. - H. glabra L.; Tonini tentam, mant. ecc. - Rara: presso Verona nei campi sterili di S. Massimo e Chievo, scoperta da Carlo Tonini e forse oggidì scomparsa. - Agosto: annua.

H. radicata L., Poll. - Hieracium Dentis-Leonis folio obtuso, majus Segu. - Comunissima per la intera Provincia nei luoghi erbosi, nei prati, nei pascoli anche aridi e secchi, nei boschi e negli ericeti, lungo le strade (Segu., Poll., ecc.) dalla pianura ad altitudini anche considerevoli sui monti !, e così: nella città stessa di Verona nelle aiuole dei giardini in Brà, nel Collegio agli Angeli, ecc,!; al Bosco Mantico!, presso Cerro veronese! (m. 728); sul monte Bolca (m. 945, A. Mass.!). - Giugno-novembre, ed anche dicembre !: perenne.

H. maculata L., Poll. - Hieracium alpinum latifolium, hirsutie incanum, flore magno Segu., (forma foliis non maculatis); Hieracium latifolium primum Clusio, Pilosellae majori sive Pulmonariae luteae accedens, maculatum Segu. (forma foliis maculatis). - "Variat


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caule simplici vel ramoso, aphyllo vel 1-2 foliato, foliis mnculatis vel immaculatis, integerrimis vel repando - aut - sinuatodentatis". - Questa bella specie cresce in pascoli aridi e secchi sul monte Rico sopra Parona all'Adige!, presso Chievo ed al Bosco Mantico! (e Segu., Poll., Rigo), in vicinanza al lago di Garda presso Lazise (Poll., Fontana). - Maggio-luglio: perenne.

H. uniflora Vill. - Hieracium monanum, foliis denatis, flore magno Moren. - Rinvenuta da Moreni sul monte Baldo in Prà di Malcesine, nella quale stazione non pare sia stata ritrovata di questi giorni.

H. Facchiniana Ambrosi; Goir. app. bot. p. 27. - Osservata una volta sola ed in un esemplare unico alla Sega sui Lessini: forse accidentalmente?
Manca della tribù il genere Robertia Dc. (R. taraxacoides) Dc.



Tribus 4.  -  Scorzonereae.

Thrincia Roth. - T. hirta Roth., Poll. - Leontodon hirtum L. - Nei pascoli umidi ed al margine dei fossi presso a Sirmione al lago di Garda ed a Peschiera, Legnago, l'Albaro, Oppeano (Poll.), - Giugno-agosto: perenne.

T. tuberosa Dc. - Apagia tuberosa W., Poll.; Leontodon tuberosum L. - Indicata da Pollini sul monte Baldo ai Zocchi, sui Lessini presso Chiesanuova, Roverè di Velo ed altrove (Conf. Poll. f. ver. II, p. 568).

Leontodon L. - Sect. 1. Oporina Don. - L. autumnalis(1) L. - Apagia autumnalis W., Poll.; Hieracium Chondrillae folio glabro, radice succisa, majus Segu. - Variat summopere, nempe occurrit - scapo monocephalo vel submonocephalo, corymboso, - foliis linearibus integerrimis, dentatis, pinnatifidis, laciniatis


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(Apargia autumnalis var. α, sylvestris, β campestris, γ hispida Bluff. et Fing.): et
- β pratensis Koch. - Apargia pratensis Link.; Oporiana pratensis Less.; Hieracium Taraxaci L. sp. 1125 (non Retz.).
- γ alpinus Gaud. - Varietas satis proxima L. pyrenaico".
Frequente nei prati, nei pascoli, lungo le strade, ecc. dal piano alla zona subalpina, e così: p. e., in Campomarzo di Verona lungo l'Adige!, nella valle di Caprino !, sul monte Baldo ai Lumini, ecc.!; sul Pastello!; a S. Anna d'Alfaedo!, Roverè di Velo! (e Segu., A. Mass.!); Cerro veronese, ecc. Le varie forme si incontrano per lo più promiscue: la β preferisce le stazioni boschive e selvatiche, la γ quelle maggiormente elevate tanto sul monte Baldo, quanto sui Lessini!. - Luglio-ottobre: perenne.
[(1) = Scorzoneroides autumnalis (L.) Moench - n.d.c.]

L. Taraxaci(1) Lois, Goir. erborizz. ecc. n. 437. - Apargia Taraxci W., Poll. (excl. syn. L.; Hieracium Taraxaci Relz. non L.; Dens-Leonis alpinus, foliis oblongis raro dentatis, calyce hispido nigrescente Segu. - Cresce, ma raro, nei pascoli e luoghi rupestri elevati, e così sul monte Baldo nella Valfredda (Segu,), valle degli ossi !; val Losana !, alla prà di Malcesine e al prato di Brentonico (Poll.) ,. nel monte Posta !. - Luglio-settembre: perenne.
[(1) = Scorzoneroides montana (Lam.) Holub - n.d.c.]

L. pyrenaicus(1) Gouan. - Apargia alpina W., Poll. - "Variat β croceus (Haenke). - Apargia crocea W.; Poll. hort. et Prov. ver. pl. nov. ecc. p. 19, viag. p. 101, fl. ver. II, p. 565 cum ic. tab. 4, fig. 8". - Cresce nei pascoli elevati dei monti, ma sul Veronese non è specie volgare: e così sul monte Baldo al Coal Santo in Ortigara, Costabella, val Losana, coste dell'Artillon ! (e Poll.), Altissimo di Nago! (e Heufl.), ecc.; nei monti Campobrun e Posta e nella valle Ronchi di Ala !; nella valle d'Illasi presso Selva di Progno e


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Giazza! (e A. Mass.!); nel monte Zeola (A. Mass.!): la var. β è stata raccolta da Pollini sotto al Coalsanto. - Luglio-settembre: perenne.
[(1) = Scorzoneroides helvetica (Mérat) Holub - n.d.c.]

L. proteiformis(1) Will. - Apargia proteiformis Ambrosi; A. hispida Poll. (excl. var. γ, an ex parte?). - È specie variabilissima e di forme oltre modo ricca; è comunissima nei prati, nei pascoli, lungo le strade, sui muri, nei luoghi aridi e secchi, ecc. dalla bassa pianura alle cime elevate dei monti: le forme viventi sul Veronese, si possono ridurre alle seguenti:
- α hispidus (L.) - "Forma typica. - Subvar. a) ramosus Scapo ramoso; - b) caucasicus (Reichb.). - Apargia hispida var. α Poll.; Dens-Leonis follis hirsutis et asperis Segu.". - Cresce ovunque!: la sottovarietà a) è rara, e compare accidentalmente qua e là, e così, p. e., nella Valdonega presso Verona al margine di un fosso !, e sul monte Baldo presso Braga, e Braghisola con esemplari giganteschi, presso ad una piccola cascata di acqua!; la b) compare tanto al basso, come nelle stazioni elevate, nei pascoli sì umidi che secchi !.
- β dubius (Hopp.) - Apargia dubia W.; A. hispida var. β Poll. - Fra le fessure delle rupi e nei pascoli aridi e secchi, e così: sul monte Baldo in vicinanza alla Corona (Poll.) e sul monte Pastello (Poll.); per la val d'Adige, ed anche nella collina intorno a Verona, ecc.!: facilmente, a prima vista, può confondersi con forme di L. incanus Schrnk.!
- γ pseudocrispus Schultz; Hsmn.; Gelmi. - Apargia hispida var. γ Poll. ex parte?; Dens-Leonis pumilus saxatilis asper, radice fibrosa (vero praemorsa et valde fibrosa) Segu. pl. ver. II, p. 189 ex parte?. - Nei pascoli di collina intorno a Verona, sopra Avesa, nella Valpantena !. - Si sospetta che Seguier e Pollini nelle loro piante abbiano riunito la varietà della quale è parola in questo luogo e L. crispus Vill.


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- δ glabratus Koch. - Leontodon hastilis L.; Apargia hastilis Hoffm.; Apargia hispida var. δ Poll.; Dens-Leonis glaber, angustiore et longiore folio, flore minore Segu. - Sparso ovunque nei prati, nei pascoli, sui muri, lungo le strade.
- ε hyoserioides Koch. - Apargia hyoserioides Welw. - Non comune e sparsa nelle stnzioni di collina e montane frammisto alle varietà precedenti. Dipendentemente dall'andamento della stagione, dalla altitudine e dalle condizioni delle singole stazioni, questa variabilissima specie è, può dirsi, in vegetazione dalla primavera a tardissimo antunno: perenne.
[(1) = Leontodon hispidus L. - n.d.c.]

L. alpinus Vill., Gren. et Godr.; L. incanus Dc. (non Schrank nec Koch.?. - Si riferiscono, (Goir. app, bot. p. 27), ma con ogni riserva, a questa specie alcuni esemplari di una forma osservata sul monte Baldo nei pascoli elevatissimi verso il Sassetto, e più a sud sotto al Coalsanto, frammezzo a detriti e brecciole basaltiche !.

L. lucidus Dc.?, - A questa specie, che del resto cresce sopra gli Euganei, si ritiene corrisponda, o per lo meno sia vicinissimo, un esemplare unico di un Leontodon (Goir. app. bot. p. 27), raccolto nel giugno dell'anno 1876 alle falde occidentali di monte Baldo, in un campo sopra Malcesine!.

L. crispus Will. - L. saxatilisRchb.; Apargia crispa W.; A. hispida var. γ Poll. ex parte?; Dens-Leonis pumilus saxatilis asper, radice fibrosa Segu. ex parte?. - Frequente nei pascoli aridi e secchie nei luoghi rupestri della Provincia dalla alta pianura alla zona montana, e così: al Bosco Mantico, nelle collina intorno al lago di Garda, nella valle di Caprino ed alle falde di monte Baldo e più in alto sul monte alla Ferrara., alla Corona, ecc., per la val d'Adige e sul Pastello, nella Valpolicella, sopra Parona, Avesa, Quinzano, Verona per tutti i colli, nella Valpantena,


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sulle colline di Montorio, neila valle d'Illasi presso Tregnago, sul monte Precastio, ecc. ecc.!. - Nei pascoli aridi e secchi della collina veronese si in contra frequentemente in società con Plantago argentea, Plantago subulata, Scorzonera austriaca !. - Aprile-giugno: perenne.

L. tenuiflorus(1) Dc. - L. tenuiflorus Goir. erborizz., ecc. n. 441. - Rupi e luoghi aridi: intorno al lago di Garda a Riva (Gelmi), Navene !, Malcesirie !, ecc. e su per il monte Baldo, confuso con la specie che segue!; per tutta la val d'Adige !, nel Pastello (Bracht)!, nei monti Lessini presso S. Anna d'Alfaedo !, alle Scalucce sopra Molina !, nella Valpolicella !, ecc. - Aprile-giugno: perenne.
[(1) = Leontodon incanus subsp. tenuiflorus (Gaudin) Hegi - n.d.c.]

L. incanus Schrank. - Apargia incana Scop., Poll.; Hieracium incanum L. spec. ed. 1, p. 799. - "Var. β subglabratus Amb. - Apargia incana var. subglabrata Ambr." - Dalla collina alla zona subalpina, nelle fessure delle rupi e nei pascoli, e così: nella valle d'Illasi e per tutti i Lessini!, nella collina sopra Avesa sul colle delle Ungherine, e nella Valpantena, sopra Grezzana!, nella Valpolicella e sul monte Pastello!, per tutta la val d'Adige fra Domegliara, la Chiusa e Peri ed alle falde orientali del monte Baldo da Avio, Belluno, ecc. a Preabocco, Tessari, Incanale, ecc. !; lungo la salita da Brentino alla Corona!, nella valle dell'Orsa, presso la Ferrara, lungo la Aviana, ecc. !: la varietà cresce promiscuamente alla specie!. - Aprile-luglio: perenne.

Picris L., Poll. - Hieracium asperum majori flore, in limitibus agrorum Segu. - "Variat: β spinulosa (Bertol.), - γ ruderalis (Schm.) - δ umbellata (Nees ad Esenb.)". - Comune per la intera Provincia lungo le strade, sui muri e sulle rupi, nei luoghi incolti, al margine dei campi, nei boschetti, dalla pianura alla


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zona montana in tutti i monti !. - Estate-autunno: perenne.

Scorzonera Tournf. - Sect. 1. Corollis purpureis. - P. purpurea L., Poll., in nota ad S. roseam, fl. ver. II, p. 571. - S. rosea Poll. non W. et K.; Quinta Scorzonera Ongarica del Clusio Pona; S. angustifolia, subcoreulea Segu. - "Variat: β rosea (W. et K.)". - Nei pascoli e luoghi rupestri montani elevati, e così: sul monte Baldo in Valfredda, Naole, alla prà di Malcesine! (Pona, Poll.): è pure indicata sui Lessini da Seguier e Pollini. - Giugno-agosto: perenne.

Sect. 2. Corollis luteis - S. austriaca W. - S. humilis Jacq., Poll. non L. et excl. var. γ. - Var.
- α angustifolia (Rchb.). Forma typica; foliis angustis vel angustissimis. - S. humilis Poll. non L. var. α; S. pannonica angustifolia, flore luteo composito planifolio Martini, ol. in. cit. tom. I, p. 32, fig. 6 (satis bona!)".
- β latifolia. Foliis basilaribus ellipticis vel oblongo lanceolatis. - S. humilis var. β austriaca Poll.; S. humilis Rchb. non L.; Scorzonera latifoglia Pona; Scorzonera di larga foglia, ouero di specie Hispanica Pona; Scorzonera latifolia humilis nervosa Segu.".
Cresce copiosamente nei pascoli aridi e secchi ed in luoghi rupestri dalla alta pianura alla zona montana, e così: nell'Alto Agro veronese presso S. Massimo, Chievo e nel Bosco Mantico! (e Pona, Segu., Poll., Mang. !, A. Mass. !); nella collina presso Avesa nel colle delle Ungherine, nel monte Albion (e Poll.), alla Cola, monte Tondo, Costa grande, ecc.!; nella val d'Adige e sul Pastello!; alle falde orientali di monte Baldo presso Brentino!, e più in alto lungo la strada a Spiazzi e specialmente alla Corona e sotto la Gabiola ! (e Pona, Poll., Rainer, ecc.); nella valle del Pissol, ecc.; intorno al lago di Garda presso Riva e fra Limone e Tremosine ! (e Ambr., Gelmi), a Salò


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(Zersi). Le due varietà crescono frequentemente promiscue; però la α preferisce i pascoli aridi, la β le stazioni rupestri nelle quali d'ordinario cresce in società con Leontodon incanus - Aprile-luglio: perenne. - La S. austriaca è coltivata qualche volta per le radici eduli, al pari di S. hispanica.

S. aristata Ram., Goir. spec. ecc. p. 40. - "Variat:
- α genuina. - S. aristata Ram.; S. grandiflora Lap.; Goir. pl. vasc. ecc. n. 69".
- β tenuifolia (Dc.) - S. tenuifolia Bertol.; S. alpina Hopp.; S. Hoppeana Sieb. (ex Rchb.); S. alpina Poll. viag. (excl. syn. W.); S. humilis γ alpina Poll. fl. ver.
- γ alpina Dc., Goir. l. c.".
Le varie forme vivono nei pascoli elevatissimi ed anche in luoghi rupestri, e così: sul monte Baldo sotto al Coalsanto e Costabella !, nella val Losana e nelle valli delle pietre, degli ossi fonda! (e Poll.); nei monti Posta e Campobrun ! (forma bracteis infimis et extimis involucri longissimis apice filiformibus; an. var.?; conf. Goir. spec. ecc. p. 42). - Giugno-agosto: perenne.

S. hirsuta L. - S. villosa Poll. non Scop. (e loco). - Non comune in luoghi incolti e nei pascoli aridi e secchi, e così: nella Valpantena sopra Romagnano di Grezzana a Spredino e nel monte Porsile verso il vaio di Squaranto! tra Villafranca e Valeggio (e Poll., Rigo !) in prà Valdesca!, nelle colline di Custoza e Guastalla!; nell'altipiano di Rivoli alle Zuane !, ed altrove (Rigo!). - Giugno-luglio: perenne.

Tragopogon L. - T. major(1) L., Poll.; Goir. pl. vasc., ecc. p. 86. - Questa specie non indicata da Pollini, e primieramente raccolta nel Veronese da Carlo Tonini nell'anno 1886!, ora è sparsa ovunque nei luoghi sabbiosi, aprici e soleggiati lungo le vie, negli argini, nei vigneti, nelle siepi dal piano alla zona montana, per la intera Provincia !. - Maggio-agosto: bienne.
[(1) = Tragopogon dubius Scop. - n.d.c.]


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T. minor Fries, Koch. - T. intermedius Goir. herb. - Pedunculis aequalibus sub capitulo vix incrassatis, floribus involucro duplo brevioribus". - Sui muri e lungo le strade nei colli sopra Quinzano e nella Valdonega !. - Maggio-luglio: bienne.

T. pratensis L., Poll. Trogopogon flore luteo. Calc.; T. pratense luteum, majus Segu. - Barba di becco. - Aio de prà. - "Occurrit: - a) tortilis Koch. Forma foliis, apice contortis, - b) floccosus (W. et K.). Forma foliis basi tomento floccoso incanis". - La specie è comune in tutti i prati e pascoli dal piano alla zona subalpina; le forme a) e b) si incontrano qua e là ove la forma tipica. - Maggio-ottobre: bienne.

T. orientalis L. - Frequente nei prati e pascoli dal piano alla zona, subalpina, ove la specie precedente e nella stessa epoca!. - Le foglie giovani e tenere di T. orietalis e T. pratensis vengono cucinate e somministrano un alimento assai gradito.

T. porrifolius L. (Salsefica degli Italiani, Salsifis dei Francesi). - Calceolari indica questa specie nell'Alto Agro veronese nei dintorni di Bussolengo, se alla stessa è da riferirsi il suo T. flore purpureo: ma in quella stazione, non pare sia stata osservata da alcun botanico dopo Calceolari. Si è tentata la coltivazione, per uso di famiglia e con ottimo risultato, di T. porrifolius presso Verona nella Valdonega !, ed a Colognola ai Colli (R. Avanzi !).
Della tribù delle Scorzonereae non sono rappresentati nel Veronese i generi italiani Helminthia Juss., Urospermum Scop., Podospermum Dc., Geropogon L.



Tribus 5.  -  Crepideae.

Chondrilla Tournf. - C. juncea L., Poll. - Chondrilla ij di Clusio Pona; Chondrilla juncea viscosa arvensis,


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quae prima Dioscoridis Segu. - "Variat. β latifolia (M. B.) - et γ acantophylla (Borkh.)". - Frequente nei luoghi sabbiosi, lungo le strade, sui muri, al margine dei campi, nei vigneti, dal piano alla zona montana: le varietà qua e là ove la forma tipica. - Luglio-ottobre: bienne.

C. prenanthoides Vill. - Forse nella val d'Adige?.

Lactuca L. - Sect. Phonixopus Cass. - L. muralis(1) Fresenius. - Prenanthes muralis L., Poll.; Chondrilla Sonchi folio, flore luteo pallescente Segu. - "Variat. β microcephala. Capitulis fere duplo minoribus quam in forma typica: panicula plerumque ampla, ramosissima". - Frequente nei luoghi selvatici e boschivi, sui muri vecchi, lungo i rivoli, fra le macerie, ecc., dalla alta pianura sin quasi a toccare la zona alpina, e così: sul monte Bolca ai Laschi (A. Mass. !), nella valle d'Illasi a Giazza!, nella Valpantena a Grezzana (Segu.) e più in alto a Cerro, ecc. !, presso Verona fra Borgo Trento e Avesa lungo il Lorì (Segu.), nei vai Pissacavra e Borago !, ecc., nella val d'Adige, per tutto il monte Baldo !, nel Pastello; ecc. - Giugno- ottobre : annua (e perennante?) la var. β nella Valpantena ai Belori nelle macchie a destra del torrente!
[(1) = Lactuca muralis (L.) Gaertn. - n.d.c.]

L. saligna L., Poll. - "Var. β runcinata Gren. et Godr." - Cresce lungo le vie, nei vigneti fra le macerie, nei luoghi ghiaiosi, e così: nei dintorni di Verona in Borgo Trento !, nella val d'Adige alla Chiusa !, presso Caprino veronese !: la var. β qua e là unitamente alla specie, e così: nella città di Verona sull'Arena ! (settembre l874) e nei suoi dintorni presso al cimitero monumentale ed in Campomarzo !, a Caprino veronese lungo la strada che va a Pesina !, ecc. - Luglio-settembre: annua e bienne.

L. virosa L., Poll. - L. silvestris, odore viroso Segu. - Latuga salvadega, Latuga virosa. - Nei luoghi incolti, presso le siepi, ecc. !; nel Bosco Mantico (A. Mass.);


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sulla collina Veronese !; per la val d'Adige !.: Seguier la indica nei vigneti, ma la dice rara. - Luglio-agosto: annuo e bienne - Contiene un succo lattiginoso acre ed amaro, analogo per le sue proprietà all'opio.

Sect. 2- Eulactuca. - L. Scariola(1) L., Poll. - Lattuca silvestre del Matthioli, ouero Endivia d'alcuni Speciali presso il Lobelio et Lattuca silvestre del Fuchsio, et del Matthioli Pona; Lactuca silvestris costa spinosa Segu. - Lattona. - Latuga salvadega, Crencani. -
"Variat: β angustana All." - Comune (Pona, Segu., Poll.) nei luoghi incolti, lungo le strade, sui muri vecchi, ecc. della intera Provincia, dal piano innalzandosi ad una certa altitudine sui monti!: e così p. e.: in Campomarzo di Verona! (e Segu.), presso Grezzana nella Valpantena! (e Segu.), sul monte Bolca (m. 890, A. Masi,!): la var. β con la forma tipica nella valle di Caprino !, nella città di Verona al piede dei muri lungo le strade e presso la città stessa a Porto S. Pancrazio !, ecc. - Estate-autunno: bienne.
[(1) = Lactuca serriola L. - n.d.c.]

L. sativa L., Poll. - Lattuga comune - Latuga. - È coltivata, in diverse varietà o razze, negli orti estesamente ed, emigrata da questi, cresce quasi spontanea nelle vicinanze dei luoghi abitati. - Le varietà coltivate sono le seguenti: a) patens. Latuga ortolana, d'està e d'inverno; Ortolanela d'està o Latugona. - b) capitata. Salata o Latuga capuzina, bianca, rossa; - c) longifolia. Salata ortolana romana, nostrana verde e napoletana rossa; - d) crispa. Salata o Latuga gentile; - e) vinacea. Salata o Latuga embriagona. - Fiorisce da giugno ad agosto, ma le giovani piante appartenenti alle singole varietà, con metodi opportuni di coltivazione, nelle diverse stagioni dell'anno, compaiono giornalmente sulle piazze pubbliche ed, inoltre, sono, assieme a Cichorium Endivia, oggetto di estesa e lucrosa esportazione. - La L. sativa è specie di


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origine incerta, e molti fatti, rendono probabile la opinione di coloro i quali, sospettano possa essere una derivazione di L. Scariola. - Le specie di questa sezione, pel modo costante di orientazione delle loro foglie appartengono alle piante chiamate piante bussola (Compasspflanzen). - Conf. G. Arcangeli: Alcune notizie sulle piante-bussola: (in B. S. B. I. in N. G. B. I. vol. XXIII, p. 145).

Sect. 3. Cyanosiris Koch. - L. perennis L., Poll. - Condrilla maggiore del Dodoneo et Condrilla di fior celeste Pona; Laetuca perennis humilior, flore coeruleo, Segu. - "Variat: β cicoriifolia (Dc.)". - Vegeta nei luoghi rupestri e pietrosi, nelle boscaglie, al margine dei campi dalla collina alla zona subalpina, e Pona (m. b. p. 210) indica la gratiosissima Condrilla di color celests, che viene riferita a L. perennis, sul monte Baldo alla prà di Malcesine (1400-1600 m.): è frequentissima intorno al lago di Garda a Riva e da Torbole, e dalla Madonna di Navene a S. Vigilio !, e più a sud nei colli intorno a Lazise (Fontana), innalzandosi su per le falde occidentali di monte Baldo!; nell'altipiano di Rivoli, nella valle di Caprino e per il monte Baldo dalle pendici meridionali nel Belpo e nel Gazo agli ultimi contrafforti settentrionali sopra Brentonico!; in tutta la val d'Adige, nel Pastello, per tutti i Lessini, per la Valpolicella, ecc. proseguendo, attraverso a tutti i colli e monti minori fino al confine vicentino! (e Bracht, Tonini, A. Mass. !, Mang ! ecc.). - Maggio-luglio: perenne.

Prenanthes Vaill. - P. purpurea L., Poll. - Chondrilla Sonchi folio, flore purpurascente major Segu. - "Variat: β tenuifolia (L.) - P. purpurea var. β Poll.". - Frequente in luoghi selvatici nella zona montana e subalpina in tutti i monti veronesi, e così, nel monte Bolca !, nel monte Zeola!, per i Lessini !: nel Pastello!, e per l'intero monte Baldo!: la varietà


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assieme alla forma tipica di preferenza nelle stazioni maggiormente elevate e così: sul monte Baldo nella Valfredda!, in valle degli ossi e delle pietre !; lungo il sentiero di Ventrar (Poll.). - Giugno-settembre: perenne.

Sonchus L. - S. oleraceus L. excl. var. γ, δ. - S. oleraceus Poll. var. α laevis; S. laevis laciniatus latifolius Segu. - Cicerbita. - Latesini, Sonco, Ingrassamuli, Negromoro, Crencano. - "Variat: α integrifolius Wallr. Foliis subintegris, parce dentatis sinuatisve.
- β runcinatus Koch. - Foliis runcinato-lyratis, lacinia extrema latissima triungulari. - S. oleraceus β triangulis Wallr.
- γ lacerus Wallr. - Foliis pinnatifidis, laciniis lanceolatis acuminatis, omnibus conformibus.
- δ glandulosus Ambrosi. Forma pedunculis involucrisque parce pilis glandulosis praeditis
Comune nei campi, negli orti, nei vigneti e lungo le strade dal piano alla zona montana. - È in vegetazione quasi durante tutto l'anno, e, frequentemente, nel corso di questo, presenta due fioriture: annuo e bienne!. Le radici e le foglie sono eduli.

S. asper Vill. - S. oleraceus var. γ et δ L.; S. oleraceus var. β asper et var. γ integer Poll.; S. asper laciniatus folio Dentis-Leonis et S. asper non laciniatus Segu. - Cresce ove la specie precedente, ma più raro di essa: fiorisce nella stessa epoca.

S. arvensis L., Poll. - S. repens, multis Hieracium majus Segu. - "Occurrit foliis pinnatifidis, runcinatis, integris et - a) minor Neilreich; - b) major Neilreich = S. palustris Jacq. non L.; - c) laevipes Koch. - Frequente al margine dei fossi, lungo le vie, nei campi, nei vigneti, nei seminati dal piano alla zona montana per la intera Provincia: e così p. e., presso Legnago!, Vigasio ! (e Segu.), Mozzecane!, bassure di S. Michele!, Valdonega!, Illasi (Segu.),


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Tregnago (A. Mass. !), Spredino sopra Romagnano di Grezzana!, valle di Caprino! (e Poll.), Spiazzi sul monte Baldo! (m. 810). - Maggio-ottobre: perenne.

S. palustris L., Poll. - Nella pianura veronese? - Pollini lo indica lungo il Po presso Ostiglia.

Mulgedium Cass. - M. alpinum(1) Less. Cicerbita alpina Wallr. = Sonchus alpinus L., Poll. - Il Pona (m. b. p. 174, indica sul monte Baldo fra i dirupi della Valfredda la Chondrilla cerulea di bellissimo fiore, ouer Sonco liscio del Clusio, nella quale dovrebbesi vedere M. alpinum: ma ne Seguier, ne Pollini videro questa elegantissima specie in quella stazione, né vi fu osservata da alcun altro botanico; il Pollini pertanto (fl. ver. II, p. 601), con ragione, sospetta che Pona non abbia già inteso accennare a Sonchus alpinus, ma piuttosto a Prenanthes purpurea, tantopiù se si considera che Pona fra le piante del monte Baldo, né in Valfredda, né altrove, fa menzione della seconda, che pure vi cresce lussureggiante.
[(1) = Lactuca alpina (L.) A. Gray - n.d.c.]

Taraxacum Juss. - T. officinale Wigg. - Leontodon Taraxacum L., Poll.; Dens-Leonis latiore folio Segu.; Dens-Leonis angustiore folio Segu. - Piscialetto, Soffione, Tarassaco. - Tarassaco, Zicoria, issacani, Brusa-oci*. - "Stirps maxime variabilis et polymorpha; ab humiliori planitie Provinciae veronensis ad pascua editissima montium omnium ascendens: formae et varietates (subspecies?) insigniores observatae;
- α genuinum Koch. - T. Dens-Leonis Desf., Dc. - Comune, con una infinità di forme, in tutti i prati e pascoli, nei campi, lungo le strade dal piano alla zona montana!: - a) monstrosum. Laciniis imis calyculi exterioris in foliis runcinatis conversis: occurrit quoque, sed rarissime, forma scapo bifido vel furcato". - Intorno a Verona!. - Marzo-dicembre: perenne.


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- β alpinum Koch. - Leontodon alpinus Hoppe; L. nigricans Kit. - Nei prati, in tutti i monti veronesi, dalla zona montana alla alpina, scendendo non infrequentemente verso la collina!. - Estate-autunno: perenne.
- γ glaucescens Koch. - T. laevigatum Dc., Gren. et Godr.; Leontodon glaucescens M. Bieb.; L. corniculatus Kit.; L. taraxacoides Hoppe, Dc. - Questa varietà, meglio si dovrebbe dire sottospecie, ove non si voglia considerare quale specie autonoma, è piuttosto rara nel Veronese e cresce di preferenza nei pascoli e luoghi erbosi, secchi della collina presso Verona,!, sopra Avesa !, ed anche, nell'Alto Agro, nel Bosco Mantico !, ecc. - Aprile-giugno: perenne.
- δ perincisum Rigo in exicc.! (e speciminibus habitis a clarissimo Auctore!.) - Pascoli aridi e luoghi sassosi e rupestri: al lago di Garda nelle vicinanze di Torri (Rigo); nella collina sopra Verona, Avesa, Quinzano, ecc.!. - Aprile-giugno: perenne".
Il rizoma e le foglie tenere del Tarassaco si mangiano in insalata come quelle del Radicchio. La pianta contiene un principio particolare distinto col nome di Tarassicina dotato di qualità medicinali particolari, per le quali, le sue diverse forme sono adoperate nella Farmacia per preparare decotti, ecc.

T. erythrospermum Andrez.; Goir. app. bot. p. 27 et erborizz., ecc. n. 452. - Frequente nei prati e nei pascoli aridi e secchi al piano, nei colli e sui monti sino ad una certa altezza, e così: nella città stessa di Verona nel Collegio agli Angeli!, presso S. Michele!, per tutti i colli presso ed intorno a Verona !, sul monte Pastello!, ecc. - Febbraio-giugno, dipendentemente dalla altitudine: perenne.

T. palustre Dc.; Goir. l. c. - T. palustre et lividum Koch.; Leontodon lividus W. et K.; Hedypnois paludosa Scop. - Prati umidi e turfosi e luoghi paludosi, e così: a


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Verona nei prati appena fuori Porta Vescovo !, presso S. Michele!, nelle vicinanze di Sandrà!, nella val d'Adige in una piccola palude presso Ceraino !, in un prato sotto a Rivoli!, ecc., nelle acque stagnanti presso Sirmione al lago di Garda!, ecc. - Febbraio!-giugno: perenne.

Crepis L. - Sect. 1. Borkhausia Mönch. - C. foetida L., Poll. - Borkhausia foetida Dc.; Hieracium Amygdalas amaras olens; seu odree Apuli suaverubentis Segu. - Radichiella selvatica. - Radecela*. - Cresce in luoghi aridi ed incolti, nei muri, nei vigneti, lungo le vie, nel letto dei torrenti, ecc., per la intera Provincia (e Segu. Poll., A. Mass.), ecc. dal piano alta zona montana!. - Giugno-settembre: annua.

C. setosa Hall. fil., Poll. - Borkhausia setosa Dc.; Hieracium luteum hirsutum Segu. - Radecela*. - "Variat pedunculis glabris Koch." - Volgatissima per la intera Provincia nei prati, nei campi, nei luoghi incolti, nelle siepi, lungo le strade dal piano alla zona montana!. - Maggio-novembre: annua e bienne.

C. taraxacifolia Thuill. - C. taurinensis W., Poll. (fl. ver. II, p. 576, an ex parte?); Borkhausia taraxicifolia Dc. - Radecela. - "Variat: β praecox (Balb.) = C. taraxicifolia β praecox Koch. et - γ intybacea Koch. = Burkhausia intybacea Dc.".
- Cresce nei prati, nei pascoli, nei vigneti, nei luoghi aprici e sassosi della pianura e della collina, più raramente nella zona submontagnosa, e così: nelle vicinanze di Verona in Borgo Trento presso il bersaglio e nella Valdonega !; presso Avesa nel vaio Gallina e al colle delle Ungherine !, intorno al Bosco Mantico!: nella Valpolicelia sopra S. Floriano !; presso Villafranca, Valeggio, ecc. !. Il Pollini indica questa specie in humiliori planitis circa Villimpenta, Ostiglia, Revere atque interdum ad meridiem statim ab urbe Verona


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(fl. ver. l. c.): è però da sopettarsi che il Pollini abbia confuse insieme questa e la specie che segue. - Aprile-luglio: annua e bienne.

C. vesicaria L.; Goir. pl. vasc. et erborizz. ecc. - Borrkhausia vesicaria Spreng. - Radecela. - "Variat: α vesicaria (W.) - β scariosa (W.) et - γ integrifolia. Foliis ovatis oblongis, spathulatis, subintegerrimis. - Caules, hirto-scabri, raro glabrescentes, quandoque pilis rigidis, glandulosis aterrimis tecti (varietas?)" - Nei pascoli, prati e luoghi erbosi, al margine dei campi e nelle siepi dal piano alla zona submontagnosa, certamente più frequente di quello che fosse una volta e non di rado in società con la specie precedente !, e così: nella città stessa di Verona nel Collegio agli Angeli !, in Campomarzo !, nella collina in Valdonega!, a S. Leonardo e quivi cresce copiosamente e gregaria !, nel monte Larzan!, nel colle delle Ungherine !, al Bosco Mantico !, presso S. Lucia al Fenilon !, nella Valpolicella sul monte Masua !, nelle valli di Mizzole e Mezzane !, lungo la strada e nei prati fra Villafranca e Valeggio!, ecc.: le var. α e β, vivono promiscue; la γ è stata recentemente scoperta nella Valdonega, a S. Leonardo e sul monte Larzan!. - Aprile-luglio: annua e bienne. - La C. Taraxacifolia e la C. vesicaria sono state causa, in diversi luoghi dell'Agro Veronese, e segnatamente verso Villafranca, dell'avvelenamento di animali vaccini i quali se ne erano cibati.

Sect. 2. Eucrepis Endl. - C. praemorosa Tausch. - Hieracium praemorosum Poll.; H. montanum Scop.; H. pratense, latifolium, non sinuatum, majus Segu. - "Variat foliis repando - vel leviter dentatis, vel integerrimis (Poll. fl. II, p. 590), et - β incarnata (Tausch) cum subvar. lutea Koch. = C. Froelichiana Dc.; Hieracium parviflorum Schleicb.; H. incarnatum Poll." - Cresce nei pascoli dolla zona


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alpina e subalpina acendendo alla collina (Segu., Poll.) e qualche volta anche al piano, e così: sul monte Baldo, in Ortigara, Valfedda, pian della, Cenere, Artillon, la Ferrara, la Corona ed a piedi del monte al Castello, presso Brentino!; nella valle di Caprino!; per la val d'Adige!; sul monte Pastello!; per i Lessini a Chiesanuova, nella Podesteria, ai Trachi, presso Velo (A. Mass.!) ecc.!; presso al lago di Garda sopra Torri (Rigo)!, nelle sabbie d'Adige presso Verona, trasportata e depositata certamente dalle acque!: la varietà cresce ove la forma tipica, almeno frequentemente. - Aprile-agosto: perenne.

C. alpestris Tausch. - Hieracium alpestre Jacq. - Rara in luoghi erbosi e rupestri sul monte Baldo nella valle degli ossi!, - Agosto-settembre: perenne.

C. aurea Cass. - Leontodon aureum L., Hieracium aureum Vill.; Poll.; Dens-Leonis foliis extremo Subrotundis, floribus aureis Segu. - Frequente nei pascoli alpini e subalpini, e cosè: sul monte Baldo (Poll.) da Costabella, le buse, Coalsanto (e Barb.) alla colma di Malesine ed all'Altissimo di Nago, nonché per tutte le valli alpine tanto del versante occidentale, quanto, dell'orientale!; sulla cima del Pastello e per tutti i Lessiti dal Corno d'Aquilio a Malera e Galbana !,. nei monti Posta !, Campobrun! (e Poll.); alle Frasele ! ove è stata primieramente scoperta da Seguier, sul monte Zeola ! (e Poll.). - Giugno-settembre: perenne.

C. biennis L., Poll. - Nei prati e campi della val d'adige: è comune nelle vicinanze di Rovereto. - Maggio-settembre.

C. tectorum L., Poll. p. p. - Nei campi magri e sui muri del Veronese (Vis. et Sacc. cat. p. 114): Pollini la indica (fl. ver. II, p. 575) sul Vicentino nei dintorni di Recoaro e Schio e nel Veronese alle falde di monte Baldo in valle di Caprino (viag. p. 83); e Bertoloni (fl. it. 8, p. 538) scrive di aver ricevuto C. tectorum


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ex agro veronensi dallo stesso Pollini; ma il Bertoloni (ibid., p. 539) ritiene questa specie tutta una cosa con la C. virens dei Botanici. Non è pertanto improbabile che la C. tectorum di Pollini corrisponda alla specie che segue, o per lo meno sia stata confusa con la stessa o con taluna delle sue varietà.

C. virens Vill.; Goir. erborizz., n. 457. - C. polymorpha Wallr. - Luoghi erbosi nella val d'Adige presso Rivalta, Belluno!; in Campomarzo di Verona lungo l'Adige ove copiosissima!; ecc. - Luglio-ottobre: annua.
- Si incontra frequentissima la forma corrispondente a C. diffusa Dc.: ma, osserva Koch syn. p. 505, Crepis virens in plantam diffusam non abit, nisi caule abscisso vel a pecoribus depasto. Ad hanc formam putatam pertinere videtur C. diffusa Dc.

C. pulchra L. - Prenanthes pulchra Poll.; Chondrilla annua, hieracii folio, caule canaliculato Segu. - "Variat: β lapsanifolia (Rchb.), - et γ pumila. Vix spithamea: planta plerumque gregaria". - Vive nei vigneti, fra i cespugli, nelle siepi, sui muri, ecc. nell'Alto Agro e nella zona della collina, e così: nella valle d'Illasi a Tregnago (A. Mass.!); nella Valpantena presso Grezzana!; a Verona in Borgo Trento, e nei suoi dintorni, nella Valdonega a Cà di Cozzi e nelle vicinanze di Chievo! (e Segu.); nella Valpolicella a S. Maria di Negrar!; presso Castelnuovo, Sona, Sommacampagna, ecc. segnatamente lungo la linea ferroviaria, a Peschiera, ecc.!: la β ove la tipica; la γ a Borgo Trento e Cà di Cozzi!. - Aprile-luglio: annua.

C. Jacquini Tausch. - C. chondrillolides Froel. non Jacq.; Goir. l. c. n. 455; H. chondrilloides L., Poll. - Luoghi rupestri e sassosi elevati, e così: sul monte Baldo (Moreni, Poll., Jan, Bracht, Mang.) al Coalsanto, Lonza,


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val Losana e singolarmente in tutte le valli che solcano il versante occidentale del monte dalle valli delle buse e delle pietre alla bocca di Navene!; sui monti Lessini sopra Velo (A. Mass.!); al confine col Trentino e col Vicentino nella valle Ronchi di Ala, Carega, Posta, Campobrun, la Lora, Fraselle, Ristele, Zeola !. - Luglio-ottobre: perenne.

C. paludosa Moench. - Hieracium paludosum L., Poll.; Soyeria paludosa Gren. et Godr. - Rarissima: abita in luoghi umidi, dalla zona montana alla alpina, e così: sul monte Baldo a Campion ed alle Acque negre!, nella valle d'Illasi alle Frasele e presso Giazza e Revolto !. Luglio-settembre: perenne.

C. succisaefolia Tausch. = Hieracium succisaefolium All. = H. integrifolium Hoppe; Poll. fl. ver. II, p. 587 (non viag. p. 95 et 983). - Pollini nel Viaggio, l. c., indica un H. integrifolium sul monte Baldo lungo la ascesa dalla valle di Caprino all'Ortigara e da quest'ultimo punto a Costabella, ma nella Flora, l. c., appena lo accenna in nota al genere Hieracium, né lo segnala in alcun luogo del Veronese; riesce pertanto impossibile dire con certezza di quale pianta abbia inteso parlare.

C. blattarioides Vill. - H. blattarioides L.; Poll. fl. ver. II, p. 597 in nota. - Rara in luoghi selvatici e rupestri: sul monte Baldo presso la Bocca di Navene ed all'Altissimo di Nago!. - Luglio-settembre: perenne.

Hieracium L. - Di questo genere, intricatissimo e straordinariamente polimofo, vivono sul suolo dell'Agro Veronese, - dalla bassa pianura alle cime più elevate dei suoi monti, - numerosissime specie, sottospecie, varietà, sottovarietà. Fra l'anno 1870 e l'anno 1903, è stata raccolta una somma ingente di forme, delle quali non è stato possibile esaurire l'esame: parte però del materiale è stato riveduto dal Dottor Saverio Belli Professore di Botanica nella R. Università


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di Cagliari, il quale, da anni, attende alla illustrazione dei Hieracium italiani ed attualmente ne prepara la Monografia per la Flora Analitica d'Italia del Dr. Adriano Fiori. Non credendo opportuno, nella trattazione dei Hieracium veronesi, di seguire il Compendio della Flora d'Italia del Professore Arcangeli, né essendo ancora venuto alla luce il lavoro del Prof. Belli, si inserisce in questo luogo un semplice elenco delle forme del genere Hieracium, suno ad oggi osservate (!) od indicate (?) nel dominio della Flora Veronese, disposte in ordine alfabetico, e mantenuta la divisione del genere, nei tre sottogeneri Pilosella, Archieracium, Chlorocrepis: le forme vedute e determinate dal Prof. Belli sono accompagnate dal segno di affermazione !, e le stesse sono depositate a Firenze nell'Erbario centrale presso il Museo di Storia Naturale.

Subgenus 1.  -  Pilosella Fries.

Hieracium aurantiacum(1) L., Poll. - "Variat: β luteum Koch". - La forma tipica, non elencata da Pollini tra le piante veronesi, èindicata dai signori Visiani e Saccardo (cat. p. 116) nei pascoli alpini del Veronese (?): la varietà, rarissima, è stata raccolta una sola volta (luglio 1883) sul monte Baldo nelle Sengie di Valfredda!. - Luglio-settembre: perenne. - La forma tipica è coltivata nei giardini: sembra che la stessa prediliga i terreni granitici, però cresce benanco in suolo calcareo, e così, p. e., nel Trentrino in valle di Non sulle cime del monte Laures !.
[(1) = Pilosella aurantiaca (L.) F.W. Schultz & Sch. Bip. - n.d.c.]

H. Auricula(1) L.! - H. dubium Bertol.; H. dubium, H. repens, H. Auricula Poll.; H. alpinum angustissimo oblongoque folio C. Bauh., Segu. - "Variat: β clorocephalum Belli!, et γ melanocephalum Belli!. - Passim praeterea occurrunt formae elata et


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humilior". - Dai prati e luoghi erbosi delle zone subalpina e montana dei monti sscende nella collina e nella pianura: e così sul monte Baldo all'Altissimo di nago (Heufler), in Noveza, Novezina, Valfredda (var. γ), Basiana, Pravazar!; alle sponde del lago di Garda a lazise (Fontana); sul monte Tondo sopra Grezzana!; sui Lessini a Velo (A. Mang.!); a Verona nelle sabbie lungo l'Adige (var. β)!, e sotto S. Michele (Mang.!), ecc.!: sul monte Baldo è stato primieramente indicato da C. Bauhim. - Maggio-settembre: perenne.
[(1) = Pilosella lactucella (Wallr.) P.D. Sell & C. West - n.d.c.]

H. brachiatum(1) Bertol.! - Pascoli e luoghi pietrosi nei dintorni di Verona, e certamente altrove per la Provincia: e così nell'Alto Agro presso S. Giovanni di Tomba ed a Buttapietra!, nella collina di Verona nella Valdonega!, nel colle delle Ungherine lungo la strada da Avesa al Maso!, nel vaio Borago!. - Maggio-settembre: perenne. È specie, nel Veronese, non comune, e che per la prima volta figura nella Flora veneta; è rara sul Bresciano (Zersi); è indicata nei luoghi arenosi di Mantova (Ambrosi).
[(1) = Pilosella acutifolia (Vill.) Arv.-Touv. - n.d.c.]

H. cymosum(1) L., Poll. - H. sabinum Vis. et Sacc. cat. p. 116; H. montanum umbellatum Segu. - "Variat: α Nestleri (Vill.)!, - et α Vaillantii (Tausch.)" - Cresce nei prati, pascoli e luoghi rupestri dalla collina alla zona alpina: e così sul monte Baldo da Costabella proseguendo pel Coalsanto, nella Valfredda, Lonza, val Losana (Poll.), a S. Giacomo sopra Brentonico (Ambrosi), presso Spiazzi!, le Fraine !, la Ferrara!; sul monte Pastello e per i Lessini!; sul monte Bolca (A. Mass.!): una bellissima forma è stata raccolta presso Avesa nel vaio Borago e sul colle delle Ungherine!: le due varietà α e β crescono promiscue. - Maggio-luglio: perenne.
[(1) = Pilosella cymosa (L.) F.W. Schultz & Sch. Bip. - n.d.c.]

H. flammula Arvet-Touvet!. - Questa bella specie, facilmente riconoscibile per gli stoloni sotterranei


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esilissimi dei quali è munita, sinora è stata raccolta unicamente (giugno 1893) in luoghi erbosi della Valpolicella sopra Marano!.

H. florentinum(1) All. - H. florentinum var. β Poll.; H. Pilosellae folio, erectum, minus Segu. - "Variat: β piloselloides (Vill.)!; - γ praealtiforme Belli!; - δ Berninae Belli!: - ε glareosum Koch!" - Questa specie, variabilissima, è comune nei prati, nei pascoli, nei luoghi sassosi, nell'alveo dei torrenti, dal piano alla zona subalpina,per la intera Provincia!: le var. β e γ sonole più frequenti e di spesso crescono gregarie!: la var. δ sembra rara, è stata raccolta sui Lessini a Campo Silvano lungo le vie!: la var. ε ama i luoghi secchi e sassosi, ma non è comune; cresce presso Avesa nel vaio Gallina!, a Verona nelle ghiaie lungo l'Adige!, nell'Alto Agro del Bosco mantico e Chievo lungo la ferrovia!, nella valle di caprino in diversi luoghi!, alle sponde del Benaco fra Garda e la Madonna di Navene nelle ghiaie delle stesse!. - Aprile-settembre: perenne.
[(1) = Pilosella piloselloides (Vill.) Soják - n.d.c.]

H. Hoppeanum Schultz !. - H. pilosellaeforme Goir. ! app. bot. p. 27; H. pilosellaeforme Hoppe var. melanotrichium Belli!; H. macranthum var. β Bertol.; H. Pilosella ζ Hoppeanum Koch.: Pilosella con fiori porporei Pona? (ex loco); H. Pilosella var. β Poll.? (ex loco). - Raro: sul monte Baldo in luoghi erbosi alle Sengie di Valfredda!. - Luglio-agosto: perenne.

H. Pilosella L., Poll. fl. ver. var. α. - Pilosella major Calc.; Dens-Leonis qui Pilosella officinarum Segu. - Orecchio di topo. - Pelosela, Margherite de quele zalde.* - Corollulis radialibus persaepe discoloribus, subtus rubro-vittatis, rarissime concoloribus sulphureis. - Variat:
- α vulgare Koch:
- β robustius Koch!;
- γ farinaceum Koch;
- δ virescens Fries;
- ε anadenum Belli!;
- ζ ramosum Gelmi = H. stoloniferum Hsmn. fl. von Tyr. p. 529 (non W. et K.);


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- ν pilosissimum Fries = H. Peleterianum Mérat.? -
- θ flagellare (Wallr.) - Occurrit demum scapo elato vel humili (etiam 1-2 pollicari), stolonibus prostratis, elongatis, sterilibus, rarissime apice florigeris (capitulum solitariumgerentibus), quandoque abbreviatis et fere abruptis." - Comune, e per lo più gregario, nei prati magri, sui muri, al margine dei campi e delle strade, ecc. dal piano alla zona subalpina: la var. ε è rara, cresce presso Verona nella Valdonega e nelle sabbie dell'Adige presso S. Pancrazio !, nella valle di Squaranto presso Mizzole!, sopra Grezzana nel monte Gazo ! sul colle delle Ungherine !; meno frequente ancora è la var. ζ nelle vicinanze di Verona nella Valdonega e sul Colle S. Leonardo!, sul monte Larzan!; la var. η forse nella val d'Adige e sul monte Baldo: la var. ζ sulla collina nella Valdonega! - Febbraio-novembre: perenne. - Calceolari, it. p. 11, distingue tre specie di Pilosella, e cioè major, minor, media, e le indica sul monte Baldo nella valle dell'Artillon, la quale, soggiunge l'autore, a summo fere montis jugo uscque ad Athesim profundissime permeat: è pertanto probabile che nelle piante del Calceolari sieno da vedersi le forme veronesi più frequenti del sottogenere Pilosella.

H. praealtum Vill. - H. florintinum var. α Poll.; H. Pilosellae folio erectum majus Segu. - Specie polimorfa, comune in molte varietà e forme, frequentemente gregaria, dal piano alla zona montana per la intera Provincia. - Maggio-luglio: perenne.
[(1) = Pilosella piloselloides subsp. praealta (Vill. ex Gochnat) S. Bräut. & Greuter- n.d.c.]

H. pratense Tausch. - Nei prati collini del Veronese (Vis. et Sac. cat. p. 116).



Subgenus 2.  -  Archieracium Fries.

H. amplexicaule L., Poll. - H. alpinum humile hirsutum, inferiore parte longioribur ac candidis villis refertum


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Segu. vive frequentissimo in luoghi rupestri, dalla zona montana alla alpina, nel monte Baldo; nel Pastello e Pastelletto, per tutti i Lessini, nei monti Zeola e Bolca !: però in non pochi casi, piante veronesi assunte per H. amplexicaule, probabilmente saranno da riferirsi a K. berardianum Arvet-Touvet!. - Giugno-settembre: perenne.

H. austriacum Uechtr. var. plurifolium Arvet-Touvet !. - H. loevigatum W. p. parte; H. canescens Schl. p. parte. - Raro. Cresce in luoghi selvatici e sassosi sul monte Baldo presso Spiazzi sotto ai Pereti !, alle Fraine!, presso la Ferrara !; - Estate-autunno: perenne.

H. berardianum Aryet-Touvet !. - Luoghi rupestri: nel monte Baldo nella valle dell'Acqua e alla Salveregina !, nella Valfredda !, ecc.; e certamente altrove. Luglio-settembre: perenne. (NB. la denominazione specifica berardianum proviene da la Berarde, località del Delfinato in Francia).

H. boreale(1) Fries!. - H. sabaudum L. herb. et sp. pl. p. 1181 (non All.); Poll. viag. p. 17, 85 et fl. II, p. 595 excl. icon. All. et syn, All., Suffr., Marz., Birol.; H. fruticosum latifolium hirsutum Segu,; H. fruticosum latifolium foliis dentatis, glabrum Segu. - Cresce comunissimo nei luoghi selvatici e boschivi, negli ericeti, fra le rupi, nelle siepi per la intera Provincia dall'Alto Agro e per la collina alla zona montana; raramente si incontra nella pianura nella quale, in quella vece è comunissimo H. umbellatum!. - Agosto-novembre: perenne. - "Stirps polimorpha: varietates in Agro Veronensis huc usque detectae:
- β ericetorum Arvet-Touvet.!. - Fra i frutici nel Bosco Mantico, nella valle di Caprino e sul monte Baldo ai Masi e in modo speciale sotto ai castagni;
- γ pubescens Arvet-Touvet.!. - H. occitanicum Jord. - Cresce in luoghi boschivi e selvatici ove la forma


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comune: e così nella Valpantena sopra Grezzana!, sui Lessini presso Cerro veronese!, nel monte Baldo nelle vicinanze della Ferrara! ecc.
- δ subsabaudun Fries, Arvet-Touvet!. - Luoghi selvatici nell'Alto Agro e nella collina; e così nelle macchie lungo l'Adige presso al Bosco Mantico !, a S. Vito del Mantico e Bussolengo!, sopra Grezzana a Lotrago e monte Cucco!, presso Spredino nel vaio Spezzani verso la valle di Squaranto!.
- ε virens Arvet-Touvet! - Luoghi selvatici e sassosi: presso Avesa nei vai Gallina e Borago !; nei monti Gain e Crozon verso la Valpantena, Cavalo e Zovo sopra Grezzana."
[(1) = Hieracium sabaudum L. - n.d.c.]

H. bupleuroides Gmel.! - Raro in luoghi sassosi e rupestri: nella val d'Adige presso Volargne!, alla Chiusa !; nella valle d'Illasi presso Tregnago!. - Luglio-agosto: perenne.

H. coesium Fries. - È indicato dal Gelmi (prosp. p. 106) pel Trentino, come sparso nella zona montana e subalpina, fra cespugli, al margine dei campi, ecc. - Da ricercarsi sui monti veronesi.

H. glaucum All., Poll. Goir. app. bot. p. 27 et erborizz. ecc. n. 463!. - Luoghi sassosi e rupestri e nell'alveo dei torrenti dalla coillina alla zona montana, e così: sul monte Baldo sopra Brentonico (Ambrosi), alle giare della Valbrutta sotto Campedello !, nelle vicinanze di Spiazzi !, nelle selve intorno alla Corona (Poll. ex Bertol.) ed alle falde occidentali dello stesso monte al Fichet sopra Cassone ed Assenza !, sui Lessini a Breonio e presso S. Anna d'Alfaedo a Cona ed alle Vezzadre !, nella Valpantena sopra Grezzana nei monti Zovo, Gazo, S. Viola, ecc. nel Montesel, a Spredin, Erbin, ecc.!. - Luglio-ottobre: perenne. - È specie la quale sembra prediligere i terreni cretacei!.

H. heterospermum Arvet-Touvet!. - "Variat β pseudofillopodum Arvet-Touvet!., - et γ serratulinum


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Arvet-Touvet!". - Questa bella specie, confusa probabilmente con taluna delle tante forme di H. boreale Fries, cresce copiosa negli ericeti, fra i frutici e nei luoghi selvatici delle colline e montana, e così: alle falde dei Lessini presso Cerro veronese ed Arzarè!, e nella Valpantena sopra Grezzana a Spredino e sul monte Zovo!, nel monte Baldo ai Lumini, ai Castelletti, alla Ferrara, ai Coltri sotto ai castagni!: la varietà β fra i sassi e le ghiaie nel vaio dell'Anguilla sopra ai Belori nell'alta Valpantena!; il sig. Arvet-Touret, al quale è dovuta la determinazione, ha aggiunto in nota alla stessa - forma interrupta, reducta, angustifolia: la varietà γ cresce sul monte Baldo negli ericeti e fra i frutici ai Masi !. - Luglio-ottobre: perenne.

H. inclinatum Arvet-Touvet!. - H. baldense Goir. herb. (pro interim). - Rarissimo nel Veronese. È una delle più belle e chiare specie orientali d'Italia (Belli in lit.): cresce sul monte Baldo nel quale è stata scoperta in luoghi selvatici nel dintorni della Corona, Giugno 1876)!. - Perenne.

H. Juranum Fries!. - H. Jurassicum Griseb. - Rarissimo: cresce; nella forma tipica, in luoghi selvatici sul monte Baldo, fra 1260 e 2070 m. in altitudine, alla Bocca di Navene; alla colma di Malcesine, sull'Altisimo di Nago, scopertavi assieme a C. Massalongo!. - Agosto-settembre: perenne.

H. lacerum Reuter!. - Rarissimo: in luoghi erbosi e rupestri sul monte Baldo nella valle degli ossi (m. 2184), quivi scoperto nel mese di settembre dell'anno 1878!. - Perenne.

H. murorum L.! - "Variat: α sylvaticum Burnat et Gremli. - H. murorum sylvaticum Fries; H. murorum β sylvaticum L.; H. murorum Poll.; H. murorum, laciniatum minus pilosum Segu.; Orecchia di topo maggiore del Trago Pona. - Subvarietates:


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a) Schmidtii (Tausch.), - b) pictum Pers. - Comune in luoghi rupestri, sui vecchi muri, nelle boscaglie, ecc. per la intera Provincia, dalla pianura alla zona alpina!: per esempio, sul monte Baldo all'Artillon. (1700-1900 m.), con una forma reducta; sui Lessini alla cima Galbane, (1583 m.), con una forma foliis pectinatis! - Aprile-settembre: perenne.
- β lasiophyllum Zersi prosp. ecc. p. 135 (an Koch ?) - H. murorum folio pilosissimo Segu. - In luoghi rupestri asciutti colla var. α, ma meno frequente.
- γ praecox Burnat et Gremli. - H. praecox Schultz. - Si riferisce, ma con qualche dubbio, a questa varietà un H. murorum raccolto. (aprile 1903) ai piedi del monte Larzan sopra Avesa !.
- δ oligocephalum (Arvet-Touvet). - Sui muri, in luoghi selvatici, fra i frutici, assieme alla varietà α, di preferenza nele stazioni elevate!.
- ε crassifolium. Foliis crassis, fere carnosis, subinvolutis. - Luoghi rupestri nel monte Larzan!, nel vaio Borago!, ecc.
- ζ subcoesium (Fries)!, - ζζ) forma inciso-dentata (an H. incisum Hoppe?)!. - Cresce sui muri ed in luoghi sassosi presso Verona a destra d'Adige a S. Pancrazio e sulle mura del forte S. Caterina!, per la collina veronese qua e là!, ecc.: la forma ζζ) alle sponde del lago di Garda a Scaveaghe ! e certamente altrove.
- ν bifidum Burnat et Gremli. - H. bifidum Kit. - nelle fessure delle rupi subalpine al confine del Veronese col Trentino (Vis. er Sacc. cat. p. 117)".

H. nervulosum Arvet-Touvet!. - Raro: luoghi selvatici nel monte Baldo, presso la Ferrara quivi scoperto nell'agosto dell'anno 1881!.

H. porrifolium L., Poll. - H. folio Statices, caule, foliato Segu. - "Variat foliis angustis vel angustissimis, in


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medio 1-3 mm. latis (H. porrifolium α armerifolium Koch?), vel latiusculis 4-7 mm. latis, et β farinosum Goir.!: occurrit demum forma praestantissima, ulterius iniquirenda et examinanda, acheniis pallid squamisque glabris (var. leucosperma?). Variat quoque capitulis mediocribus vel duplo majoribus (in forma latifolia)". - Frequente in luoghi rupestris e sassosi, nei pascoli e negli ericeti dalla, collina, nella quale è meno frequente, alla zona alpina; raramente al piano seguendo il corso dei fiumi e dei torrenti, e così: a Verona nelle sabbie d'Adige!; per la val d'Adige ai Tessari, Incanale, ecc.!; intorno al lago di Garda sopra Castelletto, Malcesine, ecc. ed alle sponde stesse del lago presso Assensa e Cassone!; per tutto il monte Baldo tanto sul versante orientale quanto sull'occidentale!; sul Pastello ! (e Mang.!); nella alta Valpolicella!; per i Lessini e tutti i monti confinanti col Trentino!; nella valle d'Illasi a Revolto !; sul monte Alba (Segu.); nel monte Bolca !, ecc. - Luglio-ottobre: perenne.

H. platyphyllum Arvet-Touvet. - H. latifolium Sprgl. p. parte - Nella Valpantena, sopra Grezzana, nei boschi di Castagno. - Agosto-ottobre: perenne.

H.Porrifolium β denticulatum Koch? - Che debba essere riferita, a questa pianta, del Koch (syn. ed. 2, p. 517) il Hieracium alpinum, foliis angustis oblongis vix dentatis, et adversa parte lanuginosis che Seguier (pl. ver. supp. p. 273 n. 6) indica, raro tamen, in Lessiniis jugis editissimis et asperis?.

H. prenanthoides Vill., Poll. - Nei luoghi erbosi dei monti, veronesi verso il Trentino (Vis. et Sacc. cat. p. 117): il Pollini lo indica nelta Valpolicella alle falde del Pastello circa l'Ospedaletto et S.Ambrogio, ut etiam in contingentibus montibus (fl. II, p. 594). - Agosto-settembre: perenne.


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H. saxatile Jacq. - Forse nelle stazioni nelle quali crescono H. glaucum e H. porrifolium.

H. saxetanum Fries. - H. glaucopsis Gren. et Godr. - Scoperto sul monte Baldo dal reverendo Huter (Vis. et Sacc. cat. p. 116).

H. sixtinum Arvet-Touvet!. - Pascoli e luoghi rupestri elevati sul monte Baldo al Coalsanto nella valle delle pietre, al Telegrafo, in val Losana, ecc.!: scoperto nel mese di agosto dell'anno 1890!, ed era in società a H. villosum L!. - Perenne.

H. subvirens Arvet-Tourvet!. - H. dolosum Burnat et Gremli (Conf. Burnat et Gremli catalogue raisonné del Hieracium des alpes maritimes p. 82, additions). - Nella valpantena nel Montesel sopra Romagnano di Grezzana nelle siepi!, e nel vaio della Pernise sotto a Cerro veronese nelle macchie!. - Agosto-ottobre: perenne.

H. umbellatum L., Poll.! - H. fruticosum angustifolium majus Segu. - Specie sommamente polimorfa, la quale colle innumerevoli forme, qualche volta gigantesche, cresce per la intera Provincia nelle siepi nelle boscaglie, nei luoghi selvatici dalla bassa pianura e dall'Alto Agro alla zona montana!. - Agosto-novembre: perenne. - "Formae vel varietates insigniores huc usque observatae:
- β aliflorum Arvet-Touvet!. - Nelle siepi, negli ericeti, nei pascoli sul monte Baldo ai Masi, presso Spiazzi, in Pravazar, ecc.!
- γ brevifolium Arvet-Touvet!. - H. brevifolium Tausch. - Al margine dei campi presso Sona nell'Alto Agro veronese!.
- δ coronopifolium Fries forma ramidentata!. - Nella valle scura presso Avesa nel letto del torrente.
- ε ericetorum Arvet-Touvet!. - nelle siepi ed in luoghi selvatici nella Valpantena a Spredino sopra Romagnano di Grezzana!. ecc.


pag. 669 Vol. 2°

- ζ Lactaris (Bertol.) - H. umbellatum var. β Poll. - Siepi, margine dei fossi, luoghi selvatici, ecc. nella alta pianura e nella collina: e così nei colli veronesi (Poll.) alla Sorte, Bosco Mantico, Corno, ecc. nell'Alto Agro!; in Campomarzo di Verona e specialmente nelle macchie al Giaron della Calabi"; intorno al Pestrino !; ecc.
- serotinum (Host.)!. - Cresce frammisto o in società con le varietà precedenti: ad autunno avanzato, (20 novembre 1883), è stato raccolto in riva al lago di garda, a Castelletto di Brenzone, gregario frammezzo a piccole macchie di Erica carnea!"

H. villosum L., Poll. - Hieracio V Ongarico Clusiano Pona: Hieracium alpinum latifolium villosum, magno flore Segu. - Frequente nei pascoli e luoghi rupestri di tutti i monti veronesi della zona montana alla alpina: e così pel monte Baldo! (e Pona, Segu., Poll., Barbieri, Mang.!, ecc.); sul Pastello!; per i Lessini (e Segu., Poll., A. Mass.!) ed in tutti i monti confinanti col Trentino e col Vicentino! - Giugno-ottobre: perenne.

H. vulgatum Fries! Cresce in luoghi selvatici e boschivi, ma, pel veronese, non sembra specie comune: sul monte Baldo nei dintorni della Ferrara!, e certamente altrove. - Giugno-settembre: perenne.



Subgenus 3.  -  Chorocrepis Griseb.

H. staticaefolium Vill. - H. staticifolium All., Poll.; H. alpinum, foliis angustis raro dentatis, flore magno Segu.; Chlorocrepis staticefolia Griseb. - Frequente nei luoghi rupestri delle zone subalpina ed alpina dalle quali scende al piano seguendo il corso dei fiumi e dei torrenti, e così: sul monte Baldo, all'Altissimo di Nago (m. 1097-2070, Heufler), alle sue falde settentrionali verso Tierno ed i Pianetti (Poll.), lungo l'Aviana e


pag. 670 Vol. 2°

la via che conduce ai Lavacci (Poll.), al pian della Cenere nel letto del torrente e nel muriccio che serve di argine allo stesso! (e Poll.); lungo il sentiero che dalle Giare di Valbrutta sopra la Ferrara guida al Bastion!; nella val d'Adige fra la Chiusa e Ceraino in un muro lungo la ferrovia!; in luoghi rupestri e basaltici lungo la strada da Fosse di S. Anna d'Alfaedo a Breonio!; nel vaio dell'Anguilla nella alta Valpantena!; nella valle d'Illasi nel letto del torrente fra Cogolo e Tregnago !, presso badia Calavena! (e Poll., A. Mass.), fra Giazza e Revolto !; nel monte Alba (Segu.); in Bolca nei basalti! (e A. Mass.); a Verona in Campomarzo nelle ghiaie del fiume!; a S. Vito del Mantico nei materiali derivanti dagli scavi eseguiti per la costruzione del canale Alto Agro veronese!: nel complesso per tanto ad altitudini comprese fra 2000-9 m. circa (cnf. Goir. A proposito di una singolare stazione di Hieracium staticaefolium Vill. in B. S. B. I. a. 1893, p. 93).

Formae hybridae. H. Pilosella X praealtum = H. Fallacium F. Schultz. . Campi nella Valdonega presso Verona.

H. Pilosella X florentinum? - Ove il precedente.

H. cymosum X Auricula = H. schiadophorum Naeg. - Indicato dai monografi sul monte Baldo.

H. brachiatum X Pilosella. - Nella Valdonega!.

H. boreale X subsabaudum. Sul monte Baldo ai Masi!.

Nei giardini sono coltivate moltissime ed elegantissime specie appartenenti alla famiglia delle Asteracee; ed a quelle già citate si aggiungono le seguenti: Ageratum conspicuum L. delle Indie orientali e occidentali; A. conyzoides L. dall'America settentrionale; Dahlia variabilis Desv. del Messico - la vaghissima Giorgina coltivata in numero indefinibile di varietà elegantissime; Rudbekia laciniata L. è coltivata qualche volta, ma comincia a rendersi


pag. 671 Vol. 2°

selvatica nella Lombardia ed in diversi luoghi del Veneto; Zinia elegans Jacq., Z. verticillata L. del Messico, e Z. multiflora della Luigiana; Calliopsis bicolor Rchb. dell'America settentrionale; Spilanthes oleraceus Jacq. dell'America meridionale; Ximenesia enulioides del Messico:; Sanvitalia procumbens Lam. del Messico; Gaillardia pulchella F. della Florida; Gazania ringens R. Br. del Capo.




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pag. 672 Vol. 2°


Non sono riportate i contenuti delle pagine 672÷695: "OMISSA - ADDENDA - EMENDANDA" e INDEX in quanto già insertiti opportunamente nel testo.


FINE




INIZIO


















































pag. 683 Vol. 2°
indice generale

Prospetto riassuntivo delle piante FANEROGAME
spontanee o coltivate nel veronese

 
FAMIGLIE

GeneriSpecieVarietà
DIVISIO I
Gymnospermae
Classe I
Gymnospermae
1. Pinaceae ......................................... 5 14 9
     
DIVISIO II
Angiospermae
Classis II
Monocotileae
2. Poaceae (1) ..................................... 66 189 313
  3. Cyperaceae .................................... 11 91 38
  4. Typhaceae (2) .............................. 2 5 1
  5. Najadaceae .................................... 3 13 13
  6. Lemnaceae .................................... 3 4 -
  7. Araceae ......................................... 3 4 3
  8. Alismaceae .................................... 4 5 6
  9. Hydrocharidaceae ......................... 4 4 2
  10. Juncaceae .................................... 2 22 35
  11. Dioscoreaceae ............................. 1 1 4
  12. Asparagaceae .............................. 8 13 17
  13. Liliaceae (3) ................................. 19 58 55
  14. Colchicaceae ............................... 3 5 10
  15. Amaryllidaceae (4) ...................... 8 19 16
  16. Iridaceae ...................................... 5 14 18
  17. Orchidaceae (5) ........................... 23 62 41
     
Classis III
Dycotileae

18. Juglandaceae ...............................

1

1

8
  19. Salicaceae ................................... 2 28 29
  20. Betulaceae .................................. 2 4 11
  21. Quercaceae ................................. 6 13 23
  22. Urticaceae ................................... 9 13 18
  23. Platanaceae ................................. 1 2 3
  24. Euphorbiaceae (6) ....................... 6 34 27

indice generale
pag. 684 Vol. 2°
 
FAMIGLIE

GeneriSpecieVarietà
Classis III
Dycotileae

25. Ceratophyllaceae .........................

1

2

8
  26. Polygonaceae .............................. 2 30 28
  27. Amarantaceae .............................. 2 12 4
  28. Phytolaccaceae ............................ 1 1 -
  29. Chenopodiaceae .......................... 7 22 18
  30. Daphnaceae ................................. 2 6 3
  31. Lauraceae .................................... 1 1 4
  32. Elaeagnaceae ............................... 2 2 -
  33. Loranthaceae ............................... 1 2 -
  34. Santalaceae .................................. 1 5 1
  35. Aristolochiaceae .......................... 2 4 -
  36. Ranunculaceae ............................ 17 73 80
  37. Berberidaceae .............................. 2 2 1
  38. Nymphaceae ................................ 2 2 1
  39. Papaveraceae ............................... 5 16 31
  40. Brassicaceae (7) ........................... 44 91 70
  41. Capparidaceae (8) ........................ 2 2 -
  42. Resedaceae .................................. 1 3 19
  43. Polygalaceae ................................ 2 5 4
  44. Cistaceae ..................................... 2 8 12
  45. Violaceae (9) ................................ 1 25 33
  46. Droseraceae ................................. 2 2 -
  47. Dianthaceae (10) ........................... 18 78 102
  48. Portulacaceae ............................... 2 2 2
  49. Paronychiaceae ............................ 3 4 2
  50. Tamaricaceae ............................... 2 2 1
  51. Elatinaceae .................................. 1 1 -
  52. Hypericaceae .............................. 1 10 4
  53. Tiliaceae ...................................... 1 3 -
  54. Malvaceae ................................... 4 18 3
  55. Geraniaceae ................................. 5 33 40
  56. Rutaceae ...................................... 3 3 3
  57. Meliaceae .................................... 1 1 -
  58. Ericaceae ..................................... 10 20 9
  59. Ebenaceae .................................... 1 1 -
  60. Oleaceae (11) ....................... 6 9 11
  61. Apocynaceae ............................... 2 3 5
  62. Asclepiadaceae ............................ 1 1 2

indice generale
pag. 685 Vol. 2°
 
FAMIGLIE

GeneriSpecieVarietà
Classis III
Dycotileae

63. Gentianaceae ...............................

6

20

22
  64. Convolvulaceae ........................... 3 6 6
  65. Borraginaceae (12) ....................... 16 35 15
  66. Solanaceae ................................... 10 17 6
  67. Scrofulariaceae (13) ..................... 17 84 53
  68. Bignoniaceae ............................... 2 3 -
  69. Orobanchaceae ............................ 3 14 2
  70. Lamiaceae (14) ............................ 28 86 86
  71. Verbenaceae (15) .......................... 2 3 2
  72. Acanthaceae ................................ 1 1 -
  73. Globulariaceae ............................ 1 3 1
  74. Utriculariaceae ............................ 2 4 3
  75. Primulaceae ................................. 10 31 21
  76. Plumbaginaceae .......................... 2 3 -
  77. Plantaginaceae ............................ 2 11 24
  78. Anacardiaceae ............................. 3 4 1
  79. Rhamnaceae ................................ 7 13 28
  80. Sapindaceae ................................ 3 7 8
  81. Phaseolaceae .............................. 41 154 184
  82. Rosaceae (16)................................ 20 157 156
  83. Lythraceae (17).............................. 4 5 5
  84. Epilobiaceae ................................ 5 17 10
  85. Halorrhagidaceae ........................ 2 3 2
  86. Myrtaceae ................................... 2 2 10
  87. Crassulaceae (18)......................... 2 15 9
  88. Mesembrjanthemaceae .............. 1 1 -
  89. Cactaceae .................................... 1 1 -
  90. Saxifragaceae (19)........................ 4 28 22
  91. Apiaceae (20)................................ 46 89 54
  92. Araliaceae ................................... 1 1 6
  93. Cornaceae ................................... 1 2 8
  94. Rubiaceae ................................... 4 27 30
  95. Campanulaceae .......................... 5 34 41
  96. Cucurbitaceae (21)....................... 4 7 15
  97. Loniceraceae ............................... 5 14 10
  98. Valerianaceae (22)........................ 3 14 11
  99. Dipsacaceae (23).......................... 5 20 16
  100. Asteraceae (24)........................... 69 293 305


indice generale

pag. 686 Vol. 2°

Prospetto numerico delle Famiglie, Generi, Specie, Varietà spontanee o
coltivate delle FANEROGAME segnalate nell'Agro Veronese

 FamiglieGeneriSpecieVarietà
Gymnospermae15149
AngiospermaeMonocotileae16165499572
Dicotyleae8353318291774
TOTALI10070323422355



Fine vol. II

INIZIO

Revisione del conteggio dei generi e specie descritte
n = valori errati       n = valori corretti      



INIZIO


































































I - GYMNOSPERMAE

Familia I - PINACEAE


Indice generale

Torna all'Inizio


































































II - Monocotileae

I - Poaceae II - Cyperaceae III - Typhaceae IV - Najadaceae
V - Lemnaceae VI - Araceae VII - Alismataceae VIII - Hydrocharidaceae
IX - Juncaceae X - Dioscoreaceae XI - Asparagaceae XII - Liliaceae
XIII - Colchicaceae XIV - Amaryllidaceae XV - Iridaceae XVI - Orchidaceae

Indice generale

Torna all'Inizio


































































Familia I - POACEAE


torna a Monocotileae

Torna all'Inizio


































































Familia II - CYPERACEAE


torna a Monocotileae

Torna all'Inizio


































































Familia III - THYPACEAE


torna a Monocotileae

Torna all'Inizio


































































Familia IV - NAJADACEAE


torna a Monocotileae

Torna all'Inizio


































































Familia VI - LEMNACEAE


torna a Monocotileae

Torna all'Inizio


































































Familia VI - ARACEAE


torna a Monocotileae

Torna all'Inizio


































































Familia VII - ALISMACEAE


torna a Monocotileae

Torna all'Inizio


































































Familia VIII - HYDROCHARIDACEAE


torna a Monocotileae

Torna all'Inizio


































































Familia IX - JUNCACEAE


torna a Monocotileae

Torna all'Inizio


































































Familia X - DIOSCOREACEAE


torna a Monocotileae

Torna all'Inizio


































































Familia XI - ASPARAGACEAE


torna a Monocotileae

Torna all'Inizio


































































Familia XII - LILIACEAE


torna a Monocotileae

Torna all'Inizio


































































Familia XIII - COLCHICACEAE


torna a Monocotileae

Torna all'Inizio


































































Familia XIV - AMARYLLIDACEAE


torna a Monocotileae

Torna all'Inizio


































































Familia XV - IRIDACEAE


torna a Monocotileae

Torna all'Inizio


































































Familia XVI - ORCHIDACEAE


torna a Monocotileae

Torna all'Inizio


































































III - DICOTYLEAE
(Libro I)

I - Iuglandaceae II - Salicaceae III - Betulaceae IV - Quercaceae
V - Urticaceae VI - Platanaceae VII - Euphorbiaceae VIII - Ceratophyllaceae
IX - Polygonaceae X - Amarantaceae XI - Phytolaccaceae XII - Chenopodiaceae
XIII - Daphnaceae XIV - Lauraceae XV - Elaegnaceae XVI - Loranthaceae
XVII - Santalaceae XVIII - Aristolochiaceae

Indice generale


































































Familia I - IUGLANDACEAE


torna a Dicotyleae (Libro I)

Torna all'Inizio


































































Familia II - SALICACEAE


torna a Dicotyleae (Libro I)

Torna all'Inizio


































































Familia III - BETULACEAE


torna

Torna all'Inizio


































































Familia IV - QUERCACEAE


torna a Dicotyleae (Libro I)

Torna all'Inizio


































































Familia V - URTICACEAE


torna a Dicotyleae (Libro I)

Torna all'Inizio


































































Familia VI - PLATANACEAE


torna a Dicotyleae (Libro I)

Torna all'Inizio


































































Familia VII - EUPHORBIACEAE


torna a Dicotyleae (Libro I)

Torna all'Inizio


































































Familia VIII - CERATOPHYLLACEAE


torna a Dicotyleae (Libro I)

Torna all'Inizio


































































Familia IX - POLYGONACEAE


torna a Dicotyleae (Libro I)

Torna all'Inizio


































































Familia X - AMARANTACEAE


torna a Dicotyleae (Libro I)

Torna all'Inizio


































































Familia XI - PHYTOLACCACEAE


torna a Dicotyleae (Libro I)

Torna all'Inizio


































































Familia XII - CHENOPODIACEAE


torna a Dicotyleae (Libro I)

Torna all'Inizio


































































Familia XIII - DAPHNACEAE


torna a Dicotyleae (Libro I)

Torna all'Inizio


































































Familia XIV - LAURACEAE


torna a Dicotyleae (Libro I)

Torna all'Inizio


































































Familia XV - ELAEGNACEAE


torna a Dicotyleae (Libro I)

Torna all'Inizio


































































Familia XVI - LORANTHACEAE


torna a Dicotyleae (Libro I)

Torna all'Inizio


































































Familia XVII - SANTALACEAE


torna a Dicotyleae (Libro I)

Torna all'Inizio


































































Familia XVIII - ARISTOLOCHIACEAE


torna a Dicotyleae (Libro I)

Torna all'Inizio







AGOSTINO GOIRAN
( - Inizio Libro I )



BIOGRAFIA (cenni)

Nasce il 24 settembre 1835 a Nizza.
Ivi compie gli studi secondari.
Si laurea in scienze fisiche e naturali a Torino.

Inizio l'attività di docenza a Nizza nel 1859.

In seguito lo si trova docente a Lodi (1861); diventa direttore del giornale Sanremo, nonché Direttore dell'osservatorio meteorologico ed insegna in quella città chimica e fisica presso il Regio Liceo "Cassini". M.C. Astraldi, suo studente, nelle Memorie Storiche 1848-1875, lo definisce "uomo di un bello ingegno, di cuore italiano, e che aveva disprezzato altamente quei suoi concittadini, che si erano venduti alla Francia, e che in seguito delusi nelle loro speranze, erano venuti a mendicare un impiego a piedi del governo d'Italia".
Il 17 marzo 1866 presenta al Regio Liceo: "Il Pensiero Italiano, Epilogo del pensiero Universale, Primo fattore della Civiltà del Mondo".

Si trasferisce poi a Casale Monferrato e altre località.

Nel 1869 arriva a Verona dove insegna al Regio Collegio femminile "Agli Angeli" e al Regio Liceo "Scipione Maffei".

Nel 1874 pubblica il primo contributo sulla flora veronese "Plantae vasculare novae vel minus notae aut criticae in veronensi provincia lectae".

Nel 1880 pubblica: Storia sismica della provincia di Verona: meteorologia endogena.

Diverse escursioni come, per citare solo alcuni esempi, in "Vajo di Quaranto" il 13 marzo 1881 e tra i presenti c'è Angelo Dall'Oca Bianca; 12 e 13 aprile sul Baldo senza raggiungere la vetta per l'eccessiva neve; il 10 maggio alle "Caverne ossifere" o Covoli di Velo; il 16 maggio alla cima Costabella sul Baldo; il 27 maggio sui Lessini partendo da Pavorana in Val Pantena, percorrendo il Vallone del Malera fino alla cime del monte; il 29 e 30 maggio verso la Cima Telegrafo o di Monte Maggiore, ma alla cima di Naole sono costretti al ritorno per l'imperversare di un "uragano" (sic) e si gettano le basi per l'installazione di una stazione meteorologica presso il Santuario della Corona; il 9 giugno salita al Telegrafo, ecc.

Nel 1874-86 pubblica "Prodromus Florae veronensis".

Nel 1875 diviene cofondatore del C.A.I. di Verona.

A partire dai primi anni '80 iniziano gli studi sulla sismologia e mette in funzione un osservatorio sismico al Regio Liceo S. Maffei. Solo dopo aver pubblicato le "Effemeridi sismiche" avvia un grande progetto di sistemare stazioni sismografiche in varie parti della provincia veronese, oltre a Verona (sismografo presso la sede dell'Accademia sul finire degli anni '70), a Magugnano e Colà di Lazise (prevede anche un punto di rilevamento a Malcesine che, però, gli viene negato dal Bertoncelli, l'allora meteorologo ufficiale).

Note di fitografia e di patologia vegetale: lette nella seduta accademica del 21 febbrajo 1878.
Nel 1885 osservazioni fitopatologiche su vite (oidio su cv. Negrara) e pubblica "Note di fitografia e di patologia vegetale", argomentando su Peronospora ed oidio della vite e altre patologie vegetali.

Tra il 1886 e il 1891 pubblica il "Catalogo dei terremoti veronesi", di grande interesse sismologico e storico.

Nel 1897 pubblica "Le piante fanerogame dell'agro veronese: censimento".

2 Interessante diatriba scherzosa sul significato della parola "Veja" dell'omonimo ponte naturale. Secondo Achille Forti "I l'à sempre guardà par maravéja: così i l'à nominà Ponte de Veja". Risponde Goiran che il nome deriva da "Ponte della Vecchia". La credenza popolare della presenza di streghe abbia dato origine a diversi motti, uno dei quali diceva "Dai Belòri al Ponte de Veja gh'è el sentier che fa le strie".2

Nel 1897 (1904) pubblica la sua opera principale "Flora veronensis, Piante Fanerogame dell'Agro Veronese". (Oné)

Nel 1900 abbandona l'insegnamento all'età di 65 anni.

Lascia Verona nel 1907 per tornare a Nizza dall'amata figlia Elisa e trascorrere lì gli ultimi anni della sua vita; anni non infruttuosi, continuando gli studi e le arborizzazioni nella regione nizzarda che gli diede i natali.

Il 29 ottobre 1909 muore nella sua città.

Nel 1910 Achille Forti1 acquista l'erbario (oltre 30.000 piante) e lo dona all'Accademia di Scienze e Lettere di Verona.
[(1) = Achille Forti nel 1905 aveva già acquistato le collezioni di "Edoardo de Betta" e donate al Museo - n.d.c.]




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BIBLIOGRAFIA

- F. PROSSER, A. BERTOLLI & F. FESTI, Flora illustrata del Monte Baldo - Rovereto, Ed. Osiride, 2009
- MASSALONGO C., Della vita e degli scritti del Prof. Cav. A. Goiran, in "Atti e Memorie dell'Accademia d'Agricoltura Scienze Lettere Arti e Commercio di Verona", S. IV, Vol. XII, pp. 51-84. Verona 1912
- ZAMBONI P., Parole dette dal Presidente Cav. Pietro Zamboni in commemorazione … del socio onorario Prof. Cav. Agostino Goiran nella seduta del 5 dicembre 1909, in "Atti e Memorie dell'Accademia d'Agricoltura Scienze Lettere Arti e Commercio di Verona", S.IV, Vol.X,pp.233-235. Verona 1910


Inizio


 




DICOTYLEAE
(Libro II)

XIX - Ranunculceae XX - Berberidaceae XXI - Nympheaceae XXII - Papaveraceae
XXIII - Brassicaceae XXIV - Capparidaceae XXV - Resedaceae XXVI - Polygalaceae
XXVII - Cistaceae XXVIII - Violaceae XXIX - Droseraceae XXIXbis - Dianthaceae
XXX - Portulacaceae XXXI - Paronychiaceae XXXII - Tamaricaceae XXXIII - Elatinaceae
XXXIV - Hypericaceae XXXV - Tiliaceae XXXVI - Malvaceae XXXVII - Geraniaceae
XXXVIII - Rutaceae XXXIX - Meliaceae XL - Ericaceae XLI - Ebenaceae
XLII - Oleaceae XLIII - Apocynaceae XLIV - Asclepiadaceae XLV - Gentianaceae
XLVI - Convolvulaceae XLVII - Borraginaceae XLVIII - Solanaceae XLIX - Scrofulariaceae
L - Bignoniaceae LI - Orobanchaceae LII - Lamiaceae LIII - Verbenaceae
LIV - Acanthaceae LV - Globulariaceae LVI - Utriculariaceae LVII - Primulaceae
LVIII - Plumbaginaceae LIX - Plantaginaceae LX - Anacardiaceae LXI - Rhamnaceae
LXII - Sapindaceae LXIII - Phaseolaceae LXIV - Rosaceae LXV - Lythraceae
LXVI - Epilobiaceae LXVII - Halorrhagidaceae LXVIII - Myrtaceae LXIX - Crassulaceae
LXX - Mesembrjanthemaceae LXXI - Cactaceae LXXII - Saxifragaceae LXXIII - Apiaceae
LXXIV - Araliaceae LXXV - Cornaceae LXXVI - Rubiaceae LXXVII - Campanulaceae
LXXVIII - Cucurbitaceae LXXIX - Loniceraceae LXXX - Valerianaceae LXXXI - Dipsacaceae
LXXXII - Asteraceae

Indice generale



Familia XIX - RANUNCULACEAE


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Familia XX - BERBERIDACEAE


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Familia XXI - NYMPHEACEAE


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Familia XXII - PAPAVERACEAE


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Familia XXIII - BRASSICACEAE


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Familia XXIV - CAPPARIDACEAE


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Familia XXV - RESEDACEAE


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Familia XXV - POLYGALACEAE


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Familia XXVI - CISTACEAE


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Familia XXVIII - VIOLACEAE


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Familia XXIX - DROSERACEAE


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Familia XXIX.bis - DIANTHACEAE


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Familia XXX - PORTULACACEAE


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Familia XXXI - PARONYCHIACEAE


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Familia XXXII - TAMARICACEAE


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Familia XXXIII - ELATINACEAE


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Familia XXXIV - HYPERICACEAE


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Familia XXXV - TILIACEAE


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Familia XXXVI - MALVACEAE


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Familia XXXVII - GERANIACEAE


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Familia XXXVIII - RUTACEAE


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Familia XXXIX - MELIACEAE


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Familia XL - ERICACEAE


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Familia XLI - EBENACEAE


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Familia XLII - OLEACEAE


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Familia XLIII - APOCYNACEAE


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Familia XLIV - ASCLEPIADACEAE


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Familia XLVI - CONVOLVULACEAE


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Familia XLIX - SCROFULARIACEAE


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Familia L - BIGNONIACEAE


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Familia LIII - VERBENACEAE


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Familia LXXXII - ASTERACEAE


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ALBERTO (O ADALBERTO) DE BRACHT ?
LUNGIMIRANTE BOTANICO E CAPITANO BOEMO

Enzo Bona


Su una nota rivista botanica austriaca, l'Oesterreichische botanische Zeitschrift1 della seconda metà dell'800 il noto botanico Alexander Braun2 riferisce di voler dedicare una rosa in memoria di Adalberto Bracht. Si tratta della Rosa brachtii (Heinr. Braun) Heinr. Braun = Rosa dumetorum Thuill.. var. brachtii H. Braun, nuova per la scienza e raccolta in: "aggeribus et in pratorum marginibus ad urbem Vindobonam Austria inferiori", ossia nei prati presso Vienna. L'autore sostiene di fare questo in memoria del capitano Bracht del 52° reggimento di "fanteria di linea" caduto a Custoza nel 1848, membro di numerose società scientifiche quali la Reale Società Botanica bavarese di Ratisbona, l'Accademia delle Scienze di Torino ed altre ancora. Aggiunge che il valente botanico ha raccolto numerose specie critiche in quel di Verona e sul Monte Baldo.
Anche il famoso botanico tedesco Heinrich Gustav Reichenbach (1823-1889), dedicò a Bracht addirittura un genere, Brachtia3, appartenente alla famiglia delle Orchidaceae, che raggruppa ben 7 specie4 di grande bellezza, epifite e originarie delle foreste pluviali delle Ande (Venezuela, Colombia, Ecuador e Perù). A questo proposito è curioso rilevare come in una recentissima monografia specializzata5 la dedica di questo bellissimo genere venga attribuita addirittura al "generale". Si sa che in memoria dei morti è sempre meglio largheggiare. In verità al caduto di Custoza, anche il botanico Antonio Trevisan (1818-1897) si era a frettato a dedicare, con lo stesso nome, un genere di alghe Chlorophytae6 che venne in seguito rigettato. Meno strepitosa è la dedica, sempre da parte di Reichenbach, di una specie raccolta nel veronese dal capitano boemo7: Centaurea Brachtii Rchb. fil. "Planta re vera spectabilis alulis istis hyalinis valde distincta, pulchre coronata flosculis roseis. Dicavi nobilissimo Bracht, centurioni in exercitu austriaco, ineunte bello civili austriaco italico nuper defuncto de flora austriaca meritissimo", ossia: "Pianta davvero meravigliosa ben differenziata per queste alucce ialine, leggiadramente incoronata da flosculi rosei. L'ho dedicata al nobilissimo Bracht, ufficiale nell'esercito austriaco, da poco defunto all'inizio della guerra civile austriaco-italiana, che si è reso grandemente benemerito verso la flora austriaca". Da una analisi dei documenti emerge come questa specie fosse stata già descritta come Centaurea pestalotii Cesati nel 1838 il cui "typus" viene conservato a Roma nell'erbario De Notaris. In Flora Europea8 tuttavia il nome C. brachtii viene conservato, come pure sulla Flora d'Italia9 di Sandro Pignatti, anche se come pianta dubbia e riconducibile forse ad una popolazione estrema della diffusa C. maculosa.
Le dediche insolite hanno mosso la mia curiosità al fine di scoprire chi sia mai stato il capitano Adalberto Bracht, che rapporti possa aver avuto con i nostri territori e con i botanici attivi nella prima metà dell'800. Nella nostra banca dati BG-BS il nome Bracht compare poche volte e sempre come raccoglitore di specie confluite in altri erbari, oppure come corrispondente di Filippo Parlatore o di altri botanici ottocenteschi quali il naturalista mantovano Luigi d'Arco10. Con quest'ultimo alcune lettere documentano un intenso scambio di exsiccata11. Sicuramente visitò la Rocca (o il Castello di S. Vigilio) di Bergamo se ha potuto raccogliere nel 1836 "in arce" campioni della rara orchidea Himantoglossum adriaticum recepiti nell'erbario fiorentino nel gennaio del 1848. Bertoloni, nella sua Flora Italica12 dà notizia della presenza di Serratula tinctoria: "…Corni di Aviatico a De Brachtio". È inoltre sicura una visita di Bracht in quel di Brescia come si deduce da alcune citazioni, attribuite a Bracht, nella Flora Italiana di Parlatore13 per Campanula elatinoides, C. rapunculoides, Centranthus ruber, Euphorbia carniolica, Galium corrudifolium, Gentiana asclepiadea, Peucedanum oreoselinum, Scabiosa canescens, pianta quest'ultima mai confermata di recente. Per coloro, come lo scrivente, non freschi di storia risorgimentale è utile ricordare che le battaglie di Custoza furono ben due: una combattuta durante la prima guerra di indipendenza dalle truppe di Carlo Alberto di Savoia contro le forze austroungariche comandate dal generale Radetzky e la seconda durante la terza guerra di indipendenza. Sta di fatto che da entrambi gli episodi le nostre truppe non ne uscirono vittoriose.
Fino a questo punto nulla di strano, se non fosse che Adalberto Bracht cambia nome in alcuni suoi scritti in "Alberto" rimanendo pur sempre capitano e pare improbabile che ci fossero due capitani Bracht nel 52° Reggimento "Arciduca Franz Carl", per di più botanici, uno morto a Custoza e l'altro a Sommacampagna sempre il 25 luglio del 1848, considerato che lo scontro in quest'ultima località non fu che l'inizio della cruenta battaglia di Custoza che durò ben 5 giorni lasciando sul campo quasi 400 morti, tra questi il nostro capitano, elogiato nel suo necrologio14, come "…coraggioso patriota …sbalzato da cavallo da un colpo di mitraglia piemontese". Sul fatto che davanti al cognome Bracht venisse utilizzato il "de" non sono in grado di riferire essendo spesso questa particella preposta nei cognomi di provenienza alto borghese se non nobiliare. Forse retaggio del "van" di origine olandese? È certo che in una lettera autografa del 1839, scritta al nobile Luigi d'Arco, egli si firma Alberto Bracht, Capitano.
Di lui si sa che venne al mondo a Rokitzan in Boemia il 23 aprile del 1804 da una famiglia di origine olandese. Fece i primi studi a Pilsen per poi proseguire la sua preparazione in legge presso l'università di Praga. Nel 1822 si arruolò in un reggimento ungherese dove raggiunse in breve tempo il grado di tenente. Fu presto assegnato alle campagne militari italiane e fu di stanza a Verona per ben 14 anni e in seguito a Milano. La sua cultura era vastissima: conosceva e parlava perfettamente il latino, il greco, il tedesco, il boemo, l'ungherese, il francese, lo spagnolo, l'inglese; parlava e scriveva squisitamente l'italiano. Si tramanda che sia stato un "Naturalista distinto", che teneva contatti con i migliori botanici del tempo i quali riconoscevano in lui un talento eccezionale e una capacità organizzativa di primo ordine. Si occupò in modo speciale della "Flora veronense" che arricchì di non poche specie dapprima non osservate, come fanno fede le citazioni di lui frequentissime nelle opere magistrali di Antonio Bertoloni e Filippo Parlatore. Lasciò il suo prezioso erbario, unitamente a tutte le note illustrative quasi per intero al Museo Nazionale di Praga15, anche se numerosi fogli sono conservati presso l'Erbario Centrale di Firenze, presso l'Orto Botanico di Genova e nell'Erbario Patavino. Il suo ritratto, a carboncino, è stato donato dalla figlia Angelina Bracht-Martinelli e dal genero avvocato Luigi Gemma a Pier Andrea Saccardo16.
Fu membro effettivo del Congresso dei dotti italiani adunatosi per la prima volta a Pisa nel 183917. In quella sede il barone Vincenzo Cesati promosse l'istituzione di un Giornale Botanico Italiano che Bracht sostenne fin dall'inizio e ripropose a Padova nel 184218, quando lesse in quella occasione una sua memoria proponendo una serie di "proposizioni" volte alla: "…diffusione e alla facilitazione dello studio botanico". Entriamo nel dettaglio: "La prima delle proposizioni si è quella che all'Erbario nazionale vada unito si, ma per la facilitazione delle ricerche separatamente, un Erbario autentico, cioè un Erbario consistente in ispecie originali [typi] mandate dagli autori stesse che le definirono, colla rispettiva etichetta, e possibilmente anche col giorno della pubblicazione della specie medesima. …Un tale Erbario, oltre di essere il rifugio dei botanici di tutta l'Italia, come pure per l'estero, per la rettificazione delle loro determinazioni dubbie, sarebbe anche una pregevolissima collezione autografica, un eterno monumento di memoria e di gloria per quelli che in botanica si distinsero, e finalmente, mediante la data apposta alla specie pubblicata, una garanzia indubitata contro l'usurpazione dei diritti letterarii, in oggidì si frequente per la vasta estenzione della scienza e le continue scoperte…". Una sorta di garanzia per i diritti d'autore dunque. La seconda "proposizione" riguarda: "la compilazione e l'edizione d'un Giornale botanico italiano, di cui siamo affatto privi, e di cui la mancanza viene vivamente risentita da tutti gl'Italiani". Per surrogare questa sua proposta adduce ragioni del tutto condivisibili: "Quello che attualmente viene pubblicato dai singoli autori nelle Accademie, Istituti e Società dotte, di cui la nostra Italia abbonda, resta ordinariamente un frammento isolato, depositato negli atti di queste Accademie; appena viene alla conoscenza pubblica nell'Italia stessa, meno poi al di là delle Alpi… Ciò necessariamente deve far credere ai nostri vicini che la botanica presso di noi sia poco coltivata. Eppure questi singoli trattati riuniti, e le altre opere più grandi che sortono dallo studio dei nostri autori sono e sarebbero certamente tali da far vedere che l'Italia con tutte le sue nazioni va a passo uguale nella amabile scienza". Conclude questa sua proposta con pratici riferimenti alla sua utilità e diffusione: "Un giornale così fatto sarebbe gagliardo stimolo allo zelo dei nostri dotti, valido impulso alla scienza che coltiviamo, prospetto dello stato in cui si trova la botanica in Italia, mezzo prezioso e sicuro a far di pubblica ragione raccolto in un solo libro ciò che finora era od ignorato o disperso, e per tutte queste cagioni opera indispensabile ad ogni botanico, e quindi tale da potersene presagire certo e copioso lo spaccio". La terza proposta oggetto della relazione di Bracht riguarda l'istituzione e la regolamentazione dello scambio di piante fra i vari istituti e botanici. Cosa che verrà perfezionata nella "lettura" tenuta l'anno successivo a Lucca in seno al quinto Congresso degli scienziati italiani19.
Veniamo ora a questa sua nuova "lettura" dove il capitano boemo auspica molto caldamente, in tre distinti punti, la fondazione di "una società di Cambio", l'istituzione di una "Unione itineraria nazionale" e di una "Flora italica exsiccata". Vale la pena di cogliere qualche frase di questa sua relazione sia per l'acutezza delle idee, sia per l'ardore con cui sostiene le sue tesi. Il capitano Alberto si sente Italiano, almeno culturalmente, infatti esordisce: "La benigna accoglienza, accordata nell'anno scorso dalla Sezione botanica alle mie proposte, tendenti a promuovere lo studio della scienza amabile non solo, ma ancora ad assicurare alla terra di cui siamo figli adottivi o veri, quel posto onorevole ch'essa tenne né secoli passati ognora luminoso, mi dà l'animo di rivolgermi nuovamente a questa chiarissima adunanza, colla relazione di ciò che in conformità al decreto del 28 settembre dell'anno scorso, venne fatto in riguardo alle mie proposte, e con alcune nuove mie idee, che hanno lo scopo istesso ed ancora quello di conoscere più che sia possibile i prodotti del patrio suolo". Figli adottivi? Figli veri? Probabilmente si riferisce alle sue origini boeme; e cosa avrà inteso con "Patrio suolo" lui che era un ufficiale del regno Lombardo-Veneto. Ma sentite come continua: "Non è, lo protesto, non è il bagliore vano dell'ambizione, che mi guida, solo l'amore per la scienza è la potente molla delle mie proposte, e nel mentre la conoscenza delle molteplici istituzioni nell'estero mi fecero notare, ciò che in Italia è mancante e perciò desiderabile, l'amore per una terra a cui appartengo dall'infanzia e per legami di sangue, rivolge ogni mio pensiero all'ardente brama di vederla in nulla seconda a qualunque siasi altra…". I riferimenti all'infanzia non sono spiegabili non disponendo di una biografia esauriente a meno che, ma è un azzardo, si possa dedurre che il piccolo Albert possa aver trascorso in Italia parte della sua infanzia, magari grazie ai suoi legami di sangue, infatti si sa per certo che aveva sposato una nobildonna veneta. Converrete tuttavia che l'argomentazione è più consona ad un carbonaro che ad un ufficiale asburgico!
Continuando a scorrere la lettura riusciamo ad apprezzare lo sforzo di sprovincializzazione proposto da Bracht. Nella sua proposta dell'istituzione di una "Società di Cambio", egli intende promuovere, come in Germania, in "Iscozia" e in Francia una rete di collaborazioni atta a far circolare gli exsiccata e a fornire ad un Erbario Centrale i documenti necessari per rappresentare la Flora Italica. Ma leggiamo dalle sue righe: "Potesse questa mia proposta riuscire un felice esito, potesse formarsi questa Società di Cambio italiana: allora nascerebbe una vita botanica anche nelle più remote parti della penisola - s'aumenterebbero i cultori dell'amabile scienza; non più si potrebbe dire che i prodotti della bassa Italia siano inaccessibili, più inaccessibili di quelli de' paesi barbari dell'Africa e dell'America…". Non vi sembrano parole di una mente straordinariamente aperta, per di più se lette in questi ultimi momenti dove il localismo sembra rappresentare la soluzione dei problemi? Comunque non voglio forzare deduzioni affrettate su periodi storici completamente diversi quando l'unità d'Italia era ancora da venire. Ancora un passo. Bracht nel secondo punto della sua lettura propone l'istituzione di una specie di SPA, ossia l'acquisizione diquote per permettere di inviare sul territorio italiano (e non solo) un esperto per raccogliere le specie e distribuirle agli azionisti: "Trenta o quaranta azioni da 40 franchi ognuna… sarebbero bastanti per poter far viaggiare un botanico esperto per tutta l'Italia, il cui obbligo sarebbe di perlustrare diligentemente massime quelle parti poco o non bastantemente conosciute, raccogliere le specie in maggior copia per gli azionisti, calcolando a questi le centurie delle piante che andrebbero a ricevere, ad un prezzo conveniente, in sconto del loro esborso fatto…". Gli statuti della proposta "Società di Scambio" verranno pubblicati a nome delle stesso Bracht sul primo numero del Giornale Botanico articolati in ben 64 articoli20. Il terzo punto della "lettura" è in tutto propedeutico a ciò che Filippo Parlatore metterà in pratica, ossia la formazione di un Erbario Centrale Italiano. Con uno slancio di patrio ardore Bracht sostiene: "Certamente il desiderio più vivo d'ogni botanico si è quello di aver completa la flora exsiccata della sua patria. Mentre nella maggior parte dell'Europa civilizzata molto viene fatto in questo rapporto colla dispensa di centurie di piante disseccate, noi qui in Italia siamo in uno stato di impossibilità di procurarci la flora patria, né collacquisto, né con relazioni di cambio". Conclude tuttavia la sua esposizione con la consapevolezza delle difficoltà: "Non mi sono ignoti i molteplici ostacoli di ogni sorta, che si oppongono a queste mie proposte per realizzarle, ma una volontà ferma e indefessa, [propria di un militare, n.d.r.] la purezza della cosa stessa, lontana da ogni altro scopo, tranne quello di studiare la natura l'amore per la scienza e per la patria, qualora in tutti i miei uditori fosse, come lo ritengo per certo, vivo, allora ogni ostacolo si vince, sparisce; e la posterità dovrà tributarci quello che ci meritiamo, gratitudine ed eterna memoria". La tanto strenuamente auspicata "società di scambio", così come Bracht la intendeva, non riscosse però l'entusiasmo dei botanici del tempo come si legge negli Atti della Settima Adunanza degli Scienziati Italiani tenutasi a Napoli nel 184621: "Il cap. Bracht ritorna con nuovo scritto sulla istituzione di una società pel cambio di piante nazionali italiane, rammentando gli statuti da lui mandati al Congresso di Lucca, e quindi pubblicati nel Giornale botanico italiano dal direttore di esso sig. prof. Parlatore; desidera che venga stabilita una commissione, per occuparsi del come e dove si possa attivare la società di cambio, per riferirne a questo, o al futuro Congresso di Genova. Il Presidente non crede di annuire alla proposta del sig. Bracht, e vieppiù perchè diversi membri della Sezione significano che questa corrispondenza di cambi esiste già da botanico a botanico, e dentro e fuori d'Italia. E interrogato dal Presidente il prof. Parlatore, questi ha risposto che le sue occupazioni già gli soverchiavano il tempo che spendeva nella direzione dell'Erbario centrale, e nella redazione del Giornale botanico italiano. Il prof. Parlatore porge molta lode al cap. Bracht per avere egli tanto cooperato alla istituzione del Giornale botanico". Con lodevoli parole Parlatore si defila dall'iniziativa lasciando il sogno di Bracht nel solito cassetto dei desiderata. Nella lista dei partecipanti ai successivi congressi di Genova (1846) e Venezia (1847) non si legge il nome Bracht, forse le vicende politiche della prima guerra di indipendenza imposero al capitano un maggiore impegno professionale, oppure, chi può dirlo, la delusione per vedere disattese le sue aspirazioni modificarono la sua disponibilità verso gli italici scienziati.
Solo molti anni dopo, all'inizio del 900, Augusto Béguinot, con altri botanici, renderà concreto il progetto per la fondazione di una "Flora Italica Exsiccata" tributando all'ufficiale boemo la primogenitura:22: "…a lui devesi il merito di avere ideato uno schema di statuto, sia per la fondazione di una Società di scambio, come per la distribuzione di una Flora italica exsiccata. Ma le proposte, forse a causa dei tempi, per non dire degli uomini, non trovarono seguito."

In conclusione non so quanto la prolusione di Bracht abbia contribuito a stimolare la ricerca botanica o a dar vita all'Erbario Centrale Italiano in Firenze, sta di fatto che il capitano aveva le idee molto chiare e, se sfoltiamo le sue parole dalla retorica dell'epoca, oggi ancora ci troviamo a dover costruire quello che lui aveva desiderato. Certo le sfide attuali non riguardano la reperibilità dei campioni d'erbario, ma la maggiore condivisione delle informazioni scientifiche e la loro accessibilità.

Chiudendo questa piccola nota, mi ritrovo nello stesso stato d'animo di Albert (o Adalbert) Bracht, con il desiderio sempre più urgente di condividere le informazioni scientifiche che i tanti istituti nazionali posseggono. Agli ostacoli burocratici amministrativi (economici) si sommano quelli, per così dire, "applicativi", nel senso informatico del termine: far dialogare banche dati e sistemi informativi territoriali dei vari enti è quasi sempre impresa proibitiva.





1 Oesterreichische botanische Zeitschrift (1858).
2 Alexander Carl Heinrich Braun. Botanico tedesco nato a Ratisbona nel 1805 e morto nel 1877. Compì i suoi studi di botanica a Heidelberg, Parigi e Monaco di Baviera. Nel 1833 iniziò ad insegnare botanica al Politecnico di Karlsruhe, rimanendovi fino al 1846. In seguito fu professore di botanica a Friburgo (dal 1846), Giessen (dal 1850) e presso l'Università di Berlino (1851), dove rimase fino al 1877. Fu anche direttore del Giardino botanico di Berlino. Nel 1852 fu eletto membro straniero dell'Accademia Reale Svedese delle Scienze.
3 Linnaea 22: 853. 1850.
4 Brachtia andina Rchb.f., B. brevis Kraenzl., B. cochlearis H.R.Sweet, B. diphylla H.R.Sweet, B. glumacea Rchb.f., B. minutiflora Kraenzl., B. sulphurea Rchb.f.
5 PRIDGEON A.M., CRIBB P.J., CHASE M.W. & RASMUSSEN F.N., 2009 - Genera orchidacearum. Volume 5, Epidendroideae (Part two). Oxford University Press.
6 TREVISAN A., 1848 - Saggio di una monografia delle alghe coccotalle. p. 57.
7 REICHENBACH H.G., 1853 - Icones Florae germanicae et helveticae, Vol. XV. Lipsia.
8 TUTIN T. G., (ed.) et al., 1964-1983 - Flora Europaea. Cambridge University Press, Cambridge, 6 v.
9 PIGNATTI S., 1982 - Flora d'Italia. 3 vol. (I: 1-790; II: 1-732; III: 1-780).
10 BONALI F., 2010 - Un carteggio inedito tra due naturalisti lombardi dell'800: Luigi d'Arco mantovano e Vincenzo Cesati, milanese. Pianura - Scienza e storia dell'ambiente padano. N.25-2010, Pp.3-44.
11 In una lettera del 25 marzo 1840 a d'Arco, Bracht scrive che invierà 490 specie e che è in relazione con Edimburgo, la Danimarca e Pietroburgo, e che vuole corrispondere con Napoli, Provenza e Atene. Chiede a d'Arco anche specie rare in 100 e più esemplari, per poter mantenere queste relazioni, ed in una successiva del 26 sett. 1841 Bracht chiede specie mantovane per la Soc. bot. di Edimburgo e per quella di Strasburgo. (Bonali F. in verbis)
12 BERTOLONI A., 1850 - Flora italica sistens plantas in Italia et in insulis circumstantibus sponte nascentes. Ex typographeo Richardi Masii, Bononiae, vol. 8. Pp. 1-660.
13 PARLATORE F., 1848-1896 - Flora italiana, ossia, Descrizione delle piante che crescono spontaneamente o vegetano come tali in Italia e nelle isole ad essa aggiacenti. Le Monnier, Firenze, 11 v.
14 PETTER F., 1852 - Österreichische botanische Zeitschrift. Wien. Pp. 1-534.
15 GOIRAN A., 1880 - Appunti botanici, pag 32-33; Verona, Civelli.
16 SACCARDO P.A., 1895-1901 - La botanica in Italia. Materiali per la storia di questa scienza. Tipografia C. Ferrari, Venezia, 2 v.
17 Atti della prima riunione degli scienziati italiani tenuta in Pisa nell'ottobre del 1839, Nistri, Pisa, 1840.
18 Atti della quarta riunione degli scienziati italiani tenuta in Padova nel settembre del 1842, Seminario, Padova, 1842.
19 Atti della quinta riunione degli scienziati italiani tenuta in Lucca nel settembre del 1843, Nistri, Giusti, Lucca, 1844.
20 Giornale Botanico Italiano, 1844, anno 1° - tomo 1°
21 Atti della settima adunanza degli scienziati italiani tenuta in Napoli dal 20 di settembre e il 5 di ottobre del 1845, 2 volumi, Fibreno, Napoli, 1846.
22 BEGUINOT A., FORI A., FORTI A., NEGRI G., PAMPANINI R., TROTTER A., VACCARI L. E ZODDA G., 1908 - Lo stato attuale delle conoscenze sulla vegetazione dell'Italia e proposte per la costituzione di un Comitato permanente "Pro Flora Italica" per la regolare sua esplorazione. Relazione e Programma. Atti della Società italiana per il progresso delle scienze. Seconda riunione, Firenze.




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PAOLO BARBIERI
L'attività scientifica di Paolo Barbieri (1789-1875), botanico mantovano

Fabrizio Bonali




Riassunto:

Paolo Barbieri, originario di Castel d'Ario (MN), ancora studente, a vent'anni di età, fu assunto come giardiniere presso l'orto botanico pubblico della città di Mantova, ed in seguito ne divenne custode. Attraverso l'amicizia con il conte mantovano Luigi d'Arco, appassionato naturalista, allacciò rapporti con numerosi botanici tra cui Giorgio Jan. Iniziò a erborizzare nel Mantovano fornendo materiale all'amico Paolo Lanfossi, quindi effettuò escursioni e viaggi, principalmente tra 1822 e 1827, al monte Baldo e nel Lazio, fermandosi soprattutto a Roma. Di queste località raccolse numeroso materiale floristico, inviando circa 1300 campioni appartenenti a 1007 specie di 445 generi ad Antonio Bertoloni. Allo stesso modo fornì materiale, oltre 1300 campioni e per primo, a Filippo Parlatore, all'atto della costituzione dell'Erbario Centrale Italiano. Ebbe contatti anche con Giovan Battista Amici, al quale inviò campioni di alghe del genere Chara utili per la descrizione della circolazione intracellulare. Fu autore di diverse decine di note e brevi articoli scientifici relativi alla fisiologia e all'agronomia, talvolta incappando in valutazioni erronee. Tra il materiale e le segnalazioni controllate, alcuni campioni risultano interessanti, come Ornithopus compressus e Lavatera arborea mai citate per il Colosseo e Geranium tuberosum per Roma. Per Bosco Fontana, a Marmirolo (MN), risultano nuove una ventina di specie, tra cui Bromus secalinus, il cui campione viene indicato come sintipo. Diverse sue segnalazioni e reperti per il monte Baldo sono stati invece criticati come erronei o non raccolti di propria mano. Presso il Liceo "Virgilio" di Mantova è depositato il suo erbario di oltre 3000 reperti, diversi in condizioni precarie. Nel 1847 ottenne il trasferimento presso l'orto botanico dell'Università di Pavia; al ritorno a Mantova il suo impegno fu fortemente ridotto anche a causa della cecità che lo colse negli ultimi anni.


Introduzione:

A Mantova l'esibizione, l'osservazione e in seguito lo studio delle piante utilizzando aree allo scopo destinate, dapprima giardini, quindi orti botanici, risalgono al periodo compreso tra la metà del '500 e primi del '600. Figure importanti furono Marcello Donati, Ippolito Geniforti e Francesco Borsati. Poi, per due secoli, la tradizione appare interrotta, ma sulla spinta della costruzione nella Lombardia austriaca di adeguate strutture a Milano e a Pavia adatte allo scopo, anche Mantova nel 1780 vedeva sorgere il proprio Orto botanico pubblico al quale fornirono contributi di idee e operosità figure meno conosciute, come Giorgio Sebastiano Helbling e Angelo Gualandris, o più famose come Domenico Nocca1 . Questi lasciò la direzione dell'Orto nel 1797 e fu sostituito da persone che poco si distinsero per apprezzabili studi scientifici. Eppure l'Orto continuò a vivere anche sotto la spinta di custodi, giardinieri e operai dei quali poco si conosce. Tra i primi un posto di spicco spetta a Paolo Barbieri (1789-1875), di cui si intende qui ripercorrere le parti salienti della vita scientifica.



Primi studi botanici:

Paolo Barbieri2 nacque a Castel d'Ario (MN) il 3 novembre 1789 da Francesco e Teresa Dall'Acqua3; compì il ciclo di studi filosofici al liceo di Mantova4 e fu assunto provvisoriamente, ancora studente, a partire dall'agosto del 1810 presso il locale orto botanico5, sorto nel 1780 e ubicato nei pressi della chiesa e del convento dei Padri Camaldolesi di S. Marco6. Ebbe cinque figli7 di cui il primogenito, Ulisse, fu poeta e drammaturgo conducendo una vita turbolenta.
Paolo Barbieri fu incaricato a più riprese di supplire alla cattedra di Botanica ed Agraria presso il locale Liceo, anche in sostituzione del professore Francesco Nocetti denunciato e destituito8. La vicenda vide la sua contrapposizione con Pellegrino Bertani, già ripetitore ed assistente di botanica tra il 1810 e il 1815 e poi fino al 1820 custode dell'Orto9, in seguito diretto da Giuseppe Bendiscioli10. Barbieri interessò Giuseppe Acerbi, personaggio mantovano influente presso il governo, per ottenere l'insegnamento di botanica, citando i suoi rapporti burrascosi con Bertani, che si era posto nei suoi confronti con atteggiamenti di denuncia simili a quelli tenuti nei confronti del decaduto Nocetti11.
Del 1827 è la nomina a giardiniere, con diritto all'alloggio gratuito nello stesso orto12, che mantenne fino al 1847, quando passò a quello di Pavia. Con lui si avvicenderanno altri lavoranti o sottogiardinieri nelle persone di Giuseppe Bisi, Giuseppe Pedrazzoli, Primo Baraldi; quest'ultimo sostituirà Barbieri dopo il suo trasferimento13.
Barbieri cercò presto di allacciare rapporti con botanici lombardi; probabilmente utilizzava le conoscenze del conte mantovano Luigi d'Arco, con cui aveva buoni rapporti, e che intorno al 1820 iniziava ad occuparsi di botanica insieme all'amico Giacinto Bianchi, redigendo elenchi di piante e allestendo un erbario. Tra i contatti di d'Arco c'era Giorgio Jan14, che risiedeva in quel periodo a Parma, e fin dal 1819 Barbieri gli richiese esemplari di crittogame15, ricevette e spedì exsiccata16 oltre che sementi17, preparò decine di esemplari di Hibiscus palustris e Stratiotes aloides18, spedì una novità di alga del genere Chara da lui trovata nel laghi mantovani19. Numerosi esemplari di questa Nitellopsis obtusa (sub. Chara ulvoides) vennero inviati a diversi studiosi e anche all'Herbarium Patavinium (PAD) dove si conservano tuttora20. Un nutrito elenco di piante richieste chiudeva i rapporti con Jan nel 182621.
Barbieri già da tempo, oltre alla cura dell'orto botanico, si dedicava ad osservazioni lungo i laghi che circondano Mantova, fornendo alcuni esemplari a Paolo Lanfossi22 che nel periodo 1825-1827 lavorava a Mantova come professore delle scuole elementari maggiori. Questi pubblicò un elenco contenente diverse centinaia di specie, individuate tra la città e le immediate vicinanze23: elenco ripreso da Barbieri, che allargò il campo d'indagine visitando località mantovane interessanti tra cui le valli salse di Sermide, le colline di Solferino e di Volta Mantovana, oltre al Po e alle sue isole fluviali24. Nella golena del Po Barbieri rinvenne Apios tuberosa25 e ne propose la coltivazione per i rizomi sotterranei tuberiformi che la pianta produce, sulla scorta degli usi che se ne facevano in America settentrionale26. Ne scrisse anche a Giuseppe Moretti, professore di botanica a Pavia, che espresse alcuni anni dopo la sua idea in un breve articolo27, riconoscendo la priorità delle osservazioni di Barbieri28. Fu però ufficialmente Antonio Bertoloni29 a segnalarla nel 1847 per l'Italia.
Barbieri dovette anche rintuzzare alcune malevole insinuazioni di una sua artificiosa introduzione della specie, ricordandone l'uso che la popolazione locale ne faceva antecedentemente alle sue osservazioni30. Si trattava di puntualizzazioni che venivano sostenute dalle parole incontrovertibili di Bertoloni e di Moretti.
Anche su un'altra specie Barbieri appuntò la sua attenzione, precisamente su un ibisco che poteva produrre fibre di una certa qualità31. Si trattava di Hibiscus roseus ritenuto differente da H. palustris (ora ricondotti a H. moscheutos ssp. palustris)32. Effettuando una serie di prove sperimentali sui metodi di coltivazione, si convinse che era possibile ottenere sia corde che carta33. Egli partecipò indirettamente alle riunioni degli scienziati italiani, che si succedettero a partire dal 1839 a Pisa, delegando altri alla presentazione di sue osservazioni. A Firenze, nel 1841, per l'istituzione e l'avvio della creazione di un Erbario Centrale Italiano si rammentava che tra i primi in assoluto a fornire exsiccata vi fu proprio Paolo Barbieri con "una serie d'oltre millequattrocento specie di piante italiane, raccolte e disseccate"34. Ancora in questa riunione Paolo Savi leggeva una Memoria di Barbieri inerente la situazione della "natura sessuale" in Stratiotes aloides35.
Alla riunione di Padova del 1842 Giuseppe Meneghini36 lesse una Memoria di Barbieri sul cambiamento del colore di fiori sbocciati in vicinanza di altri di diverso colore, proponendo l'ipotesi di una "influenza della riflessione della luce da un fiore sopra l'altro". Critiche alla memoria vennero da Giuseppe Clementi37 per le scarne indicazioni sperimentali e soprattutto da Pietro Savi38 che la considerò priva di fondamento. Nella sesta riunione tenutasi a Milano nel 1845 venne presentato un manoscritto del Barbieri, sempre ad opera di Meneghini, che riportava un elenco di specie appartenenti alla flora mantovana, comprensiva delle felci, indicandone le località di raccolta, per un totale di 1136 specie39. Nel frattempo fu associato a varie accademie, tra cui l'Accademia Gioenia di Scienze naturali di Catania40 e l'Accademia Galileiana di Padova41.
Paolo Barbieri fu attivo collaboratore di Antonio Bertoloni (1775-1868)42 che tra il 1833 e il 1854 pubblicò Flora Italica43. Dallo spoglio dei dieci volumi dell'opera effettuato, risultano 1290 segnalazioni di exsiccata inviati da Barbieri, inerenti a 1007 specie appartenenti a 445 generi di piante vascolari, oltre a 14 segnalazioni per 10 specie di alghe appartenenti al genere Chara. Purtroppo diversi campioni, pari a 208, non risultano più disponibili poiché seguirono la sorte di quel 25% di materiale dell'erbario Bertoloni che si è perso nel corso del secolo scorso44. Interessanti sono i rimanenti, di cui il 51,8% riguarda località mantovane, il 10,3% il monte Baldo, il 21% la città di Roma e dintorni, la restante percentuale l'Emilia-Romagna, il Veneto, l'Umbria, la Valtellina e il Pavese. Per 24 segnalazioni non è stato possibile assegnare l'area di provenienza. Il materiale mantovano comprende sia la città di Mantova, sia le sponde dei laghi circostanti, i vicini comuni di Porto Mantovano, S. Giorgio di Mantova, Roncoferraro, località lungo il Po come Melara (ora provincia di Rovigo), Sermide, Quingentole, Suzzara ed altre più a nord come Valeggio sul Mincio (ora veronese), Volta Mantovana, Solferino, Goito. In particolare per la località di Bosco Fontana nel comune di Marmirolo sono riportati ben 170 exsiccata, indicanti quindi un'intensa ed assidua frequentazione da parte del nostro botanico.
Da una comparazione tra le osservazioni effettuate da diversi autori tra la fine dell'Ottocento e la fine del secolo scorso45, per quest'ultima località, sono state rintracciate alcune specie mai segnalate: si tratta di Bromus secalinus, Cephalaria transsylvanica (sub Scabiosa transylvanica), Orchis tridentata (sub Orchis variegata), Carex panicea (è indicata la località di Marmirolo), Cerastium ligusticum (sub Cerastium campanulatum), Lathyrus angulatus e Panicum virgatum.
Il campione di Bromus secalinus presenta la cartellinatura: "Bromus secalinus al Bosco fontana e sui spalti di Cerese. Misit Barbieri Mantua 1828" ed è stato etichettato come sintipo.
Per quanto riguarda il Monte Baldo si tratta di 133 segnalazioni corrispondenti ad altrettante specie inviate; su diverse di queste si appuntarono in passato le critiche di Agostino Goiran, studioso della provincia di Verona, che indagò a fondo la flora di quella regione comprendente la suddetta montagna46.
La questione è stata ripresa pochi anni fa, con la pubblicazione dell'ultima flora del monte Baldo47, con diversi dati confutati spesso per motivi ecologici48. Dai documenti risulta che Barbieri nel 1822-1823 chiese dei permessi al liceo di Mantova, da cui dipendeva, per recarsi sul monte Baldo e nel Parmense a raccogliere esemplari49. E, come scrisse in una lettera al naturalista mantovano Luigi d'Arco, accennando a fatti compresi tra il 1831 e il 1835, regolarmente si assentava nei mesi di settembre o ottobre per le sue erborizzazioni, nonostante fossero periodi in cui la vegetazione di quelle aree conclude il proprio ciclo vegetativo. Una supposizione inerente possibili acquisti, e non ricerche dirette sul campo, chiamerebbe in causa in quel periodo un noto erbaiolo che procurava grandi quantità di esemplari a tutti i botanici dell'epoca; si tratta di Giuseppe Pellizzoni di Verona, che avrebbe potuto rifornire anche Barbieri, in alcuni casi, indicando come area di ritrovamento dei campioni il monte Baldo, quanto invece raccolti altrove50. Nel materiale inviato a Bertoloni 112 esemplari riportano la dicitura generica "Baldo". Per altri 21 si annotano invece località abbastanza precise. Ad esempio Campanula petraea, Rhamnus pumila (sub Rhamnus pumilus), Corydalis lutea, Trifolium rubens, Astrantia major alla Madonna della Corona, dove si ritrovano ancora oggi. Così pure Genista radiata (sub Spartium radiatum) e Draba aizoides per Costabella, Geranium phaeum per Valfredda, Ranunculus alpestris per il monte Altissimo. Alcune sono ritenute molto dubbie51: Primula farinosa in Val Osana52, Campanula alpina e Linum narbonense per Valfredda, Silene rupestris per il Ventrar, Crepis aurea (sub Hieracium aureum) per Col Santo . In qualche caso Barbieri segnalava specie in stazioni discoste dalle attuali, come Gentianella ciliata (sub Gentiana ciliata) per "valle d'Artilona" (Artilone)53, Anthyllis montana per "alpe Vaccaria" (Valvaccara)54. Per la città di Roma spiccano Ornithopus compressus55 inviato nel 1833 e Lavatera arborea56 inviato a più riprese, mai segnalate per il Colosseo57 e Geranium tuberosum per villa Medici, citata in una nota per quest'area e non più rivista58.



L'erbario Barbieri al Liceo Ginnasio "Virgilio" di Mantova:

Barbieri allestì anche un proprio erbario, tuttora conservato presso il Liceo classico di Mantova, che presenta diversi campioni in condizioni precarie59.
Il principale difetto, oltre a consunzione di diverso materiale, è spesso l'inclusione all'interno delle camicie di più di un esemplare e relativi cartellini, che non sono fermati in alcun modo sui fogli, per cui, se le località sono numerose non esiste la sicurezza della loro corrispondenza. Molto materiale proviene dal Mantovano60 e quasi tutto dev'essere attribuito all'opera di Barbieri; altri esemplari ricalcano quanto riscontrato nell'erbario Bertoloni, ma talvolta con l'aggiunta dell'indicazione della data di acquisizione o di raccolta. Genericamente per il monte Baldo risultano oltre un centinaio di reperti61; una ventina dispongono di maggiori precisazioni. Dieci campioni dichiarano come raccoglitore Antonio Manganotti62, sei Alberto de Bracht63, datati 1841-1842, diversi, con etichette a stampa, Giorgio Jan, probabilmente le centurie che egli metteva in vendita64. Ricompare "Campanula alpina m. Baldo in val Fredda 1823", già indicata come erronea; per altri rimangono le ipotesi di raccolte di Barbieri senza indicazioni precise o di conferimenti da parte di altri. Due campioni riportano "Osmunda lunaria collibus in Baldo leg. Pelizzoni 1841", e "Veratrum nigrum in Baldo leg. Pelizzoni 8/1842 Bracht"; riportare solo in questi casi tale raccoglitore potrebbe intendersi che solo in questi casi Barbieri si sarebbe avvalso del suo contributo65.
Le citazioni di Bracht sono numerose sia per il Baldo sia per altre località, talvolta contemplando il dato dell'erbario da cui proveniva il campione o del relativo raccoglitore o di entrambe le cose. Leggiamo così di Berenger66, Zangiacomi67, Fontana68, Clementi.69
Alcune date forniscono indicazioni del passaggio di Barbieri da Roma nel 1827 o del tragitto effettuato per recarvisi70.
Dall'elenco accluso all'erbario emergono alcune specie mai segnalate per Bosco Fontana, che non è stato possibile visionare: Thelypteris limbosperma (sub Aspidium oreopteris), Majanthemum bifolium (sub Convallaria bifolia), Narcissus pseudonarcissus, Festuca heterophylla, Poa nemoralis, Carex stellulata, Biscutella laevigata, Draba muralis, Lathyrus angulatus, Potentilla erecta (sub Tormentilla erecta), Trifolium strictum, Vicia ervilia, Pulsatilla pratensis, Crataegus laciniata71.



Materiali per la Flora italiana di Filippo Parlatore:

Un ulteriore notevole contributo dovuto a Barbieri è documentato dalle segnalazioni che compaiono nella Flora Italiana di Filippo Parlatore72: si tratta di oltre un migliaio di segnalazioni di cui sono state controllate in modo automatico, nei dieci volumi, 216 specie appartenenti a 150 generi, per il 49% riferite a località mantovane, alcune già riprese da Bertoloni, per il 15% al monte Baldo e altrettante per Roma e provincia, le restanti divise tra Veneto, Milanese, Comasco, Piemonte, Valtellina, Parmense73.
Una visita all'Erbario Centrale Italiano di Firenze ha permesso la verifica di alcuni di questi dati. Purtroppo sui cartellini originali non esistono le date di raccolta dei campioni, ma solo quella del loro conferimento nel 1842, anno che coincide con la nascita dell'HCI74.
Che il numero dei campioni fosse consistente, oltre 1300, è evidente dal registro degli aumenti del materiale, da cui è possibile verificare che fu proprio Paolo Barbieri ad inviare il primo contingente, dopo l'avviso di Parlatore al terzo Congresso degli Scienziati italiani di Firenze del 184175 per la costituzione dell'erbario centrale italiano.
Interessanti sono alcuni reperti: Geranium tuberosum, dato per "Roma nella villa Medici", di cui Pignatti sottolinea i mancati ritrovamenti successivi nella città.76 Analogo campione era già stato fornito anche a Bertoloni, ma con l'indicazione del 1825. Altro materiale degno di attenzione è "Asperula tinctoria Roma ad Albano" senza data, specie che risulta certa solo per il Veneto, dubbia per il Lazio77. Un esemplare di Pedicularis acaulis "Sull'Altissimo del M.te Baldo" viene messo in forte dubbio, ma Barbieri è accomunato a Moreni, Pollini, Perini che la segnalavano in più punti78. Un reperto e unica segnalazione per il monte Baldo di Blechnum spicant (sub Aspidium spicant) lo fa ritenere, per motivi ecologici, fortemente dubbio79, mentre Erinus alpinus, raccolto a "Roma sul Tuscolo", rappresenta probabilmente una stazione estinta 80. Per Corispermum leptopterum (sub C. hyssopifolium), campione donato da Barbieri, è acclusa una pagina a stampa a firma Augusto Beguinot81 a proposito dei primi scopritori della specie trovata sul Po mantovano, tra questi il conte Luigi d'Arco e proprio Barbieri che pubblicò una breve nota sulla questione82.



Gli studi inerenti alghe del genere Chara:

Paolo Barbieri si interessò anche di fisiologia vegetale, sulla scia dei rapporti allacciati con il matematico modenese Giovan Battista Amici (1786-1863)83 che dal 1814 si occupava della circolazione intracellulare nelle alghe del genere Chara e successivamente degli organi riproduttivi delle stesse84.
Barbieri scrisse ripetutamente ad Amici; il relativo carteggio copre il periodo 1813-185585, ma, a parte la prima lettera del 1813, di tutt'altro tenore86, sono quelle comprese tra il 1826 e il 1828 che interessano la questione Chara87. In esse infatti Barbieri sottoponeva ad Amici numerosi campioni di questo genere di alghe, raccolti per la maggior parte nel laghi intorno a Mantova, ne forniva descrizioni88, ne inviava campioni e per tramite di Amici anche ad Antonio Bertoloni a Bologna89.
Barbieri espose alcune sue osservazioni, dopo aver comprato da Amici, che ne fabbricava con tecniche avanzate, un microscopio adeguato. Descriveva cosi: "alla base de verticilli troverà le drupe disposte in anello; esse sono coperte da una specie di arillo, il quale leggermente toccato scompare, e le suddette druppe tosto dannosi a divedere"90. Chiedeva che nell'eventualità della descrizione di due nuove specie di Chara si ricordasse "dello scopritore e del luogo ove furono colte che è precisamente vicino a quello ove fu colto l'individuo della Chara ulvoides per. e. si potrebbe dire intorno le Chare Minciache" (così sottolineato, n.d.a.).
Numerosi campioni di questo materiale vennero distribuiti da Barbieri ad altri botanici e se ne rinvengono presenze negli erbari di Firenze, Padova, Pavia, Pisa e Roma91. In una breve monografia sul genere Chara Giuseppe Balsamo-Crivelli cita Barbieri tra gli studiosi più attenti92.
Si viene nel contempo a conoscere e a confermare quanto in altri scritti Barbieri riferiva, ad esempio dei viaggi al monte Baldo, o a Roma e dintorni93, dove raccolse campioni di flora che furono inviati a numerosi botanici94. Egli infatti scriveva di disporre di quattro campioni per ogni specie potendo soddisfare le richieste che gli provenivano da più parti. Si conoscono altresì le sue iscrizioni all'Accademia dei Georgofili di Firenze95, a quella di Verona96, e la supplica per essere ammesso alla Società Linneana di Londra97, ritenendosi degno di tale consesso. Ancora una volta sottoponeva i suoi lavori inerenti la coltivazione dell'Apios tuberosa e della coltivazione possibile dell'Hibiscus, mentre altre alghe del genere Chara vennero spedite a più riprese98. Nella penultima lettera del 1854 egli accennava ad un lavoro praticamente concluso che intendeva leggere all'Istituto Lombardo di Milano, relativo al chiarimento delle 960 tavole dell'edizione del Mattioli del 1585, citate da Bertoloni nella sua Flora Italica99. Sulla famosa Apios ritornava l'anno dopo dispensando ancora esemplari sia ad Amici che ad Antonio Targioni-Tozzetti, una merce di scambio, così pare, per riuscire ad ottenere la medaglia dei collaboratori dell'erbario centrale di Firenze 100.



Il periodo pavese:

Tra il 1830 e il 1840 varie furono le richieste di Barbieri per sussidi che andassero a integrare il suo stipendio; a tale scopo partecipò al concorso per giardiniere presso l'università di Padova101; finalmente, alla fine del 1847, venne nominato per tale incarico presso l'Università di Pavia102.
Durante la sua permanenza in questa città, tra il 1848 e il 1856, si dedicò all'orto botanico e ad una serie di osservazioni di tipo fisiologico e agronomico che in parte pubblicò a partire dal 1852 presso riviste di orticoltura di Milano103. Così si ricorda la coltivazione di Phaseolus caracalla, uno studio sul movimento degli stami di Cajophora lateritia e di Portulaca gilliesii, che venne criticato essendo stati già in precedenza effettuati studi in proposito104, un'esortazione alla formazione di erbari delle piante coltivate, preparandone egli stesso a Pavia105. In alcune pagine si percepiscono alcuni suoi passaggi in località italiane, come la Romagna e ancora il Mantovano, ma anche presso i giardini reali di Monza ed il Pavese dove erborizzò inviando alcuni exsiccata a Bertoloni. Tra questi si proponeva una nuova specie di Vallisneria rivelatasi in seguito solo una variazione di Vallisneria spiralis106.
Qualche esemplare presso Herbarium Universitatis Ticinensis (PAV) è ancora rintracciabile, come una serie di Hibiscus 107. Tra il materiale pavese conservato nel suo erbario, presso il liceo di Mantova, si può ricordare, a titolo d'esempio108: "Streptopus amplexiflolius Roem et Sch. nei boschi m. Lesima 25 miglia da Pavia", "Ophrys speculum Bert. colli elevati del Vogherese aprile 1851", "Inula bifrons L. colli di Broni 1850".
Barbieri restò in contatto con altri botanici109 che gravitavano attorno al territorio mantovano; del materiale inviato ad Alessandro Felisi110, ferrarese, restano nell'erbario dell'Università di Ferrara una settantina di exsiccata, alcuni datati tra 1830 e 1850 111.



Il ritorno a Mantova:

Nel 1858, al ritorno a Mantova, Barbieri assistette all'arresto del primogenito Ulisse, che a 17 anni aveva sfidato le autorità austriache, inneggiando con scritte ai moti indipendentisti112; nonostante la sua fedeltà all'Austria, non poté evitare la condanna di cinque anni di carcere duro per il figlio113. Quasi nulli furono i suoi successivi contributi botanici, anche perché sopraggiunse la cecità114; dopo il decesso della moglie avvenuto nel 1871, morì il 17 aprile 1875115.

Consegnato il 4/6/2014.



- 1 D. A. Franchini, Verde, sperimentazione e ricerca: l'Orto Botanico e la Scuola Agraria Carpi, in: (a cura di A. Mortari e C. Bonora Previdi), Parchi e giardini pubblici. Il verde a Mantova dalla fine del Settecento al secondo dopoguerra, Comune di Mantova, Archivio Storico, Mantova 2004, p. 39-49; S. Sicoli, Il "Giardino botanico officinale" di Mantova: la nascita e gli anni della formazione, in (a cura di G. Guerci), Giardini e parchi di Lombardia. Dal restauro al progetto, Quaderni d'Archivio, 10 (2001), p. 123-135.

- 2 Per una breve biografia di Barbieri, v. D. A. Franchini, Su due lettere di Giacinto Bianchi a Giorgio Jan nell'archivio della Fondazione d'Arco ovvero prodromo per una flora mantovana, Civiltà Mantovana, n.s., n. 21, 1988, nota 3, p. 136- 137. Un volumetto con annotazioni manoscritte di Barbieri, copie d'articoli, è conservato presso la Biblioteca Teresiana di Mantova, segn. Mn b 30.

- 3 Archivio Storico Comunale Mantova, (d'ora in poi ASCMn), Fondo Anagrafe Antica, Rubrica del Ruolo di popolazione, s.d., [ma 1833]; ASCMn, Fondo Anagrafe Antica, Censimento 1852, n. 1403. 5. 6 e 7; nel quadro di notificazione della Parrocchia di S. Barnaba, al 20 marzo 1840, compare Paolo Barbieri come giardiniere nell'I. R. Orto Botanico, la moglie Carolina Binder e Primo Baraldi, sottogiardiniere. Nello stesso fascicolo si trova l'atto di nascita di Barbieri Paolo, comune di Castellaro, e di Baraldi Primo nato il primo novembre 1808 a Palidano (MN). Archivio di Stato di Mantova (d'ora in poi ASMn), Liceo Ginnasio Virgilio di Mantova, P. I, b. 79, Tabella del personale del Liceo di Mantova per l'a. s. 1827. Per Barbieri il comune di nascita appare ancora registrato con l'originaria denominazione di Castellaro, mutata, poi, in quella di Castel d'Ario nel 1867, per decreto governativo.

- 4 Archivio di Stato di Milano (d'ora in poi ASM), Studi p. m., b. 826. In "Tabella degli Impiegati nell'Orto botanico di Mantova... s.d. [ma 1821]. Barbieri viene indicato come possidente, nato a Castellaro, di 32 anni di età, corso regolare di studi filosofici, riportando nel 1809 il primo premio in chimica, storia naturale ed agraria. Si rintraccia in una nota che fino al 31 marzo 1816 la sua carica fu di giardiniere ed in seguito custode dell'orto botanico. Si trattava di una sostanziale differenza, perché significava dedicarsi all'Orto con meno incombenze manuali, ma più gestionali.

- 5 ASMn, Prefettura Dipartimento del Mincio, b. 552. Mantova 25 luglio 1810. Si dichiara che, per una serie di spostamenti di cattedre, provvisoriamente il posto di custode e giardiniere dell'orto botanico veniva assunto da "lo studente Paolo Barbieri".

- 6 S. Sicoli, Il "Giardino Botanico..., cit., p. 124; A. M. e M. Zanca, D. A. Franchini, L'orto botanico di Mantova, in Gazzetta di Mantova, 7 luglio 1974, p. 3.

- 7 ASCMn, Fondo Anagrafe Antica, Reg. fogli di famiglia, R., 9255. La moglie, Carolina Binder, di 32 anni più giovane, era nativa di Verona, e tutti i figli erano nati a Mantova, tranne Ester, nata a Pavia.

- 8 Francesco Nocetti venne arrestato sotto l'incriminazione di scorrettezze amministrative e taglio di alcune piante nell'orto botanico, quindi allontanato dalla cattedra, cfr. D. Giglio, I ginnasi e i licei lombardi nell'età della Restaurazione, in I. Ciprandi, D. Giglio, G. Solaro, Problemi scolastici ed educativi nella Lombardia del primo Ottocento, Milano 1978, pp. 87-192, in particolare per Nocetti p. 170 e n. 10, ASM, Studi p.m. cart. 824. In ASM, Presidenza di Governo, b. 19 si indica anche, e forse questa è la reale motivazione del suo allontanamento "la ... decisa avversione ed inimicizia al governo del nostro Sovrano".

- 9 ASMn, Prefettura Dipartimento del Mincio, b. 551. Mantova 6 maggio 1815, il Reggente del Liceo, Gaetano Barbieri, spiegava al Prefetto le motivazioni della nomina di Paolo Barbieri a supplente; Ibidem, Mantova 7 maggio 1815, il Reggente spiegava le motivazioni dell'assegnamento della cattedra di botanica a Barbieri e che Bertani risultava "operatore di chimica"; Ibidem, Milano 2 novembre 1815, il direttore generale della Pubblica Istruzione Giovanni Scopoli assegnava a Paolo Barbieri, definito "custode di codesto orto botanico", una somma per "aver supplito alla cattedra di Agraria e Botanica nello scorso anno scolastico". Iniziavano così richieste di Barbieri per integrazioni al suo stipendio. - 10 ASMn, Liceo Ginnasio Virgilio di Mantova, b. 79. Giuseppe Bendiscioli, nato a Brescia il 14 maggio 1787, fu professore di fisica e storia naturale; v. P. A. Saccardo, La botanica in Italia. Materiali per la storia di questa scienza, "Memorie del Reale Istituto Veneto di scienze, lettere ed arti", vol. XXIV, n. 4, Venezia 1895, P. I, p. 26. Tra le sue opere: Monografia dei Serpenti della Provincia di Mantova, Mantova 1826; Collezione dei funghi commestibili, velenosi e malsani della provincia di Mantova, Mantova 1827 (incompl.).

- 11 Biblioteca Teresiana, Mantova, Fondo Giuseppe Acerbi. Corrispondenti, b. 1. Lettere di Paolo Barbieri, Mantova 3 marzo 1819, Mantova 28 marzo 1819, Mantova 15 aprile 1819. Barbieri citava una nota di piante estratta da una pubblicazione, per eventuale acquisto, che presentata "Bertani mi lacerò in faccia".

- 12 ASMn, Liceo Ginnasio Virgilio di Mantova, b. 79. Mantova 10 novembre 1827, Tabella dimostrante lo stato del personale del liceo di Mantova per l'anno scolastico 1827. La nomina con Sovrana risoluzione è del 30 giugno 1827, comunicata dall'I. R. Delegazione Provinciale di Mantova il 7 luglio 1827. Lo stipendio era di L. 750 e di L. 450 per il sottogiardiniere Giuseppe Pedrazzoli con alloggio gratuito per entrambi.

- 13 ASMN, Liceo Ginnasio Virgilio di Mantova, b. 79, Stato del personale dell'I. R. Liceo di Mantova per l'anno scolastico 1850-1851. Primo Baraldi fu nominato giardiniere per decreto dell' I. R. Luogotenenza di Lombardia 28 maggio 1850.

- 14 v. P. A. Saccardo, La botanica..., cit., P. I, p. 91; D. A. Franchini, Su due lettere..., cit. - 15 Biblioteca del Museo Civico di Storia Naturale di Milano, (d'ora in poi Biblioteca, MSNM), Fondo Jan, b.1 fasc. 11, doc. 2, s. l. , 30 maggio 1819. Si ringrazia la Bibliotecaria Paola Livi e il personale addetto.

- 16 Ivi, doc. 18, Mantova, 25 [manca il mese] del 1819. Nella stessa Barbieri scriveva della giubilazione del professore Basilicà, docente alla cattedra di Storia naturale, della supplenza alla stessa cattedra di Bertani, mentre egli manteneva il posto all'orto.

- 17 Ivi, doc. 5, Mantova, 15 febbraio 1821. Barbieri riferiva di coprire contemporaneamente il posto di assistente alla cattedra di storia naturale e presso l'orto. I binomi scientifici si riportano come citati, per i riferimenti moderni v. S. Pignatti, Flora d'Italia, Edagricole, Bologna 1982 e F. Conti, G. Abbate, A. Alessandrini, C. Blasi, An Annotated Checklist of the Italian Vascular Flora, Palombi & Partner, Roma 2005.

- 18 Ivi, doc. 17, Mantova, 1 settembre 1826. L'anno seguente Barbieri richiese Zannichellia palustris, Calla palustris, Alisma ranunculoides, Saccharum ravennae e Cyperus tenuiflorus, sottolineando di possedere già 15 centurie della flora di Jan.

- 19 Ivi, doc. 10, Mantova 30 aprile 1824. Si tratta di Chara ulvoides, "che il Prof.r Bertoloni crede nuova".

- 20 Herbarium Patavinum (PAD). Sono una cinquantina di esemplari quasi tutti del genere Chara, che presentano cartellini originali di Barbieri e di altri mantovani, come Enrico Paglia, Francesco Masè, Luigi d'Arco, provenienti dai laghi di Mantova, Castellaro (ora Castel d'Ario paese natale di Barbieri e di Masè), valli di Ostiglia e rivisti da L. Formiggini nel 1907; v. A. Beguinot e L. Formiggini, Ricerche ed osservazioni sopra alcune entità vicarianti nelle Characee della flora italiana, Bull. Soc. Bot. It., a. 1907, pp. 100-116. Esemplari raccolti da Barbieri e da d'Arco furono inseriti al n. 34 in Braun A.C.H., Rabenhorst G.L. e Stitzenberger E. (1857- 1878), Die Characeen Europa's in getrockneten Exemplaren, Dresden.

- 21 Biblioteca, MSNM, fondo Jan, b.1, f.11, doc. 16, Mantova 7 settembre 1826; si tratta di 187 specie, tra queste Aldrovanda vesiculosa. Barbieri ottenne esemplari di questa specie anche da Giuseppe Rocchetti, v. P. A. Saccardo, La botanica..., cit., P. I., p. 140. Nell'erbario Barbieri del Liceo ginnasio Virgilio, Mantova, scat. n. 16, un cartellino riporta "Aldrovanda vesciculosa In fossis arcis Liniaci legit Rocchetti, Bracht". Cioè attraverso l'intermediario Adalberto Bracht.

- 22 P. A. Saccardo, La botanica..., cit., P. I, p. 94.

- 23 P. Lanfossi, Saggio di Storia Naturale dei contorni di Mantova, in Giornale di fisica, chimica e storia naturale, T. X, 1827, Parte seconda, Piante, p. 46-57, 138-149, 235-244, 279-293, 370-390. Si tratta in totale di 584 specie, per 22 si cita Barbieri per osservazioni o invio di esemplari.

- 24 P. Barbieri, Aggiunte ed Osservazioni al Saggio di Storia Naturale dei contorni di Mantova del Dott. Paolo Lanfossi, Mantova 1838. Sono annotate oltre 300 specie.

- 25 Apios tuberosa Moench (= A. americana Medik.), appartenente alla famiglia delle Fabaceae, presente in Italia in Piemonte, Lombardia, Emilia-Romagna, Veneto e Marche, in boschi umidi ripariali.

- 26 P. Barbieri, Intorno alla Glycine Apios, L., Apios tuberosa, Moench. et Lathyrus tuberosus, L., piante a radice tuberosa indigene abbondantemente del mantovano, Giornale agrario lombardo-veneto, vol. IX, ser. 2, 1848, p. 141-154.

- 27 G. Moretti, Sulla coltivazione dell'Apios tuberosa comparativamente a quella del Pomo di terra, Giornale dell'I. R. Istituto Lombardo di scienze, lettere ed arti e Biblioteca Italiana, T. II, Milano 1850, fasc. VIII, p. I, 81-89. La prima segnalazione europea è in Francia, da parte del medico parigino Jacques Cornut nel suo Canadensium plantarum Historia, Parigi 1635, p. 200-202. Da lì la pianta si diffuse negli orti botanici europei. In seguito a malattie che colpirono la patata, si intravide la possibilità di una sua parziale sostituzione con surrogati tra cui l'Apios.

- 28 Ivi, p. 82. Moretti cita una lettera ricevuta da Barbieri in data 11 agosto 1838, in cui si osservava di esemplari "ne' boschi che sfilano sulla riva destra del Po nella provincia mantovana", prospettandone la coltivazione come succedaneo della patata.

- 29 v. A. Bertoloni, Flora Italica, Tip. R. Masii, Bologna 1833-1854. Per Apios tuberosa v. T. VII, p. 417.

- 30 P. Barbieri, Botanica, Pavia 10 marzo 1851, (lettera al Corriere del Lario), in Gazzetta di Mantova, 11 aprile 1851, n. 44.

- 31 P. Barbieri, Intorno all'Ibisco roseo, pianta comune ne' contorni di Mantova, che dà un tiglio eccellente per molte manifatture, Giornale di fisica, chimica, storia naturale medicina ed arti, vol. 9, p. 105-118. Barbieri descriveva le sue osservazioni e sperimentazioni per ottenere corde di una certa qualità e resistenza e delle possibilità di coltivazione della pianta, provata, così egli ricorda, da Giuseppe Acerbi, mantovano e direttore della Biblioteca Italiana, nelle sue proprietà di Castelgoffredo (MN).

- 32 V. E. Banfi, G. Galasso, La Flora Esotica Lombarda, Museo di Storia Naturale di Milano, Milano 2010, p. 166.

- 33 Di questa sua idea Barbieri aveva messo al corrente altri mantovani, tra cui il farmacista Giacinto Bianchi, che collaborava con Luigi d'Arco per una flora mantovana, e che in una lettera a Giorgio Jan, per questa insistenza sull'Hibiscus, scriveva: "...Mi dispiace che Barbieri l'abbia seccato col suo Ibisco, ma ci vuole pazienza è monomaniaco"; v. D. A. Franchini, Su due lettere..., cit., p. 137. Venne premiato con medaglia d'argento per i suoi studi sull'Hibiscus nel 1825 alla Mostra dell'Industria di Venezia, v. Biblioteca Italiana, T. XLIII, 1826, p. 73.

- 34 Atti della terza riunione degli scienziati italiani, Firenze 1842. Adunanza del 27 settembre 1841, p. 507, nota 1. L'annotazione si riferisce ad una lettera di Vincenzo Antinori, direttore del Museo Fisico, 1 marzo 1842. Dato non congruo.

- 35 Atti della terza..., cit., Adunanza del 20 settembre 1841, p. 457-458.

- 36 P. A. Saccardo, La botanica..., cit., P. I, p. 109. Botanico esperto di algologia, fu professore di geologia e mineralogia nell'università di Pisa.

- 37 Ivi, p. 52.

- 38 Ivi, p. 147.

- 39 Atti della sesta riunione degli scienziati italiani, Milano 1845, p. 515-516. Finora sono risultate vane le ricerche del manoscritto.

- 40 Atti dell'Accademia Gioenia di scienze naturali di Catania, T. XI, Catania 1836, Catalogo de' soci eletti nell'anno XI, Corrispondenti, giorno d'elezione 29 gennaio 1835.

- 41 Atti e Memorie dell'Accademia Galileiana di scienze lettere ed arti in Pado va, a. a. 1999-2000, vol. CXII, P. I, Padova 2000, p. 34. Barbieri viene indicato tra i Soci corrispondenti fin dal 1828.

- 42 V. Giacomini, Bertoloni Antonio, Diz. Biogr. Ital., vol. 9, Roma 1967 p. 610-611.

- 43 A. Bertoloni, Flora Italica, cit.

- 44 U. Mossetti e G. Cristofolini, Storia e stato attuale dell'Hortus Siccus di Antonio Bertoloni, Mem. Accad. Lunigianese di Scienze, 60-61 (1992), p. 137-153.

- 45 v. R. Barini, Il Bosco della Fontana (Mantova) e le sue variazioni floristiche nell'arco di un secolo, Tesi di laurea in Scienze Naturali, Università degli studi di Firenze, a. a. 1977-78; G. Persico, La flora della Riserva Naturale Orientata dello Stato di Bosco della Fontana (Provincia di Mantova), in Quaderni naturalistici di Bosco della Fontana, n. 1, Verona 1990; G. Persico, Guida alla flora di Bosco della Fontana, Verona 1998.

- 46 A. Goiran, Di Carlo Tonini dei suoi tempi e delle sue opere, Verona 1888, p. 34, dove definiva il Barbieri "uno dei più fortunati perlustratori del classico nostro Monte Baldo del quale infatti nell'Erbario Toniniano ebbi campo ad osservare molte schede". Pochi anni dopo lo stesso autore si sarebbe espresso in ben altro modo: A. Goiran, Flora Veronensis, P. II, Verona 1897-1904, p. 590, dove scriveva: "ma quante piante non sono registrate dal Bertoloni come raccolte dal Barbieri sul monte Baldo od in altri punti del Veronese, le quali assolutamente non vi allignano!". Così anche in R. Pampanini, La Cheilanthes szovitsii Fisch. et May e la sua presenza in Italia, Nuovo giorn. Bot. It., n.s., vol. XIII, 1906, p. 150-151, che cita il caso di Isopyrum thalictroides, unica segnalazione nel quinto volume di Flora Italica di A. Bertoloni (p. 583) che, pur fortemente ricercata, non venne mai osservata.

- 47 F. Prosser, A. Bertolli & F. Festi, Flora illustrata del Monte Baldo, Rovereto 2009, p. 36.

- 48 Alcuni casi: Achillea ageratum, Androsace vandellii, Androsace vitaliana ssp. sesleri, Geranium divaricatum, Leucanthemopsis alpina, Loiseleuria procumbens, Pedicularis acaulis. Il cartellino del frammento di esemplare presso l'erbario Bertoloni di Androsace vitaliana ssp. sesleri (sub Aretia vitaliana) riporta: "Monte Baldo. Misit Barbieri 1827".

- 49 ASMn, I. R.Delegazione Provinciale, Istruzione pubblica, b. 856, Mantova 7 maggio 1822.; ASMn, Liceo Ginnasio Virgilio di Mantova, 1822, b. 80, n. prot. 725. Il viaggio durò 30 giorni a partire dal 12 luglio 1822, ASMn, Liceo Ginnasio Virgilio di Mantova, b. 80, prot. n. 888 e 908. L'anno successivo chiese un permesso di 8 giorni per recarsi nel Parmense dove acquistò piante dei giardini di Colorno e di Parma, ma in seguito venne fortemente redarguito non rientrando ciò nei suoi compiti, v. ASMn, Liceo Ginnasio Virgilio di Mantova, b. 80, anno 1823, prot. n. 1122 e 1170. Così pure nel 1824 per un totale di 18 giorni.

- 50 R. Pampanini, La Cheilanthes..., cit., p. 150.

- 51 F. Prosser, A. Bertolli & F. Festi, Flora illustrata..., cit.

- 52 Nell'erbario dell'Università di Bologna (BOLO), se ne conserva un campione. Nel cartellino, con calligrafia di Barbieri, si legge: "colta sul monte Baldo nella valle detta di Losana ne trovai un solo esemplare che le mando". Bertoloni aggiunse: " Misit Barbieri 1833". Si ringrazia la curatrice Annalisa Managlia. Tuttavia un altro campione si trova all'HCI di Firenze: "M.te Baldo".

- 53 F. Prosser, A. Bertolli & F. Festi. Flora illustrata..., cit., p. 610.

- 54 Ivi, p. 453.

- 55 L'esemplare di Ornithopus compressus riporta, con calligrafia di Bertoloni: "Dedit Barbieri, qui legit Romae in amphitheatro Flavio una cum astragalo haemoso 1833".

- 56 L'esemplare di Lavatera arborea riporta: "Roma al Teatro Flavio" e Bertoloni" Misit Barbieri 1846". Di questa specie altri esemplari riportano: "nel Palazzo dei Cesari e sui ruderi", "Misit Barbieri 1832"; "a Roma nei muri" "Misit Barbieri 1843".

- 57 Ministero per i Beni e le Attività Culturali, Soprintendenza archeologica di Roma, Amphitheatrum naturae, (a cura di G. Caneva), Electa, Milano 2004.

- 58 S. Pignatti, Flora d'Italia, Bologna 1982, vol. II, p. 8.

- 59 Il materiale è conservato in 23 scatole; è stato rivisto intorno agli anni '70 del secolo scorso da Dino Favaro, e provvisto di un elenco desunto dai dati riportati nei cartellini o nelle camicie, in qualche caso risistemato. Ringrazio Renato Marocchi del Liceo di Mantova per l'informazione.

- 60 A solo titolo di esempio: "Salvinia natans Castellaro 1863", "Arum dracunculus a Castelgoffredo nel Mantovano 1834", "Inula salicina al Bosco Fontana".

- 61 P. A. Saccardo, La botanica in Italia. Materiali per la storia di questa scienza, "Memorie del Reale Istituto Veneto di scienze, lettere ed arti", vol. XXVI, n. 6, Venezia 1901, P. II., p. 15. L'erbario, acquistato nel 1863, consta tuttora di oltre tremila esemplari provenienti da varie località italiane e di esemplari scambiati o acquistati da Giorgio Jan. Contiene anche una piccola collezione di circa 60 muschi allestita da Giuseppe Zodda (1877-1968), che fu docente a Mantova e pubblicò Cenni sulle briofite del Mantovano, Firenze 1915. Ringrazio il Dirigente Scolastico e l'assistente tecnico del Liceo classico di Mantova, Carlo Maiocchi, per l'assistenza alla consultazione.

- 62 P. A. Saccardo, La botanica...cit., P. I. p. 101, P. II. p. 67. Antonio Manganotti (1810- 1892), veronese, professore di storia naturale e chimico-farmacista, lasciò un consistente erbario.

- 63 P. A. Saccardo, La botanica..., cit., P. I. p. 37, P. II. P. 23; E. Bona, Alberto (o Adalberto) de Bracht? Lungimirante botanico e capitano boemo, Not. Florist., Flora Alpina Bergamasca, 2012, 41, p. 20-23.

- 64 Si tratta di Giorgio Jan (1791-1866), v. P. A. Saccardo, La botanica..., cit., P. I, p. 91.

- 65 V. nota 46.

- 66 Giuseppe Adolfo de Berenger (1815-1895), v. P. A. Saccardo, La botanica..., cit., P. I, p. 27, P. II, p. 18.

- 67 Sante Zangiacomi (1799-1875), v. P. A. Saccardo, La botanica..., cit., P. I, p. 175, P. II, p. 115.

- 68 Francesco Fontana (1794-1867), v. P. A. Saccardo, La botanica..., cit., P. I, p. 74, P. II, p. 49. Il suo erbario presentava reperti avuti anche da Clementi, Bracht, Manganotti: personaggi citati da Barbieri a più riprese.

- 69 Giuseppe Clementi (1812-1873), v. P. A. Saccardo, La botanica..., cit., P. I, p. 52, P. II, p. 33.

- 70 ASMn, Liceo Ginnasio Virgilio di Mantova, b. 81, Mantova 5 marzo 1827, Si autorizzava Paolo Barbieri ad intraprendere un viaggio a Roma per un periodo di due mesi. Alcune date di raccolta dei campioni di flora precisano la permanenza nel Lazio: "Cotiledon umbilicus Roma 1o maggio 1827, "Helianthemum halimifolium Ostia 17 maggio 1827", "Cynosurus cristatus m.te Mario 1.6.1827".

- 71 Alcune paiono improponibili, ad esempio, Crataegus laciniata, Carex stellulata e Pulsatilla pratensis.

- 72 F. Parlatore, Flora italiana ossia Descrizione delle piante, che crescono spontanee e vegetano come tali in Italia e nelle isole ad essa aggiacienti, disposta secondo il metodo naturale, 10 voll., Firenze, 1848-1894.

- 73 Le segnalazioni si riferiscono ai 10 volumi di F. Parlatore, Flora italiana..., cit., voll. I 7 , II 2, III 12, IV 6, V 16, VI 56, VII 14, VIII 39, IX 59, X 7.

- 74 Herbarium Universitatis Florentinae (FI). Sono state controllate una settantina di specie. Si ringrazia la curatrice dell'HCI Chiara Nepi e il personale addetto.

- 75 M. Raffaelli (a cura di), Il Museo di Storia Naturale dell'Università degli Studi di Firenze, vol. II, Le collezioni botaniche, Firenze 2009, p. 168. Già nel 1846 si può parlare di circa 100.000-110.000 campioni conferiti.

- 76 S. Pignatti, Flora d'Italia, Bologna 1982, vol. II, p. 8.

- 77 F. Conti, G. Abbate, A. Alessandrini & C. Blasi, An annotated..., cit., p. 58.

- 78 F. Prosser, A. Bertolli & F. Festi, Flora illustrata...cit., p. 1136.

- 79 Ivi, p. 1128.

- 80 S. Pignatti, Flora d'Italia, cit., Vol. II, p. 553.

- 81 A. Fiori, A. Beguinot, Flora Italica Exsiccata, Series II, 1447. Corispermum hyssopifolium L.

- 82 Osservazioni di Paolo Barbieri mantovano socio di varie illustri accademie ecc. sopra un nuovo genere di pianta per l'Italia il Corispermum da aggiungersi alla flora della nostra penisola, Venezia 1831.

- 83 G. Lusina, Amici Giovanni Battista, Diz. Biogr. Ital., v. 2, Roma 1960, pp. 781-784.

- 84 I lavori di Amici furono fondamentali per il progresso delle conoscenze della fisiologia vegetale; di particolare importanza fu lo studio della fecondazione delle piante con la scoperta della struttura del tubetto pollinico. Per lo studio delle alghe del genere Chara, v. Osservazioni sulla circolazione del succhio nella Chara, in Mem. d. Soc. Ital. delle Scienze, XVIII, f. I di Fisica, Modena 1820, pp.183-204; per un'analisi dei suoi lavori di botanica, v. R. Savelli, Giovan Battista Amici, botanico, Quaderni di Storia della Scienza e della Medicina, II, Università degli studi di Ferrara, 1963, pp. 1-35.

- 85 Modena, Biblioteca Estense, fondo Amici, cart. 73. Si tratta in totale di 26 lettere inviate da Barbieri tra il 2 giugno 1813 e 8 marzo 1855, tranne quella del 23 maggio 1826, che è una copia inviata da Amici.

- 86 Ivi, Mantova 2 giugno 1813. Barbieri raccomandava uno studente di Mantova per l'iscrizione alla scuola militare di Modena.

- 87 Ivi, sono le lettere tra il 21 aprile 1826 e il 21 novembre 1828.

- 88 Ivi, Mantova 27 aprile 1826; ivi, Mantova 5 maggio 1826, Barbieri descriveva gli esemplari raccolti e indicava che già dal 1824 si interessava alla questione, operando una sperimentazione in una vasca dell'orto botanico di Mantova.

- 89 Ivi, Mantova 6 luglio 1826. Nella lettera egli trascrive quanto gli aveva scritto Bertoloni a proposito di tre campioni di Chara ulvoides (con incongruenze nelle date!). Sulla nuova specie Bertoloni affermava la priorità della scoperta di Barbieri, v. A. Bertoloni, Sopra una nuova specie di Cara (sic), Giornale di fisica, chimica, storia naturale medicina ed arti, T. IX, 1826, pp. 206-209. Bertoloni accludeva una breve lettera di Barbieri a testimonianza dei primi ritrovamenti del 1823 nella zona di porta Pradella, presso il lago Superiore di Mantova.

- 90 Per le sue osservazioni, v. F. E. Guerin, Dizionario pittoresco della storia naturale e delle manifatture, vol. II, Milano 1840, pp. 503-506. Si riporta che Barbieri fu il primo ad osservare esemplari di Chara con il microscopio solare, e ad effettuare coltivazioni delle stesse, prendendo però abbagli nella descrizione della morfologia di queste alghe e delle modalità di fecondazione. Si veda P. Barbieri, Osservazioni microscopiche. Memoria fisiologica-botanica, Mantova 1828. Era invece un abile raccoglitore, v. G. B. Amici, Descrizione di alcune specie nuove di Chara ed osservazioni microscopiche sulle medesime, Mem. d. R. Accad. di scienze, lettere e d'arti di Modena, I, parte II , Modena 1827, pp. 199-221.

- 91 v. L. Formiggini, Revisione critica delle Caracee della Flora Veneta compreso il Mantovano, Atti della Accademia scientifica veneto- trentino- istriana, Padova 1908, terza s., p. 110- 139.

- 92 G. Balsamo-Crivelli, Storia dei principali lavori fisiologici sulle Chare, e tentativo d'una sinonimia delle specie italiane di questo genere, Biblioteca Italiana, T. XCVII, a. 25, Milano 1840, p. 182-195.

- 93 Modena, Bibl. Estense, fondo Amici, Mantova 13 novembre 1827. Barbieri informava di essere ritornato da Roma ai primi di agosto con "buon numero di vegetabili rari e peregrini" offrendo una parte della sua collezione, posseduta in quadruplice copia, anche a Bertoloni. Per la richiesta di permesso v. ASMn, Liceo ginnasio Virgilio di Mantova, b. 81, l'autorizzazione è del 5 marzo.

- 94 Ivi, Mantova 24 aprile 1828. Qui Barbieri riferiva dei suoi rapporti con il francese Francois-Victor Merat (1780-1851). Per non deluderlo, e poiché non aveva ricevuto materiale da Giovanni de Brignoli di Brunnhoff, sollecitava Amici a recuperare esemplari: " la Ruta patavina, la Wulfenia carinttiaca, e la Paederota lutea".

- 95 Ivi, Pavia 20 luglio 1854. L'appartenenza risaliva al 1828, v. Continuazione degli Atti dell'Imp. E Reale Accademia economico-agraria dei Georgofili di Firenze, Firenze 1828, p. 29, "Paolo Barbieri, Botanico di Mantova". Si ringrazia Davide Fiorino dell'Accademia dei Georgofili per la ricerca dei dati riportati.

- 96 Ivi, Mantova 28 maggio 1826.

- 97 Ivi.

- 98 Ivi, Mantova 9 ottobre 1826; Ivi, Mantova 22 maggio 1828.

- 99 Ivi, Mantova 20 luglio 1854.

- 100 Ivi, Mantova 8 marzo 1855.

- 101 ASMn, Liceo Ginnasio Virgilio di Mantova, b. 81, 12 aprile 1837, presentazione dei documenti per Padova; ivi, 11 dicembre 1839, aumento di 100 fiorini annui "ad personam".

- 102 ASMn, Liceo Ginnasio Virgilio di Mantova, b. 81, 19 novembre 1847, nomina a giardiniere dell'orto botanico dell'Università di Pavia.

- 103 Intorno alla coltivazione all'aprico del Gelsomino di Spagna Jasminum grandiflorum Linnaei, Il Giardiniere, a. II, Milano 1852, p. 87-88; Intorno alla coltivazione in piena serra del Phaseolus Caracalla, Linneo (Caracollo degli Italiani), ivi, p. 186-188; Dei vantaggi che ridonderebbero a coloro che si occupano della coltivazione dei fiori se si esercitassero nella botanica-pratica, ivi, p. 369-372; Degli inconvenienti che emergono nell'innaffiare le piante nell'inverno con acqua fredda e non riposata nelle serre elevate da 6 a 15 gradi di temperatura, ivi, p. 515- 517; Osservazioni intorno al movimento sensibile degli stami della Cajophora lateritia Presl, Loasa contorta Juss., Il Giardiniere, a. III, Milano 1853, p. 365-367; Intorno all'introduzione pressi i laghetti dei Giardini del Saccharum Ravennae, Linn., ivi, p. 550-551; La fecondazione nel genere Aristolochia è agevolata da uno speciale Imenottero, e considerazioni particolari sopra la struttura del pericarpio dell'Aristolochia Bomplandii, I Giardini, vol. I, Milano 1854, p. 394-396; Un'escursione di botanica, e metodo per agevolare lo studio pratico delle piante, I Giardini, vol. II, Milano 1855, p. 273-276; Alcune considerazioni sopra il fiore della Portulaca Gilliesii dell'Hook, e della somma irritabilità de' suoi stami, e di quelli della Cajophora lateritia, ivi, p. 367-369.

- 104 Qualche altra considerazione sopra la irritabilità degli stami di alcune piante, I Giardini, vol. II, Milano 1855, p. 409-412. Si afferma che osservazioni in merito erano già state effettuate e in particolare da Attilio Tassi (1820 - ?) aiuto alla cattedra di botanica di Pisa, con menzione da parte di Filippo Parlatore.

- 105 Per il suo erbario, v. R. Ciferri, Notizia dell'istituzione di un Erbario Lombardo presso l'Istituto botanico dell'Università di Pavia, Nuovo Gior. Bot. It., n.s., vol. LVIII, n. 1, 1951, p. 181, e si specifica "l'Erbario Barbieri della Lombardia in genere", mentre in altri documenti si parla principalmente di un erbario di piante coltivate, v. S. Garovaglio, Sulle attuali condizioni dell'orto botanico dell'università di Pavia, Pavia 1862. Garovaglio, direttore provvisorio dell'orto dal dicembre 1852, espresse riserve sui cataloghi dell'orto: "la cura quindi di registrare le piante fu lasciata interamente all'arbitrio dei giardinieri, i quali scorrendo di luogo in luogo davano a ciascuna stirpe quel nome che la memoria e la lunga pratica nel maneggiarle loro suggeriva". E per l'erbario Barbieri "ricco di circa mille piante" ritenuto mal preparato e con diversi nomi errati, di "ben poco merito", v. S. Garovaglio, Sulle attuali condizioni..., cit.,p. 14.

- 106 P. Barbieri, Intorno ad una specie di Vallisneria testè osservata nel Pavese, Pavia 1853. Si trattava di Vallisneria pusilla, v. A. Bertoloni, Flora italiana..., cit., vol. X, p. 300 e ritenuta solo una varietà da F. Parlatore, Flora...cit., vol. III, p. 578.

- 107 Si tratta di Hibiscus virginicus, H. spinifex, H. praemosus. Si ringrazia Nicola Ardenghi per l'assistenza alla consultazione e per alcuni chiarimenti di exsiccata.

- 108 Rispettivamente nelle scatole n. 3, 3, 12.

- 109 Archivio della Fondazione d'Arco Mantova, Archivio Luigi d'Arco, b. 12, Mantova, aprile 1835. Barbieri informa Luigi d'Arco: "ho date al De-Notaris, al Nacchari (sic), al Felisi, al Beggiato etc delle piante de' nostri laghi e contorni".

- 110 P. A. Saccardo, La botanica..., cit., P. I., p. 72, P. II., p. 47.

- 111 Ringrazio la curatrice dell'Herbarium Horti Ferrariensis (FER) dell'Università degli Studi di Ferrara, Lisa Brancaleoni, per l'informazione.

- 112 A. Asor-Rosa, Barbieri Ulisse, Diz. Biogr. Ital, vol. 6, Roma 1964, p. 240-242.

- 113 ASM, Processi politici, b. 279, b. 287.

- 114 È probabile che l'uso continuo del microscopio solare abbia contribuito a danneggiare la sua vista.

- 115 P.A. Saccardo, La botanica..., cit., P. I, p. 220. Si riporta quanto apparso su La Gazzetta di Mantova, n. 90, 19 aprile 1875.




Villa D.re A. Zambelli, oggi villa Wallner a Montorio V.se

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Villa Camillo Grassi, oggi Villa Boschetto di Lavagno

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Villa Lebrecht a San Floriano







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INDICE GENERALE

(Phanerogamae)


Libro I

    
Libro II



Indice alfabetico


(in esergo si riporta il numero effettivo dei generi e delle specie presentati nella pubblicazione)




in appendice:

Adalberto Bracht
Note storiche
di Enzo Bona

Paolo Barbieri
Note storiche
di Fabrizio Bonali


INIZIO






    A  
  1. Acalypha virginica (Euphorbiaceae)
  2. Acanthus spinosus (Acanthaceae)
  3. Acer campestre (Sapindaceae)
  4. Acer monspessulanum (Sapindaceae)
  5. Acer Negundo (Sapindaceae)
  6. Acer platanoides (Sapindaceae)
  7. Acer pseudo-platanus (Sapindaceae)
  8. Aceras antropophora (Orchidaceae)
  9. Achillea Ageratum (Asteraceae)
  10. Achillea atrata (Asteraceae)
  11. Achillea Clavenae (Asteraceae)
  12. Achillea distans (Asteraceae)
  13. Achillea ligustica (Asteraceae)
  14. Achillea millefolium (Asteraceae)
  15. Achillea moschata (Asteraceae)
  16. Achillea nana (Asteraceae)
  17. Achillea nobilis (Asteraceae)
  18. Achillea Ptarmica (Asteraceae)
  19. Achillea tanacetifolia (Asteraceae)
  20. Achillea tomentosa (Asteraceae)
  21. Aconitum Anthora (Ranunculaceae)
  22. Aconitum Lycoctonum (Ranunculaceae)
  23. Aconitum Napellus (Ranunculaceae)
  24. Aconitum paniculatum (Ranunculaceae)
  25. Aconitum variegatum (Ranunculaceae)
  26. Acorus Calamus (Araceae)
  27. Actaea spicata (Ranunculaceae)
  28. Adenophora liliifolia (Campanulaceae)
  29. Adenostyles albida (Asteraceae)
  30. Adenostyles viridis (Asteraceae)
  31. Adonis aestivalis (Ranunculaceae)
  32. Adonis flammeus (Ranunculaceae)
  33. Adoxa Moscatellina (Loniceraceae)
  34. Aegilops ovata (Poaceae)
  35. Aegilops triaristata (Poaceae)
  36. Aegopodium Podagraria (Apiaceae)
  37. Aesculus Hippocastanum (Sapindaceae)
  38. Aethionema saxatile (Brassicaceae)
  39. Aethusa Cynapium (Apiaceae)
  40. Agave americana (Amaryllidaceae)
  41. Agrimonia Eupatoria (Rosaceae)
  42. Agropyrum caninum (Poaceae)
  43. Agropyrum glaucum (Poaceae)
  44. Agropyrum Goiranicum (Poaceae)
  45. Agropyrum repens (Poaceae)
  46. Agrostemma githago (Dianthaceae)
  47. Agrostis alba (Poaceae)
  48. Agrostis canina (Poaceae)
  49. Agrostis interrupta (Poaceae)
  50. Agrostis rupestris (Poaceae)
  51. Agrostis spica venti (Poaceae)
  52. Agrostis vulgaris (Poaceae)
  53. Ailanthus glandulosa (Anacardiaceae)
  54. Aira ambigua (Poaceae)
  55. Aira capillaris (Poaceae)
  56. Aira caryophyllea (Poaceae)
  57. Ajax Pseudo-narcissus (Amaryllidaceae)
  58. Ajuga Chamaepytis (Lamiaceae)
  59. Ajuga pyramidalis (Lamiaceae)
  60. Ajuga reptans (Lamiaceae)
  61. Ajuga reptans X genevensis (Lamiaceae)
  62. Alchemilla alpina (Rosaceae)
  63. Alchemilla arvensis (Rosaceae)
  64. Alchemilla pubescens (Rosaceae)
  65. Alchemilla vulgaris (Rosaceae)
  66. Aldovranda vesiculosa (Droseraceae)
  67. Alectorolophus Crista-galli (Scrofulariaceae)
  68. Alisma parnassifolium (Alismaceae)
  69. Alisma Plantago (Alismaceae)
  70. Alliaria officinalis (Brassicaceae)
  71. Allium acutangulum (Liliaceae)
  72. Allium Ampeloprasum (Liliaceae)
  73. Allium ascalonicum (Liliaceae)
  74. Allium Cepa (Liliaceae)
  75. Allium fallax (Liliaceae)
  76. Allium Moly (Liliaceae)
  77. Allium neapolitanum (Liliaceae)
  78. Allium ochroleucum (Liliaceae)
  79. Allium oleraceum (Liliaceae)
  80. Allium pallens (Liliaceae)
  81. Allium paniculatum (Liliaceae)
  82. Allium Porrum (Liliaceae)
  83. Allium pulchellum (Liliaceae)
  84. Allium sativum (Liliaceae)
  85. Allium Schoenoprasum (Liliaceae)
  86. Allium Scorodoprasum (Liliaceae)
  87. Allium sphaerocephalon (Liliaceae)
  88. Allium ursinum (Liliaceae)
  89. Allium vineale (Liliaceae)
  90. Allium violaceum (Liliaceae)
  91. Alnus glutinosa (Betulaceae)
  92. Alnus incana (Betulaceae)
  93. Alnus viridis (Betulaceae)
  94. Alopecurus agrestis (Poaceae)
  95. Alopecurus geniculatus (Poaceae)
  96. Alopecurus pratensis (Poaceae)
  97. Alopecurus utriculatus (Poaceae)
  98. Alsine austriaca (Dianthaceae)
  99. Alsine Cherlerii (Dianthaceae)
  100. Alsine Iacquini (Dianthaceae)
  101. Alsine laricifolia (Dianthaceae)
  102. Alsine liniflora (Dianthaceae)
  103. Alsine tenuifolia (Dianthaceae)
  104. Alsine verna (Dianthaceae)
  105. Althaea cannabina (Malvaceae)
  106. Althaea hirsuta (Malvaceae)
  107. Althaea narbonensis (Malvaceae)
  108. Althaea officinalis (Malvaceae)
  109. Althaea pallida (Malvaceae)
  110. Althaea rosea (Malvaceae)
  111. Althaea taurinensis (Malvaceae)
  112. Alyssum calycinum (Brassicaceae)
  113. Alyssum montanum (Brassicaceae)
  114. Amarantus albus (Amarantaceae)
  115. Amarantus ascendens (Amarantaceae)
  116. Amarantus caudatus (Amarantaceae)
  117. Amarantus chlorostachys (Amarantaceae)
  118. Amarantus deflexus (Amarantaceae)
  119. Amarantus hypocondriacus (Amarantaceae)
  120. Amarantus paniculatus (Amarantaceae)
  121. Amarantus patulus (Amarantaceae)
  122. Amarantus retroflexus (Amarantaceae)
  123. Amarantus sylvester (Amarantaceae)
  124. Amarantus tricolor (Amarantaceae)
  125. Amelanchier vulgaris (Rosaceae)
  126. Ammannia verticillata (Lythraceae)
  127. Ammi majus (Apiaceae)
  128. Amorpha fruticosa (Phaseolaceae)
  129. Anacamptis pyramidalis (Orchidaceae)
  130. Anagallis arvensis (Primulaceae)
  131. Anagallis tenella (Primulaceae)
  132. Anarrhinum bellidifolium (Scrofulariaceae)
  133. Anchusa italica (Borraginaceae)
  134. Anchusa officinalis (Borraginaceae)
  135. Andropogon Ischaemum (Poaceae)
  136. Androsace lactea (Primulaceae)
  137. Androsace obtusifolia (Primulaceae)
  138. Anemone alpina (Ranunculaceae)
  139. Anemone apennina (Ranunculaceae)
  140. Anemone baldensis (Ranunculaceae)
  141. Anemone coronaria (Ranunculaceae)
  142. Anemone Hepatica (Ranunculaceae)
  143. Anemone hortensis (Ranunculaceae)
  144. Anemone montana (Ranunculaceae)
  145. Anemone nemorosa (Ranunculaceae)
  146. Anemone ranunculoides (Ranunculaceae)
  147. Anemone trifolia (Ranunculaceae)
  148. Anemone vernalis (Ranunculaceae)
  149. Anethum graveolens (Apiaceae)
  150. Angelica Archangelica (Apiaceae)
  151. Angelica sylvestris (Apiaceae)
  152. Antennaria carpatica (Asteraceae)
  153. Antennaria dioica (Asteraceae)
  154. Anthemis alpina (Asteraceae)
  155. Anthemis arvensis (Asteraceae)
  156. Anthemis Cota (Asteraceae)
  157. Anthemis Cotula (Asteraceae)
  158. Anthemis montana (Asteraceae)
  159. Anthemis nobilis (Asteraceae)
  160. Anthemis tinctoria (Asteraceae)
  161. Anthemis Tiumfetti (Asteraceae)
  162. Anthoxanthum odoratum (Poaceae)
  163. Anthriscus Cerefolium (Apiaceae)
  164. Anthriscus silvestris (Apiaceae)
  165. Anthriscus vulgaris (Apiaceae)
  166. Anthyllis Jacquini (Phaseolaceae)
  167. Anthyllis vulneraria (Phaseolaceae)
  168. Antirrhinum majus (Scrofulariaceae)
  169. Antirrhinum Orontium (Scrofulariaceae)
  170. Apium graveolens (Apiaceae)
  171. Apium nodiflorum (Apiaceae)
  172. Aposeris foetida (Asteraceae)
  173. Aquifolium Ilex (Rhamnaceae)
  174. Aquilegia pyrenaica (Ranunculaceae)
  175. Aquilegia vulgaris (Ranunculaceae)
  176. Arabis alpestris (Brassicaceae)
  177. Arabis alpina (Brassicaceae)
  178. Arabis auriculata (Brassicaceae)
  179. Arabis bellidifolia (Brassicaceae)
  180. Arabis brassicaeformis (Brassicaceae)
  181. Arabis coerulea (Brassicaceae)
  182. Arabis glabra (Brassicaceae)
  183. Arabis Halleri (Brassicaceae)
  184. Arabis hirsuta (Brassicaceae)
  185. Arabis muralis (Brassicaceae)
  186. Arabis pumila (Brassicaceae)
  187. Arabis saxatilis (Brassicaceae)
  188. Arabis Thaliana (Brassicaceae)
  189. Arabis Turrita (Brassicaceae)
  190. Arabis verna (Brassicaceae)
  191. Arachis hypogaea (Phaseolaceae)
  192. Arbutus Unedo (Ericaceae)
  193. Arctostaphylos alpina (Ericaceae)
  194. Arctostaphylos Uva-ursi (Ericaceae)
  195. Aremonia agrimonioides (Rosaceae)
  196. Arenaria ciliata (Dianthaceae)
  197. Arenaria leptoclados (Dianthaceae)
  198. Arenaria serpyllifolia (Dianthaceae)
  199. Aretia alpina (Primulaceae)
  200. Aretia Hausmanni (Primulaceae)
  201. Aretia imbricata (Primulaceae)
  202. Argirolobium Linnaeanum (Phaseolaceae)
  203. Aristolochia Clematitis (Aristolochiaceae)
  204. Aristolochia pallida (Aristolochiaceae)
  205. Aristolochia rotunda (Aristolochiaceae)
  206. Armeria elongata (Plumbaginaceae)
  207. Arnica montana (Asteraceae)
  208. Arrhanatharum elatius (Poaceae)
  209. Artemisia Abrotanum (Asteraceae)
  210. Artemisia absinthium (Asteraceae)
  211. Artemisia campestris (Asteraceae)
  212. Artemisia camphorata (Asteraceae)
  213. Artemisia Dracunculus (Asteraceae)
  214. Artemisia pontica (Asteraceae)
  215. Artemisia vulgaris (Asteraceae)
  216. Arum italicum (Araceae)
  217. Arum maculatum (Araceae)
  218. Arundo Donax (Poaceae)
  219. Asarum europaeum (Aristolochiaceae)
  220. Asparagus acutifolius (Asparagaceae)
  221. Asparagus officinalis (Asparagaceae)
  222. Asparagus tenuifolius (Asparagaceae)
  223. Asperugo procumbens (Borraginaceae)
  224. Asperula arvensis (Rubiaceae)
  225. Asperula cynanchica (Rubiaceae)
  226. Asperula galioides (Rubiaceae)
  227. Asperula odorata (Rubiaceae)
  228. Asperula taurina (Rubiaceae)
  229. Asphodelus albus (Liliaceae)
  230. Asphodelus fistulosus (Liliaceae)
  231. Aster alpinus (Asteraceae)
  232. Aster Amellus (Asteraceae)
  233. Aster Novi-Belgii (Asteraceae)
  234. Aster salicifolius (Asteraceae)
  235. Asteriscus spinosus (Asteraceae)
  236. Astragalus baeticus (Phaseolaceae)
  237. Astragalus Cicer (Phaseolaceae)
  238. Astragalus depressus (Phaseolaceae)
  239. Astragalus glycyphyllos (Phaseolaceae)
  240. Astragalus monspessulanus (Phaseolaceae)
  241. Astragalus Onobrychis (Phaseolaceae)
  242. Astrantia major (Apiaceae)
  243. Astrantia minor (Apiaceae)
  244. Athamanta cretensis (Apiaceae)
  245. Athamanta Matthioli (Apiaceae)
  246. Atragene alpina (Ranunculaceae)
  247. Atriplex hastatum (Chenopodiaceae)
  248. Atriplex hortense (Chenopodiaceae)
  249. Atriplex patulum (Chenopodiaceae)
  250. Atropa Belladonna (Solanaceae)
  251. Avena amethystina (Poaceae)
  252. Avena barbata (Poaceae)
  253. Avena fatua (Poaceae)
  254. Avena Ludoviciana (Poaceae)
  255. Avena orientalis (Poaceae)
  256. Avena Parlatorei (Poaceae)
  257. Avena praeusta (Poaceae)
  258. Avena pratensis (Poaceae)
  259. Avena pubescens (Poaceae)
  260. Avena sativa (Poaceae)
  261. Avena sterilis (Poaceae)
  262. B  
  263. Ballota nigra (Lamiaceae)
  264. Barbarea vulgaris (Brassicaceae)
  265. Bartsia alpina (Scrofulariaceae)
  266. Bartsia latifolia (Scrofulariaceae)
  267. Bellevalia romana (Liliaceae)
  268. Bellidiastrum Michelii (Asteraceae)
  269. Bellis perennis (Asteraceae)
  270. Berberis vulgaris (Berberidaceae)
  271. Berteroa incana (Brassicaceae)
  272. Beta Cicla (Chenopodiaceae)
  273. Beta Rapa (Chenopodiaceae)
  274. Betonica hirsuta (Lamiaceae)
  275. Betonica Jacquini (Lamiaceae)
  276. Betonica officinalis (Lamiaceae)
  277. Betula alba (Betulaceae)
  278. Bicchia albida (Orchidaceae)
  279. Bidens bipinnata (Asteraceae)
  280. Bidens bullata (Asteraceae)
  281. Bidens cernua (Asteraceae)
  282. Bidens tripartita (Asteraceae)
  283. Bifora flosculosa (Apiaceae)
  284. Bifora radians (Apiaceae)
  285. Bignonia Catalpa (Bignoniaceae)
  286. Bignonia radicans (Bignoniaceae)
  287. Biscutella apula (Brassicaceae)
  288. Biscutella laevigata (Brassicaceae)
  289. Blismus compressus (Cyperaceae)
  290. Borrago officinalis (Borraginaceae)
  291. Botryanthus Kerneri (Liliaceae)
  292. Botryanthus neglectus (Liliaceae)
  293. Botryanthus odorus (Liliaceae)
  294. Botryanthus vulgaris (Liliaceae)
  295. Brachypodium distachyon (Poaceae)
  296. Brachypodium pinnatum (Poaceae)
  297. Brachypodium sylvaticum (Poaceae)
  298. Brassica campestris (Brassicaceae)
  299. Brassica Napus (Brassicaceae)
  300. Brassica oleracea (Brassicaceae)
  301. Brassica Rapa (Brassicaceae)
  302. Briza maxima (Poaceae)
  303. Briza media (Poaceae)
  304. Briza minor (Poaceae)
  305. Bromus condensatus (Poaceae)
  306. Bromus erectus (Poaceae)
  307. Bromus Gussonei (Poaceae)
  308. Bromus matritensis (Poaceae)
  309. Bromus maximus (Poaceae)
  310. Bromus rigidus (Poaceae)
  311. Bromus sterilis (Poaceae)
  312. Bromus tectorum (Poaceae)
  313. Broussonetia papyrifera (Urticaceae)
  314. Brunella alba (Lamiaceae)
  315. Brunella grandiflora (Lamiaceae)
  316. Brunella vulgaris (Lamiaceae)
  317. Bryonia dioica (Cucurbitaceae)
  318. Bunias Erucago (Brassicaceae)
  319. Bunium Bulbocastanum (Apiaceae)
  320. Buphthalmum salicifolium (Asteraceae)
  321. Buphthalmum speciosissimum (Asteraceae)
  322. Bupleurum aristatum (Apiaceae)
  323. Bupleurum falcatum (Apiaceae)
  324. Bupleurum fruticosus (Apiaceae)
  325. Bupleurum graminifolium (Apiaceae)
  326. Bupleurum junceum (Apiaceae)
  327. Bupleurum ranunculoides (Apiaceae)
  328. Bupleurum rotundifolium (Apiaceae)
  329. Bupleurum stellatum (Apiaceae)
  330. Bupleurum subovatum (Apiaceae)
  331. Bupleurum tenuissimum (Apiaceae)
  332. Butumus umbellatus (Alismaceae)
  333. Buxus balearica (Euphorbiaceae)
  334. Buxus sempervirens (Euphorbiaceae)
  335. C  
  336. Calamagrostis Epigejos (Poaceae)
  337. Calamagrostis Halleriana (Poaceae)
  338. Calamagrostis lanceolata (Poaceae)
  339. Calamagrostis litorea (Poaceae)
  340. Calamagrostis sylvatica (Poaceae)
  341. Calamagrostis tenella (Poaceae)
  342. Calamagrostis varia (Poaceae)
  343. Calamintha acinos (Lamiaceae)
  344. Calamintha alpina (Lamiaceae)
  345. Calamintha Clinopodium (Lamiaceae)
  346. Calamintha grandiflora (Lamiaceae)
  347. Calamintha menthaefolia (Lamiaceae)
  348. Calamintha Nepeta (Lamiaceae)
  349. Calamintha nepetoides (Lamiaceae)
  350. Calamintha officinalis (Lamiaceae)
  351. Calamintha sylvatica (Lamiaceae)
  352. Calendula arvensis (Asteraceae)
  353. Calendula officinalis (Asteraceae)
  354. Calepina Corvini (Brassicaceae)
  355. Callistephus chinensis (Asteraceae)
  356. Callitriche hamulata (Euphorbiaceae)
  357. Callitriche stagnalis (Euphorbiaceae)
  358. Callitriche verna (Euphorbiaceae)
  359. Calluna Erica (Ericaceae)
  360. Caltha palustris (Ranunculaceae)
  361. Calystegia sepium (Convolvulaceae)
  362. Camelina sativa (Brassicaceae)
  363. Campanula alpina (Campanulaceae)
  364. Campanula barbata (Campanulaceae)
  365. Campanula Bellardi (Campanulaceae)
  366. Campanula bononiensis (Campanulaceae)
  367. Campanula Cervicaria (Campanulaceae)
  368. Campanula coespitosa (Campanulaceae)
  369. Campanula erinus (Campanulaceae)
  370. Campanula glomerata (Campanulaceae)
  371. Campanula linifolia (Campanulaceae)
  372. Campanula Medium (Campanulaceae)
  373. Campanula patula (Campanulaceae)
  374. Campanula persicifolia (Campanulaceae)
  375. Campanula petraea (Campanulaceae)
  376. Campanula pyramidalis (Campanulaceae)
  377. Campanula ramosissima (Campanulaceae)
  378. Campanula rapunculoides (Campanulaceae)
  379. Campanula rapunculus (Campanulaceae)
  380. Campanula rotundifolia (Campanulaceae)
  381. Campanula Scheuchzeri (Campanulaceae)
  382. Campanula sibirica (Campanulaceae)
  383. Campanula spicata (Campanulaceae)
  384. Campanula stenocodon (Campanulaceae)
  385. Campanula thyrsoides (Campanulaceae)
  386. Campanula Trachelium (Campanulaceae)
  387. Cannabis sativa (Urticaceae)
  388. Capparis rupestris (Capparidaceae)
  389. Capparis spinosa (Capparidaceae)
  390. Capsella Bursa-pastoris (Brassicaceae)
  391. Capsicum annuum (Solanaceae)
  392. Carbenia benedicta (Asteraceae)
  393. Cardamine amara (Brassicaceae)
  394. Cardamine hirsuta (Brassicaceae)
  395. Cardamine impatiens (Brassicaceae)
  396. Cardamine pratensis (Brassicaceae)
  397. Cardamine silvatica (Brassicaceae)
  398. Cardamine trifolia (Brassicaceae)
  399. Carduus achanthoides (Asteraceae)
  400. Carduus carlinaefolius (Asteraceae)
  401. Carduus crispus (Asteraceae)
  402. Carduus defloratus (Asteraceae)
  403. Carduus nutans (Asteraceae)
  404. Carduus pernutans X pycnocephalus (Asteraceae)
  405. Carduus Personata (Asteraceae)
  406. Carduus platylepis (Asteraceae)
  407. Carduus pycnocephalus (Asteraceae)
  408. Carex acuta (Cyperaceae)
  409. Carex alba (Cyperaceae)
  410. Carex ampullacea (Cyperaceae)
  411. Carex aterrima (Cyperaceae)
  412. Carex atrata (Cyperaceae)
  413. Carex baldensis (Cyperaceae)
  414. Carex capillaris (Cyperaceae)
  415. Carex Davalliana (Cyperaceae)
  416. Carex digitata (Cyperaceae)
  417. Carex distans (Cyperaceae)
  418. Carex divulsa (Cyperaceae)
  419. Carex echinata (Cyperaceae)
  420. Carex elongata (Cyperaceae)
  421. Carex ericetorum (Cyperaceae)
  422. Carex ferruginea (Cyperaceae)
  423. Carex firma (Cyperaceae)
  424. Carex flava (Cyperaceae)
  425. Carex fulva (Cyperaceae)
  426. Carex glauca (Cyperaceae)
  427. Carex Halleriana (Cyperaceae)
  428. Carex hirta (Cyperaceae)
  429. Carex Hornschuchiana (Cyperaceae)
  430. Carex humilis (Cyperaceae)
  431. Carex Leersii (Cyperaceae)
  432. Carex lepidocarpa (Cyperaceae)
  433. Carex leporina (Cyperaceae)
  434. Carex longifolia (Cyperaceae)
  435. Carex Michelii (Cyperaceae)
  436. Carex montana (Cyperaceae)
  437. Carex mucronata (Cyperaceae)
  438. Carex muricata (Cyperaceae)
  439. Carex nigra (Cyperaceae)
  440. Carex nitida (Cyperaceae)
  441. Carex nutans (Cyperaceae)
  442. Carex Oederi (Cyperaceae)
  443. Carex ornithopoda (Cyperaceae)
  444. Carex pallescens (Cyperaceae)
  445. Carex paludosa (Cyperaceae)
  446. Carex panicea (Cyperaceae)
  447. Carex paniculata (Cyperaceae)
  448. Carex pendula (Cyperaceae)
  449. Carex praecox (Cyperaceae)
  450. Carex Pseudo-Cyperus (Cyperaceae)
  451. Carex remota (Cyperaceae)
  452. Carex riparia (Cyperaceae)
  453. Carex rupestris (Cyperaceae)
  454. Carex sempervirens (Cyperaceae)
  455. Carex striata (Cyperaceae)
  456. Carex sylvatica (Cyperaceae)
  457. Carex tenuis (Cyperaceae)
  458. Carex teretiuscula (Cyperaceae)
  459. Carex tomentosa (Cyperaceae)
  460. Carex verna (Cyperaceae)
  461. Carex vesicaria (Cyperaceae)
  462. Carex vulgaris (Cyperaceae)
  463. Carex vulpina (Cyperaceae)
  464. Carlina acaulis (Asteraceae)
  465. Carlina vulgaris (Asteraceae)
  466. Carpesium cernuum (Asteraceae)
  467. Carpinus betulus (Quercaceae)
  468. Carthamus lanatus (Asteraceae)
  469. Carthamus tinctorius (Asteraceae)
  470. Carum Carvi (Apiaceae)
  471. Castanea vulgaris (Quercaceae)
  472. Catabrosa aquatica (Poaceae)
  473. Caucalis daucoides (Apiaceae)
  474. Ce. solstitialis X maculosa (Asteraceae)
  475. Celosia cristata (Amarantaceae)
  476. Celtis australis (Urticaceae)
  477. Celtis occidentalis (Urticaceae)
  478. Centaurea alba (Asteraceae)
  479. Centaurea alpina (Asteraceae)
  480. Centaurea amara (Asteraceae)
  481. Centaurea Calcitrapa (Asteraceae)
  482. Centaurea Centaurium (Asteraceae)
  483. Centaurea Cyanus (Asteraceae)
  484. Centaurea Jacea (Asteraceae)
  485. Centaurea maculosa (Asteraceae)
  486. Centaurea montana (Asteraceae)
  487. Centaurea nervosa (Asteraceae)
  488. Centaurea nigrescens (Asteraceae)
  489. Centaurea paniculata (Asteraceae)
  490. Centaurea phrygia (Asteraceae)
  491. Centaurea rhaetica (Asteraceae)
  492. Centaurea scabiosa (Asteraceae)
  493. Centaurea solstitialis (Asteraceae)
  494. Centranthus ruber (Valerianaceae)
  495. Cephalanthera ensifolia (Orchidaceae)
  496. Cephalanthera pallens (Orchidaceae)
  497. Cephalanthera rubra (Orchidaceae)
  498. Cephalaria leucantha (Dipsacaceae)
  499. Cephalaria transylvanica (Dipsacaceae)
  500. Cerastium arvense (Dianthaceae)
  501. Cerastium brachypetalum (Dianthaceae)
  502. Cerastium campanulatum (Dianthaceae)
  503. Cerastium conglomeratum (Dianthaceae)
  504. Cerastium glutinosum (Dianthaceae)
  505. Cerastium latifolium (Dianthaceae)
  506. Cerastium manticum (Dianthaceae)
  507. Cerastium semidecandrum (Dianthaceae)
  508. Cerastium sylvaticum (Dianthaceae)
  509. Cerastium tomentosum (Dianthaceae)
  510. Cerastium triviale (Dianthaceae)
  511. Ceratophyllum demersum (Ceratophyllaceae)
  512. Ceratophyllum submersum (Ceratophyllaceae)
  513. Cercis Siliquastrum (Phaseolaceae)
  514. Cerinthe minor (Borraginaceae)
  515. Chaerophyllum aureum (Apiaceae)
  516. Chaerophyllum hirsutum (Apiaceae)
  517. Chaerophyllum temulum (Apiaceae)
  518. Chaerophyllum Villarsii (Apiaceae)
  519. Chamaebuxus alpestris (Polygalaceae)
  520. Chamaeorchis alpina (Orchidaceae)
  521. Cheiranthus Cheiri (Brassicaceae)
  522. Chelidonium majus (Papaveraceae)
  523. Chenopodium album (Chenopodiaceae)
  524. Chenopodium ambrosioides (Chenopodiaceae)
  525. Chenopodium Bonus-Henricus (Chenopodiaceae)
  526. Chenopodium Botrys (Chenopodiaceae)
  527. Chenopodium capitatum (Chenopodiaceae)
  528. Chenopodium ficifolium (Chenopodiaceae)
  529. Chenopodium hybridum (Chenopodiaceae)
  530. Chenopodium murale (Chenopodiaceae)
  531. Chenopodium opulifolium (Chenopodiaceae)
  532. Chenopodium polyspermum (Chenopodiaceae)
  533. Chenopodium rubrum (Chenopodiaceae)
  534. Chenopodium urbicum (Chenopodiaceae)
  535. Chenopodium Vulvaria (Chenopodiaceae)
  536. Chlora perfoliata (Gentianaceae)
  537. Chondrilla juncea (Asteraceae)
  538. Chondrilla prenanthoides (Asteraceae)
  539. Chrysanthemum indicum (Asteraceae)
  540. Chrysanthemum Myconis (Asteraceae)
  541. Chrysopogon Gryllus (Poaceae)
  542. Chrysosplenium alternifolium (Saxifragaceae)
  543. Cicer arietinum (Phaseolaceae)
  544. Cichorium Endivia (Asteraceae)
  545. Cichorium Intybus (Asteraceae)
  546. Cicuta virosa (Apiaceae)
  547. Circaea alpina (Epilobiaceae)
  548. Circaea lutetiana (Epilobiaceae)
  549. Circaea lutetiana X alpina (Epilobiaceae)
  550. Cirsium acaule (Asteraceae)
  551. Cirsium arvense (Asteraceae)
  552. Cirsium bulbosum (Asteraceae)
  553. Cirsium canum (Asteraceae)
  554. Cirsium carniolicum (Asteraceae)
  555. Cirsium Erisithales (Asteraceae)
  556. Cirsium heterophyllum (Asteraceae)
  557. Cirsium monspessulanum (Asteraceae)
  558. Cirsium montanum (Asteraceae)
  559. Cirsium oleraceum (Asteraceae)
  560. Cirsium spinosissimum (Asteraceae)
  561. Cirsium arvense X palustre (Asteraceae)
  562. Cirsium bulbosum X oleraceum (Asteraceae)
  563. Cirsium bulbosum X palustre (Asteraceae)
  564. Cirsium Erisithales X montanum (Asteraceae)
  565. Cistus albidus (Cistaceae)
  566. Cladium Mariscus (Cyperaceae)
  567. Clematis recta (Ranunculaceae)
  568. Clematis Vitalba (Ranunculaceae)
  569. Clematis Viticella (Ranunculaceae)
  570. Clerodendron fragrans (Verbenaceae)
  571. Cnidium apioides (Apiaceae)
  572. Cochlearia Armoracia (Brassicaceae)
  573. Coeloglossum viride (Orchidaceae)
  574. Coix Lacryma (Poaceae)
  575. Colchicum alpinum (Colchicaceae)
  576. Colchicum autumnale (Colchicaceae)
  577. Colutea arborescens (Phaseolaceae)
  578. Conium maculatum (Apiaceae)
  579. Conringia orientalis (Brassicaceae)
  580. Convallaria majalis (Asparagaceae)
  581. Convolvulus arvensis (Convolvulaceae)
  582. Convolvulus Cantabrica (Convolvulaceae)
  583. Convolvulus purpureus (Convolvulaceae)
  584. Corallorhiza innata (Orchidaceae)
  585. Coriandrum sativum (Apiaceae)
  586. Cornus mas (Cornaceae)
  587. Cornus sanguinea (Cornaceae)
  588. Coronilla cretica (Phaseolaceae)
  589. Coronilla Emerus (Phaseolaceae)
  590. Coronilla minima (Phaseolaceae)
  591. Coronilla montana (Phaseolaceae)
  592. Coronilla scorpioides (Phaseolaceae)
  593. Coronilla vaginalis (Phaseolaceae)
  594. Coronilla varia (Phaseolaceae)
  595. Coronopus procumbens (Brassicaceae)
  596. Corydalis cava (Papaveraceae)
  597. Corydalis lutea (Papaveraceae)
  598. Corydalis ochroleuca (Papaveraceae)
  599. Corydalis solida (Papaveraceae)
  600. Corylus avellana (Quercaceae)
  601. Corylus colurna (Quercaceae)
  602. Corylus tubulosa (Quercaceae)
  603. Corynephorus canescens (Poaceae)
  604. Cotoneaster integrifolia (Rosaceae)
  605. Cotoneaster Pireacantha (Rosaceae)
  606. Cotoneaster tomentosa (Rosaceae)
  607. Cotyledum Umbilicus (Crassulaceae)
  608. Crataegus Azarolus (Rosaceae)
  609. Crataegus lucida (Rosaceae)
  610. Crataegus Oxyacantha (Rosaceae)
  611. Crepis alpestris (Asteraceae)
  612. Crepis aurea (Asteraceae)
  613. Crepis biennis (Asteraceae)
  614. Crepis blattarioides (Asteraceae)
  615. Crepis foetida (Asteraceae)
  616. Crepis Jacquini (Asteraceae)
  617. Crepis paludosa (Asteraceae)
  618. Crepis praemorsa (Asteraceae)
  619. Crepis pulchra (Asteraceae)
  620. Crepis setosa (Asteraceae)
  621. Crepis succisaefolia (Asteraceae)
  622. Crepis taraxacifolia (Asteraceae)
  623. Crepis tectorum (Asteraceae)
  624. Crepis vesicaria (Asteraceae)
  625. Crepis virens (Asteraceae)
  626. Crocus biflorus (Iridaceae)
  627. Crocus vernus (Iridaceae)
  628. Crupina vulgaris (Asteraceae)
  629. Crypsis schoenoides (Poaceae)
  630. Cucubalus bacciferus (Dianthaceae)
  631. Cucumis Colocynthis (Cucurbitaceae)
  632. Cucumis Melo (Cucurbitaceae)
  633. Cucumis sativus (Cucurbitaceae)
  634. Cucurbita Citrullus (Cucurbitaceae)
  635. Cucurbita lagenaria (Cucurbitaceae)
  636. Cucurbita Pepo (Cucurbitaceae)
  637. Cupressus sempervirens (Pinaceae)
  638. Cuscuta Epithymum (Convolvulaceae)
  639. Cyclamen europaeum (Primulaceae)
  640. Cycloloma platyphyllum (Chenopodiaceae)
  641. Cynanchum Vincetoxicum (Asclepiadaceae)
  642. Cynara Cardunculus (Asteraceae)
  643. Cynara Scolymus (Asteraceae)
  644. Cynodon dactylon (Poaceae)
  645. Cynoglossum creticum (Borraginaceae)
  646. Cynoglossum montanum (Borraginaceae)
  647. Cynoglossum officinale (Borraginaceae)
  648. Cynosurus cristatus (Poaceae)
  649. Cynosurus echinatus (Poaceae)
  650. Cyperus difformis (Cyperaceae)
  651. Cyperus esculentus (Cyperaceae)
  652. Cyperus fiavescens (Cyperaceae)
  653. Cyperus fuscus (Cyperaceae)
  654. Cyperus glaber (Cyperaceae)
  655. Cyperus glomeratus (Cyperaceae)
  656. Cyperus longus (Cyperaceae)
  657. Cyperus Monti (Cyperaceae)
  658. Cypripedium Calceolus (Orchidaceae)
  659. Cytisus capitatus (Phaseolaceae)
  660. Cytisus hirsutus (Phaseolaceae)
  661. Cytisus nigricans (Phaseolaceae)
  662. Cytisus purpurens (Phaseolaceae)
  663. Cytisus scoparius (Phaseolaceae)
  664. Cytisus sessilifolius (Phaseolaceae)
  665. D  
  666. Dactylis glomerata (Poaceae)
  667. Deschampsia decumbens (Poaceae)
  668. Danthonia provincialis (Poaceae)
  669. Daphne alpina (Daphnaceae)
  670. Daphne Cneorum (Daphnaceae)
  671. Daphne Laureola (Daphnaceae)
  672. Daphne Mezereum (Daphnaceae)
  673. Daphne striata (Daphnaceae)
  674. Datura Metel (Solanaceae)
  675. Datura Stramonium (Solanaceae)
  676. Datura Tatula (Solanaceae)
  677. Daucus Carota (Apiaceae)
  678. Daucus grandiflorus (Apiaceae)
  679. Daucus platycarpos (Apiaceae)
  680. Delphinium Ajacis (Ranunculaceae)
  681. Delphinium Consolida (Ranunculaceae)
  682. Dentaria bulbifera (Brassicaceae)
  683. Dentaria digitata (Brassicaceae)
  684. Dentaria enneapyllos (Brassicaceae)
  685. Dentaria pinnata (Brassicaceae)
  686. Deschampsia caespitosa (Poaceae)
  687. Deschampsia flexuosa (Poaceae)
  688. Dianthus armeria (Dianthaceae)
  689. Dianthus barbatus (Dianthaceae)
  690. Dianthus Carthusianorum (Dianthaceae)
  691. Dianthus caryophyllus (Dianthaceae)
  692. Dianthus monspessulanus (Dianthaceae)
  693. Dianthus plumarius (Dianthaceae)
  694. Dianthus sanguineus (Dianthaceae)
  695. Dianthus seguieri (Dianthaceae)
  696. Dianthus silvester (Dianthaceae)
  697. Dianthus Sternbergii (Dianthaceae)
  698. Dianthus superbus (Dianthaceae)
  699. Dictamnus albus (Rutaceae)
  700. Digitalis ambigua (Scrofulariaceae)
  701. Digitalis lutea (Scrofulariaceae)
  702. Digitaria ciliaris (Poaceae)
  703. Digitaria glabra (Poaceae)
  704. Digitaria sanguinalis (Poaceae)
  705. Diospyros Lotus (Ebenaceae)
  706. Diplotaxis muralis (Brassicaceae)
  707. Diplotaxis tenuifolia (Brassicaceae)
  708. Dipsacus Fullonum (Dipsacaceae)
  709. Dipsacus lacinuatus (Dipsacaceae)
  710. Dipsacus pilosus (Dipsacaceae)
  711. Dipsacus sylvestris (Dipsacaceae)
  712. Doronicum austriacum (Asteraceae)
  713. Doronicum cordifolium (Asteraceae)
  714. Doronicum glaciale (Asteraceae)
  715. Doronicum grandiflorum (Asteraceae)
  716. Doronicum hirsutum (Asteraceae)
  717. Dorycnium pentaphyllum (Phaseolaceae)
  718. Draba aizoides (Brassicaceae)
  719. Draba muralis (Brassicaceae)
  720. Draba tomentosa (Brassicaceae)
  721. Draba verna (Brassicaceae)
  722. Dracunculus vulgaris (Araceae)
  723. Dryas octopetala (Rosaceae)
  724. Drypis spinosa (Dianthaceae)
  725. E  
  726. Ecballion Elaterium (Cucurbitaceae)
  727. Echinops Ritro (Asteraceae)
  728. Echinops sphaerocephalus (Asteraceae)
  729. Echinospermum Lappula (Borraginaceae)
  730. Echium italicum (Borraginaceae)
  731. Echium vulgare (Borraginaceae)
  732. Elaeagnus angustifolia (Elaegnaceae)
  733. Elatine hexandra (Elatinaceae)
  734. Eleocharis acicularis (Cyperaceae)
  735. Eleocharis atropurpurea (Cyperaceae)
  736. Eleocharis palustris (Cyperaceae)
  737. Eleocharis uniglumis (Cyperaceae)
  738. Eleusine indica (Poaceae)
  739. Elodea canadensis (Hydorocharidaceae)
  740. Elyna spicata (Cyperaceae)
  741. Endymion campanulatum (Liliaceae)
  742. Epilobium adnatum (Epilobiaceae)
  743. Epilobium alsinaefolium (Epilobiaceae)
  744. Epilobium angustifolium (Epilobiaceae)
  745. Epilobium Dodonaei (Epilobiaceae)
  746. Epilobium hirsutum (Epilobiaceae)
  747. Epilobium montanum (Epilobiaceae)
  748. Epilobium palustre (Epilobiaceae)
  749. Epilobium parviflorum (Epilobiaceae)
  750. Epilobium roseum (Epilobiaceae)
  751. Epilobium trigonum (Epilobiaceae)
  752. Epimedium alpinum (Berberidaceae)
  753. Epipactis atrorubens (Orchidaceae)
  754. Epipactis latifolia (Orchidaceae)
  755. Epipactis microphylla (Orchidaceae)
  756. Epipactis palustris (Orchidaceae)
  757. Eragrostis major (Poaceae)
  758. Eragrostis pilosa (Poaceae)
  759. Eragrostis poaeoides (Poaceae)
  760. Eranthis hyemalis (Ranunculaceae)
  761. Erica arborea (Ericaceae)
  762. Erica carnea (Ericaceae)
  763. Erigeron acris (Asteraceae)
  764. Erigeron alpinus (Asteraceae)
  765. Erigeron annuus (Asteraceae)
  766. Erigeron canadensis (Asteraceae)
  767. Erigeron glabratus (Asteraceae)
  768. Erigeron Villarsii (Asteraceae)
  769. Erinosma vernum (Amaryllidaceae)
  770. Eriophorum alpinum (Cyperaceae)
  771. Eriophorum angustifolium (Cyperaceae)
  772. Eriophorum latifolium (Cyperaceae)
  773. Eriophorum vaginatum (Cyperaceae)
  774. Eritrichium nanum (Borraginaceae)
  775. Erodium ciconium (Geraniaceae)
  776. Erodium cicutarium (Geraniaceae)
  777. Erodium malacoides (Geraniaceae)
  778. Erodium moschatum (Geraniaceae)
  779. Eruca sativa (Brassicaceae)
  780. Erucastrum obtusangulum (Brassicaceae)
  781. Eryngium amethystinum (Apiaceae)
  782. Eryobotrya japonica (Rosaceae)
  783. Erysimum cheiranthoides (Brassicaceae)
  784. Erysimum cheiranthus (Brassicaceae)
  785. Erysimum crepidifolium (Brassicaceae)
  786. Erysimum odoratum (Brassicaceae)
  787. Erythraea Centaurium (Gentianaceae)
  788. Erythraea pulchella (Gentianaceae)
  789. Erythronium Dens-canis (Liliaceae)
  790. Eucalyptus Globulus (Myrtaceae)
  791. Eupatorium cannabinum (Asteraceae)
  792. Euphorbia amygdaloides (Euphorbiaceae)
  793. Euphorbia carniolica (Euphorbiaceae)
  794. Euphorbia Chamaesyce (Euphorbiaceae)
  795. Euphorbia Cyparissias (Euphorbiaceae)
  796. Euphorbia dulcis (Euphorbiaceae)
  797. Euphorbia Engelmanni (Euphorbiaceae)
  798. Euphorbia esula (Euphorbiaceae)
  799. Euphorbia exigua (Euphorbiaceae)
  800. Euphorbia falcata (Euphorbiaceae)
  801. Euphorbia Gerardiana (Euphorbiaceae)
  802. Euphorbia helioscopia (Euphorbiaceae)
  803. Euphorbia humifusa (Euphorbiaceae)
  804. Euphorbia Lathyris (Euphorbiaceae)
  805. Euphorbia nicaeensis (Euphorbiaceae)
  806. Euphorbia palustris (Euphorbiaceae)
  807. Euphorbia Peplus (Euphorbiaceae)
  808. Euphorbia perramosa (Euphorbiaceae)
  809. Euphorbia pilosa (Euphorbiaceae)
  810. Euphorbia platyphylla (Euphorbiaceae)
  811. Euphorbia Preslii (Euphorbiaceae)
  812. Euphorbia prostrata (Euphorbiaceae)
  813. Euphorbia stricta (Euphorbiaceae)
  814. Euphorbia thymifolia (Euphorbiaceae)
  815. Euphorbia verrucosa (Euphorbiaceae)
  816. Euphrasia minima (Scrofulariaceae)
  817. Euphrasia nemorosa (Scrofulariaceae)
  818. Euphrasia officinalis (Scrofulariaceae)
  819. Euphrasia salisburgensis (Scrofulariaceae)
  820. Euphrasia tricuspidata (Scrofulariaceae)
  821. Evonymus Japonicum (Rhamnaceae)
  822. Evonymus latifolius (Rhamnaceae)
  823. Evonymus vulgaris (Rhamnaceae)
  824. F  
  825. Fagus sylvatica (Quercaceae)
  826. Falcaria saxifraga (Apiaceae)
  827. Fedia cornucopiae (Valerianaceae)
  828. Ferula Ferulago (Apiaceae)
  829. Festuca elatior (Poaceae)
  830. Festuca gigantea (Poaceae)
  831. Festuca ovina (Poaceae)
  832. Festuca rubra (Poaceae)
  833. Festuca spadicea (Poaceae)
  834. Festuca spectabilis (Poaceae)
  835. Festuca sulcata (Poaceae)
  836. Festuca varia (Poaceae)
  837. Fibigia clypeata (Brassicaceae)
  838. Ficus Carica (Urticaceae)
  839. Filago arvensis (Asteraceae)
  840. Filago gallica (Asteraceae)
  841. Filago germanica (Asteraceae)
  842. Filago minima (Asteraceae)
  843. Fimbristylis annua (Cyperaceae)
  844. Fimbristylis dichotoma (Cyperaceae)
  845. Foeniculum dulce (Apiaceae)
  846. Foeniculum officinale (Apiaceae)
  847. Foeniculum sativum (Apiaceae)
  848. Fragaria collina (Rosaceae)
  849. Fragaria elatior (Rosaceae)
  850. Fragaria grandiflora (Rosaceae)
  851. Fragaria indica (Rosaceae)
  852. Fragaria vesca (Rosaceae)
  853. Fraxinus excelsior (Oleaceae)
  854. Fraxinus Ornus (Oleaceae)
  855. Fumaria capreolata (Papaveraceae)
  856. Fumaria officinalis (Papaveraceae)
  857. Fumaria parviflora (Papaveraceae)
  858. Fumaria Spicata (Papaveraceae)
  859. Fumaria Vaillantii (Papaveraceae)
  860. G  
  861. G. conopea X odoratissima (Orchidaceae)
  862. Gagea arvensis (Liliaceae)
  863. Gagea Liottardi (Liliaceae)
  864. Gagea lutea (Liliaceae)
  865. Galanthus nivalis (Amaryllidaceae)
  866. Galega officinalis (Phaseolaceae)
  867. Galeobdolon luteum (Lamiaceae)
  868. Galeopsis Ladanum (Lamiaceae)
  869. Galeopsis ochroleuca (Lamiaceae)
  870. Galeopsis Tetrahit (Lamiaceae)
  871. Galinsoga parviflora (Asteraceae)
  872. Galium aparine (Rubiaceae)
  873. Galium aristatum (Rubiaceae)
  874. Galium baldense (Rubiaceae)
  875. Galium cruciata (Rubiaceae)
  876. Galium eminens (Rubiaceae)
  877. Galium lucidum (Rubiaceae)
  878. Galium Mollugo (Rubiaceae)
  879. Galium palustre (Rubiaceae)
  880. Galium parisiense (Rubiaceae)
  881. Galium pedemontanum (Rubiaceae)
  882. Galium purpureum (Rubiaceae)
  883. Galium rubrum (Rubiaceae)
  884. Galium spurium (Rubiaceae)
  885. Galium sylvaticum (Rubiaceae)
  886. Galium sylvestre (Rubiaceae)
  887. Galium tricorne (Rubiaceae)
  888. Galium uliginosum (Rubiaceae)
  889. Galium vernum (Rubiaceae)
  890. Galium verum (Rubiaceae)
  891. Gaudinia fragilis (Poaceae)
  892. Genista germanica (Phaseolaceae)
  893. Genista radiata (Phaseolaceae)
  894. Genista tinctoria (Phaseolaceae)
  895. Gentiana acaulis (Gentianaceae)
  896. Gentiana asclepiadea (Gentianaceae)
  897. Gentiana bavarica (Gentianaceae)
  898. Gentiana calycina (Gentianaceae)
  899. Gentiana campestris (Gentianaceae)
  900. Gentiana ciliata (Gentianaceae)
  901. Gentiana cruciata (Gentianaceae)
  902. Gentiana lutea (Gentianaceae)
  903. Gentiana nivalis (Gentianaceae)
  904. Gentiana obtusifolia (Gentianaceae)
  905. Gentiana Pneumonanthe (Gentianaceae)
  906. Gentiana punctata (Gentianaceae)
  907. Gentiana utriculosa (Gentianaceae)
  908. Gentiana verna (Gentianaceae)
  909. Geranium argenteum (Geraniaceae)
  910. Geranium colombinum (Geraniaceae)
  911. Geranium dissectum (Geraniaceae)
  912. Geranium divaricatum (Geraniaceae)
  913. Geranium lucidum (Geraniaceae)
  914. Geranium macrorhizum (Geraniaceae)
  915. Geranium molle (Geraniaceae)
  916. Geranium nodosum (Geraniaceae)
  917. Geranium phaeum (Geraniaceae)
  918. Geranium pratense (Geraniaceae)
  919. Geranium pusillum (Geraniaceae)
  920. Geranium Robertianum (Geraniaceae)
  921. Geranium rotundifolium (Geraniaceae)
  922. Geranium sanguineum (Geraniaceae)
  923. Geranium silvaticum (Geraniaceae)
  924. Geum montanum (Rosaceae)
  925. Geum reptans (Rosaceae)
  926. Geum rivale (Rosaceae)
  927. Geum urbanum (Rosaceae)
  928. Gladiolus italicus (Iridaceae)
  929. Gladiolus palustris (Iridaceae)
  930. Glaticium flavum (Papaveraceae)
  931. Gleditschia triachanthos (Phaseolaceae)
  932. Globularia cordifolia (Globulariaceae)
  933. Globularia nudicaulis (Globulariaceae)
  934. Globularia vulgaris (Globulariaceae)
  935. Glyceria acquatica (Poaceae)
  936. Glyceria fluitans (Poaceae)
  937. Glyceria loliacea (Poaceae)
  938. Glyceria plicata (Poaceae)
  939. Glycyrrhiza glabra (Phaseolaceae)
  940. Gnaphalium luteo-album (Asteraceae)
  941. Gnaphalium norvegicum (Asteraceae)
  942. Gnaphalium silvaticum (Asteraceae)
  943. Gnaphalium supinum (Asteraceae)
  944. Gnaphalium uliginosum (Asteraceae)
  945. Goodyera repens (Orchidaceae)
  946. Gratiola officinalis (Scrofulariaceae)
  947. Gymnadenia conopea (Orchidaceae)
  948. Gymnadenia odoratissima (Orchidaceae)
  949. Gypsophila fastigiata (Dianthaceae)
  950. Gypsophila muralis (Dianthaceae)
  951. Gypsophila paniculata (Dianthaceae)
  952. Gypsophila saxifraga (Dianthaceae)
  953. H  
  954. Hedera Helix (Apiaceae)
  955. Hedysarum coronarium (Phaseolaceae)
  956. Hedysarum exaltatum (Phaseolaceae)
  957. Helianthemum fumana (Cistaceae)
  958. Helianthemum guttatum (Cistaceae)
  959. Helianthemum italicum (Cistaceae)
  960. Helianthemum polifolium (Cistaceae)
  961. Helianthemum salicifolium (Cistaceae)
  962. Helianthemum vineale (Cistaceae)
  963. Helianthemum vulgare (Cistaceae)
  964. Helianthus annuus (Asteraceae)
  965. Helianthus multiflorus (Asteraceae)
  966. Helianthus tuberosus (Asteraceae)
  967. Helichrysum Stoechas (Asteraceae)
  968. Heliotropium europaeum (Borraginaceae)
  969. Heliotripium peruvianum (Borraginaceae)
  970. Helleborus foetidus (Ranunculaceae)
  971. Helleborus niger (Ranunculaceae)
  972. Helleborus viridis (Ranunculaceae)
  973. Hemerocallis flava (Liliaceae)
  974. Hemerocallis fulva (Liliaceae)
  975. Heracleum proteiforme (Apiaceae)
  976. Herminium clandestinum (Orchidaceae)
  977. Hermodactylus tuberosus (Iridaceae)
  978. Herniaria glabra (Paronychiaceae)
  979. Herniaria hirsuta (Paronychiaceae)
  980. Hesperis matronalis (Brassicaceae)
  981. Heteropogon Allionii (Poaceae)
  982. Hibiscus roseus (Malvaceae)
  983. Hibiscus syriacus (Malvaceae)
  984. Hibiscus trionum (Malvaceae)
  985. Hieracium amplexicaule (Asteraceae)
  986. Hieracium aurantiacum (Asteraceae)
  987. Hieracium Auricula (Asteraceae)
  988. Hieracium austriacum (Asteraceae)
  989. Hieracium berardianum (Asteraceae)
  990. Hieracium boreale (Asteraceae)
  991. Hi. boreale X subsabondum (Asteraceae)
  992. Hieracium brachiatum (Asteraceae)
  993. Hi. brachiatum X Pilosella (Asteraceae)
  994. Hieracium bupleuroides (Asteraceae)
  995. Hieracium coesium (Asteraceae)
  996. Hieracium cymosum (Asteraceae)
  997. Hi. cymosum X Auricula (Asteraceae)
  998. Hieracium flammula (Asteraceae)
  999. Hieracium florentinum (Asteraceae)
  1000. Hieracium glaucum (Asteraceae)
  1001. Hieracium heterospermum (Asteraceae)
  1002. Hieracium Hoppeanum (Asteraceae)
  1003. Hieracium inclinatum (Asteraceae)
  1004. Hieracium Juranum (Asteraceae)
  1005. Hieracium lacerum (Asteraceae)
  1006. Hieracium murorum (Asteraceae)
  1007. Hieracium nervulosum (Asteraceae)
  1008. Hieracium Pilosella (Asteraceae)
  1009. Hi. Pilosella X florentinum (Asteraceae)
  1010. Hi. Pilosella X praealtum (Asteraceae)
  1011. Hieracium platyphyllum (Asteraceae)
  1012. Hieracium porrifolium (Asteraceae)
  1013. Hi. porrifolium β denticulatum (Asteraceae)
  1014. Hieracium praealtum (Asteraceae)
  1015. Hieracium pratense (Asteraceae)
  1016. Hieracium prenanthoides (Asteraceae)
  1017. Hieracium saxatile (Asteraceae)
  1018. Hieracium saxetanum (Asteraceae)
  1019. Hieracium sixtinum (Asteraceae)
  1020. Hieracium staticaefolium (Asteraceae)
  1021. Hieracium subvirens (Asteraceae)
  1022. Hieracium umbellatum (Asteraceae)
  1023. Hieracium villosum (Asteraceae)
  1024. Hieracium vulgatum (Asteraceae)
  1025. Hierochloa australis (Poaceae)
  1026. Himantoglossum hircinum (Orchidaceae)
  1027. Hippocrepis comosa (Phaseolaceae)
  1028. Hippophae rhamnoides (Elaegnaceae)
  1029. Hippuris vulgaris (Halorrhagidaceae)
  1030. Hladnikia Golaka (Apiaceae)
  1031. Hobresia caricina (Cyperaceae)
  1032. Holcus lanatus (Poaceae)
  1033. Holcus mollis (Poaceae)
  1034. Holosteum umbellatum (Dianthaceae)
  1035. Homogyne alpina (Asteraceae)
  1036. Homogyne discolor (Asteraceae)
  1037. Hordeum distichon (Poaceae)
  1038. Hordeum hexastichon (Poaceae)
  1039. Hordeum murinum (Poaceae)
  1040. Hordeum vulgare (Poaceae)
  1041. Horminum pyrenaicum (Lamiaceae)
  1042. Hottonia palustris (Primulaceae)
  1043. Humulus Lupulus (Urticaceae)
  1044. Hutchinsia alpina (Brassicaceae)
  1045. Hutchinsia petraea (Brassicaceae)
  1046. Hyacinthus orientalis (Liliaceae)
  1047. Hydrangea hortensis (Saxifragaceae)
  1048. Hydrocharis Morsus-ranae (Hydorocharidaceae)
  1049. Hydrocotyle vulgaris (Apiaceae)
  1050. Hyosciamus albus (Solanaceae)
  1051. Hyosciamus niger (Solanaceae)
  1052. Hypericum Androseanum (Hypericaceae)
  1053. Hypericum calycinum (Hypericaceae)
  1054. Hypericum Coris (Hypericaceae)
  1055. Hypericum hircinum (Hypericaceae)
  1056. Hypericum hirsutum (Hypericaceae)
  1057. Hypericum humifusum (Hypericaceae)
  1058. Hypericum montanum (Hypericaceae)
  1059. Hypericum perforatum (Hypericaceae)
  1060. Hypericum quadrangulum (Hypericaceae)
  1061. Hypericum tetrapterum (Hypericaceae)
  1062. Hypochoeris Facchiniana (Asteraceae)
  1063. Hypochoeris glabra (Asteraceae)
  1064. Hypochoeris maculata (Asteraceae)
  1065. Hypochoeris radicata (Asteraceae)
  1066. Hypochoeris uniflora (Asteraceae)
  1067. Hyssopus officinalis (Lamiaceae)
  1068. I  
  1069. Iasione montana (Campanulaceae)
  1070. Iasminum fruticans (Oleaceae)
  1071. Iasminum grandiflorum (Oleaceae)
  1072. Iasminum humile (Oleaceae)
  1073. Iasminum officinale (Oleaceae)
  1074. Iberis semperflorens (Brassicaceae)
  1075. Impatiens noli-tangere (Geraniaceae)
  1076. Inula britannica (Asteraceae)
  1077. Inula Conyza (Asteraceae)
  1078. Inula ensifolia (Asteraceae)
  1079. Inula germanica (Asteraceae)
  1080. Inula graveolens (Asteraceae)
  1081. Inula Helenium (Asteraceae)
  1082. Inula hirta (Asteraceae)
  1083. Inula montana (Asteraceae)
  1084. Inula salicina (Asteraceae)
  1085. Inula squarrosa (Asteraceae)
  1086. Iondraba cichoriifolia (Brassicaceae)
  1087. Iondraba sulfurea (Brassicaceae)
  1088. Iris florentina (Iridaceae)
  1089. Iris germanica (Iridaceae)
  1090. Iris pallida (Iridaceae)
  1091. Iris squalens (Iridaceae)
  1092. Isatis tinctoria (Brassicaceae)
  1093. Isnardia palustris (Epilobiaceae)
  1094. Isopyrum thalictroides (Ranunculaceae)
  1095. Iuglans regia (Iuglandaceae)
  1096. Iuglans nigra (Iuglandaceae)
  1097. Iuncus alpinus (Juncaceae)
  1098. Iuncus atratus (Juncaceae)
  1099. Iuncus bufonius (Juncaceae)
  1100. Iuncus communis (Juncaceae)
  1101. Iuncus compressus (Juncaceae)
  1102. Iuncus diffusus (Juncaceae)
  1103. Iuncus glaucus (Juncaceae)
  1104. Iuncus Iacquini (Juncaceae)
  1105. Iuncus lamprocarpus (Juncaceae)
  1106. Iuncus obtusiflorus (Juncaceae)
  1107. Iuncus sylvaticus (Juncaceae)
  1108. Iuncus trifidus (Juncaceae)
  1109. Iuncus triglumis (Juncaceae)
  1110. Iuniperus communis (Pinaceae)
  1111. Iuniperus excelsa (Pinaceae)
  1112. Iuniperus nana (Pinaceae)
  1113. Iuniperus sabina (Pinaceae)
  1114. K  
  1115. Kernera myagrodes (Brassicaceae)
  1116. Knautia arvensis (Dipsacaceae)
  1117. Knautia baldensis (Dipsacaceae)
  1118. Knautia hybrida (Dipsacaceae)
  1119. Knautia integrifolia (Dipsacaceae)
  1120. Knautia longifolia (Dipsacaceae)
  1121. Knautia persicina (Dipsacaceae)
  1122. Knautia sylvatica (Dipsacaceae)
  1123. Kochia Scoparia (Chenopodiaceae)
  1124. Koeleria cristata (Poaceae)
  1125. Koeleria eriostachya (Poaceae)
  1126. Koeleria gracilis (Poaceae)
  1127. Koeleria phleoides (Poaceae)
  1128. Koeleria splendens (Poaceae)
  1129. Koniga maritima (Brassicaceae)
  1130. Kopsia Borkhauseni (Orobanchaceae)
  1131. Kopsia coerulea (Orobanchaceae)
  1132. Kopsia ramosa (Orobanchaceae)
  1133. Kraunhia floribunda (Phaseolaceae)
  1134. L  
  1135. Laburnum alpinum (Phaseolaceae)
  1136. Laburnum vulgare (Phaseolaceae)
  1137. Lactuca muralis (Asteraceae)
  1138. Lactuca perennis (Asteraceae)
  1139. Lactuca saligna (Asteraceae)
  1140. Lactuca sativa (Asteraceae)
  1141. Lactuca Scariola (Asteraceae)
  1142. Lactuca virosa (Asteraceae)
  1143. Lagurus ovatus (Poaceae)
  1144. Lamium album (Lamiaceae)
  1145. Lamium amplexicaule (Lamiaceae)
  1146. Lamium maculatum (Lamiaceae)
  1147. Lamium Orvala (Lamiaceae)
  1148. Lamium purpureum (Lamiaceae)
  1149. Lappa communis (Asteraceae)
  1150. Lapsana communis (Asteraceae)
  1151. Laserpitium Gaudini (Apiaceae)
  1152. Laserpitium latifolium (Apiaceae)
  1153. Laserpitium peucedanoides (Apiaceae)
  1154. Laserpitium Prutenicum (Apiaceae)
  1155. Laserpitium Siler (Apiaceae)
  1156. Lathraea squamaria (Orobanchaceae)
  1157. Lathyrus Aphaca (Phaseolaceae)
  1158. Lathyrus cicera (Phaseolaceae)
  1159. Lathyrus hirsutus (Phaseolaceae)
  1160. Lathyrus latifolius (Phaseolaceae)
  1161. Lathyrus montanus (Phaseolaceae)
  1162. Lathyrus niger (Phaseolaceae)
  1163. Lathyrus Nissolia (Phaseolaceae)
  1164. Lathyrus odoratus (Phaseolaceae)
  1165. Lathyrus palustris (Phaseolaceae)
  1166. Lathyrus pratensis (Phaseolaceae)
  1167. Lathyrus sativus (Phaseolaceae)
  1168. Lathyrus setifolius (Phaseolaceae)
  1169. Lathyrus silvester (Phaseolaceae)
  1170. Lathyrus sphaericus (Phaseolaceae)
  1171. Lathyrus tuberosus (Phaseolaceae)
  1172. Lathyrus venetus (Phaseolaceae)
  1173. Lathyrus vernus (Phaseolaceae)
  1174. Laurus nobilis (Lauraceae)
  1175. Lavandula officinalis (Lamiaceae)
  1176. Lemma minor (Lemnaceae)
  1177. Lemma trisulca (Lemnaceae)
  1178. Leontodon alpinus (Asteraceae)
  1179. Leontodon autumnalis (Asteraceae)
  1180. Leontodon crispus (Asteraceae)
  1181. Leontodon incanus (Asteraceae)
  1182. Leontodon lucidus (Asteraceae)
  1183. Leontodon proteiformis (Asteraceae)
  1184. Leontodon pyrenaicus (Asteraceae)
  1185. Leontodon Taraxaci (Asteraceae)
  1186. Leontodon tenuiflorus (Asteraceae)
  1187. Leontopodium alpinum (Asteraceae)
  1188. Leonurus Cardiaca (Lamiaceae)
  1189. Leonurus Marrubiastrum (Lamiaceae)
  1190. Leopoldia comosa (Liliaceae)
  1191. Lepidium campestre (Brassicaceae)
  1192. Lepidium Draba (Brassicaceae)
  1193. Lepidium graminifolium (Brassicaceae)
  1194. Lepidium ruderale (Brassicaceae)
  1195. Lepidium sativum (Brassicaceae)
  1196. Lepidium virginicum (Brassicaceae)
  1197. Leucanthemum alpinum (Asteraceae)
  1198. Leucanthemum atratum (Asteraceae)
  1199. Leucanthemum corymbosum (Asteraceae)
  1200. Leucanthemum maximum (Asteraceae)
  1201. Leucanthemum montanum (Asteraceae)
  1202. Leucanthemum pallens (Asteraceae)
  1203. Leucanthemum Parthenium (Asteraceae)
  1204. Leucanthemum vulgare (Asteraceae)
  1205. Leucojum aestivum (Amaryllidaceae)
  1206. Levisticum officinale (Apiaceae)
  1207. Ligusticum Seguieri (Apiaceae)
  1208. Ligustrum vulgare (Oleaceae)
  1209. Lilium bulbiferum (Liliaceae)
  1210. Lilium candidum (Liliaceae)
  1211. Lilium carniolicum (Liliaceae)
  1212. Lilium Martagon (Liliaceae)
  1213. Limnanthemum peltatum (Gentianaceae)
  1214. Limodorum abortivum (Orchidaceae)
  1215. Linaria alpina (Scrofulariaceae)
  1216. Linaria chalepensis (Scrofulariaceae)
  1217. Linaria Cymbalaria (Scrofulariaceae)
  1218. Linaria Elatine (Scrofulariaceae)
  1219. Linaria italica (Scrofulariaceae)
  1220. Linaria minor (Scrofulariaceae)
  1221. Linaria spuria (Scrofulariaceae)
  1222. Linaria vulgaris (Scrofulariaceae)
  1223. Lindernia pyxidaria (Scrofulariaceae)
  1224. Linnaea borealis (Loniceraceae)
  1225. Linosyris vulgaris (Asteraceae)
  1226. Linum alpinum (Geraniaceae)
  1227. Linum Catharticum (Geraniaceae)
  1228. Linum gallicum (Geraniaceae)
  1229. Linum hirsutum (Geraniaceae)
  1230. Linum narbonense (Geraniaceae)
  1231. Linum nodiflorum" (Geraniaceae)
  1232. Linum tenuifolium (Geraniaceae)
  1233. Linum usitatissimum (Geraniaceae)
  1234. Linum viscosum (Geraniaceae)
  1235. Listera cordata (Orchidaceae)
  1236. Listera ovata (Orchidaceae)
  1237. Lithospermum arvense (Borraginaceae)
  1238. Lithospermum graminifolium (Borraginaceae)
  1239. Lithospermum officinale (Borraginaceae)
  1240. Lithospermum purpureo-coeruleum (Borraginaceae)
  1241. Littorella lacustris (Plantaginaceae)
  1242. Lloydia serotina (Liliaceae)
  1243. Loiseleuria procumbens (Ericaceae)
  1244. Lolium italicum (Poaceae)
  1245. Lolium multifiorum (Poaceae)
  1246. Lolium perenne (Poaceae)
  1247. Lolium rigidum (Poaceae)
  1248. Lolium temulentum (Poaceae)
  1249. Lonicera Alpigena (Loniceraceae)
  1250. Lonicera Caprifolium (Loniceraceae)
  1251. Lonicera coerulea (Loniceraceae)
  1252. Lonicera nigra (Loniceraceae)
  1253. Lonicera Periclimenum (Loniceraceae)
  1254. Lonicera Xylosteum (Loniceraceae)
  1255. Lotus corniculatus (Phaseolaceae)
  1256. Lotus siliquosus (Phaseolaceae)
  1257. Lotus tenuis (Phaseolaceae)
  1258. Lunaria annua (Brassicaceae)
  1259. Lunaria rediviva (Brassicaceae)
  1260. Lupinus albus (Phaseolaceae)
  1261. Luzula albida (Juncaceae)
  1262. Luzula campestris (Juncaceae)
  1263. Luzula Forsteri (Juncaceae)
  1264. Luzula Hostii (Juncaceae)
  1265. Luzula maxima (Juncaceae)
  1266. Luzula nivea (Juncaceae)
  1267. Luzula spadicea (Juncaceae)
  1268. Luzula spicata (Juncaceae)
  1269. Luzula vernalis (Juncaceae)
  1270. Lychnis alba (Dianthaceae)
  1271. Lychnis Flos-cuculi (Dianthaceae)
  1272. Lychnis Flos-Jovi X Coronaria (Dianthaceae)
  1273. Lychnis sylvestris (Dianthaceae)
  1274. Lychnitis coronaria (Dianthaceae)
  1275. Lychnitis Flos-Jovis (Dianthaceae)
  1276. Lycopersicum esculentum (Solanaceae)
  1277. Lycopsis arvensis (Borraginaceae)
  1278. Lycopus europaeus (Lamiaceae)
  1279. Lycopus exaltatus (Lamiaceae)
  1280. Lysimachia Nummularia (Primulaceae)
  1281. Lysimachia vulgaris (Primulaceae)
  1282. Lythrum Hyssopifolia (Lythraceae)
  1283. Lythrum salicaria (Lythraceae)
  1284. Lythrum thesioides (Lythraceae)
  1285. M  
  1286. Majanthemum bifolium (Asparagaceae)
  1287. Malachium aquaticum (Dianthaceae)
  1288. Malva Alcea (Malvaceae)
  1289. Malva borealis (Malvaceae)
  1290. Malva italica (Malvaceae)
  1291. Malva Morenii (Malvaceae)
  1292. Malva nicaeensis (Malvaceae)
  1293. Malva rotundifolia (Malvaceae)
  1294. Malva silvestris (Malvaceae)
  1295. Marrubium peregrinum (Lamiaceae)
  1296. Marrubium vulgare (Lamiaceae)
  1297. Martynia proboscidea (Bignoniaceae)
  1298. Matricaria Chamomilla (Asteraceae)
  1299. Matricaria inodora (Asteraceae)
  1300. Matthiola incana (Brassicaceae)
  1301. Matthiola valesiaca (Brassicaceae)
  1302. Medicago arabica (Phaseolaceae)
  1303. Medicago carstiensis (Phaseolaceae)
  1304. Medicago falcata (Phaseolaceae)
  1305. Medicago hispida (Phaseolaceae)
  1306. Medicago lupulina (Phaseolaceae)
  1307. Medicago minima (Phaseolaceae)
  1308. Medicago orbicularis (Phaseolaceae)
  1309. Medicago rigidula (Phaseolaceae)
  1310. Medicago sativa (Phaseolaceae)
  1311. Medicago varia (Phaseolaceae)
  1312. Melampyrum arvense (Scrofulariaceae)
  1313. Melampyrum barbatum (Scrofulariaceae)
  1314. Melampyrum cristatum (Scrofulariaceae)
  1315. Melampyrum nemorosum (Scrofulariaceae)
  1316. Melampyrum pratense (Scrofulariaceae)
  1317. Melampyrum sylvaticum (Scrofulariaceae)
  1318. Melia Azedarach (Meliaceae)
  1319. Melica Magnolii (Poaceae)
  1320. Melica nebrodensis (Poaceae)
  1321. Melica nutans (Poaceae)
  1322. Melica uniflora (Poaceae)
  1323. Melilotus alba (Phaseolaceae)
  1324. Melilotus altissima (Phaseolaceae)
  1325. Melilotus arvensis (Phaseolaceae)
  1326. Melilotus indica (Phaseolaceae)
  1327. Melilotus italica (Phaseolaceae)
  1328. Melissa officinalis (Lamiaceae)
  1329. Melittis Melissophyllum (Lamiaceae)
  1330. Melongena teres (Solanaceae)
  1331. Mentha aquatica (Lamiaceae)
  1332. Mentha aquatica X sativa (Lamiaceae)
  1333. Mentha arvensis (Lamiaceae)
  1334. Mentha ativa (Lamiaceae)
  1335. Mentha piperita (Lamiaceae)
  1336. Mentha pulegium (Lamiaceae)
  1337. Mentha rotundifolia (Lamiaceae)
  1338. Mentha rotundifolia X silvestris (Lamiaceae)
  1339. Mentha silvestris (Lamiaceae)
  1340. Mentha silvestris var. nemorosa X aquatica (Lamiaceae)
  1341. Mentha viridis (Lamiaceae)
  1342. Mentha viridis X silvestris (Lamiaceae)
  1343. Menyanthes trifoliata (Gentianaceae)
  1344. Mercurialis annua (Euphorbiaceae)
  1345. Mercurialis perennis (Euphorbiaceae)
  1346. Mespilus germanica (Rosaceae)
  1347. Meum Mutellina (Apiaceae)
  1348. Micropus erectus (Asteraceae)
  1349. Milium effusum (Poaceae)
  1350. Milium multiflorum (Poaceae)
  1351. Milium paradoxum (Poaceae)
  1352. Moehringia muscosa (Dianthaceae)
  1353. Moehringia polygonoides (Dianthaceae)
  1354. Moehringia Ponae (Dianthaceae)
  1355. Moehringia trinervia (Dianthaceae)
  1356. Molinia coerulea (Poaceae)
  1357. Molinia serotina (Poaceae)
  1358. Molospermum cicutarium (Apiaceae)
  1359. Monotropa Hypopytis (Ericaceae)
  1360. Montia fontana (Portulacaceae)
  1361. Morus alba (Urticaceae)
  1362. Morus nigra (Urticaceae)
  1363. Mulgedium alpinum (Asteraceae)
  1364. Muschari moschatum (Liliaceae)
  1365. Myagrum perfoliatum (Brassicaceae)
  1366. Myosotis alpestre (Borraginaceae)
  1367. Myosotis hispida (Borraginaceae)
  1368. Myosotis intermedia (Borraginaceae)
  1369. Myosotis palustris (Borraginaceae)
  1370. Myosotis silvatica (Borraginaceae)
  1371. Myricaria germanica (Tamariceae)
  1372. Myriophillum spicatum (Halorrhagidaceae)
  1373. Myriophillum verticillatum (Halorrhagidaceae)
  1374. Myrrhis odorata (Apiaceae)
  1375. Myrtus communis (Myrtaceae)
  1376. N  
  1377. N. angustifolia X Gymnadenia odoratissima (Orchidaceae)
  1378. Najas gramninea (Najadaceae)
  1379. Najas major (Najadaceae)
  1380. Najas minor (Najadaceae)
  1381. Narcissus Bertolonii (Amaryllidaceae)
  1382. Narcissus biflorus (Amaryllidaceae)
  1383. Narcissus dubius (Amaryllidaceae)
  1384. Narcissus Ionquilla (Amaryllidaceae)
  1385. Narcissus papyraceus (Amaryllidaceae)
  1386. Narcissus poeticus (Amaryllidaceae)
  1387. Narcissus polyanthos (Amaryllidaceae)
  1388. Narcissus Tazzetta (Amaryllidaceae)
  1389. Nardurus unilateralis (Poaceae)
  1390. Nardus stricta (Poaceae)
  1391. Nasturtium amphibium (Brassicaceae)
  1392. Nasturtium officinale (Brassicaceae)
  1393. Nasturtium palustre (Brassicaceae)
  1394. Nasturtium pyrenaicum (Brassicaceae)
  1395. Nasturtium sylvestre (Brassicaceae)
  1396. Nectaro-scilla hyacinthoides (Liliaceae)
  1397. Neottia Nidus-avis (Orchidaceae)
  1398. Nepeta cataria (Lamiaceae)
  1399. Nepeta Glechoma (Lamiaceae)
  1400. Nepeta nuda (Lamiaceae)
  1401. Nerium Oleander (Apocynaceae)
  1402. Neslia paniculata (Brassicaceae)
  1403. Nicandra physaloides (Solanaceae)
  1404. Nicotiana rustica (Solanaceae)
  1405. Nicotiana Tabacum (Solanaceae)
  1406. Nigella arvensis (Ranunculaceae)
  1407. Nigella damascena (Ranunculaceae)
  1408. Nigella sativa (Ranunculaceae)
  1409. Nigritella angustifolia (Orchidaceae)
  1410. Nuphar luteum (Nymphaceae)
  1411. Nymphaea alba (Nymphaceae)
  1412. O  
  1413. Ocymum Basilicum (Lamiaceae)
  1414. Ocymum minimu (Lamiaceae)
  1415. Odontites lutea (Scrofulariaceae)
  1416. Odontites serotina (Scrofulariaceae)
  1417. Odontites verna (Scrofulariaceae)
  1418. Oenanthe aquatica (Apiaceae)
  1419. Oenanthe fistulosa (Apiaceae)
  1420. Oenanthe peucedanifolia (Apiaceae)
  1421. Oenanthe pimpinelloides (Apiaceae)
  1422. Oenothera biennis (Epilobiaceae)
  1423. Olea europaea (Oleaceae)
  1424. Onobrychis viciaefolia (Phaseolaceae)
  1425. Ononis Columnae (Phaseolaceae)
  1426. Ononis Natrix (Phaseolaceae)
  1427. Ononis reclinata (Phaseolaceae)
  1428. Ononis spinosa (Phaseolaceae)
  1429. Onopordon Acanthium (Asteraceae)
  1430. Onosma tridentinum (Borraginaceae)
  1431. Ophrys apifera (Orchidaceae)
  1432. Ophrys Arachnites (Orchidaceae)
  1433. Ophrys Arachnites X O. Bertolonii (Orchidaceae)
  1434. Ophrys Aranifera (Orchidaceae)
  1435. Ophrys aranifera X O. Bertolonii (Orchidaceae)
  1436. Ophrys Bertolonii (Orchidaceae)
  1437. Ophrys muscifera (Orchidaceae)
  1438. Ophrys pseudo-Bertolonii (Orchidaceae)
  1439. Oplismenus undulatifolius (Poaceae)
  1440. Opuntia nana (Cactaceae)
  1441. Orchis coriophora (Orchidaceae)
  1442. Orchis fragrans (Orchidaceae)
  1443. Orchis incarnata (Orchidaceae)
  1444. Orchis laxiflora (Orchidaceae)
  1445. Orchis maculata (Orchidaceae)
  1446. Orchis militaris (Orchidaceae)
  1447. Orchis Morio (Orchidaceae)
  1448. Orchis pallens (Orchidaceae)
  1449. Orchis provincialis (Orchidaceae)
  1450. Orchis purpurea (Orchidaceae)
  1451. Orchis rubra (Orchidaceae)
  1452. Orchis sambucina (Orchidaceae)
  1453. Orchis speciosa (Orchidaceae)
  1454. Orchis Spitzelii (Orchidaceae)
  1455. Orchis tephrosanthos (Orchidaceae)
  1456. Orchis Traunsteineri (Orchidaceae)
  1457. Orchis tridentata (Orchidaceae)
  1458. Orchis tridentata X militaris (Orchidaceae)
  1459. Orchis ustulata (Orchidaceae)
  1460. Orchis ustulata X tridentata (Orchidaceae)
  1461. Origanum Majorana (Lamiaceae)
  1462. Origanum Majoranoides (Lamiaceae)
  1463. Origanum vulgare (Lamiaceae)
  1464. Ornithogalum decipiens (Liliaceae)
  1465. Ornithogalum divergens (Liliaceae)
  1466. Ornithogalum Kochii (Liliaceae)
  1467. Ornithogalum narbonense (Liliaceae)
  1468. Ornithogalum pseudo-tenuifolium (Liliaceae)
  1469. Ornithogalum pyrenaicum (Liliaceae)
  1470. Ornithogalum tenuifolium (Liliaceae)
  1471. Ornithogalum umbellatum (Liliaceae)
  1472. Orobanche caryophyllacea (Orobanchaceae)
  1473. Orobanche Epithymum (Orobanchaceae)
  1474. Orobanche gracilis (Orobanchaceae)
  1475. Orobanche Hederae (Orobanchaceae)
  1476. Orobanche minor (Orobanchaceae)
  1477. Orobanche Rapum-genistae (Orobanchaceae)
  1478. Orobanche speciosa (Orobanchaceae)
  1479. Orobanche Teucrii (Orobanchaceae)
  1480. Orobanche variegata (Orobanchaceae)
  1481. Oryza clandestina (Poaceae)
  1482. Oryza sativa (Poaceae)
  1483. Ostrya carpinifolia (Quercaceae)
  1484. Oxalis acetosella (Geraniaceae)
  1485. Oxalis corniculata (Geraniaceae)
  1486. Oxalis stricta (Geraniaceae)
  1487. Oxalis violacea (Geraniaceae)
  1488. Oxytropis montana (Phaseolaceae)
  1489. Oxytropis pilosa (Phaseolaceae)
  1490. P  
  1491. Paederota Bonarota (Scrofulariaceae)
  1492. Paeonia peregrina (Ranunculaceae)
  1493. Paliurus australis (Rhamnaceae)
  1494. Panicum capillare (Poaceae)
  1495. Panicum Crus-galli (Poaceae)
  1496. Panicum miliaceum (Poaceae)
  1497. Papaver Argemone (Papaveraceae)
  1498. Papaver dubium (Papaveraceae)
  1499. Papaver hortense (Papaveraceae)
  1500. Papaver hybridum (Papaveraceae)
  1501. Papaver pyrenaicum (Papaveraceae)
  1502. Papaver Rhoeas (Papaveraceae)
  1503. Paradisia Liliastrum (Liliaceae)
  1504. Parietaria officinalis (Urticaceae)
  1505. Paris quadrifolia (Asparagaceae)
  1506. Parnassia palustris (Droseraceae)
  1507. Parthenocissus quinquefolia (Rhamnaceae)
  1508. Pastinaca sativa (Apiaceae)
  1509. Paulownia imperialis (Scrofulariaceae)
  1510. Pedicularis acaulis (Scrofulariaceae)
  1511. Pedicularis comosa (Scrofulariaceae)
  1512. Pedicularis foliosa (Scrofulariaceae)
  1513. Pedicularis gyroflexa (Scrofulariaceae)
  1514. Pedicularis palustris (Scrofulariaceae)
  1515. Pedicularis rostrata (Scrofulariaceae)
  1516. Pedicularis silvatica (Scrofulariaceae)
  1517. Pedicularis tuberosa (Scrofulariaceae)
  1518. Pedicularis verticillata (Scrofulariaceae)
  1519. Pennisetum longistylum (Poaceae)
  1520. Peplis Portula (Lythraceae)
  1521. Pervinca major (Apocynaceae)
  1522. Pervinca minor (Apocynaceae)
  1523. Petasites albus (Asteraceae)
  1524. Petasites fragrans (Asteraceae)
  1525. Petasites niveus (Asteraceae)
  1526. Petasites officinalis (Asteraceae)
  1527. Petrocallis pyrenaica (Brassicaceae)
  1528. Petroselinum hortense (Apiaceae)
  1529. Peucedanum carvifolium (Apiaceae)
  1530. Peucedanum Cervaria (Apiaceae)
  1531. Peucedanum officinale (Apiaceae)
  1532. Peucedanum Oreoselinum (Apiaceae)
  1533. Peucedanum Ostruthium (Apiaceae)
  1534. Peucedanum palustre (Apiaceae)
  1535. Peucedanum rablense (Apiaceae)
  1536. Peucedanum Schottii (Apiaceae)
  1537. Peucedanum venetum (Apiaceae)
  1538. Peucedanum verticillare (Apiaceae)
  1539. Phalangium Liliago (Liliaceae)
  1540. Phalangium ramosum (Liliaceae)
  1541. Phalaris arundinacea (Poaceae)
  1542. Phalaris canariensis (Poaceae)
  1543. Phaseolus multiflorus (Phaseolaceae)
  1544. Phaseolus Mungo (Phaseolaceae)
  1545. Phaseolus vulgaris (Phaseolaceae)
  1546. Philadelphus coronarius (Saxifragaceae)
  1547. Phillyrea variabilis (Oleaceae)
  1548. Phleum alpinum (Poaceae)
  1549. Phleum asperum (Poaceae)
  1550. Phleum Bohemeri (Poaceae)
  1551. Phleum Michelii (Poaceae)
  1552. Phleum pratense (Poaceae)
  1553. Phleum subalpinum (Poaceae)
  1554. Photinia serrulata (Rosaceae)
  1555. Phragmites communis (Poaceae)
  1556. Physalis Alkekengi (Solanaceae)
  1557. Phyteuma comosum (Campanulaceae)
  1558. Phyteuma Halleri (Campanulaceae)
  1559. Phyteuma Michelii (Campanulaceae)
  1560. Phyteuma orbiculare (Campanulaceae)
  1561. Phyteuma Scheuchzeri (Campanulaceae)
  1562. Phyteuma Sieberi (Campanulaceae)
  1563. Phytolacca decandra (Phytolaccaceae)
  1564. Picris hieracioides (Asteraceae)
  1565. Pimpinella major (Apiaceae)
  1566. Pimpinella peregrina (Apiaceae)
  1567. Pimpinella saxifraga (Apiaceae)
  1568. Pinardia coronaria (Asteraceae)
  1569. Pinguicula alpina (Utriculariaceae)
  1570. Pinguicula vulgaris (Utriculariaceae)
  1571. Pinus Abies (Pinaceae)
  1572. Pinus Cembra (Pinaceae)
  1573. Pinus Larix (Pinaceae)
  1574. Pinus Mugus (Pinaceae)
  1575. Pinus nigricans (Pinaceae)
  1576. Pinus Picea (Pinaceae)
  1577. Pinus sylvestris (Pinaceae)
  1578. Pirus amygdaliformis (Rosaceae)
  1579. Pirus Aria (Rosaceae)
  1580. Pirus Aria X torminalis (Rosaceae)
  1581. Pirus aucuparia (Rosaceae)
  1582. Pirus Chamaemespilus (Rosaceae)
  1583. Pirus communis (Rosaceae)
  1584. Pirus Cydonia (Rosaceae)
  1585. Pirus domestica (Rosaceae)
  1586. Pirus Malus (Rosaceae)
  1587. Pirus torminalis (Rosaceae)
  1588. Pistacia Terebinthus (Anacardiaceae)
  1589. Pisum commune (Phaseolaceae)
  1590. Plantago argentea (Plantaginaceae)
  1591. Plantago Coronopus (Plantaginaceae)
  1592. Plantago Cynops (Plantaginaceae)
  1593. Plantago lanceolata (Plantaginaceae)
  1594. Plantago major (Plantaginaceae)
  1595. Plantago media (Plantaginaceae)
  1596. Plantago montana (Plantaginaceae)
  1597. Plantago ramosa (Plantaginaceae)
  1598. Plantago serpentina (Plantaginaceae)
  1599. Plantago subulata (Plantaginaceae)
  1600. Platanthera bifolia (Orchidaceae)
  1601. Platanthera Carducciana (Orchidaceae)
  1602. Platanthera chlorantha (Orchidaceae)
  1603. Platanus occidentalis (Platanaceae)
  1604. Platanus orientalis (Platanaceae)
  1605. Pleurospermum austriacum (Apiaceae)
  1606. Plumbago Larpentae (Plumbaginaceae)
  1607. Poa alpina (Poaceae)
  1608. Poa annua (Poaceae)
  1609. P. bulbosa (Poaceae)
  1610. Poa caesia (Poaceae)
  1611. Poa compressa (Poaceae)
  1612. Poa laxa (Poaceae)
  1613. Poa minor (Poaceae)
  1614. Poa nemoralis (Poaceae)
  1615. Poa pratensis (Poaceae)
  1616. Poa pumila (Poaceae)
  1617. Poa supina (Poaceae)
  1618. Poa trivialis (Poaceae)
  1619. Poa violacea (Poaceae)
  1620. Polycarpon tetraphyllum (Paronychiaceae)
  1621. Polycnemum arvense (Chenopodiaceae)
  1622. Polygala amara (Polygalaceae)
  1623. Polygala comosa (Polygalaceae)
  1624. Polygala depressa (Polygalaceae)
  1625. Polygala vulgaris (Polygalaceae)
  1626. Polygonatum multiflorum (Asparagaceae)
  1627. Polygonatum officinale (Asparagaceae)
  1628. Polygonatum verticillatum (Asparagaceae)
  1629. Polygonum (Polygonaceae)
  1630. Polygonum amphibium (Polygonaceae)
  1631. Polygonum avicularo (Polygonaceae)
  1632. Polygonum Bellardi (Polygonaceae)
  1633. Polygonum Bistorta (Polygonaceae)
  1634. Polygonum Convolvolus (Polygonaceae)
  1635. Polygonum dumetorum (Polygonaceae)
  1636. Polygonum Fagopyrum (Polygonaceae)
  1637. Polygonum Hydropiper (Polygonaceae)
  1638. Polygonum lapathifolium (Polygonaceae)
  1639. Polygonum minus (Polygonaceae)
  1640. Polygonum minus X Persicaria (Polygonaceae)
  1641. Polygonum mite (Polygonaceae)
  1642. Polygonum mixtum (Polygonaceae)
  1643. Polygonum orientale (Polygonaceae)
  1644. Polygonum Persicaria (Polygonaceae)
  1645. Polygonum tataricum (Polygonaceae)
  1646. Polygonum viviparum (Polygonaceae)
  1647. Populus alba (Salicaceae)
  1648. Populus angulata (Salicaceae)
  1649. Populus canescens (Salicaceae)
  1650. Populus nigra (Salicaceae)
  1651. Populus tremula (Salicaceae)
  1652. Portulaca oleracea (Portulacaceae)
  1653. Potamogeton acutifolius (Najadaceae)
  1654. Potamogeton crispus (Najadaceae)
  1655. Potamogeton densus (Najadaceae)
  1656. Potamogeton lucens (Najadaceae)
  1657. Potamogeton natans (Najadaceae)
  1658. Potamogeton pectinatus (Najadaceae)
  1659. Potamogeton perfoliatus (Najadaceae)
  1660. Potamogeton pusillus (Najadaceae)
  1661. Potamogeton trichoides (Najadaceae)
  1662. Potentilla aestiva (Rosaceae)
  1663. Potentilla alba (Rosaceae)
  1664. Potentilla alpicola (Rosaceae)
  1665. Potentilla anserina (Rosaceae)
  1666. Potentilla argentea (Rosaceae)
  1667. Potentilla aurea (Rosaceae)
  1668. Potentilla baldensis (Rosaceae)
  1669. Potentilla Bolzanensis (Rosaceae)
  1670. Potentilla camonia (Rosaceae)
  1671. Potentilla Cana (Rosaceae)
  1672. Potentilla canescens (Rosaceae)
  1673. Potentilla caulescens (Rosaceae)
  1674. Potentilla collina (Rosaceae)
  1675. Potentilla confinis (Rosaceae)
  1676. Potentilla decipiens (Rosaceae)
  1677. Potentilla decumbens (Rosaceae)
  1678. Potentilla dissecta (Rosaceae)
  1679. Potentilla erecta (Rosaceae)
  1680. Potentilla Gaudini (Rosaceae)
  1681. Potentilla glandulifera (Rosaceae)
  1682. Potentilla Goirani (Rosaceae)
  1683. Potentilla grandiflora (Rosaceae)
  1684. Potentilla haematosticta (Rosaceae)
  1685. Potentilla hirta (Rosaceae)
  1686. Potentilla incanescens (Rosaceae)
  1687. Potentilla italica (Rosaceae)
  1688. Potentilla Johanniniana (Rosaceae)
  1689. Potentilla longifolia (Rosaceae)
  1690. Potentilla micrantha (Rosaceae)
  1691. Potentilla nitida (Rosaceae)
  1692. Potentilla opaca (Rosaceae)
  1693. Potentilla perincisa (Rosaceae)
  1694. Potentilla pseudo-argentea (Rosaceae)
  1695. Potentilla reptans (Rosaceae)
  1696. Potentilla rubens (Rosaceae)
  1697. Potentilla rupestris (Rosaceae)
  1698. Potentilla Sadleri (Rosaceae)
  1699. Potentilla septemsecta (Rosaceae)
  1700. Potentilla Shultzii (Rosaceae)
  1701. Potentilla subarenaria (Rosaceae)
  1702. Potentilla subopaca (Rosaceae)
  1703. Potentilla supina (Rosaceae)
  1704. Potentilla thyrsiflora (Rosaceae)
  1705. Potentilla verna (Rosaceae)
  1706. Potentilla villosa (Rosaceae)
  1707. Potentilla Wiemanniana (Rosaceae)
  1708. Poterium polygamum (Rosaceae)
  1709. Poterium Sanguisorba (Rosaceae)
  1710. Prenanthes purpurea (Asteraceae)
  1711. Primula Auricula (Primulaceae)
  1712. Primula auricula X Balbasii (Primulaceae)
  1713. Primula Balbesii X spectabilis (Primulaceae)
  1714. Primula Balbisii (Primulaceae)
  1715. Primula elatior (Primulaceae)
  1716. Primula farinosa (Primulaceae)
  1717. Primula grandiflora X officinalis (Primulaceae)
  1718. Primula intricata (Primulaceae)
  1719. Primula intricata X grandiflora (Primulaceae)
  1720. Primula intricata X officinalis (Primulaceae)
  1721. Primula officinalis (Primulaceae)
  1722. Primula officinalis X grandiflora (Primulaceae)
  1723. Primula spectabilis (Primulaceae)
  1724. Primula vulgaris (Primulaceae)
  1725. Prunus Amygdalus (Rosaceae)
  1726. Prunus Amygdalus X Persica (Rosaceae)
  1727. Prunus Armeniaca (Rosaceae)
  1728. Prunus avium (Rosaceae)
  1729. Prunus cerasus (Rosaceae)
  1730. Prunus Chamaecerasus (Rosaceae)
  1731. Prunus Claudiana (Rosaceae)
  1732. Prunus duracina (Rosaceae)
  1733. Prunus insititia (Rosaceae)
  1734. Prunus Juliana (Rosaceae)
  1735. Prunus Laurocerasus (Rosaceae)
  1736. Prunus lusitanica (Rosaceae)
  1737. Prunus Mahaleb (Rosaceae)
  1738. Prunus myrabolana (Rosaceae)
  1739. Prunus oeconomica (Rosaceae)
  1740. Prunus Persica (Rosaceae)
  1741. Prunus semperflorens (Rosaceae)
  1742. Prunus spinosa (Rosaceae)
  1743. Psilurus nardoides (Poaceae)
  1744. Pulicaria dysenterica (Asteraceae)
  1745. Pulicaria vulgaris (Asteraceae)
  1746. Pulmonaria vulgaris (Borraginaceae)
  1747. Punica granatum (Myrtaceae)
  1748. Pyrola media (Ericaceae)
  1749. Pyrola minor (Ericaceae)
  1750. Pyrola rotundifolia (Ericaceae)
  1751. Pyrola secunda (Ericaceae)
  1752. Pyrola uniflora (Ericaceae)
  1753. Q  
  1754. Queltia incomparabilis (Amaryllidaceae)
  1755. Quercus cerris (Quercaceae)
  1756. Quercus ilex (Quercaceae)
  1757. Quercus pedunculata (Quercaceae)
  1758. Quercus pseudosuber (Quercaceae)
  1759. Quercus robur (Quercaceae)
  1760. Quercus suber (Quercaceae)
  1761. R  
  1762. Ranunculus acer (Ranunculaceae)
  1763. Ranunculus aconitifolius (Ranunculaceae)
  1764. Ranunculus Aleae (Ranunculaceae)
  1765. Ranunculus alpester (Ranunculaceae)
  1766. Ranunculus anemonoides (Ranunculaceae)
  1767. Ranunculus arvensis (Ranunculaceae)
  1768. Ranunculus asiaticus (Ranunculaceae)
  1769. Ranunculus auricomus (Ranunculaceae)
  1770. Ranunculus bulbosus (Ranunculaceae)
  1771. Ranunculus diversifolius (Ranunculaceae)
  1772. Ranunculus Ficaria (Ranunculaceae)
  1773. Ranunculus Flammula (Ranunculaceae)
  1774. Ranunculus fluitans (Ranunculaceae)
  1775. Ranunculus foeniculaceus (Ranunculaceae)
  1776. Ranunculus gracilis (Ranunculaceae)
  1777. Ranunculus hybridus (Ranunculaceae)
  1778. Ranunculus lanuginosus (Ranunculaceae)
  1779. Ranunculus Lingua (Ranunculaceae)
  1780. Ranunculus montanus (Ranunculaceae)
  1781. Ranunculus nemorosus (Ranunculaceae)
  1782. Ranunculus parviflorus (Ranunculaceae)
  1783. Ranunculus repens (Ranunculaceae)
  1784. Ranunculus Sardous (Ranunculaceae)
  1785. Ranunculus sceleratus (Ranunculaceae)
  1786. Ranunculus Seguieri (Ranunculaceae)
  1787. Ranunculus Thora (Ranunculaceae)
  1788. Ranunculus tricophyllus (Ranunculaceae)
  1789. Ranunculus velutinus (Ranunculaceae)
  1790. Ranunculus Villarsii (Ranunculaceae)
  1791. Raphanus raphanistrum (Brassicaceae)
  1792. Raphanus sativus (Brassicaceae)
  1793. Rapistrum rugosum (Brassicaceae)
  1794. Reseda Lutea (Resedaceae)
  1795. Reseda odorata (Resedaceae)
  1796. Reseda Phyteuma (Resedaceae)
  1797. Rhagadiolus stellatus (Asteraceae)
  1798. Rhamnus Alaternus (Rhamnaceae)
  1799. Rhamnus cathartica (Rhamnaceae)
  1800. Rhamnus Frangula (Rhamnaceae)
  1801. Rhamnus pumila (Rhamnaceae)
  1802. Rhamnus saxatilis (Rhamnaceae)
  1803. Rhaponticum scariosum (Asteraceae)
  1804. Rhododendron ferrugineum (Ericaceae)
  1805. Rhododendron hirsutum (Ericaceae)
  1806. Rhododendron intermedium (Ericaceae)
  1807. Rhodothamnus Chamaecistus (Ericaceae)
  1808. Rhus Cotinus (Anacardiaceae)
  1809. Rhus Typhina (Anacardiaceae)
  1810. Ribes alpinum (Saxifragaceae)
  1811. Ribes Grossularia (Saxifragaceae)
  1812. Ribes petraeum (Saxifragaceae)
  1813. Ribes rubrum (Saxifragaceae)
  1814. Ricinus communis (Euphorbiaceae)
  1815. Robinia Pseudo-Acacia (Phaseolaceae)
  1816. Rosa agrestis (Rosaceae)
  1817. Rosa alpina (Rosaceae)
  1818. Rosa alpina X tomentosa (Rosaceae)
  1819. Rosa arvensis (Rosaceae)
  1820. Rosa canina (Rosaceae)
  1821. Rosa centifolia (Rosaceae)
  1822. Rosa cinnamomea (Rosaceae)
  1823. Rosa coriifolia (Rosaceae)
  1824. Rosa damascena (Rosaceae)
  1825. Rosa dumetorum (Rosaceae)
  1826. Rosa gallica (Rosaceae)
  1827. Rosa glaberrima (Rosaceae)
  1828. Rosa glauca (Rosaceae)
  1829. Rosa graveolens (Rosaceae)
  1830. Rosa indica (Rosaceae)
  1831. Rosa micrantha (Rosaceae)
  1832. Rosa montana (Rosaceae)
  1833. Rosa moschata (Rosaceae)
  1834. Rosa multiflora (Rosaceae)
  1835. Rosa muscosa (Rosaceae)
  1836. Rosa pimpinellifolia (Rosaceae)
  1837. Rosa polycantha (Rosaceae)
  1838. Rosa pomifera (Rosaceae)
  1839. Rosa pomifera X alpina (Rosaceae)
  1840. Rosa pomifera X glauca (Rosaceae)
  1841. Rosa Pouzini (Rosaceae)
  1842. Rosa Provincialis (Rosaceae)
  1843. Rosa pseudomontana (Rosaceae)
  1844. Rosa rubiginosa (Rosaceae)
  1845. Rosa rubrifolia (Rosaceae)
  1846. Rosa sempervirens (Rosaceae)
  1847. Rosa tomentella (Rosaceae)
  1848. Rosa tomentosa (Rosaceae)
  1849. Rosa X alba (Rosaceae)
  1850. Rosa X collina (Rosaceae)
  1851. Rosa X francofurtana (Rosaceae)
  1852. Rosa X Polliniana (Rosaceae)
  1853. Rosmarinus officinalis (Lamiaceae)
  1854. Rotala filiformis (Lythraceae)
  1855. Rubia peregrina (Rubiaceae)
  1856. Rubia tinctoria (Rubiaceae)
  1857. Rubus brachybotrys (Rosaceae)
  1858. Rubus caesius (Rosaceae)
  1859. Rubus corylifolius (Rosaceae)
  1860. Rubus hirsutus (Rosaceae)
  1861. Rubus Idaeus (Rosaceae)
  1862. Rubus macrostemon (Rosaceae)
  1863. Rubus macrostemon X hirsutus (Rosaceae)
  1864. Rubus saxatilis (Rosaceae)
  1865. Rubus suberectus (Rosaceae)
  1866. Rubus sulcatus (Rosaceae)
  1867. Rubus thyrsoideus (Rosaceae)
  1868. Rubus tomentosus (Rosaceae)
  1869. Rubus tomentosus X ulmifolius (Rosaceae)
  1870. Rubus ulmifolius (Rosaceae)
  1871. Rumex Acetosa (Polygonaceae)
  1872. Rumex Acetosella (Polygonaceae)
  1873. Rumex alpinus (Polygonaceae)
  1874. Rumex arifolius (Polygonaceae)
  1875. Rumex conglomeratus (Polygonaceae)
  1876. Rumex crispus (Polygonaceae)
  1877. Rumex Hydrolapathum (Polygonaceae)
  1878. Rumex obtusifolius (Polygonaceae)
  1879. Rumex pratensis (Polygonaceae)
  1880. Rumex pulcher (Polygonaceae)
  1881. Rumex scutatus (Polygonaceae)
  1882. Rumex tuberosus (Polygonaceae)
  1883. Ruscus aculeatus (Asparagaceae)
  1884. Ruscus Hippoglossum (Asparagaceae)
  1885. Ruta graveolens (Rutaceae)
  1886. S  
  1887. Saccharum Ravennae (Poaceae)
  1888. Sagina apetala (Dianthaceae)
  1889. Sagina ciliata (Dianthaceae)
  1890. Sagina Linnaei (Dianthaceae)
  1891. Sagina procumbens (Dianthaceae)
  1892. Sagittaria sagittaefolia (Alismaceae)
  1893. Salix alba (Salicaceae)
  1894. Salix amygdalina (Salicaceae)
  1895. Salix angustifolia (Salicaceae)
  1896. Salix Arbuscula (Salicaceae)
  1897. Salix babylonica (Salicaceae)
  1898. Salix Caprea (Salicaceae)
  1899. Salix cinerea (Salicaceae)
  1900. Salix fragilis (Salicaceae)
  1901. Salix glabra (Salicaceae)
  1902. Salix grandifolia (Salicaceae)
  1903. Salix hastata (Salicaceae)
  1904. Salix herbacea (Salicaceae)
  1905. Salix incana (Salicaceae)
  1906. Salix incana x (Salicaceae)
  1907. Salix Myrsintes (Salicaceae)
  1908. Salix nigricans (Salicaceae)
  1909. Salix purpurea (Salicaceae)
  1910. Salix purpureo x cinerea (Salicaceae)
  1911. Salix purpureo x viminalis (Salicaceae)
  1912. Salix repens (Salicaceae)
  1913. Salix reticulata (Salicaceae)
  1914. Salix retusa (Salicaceae)
  1915. Salix viminalis (Salicaceae)
  1916. Salvia glutinosa (Lamiaceae)
  1917. Salvia officinalis (Lamiaceae)
  1918. Salvia pratensis (Lamiaceae)
  1919. Salvia Sclarea (Lamiaceae)
  1920. Salvia verbenaca (Lamiaceae)
  1921. Salvia verticillata (Lamiaceae)
  1922. Sambucus Ebulus (Loniceraceae)
  1923. Sambucus nigra (Loniceraceae)
  1924. Sambucus racemosa (Loniceraceae)
  1925. Samolus Valerandi (Primulaceae)
  1926. Sanguisorba officinalis (Rosaceae)
  1927. Sanicula europaea (Apiaceae)
  1928. Santolina Chamaecyparissias (Asteraceae)
  1929. Saponaria ocymoides (Dianthaceae)
  1930. Saponaria officinalis (Dianthaceae)
  1931. Saponaria Vaccaria (Dianthaceae)
  1932. Satureja hortensis (Lamiaceae)
  1933. Satureja montana (Lamiaceae)
  1934. Saussurea discolor (Asteraceae)
  1935. Saxifraga adscendens (Saxifragaceae)
  1936. Saxifraga Aizoon (Saxifragaceae)
  1937. Saxifraga androsacea (Saxifragaceae)
  1938. Saxifraga autumnalis (Saxifragaceae)
  1939. Saxifraga autumnalis X mutata (Saxifragaceae)
  1940. Saxifraga bryoides (Saxifragaceae)
  1941. Saxifraga bulbifera (Saxifragaceae)
  1942. Saxifraga Burseriana (Saxifragaceae)
  1943. Saxifraga caesia (Saxifragaceae)
  1944. Saxifraga crustata (Saxifragaceae)
  1945. Saxifraga Hostii (Saxifragaceae)
  1946. Saxifraga muscoides (Saxifragaceae)
  1947. Saxifraga mutata (Saxifragaceae)
  1948. Saxifraga mutata X aizoides (Saxifragaceae)
  1949. Saxifraga petraea (Saxifragaceae)
  1950. Saxifraga Rocheliana (Saxifragaceae)
  1951. Saxifraga rotundifolia (Saxifragaceae)
  1952. Saxifraga sedoides (Saxifragaceae)
  1953. Saxifraga Seguieri (Saxifragaceae)
  1954. Saxifraga Tombeanensis (Saxifragaceae)
  1955. Saxifraga tridactylites (Saxifragaceae)
  1956. Scabiosa affinis (Dipsacaceae)
  1957. Scabiosa Columbaria (Dipsacaceae)
  1958. Scabiosa graminifolia (Dipsacaceae)
  1959. Scabiosa lucida (Dipsacaceae)
  1960. Scabiosa pyrenaica (Dipsacaceae)
  1961. Scabiosa ucranica (Dipsacaceae)
  1962. Scandix Pecten-Veneris (Apiaceae)
  1963. Schoenus ferrugineus (Cyperaceae)
  1964. Schoenus nigricans (Cyperaceae)
  1965. Scilla amoena (Liliaceae)
  1966. Scilla autumnalis (Liliaceae)
  1967. Scilla bifolia (Liliaceae)
  1968. Scirpus coespitosus (Cyperaceae)
  1969. Scirpus Holoschoenus (Cyperaceae)
  1970. Scirpus lacustris (Cyperaceae)
  1971. Scirpus maritimus (Cyperaceae)
  1972. Scirpus mucronatus (Cyperaceae)
  1973. Scirpus Pollichii (Cyperaceae)
  1974. Scirpus radicans (Cyperaceae)
  1975. Scirpus setaceus (Cyperaceae)
  1976. Scirpus supinus (Cyperaceae)
  1977. Scirpus sylvaticus (Cyperaceae)
  1978. Scirpus Tabernaemontani (Cyperaceae)
  1979. Scleranthus annuus (Paronychiaceae)
  1980. Sclerochloa dura (Poaceae)
  1981. Sclerochloa rigida (Poaceae)
  1982. Scorzonera aristata (Asteraceae)
  1983. Scorzonera austriaca (Asteraceae)
  1984. Scorzonera hirsuta (Asteraceae)
  1985. Scorzonera purpurea (Asteraceae)
  1986. Scolymus hispanicus (Asteraceae)
  1987. Scrofularia alata (Scrofulariaceae)
  1988. Scrofularia canina (Scrofulariaceae)
  1989. Scrofularia Hoppei (Scrofulariaceae)
  1990. Scrofularia Neesii (Scrofulariaceae)
  1991. Scrofularia nodosa (Scrofulariaceae)
  1992. Scrofularia vernalis (Scrofulariaceae)
  1993. Scutellaria galericulata (Lamiaceae)
  1994. Scutellaria minor (Lamiaceae)
  1995. Secale cereale (Poaceae)
  1996. Sedum acre (Crassulaceae)
  1997. Sedum album (Crassulaceae)
  1998. Sedum annuum (Crassulaceae)
  1999. Sedum anopetalum (Crassulaceae)
  2000. Sedum atratum (Crassulaceae)
  2001. Sedum dasyphyllum (Crassulaceae)
  2002. Sedum glaucum (Crassulaceae)
  2003. Sedum maximum (Crassulaceae)
  2004. Sedum mite (Crassulaceae)
  2005. Sedum purpurascens (Crassulaceae)
  2006. Sedum repens (Crassulaceae)
  2007. Sedum roseum (Crassulaceae)
  2008. Sedum rubens (Crassulaceae)
  2009. Sedum rupestre (Crassulaceae)
  2010. Selinum carvifolia (Apiaceae)
  2011. Sempervivum arachnoideum (Crassulaceae)
  2012. Sempervivum hirtum (Crassulaceae)
  2013. Sempervivum montanum (Crassulaceae)
  2014. Sempervivum tectorum (Crassulaceae)
  2015. Senecio abrotanifolius (Asteraceae)
  2016. Senecio alpestris (Asteraceae)
  2017. Senecio aquaticus (Asteraceae)
  2018. Senecio brachychaetus (Asteraceae)
  2019. Senecio Cacaliaster (Asteraceae)
  2020. Senecio Cineraria (Asteraceae)
  2021. Senecio cordatus (Asteraceae)
  2022. Senecio Doria (Asteraceae)
  2023. Senecio Doronicum (Asteraceae)
  2024. Senecio erucifolius (Asteraceae)
  2025. Senecio erraticus (Asteraceae)
  2026. Senecio Jacobaea (Asteraceae)
  2027. Senecio nemorensis (Asteraceae)
  2028. Senecio paludosus (Asteraceae)
  2029. Senecio rupestris (Asteraceae)
  2030. Senecio spathulaefolius (Asteraceae)
  2031. Senecio viscosus (Asteraceae)
  2032. Senecio vulgaris (Asteraceae)
  2033. Serapias Lingua (Orchidaceae)
  2034. Serapias longipetala (Orchidaceae)
  2035. Serapias longipetala X Orchis fragrans (Orchidaceae)
  2036. Serapias longipetala X Orchis Morio (Orchidaceae)
  2037. Serrafalcus arvensis (Poaceae)
  2038. Serrafalcus commutatus (Poaceae)
  2039. Serrafalcus mollis (Poaceae)
  2040. Serrafalcus patulus (Poaceae)
  2041. Serrafalcus racemosus (Poaceae)
  2042. Serrafalcus secalinus (Poaceae)
  2043. Serrafalcus squarrosus (Poaceae)
  2044. Serratula macrocephala (Asteraceae)
  2045. Serratula tinctoria (Asteraceae)
  2046. Seseli annuum (Apiaceae)
  2047. Seseli Gouani (Apiaceae)
  2048. Seseli Libanotis (Apiaceae)
  2049. Seseli montanum (Apiaceae)
  2050. Sesleria coerulea (Poaceae)
  2051. Sesleria disticha (Poaceae)
  2052. Sesleria sphaerocephala (Poaceae)
  2053. Setaria glauca (Poaceae)
  2054. Setaria italica (Poaceae)
  2055. Setaria verticillata (Poaceae)
  2056. Setaria viridis (Poaceae)
  2057. Sherardia arvensis (Rubiaceae)
  2058. Sibbaldia procumbens (Rosaceae)
  2059. Sida Abutilon (Malvaceae)
  2060. Sideritis romana (Lamiaceae)
  2061. Silaus flavescens (Apiaceae)
  2062. Silene acaulis (Dianthaceae)
  2063. Silene alpina (Dianthaceae)
  2064. Silene Armeria (Dianthaceae)
  2065. Silene conica (Dianthaceae)
  2066. Silene cretica (Dianthaceae)
  2067. Silene Cucubalus (Dianthaceae)
  2068. Silene gallica (Dianthaceae)
  2069. Silene italica (Dianthaceae)
  2070. Silene nutans (Dianthaceae)
  2071. Silene otites (Dianthaceae)
  2072. Silene paradoxa (Dianthaceae)
  2073. Silene pendula (Dianthaceae)
  2074. Silene quadrifida (Dianthaceae)
  2075. Silene rupestris (Dianthaceae)
  2076. Silene saxifraga (Dianthaceae)
  2077. Silybum Marianum (Asteraceae)
  2078. Sinapis alba (Brassicaceae)
  2079. Sinapis arvensis (Brassicaceae)
  2080. Sinapis nigra (Brassicaceae)
  2081. Sison Amomum (Apiaceae)
  2082. Sisymbrium Columnae (Brassicaceae)
  2083. Sisymbrium Loeselii (Brassicaceae)
  2084. Sisymbrium officinale (Brassicaceae)
  2085. Sisymbrium Sophia (Brassicaceae)
  2086. Sium erectum (Apiaceae)
  2087. Sium latifolium (Apiaceae)
  2088. Smilax aspera (Asparagaceae)
  2089. Smyrnium Olusatrum (Apiaceae)
  2090. Solanum Dulcamara (Solanaceae)
  2091. Solanum nigrum (Solanaceae)
  2092. Solanum Sodomaeum (Solanaceae)
  2093. Solanum tuberosum (Solanaceae)
  2094. Soldanella alpina (Primulaceae)
  2095. Soldanella minima (Primulaceae)
  2096. Soldanella montana (Primulaceae)
  2097. Soldanella pusilla (Primulaceae)
  2098. Solidago canadensis (Asteraceae)
  2099. Solidago serotina (Asteraceae)
  2100. Solidago Virga-aurea (Asteraceae)
  2101. Sonchus arvensis (Asteraceae)
  2102. Sonchus asper (Asteraceae)
  2103. Sonchus oleraceus (Asteraceae)
  2104. Sonchus palustris (Asteraceae)
  2105. Sophora japonica (Phaseolaceae)
  2106. Sorghum halepense (Poaceae)
  2107. Sorghum vulgare (Poaceae)
  2108. Sparganium minimum (Typhaceae)
  2109. Sparganium ramosum (Typhaceae)
  2110. Sparganium simplex (Typhaceae)
  2111. Spatium junceum (Phaseolaceae)
  2112. Specularia hybrida (Campanulaceae)
  2113. Specularia Speculum (Campanulaceae)
  2114. Spergula arvensis (Dianthaceae)
  2115. Spinacia oleracea (Chenopodiaceae)
  2116. Spiranthes aestivalis (Orchidaceae)
  2117. Spiranthes autumnalis (Orchidaceae)
  2118. Spirea Aruncus (Rosaceae)
  2119. Spirea chamaedryfolia (Rosaceae)
  2120. Spirea Filipendula (Rosaceae)
  2121. Spirea sorbifolia (Rosaceae)
  2122. Spirea Ulmaria (Rosaceae)
  2123. Spirodela polyrrhiza (Lemnaceae)
  2124. Stachys alpina (Lamiaceae)
  2125. Stachys ambigua (Lamiaceae)
  2126. Stachys annua (Lamiaceae)
  2127. Stachys germanica (Lamiaceae)
  2128. Stachys palustris (Lamiaceae)
  2129. Stachys recta (Lamiaceae)
  2130. Stachys silvatica (Lamiaceae)
  2131. Staphylea pinnata (Sapindaceae)
  2132. Stellaria graminea (Dianthaceae)
  2133. Stellaria Holostea (Dianthaceae)
  2134. Stellaria media (Dianthaceae)
  2135. Stellaria nemorum (Dianthaceae)
  2136. Sternbergia lutea (Amaryllidaceae)
  2137. Stipa Calamagrostis (Poaceae)
  2138. Stipa pennata (Poaceae)
  2139. Stratiotes aloides (Hydorocharidaceae)
  2140. Streptopus amplexifolius (Asparagaceae)
  2141. Succisa australis (Dipsacaceae)
  2142. Succisa pratensis (Dipsacaceae)
  2143. Swertia perennis (Gentianaceae)
  2144. Sycios angulata (Cucurbitaceae)
  2145. Symphytum bulbosum (Borraginaceae)
  2146. Symphytum officinale (Borraginaceae)
  2147. Symphytum tuberosum (Borraginaceae)
  2148. Syringa vulgaris (Oleaceae)
  2149. T  
  2150. Tagetes patula (Asteraceae)
  2151. Tamarix gallica (Tamariceae)
  2152. Tamus communis (Dioscoreaceae)
  2153. Tanacetum Balsamita (Asteraceae)
  2154. Tanacetum vulgare (Asteraceae)
  2155. Taraxacum erythrospermum (Asteraceae)
  2156. Taraxacum officinale (Asteraceae)
  2157. Taraxacum palustre (Asteraceae)
  2158. Taxus baccata (Pinaceae)
  2159. Telmatophace gibba (Lemnaceae)
  2160. Tetragonia expansa (Mesembrjanthemaceae)
  2161. Teucrium Botrys (Lamiaceae)
  2162. Teucrium Chamaedrys (Lamiaceae)
  2163. Teucrium Marum (Lamiaceae)
  2164. Teucrium montanum (Lamiaceae)
  2165. Teucrium Scorodium (Lamiaceae)
  2166. Teucrium Scorodonia (Lamiaceae)
  2167. Thalictrum aquilegifolium (Ranunculaceae)
  2168. Thalictrum Bauhini (Ranunculaceae)
  2169. Thalictrum exaltatum (Ranunculaceae)
  2170. Thalictrum flavum (Ranunculaceae)
  2171. Thalictrum galioides (Ranunculaceae)
  2172. Thalictrum minus (Ranunculaceae)
  2173. Thesium alpinum (Santalaceae)
  2174. Thesium divaricatum (Santalaceae)
  2175. Thesium intermedium (Santalaceae)
  2176. Thesium montanum (Santalaceae)
  2177. Thesium pratense (Santalaceae)
  2178. Thlaspi alpestre (Brassicaceae)
  2179. Thlaspi arvense (Brassicaceae)
  2180. Thlaspi capeaefolium (Brassicaceae)
  2181. Thlaspi montanum (Brassicaceae)
  2182. Thlaspi perfoliatum (Brassicaceae)
  2183. Thlaspi praecox (Brassicaceae)
  2184. Thlaspi rotundifolium (Brassicaceae)
  2185. Thrincia hirta (Asteraceae)
  2186. Thrincia tuberosa (Asteraceae)
  2187. Thuja occidentalis (Pinaceae)
  2188. Thymelaea arvensis (Daphnaceae)
  2189. Thymus Serpyllum (Lamiaceae)
  2190. Thymus vulgaris (Lamiaceae)
  2191. Tilia intermedia (Tiliaceae)
  2192. Tilia parviflora (Tiliaceae)
  2193. Tilia platyphylla (Tiliaceae)
  2194. Tofieldia calyculata (Colchicaceae)
  2195. Tordylium maximum (Apiaceae)
  2196. Torilis Anthriscus (Apiaceae)
  2197. Torilis helvetica (Apiaceae)
  2198. Torilis nodosa (Apiaceae)
  2199. Torilis purpurea (Apiaceae)
  2200. Tournefortia heliotropioides (Borraginaceae)
  2201. Tragopogon major (Asteraceae)
  2202. Tragopogon minor (Asteraceae)
  2203. Tragopogon orientalis (Asteraceae)
  2204. Tragopogon porrifolius (Asteraceae)
  2205. Tragopogon pratensis (Asteraceae)
  2206. Tragus racemosus (Poaceae)
  2207. Trapa natans (Epilobiaceae)
  2208. Trapa verbanensis (Epilobiaceae)
  2209. Traunsteinera globosa (Orchidaceae)
  2210. Tribulus terrestris (Rutaceae)
  2211. Trifolium alpestre (Phaseolaceae)
  2212. Trifolium alpinum (Phaseolaceae)
  2213. Trifolium angustifolium (Phaseolaceae)
  2214. Trifolium arvense (Phaseolaceae)
  2215. Trifolium aureum (Phaseolaceae)
  2216. Trifolium badium (Phaseolaceae)
  2217. Trifolium campestre (Phaseolaceae)
  2218. Trifolium dubium (Phaseolaceae)
  2219. Trifolium echinatum (Phaseolaceae)
  2220. Trifolium elegans (Phaseolaceae)
  2221. Trifolium fragiferum (Phaseolaceae)
  2222. Trifolium hirtum (Phaseolaceae)
  2223. Trifolium incarnatum (Phaseolaceae)
  2224. Trifolium lappaceum (Phaseolaceae)
  2225. Trifolium medium (Phaseolaceae)
  2226. Trifolium montanum (Phaseolaceae)
  2227. Trifolium nigrescens (Phaseolaceae)
  2228. Trifolium ochroleucum (Phaseolaceae)
  2229. Trifolium pallescens (Phaseolaceae)
  2230. Trifolium pallidum (Phaseolaceae)
  2231. Trifolium patens (Phaseolaceae)
  2232. Trifolium pratense (Phaseolaceae)
  2233. Trifolium repens (Phaseolaceae)
  2234. Trifolium resupinatum (Phaseolaceae)
  2235. Trifolium rubens (Phaseolaceae)
  2236. Trifolium scabrum (Phaseolaceae)
  2237. Trifolium stellatum (Phaseolaceae)
  2238. Trifolium striatum (Phaseolaceae)
  2239. Trifolium subterraneum (Phaseolaceae)
  2240. Trifolium Thalii (Phaseolaceae)
  2241. Triglochin palustre (Alismaceae)
  2242. Trigonella monspelica (Phaseolaceae)
  2243. Trinia glauca (Apiaceae)
  2244. Trisetum argenteum (Poaceae)
  2245. Trisetum flavescens (Poaceae)
  2246. Trisetum pygmaeum (Poaceae)
  2247. Triticum villosum (Poaceae)
  2248. Triticum vulgare (Poaceae)
  2249. Trollius europaeus (Ranunculaceae)
  2250. Tulipa Clusiana (Liliaceae)
  2251. Tulipa Gesneriana (Liliaceae)
  2252. Tulipa praecox (Liliaceae)
  2253. Tunica prolifera (Dianthaceae)
  2254. Turgenia latifolia (Apiaceae)
  2255. Tussilago Farfara (Asteraceae)
  2256. Typha angustifolia (Typhaceae)
  2257. Typha latifolia (Typhaceae)
  2258. Typha Laxmanni (Typhaceae)
  2259. U  
  2260. Ulmus campestris (Urticaceae)
  2261. Ulmus montana (Urticaceae)
  2262. Urtica dioica (Urticaceae)
  2263. Urtica urens (Urticaceae)
  2264. Utricularia minor (Utriculariaceae)
  2265. Utricularia vulgaris (Utriculariaceae)
  2266. V  
  2267. Vaccinium Myrtillus (Ericaceae)
  2268. Vaccinium uliginosum (Ericaceae)
  2269. Vaccinium Vitis-Idaea (Ericaceae)
  2270. Valeriana dioica (Valerianaceae)
  2271. Valeriana montana (Valerianaceae)
  2272. Valeriana officinalis (Valerianaceae)
  2273. Valeriana Phu (Valerianaceae)
  2274. Valeriana saxatilis (Valerianaceae)
  2275. Valeriana tripteris (Valerianaceae)
  2276. Valeriana tuberosa (Valerianaceae)
  2277. Valerianella auricula (Valerianaceae)
  2278. Valerianella carinata (Valerianaceae)
  2279. Valerianella coronata (Valerianaceae)
  2280. Valerianella dentata (Valerianaceae)
  2281. Valerianella echinata (Valerianaceae)
  2282. Valerianella eriocarpa (Valerianaceae)
  2283. Valerianella olitoria (Valerianaceae)
  2284. Vallisneria spiralis (Hydorocharidaceae)
  2285. Ventenata avenacea (Poaceae)
  2286. Veratrum album (Colchicaceae)
  2287. Veratrum nigrum (Colchicaceae)
  2288. Verbascum Blattaria (Scrofulariaceae)
  2289. Verbascum Chaixii (Scrofulariaceae)
  2290. Verbascum Chaixii X Lychnitis (Scrofulariaceae)
  2291. Verbascum lanatum (Scrofulariaceae)
  2292. Verbascum Lychnitis (Scrofulariaceae)
  2293. Verbascum Lychnitis X nigrum (Scrofulariaceae)
  2294. Verbascum montanum (Scrofulariaceae)
  2295. Verbascum nigrum (Scrofulariaceae)
  2296. Verbascum phlomoides (Scrofulariaceae)
  2297. Verbascum phoeniceum (Scrofulariaceae)
  2298. Verbascum pulverulentum (Scrofulariaceae)
  2299. Verbascum pulverulentum X phlomoides (Scrofulariaceae)
  2300. Verbascum sinuatum (Scrofulariaceae)
  2301. Verbascum tapsiforme (Scrofulariaceae)
  2302. Verbascum Thapsus (Scrofulariaceae)
  2303. Verbascum virgatum (Scrofulariaceae)
  2304. Verbena officinalis (Verbenaceae)
  2305. Verbena triphylla (Verbenaceae)
  2306. Veronica agrestis (Scrofulariaceae)
  2307. Veronica alpina (Scrofulariaceae)
  2308. Veronica Anagallis (Scrofulariaceae)
  2309. Veronica Anagalloides (Scrofulariaceae)
  2310. Veronica aphylla (Scrofulariaceae)
  2311. Veronica arvensis (Scrofulariaceae)
  2312. Veronica austriaca (Scrofulariaceae)
  2313. Veronica Beccabunga (Scrofulariaceae)
  2314. Veronica Chamaedrys (Scrofulariaceae)
  2315. Veronica fruticulosa (Scrofulariaceae)
  2316. Veronica hederaefolia (Scrofulariaceae)
  2317. Veronica officinalis (Scrofulariaceae)
  2318. Veronica praecox (Scrofulariaceae)
  2319. Veronica protrata (Scrofulariaceae)
  2320. Veronica scutellata (Scrofulariaceae)
  2321. Veronica serpillifolia (Scrofulariaceae)
  2322. Veronica spicata (Scrofulariaceae)
  2323. Veronica Teucrium (Scrofulariaceae)
  2324. Veronica Tournefortii (Scrofulariaceae)
  2325. Veronica triphyllos (Scrofulariaceae)
  2326. Veronica urticifolia (Scrofulariaceae)
  2327. Viburnum Lantana (Loniceraceae)
  2328. Viburnum Opulus (Loniceraceae)
  2329. Viburnum Tinus (Loniceraceae)
  2330. Vicia angustifolia (Phaseolaceae)
  2331. Vicia bithynica (Phaseolaceae)
  2332. Vicia communis (Phaseolaceae)
  2333. Vicia cordata (Phaseolaceae)
  2334. Vicia cracca (Phaseolaceae)
  2335. Vicia dumetorum (Phaseolaceae)
  2336. Vicia Ervilia (Phaseolaceae)
  2337. Vicia Faba (Phaseolaceae)
  2338. Vicia gracilis (Phaseolaceae)
  2339. Vicia heterophylla (Phaseolaceae)
  2340. Vicia hirsuta (Phaseolaceae)
  2341. Vicia imbricata (Phaseolaceae)
  2342. Vicia incana (Phaseolaceae)
  2343. Vicia lathyroides (Phaseolaceae)
  2344. Vicia Lens (Phaseolaceae)
  2345. Vicia lutea (Phaseolaceae)
  2346. Vicia Marschalii (Phaseolaceae)
  2347. Vicia narbonensis (Phaseolaceae)
  2348. Vicia oroboides (Phaseolaceae)
  2349. Vicia peregrina (Phaseolaceae)
  2350. Vicia sativa (Phaseolaceae)
  2351. Vicia sepium (Phaseolaceae)
  2352. Vicia tenuifolia (Phaseolaceae)
  2353. Vicia tetrasperma (Phaseolaceae)
  2354. Vicia villosa (Phaseolaceae)
  2355. Vigna unguiculata (Phaseolaceae)
  2356. Viola alba (Violaceae)
  2357. Viola arenaria (Violaceae)
  2358. Viola austriaca (Violaceae)
  2359. Viola biflora (Violaceae)
  2360. Viola canina (Violaceae)
  2361. Viola collina (Violaceae)
  2362. Viola collina x V. hirta (Violaceae)
  2363. Viola elatior (Violaceae)
  2364. Viola hirta (Violaceae)
  2365. Viola mirabilis (Violaceae)
  2366. Viola mirabilis x V. Riviniana (Violaceae)
  2367. Viola mirabilis x V. silvatica (Violaceae)
  2368. Viola odorata (Violaceae)
  2369. Viola Riviniana (Violaceae)
  2370. Viola sciaphila (Violaceae)
  2371. Viola silvatica (Violaceae)
  2372. Viola silvatica x V. canina (Violaceae)
  2373. Viola stricta (Violaceae)
  2374. Viola tricolor (Violaceae)
  2375. Viscum album (Loranthaceae)
  2376. Viscum laxum (Loranthaceae)
  2377. Vitaliana primulaeflora (Primulaceae)
  2378. Vitex Agnus-castus (Verbenaceae)
  2379. Vitis vinifera (Rhamnaceae)
  2380. Vulpia ligustica (Poaceae)
  2381. Vulpia myuros (Poaceae)
  2382. Vulpia pseudomyuros (Poaceae)
  2383. X  
  2384. X Dianthus controversus (Dianthaceae)
  2385. X. macrocarpum X Strumarium (Asteraceae)
  2386. Xanthium macrocarpum (Asteraceae)
  2387. Xanthium spinosum (Asteraceae)
  2388. Xanthium Strumarium (Asteraceae)
  2389. Xeranthemum annuum (Asteraceae)
  2390. Xeranthemum cylindraceum (Asteraceae)
  2391. Xeranthemum inapertum (Asteraceae)
  2392. Xiphion foetidissimum (Iridaceae)
  2393. Xiphion gramineum (Iridaceae)
  2394. Xiphion Pseudo-Acorus (Iridaceae)
  2395. Xiphion sibiricum (Iridaceae)
  2396. Xiphion vulgare (Iridaceae)
  2397. Z  
  2398. Zannichellia palustris (Najadaceae)
  2399. Zea Mais (Poaceae)
  2400. Zizyphus sativa (Rhamnaceae)

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