FLORA DELLA REGIONE VERONESE
Museo Civico di Storia Naturale di Verona
(gli Autori)
Francesco Bianchini - Francesco Di Carlo
Museo Civico di Storia Naturale, Sezione Botanica
Piazza Arsenale, 8
37126 Verona.
Telefono: 045.594836


Chiudi

(realizzato da Maurizio Trenchi)

Indice alfabetico

PIANO DELL'OPERA


Parte I.  PTERIDOFITE, 1 → 53.    
(In: Memorie del Museo Civico di Storia Naturale di Verona, 17 (1969): 397÷473)
(Lycopodiaceae - Selaginellaceae - Equisetaceae - Ophioglossaceae - Osmundaceae - Adiantaceae -
Pteridaceae - Dennstaedtiaceae - Thelypteridaceae - Aspleniaceae - Athyriaceae - Aspidiaceae - Blechnaceae - Polypodiaceae - Marsileaceae - Salviniaceae - Azollaceae)
Premessa - Parte I
Indice dei taxa - Parte I
Bibliografia - Parte I
Riassunto - Parte I


Parte II.  SPERMATOFITE Gimnosperme, 1 → 10.    
(In: Memorie del Museo Civico di Storia Naturale di Verona, 19 (1971): 371÷443)
(Pinaceae - Cupressaceae - Taxaceae)*
Premessa - Parte II
Indice dei taxa - Parte II
Bibliografia - Parte II
* NB. Le famiglie delle Angiosperme pubblicate in questa Parte sono state spostate nella Parte III.


Parte III.  SPERMATOFITE Angiosperme (Poligonali ÷ Centrosperme), 11 → 198.    
(In: Bollettino del Museo Civico di Storia Naturale di Verona, 3 (1976): 53÷145)
Salicaceae - Juglandaceae - Betulaceae - Corylaceae - Fagaceae - Ulmaceae - Moraceae - Cannabaceae - Urticaceae - Santalaceae - Loranthaceae - Aristolochiaceae - Polygonaceae - Chenopodiaceae - Amaranthaceae - Phytolaccaceae - Portulacaceae - Caryophyllaceae)
Indice dei taxa -Parte III
Bibliografia - Parte III


Parte IV.  SPERMATOFITE (Ranali), 199 → 265.    
(In: Bollettino del Museo Civico di Storia Naturale di Verona, 5 (1978): 259÷311)
(Nymphaceae - Ceratophyllaceae - Ranunculaceae - Paeoniaceae - Berberidaceae - Lauraceae)
Premessa - Parte IV
Indice dei taxa - Parte IV
Bibliografia - Parte IV


Parte V.  SPERMATOFITE (Readali), 266 → 365.    
(In: Bollettino del Museo Civico di Storia Naturale di Verona, 8 (1981): 287÷355)
(Papaveraceae - Capparidaceae - Cruciferae - Resedaceae)
Premessa - Parte V
Indice dei taxa - Parte V
Bibliografia - Parte V


Parte VI.  SPERMATOFITE (Serraceniali ÷ Rosali), 366 → 599.    
(In: Bollettino del Museo Civico di Storia Naturale di Verona, 12 (1985): 1÷78)
(Droseraceae - Crassulaceae - Saxifragaceae - Parnassiaceae - Hydrangeaceae - Grossulariaceae - Rosaceae - Leguminosae*)
Premessa - Parte VI
Indice dei taxa - Parte VI
Bibliografia - Parte VI
* NB. La fam. Leguminosae è stata spostata dalla Parte VII alla Parte VI per accorpare le Rosali altrimenti separate, mentre
l'esposizione delle specie conserva l'ordine originario.


Parte VII.  SPERMATOFITE (Geraniali), 600 → 653.    
(In: Bollettino del Museo Civico di Storia Naturale di Verona, 15 (1988): 1÷103)
(Oxalidaceae - Geraniaceae - Zygophyllaceae - Linaceae - Euphorbiaceae*)
Indice dei taxa - Parte VII
Bibliografia - Parte VII
* NB. La fam. Euphorbiaceae è stata spostata dalla Parte VIII alla Parte VII per accorpare le Geraniali altrimenti separate,
mentre l'esposizione delle specie conserva l'ordine originario.


Parte VIII.  SPERMATOFITE (Rutali ÷ Mirtali), 654 → 764.    
(In: Bollettino del Museo Civico di Storia Naturale di Verona, 18 (1991): 235÷338)
Rutaceae - Simaroubaceae - Polygalaceae - Anacardiaceae - Aceraceae - Balsaminaceae - Aquifoliaceae - Celastraceae - Staphyleaceae - Rhamnaceae - Vitaceae - Tiliaceae - Malvaceae - Thymeleaceae - Eleagnaceae - Guttiferae - Violaceae - Cistaceae - Tamaricaceae - Elatinaceae - Cucurbitaceae - Lythraceae - Trapaceae - Punicaceae - Onagraceae vel Oenotheraceae - Haloragaceae - Hippuridaceae)
Premessa - Parte VIII
Indice dei taxa - Parte VIII
Bibliografia - Parte VIII


Parte IX.  SPERMATOFITE (Umbelliflore ÷ Genzianali), 765 → 939.    
(In: Bollettino del Museo Civico di Storia Naturale di Verona, 21 (1997): 1÷113)
(Cornaceae - Araliaceae - Umbelliferae - Pyrolaceae - Ericaceae - Primulaceae - Plumbaginaceae - Oleaceae - Gentianaceae - Menyanthaceae - Apocynaceae - Asclepiadaceae - Rubiaceae*)
Indice dei taxa - Parte IX
Bibliografia - Parte IX
* NB. La fam. Rubiaceae è stata spostata in questa parte - originariamente pubblicata nel bollettino 38(2014) - per accorpare
le Gentianali altrimenti separate, mentre l'esposizione delle specie conserva l'ordine originario)


Parte X.  SPERMATOFITE (Tubiflorae ÷ Campanulali), 940 → 1458.    
(In: Bollettino del Museo Civico di Storia Naturale di Verona, 38(2014): 3÷125)
(Convolvulaceae - Boraginaceae - Verbenaceae - Callitrichaceae - Lamiaceae - Solanaceae - Scrophulariaceae - Orobanchaceae - Bignoniaceae - Globulariaceae - Lentibulariaceae - Plantaginaceae - Caprifoliaceae - Adoxaceae - Valerianaceae - Dipsacaceae - Campanulaceae - Asteraceae)
Riassunto e Premessa - Parte X
Indice dei taxa - Parte X
Bibliografia - Parte X


Parte XI.  SPERMATOFITE (Helobie ÷ Microsperme), 1459 → 1919.   
(In: Memorie del Museo Civico di Storia Naturale di Verona. 2. serie, Sezione Scienze della Vita, 22(2015))
(Butomaceae - Alismataceae - Hydrocharitaceae - Juncaginaceae - Potamogetonaceae - Najadaceae - Zannichelliaceae - Araceae - Lemnaceae - Commelinaceae - Juncaceae - Cyperaceae - Poaceae - Sparganiaceae - Typhaceae - Liliaceae - Amaryllidaceae - Iridaceae - Dioscoreaceae - Orchidaceae)
Presentazione - Parte XI (Luigino Curti)
Presentazione - Parte XI (Filippo Prosser)
Prefazione - Parte XI (Francesco Bianchini)
Riassunto e Premessa - Parte XI
Indice dei taxa - Parte XI
Bibliografia - Parte XI




FLORA DELLA REGIONE VERONESE


Parte I. PTERIDOFITE


Premessa

Con questa prima parte riguardante le Pteridofite, viene iniziato un lavoro di revisione ed aggiornamento della flora vascolare veronese.
Seguier, Pollini e Goiran sono gli Autori che con le loro opere hanno contribuito progressivamente alla conoscenza sempre più dettagliata della flora del territorio veronese. Plantae veronenses di Francesco Seguier, Flora veronensis di Ciro Pollini e Flora veronensis (Le piante fanerogame dell'Agro veronese) di Agostino Goiran sono i caposaldi sui quali ancora oggi si basano le ricerche di botanica sistematica in questa zona.
Tre Autori, tre epoche, tre opere di importanza diversa, ma tuttavia fondamentali nel periodo in cui vennero pubblicate ed ancora apprezzate. Seguier e Pollini nella loro opera principale danno un quadro completo di tutte le specie botaniche note per il veronese rispettivamente nella prima metà del 1700 e nella prima metà del 1800. Goiran invece, come è ben chiaro dal titolo della sua opera maggiore, non tratta alcun gruppo di crittogame, né tanto meno quindi le Pteridofìte. Queste tuttavia sono state esposte dall'Autore nizzardo all'inizio del Prodromus florae veronensis pubblicato a partire dal 1882 nel Nuovo Giornale Botanico Italiano, vol. XIV (in seguito tale Prodromus doveva divenire Flora veronensis, Phanerogamae) e poi all'inizio del corrente secolo nelle Pteridophytae (Agri veronensis), nota presentata al Congresso dei Naturalisti italiani nel 1906.
Su questi tre Autori, ma soprattutto su Goiran, perché non solo è il più recente, ma anche quello che fornisce notizie più esaurienti sulla distribuzione, sono state poste le basi per questo lavoro di revisione ed aggiornamento.
La terminologia, particolarmente nelle Crittogame vascolari, è mutata notevolmente in questi ultimi anni, di conseguenza la sinonimia si è molto arricchita. Nell'esporre le singole specie vengono usati criteri più moderni sia per quanto riguarda la sistematica, sia per quanto concerne (nei limiti del possibile) la corologia e l'ecologia. L'ordinamento e la nomenclatura seguiti dalle classi alle singole specie sono quelli riportati nel primo volume della Flora Europaea, opera sulla quale i giudizi non sempre sono concordi, na che tuttavia ha il grande merito dell'uniformità.
Per esemplificazione ora viene indicato ciò che per ciascuna specie sarà esposto. Appare innanzi tutto un numero progressivo al margine seguito dal termine generico e specifico con relativa citazione bibliografica secondo la Flora Europaea.
Si possono poi osservare un paragrafo dedicato alla sinonimia ed uno relativo alla "bibliografia veronese" il cui vengono citate opere, dove appare la specie in esame, di Autori (Pona, Calceolari, Seguier, Pollini, Goiran, Caro Massalongo) che abbiano trattato floristica veronese. Talvolta segue la nomenclatura italiana e dialettale, o l'una o l'altra soltanto. Successivamente viene dato un cenno alla corologia della specie e la sua relativa diffusione nel mondo ed in Italia in particolare, a cui si aggiunge una breve citazione fitogeografica, secondo Oberdorfer 1962, solo nel caso che l'entità sia caratteristica di una classe, di un ordine, di un'alleanza o di un'associazione.
Il paragrafo seguente si apre con 1, 2 o più numeri in corsivo al margine che corrispondono alla diffusione della specie nelle zone aventi lo stesso numero della cartina della regione veronese; il trattino tra due numeri sta ad indicare che la specie è segnalata nello spazio compreso tra le due zone; due numeri divisi da virgola e non successivi stanno a significare che la specie è segnalata in quelle due zone e non altrove. Nella medesima riga viene ancora riportato il simbolo della forma biologica secondo Raunkiaer 1934.

Ch = Camefite
H = Emicriptofite (Hros = Emicr. rosulate)
G = Geofite (Grh = Geof. rizomatose)
Hyd = Idrofite

per quanto concerne le Pteridofite, inoltre il simbolo relativo al periodo di vegetazione ed alcune cifre romane per identificare il periodo di sporificazione nei vari mesi. Per ciò che concerne la vita vegetativa nelle varie stagioni, seguendo l'ottimo esempio di Zangheri 1936-1966, con le lettere maiuscole vengono indicate condizioni di piena vegetazione, con le lettere minuscole condizioni di inizio o declino.

P e p = Primavera
E ed e = Estate
A e a = Autunno
I e i = Inverno



Segue quindi, mediante l'indicazione delle località, la distribuzione dei taxa nel veronese con l'accenno, mediante sigla, del raccoglitore o di colui che ne ha segnalato la presenza. Il simbolo "!" preceduto dalla sigla di qualche Autore sta a significare che gli esemplari dei taxa si trovano nell'Erbario generale del Museo Civico di Storia Naturale di Verona.
Nell'elencare le località si è cercato di seguire possibilmente un certo ordine topografico, indicando, soprattutto per le specie ad ampia distribuzione, distintamente le zone della pianura (bassa, media, alta) da quelle del Lago di Garda, quelle relative al Monte Baldo separatamente da quelle appartenenti ai Monti Lessini. Si osserverà (v. tavola I) che la regione veronese nella zona nordorientale comprende territori che politicamente fanno parte delle province di Trento e Vicenza, ma che geograficamente non lo sono e che pertanto si è ritenuto opportuno includere nel nostro territorio.
Sono state adottate per questo capitolo dedicato alle Pteridofite le seguenti abbreviazioni o sigle relative agli Autori citati in "bibliografia veronese" e nella distribuzione dei taxa nella nostra regione:


Segu. = Seguier
Goir. = Goiran
Poll. = Pollini
A.M. = Abramo Massalongo
Mang. = Manganotti
D.T. = Dalla Torre
Ton. = Tonini
C.M. = Caro Massalongo
! = Bianchini

Le Pteridofite citate per il veronese sono comprese in 53 specie, appartenenti a 26 generi e a 17 famiglie; ripartendole secondo le loro forme biologiche sono così suddivise: 10 Camefite, 14 Geofite, 26 Emicriptofite, 3 Idrofite. Alla fine di questa prima parte dedicata alle Pteridofite vengono indicate in ordine alfabetico le specie con i numerosi relativi sinonimi.

Mi sia consentito ora di esprimere i più vivi ringraziamenti al Prof. S. Pignatti, Direttore dell'Istituto ed Orto Botanico dell'Università di Trieste, per avermi consigliato ed incoraggiato nell'intraprendere questo lavoro di revisione ed aggiornamento della flora vascolare veronese.

PTERIDOPHYTA


Prospetto sistematico della prima parte

Class. LYCOPSIDA

Ord. LYCOPODIALES

I. Fam. Lycopodiaceae
1. Gen. Huperzia
2. Gen. Lepidotis
3. Gen. Lycopodium
4. Gen. Diphasium



Ord. SELAGINELLALES

II. Fam. Selaginellaceae
5. Gen. Selaginella



Class. SPHENOPSIDA

Ord. EQUISETALES
III. Fam. Equisetaceae
6. Gen. Equisetum



Class. FILICOPSIDA

Ord. OPHIOGLOSSALES

IV. Fam. Ophioglossaceae
7. Gen. Ophioghlossum
8. Gen. Botrychium



Ord. OSMUNDALES

V. Fam. Osmundaceae
9. Gen. Osmunda



Ord. PTERIDALES

VI. Fam. Adiantaceae
10. Gen. Adiantum

VII. Fam. Pteridaceae
11. Gen. Pteris



Ord. DICKSONIALES

VIII. Fam. Dennstaedtiaceae
12. Gen. Pteridium



Ord. ASPIDIALES

IX. Fam. Thelypteridaceae
13. Gen. Thelypteris

X. Fam. Aspleniaceae
14. Gen. Asplenium
15. Gen. Ceterach
16. Gen. Phyllitis

XI. Fam. Athyriaceae
17. Gen. Athyrium
18. Gen. Cystopteris

XII. Fam. Aspidiaceae*
19. Gen. Polystichum
20. Gen. Dryopteris
21. Gen. Gymnocarpium

*(nel testo originale la numerazione è errata - n.d.c.)

Ord. BLECHNALES

XIII. Fam. Blechnaceae*
22. Gen. Blechnum

*(nel testo originale la numerazione è errata - n.d.c.)


Ord. POLYPODIALES

XIV. Fam. Polypodiaceae
22. Gen. Polypodium



Ord. MARSILEALES

XV. Fam. Marsileaceae
22. Gen. Marsilea


Ord. SALVINIALES

XVI. Fam. Salviniaceae
22. Gen. Salvinia

XVI. Fam. Azollaceae
22. Gen. Azolla












Class. LYCOPSIDA

Ord. LYCOPODIALES ↑↑↑↑

I. Fam. Lycopodiaceae ↑↑↑

1. Gen. Huperzia Bernh. ↑↑
(In Schrad. Journ. IV, 126, 1801, pr. gen.)

1. Huperzia selago (L.) Bernh. et Schrank et Mart.
Hort. Monac. 3 (1929).
SYN: Lycopodium selago L.; Urostachys selago (L.) Herter.
BIBL. ver.: Lycopodium selago Goir., Pterid. A. V., 32; Lycopodium selago Goir., Prodr. Fl. ver., N. G. B. I. XIV, 28; L. selago Poll., Fl. ver. III, 267.
NOM. ITAL.: Licopodio abietino.
NOM. DIALETT.: Erba piocina.
Distribuzione geografica: elemento cosmopolita montano.
DIFFUSIONE : regioni fredde, temperate e montane dei due emisferi, Africa esclusa.
Italia: boschi, luoghi selvatici e pascoli nelle Alpi, App. sett. e centr. dal piano montano, rar. submont., al piano culminale. Specie caratteristica dell'ordine dei Vaccinio-Piceetalia BR.-BL. 39.
6-9 Ch E A VIII-X.


Nei luoghi selvatici di tutti i monti, dalla zona montana alla subalpina (800-1000 m.), particolarmente nell'habitat del Rhodoreto-Vaccinietum e del Loiseleurieto-Vaccinietum, nei boschi di aghifoglie e nei pascoli: così sul Monte Baldo (Mang., D. T. ex Poll.) a Campion (1200 m. Goir.), Acque Negre (1400-1500 m. Goir., D. T., C. M.!), Valle degli Ossi (Goir.!), Valgrande (Goir.), Val delle Pietre!, Cima dell'Artillon (2200 m. Goir.!; sui Monti Lessini alla Sega, Revolto, Val di Ronchi (Goir.!, D. T.), Val Fraselle!, Campobrun (1800 m. Goir.!,!), Passo Pertica (1500 m.!), sul Monte Bolca (945 m. A. M.).

f. laxa Trevis., "folia modice longa integerrima erecto incurvata" (Milde 1867).
SYN.: Lycopodium selago f. laxum Desv.

Monte Baldo, tra i cespugli di Pinus mugo e Alnus viridis (Goir.).

f. patens Trevis., "folia inaequaliter patentia tenuis acuminata plana" (Milde 1867).
SYN.: Lycopodium selago f. patens Desv.

Monte Baldo, tra i detriti basaltici ai Lavaci! e alle Acque Negre tra 1400 e 1500 m. (Goir.).

f. recurvum Desv., "rami apice recurvati, folia reflexa" (Milde 1867).
SYN.: Lycopodium recurvum

Monte Baldo alla Colma dell'Artillon! e sui Lessini nella Val dei Ronchi (Goir.).

Goiran chiama subrepens una forma che descrive: "caulis rasissimus, prostratus, inter frutices fere repens; ramis longissimis, inaequalibus, tortuosis, divaricatis, decumbentibus: foliis patentibus". Un esemplare di tale forma raccolto dall'Autore sul Monte Baldo alle Acque Negre (25.VIII.1874) trovasi nel Suo erbario!.





2. Gen. Lepidotis Beauv. ↑↑
(Prodr., des cinquème et sixième Familles de l'Aethéogamie. Les Mousses, les Lycopodes. 1804-1805.)

2. Lepidotis inundata (L.) C. Börner
Fl. Deutsche Volk, 285 (1912).
SYN.: Lycopodium inundatum L.; Lycopodiella inundata (L.) Holub.
BIBL. ver.: Lycopodium inundatum Goir., Prodr. Fl. ver., N. G. B. I. XIV, 29; L. inundatum Goir., Pterid. A. V., 31; L. inundatum Poll., Fl. ver. III, 265.
DISTRIBUZIONE GEOGRAFICA: elemento nordsuboceanico.
DIFFUSIONE: Europa media e boreale, America boreale.
Italia: luoghi paludosi dal piano basale al piano montano, ma quivi più raro, del Veneto, del Trentino, della Lombardia e del Piemonte. Specie caratteristica del Rhynchosporetum W. Koch 26.
Ch pEAi VI-VII.

Goiran (O. C.) afferma che Pollini detrminò come Lycopodium inundatum un esemplare raccolto a Bovolone (zona 1) e conclude dicendo che l'Autore della Flora veronese sia caduto in un equivoco. Alcuni anni dopo, Goiran si fa più cauto e tra l'altro dice: "Il Pollini scrive di aver incontrato una sola volta L. inundatum nella pianura veronese in luoghi palustri presso Bovolone, ove oggidì non cresce: forse la specie, che pure cresce in diversi punti del Veneto, del Trentino, del Bresciano e del Mantovano, è scomparsa dal Veronese. Da ricercarsi". Certamente questa è la conclusione più assennata, anche se fino ad oggi questa specie non è più stata ritrovata.





3. Gen. Lycopodium L. ↑↑
(Gen. pl. ed. I, 323, 1737. Sp. pl. ed. I, 1100, 1753.)

3. Lycopodium annotinum L.
Sp. pl. 1103 (1753).
BIBL. ver.: Lycopodium. annotinum Goir., Pterid. A. V., 32; L. annotinum Goir., Prodr. Fl. ver., N. G. B. I. XIV, 29; L. annotinum Poll., Fl. ver. III, 265.
NOM. ITAL.: Licopodio gineprino.
NOM. DIALETT.: Erba da scoli, Scoli.
DISTRIBUZIONE GEOGRAFICA: elemento circumboreale silvatico.
DIFFUSIONE: Spagna, Eur. centr. e bor., Asia centr. e bor., Cina, Am. bor.
Italia: regione submontana-alpina delle Alpi; indicato pure di alcune località dell'Appennino parmense, tosco-emiliano e romagnolo (Prato alla Penna, legit P. Zangheri).
Specie caratteristica dell'ordine dei Vaccinio-Piceetalia BR-BL. 39.
6-9 Ch E ai VII-X

var. juniperifolium Trevisan
SYN.: Lycopodium juniperifolium Lam.; Lycopodium annotinum var. pungens f. intermedium Bolzon.

Nei luoghi selvatici alpini e subalpini, nei boschi ad Abies e Picea, del Monte Baldo e dei Monti Lessini, spesso frammisto ad Huperzia selago : sul M. Baldo (D. T. ex Poll.) come a Campion! (1200 m) e alle Acque Negre (1400 m. Goir. ex Poll.,!), nella valle degli Ossi, in Valgrande, nella Valle delle Pietre (Goir.!) e sull'Artillon (Goir.!); sui Monti Lessini nella Valle di Ronchi (1100-1500 Poll.), a Campobrun (1750 m Goir.!) sul Monte Posta sopra Revolto (C. M.!,!), a Podestaria (Goir.).

var. pungens Desv.
SYN.: Lycopodium annotinum var. alpestre Hartman; L. pungens Fomin.

Sul Monte Baldo "inter mughos" alle coste dell'Artillon (1700-2000 m.) e ai Lavaci (1400 m. Goir.!); sui Monti Lessini a Campobrun (1750 m. Goir.).



4. Lycopodium clavatum L.
Sp. pl. 1101 (1753).
BIBL. ver.: Lycopodium clavatum Goir., Pterid. A. V., 31; L. clavatum Goir., Prodr. Fl. ver., N. G. B. I. XIV, 29; L. clavatum Poll., Fl. ver. III, 264 et Viagg. etc. 113; Lycopodium Segu., Pl. ver. I, 64.
NOM. ITAL.: Erba strega, Stregonia.
NOM. DIALETT.: Erba da scoli.
DISTRIBUZIONE GEOGRAFICA: elemento nord-eurasiatico-suboceanico, circumpolare.
DIFFUSIONE: zone calde e temperate dei due emisferi e regioni montuose dei tropici.
Italia: dalla regione montana, raramente submontana, all'alpina nelle Alpi e nell'Appennino centro settentrionale.
Specie caratteristica del Calluno-Genistion Duvign. 44.
6-9 Ch PEAi VII-X.

Nei boschi, boscaglie e pascoli asciutti (Rhodoretum), a composizione preferibilmente silicea, tra 800 e 1800 m. sia sul Monte Baldo che sui Monti Lessini: così sul Baldo a Campion! (1200 m), alle Acque Negre (1400 m.) e all'Artillon (2200 m. Goir.!), spesso assieme a Lycopodium annotinum e a Huperzia selago; sui Monti Lessini (Segu.) presso Bosco Chiesanuova (1200 m. Goir.!), nella Valle dei Ronchi (Poll. apud Goir. et D. T.), sul M. Zeola (A. M., Goir.), al Passo della Lora! 1726 m., sul Malera, a Velo, a Selva di Progno (A. M.), alla Veceta, nell'alta Val d'Illasi e a Giazza (800 m. Goir.).





4. Gen. Diphasium G. Presl ↑↑
(Tent. Pterid. 1836)

5. Diphasium complanatum (L.) Rothm.
Feddes. Repert. 54:64 (1944).
SYN.: Lycopodium anceps Wallr.; L. complanatum subsp. anceps (Wallr.) Aschers.
BIBL. ver. Lycopodium complanatum Goir., Pterid. A. V., 31; L. complanatum Goir., Prodr. Fl. ver., N. G. B. I. XIV, 30; L. complanatum Poll., Fl. ver. III, 264 et Viagg. etc. 13.
NOM. ITAL.: Licopodio spianato.
DISTRIBUZIONE GEOGRAFICA: elemento cosmopolita silvatico.
DIFFUSIONE: Europa media e boreale, Asia minore, Siberia, India, Sumatra, Giava, Mongolia, Cina merid., N. Guinea, Thaiti, Madag., Madera, Azzorre, Am. bor., Giam., zone montuose della Columbia, del Brasile e del Perù.
Italia: luoghi selvatici e boschivi, a suolo prevalentemente siliceo, dalla zona submontana all'alpina nelle Alpi e nell'Appennino settentrionale e centrale fino all'abruzzese.
Specie caratteristica del Dicrano-Pinion Libb. 33.
6-9 Ch PEAI VII-X.

Non molto frequente nel territorio veronese, fra 800-1800 m. d'altezza, così sul Monte Baldo a Campion (1200 m. Goir.!), nella Valfonda in vista del Garda (Poll., Goir.!), alle Acque Negre (1400 m. Goir.); sui Monti Lessini presso Selva di Progno, Roverè di Velo, sul Monte Bolca (A. M.).












Ord. SELAGINELLALES ↑↑↑↑

II. Fam. Selaginellaceae ↑↑↑

5. Gen. Selaginella P.B. ↑↑
(Prodr. des fam. de l'Aethéogamie, 101, 1805. Spring. in Flora XXI, 148, 1838).

6. Selaginella selaginoides (L.) Link
Fil. Sp. 158 (1841).
SYN.: Selaginella spinosa P.B.; S. ciliata Opiz; S. spinulosa A. Br.; Lycopodium selaginoides L.; Lycopodium ciliatum Lam.
BIBL. ver.: Selaginella spinosa Goir., Pterid. A. V., 33; S. spinulosa Goir., Prodr. Fl. ver., N. G. B. I. XIV, 30; Lycopodium selaginoides Poll., Fl. ver. III, 266 et Viagg. etc., 102; Selaginoides foliis spinosis Segu., Pl. ver. III (Suppl.), 51.
NOM. ITAL.: Licopodio spinuloso.
DISTRIBUZIONE GEOGRAFICA: elemento artico-alpino (suboceanico), circumpolare.
DIFFUSIONE: Europa media e bor., Cauc., Asia sett., Canada, Groenlandia.
Italia: pascoli umidi della zona subalpina ed alpina nelle Alpi centrali e centrorientali.
Specie caratteristica dell'ordine dei Tofieldietalia PRSG. apud Oberd. 49.
(6,7)-8, 9 Ch pEA VII-X.

Cresce abbastanza frequente nei pascoli elevati del Monte Baldo e dei Monti Lessini (fig. i): così sul Baldo (Mang.!, C. M.!) a Costabella (2060 m.), nella Valle delle Pietre e degli Ossi (Goir.!), alle Acque Negre (1400 m C. M.!), all'Altissimo di Nago (2117 m.), nei pascoli di Novezza e nella Valle del Bastion (1600-1700 m. Goir.); sui Monti Lessini sul M. Tomba (1900 m. Poll.), sul Malera!, a Campobrun e Cima Posta (2259 m. Goir.), sul M. Zeola verso il Passo della Lora (1726 m. C. M.).
Raramente nel Veronese scende al di sotto di 1200 metri. Eccezionalmente fu rinvenuta da A. Massalongo nei pascoli del Monte Bolca a soli 945 m.



7. Selaginella helvetica (L.) Spring
Flora 21(1):149 (1838).
SYN.: Lycopodium radicans Schr.; L. helveticum L.; Lycopodioides helveticum (L.) O. Kutze.
BIBL. ver.: Selaginella helvetica Goir., Pterid. A. V., 33; S. helvetica Goir., Prodr. Fl. ver., N. G. B. I. XIV, 31; Lycopodium helveticum Poll., Fl. ver. III, 266 et Viagg. etc., 128; Lycopodioides Segu., Pl. ver. I, 65.
NOM. ITAL.: Licopodio denticolare.
NOM. DIALETT. : Sirizinella.
DISTRIBUZIONE GEOGRAFICA: elemento eurasiatico-montano.
DIFFUSIONE: massicci montuosi dell'Europa centrale, Asia occ. e bor., Cina, Giappone.
Italia: regione submontana, montana e subalpina dell'Italia sett., da dove talvolta può spingersi fino alla pianura (Veronese e Vercellese), nei boschi, prati umidi e rupi.
Specie pioniera nel Seslerio-Mesobromion Oberd. 57 e nell'Eriophorion latifolii BR.-BL. et Tx. 43.
2-7 (8, g) Ch PEAI, VII-VIII.

Dalla pianura ove è assai frequente, particolarmente nel tratto attraversato dall'Adige, alla regione subalpina dove si incontra di rado e spesso sostituita da Selaginella selaginoides. Predilige luoghi ombrosi umidi, rupi, muri e siepi. Così a Legnago (Rocchetti), in tutta la Valle dell'Adige (Goir.!), lungo il Lago di Garda nei pressi di Castelletto di Brenzone (Goir.!), sia sulle pendici del Monte Baldo (Dalla Torre ex Goir.!) presso il Santuario della Corona (776 m Goir.) sia nelle parti più elevate del monte stesso come a Giare di Valbrutta sotto Campedello (900-1000 m Goir.!, C. M.), nella Valfredda! da 1200 a 1600 m, nella Valle del Bastion (1600-1700 m Goir.); sui Monti Lessini! come nella Valle di Squaranto (Goir.!), presso Velo (1100 m A. M.) e al Ponte di Veja (Goir.!). La specie doveva crescere assai copiosamente anche nella stessa Verona e negli immediati dintorni. Goiran! e Pollini (l. c.) infatti, e gli esemplari dei loro erbari lo confermano, l'hanno rinvenuta "lungo i fossi della città" a S. Zeno (Segu., Poll.), in Campo Marzo e presso l'Adige a S. Michele, al Pestrino (Ton.!) e a S. Vito del Mantico (Goir.!); oggi i fossati che intersecavano la città da una parte all'altra sono del tutto scomparsi per cui l'abbondante vegetazione che cresceva lungo i loro argini non esiste più.












Class. SPHENOPSIDA

Ord. EQUISETALES ↑↑↑↑

III. Fam. Equisetaceae ↑↑↑


6. Gen. Equisetum L. ↑↑
(Gen. pl. ed. I, 322, 1737. Sp. pl. ed. I, 1061, 1753)

8. Equisetum hyemale L.
Sp. pl. 1062 (1753).
SYN.: Hippochaete hiemalis (L.) C. Borner.
BIBL. ver.: Equisetum hiemale Goir., Pterid. A. V., 28; E. hiemale Goir., Prodr. Fl. ver., N. G. B. I. XIV, 25; E. hiemale Poll., Viagg. etc., 16, 84, 114 et Fl. ver. III exel. syn. et incon. Matth. et var. β (E. procerum).
NOM. ITAL.: Coda di cavallo, Asprella.
NOM. DIALETT.: Seola.
DISTRIBUZIONE GEOGRAFICA: elemento circumpolare (eurasiatico-nordamericano).
DIFFUSIONE: Europa, Asia media e bor., Africa, Madagascar, Nordamerica, Cile.
Italia: luoghi umidi e selvatici, lungo i corsi d'acqua dell'Italia boreale, centrale fino al napoletano, dal piano alla zona montana e subalpina, così sulle Alpi come sugli Appennini. Trovasi talvolta nelle faggete in società con Ligustrum vulgare, Corylus avellana, Crataegus oxyacantha, Hedera helix, Mercurialis perennis, Viola silvestris, Anemone nemorosa, Paris quadrifolia, Polygonatum multiflorum.
Specie caratteristica dell'Alno-Padion Knapp 42 em. MAT. et Roz. 57 (Alno-Ulmion Br.-Bl. et Tx. 43).
2-7 Ch PEA V-IX.

Non è specie molto comune nel Veronese: predilige luoghi umidi, sia sabbiosi, sia rocciosi, quali i letti dei torrenti o gli argini dei corsi d'acqua (Poll., A. M.!, Goir.) sia della pianura che della collina, come a Tregnago nella Valle d'Illasi (315 m. Goir.!), ma trovasi pure nei luoghi selvatici e boscosi della bassa e media montagna, così sul Monte Baldo (Poll.) al Pian della Cenere (1000 m. Goir.! et C. T. ex Poll.), ai Lavaci e Cerbiol (Goir.) da 1000 a 1400 metri d'altezza, e sui Monti Lessini! come a Revolto (1355 m. C. M.!).

var. Schleicheri Milde

SYN.: Equisetum hiemale var. Moorei Asch. et Gr.
BIBL. ver.: Equisetum hiemale var. Schleicheri Goir., Appunti botanici in Cron. Alp., 68: "Pianta polymorpha; caulis nudus vel vage ramosus, plerumque sordide viridis: vaginae saepe, in speciminibus nostris, concolores, pallide virides, elongatae, ampliatae: dentes vaginarum plus minusve persistentes, appendice membranacea subulata instructi. Ab Equisetum ramosissimo non absimile".


Sui Monti Lessini nei dintorni di Velo (1100 m Goir.), nella Vallata di Revolto (D. T. ex Goir.!), nella val d'Adige presso Rivoli, lungo il Tione presso Guastalla veronese/ e raramente lungo l'Adige nei dintorni di Verona (Goir.,!).



9. Equisetum ramosissimum Dasf.
Fl. Art. 2:398 (1799).
SYN.: Equisetum ramosum Schleich. in Lam. et DC.; E. elongatum W.; E. multiforme Vaucher; Hippochaete ramosissima (Desf.) C. Börner.
BIBL. ver.: Equisetum ramosissimum Goir., Pterid. A. V., 29; E. ramosissimum Goir., N. G. B. I. XIV, 23; E. hiemale β procerum Poll., Fl. ver. III, 262.
NOM. ITAL.: Equiseto multiforme.
DISTRIBUZIONE GEOGRAFICA: elemento cosmopolita temperato.
DIFFUSIONE: Europa, Asia media e boreale, Cina, Africa, America.
Italia: lungo i corsi d'acqua, luoghi umidi dell'intera Penisola e delle isole dal mare alla regione montana.
Specie caratteristica, meglio localmente tipica, del Mesobromion Br.-Bl. et Moor. 38 em. Oberd. 49.
(1), 2-5 (6,7) Grh iPEA V-IX.

Nei luoghi arenosi, ghiaiosi ed umidi, quali argini e muri, della parte pianeggiante della provincia ove è copiosissimo; più raro sui colli ed ancor di più nella zona submontana e montana. Così lungo la Valle dell'Adige presso Ceraino, Peri ed Avio (Goir.), nella Valpantena e nella Valpolicella (Goir.), nella Valle d'Illasi come a Tregnago (315 m C. M.!), nella bassa veronese nei dintorni di Bovolone (24 m Tosco!), lungo le rive del Garda (Goir.,!), lungo il Mincio (Goir.) e negli immediati dintorni di Verona (Ton., Mang.!, Goir., C. M.).

Equisetum ramosissimum si mantiene in vegetazione pressoché durante tutto il corso dell'anno, senza dubbio almeno nelle stazioni riparate nella stagione invernale ed in quelle non del tutto aride d'estate. Specie particolarmente polimorfa, le cui varietà crescono promiscuamente senza una distribuzione ben delimitata.

var. procerum Asch.
"caulis erectus vel inter frutices scandens, 20-30 cm altus, ramis verticillatis, interdum fertilibus, etiam 20-25 cm longis, instructus. Vaginae cylindraceo-infundioribus, concolores, 9-11 cm longae".
SYN.: Equisetum pallidum Bory et Chaub.; E. ephedroides Bory.
BIBL. ver.: Equsetum procerum Poll., Hord et Prov. ver. in Diario Phisic. Med. Ticin. IX, 28 estr. (1816).


In alcune valli della media collina come nella Valle del Tasso e nella Valpantena nel Vajo del Paradiso presso Grezzana (200 m. Goir.!) e lungo l'Adige (Goir.!).

f. polystachyum Luerss.
Raramente nel territorio veronese (Goir.). var. altissimum A. Br. in Milde, "caulis viridibus, scabriusculis, erectus etiam 150 cm altus, vel scandens inter frutices et etiam 250-300 cm longus, superne nudus vel ramosus, inferne dense verticillatus, vaginae longae ampliae rufae margine angusto nigro, dentes plerumque nulli saepius albisphacelati, rami patentes vel patentissimi, steriles vel fertiles".

Fusti relativamente robusti, fino a 6 mm di diametro, a 15-26 solchi.Cresce ovunque nella pianura! e nella collina! dalla parte più orientale della provincia in prossimità di quella di Vicenza, alla parte occidentale lungo le sponde del Lago di Garda e le rive del Mincio, come pure tra le siepi e nei canneti.

var. pannonicum Asch.
"caespitosum raro simplex: caulis erectus 15-60 cm altus, scaber, nudus, vel vage ramosus".

Fusti piuttosto gracili, 1-4 mm di diametro, a 5-16 solchi. È la varietà più diffusa indifferentemente come lungo il corso dell'Adige a Ceraino, Rivoli ecc. (Goir.!), lungo i fossati (Goir.!) e nei luoghi sabbiosi come nei pressi di Bovolone (Tosco!).

var. campanulatum Trevisan
Fusti assai gracili di color spermatofite pallido, a 4-9 solchi.
Nella Valle dell'Adige nei luoghi sabbiosi lungo il fiume, così ad Incanale, Brentino e nelle località Perarola e Tessari (Goir.). var. gracile Milde, "caespitosum: caulis basi procumbens vel erectus, scabriusculus, a basi vel in medio ramosus".
Abbastanza comune, come nella zona di Tregnago (C. M.!) e nella Valpantena (Goir.!), spesso in società con la var. pannonicum.



10. Equisetum variegatum Schlicher ex Weber Mohr
Bot. Taschenb. 60:447 (1807).
SYN.: Equisetum hiemale var. variegatum Newman; Hippochaete variegatum (Schl.) C. Börner.
BIBL. ver.: Equisetum variegatum Goir., Pterid. A. V., 30; E. variegatum Goir., Prodr. Fl. ver., N. G. B. I. XIV, 26; E. variegatum Goir., Pl. ver. nov. vel min. cogn. etc. cent. 1, 17 et App. bot. etc., 68.
DISTRIBUZIONE GEOGRAFICA: elemento eurasiatico-nordamericano.
DIFFUSIONE: Europa sett. e media, Siberia, Groenlandia, America settentrionale.
Italia: luoghi umidi, torbosi e sabbiosi dal piano basale alla regione alpina dell'Italia boreale e dell'Appennino centro-settentrionale.
Specie caratteristica dell'ordine dei Tofieldietalia Prsg. ap. Oberd. 49.
2-7 Ch iPEA nelle stazioni di pianura, EA in quelle elevate, V-X.

Lungo i fossati e i torrenti montani, donde si diffonde nella pianura. La distribuzione altitudinale varia da 30 a 1500 m: così sul Monte Baldo a Campion e alle Acque Negre (1400 m. Goir.,D. T.); sui Monti Lessini a Giazza (800 m.) e Revolto (1355 m Goir.); nella Val d'Adige come a Dolcè e Ceraino! e nei luoghi bagnati dal fiume nei pressi di Verona (Goir.!).

f. caespitosum Doell.
con fusti alti fino a 25 cm a 5-9 solchi: in alcune località bagnate dall'Adige nei pressi di Verona (Goir.!).

f. virgatum Doell.
Presso San Michele e zone limitrofe (Goir.) e nella Val d'Adige a Ceraino e Dolcè (Goir.).

f. alpestre Milde
con fusti alti non più di 15 cm a 6-9 solchi, guaine corte e denti completamente neri. Sul Monte Baldo a Campion (1200 m) e alle Acque Negre (1400 m Goir.) e sui Monti Lessini a Revolto, Campomolon e Giazza (1300-800 m Goir.).

f. anceps Milde
con fusti di solito alti 15-20 cm, eccezionalmente 30, esili (diam. max. 1-1,5 mm, a 4 o raramente 5 solchi. Trevisan la rinvenne sui Lessini genericamente, mentre Goiran sugli stessi sul Monte Campostrin sopra Giazza e sul Monte Baldo alle Acque Negre! a 1400 m.



11. Equisetum palustre L.
Sp. pl. 1061 (1753).
BIBL. ver.: Equisetum palustre Goir., Pterid. A. V., 27; E. palustre Goir., Prodr. Fl. ver., N. G. B. I. XIV, 22; E. palustre Poll., Fl. ver. III, 261, var. α excl. syn. E. veronense Spreng. et Poll.; E. palustribus brevioribus setis Segu., Pl. ver. 1, 105.
NOM. ITAL.: Erba cavallina, Coreggiola minore.
NOM. DIALETT.: Coa de cavai.
DISTRIBUZIONE GEOGRAFICA: elemento circumboreale.
DIFFUSIONE: Europa, Asia media e bor., Giappone, America bor.
Italia: luoghi umidi, paludosi e torbosi dell'intera penisola, dalla pianura alla zona montana ed alpina, in quest'ultima essendo uno degli elementi delle torbiere basse (Flechmoore) a Cyperaceae assieme a Carex elata, C. infletta, C. gracilis, Heleocharis palustris, Eriophorum sp.
Specie caratteristica dell'ordine dei Molinietalia W. Koch 26.
1-7 Grh PEA IV-IX.

Cresce abbondantemente lungo i corsi d'acqua e nei luoghi umidi e paludosi dell'intera provincia, dal piano alla zona montana, così nei luoghi bagnati dall'Adige vicino alla città di Verona come al Porto S. Pancrazio, al Pestrino ecc. (Ton.!, Goir.!, C. M.!,!), nelle paludi e risaie della Bassa veronese (Goir.), nei dintorni di San Bonifacio a Villanuova (C. M.), lungo le sponde del Lago di Garda (Goir.!), al Lago del Frassino (Béguinot); sul Monte Baldo come a Ferrara/ (850 m) e sui Monti Lessini nei dintorni di Velo (1200 m Goir.).
Le forme che si possono distinguere crescono promiscuamente alla specie:

f. nudum Duby
"caulis validus erectus, nudus"
a fusti nudi e guaìne allargate. Non comune, lungo l'Adige, a Centore, alla Mambrota (Goir.).

f. tenue Doell
"caulis debilis, erectus, nudus vel vage ramosus".
Piuttosto raro: presso San Michele!, lungo le sponde del Garda tra Malcesine e Navene!, sul Monte Baldo a Ferrara! (850 m Goir.).

f. ramulosum Milde
"caulis flaccidus inter frutices interdum scandens; rami verticillati longissimi hic illic ramulis instructi".
Raro: presso Arcole! e Montecchia lungo l'Alpone (Goir.).

f. arcuatum Milde
"caulis a basi ramosus, pyramidatus, ramis caulis apicem versus decrescentibus, omnibus arcuatis".
Sia nella zona montana, Ferrara di Monte Baldo (Goir.), che qua e là nella pianura!, spesso assieme alla forma tipica.

f. polystachyum Weigel
"ramis spiciferis". Secondo Goiran (l. c.)
nel territorio veronese si possono distinguere due sottoforme:

a) sf. corymbosa Milde
"spicae ramorum corymbum formantes".
SYN.: Equisetum corymbosum Bory.

A questa sottoforma si potrebbe riferire E. veronense Poll. (Horti et Prov. ver., in Diario Physico et Medico Ticin. III (1816), 27 ex descriptione et speciminibus herbarii eius!

b) sf. racemosa Milde
"spicae ramorum racemum formantes".
Questa sottoforma potrebbe coincidere con E. palustre var. β Poll. Fl. ver. III, 261.
La sf. corymbosa a San Michele ed a Belfiore (Goir!), la sf. racemosa nei dintorni di Verona al Lazareto e a San Pancrazio (Goir.!). in luoghi bagnati periodicamente dalle piene dell'Adige.

f. multicaule Baenitz
SYN.: Equisetum palustre f. caespitosum Luerss.
BIBL. ver.: Equisetum palustre f. caespitosum Goir., Pterid. A. V., 28. "Multicaule. Cauli bus validis, erectis in caespitem unicum adnatis, spicigeris, spicis solitariis vel racemum aut corymbum formantibus, superne nudis, inferne ramosis, ramis verticillatis, internodia sequantibus superantibusve, rare illis brevioribus. Facies E. ramosissimi: forsan forma hybrida, E. palustre x E. ramosissimum?".


Un esemplare di questa forma, che è conservato nell'Erbario di Goiran!, fu rinvenuto dal Goiran stesso nel settembre 1883 nei luoghi inondati dall'Adige presso San Pancrazio durante la famosa piena dell'anno precedente.



12. Equisetum arvense L.
Sp. pl. 1061 (1753).
BIBL. ver.: Equisetum arvense Goir., Pterid. A. V., 19; E. arvense Goir., Prodr. Fl. ver., N. G. B. I. xiv, 18; E. arvense Poll., Fl. ver. III, 259 et Viagg. etc., 16, 84, 118;Equisetum arvense longioribus setis Segu., Pl. ver. 1, 105 et Cat. plant. quae in agr. veron. reper., 39; Coda di Cavallo Pona, Monte Baldo, 144.
NOM. ITAL.: Coda di cavallo, Coda equina, Equiseto campestre, Brusca.
NOM. DIALETT.: Coa de cavàl, Sprela, Saiola, Seola.
DISTRIBUZIONE GEOGRAFICA: elemento nordeurasiatico, circumboreale.
DIFFUSIONE: Europa, Asia bor. e media, Marocco, Africa merid., America boreale fino alla California.
Italia : nei luoghi freschi cd umidi, lungo le strade e nei campi dell'intera penisola, dalla pianura alla zona subalpina. Nelle Alpi trovasi spesso nel Calluno-Vaccinietum assieme a Lycopodium clavatum.
1-7 Grh PEA.
Forme fertili sporificate da marzo a maggio, e giugno nelle stazioni più elevate, e forme sterili che si mantengono fino ad ottobre o novembre avanzato.

Comunissimo nei prati, nei campi, nei pascoli, nei boschi, lungo gli argini dei fossati e dei fiumi dell'intera provincia, dalla pianura alla zona montana, meno frequente in quella subalpina (Fontana, Pontedera, Moreni, Pona, Segu., Poll., Goir.!, D. T., Mang., C. M.!, Ton.!,!).

f. nemorosum A. Br.
"caulis validus 20-50 cm alt. et ultra, inferne nudus, pallidus; rami patentissimi"
Molto comune, qua e là per la provincia.

f. decumbens Meyer
"caulis caespitosus, decumbcns, a basi ramosus et caulibus ramosis secundariis circumdatus".
BIBL. ver.: Equisetum arvense f. arenicola Goir., Prodr. Fl. ver., N. G. B. I. XIV, 19.

Qua e là per il Veronese, nelle sabbie dell'Adige (Goir.!).

sf. alpestre Wahlenb.
"caulis humilis, decumbens, internodiis abbreviatis".
Pianta effettivamente di modeste dimensioni con fusti (sterili) alti 15-25 cm a 5-9 solchi. Nei luoghi umidi del Monte Baldo alla Lonza!, in Novezzina, presso Naole (Goir.) da 1300 a 1600 metri.

f. varium Milde
"caulis tenuis, erectus, simplex vel parce ramulosus, in internodiis latericolor".
In riva all'Adige e nei campi vicini, particolarmente nei tratti prossimi alla città come S. Pancrazio e S. Michele (Goir.!).

f. campestre Milde
Pianta a fusti fertili ramificati e rassomiglianti ai fusti fertili. "Pianta simillima formae sterili E. arvensis, sive potius transmutatio eiusdem formae, in apice caulis spicam sporiferam gerens".
Assai rara, tanto che esiste un unico esemplare nell'Erbario di Pollini, raccolto certamente nel Veronese, ma in una località di cui manca il nome.



13. Equisetum telmateja Ehrh.
Hannover Mag. 18:287 (1783)
SYN.: Equisetum maximum Lam.; E. eburneum Schrb.; E. fluviatile SM.; E. maius Schinz et Thell.
BIBL. ver.: Equisetum telmateja Goir., Pterid. A. V., 26; E. telmateja Goir., Prodr. Fl. ver. N. G. B. I. XIV, 20; Equisetum palustre longioribus setis et ramosis Poll., Fl. ver. III, 260 et Viagg. etc., 16; Equisetum palustre longioribus setis Segu., Pl. ver. 1, 104; Coda di Cavallo Pona, Monte Baldo.
NOM. ITAL.: Coda di cavallo.
NOM. DIALETT. Seola, Saiola.
DISTRIBUZIONE GEOGRAFICA: elemento subatlantico-submediterraneo.
DIFFUSIONE: Europa, Asia media, Africa bor., Isole atlant., America boreale.
Italia: luoghi paludosi, torbosi ed umidi, vicino a ruscelli e ai margini dei fossati, dal mare allorizzonte montano.
Specie caratteristica del Phragmition W. Koch 26 e dell'Enophorion latifolii BR.-BL. et Tx. 43.
1-7 Grh PEA III-V.

Nei luoghi umidi ed acquitrinosi, lungo i corsi d'acqua di tutta la provincia, dalla pianura alla media montagna, dove tuttavia diventa assai più raro (Segu., Poll., Fontana, Rocchetti, Masè, Ton., Goir., C. M.,!) e così nei dintorni di Verona a San Michele (Ton.!), Porto S. Pancrazio (C. M.!), Avesa (Goir.!), Tregnago (C. M.!), Legnago e Vigasio (16 e 37 m. Goir.), lungo le rive del Garda a Scaveaghe (Goir.!,!) e nella Valle dell'Adige a Ceraino e Rivoli (Goir.), sul Monte Baldo a Ferrara (Poll., Goir.!).
Della forma tipica si distinguono tre varietà non comuni o addirittura assai rare:

var. comosum Milde
"caulis 40-50 altus, dimidia parte inferiore ramis destitutus, densissime ramosus".
Nel Vajo Borago presso Avesa (90 m. Goir.).

var. minor Lange
"caulis 5-20 cm altus, erectus, vaginis approximatis, densissime ramosus".
Lungo gli argini presso Caldiero (Goir.!)

var. serotinum Milde
"caulis sterili simillimus, sed spicam gerens".
SYN.: Equisetum eburneum Schrb.

Assai raro, tanto da essere stato rinvenuto un'unica volta (Masè, Goir.) nei pressi di Vigasio.












Class. FILICOPSIDA

Ord. OPHIOGLOSSALES ↑↑↑↑

IV. Fam. Ophioglossaceae ↑↑↑



7. Gen. Ophioglossum L. ↑↑
(Gen. pl. ed. I, 322, 1737. Sp. pl. ed. I, 1062, 1753. Gen. pl. ed. V, 484, 1754)

14. Ophioglossum vulgatum L.
Sp. pl. 1062 (1753).
BIBL. ver.: Ophioglossum vulgatum Goir., Pterid. A. V., 23; O. vulgatum Goir., Prodr. Fl. ver., N. G. B. I. XIV, 52; O. vulgatum Poll., Fl. ver. III, 268 et Viagg. etc., 121; Ophioglossum vulgatum Segu., Pl. ver. I, 76; Ophioglosson Calc., Viagg. etc., 10; Ofioglosso del Fucsio o Ennophillo Pona, M. Baldo, 149.
NOM. ITAL.: Erba serpentina, Erba Luccia.
NOM. DIALETT.: Lengua de serpe.
DISTRIBUZIONE GEOGRAFICA: elemento eurasiatico (suboceanico), circumpolare.
DIFFUSIONE: Europa, Asia temperata, Nordafrica; America boreale.
Italia: pascoli e prati umidi della penisola e della Sicilia dal piano basale al piano montano.
Specie caratteristica del Molinion W. Koch 26.
2-7 Grh PE V-VII.

Nella provincia veronese questa specie non è invero molto comune e limitata ad alcune località sia delle colline circostanti il capoluogo, sia del Lago di Garda, sia del Monte Baldo che dei Lessini, così presso Montorio (Segu.), alle falde del Monte Pastello a Càvalo (600 m Poll.), nella Valle di Caprino (Pona), nei dintorni di Torri del Benaco (Rigo!), sul Monte Baldo nella Valfredda (1200-1600 m Poll.) ed in Basiana presso la Pozza (Goir.!), ed infine sui Monti Lessini presso Erbezzo (1200 m Ton.!).





8. Gen. Botrychium Sw. ↑↑
(In Schrad., Journ. IV, 110, 1801)

15. Botrychium lunaria Swartz
in Schrader Jour. für die Bot. 1800(2):110 (1802).
BIBL. ver.: Botrychium lunaria Goir., Pterid. A. V., 23; B. lunaria Goir., Prodr. Fl. ver., N. G. B. I., 52; B. lunaria Poll., Fl. ver. III, 269 et Viagg. etc., 121; Osmunda foliis lunatis Segu., Pl. ver. I, 75; Lunaria racemosa ovvero minore del Matthioli Pona, Monte Baldo, 195; Lunaria minore o racemosa del Matthioli Pona, Monte Baldo, 240; Lunaria del graspo Calc., Viagg. etc., 12.
NOM. ITAL.: Erba lunaria, Argentina.
DISTRIBUZIONE GEOGRAFICA : elemento subcosmopolita montano.
DIFFUSIONE: Europa, Asia media e bor., America bor., Cile, Patagonia, Australia, N. Zelanda.
Italia: prati e pascoli sassosi nelle Alpi, Appennini e Sicilia (Etna e Madonie), dall'orizzonte submontano al subalpino ed alpino particolarmente nei versanti esposti a settentrione.
Specie caratteristica dell'ordine dei Nardetalia PRSG. 49.
6-9 Grh PEA VI-IX.

var. typicum Fiori
Nei prati, nei pascoli dei monti del Veronese dalla regione montana alla alpina (Barbieri), e così sul Monte Baldo (Mang.!) in Costabella (2060 m. Goir., C. M.!), alla Corona (776 m. Poll.); sui Monti Lessini ovunque, come presso Velo ai Comerlati (1200 m. A. M.!), a Spiazzoi (Goir.!), alle Scandole (Ton.!, Goir.!, C. M.), Revolto (1000-1350 m. C. M.!,!); sul Monte Pastello (1200 m. Poll.).

f. nanum Gelmi
Monte Baldo all'Altissimo di Nago (2117 m. Goir.!).

f. subincisum Roeper
"laciniae profunde crenatae, hic illic paulum incisum".
Sui Monti Lessini verso i Tracchi (1400 m.) al di sopra dei Merli (Goir.!).












Ord. OSMUNDALES ↑↑↑↑

V. Fam. Osmundaceae ↑↑↑


9. Gen. Osmunda L. ↑↑
(Gen. pl. ed. I, 322, 1737. Sp. pl. ed. I, 1063, 1753. Gen. pl. ed. v, 484, 1754)

16. Osmunda regalis L.
Sp. pl. 1065 (1753).
BIBL. ver.: Osmunda regalis Goir., Pterid. A. V., 24; O. regalis Goir., Prodir. Fl. ver., N. G. B. I. XIV, 52: O. regalis Poll., Fl. ver. III, 270; Osmunda vulgaris etpalustris Segu., Fl. ver. I, 75.
NOM. ITAL.: Osmunda, Felce palustre.
DISTRIBUZIONE GEOGRAFICA: elemento cosmopolita.
DIFFUSIONE: Eurasia, Africa bor., trop. ed austr., America bor., trop. ed australe.
Italia: nei luoghi umidi e lungo i corsi d'acqua, dal livello del mare alla regione submontana (1000 m.) nella penisola e nelle isole.
Specie caratteristica del Blechno-Alnetum Oberd. 57.
G(H) PEA V-IX.

var. typica Fiori
Secondo Seguier (l. c.) cresceva sui Monti Lessini a breve distanza dalla località Tinasso. Tale sito viene anche riportato da Pollini (l. c.) come semplice documentazione, non perché ivi abbia effettivamente trovato O. regalis. A. Massalongo la rinvenne oltre cent'anni fa in due stazioni dei Lessini e precisamente sul Monte Zeola ed in vicinanza di Giazza nel luogo detto Minerthall!. Quivi e al Tinasso Autori posteriori (Manganotti, Tonini, Goiran, Forti e G. Massalongo) cercarono invano la specie, per cui oggi quasi con certezza bisogna bandire questa Felce dalla Flora veronese.












Ord. PTERIDALES ↑↑↑↑

VI. Fam. Adiantaceae ↑↑↑


1O. Gen. Adiantum L. ↑↑
(Gen. pl. ed. I, 322, 1737. Sp. pl. ed. I, 1094, 1753. Gen. pl. ed. V, 485, 1754).

17. Adiantum capillus-veneris L.
Sp. pl. 1096 (1753).
BIBL. ver.: Adiantum capillus-veneris Goir., Pterid. A. V., 22; A. capillus-veneris Goir., Prodr. Fl. ver., N. G. B. I. XIV, 33; A. capillus-veneris Poll., Fl. ver. III, 293; Adiantum foliis coriandri Segu., Pl. ver. I, 73.
NOM. ITAL.: Capelvenere.
NOM. DIALETT.: Capiler.
DISTRIBUZIONE GEOGRAFICA : elemento pantropicale-pansubtropicale.
DIFFUSIONE: Europa occ. e merid., Asia temp. e trop., Nordafrica reg. trop. e subtrop. dei due emisferi.
Italia: rupi, caverne, luoghi umidi della penisola e delle isole dal mare alla regione submontana.
(3) 4-7 Hros PEAi VI-IX.

Questa specie cresce abbondantissima nelle grotte, sulle rupi e nei luoghi umidi dei colli e dei monti non molto elevati dalle sponde del Lago di Garda al confine vicentino, e così a Malcesine, Lazise, Cassone, Castelletto (Goir.), presso Navene (Mang.), in Val d'Adige (Goir.), nella Valpantena al Vajo del Paradiso (200 m Goir.!,!) e sopra Romagnano (400 m Goir.), nel Vajo Pissacavra e presso Spredino (Goir.!); a Castion veronese e alle falde del Monte Baldo presso Rubiana (Goir.!), nella Valpolicella (Goir.) a Marano (Mang.,!), nella Valle d'Illasi (Goir.) in località Fontanine presso Tregnago (A. M.), e nelle colline circostanti Verona (Mang.!, Goir.!,!).

Secondo Fiori 1943 si possono distinguere:

A) Ex pinnularum forma:

f. vulgate Goir.
"segmentis ultimis breviter petiolatis, abbreviatis, semiorbicularibus, crenato-denticulatis ".
Promiscuamente alla forma typica nelle stesse località citate per essa.

f. cuneatum Borzì
SYN.: Adiantum capillus-veneris f. Elisae Goir.
BIBL. ver.: Adiantum capillus-veneris f. Elisae Goir., Bull. Soc. Bot. It. 1896, 254-255. "Segmentis ultimis angustis longe cuneatis inaequaliter sed profunde partitis, partitionibus lobatis, lobis fertilibus 1-2 soros gerentibus, sterilibus antice et ad latera minutissime et irregulariter denticulatis (legit Elisa Goiran vm, 1895)".

A Castelletto di Brenzone, alle falde del Monte Baldo presso Rubiana "alla fontanella del Gouin" (Goir.!).

B) Ex pinnularum amplitudine:

f. microphyllum Rey-Pailharde
BIBL. ver.: Adiantum capillus-veneris Goir., Bull. Soc. Bot. It. 1896, 255. "Segmentis ultimis exiguis vel exiguissimis".
Presso Avesa e nella Valpantena (Goir.!).

f. platyphyllum Goir.
"segmentis ultimis a basi cuneata reniformibus vel semiorbicularibus, latissimis usque ad 30-35 mm latis".
Nella Valpantena e nel Vajo di Ouinzano (Goir.!).

C) Formae diminutae:

f. burmiense Brügger
SYN.: Adiantum capillus-veneris f. pumilum Rosenstock; A. capillus-veneris f. caespitosum Goir.; A. capillus-veneris f. minima Goir.
BIBL. ver.: Adiantum capillus-veneris f. caespitosum Goir., Pterid A. V., 22; A. capillus-veneris f. minima Goir., Bull. Soc. Bot. It. 1896, 555.


Sulle rupi ed i muri bagnati da infiltrazioni d'acqua ma che nel corso dell'estate rimangono asciutti: così a Castelletto di Brenzone sul Garda, sul Monte Larza presso Avesa, nella collina di S. Mattia presso Verona (Goir.,!).

f. pusillum Goir.
Qua e là con la forma typica a Marano di Valpolicella!, Castelletto di Brenzone!, Castion Veronese ecc. (Goir.).

D) Lusus ex pinnularum incisione:

lusus trifidum Milde
Nella Valpolicella, alle falde del Baldo nei pressi di Castelletto di Brenzone e a Castion Veronese (Goir.!).









VII. Fam. Pteridaceae ↑↑↑


11. Gen. Pteris L. ↑↑
(Gen. pl. ed. I, 322, 1737. Sp. pl. ed. I, 1073, 1753. Gen. pl. ed. V, 484, 1754)

18. Pteris cretica L.
Mantissa 130 (1767).
BIBL. ver.: Pteris cretica Goir., Pterid. A. V., 22; P. cretica Goir., Prodr. Fl. ver., N. G. B. I. XIV, 35; P. cretica Poll., Fl. ver. III, 291 in notis.
DISTRIBUZIONE GEOGRAFICA: elemento subtropicale.
DIFFUSIONE: Europa merid.-or., Africa, Asia, zone calde d'America.
Italia: qua e là nei luoghi ombrosi attorno ai laghi insubrici e del C. Ticino, in Liguria, nelle Alpi Apuane, nel Napoletano, in Calabria, in Sicilia, in Sardegna (?).
Grh PEA VII-IX.

Segnalata circa un secolo fa dal Trevisan sulle rupi prospicienti il Garda tra Peschiera e Sirmione, non è più stata rinvenuta in seguito da nessun altro Autore, per cui questa specie sembra doversi escludere dalla Flora veronese.












Ord. DICKSONIALES ↑↑↑↑

VIII. Fam. Dennstaedtiaceae ↑↑↑


12. Gen. Pteridium Kuhn ↑↑
(Botanik v. Ost-Africa in V. d. Decken Reise III (3) II, 1879).
SYN.: Eupteris Newman


19. Pteridium aquilinum (L.) Kuhn
in Decken Reise Ost. Afr. Bot. 3 (3): 11 (1879).
SYN.: Pteris aquilina L.; Eupteris aquilina (L.) Newman; Paesia aquilina Moore; Aquilina vulgaris Presl; Ornithopteris aquilina J. Smith; Filix aquilina Woynar.
BIBL. ver.: Pteris aquilina Goir., Pterid. A. V., 21; P. aquilina Goir., Prodr. Fl. ver., N. G. B. I. XIV, 34; P. aquilina Poll., Fl. ver. III, 291; Filix ramosa major pinnulis obtusis non dentatis Segu., Pl. ver. I, 60; Felce femina Calc., Viagg. etc., II; Felce femina Pona, Monte Baldo, 230.
NOM. ITAL.: Felce aquilina, Felce grande. Felce da ricotte.
NOM. DIALETT.: Felese, Felze, Felese dell'Aquila.
DISTRIBUZIONE GEOGRAFICA: elemento subcosmopolita.
DIFFUSIONE: ovunque nei due emisferi ad eccezione dell'America temp., nei deserti, nelle steppe e regioni polari.
Italia: assai comune nei boschi, nelle sterpaglie, nei luoghi sterili ed incolti, dalla pianura alla regione submontana, più raramente fino a quella subalpina.
Specie acidofila, caratteristica dell'ordine dei Quercetalia robori-petraeae Tx. 31.
(1) 2-7 Grh PEA V-IX.

Assai frequente dalla pianura alla collina, un po' meno nella ragione montana ed addirittura entità rara in quella subalpina: cresce lungo le siepi, nei boschetti e complessivamente nei luoghi con un certo grado di umidità e poveri, dove diventa perfino infestante. La si trova qua e là (ubique, A. M.!) e così nella Valpolicella come a Monte e Marano (300 m.!), sulle colline a ridosso del Lago di Garda (!), ad Incaffi (250 m!), sul Monte Baldo ai Masi (Goir.) tra i castagni, sui Monti Lessini come a Cerro (800 m. Goir.) e al Serbaro (Goir.), a Roverè di Velo (1000 m. C. M.!) e alla Purga di Bolca (Goir.!, C. M.), sul Monte Bolca (945 m Goir.!, C. M.), sul Gruppo del Carega come a Revolto e in Val Fraselle (1000-1300 m.!). Gli esemplari maggiori, le cui fronde raggiungono anche i due metri di lunghezza, si rinvengono più facilmente nei boschetti ombrosi dei colli, mentre nei luoghi con un minor grado di umidità gli esemplari non superano i 2-3 dm di altezza.Di Pteridium aquilinum, il cui periodo di vegetazione in pianura ed in collina inizia al principio di aprile per durare talora fino a novembre inoltrato, è di gran lunga più frequente la forma sterile che non le fronde fertili.

f. brachyloba Goir.
"pianta pallide virens, glaucescens. Segmenta ultima oblonga, subfalcata, brevia, dense approximata, integerrima vel (infima) basi dentata aut lobata et quandoque auriculata".
BIBL. ver.: Pleris aquilina f. brachyloba Goir., Pterid. A. V., 21.

Sui Monti Lessini fra le rupi in località Serbaro (Goir.!).

f. integerrima Moore
Sui Monti Lessini al Cerro e sul Monte Baldo ai Masi (Goir.!).












Ord. ASPIDIALES ↑↑↑↑

IX. Fam. Thelypteridaceae ↑↑↑


13. Gen. Thelypteris Schmidel ↑↑
(Icones plantarum, tab. XI, 45, 1762)
SYN.: Lastrea Bory; Phegopteris Fée; Nephrodium R. Br.



20. Thelypteris limbosperma (All.) H.P. Fuch
Amer. Fern. Jour. 48: J44 (1958).
SYN.: Polypodium montanum Vogler; P. limbospermum All.; P. oreopteris Ehrh.; Polystichum oreopteris Bernh.; P. montanum Roth; Nephrodium oreopteris Desv.; Hemestheum montanum Newm.; Aspidium montanum Asch.; Lastrea oreopteris Bory; Nephrodium montanum Baker; Aspidium oreopteris Sw.; Dryopteris montana O. Ktze.; Hemestheum oreopteris Rouy; Dryopteris oreopteris (Ehrh.) Maxon; Thelypteris oreopteris (Ehrh.) Slosson.
BIBL. ver.: Nephrodium oreopteris Goir., Pterid. A. V., 9; Aspidium montanum Goir., Prodr. Fl. ver., N. G. B. I. XIV, 45; Aspidium oreopteris Poll., Fl. ver. III, 276.
DISTRIBUZIONE GEOGRAFICA: elemento euro-siberiano-nordamericano.
DIFFUSIONE: Europa, Asia occ., America bor.-occidentale.
Italia: luoghi umidi, silvatici, presso sorgenti, dall'orizzonte submontano all'orizzonte montano superiore dell'Italia boreale, Alpi, Appennino settentrionale e centrale fino all'Abruzzo.
6-9 Hros PEA VII-IX.

Specie assai rara e rinvenuta nei luoghi boscosi del Monte Baldo (Sternberg), sui Monti Lessini sul Monte Zeola (1700 m Goir.) e sul Monte Bolca (945 m Poll., Ton.!, C. M.).Pollini (l. c.) inoltre afferma di essersi imbattuto in tale specie in prossimità della provincia di Vicenza, "in proximis Vicetinis".



21. Thelypteris palustris (S. F. Gray) H. W. Schott
Gen. Fil. observ. ad gen. Nephrodium (1834).
SYN.: Polypodium thelypteris F. G. Weis; Polystickum thelypteris (L.) Roth.; Aspidium thelypteris Sw.; Nephrodium thelypteris (L.) Strempel; Dryopteris thelypteris (L.) A. Gray; Hemestheum thelypteris Newm.; Lastrea thelypteris (L.); Bory; Acrosticum thelypteris L.
BIBL. ver.: Nephrodium thelypteris Goir., Pterid. A. V., 9; Aspidium thelypteris Goir., Prodr. Fl. ver., N. G. B. I. XIV, 46; A. thelipleris Poll., Fl. ver. III, 277 et Viagg. etc., 14; Filix minor non ramosa Segu, Pl. ver. I, 67.
NOM. ITAL.: Aspidio palustre.
NOM. DIALETT.: Felese.
DISTRIBUZIONE GEOGRAFICA: elemento cosmopolita temperato.
DIFFUSIONE: Europa, Africa bor. e austr., Asia temp., America nordorientale.
Italia: luoghi umidi, paludosi ed acquitrinosi dal piano basale al piano montano nella penisola. Specie caratteristica dell'Alnion glutinosae Meijer Dr. 36.
1-3 (5) G PEA VII-IX.

Assai comune lungo i fossi, nei luoghi palustri, nelle risaie, così a Peschiera (Poll.), a S. Michele (Ton.!, Goir.!), a Legnago (16 m Rocchetti), Oppeano (Segu., Poll. A. M.!, Da Campo), Palù (Segu.), Villabartolomea (Poll.), San Martino Buon Albergo (Ton.), Campalto (Goir.!), ai confini con la provincia di Mantova (Ton.!), nelle immediate vicinanze di Verona (Goir.!, C. M.).


f. Rogaetziana = Aspidium thelypteris var. Rogaetzianum Bolle
SYN.: Nephrodium thelypteris f. Rogaetzianum Fiori.

Nel Veronese si trova negli stessi luoghi della specie, ov'è anzi più frequente (Goir.).



22. Thelypteris phegopteris (L.) Slosson
in Rydb. Fl. Rocky Mount. 1069 (1918).
SYN.: Phegopteris connectilis (Michx.) Watt; Aspidium phegopteris (L.) Baumg.; Phegopteris polypodioides Fée; Phegopteris phegopteris Prantl; Nephrodium phegopteris Prantl; Phegopteris vulgaris Mett.; Polypodium phegopteris L.; Phegopteris connectilis (Michx.) Watt; Gymnocarpium phegopteris L.) Newm.; Dryopteris phegopteris (L.) C. Chr.; Lastrea phegopteris (L.) Bory.
BIBL. ver.: Polypodium phegopteris Goir., Pterid. A. V., 7; Phegopteris polypodioides Goir., Prodr. Fl. ver., N. G. B. I. XIV, 44; Polypodium phegopteris Poll., Fl. ver. III, 273 et Viagg. etc., 113.
NOM. ITAL.: Polipodio fagino.
NOM. DIALETT.: Felese.
DISTRIBUZIONE GEOGRAFICA: elemento circumboreale silvatico.
DIFFUSIONE: regioni temperate e fredde dell'emisfero boreale.
Italia: luoghi umidi e selvatici, boschi (Picetum), dall'orizzonte montano inferiore all'orizzonte subalpino, talora alpino, delle Alpi e dell'Appennino settentrionale fino alla Toscana.
Specie caratteristica del Vaccinio-Piceion BR.-BL. 38.
6-9 G PEAI VI-IX.

Nei luoghi umidi e boscosi dalla zona montana all'alpina, e così sul Monte Baldo a Campion (1200 m Goir.!), alle Acque Negre (1400 m Goir.!, C. M.,!), all'Artillon (2200 m) e all'Altissimo di Nago (2117 m Goir.), al Pian della Cenere (1000 m Ton.!) e lungo le valli alpine in vista del Lago di Garda (Goir.); sui Monti Lessini ai Tracchi (1400 m) e Revolto (1000 m Goir.), sul Monte Bolca (945 m Goir.!, C. M.!) e sul Monte Zeola (C. M.).









X. Fam. Aspleniaceae ↑↑↑


14. Gen. Asplenium L. ↑↑
(Gen. pl. ed. I, 322, 1737. Sp. pl. ed. I, 1078, 1753. Gen. pl. ed. V, 485, 1754).

23. Asplenium trichomanes L.
Sp. pl. 1080 (1753).
SYN.: Asplenium trichomanioides All.
BIBL. ver.: Asplenium trichomanes Goir., Pterid. A. V., 18; A. trichomanes Goir., Prodr. Fl. ver., N. G. B. I. XIV, 37; A. trichomanes Poll., Fl. ver. III, 285 et Viagg. etc., 113; Trichomanes seu Polytrichum officinarum Segu., Pl. ver. I, 71; Politrico Pona, Monte Baldo, 142 et 230(?).
NOM. ITAL.: Tricomane, Erba ruginina, Capillare.
NOM. DIALETT.: Felesina, Felesina dei muri, Sardelette, Erba da omo.
DISTRIBUZIONE GEOGRAFICA: elemento cosmopolita temperato-subartico.
DIFFUSIONE: regioni temperate, subartiche e tropicali-montane dei due emisferi.
Italia: assai diffusa dal piano basale al piano culminale, orizzonte subalpino, nella penisola e nelle isole. Predilige terreni a composizione prevalentemente silicea.
Specie caratteristica della classe degli Asplenietea rupestris BR.- BL. 34.
(7) 2-9 Hros PEAi III-IX.

Assai comune in tutto il territorio veronese dalla pianura alla regione subalpina, talora alpina, seppure in questa più raro; vive su vecchi muri, tronchi d'albero in decomposizione, nelle spaccature delle rupi (ubique: Ton., A. M.!): così sul Monte Baldo (Mang.!, Goir.,!) sopra Vezzane (Goir.), all'Artillon (2200 m) e alla Corona (776 m Goir.!), su rupi e muraglie lungo il corso dell'Adige come a Ponton, Sega e Gaiun (150 m Goir.!); sui Monti Lessini al Cerro (800 m Goir.!), a Castelvero (C. M.!), a Campofontana (1200 m!), nei dintorni del rifugio Scalorbi ed in tutto il Gruppo del Carega (Revolto, Passo Pertica, Cima Posta, M. Zeola, Obante, Plische ecc. 1300-200 m!); ed ancora in tutti i colli (Ton., Goir.,!) e vallate come nella Valpantena a Romagnano (400 m Goir.) e nel Vajo del Paradiso presso Grezzana (200 m!), nella Valle di Avesa (Goir.!,!) nella Valle di Squaranto (150 m Goir.!), nella Valpolicella come a Monte, S. Giorgio, Marano, S. Peretto (250-400 m!), nella Valle di Mezzane come a Fonte Calesan (250 m!), sulle alture sovrastanti Verona e nella stessa città!, infine lungo le rupi che degradano verso il Lago di Garda come a Scaveaghe presso la Punta di S. Vigilio!.

f. alpestre Goir.
BIBL. ver.: Asplenium trickomanes f. alpestre Goir., Specim. Morphographiae veg. agri veronensis, 12 (1875); A. trickomanes f. alpestre Goir., Cronaca alpina, 69 (1880); A. trickomanes f. alpestre Goir., Pterid. A. V., 18."Ab Aspelenio trichomane genuino, partibus omnibus minoribus facillime distinguitur. Lamina, rachide excepta, laete viri dis".
Nelle stazioni più elevate dei monti tanto sul Monte Baldo (Goir.!) come all'Artillon, quanto sui Monti Lessini a Podestaria, talora però anche in località a quote inferiori, come nella Valle dell'Adige e nella Valpantena (Goir.!) nei dintorni di Romagnano.

f. umbrosum Milde
Lungo le siepi, sui vecchi muri dei colli (Avesa) e della media montagna (Goir.).

f. rotundatum Milde
Sporadicamente qua e là nei colli e sui monti, così al Vajo Borago presso Avesa e sotto Montecchio, a Cerro e nel Vajo Squaranto (150-800 m ca. Goir.!).

f. Harovii Milde
Rupi e muri nella Val d'Adige, nella Valle del Tasso e nei dintorni di Caprino alle pendici del Monte Baldo (Goir.).

f. microphyllum Milde
Qua e là nei colli veronesi, lungo le siepi, in grotte ed anfratti (Goir.).

f. dentatum Goir. et Ton.
BIBL. ver.: A. trichomanes f. dentatum Goir. et Ton., N. G. B. I. XIV, 38 (1882)."Frondibus flaccidis, decumbentibus: segmentis rhomboides, basi cuneatis, apice truncatis, toto margine, basi excepta, elegan- ter et profunde dentatis".

Nelle colline sovrastanti Verona (Goir.!).



24. Asplenium viride Hudson
Fl. Angl. 385 (1762).
BIBL. ver.: Asplenium viride Goir., Pterid. A. V., 17; A. viride Goir., Prodr. Fl. ver., N. G. B. I. XIV, 37; A. viride Poll., Fl. ver. III, 286 et Viagg. etc., 113.
NOM. ITAL.: Tricomane spermatofite, Asplenio spermatofite.
NOM. DIALETT.: Felesina.
DISTRIBUZIONE GEOGRAFICA: elemento circumboreale montano.
DIFFUSIONE: Europa, Nordafrica, Asia occ., Himal., Siberia, Nordamerica.
Italia: rupi, muri, dal piano basale, orizzonte submontano, al piano culminale, orizzonte alpino, nelle Alpi ed Appennini, nei quali tuttavia è meno frequente.
Specie caratteristica del Potentillion caulescentis BR.-BL. 26.
(4), 6-9 Hros PEAi V-IX.

Assai copioso sulle rupi e muri in tutti i monti del Veronese (A. M.!) fino alle vette più elevate. Sul Monte Baldo (Goir.,!) nella Valfredda (1200-1600 m Mang.!, Goir.), all'Artillon (2200 m Goir., C. M.), presso Ime (1200 m), in Val Andrine, in Val Basiana e alla Corona (Goir.!), alle Vette delle Buse, all'Altissimo di Nago e al Telegrafo (2100-2200 m Goir.!); lungo i rilievi che delimitano il confine con la provincia di Trento e di Vicenza, così sui Monti Lessini su tutto il Gruppo del Carega (!) come al Passo Pertica (1550 m Goir.!,!), verso Cima Posta (!) ed in Val Fraselle (!), a Campofontana (1200 m!), nel Vallon della Fratta (Goir.), presso Bosco Chiesanuova (1300 m Ton.!), verso la Sega di Ala (1400 m Goir.,!), nel Vajo dell'Anguilla (Ton.!), sul Monte Malera (1800 m Goir.!,!), sul Monte Belloca (A. M.). Cresce in linea di massima in ambienti la cui altezza varia tra i 700 e i 2200 m; talora, seppur più raramente, discende a quote notevolmente inferiori, così nella Valpantena come tra Alcenago e Stallavena (290 m Ton.), presso Tregnago nella Valle dei Finetti a circa 350 m (A. M.), verso il passo della Sega in Val d'Adige in località Vo' (200 m Goir.).

f. incisum Moore
Al passo della Sega sulla sinistra dell'Adige, nel Vallon della Fratta (Lessini), sul Monte Baldo all'Artillon (2200 m Goir.!).

Due sono ancora le forme descritte dal Goiran (l. c.) :

f. cuneatum Goir.
"segmentis foliarum longe cuneatis".
Fra le rupi all'Artillon sul Monte Baldo (Goir.!).

f. pusillum Goir.
"pianta pusilla: lamina 35-60 mm longa; segmenta distincte petiolata, rhombea, irregulariter crenata".
SYN.: Asplenium viride f. alpinum Schleich. ap. Bernoulli.
BIBL. ver.: Asplenium viride f. pusillum Goir., Prodr. Fl. ver., N. G. B. I. XIV, 37 et Pterid. A. V., 17.

Sulle rupi più elevate del Monte Baldo al Telegrafo (2200 m) e all'Altissimo di Nago (2100 m), e sui Monti Lessini alla Cima di Posta (2259 m Goir.!,!).



25. Asplenium adiantum-nigrum L.
Sp. pl., 1081 (1753).
SYN.: Asplenium adiantum-nigrum L. subsp. nigrum Heufl.; A. nigrum Lam.
BIBL. ver.: Asplenium adiantum-nigrum Goir., Pterid. A. V., 14; A.
adiantum-nigrum Goir., Prodr. Fl. ver., N. G. B. I. xiv, 40; A. adiantum-nigrum Poll., Fl. ver. III, 288 var. α et γ; Filicula quae Adiantum nigrum officinarum, pinnulis obtusioribus Segu., Pl. ver. I, 69.
NOM. ITAL.: Adianto nero, Capillare nero.
NOM. DIALETT.: Polipodio cavalin.
DISTRIBUZIONE GEOGRAFICA: elemento subatlantico-submediterraneo.
DIFFUSIONE: Europa, Africa, Asia temp., Himal., America bor. e centrale.
Italia: luoghi selvatici, rupi e muri nella penisola e nelle isole dal piano basale al piano montano, orizzonte montano superiore.
Specie caratteristica dell'Asplenietum septentrionali-adianti-nigri Oberd. 38.
4-7 Hros PEAi III-X.

var. vulgare Guss.
Assai comune in tutti i colli e i monti sui muri, sulle rupi e nei luoghi selvatici: nel Veronese sembra non spingersi oltre 1200 m d'altezza (!).

f. obtusum Milde
Nella Valpantena (Goir.).

f. lancifolium Heufler
"lamina anguste lanceolata: segmentis ultimis ovatis, acute dentatis. Frondes hyeme perdurantes ut in sequenti".

È la forma più diffusa: sul Monte Baldo al Pian della Cenere (1000 m Goir.) ed altrove, nei colli presso Avesa nel Vajo Borago (200 m Goir.!), nella Valpolicella presso Fumane (200 m Ton.,!) nei dintorni di Affi (300 m!) nella Valpantena presso Grezzana al Vajo del Paradiso (250 m Goir.,!) e ad Alcenago (Ton.!, Goir.!), nella Valle d'Illasi nel Vajo dei Rugolotti (C. M.) e a Tregnago (315 m A. M., C. M.!); sui Monti Lessini a Corbiolo (850 m Goir.!), a Roverè di Velo (1100 m Ton.!), nel Vajo di Squaranto (Goir.!), a San Mauro di Saline, (800 m C. M.!), sul Monte Belloca (A. M.!, C. M.), sul Monte Bolca (945 m Ton.!, Goir.); a Boscomantico (70 m Mang.!).

f. tabulare Trevis.
SYN.: Asplenium acutum Poll., non Bory.
BIBL. ver.: Asplenium acutum Poll., Hort. et prov. veron. in Diario Phisic.-Medic. Ticin. IX, 28 (1816); A. acutum Poll., Fl. ver. III, 228, non Bory.

Forma assai rara: nella Valpolicella sopra Fumane (350 m Ton.!) e alle falde del Monte Pastello (600 m Goir.).



26. Asplenium onopteris L.
Sp. pl. 1081 (1753).
SYN.: Asplenium adiantum-nigrum subsp. onopteris Heufl.; A. acutum Bory; A. Virgilii Bory.
BIBL. ver.: Asplenium adiantum-nigrum subsp. onopteris Goir., Pterid. A. V., 15.
NOM. ITAL.: Erba de' greppi.
DISTRIBUZIONE GEOGRAFICA: elemento mediterraneo (atlantico).
DIFFUSIONE : regione mediterranea e regioni ad irradiazione mediterranea. Inoltre: Canarie, Madera; Azzorre, Portorico, Hawai.
Italia: qua e là con Asplenium adiantum-nigrum; diventa assai più raro al Nord dov'è limitato ai dintorni di Merano, di Bolzano, Arco, lungo il Lago di Garda, nel Triestino e in Istria.
Specie caratteristica del Quercion ilicis BR.-BL. 36.
5 Hros PEAI V-VII.

Nella provincia di Verona è stato rinvenuto nelle colline pietrose a Leccio ed Olivo di Torri sul Benaco da G. Rigo; esemplare conservato nell'Erbario Goiran porta la seguente dicitura: "Asplenium acutum Bory; in umbrosis nemorosis inter lapides collium circa Torri. Aestate 1882". È comunque specie da ricercare altrove lungo la riva orientale del Lago nella fascia a vegetazione submediterranea.



27. Asplenium cuneifolium Viv.
SYN.: Asplenium Forsteri Sadl.; A. adiantum-nigrum var. cuneifolium Poll.; A. serpentini Tausch; A. adiantum-nigrum subsp. serpentini Koch; A. fissum Wimm.; A. adiantum-nigrum var. anguslisedum Neilreich; A. lamotteanum Herib.
BIBL. ver.: Asplenium serpentini Goir., Pterid. A. V., 15; A. adiantum-nigrum var. cuneifolium Poll., Fl. ver. III, 228.
DISTRIBUZIONE GEOGRAFICA: elemento montano medio-sudeuropeo.
DIFFUSIONE: Europa, Transcaucasia.
Italia: rupi ofiolitiche (serpentino) nelle prealpi orientali, Colli Euganei, Appennino sett. e centrale.
Specie caratteristica dell'Aspletiietum serpentini Gaukl. 54.
4-6 Hros PEAI VII-VIII.

Poco comune nel Veronese e comunque fra i terreni basaltici e nei loro detriti presso Marcellise (Goir.!, nelle colline di Lavagno, sopra San Giovanni Ilarione, sul Monte Bolca (300-945 m Goir.!), sul Monte Belloca? (C. M.).



28. Asplenium septentrionale (L.) Hoffm.
Deutschl. Fl. (Krypt.) 12 (I795).
SYN.: Acrostichum septentrionale L.; Scolopendrium septentrionale Roth; Belvisia septentrionalis Mirbel; Acropteris septentrionale LK.; Amesium septentrionale Newm.
BIBL. ver.: Asplenium septentrionale Goir., Pterid. A. V., 18; A. septentrionale Goir., Prodr. Fl. ver., N. G. B. I. XIV, 39; A. septentrionale Poll., Ind. delle piante raccolte sui Colli Euganei, 24 et Fl. ver. III, 285; Filicula saxatilis corniculata Segu., Pl. ver. I, 70.
DISTRIBUZIONE GEOGRAFICA: elemento circumboreale montano.
DIFFUSIONE: Europa, Nordafrica, Asia media e settentrionale, America boreale occidentale (Montagne Rocciose).
Italia: nelle fessure di rupi, su vecchi muri, dal piano basale, orizzonte submontano, al piano culminale, orizzonte alpino, nelle Alpi, negli Euganei, negli Appennini e nelle Isole (200-2400 m).
Specie caratteristica dell'ordine degli Androsacetalia BR.-BL. 34 nei terreni prevalentemente a composizione silicea.
6-9 Hros PEAI VII-VIII.

Specie estremamente rara nel Veronese. Sebbene sia citata da Seguier e dal Pollini (l. c.), tuttavia da questi Autori non fu mai rinvenuta nella nostra regione. Il primo a scoprire Asplenium septentrionale fu C. Tonini, come è riportato dal Bertoloni in Fl. crypt pars. 7, 85 e dal Dalla Torre 1906, sul Monte Baldo in una località non definita. A. Massalongo invece in seguito lo ritrovò sui Monti Lessini presso Revolto (1000 m) e poi ancora Goiran! presso Giazza (800 m) e di nuovo sul Monte Baldo tra Brentonico e San Giacomo e all'Altissimo di Nago! (2117 m).



29. Asplenium ruta-muraria L.
Sp. pl. 1081 (1753).
SYN.: Acrostichum Ruta-muraria Lam.; Phyllitis Ruta-muraria Moench; Scolopendrium Ruta-muraria Roth; Amesium Ruta-muraria Newm.
BIBL. ver.: Asplenium ruta-muraria Goir., Pterid. A. V., 15; A. ruta-muraria Goir., Prodr. Fl. ver., N. G. B. I. XIV, 39; A. ruta-muraria Poll., Fl. ver. III, 287; Ruta muraria Segu., Pl. ver. I, 72.
NOM. ITAL.: Ruta di muro.
NOM. DIALETT.: Felesina, Capiler mato, Capiler bastardo.
DISTRIBUZIONE GEOGRAFICA: elemento (nord) eurasiatico-submediterraneo, circumpolare.
DIFFUSIONE: Europa, Nordafrica, Asia media e boreale, America boreale temperata.
Italia: muri e rupi, a composizione prevalentemente calcarea, dal piano basale al piano culminale, orizzonte alpino, nelle Alpi, nella penisola e nelle isole.
Specie caratteristica dell'ordine dei Potentilletalia caulescentis BR.-BL. 26.
(1), 2-9 Hros PEAI VI-X.

Assai comune sui muri e sulle rupi soleggiate dal piano alla zona montana da dove può spingersi, seppur più raramente, in quella alpina, e così cresce "ubique" (Ton.), nella stessa città di Verona (Goir.!,!), a Montorio (Ton.!), ad Avesa, a San Martino Buon Albergo (Goir.!), a Tregnago (315 m A. M.!, G. M.), a Caprino (254 m Goir.), lungo il Lago di Garda come a Castelletto di Brenzone (Goir.) e a Punta San Vigilio presso Scaveaghe!, nella Valpantena come a Grezzana e Romagnano (Goir.), al Vajo del Paradiso!, a San Peretto di Negrar nella Valpolicella!, ad Incaffi!, sul Monte Baldo (Mang.!, C. M.!) come al Santuario della Madonna della Corona (776 m Ton., Goir.!), nella Valle delle Buse, nella Valsecca e Vezzane (Goir.!), alle Acque Negre (1400 m!); sui Monti Lessini come al Ponte di Veja (650 m Mang.!,!), su tutto il Gruppo del Carega! da Revolto a Cima Posta, ai Monti Obante e Zeola ecc., sui Monti Trapola e Malera (Goir.,!), verso la Sega di Ala (1400 m Goir.,!) e nei dintorni di Bosco Chiesanuova (1200-1400 m!).

var. Brunfelsii Heufler
SYN.: Asplenium ruta-muraria α commune Genn.
È la più comune, dal piano alla montagna, come sui muri e i colli di Verona (Martelli), tra Verona e Boscomantico (Tanfani), nella Valpantena a Romagnano (Goir.!) e Grezzana!; sui Monti Lessini alla Sega di Ala! e a Camposilvano (Goir.!); sul Monte Baldo alle Buse (Goir.!) e nei dintorni del Santuario della Madonna della Corona.

f. microphyllum Wallr.
SYN.: Asplenium ruta-muraria var. pulchellum Goir.
BIBL. ver.: Asplenium ruta-muraria var. pulchellum Goir., Prodr. Fl. ver., N. G. B. I. XIV; A. ruta-muraria var. microphyllum Goir., Pterid. A. V., 16.
Nei luoghi rupestri in prossimità del Santuario della Madonna della Corona sul Monte Baldo (Goir.!), lungo il Lago di Garda a Castelletto di Brenzone, a San Vito del Mantico (Goir.!).

lus. briomorpheidoton Goir.,
"...certissime pianta humillima fere gregaria, petiolo 0,5-5 cm longo, tenuissimo, lamina omnino depauperata".
BIBL. ver.: Asplenium ruta-muraria var. microphyllum lusus briomorpheidoton Goir., Pterid. A. V., 16.

Su di un muro a San Vito del Mantico (Goir.!). Forma assai singolare: la foglia è dotata di un sottile picciolo, il quale alla sommità porta la lamina ridotta ad 1-3 lobi da oblunghi a reniformi e leggermente dentati.

var. minor Ten.
SYN.: Asplenium Matthioli Gasparr.; A. ruta-muraria

var. Matthioli Heufl. A. ruta-muraria var. subinlegerrimum Milde
A. ruta-muraria var. rotundifolium Celar
Assai meno frequente della varietà precedente: sul Monte Baldo al Santuario della Corona e sui Monti Lessini al M. Serbaro (Goir.!).

var. pseudo-lepidum Christ
SYN.: Asplenium ruta-muraria var. leptophyllum subvar. pseudo-lepidum Chenev. A Navene lungo il Lago di Garda (Comboni), var. leptophyllum Wallr.
Sui Monti Lessini al Passo Pertica (1550 m Goir.!,!) ed in Valpantena a Grezzana (Goir.).

var. elatum Lang
SYN.: Asplenium multicaule Presl; A. ruta-muraria var. latifolium Genn.; A. ruta-muraria var. pseudo-serpentini Milde; A. ruta-muraria var. cuneifolium Celar.; A. ruta-muraria var. multicaule Trevis.
Monte Baldo presso San Martino (Goir.).

var. concinnum Rosenst.
SYN.: Asplenium ruta-muraria var. elipticum Christ.
Sul Monte Baldo tra Caprino e Spiazzi (250-800 m Tanfani) e nei dintorni di Ferrara (Martelli).

var. pseudo-germanicum Heufler
SYN.: Asplenium ruta-muraria var. cuneatum Moore; A. germanicum Sacc.
Sul Monte Baldo al Santuario della Corona (776 m Goir.!); ad Olivè presso Montorio e alla Musella (Goir.).

var. tenuifolium Milde
SYN.: Asplenium ruta-muraria var. pseudo-germanicum Heufler ex Milde; A. germanicum var. polyphyllum Sacc.
Monte Baldo (Goir.).

var. oligophyllum Goir.,
"folium 10-14 cm longum, lamina triangolari 5-5,5 cm longa ad basim tripennata in medio bipennata superne simpliciter pinnata, laciniis longe cuneatis sessilibus ad apicem incisis vel dentatis. Ad var. pseudo-germanicum proximum".
BIBL. VER.: Asplenium ruta-muraria var. oligophyllum GOIR., Pterid. A. V., 16.

Sul Monte Baldo presso il Santuario della Corona (Goir.!).



30. Asplenium lepidum C. Presl
Verh. Ges. Vaterl. Mus. Bohm. 1836: 63 (1863).
SYN.: Asplenium brachyphyllum Gasp.; A. anauniense Loss.
BIBL. ver.: Asplenium lepidum Goir., Pterid, A. V., 15.
NOM. ITAL.: Ruta gentile.
DISTRIBUZIONE GEOGRAFICA: elemento europeo alpino-carpatico-illirico.
DIFFUSIONE : Alpi orientali, Stiria, Carpazi, Balcani, Ungheria. Nelle Alpi sud-occidentali A. lepidum ssp. pulverulentum Christ. et Le Chaten.
Italia: rupi e anfratti rocciosi dalPorizzonte submontano al subalpino nelle Alpi orientali (trentino, veronese, goriziano, triestino), Appennini (M. Vettore, Monti attorno a Castella mare, Castelgrande, M. Pollino) e Sicilia (Madonie).
Specie basifila.
6,7 Hros PEA IV-VIII.

Rinvenuto esclusivamente dal Goiran (l.c.), il quale così afferma: "Rara? Ho raccolto questa piccola Felce, la quale cresce in diversi punti del trentino (Dalla Torre, Gelmi), sui Monti Lessini a Cerro veronese (832 m!) sulle rupi (agosto 1886) e sul Monte Baldo alle sue falde sopra Cassone" (fig. 4). È specie tuttavia da ricercarsi anche altrove particolarmente nell'habitat di Saxifraga petraea in luoghi ombrosi e rupestri, negli antri, nelle caverne, in strapiombi con stillicidio in tutti i monti veronesi, catena del Monte Baldo, Pastello, Lessini (Posta, Campobrun, Zeola, Bolca).



31. Asplenium fissum Kit. ex Willd.
Sp. pl. 5 (I): 348 (1810).
SYN.: Aspidium cuneatum Schk.: Asplenium Breynii Poll. A. tenuifolium Guss.; A. Trettenerianum Jan; Athyrium cuneatum Heufler.
BIBL. ver.: Asplenium fissum Goir., Pterid. A. V., 15; A. fissum Goir., Prodr. Fl. ver., N. G. B. I. XIV, 41; A. Breynii Poll., Fl. ver. III, 286 (Excl. Omn. SYN.).
DISTRIBUZIONE GEOGRAFICA: elemento europeo alpino-illirico.
DIFFUSIONE: Europa centrale, Balcani.
Italia: Alpi orientali, Appennino centrale e calabro (M. Pollino).
Specie basifila: nelle fessure rocciose dell'orizzonte submontano o montano inferiore al subalpino e talora alpino.
6, 8 Hros PEA VII-IX.

Cresce abbastanza copiosamente su rupi e ghiaie sui Monti Lessini nella parte nordorientale del territorio veronese ai confini con le province di Vicenza e di Trento (fig. 5), e così al Passo della Lora (1726 m Poll.!, Ton.!, Goir.!, C. M.!), a Campobrun (Goir.), nella Valle dei Ronchi vicino a Passo Pertica (Goir.!), ed a quote anche inferiori come nella Valle di Illasi presso Giazza (800 m A. M.).





15. Gen. Ceterach DC. ↑↑
(Lam. et De., Fl. franc. II, 562, 1805)

32. Ceterach officinarum DC. in Lam. et DC.
Fl. franc, ed 3,2:506 (1805).
SYN.: Grammitis ceterach Sw.; Ceterach ceterach Newman; Asplenium ceterach L.
BIBL. ver.: Ceterach officinarum Goir., Pterid. A. V., 15; C. officinarum Goir., Prodr.Fl. ver., N. G. B. I. XIV, 43; C. officinarum Poll., Fl. ver. III, 272; Asplenium sive ceterach Segu., Pl. ver. I, 74; Asplenio di Dioscoride e Ceterach degli Arabi Pona, M. Baldo, 142.
NOM. ITAL.: Erba ruggine, Cedracca.
NOM. DIALETT.: Felese dei muri, Erba dorada, Capiler bastardo.
DISTRIBUZIONE GEOGRAFICA : elemento mediterraneo -submediterraneo (-subatlantico).
DIFFUSIONE: Europa centrale, occ. e meridionale, Caucaso, Asia minore, Himalaia, Africa sett. e meridionale.
Italia: rupi e muri dal mare alla regione montana nella penisola ed isole.
Specie caratteristica della classe degli Asplenietea rupestris BR.- BL. 34.
1-7 Hros PEAI I-XII.

Cresce assai copioso su vecchi muri, rupi ed è diffuso in tutto il Veronese dalla pianura, alla collina, alla zona submontana e montana, sfiorando e solo talvolta raggiungendo quella subalpina (!), così a Legnago (16 m ex herbario Rocchetti), Villabartolomea (Goir.), Verona (Goir.,!), Tregnago (315 m C. M.!), Montorio (Ton.!), sul Lago di Garda a Castelletto di Brenzone, Marniga (Goir.), Punta S. Vigilio, Malcesine (!), nella Valpantena a Stallavena (250 m Goir.!), presso Grezzana al Vajo del Paradiso (200 m!) e a Romagnano (Goir.), nella Valpolicella a Marano!, presso Incaffi!, nelle colline attorno alla Grola (Goir.), sul Monte Pastelletto (700-800 mm Mang.!); sui Monti Lessini come presso Bosco Chiesanuova e S. Anna d'Alfaedo (Goir.,!), nel Vajo del Falcone! e sopra Romagnano! (Goir.); alle falde del Monte Baldo sul M. Piore sopra Caprino veronese, nei dintorni di Ferrara (Goir.), nella Valfredda (1300 m Segu.), nella Valsecca (Goir.!) e presso Vezzane (Goir.!).

f. integerrimum Trevis.
SYN.: Ceterach officinarum f. vulgate Goir.
BIBL. ver.: Ceterach officinarum f. vulgare Goir., Pterid. A. V., 5.

Comune ovunque, nelle stesse località della specie.

f. alpestre Goir.
"pianta densa et arcte caespitosa, pumila vel elata (2-14 cm). Folia subsessilia vel in speciminibus majoribus petiolo 4-5 cm longo praedita; lamina angusta vel angustissima, 5-10 mm ad maximum lata".
BIBL. ver.: Ceterach officinarum f. alpestre Goir., Pterid. A. V., 5.

Nelle zone submontane e montane: sui Monti Lessini come a Bosco Chiesanuova, presso S. Anna d'Alfaedo a Cona e alle Vezzadre (Goir.), alle pendici del Monte Baldo in Piore (Goir.!) sopra Caprino veronese, a Rendon, Vilmezzan, Cà sotto sengia sopra Pazzon (Goir.!).

f. laxum Goir.
"folia longe vel longiuscule petiolata (usque 9 cm); lamina sinusoidiformis, usque 25 cm longa, segmentis in rache longe decurrentibus, remotis".
BIBL. ver.: Ceterach officinarum f. laxum Goir., Pterid. A. V., 5.

Rara: nei dintorni di S. Martino nel bosco delle Ferrazze (Goir.);sui muri e rupi lungo le sponde del Garda come a Castelletto di Brenzone e a Marniga (Goir!.), nella Valle di Caprino e allaGrola (Mang.!).

f. minimum Goir.
"folia minuscula, 10-15 mm longa, rosula minima formantia".
BIBL. ver.: Ceterach officinarum f. minimum Goir., in Nuovo Giorn. Bot. It. XVI, 126.

Nel Veronese (Goir.), senza ulteriori indicazioni.

f. crenatum Milde
SYN.: Ceterach officinarum f. undulatum Bolle; Asplenium ceterach var. crenatum Chenev.
Rara: ad Olivè presso Montorio (Goir.!).

f. lobatum Genn.
lusus furcatum Rossi
SYN.: Ceterach officinarum f. lobatum lusus monstruosa Goir., "lamina apice bifida, laciniis 10-15 mm longis".
BIBL. ver.: C. officinarum f. lobatum lus. monstruosa Goir., Pterid. A. V., 6.

Sul Monte Baldo in Piore (Goir.).





16. Gen. Phyllitis Hill. ↑↑
(The vegetable System. Ed. 2, 1770-1771)
SYN.: Scolopendrium Adans.


33. Phyllitis scolopendrium (L.) Newman
Hist. Brit. Ferns, ed. 2, I0 (1884).
SYN.: Scolopendrium vulgare SM.; Scol. phyllitis Roth; Scol. officinarum Sw.; Scol. officinale Lam. et De.; Scol. scolopendrium Karsten; Asplenium scolopendrium L.; Phyllitis vulgaris Bubani.
BIBL. ver.: Scolopendrium vulgare Goir., Pterid. A. V., 19; Scol. vulgare Goir., Prodr. Fl. ver., N. G. B. I. XIV, 41; Scol. officinarum Poll., Fl. ver. III, 289 et Viagg. etc., 29; Lingua cervina officinarum Segu., Pl. ver. I, 74; Fillitide di Dioscoride Pona, Monte Baldo, 142.
NOM. ITAL.: Lingua cervina, Erba mula, Lingua de' pozzi.
NOM. DIALETT.: Lengua zzervina, Regolizia.
DISTRIBUZIONE GEOGRAFICA: elemento circumboreale-atlantico-mediterraneo-montano.
DIFFUSIONE: Europa temperata, Asia occidentale, Giappone, Africa bor.-occidentale, America nordorientale e centrale.
Italia: assai comune nel piano basale, dall'orizzonte submediterraneo al submontano, in tutta la penisola e nelle isole; predilige fessure di rupi, luoghi umidi per stillicidio, vecchi muri, siti muscosi di boschi.
Specie caratteristica dell'Acero-Fraxinetum W. Koch 26.
(1), 2-7 Hros PEAi I-XII.

Specie assai diffusa in tutta la regione veronese, dalla bassa pianura alla regione montana, raramente però oltre 1200 metri d'altezza; così su tutti i colli veronesi (Goir.!,!), nella Valpolicella come a Marano (Mang.!,!), Fumane ecc.!, nella Valpantena come nei dintorni di Grezzana (C. M.!,!) sui Monti Lessini come presso Cerro (800 m. Goir.) e Spredino (Goir.!), sul Monte Bolca (945 m. Goir.), nel Vajo dell'Anguilla (Mang.!, Goir.), presso Badia Calavena nella Val dei Rugoloti (C. M.!), sul Monte Belloca (A. M.!); sul Monte Baldo e sul Monte Pastello (Goir.).

f. minus Milde
SYN.: Scolopendrium officinale var. β Goir.; Scol. vulgare f. brachyphyllum Goir.
BIBL. ver.: Scolopendrium officinale var. β Goir., Prodr. Fl. ver., N. G. B. I. XIV, 42; S. vulgare f. brachyphyllum Goir., Pterid. A. V., 19.

Di preferenza nei luoghi umidi della collina come a Quinzano, Montecchio, presso Avesa nel Vajo Borago, nella Valpantena presso Alcenago (Goir.).

f. serotinum Goir.
"pianta pumila; lamina 20-80 mm longa, 10-25 lata, semper sterilis".
SYN.: Scolopendrium vulgare f. caverniculum Ugolini; Phyllitis scolopendrium var. cavernicola Morton.
BIBL. ver.: Scolopendrium vulgare var. serotinum Goir., in Nuovo Giorn. Bot. Ital. XX, 400.

Compare copioso nelle rupi della collina veronese nei mesi di ottobre e novembre (Goir.).

f. platyphyllum Goir. et Ton.
"lamina late obovato-oblonga margine crispo leviter undulato, 20-30 cm et ultra longa, 8-9 cm lata, ad basim contracta, apice rotundato vel subito acuminato, basi lobis patentissimis, abbreviatis praedita. Proxima ad f. reniformem".
SYN.: Scolopendrium vulgare var. S Goir.; Scol. vulgare f. intermedium Ugolini.
BIBL. ver.: Scolopendrium vulgare f. platyphyllum Goir. et Ton. in Goir. Spec. Morphogr. veg., 12; Scol. vulgare f. platyphyllum Goir., Pterid. A. V., 20.

Nelle vallette presso Avesa nei dintorni di Verona, assieme alla forma tipica (Goir.!).

f. stenophyllum Goir.
"lamina basi subtruncata, angustata, cultriformis, 15-20 mm lata, 10-20 cm longa".
BIBL. ver.: Scolopendrium vulgare var. stenophyllum Goir., Pterid. A. V., 19.

Nelle colline nei dintorni di Verona e nella Valpantena al Ponte di Veja (Goir.).

f. truncatum Goir.
"lamina plerumque sterilis, margine brevissime undulato-crispo raro incisa, 15-16 cm longa, 5-6 cm lata, apice horizontaliter aut oblique truncato vel subemarginato, auriculis in basi evanescentibus".
BIBL. ver.: Scolopendrium vulgare f. truncatum Goir., Pterid. A. V., 20.

Nelle numerose vailette nei dintorni di Avesa (Goir.!).

f. bifidum Trevisan
SYN.: Scolopendrium vulgare var. furcatum Goir.; Scol. vulgare var. laciniatum f. bifidum Bég.
BIBL. ver.: Scolopendrium vulgare var. furcatum Goir., Spec. Morphogr. veg., 12; Scol. vulgare var. γ Goir., Prodr. Fl. ver., N. G. B. I. xiv, 42; Scol. vulgare f. bifidum Goir., Pterid. A. V., 20.

Nelle vallette preso Avesa, nella Valle d'Illasi ai Rugoloti e al Monte Bolca (945 m. Goir.!).

f. cornutum Moore
BIBL. ver.: Scolopendrium vulgare f. cornutum Gore., Bull. Soc. Bot. It. XXII, 423; Scol. vulgare

f. cornutum Goir.
Pterid. A. V., 20.
Sul Monte Pastello (700 m. Goir.!) sopra Cavalo e Fumane, nei Monti Lessini presso Cerro (800 m.) e nel Vajo dell'Anguilla (Goir.!).

f. daedaleum Milde
SYN.: Scolopendrium vulgare var. multifidum SM. et Sow.; Scol. vulgare var. laciniatum f. multifidum Bég.
Forma prevalentemente coltivata; rinvenuta spontanea (?) dal Goiran! sul Monte Baldo sopra Ferrara (800-900 m).

f. furcillatum Goir.
"lamina basi superne constricta sub apice, cum costa mediana, furcillae instar bipartita, laciniis late triangularibus, acuminatis, divergentibus : partitiones costae medianae dense soriferae sunt".
BIBL. ver.: Scolopendrium vulgare f. furcillatum Goir., Pterid. A. V., 20.

Nel Vajo Borago presso Avesa (Goir.!).

f. crispum Sm. et Sow.
SYN: Scolopendrium vulgare var. undulatum Doell.
Nella Valletta Pissacavra e nel Vajo Borago presso Avesa (Goir.!).









XI. Fam. Athyriaceae ↑↑↑


17. Gen. Athyrium Roth. ↑↑
(ex Mert. in Roemer Arch. Bot.II, 105, 1799. Tent. Fl. Germ. III, 58, 1800)

34. Athyrium filix-femina (L.) Roth
Tent. Fl. Germ. 3(I): 61 (1799).
SYN.: Polypodium filix-femina L.; Aspidium filix-femina Sw.; Asplenium filix-femina Bernh.; Cyathea filix-femina Bert.; Cystopteris filix-femina Bernh.; Cyathea filix-femina Bert.; Cystopteris filix-femina Coss. et Germ.
BIBL. ver.: Asplenium filix-femina Goir., Pterid. A. V., 13; Athyrium filix-femina Goir., Prodr. Fl. ver., N. G. B. I. xiv., 36; Aspidium filix-femina Poll., Fl. ver. III, 282 et Viagg. etc., 113; Filix non ramosa, petiolis tenuissimis et tenuissime dentatis Segu., Pl. ver. in (suppl.), 53; Felce femina Pona, Monte Baldo, 230.
NOM. ITAL.: Felce femmina.
NOM. DIALETT.: Felese, Felese femina e, nella Val di Tregnago, Foldare.
DISTRIBUZIONE GEOGRAFICA: elemento cosmopolita silvatico (circumpolare con disgiunzione australe).
DIFFUSIONE: Europa, Africa bor. e trop. mont., Asia bor. e media,America dall'Alaska al Messico, regioni montuose del Sudamerica.
Italia: luoghi ombrosi, umidi e freschi dal piano basale, orizzonte submontano, al piano culminale, orizzonte subalpino, nella penisola e nelle isole.
(4), 6, 7 Hros PEA VII-IX.

Si incontra assai frequentemente sul Monte Baldo (Ton., Goir., C. M.,!), sui Monti Lessini (A. M., Goir.,!) (fig. 6), scendendo da quote assai elevate alla zona montana media, donde si spinge, seppur di rado, nella collina. Così sul M. Baldo nella Val Basian (Ton., Goir.!), nella Valgrande (2100 m.), alle Acque Negre (1400 m. C. M.!,!) e nei dintorni di Spiazzi (900 m. Goir.); su tutti i Lessini (Goir.) da Roverè di Velo, a Bosco Chiesanuova, ai Tracchi (Goir.), a Campofontana (1200 m.!), a Castelvero (A. M.!), sul Gruppo del Carega! ecc., a quote meno elevate nei dintorni di Grezzana (Ton.!).

var. dentatum Milde
SYN.: Aspidium Poniederae W., Aspleniurn filix-femina var. B Ten.; Athyrium filix-femina var. nebrodense Tod.; Aspleniurn Jilix-femina var. dentatum Doell; Athyrium filix-femina var. incisum Lojac.
Sul Monte Baldo nei luoghi sassosi e pietrosi al di sopra di Spiazzi (Goir.!).

var. fissidens Milde
SYN.: Aspleniurn filix-femina f. bidentatum Doell; Aspidium filix-femina var. fissidens Doell; Athyrium filix-femina var. rigidulum Genn.; A. filix-femina var. elatum Tod.; A. filix-femina var. aeolicum Lojac.; A. filix-femina var. bidentatum Briq.
Sul Monte Baldo, versante occidentale, in Valgrande (2100 m. Goir.!).

var. multidentatum Milde
SYN.: Aspleniurn filix-femina f. multidentatum Doell.
Su tutta la catena del Monte Baldo: in Basiana (Goir.!), Novezza, Artillon, Pian della Cenere, Ortigara, alla Corona (750- 200 m. Goir.); sul Monte Pastello (1200 m.) specialmente sul versante a settentrione (Goir.!); sui Monti Lessini! nei luoghi selvatici alle Scandole, ai Tinassi, ai Tracchi, alla Veceta, a Revolto, sui Monti Bolca e Zeola (900-1500 m. Goir.).



35. Athyrium distentifolium Tausch ex Opiz
Tent. Fl. Crypt. Boem. I: 114 (1820).
SYN.: Polypodium molle All.; P. rhaeticum L.; P. alpestre Hoppe; Aspidium rhaeticum Sw.; A. alpestre Hoppe; Athyrium alpestre Clairv.; Pseudathyrium alpestre Newm.; Aspleniurn alpestre Mett.; A. rhaeticum Bruegg.; Athyrium rhaeticum Gremli.
BIBL. ver.: Polypodium rhaeticum Goir., Pterid. A. V., 8.
NOM. ITAL.: Aspidio alpestre.
DISTRIBUZIONE GEOGRAFICA: elemento eurosiberiano-nordamericano.
DIFFUSIONE : Europa, Asia occidentale, Groenlandia, America boreale.
Italia: boschi e luoghi selvatici, pascoli e macereti nelle Alpi e nell'Appennino tosco-emiliano ed in Corsica, dal piano montano orizzonte superiore, al piano culminale, orizzonte subalpino ed eccezionalmente alpino. Predilige i terreni a composizione prevalentemente silicea.
Specie caratteristica della classe Betulo-Adenostyletea Br.-Bl. 48.
6, 8 Hros pEA VII-IX.

Entità rara nel Veronese: boschi e luoghi selvatici della regione montana e subalpina, così sui Monti Lessini al Passo della Lora (1726 m. Trevisan), al Cornomozzo e nel Vallon di Fanta (Goir.!).





18. Gen. Cystopteris Bernh. ↑↑
(in Schrad. Neues Journ. 1-2, 26, 1806)

36. Cystopteris fragilis (L.) Bernh. in Schrad.
Neues Journ. Bot. 1 (2): 127 (1806).

subsp. eufragilis Asch. et Graebner
SYN.: Polypodium fragile L.; P. polymorphum Vill.; Cyathea fragilis Sm.; Aspidium fragile Sw.; Cystopteris fragilis (L.) Bernh. subsp. fragilis (L.) Milde; C. filix-fragilis (L.) Borb.
BIBL. ver.: Cystopteris fragilis Goir., Pterid. A. V., II; C. fragilis Goir., Prodr. Fl. ver., N. G. B. I. XIV, 49; Aspidium fragile Poll., Fl. ver. III, excl. var. δ, et Viagg. etc., 94 e 117; Filicula fontana major, sive Adiantum album Filicis folio Segu., Pl. ver. I, 69.
NOM. ITAL.: Felce fragile.
NOM. DIALETT.: Felesina, Felese.
DISTRIBUZIONE GEOGRAFICA: elemento cosmopolita montano.
DIFFUSIONE: dalle regioni artiche alla Nuova Zelanda, al Sudafrica, al Cile meridionale.
Italia: luoghi ombrosi, muri e rocce dal piano basale, orizzonte submontano raramente submediterraneo, al piano culminale, orizzonte alpino, nella penisola e nelle isole. Indifferente al substrato.
Specie caratteristica dell'Asplenio-Cystopteridetum Oberd. 49.
(4), 6-9 Hros PEA VI-IX.

Nei luoghi ombrosi, in prossimità di vecchi tronchi d'albero, lungo le siepi, nelle fessure di rupi umide, sui ghiaioni alpini: dalle vette più alte scende verso i colli, donde talora attraversa le valli per giungere fin verso il piano. Così sul Monte Baldo (Mang., Ton., Goir., C. M.,!) dalle zone più elevate come la Valle degli Ossi (Ton.!), Cima Telegrafo (2100 m Mang.!), Valle delle Buse (1700 m. Goir., C. M.!), Costabella (2060 m) ei Lavacci (Goir.!), alle Acque Negre (1400 m.!), fino alle sue pendici come ad Albarè (250 m. C. M.); sui Monti Lessini sul . Belloca (A. M.!), nei dintorni di Bosco Chiesanuova e di Roverè di Velo (Goir.!), a Campofontana (1200 m.!), al Ponte di Veja (650 m Goir.!), a Selva di Progno e Giazza (C. M.!) ed in tutto il Gruppo del Carega (900-2000 m.!), nella Valle dell'Anguilla (C. M.!); sul Monte Pastello (Mang.!).

var. dentata Hook.
SYN.: Polypodium dentatura Dicks.; Cyathea dentata SM.; Aspidium dentatura Sw.; Aspidium fragile β Aspidium Pontederae Poll.; Cystopteris dentata Desv.; Aspidium Pontederae Colla; Cystopteris fragilis var. lobulato-dentata Koch; Cystopteris Pontederae Link; Cystopteris dentata Rouy.
BIBL. ver.: Cvstopteris fragilis Bernh. var. dentata Goir., Prodr. Fl. ver., N. G. B. I. XIV, 49; C. fragilis var. dentata Goir., Pterid. A. V., 12; Aspidium fragile Poll., Fl. ver. III, 283 var. β, et Viagg. etc., 103 e 117; Filicula alpina, foliolis rotundioribus et crenatis Segu., Fl. ver. III, 54.

Nelle valli del Monte Baldo (Brignoli), Val Losana e Valgrande (Poll.) e Val degli Ossi, e nelle valli degli altri monti veronesi (Goir.), talora anche a quote più basse come sul Monte Bellocca presso Tregnago (A. M.).

var. pumila Bert.
SYN.: Aspidium fragile var. γ Poll.
BIBL. ver.: Aspidium fragile Poll., Fl. ver. III, 283 var. γ Cystopteris fragilis f. pumila Goir., Prodr. Fl. ver., N. G. B. I. XIV, 49; C. fragilis var. pumila Goir., Pterid. A. V., 12.

Nelle fessure delle rupi alpine sia del Monte Baldo, come nella Val delle Pietre e delle Buse (Goir.!), che dei Monti Lessini, come nei dintorni di Giazza (A. M.) a Passo Pertica!

var. cynapifolia Koch
SYN.: Polypodium cynapifolium Vill.; Cystopteris fragilis var. cynapifolia Milde.
BIBL. ver.: Cystopteris fragilis var. cynapifolia Goir., Pterid. A. V., 12; Aspidium fragile Poll., Fl. ver. III, 282-83 var. α pro parte.

È la varietà che raggiunge le dimensioni maggiori: cresce nei luoghi ombrosi di tutti i monti.

var. angustata Milde
SYN.: Aspidium rhaeticum W.; Cyathea rhaetica Clairv.; C. angustata SM.
Cresce frequente sui Monti Lessini come sul Carega vicino al Passo Pertica (Goir.!,!) e nei dintorni di Roverè di Velo (1200 m. Goir.); sul M. Pastello (Goir.); sul Monte Baldo (Sternberg).

var. stenoloba Al. Br.
Entità assai rara. Sul Monte Baldo in Costabella (2060 m. Goir.!) e sui Monti Lessini nella località detta "i Zoppi" e presso Roverè di Velo (Goir.!).

f. acutidentata Doell
Nel Vajo del Falcone alle falde dei Monti Lessini (Goir.!).

var. anthriscifolia Koch
SYN.: Cystopteris anthriscifolia Roth.
Tra le varietà è senza dubbio la più diffusa sia sui monti (M. Baldo Val delle Busette) (Goir.!), sia sui colli donde scende talora fin verso il piano.

subsp. regia Bernoulli
SYN.: Cystopteris fragilis (L.) Bernh. subsp. alpina (Wulf.) Hartm.; Cyathea regia Forst.; Aspidium regium Sw.; Cystopteris regia Desv.; C. alpina (Wulf.) Desv.; C. crispa (Gouan) H. P. Fuchs.
BIBL. ver.: Cystopteris alpina Goir., Pterid. A. V., 13; C. alpina Goir., Prodr. Fl. ver., N. G. B. I. XIV, 51; Aspidium alpinum Poll., Viagg. etc., 103; Aspidium fragile Poll., Fl. ver. III, 284 var. δ Felce crespo sassatile Pona, M. Baldo, 224; Filicula alpina crispa Segu., Pl. ver. III, 55.
DISTRIBUZIONE GEOGRAFICA: elemento alpino.
DIFFUSIONE: Europa, Nordafrica, Asia occidentale, America meridionale.
Italia: fessure di rupi, pietre e detriti dal piano montano, orizzonte montano inferiore, al piano culminale, orizzonte alpino, nelle Alpi, Appennini e Sicilia. Predilige terreni calcarei.
Specie caratteristica del Thlaspeion rolundifolii BR.-BL. 47.
8-9 Hros PEA VIII-IX.

Cresce copiosamente sul Monte Baldo (Pona, Segu., Moreni, Poll., Ton., D. T., Goir.,!), così nella Valle delle Pietre (Goir.!), nella Val Losana (Ton., Goir.), nella Valle degli Ossi (Ton.!), nella Valgrande (Ton.!, Goir.!), alle Acque Negre!), in Valfinestra e Valorzera (Goir.) a quote comprese tra 1400 e 2100 metri; sui Monti Lessini come al Passo della Lora (1726 m. Goir., C. M.!), sui Monti Zeola e Posta (Goir.!) e a Campobrun (Goir.,!).

var. fumariaeformis Koch
Sul Monte Baldo (Caruel, Goir.) nella Valle delle Buse (1700 m. Caruel) e sui Monti Lessini al Passo della Lora (Levier).

var. alpina Bernoulli
SYN.: Cyathea alpina Roth; Cystopteris alpina Desv.
Sui Lessini sui Monti Zeola e Posta e a Campobrun (1800 m. Goir.); sul Monte Baldo comune nella zona alpina fino alla vetta (2200 m. Goir.).









XII. Fam. Aspidiaceae ↑↑↑


19. Gen. Polystychum Roth ↑↑
(Tent. Fl. germ. III-I, 69, 1799 et in Roemer Archiv. Bot. II-I, 103, 1799)
SYN.: Aspidium Sw. partim


37. Polystichum lonchitis (L.) Roth
Tent. Fl. germ. 3(1): 71 (1799).
SYN.: Aspidium lonchitis (L.) Sw.; Hypopeltis lonchitis Tod.; Dryopteris lonchitis (L.) O. Kuntze; Polypodium lonchitis L.
BIBL. ver.: Aspidium. lonchitis Goir., Pterid. A. V., 8; A. lonchitis Goir., Prodr. Fl. ver., N. G. B. I. XIV, 44; A. lonchitis Poll., Fl. ver. III, 275 et Viagg. etc., 113; Lonchitis aspera Segu., Pl. ver. I, 71; Lonchite aspcra Calc., Viagg., II; Lonchite aspera maggiore del Ghini Pona, Monte Baldo, 171; Lonchite aspera maggiore Pona (o. c.), 244.
NOM. ITAL.: Lonchite, Aspidio Lonchite.
DISTRIBUZIONE GEOGRAFICA: elemento artico-alpino, circumborealereale.
DIFFUSIONE: Eurasia, Nordamerica, Groenlandia.
Italia: rupi, pascoli, luoghi sassosi e macereti dal piano montano, orizzonte montano inferiore, al piano culminale, orizzonte alpino, nelle Alpi, Appennini e Sicilia (Etna).
Specie tipica dell'Alnetum viridis BR.-BL. 18.
6-9 Hros pEA VII-IX.

Cresce nei luoghi rocciosi e selvatici di tutti i monti veronesi dalla zona montana all'alpina, così sul Monte Baldo (Mang.!) in Basiana (Goir.), fra le rupi della Valfredda (1200-1600 Pona), in Val Losana e Campion (Goir.), ai Lavacci (1000 m Poll.), al Pian della Cenere (1000 m Poll.), a Novezza (Poll., Ton.!), all'Artillon (2200 m Poll., Ton.!, Goir., C. M.!), all'Ortigara (Ton., Goir.!), alle Acque Negre (1400 m Goir.,!) ed in tutte le valli che degradano verso il Lago di Garda (Goir.); sui Monti Lessini (Goir.,!) come a Roverè di Velo (1200 m A. M.!), sul Monte Malora (1800 m!), su tutto il Gruppo del Carega! come a Revolto e a Passo Pertica (1000-1550 m!), sul Monte Zeola e sul Monte Bolca (Goir.) ed infine sui monti attorno a Tregnago (Goir.).

f. pumila Goir.
"pianta partibus omnibus diminuta; lamina 6-9 cm longa, 15-25 mm lata, incurva, irregulariter sinuosa, segmentis abbreviatis".
SYN.: Aspidium lonchitis f. reductum Bolzon; A. lonchitis f. minor C. Mass.
BIBL. ver.: Aspidium lonchitis f. pumilum Goir., Atti Congr. Nat. it. 1896, 488 (1897); A. lonchitis f. pumilum Goir., Pterid. A. V., 9; A. lonchitis f. minor C. Mass., Madonna Verona IX, fase. 33 (1915).

Sul Monte Baldo all'Artillon nei boschetti di faggio (Goir.!, C. M.!).



38. Polystichum aculeatum (L.) Roth
Tent. Fl. Germ. 3(1)179 (1799).
SYN.: Polystichum lobatum (Huds.) Chevall; Aspidium lobatum (Huds.) Sw.;
A. aculeatum (L.) Sw. subsp. lobatum (Huds.) Arcang.; Polypodium lobatum Huds.; Hypopeltis aculeala Tod.; Dryopteris lobata (Huds.) Schinz et Thellung.
BIBL. ver.: Aspidium aculeatum var. lobatum Goir., Pterid. A. V.; A. aculeatum var. lobatum Goir., Prodr. Fl. ver., N. G. B. I. XIV, 45; A. aculeatum Poll., Fl. ver. III, 279 var. β.
NOM. ITAL.: Felce maschia minore, Aspidio aculeato.
NOM. DIALETT.: Felese.
DISTRIBUZIONE GEOGRAFICA: elemento eurasiatico (silvatico-eurasiatico).
DIFFUSIONE: Europa, Caucaso, Himalaia, Cina, Giappone. In Europa è specie tipica delle foreste a Picea, meno in quelle a Fagus.
Italia: boschi e luoghi silvatici, pendici sassose delle Alpi, degli Appennini e delle isole dal piano basale, orizzonte submontano, al piano culminale, orizzonte subalpino.
6-9 Hros PEAI, EA nelle stazioni elevate, VII-X.

Nella parte alta della Provincia veronese dalla zona dei colli fin quasi ai luoghi più elevati, spesso in società con Polystichum setiferum, ma di questo più frequente. Così nei colli della Valpantena al di sopra di Quinto e Grezzana (200-300 m Goir.!) e quindi salendo su tutto l'Altipiano dei Monti Lessini (Goir.), da Tregnago (Mang.!) a Campofontana (1200 m!), al Monte Bolca (Goir.!, G. M./), al Gruppo del Carega (1000-1600!) e nella valle di Illasi ai Rugoloti (Goir.); sul Monte Baldo (Goir.) come al Pian della Cenere (Mang.!), alle Acque Negre (Ton.!) e all'Artillon (Goir.!).



39. Polystichum setiferum (Forskal) Woynar
Mitt. Naturw. ver. Steierm. 49:181 (1913).
SYN.: Polystichum aculeatum auct. non (L.) Roth; P. angulare (Kit. ex Willd.) C. Presl; Aspidium aculeatum Sw. prò parte; A. angulare Kit.; A. aculeatum subsp. angulare (Kit.) Arcang.; Polypodium aculeatum L.; Dryopteris aculeala O. Ktze.; D. setifera (Forskal) Woynar.
BIBL. ver.: Aspidium aculeatum var. typicum Goir., Pterid. A. V., 9; A. aculeatum Poll., Fl. ver. III, 278 et Viagg. etc., 113 var. α et β; A. aculeatum var. aculeatum Goir., Prodr. Fl. ver., N. G. B. I. XIV, 45.
DISTRIBUZIONE GEOGRAFICA: elemento subatlantico-submediterraneo (cosmopolita silvatico).
DIFFUSIONE: regioni forestali dei due emisferi, con massima diffusione nelle zone temperate e nelle montagne dei tropici.
Italia: boschi, luoghi selvatici e sterpaglie dal piano basale al piano culminale, orizzonte subalpino, nella penisola e nelle isole.
Specie caratteristica dell'ordine dei Fagetalia silvaticae Pawl. 28.
4-9 Hros PEAI, EA nelle stazioni elevate, VII-X.


Specie abbastanza diffusa nel settore settentrionale della regione veronese, dai colli alla zona subalpina, così nella Valpantena nei dintorni di Grezzana (250 m. Goir.), presso Tregnago (315 m. Mang.!), come nella Valle dell'Adige (Goir.); qua e là sul Monte Baldo come al Pian della Cenere (1000 m. Ton., Goir.!), alle Acque Negre (1400 m. Ton.!), e nelle valli che solcano il versante occidentale della catena; sui Monti Lessini un po' dovunque dai dintorni di Bosco Chiesanuova! alla Val Fraselle!, al M. Bolca (Goir., C. M.), al Gruppo del Carega (1000-1800 m.!).



40. Polystichum braunii (Spenner) Fée
Mem. Fam. Foug. 5:278 (1852).
SYN.: Aspidium bramii Spenner; Polystichum palaceum Schwarz, non P. palaceum Borkh.; Dryopteris braunii (Spenner) Underwood; D. aculeata var. bramii Underw.
BIBL. ver.: Aspidium braunii Goir., Pterid. A. V., 9.
DISTRIBUZIONE GEOGRAFICA : elemento circumboreale montano (eurosiberiano-nordamericano).
DIFFUSIONE: Europa, Asia orientale, Nordamerica.
Italia: luoghi selvatici ombrosi e boschivi, nell'habitat dell'Alnetum viridis, delle Alpi, dalla Val d'Aosta alla Stiria, nel piano montano dall'orizzonte montano inferiore al superiore.
9 Hros pEA VII-VIII.

Entità finora ritenuta assai rara. Rinvenuta dal Goiran (l. c.) una sola volta sul Monte Baldo nel Colle delle Fassole, nel settembre 1880, nei boschi di Faggio e fra macchie di Rhododendron hirsutum. Specie da ricercarsi altrove.





20. Gen. Dryopteris Anderson ↑↑
(Fam. des Plantes n, 20 et 55T, 1753. H. W. Schott, Gen. Fil. ad t. 9, 1834. Christensen, Index Fil., 250, 1905.)
SYN.: Nephrodium Rich.; Aspidium Sw. z. T.


41. Dryopteris filix-mas (L.) Schott
Gen. Fil. t. 9 (1834).
SYN.: Polystichum filix-mas Roth; Aspidium filix-mas Sw.; Nephrodium filix-mas (L.) Strempel.
BIBL. ver.: Aspidium filix-mas Goir., Prodr. Fl. ver., N. G. B. I. XIV, 46; Nephrodium filix-mas Goir., Pterid. A. V., 9; Aspidium filix-mas Poll., Fl. ver. III, 279 et Viagg. etc., 80; Filix ramosa dentata Segu., Pl. ver. I, 67; Felce maschio Pona, M. Baldo, 15, 157, 230; Felce maschio Calc., Viagg. etc., 10.
NOM. ITAL.: Felce maschia.
NOM. DIALETT. : Felese mascio.
DISTRIBUZIONE GEOGRAFICA: elemento eurasiatico-suboceanico (submediterraneo), circumpolare.
DIFFUSIONE: Europa, Asia, Africa, America.

var. typica = Polystichum filix-mas typic. Fiori (1923).
DIFFUSIONE: Europa, Asia media e bor., Nordamerica.
Italia: luoghi boscosi e selvatici, macereti, nelle Alpi, Appennini ed isole dal piano basale al piano culminale, orizzonte subalpino.
Specie caratteristica dell'ordine dei Fagetalia silvaticae Pawl. 28.
4-9 Hros EAi VII-IX.

Comunissima nelle boscaglie e nei luoghi selvatici dalla pianura e dai colli attorno a Verona fino alla regione subalpina; così a Boscomantico (Mang.!), nelle vallette della collina veronese (Goir.), nella Valle di Caprino (Goir.), sul Monte Pastello (1200 m Mang.!); sul Monte Baldo (Ton., Goir.!) come a Spiazzi (900 m Goir.!), in Val Basiana (Goir.), alle Acque Negre (1400 m Goir.!,!) e ad Ime!; sui Monti Lessini come nei dintorni di Grezzana (200-500 m Ton.!), a Bosco Chiesanuova (1200 m Ton.!), sul Monte Belloca (830 m A. M.!), ad Erbezzo, Bolca e Valdiporro (C. M.!), sul Monte Malera (Goir.!,!), a Campofontana (1200 m!) ed infine sul Gruppo del Carega! come a Revolto, Passo Pertica, Passo della Lora (1000-1800 m!).

f. blackwelliana = Aspidium blackwellianum Ten.
Sul Monte Baldo a Novezza (Goir.!), alle Acque Negre (Goir.!), all'Artillon (Goir.); sui Lessini al Monte Bolca (Goir.!).

f. crenata Hayek
SYN.: Aspidium crìstatum Poll.; A. filix-mas var. carthusianorum Genn.; Polystichum filix-mas var. crenatum Trevis.; Nephrodium filix-mas f. crenalum Fiori.
BIBL. ver.: Aspidium cristatum Poll., Fl. ver. III, 278 non Sw. et Excl. syn.

È senza dubbio la forma più diffusa un po' dovunque, così sul Monte Pastello (Goir. ex Mang.!), nella Valle di Caprino, sul Monte Baldo ai Masi, all'Artillon, a Tredespin (Goir.!), alle Acque Negre, in Val Basiana, a Campion (1000-1800 m Goir.); sui Monti Lessini al Cerro (850 m Goir.), sul Monte Bolca (945 m Poll., G. M.), sul Monte Malera (1800 m Goir.).

f. deorso-lobata Hayek
SYN.: Lastrea filix-mas var. deorso-lobata Moore; Aspidium filix-mas var. deorso-lobata Milde; Nephrodium filix-mas var. deorso-lobalum Fiori.
Sul Monte Baldo alle Acque Negre (1400 m Goir.); sui Lessini al Malera (Goir.), sul Monte Bolca (C. M.!).

var. Borreri Newman
SYN.: Lastrea filix-mas var. paleacea Moore; Aspidium filix-mas var. subintegrum Doell; Aspidium filix-mas var. paleaceum Mett.; Polystichum filix-mas var. Borreri Trevisan; Nephrodium filix-mas f. paleaceum Fiori; Aspidium paleaceum D. Torre; Dryopteris paleacea Hand.-Mazz.; Dryopteris filix-mas var. subintegra Briq.; Nephrodium filix-mas Rich.; N. Borreri Rouy; Polystichum filix-mas var. paleaceum Fiori; Dryopteris mediterranea Fomin.
DIFFUSIONE: Europa meridionale ed occidentale, Germania, Asia occidentale.
Italia: stazioni ombrose e selvatiche in alcune località della penisola, della Sicilia e della Corsica.
6 Hros EAi VII-IX.
Sui Monti Lessini al Monte Bolca (945 m C. M.!) ed in Valdiporro (1200 m C. M.!).

var. incisa Hayek
Assieme alla f. deorso-lobata sul Monte Baldo (Goir.) e sui Lessini al M. Bolca (C. M.).



42. Dryopteris villarii (Bellardi) Woynar ex Schinz et Thell.
Viert. Naturf. Ges. Zürich 60:339 (1915).
SYN.: Polypodium asplenioides Scop.; P. fragrane Vill.; P. rigidum Hoffm.; Polystichum strigosum Roth; Aspidium rigidum Sw.; Polystichum rigidum Lam.; Aspidium fragrane Gray; A. oenopteris Ten.; Nephrodium rigidum Desv.; Dryopteris rigida Underw.; Aspidium villarsii Bord.; Nephrodium. villarsii Beck.
BIBL. ver.: Nephrodium rigidum Goir., Pterid. A.V., I0; Aspidium rigidum Goir., Prodr.Fl. ver., N. G. B. I. XIV, 47; A. rigidum Poll., Fl. ver. III, 281 et Viagg., 14 e 117; Filix non ramosa alpina foliolis quae ad alas rotundioribus, omnibus autem dentatis Segu., Pl. ver. III (Suppl.), 53.
NOM. ITAL.: Aspidio rigido.
DISTRIBUZIONE GEOGRAFICA: elemento sudeuropeo montano.
DIFFUSIONE: zone montuose dell'Europa (centrale) meridionale, dell'Africa boreale occidentale, Caucaso, Afghanistan.
Italia: rupi calcaree, pendici detritiche e ghiaie delle Alpi, Appennini ed isole, dal piano montano, orizzonte inferiore, al piano culminale, orizzonte subalpino.
Specie caratteristica del Thlaspeion rotundifolii Br.-Bl. 26. var. typica = Nephrodium rigidum α typicum Fiori
(6, 7) 8,9 Hros PEA VII-IX.

Cresce copiosamente nei luoghi pietrosi montani e subalpini di tutti i monti della regione veronese: sul Monte Baldo tanto nel versante occidentale che in quello orientale, così nelle valli prospicienti il Benaco (Goir.), alle Acque Negre (1400 m Ton., Goir.!, C. M.!), all'Altissimo di Nago (2117 m Goir.), a Saseaga (Mang.!), in Val Basiana e Val Losana (Goir.!), nella Valle degli Ossi (Ton.!), all'Artillon e Valdritta (C. M.!), nella Valle delle Pietre, nella Valle delle Buse, a Costabella, in Valgrande e in Valfinestra (1300-2000 m Goir.!); sui Monti Lessini al Malera (1800 m Goir.,!), nei dintorni di Revolto (Gelmi, C. M.!), a Campobrun e a Cima Posta (1700-2000 m Goir.), sul Monte Zeola, Alba e Gramellon (Goir.).

f. germanica = Aspidium rigidum f. germanicum Milde
Sul Monte Baldo a Costabella, nella Valle delle Pietre, nella Valle degli Ossi, tra i frutici, le ghiaie, nei pascoli (Goir.).

sf. pusilla Goir.
(sub Aspidium) "pianta pusilla: lamina 5-7 cm longa, 2-3 cm lata".
SYN.: Aspidium rigidum f. pusillum Goir.; Nephrodium rigidum f. pusillum Goir.
BIBL. ver.: Aspidium rigidum f. pusillum Goir., Prodr. Fl. ver., N. G. B. I. XIV, 47; Nephrodium rigidum f. pusillum Goir., Pterid. A. V., II.

Sul Monte Baldo nella Valgrande (Goir.).

f. nivalis = Hypodematium nivale Fée
Sul Monte Baldo alle Acque Negre, nella Valle delle Buse, nella Valle delle Pietre (Goir.) ed altrove sovente con la f. germanica.



43. Dryopteris cristata (L.) A. Gray
Man. Bot. North. U. S. 631 (1848).
SYN.: Polypodium cristatum L.; Polystichum cristatum Roth; Aspidium cristatum Sw.; Nephrodium cristatum Michx.
BIBL. ver.: Nephrodium cristatum Goir., Pterid. A. V., I0; Aspidium cristatum Goir., Prodr. Fl. ver., N. G. B. I. XIV, 48; A. cristatum Goir., App. bot. in cron. alp., 69.
DISTRIBUZIONE GEOGRAFICA: elemento circumboreale-subartico.
DIFFUSIONE: Europa centrale e boreale, Caucaso, Siberia occidentale, Nordamerica occidentale.
Italia: luoghi boschivi del piano montano, orizzonte inferiore, in Piemonte, nel Bergamasco, nel Veronese. Altre località della Venezia Giulia, del Veneto, del Trentino e della Liguria attendono ulteriori conferme.
Specie caratteristica dell'Alnion glutinosae (Malc. 24) Meijer Dr. 36.
6? 7, 9 Hros pEA VI-IX.

Entità piuttosto rara e da ricercarsi in altre stazioni: sul Monte Baldo alle Acque Negre! (1400 m), all'Artillon!, nella Valle delle Pietre in mezzo ai mughi, a Campion (1000-1800 m Goir.); sui Monti Lessini un'unica stazione sul M. Bolca (945 m Ton.!).



44. Dryopteris carthusiana (Vill.) H.P. Fuchs
Bull. Soc. Bot. Fr. 105:339 (1958).
SYN.: Dryopteris spinulosa Watt; D. austriaca (Jacq.) Woynar subsp. spinulosa (O. F. Müll.) Schinz et Thell.L.; D. spinulosa (O. F. Müll.) O. Kuntze (1891) s. str.; Nephrodium spinulosum (O. F. Müll.) Strempel; Aspidium spinulosum (O. F.) Müll. Sw.
BIBL. ver.: Aspidium spinulosum var. genuinum Goir., Prodr. Fl. ver., N. G. B. I. XIV, 48; Nephrodium spinulosum var. genuinum Goir., Pterid. A. V., II; Aspidium dilatatum Poll., Fl. ver. III, 280 excl. syn.?
DISTRIBUZIONE GEOGRAFICA: elemento circumboreale silvatico.
DIFFUSIONE: Eurasia, Nordamerica.
Italia: luoghi silvatici, macereti, sfagneti, nelle Alpi, Appennini e Corsica dal piano montano al culminale: prevalentemente ossifila.
8,9 Hros pEA VII-IX.

Si incontra frequentemente sul Monte Baldo (Sternberg) nelle valli alpine prospicienti il Lago di Garda e specialmente in Valgrande (2100 m) e in Val delle Pietre (Goir.!), sul versante occidentale in compagnia di Pinus mugo, Rhododendron hirsutum, Vaccinium sp. e Alnus viridis; sui Lessini sul Monte Zeola (Poll., A. M., Da Campo), sul Monte Malera e sul Monte Trapola (1500-1800 m Goir.,!).



45. Dryopteris dilatata (Hoffm.) A. Gray
Man. Bot. North. U. S. 631 (1848).
SYN.: Polypodium aristalum Vill.; P. tanacetifolium Hoffm.; P. dilatatum Schum.; Aspidium dilatatum (Vill.) SM.; Polystichum tenacetifolium Lam. et DC.; Nephrodium dilatatum Desv.; N. austriacum (Jacq.) Fritsch; N. spinulosum Stremp. var. dilatatum Desv.; Dryopteris austriaca (Jacq.) Woynar subsp. austriaca Woynar; D. austriaca (Jacq.) Woynar subsp. dilatata (Vill.) Schinz et Thell. D. austriaca (Jacq.) Woynar S. str.
BIBL. ver.: Nephrodium spinulosum var. dilatatum Goir., Pterid. A. V., II; Aspidium spinulosum var. dilatatum Goir., Prodr. Fl. ver., N. G. B. I. XIV, 48; A. spinulosum Poll., Fl. ver. III, 281 in nota.
NOM. ITAL.: Aspidio dilatato.
DISTRIBUZIONE GEOGRAFICA: elemento (nord) eurasiatico-suboceanico.
DIFFUSIONE: Europa, Asia boreale, Cina, Giappone.
Italia: con Dryopteris carthusiana in luoghi selvatici, boschi, boscaglie, macereti e sfagneti nelle Alpi e negli Appennini dal piano montano al piano culminale, orizzonte subalpino.
8,9 Hros pEA VII-IX.

In società spesso con Dryopteris carthusiana, ma di questa meno frequente per la regione veronese; per il Monte Baldo sono state segnalate stazioni nella Valle delle Pietre e nella Valfredda (1200- 1600 m Goir.!, C. M.!); per i Monti Lessini sul Monte Zeola (1800 m Poll., A. M., C. M.!).





21. Gen. Gymnocarpium Newman ↑↑
(The Phytologist 4, 369, 1851)

46. Gymnocarpium dryopteris (L.) Newman
Phytologist 4:371 (1851).
SYN.: Polypodium dryopteris L.; Polypodium pulchellum Salisb.; Nephrodium dryopteris Michx.; Aspidium dryopteris Baumg.; Phegopteris dryopteris (L.) Fée; Polystichum dryopteris (L.) Roth; Dryopteris linnaeana C. Chr.; D. disjuncta Morton; Lastrea dryopteris (L.) Bory; Thelypteris dryopteris (L.) Slosson; Copelandia dryopteris (L.) H. P. Fuchs.
BIBL. ver.: Polypodium dryopteris Goir., Pterid. A. V., 7; Phegopteris dryopteris Goir., Prodr. Fl. ver., N. G. B. I. XIV, 43; Ph. dryopteris Poll., Fl. ver. III, 274 pro parte; Filix minor, pinnulis dentatis Segu., Pl. ver. I, 68; Dryopteris Calc., Viagg. etc., 8; Dryopteris Pona, Monte Baldo, 114.
NOM. ITAL.: Driopteri (Pona).
DISTRIBUZIONE GEOGRAFICA: elemento circumboreale-silvatico.
DIFFUSIONE: Europa, Asia media e bor., Giappone, America boreale.
Italia: luoghi selvatici umidi nelle Alpi, nell'Appennino sett., in Corsica dall'orizzonte submontano al subalpino.
Specie ossifila.
6-9 G PEA VII-IX.

Data la grande somiglianza morfologica di questa specie con la seguente, Gymnocarpium robertianum (la presenza più o meno accentuata di peli glandulosi non è un carattere sufficientemente distintivo) e data la prevalenza nella regione veronese di terreni calcarei, molte stazioni attribuite erroneamente da vari Autori a Gymnocarpium dryopteris sono da assegnarsi, anche dopo un accurato esame del materiale d'erbario, a Gymnocarpium robertianum. Siamo comunque di fronte a due specie dall'ecologia completamente diversa: ossifila e di luoghi umidi e freschi Gymnocarpium dryopteris, basifila e di terreni asciutti, rupi e ghiaioni Gymnocarpium robertianum. Tuttavia in alcune zone del nostro territorio, anche vicine,è possibile rinvenire le due specie, seppur in habitat diversi. A questo proposito e a conferma di questa possibile coesistenza mi sembra giusto quanto affermato da Zenari 1946 riguardo ad alcune entità floristiche del Cadore: "Si tratta di due varietà (specie) vicarianti: la prima di ambiente umido, preferisce terreni a grande capacità idrica, la seconda, di ambiente secco, preferisce terreni a scarsa capacità idrica. Terreni di transizione o misti possono presentare stazioni favorevoli all'una o all'altra. Stazioni meno adatte danno origine a forme di transizione convergenti, sia per lo spessore della lamina fogliare, sia per la presenza di peli glandulosi più o meno abbondanti".
Si incontra qua a là nei monti veronesi dalla zona montana all'alpina: sui Monti Lessini nei dintorni di Cerro (850 m Goir.), a Revolto e a Passo Pertica (1000-1500 m Goir.!, C. M.!,!), sui Monti Bolca e Zeola (900 e 1700 m Goir.); sul Monte Baldo nei dintorni di Ferrara (Goir.!).



47. Gymnocarpium robertianum (Hoffm.) Newman
Phytologist 4:371 (1851).
SYN.: Polypodium calcareum Sm.; Aspidium calcareum Baumg.; Phegopteris calcarea Fée; Ph. robertiana (Hoffm.) A. Braun; Nephrodium robertianum (Hoffm.) Prantl; Aspidium robertianum (Hoffm.) Luerssen; Dryopteris robertiana (Hoffm.) C. Chr.; Polypodium robertianum Hoffm.; P. obtusifolium (Schrank) H. P. Furare; Lastrea robertiana (Hoffm.) Newm.; L. calcarea (SM.) Bory; Thelypteris robertiana (Vill.) Slosson; Gymnocarpium obtusifolium (Schrank) O. Schwarz; Copelandia robertiana (Vill.) H. P. Fuchs.
BIBL. ver.: Polypodium robertianum Goir., Pterid. A. V., 8; Phegopteris robertiana Goir., Prodr. Fl. ver., N. G. B. I. XIV, 43.
DISTRIBUZIONE GEOGRAFICA: elemento circumboreale-montano.
DIFFUSIONE: Europa, Afghanistan, Nordamerica.
Italia: muri e rocce consolidate nelle Alpi e negli Appennini dal piano basale, orizzonte submontano, al piano culminale, orizzonte alpino.
Specie caratteristica dell'ordine dei Thlaspeetalia rotundifolii BR.-BL. 26.
4-9 G PEA VII-IX.

Cresce copiosamente nei luoghi rupestri di tutti i monti e colli, talora nelle stesse località in cui è possibile rinvenire Gymnocarpium dryopleris, del quale anzi un tempo si considerava varietà. Sul Monte Baldo (Mang.!) nei dintorni di Ferrara (800 m Mang.), in Novezzina (1300 m!), in Costabella! (1060 m), alle Fassole, alla Corona! (Goir.); nella Valle di Caprino, nella Valle dei Mulini!, nella Val d'Adige alla Chiusa (Goir.!); sui Monti Lessini alle loro pendici come nei dintorni di Grezzana (Ton.!), nei Vaj del Falcone, dell'Anguilla e di Squaranto (Goir.!), a Bosco Chiesanuova (1200 m Goir.), in Valdiporro (1200 m C. M.), al Cerro (Goir.!), nella Valle di Tregnago (C. M.), sul Monte Pertica e a Revolto (1500 e 1000 m Goir.,!), a Selva di Progno (C. M.), sui Monti Bolca e Zeola (Goir.); sul Monte Pastello (1200 m Goir.) e nelle colline circostanti Verona presso Avesa (Goir.!).












Ord. BLECHNALES ↑↑↑↑

XIII. Fam. Blechnaceae ↑↑↑


22. Gen. Blechnum L. ↑↑
(Sp. pl. ed. 1, 1077, 1753. Gen. pl. ed. v, 485, 1754)

48. Blechnum spicant (L.) Roth
Ann. Bot. (Uster) 10:56 (1794).
SYN.: Osmunda spicant L.; Struthiopteris spicant (L.) Weis; Onoclea spicant Vill.; Blechnum boreale Sw.; Lomaria spicant (L.) Desv.
BIBL. ver.: Blechnum spicant Goir., Pterid. A. V., 21; Bl. spicant Goir., Prodr. Fl. ver., N. G. B. I. XIV, 35; Bl. spicant Poll., Fl. ver. III, 292.
NOM. ITAL.: Lonchite minore.
DISTRIBUZIONE GEOGRAFICA: elemento circumboreale-silvatico.
DIFFUSIONE: Europa, Asia boreale ed occidentale, Nordafrica, Nordamerica.
Italia: luoghi silvatici, boschi di conifere e pascoli montani delle Alpi, Appennini ed Isole, in terreni preferibilmente silicei o calcareo-torbosi, dal piano montano, orizzonte inferiore, al piano culminale, orizzonte subalpino.
Specie caratteristica del Vaccinio-Piceion BR.-BL. 38.
6(7?) Hros PEA VI-IX.

Specie rarissima, limitata, sembra, alla zona dei Monti Lessini, in particolar modo nella parte prossima al confine con la provincia di Vicenza. Il Pollini non cita tale entità fra le piante appartenenti alla flora veronese. In seguito A. Massalongo! la raccolse nei dintorni di Crespadoro al confine con le due province e sui monti attorno a Tregnago. C. Tonini ugualmente la rinvenne nei monti attorno a Tregnago ed ancora nella Val Calda presso Recoaro!; Goiran (l. c.) sui Monti Lessini alla Veceta!. Barbieri infine avrebbe rinvenuta tale specie genericamente sul Baldo, ma ciò non è più stato confermato.












Ord. POLYPODIALES ↑↑↑↑

XIV. Fam. Polypodiaceae ↑↑↑


23. Gen. Polypodium L. ↑↑
(Gen. pl. ed. I, 322, 1737. Sp. pl. ed. I, 1082, 1753. Gen. pl. ed. V, 485, 1754)

49. Polypodium australe Fée
Mém. Fam. Foug. 5:236 (1852).
SYN.: Polypodium serratum Willd.; P. vulgare L. subsp. serratulum (Schleich) Arcang.; P. vulgare L. subsp. serratum (Willd.) Christ.; P. vulgare L. var. serratum Willd.
BIBL. ver.: Polypodium vulgare var. serratum Goir., Pterid. A. V., 7; P. vulgare var. serratum Goir., Prodr. Fl. ver., N. G. B. I. XIV, 32; P. vulgare var. serratum Goir., App. bot. in Cron. alp., 68.
DISTRIBUZIONE GEOGRAFICA: elemento mediterraneo.
DIFFUSIONE: Europa occidentale e meridionale, Penisola balcanica, Mar Nero, Caucaso,Nordafrica.
Italia: luoghi silvatici e rupestri della penisola e delle isole nel piano basale.
4,6, 7 Ch PEAi V-VII.

Nella Valpantena a Nord di Grezzana ad Orè!, Basalovo, Alcenago!, nel Vajo della Pernisa e di Squaranto (200-400 m. Goir.); nella Valle di Tregnago (300-400 m. C. M.); sul Monte Baldo (Ton.!) alla Corona (77601 Goir.).

f. pumilum Goir. et Ton.
"foliis 6-10 cm altis: lamina deltoidea 5-7 cm longa, 5-5,5 cm lata; segmentis lineari-oblongis, obtusiusculis brevissime apiculatis, e medio serratulis: segmento supremo acuminato".
SYN.: Polypodium vulgate subsp. serratura var. ovatum f. pumilum et f. rotundatum Pamp.
BIBL. ver.: Polypodium vulgare var. pumilum Goir., Spec. morph. veg., 12; P. vulgare


var. pumilum Goir.
App. bot. in Cron. alp., 68.
Cresce promiscuamente assieme alla forma tipica che rappresenta, si può dire, in miniatura, e non di rado sullo stesso rizoma per lo più robusto e densamente cespuglioso: così sia sul Monte Baldo (Ton.) che sui Monti Lessini (Goir.).



50. Polypodium vulgare L.
Sp. pl. 1085 (1753).
SYN.: Polypodium vulgare L. var. linnaeanum St.-Am.
BIBL. ver.: Polypodium vulgare Goir., Pterid. A. V., 6; P. vulgare Goir., Prodr. Fl. ver., N. G. B. I. XIV, 32; P. vulgare Poll., Fl. ver. m, 237 et Viagg. etc., 89; P. vulgare Segu., Pl. ver. I, 72; Polipodio Calc., Viagg. etc., 8.
NOM. ITAL.: Felce dolce.
NOM. DIALETT.: Polipodio, Regolisia, Felese dolsa.
DISTRIBUZIONE GEOGRAFICA: elemento eurasiaticosuboceanico- submediterraneo.
DIFFUSIONE: Eurasia, Sudafrica, Nordamerica, Hawai.
Italia: luoghi ombrosi e silvatici, rocce, muri, al piede dei tronchi degli alberi (Olea sativa, Tilia europaea, Quercus sp., Castanea sativa, Fagus silvatica), nelle Alpi, negli Appennini, nelle Isole dal piano basale fino a 2000 metri. Predilige terreni silicei.
1-7 (8,9) G PEAI IV-XI.

var. typicum Fiori
SYN.: Polypodium vulgare var. genuinum GR. et Godr.; P. vulgare subsp. vulgare Schinz et Kell.
Dintorni di Verona, Boscomantico (Mang.!) e nella Bassa Veronese, Legnago (Fiori).

f. commune Milde
"segmentis oblongis, apice subito acuto, ibique minutis serrulatis".
È senza dubbio la più diffusa; cresce dalla pianura alla regione montana!; così nei dintorni di Legnago (16 m. Rocchetti) e di Verona a Boscomantico (Mang.), nella colline circostanti la città come ad Avesa (Goir.,!) e a Grezzana (200 m.) nella Valpantena (Ton., C. M.,!), a Ponti presso Peschiera del Garda (Da Campo), a Lughezzano (Goir.!); nella regione montana sul Monte Pastello (1000 m. Goir.), sul Monte Baldo (Goir.) e nei Lessini a Cerro (850 m. Goir.), nel Vajo della Pernisa e sul Monte Bolca (945 m. Goir.!), a Velo (1000 m. C. M.), nei dintorni di Campofontana (1200 m.!), a Giazza e nella Val Fraselle (850-1100 m.!) e nelle faggete circostanti il Ponte di Revolto e Revolto (1000-1350 m.!).

lus. auritum (Willd.) Wallr.
"segmentis infimis, basi superiore, vel inferiore vel utrique auriculatis vel lobatis".
BIBL. ver.: Polypodium vulgate var. auritum Goir., App. bot. in Cron. alp., 69.

Si incontra qua e là assieme alle forme commune e oblusum come a Boscomantico, nel Vajo Borago e nel Vajo Pissacavra (Goir.), presso Avesa (Ton.!, Goir.!), a Quinto di Valpantena, al Cerro ed in tutti i colli veronesi (Goir.!), di preferenza al piede di tronchi di Castanea.

lus. dentatum Goir.
"segmentis foliorum aliquantulis obliteratis vel fere truncatis, rachcs irregulariter dentata vel sublobata".
BIBL. ver.: Polypodium vulgate var. typicum f. commune lus. dentatum Goir., Atti Congr. Nat. It. 1896, 486 (1897).

A Caprino e nella Valpantena ad Alcenago (Goir.).

lus. furcatum Mildew
"apice laminae furcatum, laciniis divaricatis, ad basim grosse inciso-dentatis, 4,5-5 cm longis".
SYN.: Polypodium vulgate var. dichotomum Bruhin; P. vulgate var. bifidum Goir.
BIBL. ver.: Polypodium vulgate var. bifidum Goir., N. G. B. I. XX, 399 et Atti Congr. Nat. It. 1896, 486 (1897).

Sui Monti Lessini presso Corbiolo (900 m. Goir.!) e nella Valle di Tregnago (400 m. C. M.).

lus. pinnatifidum Wallr.
SYN. Polypodium vulgate f. lacerum Goir.
BIBL. ver.: Polypodium vulgate f. lacerum Goir., Pterid. A. V., 6.

Sui Monti Lessini nei pascoli in prossimità di Cerro (Goir.).

f. attenuatum Milde
Non comune: nella Valpantena nel Vajo della Pernisa alle falde dei Monti Lessini (Goir.!); sul Monte Baldo in prossimità della Corona e lungo le rive del Lago di Garda a Navene (Goir.).

f. obtusum Wallr.
Nella Valle di Caprino alle falde del Monte Baldo (Goir.!), nella Valpantena nei dintorni di Alcenago (Ton., Goir.!), sui Monti Lessini al Monte Bolca (Ton., Goir.!), a Bosco Chiesanuova (1200 m. Goir.!) ed in generale negli stessi luoghi nei quali cresce la f. commune, ma di essa certamente meno frequente.

sf. angustum Hausm.
"lamina angusta, longa, longe petiolata: segmentis oblongis, apice subito acuto, ibique minute serratulis".
Nello stesso habitat della f. commune sul Monte Baldo e sui Monti Lessini, ma assai raramente.

sf. pigmaeum Schr.
SYN.: Polypodium vulgare f. obtusum sf. pumilum Hausm.
Qua e là nella regione subalpina, Monte Baldo (Goir.!).












ORD. MARSILEALES ↑↑↑↑

XV. Fam. Marsileaceae ↑↑↑


24. Gen. Marsilea L. ↑↑
(Gen. pl. ed. v, 485, 1754)

51. Marsilea quadrifolia L.
Sp. pl. 1099 (1753)
SYN.: Pteris quadrifoliata L.; Marsilia quadrifoliata L.; M. europaea Desv.
BIBL. ver.: Marsilea quadrifolia Goir., Pterid. A. V., 24; M. quadrifolia Goir., Prodr. Fl. ver., N. G. B. I. XIV, 27; M. quadrifolia Poll., Fl. ver. III et Viagg. etc., 17; Lenticula palustris quadrifolia Segu., Pl. ver. I, 77.
NOM. ITAL.: Lente palustre, Quadrifolio.
NOM. DIALETT.: Erba ranina, Trifoglio d'acqua, Pavarina.
DISTRIBUZIONE GEOGRAFICA: elemento eurasiatico (continentale).
DIFFUSIONE : Europa temperata, Asia temperata e tropicale, America boreale.
Italia: stagni, fossi, risaie e luoghi paludosi in genere, nella pianura padana, in Toscana ed in Campania (napoletano).
Specie caratteristica del Nanocyperion W. Koch 26.
1-3 Hyd pEA VII-X.

Risaie e fossati non profondi ad acque poco correnti della pianura (Segu., Poll.) : al confine della provincia veronese con quella mantovana presso Peschiera del Garda; ad Isola della Scala (Ton.!), ad Aselogna!, Arcole! e Legnago (Goir.).
Dovrebbe essere citata a questo punto Pilularia globulifera L. la quale, come riporta il Goiran (1907), è stata segnalata molto genericamente per il Veronese da Arcangeli (Elenco delle Protallogamee Italiane p. 4 in Estratto dagli Atti della società crittogamologica italiana vol. III, disp. 3° 1884) e da Fiori e Paoletti (Flora analitica d'Italia vol. I, p. 18). Tuttavia tale specie nella nostra regione pare non sia mai stata raccolta e gli erbari dei vari Autori in un certo senso ce ne danno conferma non annoverando alcun esemplare di tale entità.
Non si può alla fine però escludere categoricamente la presenza di Pilularia globulifera nella regione veronese, dal momento che è stata segnalata come rara e parecchio tempo fa (Fiori O. C.) nel Bresciano nelle Lame la Panduna e la Bissa (Zersi).












ORD. SALVINIALES ↑↑↑↑

XVI. Fam. Salviniaceae ↑↑↑


25. Gen. Salvinia Anderson ↑↑
(Fam. des Pl., 15, 11, 1763. All. Fl. Pedem. 11, 289, 1785)

52. Salvinia natans (L.) All.
Fl. Pedem. 2:289 (1785).
SYN.: Marsilia natans L.; Salvinia europaea Desv.; S. vulgaris (Micheli) Rupr.; Salvinia verticillata Rox.; S. sprengelii Corda; S. natans Hoffm.
BIBL. ver.: Salvinia natans Goir., Pterid. A. V., 24; S. natans Goir., Prodr. Fl. ver., N. G. B. I. XIV, 27; S. natans Poll., Fl. ver. III, 294; S. natans Poll., Viagg. etc., 18 et Ind. delle piante dei Colli Euganei, 24; Salvinea vulgaris aquis innatans, foliis subrotundis punctatis laete virentibus Segu., Pl. ver. III, 52.
NOM. ITAL.: Erba pesce, Lente palustre.
NOM. DIALETT.: Pavarina.
DISTRIBUZIONE GEOGRAFICA: elemento eurasiatico (continentale).
DIFFUSIONE: Regioni temperate calde dell'Europa e dell'Asia; importata nel Nordamerica e nel Nordafrica.
Italia: stagni, fossi della regione padana e mediterranea dell'Italia settentrionale e centrale.
Specie caratteristica del Lemmon minoris W. Koch et Tx. 54 ap. Oberd. 57.
1-3 Hyd PEA VII-X.

Cresce frequente nelle risaie e nei fossati ad acque poco correnti della pianura veronese (Segu., Poll., Mang., Goir.,!): così a Peschiera del Garda (Mang., Herzog.), nei dintorni di Sirmione (Mang.!, Rigo!), presso Caldiero (Goir.!), Monteforte, San Bonifacio!, Arcole, Villabella, Albaredo, Legnago, Aselogna, Bovolonte, Vigasio, ecc. (Goir.). Quale caratteristica Goiran cita: "Presso Caldiero, stante forse la temperatura delle acque che alimentano i fossati che provengono dalle sorgenti termali, si mantiene in vegetazione durante l'inverno inoltrato".









XVII. Fam. Azollaceae ↑↑↑


26. Gen. Azolla Lam. ↑↑
(Encycl. Méthod. 1, 343, 1783. W., Sp. pl. v, 541, 1810.)

53. Azolla caroliniana Willd.
Sp. pl. V (1): 541 (1810).
SYN.: Azolla microphylla Raulf.; Azolla densa Desv.; Salvinia azolla Raddi; Azolla mexicana Schlecht.; A. portoricensis Spreng.; A. bonariensis Bert.
BIBL. ver.: Azolla caroliniana Goir., Pterid. A. V., 24.
DISTRIBUZIONE GEOGRAFICA: elemento neotemperato.
DIFFUSIONE: originaria delle regioni temperate e tropicali dell'America, trovasi naturalizzata nell'Europa centrale, Italia, Francia ed Inghilterra.
Italia: fossi e stagni di alcune zone della pianura padana (Piemonte, Lombardia, Veneto ed Emilia) e della Toscana.
Specie caratteristica del Lemmon minoris W. Koch et Tx. 54 ap. Oberd. 57.
1,2 Hyd pEA VII-IX.

È stata raccolta in luoghi paludosi a Belfiore, Caldierino e Villabella (Goir.) e nella Bassa Veronese nei dintorni di Roncanova di Gazzo!







Indice delle entità e dei principali sinonimi - Parte I   ↑↑↑
Acropteris septentrionalis Lk. = Asptenium seplentrionale (L.) Hoffm. 28 	
Acrostichum septentrionale L. = Asplenium septentrionale (L.) Hoffm. 28 	
Acrostichum ruta-muraria Lam. = Asplenium ruta-muraria L. 29 	
Acrostichum thelypteris L. = Thelypteris palustris (S. F. Gray) H. W. Scott. 21 	
Adiantum capillus-veneris L. 17	
Amesium septentrionale Newm. = Asplenium septentrionale (L.) Hoffm. 28 	
Amesium ruta-muraria L. = Asplenium ruta-muraria Newm. 29	
Aspidium aculeatum Swartz pro parte = Polystichum setiferum (Forskal) Woynar 39 	
Aspidium aculeatum (L.) Sw. subsp. angulare (Kit.) Arcang. = Polystichum setiferum (Forskal) Woynar 39	
Aspidium aculeatum (L.) Sw. subsp. lobatum (Huds.) Arcang. = Polystichum aculeatum (L.)  38	
Aspidium alpestre Hoppe = Athyrium distentifolium Tausch 35 	
Aspidium angulare Kit. = Polystichum setiferum (Forskal) Woynar 39 	
Aspidium braunii Spenner = Polystichum braunii (Spenner) Fée 40 	
Aspidium calcareum Baumg. = Gymnocarpium robertianum (Hoffm.) Newm. 47 	
Aspidium cristatum (L.) Sw. = Dryopteris cristata (L.) A. Gray 43 	
Aspidium cuneatum Schk. = Asplenium fissum Kit. 31	
Aspidium dilatatum (Hofm.) Sm. = Dryopteris dilatata (Hoffm.) A. Gray 45 	
Aspidium dryopteris (L.) Baumg. = Gymnocarpium dryopteris (L.) Newman 46 	
Aspidium filix-femina Sw. = Athyrium filix-femina (L.)  34 	
Aspidium filix-mas (L.) Sw. = Dryopteris filix-mas (L.) Schott 41	
Aspidium fragile Sw. = Cystopleris fragilis (L.) Bernh. subsp. eufragilis Asch. et Graebner 36	
Aspidium lobatum (Huds.) SW = Polystichum aculeatum (L.)  38	
Aspidium fragrans Gray = Dryopteris villarii Woynar 42	
Aspidium lonchitis (L.) O. Kuntze = Polystichum lonchitis (L.)  37	
Aspidium lonchitis (L.) Sw. = Polystichum lonchitis (L.)  37	
Aspidium montanum (Vogl.) Aschers = Thelypteris limbosperma (All.) H. P. Fuchs 20	
Aspidium oenopleris Ten. = Dryopteris villarii Woynar 42	
Aspidium oreopteris Sw. = Thelypteris limbosperma (All.) H. P. Fuchs 20	
Aspidium phegopteris (L.) Baumg. = Thelypterys phegopteris (L.) Slosson 22	
Aspidium rigidum (Hoffm.) Sw. = Dryopteris villarii (Bellardi) Woynar 42	
Aspidium robertianum (Hoffm.) Leurssen = Gymnocarpium robertianum (Hoffm.) Newman 47	
Aspidium spinulosum (O.F. MÜl.) Sw. = Dryopteris carthusiana (Vill.) H. P. Fuchs 44	
Aspidium thelypteris Sw. = Thelypteris palustris (S. F. Gray) H. W. Schott 21	
Aspidium villarsii Borb. = Dryopteris villarii Woynar 42	
Asplenium acutum Bory = A. onopteris L. 26	
Asplenium adiantum-nigrum L. 25	
Asplenium adiantum-nigrum L. subsp. nigrum Heufl. = A. adiantum-nigrum L. 25	
Asplenium adiantum-nigrum L. subsp. onopteris Heufl. = A. onopteris L. 26	
Asplenium adiantum-nigrum L. subsp. serpentini (Tauscii) Heufl. = A. cuneifolium Viv. 27	
Asplenium adiantum-nigrum L. subsp. serpentini Kock. = A. cuneifolium Viv. 27	
Asplenium anauniense Loss = A. lepidum Presl 30	
Asplenium angustifolium et tenuifolium Guss. = A. fissum Kit. 31	
Asplenium brachyphyllum Gasp. = A. lepidum C. Presl 30	
Asplenium Breynii Poll. = A. fissum Kit. 31	
Asplenium ceterach L. = Ceterach officinarum DC. 32	
Asplenium cuneifolium Viv. 27	
Asplenium filix-femina Bernh. = Athyrium filix-femina (L.) Roth 34 	
Asplenium fissum Kit. 31	
Asplenium fissum Wimm. = A. cuneifolium Viv. 27	
Asplenium Forsteri Sadl. = A. cuneifolium Viv. 27	
Asplenium lamotteanum Hérib = A. cuneifolium Viv. 27	
Asplenium lepidum C. Presl 30	
Asplenium nigrum Lam. = A. adiantum-nigrum L. 25	
Asplenium onopteris L. 26	
Asplenium ruta-muraria L. 29	
Asplenium scolopendrium L. = Phyllitis scolopendrium (L.) Newman 33	
Asplenium septentrionale (L.) Hoffm. 28	
Asplenium serpentini Tausch = A. cuneifolium Vrv. 27	
Asplenium tenuifolium Guss. = A. fissum Kit. 31	
Asplenium trichomanes L. 23	
Asplenium trettenerianum Jan = A. fissum Kit. 31	
Asplenium trichomanoides All. = A. trichomanes L. 23	
Asplenium Virgilii Bory = A. onopteris L. 26	
Asplenium viride Huds. 24	
Athyrium alpestre (Hoppe) Rylands - A. distentifolium Tausch 35 	
Athyrium cuneatum Heufler = Asplenium fissum  31 	
Athyrium distentifolium Tausch 35 	
Athyrium filix-femina (L.)  34	
Athyrium rhaeticum Dalla Torre = A. distentifolium Tausch 35	
Azolla bonariensis Bert. = A. caroliniana Willd. 53	
Azolla caroliniana Willd. 53	
Azolla densa Desv. = A. caroliniana Willd. 53	
Azolla microphylla Raul. = A. caroliniana Willd. 53	
Azolla mexicana Schl. = A. caroliniana Willd. 53	
Azolla portoricensis Sprg. = A. caroliniana Willd. 53	
Belvisia septentrionalis Mirbel = Asplenium septentrionale (L.) Hoffm. 28	
Blechnum spicant (L.) Roth 48	
Blechnum boreale Sw. = B. spicant (L.)  48	
Botrychium lunaria (L.) Sw. 15	
Ceterach ceterach Newman = C. officinarum DG. 32 	
Ceterach officinarum DG. 32	
Copelandia dryopteris (L.) H. P. Fuchs 46
Copelandia robertiana (Hofm.) H. P. Fuchs 46
Cyathea filix-femina Bert. = Athyrium filix-femina (L.) Roth 34	
Cyathea fragilis SM. = Cystopteris fragilis (L.) Bernh. subsp. eufragilis Asch. et Graebner 36 	
Cystopteris alpina (Wulf.) Desv. = C. fragilis (L.) Bernh. subsp. regia Bernoulli 36 	
Cystopteris crispa (Gouan) H. P. Fuchs = C. fragilis (L.) Bernh. subsp. regia Bernoulli 36 	
Cystopteris filix-femina Coss. et Germ. = Athyrium filix-femina (L.)  34 	
Cystopteris filix-fragilis (L.) Borb. = C. fragilis (L.) Bernh. subsp. eufragilis Asch. et Gr. 36 	
Cystopteris fragilis (L.) Bernh. 36	
Cystopteris fragilis (L.) Bernh. subsp. alpina (Wulf.) Hartm. = C. fragilis (L.) Bernh. subsp. regia Bernoulli 36 	
Cystopteris fragilis (L.) Bernh. subsp. eufragilis Asch. et GR. 36 	
Cystopteris fragilis (L.) Bernh. subsp. fragilis (L.) Milde = C. fragilis (L.) Bernh. subsp. eufragilis Asch. et GR. 36 	
Cystopteris fragilis (L.) Bernh. subsp. regia Bernoulli 36 	
Diphasium complanatum (L.) Rothm. 5	
Dryopteris aculeata O. Kuntze = Polystichum setiferum (Forskal) Woynar 39 	
Dryopteris austriaca (Jacq.) Woynar s. str. = D. dilatata (Hoffm.) A. Gray 45 	
Dryopteris austriaca (Jacq.) Woynar subsp. austriaca (Jacq.) Woynar = D. dilatata (Hoff.) A. Gray 45	
Dryopteris austriaca (Jacq.) Woynar subsp. dilatata (Hoffm.) Schinz et Thell. = D. dilatata (Hofm.) A. Gray 45	
Dryopteris austriaca (Jacq.) Woynar subsp. spinulosa (O.F. Mull.) Schinz et Thell. = D. carthusiana (Vill.) H. P. Fuchs 44 	
Dryopteris bramii (Spenner) Underwood = Polystichum braunii (Spenner) Fée 40 	
Dryopteris carthusiana (Vill.) H. P. Fuchs 44 	
Dryopteris cristata (L.) A. Gray 43 	
Dryopteris dilatata (Hoffm.) A. Gray 45	
Dryopteris disjuncta (Rupr.) Morton = Gymnocarpium dryopteris (L.) Newman 46 	
Dryopteris filix-mas (L.) Schott 41	
Dryopteris linnaeana C. Chr. = Gymnocarpium dryopteris (L.) Newman 46	
Dryopteris lobata (Huds.) Schinz et Thell. = Polystichum aculeaturm (L.) Roth 38	
Dryopteris lonchitis (L.) O. Kuntze = Polystichum lonchitis (L.) Roth 37	
Dryopteris montana (Vogl.) O. Kuntze = Thelypteris limbosperma (All.) Fl. P. Fuchs 20	
Dryopteris oreopleris (Ehrh.) Maxon = Thelypteris limbosperma (All.) H. P. Fuchs 20	
Dryopteris phegopteris (L.) Chr. = Thelypteris phegopteris (L.) Slosson 22	
Dryopteris rigida (Swartz) A. Gray = D. villarsii (Bellardi) Woynar 42	
Dryopteris robertiana (Hofm.) C. Chr. = Gymnocarpium robertianum (Hofm.) Newman 47	
Dryopteris setifera (Forskal) Woynar = Polystichum setiferum (Forskal) Woynar 39	
Dryopteris spinulosa Watt. = D. carthusiana (Vill.) H. P. Fuchs 44	
Dryopteris spinulosa (O. F. Mull.) O. Kuntze = D. carthusiana (Vill.) H. P. Fuchs 44	
Dryopteris thelypteris (L.) A. Gray = Thelypteris palustris (S. F. Gray) Schott 21 	
Dryopteris villarii (Bellardi) Woynar 42 
Equisetum arvense L. 12	
Equisetum eburneum Schreb. = E. telmateja Ehrh. 13 	
Equisetum elongatum W. = E. ramosissimum Desf. 9 	
Equisetum fluviatile Gouan = E. telmateja Ehrh. 13 	
Equisetum hyemale L. 8	
Equisetum hiemale L. var. variegatum Doell. = E. varietatum Schlicher 1O	
Equisetum majus Gars. = E. telmateja Ehrh. 13	
Equisetum maximum Lam. = E. telmateja Ehrh. 13	
Equisetum multiforme Vaucher = E. ramosissimum Desf. 9	
Equisetum palustre L. 11	
Equisetum ramosissimum Desf. 9	
Equisetum ramosum DG. = E. ramosissimum Desf. 9	
Equisetum telmateja Ehrh. 13	
Equisetum variegatum Schlicher 10	
Eupteris aquilina (L.) Newman = Pteridium. aquilinum (L.) Kuhn 19 	
Filix aquilina Woynar = Pteridium aquilinum (L.) Kuhn 19 	
Grammatis ceterach Sw. = Ceterach officinarum DC. 32 	
Gymnocarpium dryopteris (L.) Newman 46	
Gymnocarpium obtusifolium (Schrank) O. Schwarz = G. robertianum (Hoffm.) Newman 47 	
Gymnocarpium phegopteris (L.) Newm. = Thelypteris phegopteris (L.) Slosson 22 	
Gymnocarpium robertianum (Hoffm.) Newman 47	
Hernestheum montanum Newm. = Thelypteris limbosperma (All.) H. P. Fuchs 20 	
Hemestheum thelypteris Newm. = Thelypteris palustris (S. F. Gray) H. W. Schott 21 	
Hippochaete hiemalis (L.) C. Borner = Equisetum hyemale L. 8 	
Hippochaete ramosissima (Desf.) C. Borner = E. ramosissimum Desf. 9 	
Hippochaete variegata (Schleicher) C. Borner = Equisetum variegatum Schleicher 10	
Huperzia selago L. 1	
Hypopeltis aculeala Tod. = Polystichum aculeatum (L.)  38	
Hypopeltis lonchitis Tod. = Polystichum lonchitis (L.) Roth 37	
Lastrea calcarea (Sm.) Bory = Gymnocarpium robertianum (Hoffm.) Newman 47	
Lastrea dryopteris (L.) Bory = Gymnocarpium dryopteris (L.) Newman 46	
Lastrea oblusifolia (Schrank) Janchen olim = Gymnocarpium robertianum (Hofm.) Newman 47	
Lastrea oreopteris (Ehrh.) Bory = Thelypteris limbosperma (All.) H. P. Fuchs 20	
Lastrea phegopteris (L.) Bory = Thelypteris phegopteris (L.) Slosson 22	
Lastrea robertiana (Hoffm.) Newman = Gymnocarpium robertianum (Hofm.) Newman 47	
Lastrea thelypteris (L.) Bory = Thelypteris palustris (S. F. Gray) H. W. Schott 21	
Lepidotis inundata (L.) C. Börner 2	
Lomaria spicant (L.) Desv. = Blechnum spicant (L.) Rothm. 48 	
Lycopodiella inundata (L.) Holub. = Lepidiotis inundata C. Borner 2 	
Lycopodium anceps Wallr. = Diphasium complanatum (L.) Rothm. 5 	
Lycopodium annotinum L. 3	
Lycopodium ciliatum Lam. = Selaginella selaginoides (L.) Link 6	
Lycopodium clavatum L. 4	
Lycopodium complanatum L. = Diphasium complanatum (L.) Rothm. 5	
Lycopodium helveticum L. = Selaginella helvetica (L.) Spring 7	
Lycopodioides helveticum (L.) O. Kuntze = Selaginella helvetica (L.) Spring 7	
Lycopodium inundatum L. = Lepidotis inondata (L.) C. Borner 2	
Lycopodium radicans SChr. = Selaginella helvetica (L.) Spring 7	
Lycopodium selaginoides L. = Selaginella selaginoides (L.) Link 6	
Lycopodium selago L. = Huperzia selago L. 1	
Marsilea europaea Desv. = Marsilea quadrifolia L. 51	
Marsilea natans L. = Salvinia natane (L.) All. 52	
Marsilea quadrifoliata L. = Marsilea quadrifolia L. 51	
Marsilea quadrifolia L. 51	
Nephrodium austriacum (Jacq..) Fritsch = Dryopteris dilatata (Hofm.) A. Gray 45 	
Nephrodium cristatum (L.) Michx. = Droypteris cristata (L.) A. Gray 43 	
Nephrodium dilatatum (Hofm.) Desv. = Dryopteris dilatata (Hofm.) A. Gray 45 	
Nephrodium dryopteris (L.) Michx. = Gymnocarpium dryopteris (L.) Newman 46 	
Nephrodium filix-mas (L.) Strempel = Dryopteris filix-mas (L.) Schott 41 	
Nephrodium montanum (Vogl.) Baker = Thelypteris limbosperma (All.) H. P. Fuchs 20 	
Nephrodium oreopteris (Ehrh.) Desv. = Thelypteris limbosperma (All.) H. P. Fuchs 20 	
Nephrodium phegopteris (L.) Prantl = Thelypteris phegopteris (L.) Slosson 22 	
Nephrodium rigidum Desv. = Dryopteris villarii (Bellardi) Woynar 42 	
Nephrodium robertianum (Hofm.) Prantl = Gymnocarpium robertianum (Hofm.) Newman 47 	
Nephrodium spinulosum (O. F. Mule.) Strempel = Dryopteris carthusiana (Vill.) H. P. Fuchs 44 	
Nephrodium spinulosum Strempel var. dilatatum Desv. = Dryopteris dilatata (Hofm.) A. Gray 45	
Nephrodium thelypteris (L.) Strempel = Thelypteris palustris (S. F. Gray) H. W. Schott 21 	
Nephrodium villarii (Bellardi) G. Beck = Dryopteris villarii (Bellardi) Woynar 42 	
Onoclea spicant Hoffm. = Blecknum spicant (L.)  48 
Ophioglossum vulgatum L. 14	
Ornithopteris aquilina J. Smith = Pteridium aquilinum (L.) Kuhn 19 	
Osmunda regalis L. 16	
Osmunda spicant L. = Blechnum spicant (L.) Rothm. 48 	
Poesia aquilina Moore = Pteridium aquilinum (L.) Kuhn 19 	
Phegopteris calcarea Fée = Gymnocarpium robertianum (Hofm.) Newman 47 	
Phegopteris connectilis (Michx.) Watt = Thelypteris phegopteris (L.) Slosson 22 	
Phegopteris dryopteris (L.) Fée = Gymnocarpium dryopteris (L.) Newman 46 	
Phegopteris phegopteris Prantl = Thelypteris phegopteris (L.) Slosson 22 	
Phegopteris polypodioides Fée = Thelypteris phegopteris (L.) Slosson 22	
Phegopteris robertiana (Hoffm.) A. Braun = Gymnocarpium robertianum (Hofm.) Newman 47 	
Phegopteris vulgaris Mett. = Thelypteris phegopteris (L.) Slosson 22 	
Phyllitis ruta-muraria Moench = Asplenium ruta-muraria L. 29 	
Phyllitis scolopendrium Newman 33 	
Phyllitis vulgaris Bubani = Ph. scolopendrium (L.) Newman 33 	
Polypodium aculeatum L. = Polystichum setiferurm (Forskal) Woynar 39 	
Polypodium alpestre Hoppe = Athyrium distentifolium Tausch 35 	
Polypodium aristatum Vill. = Dryopteris dilatata (Hofm.) A. Gray 45 	
Polypodium asplenioides Scop. = Dryopteris villarii (Bellardi) Woynar 42 	
Polypodium australe Fée 49	
Polypodium calcareum SM. = Gymnocarpium robertianum (Hofm.) Newman 47 	
Polypodium cristatum L. = Dryopteris cristata (L.) A. Gray 43 	
Polypodium dilatatum Schum. = Dryopteris dilatata (Hofm.) A. Gray 45 	
Polypodium dryopteris L. = Gymnocarpium dryopteris (L.) Newman 46 	
Polypodium filix-femina L. = Athyrium Jdix-femina (L.) Roth 34	
Polypodium fragile L. = Cystopteris fragilis (L.) Bernh. subsp. eufragilis Asch. et Gr. 36 	
Polypodium fragrans Vill. = Dryopteris villarii Woynar 42 	
Polypodium lobatum Huds. = Polystichum aculeatum (L.)  38 	
Polypodium lonchitis L. = Polystichum lonchitis (L.)  37 	
Polypodium limbospermum All. = Thelypteris limbosperma (All.) H. P. Fuchs 20 	
Polypodium molle All. = Athyrium distentifolium Tausch 35 	
Polypodium montanum Vogl. = Thelypteris limbosperma (All.) H. P. Fuchs 20 	
Polypodium obtusifolium (Schrank) H. P. Fuchs = Gymnocarpium robertianum (Hoffm.) Newman 47	
Polypodium oreopteris Ehrh. = Thelypteris limbosperma (All.) H. P. Fuchs 20	
Polypodium phegopteris L. = Thelypteris phegopteris (L.) Slosson 22	
Polypodium polymorphum Vill. = Cystopteris fragilis (L.) Bernh. 36	
Polypodium pulchellum Salisb. = Gymnocarpium dryopteris (L.) Newm. 46	
Polypodium rhaeticum L. = Athyrium distentifolium Tausch 35	
Polypodium rigidum Hoffm. = Dryopteris villarii Woynar 42	
Polypodium robertianum Hoffm. = Gymnocarpium robertianum (Hofm.) Newman 47	
Polypodium serratum Willd. = Polypodium australe Fée 49	
Polypodium tanacetifolium Hoffm. = Dryopteris dilatata (Hofm.) A. Gray 45	
Polypodium thelypteris F. G. Weis = Thelypteris palustris (S. F. Gray) H. W. Schott 21	
Polypodium vulgare L. var. linnaeanum ST.-AM. = Polypodium vulgare L. 50	
Polypodium vulgare L. subsp. serratulum (Schl.) Arcang. = Polypodium australe Fée 49	
Polypodium vulgare L. subsp. serratum (Willd.) Christ. = P. australe Fée 49	
Polypodium vulgare L. 50	
Polystichum aculeatum auct. non (L.)  = P. setiferurm (Forskal) Woynar 39 	
Polystichum aculeatum (L.)  38	
Polystichum angulare (L.) C. Presl = P. setiferum (Forskal) Woynar 39 	
Polystichum braunii (Spenner) Fée 40	
Polystichum cristatum  = Dryopteris cristata (L.) A. Gray 43 	
Polystichum dryopteris (L.) = Gymnocarpium dryopteris (L.) Newman 46 	
Polystichum filix-mas (L.) = Dryopteris filix-mas (L.) Schott 41 	
Polystichum lobatum (Huds.) Chevall. = P. aculeatum (L.)  38 	
Polystichum lonchitis (L.)  37	
Polystichum montanum = Thelypteris limbosperma (All.) H. P. Fuchs 20	
Polystichum oreopteris Ehrh. = Thelypteris limbosperma (All.) H. P. Fuchs 20	
Polystichum palaceum Schwarz, non P. palaceum Borkh = P. bramii (Spenner) Fée 40	
Polystichum rigidum (Sw.) DG. = Dryopteris villarii (Bellardi) Woynar 42	
Polystichum setiferum (Forskal) Woynar 39	
Polystichum strigosum  = Dryopteris villarii Woynar 42	
Polystichum tanacetifolium Lam. et DC. = Dryopteris dilatata (Hofm.) A. Gray 45	
Polystichum thelypteris (L.)  = Thelypteris palustris (S. F. Gray) H. W. Schott 21	
Pteridium aquilinum (L.) Kuhn 19	
Pteris aquilina L. = Pteridium aquilinum (L.) Kuhn 19	
Pteris eretica L. 18	
Pteris quadrifoliala L. = Marsilea quadrifolia L. 51 	
Salvinia azolla Raddi = Azolla caroliniana Willd. 53 	
Salvinia europaea Desv. = S. natans (L.) All. 52 	
Salvinia natans (L.) All. 52	
Salvinia sprengelii Corda = S. natans (L.) All. 52	
Salvinia verticillata Rox. = S. natans (L.) All. 52	
Salvinia vulgaris (Michx.) Rupr. = S. natans (L.) All. 52	
Scolopendrium officinale Lam. et DG. = Phyllitis scolopendrium (L.) Newm. 33	
Scolopendrium officinarum Sw. = Phyllitis scolopendrium (L.) Newm. 33	
Scolopendrium ruta-muraria = Asplenium ruta-muraria L. 29	
Scolopendrium scolopendrium Karsten = Phyllitis scolopendrium (L.) Newm. 33	
Scolopendrium septentrionale = Asplenium septentrionale Hoffm. 28	
Scolopendrium vulgare SM. = Phyllitis scolopendrium (L.) Newm. 33	
Selaginella aliata Opiz = Selaginella selaginoides (L.) Link 6	
Selaginella helvetica (L.) Spring 7	
Selaginella selaginoides (L.) Link 6	
Selaginella spinosa PB. = S. selaginoides (L.) Link 6	
Selaginella spinosa A. Braun = S. selaginoides (L.) Link 6	
Selaginella spinulosa A. Braun = S. selaginoides (L.) Link 6	
Strupthiopteris spicant (L.) Weis. = Blechnum spicant (L.)  48	
Thelypteris dryopteris (L.) Slosson = Gymnocarpium dryopteris (L.) Newm. 46	
Thelypteris limbosperma (All.) H. P. Fuchs 20	
Thelypteris oreopteris (Ehrh.) Slosson = Th. limbosperma (All.) H. P. Fuchs 20 	
Thelypteris palustris (S. F. Gray) H. W. Schott 21 	
Thelypteris phegopteris (L.) Slosson 22	
Thelypteris robertiana (Hofm.) Slosson = Gymnocarpium robertianum (Hoffm.) Newm. 47 	
Urostachys selago (L.) Herter = Huperzia selago (L.) Bernh. et Schrank et Mart. 1








Bibliografia
  1. BONNIER G., 1935. Flore complète illustrée en couleurs de France, Suisse et Belgique, vol. XII par R. Douin, pp. 88-121, tavv. 701-721. Paris.
  2. CALZOLARI F., 1556. Il viaggio di Monte Baldo. Venezia.
  3. DALLA FIOR G., 1963. La nostra flora: Pteridophyta, pp. 83-100. Trento.
  4. Dalla Torre K. W. e SARNTILEIN L., 1906. Flora von Tirol, Voralberg und Liechtenstein, vol. VI, I parte: Pteridophytae, pp. 1-89. Innsbruck.
  5. DE VISIANI R. e SACCARDO P. A., 1869. Catalogo delle piante vascolari del Veneto. Atti Ist. ven., ser. III, XIV.
  6. EHRENDORFER F., 1967. Liste der Gefässpflanzen Mitteleuropas. Graz.
  7. FENAROLI L., 1955. La flora delle Alpi, pp. 33-42. Milano.
  8. FIORI A. e Paoletti G., 1908. Flora analitica d'Italia, vol. I, pp. 1-25. Padova.
  9. FIORI A., 1943. Flora Italica Cryptogama: pars V: Pteridophyta, pp. 1-455. Firenze.
  10. GAMS H., 1957. Kleine Kryptogamenflora, vol. IV: die Moos und Farnpflanzen, pp. 211-235, tavv. 103-115. Stuttgart.
  11. GIACOMINI V., 1943. Saggio fitogeografico sulle Pteridofite d'Italia, in Flora Italica Cryptogama, pars V: Pteridophyta, pp. 457-578. Firenze.
  12. GOIRAN A., 1874. Plantae vasculares novae vel minus notae aut criticae in veronensi provincia lectae, pp. 9-10. Verona.
  13. GOIRAN A., 1875. Specimen morphographiae vegetalis seu neophyta quaedam vascularia alique critica in agro veronensi, pp. 11-12. Verona.
  14. GOIRAN A., 1882. Prodromus Florae Veronensis, pars I: Prothallogamae. N. Giorn. Bot. It., vol. XIV, pp. 17-53.
  15. GOIRAN A., 1888. Alcune notizie sulla flora veronese. Bull. Soc. bot. it., pp. 399-400, in N. Giorn. Bot. It., vol. XX.
  16. GOIRAN A., 1890. Sopra diverse specie appartenenti ai gen. Scolopendrium ecc. N. Giorn. Bot. It., vol. XXII, p. 422.
  17. GOIRAN A., 1895. Erborizzazioni recenti (aprile, maggio 1895) in una stazione veronese inondata dall'Adige nel settembre 1882. Bull. Soc. bot. it., pp. 224-225
  18. GOIRAN A., 1896. Due forme di Adiantum Capillus-Veneris. Bull. Soc. bot. it., pp. 254-255.
  19. GOIRAN A., 1906. A proposito della presenza di Asplenium fontanum Bernh. sul Monte Baldo. Bull. Soc. bot. it., pp. 124-125.
  20. GOIRAN A., 1907. Pteridophytae (Agri Veronensis). Estr. dagli Atti dei Naturalisti Italiani, pp. 3-34.
  21. GOIRAN A., 1909. Un manipolo di piante nizzarde e veronesi. N. Giorn. Bot. It. (n. serie) vol. XVI, pp.125-130.
  22. HEGI G., 1965 (1909). Illustrierte Flora von Mitteleuropa, vol. I, pp. 4-100. München.
  23. HERMANN F., 1956. Flora von Nord- und Mitteleuropa, pp. 39-64. Stuttgart.
  24. HESS H. E., LANDOLT E., HIZZEL R., 1967. Flora der Schweiz, vol. I, pp. 97-161. Basel.
  25. JANCHEN E., 1956. Catalogus florae Austriae, I Teil: Heft I, pp. 61-75. Wien.
  26. MEUSEL H., 1965. Vergleichende Chorologie der Zentraleuropaische Flora, vol. I: text pp. 383-393; vol. I Karten pp. 7-19. Jena.
  27. MILDE J., 1867. Filices Europae et Atlantidis. Leipzig.
  28. OBERDORFER E., 1962. Pflanzensoziologische Exkursionsflora für Süddeutschland, pp. 46-71. Stuttgart.
  29. PITSCHMANN H., REISIGL H., SCHIECHTL H., 1959. Bilder-Flora der Südalpen vom Gardasee zum Comersee. Stuttgart.
  30. POLLINI C., 1816. Viaggio al Lago di Garda e al Monte Baldo. Verona.
  31. POLLINI C., 1824. Flora veronensis, vol. III, pp. 259-295. Verona.
  32. PONA G., 1595. Monte Baldo. Verona.
  33. RAUNKIAER C., C., 1934. The Life forms of Plants and Statistical Plant geography. Oxford.
  34. MAIER W., 1967. Exkursionsflora von Deutschland, II Gefässpflanzen, pp. 32-46. Berlino.
  35. SEGUIER F., 1745. Catalogus plantarum quae in agro veronensi reperiuntur. Verona.
  36. SEGUIER F., 1745. Plantae veronenses, vol. I. Verona.
  37. TUTIN T. G. e HEYWOOD V. H., 1964. Flora europaea, vol. I, pp. 3-25. Cambridge.
  38. ZANGHERI P., 1936-1966. Romagna fitogeografica, voll. I-V Forlì.
  39. ZENARI S., 1946. La distribuzione delle entità floristiche del Cadore. Estratto dall'Archivio Botanico, vol. XXII: in serie, vol. VI, fasc. IV, pp. 1-12.
  40. ZERSI E., 1871. Prospetto delle piante vascolari della provincia di Brescia, pp. 238-242. Brescia.
Riassunto

Vengono indicate nel presente lavoro le Pteridofite della Regione veronese. Seguendo la nomenclatura della Flora Europaea, di ognuna di esse viene riportata un'ampia sinonimia, la citazione bibliografica di opere o lavori riguardanti il veronese, la distribuzione geografica e la diffusione mondiale ed italiana. Segue poi un breve cenno sulla forma biologica, sul periodo di vegetazione e su quello di sporificazione della specie.
Dettagliatamente viene riportata la diffusione dei vari taxa nel territorio veronese: ciò è stato possibile mediante la consultazione delle flore del Seguier, del Pollini e di due lavori del Goiran, l'osservazione dei numerosi fogli d'erbario del Museo civico di Storia Naturale di Verona e la citazione di località recentemente rinvenute dall'Autore.

















FLORA DELLA REGIONE VERONESE

Parte II. SPERMATOFITE

GIMNOSPERME: Coniferali, Taxali.
ANGIOSPERME: Salicali, Juglandali, Fagali, Urticali, Santalali, Aristolochiali.

Premessa

In questa seconda parte di revisione ed aggiornamento della flora vascolare veronese vengono introdotte le Spermatofite, l'altra grande divisione vegetale, che segue quella delle Pteridofite.Vengono qui presentate le Gimnosperme della regione veronese, una decina in tutto, ed alcuni ordini delle Angiosperme appartenenti alla sottoclasse delle Archiclamidee. Nel riportare le singole specie vengono seguiti i criteri espositivi già usati precedentemente per le Pteridofite (Bianchini, 1969), alle quali si rimanda.
Fondamentale, come già si disse, per la conoscenza della flora veronese è l'apporto dato dal Goiran con "Le piante fanerogame dell'Agro veronese. Censimento", opera che è alla base per questo tipo di lavoro.
A tal proposito sarebbe bene tener presente che nel paragrafo dedicato alla bibliografia veronese il titolo originale del testo del Goiran è stato sostituito, per semplicità, con"Flora veronese".
Dello stesso Autore vengono pure citati altri lavori di mole minore, ma non per questo meno interessanti, perché limitati a particolari gruppi di piante o a loro famiglie con dati e segnalazioni più complete ed esaurienti riguardanti magari un solo settore del territorio veronese. Sempre di valido aiuto, seppure in misura minore, sono pure le opere del Seguier (1745) e del Pollini (1816, 1824) soprattutto se vengono messe a confronto (nomenclatura, località, numero di specie ecc.) con la Flora del Goiran.
Per quanto riguarda i dati relativi alle forme biologiche, oltre ai simboli già introdotti nelle Pteridofite, vanno aggiunti i seguenti:

P = Fanerofite;
Pn = Nanofanerofite;
T = Terofìte;
Ep = Epifite;

inoltre i numeri romani che seguono il periodo di vegetazione sono riferiti (a partire appunto dalle Gimnosperme) ai vari mesi di fioritura. Infine nel capitolo dedicato alla diffusione della specie nella Regione veronese talora assieme alle località, o in vece delle località, vengono citati gli esemplari della specie stessa presenti nell'Erbario generale fanerogamico del Museo Civico di Storia Naturale di Verona raccolti da vari Autori nel corso dei tempi.
Volendo ora dare uno sguardo complessivo a questa seconda parte, ricordiamo brevemente che le Gimnosperme spontanee, subspontanee e naturalizzate della flora veronesesono nove (con alcune sottospecie e varietà) appartenenti a due classi, Coniferopsida e Taxopsida, a due ordini, a tre famiglie, Pinaceae, Cupressaceae e Taxaceae, e a sette generi. Buona parte di dette Gimnosperme entra a far parte della vegetazione arborea dei monti veronesi al di sopra di una certa quota, in particolar modo Picea abies, l'Abete rosso, e Pinus mugo con la varietà pumilio; Juniperus communis con le sottospecie communis e nana è invece una delle essenze arbustive più interessanti, se non tra le più frequenti, perché presente in fasce vegetazionali diverse per una escursione altitudinare complessiva di circa duemila metri. Dal punto di vista ecologico è pure interessante un'altra gimnosperma, Taxus baccata, non solo per la sua diffusione quantitativa ben differenziata tra Monte Baldo e Monti Lessini, ma anche e soprattutto perché è specie in lenta, ma progressiva regressione e che tende sempre più a mantenersi in limitate zone a caratteristiche climatiche del tutto particolari, ben più accentuate sui Lessini che sulla catena del Baldo, dove ombrosità ed umidità sono di gran lunga più modeste. La famiglia delle Salicaceae, la prima delle Archiclamidee, racchiude i generi Salix e Populus presenti rispettivamente con 20 specie e con 4. Tra i numerosi salici che popolano praticamente tutti gli ambienti, dalla Bassa pianura, ai colli, alle cime più elevate, sono compresi anche Salix retusa e S. reticulata, specie pioniere dei terreni calcarei, tipiche dei pascoli alpini. L'ordine delle Fagales, che segue quello delle Juglandales rappresentato solamente da Juglans regia, assume nella regione veronese, nell'ambito delle latifoglie e a quote anche inferiori, la stessa enorme importanza che precedentemente si era attribuito a quello delle Coniferales nella vegetazione montana e subalpina. Basterà ricordare i generi Carpinus, Ostrya e Corylus, prevalentemente sotto forma arbustiva o di frutice; ed ancora Castanea sativa e Fagus sylvatica più frequente sui Monti Lessini che sul Monte Baldo, più piovosi e di conseguenza più umidi i primi del secondo e maggiormente quindi adatti all'insediamento di tale essenza di clima moderatamente oceanico in stazioni in cui vengano rispettate le sue medie esigenze di umidità. Le faggete nel complesso non sono eccessivamente estese, né quasi ad alcuna praticamente può attribuirsi l'appellativo di pura, a meno che non si considerino zone piuttosto ristrette; al Fagus sylvatica dominante si associano infatti specie arboree ed arbustive che compaiono più frequenti e numerose tanto più il bosco è rado e luminoso e tra queste si possono ricordare: Laburnum alpinum (Miller) Berghtold et Presl (= Cytisus alpinus Miller), Acer pseudoplatanus L., Sorbus aucuparia L., S. aria (L.) Crantz, ecc.
Ancora tra le Fagales si elencano sei specie del genere Quercus tra cui Q. ilex L. che nel Veronese caratterizza assieme ad altre essenze la flora di tipo submediterraneo insediatasi lungo le rive del Lago di Garda.

Con l'ordine delle Urticales e le relative famiglie delle Ulmaceae, delle Moraceae, delle Cannabaceae e delle Urticaceae, con quello delle Santalales e le famiglie delle Santalaceae e delle Loranthaceae, e con quello delle Aristolochiales con le famiglie delle Aristolochiaceae, che termina questa seconda parte della flora veronese, vengono presentati generi e specie di scarso o nullo valore sia botanico che economico. Un cenno particolare puù esser fatto a Maclura pomifera (Raf.) Schneider che viene citata per la prima volta nella flora del territorio veronese: tale essenza, ormai naturalizzata, è diffusa qua e là con una certa frequenza.

NOTA. Si dà qui di seguito spiegazione delle cifre, dei simboli, delle abbreviazioni che compaiono nel paragrafo relativo al Veronese. I numeri a margine in corsivo indicano le zone corrispondenti della cartina della Regione veronese in cui è diffusa la specie. P = Fanerofìte, Pn = Nanofanerofìte, Ch = camefìte, H = Emicriptofite, T = Terofìte, G = Geofite, Ep = Epifite. PEAI = Primavera, Estate, Autunno, Inverno (periodo di vegetazione). I numeri romani si riferiscono al periodo di fioritura. Segu. = Seguier; Poll. = Pollini; Mang. = Manganotti; Ton. = Tonini; Goir. = Goiran; A. M. = Abramo Massalongo; C. M. = Caro Massalongo;! = Bianchini; / = esemplare presente nell'Erbario fanerogamico del Museo Civico di Storia Naturale di Verona.















Prospetto sistematico della parte seconda

SPERMATOPHYTA (Gimnosperme)

A) Subdiv. Gymnospermae

Class. CONIFEROPSIDA 

Ord. CONIFERALES

I. Fam. Pinaceae
1. Gen. Abies
2. Gen. Picea
3. Gen. Larix
4. Gen. Pinus

II. Fam. Cupressaceae
5. Gen. Cupressus
6. Gen. Juniperus




Class. TAXOPSIDA

Ord. TAXALES

III. Fam. Taxaceae 7. Gen. Taxus











Class. CONIFEROPSIDA

Ord. CONIFERALES ↑↑↑↑

I. Fam. Pinaceae ↑↑↑


1. Gen. Abies Miller ↑↑
(The Gardeners Dictionary. Ed. 8. 1768)

1. Abies alba Miller
Gard. Dict. ed. 8., no. 1 (1768).
SYN: Pinus Picea L. ( 1753); P. pectinata Lam. ( 1778); Abies pedinata Lam. et DC. ( 1805); A. nobilis Dietr. (1824); A. picea Bluff et Fing. (1825), non Mill.
BIBL. ver.: Pinus Abies Goir., Fl. ver. 1, 11; P. abies Goir., Prodr. Fl. ver., N. G. B. I. XIV (2), 90; P. Picea Poll., Fl. ver. III, 139; P. Picea Poll., Viagg. etc., 107; Abies conis sursum spedantibus sive mas Segu., Pl. ver. II, 253; Abiete Pona, Monte Baldo, 237; Abete Calc., Viagg. di M. B., 12.
NOM. ITAL.: Abete, Abete bianco.
NOM. DIALETT.: Avezzo, Abeto bianco.
DISTRIBUZIONE GEOGRAFICA: elemento montano medio e sudeuropeo (-submediterraneo).
DIFFUSIONE: Europa centr. e merid., Asia occ., Algeria.
Italia: nelle Alpi (boschi) e sporadicamente nell'Appennino dal piano basale, orizzonte submontano, al piano montano, orizzonte montano superiore.
Sp. basifila e sciafila, forma consorzi puri, ma più spesso vive consociata con Picea abies, l'Abete rosso, e con Fagus sylvatica. 800-1800 m. (150-2100).
Specie caratteristica del Fagion silvaticae Tx. et Diem. 36.
6-9 P PEAI V-VI

Sotto forma di albero o frutice si rinviene nella zona montana e subalpina di tutto il territorio veronese, assieme a Picea abies e Fagus sylvatica, ma di queste ultime entità è di gran lunga più raro; mentre sul Monte Baldo (Calc., Pona, Poll., Mang.!, Goir.,!) cresce qua e là non molto frequente, come al Covai Santo (Goir.!), Ime!! ed Acque Negre! (1300-1500 m.), divenendo sempre più rado nella parte settentrionale della catena (Poll., Goir.), assai più abbondante si incontra su tutti i Lessini (Goir.,!) e sul Gruppo del Carega! : al Corno d'Aquilio (Goir.!), alla Sega di Ala (1400 m. Goir.!), nei dintorni di Erbezzo, alla Veceta, Spiazzoi, alle Scandole (Goir.), Bosco Chiesanuova (Goir.,!), Cerro (Goir.), ai piedi del Malera!, nei monti attorno a Giazza (800-1100 m.!!, a Revolto (1200-1300 m. Goir.!, C. M.!,!) ecc. Talora scende a quote relativamente basse lungo le valli che si spingono verso la pianura!, spesso è coltivato come pianta ornamentale per parchi e giardini.





2. Gen. Picea A. Dietr. ↑↑

(Flora der Gegend um Berlin. 1824)

2. Picea abies (L.) Karsten
Deutsche Fl. Pharm.-med. Bot. 324 (1881).
SYN.: Pinus Abies L. (1753); Abies Picea Mill. (1768); Pinus Picea Du Roi (1771); P. excelsa Lam. (1778); Abies excelsa Poir. (1804), Lam. et DC. (1805); Picea excelsa Link (1841).
BIBL. ver.: Pinus Picea Goir., Fl. ver. I, 10; P. Picea Goir., Prodr. Fl. ver., N. G. B. I. XIV (2), 88; Pinus Abies Poll., Fl. ver. III, 150; P. Abies Poll., Viagg. etc., 107; Abies tenuiore folio fructuque deorsum inflexo Segu., Pl. ver. II, 254; Avezzo Pona, Monte Baldo, 225; Picea Calc., Viagg. di M. B., 12.
NOM. ITAL.: Abete rosso, di Moscovia o di Germania, Pezzo.
NOM. DIALETT.: Pezzo, Abeto rosso.
DISTRIBUZIONE GEOGRAFICA: elemento eurosiberiano.
DIFFUSIONE: Pirenei, Europa bor. e centr., Asia boreale.
Italia: nella regione alpina, dal piano basale, orizzonte submontano, al piano montano, orizzonte montano superiore 1000-2000 m. (400-2300).
Tra le essenze arboree è la più diffusa nelle Alpi, dove forma boschi puri o misti con Pinus sylvestris, Abies alba, Larix decidua e Fagus sylvatica. Nell'Appennino è coltivato qua e là a scopo forestale o per ornamento. Sp. sciafila.
Specie caratteristica del Vaccinio-Piceion Br.-Bl. 38.
6-g P PEAI IV-VI.

Assieme al Faggio è l'essenza forestale più diffusa nel piano montano del territorio veronese. Sporadico nel piano e nei colli, cresce copioso in tutti i monti fino ad una altezza prossima ai 1700 m. (1800). Talora, soprattutto sui Lessini ed in alcune parti del M. Baldo confinanti col Trentino, forma boschi o boschetti. S'incontra così a partire da una certa quota in tutti i Lessini, Bosco Chiesanuova e dintorni (C. M.!,!), Val di Squaranto (C. M.!), Velo e Roverè!, Erbezzo!, i Merli, le Scandole (Goir.), Prun (Mang.!), S. Anna!, Campofontana! ecc. ed in tutta la zona montana del Gruppo del Carega, dintorni di Giazza!!, Revolto (Goir.,!), Val Fraselle!; in tutta la catena del M. Baldo (Goir.,!). Vive spesso mescolato ad Abies alba, Pinus sylvestris e P. mugo.





3. Gen. Larix Miller
(The Gardeners Dictionary. Ed. 8. 1768)

3. Larix decidua Mill.
Gard. Dict. ed. 8, no.I (1768).
SYN.: Pinus Larix L. ( 1753); Larix europaea Lam. et DC. (1805); L. Larix Karst. ( 1880), SuDw. (1891).
BIBL. ver.: Pinus Larix Goir., Fl. ver. I, 10; P. Larix Goir., Prodr. Fl. ver., N. G. B. I. XIV (2), 88; P. Larix Poll., Fl, ver. III, 138; P. Larix Poll., Viagg. etc., 107; Larix folio deciduo conifera Segu., Pl. ver. II, 257; Larice Pona, Monte Baldo, 238; Larice Calc., Viagg. di M. B., 12.
NOM. ITAL.: Larice.
NOM. DIALETT.: Làrese, Arese.
DISTRIBUZIONE GEOGRAFICA: elemento alpino-carpatico.
DIFFUSIONE: Alpi, Sudeti, Carpazi, monti della Polonia merid.
Italia: boschi e ghiaioni della regione alpina, dal piano basale, orizzonte submontano, al piano culminale, orizzonte subalpino 1000-2000 m (450-2600). Nell'App. è qua e là coltivato. Sp. pioniera nei terreni denudati, eliofila ed indifferente al substrato, forma boschi puri radi o misti con Picea abies, Pinus cembra, Fagus sylvatica e si insedia preferibilmente lungo valli a clima continentale.
3-9 P PEA IV-VI.

Si incontra in tutto il territorio veronese dalla zona dei vigneti alla regione subalpina, tuttavia può ritenersi specie invero poco frequente quantitativamente soprattutto lungo la catena del Monte Baldo: colline che circondano il Garda (Goir.) come a Costermano (Goir.!), Ferrara di Monte Baldo (Goir.!, Ton.!), Artillon (Calc., Pona, Goir.); più frequente sui Lessini (Goir.) e sul Gruppo del Carega!: Fosse (Goir.!), S. Anna (Goir.), Erbezzo!, Bosco Chiesanuova (Goir.,!), Cerro (Goir.), sul Malera!, M. Zovo (Goir.), Bolca (Goir.), M. Tondo (Goir.), tra la Valpolicella e la Valpantena (Goir.) e sui rilievi montuosi circostanti Giazza e Revolto! fino al confine vicentino.





4. Gen. Pinus L. ↑↑
(Gen. pl. ed. 1, 1737)

4. Pinus nigra Arnold
Reise Mariazzel 8 (1785).
DISTRIBUZIONE GEOGRAFICA: elemento montano (medio-)sud-europeo.
DIFFUSIONE: Europa centrale e meridionale montana, Asia minore.
Nel territorio italiano sono comprese le subssp. nigra e laricio, quest'ultima limitata alla Calabria, Sicilia e Corsica.


subsp. nigra
SYN.: Pinus nigra var. austriaca Hoess (1825); P. nigricans Host (1826).
BIBL. ver.: Pinus nigricans Goir., Fl. ver. 1, 10.
NOM. ITAL.: Pino d'Austria.
DIFFUSIONE: dall'Austria all'Italia centrale, Grecia, Jugoslavia.
Italia: Gamia e Alpi Giulie. 300-1800 m. Altrove introdotto sia per ornamento che per rimboschimento di località aride o sassose-rupestri.
2-7 P PEAI IV-V

Elemento estraneo alla flora veronese, fu introdotto a scopo ornamentale oltre un secolo fa sulle pendici meridionali del Monte Baldo prospicienti il Lago di Garda nei dintorni di Torri, Scaveaghe, S. Vigilio ecc. (Rigo, Goir.), dove in pochi anni si è affermato nel formare boschetti e pinete (Goir.,!). In un secondo tempo, data la sua facile coltura, è stato intensamente diffuso per il rimboschimento in molte zone del veronese dai dintorni della città di Verona!, ai colli!, alla media montagna!, sia nelle zone relative al Baldo! che dei Lcssini! (Giazza!!). È necessario tuttavia far presente che in taluni luoghi si è fin troppo abusato nel far insediare questo genere di Pino, in altri lo si è piantato anche se elemento estraneo alla flora del luogo medesimo.



5. Pinus sylvestris L.
Sp. Pl. 1000 (1753). SYN.: Pinus rubra Mill. (1768).
BIBL. ver.: Pinus sylvestris Goir., Fl. ver. I, 9; P. sylvestris Goir., Prodr. Fl. ver., N. G. B. I. XIV (2), 85; Pinus sylvestris Poll., Fl. ver. III, 136; P. sylvestris Poll., Viagg. etc., 107; P. sylvestris Segu., Pl. ver. II, 255; Pino silvestre montano Pona, Monte Baldo, 13; Pino Pona, Monte Baldo, 225; Pino Calc., Viagg. di M. B., 12.
NOM. ITAL.: Pino di Scozia, Pino silvestre.
NOM. DIALETT.: Pin, Pigno, Pigno selvadego.
DISTRIBUZIONE GEOGRAFICA: elemento eurosiberiano.
DIFFUSIONE: Europa, Asia occidentale e boreale.
Italia: vallate e luoghi asciutti a clima continentale nelle Alpi, Appennino ligure, piemontese ed emiliano dal piano basale, orizzonte submontano, al pino montano, orizzonte montano superiore, 300-1800 m. (2200).
Specie tipicamente pioniera, eliofila ed indifferente al substrato, può formare boschi puri, oppure misti con Picea abies, Larix decidua ed altre latifoglie.
Specie caratteristica dell'Erico-Pinetum sylvestris BR.-BL. 39.
4-9 P BEAI IV-VI.

Specie frequente dalla zona dei colli a quella montana, più rara nel piano ed in quella subalpina (Calc., Pona, Segu., Poll., Goir.,!): così in montibus veronensibus (Mang.!) sia Lessini (Goir.!), Giazza!!, Bolca (A. M.), Rugoloti di Badiacalavena C. M.!), Bosco Chiesanuova (Ton.!, Goir.!,!), Cerro (Goir.!,!), Prun (Mang.!), S. Anna d'Alfaedo (Goir.), Pastello (C. M.!), che Monte Baldo, ai suoi piedi, (Goir.!), sia infine nella zona collina del Garda, Scaveaghe, (Ton.!, Goir.!) e di Caprino, Onè (Goir.!).



6. Pinus mugo Turra
Gior. Ital. (Grisellini) I:152 (1764).
SYN.: Pinus montana Mill. (1768).
DISTRIBUZIONE GEOGRAFICA: elemento montano medio-sudeuropeo.
DIFFUSIONE: Europa media e meridionale alpina.

La forma che cresce nel territorio veronese si può ricondurre alla var. pumilio (Haenke) Zenari. A questo proposito la Zenari (1921) scrive: "Il nome proposto dal Turra precede, come ha dimostrato il Grande (in Bull. Ort. Bot. Napoli, Tom. IV (1914), 184), quello del Miller. L'A. intese riferirsi alla pianta del M. Baldo, che, secondo quanto hanno stabilito Dalla Torre Sarthiein (1906), corrisponde principalmente al Pinus pumilio. A questo si applica pure il sinonimo del Seguier, (v. BIBL. ver.) che riferendosi a questa specie così la descrive: "Pini species pumila... quae statim a radice in lentos et obsequentes ramos, tametsi crassos dividitur, parum se extollentes, sed longe lateque sesc diffundentes".

var. pumilio (Haenke) Zenari (1921).
SYN.: Pinus montana Mill.?, Du Roi (1771); P. magellensis Schouw p. p. (1885); P. montana B Pumilio Willk. (1887).
BIBL. ver.: Pinus Mugus Goir., Fl. ver. I, 10; P. Mugus Goir., Prodr. Fl. ver., N. G. B. I. XIV (2), 86; P. Mugus Poll., Fl. ver. III, 135; P. Pumilio Poll., Viagg. etc., 54, 60, 100, 105, 121; P. Sylvestris montana altera Segu., Pl. ver. II, 256; Pino Tubulo di Plinio o genere di Pinastro sterile, gl'taliani lo chiamano Mugo Pona, Monte Baldo, 196; Pino o Mugho del volgo, ovvero Pino Tubulo di Plinio o genere di Pinastro sterile Pona (l.c.), 237; Picea silvestre detta dagli abitanti Mughi Calc., Viagg. di M. B., 13.
NOM. DIALETT.: Pino selvadego, Mugo, Bugo.
DIFFUSIONE: Alpi, Carpazi, Balcani.
Italia: zone elevate da 1200 a 2700 m su substrato prevalentemente calcareo, nelle Alpi, nell'Appennino piemontese, abruzzese e campano, dal piano montano, orizzonte montano inferiore, al piano culminale, orizzonte subalpino, talora alpino. Forma boschi puri o misti a Larix decidua, Pinus sylvestris, Picea abies, spingendosi sovente fino all'orizzonte degli arbusti contorti. Sp. basifila.
Specie caratteristica dell'ordine dei Vaccinio-Piceetalia BR.-BL.39.
6-9 P PEAI V-VII

È abbondante in tutte le zone più elevate dei monti veronesi (1200-2200 m.), sia della catena del Monte Baldo (Mang.!, C.M.!,!, clic dei Lessini (Calc., Pona, Segu., Poll., Goir.,!): così sul Baldo presso Noveza (Ton.!), alle Acque Negre!, Coval Santo (Goir.!), Valfredda, Valbrutta, alla Lonza, Naole (Goir.); sui Lessini su tutto il Gruppo del Carega!!, Monte Posta (Goir.), Passo Pertica (Goir.!,!!), Monti di Giazza!!, M. Zeola (C. M.!), Campobrun (Goir.,!), M. Alba (Goir.), sul Malora! etc.
Nel versante occidentale del Monte Baldo può talora scendere al di sotto dei 1000 m., avvicinandosi alla forma corrispondente a Pinus uncinata (Goir.). Come, si è detto Pinus pumilio è caratteristico dei Vaccinio-Piceetalia: si accompagna talora con Erica carnea, Polygala chamaebuxus, Rhododendron hirsutum, Rh. ferrugineum, Juniperus communis subsp. nana, Homogyne alpina, Vaccinium myrtillus, Rosa pendulina, Daphne mezereum, Carex sempervirens, C. firma, Sesleria coerulea, Dryas octopetala, Horminum pyrenaicum, Gentiana clusii, Silene acaulis.



7. Pinus cembra L.
Sp. Pl. 1000 (1753).
BIBL. ver.: Pinus cembra Goir., Fl. ver. I, 10; P. cembra Goir., Prodr. Fl. ver., N. G. B. I. XIV (2), 87; P. cembra Poll., Fl. ver. III, 137.
NOM. ITAL.: Pino cembro.
NOM. DIALETT.: Zimbro, Zirmolo, Cirmolo.
DISTRIBUZIONE GEOGRAFICA: elemento alpino-carpatico.
DIFFUSIONE: Alpi, Carpazi. 2 varietà sono dell'Asia boreale.
Italia: qua e là nelle Alpi dalle Marittime alle Austriache, dal piano montano, orizzonte montano superiore, al piano culminale, orizzonte subalpino. 1600-2100 m (1200-2585).
Specie sciafila senza particolari esigenze per il substrato.
Specie caratteristica del Rhododendro-Vaccinion Br.-Bl. 26.
P PEAI V-VI

Pare che questa specie, come dice Goiran (1. c.) secondo la testimonianza di Ambrosi e Laicharding, un tempo crescesse sul M. Baldo e in nessun altro luogo del territorio del veronese. Però né il Calzolari, né il Pona, né il Seguier, né il Moreni, né il Pollini, né il Tonini, né tanto meno il Goiran ed altri botanici più recenti mai s'imbatterono in un solo esemplare di Pinus cembra. Non si può tuttavia escludere che tale pinacea nei secoli addietro crescesse sul Monte Baldo, dato che anche attualmente si può rinvenire nel vicino trentino. Resta però il fatto che oggi sul Monte Baldo questa specie manca completamente. Nell'Erbario generale del Museo Civico di Storia Naturale di Verona è presente un esemplare raccolto dal Manganotti sul Monte Baldo, ma la determinazione risulta errata (!).









II. Fam. Cupressaceae ↑↑↑


5. Gen. Cupressus L. ↑↑
(Gen. pl. ed. 1, 1737)

8. Cupressus sempervirens L.
Sp. Pl. 1002 (1753).
BIBL. ver.: Cupressus sempervirens Goir., Fl. ver. I, 10; C. sempervirens Goir., Prodr. Fl. ver., N. G. B. I. XIV (2), 94: C. sempervirens Poll., Fl. ver. III, 141 var. α.
NOM. ITAL.: Cipresso.
NOM. DIALETT.: Zipresso.
DISTRIBUZIONE GEOGRAFICA e DIFFUSIONE: elemento originario dei paesi mediterranei orientali, Cirenaica, Creta, Rodi, Cipro, Siria e Persia bor., è sovente coltivato a scopo ornamentale e forestale.
Italia: coltivato e subnaturalizzato nella regione mediterranea, e talora nella submontana, nella Penisola e nelle Isole.
P PEAI I-III.

Pur essendo uno degli elementi più caratteristici dei colli veronesi, particolarmente di quelli prospicienti il Lago di Garda, Cupressus sempervirens non è taxon spontaneo della flora di questo territorio, anche se talora si può trovare subnaturalizzato: frequente lungo le pendici che degradano sul Garda da Bardolino a Navene!, su tutti i colli veronesi (Ton.!) dai dintorni di Tregnago (A. M.!) alla zona circostante Montorio (Goir.!), Pescantina (Goir.!) e sui Lessini fino alla zona submontana come sul Monte Comun (Goir.!).

Thuja occidentale L. e Th. orientalis L., l'una di origine americana, l'altra asiatica, vengono frequentemente coltivate sotto diverse forme a scopo ornamentale.





6. Gen. Juniperus L. ↑↑ (Gen. pl. ed. I, 1737)

9. Juniperus communis L.
Sp. Pl. 1040 (1753).
BIBL. ver.: Juniperus communis Goir., Fl. ver. I, communis Goir., Prodr. Fl. ver., N. G. B. I. XIV (2), 92; J. communis Poll., Fl. ver. III, 90 var. α; J. communis Poll., Viagg. etc., 86; Juniperus vulgaris fruticosa Segu., Pl. ver. II, 260; Ginepro minore ovvero volgare Pona, Monte Baldo, 152; Juniperus Calc., Viagg. di M. B., 12.
NOM. ITAL.: Ginepro.
NOM. DIALETT.: Zinevro, Ginevro.


Nel territorio veronese si possono distinguere di Juniperus communis L. due sottospecie:

subsp. communis
SYN.: var. vulgaris Spach.
DISTRIBUZIONE GEOGRAFICA: elemento eurasiatico.
DIFFUSIONE: Europa, Nordafrica, Asia boreale e occidentale, Himalaja.
Italia: boschi cedui, pascoli aridi e secchi dal piano basale, orizzonte submediterraneo, al piano montano, orizzonte montano inferiore (superiore). 100-1600 m (1800).
4-7 P(Ph) PEAI II-IV.

È assai comune in tutti i colli e monti del veronese (Mang., Goir.,!) fin verso 1500 m; a partire dalla quota di 1200-1300 m si può trovare assieme alla subsp. nana, che poi prevarrà nella zona subalpina: colli attorno Tregnago (A. M.!), presso Grezzana (Mang.!, Ton.!,!), Montorio (Goir.!), Avesa!, Arbizzano (Goir.!), sul Monte Pastello (Goir.!,!) e sul M. Pastelletto!, nei colli circostanti il Lago di Garda!, sulle pendici del Monte Baldo (Goir.!) come Spiazzi (Goir.) e San Zeno di Montagna (Goir.,!), sui Monti Lessini come sul Monte Cucco di Valpantena (Goir.!), M. Porcile (Goir.!), Val di Squaranto (Goir.,!), Al Maso (Goir.!), Val di Pozzo, Monte Bolca (Goir.) e presso Giazza!.

subsp. nana
Sime in Sowerby, Engl. Bot. ed. 3,8:275, t. 1383 (1868).
SYN.: Juniperus communis γ L. (1758); J. sibirica Burgsd. (1787); J. montana Arr. (1789); J. nana Willd. (1805); J. alpina Gray (1821).
BIBL. ver.: Juniperus nana Goir., Fl. ver. I, 12; J. alpina Goir., Prodr. Fl. ver., N. G. B. I. IXV (2), 93; J. communis var. nana Poll., Fl. ver. III, 191; J. nana Poll., Viagg. etc., 99; Juniperus minor montana folio latiore fructuque longiore Segu., Pl. ver. II, 261; Ginepro di spezie minima Pona, Monte Baldo, 170; Juniperi non resiniferi Calc., Viagg. di M. B., 12?
NOM. ITAL.: Ginepro nano.
NOM. DIALETT.: Zinevro, Zinevrelle.
DISTRIBUZIONE GEOGRAFICA: elemento artico-alpino (eurosibirico-nordamericano).
DIFFUSIONE: Europa, Asia boreale, America boreale.
Italia: luoghi aridi, pascoli magri dal piano montano, orizzonte montano superiore, al piano culminale, orizzonte alpino, nelle Alpi, Appennino, Sardegna e Corsica. 1700-2500 m (1200-3500).
Prevalentemente ossifila.
Specie caratteristica dell'ordine dei Vaccinio-Piceetalia BR.-BL.39.
6-9 Pn, Ch PEAI V-VI.

Cresce nei luoghi aridi e sassosi, nei pascoli magri fra 1200 e 2200 m d'altitudine sia sui Monti Lessini che sul Baldo: cosÌ su tutta la catena del Monte Baldo tanto sul versante occidentale che orientale (Goir.) come all'Artillon (Goir.!), in Valfredda (Mang.!), alle Acque Negre!; sui Lessini sul Monte Posta (Goir.!) presso Passo Pertica!!, a Campobrun (Goir.), sui Monti Zevola (A. M.!, C. M.!) e Alba (Goir.), sul Malera!!, alla Sega di Ala! ecc.

Trovasi spesso assieme a Pinus mugo var. pumilio, Rhododendron hirsutum, Rh. ferrugineum, Erica carnea e talvolta con Cytisanthus radiatus.


Juniperus sabina L.
(SYN.: Sabina vulgaris Antoine, S. officinalis Garcke)
non è specie spontanea nel territorio veronese; sovente è coltivato nei giardini e nei parchi assieme ad altre specie di Juniperus.













Class. TAXOPSIDA

Ord. TAXALES ↑↑↑↑

III. Fam. Taxaceae ↑↑↑


7. Gen. Taxus L. ↑↑
(Gen. pl. ed. I, 1737)

10. Taxus baccata L.
Sp. Pl. 1040 (1753).
BIBL. ver.: Taxus boccata Goir., Fl. ver. I, 13; T. baccata Goir., Prodr. Fl. ver., N. G. B. I. XIV (2), 83; T. baccata Poll., Fl. ver. III, 193; T. baccata Poll., Viagg. etc., 107, 120; Taxus Segu., Pl. ver. II, 262; Tasso detto del Lobelio Milos di Teofrasto ovvero δειλαξ di Dioscoride et di Galeno Pona, Monte Baldo 152, e nell'indice dell'opera Tasso arbore; Taxus arbor Calc., Viagg. di M. B., 23.
NOM. ITAL.: Tasso, Albero della morte.
NOM. DIALETT.: Nasso, Tasso.
DISTRIBUZIONE GEOGRAFICA: elemento europeo-asiatico sudoccidentale.
DIFFUSIONE : Europa, Asia media e boreale, africa boreale (Algeria).
Italia: qua e là nei boschi delle Alpi, degli Appennini e delle Isole, talora coltivato, dall'orizzonte submediterraneo all'orizzonte montano inferiore.
Specie caratteristica del Taxo-Fagetum Eh. 47.
4, 6, 7 P PEAI II-IV.

Piuttosto raro, s'incontra sporadico dai colli alla regione montana, più spesso sotto forma di frutice che di albero, nei boschi di conifere e latifoglie prevalentemente con suolo calcareo: sui colli veronesi (Ton.!), sul Monte Baldo (Calc., Pona, Segu., Poll., Mang.!, Goir., C. M.!) come alle Acque Negre, Pian della Cenere, alle Fassole, Val di Canton sopra Malcesine, dintorni di Belluno veronese e Caprino (Goir.); sui Monti Lessini presso Velo (A. M.!), Bosco Chiesanuova (Ton.!, Goir.!), nella Val Fraselle vicino a Giazza!, nei dintorni di Revolto (Goir.,!), nella Valle dei Ronchi (Goir.), tra la Sega di Ala e il Passo di Rocca Pia, sul Corno d'Aquilio (Goir.), alle pendici del Monte Malera (Goir.) e a quote inferiori tra Tregnago e Giazza (Goir.), nel Vajo Squaranto (Goir.,!), dell'Anguilla, presso Cerro, Arzarè, Lughezzano (Goir.) ecc. fino alla pianura, come a S. Michele (Biadego!), dove sovente viene coltivato nei parchi e nei giardini!.Certamente, come lo testimoniano Calzolari, Pona, Seguier ed in parte anche Pollini (l.c.), il Tasso nei secoli scorsi era assai più diffuso e frequente che attualmente. A tal proposito sembra esser vero quanto asserisce Zenari (1955), cioè che il Tasso in Europa è in rapido regresso e ciò viene attribuito non tanto all'azione antropica quanto "alla mancanza di discendenza (pochi i semi maturati), ciò che rispecchia condizioni di vita non più ottimali, sia per il regresso delle formazioni boscose che davano alla specie protezione, sia anche per le mutate condizioni climatiche generali". Infatti Taxus baccata è elemento fondamentalmente oceanico e scarsamente resistente al freddo, all'incirca come Fagus sylvatica ed Abies alba. Zenari (l. c.) prosegue: "Taxus baccata attualmente non si trova più nel Fagetum dei versanti settentrionali, ormai troppo fresco per esso; non si trova più nel Quercetum esterno, troppo soleggiato, ma si conserva nelle strette gole montane dove le condizioni di ombrosità ed umidità discretamente uniformi gli offrono ancora condizioni possibili di vita". Tali circostanze si riscontrano sufficientemente sui Monti Lessini (Vajo Squaranto, Val Fraselle, zona di Revolto, Valle dei Ronchi ecc.), in misura oltremodo scarsa sul Monte Baldo.













Subdiv. Angiospermae

Subclass. Apetale

Ord. SALIGALES ↑↑↑↑

IV. Fam. Salicaceae ↑↑↑


8. Gen. Salix L. ↑↑
(Gen. pl., ed. v, 447, 1754)

11. Salix fragilis L.
Sp. Pl. 1017 (1753).
SYN.: Salix persicifolia Schleich. (1807); S. pendula Sér. (1815) p. p.; S. fragilior Host (1828).
BIBL. ver.: Salix fragilis Goir., Fl. ver. I, 182; S. fragilis Goir., Erb. est. e autunn. etc., Bull. Soc. Bot. It., 542, 1893; S. fragilis Goir., Juglandaceae et Salicaceae ver., Bull. Soc. Bot. It., 19, 1893; S. fragilis Poll., Fl. ver. III, 171.
NOM. ITAL.: Salcio fragile.
DISTRIBUZIONE GEOGRAFICA: elemento eurasiatico.
DIFFUSIONE: Europa, Asia occidentale.
Italia: qua e là lungo i fiumi e corsi d'acqua in genere, nei luoghi umidi dal piano all'orizzonte submontano nella Penisola e nelle Isole. 100-1000 m.
Specie caratteristica del Chaerophyllo-Salicetum fragilis Th. Müll. et Görs 58.
2? P PEA II-IV.

A proposito di questa specie Goiran (1893, 1. c.) nel capitolo dedicato alle Salicaceae così si esprime: "Rara. Lungo l'Adige in Campomarzo di Verona, nei luoghi stati inondati dal fiume in occasione di piene." Successivamente nella Flora giudica questo Salice come "raro, e forse accidentalmente (marzo 1871), in Campomarzo di Verona...". Il materiale relativo a tale specie presente nell'Erbario generale del Museo Civico di Storia Naturale è rappresentato invero da un solo esemplare, raccolto dal Goiran - circum Verona, Pestrino, 1 aprile 1872. Lo stesso Goiran, evidentemente non sicuro della determinazione, molti anni dopo, ed esattamente il 27 ottobre 1905, aggiunse; "Tutto ponderato mi sembra sia una forma di Salix alba L.". L'esame dell'esemplare ed in particolare la morfologia e l'habitus fogliare confermano del tutto quest'ultima ipotesi.



12. Salix alba L.
Sp. Pl. 1021 (1753).
SYN.: Salix aurea Salisb. (1796).
BIBL. ver.: Salix alba Goir., Fl. ver. I, 181; S. alba Goir., Erb. est. e autunn. etc.,Bull. Soc. Bot. It., 542, 1893; S. alba Goir., Juglandaceae et Salicaceae ver., Bull. Soc. Bot. It., 19, 1898; S. alba Poll., Fl. ver. III, 155; Salix vulgaris alba arborescens Segu., Pl. ver. II, 263.
NOM. ITAL.: Salice bianco, Salice da pertiche.
NOM. DIALETT.: Salgàr.
DISTRIBUZIONE GEOGRAFICA: elemento eurasiatico-submediterraneo.
DIFFUSIONE: Europa, Asia occ. centr. e bor., Africa boreale; America (colt. e naturalizzato).
Italia: fossi e luoghi umidi dal piano basale al piano montano, orizzonte montano inferiore, nella Penisola ed Isole. 100-1200 m.
Specie caratteristica del Salici-Populetum (Tx. 31) Meijer Dr. 36.
1-7 P PEA III-IV.

Spontaneo, ma talvolta anche coltivato, Salix alba è soprattutto diffuso nella pianura lungo i fossati ed i corsi d'acqua in genere (Goir.,!), sulle loro sabbie e ghiaie; sporadicamente può spingersi fino alla media montagna.

Esemplari d'Erbario: Tregnago (A. M.), Grezzana (Goir.), corso dell'Adige presso Verona (Goir.).
Si distinguono inoltre le due seguenti sottospecie:

subsp. vitellina (L.) Arcang.
Comp. Fl. Ital. 626 (1882).
SYN.: Salix vitellina L. (1753); S. alba L. var. vitellina (L.) Sér. (1815).
BIBL. ver.: Salix alba var. vitellina Goir., Fl. ver. I, 181; S. vitellina Poll., Fl. ver. III, 156.

4,6 Viene spesso coltivata; inselvatichita trovasi qua e là come in Valpolicella, Valpantena ecc.

subsp. coerulea (Sm). Rech. fìl.
Osterr. Bot. Zeitschr. 110:338 (1963).
SYN.: Salix coerulea SM. (1812).
BIBL. ver.: Salix alba var. coerulea Goir., Fl. ver. I, 181.

1-7 Qua e là nello stesso ambiente di Salix alba typica.



13. Salix babylonica L.
Sp. Pl. 1017 (1753).
BIBL. ver.: Salix babylonica Goir., Fl. ver. I, 181; S. babylonica Goir., Erb. est. e autunn. etc., Bull. Soc. Bot. It., 542, 1893; S. babylonica Goir., Juglandaceae et Salicaceae ver., Bull. Soc. Bot. It., 19, 1898; S. babylonica Poll., Fl. ver. III, 156.
NOM. ITAL.: Salcio piangente.
NOM. DIALETT.: Salice piangente.
DISTRIBUZIONE GEOGRAFICA: elemento originario del Sudasia.
DIFFUSIONE: coltivato e talora inselvatichito in tutte le regioni temperate.
Italia: luoghi umidi e corsi d'acqua, quasi sempre coltivato, dal piano alla media montagna nella Penisola e nelle Isole.
1-7 P PEA IV-V.


Un tempo assai più diffuso che attualmente!; coltivato per ornamento dal piano fin verso i 900-1000 m (Goir.,!).

Esemplari d'Erbario: Grezzana (Ton.), Montorio (Goir.), Val di Mezzane (Goir.).



14. Salix triandra L.
Sp. Pl. 1016 (1753).
SYN.: Salix amygdalina L. (1753); S. auriculata Mill. (1768); S. amygdalifolia Gilib. (1792).
BIBL. ver.: Salix amygdalina Goir., Fl. ver. I, 182; S. amygdalina Goir., Erb. est. e autunn. etc., Bull. Soc. Bot. It., 542, 1893; S. amygdalina Goir., Juglandaceae et Salicaceae ver., Bull. Soc. Bot. It., 19, 1898; Salix folio amygdalino utrinque virente aurito Segu., Pl. ver. II, 264.
NOM. ITAL.: Salcio da ceste.
NOM. DIALETT.: Stropàr, Salgàr.
DISTRIBUZIONE GEOGRAFICA: elemento eurasiatico.
DIFFUSIONE: Europa, Asia media e boreale, Africa Nordoccidentale.
Italia: luoghi umidi, ma più frequentemente lungo i corsi d'acqua, dal piano basale al piano montano, orizzonte montano inferiore, nella Penisola e nelle Isole.


Specie caratteristica del Salicetum triandrae Malc. 29.
Si possono distinguere due sottospecie:

subsp. concolor (Koch) Neumann ex Rechinger (1957).
SYN.: Salix ligustrina Host. (1828); S. amygdalina L. var. concolor Koch (1837).
BIBL. ver.: Salix amygdalina var. concolor Goir., Fl. ver. I, 182; S. triandra Poll., Fl. ver. III, 157.
1-7 P PEA IV-V

Più frequente della sottospecie seguente, si trova nei luoghi paludosi ed umidi, nelle risaie e soprattutto lungo i corsi d'acqua come il Mincio, l'Adige ed il Tartaro (A. M., Mang.!, Goir.!, G. M.!), lungo le rive del Lago di Garda e nella Val d'Adige; si spinge però anche sui colli e ad altitudini superiori sia sul Monte Baldo, come presso Salzan, Basiana, Ferrara (Goir.), Brentonico (Poll.), che sui Lessini, Gruppo del Carega!

subsp. discolor (Koch) Neumann ex Rechinger (1957).
SYN.: Salix tenuiflora Host. (1828); S. amygdalina L. var. discolor Koch (1837).
BIBL. ver.: Salix amygdalina var. discolor Goir., Fl. ver. I, 182; S. amygdalina Poll., Fl. ver. III, 156. I, 2, 4 P PEA IV, V.


Soprattutto lungo il corso dell'Adige sulle sabbie depositate dal fiume (Mang., Goir., C. M.).



15. Salix reticulata L.
Sp. Pl. 1018 (1753).
SYN.: Chamitea reticulata (L.) Kern. (1860).
BIBL. ver.: Salix reticulata Goir., Fl. ver. I, 188; S. reticulata Goir., Erb. est. e autunn. etc., Bull. Soc. Bot. It., 543, 1893; S. reticulata Goir., Juglandaceae et Salicaceae ver., Bull. Soc. Bot. It., 22, 1898; S. reticulata Poll., Fl. ver. III, 166; S. reticulata Poll., Viagg. etc., 100, 102; Salix pumila folio rotando Segu., Pl. ver. II, 266.
NOM. ITAL.: Salcio reticolato.
DISTRIBUZIONE GEOGRAFICA: elemento artico-alpino, circumpolare.
DIFFUSIONE: Europa alpina e boreale, Asia boreale, America boreale.
Italia: rupi, pascoli, terreni alluvionali, massi rocciosi, nelle Alpi nel piano culminale. 1500-2500 m (1300-3400).
Specie basifila, cresce spesso in associazione, soprattutto nei macereti, con Salix retusa.
Specie caratteristica del Salicetum retuso-reticulatae BR.-BL. 26 (A).
8.9 Pn (Ch) pEA VII-IX

Predilige pascoli e luoghi rupestri tra 1700 e 2200 m (Goir.,!): sul Monte Baldo (Ton.) in tutta la regione subalpina (Mang.!) come Cima Telegrafo (Goir.!), Valle delle Pietre (Goir.!, C. M.!), Val Grande e Valdritta (Goir.!), Val Losana e Val degli Ossi (Goir.!), Naole (Ton.!); sui Monti Lessini sul Monte Malera (Goir.,!), sopra Velo (A. M.), e su tutto il Gruppo del Carega! come su Cima Posta (Goir.!, C. M.,!!), sul Monte Zeola (C. M.!), Campobrun (C. M.!).



16. Salix herbacea L.
Sp. Pl. 1018 (1753).
SYN.: Salix pumila Salisb. (1796).
BIBL. ver.: Salix herbacea Goir., Fl. ver. I, 188; S. herbacea Goir., Juglandaceae et Salicaceae ver., Bull. Soc. Bot. It., 23, 1898; S. herbacea Poll., Fl. ver., III, 159; S. herbacea Poll., Viagg. etc., 100, 108.
NOM. ITAL.: Salcio sassatile, S. erbaceo.
DISTRIBUZIONE GEOGRAFICA: elemento artico-alpino, circumpolare.
DIFFUSIONE: Europa, Siberia, Nordamerica.
Italia: pascoli umidi e sassosi, detriti, morene, vallette nivali, nel piano culminale nelle Alpi e nell'Appennino abruzzese e piceno. 1700-3000 m (3400). Specie ossifila.
Specie caratteristica del Salicetum herbaceae BR.-BL. 31 (A).
8-9 Pn (Ch) pEA VII-IX.

Non può dirsi certamente specie frequente nel territorio veronese!; sporadica qua e là alle quote più elevate tra le fessure delle rupi (Goir.) o sui pascoli umidi nelle zone più elevate!: sul Monte Baldo nella Valle degli Ossi (Goir.), nella Valdritta e nella Valle delle Pietre (Goir.) e all'Altissimo di Nago (Poll., Goir.); sui Monti Lessini (Mang.,!), sul Gruppo del Carega!.



17. Salix retusa L.
Syst. Nat. ed. 10, 2: 1287 (1759).
BIBL. ver.: Salix retusa Goir., Fl. ver. I, 188; S. retusa Goir., Erb. est. e autunn. etc., Bull. Soc. Bot. It., 543, 1893; S. retusa Goir., Juglandeaceae et Salicaceae ver., Bull. Soc. Bot. It., 23, 1898; S. retusa Poll., Fl. ver. III, 158; S. retusa Poll., Viagg. etc., 100, 102; Salix alpina serpillifolio lucido Segu., Pl. ver. III, 287; S. alpina minima repens reiuso serpillifolio lucido Segu., Pl. ver. III, 287.
NOM. ITAL. Salcio sermollino.
DISTRIBUZIONE GEOGRAFICA: elemento montano medio-sudeuropeo.
DIFFUSIONE: Pirenei, Alpi, Appennini, Giura, Balcani, Carpazi, Altai.
Italia: pascoli, luoghi rupestri nelle Alpi, nell'Appennino piceno, abruzzese, campano, lucano, dal piano montano, orizzonte montano superiore, al piano culminale 1500-2900 m (500-3400). Specie basifila pioniera dei terreni calcarei, in associazione con Salix reticulata.
Specie caratteristica del Salicetum retuso-reticulatae BR.-BL. 26 (A).
8, 9 Pn (Ch) pEA VII-IX.

Cresce piuttosto copioso nelle zone elevate dei monti veronesi, spesso nelle stazioni in cui vive Salix reticulata (Goir.,!): sul Monte Baldo nella Valle degli Ossi (Mang.!), nella Valle delle Pietre (Goir.!, C. M.!), a Costabella (Goir.!), sul Telegrafo (Goir.!); sui Monti Lessini (A. M., Goir., C. M.,!), sul Gruppo del Carega (C. M.,!).



18. Salix serpyllifolia Scop.
Fl. Garn. ed. 2,2: 255 (1772).
SYN.: Salix refusa var. serpyllifolia (Scop.) Arcang. (1882).
BIBL. ver.: Salix refusa var. serpyllifolia Goir., Fl. ver. I, 189; S. refusa var. serpyllifolia Goir., Erb. est. e autunn. etc., Bull. Soc. Bot. It., 543, 1893; S. serpyllifolia Goir., Juglandaceae et Salicaceae ver., Bull. Soc. Bot. It., 23, 1898. Pollini e Seguier hanno identificato nelle loro opere Salix retusa con S. serpyllifolia.
DISTRIBUZIONE GEOGRAFICA: elemento alpino.
DIFFUSIONE: Alpi.
Italia: colla specie precedente, seppur più di rado.
Specie caratteristica dell'ordine dei Seslerietalia coeruleae (?) BR.-BL. 26.
8,9 Pn (Ch) p EA VII-IX.

Assieme a Salix retusa, ma più raramente, nelle zone più elevate: sul Monte Baldo a Costabella (Goir.!), nella Valle delle Pietre (Ton.!), nella Valle degli Ossi (De Bracht) ecc.; sui Monti Lessini alle Gozze sopra Velo (A. M.!), Campobrun (C. M.!), sul Monte Posta (Goir.!, C. M.!) e sulla Cima Carega (C. M.!,!).



19. Salix breviserrata B. Flod
Arkiv Botanik 29 (I8): 44 (1940).
SYN,: Salix myrsinites L. (1753) p. p.; S. arbutifolia Willd. (1805), non Pall.
BIBL. ver.: Salix Myrsinites Goir., Fl. ver. I, 187; S. Myrsinites Goir., Juglandaceae et Salicaceae ver., Bui. Soc. Bot. It., 22, 1898; S. Myrsinites Poll., Fl. ver. III, 167; Salix pumila alpina myrsinites Segu., Pl. ver. III, 287.
DISTRIBUZIONE GEOGRAFICA: elemento montano sudeuropeo.
DIFFUSIONE: Pirenei, Alpi, Appennini.
Italia: pascoli e luoghi cespugliosi del piano culminale, orizzonte subalpino, nelle Alpi, dalle Alto-Atesine alle Marittime, e nell'Appennino abbruzzese e piceno. 1800-2500 m (1600-2700).
Specie prev. ossifila.
8,9 Pn, Ch PEA VI-VIII.

Questo piccolo frutice cresce esclusivamente nelle zone elevate dei monti veronesi: così sul Monte Baldo al Coval Santo (Goir.!), nella Valle delle Pietre (Goir.!), alla Colma dell'Artillon (Goir.!), in Val Losana (Goir.), alla Lonza ed in Noveza (Segu.) ed in tutte le valli alpine che si affacciano sul Lago di Garda (Poll., Goir.); sui Monti Lessini sul Gruppo del Carega (Goir.,!) come sul M. Zeola (A. M.!, Goir.), al Passo della Lora! e sull'Obante!



20. Salix nigricans Sm.
Trans. Linn. Soc., London, 6:120 (1820).
SYN.: Salix phylicifolia L. (1753) p. p.; S. spadicea Vill,. (1786); S. myrsinifolia Salisb. (1796); S. amaniana Willd. (1805).
BIBL. ver.: Salix nigricans Goir., Fl. ver. I, 185; S. nigricans Goir., Erb. est. e autunn. etc., Bull. Soc. Bot. It.3 542, 1893; S. nigricans Goir., Juglandaceae et Salicaceae ver., Bull. Soc. Bot. It., 21, 1898; S. Wulfeniana Poll., Fl. ver. III, 160; S. spontanea fragilis amygdalìno folio non auriculato, cortice albo Segu., Pl. ver. III, 290.
NOM. ITAL.: Salcio di monte.
NOM. DIALETT.: Salgàr, Salgarela, Salgàr selvadego.
DISTRIBUZIONE GEOGRAFICA: elemento eurosiberiano.
DIFFUSIONE: Europa, Asia occidentale e boreale.
Italia: luoghi umidi e boschivi, radure di boschi, nel piano montano, dall'orizzonte montano inferiore all'orizzonte montano superiore, nelle Alpi, Appennini e Corsica. 1000-2000 m (2400).
Specie talora presente nell'Alnetum viridis e nell'Alnetum incanae.
(4), 6-9 Pn PEA VII-VII.

Abbondante e frequente sia come frutice che piccolo albero, cresce in tutti i monti del territorio veronese (dal Garda al confine vicentino), donde, seppur raramente, scende a quote inferiori nelle vallate che da essi si dipartono; così sul Monte Baldo in tutte le valli che solcano i due versanti (Goir.) : presso il Santuario della Corona (Goir.!) e Ferrara (C. M.!), in Val Basiana (Goir.!), Naole (Goir.!), Valfredda (Goir.), Acque Negre (Goir.,!), Pian della Cenere (Goir.), al Covai Santo (Goir.!, C. M.!), nella Valbrutta (Goir.!), alle Bocchette di Naole (C. M.!); sui Monti Lessini a Podestaria (Goir.), sul Corno d'Aquilio (Goir.), sul Corno Mozzo (Goir.), nella Valle di Revolto (Goir., C. M.!,!), a Passo Pertica (C. M.!), sul Monte Posta!, sul Monte Zeola (Goir.); sul Monte Pastello (Goir.) ed infine nell'alta Valpantena ad Alcenago sopra Grezzana (Goir.!).



21. Salix glabra Scop.
Fl. Carn. ed 2,2: 255 (1772).
SYN.: Salix phylicifolia Wulf. (1778), nec al.; S. Pontederae Bell. (1792); S. conuscans Willd. (1805) p. p.; S. Wulfeniana Willd. (1805) p. p.
BIBL. ver.: Salix glabra Goir., Fl. ver. 1, 188; S. glabra Goir., Juglandaceae et Salicaceae ver., Bull. Soc. Bot. II:., 22, 1898; S. corruscans Poll., Fl. ver. III, 162; S. corruscans Poll., Viagg. etc., 105; S. alpina latifolia serrata utrinque glabra et acuminata Segu., Pl. ver. III, 290.
DISTRIBUZIONE GEOGRAFICA: elemento alpino orientale.
DIFFUSIONE: Alpi orientali (Austria, Germania, Svizzera, Italia, Jugoslavia).
Italia: pendii sassosi in arbusteti e macereti nelle Alpi calcaree meridionali nel piano montano 1400-2000 m (310-2250).
Specie prevalentemente basifila.
Specie caratteristica dell'Adenostylion Br.-Bl. 25.
6-9 P PEA VI-VII.

Nelle zone elevate dei monti veronesi : sul Monte Baldo (Mang.) alla Lonza (A. M.!), alle Acque Negre (Poll., Heufl., Mang.!, Goir.), alle Bocchette di Naole (C. M.!); sui Monti Lessini sopra Velo (A. M.!), sul Malera (C. M.!, Biadego!), sul Carega a Campobrun (Biadego!).



22. Salix appendiculata Vill.
Hist. Pl. Dauph. 3:775 (1789).
SYN.: Salix grandifolia Séringe (1815); S. cinerascens Willd. (1805).
BIBL. ver.: Salix grandifolia Goir., Fl. ver. 1, 185; S. grandifolia Goir., Erb. est. e autunn. etc., Bull. Soc. Bot. It., 543, 1893; S. grandifolia Goir., Juglandaceae et Salicaceae ver., Bull. Soc. Bot. It., 21, 1898; S. aurita et polymorpha Poll., Fl. ver. III, 163; S. aurita Poll., Viagg. etc., 110, 113; Salix alpina auricidata, foliis inferioribus lanuginosis, extremitate sabrotundis, superioribus utrinque acuminatis Segu., Pl. ver. III, 291.
NOM. ITAL.: Salciaccio.
NOM. DIALETT.: Monini.
DISTRIBUZIONE GEOGRAFICA: elemento montano medio-europeo.
DIFFUSIONE: Europa centrale, Alpi, Balcani.
Italia: qua e là nei luoghi umidi delle Alpi e degli Appennini dal piano basale, orizzonte submontano, al piano montano 500- 2200 m.
Specie caratteristica del Salicetum appendiculatae (BR.-BL. 50) Oberd. 57.
4, 6-9 P (Pn) PEA IV-V.

Luoghi boschivi e lungo il corso dei torrenti dalla collina alla zona montana: Grezzana (Mang.!), Lugo (Ton.!) ecc.; sui Lessini alla Sega di Ala (Goir.), lungo la Liana (Goir.), nei dintorni di Revolto (Goir.,!!), nella Valle d'Illasi (Goir.); sul Monte Baldo presso Ferrara (Goir.), alle Acque Negre e Campion (Poll., Goir.), nella Valle delle Some (Heufler).



23. Salix cinerea L.
Sp. Pl. 1021 (1753).
SYN.: Salix acuminata Mill. (1768); S. cuprea Vill. (1789), non L.; S. dumetorum Sut. (1802).
BIBL. ver.: Salix cinerea Goir., Fl. ver. I, 184; S. cinerea Goir., Erb. est. e autunn. etc., Bull. Soc. Bot. It., 543, 1893; S. cinerea Goir., Juglandaceae et Salicaceae ver., Bull. Soc. Bot. It., 20, 1898; Salix acuminala et cinerea Poll., Fl. ver. III, 164.
NOM. ITAL.: Salice cenerognolo.
NOM. DIALETT.: Salgarèla, Salgar selvàdego.
DISTRIBUZIONE GEOGRAFICA: elemento eurasiatico.
DIFFUSIONE: Europa, Asia media, Africa Nordoccidentale.
Italia: lungo i corsi d'acqua, luoghi freschi ed umidi nelle Alpi, App. ed Isole dal piano basale al piano montano, orizzonte montano superiore. → 2100 m.
Specie caratteristica dell'Alnion glutinosae (Malc. 29) Meijer DR. 36.
1-9 P(Pn) PEA III-IV.

Frutice od albero di non eccessive dimensioni, Salix cinerea cresce in tutte le fasce di vegetazione del territorio dalle Valli Grandi Veronesi, all'alta pianura, ai colli fino all'orizzonte subalpino!: lungo il corso del Tartaro, come a Vigasio (Mang.!), nei dintorni di Verona lungo l'Adige (Goir.) e presso le rive del Lago di Garda (Poll.); in tutti i colli (Goir.!) come ad Avesa (Goir.!, Ton.), nella Valpolicella presso Negrar, nella Valpantena presso Grezzana! e nella Val d'Illasi (Goir.); sul Monte Pastello (Goir.), sui Monti Lessini come presso Bosco Chiesanuova (Ton.!, Goir.!), sul Malera (Goir.!,!), sul Monte Bolca, nel Vajo di Squaranto (Goir.!); sul Monte Baldo presso Ferrara e al Santuario della Corona (Goir.!), alla Lonza, a Campedello, in Valbrutta (Goir.) ed in Valfredda (Poll.).



24. Salix caprea L.
Sp. Pl. 1020 (1753).
SYN.: Salix hybrida Vill. (1789); S. praecox Salisb. (1796); S. ulmifolia Thuill. (1799), non Vill.
BIBL. ver.: Salix Caprea Goir., Fl. ver. I, 184; S. Caprea Goir., Erb. est. e autunn. etc., Bull. Soc. Bot. It., 543, 1893; S. Caprea Goir., Juglandaceae et Salicaceae ver., Bull. Soc. Bot. It., 20, 1898; S. caprea Poll., Fl. ver. III, 165; S. caprea Poll., Viagg. etc., 18; Salix latifolia rotunda Segu., Pl. ver. II, 264; Salice di larga foglia Pona, Monte Baldo, 187.
NOM. ITAL.: Salice, Salicone.
NOM. DIALETT.: Salgàr, Salgàr bastardo.
DISTRIBUZIONE GEOGRAFICA: elemento eurasiatico.
DIFFUSIONE: Europa, Asia settentrionale, media, occidentale.
Italia: boschi umidi (latifoglie), lungo i corsi d'acqua, nei terreni freschi, dal piano basale al piano montano, orizzonte montano superiore, nelle Alpi, Appennini, Sicilia, Corsica.→ 2150 m.
Specie caratteristica del Sambuco-Salicion capreae Tx. et Neuman 50.
(1)2-9 P(Pn) PEA III-IV nelle stazioni basse, IV-V nelle stazioni più alte.

Molto diffuso in pianura, sui colli, sui monti fino alle zone più elevate nei luoghi ombrosi e lungo i torrenti (Pona, Segu., Poll., Ton., Mang., Goir.,!): lungo l'Adige nei dintorni di Verona (Goir.,!), presso le rive del Lago di Garda (Lazise) (Fontana), nei dintorni di Grezzana (Ton.!,!), su tutti i colli e monti veronesi (Mang.!, Goir.!), così sui Lessini a Giazza!!, sul Malera!!, presso Cerro!!, Bosco Chiesanuova (Goir.!,!!) ccc., nella Valle di Tregnago (A. M.!, Goir.!, sul Monte Pastello (Goir.) e su tutto il Gruppo del Carega!; sul Monte Baldo (Goir.) come in Val Andrine (Goir.!), Val Basiana (Goir.!), Salzan (Goir.!), Lumini (Goir.!), Ferrara (Goir.!). Goiran (Fl. ver., 184) cita anche la varietà parvifolia Rchb. rinvenuta sulle sabbie dell'Adige e presso Ferrara di Monte Baldo.



25. Salix repens L.
Sp. Pl. 1020 (1753).
BIBL. ver.: Salix repens Goir., Fl. ver. I, 186; S. repens Goir., Juglandaceae et Salicaceae ver., Bull. Soc. Bot. It., 21, 1898; S. repens Poll., Fl. ver. III, 168; Salix pumilae latifoliae genus primum Segu., Pl. ver. II, 265 et III, 309.
NOM. ITAL.: Salice sdraiato.
DISTRIBUZIONE GEOGRAFICA: elemento europeo.
DIFFUSIONE: Europa settentrionale, occidentale e centrale fino all'Italia e alla Penisola balcanica.
Italia: pascoli paludosi e luoghi arenosi delle Alpi e dell'Abruzzo, dal piano montano, orizzonte montano inferiore, al piano culminale, orizzonte subalpino.
Specie caratteristica del Molinion W. Koch 26.
7,9 P, Ch PEA V-VI.

Raro. Nei pascoli alti del Monte Baldo a Novezza, Campion, Acque Negre (Goir.!), Val Losana (Goir.).Salix angustifolia (Wulf.) Neumann (1955) sarebbe stato raccolto (Goiran, l. c., 1897, 1898), su testimonianza del Barone Haussmann (F. von Tir.) dall'Heufler sul Monte Baldo sopra Brentonico verso l'Altissimo di Nago (über Brentonico gegen den Altissimo).



26. Salix foetida Schleicher
in Lam. e DC. Fl. Fr. ed. 3,3:296 (1805).
SYN.: Salix arbuscula auct. alpin. pr. p., non L. s. str.; S. arbuscula L. subsp. foetida (Schleich.) Braun-Blanquet (1933).
BIBL. ver.: Salix arbuscula Goir., Fl. ver. I, 188; S. arbuscula Goir., Juglandaceae et Salicaceae ver., Bull. Soc. Bot. It., 22, 1898; S. arbuscula Poll., Fl. ver. III, 160; Salix folio auriculato laurino utrinque glabro Segu., Pl. ver. III, 288.
NOM. DIALETT.: Salgarèla.
DISTRIBUZIONE GEOGRAFICA: elemento alpino-pirenaico.
DIFFUSIONE: Pirenei centrali, Alpi occidentali e centrali, Nordamerica.
Italia: luoghi sassosi, alluvioni e morene delle Alpi dal piano montano, orizzonte montano superiore, al piano culminale, orizzonte alpino.
1500-2600 m (1000-2750). Specie ossifila.
6,9 Pn PEA V-VI

Sotto forma di piccolo frutice cresce dalla zona montana alla subalpina: così sul Monte Baldo a Mammaor (Heufler), nella Valfredda (Goir.!), al Sassetto (Goir.!), nella Val Losana sotto al Telegrafo (Goir.!), in Val Vaccara (Goir.); sui Monti Lessini nei dintorni di Velo (A. M.!) e di Tregnago (C. M.!), al Corno Mozzo, sul Monte Zeola (Goir.), a Campobrun (C. M.); sul Monte Pastello (Mang.).



27. Salix hastata L.
Sp. Pl. 1017 (1753).
SYN.: Salix Pontederae Vill. ( 1789); S. tenuifolia Sér. ( 1809); S. alpina Schleich. ( 1829); S. elegans Host (1828).
BIBL. ver.: Salix hastata Goir., Fl. ver. I, 185; S. hastata Goir., Erb. est. e autunn. etc., Bull. Soc. Bot. It., 542, 1893; S. hastata Goir., Juglandaceae et Salicaceae ver., Bull. Soc. Bot. It., 21, 1898; S. hastata Poll., Fl. ver. III, 161; S. Pontederana Poll., Viagg. etc., 113; Salix pumila alpina nigricans, folio oleagino serrato Segu., Pl. ver. II, 265.
NOM. DIALETT.: Salgarèla.
DISTRIBUZIONE GEOGRAFICA: elemento eurosiberiano.
DIFFUSIONE: Europa, Asia centrale e boreale, Himalaja.
Italia: luoghi freschi ed umidi dal piano montano al piano culminale, orizzonte subalpino, nelle Alpi e qua e là nell'Appennino piemontese e tosco-emiliano. 1500-2500 m (1000-2775).
Specie basifìla.
Specie caratteristica dell'ordine degli Adenostyletalia Br.-Bl. 31.
6,9 Pn PEA VI-VII

Frutice non molto comune nei luoghi elevati selvatici: sul Monte Baldo alle Acque Negre (Poll., Goir.,!), all'Altissimo di Nago (Heufler), nei dintorni di Ferrara di M. B. (C. M.!); sui Lessini sul M. Pastello (Goir.), nel Vajo dell'Anguilla sotto Podestaria (Goir.), Cima Malera!, Revolto, Monte Zeola (Goir.).



28. Salix viminalis L.
Sp. Pl. 1021 (1753).
SYN.: Salix longifolia Lam. (1778) nec al.; S. virescens Vill. (1786).
BIBL. ver.: Salix viminalis Goir., Fl. ver. I, 183; S. viminalis Goir., Erb. est. e autunn. etc., Bull. Soc. Bot. It., 543, 1893; S. viminalis Goir., Juglandaceae et Salicaceae ver., Bull. Soc. Bot. It., 20, 1898; S. viminalis Poll., Fl. ver. III, 170.
NOM. ITAL.: Brillo, Vetrice, Vimine.
NOM. DIALETT.: Stropar.
DISTRIBUZIONE GEOGRAFICA: elemento eurasiatico.
DIFFUSIONE: Europa centrale, Asia boreale e media; naturalizzato nella America settentrionale.
Italia: coltivato e talora inselvatichito nell'Italia settentrionale e centrale.
Specie caratteristica del Saliceturn triandrae Malc. 29.
1-7 P(Pn) PEA III-IV.

Qua e là coltivata, più spesso inselvatichita!, questa specie cresce nei luoghi umidi come lungo il corso dell'Adige (Goir.,!), Pescantina, Parona ecc. (Goir.), nella Valpantena, come sull'altopiano di Lotrago (Goir.!), alle pendici del Monte Baldo, come a Caprino, Castion (Goir.), Braghizola e Vezzane (Goir.!) ecc.



29. Salix elaeagnos Scop.
Fl. Carn. ed. 2,2: 257 (1772).
SYN.: Salix incana Schrank (1789); S. rosmarinifolia Host (1797); S. riparia Willd. (1805).
BIBL. ver.: Salix incana Goir., Fl. ver. I, 183; S. incana Goir., Erb. est. e autunn. etc., Bull. Soc. Bot. It., 543, 1893; & incana Goir., Juglandaceae et Salicaceae ver., Bull. Soc. Bot. It., 20, 1898; S. riparia Poll., Fl. ver. III, 158; S. riparia Poll., Viagg. etc., 18; Salix oblongo incano acuto folio Segu., II, 265.
NOM. ITAL.: Salcio ripaiolo.
NOM. DIALETT.: Borghignon.
Distribuzione geografica: elemento montano medio e sudeuropeo.
DIFFUSIONE: Europa centrale e meridionale, Asia minore.
Italia: corsi d'acqua e letti di torrenti nella Penisola e Corsica dal piano basale al piano montano, orizzonte montano inferiore.
Specie caratteristica del Salicetum elaeagni Moor. 58 em. Oberd.
(7), 2-7 Pn(P) PEA III-IV.

Sotto forma di frutice o albero si rinviene nei luoghi relativamente umidi, lungo le siepi, nei greti di torrenti e di fiumi ecc. dalla pianura fin verso i 1500 m: nelle sabbie dell'Adige a monte e a valle di Verona (Goir.!,!), S. Giovanni Lupatoto (Goir.!), nei pressi di Affi nella Valsorda e sul Moscal (Goir.,!), lungo le rive del Lago di Garda (Poll., Goir.), nella Valpolicella, nella Valpantena al Vajo del Paradiso, Lugo e Romagnano (Goir.!), sul Monte Zovo (Goir.!), nel Vajo dell'Anguilla (Goir.!), nella Val di Squaranto e nella Valle di Illasi (Goir.), presso Giazza (C. M.!) e Revolto (C. M.); sul Monte Baldo come presso Gamberone (Goir.!), Pian della Cenere (Goir.!), nella Valle Aviona, Campione, Acque Negre (Poll., Goir.,!), nella Valle delle Some (Heufler).



30. Salix purpurea L.
Sp. Pl. 1017 (1753).
SYN.: Salix monandra Ard. (1766); S. pratensis Scop. (1772).
BIBL. ver.: Salix purpurea Goir., Fl. ver. I, 187; S. purpurea Goir., Erb. est. e autunn. etc., Bull. Soc. Bot. It., 543, 1893; S. purpurea Goir., Juglandaceae et Salicaceae ver., Bui. Soc. Bot. It., 22, 1898; S. monandra Poll., Fl. ver. III, 171.
NOM. ITAL.: Salcio rosso.
NOM. DIALETT.: Stropàr rosso, Salgàr porporo.
DISTRIBUZIONE GEOGRAFICA: elemento eurasiatico.
DIFFUSIONE: Europa, Asia media e bor., Giappone, Africa bor.; coltivato nell'America settentrionale.
Italia: presso i corsi d'acqua e nei luoghi umidi, nei terreni alluvionali dal piano basale al piano culminale, orizzonte subalpino, nella Penisola ed Isole. → 2000 m. (2350).
Specie caratteristica dell'ordine dei Salicetalia purpureae Moor 38.
1-7 P(Pn) PEA II-V.

Copioso lungo tutti i corsi d'acqua della Provincia dal piano alla zona montana, soprattutto lungo l'Adige (Mang., Goir., C.M.,!), così presso Legnago, Albaredo, San Giovanni Lupatoto e nei dintorni di Verona (Mang.!, Goir.!, C. M.!); nella Val d'Adige alle falde del Monte Pastello (Goir.!) fra Ceraino e Dolcè; fra Costermano e Garda nella Valle dei Molini (Goir.) ed ancora sulle pendici del Monte Baldo in Val Ticina, Castion veronese, Rivalta e Brentino (Goir.!), nella Valle del Tasso, nella Valle del Pissol e ai Lumini (Goir.) ecc.





9. Gen. Populus L. ↑↑
(Gen. pl., ed. V, 456, 1754).

31. Populus alba L.
Sp. Pl. 1034 (1753).
BIBL. ver.: Populus alba Goir., Fl. ver. I, 189; P. alba Goir., Erb. est. e autunn., Bull. Soc. Bot. It., 544, 1893; P. alba Goir., Juglandaceae et Salicaceae ver., Bull. Soc. Bot. It., 23, 1898; P. alba Boll., Fl. ver. III, 185; P. alba Poll., Viagg. etc., 89; Populus alba majoribus foliis Segu., Pl. ver. II, 267; Popolo bianco Pona, Monte Baldo, 139.
NOM. ITAL.: Pioppo bianco.
NOM. DIALETT.: Albara bianca, Albara matta.
DISTRIBUZIONE GEOGRAFICA: elemento eurasiatico.
DIFFUSIONE: Europa, Asia occidentale e centrale, Africa boreale.
Italia: lungo i fiumi e i corsi d'acqua in genere, nei luoghi umidi della Penisola e delle Isole fino all'orizzonte submontano.
Specie caratteristica del Fraxino-Ulmetum (Tx. 52) Oberd. 53.
1-7 P PEA III-IV.

Più spesso isolato, talvolta in piccoli gruppi, Populus alba, albero alto 10-20 m od arbusto più o meno cespuglioso, si incontra nel territorio veronese dalla bassa pianura fin verso 900-1000 m sui Lessini e sul Monte Baldo: così lungo il corso dell'Adige! come a Ceraino, Pescantina (Goir.!), Pastrengo (Goir.!), Parona (Goir.!), Verona (Mang.!), Legnago (Goir.!) ecc.; sui colli come nei pressi di Grezzana (Goir.!), sul Monte Tondo nella Valpantena, a Sandrà e Castelnuovo (Goir.!), nella Valsorda (Goir.!), presso Rivoli veronese, Caprino e Pesina (Goir.), sopra San Giovanni Ilarione (C. M.!), nella Valle d'Illasi; si spinge infine nella zona montana dal Pastello al Baldo (Crosati, Prabestemmià, ai Cervi) (Goir.) e ai Lessini come Bosco Chiesanuova (Ton.!), San Mauro di Saline (A. M.) ecc.



32. Populus canescens (Aiton) Sm.
Fl. Brit. 3:1080 (1804).
SYN.: Populus alba X tremula Krause (1848), Asch. (1864); P. hybrida M. B. (1808); P. denudata A. Br. (1850).
BIBL. ver.: Populus canescens Goir., Fl. ver. I, 189; P. canescens Goir., Juglandaceae et Salicaceae ver., Bull. Soc. Bot. It, 23, 1898.
DISTRIBUZIONE GEOGRAFICA: elemento europeo.
DIFFUSIONE: Europa occidentale, centrale e meridionale.
Italia: presso i corsi d'acqua, nei luoghi umidi, del piano basale, soprattutto al Nord.
3?-5? P PEA III-V.

Rarissimo. Esemplare d'Erbario: Rivoli veronese, 24.IX. 1874 (Goir.). Rinvenuto inoltre sempre da Goiran alla Golombarola presso Costermano e dal Masè al confine con la provincia di Mantova (Castellaro).



33. Populus tremula L.
Sp. Pl. 1034 (1753).
SYN.: Populus australis Ten. (1830); P. graeca Griseb. (1844), non Arr.
BIBL. ver.: Populus tremula Goir., Fl. ver. I, 189; P. tremula Goir., Erb. est. e autunn. ver., Bull. Soc. Bot. It., 24, 1898; P. tremula Poll., Fl. ver. III, 186; P. tremula Poll., Viagg. etc., 89; Populus lybica Mill., Monte Baldo, 139.
NOM. ITAL.: Tremolo, Pioppo tremolo.
NOM. DIALETT.: Piopo, Àlbara bastarda, Albara selvadega.
DISTRIBUZIONE GEOGRAFICA: elemento eurosiberiano.
DIFFUSIONE: Europa, Asia occidentale, centrale e boreale, Africa boreale.
Italia: luoghi boschivi umidi, specialmente lungo i corsi d'acqua, nella Penisola e nelle Isole, dal piano basale al piano montano. → 2100 m (2400).
Sp. indifferente al substrato.
2-9 P PEA III-IV.

Albero, arbusto o frutice si incontra dai colli alla zona subalpina, più raramente in pianura: Avesa (Ton.!), San Vito di Bussolengo (Goir.!), San Giorgio di Valpolicella!!, Monte Pastello (Mang.!), sul Monte Baldo ai Lumini (Goir.), al Gazo, Novezago, M. Lotrago (Goir.!), all'Altissimo di Nago (Goir.!); sui Lessini dalla Val di Squaranto (Goir.!) a Bosco Chiesanuova (Biadego!) ecc.

var. villosa Lang
SYN.: Populus tremula var. sericea Koehne (1893).

Sopra Avesa (Goir.!), sul Monte Baldo al Gazo, ai Lumini, tra Selvaregina ed Ime (Goir.).



34. Populus nigra L.
Sp. Pl. 1034 (1753).
BIBL. ver.: Populus nigra Goir., Fl. ver. I, 190; P. nigra Goir., Erb est. e autunn. etc., Bull. Soc. Bot. It., 544, 1893; P. nigra Goir., Juglandaceae et Salicaceae ver., Bull. Soc. Bot. It., 24, 1898; P. nigra Poll., Fl. ver. III, 187; P. nigra Segu., Pl. ver. II, 267; Popolo nero Pona, Monte Baldo, 139.
NOM. ITAL.: Pioppo comune, Pioppo nero.
NOM. DIALETT.: Piopa, Àlbara.
DISTRIBUZIONE GEOGRAFICA: elemento eurasiatico.
DIFFUSIONE: Europa centrale e meridionale, Asia temperata, Nordafrica.
Specie caratteristica del Salici-Populetum (Tx. 31) Meijer Dr. 36


Nel territorio veronese si possono distinguere due sottospecie:

subsp. nigra (L.)
SYN.: Populus nigra subsp. genuina Gelar. (1871); P. nigra var. typica Beck (1890); P. nigra var. typica C. K. Schneider (1904).
BIBL. ver.: Populus nigra L. var. typica Goir., Fl. ver. I, 190.
Italia: lungo i fiumi ed i corsi d'acqua in genere, nei luoghi umidi, dal piano basale al piano montano, nella Penisola e nelle Isole.

subsp. pyramidalis (Roz.) Cělak.
SYN.: Populus nigra L. var. italica Du Roi (1772); P. italica Moench (1785); P. pyramidalis Roz. (1786); P. dilatata Ait. (1789); P. nigra L. var. pyramidalis (Roz.) Spach (1841); P. nigra L. subsp. italica (Du Roi) v. Seemen in Aschers et Graeben.
BIBL. ver.: Populus nigra var. italica Goir., Fl. ver. I, 190; P. nigra var. italica Goir., Erb. est. e autunn. etc., Bull. Soc. Bot. It., 544, 1893; P. nigra var. italica Gore., Juglandaceae et Salicaceae ver., Bull. Soc. Bot. It., 24, 1898; P. fastigiata Poll., Fl. ver. III, 187.
NOM. ITAL.: Pioppo cipresso, Pioppo piramidale.
Italia : originario, pare, della Cina, è frequentemente coltivato.
1-7 P PEA III-IV.

Entrambe le sottospecie crescono ovunque dal piano alla zona montana lungo l'alveo dei fiumi e dei torrenti e al margine di fossati (Goir.,!). Frequentemente vengono coltivate, in modo particolare la subsp. pyramidalis, per ornare viali e giardini.

Esemplari d'Erbario: subsp. nigra, Alcenago (Goir.); Verona, sabbie dell'Adige (Goir.).













Ord. JUGLANDALES ↑↑↑↑

V. Fam. Juglandaceae ↑↑↑


10. Gen. Juglans L. ↑↑
(Gen. plant. ed. 5, 431, 1754)

35. Juglans regia L.
Sp. Pl. 997 (1753).
BIBL. ver.: Juglans regia Goir., Fl. ver. I, 180; J. regia Goir., Erb. est. e autunn. etc., Bull. Soc. Bot. It., 542, 1893; J. regia Goir., Juglandaceae et Salicaceae ver., Bull. Soc. Bot. It., 18, 1898; J. regia Poll., Fl. ver. III, 128.
NOM. ITAL.: Noce.
NOM. DIALETT.: Nogàra (la pianta), Nosa (il frutto).
DISTRIBUZIONE GEOGRAFICA: elemento submediterraneo orientale (eurasiatico), originario dell'Asia sudoccidentale.
DIFFUSIONE: pianta coltivata nelle regioni temperate.
Italia: coltivata ovunque nella Penisola e nelle Isole dal piano fino a circa 1000 metri di altezza.
(7-5) 4-7 P(Pn) PEAi IV-V.

Attualmente il Noce nel territorio veronese è diffuso quasi esclusivamente nella collina e nella media montagna fin verso i 1000 m. Nel secolo scorso si poteva invece rinvenire di frequente anche nella bassa e alta pianura dove attualmente è piuttosto raro. Naturalizzato, quasi subspontaneo, vive tra il Lago di Garda ed il confine vicentino (Goir.,!); così cresce sul Baldo come a Campedello, Spiazzi (Goir.) ecc. e sulle zone collinari che da esso degradano da Affi, Incaffi, a Caprino, Marciaga! ecc., ed inoltre sui Monti Lessini e lungo le loro pendici come nei dintorni di S. Anna d'Alfaedo, Fosse (Goir.), Cerro!, Corbiolo!, nella Val d'Illasi!, Badia Calavena, Selva di Progno, Giazza! ecc.

Esemplari d'Erbario: Tregnago (A. M.); e montibus veronensibus (Goir.); colline di Verona (Goir.).













Ord. FAGALES ↑↑↑↑

VI. Fam. Betulaceae ↑↑↑


11. Gen. Betula L. ↑↑
(Gen. plant. ed. 5, 422, 1754)

36. Betula pendula Roth
Tent. Fl. Germ. 1:405 (1788).
SYN.: Betula alba L. (1753) p. p.; B. verrucosa Ehrh. (1791); B. rhombifolia Tausch (1838); B. odorata Rchb. (1850); B. lobulata Kanitz (1864).
BIBL. ver.: Betula alba Goir., Fl. ver. I, 194; B. alba Goir., Erb. est. e autunn. etc., Bull. Soc. Bot. It., 545, 1893; B. alba Goir., Betulaceae ver., Bull. Soc. Bot. It., 67, 1898; B. alba Poll., Fl. ver. ut, 107; Betula Segu., Pl. ver. II, 259; Betula Pona, Monte Baldo, 238; Betula Calc., Viagg. di M. B., 12.
NOM. ITAL.: Betulla, Betulla bianca.
NOM. DIALETT.: Spazzadora.
DISTRIBUZIONE GEOGRAFICA: elemento eurosiberiano.
DIFFUSIONE: Europa, Asia media, boreale.
Italia: zone boschive della regione montana e subalpina, più raramente submontana, nelle Alpi, Appennini, Sicilia (Etna) e Corsica.
(4,5), 6-9 P(Pn) PEA IV-V.

Sotto forma di albero od alberello si incontra dalla zona montana alla subalpina in tutti i monti, ora isolata ora in gruppi più o meno estesi; scende talora nella zona collinare c solo raramente nella pianura dove giunge attraverso le valli seguendo il cammino dei corsi d'acqua (Adige, Tasso ecc.): sul Monte Baldo (Mang.!) come nei dintorni di Ferrara (Mang.!, Goir.!, C. M.!), ai Lavaci e sul Pian della Cenere (Goir.), sul Monte Belpo soprai Lumini; qua e là lungo la valle dell'Adige (Rivoli) (Goir.); sui Lessini al Corno Mozzo (Goir.!), ai Trachi (Ton.!, Goir.!), presso Cerro (Goir.!,!), Corbiolo (Goir.!,!); nel Vajo dell'Anguilla (Goir.!,!) e della Pernisa (Goir.!) e di Squaranto (Goir.!, /), sul Corno d'Aquilio nel Vallon di Fanta (Goir.), al Ponte di Veja e alle Pozze di S. Anna di Alfaedo ed ancora nella Valpantena sul Monte Lubego e presso Alcenago (Goir.); nella Valle di Tregnago (C. M.!) fino nei dintorni di Giazza!!





12. Gen. Alnus Gaertn. ↑↑
(De Fruct. et sem. 2: 54, 1791)

37. Alnus viridis (Chaix) DC.
in Lam. et DC., Fl. Fr. ed 3, 3:304 (1815).
SYN.: Betula viridis Chaix in Villars (1786); Betula alnobetula Ehrh. (1788); Alnaster viridis Spach (1841); Alnus alnobetula (Ehrh.) Hartig (1851); Duschekia ovata Opiz. (1852); Alnobetula viridis (Chaix) Schur (1853).
BIBL. ver.: Alnus viridis Goir., Fl. ver. I, 193; A. viridis Goir., Erb. est., e autunn., Bull. Soc. Bot. It., 545, 1893; A. viridis Goir., Betulaceae ver., Bull. Soc. Bot. It., 66, 1898; Betula ovata Poll., Fl. ver. III, 106; B. ovata Poll., Viagg. etc., 107; Alni species terzia Segu., Pl. ver. III, 286.
NOM. ITAL.: Ontano, Alno spermatofite.
NOM. DIALETT.: Ono de montagna.
DISTRIBUZIONE GEOGRAFICA: elemento montano europeo medio e sudorientale.
DIFFUSIONE: Alpi, Giura merid., Foresta Nera, zona montuosa della Germania centr., Foresta Boema, Sudeti, Carpazi, montagne della Penisola balcanica.
Italia: luoghi boschivi ed umidi, pascoli, macereti dall'orizzonte montano al subalpino nelle Alpi, Appennino piemontese, Corsica. 1500-2300 m (600-2800).
Specie caratteristica dell'Alnetum viridis BR.-BL. 18.
(2-5), 6-9 P(Pn) PEA IV-VI.

Arbusto o piccolo albero di 3-4 m d'altezza, Alnus viridis cresce dalla regione montana all'alpina, prediligendo tuttavia quella subalpina sia sui Monti Lessini che sul Monte Baldo (Segu., Poll., Goir., C. M.,!); talora molto raramente compare anche in pianura dove si spinge seguendo il percorso dei corsi d'acqua (Goir.). Sul Baldo nella selva di Malcesine (Poll./), in tutte le valli alpine che ne solcano il versante occidentale, all'Artillon (Goir., C. M.!), in Val Basiana (Goir.!), nella Valle delle Pietre (Goir.!), alle Acque Negre (Goir.!,!), al Pian della Cenere (Goir.!), in Noveza verso Campion e le Fassole (Goir.); sui Monti Lessini sul Monte Belloca (C. M.!), alla Purga di Bolca (Goir.!, G. M./), presso Velo a S. Vitale (Poll./), sui Monti Zeola, Alba, Gramelon e sul Monte Malera (Goir.!,!).

var. brembana (Rota) Hegi
Ill. Fl. Mitt. III (1), 167 (1957).
BIBL. ver.: Alnus viridis f. brembana Goir., Fl. ver. I, 193.
8-9
Sul Monte Baldo nella Valle delle Pietre e degli Ossi (Goir.); sui Lessini sul M. Zeola (Segu.).



38. Alnus glutinosa (L.) Gaertn
Fruct. et Sem. 2:54 (1791).
SYN.: Betula alnus glutinosa L. ( 1753); B. glutinosa L. ( 1759); Alnus rotundifolia Mill. (1768); B. Alnus Scop. (1772); B. glutinosa Lam. (1783); Alnus nigra Gilib. (1792); Betula paluslris Salisb. ( 1796); Betula glutinosa Vill. ( 1798); Alnus communis Desf. (1804); A. vulgaris Pers. (1807); Betula emarginata Ehrh. in DC. (1815); Alnus februaria O. Ktze. (1867).
BIBL. ver.: Alnus glutinosa Goir., Fl. ver. I, 191; A. glutinosa Goir., Erb. est. e autunn. etc., Bull. Soc. Bot. It., 544, 1893; A. glutinosa Goir., Betulaceae ver., Bull. Soc. Bot. It., 65, 1898; A. glutinosa Poll., Fl. ver. III, 105; A. glutinosa Poll., Viagg. etc., 79; A. rotundifolia glutinosa viridis Segu., Pl. ver. II, 258; Alnus Calc., Viagg. di Monte Baldo, 9.
NOM. ITAL.: Ontano nero, Alno.
NOM. DIALETT.: Ono, Oniza, Onaro.
DISTRIBUZIONE GEOGRAFICA: elemento (nord-)subatlantico-submediterranco.
DIFFUSIONE: Europa, Asia occidentale, Siberia, Africa boreale.
Italia: luoghi umidi e paludosi, lungo i corsi d'acqua dal piano basale a quello montano, nella Penisola e nelle Isole.
1-7 P(Pn) PEA III-IV

Sotto forma di albero, raramente di frutice, cresce spontaneo in tutto il territorio veronese (Calc., Segu., Poll., Mang., Goir.,!) dalla pianura e dalle sponde del Lago di Garda al Monte Baldo e ai Lessini fino a circa 1000 metri di altezza: secus rivulos (Mang.!) quali l'Adige presso San Vito del Mantico (Goir.!), Verona (Goir.!) a San Michele (C. M.!) e i fossati presso Guastalla veronese (Goir.!); sul Garda come nell'Isolotto della Val di Sogno (Goir.!,!), nella Valsorda sopra Bardolino (Goiran/), sul Monte Baldo fin sopra Ferrara (Goir.), sui Lessini come nei dintorni di S. Anna d'Alfaedo (Goir.), nel Vajo Squaranto (Goir.!), sul Monte Bolca (Goir.!, C. M.!), tra Giazza e Revolto!.



39. Alnus incana (L.) Moench
Meth. 424 (1794).
SYN.: Betula Alnus incana L. (1753); Belula incana L. f. (1781); Alnus lanuginosa Gilib. (1792); A. pubescens Sartorelli (1816); A. februaria O. Ktze. var. incana O. Ktze. (1867).
BIBL. ver.: Alnus incana Goir., Fl. ver. 1, 192; A. incana Goir., Erb. est. e autunn. etc., Bull. Soc. Bot. It., 544, 1893; A. incana Goir., Betulaceae ver., Bull. Soc. Bot. It., 68, 1898; Betula incana Poll., Fl. ver. III, 106; Alnus incana Poll., Viagg. etc., 107; A. hirsuta Segu., Pl. ver. III, 285.
NOM. ITAL.: Alno bianco, Ontano bianco, Ontano peloso.
NOM. DIALETT.: Ono de montagna, Onizo.
DISTRIBUZIONE GEOGRAFICA: elemento nord-eurasiatico continentale.
DIFFUSIONE: Europa media e boreale, Asia occidentale e boreale.
Italia: lungo i corsi d'acqua c nei luoghi umidi della zona montana, più raramente a quote inferiori, dell'Italia boreale e dell'Appennino centro-settentrionale (Emilia-Toscana).
(1), 2-7, (8, 9) P PEA III-IV.

È specie tipicamente montana che solo saltuariamente si può rinvenire in pianura dove si insedia lungo i corsi d'acqua o in luoghi comunque umidi e freschi: così dalle sponde dell'Adige (Ton.!, Goir.!) presso S. Michele, al Pestrino, a S. Vito del Mantico (Goir.!), Parona, Settimo, Belluno veronese, Brentino ecc., dalla bassa pianura nei dintorni di San Bonifacio e dalla zona collinare come nella Valle dei Finetti presso Tregnago (Goir.!, C. M.!) si innalza in zone più elevate sia dei Monti Lessini come sul M. Bolca (C. M.!), sul M. Zeola (Poll.) o sui Monti di Giazza!, sia del Monte Baldo (Goir., C. M.) ove è più frequente specialmente lungo le sue falde orientali presso i Tessari, Preaboco, Rivalta (Goir.). Pollini indica pure Alnus incana per l'antica selva di Malcesine e nei dintorni di Brentonico; inoltre Vittorio Pellegrini lo ha segnalato per la Valle di Noveza.









VII. Fam. Corylaceae ↑↑↑


13. Gen. Carpinus L. ↑↑
(Gen. pl. ed. 5, 432, 1754)

40. Carpinus betulus L.
Sp. Pl. 998 (1753).
SYN.: Carpinus vulgaris Mill. (1768); C. sepium Lam. (1778).
BIBL. ver.: Carpinus Betulus Goir., Fl. ver. I, 195; C. Betulus Goir., Erb. est. e autunn. etc., Bull. Soc. Bot. It., 545, 1893; C. Betulus Poll., Fl. ver. III, 131; Carpinus Segu., Pl. ver. II, 246; Carpinus Pona, Monte Baldo, 157 et 238; Carpinus Calc., Viagg. di Monte Baldo, 12.
NOM. ITAL.: Carpino bianco, Carpino.
NOM. DIALETT.: Càrpano, Carpano bianco.
DISTRIBUZIONE GEOGRAFICA: elemento europeo-asiatico sudoccidentale.
DIFFUSIONE: Europa, Caucaso, Asia occidentale.
Italia: boschi, siepi della regione submontana, raramente padana, sopra tutto al Nord.
Specie caratteristica del Carpinetum betuli Oberd. 53.
3-7 P(Pn) PEA V-VI.

Come già osservava il Seguier (l. c.), Carpinus betulus non è nel veronese specie molto comune!, al contrario si incontra sporadicamente qua e là e per di più non molto abbondante a partire di solito dall'alta pianura, nella collina e nella regione montana fin verso 1000 metri d'altezza: così sulle alture circostanti il Lago di Garda presso Lazise (Fontana), presso Torri (Rigo, Goir.!), Garda (Goir.!), sulle pendici del Monte Baldo come a Castion (Goir.!), Caprino!, ai Lumini (Goir.!) e più in alto lungo la strada da Brentino alla Corona (Poll., Mang.!), presso Ferrara di M. B. (V. Pellegrini, Goir.!), sopra la Ca' dei Lusani sotto al Sengio Rosso (Goir.!) nella Valle di Mezzane a Fonte Calesan!!, nella Valpantena a Poiano (Goir.!), a Spredino verso il Vajo di Squaranto (Goir.), a Stallavena (Mang.!), sui M. Lessini! come a Velo (A. M.!), sul M. Tesoro (Goir.!), presso S. Anna d'Alfaedo, Selva di Progno (C. M.!), Giazza (Goir.) e nei dintorni del Ponte di Revolto! Talvolta trovasi anche a quote inferiori nella pianura, coltivato in parchi e giardini, donde accidentalmente può sfuggire alla coltura.





14. Gen. Ostrya Scop. ↑↑
(Fl. carn. 414, 1760)

41. Ostrya carpinifolia Scop.
Fl. carn. ed. 2,2:244 (1772).
SYN.: Carpinus Ostrya L. (1753); Ostrya vulgaris Willd. (1805); Carpinus italica Scop. (1840); Ostrya italica Spach (1841); O. italica Scop. subsp. carpinifolia (Scop.) H. Winkl. (1904).
BIBL. ver.: Ostrya carpinifolia Goir., Fl. ver. I, 196; 0. carpinifolia Goir., Erb. est. e autunn. etc., Bull. Soc. Bot. It., 545, 1893; C. Ostrya Poll., Fl. ver. III, 131; Ostrya vulgaris Poll., Viagg. etc., 128; Ostrya italica: carpini folio fructu longiore Segu., Pl. ver. II, 246; O. italica carpini folio, fructu breviori et habitiori Segu., Pl. ver. II, 247.
NOM. ITAL.: Carpino nero, Carpinella.
NOM. DIALETT.: Carpano nero, Carpanele.
DISTRIBUZIONE GEOGRAFICA: elemento sudeuropeo.
DIFFUSIONE : Pirenei, Alpi, Regione danubiana, Balcani, Asia occidentale.
Italia: boschi della zona submontana, raramente padana, montana e mediterranea, nella Penisola e nelle Isole.
3-7 Pn PEA IV-V.

Sotto forma arborea od arbustiva cresce copiosamente dalla pianura, o di preferenza, dalla collina alla zona montana fin quasi a quella subalpina, prediligendo boschi, siepi, talora muri e dirupi: così sulle pendici del monte Pastello (Goir.!), nei dintorni di Ceraino (Goir.!, C. M.!), nella Valpolicella (Goir.) come tra Monte e San Giorgio!, sulle alture prospicienti il Garda! come presso Incaffi!!, Scaveaghe di S. Vigilio!!, sul Monte Baldo (Mang.!) lungo la via da Brentino alla Corona (Goir.!) e attorno a Ferrara (Goir.), nella Valpantena come a Stallavena! e Spredino (Goir.), nel Vajo di Squaranto (Goir.) a Pigozzo!; sui Lessini al Corno d'Aquilio nel Vallon di Fanta (Goir.), al Corno Mozzo (Goir.!), presso S. Anna d'Alfaedo (Goir.), Nella Valle della Liana (Goir.), presso Bosco Chiesanuova (Goir.!, Biadego!), nella Valle di Tregnago da Tregnago (A. M.!) a Selva di Progno (C. M.!), ai monti compresi tra Giazza!! e Revolto!.





15. Gen. Corylus L. ↑↑
(Gen. pl. ed. 5, 433, 1754)

42. Corylus avellana Scop.
Sp. Pl. 998 (1753).
SYN. Corylus silvestris Salisb. (1796).
BIBL. ver.: Corylus Avellana Goir., Fl. ver. I, 196; C. Avellana Goir., Erb. est. e autunn. etc., Bull. Soc. Bot. It., 545, 1893; C. Avellana Poll., Fl. ver. III, 129; C. Avellana Poll., Viagg. etc., 15 et 83; C. sylvestris Segu., Pl. ver. II, 244; Noccioli Pona, Monte Baldo, 163.
NOM. ITAL.: Nocciolo, Avellano.
NOM. DIALETT.: Ninzolar, Noselar.
DISTRIBUZIONE GEOGRAFICA: elemento europeo (subatlantico).
DIFFUSIONE: Europa temperata, Asia minore, Caucaso.
Italia boschi e siepi della zona submontana, più raramente padana, montana e mediterranea nella Penisola ed Isole.
Specie caratteristica della classe dei Querco-Fagetea BR.-BL. et Vlieg. 37.
2-7 Pn PEA II-III.

Il Nocciòlo nel territorio veronese si presenta quasi sempre sotto forma di frutice, molto più di rado come alberetto od albero!, ed è assai comune dalla pianura alla zona montana, dove forma cedui abbastanza estesi; più raramente si spinge a sfiorare la regione subalpina toccando quote prossime ai 1300-1400 metri (Goir.,!) : nei colli attorno a Verona! come Avesa (Goir.!), Quinzano!, nel Vajo Borago sul Colle delle Ungarine (Goir.) e nella pianura attorno alla città come a San Vito del Mantico (Goir.), nella Valpantena come nel Vajo del Paradiso! e a Romagnano (Mang.!), nella Val di Mezzane nei dintorni di Fonte Calesan!, nella Valle di Tregnago da Tregnago (A. M.!, Goir.!, C. M.!) fino ai monti di Giazza!! e sul resto dei Monti Lessini dal Monte Zovo (Goir.!) alla Sega ecc.; nella Valle dell'Adige e nella Valpolicella! e dalle pendici del Baldo come Brentino (Goir.!), Caprino, Pazzon, a quote più elevate sul M. Gazo (Goir.), alla Corona (Goir.!), nei dintorni di Ferrara, Ime e nella Val Basiana (Goir.!) ecc.
Corylus avellana L. è uno dei più tipici elementi dei boschi cedui della zona collinare e medio-montana, dove tra l'altro vive spesso assieme a Ostrya carpinifolia Scop., Laburnum angyroides Medic. (= Cytisus laburnum L.), Amelanchier ovalis Medic., Coronilla emerus L., Fraxinus ornus L., Crataegus monogyna Jacq.


OSSERVAZIONE.

Corylus maxima Mill.
Gard. Dict. ed. 8. no. 2 (1768).
SYN.: Corylus tubulosa Willd. (1805).
BIBL. ver.: Corylus tubulosa Goir., Fl. ver. I, 198; C. avellana var. maxima Poll., Fl. ver. III, 130.


Probabilmente sfuggito alla coltura ed inselvatichito è stato rinvenuto dal Goiran sul Monte Baldo lungo le siepi che costeggiano la strada da Ferrara a Mezzavilla e Gambrigar ed inoltre nei boschetti di Val Basiana e Valle Andrine. Non è tuttavia specie da ritenersi appartenente alla flora del territorio veronese, dato che il suo areale è limitato ai Balcani e all'Asia minore e per quanto concerne la regione italiana si può rinvenire spontanea limitatamente all'Istria e al triestino.









VII. Fam. Fagaceae ↑↑↑


16. Gen. Fagus L. ↑↑
(Gen. pl. ed. 5, 432, 1754)

43. Fagus sylvatica L. Sp. Pl. 998 (1753).
BIBL. ver.: Fagus sylvatica Goir., Fl. ver. I, 198; F. sylvatica Goir., Erb. est. e autunn. etc., Bull. Soc. Bot. It., 545, 1893; F. sylvatica Poll., Fl. ver. III, 122; F. sylvatica Poll., Viagg. etc., 95; Fagus Segu., Pl. ver. II, 251; Fagus Pona, Monte Baldo, 163 et 238.
NOM. ITAL.: Faggio.
NOM. DIALET. : Fazar.
DISTRIBUZIONE GEOGRAFICA: elemento subatlantico (-submecliterraneo).
DIFFUSIONE: Europa media e meridionale montana, Caucaso, Asia occidentale.
Italia: costituisce boschi nel piano montano nelle Alpi, Appennini e in Corsica (700) 900-1600 al Nord, 1100-2200 m (2300 Etna) al Sud.
Sp. basifìla.
Specie caratteristica del Fagion silvaticae Tx. et Diem. 36.
6-9 P(Pn) PEA IV-V.

Cresce in tutti i monti veronesi compresi tra il Lago di Garda ed il confine vicentino (Pona, Segu., Poll., A. M., Mang., Goir., C. M.,!), presentandosi, a seconda del luogo in cui vive e secondo l'altitudine, albero, frutice o cespuglio. Da zone situate a quote comprese tra i 1400-1800 metri come l'Ortigara, l'Artillon (A. M., Goir., C. M.) sul Monte Baldo scende a livelli più bassi come nei dintorni di Ime (C. M.) e delle Acque Negre!, alla Sega di Ala!, Bosco Chiesanuova!, Campofontana nei Lessini ed ancora a quote inferiori fino ad 800-1000 metri presso Ferrara di Monte Baldo, presso l'Eremo dei SS. Benigno e Caro (Goir.), S. Anna d'Alfaedo (Goir.), Revolto!, Giazza! e sul Pastelletto (Goir.).

Esemplari d'Erbario: Acque Negre!, Monte Baldo (Goir.), Revolto!, Giazza!, in sylvis subalpinis (Mang.), Ime (C. M.), Ferrara di M. B. (Goir., C. M.), Monte Lavel (Goir.), Eremo dei SS. Benigno e Caro (Goir.), Pastelletto (Goir.), Monti di Velo (A. M.), Bosco Chiesanuova (Goir.), S. Anna d'Alfaedo (Goir.).
Tra le specie che accompagnano Fagus sylvatica nel territorio veronese vanno segnalate in modo particolare Dentaria bulbìfera L., Hepatica nobilis Mill., Euphorbia amygdaloides L., Lathyrus vernus (L.) Bernh., Oxalis acetosella L., Sanicula europaea L., Asperula odorata L., Poa nemoralis L.





17. Gen. Castanea Mill., Adans ↑↑
(Fam. d. plant. 2, 375, 1763)

44. Castanea sativa Mill.
Gard. Dict. ed. 8, n°. 1 (1768).
SYN.: Fagus castanea L. (1753); Castanea vulgaris Lam. (1783); C. vesca Gaertn. (1788); C. castanea Karsten (1882).
BIBL. ver.: Castanea vulgaris Goir., Fl. ver. 1, 199; C. sativa Goir., Erb. est. e autunn. etc., Bull. Soc. Bot. It., 546, 1893; Fagus Castanea Poll., Fl. ver. III, 122; F. Castanea Poll., Viagg. etc., 81; Castanea sylvestris, quae peculiariter Castanea Segu., Pl. ver., II, 252; Castanea Pona, Monte Baldo, 157; Castaneae Calc., Viagg. di M. B., 10.
NOM. ITAL.: Castagno.
NOM. DIALETT.: Castagnàr, Castagnèr.
DISTRIBUZIONE GEOGRAFICA : elemento submediterranco-subatlantico.
DIFFUSIONE: Europa media e meridionale, Caucaso, Asia occidentale, Africa boreale e occidentale.
Italia: orizzonte submontano, prevalentemente su terreni silicei, nella Penisola e nelle Isole 300-900 m al Nord, fino a 1300 m nell'Appennino centro-meridionale e nelle Isole; talora può scendere in prossimità del mare.
4-7 P(Pn) PEA IV-V.

Dovrebbe costituire l'essenza caratteristica della vegetazione dell'orizzonte submontano, cioè dovrebbe allinearsi al limite superiore della vite. Castanea sativa cresce raramente come individuo isolato, più spesso forma macchie o boschi, tuttavia non molto estesi (Calc., Pona, Segu., Poll., Goir.,!). La loro estensione per lo più negli ultimi decenni si è rapidamente ridotta perché parecchi esemplari sono stati abbattuti dall'uomo per ricavarne legna nel corso dell'ultima guerra ed in parte sono stati colpiti dal cancro della corteccia, malattia a diffusione ormai mondiale che sta minando ovunque il genere Castanea.
Nel territorio veronese il Castagno si incontra sporadicamente nell'alta pianura come per es. negli immediati dintorni di Verona, quali Ouinzano, Avesa, Poiano, Quinto (Goir.,!), o di Grezzana, Vajo del Paradiso, (Divincenzo /,!) o di Affi!; sale e diventa più frequente nella zona submontana sia sul Baldo (Goir.!, C. M.!) come nei dintorni di Ime (Goir.!), Spiazzi (Goir.), Ferrara (Goir.) o lungo le sue pendici nel versante orientale come nella Valle di Caprino! e in quello prospiciente il Garda nella zona di Malcesine (Goir.), sia sui Monti Lessini dove si insedia lungo le vallate che degradano da questi verso la pianura: Valpantena, Val di Squaranto, Val di Mezzane, Val d'Illasi! ecc. e nelle zone comprese tra una vallata e l'altra come nei dintorni di Cerro, Castagnè, Roverè, San Mauro di Saline! ecc.





18. Gen. Quercus L. ↑↑
(Gen. pl. ed. 5, 431, 1754)

45. Quercus ilex L.
Sp. Pl. 995 (1753).
SYN.: Quercus Smilax L. ( 1753); Q. sempervirens Mill. ( 1768); Q. ilicifolia Salisb. ( 1796); Q. Pseudoilex Chatin (1869).
BIBL. ver.: Quercus ilex Goir., Fl. ver. I, 204; Q. Ilex Goir., Erb. est. e autunn. etc., Bull. Soc. Bot. It., 546, 1893; Q. ilex Poll., Fl. ver. III, 123; Q. ilex Poll., Viagg. etc., 18; Ilex oblongo serrato folio Segu., Pl. ver. II, 250; Elice Pona, Monte Baldo, 209.
NOM. ITAL.: Leccio.
NOM. DIALETT.: Elice.
DISTRIBUZIONE GEOGRAFICA: elemento circummediterraneo.
DIFFUSIONE: Europa meridionale, Asia minore, Africa boreale.
Italia : regione mediterranea, sporadicamente submontana, della Penisola e delle Isole; nell'Italia boreale lungo il litorale, nei luoghi più miti ai piedi delle Prealpi e delle Alpi, presso i laghi insubrici.
Specie caratteristica dell'ordine dei Quercetalia ilicis BR.-BL. 36.
4-5 P(Pn) PEAI IV-V.

Quercus ilex L. nel territorio veronese ha una diffusione ben definita e che può essere sintetizzata nel modo seguente. Escludendo la zona situata a latitudini inferiori a quelle di Peschiera, Verona e Soave, la parte rimanente potrebbe a sua volta esser suddivisa in due blocchi, la cui separazione sarebbe data dalla direttrice della Valpolicella. Nel blocco orientale della provincia Quercus ilex s'incontra sporadico come nella Valpantena o nei dintorni di Colognola ai Colli, dove probabilmente è stato introdotto; nel blocco occidentale, sotto forma di albero, arbusto o frutice, è invece piuttosto frequente nei luoghi rupestri caldi e soleggiati (Pona, Segu., Poll., Goir.,!) della collina, dalla quale si innalza penetrando nella zona submontana. Particolarmente interessati sono un tratto della Valle dell' Adige e parte della riva veronese del Lago di Garda. Risalendo il fiume Adige i primi insediamenti a Leccio si possono notare a Rivoli e alla Chiusa di Ceraino!, poi ancora più in su nei dintorni di Dolcè, sulle pendici del Monte Pastello e del M. Pastelletto ed oltre fra Incanale e Brentino fin sopra Pozzagaleto (650 m) lungo le pendici del Monte Baldo poco sotto il Santuario della Madonna della Corona!. Per quanto riguarda la zona veronese della sponda orientale del Garda, le prime stazioni di Leccio compaiono tra Bardolino e Garda! e poi via via sempre con maggior frequenza (S. Vigilio!, Torri!, Albisano!, Pai!, Castelletto!, Malcesine!) fino ad un massimo nel bosco di Navene, quasi in prossimità della provincia di Trento (Bianchini, 1967).

Esemplari d'Erbario: Colli del Garda (Ton., Goir.), Lago di Garda (Mang.), Scaveaghe (Ton., Goir., G. M.,!), Navene (Goir.), Madonna di Navene (Goir.), Castelletto di Brenzone (Goir.), La chiusa (Mang., Goir.), Ceraino (Goir.), Pastello (A. M., Mang., Goir.), la Corona (Mang.), Castion (Goir.), tra i Tessari e Preaboco (Val d'Adige) (Goir.), Valpantena (Cuzzano, Grezzana, Romagnano) (Goir.), Colognola ai Colli (Goir.).



46. Quercus cerris L.
Sp. Pl. 997 (1753).
SYN.: Quercus crinita Lam. (1783); Q. echinata Salisb. (1796).
BIBL. ver.: Quercus Cerris Goir., Fl. ver. X, 203; Q. Cerris Goir., Erb. est. e autunn. etc., Bull. Soc. Bot. It., 546, 1893; Q. Cerris Poll., Fl. ver. III, 127.
NOM. ITAL.: Cerro.
NOM. DIALETT.: Roero nero.
DISTRIBUZIONE GEOGRAFICA: elemento sudeuropeo.
DIFFUSIONE: Europa meridionale e centro-meridionale, Asia minore.
Italia: regione submontana, più raramente montana e mediterranea, nella Penisola e nella Sicilia.
Specie caratteristica dell'ordine dei Quecetalia pubescentis BR.-BL. 31.
(2), 4-7 P(Pn) PEAI(i) IV-V.

Quasi sempre sotto forma di albero, solo talora di arbusto, Quercus cerris L. nel territorio veronese s'incontra isolato o in piccoli gruppi, tali tuttavia da non costituire mai formazioni boschive o comunque macchie abbastanza estese!. Cresce quindi qua e là dalla pianura, raramente dalla bassa pianura, fino a quote di poco superiori a 1000 metri. Un tempo tale essenza doveva essere ben più diffusa che attualmente!, come del resto anche altre specie di quercie, tanto da giustificare toponimi ben precisi come Cerro o Roverè.

Esemplari d'Erbario: Boscomantico (Mang., Goir., C. M.), Colle di Santa Giustina presso Guastalla veronese (Goir., C. M.), Bonferraro (Goir.), Pastrengo (Goir.), collibus et montibus benacensibus (Goir.), Albarè (Valle di Caprino) (Goir.), Costermano (Goir.), Val Sorda di Rivoli, Val di Caprino (Goir.), Valle di Caprino, Bosco della Groleta (C. M.), Pazzon (C. M.), Lumini di Monte Baldo (Goir., C. M.), Montecchio (Goir.), Costagrande (Goir.), Cuzzano (Goir.), Arzarè sopra Lughezzano (C. M.), Vajo Borago (Goir.), Novezago (Goir.), Cerro (Goir.), Bosco Chiesanuova (Ton., Goir.), Comerlati sopra Badia Calavena (G. M.), Vestenavecchia (Goir.), M. Bolca, Vestenanuova (Goir.), S. Pietro di Lavagno (Goir.).



47. Quercus crenata Lam.
Encycl. Meth. Bot. 1:724 (1785).
SYN.: Quercus pseudosuber Santi (1795); Q. aegylopifolia Pers. (1807).
BIBL. ver.: Quercus pseudosuber Goir., Fl. ver. 1, 206; Q. pseudo-suber Goir., Note e comunic. bot., vol. LXXV, fasc. II, dell'Accad. di Verona, 1-9, 1899; Q. aegilops Poll., Fl. ver. III, 124; Q. aegilops Poll., Viagg. etc., 89; Quercus calyce echinato, glande majore Segu., Pl. ver. II, 355.
NOM. ITAL.: Cerro-sughera.
NOM. DIALETT.: Roero sempreverdo.
DISTRIBUZIONE GEOGRAFICA: elemento submediterraneo.
DIFFUSIONE: Europa meridionale, Africa boreale, Asia minore.
Italia: sporadica nella regione mediterranea e submontana della Penisola e della Sicilia.
3-7 P PEAI IV-V.

Cresce sporadica e quasi sempre isolata ad altitudini comprese fra 80 e 1100 metri, evitando le zone 1-2 (v. cartina) relative alla bassa e media pianura e le zone 8-9 relative alla vegetazione subalpina ed alpina. Quercus crenata Lam. viene inclusa nelle quercie a foglie semipersistenti, con permanenza cioè durante l'inverno e caduta nella primavera successiva. Il fatto che la pianta porti foglie nel corso dell'inverno e cresca, almeno nell'Italia boreale, in zone in cui prevalga invece vegetazione caducifoglia, costituisce un valido elemento per la sua individuazione, altrimenti resa difficile per la non eccessiva frequenza ed isolamento della specie.

Esemplari d'Erbario: Scaveaghe (C. M.), alle sponde del Lago di Garda, m. 80; Caprino (Tonini); Valle di Caprino alle Valdoneghe (C.M.); Lughezzano (C. M.); Bosco Chiesanuova (C. M.) e dintorni al Turban e ai Ghirlandi, m 1100, (Goiran); Cerro veronese ai Due Cerri (Goir.), alla Montanina (Goir.) e alla Montagnola (Goir.); Arzarè (Goir.), prope Lago di Garda (C. M.).



48. Quercus petraea (Mattiuschka) Lieblein
Fl. Fuld. 403 (1784).
SYN.: Quercus sessilis Ehrh. (1789); Q. sessiliflora Salisb. (1796); (Q. intercedens Beck (1890).
BIBL. ver.: Quercus Robur var. communis Goir., Fl. ver. I, 200; Q. sessiliflora Go